cavallerizza reale

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Vincenzo Vittorio Pruiti LA CAVALLERIZZA REALE La Cavallerizza Reale o più propriamente l’Accademia Reale nasce in Torino come istituto il cui scopo precipuo è l’educazione cavalleresca, da cui non a caso il nome, una parte per il tutto, con il quale era nota, di Cavallerizza. Il primo Gennaio 1678, la Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente in nome del figlio Vittorio Amedeo, realizzava il desiderio del defunto marito, il duca Carlo Emanuele II, con l’apertura dell’Accademia Reale. Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Seconda Madama Reale L’apertura era stata preceduta da un editto, diramato in tutte le corti d’Europa, datato primo settembre 1677, redatto in italiano, latino e francese, nel quale si enunciavano le discipline cavalleresche e militari che sarebbero state insegnate e in particolare “…si insegnerà a montar a cavallo, correr all’Anello, alle Teste, e al Fachino, a Ballare, a far di Spada, a volteggiare, l’Esercitio di Guerra, et evoluzioni Militari, le Matematiche e il Disegno: Quivi s’insegnerà anche il modo d’attaccar Piazze, e difenderle. Il che si tradurrà in pratica coll’attacco e difesa di un Forte, che si farà costruir a quest’effetto. S’aggiungerà inoltre a tutti questi Esercitii lo studio dell’Historie, quello della Cronologia, Geografia, Blasone, e delle lingue, e in particolare dell’Italiana, e Francese...”. La nascita dell’istituto, insieme con altre pianificazioni nel ducato, era compresa nell’ambito di uno sviluppo urbano, culturale, commerciale e militare, scaturito dalla lungimiranza del duca che nel 1668 durante un consiglio, così lo motivava: “…a far luogo al popolo cresciuto in modo da non poter più capire nella cerchia attuale; nobilitare la capitale coll’istituzione di accademie, collegi di nobili e pubblici alberghi per l’esercizio delle Virtù ad effetto di attirarvi artefici, negozianti e banchieri e altri virtuosi, e renderla città insigne e comoda, come posta al principio dell’Italia, e uno dei più avvantagiosi passaggi di quanti provengono da Francia, fatta forte di più con la fondazione di nuove mura a seconda delle vere regole militari “. 1

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Cavallerizza Reale

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  • Vincenzo Vittorio Pruiti

    LA CAVALLERIZZA REALE

    La Cavallerizza Reale o pi propriamente lAccademia Reale nasce in Torino come istituto il cui scopo precipuo leducazione cavalleresca, da cui non a caso il nome, una parte per il tutto, con il quale era nota, di Cavallerizza.

    Il primo Gennaio 1678, la Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente in nome del figlio Vittorio Amedeo, realizzava il desiderio del defunto marito, il duca Carlo Emanuele II, con lapertura dellAccademia Reale.

    Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Seconda Madama Reale

    Lapertura era stata preceduta da un editto, diramato in tutte le corti dEuropa, datato primo settembre 1677, redatto in italiano, latino e francese, nel quale si enunciavano le discipline cavalleresche e militari che sarebbero state insegnate e in particolare si insegner a montar a cavallo, correr allAnello, alle Teste, e al Fachino, a Ballare, a far di Spada, a volteggiare, lEsercitio di Guerra, et evoluzioni Militari, le Matematiche e il Disegno: Quivi sinsegner anche il modo dattaccar Piazze, e difenderle. Il che si tradurr in pratica collattacco e difesa di un Forte, che si far costruir a questeffetto. Saggiunger inoltre a tutti questi Esercitii lo studio dellHistorie, quello della Cronologia, Geografia, Blasone, e delle lingue, e in particolare dellItaliana, e Francese....

    La nascita dellistituto, insieme con altre pianificazioni nel ducato, era compresa nellambito di uno sviluppo urbano, culturale, commerciale e militare, scaturito dalla lungimiranza del duca che nel 1668 durante un consiglio, cos lo motivava: a far luogo al popolo cresciuto in modo da non poter pi capire nella cerchia attuale; nobilitare la capitale collistituzione di accademie, collegi di nobili e pubblici alberghi per lesercizio delle Virt ad effetto di attirarvi artefici, negozianti e banchieri e altri virtuosi, e renderla citt insigne e comoda, come posta al principio dellItalia, e uno dei pi avvantagiosi passaggi di quanti provengono da Francia, fatta forte di pi con la fondazione di nuove mura a seconda delle vere regole militari .

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  • Nel 1670 quindi un ampio progetto urbanistico prevedeva un ampliamento della zona orientale della citt. In particolare la costruzione di nuove arterie viarie. Tra queste la contrada della Zecca, ora via Verdi e la contrada di Po, ora via Po. La Contrada della Zecca a sua volta prevedeva due tratti ben distinti architettonicamente: il primo comprendeva da un lato lAccademia dei Paggi, la Cavallerizza e la Zecca e dallaltro un insieme di uffici pubblici tra i quali lUniversit e lOspedale di Carit; il secondo tratto avrebbe previsto un insieme di edifici di tono pi vivace, inserendovi particolari organismi della vita teatrale e culturale cittadina tra i quali la Sinagoga.

    La costruzione della prima parte barocca della via della Zecca, ha seguito molteplici vicende impegnando famosi architetti dellepoca, dal Castellamonte, allo Juvarra, al Garone, allAlfieri.Il pi importante episodio architettonico, s da caratterizzare lintera via, era costituito dal complesso degli edifici dellAccademia Militare e della Cavallerizza.

    Questi edifici costituiscono un insieme urbanistico di rara unit. Essi collegano attraverso il Teatro Regio, la lunga ala della Segreteria Reale allepisodio centrale del Palazzo Reale e al Duomo dedicato a San Giovanni con la Cappella della Sindone.

    Theatrum Sabaudie

    DellAccademia Militare e della Cavallerizza, Amedeo di Castellamonte elabor un progetto unitario, come citato nella sua relazione, ad ..uso di una nobile accademia nella quale saranno alloggiati, oltre li Paggi di Sua Altezza Reale la nobile giovent della sua Corte e forestieri, ove saranno ammaestrati negli esercizi di ogni sorte darmi, de cavalli, delle danze, delle matematiche e delle belle lettere. Il progetto non fu realizzato per intero subendo modifiche nel corso dei lavori ai quali si succedettero diversi architetti regi fra i quali Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri.

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  • Torino Accademia Militare

    La prima pietra dellAccademia Militare fu posta lundici, marzo, 1675 regnante Carlo Emanuele II, ma lopera fu compiuta dalla vedova del duca che nel 1677, a costruzionepressoch ultimata, eman leditto diramato in tutte le corti dEuropa che notificava listituzione della Reale Accademia di Savoia.

    Si pu verosimilmente ritenere che nel 1677 con il Decreto istitutivo in realt non sia iniziata appieno lattivit dellaccademia ma piuttosto unattivit probabilmente limitata e svolta anche, specie per lequitazione, in altra sede. Infatti solo per il Santo Stefano del 1680 che anche il corpo, con annesse cavallerizza e carriera (che sostituivano quelle demolite nel giardino del Palazzo Ducale per consentirne lampliamento verso il Bastion Verde), era saldato agli altri.

    Accademia Reale

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  • LAccademia Militare era un grande edificio a pianta quadrata, articolato attorno ad un cortile pressoch quadrato di 70 metri di lato che comprendeva tre corpi con due ordini di gallerie sovrapposte rette da colonne abbinate, cui si sovrapponeva un terzo ordine che riprendeva il motivo delle gallerie sottostanti. Un corpo verso Piazza Castello; uno verso via della Zecca(via Verdi); uno verso la Cavallerizza. Nel secondo dopoguerra, per consentire la realizzazione del nuovo teatro regio, anche in considerazione dei danni subiti durante i bombardamenti del luglio 1943, meno gravi di quanto generalmente si crede, fu investito in pratica solo langolo sud orientale delledificio, ne fu decisa in troppa fretta, nel 1959, limperdonabile demolizione.

    Modena Accademia Militare Cortile delle Colonne dellAccademia Militare di Torino(detto anche Giulio Cesare per la presenza della statua del grande condottiero)

    Sul retro del teatro in ricordo della magnifica opera del Castellamonte si possono oggi ammirare alcune colonne binate dellex porticato ed analoga ricostruzione stata realizzata nel palazzo ducale di Modena attuale sede dellAccademia Militare a indicare la continuit dellistituto. Lultimo corpo che chiudeva il cortile dividendolo dai giardini Reali, fu aggiunto con la costruzione degli Archivi Juvarriani. Il grande spazio ad est dellAccademia Militare contiene appunto il complesso della Cavallerizza.

    Nelle Relazioni sullAndamento delle costruzioni per le fabbriche e le fortificazioni, conservate allarchivio di stato di Torino, si dichiara eretto tra il 1740-41 secondo disegno dellAlfieri, anche se il Cavallari Murat ritiene che lideatore sia il messinese Juvarra, per uso dellAccademia Militare. Diviso a croce con due maniche, destinate alle scuderie e al maneggio, con servizi annessi, alte tre piani, determinanti quattro regolarissimi cortili. Allincrocio delle due maniche era prevista la sala centrale, a forma ottagonale, con una volta a spicchi che si ergeva snella, come perno di tutto il complesso.

    La Cavallerizza iniziata dal Castellamonte fu portata a termine dallAlfieri. LAlfieri introduce varianti al progetto precedente e costruisce secondo nuovo disegno uno dei quattro bracci centrali della Cavallerizza. La costruzione si distacc notevolmente dalloriginale, in quanto la nuova manica fu realizzata con dimensioni notevolmente maggiori e non pi dedicata a scuderie ma a maneggio dei cavalli.

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  • Manica di dimensioni maggiori per il Maneggio dei cavalli

    La Cavallerizza in realt rimase incompiuta. Lopera dellAlfieri infatti avrebbe previsto anche un raddoppio simmetrico, concludendosi con una testata scoperta di forma semicircolare, addossata alla Zecca e costituita da una rampa in curva e in salita, una sorta di cicloide, come oggi le rampe di accesso ai parcheggi a pi piani , ma molto pi ampia, ideata per frenare limpeto dei cavalieri impegnati nella lotta col Saraceno. Della cavallerizza ne scrive la guida settecentesca del Crateri come nel cortile trovansi le scuderie ripiene di cavalli ammaestrati per ogni sorta di esercizio cavalleresco e il maneggio nuova e bellissima fabbrica fatta costruire dal Regnante Sovrano per gli esercizi della Cavallerizza..fatta a guisa dun ampio teatro, coperto a volte, collarea darena. Evvi allintorno un piano di camere, aperte a foggia di Logge per gli spettatori, con tutti li comodi necessari agli Esercitanti per qualunque tempo e stagione.

    Portone di una delle scuderie

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  • Nellistituto , secondo le intenzioni del suo defunto fondatore , si riteneva che i giovani ..dovessero ricevere la morale e studiosa educazione che disponevano agli uffizi della milizia.

    LAccademia reale avrebbe dovuto quindi ispirarsi allimpostazione dei collegi dei nobili, cos diffusi nellItalia settentrionale e centrale.E probabile linfluenza in particolare del Collegio de Nobili Convittori di Parma , attivo per volont del duca Ranuccio I, fin dal 1601, come pure quella dellAcadmie Royale des exercises de guerre fondata da Richelieu nel 1636 in Francia. In entrambe le scuole limpostazione educativa quella dominante in Europa prima della rivoluzione industriale, conosciuta come modello aristocratico-feudale e cio ..le lites civili e militari appaiono socialmente e funzionalmente integrate; in concreto una classe aristocratica esprime indifferentemente nel suo seno competenze civili e militari e le considera fungibili;..

    I programmi di studio dellAccademia Reale o Cavallerizza Reale comprendevano molte discipline ma le fondamentali erano la pratica dellequitazione e lesercizio con le armi. Certo era molto curata leducazione da gentiluomini e forse, pur ..nella severit degli studi, giustamente equilibrati tra materie umanistiche e materie scientifiche impartite da insegnanti di grido, come ci ricorda il Ramella , la formazione dei giovani quali futuri quadri della classe dirigente dello stato e delle gerarchie militari non appare come il primo dei compiti affidati allistituto e neppure poteva essere considerato un vero e proprio istituto militare per il reclutamento degli ufficiali. Almeno fino al 1730 anno in cui per volont di Vittorio Amedeo II subir un radicale rinnovamento.

    Vittorio Amedeo II

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  • Gli allievi, infatti, solo aristocratici ammessi con il consenso reale, indipendentemente dal bagaglio culturale e militare acquisito per assolvere alte responsabilit, ottengono il grado, in quanto nobili, per diritto di nascita.

    Carlo Ludovico San Martino dAgli

    Con atto del 25 Febbraio 1680 si stabil che a sovrintendere allistituto fosse il Gran Scudiere di Sua Altezza Reale, Carlo Ludovico S. Martino dAgli mentre direttore era il colonnello di cavalleria Salturn. Il cui nome compare nel verbale dacquisto, datato 23 Dicembre 1680, di 52 cavalli, dei sessantadue richiesti per la cavallerizza.

    Dalle Notizie sull istituzione dellAccademia Reale, del 1679 si viene a conoscenza che in quell' anno i frequentatori erano 49, 18 del ducato, gli altri stranieri provenienti in particolare dallAustria, Baviera, Boemia, Lusazia, Moravia, Sassonia, Slesia, Tirolo e dalle citt di Bologna eVenezia.Lattivit giornaliera che andava dalle 6:30 circa del mattino, primo tocco, alle 21:30 circa della sera ultimo tocco, era scandita da rintocchi, normalmente a tre riprese, di una campana. Attualmente, detta del dovere, si trova alla Scuola dApplicazione di Torino, fusa e firmata dal Boucheron nel 1678, con la scritta:

    MARIA IOANNA BAPTISTA A SABAUDIASABAUDIAE DUCISSA PEDEMONT.

    PRINC. CYPRI REGINA UT ACADEMICI HORARUM PULSU AD CONSUETA MUNERA REGIA QUASI VOCE EXCITENTUR REGIIS SUMPTIBUS CONFLARI IUSSIT ANNO 1678

    ADMINISTRATIONIS SUAE TERTIO

    Campana del dovere Boucheron 1678 .

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  • Al mattino al primo rintocco i valletti (ogni accademista poteva disporre in proprio, di un precettore, di domestici e di valletti) dovevano predisporre quanto necessario per i loro padroni (divisi in due gruppi). Il secondo rintocco, dopo mezzora, avvisava del primo turno di maneggio che al terzo tocco (8:30) vedeva lavvio di un gruppo alla cavallerizza per lequitazione, dellaltro alla sala di studio per le lezioni di geografia e sfera, di cronologia o genealogia delle pi importanti famiglie Reali europee. Le lezioni duravano circa unora e al termine gli allievi rientravano nelle proprie stanze per fare la prima colazione e prepararsi per le istruzioni o lequitazione. Alle 10 circa un nuovo suono della campana avvisava dello scambio delle attivit

    Dopo unora circa alle 11 suonava il primo rintocco davvertimento per la messa, mezzora dopo il secondo e subito dopo il terzo per recarsi in cappella dove assistevano alla messa insieme al governatore e gli scudieri. Al termine si andava alla mensa, dove erano apparecchiati tre tavoli rotondi con 17 o 18 posti per ciascuno, per consumare la seconda colazione avendo a disposizione unora circa. Al termine seguiva un intervallo.

    Nel pomeriggio mentre alcuni erano istruiti da due maestri diversi, a seconda della preparazione raggiunta, nella sala delle matematiche, altri si dedicavano, alle armi al volteggio, alla danza.Le lezioni dei maestri di blasone, disegno e lingue si tenevano nella sala delle matematiche invece, nella sala darmi o nel cortile quelle con il moschetto e la picca. Nellintervallo tra unattivit e laltra lallievo poteva assentarsi per fare merenda o per altro giustificato motivo. Due o anche tre volte la settimana si effettuavano al comando di un allievo, con gli altri alle dipendenze, delle esercitazioni con le armi. Al termine delle attivit pomeridiane gli allievi si ritiravano nelle loro camere, dove potevano impiegare il tempo a loro discrezione. La durata delle lezioni pomeridiane non sembra fosse tassativa anche nella durata. Presumibilmente variava dalle due alle tre ore. Alle sette di sera la campana, a tre riprese, avvisava per la cena. Al termine gli accademisti si recavano nuovamente in chiesa dove, con la guida del cappellano, recitavano per un quarto dora le preghiere. Unora dopo si ritiravano nelle loro stanze e dopo poco lultimo rintocco di campana della giornata, ordinava il silenzio.

    Nei giorni di festa o vacanza non erano previste istruzioni e quindi gli allievi potevano partecipare a ricevimenti a corte, cerimonie, feste e divertimenti pubblici. Non uscivano per mai per motivi personali , se non in casi eccezionali e solo se autorizzati dal direttore . In autunno, normalmente, gli allievi si trasferivano presso un forte per le esercitazioni di attacco e difesa di una piazza.Guerre continue impedirono allAccademia Reale di essere sempre operante e infatti fu chiusa e riaperta pi volte. Nel 1669 a causa della guerra della lega di Augusta, per riaprire al termine nel 1697, praticamente senza nulla di invariato dalla fondazione salvo che per il regolamento che per la prima volta diventa organico il 13 ottobre 1697 e porta la firma del gran scudiero Adalberto Pallavicino marchese di Ceva ed il primo regolamento che si conosca e ricalca approfondendole le regole del 1679.

    Si chiudeva ancora nel 1703 per riaprirsi il 25 Ottobre 1713 con atto a firma del conte S. Martino di Baldissero, governatore dellaccademia che ne aveva differito la data, inizialmente stabilita al 1 dicembre 1912, dallannuncio della riapertura contenuta nel manifesto del primo ottobre 1912.Nel 1722 prende vita un nuovo regolamento.Si chiude probabilmente ancora dal 1729 al 1730 forse per riorganizzare listituto che alla nuova riapertura appunto nel 1730 risulta profondamente mutato.

    Carlo Emanuele III port a compimento le radicali trasformazioni volute dal padre Vittorio Amedeo II che aveva abdicato in suo favore e aveva ristabilito in Torino, il 28 Agosto 1730, lAccademia Reale.

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  • Carlo Emanuele III

    Con questa fondamentale riforma il Cavaliere Amedeo Tana era nominato governatore e incaricato di redigere un regolamento che definisse con chiarezza la mutata organizzazione e i corsi di studio necessari per consentire uneffettiva preparazione dei frequentatori al fine di occupare posti di quadri dirigenti dello stato.

    Il 7 Settembre 1730 era presentato il documento Notizie od istruzioni per quei che vorranno esser ricevuti nellAccademia Reale di Torino, con il quale si riordinava completamente listituto.

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  • Listituto, riservato ai soli nobili degli stati di Sua Maest, serviva non solo per listruzione cavalleresca ma anche, per la prima volta, per quella universitaria.

    Cos si esprimeva il Cavalier Tana:

    IL CAVALIERAMEDEO TANA

    GOVERNATORE DELLA REAL ACCADEMIAQualunque Persona nobile degli Stati di SUA MAESTA, che vorr esser ammessa, o far ammettere in quest Accademia alcuno di sua famiglia, affine daver precedentemente il preciso gradimento Reale pel suo ricevimento, far capo a Noi, in voce, o per via di lettere, con porgerci le opportune notizie dellet del Giovane concorrente, de principali Studj, od Esercizj, a cui vorr applicarsi. Dogni et, dagli anni dieci compiuti, fino a trenta, saranno capaci i Giovani dentrare in detta Accademia; e per ogni Scienza, ed Esercizio, propri, ed adattati alla loro et, al loro genio, e talento, troveranno Maestri proporzionati, abili, ed attenti al loro profitto. Per questa, e per altre degne cagioni, si stabiliranno tre Appartamenti distinti, corrispondenti alle diverse Classi degli Studj, ed Esercizj, a cui si disporranno i Giovani soggetti dattendere principalmente. Per tutte tre le suddette Classi dAccademisti, poich eguali debbon essere i requisiti di Nobilt, e di buona indole, saranno pure eguali, e fra di loro, e fra ognuno de soggetti di esse, i trattamenti civili; salvi solo que riguardi, che competono per precedenza dellet, o ne trattamenti economici; di cui parlandone in ciascuna Classe, si daranno poi le notizie. Dipenderanno ugualmente tutte tre dette Classi da medesimi Capi, e Superiori; a di cui ordini ubbidiranno con pari rispetto, e riverenza; e detti Superiori sono: Il Governatore con eminente autorit sopra ogni ispezione, ed ogni genere di Persone, e di Cose. Il Maresciallo, subordinato solo al Governatore, con giurisdizione sopra ogni atto, e sopra ogni materia civile, e cavalleresca. Il Priore, con lispezione similmente subordinata sopra qualunque genere di Cose, riguardanti la Piet, e lo Studio di Lettere. Userassi pure da ciascun Accademista, di qualunque Classe si sia, di quel rispetto, riguardo, e riverenza a rispettivi Maestri, ed agli Assistenti, tanto per gli Studj, che per gli Esercizj, e per la cura dei costumi, che per mezzo di proporzionate istruzioni, regole, e precetti verranno loro preferitti.

    PRIMO APPARTAMENTONel primo Appartamento saranno disposti quegli Accademisti, che avranno per principale intento lacquisto delle Arti Cavalleresche, e specialmente la Cavallerizza, la Scherma, il Ballo, il Volteggiare, e lArchitettura militare;..Non si nega perad alcuno il comodo di coltivare anche lo spirito con qualche Studio di Lingue, dAritmetica, di Geografia, di Storia, e daltri simili insegnamenti.Gli allievi assolti i doveri del cristianesimo e di applicazione degli esercizi prescritti potranno curare la loro educazione da gentiluomini frequentando persone e luoghi onorati e distinti peracquistare le conoscenze, e le maniere pi civili, e colte del Mondo, e delle Corti.Potranno anche avere domestici e un governatore particolare, naturalmente a loro spese che non dovr disporre de Cavalieri affidati, indipendentemente da Noi, con distrarli da comuni Esercizjo in altra guisa dirigerlidovendo eglino in quello riguarda il buon ordine di questa Real Casa, riconoscersi da Noi dipendenti

    I giovani saranno alloggiati in piccoli appartamenti, tra loro uniformi, ma arredati secondo il gusto individuale. Potranno vestirsi nel modo che riterranno pi opportuno e conveniente con panni, colori e drappi di proprio gusto, sia per frequentare la corte sia per visite o conversazione. A tavola .saranno servitisecondo lo stile, con cui comunemente si servono le Tavole onorate della Nobilt di questo Paese.

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  • SECONDO APPARTAMENTO

    Nel secondo Appartamento si riceveranno gli Accademisti di quella Classe di Scolari, che dovranno proseguire gli Studj allUniverst; in qualunque delle Scienze, che ivi sinsegnano, dalla Rettorica inclusivamente, fino al compimento dello Jus Civile, e Canonico; e a qualunque Grado, e Laurea, che ivi si conferisca. Gli scolari potranno praticare anche due o tre tra gli esercizi cavallereschi per i quali si sentano portati..Lo Studio sodo, e pratico duna vera Piet sar quivi insinuato, come principio, mezzo, e fine dogni vero Sapere; e alle massime di quello si uniranno documenti, e lezioni metodiche, con Accademie di quella morale Filosofia, o sana Cavalleria, che misura il vivere civile, e nobile con le regole del vero onore. Gli alloggi composti di una piccola camera hanno accesso diretto ad una sala per ogni otto studenti. Normalmente vestono con labito uniforme di colore nero, eccetto quando sono in Campagna o escono isolati . A tavola il modo di servire saccoster a quello di pi colte Comunit, in gran Sala, a Tavole ripartite per piccole Brigate, con un Assistente a ciascuna, e con lintervento di qualcuno de Superiori. Come elemento .distintivo di Cavalieri, porteranno la spada.

    TERZO APPARTAMENTO

    I Giovani poi, li quali, o per la tenerezza dellet, o per bisogno dabilitarsi ne fondamenti delle prime Scuole, non saranno ancora capaci, ne dandare agli Studj dellUniversit, ne appigliarsi di proposito al travaglio di tutti gli Esercizi Cavallereschi, saranno trattenuti, e educati nel terzo Appartamento, finch siensi renduti abili di passare a quella delle suddette due Classi, a cui avranno talento di determinarsi.

    In questa classe dei giovanissimi gli allievi sono istruiti nei principi della cristiana piet, nella grammatica, umanit, geografia, nelle lingue e nei principi elementari delle scienze.Ma anche storia e regole morali secondo let e la capacit di ciascuno. Come leprime nozioni del vero onore, e simprimono le giuste idee del Mondo

    Il 13 Dicembre 1730, con regio biglietto, veniva accordata agli accademisti la facolt di accedere alle universit e lassegnazione di un posto distinto in ogni scuola, e funzione in detta Universit, in banchi separati.

    I giovani cavalieri che venivano educati nellAccademia Reale, oltre a godere della protezione di Sua Maest, abbracciando la carriera militare o quella civile avevano assicurazione .. che savr riguardo alla coltura presa da cotanto utile educazione e allapplicazione che ciascuno avr dato, per abilitarsi al servizio della Corona e dello Stato.

    Nellanno 1730 i frequentatori furono 48. Carlo Emanuele III, il 16 Aprile 1739, con listituzione delle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, dava inizio ad un corso di studi per formare i gentiluomini nella scienza dellartiglieria e dellarchitettura militare. Conquistando cos un doppio primato in Europa, sia come priorit nella istituzione di regolari istituti militari, sia come eccellenza di docenti e di testi.Quello che fin qui si era chiamato non a caso Cavallerizza Reale diventer un istituto per la formazione dei dirigenti dello stato e dei quadri dellesercito piemontese. Esercito che risulter cos affidabile sopratutto grazie ad esso, oltre che ai solidi legami dinastici, al forte patriottismo, sostenuto dalla saldezza morale delle popolazioni del regno, alla disciplina che rifletteva il rapporto di obbedienza esistente tra la classe dirigente dei nobili e i contadini, in un ducato privo di forti tensioni sociali e alla assoluta lealt delle milizie nazionali.

    Modifiche al regolamento nel 1769, ulteriori modifiche e Riforma del 1778 e via via fino al periodo immediatamente successivo a quello napoleonico con, nel 1815, la costituzione della Regia Militare Accademia, porteranno listituto, ormai non pi Cavallerizza Reale, ai giorni nostri.

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  • Allievo delle RR. Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione

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