1990 02 ronago 90

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Giornalini della Parrocchia: 1981-1991 Don Antonio Fraquelli

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  • Non posso arrivarese non parto.

    Non posso morirese non mi sento nato.

    Non posso parlare d'amorese non conosco e accettola durezza del sacrificio.

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  • Quaresima '90

    La parola del nostro VescovoLa lettera del nostro Vescovo per la Quaresima "90 perciascuno di noi: ci aiuta a prendere coscienza del cam-mino di fede, di preghiera e di fraternit che siamo chia-mati a fare in questo tempo.

    CONVERSIONE MISSIONARIALa Quaresima , tradizionalmente, nella Chiesa, un periodo liturgico "forte", in cuisiamo chiamati a rivivere la nostra conversione nella sequela e nella condivisione delpatire, del morire e del risorgere di Cristo.Nella nostra Chiesa locale, la Quaresima singolarmente dedicata allattenzione ealla dedizione all'aspetto missionario della vita cristiana: anzi, ad assumere le nostreresponsabilit Vescovo, Preti, Religiosi e Laici - soprattutto nei confronti delle"missioni diocesane" di Bimengu e di Santiago del Estero. Senza, ovviamente, di-menticare le attivit missionarie della Chiesa Universale.Mi sembra particolarmente, felice labbinamento tra la ripresa della preghiera, dellapenitenza e della carit, e lassunzione di una coscienza sempre maggiore del doveredell'evangelizzazione e della presenza della Chiesa.L'impegno missionario non qualcosa di superfluo o di estraneo all'esistenza dellafede. Nasce esattamente dall'esistenza di fede. La quale non pu "conservarsi", se nonla si "comunica" come un dono ricevuto e partecipato. O si , in qualche modo, mis-sionari, o non si neppure credenti.Dio vuol salvare tutti, e ci. fa per vie a Lui solo note. Ma ha inviato Cristo e ha fon-dato e "sostiene" la sua Chiesa perch gli uomini abbiano la piena verit e la totalesalvezza dal peccato con la compiuta partecipazione alla sua vita.Non ci lecito, secondo il Vangelo e il Magistero della Chiesa, ridurre l'interesse mis-sionario ad un interesse "umanitario".Certo, occorre anche aiutare materialmente, economicamente, culturalmente il TerzoMondo. La vita cristiana ha bisogno delle sue "prove". Il Signore Ges venuto a of-frirci la salvezza eterna e la promozione umana. L'opera di redenzione si dirige a tuttol'uomo: anche alle sue esigenze di essere liberato dalle sue povert terrene, vecchie enuove che siano.Ma il primo servizio che siamo chiamati a rendere a chi non ha ancora la fede la ve-rit che: Dio ci ha rivelato e la grazia che Dio ci ha offerto nella Chiesa.La missione non attivit individuale. I nostri missionari in Africa e Argentina nonsvolgono un compito per proprio conto. Sono inviati dalla Chiesa locale di Como alle

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  • Chiese locali in cui lavorano. Quando partono,, sono in diritto di sentirsi "inviati" dal-la nostra comunit. Quando rimangono sul luogo di missione, sono m diritto di avver-tire di essere sostenuti dalla loro - dalla nostra - comunit di origine. Quando ritorna-no, hanno il diritto di essere riaccolti festosamente come membri a pieno titolo dellaChiesa comasca.Sono passati i tempi del "colonialismo". Il rapporto tra "Chiese sorelle". Abbiamoda dare e da ricevere.Tutti, comunque, siamo coinvolti nella vicenda diocesana.Evidentemente possibile sostenere iniziative promosse da singole parrocchie o dasingoli gruppi. Ma la priorit, va alle iniziative in cui si esprime la nostra Chiesa loca-le nel concerto della Chiesa Universale.Occorre unire gli gli sforzi in questo senso. I Missionari che la Diocesi di Como ha"mandato" ci rappresentano tutti.Sta bene privarci di qualcosa per inviare ai nostri missionari soldi, medicinali, vestitiecc.. Ma lo sforzo maggiore da fare quello di rendere fedeli delle nostre missionicapaci di "autopromuoversi".Soprattutto va ricordato che, per l'annuncio evangelico e la crescita della nostraChiesa e delle Chiese in cui i nostri Missionari sono presenti, il dovere quello di do-nare il nostro tempo e noi stessi.Dai soldi si deve passare alla preghiera, al "volontariato" temporaneo o definitivo,alle vocazioni missionarie.Interroghiamoci tutti davanti al Signore. E decidiamo senza troppo esitare.Con il mio affetto e la mia benedizione.

    Alessandro Maggiolini Vescovo

    Como, 28.2.1990

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  • LA MISSIONE IN ARGENTINADal 1962 al 1970, sacerdoti e suore e un'assi-stente sociale partivano dalla Diocesi di Comoper la parrocchia di Fernandez, per realizzareuna collaborazione fraterna tra le Chiese.Nel 1971 questa missione viene riconosciutacome diocesana dal Vescovo, Mons. Felice Bo-nomini.Nel 1967 la collaborazione diventa pi ufficialee pi intensa attraverso una "convenzione" stipu-lata dal Vescovo di Santiago e il Vescovo Mons.Ferraroni. TANTO CAMMINOAll'inizio i sacerdoti vivevano nella stessa casa,programmavano insieme le varie iniziative, dan-do molta importanza all'aspetto comunitario.Successivamente, per servire meglio la popola-zione sparsa in un territorio molto vasto, suore epreti si sono suddivisi in vari settori.Ci sono stati diversi cambiamenti: stata rifattala Chiesa di Fernandez, costruita la nuova Chie-sa di Forres, le due case per le suore, sistematala scuola cattolica di Fernandez, aperta la EFA(scuola per i figli degli agricoltori) a Forres, incostruzione un'altra EFA a Garza...La catechesi attualmente centrata sulla fami-glia, in base alle scelte pastorali diocesane; inpassato s' data importanza alla presenza nellescuole statali, ora in quelle professionali createdai sacerdoti; si valorizzano le feste popolari perl'annuncio; si favorisce la nascita di cooperativeperch la gente impari a collaborare; si visitanoammalati e anziani... LA MISSIONE IN CAMEROUNNel clima del Concilio, l'Azione Cattolica diComo inizia un collegamento con la Chiesa diSangmelima; nel 1965 a Mons. Celestino N'Kouviene consegnate una autolettiga. Nel 1969 donGianni, Anita, Fausta, Mariuccia e Valerio rag-giungono il lebbrosario di Sangmelima; succes-sivamente., Mons. N'Kou affida all'equipe co-masca la missione di Bimengu.Bimengu, in piena foresta, ha subto grandicambiamenti esteriori: sono stati costruiti prima

    il dispensario, poi l'ospedale, la scuola, l'edificiodella missione, pozzi, per migliorare le condizio-ni di vita della gente.Ma soprattutto ha preso avvio una comunitviva: i consigli pastorali funzionano in tutti i vil-laggi, le cappelle vengono costantemente fre-quentate per la liturgia festiva anche quando ilsacerdote non presente, i gruppi di catechisti,di mamme, di giovani sono attivi. Per i catecu-meni si tengono corsi di formazione e il loro nu-mero in continuo aumento.L'animazione sanitaria e la promozione delladonna nei villaggi cominciano a dare frutti. E OGGI?A Bimengu e a Fernandez non ci sono pi vo-lontari laici comaschi per continuare le opere dipromozione umana.Per ora l'ospedale di Bimengu stato chiuso.L'attivit sanitaria nei dispensari semiparaliz-zata.Manca l'animazione delle iniziative per la pro-mozione della donna.Quale futuro vogliamo dare a queste missioni?Attualmente in esse ci sono i Sacerdoti e le Suo-re che per aspettano che qualcuno vada al loroposto, poich da molti anni che sono partiti.Presenze a Fernandez:Don Savio Castelli, dal '74Don Umberto Gosparini, dal '74Don Giorgio QuagliaDon Beniamino Riccardi, di TortonaSuor Flavia Poletti, dal 70Suor Erminia BassiSuor Maddalena CodenottSuor Angela Roncoroni, dal '70Suor Maria Luisa Roncoroni.

    Presenze a BimenguDon Gianni Allievi dal '69Don Donato Giacomelli dal '89

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  • CONOSCERE PREGARE DONAREDAL 15 AL 19 MARZO:MOSTRA ITINERANTE DI BIMENGU- Tutti siamo coinvolti nella vicenda delle mis-sioni diocesane. Il primo passo da fare quel-lo di conoscerle. Proprio per questo; nel salonedel Centro Parrocchiale, sar esposta una mo-stra che illustra quanto stato fatto e si fa nellamissione africana di Bimengu. Ci sar anche tranoi Don Felice Cantoni, che ha passato 10 anni aBimengu, come sacerdote missionario, inviatodalla nostra diocesi- Il secondo passo da fare per la nostra conver-sione quello della preghiera e del volontariatoper le missioni diocesane. Qui l'invito del Vesco-vo si rivolge a ciascuno.: "... L'impegno neiconfronti dei nostri missionari esige da ciascunodi noi il dono di ci che siamo, tempo, fatica,servizio, per qualcuno esige anche una disponi-bilit a partire per le missioni...Mercoled 14 marzo, alle ore 15, viviamo urimomento di preghiera comune attraverso il rosa-rio missionario.Domenica 18 marzo, a Colico, ci sar il Conve-gno Missionario Diocesano per giovani e adulti.- Il terzo passo quello di privarci di qualcosada inviare ai nostri missionari diocesani: offerte,medicinali, ecc.Come l'anno scorso, la nostra parrocchia desti-ner il 10% delle offerte raccolte durante il pe-riodo quaresimale, ma anche ogni famiglia deveinterrogarsi e agire su questo punto, per educarsiad uno stile di vita sobrio e aperto alla condivi-sione dei propri beni.

    BILANCIO G.A.M.Anno 1989ENTRATEBanco Vendita '88 2.310.000Adesioni e giornata G.A.M. 4.990.000Per usa Briciola di Pace 1.109.000Banco Vendita 89 3.400.000N.N. per Suor Caterina 2.000.000

    13.809.000USCITEAvvento di Fraternit 88 500.000Per spese cartoncini G.A.M. 100.000Per Padre Curie 300.000Per Suor Francesca Pintonello 500.000Per Philip Zema 3.000.000Per Suor Amelia 4.000.000Per Padre Tocalli 1.000.000Avventa '89, fraternit Liba-nesi

    1.000.000

    Per Suor Caterina 2.000.00012.400.000

    Abbiamo deciso di far coincidere il bilancioannuale del G.A.M. con quello dell'anno sola-re, per renderlo pi semplice. Per questo, sta-volta, tra le entrate ci sono due voci "bancovendita", per l'88 e l'89.Le cifre ci possono dire molto o niente. Pernoi sono significative, perch tra le cifre leg-giamo piccoli, ma importanti passi avantinella collaborazione reciproca, con il gruppodell'oratorio e verso tutte le realt che siamovenuti a conoscere.Grazie a tutti e soprattutto ringraziamo il Si-gnore!

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  • da Kalongo ci scrive P. Egidio Tocalli"ABBIAMO RIAPERTO L'OSPEDALE DI P. GIUSEPPE"

    Kalongo, 20.1.90Carissimi amici,

    vi spero bene con tutte le vostre famigliee i vostri sacerdoti. Sono trascorsi alcuni mesi daquando ci siamo lasciati e ora sono in grado didarvi le prime positive notizie della riaperturadell'Ospedale di Kalongo. Il 2 dicembre stata,per noi tutti, una giornata di intensa gioia: ve-nuto tra noi il Vescovo, Mons. Martino Luluga,per ordinare sacerdote missionario Padre Aldo,nativo di Kalongo e appartenente ad una congre-gazione missionaria africana.Dopo la S. Messa, in mezzo a due ali di follaosannante, abbiamo accompagnato il Vescovoall'ospedale, dove ha benedetto i vari reparti, di-chiarando ufficialmente aperto, dopo circa treanni di chiusura forzata a motivo della guerri-glia.La missione di Kalongo fu fondata dai PadriComboniani circa 60 anni or sono. Padre Giu-seppe Ambrosoli vi arriv nel 1960 e, piano pia-no, grazie agli aiuti anche di innumerevoli bene-fattori, riuscito a costruire e sviluppare unospedale di quasi 350 posti letto, con annessauna scuola per infermieri professionali e ostetri-che, acquistando ampie benemerenze anche nelcampo della promozione sociale della donnaafricana.In questo momento, con l'aiuto di due medici diBrescia, dott. Palmiro Donini e dott.sa MiriamDonelli, siamo riusciti a rendere operante l'ospe-

    dale nei suoi primi servizi essenziali: laborato-rio, ambulatorio, maternit e sala operatoria. consolante vedere che ci sono medici dispostia venire tra noi per donare parte della loro vita edella loro professionalit, non per denaro (anzi,si pagano da s il biglietto aereo), ma per amoredi Cristo e dei fratelli pi poveri.Non vi so descrivere la gioia emozionante dellaprima operazione nella sala operatoria, quellasala operatoria chiusa da tre anni, dove il com-pianto P. Ambrosoi effuse tanto amore e compe-tenza per lunghi anni e dove mi insegn - 14anni fa - tanti segreti della medicina tropicale.Durante queste settimane, ho rivisto le variesale, reparti e magazzini dell'ospedale, ricevendoconferma di quanto gi mi avevano detto: dav-vero l'ospedale fu preservato dal saccheggio -che capit ovunque in Uganda e fuori dall'Ugan-da - grazie ad una presenza provvidenziale e mi-steriosa di Dio e dei nostri Padri e Suore Com-boniani/e che dal cielo hanno vegliato sulla Mis-sione e sull'ospedale.Alla fine di Gennaio 90 arrivano nuovamente leSuore Comboniane-infermiere che, aiutate da al-cune Suore locali, renderanno molto pi facile ilnostro compito assistenziale.Speriamo pure che a met febbraio la scuola diostetricia possa fare ritorno a Kalongo: per treanni stata ospitata nell'ospedale di Angal, a cir-

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  • ca 350 Km di distanza.Il 27 marzo ricorre il terzo anniversario dellamorte di Padre Ambrosoli: siamo certi che dalcielo sorride di gioia su noi tutti, che umilmentecerchiamo di continuare la sua opera di assisten-

    za e sollievo per chi soffre e su tutti voi che ciaiutate con le vostre preghiere e sacrifici.Un caro saluto e augurio a voi tutti.Con riconoscenza,

    P. Egidio Tocalli

    Ha raggiunto Lom, nel TogoPADRE PHILIP ZEMA,DA POCO MISSIONARIOLom, 27.1.90Finalmente sono arrivato nella mia "terra pro-messa", per il momento non posso raccontarvitante cose perch sono appena arrivato e non socome vanno le cose. Quindi vi posso dare noti-zie soltanto su di me stesso. Sono stato ben ac-colto dai Comboniani che si trovano gi qui; cer-cano il modo migliore per introdurmi alla vitadella gente ed alle abitudini del posto. Non capi-sco assolutamente niente della lingua locale: lalingua "ewe" veramente difficile per tutti glistranieri, siano africani che europei. Per farsi ca-pire bisogna usare il francese.Il clima piuttosto duro; fa caldo ed moltoumido, forse a causa della prossimit dell'Ocea-no Atlantico.

    Provvisoriamente mi hanno chiesto di dare unamano in una parrocchia - Adidoyome - nella pe-riferia di Lom. In questa parrocchia ci sono an-che i nostri seminaristi Comboniani di filosofia.Trovandoci nella stessa comunit, spero che miaiuteranno ad imparare la lingua locale.Per corrispondenza, potete usare il seguente in-dirizzo della nostra casa provinciale che non lontano da qui:Missionnaires ComboniensB.P. 12777 LOM (TOGO)Tanti cari saluti a tutti quanti. La pace e la gioiadel Signore siano sempre con voi.

    Philip Zema WaigoPROPOSTEDIOCESANE

    Destinare alle MissioniDiocesane il 10% delleentrate che ogni comunitparrocchiale avr ricevutodurante il periodoquaresimale.

    Proporre e stimolare lavocazione missionaria, nellesue varie espressioni, perchpossa esserci continuit diservizio e di scambio nelleMissioni Diocesane e nellamissione universale.

    CONVEGNO MISSIONARIO DIOCESANOCOLIC018 MARZO (ore 9-18)

    Missione ad Gentes e Chiesa localeEspressioni Missionarie a Convegno

    Relatore: don Bruno MaggioriIscrizioni: don Alberto De Maron 261486

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  • LIMPEGNO MISSIONARIO DELLA FAMIGLIAFAMIGLIA LIBERA

    Vive la Parola di Dio, possiede sani giudizi, prende forti decisioni controtroppe convenzioni sociali, i falsi modelli ed esigenze moderne, le abitudini

    che rendono schiavi.FAMIGLIA ACCOGLIENTE

    Ci si ama e ci si sta bene; si gioisce per i dono di nuovi figli; v' spirito diservizio nell'ospitalit di tutti; ci si dedica al bambino, al giovane ed

    all'anziano, dando spazio, tempo e tanto calore umano.FAMIGLIA RESPONSABILE

    Inserita nel proprio ambiente, sente i problemi della comunit, si dedicaper la scuola, l'ospedale, il lavoro, i senza; lavoro, gli emarginati, condivide iltempo libero e i beni con anziani, giovani e fanciulli assumendo il peso della

    povert dei fratelli vicini e lontani.FAMIGLIA APERTA

    Impegnata nell'informazione, sa scoprire e si interessa alle gioie esofferenze di ogni uomo, condivide beni materiali e spirituali con chi nelbisogno; vicina ai fratelli nella preghiera e lotta per la loro liberazione.

    FAMIGLIA EVANGELIZZATRICEPartecipa con gioia agli altri che la i Parola di Dio libera, crea novit,

    Confronta gli avvenimenti quotidiani con la Luce della divina Sapienza. Fa ilsuo cammino di conversione coi figli, parenti e conoscenti. Annuncia con la

    testimonianza e la parola a tutti la speranza della risurrezione.In fondo alla chiesa a disposizione il calendario che si pu seguirecome guida nella preghiera, nella riflessione e in gesti concreti di

    solidariet. Chi vuole pu prenderlo e diffonderlo.

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  • dalloratorioIL CARNEVALE UN OSPITE DONORE

    "Oh no, gi arrivato?""E adesso cosa facciamo?""Ma se ho ancora nelle orecchie la canzone diNatale!"Il panico generale echeggi per tutto l'oratorio ea noi animatrici cominciarono a tremare le gam-be. Mancava poco al suo arrivo e non avevamoancora un'idea, non avevamo progettato niente.E ai bambini cosa diciamo?" - disse qualcuno.Certamente non potevamo dire loro che nonlo volevamo, che si faceva finta di niente, perchsarebbe stata, per loro, una grossa delusione.Eh no, cos non si poteva continuare. Dovevamotrovare un modo per festeggiarlo. Festeggiarloecco la parola magica che mancava faccia-mo una festa" - disse una di noi.Gi, la festa, ma come? Non si poteva fare unafesta con quattro biscotti e un'aranciata... n fon-do a lui piacciono la confusione, le grida, la bal-doria... si doveva stare al suo gioco: in fondo eralui l'ospite d'onore e noi dovevamo ballare alritmo della sua musica.Dal panico si pass allo sconforto. Cosa fare? Iltempo passava e noi niente...Il foglio per gli appunti era tutto bianco, sembra-va essere stato lavato con un detergente moltopotente. Macch, di idee non ne venivano..."Ma forse potremmo fare un gioco... tutto som-mato a lui piacciono gli scherzi.

    " vero, un gioco; ed io potrei fare dei canti..."E cosi un primo sorriso si disegn sulla facciadelle animatrici. La speranza di riuscire a farequalcosa di bello per lui ci aiut a riflettere piserenamente su quello che avremmo potuto fare.E cos l'oratorio si riemp di idee, di iniziative...dovevamo solo rimboccarci le maniche per rea-lizzare al meglio la festa, cosi da accontentaretutti.Ed allora cominciarono i progetti: schizzi, ap-punti, scarabocchi e piano piano la festa cresce-va. E pi la festa cresceva, pi ci eravamo con-vinte che sarebbe stata bellissima.Il tempo non era molto, ma ora eravamo prepa-rate al suo arrivo, non ci faceva pi paura niente.Ed alla domenica, con i bambini, era tutto un en-tusiasmo a preparare canti teatri cartelloni, co-stumi ecc. Era un cantiere unico, l'oratorio: for-bici, carte, nastri, registratori... che confusione!E adesso; che arrivi pure! Noi ci siamo, con tan-ta allegria, gioia, entusiasmo, serenit.Siamo sicure di festeggiarlo degnamente e nonpenso che potevamo fare di meglio... provareper credere.A proposito: avete capito chi lospite d'onore?E chi, se non il carnevale?Buoni coriandoli a tutti!

    VITTORINA

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  • dallarchivio parrocchiale 1989FIGLI DI DIO NELLA CHIESA,CON IL BATTESIMOGHIELMETTI DIEGO di Cesare e Somain M. Cristnanato il 14 novembre 1988 battezzato il 29 gennaio 1989LUNATI MARCO LIONELLO di Adriano e Parissenti Rosannanato il 26 febbraio 1989 battezzato il 23 aprile 1989TETTAMANTI ANDREA di Carlo e Grisoni Ritanato il 10 marzo 1989 battezzato il 23 aprile 1989FASOLA GRETA di Daniele e Ramusceilo Sandranata il 1 maggio 19S9 battezzata il 21 maggio 1989FONTANA MARCO di Adriano e Matulic Frankanato il 29 marzo 1989 battezzato l11 giugno 1989ALBINI THOMAS di Renato e Mazzucchi Marilenanato il 26 aprile 1989 battezzato l11 giugno 1989QUADRANTI VALERIA di Andrea e Melchiori Maria Cristinanata il 4 giugno 1989 battezzata il 25 giugno 1989MAROZZI ERICA di Enzo e Rinaldi Marianata il 14 giugno 1989 battezzata il 10 settembre 1989SOM AINI CHI ARA di Angelo e Perin Antonellanata il 22 luglio 1989 battezzata il 10 settembre 1989SAMUELLI EDORADO GUIDO di Marco e Risoleo Isabellanato il 2 giugno 1989 battezzato il 1 ottobre 1989AMBROSOLI FILIPPO GIUSEPPE di Luca e Biondi Elisabettanato il 14 settembre 1989 battezzato il 12 novembre 19S9IANIA FRANCESCA di Giuseppe e Ghielmetti Erminianata il 17 ottobre 1989 battezzata l'8 dicembre 1989GALLI LUCIA di Gianluigi e Castelli Marianata l'8 novembre 1989 battezzata l'8 dicembre 1989

    LA PRIMA VOLTA ALLA MENSA EUCARISTICAIL 21 MAGGIOGOBBI MATTEOMAFFIOLI IVANMELOTTI SAMANTHARAMUSCELLO DIANAREZZONICO GABRIELATREZZI FABIOVEZZARO DANIELEBLANDINA GIANLUCACALLARI SILVIACAMELLITI DAVSCANTALUPPI ILARIACASOLINI MATTIACAVALLARO PAOLOGALLI ALESSANDRO

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  • CONFERMATI NELLA FEDECON IL DONO DELLO SPIRITO SANTOIL 30 APRILE 1989BLANDINA KATIACANTALUPPI ALBACECCATO ALESSIADI SEVO SIMONAFONTANA MAGDAPEITI ANGELICARAV M. CRISTINATETTAMANTI GLORIAANGELINETTA EMANUELECAPIAGHI RAFFAELEFIENI SIMONEFILACCHIONE DAVIDEGHIELMETTI PAOLOSIMIONI ANDREAHANNO CONSACRATO IL LORO AMORENELLA CHIESA, DAVANTI A DIO,CON IL MATRIMONIOVIMERCATI ENRICO ( Lucino) e ZANGA MARA (Massagno CH) il 22 aprile 1989GASPARINI PAOLO (Ronago) e CHIRIATTI NADIA (Ronago) il 7 ottobre 1989MAZZUCCHI ENNIO (Ronago) e ZACCARIA MARIA ANNINA (Ronago) il 2 dicembre 1989RIPOSANO IN PACENELL'ATTESA DELLA RISURREZIONEGALARZO CUADROS SEBASTIAN MARTINELLI ANTONIA MARIAdi anni 88, morto il 1 marzo 1989 di anni 83, morta il 27 luglio 1989BERNASCONI GUIDO COSSI SARAdi anni 7S, morto il 23 aprile 1989 di anni 83, morta il 27 luglio 1989CONCONI ERMANNO PAPIS GIUSEPPEdi anni 80, morto il 6 maggio 1989 di anni 81, morto il 28 luglio 1989BIANCHI EGIDIO GRISONI CARLOdi anni 71, morto il 10 maggio 1989 di anni 83, morto il 3 agosto 1989MERLO GIUSEPPE BIANCHI SAVINA ved. FASOLAdi anni 86; morto l'11 maggio 1989 di anni 81, morta il 19 ottobre 1989GHIELMETTI ENZO BOZZO MARIOdi anni 60, morto il 31 maggio 1989 di anni 74, morto il 18 novembre 1989ROGANTINI VINCENZO GHIELMETTI VITTOREdi anni 75, morto il 6 giugno 1989 di anni 77, morto il 20 dicembre 1989DE BASTIANI ELISA CRIGNOLA BIANCHI GIULIA ved. CORTIdi anni 65. morta il 7 giugno 1989 di anni 94, morta il 20 dicembre 1989IEFFAUMBERTO RICCA GIUSEPPEdi anni 54, morto il 1 luglio 1989 di anni 39, morto il 28 dicembre 1989

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  • Incontro con il Vescovo ad OlgiateALCUNE INDICAZIONI E RIFLESSIONILuned 22 gennaio 1989, nel salone parrocchialedi Olgiate Comasco, abbiamo incontrato per laprima volta il nuovo Vescovo di Como, Mons.Alessandro Maggiolini, in occasione della suavisita alla Zona Pastorale Prealpi. La nostra Par-rocchia era presente con una rappresentanza de-signata durante l'assemblea parrocchiale del 16gennaio.All'incontro partecipavano anche i rappresentan-ti delle 18 parrocchie che formano la nostraZona Pastorale (che comprende 14 comuni, perun totale di 37.209 abitanti).Dopo la preghiera d'apertura e la proclamazionedi un brano dei Vangelo di San Giovanni sul co-mandamento della carit fraterna, Mons. Vesco-vo ha voluto sottolineare alcune caratteristichedell'incontro "di persone radunate nel Nome delSignore". La sua presenza non era dettata dallavolont di proporre delle indicazioni operative,bens finalizzata alla conoscenza della realt zo-nale e dei problemi in essa esistenti, in vista diuna preparazione di un piano pastorale diocesa-no. Per questo, ha affermato che ogni intervento,pur nella pi ampia libert, doveva essere un se-gno della volont di collaborare nella ricercadella verit.Sono poi seguite brevi relazioni di responsabilidei vari settori del Consiglio Pastorale: Zonale:Don Lorenzo Calori per la. pastorale familiare;Don Luigi Savoldelli per l'attivit giovanile: laprof. Gemma Tavasci per limpegno missiona-rio; Don Adolfo Bernasconi per la catechesi. intervenuta anche Suor Rosaria, a nome di tut-te le 60 religiose present nelle varie comunit,sottolineando la loro attivit educativo - assi-stenziale e di sostegno alla vita delle parrocchie.L'ing. Luciano Galletti, responsabile laico delConsiglio Pastorale, ha ricordato due elementiche caratterizzano l'attivit pastorale della nostrazona:1) Ha ribadito la forte tradizione che fa ricono-scere nella Chiesa e quindi nella Parrocchia unpunto importante di riferimento e di aggregazio-ne, da cui attingere un patrimonio di fede e disantit, ancora capaci di far fronte alla crescente

    secolarizzazione.2) Ha inoltre riconosciuto una lentezza nella tra-smissione, da parte delle comunit cristiane, deivalori e della capacit di progettare e di lavorareinsieme, soprattutto nella pastorale verso i gio-vani e nell'impegno caritativo.Prendendo la parola, Mons. Vescovo ha rispostoai vari interventi, esprimendo dapprima delle va-lutazioni positive sulla presenza, nelle parroc-chie, dei diversi movimenti ecclesiali (soprattut-to dell'Azione Cattolica) purch insieme colla-borino nella realizzazione di programmi indicatidalla comunit parrocchiale.Analizzando brevemente la cultura dei nostrigiorni, il Vescovo l'ha definita di tipo individua-listico e consumistico, che non impone principi,ma li fa diventare gradualmente modelli di vita,illudendo la gente. Per questo, sottolineava ilVescovo, necessario ricuperare l'originalit deimessaggio cristiano e trovare il coraggio delproprio credere, vincendo il rispetto umano, fa-cendo delle scelte coerenti nella vita personale,famigliare e comunitaria e valorizzando elemen-ti e proposte che vengono dalla tradizione e dalleesigenze del mondo d'oggi.L'incontro si concluso con l'augurio che laZona pastorale sappia programmare, decidere evivere tutte le diverse iniziative con la "passio-ne" dell'annuncio del Cristo e con la gioia di ap-partenere alla Chiesa. Tutti siamo chiamati a ra-gionare in termini di speranza cristiana per cuinon dobbiamo dire Pochi ma buoni, ma averela fiducia di affermare tutti pi buoni.

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  • ZONA PASTORALE PREALPI INCONTRO PER FIDANZATI 1990Per i giovani, appartenenti alla Chiesa che intendono contrarre il Matrimonio Cristiano, la parteci-pazione a questi incontri, raccomandati dai Vescovi Italiani, una prova di seriet, un segno di sin-cera buona volont e deve essere ritenuto un impegno morale.CALENDARIO DEGLI INCONTRIinizio ORE-21 presso le parrocchie indicateALBIOLOMARZO:(marted - venerd) 6 - 9 - 13 - 16 - 20 - 23MACCIOMARZO - APRILE: inizio venerd 16 marzole altre date verranno concordate all'inizio dei corsoOLGIATEMAGGIO: (marted - venerd) 8 - 11 - 15 - 18 - 22 - 25SOLBIATESETTEMBRE: (marted - venerd) 11 - 14 - 18 - 21 - 25 - 28OLGIATEOTTOBRE: (marted - venerd) 9 - 12 - 16 - 19 - 23 - 26UGGIATENOVEMBRE: (marted - venerd) 6 - 9 - 13 - 16 - 20 - 23Per prenotarsi, ci si pu accordare con il proprio parroco o, eventualmente, telefonare al n. 94 57 35(dalle ore 18.30 alle ore 20).

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  • MADRE ANTONIETTA CORTI, 50 ANNI DI VITA RELIGIOSA

    UNATESTIMONIANZA VIVA E GIOIOSADomenica 4 febbraio, abbiamo ricordato nellanostra comunit i 50 anni di vita religiosa diMadre Antonietta Corti, canossiana.In questa giornata della vita, sono felice di tro-varmi in mezzo a voi a lodare il Padre, autore esorgente della vita. Motivo di grande gioia epure per me, oggi ricorrenza del mio 50 di vitareligiosa, celebrare lEucarestia...Sono le parole con cui Madre Antonietta ha in-trodotto la celebrazione della messa concele-brata da don Antonio, da don Albino e da donCostantino.Madre Antonietta ha accettato di dirci alcunecose della sua vocazione e della sua vita reli-giosa.Cari Amici di Ronago.Don Antonio, nostro Parroco, mi chiede alcunenote informative sulla mia vita religiosa, giuntaormai al traguardo del Giubileo d'Oro. Accon-tentarlo? Personalmente, preferirei tacere... Egli,per, insiste, offrendomi uno spazio nel Giorna-lino della Comunit Parrocchiale. Poich la sto-ria di ogni persona il racconto dell'amore diDio, sollever il velo che ricopre la mia umileesistenza solo per lodare e glorificare l'azionemisteriosa di Dio nelle sue creature.Per chi ancora non mi conoscesse, ecco una ra-pida presentazione.Sono Madre Antonietta Corti, Suora Canossiananata e vissuta a Ronago per diciannove anni. Hograto ricordo del nostro paese, sua gente e parti-colarmente dei sacerdoti che si sono succeduti inParrocchia ai miei tempi: Don Carlo Verga, DonStefano Moratti, Don Angelo Monti e Don CarloPorlezza. Sono stati veri pastori di anime, la cuifigura legata alla storia della mia vocazione.Don Angelo Monti e Don Carlo Porlezza soprat-tutto mi hanno seguita spiritualmente e accom-pagnata anche dopo la mia entrata nella Congre-gazione Canossiana.Essi curavano molto la porzione di Chiesa loroaffidata e valorizzavano assai l'Azione Cattolica.Noi ragazze, per quanto rammento, eravamo as-

    sidue nel frequentare l'Oratorio (le Suore nonc'erano ancora a Ronago). Insieme partecipava-mo, con entusiasmo e passione giovanile, allegare catechistiche diocesane, ai Concorsi indettidal Centro, agli incontri di Plaga - allora s usa-va dire cosi - agli Esercizi annuali presso gli Isti-tuti Religiosi cittadini e alle Settimane di Studioestive della Giovent Femminile, guidatedall'Assistente Ecclesiastico Mons. Induni, chesi svolgevano a Gravedona, presso le Canossia-ne.Tutte queste attivit, sostenute dall'Eucaristiaquotidiana e dalla Meditazione, formavano unclima spirituale tale da alimentare in me la fiam-ma della vocazione religiosa. Godevo tanto nelrendermi disponibile per organizzare accademie,festicciole, lotterie, per preparare e riordinare labiancheria da altare, per tenere adunanze alle ra-gazze e insegnare il catechismo.A sedici anni chiesi ai miei genitori il permessodi entrare a far parte della Congregazione delleMadri Canossiane di Como.Mamma Adele rispose con un "no" deciso e al-trettanto fece Pap Vittorio.Don Angelo Monti gett acqua sul fuoco, cosche per qualche anno restai in timorosa attesa diun consenso.Ma l'amore per Cristo era cosi grande e il suo in-

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  • vito cos pressante che non potei resistergli, per-ci a 19 anni, il 2 febbraio 1940, al Signore cheaveva pronunciato il mio nome dicendo "Vieni eseguimi!" potei finalmente rispondere con gioia:"Eccomi, Signore... Sar tua per sempre! SarFiglia della Carit Canossiana, serva deipoveri!".

    Dopo il Postulato, trascorso a Como, sotto laguida di una saggia Madre Maestra, passai aBergamo per l'anno canonico di Noviziato e lapreparazione alla Professione Religiosa, cheemisi il 7 dicembre 1942, vigilia della solennitdell'Immacolata.La funzione si svolse privatamente nella Cappel-la della Casa Provincializia tra un segnaled'allarme iniziale ed un altro fischio finale. Era-vamo in tempo di guerra. Pur nel timore com-prensibile dei bombardamenti, il cuore esultavae cantava il "Magnificat" della riconoscenza aDio, che continuava a tenermi per mano lungo ilcammino della vita, facendomi gustare la sua te-nerezza di Padre e di Sposo.Piena di stupore per il dono nuziale di Cristo,che mi aveva eletta sua Sposa e madre dei pove-ri, ritornai a Como per completare il tirociniodella Scuola Magistrale e frequentare a MilanoCorsi specializzati per audiolesi e logopatici,presso la Regia Scuola "Gerolamo Cardano".Conseguita l'Abilitazione magistrale, nel 1946

    venni trasferita a Vescovera di Broni (PV), dovefui per 24 anni impegnata nell'insegnamento agliaudiolesi e nei sei anni successivi come Respon-sabile della Comunit. Terminati i sei anni, fui inaltre Comunit della Provincia di S. Alessandrocon il medesimo ruolo. Attualmente, da cinqueanni sono a Como, in Via Balestra 10, nella stes-sa Casa che mi accolse 50 anni fa.Ebbi la fortuna di partecipare a numerosi Conve-gni e quella di poter soggiornare a Roma per tremesi, per incarichi di Istituto. Mi sentivo in queltempo nel cuore della Chiesa e ne respiravol'universalit.Nel corso della mia vita, il Signore mi apr pivolte nuovi orizzonti e mi prepar sorprese me-ravigliose, alternate, per, talvolta al dono pre-zioso della croce. Fu cosi che "l'amore fedele aCristo Ges e la volont di conformarmi a LuiCrocifisso" mi furono stimolo "ad un generosocammino di ascesi" (R.V. 25).Nella grazia della universale maternit di MariaSS. Addolorata trovai sempre slancio costante esostegno per rivivere l'amore misericordioso conil quale Ella, sul Calvario, mi accolse nel suoamore di Madre.A Lei guardo ancora oggi come a modello difede e di speranza per continuare il mio cammi-no.Che altro dovrei dire di me? Forse ho gi dettotroppo, perci concludendo posso affermare chei miei cinquantanni di vita religiosa testimonianoche Dio fedele nell'amore e che sostiene quantihanno consapevolezza di essere poca cosa da-vanti a Lui. Il protagonista della mia vita sia,dunque, ancora e sempre Ges Crocifisso: " "Te-soro " dell'Istituto Canossiano, il quale fonda ilsuo carisma nel motto: Inspice et fac secundumexemplar.La Vergine Addolorata e Santa Maddalena diCanossa, mia Fondatrice, mi ottengano questoinsigne dono e dilatino il mio cuore alle dimen-sioni del mondo, affinch tutto diventi in me se-gno di speranza e di gloria dei Signore per ilbene dell'umanit.MADRE ANTONIETTA CORTI

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  • I 25 ANNI DI VITA DEL GRUPPO Anna B.1964-1989: GLI ALPINI A RONAGO

    S sa che gli Alpini sono gente schiva, che preferiscei fatti alle parole,, e anche il gruppo di Ronago nonfa eccezione. E si che sono nuche numerosi (43iscritti fra 'Veci" e "bocia"), ma forse pochi di noisono a conoscenza dell'attivit e soprattutto delle fi-nalit di questo nucleo di Ronaghesi che si sono uniti25 anni fa in nome di un comune ideale vissuto conla stessa divisa e la stessa bandiera in tempo di guer-ra ed in tempo di pace.Non ci sono in paese insegne o targhe che indichinola sede di questa Associazione. Infatti non hanno unavera e propria sede sociale, ma ugualmente si incon-trano e si riuniscono periodicamente presso il BarGraziella di Lampona.L'idea di fondare una Sezione degli Alpini di Ronagoera venuta, nel 1964, al Giorgio Grisoni. Detto e fat-to. Messaggero dell'invito - da lui subito accolto in-sieme al Gianfranco Bernasconi (attuale capogruppo)e all'Arnoldo Grisoni - stato l'Angelo Dino che, conil suo solito entusiasmo, l'ha portato a tutti gli altri.L'adesione stata unanime, anche da parte dei "veci"del momento, tra cui: ul Giuvan Cruus, ul Carlu dalaCuperativa (Carlo Ghiel-metti), ul Clanz (AndreaGhielmetti), ul Luisot (Luigi Curti), ul Gin Camana(Gino Ghielmetti) e tutti gli altri che per questioni dispazio non stiamo ad elencare, ma che ricordiamocon affetto.Tutti infatti hanno risposto con entusiasmo. sottoscri-vendo la relativa tesseri, che li legava alla Sede Na-

    zionale Alpini di Milano.In quel periodo, Don Carlo Porlezza era gi ammala-to e cosi in una domenica di giugno del '64, la S.Messa che segnava la cerimonia di costituzione deiGruppo Alpini di Ronago fu celebrata sul piazzaledella nostra Chiesa da Padre Ercole Fontana che, ri-partito poi per la sua missione di Shillong in India, vimori pochi mesi dopo.In quella "storica" giornata, culminata poi con il ban-chetto ufficiate presso la trattoria dell'Angioletta, ulRino dal Foia (Vittore Ghielmetti) - scomparso re-centemente - aveva donato ai nostri Alpini il Gagliar-detto. che divenuto il loro vessillo e che li ha sem-pre accompagnati in questi 25 anni. Madrina dei Ga-gliardetto stata l'Angela Cantaluppi, il cui figlioLuciano, alpino, era morto in Russia. Scegliendoquesta mamma, gli Alpini avevano voluto rappresen-tare e condividere anche il dolore di altre famiglie diRonago, i cui cari non erano pi tornati.Sempre attingendo ai memorabili eventi di quei gior-no, vogliamo anche ricordare che Giuseppe Lurati ri-cevette, dalla Sezione Alpini di Como, l'encomio permeriti di guerra.Adesso possiamo veramente dire che questi 25 annisorto stati coerenti con la volont e gli intenti espres-si dagli Alpini nel giorno della fondazione del grup-po: anche se non hanno suscitato tanto clamore, cihanno per regalato momenti di profonda commo-zione e... anche qualcos'altro.L'ho detto prima: gli Alpini non fanno rumore e non

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  • hanno neanche un archivio pieno di scartoffie da an-dare a consultare. La loro storia sempre stata scrittacon la vita e per la vita. Quindi, questi pochi appuntistrappati ai ricordi di qualcuno di loro, vogliono es-sere il segno della riconoscenza di tutta la Comunit.Scopi principali dell'Associazione sono quelli di te-nere vivi gli ideali che contraddistinguono questoCorpo e di devolvere in beneficenza i fondi raccoltifra gli iscritti.Ogni anno, in concomitanza con l'Adunata NazionaleAlpini, a Ronago si tiene la riunione per il tessera-mento e, in questa occasione - come anche in altre aseconda delle necessit - i soci fanno un'offerta per-sonale che verr poi destinata a sostegno di enti cheoperano per il bene della collettivit.Credo che, a testimonianza concreta di questa silen-ziosa generosit, basti citare ie cifre che riguardanosolo il 1989.Lo scorso anno il Gruppo Alpini di Ronago ha devo-luto:L. 200.000 alla Scuola MaternaL. 100.000 a Don Antonio (Parrocchia)L. 200.000 alla C.R.I. di Uggiate TrevanoL 100.000 a Don Albino (Casa di Gino)L. 100.000 al giornale "il Baradello", organo ufficia-le degli Alpini per la Provincia di Como.L. 100.000 alla Casa per Anziani "De Vecchi" di Bel-lagioL. 200.000 alla Fanfara Alpini di OlgiateL. 700.000 alla CR.I. per l'acquisto di un Cardiotele-fono. Questo contributo, unito a quello degli Alpinidi altri paesi della nostra zona, servito all'acquistodi un importante apparecchio sanitario, che permettedi trasmettere telegraficamente i battiti cardiaci di unpaziente dai suo domicilio direttamente al CentroOspedaliero pi vicino e attrezzato per la ricezione.La Croce Rossa di Uggiate, depositaria del Cardiote-lefono, si impegnata a metterlo a disposizione diqualsiasi medico della nostra zona che ne facesse ri-chiesta per un suo assistito.Sono cifre che non hanno bisogno di alcun commen-to, salvo quello di poter affermare che negli Alpiniabbiamo trovato degli amici.I rappresentanti del Gruppo partecipano inoltre alleriunioni indette in altre localit: si discute di prote-zione civile, di interventi o di fondi di stanziare, dimanifestazioni ecc...Le "penne nere" vivono in mezzo i noi e nel contem-po formano un importante tramite di fraternit anchecon i paesi vicini.

    Noi a volte ci limitiamo a commentare l'esteriorit.Ci piacciono le loro sfilate, condividiamo le loro fe-ste (che sono autofinanziate e di cui ricordiamo qui il20.mo anniversario festeggiato nel 1984 e l'ultimo, il25.mo del giugno dell'89).Ci siamo commossi ascoltando il coro che cantava leloro tipiche canzoni, cosi piene di sentimento e difede.Per li vediamo presenti anche in altri momenti; ognianno organizzano la gara di pesca al laghetto. chia-mata "Gara degli Alpini", ma in realt aperta i tutti.In determinate occasioni sono presenti e partecipi an-che nel ricordo dei loro compagni defunti, deponen-do la corona di fiori sui Monumento dei Caduti e alCimitero. Sono fortemente presenti, nella loro sem-plice solennit, quando accompagnano l'ultimo viag-gio di un loro compagno, onorandolo con la loro par-tecipazione e con i simboli della loro unit: il Ga-gliardetto e il Cappello. Questa presenza, proprioperch vissuta senza ostentazione, continuer sicura-mente anche nei "bocia" che verranno e che sarannoi depositari di una dalle pi belle eredit della nostraItalia.Tra le "penne nere" di Ronago questa gi una real-t, che si manifesta anche attraverso la sempre com-patta e crescente adesione dei soci. proprio questol'augurio che tutti noi vogliamo fare ai "nostri" Alpi-ni, anche per il futuro.insieme a questo racconto, essi ci hanno regalato ilricordo di tante persone che purtroppo non sono pitra noi, con pochissimi altri nomi, solo quelli indi-spensabili.Proprio perch, in perfetta adesione ai loro stile, pre-feriscono restare solo "Gli Alpini".

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  • a ruota libera..."EFFETTO SERRA" DA INQUINAMENTO TV..

    Con una sola mandibola d'asino, ci narra la Bibbia,Sansone fece scempio di Filistei; a distanza di tantisecoli, le mandibole di simili quadrupedi sono riap-parse quanto mai numerose anche sugli schermi tele-visivi, con effetti ancor pi rovinosi!Tre esempi:1) stato esposto un colorito manifesto, prodotto dauna nota "famiglia... cristiana", che di contenuto cri-stiano, tuttavia, non ostenta una bench minima colo-razione.Quei manifesto, infatti, si picca di promulgareun'esaltante ed esultante "buona novella" col propor-re, sia alle buone cristiane famiglie che a ricercatilettori neofiti, l'opportunit di arricchir si... cristiana-mente.Un manifesto che si presenta legittimato dal fine dipoter aumentare le proprie vendite... Ges, per moltomeno, boll e censur il suo amico Pietro con un ter-rificante: "Allontanati da me, satana, tu ragioni dauomo"!Se per adeguarsi ai complessi nuovi tempi tecnologi-ci si devono ignorare i "vecchi" tempi del semplicemessaggio evangelico, quali credibili altri messaggipotr mai... stampare?I nostri ragazzi e giovani, gi imputati di edonismo,scoprendo l'invitante ed appetibile possibilit di ar-ricchimento con stile cristiano, come potranno mairifiutare le cento altre consimili possibilit... quoti-diane?Voler incrementare letture cristiane contro "fortunepecuniarie" s pi di Machiavelli che di Ges!Ges non lusing mai i suoi, anzi!... volete andarve-ne anche voi?Paolo e Pietro offrivano forse monete d'oro o altripremi alle loro comunit cristiane, o non persecuzio-ni, sofferenze, discriminazioni, catacombe e marti-rio?2) Traversone a sinistra, imperiosa, eccezionale, re-pentina elevazione dell'attaccante e stupenda conclu-sione a rete!... Amici, amici, ascoltatori, non pos-sibile non dibatterne, non riparlarne domani sera nei"processo al campionato di calcio"!... E l'indomanisera, puntualmente, una mareggiata di diccele, cian-ce, cicalate! Un uomo venuto da lontano, un uomo uscito dasettantennale ateismo "scientifico" di Stato (nel qualeogni culto religioso era crimine!), si presenta, cap-pello in mano, al Vicario di Cristo, il Papa!...Nazioni per decenni soggiogate dallo stesso tragico

    ateismo, ora fanno a gara per ottenere la presenza delPapa nelle loro martoriate nazioni!... "Goals planeta-ri" prorompenti, "goals" che hanno sfondato, anzi la-cerato, squarciato, stracciato reti di difesa pur anno-date col pi bieco, ferreo, implacabile ateismo...male televisive mascelle degli intellettual-faccendieri,quotidianamente ciarliere, blaterone e garrule, ina-spettatamente s sono... anchilosate!

    3) L'insolenza, le provocazioni, le volgarit di tantetele- mascelle possono ormai contare un vero eserci-to di "pappagalli" e di scimmiottatori, di proseliti e digabbati creduloni, sia cristiani della Domenica e tre-giornisti (di Pasqua, Natale, festa paesana) che diprotervi vendifumo cristian-intellettual-progressisti...Cio a dire: cinici o sdegnosi silenzi, sottili e perfideinsinuazioni, proposte atee, suggerimenti cervelloticio altri beffardi atteggiamenti verso la nostra SantaChiesa e verso la stessa Gerarchia, trovano costante-mente indecorosa acquiescenza! A ripetute intolle-ranze religiose, accade addirittura che qualche debo-le o Impaurito "cristiano" assuma il vile contegno del-lo sconfitto quando non anche del colpevole, igno-rando clamorosamente che da 2000 anni gli sconfitti,i dispersi, i condannati a soccombere sono soltanto esempre "loro", le ruminanti mandibole anticlericali eche da 2000 anni, inconfutabilmente, Ges ci ripete:Non temere, piccolo gregge, non avere paura perchio sar in mezzo a voi sino alla fine dei secoli e leporte degli inferi non prevarranno"!Gi! ma intanto siamo ad una tale insensata assuefa-zione e teledipendenza da avvalerci addirittura delleimmutabili fraseologie appartenenti al pi rancidoanticlericalismo per riutilizzarle contro "quei solitipochi che stanno sempre coi prete"!Noi, "incapaci di tutto", che dovremmo quindi menarvanto e fierezza e gratitudine e solidariet verso

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  • "quei soliti pochi e fedeli operai della vigna del Si-gnore", ne diventiamo... i "Caini"!Che ci andiamo a fare, dunque, in Chiesa, la Dome-nica, alla presenza sacramentale di Dio, quando poi,in ogni altro giorno della settimana, siamo tanto... di-stratti?E che dire al sacerdote che di simili tradimenti ne di-

    viene soltanto incolpevole e vittima?GIUSEPPE G.

    P.S. Un proverbio cinese: "Tutta l'oscurit, tutte le te-nebre dell'intero universo, non potranno mai spegne-re la pur piccola luce di una candela"!Spegnere la nostra luce, quindi, dipende solo da noi,non dalla TV!

    27 MARZO, ALLE ORE 18CON IL NOSTRO VESCOVORICORDIAMO P. GIUSEPPE AMBROSOLIMarted 27 marzo 1990 ricorre il terzo anniversario della morte di Padre Giuseppe Ambro-soli. La nostra comunit parrocchiale conserva sempre vivo il ricordo della testimonianzacristiana, sacerdotale e missionaria che ci ha trasmesso sia nei tempo vissuto in mezzo a noisia nella sua esperienza di medico-missionario in Africa. Nella messa che celebreremo, alleore 18, nella chiesa dove cresciuta e maturata la vocazione di P. Giuseppe, rinnoveremol'impegno di continuare a sostenere l'opera che Lui ha iniziato.Presieder la celebrazione della S. Messa il nostro Vescovo, Mons. Alessandro Maggiolini,che ha accettato l'invito di vivere questo momento insieme a noi, ai familiari e a tutti quelliche hanno conosciuto e amato P. Giuseppe.

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