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Confidenziale ____________________________________________________________________________________ Segreteria: via Celoria, 10 - 20133 MILANO Tel. 02 50317918 fax: 02 50317919 VALUTAZIONE DELLA BIODISPONIBILITÀ DI METIONINA RUMINO PROTETTA IN VIVO Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare Resp. Scientifico Prof. Pinotti Luciano INTRODUZIONE Dal punto di vista della fisiologico, anche nel caso della nutrizione degli animali in produzione zootecnica, risulta vantaggioso coprire i fabbisogni degli aminoacidi limitanti e/o essenziali mediante l’integrazione degli stessi. Un approccio di questo tipo è in grado di ridurre la quota di azoto destinata al catabolismo e quindi escreta, che altrimenti potrebbe divenire causa di inefficienze oltre che di inquinamento ambientale. Nel caso dei ruminanti poi sia l’utilizzazione metabolica sia il metabolismo proteico, ed i fabbisogni di conseguenza, mostrano delle peculiarità che vanno rispettate. A differenza dei monogastrici, i ruminanti infatti, impongono un opportuno intervento sulle proteine della dieta. Il semplice ricorso all’integrazione aminoacidica, utilizzando i singoli aminoacidi di sintesi non basta, poiché questa tecnica trova un ostacolo non facile nella microflora ruminale, capace di utilizzare per sé gli aminoacidi aggiunti sottraendoli all’animale. Pertanto, la determinazione dei reali fabbisogni in aminoacidi essenziali digeribili da un lato, e la presentazione di una forma degli stessi realmente ruminoresistente e disponibile a livello intestinale dall’altro, rappresentano un traguardo fondamentale. Le fermentazioni ruminali, infatti, pur essendo necessarie per la produzione di biomassa, possono rappresentare una dispersione in termini di utilizzo degli aminoacidi essenziali e/o limitanti quali la metionina e la lisina. L’obiettivo è di far pervenire l’aminoacido all’intestino, proteggendolo dalla degradazione ruminale, che altrimenti si potrebbe tradurre in una mancata copertura dei reali fabbisogni.

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____________________________________________________________________________________ Segreteria: via Celoria, 10 - 20133 MILANO Tel. 02 50317918 fax: 02 50317919

VALUTAZIONE DELLA BIODISPONIBILITÀ DI METIONINA RUMINO PROTETTA IN VIVO

Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza

Alimentare

Resp. Scientifico Prof. Pinotti Luciano

INTRODUZIONE

Dal punto di vista della fisiologico, anche nel caso della nutrizione degli animali in produzione

zootecnica, risulta vantaggioso coprire i fabbisogni degli aminoacidi limitanti e/o essenziali

mediante l’integrazione degli stessi. Un approccio di questo tipo è in grado di ridurre la quota di

azoto destinata al catabolismo e quindi escreta, che altrimenti potrebbe divenire causa di

inefficienze oltre che di inquinamento ambientale.

Nel caso dei ruminanti poi sia l’utilizzazione metabolica sia il metabolismo proteico, ed i fabbisogni

di conseguenza, mostrano delle peculiarità che vanno rispettate. A differenza dei monogastrici, i

ruminanti infatti, impongono un opportuno intervento sulle proteine della dieta. Il semplice ricorso

all’integrazione aminoacidica, utilizzando i singoli aminoacidi di sintesi non basta, poiché questa

tecnica trova un ostacolo non facile nella microflora ruminale, capace di utilizzare per sé gli

aminoacidi aggiunti sottraendoli all’animale. Pertanto, la determinazione dei reali fabbisogni in

aminoacidi essenziali digeribili da un lato, e la presentazione di una forma degli stessi realmente

ruminoresistente e disponibile a livello intestinale dall’altro, rappresentano un traguardo

fondamentale. Le fermentazioni ruminali, infatti, pur essendo necessarie per la produzione di

biomassa, possono rappresentare una dispersione in termini di utilizzo degli aminoacidi essenziali

e/o limitanti quali la metionina e la lisina. L’obiettivo è di far pervenire l’aminoacido all’intestino,

proteggendolo dalla degradazione ruminale, che altrimenti si potrebbe tradurre in una mancata

copertura dei reali fabbisogni.

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In questo contesto gli sforzi maggiori si sono concentrati principalmente su alcuni fattori chiave

della dietologia e della tecnica mangimistica quali: incrementare l’apporto di aminoacidi a livello

intestinale (proteggendoli dalla degradabilità ruminale) ed a migliorare la biodisponibilità a livello

metabolico per massimizzarne la produzione soprattutto delle bovine da latte, per aumentare

l'efficienza di utilizzo delle proteine, ridurre azoto escreto, e ottimizzare le razioni.

Tra gli aminoacidi di maggior interesse in tal senso, la Metionina in particolare risulta essere il

primo aminoacido limitante nella bovina da latte ad alta prodizione (e/o co limitante con la lisina).

Le concentrazioni di metionina nel chimo duodenico sono spesso relativamente basse rispetto alla

maggior parte altri aminoacidi essenziali. A causa dell’elevata degradabilità ruminale nella sua

forma libera la metionina deve necessariamente essere impiegata in forma rumino-protetta per

garantirne la presenza nonché l’assorbibilità duodenale. L’obbiettivo del presente studio è quello di

confrontare la biodisponibilità dei due differenti forme di metionina rumino-protetta (RPMet) in

vacche da latte mediante il monitoraggio della concentrazione della metionina a livello plasmatico.

MATERIALI E METODI

La sperimentazione è stata condotta presso il Polo Universitario Veterinario, nel Centro Zootecnico

Didattico Sperimentale, situato in via dell'Università 6, Lodi. Il Centro Zootecnico Didattico

Sperimentale è destinato a ospitare sia attività didattiche sia attività di ricerca nel settore degli

animali di interesse zootecnico, quali bovini, suini, avicoli, conigli e pesci. Il Centro è destinato alle

attività didattiche dei corsi di laurea che prevedono ai fini formativi l'utilizzo di animali da reddito,

nonché le attività dei corsi di dottorato, delle scuole di specializzazione e dei corsi di

aggiornamento post-laurea. Presso il Centro vengono sviluppate azioni di promozione, di

divulgazione scientifica e di assistenza tecnica agli operatori del settore per l'innovazione

tecnologica e lo sviluppo del sistema delle imprese zootecniche e agro-alimentari. Esso comprende

diversi settori dedicati a: bovini da latte, bovini da carne, suini, avicoli, conigli, pesci e api. I settori

sono organizzati in modo tale da offrire allo studente la possibilità di seguire il completo ciclo di

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allevamento per ogni specie. Ogni settore prevede anche spazi adeguatamente attrezzati per

svolgere attività di ricerca.

Figura 1. Settore destinato alle bovine da latte, sito nel Centro Zootecnico Didattico Sperimentale.

Lo stabulario per animali di media e grossa taglia è dotato di strutture idonee per interventi

sperimentali di fecondazione artificiale, per prelievi di liquidi e tessuti nell'animale in vivo e

interventi di chirurgia sperimentale in una situazione di rispetto della normativa per il benessere

animale. Il settore bovine da latte è caratterizzato da una stalla a stabulazione libera suddivisa in

una struttura a cuccette per 36 bovine in lattazione, recinti per le vitelle e le manze in

accrescimento, zona di alimentazione, corsie di movimentazione con asportazione automatica delle

deiezioni e possibilità di accesso a paddock esterni. L’alimento delle bovine il lattazione viene

somministrato con sistema di alimentazione RIC (Roughage Intake Control).

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Animali e dieta

Per la sperimentazione sono state utilizzate 6 bovine di razza Frisona Italiana. Gli animali oggetto di

studio erano in fase avanzata di lattazione e di conseguenza caratterizzati da un bilancio energetico

positivo. In dettaglio per lo svolgimento della prova sperimentale in oggetto sono state selezionate

6 bovine da latte omogenee per produzione (20 kg/d) e stadio di lattazione (oltre 200 gg di

lattazione ). Le bovine ricevevano una dieta base formulata in accordo alle raccomandazioni quali

l’NRC 2001, e somministrata mediante tecnica dell’unifeed. Durante le 4 settimane del periodo

sperimentale, si è proceduto alla misurazione giornaliera del consumo di alimento individuale,

nonché alla determinazione della composizione chimica della razione (CP, FG; EE; NDF) avvenuta

con cadenza settimanale. La stima dell’apporto amminoacidico della dieta base è stata effettuata

mediante approccio informatico, ovvero mediante l’impiego del software CPM Dairy (Cornell-Penn-

Miner Dairy model, Ithaca, NY).

Disegno sperimentale

Il protocollo sperimentatale adottato è stato quello di un crossover design (Tabella 1) per il quale si

è proceduto all’identificazione di 2 gruppi sperimentali di 3 soggetti ciascuno che in tempi diversi

hanno ricevuto entrambi i trattamenti testati. Tale approccio ha permesso di ridurre al minimo

l’effetto “animale” che in studi di questo tipo è spesso oggetto di commento da parte di revisori

esterni e/o valutatori. Il trattamento è stato somministrato per un intera settimana, preceduta e

succeduta da un periodo di controllo, di una settimana ciascuno, durante il quale gli animali non

ricevevano nessuna integrazione.

La dieta a base di insilati, è stata somministrata mediante meccanismi di alimentazione individuale,

in modo da monitorare il comportamento alimentare e l’assunzione giornaliera delle bovine. Le

caratteristiche composizionali e nutritive della razione sono riportate nelle tabelle 2 e 3.

Tabella 1: sintesi dello schema sperimentale.

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Sett. Prelievo Gruppo 1 Gruppo 2 ORARI DI PRELIEVO

1 gg5 Basic ration Basic ration 1000, 1400, and 1800

2 gg3 Basic ration + RPMet1 Basic ration + RPMet2 1000, 1400, and 1800

3 gg5 Basic ration Basic ration 1000, 1400, and 1800

4 gg3 Basic ration + RPMet2 Basic ration + RPMet1 1000, 1400, and 1800

Tabella 2: Razione base somministrata a tutti gli animali in prova sperimentale-ingredienti e

incidenza percentuale sul tal quale degli stessi.

Ingredienti t.q. kg/d % t.q.

Silomais 10.0 29.762

Mais naz. farina 6.5 19,345

Silo loiessa 33 3.0 8.629

Gir. Dec. F.e. 38% 3.0 8.629

Insilato di erbaio 3.0 8.629

Fi. Pol. Pian. 2°t. 2.6 3,9

Soia buccette 2.0 5.952

Soia f.e. 2.0 5.952

f. med. 2°t. pref. 1.0 2.976

Paglia orzo 0,3 0.893

W italintegra f 0.2 0.595

Totale 33.60 100

Tabella 3: Tenori analitici medi della razione somministrata agli animali in prova

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Nome prova e metodo analitico Risultato

Umidità, Reg. Europeo (CE) 152/2009 38.56 % s.s. p/p

Proteina Grezza, AOAC 2001.11 ed18th 2005 15.28 % s.s. p/p

Oli e grassi greggi ,DM 21/12/1998 - GU n°31 8/2/1999 2,66 % s.s. p/p

Fibra Grezza, AOCS Approved Procedure Ba 6a-05 21,82 % s.s. p/p

Ceneri, AOAC 942.05 ed 18th 2005 6,95 % s.s. p/p

NDF, AOAC 2002.04 ed 18th 2005 45,89 % s.s. p/p

ADF, AOAC 973.18 ed 18th 2005 24,74 % s.s. p/p

Lignina, AOAC 973.18 ed 18th 2005 3,63 % s.s. p/p

In dettaglio i trattamenti alimentari sono stati effettuati per 7 giorni consecutivi, dopo un periodo di

adattamento di una settimana per definizione della situazione basale. L’integrazione sperimentale è

stata effettuata top-dressing con la miscelata del mattino. Secondo quanto riportato Tabella 1 gli

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animali in prova hanno ricevuto un integrazione aminoacidica individuale top-dressing secondo lo

schema seguente:

Gruppo RPMet1, dieta di base + 20 g di metionina 1 /capo/die in forma rumino protetta (RPMet1);

Gruppo RPMet2, dieta di base + 20 g di metionina 2 /capo/die in forma rumino protetta (RPMet2).

Assunzione di sostanza secca

L’assunzione di sostanza secca (DMI) è stata quotidianamente registrata tramite il RIC (Roughage

Intake Control). Il sistema RIC consente la determinazione del consumo individuale di alimento e

del comportamento alimentare delle bovine. Il software di gestione offre una gestione completa,

potenziale ed estesa per l'analisi e la ricerca. I dati possono essere memorizzati in file ASCII per

stabilire un collegamento con altri software per la successiva elaborazione. Il sistema RIC è

costituito da una serie di cancelli che identificano, tramite riconoscimento elettronico, il numero

degli animali permettendone o negandone l'accesso al truogolo, registrandone il tempo di

permanenza ed il consumo di alimento. Anche l’assunzione idrica può essere monitorata tramite

l’ausilio di un apposito abbeveratoio, riempito automaticamente.

Composizione del latte

La produzione di latte è stata valutata quotidianamente, mentre la composizione chimica dello

stesso in termini di contenuto proteico, lipidico, e urea è stata valutata ad intervalli settimanali,

tramite campionamento avvenuto con l’ausilio di lattometri installati in sala di mungitura. I

campioni sono stati trattati con conservante (sodio azide), e mantenuti a 5°C fino all’analisi del

contenuto in grasso, proteine, lattosio ed urea.

L’analisi composizionale del latte è stata effettuata mediante spettroscopia ad infrarosso (Fourier

transform infrared spectroscopy - FTIR) con metodica registrata MP 02/063 rev. 2 dell’ Istituto

Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell`Emilia-Romagna "Bruno Ubertini" (Ente

Sanitario di Diritto Pubblico).

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Figura 2. Vista frontale del sistema RIC (Roughage Intake Control).

Analisi sangue

Il campionamento ematico dalla vena giugulare è stato effettuato al fine di ottenere il plasma. In

particolare, i campioni di sangue sono stati prelevati in provette (Venoject; Teruno Europe, Leuven,

Belgium) contenenti anticoagulante (EDTA), secondo lo schema sperimentale proposto, ovvero alle

h 10.00, 14.00, e 18.00. dopo la raccolta dei campioni ematici si è proceduto alla loro

centrifugazione (per 5 minuti a 3000 rpm) al fine di ottenerne il plasma. Quest’ultimo è stato

pipettato in eppendorf e successivamente congelato in più aliquote a -20 ° C per essere analizzato

successivamente.

Le analisi biochimiche sono state eseguite utilizzando un analizzatore automatico (ILAB 300 plus,

Instrumentation Laboratory, Monza) ed i reagenti forniti dalla stessa azienda. In particolare i

metodi impiegati sono i seguenti: Albumina (metodo colorimetrico al verde di bromocresolo),

colesterolo (metodo colorimetrico enzimatico con colesterolo-esterasi), bilirubina (metodo

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colorimetrico all'acido sulfanilico) proteine totali (metodo colorimetrico al biureto), trigliceridi

(metodo colorimetrico enzimatico con glicerolo-chinasi) e urea (metodo colorimetrico enzimatico

dell'ureasi).

Per la determinazione degli aminoacidi liberi nel plasma, i campioni prelevati alle 10.00, 14.00, e

18.00 sono stati deproteinizzati con acetonitrile (800 g / L, 1 mL di acetonitrile / 1mL di plasma)

come descritto da Blum et al. (1999). I campioni sono stati successivamente essiccati mediante

centrifugazione sotto vuoto e congelati a -20 ° C fino al momento dell'analisi.

La misurazione degli aminoacidi, è avvenuta mediante derivatizzazione pre-colonna in HPLC come

descritto da Blum et al. (1999). Come standard interno è stato utilizzata Norleucina (2000 pmol per

iniezione) che è stata aggiunta prima della precipitazione delle proteine. Il recupero era di 1291 ±

141 pmol per 2000/pmol di norleucina iniettato (range 740-1632 pmol per iniezione); le

concentrazioni degli AA sconosciuta sono state correlate allo standard interno. Limiti di rilevazione

erano ≤ 10 pmol per iniezione (J. Schaller, 1998, osservazione non pubblicata).

Arg, His, Ile, Leu, Lys, Met, Phe, Trp, Thr, e Val sono stati considerati aminoacidi essenziali (EAA),

mentre Ala, Asn, Asp, Gln, Glu, Gly, Orn, Pro, Ser, e Tyr sono stati considerati come aminoacidi non

essensiali (NEAA).

Il laboratorio centralizzato della facoltà di medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Milano

è stato incaricato per la determinazione dei profili metabolici (Albumine, colesterolo, bilirubina

totale, proteine totali, trigliceridi e urea)

Analisi statistica

I dati sono stati elaborati statisticamente mediante impiego utilizzo l’analisi della varianza

[procedura GLM del programma SAS (2007)].

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RISULTATI E DISCUSSIONE

La capacità di assunzione della sostanza secca (DMI) non ha differito tra i trattamenti durante tutto

il periodo sperimentale. La DMI si è attestata attorno ai 21,88 kg/capo/d per le vacche di controllo

e per quelle con supplemento di RPC, come illustrato nel grafico sottostante (Grafico 1). Quanto

osservato tuttavia è in linea con quanto avviene in presenza di studi riferiti a micronutrienti come

nel presente caso.

Grafico 1: assunzione della sostanza secca giornaliera delle bovine oggetto di studio registrata con

sistema RIC.

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Con riferimento alla produzione dall’analisi dei risultati della presente indagine emerge che la

produzione giornaliera di latte non è risultata significativamente differente per i gruppi controllo e

trattati e si è mantenuta pressoché costante durante l’intera prova (18.9 l/capo/die).

Conseguentemente, dall’analisi centesimale della composizione del latte invece non sono emerse

situazioni di rilievo per quanto riguarda contenuto in grasso, proteina e la produzione giornaliera

degli stessi nelle bovine riceventi metionina rumino protetta RPmet 1 e RPmet 2 rispettivamente

rispetto al controllo. Le risultanze sperimentali relative a questi parametri sono riportati nella

tabella 4.

Quanto osservato in termini di assunzione di alimento e di produzione tuttavia era del tutto atteso

rispetto ad animali in bilancio energetico e proteico sicuramente positivo e nella fase discendente

delle curva di lattazione, come ben evidenziato anche dal parametro urea nel latte.

Tabella 4: tenori analitici del latte prodotto dalla bovine.

traits CTR Rpmet 1 Rpmet 2

CTR CTR RPmet1

vs vs vs

PRmet1 PRmet2 RPmet2

Grasso g/100 ml 4,71 4,75 4,76 NS3 NS NS

Proteine g/100 ml 4,23 4,19 4,21 NS NS NS

Lattosio g/100 ml 4,67 4,69 4,50 NS NS NS

Urea mg/100 ml 23,33 28,78 27,78 * * NS

1Significance of differences within groups (paired t test): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0,001.

2Significance of differences between groups (ANOVA): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0.001.

3NS, P ≥ 0.05.

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L’analisi dell’urea nel latte ha evidenziato differenze significative tra i tre gruppi: 23.33 , 28.78* e

27.78* mg/dl rispettivamente nei gruppi controllo, RPmet1 e RPmet2. Si tratta di un valore atteso

dal momento che non solo si era di fronte ad animali in bilancio azotato positivo ma ai quali si

provvedeva ad un ulteriore integrazione. I livelli di urea nel latte infatti, forniscono un indice del

bilancio azotato. Tali risultati quindi vanno discussi tenendo conto del momento fisiologico e

produttivo degli animali, caratterizzato da bilancio energetico positivo tipico della fine della

lattazione, cui si accompagnava sicuramente anche un bilancio proteico positivo. La metionina RP

somministrata durante la prova quindi essendo assorbita e rendendosi disponibile a livello

metabolico ha indotto un effetto sul contenuto in urea nel latte da attribuirsi allo stato fisiologico

attraversato dagli animali in prova.

Ulteriori paramenti investigati nella prova sono stati quelli riferiti ai principali metaboliti

plasmatici, presentati in tabella 5. Dalla valutazione dei livelli ematici di albumine (3.49 vs 3.66*

3.62 g/dl), colesterolo(147 vs 166 158 mg/dl), bilirubina (0.11 vs 0.12 0.14 mg/dl), proteine (8.7

vs 8.3 8.1 mg/dl), trigliceridi (6.9 vs 8.8 7.1 mg/dl) e urea (25.3 vs 24.7 26.7 mg/dl) non sono

emerse differenze statisticamente significative tra il gruppo di controllo e quelli trattati.

Tabella 5: profili metabolici delle bovine in prova.

traits CTR Rpmet 2 Rpmet 2

CTR CTR RPmet1

vs vs vs

PRmet1 PRmet2 RPmet2

albumine g/dl 3,49 3,66 3,62 NS3 NS NS

colesterolo mg/dl 147,01 166,19 158,38 NS NS NS

bilirubina mg/dl 0,11 0,12 0,14 NS NS NS

proteine g/dl 8,71 9,29 9,15 NS NS NS

trigliceridi mg/dl 6,91 8,81 7,13 NS NS NS

urea mg/dl 25,35 24,68 26,76 NS NS NS

1Significance of differences within groups (paired t test): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0,001.

2Significance of differences between groups (ANOVA): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0.001.

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3NS, P ≥ 0.05.

L’integrazione con metionina rumino protetta, in entrambe le forme somministrate, ha indotto a

livello plasmatico, un aumento statisticamente significativo non solo dei livelli di metionina ma

anche di altri aminoacidi (tabella 6). L’effetto positivo osservato sulla concentrazione plasmatica di

metionina e degli altri amino acidi, si è osservato nel confronto tra i valori osservati nei momenti di

non supplementazione, rispetto a quelli di integrazione (CRT vs RPmet1 e RPmet2). Nello specifico,

rispetto al periodo di controllo (no supplementazione) gli incrementi dei livelli plasmatici di

metionina osservati sono stati di circa il 28.8% e 20.7% per RPmet1 e RPmet 2, rispettivamente.

Tali risultati hanno suggerito, in prima istanza che RPmet 1 sia la forma maggiormente

biodisponibile ed efficace tra quelle testate (grafico 2). Con riferimento agli altri aminoacidi invece,

i reali motivi dell’innalzamento diffuso di buona parte degli aminoacidi investigati non è chiaro,

seppur ancora un a volta il momento fisiologico investigato ha avuto sicuramente un ruolo. Per

contro qualora il confronto fosse riferito alle due formulazioni testate, RPmet1 vs. RPmet2, la

concentrazione di metionina così come quella degli altri aminoacidi indagati non hanno evidenziato

alcuna differenza significativa. Tale risultato indica che le due formulazioni erano abbastanza

speculari tra loro in termini di valori medi.

Quanto riportato tuttavia non può essere del tutto confermato su base circadiana. L’andamento

della concentrazione di metionina a livello plasmatico nella giornata infatti, ha evidenziato un

fenomeno diverso. Come è possibile osservare in grafico 3, le bovine integrate con RPmet1 hanno

mostrato un andamento della metionina a livello plasmatico decrescenti nell’arco della giornata con

il picco iniziale al primo prelievo. Ciò potrebbe essere attributo ad un fenomeno di carry-over dal

giorno precedente, indotto dal fatto che il trattamento si è protratto per una settimana ed il

prelievo al 5 gg di trattamento. La concentrazione di metionina plasmatica, in seguito a trattamento

con RPmet1 tuttavia, è maggiore rispetto al controllo nel corso dell’intera giornata con un leggera

flessione al campionamento delle 18.

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Tabella 6: concentrazioni plasmatiche dei singoli aminoacidi. Valori medi della giornata.

traits CTR RPmet 1 RPmet2 CTR CTR RPmet1 vs vs vs (µmol/L) PRmet1 PRmet2 RPmet2 NEAA4 Asp 3,52 5,02 4,15 *** NS NS Glu 36,95 42,34 43,56 * ** NS Asn 13,84 17,95 18,20 *** *** NS Ser 69,11 87,26 82,60 *** ** NS Gln 175,85 213,36 204,91 * * NS Gly 207,59 263,78 244,31 *** ** NS Orn 22,42 27,43 27,19 ** ** NS Ala 217,37 265,86 283,59 ** *** NS Pro 95,52 116,09 118,21 ** *** NS Tyr 64,55 78,07 78,41 ** ** NS EAA5 NS His 466,52 534,29 554,75 NS NS NS Arg 31,36 44,21 44,91 *** *** NS Thr 89,05 108,55 107,29 ** ** NS Val 335,62 385,88 386,74 ** ** NS Met 36,16 46,58 43,66 *** * NS Ile 175,89 207,88 210,07 *** *** NS Leu 195,01 230,66 233,88 ** ** NS Phe 111,45 120,83 117,13 NS NS NS Trp 57,73 65,53 62,80 ** NS NS Lys 22,05 35,14 35,96 *** *** NS 1Significance of differences within groups (paired t test): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0,001. 2Significance of differences between groups (ANOVA): *P < 0.05; **P < 0.01; ***P < 0.001. 3NS, P ≥ 0.05. 4NEAA = Nonessential AA. 5EAA = Essential AA.

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Grafico 2: concentrazioni plasmatiche medie di metionina nella giornata. * P<0.05 CTR vs RPmet1;

CTR vs RPmet2

Le bovine che ricevevano integrazione con RPmet2 invece, evidenziano un andamento differente.

La concentrazione a livello plasmatico di metionina è andata via via aumentando nella giornata a

partire dalle ore 10.00 alle ore 18.00 con valori maggiori rispetto al controllo negli ultimi due

controlli della giornata.

Grafico 3: andamento delle concentrazioni plasmatiche di metionina nel corso della giornata.

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CONCLUSIONI

Con riferimento a quanto osservato nei risultati precedentemente esposti, è opportuno ipotizzare

che la metionina RP somministrata in entrambe le forme (RPmet1 e RPmet2) viene assorbita livello

intestinale e resa disponibile a livello plasmatico. Rispetto al controllo negativo (nessuna

integrazione) l’incremento plasmatico osservato per entrambe forme è risultato del 28.8% e 20.7%

per RPmet1 e RPmet2 rispettivamente. Nel confronto tra le due formulazioni invece, in termini di

valori medi misurati nei 2 periodi di integrazione non si sono osservate differenze significative tra

RPmet1 e RPmet2. Le due forme quindi sono da ritenersi speculari.

Entrambe le forme di metionina RP hanno determinato un aumento significativo dell’urea nel latte,

tuttavia nell’interpretazione di tale è doveroso tenere conto del momento fisiologico e produttivo

degli animali, caratterizzato da bilancio energetico positivo tipico della fine della lattazione. La

metionina RP somministrata durante la prova, rendendosi biodisponibile a livello plasmatico,

andava dunque ad aumentare la concentrazione proteica della dieta e della componente azotata in

generale in animali nei quali non era richiesta. Gli eccessi proteici come è noto in letteratura si

traducono in un aumento dell’escrezione azotata, nel caso specifico del contenuto di urea nel latte.

Seppur dal confronto di RPmet1 e RPmet2 i valori non sono risultati significativamente (P≥0.05)

diversi le due differenti forme di metionina rumino protetta hanno mostrato cinetiche di

biodisponibilità plasmatica tendenzialmente differenti. Nello specifico RPmet1 ha evidenziato negli

animali riceventi tale integrazione una andamento nella giornata caratterizzato da una certa

costanza di assorbimento con una leggera flessione a fine giornata; tuttavia il girno successivo il

valore medio di metionana nel plamsa era superiore al controllo, indicando un certo carry-over. Le

bovine riceventi RPmet2 contrariamente hanno fatto registrare concentrazioni plasmatiche di

metionina crescenti nel corso della giornata, con picco di assorbimento alle ore 18.00.

Considerando tale scenario si potrebbe ipotizzare un differente livello di protezione/rilascio dei

due tipi di metionina oggetto di studio, tuttavia tale affermazione è del tutto speculativa e tale

aspetto merita di essere ulteriormente indagato; in virtù di quanto detto pocanzi, la cinetica di

assorbimento mostrata da RPmet2 probabilmente è più affine alle dinamiche digestivo metaboliche

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dei ruminanti (disponibilità altri nutrienti), seppur mediamente invece RPmet1 induca valori

plasmatici mediamente più alti.

L’integrazione alimentare con metionina rumino protetta si è dimostrata inoltre in grado di

modificare, migliorandolo positivamente il metabolismo aminoacidico in generale.

In conclusione, entrambe le forme di metionina testate si sono dimostrate biodisponibili, avendo

indotto un aumento della concentrazione plasmatica di metionina.

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