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21 - IV AS SCIENTIFICO TORTONA (AL) 1 TUTTI I NUMERI DELL’ ALCOOL “Il vino fa brutti scherzi ma lo bevo per conto terzi e subisco, è già mattina, e la puntina è vicina alla fine del disco, me ne infischio, un altro fiasco e mi addormenterò tranquillo, e al mio risveglio so che non vedrò ciò che ho veduto essendo brillo, per te.” Stuzzicante, persuasiva, singolare, efficace ma soprattutto assolvente. Quella del giovane cantante CAPAREZZA è la motivazione che noi giovani sentiamo più sincera e drammaticamente vera per dare un senso al nostro bere smodato: agiamo per conto terzi e subiamo! L’idea che non sia colpa nostra ma che qualcun altro sia il responsabile del nostro atteggiamento, che ciò che facciamo non sia voluto ma subito ci dipinge rassegnati, fatalisti ma immacolati di fronte alla colpa. Il dolore che non ci meritavamo, la delusione che ci spiazza, il male che non ci lascia strategia d’uscita, che sopportiamo solo quando la mente si offusca, si confonde ed il corpo non è in grado di reagire: questi sono i veri responsabili, i terzi da imputare come colpevoli noi non possiamo che arrenderci ed assecondarli! L’alcool come farmaco antidolorifico è perfetto nella sua efficacia. Indicazioni polivalenti: ansia, stress, paura, inadeguatezza, prostrazione. Posologia libera: nessuna dose consigliata ma aumento dell’assunzione al bisogno. Controindicazioni: alla lunga l’alcool uccide, si ma alla lunga! Io sono giovane e smetterò prima di morire. Ecco il problema è risolto con l’inganno della sua stessa negazione. Cosa dicono i sondaggi Per indagare sul tema “Alcool e giovani” abbiamo posto a 240 nostri colleghi un questionario anonimo a risposta multipla. Tale scelta d’indagine è stata influenzata dal tipo di scuola che frequentiamo che ha creato in noi una forma-mentis prettamente scientifico-analitica e ci ha portato a strutturare la nostra indagine in maniera laboratoriale, consapevoli che davanti ai numeri spesso ci si trova tutti d’accordo. Infatti questo è un argomento piuttosto spinoso dove la dialettica delle parole molte volte ci confonde ed è scritta in modo da confondere e da lasciare a tutti quel piccolo margine di giustificazione personale Nel proporre il nostro sondaggio abbiamo raccomandato agli studenti di rispondere in modo sincero, riflettendo sulle domande senza farsi influenzare dai compagni e rimanendo nell’anonimato per preservare la propria privacy. Il questionario si suddivide in due parti una dedicata ai bevitori, l’altra agli astemi. Il 69% degli studenti intervistati alla domanda “bevi?” ha risposto si!

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21 - IV AS SCIENTIFICO TORTONA (AL)

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TUTTI I NUMERI DELL’ ALCOOL

“Il vino fa brutti scherzi ma lo bevo per conto terzi e subisco, è già mattina, e la puntina è vicina alla fine del disco, me ne infischio, un altro fiasco e mi addormenterò tranquillo, e al mio risveglio so che non vedrò ciò che ho veduto essendo brillo, per te.”

Stuzzicante, persuasiva, singolare, efficace ma soprattutto assolvente. Quella del giovane cantante CAPAREZZA è la motivazione che noi giovani sentiamo più sincera e drammaticamente vera per dare un senso al nostro bere smodato: agiamo per conto terzi e subiamo! L’idea che non sia colpa nostra ma che qualcun altro sia il responsabile del nostro atteggiamento, che ciò che facciamo non sia voluto ma subito ci dipinge rassegnati, fatalisti ma immacolati di fronte alla colpa. Il dolore che non ci meritavamo, la delusione che ci spiazza, il male che non ci lascia strategia d’uscita, che sopportiamo solo quando la mente si offusca, si confonde ed il corpo non è in grado di reagire: questi sono i veri responsabili, i terzi da imputare come colpevoli noi non possiamo che arrenderci ed assecondarli! L’alcool come farmaco antidolorifico è perfetto nella sua efficacia. Indicazioni polivalenti: ansia, stress, paura, inadeguatezza, prostrazione. Posologia libera: nessuna dose consigliata ma aumento dell’assunzione al bisogno. Controindicazioni: alla lunga l’alcool uccide, si ma alla lunga! Io sono giovane e smetterò prima di morire. Ecco il problema è risolto con l’inganno della sua stessa negazione.

Cosa dicono i sondaggi Per indagare sul tema “Alcool e giovani” abbiamo posto a 240 nostri colleghi un questionario anonimo a risposta multipla. Tale scelta d’indagine è stata influenzata dal tipo di scuola che frequentiamo che ha creato in noi una forma-mentis prettamente scientifico-analitica e ci ha portato a strutturare la nostra indagine in maniera laboratoriale, consapevoli che davanti ai numeri spesso ci si trova tutti d’accordo. Infatti questo è un argomento piuttosto spinoso dove la dialettica delle parole molte volte ci confonde ed è scritta in modo da confondere e da lasciare a tutti quel piccolo margine di giustificazione personale Nel proporre il nostro sondaggio abbiamo raccomandato agli studenti di rispondere in modo sincero, riflettendo sulle domande senza farsi influenzare dai compagni e rimanendo nell’anonimato per preservare la propria privacy. Il questionario si suddivide in due parti una dedicata ai bevitori, l’altra agli astemi. Il 69% degli studenti intervistati alla domanda “bevi?” ha risposto si!

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Fig.1

Fig. 2

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Fig. 3

Tra i giovani intervistati l’uso di alcol è più frequente nei maschi rispetto alle femmine.

Ai ragazzi che non bevono è stato chiesto se hanno saputo resistere avendone avuto il desiderio o se non ne hanno mai avuto la tentazione.

Fig. 4

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Fig. 5

Fig. 6

Questi dati, come dicevamo, lasciano poco spazio alle parole: anche nella nostra piccola comunità, il problema è reale e drammatico. Solo il 31% si dichiara astemio ma, come dimostra inequivocabilmente il grafico 5 riferito a coloro che dichiarano di non aver mai bevuto, solo il 23% di questi dice di non bere perché formato nel

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rispetto delle più banali regole di educazione della salute, mentre tutte le altre motivazioni ci sembrano molto più fragili e facilmente superabili: se non facesse più sport, se non gli importasse più di andare controcorrente, se superasse la paura di stare male … quale potrebbe essere il suo nuovo atteggiamento di fronte al problema?

Agli studenti appartenenti al gruppo di coloro che bevono sono state poste le successive domande:

Fig. 7: Di fronte ai numeri rimaniamo senza parole: il 98% dei ragazzi inizia a bere in età giovanissima, il 32% addirittura prima dei 15 anni. L’alcol è la valvola di scarico, lo stimolante, l’anestetizzante per tutti i dolori che si porta dietro l’adolescenza.

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Fig. 8 :Sommando il numero di coloro che dichiarano di bere abbastanza e quelli che ammettono di esagerare la media è intorno al 47% . C’è di che preoccuparsi.

Fig. 9: Una netta maggioranza di giovani pari all’83 % ,di età compresa tra i 14 e i 19 anni, fa uso di alcol solo nel weekend, mentre il 17 % durante tutta la settimana. Ancora una volta il momento in cui i giovani si trovano “nel branco”, hanno tempo libero,sono meno controllati e controllabili è il momento in cui sono più fragili, più disorientati e più “adescabili”.

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Fig. 10: Il maggior consumo di superalcolici e di birra rispetto al vino può trovare una giustificazione nel fatto che questi due prodotti vengono consumati soprattutto nelle discoteche e nei locali “alla moda”; quanta birra e quanti “margarita vengono consumati in un pub o durante un Happy hour!!!!.

Fig. 11: Questo dato è esplicito:il divertimento non è tale se non contempla la trasgressione, l’offuscamento dei sensi, l’abbandono della razionalità, la perdita della volontà e l’alcool può portare a tutto questo.

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Fig. 12: Felicità, soddisfazione personale, appagamento, spontaneità si raggiungono solo con la perdita della coscienza?

Fig. 13: Preoccupazione per la propria salute ma anche una sferzata all’ amor proprio, un richiamo a quei principi che sicuramente sono stati inculcati ma che si

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trovano sopiti sotto le macerie lasciate dal passaggio dell’adolescenza sono le motivazioni che porterebbero ad un giro di boa!

Fig. 14: L’assunzione smodata di alcol non è vissuta come un problema. Si conoscono i rischi e se ne accettano fatalisticamente le conseguenze.

Fig. 15: Il luogo dove il problema viene percepito prima è la famiglia.

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Fig. 16: Questo dato dovrebbe far riflettere il mondo della scuola: solo un 2% pensa di poter avere un aiuto dentro a quelle mura dove pur passa la maggior parte del suo tempo. Per gli adolescenti la famiglia è ancora il luogo dove si curano le ferite e si passa la convalescenza.

Fig. 17: Il risultato delle risposte è stato abbastanza rilevante, gli studenti si sono divisi nettamente: il 49% ha risposto SI ed il 51% NO. La motivazione principale che ci ha spinto a proporre questa domanda è dovuta alla considerazione che le campagne contro l’ alcol che le scuole utilizzano per spronare i giovani a non bere ottengono sempre scarsi risultati.

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Conferenze, incontri con esperti e medici che parlano delle conseguenze dell’ abuso di sostanze alcoliche ed affrontano il problema come se fosse una patologia dei giovani senza pensare che nulla è più distante da un giovane che il pensiero della malattia o della morte. I giovani sono consapevoli delle conseguenze dell’abuso di alcool ma questo non costituisce un deterrente. Questo problema va affrontato in modo realistico: è una patologia sociale; e la Scuola deve intraprendere tutte le iniziative educative possibili per affrontare il problema. Si rischia di fare solo campagne informative “terroristiche” che hanno poca presa sui giovani. Una nostra proposta potrebbe essere quella di coinvolgere gli studenti in attività e progetti che consentano loro di avvicinarsi al mondo del bere in modo consapevole, razionale ed educato. Visite guidate alle aziende vitivinicole e corsi di degustazione potrebbero essere il mezzo per far considerare l’ alcool, ai giovani , come un piacere da apprezzare, uno dei momenti della vita in cui il godimento stesso è legato alla ricerca della qualità, della raffinatezza, dell’apprezzamento da parte di tutti i loro sensi.

Fig. 14: Anche questo dato offre lo spunto per una riflessione: i giovani non pensano di avere un problema né tantomeno di doverlo nascondere. Le risposte sarebbero state le stesse perché gli intervistati stessi non rilevano nessuna sregolatezza nel loro comportamento.

Ripercussioni sulla salute

I giovani bevitori dicono di essere coscienti delle ripercussioni che l’uso abituale di alcool potrebbe avere sulla loro salute. Ci siamo un po’ documentati chiedendo ad un medico di spiegarci sinteticamente e semplicemente quali sono gli effetti provocati dall’alcol. Ci è stato spiegato che questi possono essere dovuti ad intossicazione

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acuta, quando vi è un’esagerata assunzione in tempi brevi o ad abuso cronico quando l’assunzione di alcol è costantemente elevata. Nell’intossicazione acuta da alcol possono comparire aumento della pressione sanguigna, febbre, tachicardia, viso rosso, nausea, diarrea, vomito, scarsa coordinazione motoria, prolungamento del tempo di reazione, visione doppia, irritabilità; nelle forme più gravi compare confusione, coma, depressione respiratoria ed anche la morte. Nell’abuso cronico di alcol, si manifestano complicanze a carico di vari organi ed apparati. Possiamo ricordare: epatiti alcoliche, cirrosi epatica, pancreatiti, gravi infiammazioni dell’esofago e dello stomaco fino anche al sanguinamento, diarrea, insufficienza cardiaca, aritmie, sofferenza cerebrale con atrofia encefalica, degenerazione cerebellare ed amnesie. Nell’alcolismo cronico compaiono inoltre alterazioni della nutrizione e carenze di folati, vitamina B12, magnesio, potassio, calcio con anemie ed una aumentata incidenza di tumori. Negli alcolisti cronici, si possono poi manifestare i sintomi dell’astinenza, quando 4 – 8 ore dopo l’ultima assunzione di alcool la concentrazione di questo nel sangue si abbassa. La sindrome da astinenza è annunciata dalla comparsa di tremore, irritabilità, agitazione, tachicardia, debolezza, dolori muscolari, ansia, cefalea, insonnia; possono poi comparire allucinazioni sia visive che uditive.

Novità per i neopatentati

Il nuovo codice della strada tutela particolarmente i giovani proibendo loro di guidare se non con un tasso alcolemico pari a zero (divieto assoluto di bere prima di guidare) e questo fino all’età di 21 anni.

Concludendo… Questo lavoro è dedicato a tutti quei giovani amici che sono alla ricerca di uno scoglio al quale aggrapparsi per non essere spazzati via dalle impetuose correnti provocate dalle angosce, dalle paure, dalle incertezze del loro cuore. Quest’ancora di salvataggio che stanno cercando può essere proprio la scuola, la grande occasione per tutti i giovani che vivono in questa comunità: questo è il luogo dove ci si confronta, dove ci si aiuta e si chiede aiuto, dove si impara a crescere, dove si scoprono i propri talenti. Noi, che stiamo scrivendo,avremo tra poco concluso il ciclo delle Scuole Superiori e voltandoci indietro vediamo dei ragazzini un po’ sperduti,un po’ bulletti, con tanta voglia di diventare grandi, di dimostrare la propria autosufficienza ma soprattutto di essere apprezzati e valorizzati dal mondo degli adulti. Quello che vogliamo dire ai nostri compagni ,che sembrano non dare importanza a certi loro gesti pericolosi, è che, se noi oggi riusciamo a vedere così lontano è perché abbiamo avuto fiducia negli insegnamenti ricevuti che ci hanno aiutato a superare le difficoltà con determinazione, coscienza ed intelligenza. Non tutto ciò che succede

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nella vita è così facile da accettare e da superare ma non sarà perdendovi in un bicchiere che troverete le risposte.

Classe V^ AS Liceo Scientifico Tecnologico G.Marconi - Tortona