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CERCA UN PO’ D’AFRICA IN CORTILE Questa è la prima frase che ho pensato oggi preparandomi per l’ultimo incontro dell’anno con il gruppo delle “Amiche”.Sì ho cercato l’Africa perché ultimamente essendo spesso in oratorio mi rendo effettivamente conto quanto mi manca la voce di suor Sarah che riecheggia nelle mie orecchie, i suoi abbracci, i suoi sorrisi e i suoi:”Ahi ahi ahi , ma come si fa?” che terminavano sempre e comunque con una travolgente risata. Il lavoro di quest’anno è incominciato in salita con il musical, ma i laboratori di cucina, di tuttofare , di canto, di giardinaggio ci hanno fatto capire quanto questi incontri fossero importanti per le bimbe, ma anche per le famiglie. Io mi sono sentita parte di una grande famiglia, e proprio come in una famiglia i compiti sono stati chiari fin da subito e forse questo è stato uno dei nostri punti di forza. Tutte arrivavamo al sabato con le fatiche da casa, dal lavoro della settimana, dai figli che richiedevano attenzioni, ma in tutto questo ogni pomeriggio che si passava insieme era una scoperta di un talento delle Amiche. Suor Sarah ci avevo scelto diverse perché in ognuna di noi aveva visto qualcosa che forse nemmeno noi sapevamo di avere,e ha creduto in noi anche da lontano. Ma chi sono le Amiche di Santa Teresa? Persone normalissime come ho già detto, ma che in questo anno hanno imparato a fidarsi l’una dell’altra Marisa senza la quale forse quest’anno non avremmo nemmeno iniziato, perché nessuno voleva assumersi la responsabilità del coordinamento generale, sempre sui fornelli nei laboratori di cucina; Romana sempre pronta sulla preparazione spirituale braccio destro di suor Flavia, con una calma da invidia (almeno da parte mia) , ma anche sempre pronta per un canto o un bans;

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CERCA UN PO’ D’AFRICA IN CORTILEQuesta è la prima frase che ho pensato oggi preparandomi per l’ultimo incontro dell’anno con il gruppo delle “Amiche”.Sì ho cercato l’Africa perché ultimamente essendo spesso in oratorio mi rendo effettivamente conto quanto mi manca la voce di suor Sarah che riecheggia nelle mie orecchie, i suoi abbracci, i suoi sorrisi e i suoi:”Ahi ahi ahi , ma come si fa?” che terminavano sempre e comunque con una travolgente risata.Il lavoro di quest’anno è incominciato in salita con il musical, ma i laboratori di cucina, di tuttofare , di canto, di giardinaggio ci hanno fatto capire quanto questi incontri fossero importanti per le bimbe, ma anche per le famiglie. Io mi sono sentita parte di una grande famiglia, e proprio come in una famiglia i compiti sono stati chiari fin da subito e forse questo è stato uno dei nostri punti di forza. Tutte arrivavamo al sabato con le fatiche da casa, dal lavoro della settimana, dai figli che richiedevano attenzioni, ma in tutto questo ogni pomeriggio che si passava insieme era una scoperta di un talento delle Amiche.Suor Sarah ci avevo scelto diverse perché in ognuna di noi aveva visto qualcosa che forse nemmeno noi sapevamo di avere,e ha creduto in noi anche da lontano.Ma chi sono le Amiche di Santa Teresa?Persone normalissime come ho già detto, ma che in questo anno hanno imparato a fidarsi l’una dell’altra

Marisa senza la quale forse quest’anno non avremmo nemmeno iniziato, perché nessuno voleva assumersi la responsabilità del coordinamento generale, sempre sui fornelli nei laboratori di cucina;Romana sempre

pronta sulla preparazione spirituale braccio destro di suor Flavia, con una calma da invidia (almeno da parte mia) , ma anche sempre pronta per un canto o un bans;Emma che dopo essersi ripresa dalle fatiche del coordinamento dello scorso anno era sempre pronta ad affrontare tutte le sfide;Rozita, che si è messa subito in gioco su tutto, richiamandoci all’ordine ogni volta che si perdeva tempo in chiacchiere;Stefania con la fedele aiutante Silvia che in quanto a lavoro niente l’ha mai spaventata, un vero motore per il gruppo;

Barbara, precisa cassiera di turno, ferma e decisa , ma al tempo stesso dolcissima, sempre con il sorriso rassicurante;Lorella, alla quale voglio un gran bene, ma così tanto che ogni tanto la spegnerei se solo sapessi come,perché arriva come vento leggero , ma senza preavviso, si trasforma in un uragano e ti sconvolge da capo a piedi;

Mimì, il nostro usignolo che ha la delicatezza di un giglio, ne senti il profumo nell’aria e ti si riempie il cuore, sentirla cantare mi fa sentire in paradiso; Titti che ha dovuto sopportare le mie chilometriche telefonate i miei continui sbalzi di umore, le mie idee strampalate a tutte le ore, una di quelle persone che grazie a suor Sarah mi sono soffermata per conoscere, braccio sinistro di suor Flavia nella preparazione spirituale insieme a Romana e sempre pronta alle sfide;

E poi ci sono io, che ogni volta che arrivavo in oratorio sembrava che facessi un trasloco: borse , scatole, stereo … una gran confusionaria, ma alla fine ho sempre ricevuto qualcosa, vuoi per le risate in compagnia, vuoi per la meraviglia che ogni bimba è….Ma non solo noi siamo state il cuore di questo gruppo, perché Susanna ci è stata vicina con le preghiere, Stefania ogni volta che poteva partecipare, suor Flavia, suor Maria, Marzia e Rosa mamme presenti a tutti gli incontri, le

mamme, i papà, le nonne e anche don Massimo che in quest’anno ho visto molto attento e partecipe agli incontri.Per me è stato un anno avvincente, che grazie al gruppo mi ha fatto sempre guardare avanti per migliorare sempre , con gli altri e con me stessa. Ad ogni incontro ci si stupiva della buona riuscita, della bravura delle piccole in tutto, proprio come oggi, ultimo appuntamento dedicato al ricamo. Un semplice ricamo a punto croce, dove ogni piccola ha dato il proprio cuore per un piccolo lavoro per la mamma.Non sapevo come concludere con le parole ed ho scelto due immagini della giornata: il lavoro finito e un papà che si è messo in gioco provando a dare il meglio di sé.Grazie anche per questa avventura vissuta intensamente insieme …. ma il nostro lavoro non termina qui , per chi se ne fosse dimenticato arrivano le reliquie dei coniugi Martin.