1990 04 ronago 90

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Giornalini della Parrocchia: 1981-1991 Don Antonio Fraquelli

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  • Pasqua 1990Quanti, oggi, nelle difficolt, provano la grossa tentazionedi far finta di nienteoppure di pensare che tutto passa o che tutti fanno cos:si adattano o si rassegnano.Se il chicco di grano, posti nella terra, non muore,non pu portare frutto,non pu risorgere a nuova vita.Per il cristiano, per luomo di oggi,la "morte" non solamente la fine della vita terrena,ma ogni situazione di sofferenza,ogni contrariet, ogni occasione di paura,in cui ci si sente deboli,incapaci di qualunque rimedio.Sono situazioni che possono presentarsi ogni giorno,e anche pi volte nello stesso giorno.La Pasqua ci dice che anche Ges ha provato il dolore,la solitudine:si lasciato inchiodare sulla croce,ma ha creduto allAmore del Padre,si fidato delle sue promesse:per questo Dio Lha risuscitato.Lui che risorto,apre le porte della risurrezione a tuffi noi,affinch le situazioni di "morte" che viviamoin famiglia, nel lavoro,nel nostro intimo, nel rapporto con gli altri,non siano per noi motivo di tristezzache ci impedisce di sorridere,ma diventino unoccasioneper tuffarci nella sua misericordia,nella sua potenza,nel suo amore.Auguro che sia per tutti cosla Pasqua 1990!

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  • meditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquameditazione di pasquaGES VIVE

    Credevo che avessero ucciso Ges,ed oggi lho visto dare un bacio ad un lebbroso.Credevo che avessero cancellato il suo nome,ed oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.

    Credevo che avessero crocifisso le sue mani pietose,ed oggi le ho viste medicare una ferita.

    Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,ed oggi lho visto camminare

    nelle strade dei poveri.Credevo che l'avessero ammazzato,una seconda volta, con le bombe,ed oggi l'ho sentito parlare di pace.

    Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,ed oggi l'ho sentito dire:

    Perch fratello? ad uno che lo picchiava.Credevo che Ges fosse morto nel cuore degli uomini

    e seppellito nella dimenticanza,ma ho capito che Ges risorge anche oggi,volta che un uomo ha piet di un altro uomo.

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  • RACCONTO DI PASQUAELISA....

    A BRACCIA APERTE VERSO IL RISORTO

    Elisa guardava incantata quei piccoli cartoncini,e con il dito seguiva la scritta dorata "Buona Pa-squa".Che belli, quei colori! Il rosa di un ramo di pe-sco fiorito, il giallo di un pulcino, un campanilevestito con le tinte delicate della primavera. Eancora: un guscio d'uovo appena schiuso, il volodi una colomba, qualche agnellino ricciuto.E Lui, Ges Risorto, con la veste candida e ilvolto dolce e sorridente di un fratello che le apri-va le braccia. Le sembrava quasi di sentire loscampanio festoso che Lo accoglieva e Lo salu-tava, all'unisono con la natura.Il cuore di Elisa si inteneriva, immedesimandosiin quel risveglio gioioso: nasceva allora, sinceroe spontaneo, un augurio da mandare a tutto ilmondo.Adesso, tutta presa da tante preoccupazioni e re-sponsabilit, Elisa cerca di ritrovare quella bel-lissima sensazione della sua infanzia, ma non ciriesce pi. Vorrebbe riviverla almeno negli occhidel suo bambino, ma li vede illuminarsi cos dirado..... Possibile? E s che non gli manca niente.Di colpo si chiede se lei sia stata capace di tra-smettergli quel magico messaggio, quella capa-cit di meravigliarsi davanti alla bellezza del

    creato.No, non ne ha mai trovato il tempo. Scaccia ilpensiero, perch le fa male, ma in cuor suo si ri-promette di fare quel dono a suo figlio.Il telefono squilla: Elisa cancella un nome dallalista l accanto; una chiamata in meno da fareper gli auguri di Pasqua. Ma il telefono grigio:dove sono i colori dei cartoncini? La finestra aperta, ma perch non si sente il canto degli uc-celli? Certo, non c' da meravigliarsi, col trafficoche c'.Forse, andando fuori citt per il week-end, po-trebbe vedere qualche primula. Per, domenica Pasqua e il fine settimana gi programmato datempo per una destinazione che non prevede pri-mule e prati in fiore.Pazienza! Le guarder nelle vetrine dei fioristi.Strano, per, provare quella nostalgia. Magari,se si alzasse per tempo, potrebbe andare a Messae riascoltare almeno il suono delle campane. Egi, perch no?Ed nell'alba cittadina che, entrando dopo tantotempo in una Chiesa, Elisa ritrova le braccia diGes Risorto che ancora la accolgono comequando era bambina.

    ANNA

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  • PREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUAPREGHIERA DI PASQUA

    Signore, tu sei risorto.Sei vivo!Cammini con noi sulle strade dellavita.Sei in noi,se ci mettiamo in ascolto.Signore, hai vinto la morte,vita nuova ci doni,per ricrearci ogni giorno,cambiando cosi la nostra sorte. Pasqua, Signore!Quando siamo capaci di perdonoe, sepolto l'uomo vecchio,rinnoviamo il nostro cuore. la tua Pasqua, Signore!Quando accettiamo di morire a noistessi,risorgiamo, con Te, nell'amore. la nostra Pasqua!Quando siamo riconciliatidal tuo messaggio di gioia,con stupore, riconoscente,camminiamo, nell'intimo, rinnovati.Sei con noi, pienezza di vitaper il faticoso andare:Parola e Pane spezzatoche si dona con bont infinita; Pasqua...e dici a tutti noi:"Prova..ad amare,a donare gratuitamente,a credere contro ogni speranza,vivrai detta mia vita nuova!"

    Il giorno di Pasqua, la famiglia riu-nita interno alla tavola, sulla qualesono i segni della festa.Il pap o la mamma dice:- Cristo risorto!Tutti: - veramente risorto!Pap o mamma: - Per questa festa dellarisurrezione di Ges, sii benedetto Dio,nostro Padre. Cristo risorto.Tutti: - veramente risorto!Pap o mamma: - Per la pace, per le me-raviglie che hai operato in noi, per i fruttidella terra, sii benedetto Dio, nostro Pa-dre!Cristo risorto!Tutti:- veramente risorto!Pap o mamma:- Signore, noi prendia-mo questo cibo con gioia nel giorno dellarisurrezione di Ges: fa' che oggi, doma-ni, sempre ce ne sia sulla tavola dei nostrifratelli pi poveri. Cristo risorto!Tutti:- veramente risorto!Tutti fanno il segno della croce conl'acqua benedetta.

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  • CALENDARIO DELLA PASQUAGIOVED SANTO 12 APRILEORE 10 A COMO, IN DUOMO,CELEBRAZIONE DELLA MESSA DU-RANTE LA QUALE VENGONO CONSA-CRATI I SACRI OLI.Partecipiamo con i ragazzi della cresima.ORE 20 S. MESSA DELLA CENA DEL SI-GNOREORE 21 ADORAZIONE COMUNITARIAVENERD SANTO 13 APRILEORE 15 CELEBRAZIONE DELLA MOR-TE DEL SIGNOREORE 20 VIA CRUCIS PER LE VIE DELPAESE(si parte da Lampona)ORE 21 presso il Centro Parrocchiale, mo-mento di riflessione proposto dai ragazzidell'Oratorio,RECITAL SULLA MORTE DI GESSABATO SANTO 14 APRILEORE 21 SOLENNE VEGLIA PASQUALE -CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO DIELEONORA E DI MATTEO-RINNOVAZIONE DELLE PROMESSEDEL BATTESIMODOMENICA DI PASQUA15 APRILEORE 7.30 S. MESSAORE 10.30 S. MESSAORE 16.30 SOLENNE LODE VESPERTI-NALUNED DELL'ANGELOORE 10 S. MESSA

    CELEBRAZIONIPENITENZIALI

    MERCOLED SANTO 11 APRILE ORE 15VENERD SANTO 13 APRILE ORE 16SABATO SANTO 14 APRILE ORE 15

    MOMENTI DI VITAPARROCCHIALE

    FESTA DI S.VITTORE,PATRONO DI RONAGO,MARTED 8 MAGGIO

    CELEBRAZIONE DELLACRESIMA

    DOMENICA 13 MAGGIO, ALLE ORE 10PRESIEDE MONS. ENRICO BEDETTI

    FESTA DELLA PRIMACOMUNIONE,

    DOMENICA27 MAGGIO, ALLE ORE 10LE GIORNATE EUCARISTICHE

    14-15-16-17 GIUGNO

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  • 25 MARZOLA PRIMA CONFESSIONE

    Domenica 25 Marzo stata una giornata cherimarr impressa fortemente nel cuore di 16bambini della nostra comunit. Don Antonio,insieme con le catechiste Renata e Vittorina,li avevano preparati con tanta dedizione afare l'esame di coscienza, a capire le loromancanze e a dirle a Ges, insieme alla loropromessa. stato un cammino di maturazione che li haportati a celebrare consapevolmente la loroFesta del Perdono.Fuori sul piazzale hanno dato sfogo alla lorovivacit, anche se si capiva che erano emo-zionati.Ma una volta entrati in Chiesa, qualcosa cambiato. L'emozione rimasta, accompa-gnata per da un atteggiamento composto efiducioso.Ges li stava aspettando. In Chiesa c'eranoanche i loro genitori, parenti e amici. Tuttiinsieme abbiamo pregato e cantato, poi, aduno ad uno, i bambini si sono inginocchiatidavanti all'altare.Di colpo, ai nostri occhi di genitori, sono ap-

    parsi pi grandi: per la prima volta assume-vano di persona le loro responsabilit davan-ti a Dio e insieme sperimentavano la bellez-za del Suo perdono nel sacramento dellaConfessione.La mano dei Sacerdote si posata sul capodi ogni bambino nel gesto paterno del perdo-no e in quei momento nel cuore si sentitapi forte la gratitudine, la gioia e la respon-sabilit di essere genitori, e soprattutto di es-sere genitori cristiani.Al termine di questa cerimonia, semplice maviva e spontanea, ci siamo ritrovati tutti neisalone della Scuola Materna, per festeggiarecon un piccolo rinfresco. stata anche que-sta un'occasione bella per conoscerci e avvi-cinarci maggiormente fra noi genitori, e an-che per ringraziare le Suore che ci hanno ac-colto con tanta disponibilit, le Catechisteche continueranno a seguire i nostri bambinie Don Antonio che, come sempre, ha saputofarci sentire in questo giorno la presenza e lapartecipazione di tutta la Comunit.

    Una mamma

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  • DALL'ORATORIO... UN INVITO A TUTTI, PICCOLI E GRANDICON LE CAMPANE GRIDIAMOLA NOSTRA GIOIA DI PASQUA

    Din"....tocca a me suonare!"Don ...no, tocca a me!"Dan"...ehi, silenzio, come campana pi vecchiail diritto di suonare ce l'ho io.""Ecco, sempre cos. Tu con il fatto che sei lacampana pi grossa e pi vecchia fai sempre laparte migliore" disse don." E allora io?" disse din. " io che sono la pi pic-cola che ci sto a fare se nessuno mi considera?"Ogni anno la stessa storia. Su, nel vecchio cam-panile dove tutto sembra inanimato, c' una granconfusione.Din don dan, din don dan, la gente si chiedevacome mai le campane suonassero cos, senza unmotivo. "Ma si, si sar sbagliato il parroco," di-cevano. Ed invece no, erano le campane che liti-gavano. Ma torniamo a sentire quello che si di-cono.Din".....maledetto il giorno che sono nata cam-pana."Don".....ma perch dobbiamo sempre fare tuttoquello che vuole lei?"Dan".....basta chiacchierare ...ho deciso che suo-neremo tutte e tre."Din e don pensarono che era una gran bella idea;una saggia decisione.Dan aggiunse "penso la Pasqua sia un giornomeraviglioso...troppo bello da sciupare con liti egelosie."Din".....pensa che bello, potremo fare un concer-to per il Signore che risorto."Don".....faremo del nostro meglio. Quel giornoci vestiremo del nostro suono migliore."Dan"....e la nostra musica correr per tutto ilpaese e continuer per tutta la valle e tutti capi-ranno che sar un giorno speciale, di gioia, di al-legria perch il Signore che sembrava morto,sconfitto, ha vinto. risorto!"Din don dan, din don dan...e la gente pensava:"beh, ma adesso il parroco sta esagerando. Cosac', non ha niente di meglio da fare che divertirsi

    a suonare le campane?"

    Din".....tutto sar bello quel giorno. Il paese avruna nuova luce."Don".....e la natura....."Dan".....gi, anche la natura desidera parteciparea questa grande festa."Din".....ci regala i fiori pi belli, i colori miglioriche nemmeno un pittore riuscirebbe a riprodur-re."Don".....dopo il lungo sonno dell'inverno lepiante si risvegliano a nuova vita e ci donanofiori meravigliosi."Din"..... Alleluia...risvegliatevi anche voi anuova vita."Don"....Pasqua una lotta tra la morte e la vita.Sembrava tutto finito e che i sigilli sulla tombadi Ges avessero concluso una battaglia persa."Dan".....e invece no: arrivata la Pasqua. E conla risurrezione scoppiata la vita, la festa, l'amo-re."Din don dan, din don dan.....e la gente finalmen-te cap che il suono delle campane non era unosbaglio o un divertimento ma un modo di gridarea tutti la gioia della Pasqua.

    VITTO.

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  • 27 MARZO: NEL RICORDO DI PADRE GIUSEPPEIL VESCOVO IN MEZZO A NOI

    L'incontro con il Vescovo, Mons. Alessandro Mag-giolini, stato per la nostra comunit parrocchiale unfatto veramente grande e pieno di significato.Giunto nella nostra diocesi il 19 marzo 1989, Mons.Maggiolini si subito dimostrato attento a tutte lerealt della nostra chiesa comasca: non c' stata oc-casione, in questo primo anno, in cui, invitato a esse-re presente o a dire una sua parola, il Vescovo nonabbia dato la sua cordiale adesione.E cos stato anche per l'invito che don Antonio gliha rivolto di celebrare la Santa Messa per il terzo an-niversario della morte di Padre Giuseppe.Davanti a un'assemblea attenta, il Vescovo ha dimo-strato tutta la sua disponibilit e la sua premura per lanostra comunit.Ricordando P. Giuseppe, ha voluto sottolineare il mi-sterioso disegno di Dio che, non sempre, riusciamo acapire, quando si di fronte a una vita spezzata esenza troppi preavvisi. Per con il passare del tempoe con il superamento dello sgomento iniziale, si rie-sce a cogliere qualche indicazione della figura dellepersone che ci hanno lasciato e il messaggio che cihanno additato.Molto significativo il richiamo che il Vescovo fattodella origine della vocazione di P. Giuseppe nellaesperienza della nostra parrocchia e nelle filedell'Azione Cattolica, della sua generosit nei rispon-dere all'invito del Signore a diventare medico, sacer-dote e missionario''... stato un uomo che non ha ac-cettato le mezze misure di fronte al Signore... ha

    scelto l'impegno di darsi tutto alle persone che sof-frono maggiormente."Ancora una volta abbiamo riascoltato la dimensioneautentica di P. Giuseppe che, assieme alle cure delcorpo, voleva trasmettere ai suoi ammalati la propo-sta evangelica che toccava l'intelligenza e il cuore erinnovava la persona dall'intimo. Una scelta religiosae sacerdotale che stata alla base della sua vita mis-sionaria e della sua missione di medico.Ma il Vescovo ha anche sottolineato il fatto che cia-scuno di noi deve sentirsi missionario, non solo in al-cuni momenti o con una semplice offerta, ma contutta la vita. Anzi affermava la necessit che qualchegiovane sappia prendere il posto di P. Giuseppe, rac-cogliendo la sua costanza, il suo-coraggio, perch lasua opera prosegua in una donazione completa.Abbiamo fatto un pezzo di strada con P. Giuseppe, loabbiamo conosciuto, ora, pi che fare una preghieradi suffragio per Lui, dobbiamo raccogliere, con stu-pore e con gratitudine, gli spunti di conversione e diresponsabilit che ci ha trasmesso.Al termine della Messa, il Vescovo ha invocato la be-nedizione del Signore su tutti i presenti, sulle nostrefamiglie, sulla nostra parrocchia, e ha ringraziato iPadri comboniani che erano presenti insieme alle So-relle e ai Fratelli e a tanti amici di P. Giuseppe, lacantoria, i chierichetti e tutti i presenti e si auguratodi poter ritornare presto e con maggior calma in mez-zo a noi per parlare e per conoscerci meglio.

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  • UN NUOVO DECALOGOAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIAAMA LA TUA PARROCCHIA

    1. Collabora, prega e soffri per la tua parroc-chia, perch devi considerarla come una ma-dre a cui la Provvidenza ti ha affidato: chiedia Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed ac-cogliente, casa aperta a tutti e al servizio ditutti. D il tuo contributo di azione perchquesto si realizzi in pienezza.2. Collabora, prega e soffri perch la tua parroc-chia sia vera comunit di fede: rispetta il parro-co, anche se avesse mille difetti, il delegato diCristo per te. Guardalo con l'occhio della fede,non accentuare i suoi difetti, non giudicare controppa facilit le sue miserie, perch Dio perdonia te le tue miserie. Prenditi carico dei suoi biso-gni, prega ogni giorno per lui.3. Collabora, prega e soffri perch la tua par-rocchia sia una vera comunit eucaristica,che l'Eucaristia sia "radice viva dei suo edifi-carsi', non una radice secca, senza vita.Offriti per animare l'Eucaristia se ne hai ledoti. Partecipa alle Eucaristie con tutte le tueforze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cosebelle della tua parrocchia.4. Non macchiarti mai la lingua accanendoticontro l'inerzia della tua parrocchia; invece rim-boccati le maniche a fare tutto quello che ti vie-ne richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambi-zioni, la voglia di primeggiare, le rivalit sono iparassiti della vita parrocchiale: detestali, com-battili, non tollerarli mai!5. La legge fondamentale del servizio l'umil-t: non imporre le tue idee, non avere ambi-zioni, servi nell'umilt. E accetta anche di es-sere messo da parte se il bene di tutti ad uncerto momento lo richiede. Solo, non incrocia-re le braccia, buttati invece nel lavoro pi an-tipatico e pi schivato da tutti, e non ti salti inmente di fondare un partito di opposizione!6. Se il parroco possessivo e non lascia fare,non farne un dramma: la parrocchia non va afondo per questo. Ci sono sempre settori dovequalunque vecchio parroco ti lascia piena libertdi azione: la preghiera, i poveri, i malati, le per-

    sone sole ed emarginate. Basterebbe fossero viviquesti settori e la parrocchia diventerebbe viva.La preghiera poi nessuno te la condiziona e te lapu togliere.

    7. Ricordati bene che con l'umilt e la caritsi pu dire qualunque verit in parrocchia.Spesso sono la presunzione e l'arroganza chefermano ogni passo e alzano muri; la man-canza di pazienza, qualche volta, crea il riget-to delle migliori iniziative.8. Quando le cose non vanno, prova a puntare ildito contro te stesso, invece di puntarlo contro ilparroco e contro le situazioni. Hai le tue respon-sabilit, hai i tuoi precisi doveri: se hai il corag-gio di un'autocritica severa e schietta, forse avraiuna luce maggiore sui limiti degli altri.9. Se la tua parrocchia fa piet, la colpa an-che tua: basta un pugno di gente volonterosaa fare la rivoluzione; basta un gruppo di gen-te decisa a tutto a dare un volto nuovo ad unaparrocchia.10. Prega incessantemente per la santit del tuoisacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza pistraordinaria delle nostre parrocchie, sono i sa-cerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.

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  • A RUOTA LIBERACHI L'HA VISTO?

    Allevati e formati tra sospirose e supplichevoligiaculatorie, monotone, stereotipate implorazionidi indulgenze e di perdoni, tra effluvi e profluvi diparole-preghiere con garanzia-salvezza per chirealizzava, anche una sola volta, nove primi Vener-d o quindici primi Sabati di ogni mese: in partico-lare, cresciuti tra accomodanti e veloci confes-sioni-lava-smacchia-tutto-e-subito, ancor oggi, purin mutate o migliorate situazioni culturali, dopo latradizionale confessione ci si ritrova regolarmentetali e quali di prima, freddamente insensibili senon refrattari a riconciliazione e rinnovamento colPadre e col prossimo.....Ma ancora possibile, giustificabile, dunque, rite-nere che il perdono del Padre possa venirci, cos,automaticamente dispensato per il solo fatto che cisi inginocchi davanti ad un suo ministro? sempre ed ancora concepibile che perdono eriappacificazione col Padre possa ritenersi realiz-zabile senza prima aver recuperato perdono e riap-pacificazione col prossimo? Se il peccato di furto,truffa, raggiro, appropriazione indebita ecc. non perdonato e non pu essere rimesso senza la totalerestituzione del maltolto all'incolpevole derubato,come dunque possiamo ritenere di conseguire ilperdono di Dio per un peccato assai pi grave qual l'odio, senza prima aver provveduto noi stessialla restituzione della pace, dell'amore cristiano aquel "prossimo" cui stato sottratto, con la violen-za di un nostro insano comportamento, ossia col

    disprezzo, con l'inimicizia, con la malafede, conl'odio?Il Vangelo ci appare ancora, e troppo spesso, pre-dicato con tradizionale magnanimit perch edul-corato, poetizzato, ammansito, adattato, quasi, allanostra invereconda ignavia, alla nostra grama diffi-denza ed indifferenza od a salvaguardia della no-stra cagionevole salute spirituale, persino quandoGes pone violentemente mano alla frusta o tuonaminacciose e veementi parole per ammonire, proi-bire, condannare, scegliere senza compromessi disorta!Dal "poetico, dolce, ineffabile, arrendevole" Ges,proviamo quindi a leggere, a rileggere alcune dellesue......"dolcezze".- "Io sono venuto in mezzo a voi per portare laspada, non la pace....."- " Se non perdonerete agli altri, non sar perdo-nato nemmeno a voi..."- " I peccati contro lo Spirito non saranno perdo-nati..."- " Amate i vostri nemici... Fate del bene a chi vifa del male...."- " Perdonate settanta volte sette...."- " Guai a chi scandalizza anche uno solo di questipiccoli..."- " Dovrete rendere conto di ogni parola che escedalla vostra bocca..."- .....e sdegnato, il padrone lo consegn al carne-fice. Cos pure il Padre mio celeste vi tratter se

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  • ciascuno di voi NON PERDONER...."E San Paolo sentenzia: " Chi odia il fratello omi-cida"!!!Ecc. ecc. ecc.....Dunque, se confessarsi resta un bene, il perdonare molto meglio!Se il confessarsi necessario, il perdonare addi-rittura indispensabile!

    C' da meditare, dunque, da riflettere e da conside-rare per tutta la Quaresima ed...... oltre! Anzichlagnarci, quindi, con scambi di reciprochi accuse,su tante immorali situazioni o su rapporti scorretti,c' di che adoperarsi per rintracciare quell'oggettoche si chiama "perdono", sempre lontano danoi!..... Chi l'ha visto?

    Giuseppe G.

    CONVERSARE IN FAMIGLIALA BENEDIZIONE DELLE CASE

    Un saluto, un incontro, un dialogo cordiale e fra-terno, una preghiera, una benedizione, un segnodi croce, un piccolo ricordo. Gli argomenti sonodiversi, anche se hanno quasi sempre cometema, la salute, l'andamento della casa, i figli, illavoro. A volte salta fuori qualche problema par-ticolare, che preoccupa e toglie la tranquillit ela serenit; qualche altra volta si condivide unmomento di gioia e di soddisfazione. la fotografia della visita che il sacerdote faogni anno, dopo le feste della Pasqua, nelle no-stre case: un incontro tra amici, tra fratelli, trapersone che condividono la vite della stessa co-munit. Si vorrebbero dire tante cose, ma spessomanca il tempo. Qualche volta, per, da una par-te e dall'altra, viene meno una certa spontaneit,che renderebbe la visita ancora pi significativae pi bella. Forse la paura di essere giudicati,forse la limitata conoscenza, forse qualcheincomprensione che ha lasciato qualche strasci-co, o forse ancora la novit di una visita ina-

    spettata o in orari fuori dal comune: tutte situa-zioni che possono creare imbarazzo e fretta.Ecco perch mi sembra molto opportuno il titolodel libretto che, assieme al tradizionale cartonci-no, don Antonio lascer nelle nostre case: CON-VERSARE IN FAMIGLIA.Sono semplici riflessioni suggerite dal nostroVescovo e da un gruppo di sposi, da "leggere in-sieme, per diventare nuovi". Sono un invito atrovare il tempo, la volont e il modo per dialo-gare tra i coniugi, per conversare con i figli, persuperare le diversit che ci possono essere tra lediverse generazioni. Lo scopo quello di creareun clima di fiducia e di serenit all'interno dellenostre case e della nostra comunit.Mi sembra giusto, per questo, incominciare a vi-vere tutto questo nell'incontro con il sacerdote,perch, oltre al nostro desiderio di pace e comu-nione, abbiamo la certezza della presenza diDio.

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  • RITORNA IL MESE DI MAGGIOA giorni inizia il mese di maggio, dedicato alla Madonna: noi rinnoveremo la nostra devo-zione alla Madonna nella preghiera del rosario, nella partecipazione alle varie iniziativeche ci saranno per i bambini, per i ragazzi (ogni giorno alle ore 16.30), per i giovani e pergli adulti (ogni sera alle ore 20). Faremo, ogni settimana, la messa nei vari rioni del paese.Partendo dal piazzale della Chiesa, reciteremo il Rosario e ci recheremo al posto stabilito.Chi fosse disponibile o avesse idee particolari a questo proposito pu farsi avanti.Per ora vogliamo proporre in preparazione al mese dedicato alla Madonna questa riflessio-ne di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolarini, sai ruolo della Madonnanella storia del mondo e sulle promesse che la Madonna ha fatto a Fatima.

    A FATIMA LA PROMESSA:L'ATEISMO SAR ANNIENTATO

    C' un fatto al quale, oggi, quasi nessuno accen-na e che pure presentissimo nel mondo ed ab-braccia il brano di storia che stiamo vivendo.Siamo convinti, infatti, che negli avvenimentidell'est europeo, che hanno segnato la fine dei1989 e continuano a svolgersi, giorno dopo gior-no, nel '90, fra nuove conquiste ed inevitabilidifficolt, c' di mezzo la Madonna. questo an-che il pensiero del S. Padre.C' di mezzo in maniera discreta come suo sti-le, perch vuole che tutta la gloria sia data a Dio,ma c'. L'aveva promesso a Fatima. (E Fatima,con tutto ci che significa, una cosa seria, sedue Papi l'hanno visitata e con ci approvata).Aveva promesso che "finalmente" il suo CuoreImmacolato avrebbe trionfato. Su cosa?Sull'ideologia materialista, sull'ateismo, liberan-do popoli annientati. E lo ha fatto e lo sta facen-do e tutti lo vedono. Ma di Lei - come ho detto -non si parla.Noi, per, non possiamo sottacerlo.E dobbiamo soprattutto ringraziare Maria, lo-dandola e pregandola di intercedere ancora pres-so Dio perch porti a termine quest'opera che in-teressa tutti, perch d un nuovo assettoall'Europa e ha conseguenze sul mondo intero.Possiamo fare ci con il rosario.Ma nel rosario non si prega solo Maria: c' ilGloria che tutti possiamo innalzare al Cielo, nelquale si d sfogo al proprio cuore che vuole gri-dare la gloria della Ss. Trinit; c' il Padre No

    stro con cui tutti possiamo implorare che sia san-tificato il Suo nome anche l dove stato messosotto silenzio, che venga il Suo Regno, con la di-latazione della Chiesa, dovunque, anche l dove stata perseguitata; che sia fatta la Sua volont enon quella degli uomini; che sia dato il pane chetanto manca ( il primo problema da risolvere inquei paesi); che vinca il perdono reciproco; cheogni tentazione di reciproca sopraffazione stialontana.E nel rosario, si passano in rassegna i misteridella nostra fede, la storia della nostra salvezza.Con queste preghiera, riconosciamo la dolcissi-

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  • ma protagonista di quanto successo e succededi grande. La preghiamo perch non dimentichiche ora, crollati i muri, occorre con quelle pietre- come ha detto il Papa - costruire la casa comu-ne europea, un pezzo di quella unit del mondoin cui, come bambini, speriamo.Dobbiamo anche pregarla perch, come inter-venuta nel nostro continente, cos intervenga inquelle nazioni dell'Asia, dell'Africa, dell'Ameri-ca Centrale, dove non bastano gli sforzi umaniper liberare i popoli, ma occorrono interventi so-prannaturali come quelli cui abbiamo assistito.E poi dobbiamo pregarla per tutta l'umanit, pertutti i problemi. Lei Madre di tutti e di ognuno,

    abbraccia il mondo ed ogni singola persona, ap-punto perch madre. Ges non predicava soltan-to, non faceva solo miracoli, non chiamava solodiscepoli a seguirlo: s'immergeva nella preghieraal Padre. Maria poi era tutta devozione, tutta ina-bissata in Dio.La preghiera non pu non aver un posto di privi-legio anche nella nostra vita. uno dei segretidella fecondit del nostro agire. Perch si puintuire come ha fatto Maria a intervenire nellastoria che viviamo. Ha soprattutto pregato. Hapregato cos bene, cos a lungo, da ottenere.

    Chiara Lubich

    IL NOSTRO TEMPOLA QUALIT DELLA VITA

    Da qualche anno i mass-media ci propongono contambureggiante insistenza un'espressione felice perla sua immediata efficacia, ma al tempo stesso trop-po generica e onnicomprensiva: "qualit della vita".La cultura dominante, di cui i mass-media sonoespressione, considera giustamente la qualit dellavita come un valore primario, soprattutto in una so-ciet come la nostra che nel passato anche recente haconosciuto non poche difficolt economiche.La diffusione del benessere ha consentito di ridurreprogressivamente le distanze tra le diverse categoriesociali, di ampliare in modo massiccio il numero dicoloro che possono accedere ai diversi gradidell'istruzione, di fruire con relativa facilit di moltibeni che solo qualche decennio fa erano appannaggiodi pochi.Questi anni, caratterizzati da una grande espansioneeconomica, sembrano lontanissimi da quelli raccon-tatici dalla generazione che ci ha preceduti.Eppure fa una certa impressione vedere come la qua-lit della vita venga interpretata, come afferma il do-cumento della CEI "A servizio della vita umana" intermini "prevalentemente od esclusivamente di effi-cienza economica e consumistica".I parametri di valutazione della qualit della vita ri-dotti alla bellezza esteriore, al benessere individuale,al successo. Come quei numerosi e spesso tra lorosomiglianti spot televisivi stilisticamente ricchi disuggestione, ma pericolosamente poveri di contenu-to.

    Non si vuole qui demonizzare immagini o censurarecomportamenti, ma solo affermare che la qualit del-la vita, se separata dalla dimensione spirituale e re-ligiosa dell'esistenza, se non nutrita da una condi-zione di disponibilit verso gli altri, se non anchecondivisione e solidariet si riduce a ben poca cosa.Non pensiamo allora alla qualit della vita in terminiriduttivi, non facciamone un feticcio e proviamo in-vece a sostituire in ci che possiamo, nei nostri pic-coli comportamenti quotidiani, la "cultura della vita",quella che promuove l'uomo integralmente, ognigiorno.

    MAURIZIO

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  • DA RONAGO, UN PO DI TUTTO ........DALLA SCUOLA MATERNA

    UN GESTO DI BONT

    Spesso si sente dire: come vola il tempo, le giornatenon si vedono, la settimana non fa in tempo ad ini-ziare che gi finita. Infatti il tempo scorre veloce,ed ecco che da Natale siamo arrivati alla Pasqua. Main questo periodo che cosa sar successo alla scuolamaterna? Che cosa avranno fatto i bambini? Sonostate fatte tante attivit che aiutano il bambino a cre-scere, a stare con gli altri, a condividere. Per il bam-bino sono anche stati pensati e realizzati momenti ri-

    creativi ed insieme educativi che hanno coinvolto igeni-tori. Infatti, a carnevale le mamme ed i pap si sonoimprovvisati attori e hanno rappresentato la storia diBiancaneve e i sette nani, riscuotendo un grandissi-mo successo tra i bambini (ma anche tra le personeadulte).Dalla festa di carnevale eccoci in Quaresima e non sipotevano lasciar passare queste settimane che ci se-parano dalla Pasqua senza proporre ai bambini occa-sioni per prepararsi a capire la grande festa che tuttisiamo invitati a vivere tra pochi giorni. Cos si pen-sato di aiutare ciascun bambino a scoprire e impararela preghiera del Padre Nostro e a fare qualche picco-lo sacrificio rinunciando a qualcosa che desidera ac-quistare e mettere quei risparmi in un salvadanaioche, alla fine della Quaresima, apriremo e ci checontiene lo invieremo ai bambini della Missione diAmakuriat dove lavora Sr. Amelia.I bambini hanno accolto con entusiasmo la propostae ogni tanto si vede qualcuno che solleva il salvada-naio e dice: chiss se pieno? Ma anche se non sarpieno non importa, ci che conta imparare a farequalche piccolo sacrificio in modo che altre personeo bambini possano essere felici. Ormai il camminoche i bambini hanno iniziato nel giorno delle Ceneri,sta per concludersi ed tempo di auguri, cos dallaScuola Materna auguriamo una Buona Pasqua a tutti.

    LA RACCOLTA DELLA CARTAUN IMPEGNOCOSTANTE

    "Fa pi rumore un albero che cade di una foresta checresce".Questo famoso pensiero richiama la bellezza del si-lenzio e la preziosit di tutto ci che nel silenzio na-sce o viene fatto.Nel piccolo della nostra comunit, presente e vivala realt di azioni, sofferenze, preghiere nel silenzio. bello pensare alla presenza di persone che sono

    impegnate concretamente e costantemente, nei varigruppi parrocchiali e che, nei silenzio, alimentanosemi di bont, di fede, di fraternit. In questa quare-sima ci piace ricordare, anche come richiamo di uni-t con i nostri missionari, l'attivit dei gruppo della"carta". L'impegno costante e la periodicit della rac-colta in paese hanno permesso a questo gruppo diraccogliere bel 6.495.000= durante il 1989.Un bel traguardo, che non pu non suscitare gratitu-dine verso la preziosit di un servizio che permette disostenere in modo concreto l'opera dei nostri missio-nari e la loro azione in terra d'Africa.Un grazie quindi a questi amici e... a tutti coloro checollaborano ogni volta, preparando la carta gi lega-ta. Un invito a tutti a collaborare sempre pi numero-si a questo gesto di solidariet che continua a fare delbene e aiuta chi fa del bene, in silenzio.

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  • PER LAVORARE INSIEMEDa qualche tempo, il venerd sera, l'oratorio si riem-pie di voci di giovani e ragazzi che lavorano.Si, avete letto bene, lavorano insieme a favore dellaCasa-Alloggio di Olgiate Comasco. La Comunit de-nominata "L'ARCOBALENO" ospita a tempo pienopersone disabili ed inoltre frequentata saltuaria-mente durante il giorno da portatori di handicap.E noi, vi domanderete, cosa c'entriamo in tutto que-sto? proprio quello che ci siamo chiesti quando siamovenuti a conoscenza di questa realt ed abbiamo sco-perto che un primo, ma importante passo poteva es-sere fatto.Abbiamo cos deciso ogni settimana di ritrovarci perconfezionare articoli vari in materia plastica (giocat-toli, borracce, profuma-biancheria, ecc.) che riconse-gnati alle ditte commissionatrici, tramite i responsabi-li della Casa-Alloggio, costituiscono un contributoper il mantenimento della Comunit che si avvaledella collaborazione di volontari e obiettori di co-scienza.E se questa motivazione potrebbe bastare per dare unsenso al nostro ritrovarci, possiamo per affermareche sicuramente anche l'allegria e l'amicizia che ca-ratterizzano le nostre "sedute lavorative" sono di sti-

    molo alla nostra partecipazione.

    Se abbiamo risvegliato la vostra curiosit e volete sa-perne di pi per condividere con noi questa esperien-za, non vi resta altro da fare che venire il venerdsera in oratorio, naturalmente con tanta voglia di sta-re insieme (e di lavorare).

    Il Gruppo del VenerdUNA PREGHIERA CHE SI RINNOVA

    OGNI GIORNO:L'APOSTOLATO DELLA

    PREGHIERAIl Gruppo dell'Apostolato della Preghiere presentesella nostra Parrocchia da circa 40 anni. formato da circa 130 persone che ricevono ognimese il foglietto delle intenzioni distribuito regolar-mente da otto persone.C' in tutte una viva preoccupazione di fare l'offertadella giornata, per questo anche durante la S. Messaquotidiana viene recitata comunitariamente la pre-ghiera.Inoltre, ogni 1 Venerd del mese, il Parroco si impe-gna a fare una breve riflessione sulle intenzioni men-sili.Ogni mese, di solito al 1 gioved, viene organizzatal'Adorazione Eucaristica (ore 16/ore 20) che vieneseguita dalle iscritte o in gruppo o singolarmente.Ogni anno nella festa del S. Cuore, le iscritte sonoinvitate a partecipare alla S. Messa durante la qualesi prega per i vivi e per i defunti e viene propostaun'ora di Adorazione comunitaria.

    Da qualche tempo, un gruppetto di iscritte, partecipaall'Adorazione Eucaristica che viene proposta al 3gioved di ogni mese, presso la Chiesa di S. Cecilia aComo.Viene raccolta annualmente un'offerta che serve persostenere le spese dei blocchetti e dei manifesti e pervenire incontro alle necessit della nostra Parrocchia.

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  • UNINTERESSANTE INIZIATIVALA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGOLA PRO-LOCO DI RONAGO

    Il 15-11-89, anche se passato inosservato, c' stato unfiocco rosa presso il municipio di Ronago: alla pre-senza del notaio dr. Giuriani di Como stato stilatol'atto costitutivo della locale PRO-LOCO.Dopo tanto parlare, le sollecitudini di diversi rona-ghesi, impegnati nelle tante attivit (folcloristiche eno) che si svolgono nell'arco dell'anno, si sono tra-sformate in realt e cosi la Pro-Loco nata. Ora devecrescere e dare dei risultatiViene spontaneo chiedersi perch si giunti a questacostituzione e se fosse veramente necessaria.Ogni Pro-Loco ha le sue caratteristiche e si pone deipropri obbiettivi; il tutto determinato dal luogo in cuisvolge la sua attivit e dalle necessit che su di essosussistono.A Ronago ci sono delle realt gi molto vive(Foc&Fam, Sportiva, Cannisti, Palio, Oratorio, Al-pini, Bocciofila, etc.), che necessitano (chi pi e chimeno) di alcune cose importanti per poter continuarea svolgere la loro attivit in modo tranquillo e sere-no, cos da essere sempre pi efficaci. Queste cosesono principalmente il problema fiscale, la regola-mentazione sanitaria e la copertura delle responsabi-lit in caso di incidenti. La legislazione attuale trattagli aspetti sopra descritti in modo molto complessoper cui necessario avere una organizzazione in gra-di di affrontare i problemi nella giusta maniera.

    Questo il motivo principale per cui la Pro-Loco stata fondata; poi, se riuscir ad organizzarsi bene,potr essere mezzo di coordinamento e di aiuto allesvariate attivit, nonch garanzia di continuit per lestesse nel tempo. Non vuole essere assolutamenteuna sovrapposizione a quanto gi si fa a Ronago oduna sostituzione di quanti gi operano nelle varie as-sociazioni o societ. L'ideale sarebbe poter avere unacompleta collaborazione cosi da giungere ad essereun completamento gli uni per gli altri.Per raggiungere questi obbiettivi necessario l'aiutoconcreto di tutte quelle persone, Ronaghesi e no, cuista cuore la vita comunitaria del Paese. Ai soci fon-datori (Riggi Raimondo, Ciceri Rino, Alberio Guerri-no, Fontana Mariapia, Grisoni Marco, Grisoni Arnol-do, Ongaro Angelo) si devono affiancare altre perso-ne e Gruppi disposti a lavorare, mettendo a disposi-zione parte del loro tempo, le loro idee ed anche deimezzi finanziari. giusto precisare che la Pro-Loco una libera associazione, non una dipendenzadell'Amministrazione Comunale di Ronago (anche sequest'ultima si adoperata affinch potesse partire esi impegnata a fare da supporto logistico provviso-rio); quinci, in nome e garanzia di questa libert,deve avere anche dei mezzi propri per poter agire edoperare. Questi mezzi saranno anche dei contributi

    DA CONSEGNARE IN COMUNEIo sottoscritto/aabitante a in via no.intendo essere socio /a della PRO-LOCO di Ronago

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  • Dati da Enti Pubblici, ma principalmente devonoprovenire dalla partecipazione dei cittadini Ronaghe-si che ad essa aderiranno. Di tutte queste cose e diogni altro aspetto di questa nuova realt se ne parlerin un'assemblea pubblica che si terr il giorno 11MAGGIO alle ore 20.45, presso il Municipio, a cuitutti possono partecipare. Comunque chi volesse gidare la propria adesione per divenire socio della no-stra Pro-Loco, lo pu fare gi subito riempendo il ta-gliando sotto-collocato e consegnandolo in Comune

    di Ronago. La quota di associazione per i soci nor-mali di L. 10.000 annue che si potr versare in se-guito.Ci si augura l'adesione di molti, con entusiasmo etanta voglia di fare. In particolare si attendono moltigiovani; per loro pu essere un'occasione per trovaredegli obbiettivi con cui riempire le ore del tempo li-bero e per dare un significato diverso al desiderio(dove esiste) di uscire dal grigiore quotidiano.

    NON UN PESCE DAPRILE!IL RONAGO RITORNATO

    FRA LE GRANDIPasserella d'onore questo pomeriggio per i calciatoridel Ronago, impegnati a San Fermo contro la Viola88.La squadra con due giornate di anticipo ha infatticonquistato il diritto di tornare in Seconda Categoria,dopo avervi militato nel campionato 1987-88. Un ri-torno conquistato alla grande e con roboanti risultatiche hanno visto il Ronago al vertice della classificasin dalla prima giornata di campionato di Terza cate-goria girone "C".I risultati parlano da soli: il Ronago, unica squadraimbattuta del girone, su 17 incontri ha conquistatoquattordici vittorie e tre pareggi ottenuti fuori casacon la Colbar (1-1), il Tavernola (0-0) e la FolgoreFinese (1-1). Da quest'ultimo incontro, giocato il 14dicembre, il giovane e promettente portiere DamianoBernasconi (classe 1971) non ha subito pi reti: ilsuo primato di imbattibilit di 705 minuti. Nei 17incontri giocati soltanto 6 volte Bernasconi ha rac-colto il pallone nella rete.Pi che prolifico si dimostrato l'attacco con le 45reti segnate; di queste dieci sono state infilate allamal capitata formazione della Smile, "cenerentola"del girone, dopo l'addio al campionato dell'Aurorajunior, e sei al Lanzo.Il bomber della squadra Alberto Cozzi (un veteranodella formazione) con 15 gol, seguito dalla promessaIvan Bianchi (classe 1971) con 14.Fra i giovani si son messi in luce, oltre a Bernasconie Bianchi, Alessandro Tettamanti (classe 1970), Da-vide Rezzonico (classe 1971), Enrico Tettamanti,Gilberto Robbiani e Marco Luzzi.Per questi ragazzi determinante stato l'apporto diesperienza degli altri giocatori, intelaiatura dellasquadra: Alberto Cozzi, Cesare Ghielmetti, RaffaeleSinisi, Fabio Ferretti, Davide Santo, Giuseppe Cairo-li e il libero Riciliano.

    Gran parte del merito va senza dubbio all'allenatoreRenato Cantaluppi che ha saputo bene amalgamaregiovani e "vecchi" giocatori costituendo una forma-zione di tutto rispetto.Per consolidare il primato al Ronago del presidenteAngelo Conconi rimangono ancora, compreso quellodi oggi, tre incontri da giocare.Il Ronago di quest'anno ha vinto e lo ha fatto allagrande, dando l'impressione, addirittura qualche vol-ta, di non voler infierire sugli avversari, accontentan-dosi di conquistare l'intera posta con il minimo sfor-zo.Sul cammino di quest'anno non c' stata una squadratipo il Cisaf dello scorso campionato e la squadra hadimostrato una superiorit tecnica che fa ben sperareper il futuro. Ed proprio al futuro che ora bisognapensare, programmando la campagna di rafforza-mento per la prossima stagione.I dirigenti hanno fatto tesoro delle recenti esperienzeed ora prepareranno un programma a lunga scadenza.Il Ronago tornato finalmente tra le grandi ed oravorr rimanerci il pi a lungo possibile.

    F.R. da "LA PROVINCIA" 1 APRILE 1990

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  • IL 6 E IL 7 MAGGIOANDIAMO A VOTARE....

    Il 6 e il 7 maggio prossimi siamo chiamati a votareper il rinnovo del Consiglio Comunale, del ConsiglioProvinciale e del Consiglio Regionale.Il voto sempre una cosa molto importante, segnodi libert, di partecipazione. Ci chiama, in prima per-sona, a scegliere uomini e donne che per cinque annidovranno guidare il nostro paese, la provincia e la re-gione e che dovranno prendere decisioni e dare diret-tive per realizzare il bene di tutti, tenendo conto so-prattutto di alcuni fondamentali valori che sono allabase della convivenza civile e di esigenze che sonoprimarie nella vita di ogni persona.

    RONAGO '90 pensa di fare una cosa buona riportan-do i nomi delle persone che formano le due liste chefino ad oggi (8 aprile) sono state presentate per leelezioni comunali. un gesto di riconoscenza per ladisponibilit che queste persone hanno dimostrato edimostrano nel mettersi a servizio della nostra comu-nit, un servizio che d onore e prestigio, ma checomporta anche tante preoccupazioni e fastidi. un augurio che tutti, sia quelli che saranno elettisia quelli che non saranno eletti, sappiano operaresempre con giustizia, con saggezza, con serenit econ spirito di servizio.

    DEMOCRAZIA CRISTIANAALBERIO GUERRINOBRICOLA ANGELA GHIELMETTICAPIAGHI GIANCARLOCICERI MARIO RINOGALLI GIAN LUIGIGRISONI GIAMPIEROONGARO ANGELOANGELINETTA SERGIOGRISONI GIAMPAOLOIVAGNES MARIANGELAMINOTTI MICHELANGELOPAVONE ANTONINA GAVIOLI

    UN IMPEGNO COMUNITARIOBERNASCONIDARIOBERNASCONIFRANCO GINOCAPELLI DAVIDECASOLINI ROLANDODI GREGORIOGIULIA PERONDURANTI ROSA IRENEGRISONI FLAVIOLANDO SERGIORUSSO MAURIZIOSCACCHI GIANLUCA

    UNA NOVIT IN PIAZZASulla piazza della Chiesa sono stati collocatinuovi vasi, nuove piante e sono stati rinnovati ifiori per rendere pi accogliente e ordinato tuttol'ambiente. Qualcuno ha detto che non ne valevala pena, ma forse l'occasione per capire o perfar capire l'importanza e il rispetto degli ambien-ti che sono di tutti.

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  • LA VITA DEL LAGHETTOAll'appuntamento della prima domenica di mar-zo, non poteva mancare la riapertura ufficiale allaghetto.Gli interventi di ripristino e di approvvigiona-mento erano stati fatti nei week end precedenti ecos, il 4 marzo scorso, tutto era pronto per acco-gliere i pescatori all'inizio della stagione 1990,con la prima Gara Sociale in calendario. Favoritidal bel tempo, sono stati in tanti a partecipare etanti sono stati anche i simpatizzanti. La stagio-ne cannisti aperta con un calendario fitto di ap-puntamenti, anche per i pi piccoli e vogliamoqui ricordare che il laghetto rimane sempre unpunto aperto di ritrovo e di svago per chi intendaunirsi al gruppo.

    GARE DEL LAGHETTO 19904 MARZO 1 Sociale6 APRILE 2 Sociale29 APRILE Gara al trotone20 MAGGIO 3 Sociale23 GIUGNO Triangolare NOVAZ-

    ZANO-CANNISTI-LANZA

    2 SETTEMBRE 4 Sociale SETTEMBRE GARA ALPINI14 OTTOBRE Gara Sociale NOVAZ-

    ZANO25 NOVEMBRE Maratona e chiusura del

    laghettoN.B.: Le gare dei bambini vengono comunicatedi volta in volta sugli appositi cartelloni.

    L'ACQUEDOTTOCOMUNALE

    In queste settimane, abbiamo dovuto regi-strare degli inconvenienti nell'uso dell'acqua:l'invito era di usare con particolari riguardil'acqua, perch le pompe dei due pozzi nonfunzionavano alla perfezione; L'Amministra-zione comunale ha provveduto ad alcuni in-terventi che, ce lo auguriamo, possano evita-re questi disguidi.Per chi volesse saperne di pi , riferiamoquanto i responsabili ci hanno comunicato."Sono stati sostituiti i quadri elettrici di co-mando delle pompe. stato installato un nuovo sistema di co-mando radio delle pompe che fissa il livellodell'acqua nei serbatoi al "Serafino" per la ri-carica.Contemporaneamente stato installato unmoderno sistema di teleallarme per segna-lare i guasti sia alle pompe che ai serbatoi.Mediante dei cicalini in dotazione al perso-nale preposto, vengono raccolti i segnali ra-dio di allarme permettendo cos un tempe-stivo intervento per la riparazione dei guasti.Si dovrebbero, in questo modo, eliminare leimprovvise mancanze d'acqua che si sonoverificate negli ultimi tempi."

    VISITA NON GRADITANella notte tra sabato 17 e domenica 18 marzo,la nostra chiesa stata visitata, da "fedeli" un po'strani: avranno senz'altro anche pregato, ma han-no voluto anche servirsi dei soldi che c'eranonella bussola. Non trovando un'altra soluzione,l'hanno rubata e distrutta... hanno anche cercatodi far visita a don Antonio, ma non ci sono riu-sciti, anche se erano arrivati a un buon punto: ilrumore di un sasso e di un vetro hanno datol'allarme.

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  • LA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMLA PAGINA DEL GAMAMICIZIA E SOLIDARIET:

    UN PONTE CHE ANNULLA LE DISTANZAAMICIZIA E SOLIDARIET: sono parole cheacquistano significato se si manifestano con atticoncreti. Questi, per noi cristiani, devono scatu-rire dall'amore di Dio: sono cio la nostra rispo-sta, sempre limitata, al suo immenso e continuoamore per ogni uomo.La mostra fotografica sulla Missione diocesanadi Bimengu, allestita nel salone del centro par-rocchiale, testimonia come un gruppo di personedella diocesi di Como, formato da sacerdoti elaici, ha saputo concretizzare questa risposta incollaborazione con la Diocesi africana di Sang-melima in Cameroun a partire dal 1969.I dipinti e le foto dei 30 pannelli ci hanno pre-sentato:- l'ambiente naturale e umano di Bimengu: cir-ca 12.000 neri, donne e uomini, bambini di razza"Bulu" vivono in 100 villaggi disseminati lungole piste della foresta equatoriale;- il lavoro svolto dai missionari e dai volontarilaici che consiste nella evangelizzazione e nellapromozione umana nel rispetto delle tradizionilocali della gente: l'annuncio del Vangelo, la ca-techesi, la costruzione della Chiesa e delle cap-pelle; l'educazione scolastica, l'assistenza sanita-ria, la promozione della donna, la realizzazionedei pozzi per l'acqua, l'amicizia, la coltivazionedei prodotti locali.....Voglio riproporre all'attenzione di tutti l'ultimopannello: un

    lanciato a tutti noi perch sentiamo la responsa-bilit di questa "nostra Missione diocesana",condividendone gli ideali spirituali e le necessitmateriali e di persone, affinch questa testimo-nianza d'amore possa continuare nel tempo.PROPOSTE Di VITA- Educarsi al dono, al servizio e alla solidarietcon tutti.- Nella parrocchia, nel proprio gruppo o am-biente farsi portatore dell'idea missionaria.- Segnalare in diocesi persone disponibili a darequalche anno alle missioni diocesane.- Abbonarsi a una rivista missionaria.- Una preghiera tutti i giorni per le Missioni.MICRO REALIZZAZIONI- Un libro per il lavoro del catechista o un cro-cefisso per una cappella . 20.000.=- invio di un catechista alla scuola diocesana diformazione per un anno . 150.000.= per treanni . 450.000.=- Aiuto ad una famiglia pi povera per l'invio diun figlio alle scuola . 50.000.=- Aiuto ad un ammalato in difficoltfinanziarie . 100,000.=- Una pompa per i vari pozzi (160)realizzati nei villaggi . 500.000.=

    IL VENERD SANTO E LA DOMENICA DI PASQUALA NOSTRA OFFERTA SAR

    A FAVORE DELLE MISSIONI DIOCESANE:ASSIEME AL SALVADANAIO DEI NOSTRI RAGAZZI,

    NON FACCIAMO MANCAREIL NOSTRO CONTRIBUTO

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  • QUINTA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTCOME TRALCI VIVI E RICCHI DI FRUTTI

    "Io sono la vite, voi i tralci".Sono queste le parole che distingueranno laGiornata Mondiale della Giovent che si celebrain tutta la Chiesa la Domenica delle Palme.Il vivo desiderio di veder valorizzato nell'animodi ciascun uomo il dono straordinario della pro-pria giovinezza ha spinto il Papa, anchequest'anno, ad inviare a ciascun giovane un mes-saggio particolare.Vera protagonista di questa breve ma profondariflessione la Chiesa. La lettera , infatti, uncaloroso invito a riscoprire ed amare in tutta lasua bellezza questa realt affascinante e meravi-gliosa, verso la quale Dio nutre un infinito amo-re.La Chiesa, questa realt eternamente giovaneperch sempre attuale il messaggio di salvezzache essa propone a tutte le genti, ha tante rispo-ste da offrire ai molti giovani alla ricerca di unsenso da dare alla propria esistenza; ma al tempostesso da questi giovani molte cose si aspetta.Scrive infatti il Papa: "La Chiesa ha tante coseda dire ai giovani ed i giovani hanno tante coseda dire alla Chiesa".Essa paragonabile alla vigna di cui tanto spes-so si paria nelle scritture, vigna coltivata edamata da Dio. Nel Vangelo di Giovanni Gesstesso che ci spiega il principio fondamentaledella vita di questa vigna quando dice: "Io sonola vite e voi i tralci".Le parole del Papa si fanno davvero calorosequando rivolge a ciascun giovane l'appello adessere tralci vivi della Chiesa.Essere tralci vivi significa rimanere in comunio-ne vitale con Ges innanzitutto mediante l'ascol-to e l'ubbidienza alla sua Parola, la partecipazio-ne all'Eucaristia e al sacramento della Riconci-liazione ed il colloquio personale con lui nellapreghiera. Ges infatti dice: "Chi rimane in meed io in lui fa molto frutto, perch senza di menon potete far nulla".Essere tralci vivi significa anche assumersi unimpegno nella Chiesa; essa infatti una comuni-t in cui ciascuno ha il proprio compito e il pro-

    prio posto, e il posto riservato ai giovani ed alla

    loro vitalit fra i pi importanti soprattutto orache, alle soglie del 2000, la Chiesa si sente chia-mata a rendere sempre pi intensa la sua operadi evangelizzazione.Essere tralci vivi e fecondi di frutti: questodunque il messaggio che dovrebbe spingere cia-scun giovane ad una partecipazione sempre piintensa ai destini della Chiesa, ed in particolaredella propria Chiesa locale, e del mondo.

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  • CI HA SCRITTO LAMBROGIODAVANTI A TANTI PROBLEMI...

    La lettera di Ambrogio ci giunta quasi tre mesifa: quello che ci scrive molto bello ed educati-vo nei confronti della nostra mentalit verso gliafricani, ed un invito alla semplicit, ricercan-do solo ci che essenziale per la vita.Carissimi amici del G .A M.,

    da cos tanto tempo che non vi scrivoche non so da che parte cominciare!Vostre notizie ne ricevo sempre, sia dalle vostrelettere, sia da casa, sia dal Giornalino "Ronago89" che leggo sempre tutto d'un tratto, avido dinotizie, di fatti ecclesiali e civili, di volti (che ri-conosco pi o meno), di nomi.......Un grossissimo GRAZIE ancora una volta per isoldi che mi avete mandato. Come gi spiegavoa Don Antonio sono serviti soprattutto per boni-ficare un vasto terreno per iniziare delle attivitagricole con un gruppo di giovani senza lavoro.Ho sotto gli occhi la lettera che mi avevate scrit-to tempo fa, con alcune proposte concrete e nonvi rispondevo perch non riuscivo a formularerisposte "concrete". Provo a spiegarmi un po.Non facile trovare le forme di aiuto giuste edappropriate per risolvere varie situazioni, variproblemi di fondo. Si fanno molti tentativi: qual-cuno funziona, altri stagnano, e non sempre fa-cile capirne il motivo.Vi faccio vari esempi.Uno una frase che una volta avevo letto, mipare venga dall'India; pi o meno diceva: "Nondarmi un pesce: insegnami a pescare!" E questooccorre farlo non importando tecniche e con-cetti... stranieri (occidentali) ma cercando di "ca-lare" tutto quanto nella mentalit, nella cultura etradizione locale. E non facile. E quanti sbaglienormi sono stati fatti da tutti.Legato a questo il fatto, lampante, degli "aiutial terzo mondo": ci son voluti anni prima che leorganizzazioni internazionali capissero come fargiungere questi aiuti ai veri bisognosi.Ora ad esempio ci si basa solo, o quasi, sui co-siddetti mini-progetti; e le azioni pi vaste edurgenti (vedi aiuti alimentari e sanitari) sonoportati avanti da strutture che operano diretta-

    mente nel tessuto sociale di quel dato territorio(Caritas locali, ecc).

    Altre esperienze, personali, vissute coiragazzi...Quando ho degli indumenti, non posso darli viacon leggerezza, altrimenti non sono apprezzatiper quel che valgono. Occorre fare in modo chela persona, il ragazzo, partecipi alla cosa, esem-pio vendendoglielo per un prezzo simbolico, op-pure in compenso di un lavoro fatto per la comu-nit.Allora quella magliettina stata "guadagnata" esi pu star certi che per lui avr un altro valore.Oppure ad un altro manca un quaderno....."Guarda, ne ho uno da darti, tu per ogni settima-na me lo porti a far vedere, cos vediamo comeva la scuola"?Come cose che mi occorrerebbero per i ragazzisarebbero soprattutto degli oggettini coi quali sipossa organizzare una pesca o una lotteria, o unaKermesse (vari giochi con ricompense). NotaBene: se le organizzano loro!Per le cose sportive vorrei rivolgermi alla "Spor-tiva". Non so ancora come bisogna fare per lestorie di dogana, a volte costa di pi del valoredella merc. Mi informo bene e vi faccio sapere.La proposta di aiutare uno studente e molto con-creta. Forse per quest'anno gi tardi, non ero

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  • riuscito a vedere in tempo come fare, vi far sa-pere per l'anno prossimo. In genere, a parte i pibravi che ricevono delle Borse dallo Stato, le fa-miglie riescono a pagare la prima rata, poi a gen-naio almeno 1/5 non pu pi pagare niente....l'anno scorso stato drammatico per molti datoche il "caff e cacao" che di solito si vendono innovembre-dicembre, stato pagato molto in ri-tardo. Quest'anno stiamo a vedere, le notiziesono cattive: intanto hanno dovuto dimenare ilpreso di acquisto ai coltivatori. Ed invece tutte lecose aumentano.Quest'estate un gruppo di Gen della Francia ciha mandato un sacco di libri: classici, romanzi,materiale per ricerche, fumetti.... Cos abbiamomesso insieme tutti quelli che avevamo gi noi ecol gruppo giovani abbiamo aperto una piccolabiblioteca. Pensiamo possa rispondere ad un'esi-genza profonda degli studenti delle medie e su-periori: infatti qui pochissimi possono permet-tersi il "lusso" di pagarsi un libro. Anche i libridi testo: se ne comprano 2 o 3 , gli altri ce li si

    passa a vicenda o si studia solo sugli appunti (vilascio intravedere tutte 1e varie difficolt colla-terali)..In tante case non c' niente da leggere: n ungiornale, n una vecchia rivista... Se il cartocciodi arachidi comprate sulla strada fortunatamen-te fatto da un pezzo di giornale.... celo si passadi mano in mano.... per poter leggere"qualcosa"!Morale: manca un'educazione alla lettura (e perforza) e questo poi influisce sulla scuola.Vicino a noi c' un grande quartiere di studenti,fatto di tante casette (dove vivono numerosi) esenza luce. Cosi alla sera apriamo la nostra saladi incontri e tanti vengono a studiare. Fra di loroci sono alcuni Gen che cercano di aiutare chi hapi bisogno e di stimolare uno scambio di libri,di compiti, ecc.Vi saluto tutti a nome anche della mia comunit.Ciao!

    Ambrogio

    GLI AUGURI DI PASQUA DI SUOR AMELIACHE BELLO VIVERE!

    Gamiti carissimi, presto l'anniversario del nostro carissimo P.

    Giuseppe, che dire? Con voi lo sento vivo pi chemai, vi sono quindi unitissima nel ricordarlo e nelpregarlo chiedendogli GRAZIE per tutti voi, per tuttii Missionari e per la gente alla quale siamo stati man-dati. Godiamo con tutta Kalongo per la riapertura!Immagino che per quella ricorrenza (27/3) avretequalche semplice ma importante iniziativa, gradite ilmio ricordo, il mio sostegno e la mia grande ricono-scenza.Cos, con P. Giuseppe vi formulo gli auguri pi belliper la S. Pasqua perch riusciamo sempre, insieme,fare i salti-Pasquali, cio RISORGERE a nuova

    VITA...., che bello allora VIVERE!Sia pur di fretta, approfitto per ringraziarvi tantissi-mo per tutto ci che da un po di tempo ho ricevuto...ben 4.000.000.= frutto dei vostri vari e tanti sacrifici.Oltre la mia grande riconoscenza, vi prego di gradirequella dei Padri, Suore e Pokot tutti, nonch la ri-compensa del Signore che conosce anche i pensieripi segreti.Qui, sia io che la gente andiamo bene.Ringraziamo insieme il Signore!Sperando che pure ognuno di voi proceda bene, ri-confermandovi il mio affetto, vi saluto tantissimo.

    Vostra Sr. Amelia

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