2008 03 ronago 08

Upload: giornalinironago

Post on 10-Oct-2015

14 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Giornalini della Parrocchia: 1999-2009 Don Eugenio Verga

TRANSCRIPT

  • BUONA PASQUA!

    PASQUA: "Passaggio"dalla morte alla Risurrezione. l'avvenimento pi importante dellavita di Ges e della vita del cristiano.Se lo togliamo dalla vita di Ges e dallanostra vita cade tutta la nostra vita dicredenti.-non avrebbe senso la Chiesa,i Sacramenti e tutto il resto che ne nato. A guardar bene, ma anche super-ficialmente, sembra che la nostra fedepoggia su altri avvenimenti, su altre cir-costanze. Il Natale, per esempio, nonsolo per i pi piccoli, ma anche per igrandi, sembra la festa pi importante,pi famosa e sentita. Si sa che questafesta sia nata successivamente e abbiapreso luce proprio dalla Risurrezionedel Ges di Betlemme. (Perch allora,la notte di Natale pi partecipata dellaVeglia Pasquale?)Gi San Paolo diceva che se Cristo nonfosse risorto, la nostra fede sarebbevana e noi saremmo da compatire, pro-prio come dei poveri illusi. talmenteimportante la Pasqua che noi la cele-briamo non soltanto una volta all'anno,ma tutte le domeniche o, se vogliamo,tutte le volte che celebriamo l'Eucari-stia. Pasqua significa non solo crocema anche cero pasquale. giusto chela croce sia il segno pi diffuso e piusato per identificare la nostra fede.Per sarebbe monco se non collegassi-mo la croce al cero pasquale (la mortealla risurrezione), se ci fermassimo allamorte sarebbe una povera fede, unafede triste, senza prospettive, senzavita.L'originalit del Cristianesimo propriola Risurrezione, la Vita che vince lamorte, l'Amore che vince l'odio, il Per-dono che vince il peccato. A volte, per

    sottolineare questi accostamenti, siusa non solo mettere assieme la crocee il cero, ma anche la croce con unastola bianca, oppure alla croce si fa ar-rampicare una spiga (lo si vede spessonei cimiteri). , quest'ultima, un'immagi-ne inventata da Ges stesso quandodice che il chicco di grano per poterdare frutto deve morire. quello chesperimentiamo dalla sua vita, quelloche sperimentiamo quando pensiamo atante persone che ci hanno lasciato: laloro vita acquista un valore maggiore diquanto abbiamo goduto sulla terra.

  • SETTIMANA SANTAOVVERO DELLA

    PASSIONE DEL FIGLIO DI DIOPER L'UMANIT

    16 MARZO DOMENICA DELLE PALMEORE 7.30 S. MESSAORE 9.45 BENEDIZIONE ULIVO SUL PIAZZALE AMBROSOLI -

    PROCESSIONE ALLA CHIESA - S. MESSA

    17 MARZO LUNED SANTOORE 7.30 S. MESSAORE 20.30-22.00 CONFESSIONI (P. SOMASCO)

    18 MARZO MARTED SANTOORE 15.00 -18.00 CONFESSIONI (P. COMBONIANO)ORE 20.00 S. MESSAORE 20.30 22.00 CONFESSIONI (P. SOMASCO)

    19 MARZO MERCOLED SANTOORE 15.30 -17.30 CONFESSIONIORE 18.00 S. MESSAORE 20.30 22.00 CONFESSIONI

    20 MARZO GIOVED SANTOORE 10.00 IN CATTEDRALE, A COMO: S. MESSA CRISMALEORE 16.00 -18.00 CONFESSIONIORE 20.30 S. MESSA IN COENA DOMINI

    ADORAZIONE EUCARISTICA

  • 21 MARZO VENERD SANTOORE 7.00 LODI MATTUTINEORE 15.00 AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE

    DEL SIGNORE E ADORAZIONE DELLA CROCEORE 16.30 -18.30 CONFESSIONIORE 20.30 VIA CRUCIS PER LE VIE DEL PAESE

    22 MARZO SABATO SANTOORE 7.00 LODI MATTUTINEORE 9.30 11.30 CONFESSIONIORE 15.30- 17.30 CONFESSIONIORE 21.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE

    CON IL BATTESIMO DI PIANI AURORA

    23 MARZO PASQUA DI RISURREZIONEORE 8.00 S. MESSAORE 10.30 S. MESSA SOLENNEORE 17.00 LODE VESPERTINA

    Nelle mattinate della Settimana Santa, confessione e comunione per gli ammalati

    BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

    ...e non delle...case! una buona abitudine, in occasione della Pasqua, passare a portare la bene-dizione di Dio nelle famiglie.

    un modo per sottolineare che Dio non abita solo nel tempio di Gerusalem-me o nella Basilica di san Pietro a Roma, ma anche nelle nostre case.Quest'anno passer presso le famiglie che abitano in VIA LUGANO e in VIADUSSEL Gli orari sono un poco "invadenti" perch all'incirca l'ora dellacena. Tranquilli, non mi fermer alla vostra tavola. un'ora per in cui la fami-glia si trova (finalmente) al completo. una visita che faccio: siete liberi di ac-cogliermi; non c' altro fine che quello di un breve incontro di amicizia e dipreghiera. Grazie.

    Don Eugenio

  • anno 2007

    SONO ENTRATI A FAR PARETE, NELLA NOSTRA COMUNIT1, DELLA GRANDEFAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO ATTRAVERSO IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

    OGLIO LEONARDO di Alberto e Maura 11 gennaioMACCHIAVELLI MANUEL di Gabriele e Carmela 4 febbraioRONCHETTI CAROLINA di Mirko e Elisabetta 4 marzoPIVA MICHELE di Ivan e Barbara 15 aprilePALERMO ALICE di Pasquale e Monica 15 aprileAUDIA LINDA di Antonio e Loredana 3 giugnoCORTI LUCA di Corrado e Maria 3 giugnoBARBIERATO ANDREA di Francesco e Donatella 1 luglioCONTINI DAVIDE di Giancarlo e Francesca 1 luglioGARGANIGO MARCO di Simone e Sara 25 agostoSPIRITICCHIO NERI di Dino e Vanessa 9 settembreVIOLA ROMEO di Gianfranco e Ulrike 9 settembreCINGOLO LORIS di Michele e Frida 7 ottobreMIDILI ALEX di Biagio e Karola 4 novembrePIVA PATRICK di Mauro e Edy 4 novembreBATTAGLIA GIORGIA di Giorgio e Cristina 4 novembre

    HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIO NEL SACRAMENTODEL MATRIMONIO

    SOMAINI LUCA e BERNASCONI SARA il 26 maggioGARGANIGO SIMONE e CARBONI SARA il 25 agosto

    HANNO CONCLUSO LA LORO ESISTENZA TERRENA E VIVONO IN DIO

    GALLI GIANLUIGI il 19/2 di anni 60SPERANZA FRANCESCA il 20/02 di anni 90CORCIULO ANNAMARIA il 23/03 di anni 63LAMBRUGHI PIETRO il 17/4 di anni 80GAIANI NATALINA il 25/06 di anni 93DATA LUCIA il 4/10 di anni 81ONGARO MARIA il 24/10 di anni 88ARRIGHI MARINA il 30/10 di anni 80GUARISCO ALDO il 12/12 di anni 83LAMBRUGHI ERMANNO il 29/12 di anni 79

  • la pagina del GAMBILANCIO GAM 2007

    Come tutti gli anni pubblichiamo il bilancio economico del G.A.M . Il ringraziamento lo trovia-mo in ci che ci ha scritto padre Philip Zema: le sue parole esprimono i sentimenti di gratitu-dine di tutti i nostri amici missionari e missionarie.

    MOTIVAZIONEENTRATE

    IMPORTO MOTIVAZIONEUSCITE

    IMPORTO

    Avanzo 2006 EURO 168,00 A Suor CaterinaMarchetti

    EURO600,00

    Per suor CaterinaMarchetti

    600,00 A padre PhilipZema per il

    Per P. Philip Zema 2.450,00 CentroMultipurpose

    4.000,00

    Per suor AmeliaGhielmetti

    500,00 Per i bambini diKalongo

    500,00

    Da "Foc e Fiam" persuor Amelia

    1.500,00 Per suor Amelia 2.500,00

    Da "Foc e Fiam" perGAM

    1.000,00 Per i bambini delRwanda

    200,00

    Giornata annualeGAM

    1.358,00 Per adozioniscolari POKOT

    Euro 3.100,00

    Banco vendita didicembre

    1.896,00 Entrati e usciti

    TOTALE 16.900,00

    Adesioni GAM mensili 2.040,00 RIMANGONO INCASSA

    141,42

    Vendita dolci di S.Giuseppe

    1.010,00

    Mercatino Scuoleelementari

    264,42

    Coscritti 1972 E 1957 155,00

    totale 13.941,42

    TOTALE GENERALE 17.041,42 GRAZIE A TUTTI!

  • la pagina del GAMda padre Philip Zema, inUganda

    GRAZIE G.A.M. !Come sapete il nostro gruppo missionario quest'anno ha seguito particolarmente Padre Philip Zema chenel frattempo diventato parroco di OMBACI, nella diocesi di Arua. sempre in Uganda. Noi gli avevamopromesso aiuto economico per il progetto del Centro Multipurpose di Moyo, sua citt natale lo abbia-mo fatto come risulta dal Bilancio Gam 2007. Ma meglio leggere dalle sue lettere l'evolversi deglieventi alla fine del 2007, prima lettera, e all'inizio del 2008, seconda lettera

    Carissimi, Vi ho fatto gli auguri di Natale, purtroppo / per telefono. Ero troppo in movimento fraArua e Moyo per organizzare l'inaugurazione del nuovo "Guest House" del Multipurpose Trai-ning Centre e poi ad ascoltare le confessioni di Natale in tutte le zone della parrocchia (circa tremila due cento - 3.200 - confessioni ), per i ragazzi abbiamo dato assoluzione generale, ma nonper gli adulti; Per fortuna due sacerdoti mi hanno aiutato altrimenti non ce l'avrei fatto da solo.Stamani sono stato in banca ed ho trovato che il 24 dicembre una somma di 1,117, 812 shillings(un milione cento diciassette mila otto cento dodici scellini), circa 669.35 dollari, entrata nelconto bancario che avevo indicato. Grazie veramente della vostra solidariet. Non so come diregrazie, ma il Signore sa quanto vi devo. Il mio programma pastorale subito dopo capo d'annofino all'inizio di febbraio sar sempre pieno; il vescovo mi ha sorpreso con il suo programma perOmbaci; Sar qui per le cresime, il 5, 12, 19, 20, 26 gennaio ed il 2 febbraio, praticamente ognifine di settimana per tutto il mese di gennaio a cresimare fra 800 a 1.200 candidati per le cresi -me. Poi durante tempo quaresimale ci saranno le preparazioni degli adulti (circa 480) che vo-gliono ritornare alla comunione. L'impegno della preparazione (ritiri, celebrazioni del sacramen-to di riconciliazione) mi spaventa. Quest'anno non no avuto spazio per l'esercizi spirituale perso-nale. A met febbraio per forza devo scappare da qui per trovare tempo per me stesso. Conti-nuiamo a pregare gli uni per gli altri.

    Carissimi, Grazie infinite per l'e-mail; ho ricevuto anche una lettera dell'Antonietta; Ho tardatoperch volevo dare informazione precisa dalla Banca: il conto mostra un importo di shs3.174,750. Penso che sia questa la somma che indicato nel e-mail. Grazie infinite; veramentesento che il GAM un gruppo che m'appoggia nei momenti pi difficile della mia esperienzamissionaria. Dopo il programma delle cresime che si termina questa fine di settimana, avrl'occasione d'andare a Moyo; a parte il debito, ci sono altre cose (ad esempio, sistema solareper la nuova guest house) per le quale il vostro generoso contributo sar pi che utile; ve lo farsapere. ll Signore vi ricompensi per ci che fate per rendere la mia coscienza pi libera ed es-sere pi disponibile per l'impegno spirituale; le mie preoccupazioni non sono pi come prima;sono sicuro che ce la facciamo. I parrocchiani d'Ombaci mi hanno raccolto (con le bustine diNatale) circa 1.120 (mille cento venti) come loro contributo per gl'impegni pastorali (trasportoed altre necessita); questo il regalo di Natale fatto dai parrocchiani al loro parroco (me). unosforzo che bisogna lodare; ringrazio il Signore che loro sono consapevoli di ci che sono capacidi fare per il loro parroco. Sono molto molto contento. Adesso, ci che ci preoccupa molto lacrisi politica del Kenya (centinaia di morti e senza tetto); II problema del resto dell'Africa ha final-mente toccato anche il Kenya che era un paese molto pacifico e relativamente sviluppato; eraun modello per gli altri paesi, ma adesso la "politica selvagge" la sta rovinando. Preghiamo per-ch trovino una soluzione pacifica il pi presto possibile, altrimenti diventa un'altra Rwanda. Midispiace molto. Riesce a scrivervi la suor Amelia sulla situazione del Kenya? Non mi resta altroche ringraziarvi di nuovo e mandare tantissimi saluti a tutti i membri del GAM.

    Con affetto, Philip

  • la pagina del GAM

    IL CENTRO MULTIPURPOSE DI MOYO

    e poi... ecco una parte della relazione scritta in occasione della inaugurazione uffi-ciale degli ultimi lavori fatti per i! Centro Multipurpose diMoyo :

    IL LOGO de! Centro Multipurpose (che si trova sulla fac-ciata della sa!a principale delle conferenze) rappresentadue mani bianche e due mani neri unite, ed uno scritto:Creative Solidarity" (solidariet creativa). Questo ha un si-gnificato molto profondo; il nord unisce le mani col Sud (delmondo) per cambiare la qualit di vita di ciascuno. Qui nes-suno visto n come benefattore n come approfittatore (In altre parole trar-re beneficio), ma ciascuno invitato a dare suo contributo, energia e vita per ilbenessere dell'altro.

    L'inaugurazione ufficiale ha avuto luogo il 12 dicembre 2007 - presenti erano;il vicario episcopale per il vicariato di Moyo , il capo politico del governo locale, ilrappresentante del Governo Centrale, una decina di sacerdoti, suore e tutti i capidelle organizzazioni non-governative che lavorano fra i rifugiati sudanesi, Il Mana-ger della Banca STANBIC e tante altre persone importanti.

    Il vostro contributo (GAM) ci ha aiutatoinstallare "un'acqua-dota" ed alcuni letti(nella foto qui sotto). Vi ringrazio di cuo-re in nome de! Vescovo d'Arua e dellagente di Moyo; un progetto in cui ave-te generosamente unito le vostre manialle nostre.

    "La nuova acqua-dota" del Centro (grazieal GAM)

    Uno dei letti con zanzariera (grazie alGAM)

  • la pagina del GAM27 marzo 200821 anniversario della morte diPadre Giuseppe AmbrosoliPenso che il nostro giornalino verr portatonelle nostre case durante la settimana santa.Si vivono in poco tempo la passione e la mor-te di Ges che ci preparano alla sua resurre-zione. L 'anniversario di padre Giuseppe av-viene subito dopo la Pasqua. Rileggendo lepagine del libro "L'Altro" sulla vita di padreGiuseppe ho trovato la testimonianza di SuorLea che trascorse a Kalongo gli ultimi setteanni insieme a padre Giuseppe. Anche questo il racconto di una morte e di una rinascitaalla vita vera che ci fa intuire una presenza in-visibile, ma reale, di padre Giuseppe ancoraoggi nel nostro mondo e nel cuore di chi lo co-nosce..

    Ecco la testimonianza

    "........Giuseppe Ambrosoli stato il vero mis-sionario santo, capace, nella fatica quotidiana, di assimilare i sentimenti di Cristo, di cui detto: -Assumendo la condizione di servo umili se stesso e s fece obbediente finoalla morte e alla morte di croce-; padre Ambrosoli vi aggiunse il martirio del cuore e del-lo spirito.Ho avuto la fortuna di vivere accanto a lui gli ultimi sette anni della sua vita che hannocoinciso con il tempo della purificazione, quando "l'oro purificato col fuoco per esseremaggiormente splendente". Pi che maestro di ostetricia -e tutti sappiamo quanto vales-se in questo campo- stato maestro di vita, anche se non sono mai riuscita ad essereuna buona allieva.Padre Giuseppe stato segno di contraddizione, perch nella sua esistenza la logicaumana fondata sulla ragione era stata ampliata da quella divina fondata sull'amore.Non dilettava n stancava con lunghe prediche, ma viveva il Vangelo con semplicit ederoismo. Ero giovane, focosa, inesperta e perci frettolosa nell'esigere risultati... un po'come i figli di Zebedeo avrei voluto invocare il fuoco dal cielo per annientare, o almenorendere innocui, i figli delle tenebre, fra cui i razziatori Karimojon, soldati, ribelli e simili,quando ci molestavano a non finire.Lui, per rispondeva che la nostra presenza in Uganda era giustificata proprio dall'assi-stenza a queste persone che non avevano ancora compreso e accolto il Vangelo........"Mi colpiva !a sua capacit di ricordare tutte le persone che aveva incontrato; metteva inevidenza le loro particolarit positive. Sapeva essere forte, ma solo per difendere gli al-tri, mai se stesso. La sua vita la don goccia a goccia, fino alla fine e credo che i doloro-si eventi degli ultimi mesi abbiano messo ancora pi in risalto la sua statura umana, cri-stiana, spirituale. Poco pi di sei anni dopo, precisamente il 13 febbraio 1987, partiamo da Kalongo. Unfumo nero e acre impediva la vista e il respiro, veniva dai container pieni di granoturco,che erano stati dati alle fiamme dai militari ..che angoscia!Al volante dell'ambulanza dopo aver caricato sui sedili posteriori, coperti da un materas-so, il povero Vescovo Monsignor Cesana, colpito il giorno prima da un ictus cerebrale,mi misi in colonna con gli altri trenta e pi veicoli, per iniziare l'esodo.

  • Vicino a me c'erano padre Giuseppe e fratel Angelo, anche lui tolto dal letto con unagamba fratturata in trazione e, dopo due ore di sosta sotto il sole a picco, il triste convo-glio prese il via. Ambrosoli sapeva che non sarebbe pi tornato a Kalongo da vivo, ep-pure continu a parlare del futuro per infondere coraggio ai presenti.Fu un viaggio indimenticabile; pregammo insieme diversi rosari, cercando a turno di ti-rar fuori la voce mentre si ingoiavano le lacrime. Ci aiutammo anche a guidare...Come vorrei che padre Giuseppe continuasse ad aiutarmi nel pilotare" la mia vita! Luiormai fa parte dei Giuseppe che invoco e sono certa che continua a rimproverarmi bo-nariamente quando c' bisogno, e mi aiuta.Quando nel marzo del 1994 a Lira, aiutai a esumare le sue ossa per restituirle a Kalongo,mi pareva di udire la sua voce. "Perch vi disturbate per quattro ossa consegnate allaterra, non sapete che sono vivo e sempre presente in mezzo a voi?".

    GIOVED 27 MARZO 2008,alle ore 18,00,

    sar celebrata in parrocchiala SANTA MESSA

    in suffragio di Padre Giuseppee dei suoi genitori

    24 marzo 2008 Preghiera e digiunoin memoria dei Missionari Martiri

    La preghiera e il digiuno, nella tradizione cristiana, sono opere diamore e di comunione con Dio e con la Chiesa: viverle in occa-sione della giornata di preghiera e digiuno in memoria dei Missio-nari Martiri significa pregare Dio affinch sostenga le missionarie,i missionari e le comunit cristiane che vivono ancora oggi discri-minazioni e persecuzioni. Alla preghiera uniamo un'offerta, fruttodel sacrificio del digiuno.

    Elenco missionari martiri uccisi nell'anno 2007

    In AMERICAP. Mario BiancoDon Jos L. CamachoDon Wolfang HermanDon Humberto MaciasFratel Enrique AlbertoP. Fernando SanchezP. Ricardo Junious

    AFRICAP. Martin AddaiSuor Anne TholeD. Richard BimerikiP. Ilard Msheyene Mako

    In EUROPADon Salvador HerandezD. Tomas Perez

    In ASIAP. Fransiskus MadhuP. Raghiid GanniD. Basman YousefGhasan BidawidWahid HannaJustin DanielPadre Fiorante RigonanD. Nicholaspillai P.

  • Le offerte raccolte dalla giornata di pre-ghiera e di digiuno in memoria dei Missio-nari martiri sosterranno la ricostruzione el'allestimento di un centro pastorale perbambini, adolescenti e giovani in Iraq, laterra di Abramo.

    I cristiani sono presenti in Iraq da venti se-coli, dalla predicazione di San Tommasoapostolo e cercano di vivere fraternamen-te con i musulmani con cui convivono daquattordici secoli.

    la pagina del GAM

    Preghiera

    Signore Gesci hai chiestodi seguirTisulla viadella croceper essereTuoi discepoli.Aiutacia veniredietro a Te ogni giorno,forti solo della tua Parola.Purifica i nostri cuori,troppo spesso appesantiti dall'egoismoche ci chiude in noi stessi.Liberaci dalle tante paureche ancora ci costringono ad unaschiavitche offusca l'immagine di Dioimpressa dal Padre Tuo in tutti i suoifigli:Donaci il Tuo SpiritoEgli ci renda creature nuovee ci faccia crescere nella Tua amicizia.O Cristo, unico Maestro,vogliamo portare la croceinsieme a Te

    e a tanti maestri che hanno rinunciatoalla propria vitapur di rimanere fedeli al Tuo Vangelo.Il nostro sacrificio quotidiano,unito alla Tua Pasqua e risurrezione,apra il mondo intero alla vita vera.Tutti gli uomini partecipinodella salvezzache tu offri a noi, oggi e sempre.u vivi e regni nei secoli dei secoli.

    Amen

  • L'ENCICLICA FIDEI DONUM la pagina del GAM

    Sono passati cinquant'anni da quando, il21 aprile 1957, papa Pio XII pubblic lalettera enciclica "Fidei donum". In questalettera il Papa esortava le diocesi delmondo a inviare presbiteri e laici allenuove chiese dell'Africa mettendosi alloro servizio per un certo periodo di tem-po. Diceva il Papa che le chiese d'Africaattendono dai cattolici la triplice assisten-za della preghiera, della generosit e deldono di s. Ecco quindi l'invito di Pio XIIal Vescovi di farsi animatori dell'attenzio-ne missionaria fino al dono temporaneodi alcuni sacerdoti diocesani: i sacerdotifidei donum appunto. Nella stessa Enci-clica si rivolge anche ai laici dell'AzioneCattolica e a quelli impegnati nel socialeesortandoli ad offrire la loro esperienzaper alcuni anni alle nuove chiese. E cosnel 1989 anche dalla Diocesi di Comosono partiti sacerdoti e laici che hannotrascorso anni della loro vita in Came-roun e in Argentina Quasi tutti sono tor-nati nella loro diocesi di origine. Uno diquesti il nostro parroco don Eugenio,che ha passato otto anni in Camerouna Bimengu.Ancora oggi i "fidei donum" continuano a

    partire per vivere in comunione con legiovani chiese d'Africa, dell'America edell'Asia perch la Missione di tutta laChiesa per tutta la Chiesa, ovunque sia.

    perch la Missionee perch le Missioni Diocesane?

    Queste due domande sono state poste recente-mente al nostro Vescovo Diego.

    - Perch, ancora oggi, ha senso andare inmissione? Perch - e dovrebbe essere questo il mo-tivo che d senso alla missione - ci siamoinnamorati di Ges, abbiamo capito cheLui la soluzione ultima e radicale di tutti iproblemi dell'uomo e quindi non possiamotenercelo per noi, non possiamo trattener-lo senza condividerne con sii altri il suo va-lore liberante e umanizzante. Questo vuoldire che non andiamo in missione soltantoper fare del bene in ambito sanitario, so-ciale o educativo, anche se tutto questo utile e necessario. Ma andiamo in missio-ne perch, attraverso la nostra dedizione,appaia la presenza di Ges, lo si facciaconoscere, cos da far maturare la co-scienza di essere portatori della dignit deifigli di Dio in tutte le persone che incontria-mo e che evangelizziamo.

    La delegazione che si recata in Came-roun con il Vescovo e i "fdei donum" co-maschi donati attualmente alla giovanechiesa di Marua -Mokolo

  • - Perch importante per la nostradiocesi allargare i suoi confini gi vasti emettersi al servizio dei fratelli africani?

    Non importa che la nostra Diocesi siapi o meno grande. Importa che sia abi-tata da uomini e donne che guardano almondo con il desiderio di annunciareGes.

    Attualit

    I presbiteri e i laici "fidei donum " dellanostra diocesi

    Nella diocesi di Como ci sono attualmen-te 4 sacerdoti e due laici nella missionein Camerun:Don Giusto della ValleDon Angelo MazzocchiDon Donato GiacomelliDon Corrado Necchi, nativo di Dubino. arrivato in Missione il 7 gennaio 2008,accompagnato dal nostro Vescovo, Die-go Coletti e da Don Stefano Bianchi.Eserciter il suo ministero presso laChiesa di Marua-Mokol.

    C' poi un giovane laico: Lorenzo Zini diLivigno e una vergine consacrata: Bru-netta Cincera di BerbennoCi sono anche, ormai incardinati nelladiocesi camerunese Lucia Todeschini eDon Gianni Allevi partiti col primo gruppodi fidei donum, e che in seguito hannoscelto di restare.

    Bolivia? Per? Ecuador?Speranze per un prossimo

    futuro

    Da parecchi mesi in corso una rifles-sione con scambi di opinioni e incontriper verificare la possibilit di istituirein America latina una nuova missionediocesana. Una delegazione dellacommissione missionaria diocesanal'anno scorso si recata in Bolivia,Per, Ecuador per un viaggio esplora-tivo presso quattro diocesi di queipaesi. In questi mesi di febbraio emarzo viene presentata a tutti in dio-cesi, in diversi incontri, una ampia eparticolareggiata e relazione dei luo-ghi visitati. Questa relazione la si putrovare in Parrocchia o presso il Cen-tro missionario Diocesano di Como.

    Che cosa possiamo fare noi?Documentarci.

    Il fatto di appartenere alla chiesa diComo perch viviamo in questo terri-torio, implica che le missioni diocesa-ne ci riguardano. E poi?

    Dalla conoscenza possono scaturiredecisioni personali legate alla propriaesperienza umana e di fede.

  • CARITASRiflessioni intorno al volontariato

    Qui di seguito proponiamo uno stralcio deldocumento "Volontariato e testimonianzadella carit" redatto nel 2002 dalla Delega-zione Regionale delle Caritas diocesane diLombardia in occasione dell'Anno Interna-zionale del Volontariato; in esso troviamoutili indicazioni per un cammino di fede cri-stiana al quale siamo chiamati ogni giorno,come singole persone e come comunit,perch la nostra vita possa veramente di-ventare testimonianza di un Amore ricevu-to che non pu che essere a sua volta do-nato.

    a storia di Ges di Nazareth una sto-ria d'amore e di donazione: egli "pass

    in mezzo a noi facendo del bene". Il BuonSamaritano evangelico che pass accantoal povero, lo guard, "n'ebbe compassio-ne", "gli si fece vicino", (...) "e si presecura di lui" diventa l'immagine dello stile diGes e, al tempo stesso, della testimo-nianza cristiana.

    L

    La comunicazione della fede e la testimo-nianza cristiana sono costituite da storie diascolto, di relazione e di dono, conun'attenzione preferenziale per i poveri. Ilvolontariato, forma moderna del dono edella relazione gratuita, pu diventare unaforma della testimonianza cristiana. Oggi ilvolontariato un'esperienza umana e so-ciale riconosciuta e che impegna nel no-stro territorio persone e associazioni di di-versa cultura e ispirazione. La 'Carta deivalori del volontariato', stilata dal mondodel volontariato italiano, al terminedell'Anno internazionale dei Volontari pro-posto dall'O.N.U., qualifica come volonta-rio "la persona che, adempiuti i doveri diogni cittadino, mette a disposizione il pro-prio tempo e le proprie capacit per gli al-tri, per la comunit di appartenenza o perl'umanit intera. Egli opera in modo liberoe gratuito promuovendo risposte creativeed efficaci ai bisogni dei destinatari dellapropria azione o contribuendo alla realiz-

    zazione dei beni comuni.Partendo da presupposti culturali diversi, ilvolontario agisce, in forma individuale oassociata, per il bene comune e un mondomigliore. Il volontariato d'ispirazione cri-stiana nasce da un'idea di persona che "immagine e somiglianza" di un Dio cheentra nella storia con libert, gratuit eumilt e che insegna la carit come princi-pio della relazione tra Dio e gli uomini edegli uomini tra loro.

    Il volontariato per il cristiano una delleesperienze nella quale dunque si manife-sta e si realizza la Carit intesa comeamore per i fratelli, risposta al dono ricevu-to da Dio: "Vi do un comandamento nuo-vo: che vi amiate gli uni gli altri; come io viho amato, cos amatevi anche voi gli unigli altri" (Gv 13, 34).

    Il volontariato uno dei possibili segniconcreti di uno stile di vita cristiana dellapersona che informa la propria esistenza apartire da alcuni valori fondativi quali lagratuit, il dono, il rispetto della dignitdell'altro, la condivisione, la sobriet.

    La gratuit non pu essere consideratasolo come una categoria economica.

    Non si tratta di contrapporre il servizio gra-tuito a quello professionale retribuito, madi dare significato e senso alla gratuit in-tesa come valore che guida la relazione;che dona in maniera disinteressata; che ri-spetta l'altro senza obbligarlo alla relazio-ne, senza pretendere una restituzione. Lagratuit qualifica la relazione, informa lamentalit dei progetti di vita, una dimen-sione qualificante dell'essere cristiani.

    La testimonianza cristiana del volontariatoin una societ che cambia pu assumereun ruolo importante nel rendere responsa-bili e partecipi gli uomini al bene comune e

  • CARITAS

    verso una "civilt dell'amore", con fanta-sia e creativit. I volti e le forme dei vo-lontariato ecclesiale, personale, di grup-po o associato, sono molteplici e rivoltia persone e famiglie, realt del mondoculturale, del tempo libero, del disagiosociale.

    Da sempre, con particolare attenzione,il volontariato d'ispirazione cristianaguarda ai poveri e alle persone in diffi-colt nelle nostre comunit: anziani,ammalati, senza fissa dimora, tossicodi-pendenti, detenuti, ecc... Nella Chiesa ilcompito di formazione e promozione delvolontariato trova nella Caritas lo stru-mento privilegiato nelle nostre Diocesi eParrocchie, anche in collaborazione conaltri uffici pastorali e in particolare congli Uffici della catechesi e della liturgia.Quest'impegno rappresenta il modo conil quale si vuole accompagnare la testi-monianza della carit, senza trascurare,anzi valorizzando, il cammino spiritualee l'approfondimento culturale. Il mondogiovanile, ricco di attese e di risorse, di

    tempo e di luoghi, di proposte, trova nelvolontariato non solo un luogo di servi-zio originale, ma anche uno spazio si-gnificativo di educazione alla fede cri-stiana e alla cittadinanza solidale. Unostrumento educativo al volontariato per igiovani il servizio civile che, nellaChiesa, vede la Caritas diocesana, incollaborazione con gli Uffici di pastoralegiovanile e oratori, come lo strumento dicoordinamento e di gestione, conun'attenzione preferenziale al servizioverso le fasce pi deboli della popola-zione. Nella prospettiva del servizio civi-le volontario, sia maschile che femmini-le, le Caritas e le Comunit cristiane sisentano impegnate a presentare ai gio-vani il rinnovato compito di promuoveree gestire il servizio civile volontario, per-ch sia conservata l'attenzione prefe-renziale ai poveri e l'obiezione di co-scienza alla guerra e sia costruita unaproposta educativa ai valori della solida-riet e della pace anche attraverso que-sta nuova esperienza.

  • SCUOLA DELL'INFANZIA 'ARCOBALENO'

    NON SOLO CIFRE!

    Da pi di un anno la Scuola dell'Infanzianon d notizie ed ora, alla vigilia dellaSanta Pasqua, ci riproponiamo ai lettori diquesto foglio d'informazione parrocchialecon la speranza di non trasmettere solocifre, ma anche qualche riflessione.In questi ultimi mesi si molto parlato allaradio e televisione, sui giornali, al bar enelle piazze, del fatto che molte famiglienon riescono ad arrivare alla quarta e poialla terza settimana. E la Scuoladell'Infanzia come messa? Il pane, lapasta, il latte, la verdura, la carne, il gas ela luce sono aumentati non solo per i sin-goli cittadini, ma anche per le comunitcome la nostra, che pu essere tranquilla-mente definita una 'grande famiglia'. Inol-tre questa grande famiglia ha delle spese(salari, stipendi e contributi), che prendo-no tranquillamente il posto dei mutui, del-le tasse, dei trasporti, che gravano sullafamiglia normale; anche queste spesehanno subito un consistente aumento. anche vero che noi abbiamo la possibilitdi far crescere le entrate (cosa non facil-mente possibile per una normalefamiglia), ma l'aumento delle rette nonvuole essere la "soluzione automatica" ol'unica soluzione ai nostri problemi di bi-lancio. Con fatica stiamo cercando dispendere in modo oculato e contiamo inun maggior coinvolgimento degli EntiPubblici; infine per noi essenziale lasensibilit dei ronaghesi e la disponibilitdella Parrocchia e di altre realt commer-ciali ed industriali, perch il contributodi tutti quanti rappresenta almeno il20% delle entrate della scuola, cui dob-biamo aggiungere un altro 10% per co-sti non sostenuti (lavori fatti dai diversivolontari, affitti non dovuti, assicurazionipagate da altri). Il 2006 (di cui non abbia-mo pubblicato il bilancio) si chiuso conuna perdita di circa 9.000 euro, mentre le

    cifre non ancora definitive del 2007 ci di-cono che le cose sono andate meglio eche, quindi, sar possibile ricuperare laperdita dell'anno precedente. Il 2008come sar? Riusciremo ad arrivare alla'fine del mese'? oppure tutti gli aumentiavvenuti e quelli che seguiranno ci co-stringeranno ad impegnare un'altra voltale nostre riserve?

    Abbiamo scritto queste riflessioni non perfare i 'lagnoni' o per cercare a tutti i costidi 'portare a casa' qualcosa, ma perchdesideriamo essere una realt importan-te, che conta nei pensieri dei parrocchia-ni, in particolare, ed anche in quelli di ogniabitante di Ronago. Desideriamo, in so-stanza, condividere con tutti voi le nostrepreoccupazioni, facendovi conoscere inostri problemi ed anche, magari in altreoccasioni, i nostri risultati ed i traguardiraggiunti.

    Un paese bello non solo per come fat-to o per il pregevole ambiente naturale incui collocato; una comunit viva noncerto perch costituita da tanta genteche trascorre in essa la sua giornata. Tut-to ha pi senso ed acquista un grande va-lore se le realt importanti presenti, equindi anche la Scuola dell'Infanzia, vi-vono nella mente e nelle intenzioni di cia-scun parrocchiano e cittadino. I nostribambini vanno alla scuola materna, i no-stri ragazzi alle elementari, noi in parroc-chia e qualcuno in palestra ed al camposportivo: tutto ci immensamente belloe tanto importante che impossibile nonessere coinvolti. il periodo di prepara-zione alla Santa Pasqua, periodo di pre-ghiera e di riflessione, magari anche dicondivisione. Quanto sarebbero statebrutte e fuori luogo delle sterili cifre!

    Guerrino A.

  • " II pi grande tra voi colui che serve" {dal vangelo)elle scorse settimane gli alunni delle classi seconde della scuola media diUggiate sono stati graditi ospiti del nostro Comune per due lezioni di edu-cazione civica, con particolare riguardo alle diverse funzioni che chiama-ta a svolgere un'Amministrazione comunale.N

    Questa stata la prima tappa di un percorso, che si concluder con l'elezione diun Consiglio comunale junior da parte dei ragazzi stessi, che avr il compito di se-gnalare esigenze e sollecitare richieste vicine alla loro sensibilit agli Amministratori,al fine di migliorare la qualit della vita del nostro territorio. Nel corso dei due incon-tri-lezione (il primo tenuto dal Sindaco ed il secondo da me) stata insistentementeposta una domanda che ci ha fatto riflettere sulla percezione che spesso i ragazzi(ma anche gli adulti) hanno dell'impegno pubblico e della politica in generale."Quanto si guadagna - ci hanno ripetutamente chiesto - a svolgere l'incarico di Sin-daco o di vicesindaco?" Abbiamo risposto che intendiamo l'incarico amministrativocome un servizio ai cittadini del nostro paese, nell'ottica della tutela dell'interessegenerale, impegnando il nostro tempo e mettendo a disposizione le nostre capacit,pur consapevoli dei limiti che possiamo avere. Non so se siamo riusciti a convincerli,perch credo che dietro a questa domanda si sia ormai in molti di loro sedimentataun'idea dell'impegno civile e della politica che non prevede il concetto di gratuit.Un'idea che presuppone l'incarico pubblico come fonte di privilegi e di interessi per-sonali, un'occasione per far soldi o per far emergere il proprio narcisismo.Una visione dell'impegno civile distorta, frutto di una devastazione morale e cultura-le che si progressivamente affermata negli ultimi anni.

    Non certo colpa dei nostri ragazzi se oggi hanno questa percezione e pensanoche la politica sia "sporca", ma sono le immagini e le parole che quotidianamente imezzi d'informazione ci propongono a far apparire evidente il degrado istituzionalecui siamo ormai arrivati.

    In questo periodo preelettorale forte la tentazione di confondere tutto e tutti, dinon riuscire a distinguere il grano dal loglio, di decidere di astenersi dal voto comeatto di protesta contro una classe politica che non ci appare degna di rappresentar-ci.

    Il Papa nei giorni scorsi ha richiamato ancora una volta ad una visione etica del-la politica, ad una sobriet delle parole e delle immagini, capace di restituirle dignit.La Chiesa giustamente preoccupata che nel nostro Paese possano prevalere imotivi di lacerazione del tessuto sociale, di incomprensione tra i diversi strati sociali,che possano vincere gli egoismi di parte, che aumenti la frattura tra ricchi e poveri.

    Personalmente penso che, qualunque sia lo schieramento che uscir vincitoredalla consultazione elettorale, esso debba sentire come inderogabile il compito di ri-costruire un clima sociale pi solidale, rifondando su basi etiche l'impegno nelle Isti-tuzioni per sconfiggere l'inerzia e il disinteresse da cui ci sentiamo circondati. Solocos potremo dare risposte credibili a quei ragazzi che troppo spesso ci chiedonoperch mai dovrebbero preoccuparsi dei problemi degli altri invece di limitarsi a sod-disfare i propri bisogni.

    Maurizio

  • ASSOCIAZIONE PRO VAL MULINI ONLUS

    I NOSTRI 'QUADERNI'

    Lo scorso ottobre, in occasione dell'annuale appuntamento "Pomeriggio d'ottobre infesta", ha avuto luogo la chiusura dei lavori di restauro dei 'Dipinti di Arte Sacra popolare', la-vori che sono stati eseguiti in questi anni a cura della nostra Associazione.

    C' stata la tradizionale 'passeggiata' che, favorita dal bel tempo, ha portato i tantissimi parte-cipanti a visitare i luoghi dove si trovano le opere restaurate. Quindi, dopo aver fatto tappa al Fau-stino (2 dipinti), siamo saliti a Drezzo nel cui centro storico si trovano ben 4 opere; riscendendo inVal Mulini siamo passati dal Mist, dal Peverell, dal Cant, dal Petla, e per ultimo dal Zeppet,per ammirare in ogni luogo un dipinto: in totale 11 !

    Con l'occasione stato presentato al pubblico un opuscolo illustrante i lavori fatti e le localitdove sono ubicati gli affreschi restaurati. Questo opuscolo, con i testi anche in inglese e tedesco, il primo di una collana cui stato dato il nome di 'Quaderni della Val Mulini'.

    L'Associazione Pro Val Mulini, con questa collana, vuole dare risalto ai propri interventi, di vol-ta in volta eseguiti per valorizzare la Val Mulini e ci che essa contiene. un modo concreto pertestimoniare la nostra presenza, per sensibilizzare l'opinione pubblica ed i singoli cittadini, perdare alle Istituzioni, e non solo, uno strumento di conoscenza e di divulgazione. un sentirci 'vivi'ed una forte reazione alle difficolt che si stanno incontrando nel recupero di beni storici pi con-sistenti, quali i mulini e le rogge mulinare.

    Quale il significato di questo primo 'Quaderno', intitolato 'Restauro dipinti d'Arte Sacra popo-lare? e perch abbiamo voluto far eseguire questi lavori?

    Con questo intervento abbiamo voluto salvare le testimonianze rimaste di un aspetto impor-tante della vita della nostra gente di qualche secolo fa: il manifestare con dei semplici dipinti laprofonda devozione verso i Santi e Ges stesso, devozione che derivava dalle quotidiane neces-sit della vita.

    Le parole del prof. Mario Mascetti, scritte per presentare questo opuscolo, rendono ancor pichiari questi concetti:"Ogni mulino, ogni corte rurale nei centri storici, o nella campagna dei nostri paesi, porta (o porta-va) sulla facciata o sotto un portico o una loggia un'immagine religiosa devozionale. Era il modoper invocare dalla Madonna e dai santi protezione per la salute delle persone e degli animali, pro-sperit delle annate e abbondanza di frutti. La Madonna era la pi invocata, protettrice della ma-ternit e dell'infanzia; Sant'Antonio abate custodiva le stalle, San Rocco allontanava la peste e ilcolera, o guariva chi ne era colpito; San Giuseppe era il patrono della famiglia e della buona mor-te, San Francesco il santo della vendemmia, che si faceva dopo la sua festa (4 ottobre) per co-gliere uve ben mature. Il SS. Crocifisso era invocato per la buona riuscita dell'allevamento dei ba-chi da seta. Perci ogni santo rappresentato nei dipinti popolari sottintende un'intenzione devo-zionale, legata alle concrete situazioni della vita quotidiana, rispetto alle quali, spesso, la gentenon trovava difesa o sostegno.Chi erano i pittori? A parte il caso di Luchino Pozzi da Drezzo, figlio di Giovanni, pure egli pittoredella facciata di S. Maria (chiesa alta), lo stile naif dei nostri dipinti popolari depone per queipittori ambulanti (oggi, con le strade e i marciapiedi asfaltati sono diventati pittori di strada),che giravano in tutta la regione da un paese all'altro, e lasciavano la loro opera in cambio di unpiatto caldo e di un giaciglio per la notte. Qualcuno ripeteva il giro, come il pittore che nel 1862esegu le Madonne del Cant in Val Mulini e della corte dei Luscitt a Orezzo, e nel 1864 lasciil segno del suo ritorno al Peverel, e probabilmente a Zeppet (il dipinto ritoccato intorno al 1920).Sono tracce vive di un mondo che non c' pi.."I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla Dott.sa Veronica Albonico di Olgiate Comasco. Com-plessivamente sono stati spesi 14.940,00 euro, coperti con finanziamenti dell'AmministrazioneProvinciale di Como, dei comuni di Drezzo ed Uggiate Trevano, e con fondi propri dell'Associazio-ne.Gli opuscoli si possono trovare presso la Biblioteca e presso il Comune, oppure chiedendoli diret-tamente a noi (tel. 031-980090).

    GUERRINO A.