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U.O.C. Pronto Soccorso Polo Confortini Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona Trattare il dolore: importanza della comunicazione Giorgio Ricci UOC Pronto Soccorso Verona Parma, 19-20 maggio 2016

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U.O.C. Pronto Soccorso Polo Confortini

Azienda Ospedaliera Universitaria

Integrata Verona

Trattare il dolore: importanza della comunicazione

Giorgio Ricci UOC Pronto Soccorso Verona

Parma, 19-20 maggio 2016

“La cosa più straordinaria non consiste nell’incomprensione, ma nel fatto che, tenuto conto degli spazi che ci separano, riusciamo qualche volta a comprenderci”

André Malraux

“Io dico che il medico prudente, quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare è quella di stare zitto”

Carlo Collodi

“Si nasce tra le lacrime e si muore tra le lacrime”

Dolore: tema originario della medicina…

…ma anche motivazione originaria della medicina

Di fatto, poche erano le armi per alleviare il dolore

“L’unica e decisiva reazione al dolore è la contemplazione del Divino” (Tommaso d’Aquino)

La sopportazione del dolore era il “signum” antropologico

“E’ vero che si possono accettare molti dolori, ma nessuno può essere amato”

(S. Agostino)

“L’Uomo è sempre innamorato del dolore”

(Sri Aurobindo)

IL MIO

QUELLO DEGLI ALTRI

La morte e il dolore sono impossibili da eliminare…non possono essere rimossi né negati….

..e allora vengono trasformati…

Da esperienza naturale a evento tecnico, gestito da professionisti

Conoscere il dolore, come si deve conoscere e accettare la malattia

Si ha paura di ciò che non si conosce

Se siamo così terrorizzati dal pensiero della morte o del dolore fisico da non riuscirne a parlare, o se la nostra angoscia è

evidente e difficilmente controllabile, di certo non ci relazioneremo bene con i parenti e i pazienti

Perché il dolore, specie se improvviso o legato a un “male incurabile”, non ha più posto nella società moderna

Sconfitta per la medicina

Scacco per la tecnologia

Offesa per l’estetica

non ci sono modi giusti o sbagliati di comunicare, ma ci sono solo modi più o meno efficaci per interagire col paziente

Dal momento in cui è necessario comunicare col paziente (comunicare significa infatti mettere in comune), e le comunicazioni non avvengono nel vuoto, bensì all’interno di una relazione, una qualche relazione bisogna costruirla

nel tempo si sono succeduti, e a volte affiancati, se non sovrapposti vari modelli di relazione medico-paziente, a cui corrispondono altrettante specifiche modalità comunicative

Il modello paternalistico, vede il medico in posizione di centralità, unico detentore della conoscenza e del potere decisionale.

Medico e infermiere come padre/madre, paziente come figlio/a

Nel modello informativo, il medico si presenta come un informatore freddo e distaccato, che trasmette le nozioni cliniche in modo asettico, senza mostrare alcun segno di coinvolgimento emotivo

Nel modello interpretativo, l'obiettivo centrale è la comprensione del significato che la malattia assume nella vita del paziente, similmente a come potrebbe fare uno psicoanalista. Il rischio, in questo caso, consiste nel mancato raggiungimento del successo clinico

Nel modello deliberativo, il medico si presenta come un insegnante-amico, che aiuta il paziente a indagare il senso della sua malattia, a decidere circa la sua situazione, dopo averlo adeguatamente informato, in modo chiaro, semplice e accurato, con un atteggiamento cooperativo, e un clima disteso

Nessun malato può sempre pretendere il massimo delle cure

Ma ogni malato si aspetta, giustamente, la massima attenzione

Il dolore spesso priva l’individuo di una delle sue più specifiche facoltà adulte

Il dolore rende bambini: il cedimento del linguaggio è segno dell’irrompere del dolore

LINGUAGGIO

Ascoltiamo il dolore dell’adulto perchè in lui avviene una sfigurazione

Lo tramuta in un tragico bambino... nel bambino non viene

apprezzata alcuna trasformazione

“....mugghia come bue, salta come cerbio, morde come lupo, abbaia come cane, rugghia come leone, nuota come pesce, torcesi come serpio, piange nel corpo”

Il dolore chiede di essere vissuto. Se ci ostiniamo a negarlo, se lo si subisce passivamente, diventa un “non senso”, diventa “fiera”

Nel dolore ACUTO, la componente principale è

sensoriale

In quello CRONICO è affettiva

“Date al dolore la parola: il dolore che non parla sussurra al cuore affranto e gli dice di spezzarsi”. (Macbeth IV, 3)

L’arte spesso è vetrina del dolore

A volte subendolo, ha gridato la sua protesta, urlandone l’assurdità, altre volte ha attinto ai colori della speranza, annunciandone il senso

Uno spazio ristretto, occupato tutto dal letto dell’ammalata

Il volto della donna è teso e un’ombra scivola lenta dentro la stanza…

SCIENZA E CARITA’, P. Picasso, 1896

Il medico ostenta molta professionalità, ma scarsa umanità: ha cieca fiducia solo nel suo strumento….

LA BAMBINA MALATA, E. Munch, 1896

Munch, per sfogare il suo dramma interiore di fronte al dolore, ha persino graffiato con le sue mani la tela

Qui soffrono anche la tela e i colori…questa coperta imprigiona l’ammalata, le impedisce di muoversi

…e la comunicazione è impossibile: si infrange sul muro di capelli neri della donna che ha perso ogni speranza

I “DO NOT” NELLA COMUNICAZIONE

Rifiutare

Disapprovare

Difendersi

Imporre la propria opinione

Dare risposte stereotipate

Cambiare argomento

Negare

I “DO ” NELLA COMUNICAZIONE

Ascoltare

Chiarificare

Incoraggiare

Focalizzare

Parafrasare

Rispecchiare

Riassumere

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

GENTILEZZA

Appartenenza alla stessa “gens”

Calore e intimità

Attenzione

Rispetto/lealtà

Generosità

SINCERITA’

Veridicità: dire ciò che si ritiene essere la verità

Autenticità (“Sine cera”)

Veracità: “cruditas”

Buona fede

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

EMPATIA

Comprensione dell’esperienza e della prospettiva del paziente e capacità di trasmettergli questa comprensione. Non è immedesimazione!

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

COMPETENZA

Cum-petere

Capacità di fare ciò che si è in diritto di fare

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

EFFICACIA

Si è padroni sulla natura quando si è in grado di costruire un modello da poter applicare nella pratica

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

FIDUCIA

Un tempo incondizionata, oggi negoziata sulla base di un percorso comune trasparente

Enormemente influenzata dagli aspetti comunicativi

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

ALLEANZA

Stretta di mano vs braccio di ferro

Il braccio di ferro non si basa su rifiuti, ma su dimenticanze, equivoci, incomprensioni

I sette pilastri del rapporto medico-paziente

Il dolore è dunque ponte

tra natura e cultura

…difficile definire quale aspetto in un dato

momento stia in primo piano

Dare senso al Dolore

Superare il dolore

Medicina moderna e storia della cultura

Da TECNICA della guarigione….

Che definisce il dolore come guasto di una macchina

A CULTURA della guarigione….

…per considerare anche la dimensione antropologica, cosmologica e metafisica del dolore

Dimostrare capacità di ascolto verso il paziente e i familiari

Essere in grado di gestire le domande difficili e di dare cattive notizie

Informazione, comunicazione e consapevolezza non sono la stessa cosa!

Essere consapevole delle implicazioni della comunicazione verbale e non verbale

Rendere armonico ed omogeneo il contenuto delle comunicazioni fornite da tutta l’équipe

Vorrei una corsia di letti rossi, verdi, gialli azzurri e rosa per far festa alla morte come sposa

E dottori sorridenti curvi sul corpo rotto di un uomo con camici variopinti di voile, di chiffon, di seta pura per far festa alla morte senza paura

E muri disegnati dai pittori più grandi da Giotto, Raffaello da Pier della Francesca dal Giorgione e cancellare il bianco del dolore

Muoia la morte per una volta senza il suo colore. (E. Aprea)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE !