terra - quotidiano del 08/06/2011

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© FUSCO/ANSA Via libera dalla Consulta Le schede per il 12 e 13 sono definitivamente quattro. Soddisfazione da parte del comitato “Vota sì per fermare il nucleare”: «Ora garantire l’informazione dei cittadini». I Verdi: «Non politicizzare il voto». De Magistris: «Sostengo i 4 sì» I numeri della vergogna Ogni ora si compiono 3,5 reati ambientali. Quasi venti milioni di euro il fatturato stimato, due milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi sequestrati, 26.500 nuovi immobili abusivi stimati, 290 i clan coinvolti Referendum I giudici costituzionali confermano la legittimità del quesito sull’atomo, respingendo il ricorso dell’Avvocatura di Stato Ecomafie 2011 Servizi a pagina 2 e 3 Anno VI - n. 135 - mercoledì 8 giugno 2011 - E 1,00 Se fosse un film li potremmo chiamare “i terribili otto”. Sono i governi che, insieme, posseggo- no la spaventosa cifra di 20.530 testate nucleari, 5mila delle qua- li dispiegate fuori dai magazzini e quasi 2mila tra queste mante- nute in condizioni di «alta aller- ta operativa». La denuncia vie- ne dall’Annuario 2011 del Sipri, Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, organiz- zazione indipendente finanzia- ta per metà direttamente dallo Stato svedese e a oggi una delle massime autorità mondiali in te- ma di questioni militari e disar- mo. In cima alla lista dei “terri- bili” è la Russia, seguita da Stati Uniti, Francia e Cina. Bruno Picozzi Segue a pagina 7 Segue a pagina 7 Quei “terribili otto” con 20mila testate atomiche Armamenti Vincenzo Mulè Un virus con una micidiale capaci- tà di contagio. Inesorabile e in con- tinua crescita. Il criminale ambien- tale non conosce sosta in Italia. Av- velena l’ambiente, inquina l’eco- nomia, mette in pericolo la salute delle persone e, soprattutto, ucci- de. In Campania mancano 53 anni al disastro ambientale irreparabi- le. La causa sono i veleni che il clan dei Casalesi dal 1987 ha seppellito nelle discariche gestite dalle socie- tà di Cipriano Chianese, per quasi vent’anni, nella periferia settentrio- nale di Napoli. Il percolato di quei rifiuti, altamente nocivo e cancero- geno, sta attraversando il terreno e si sta insinuando attraverso i pori del tufo, posto alla base degli invasi come isolante. Entro il 2064, la fal- da acquifera sottostante sarà com- pletamente avvelenata. Le previsio- ni sono contenute nella relazione tecnica del geologo Giovanni Bale- stri, datata 16 aprile 2010 e allega- ta agli atti del processo “Terra Pro- messa 2”, nato dalle dichiarazioni del più famoso pentito dell’ecoma- fia, Gaetano Vassallo. uomo e le sue cattive abitudini rischiano di portare all’estinzione il 13 per cento delle specie di uccelli. Lo dice la nuova Lista ros- sa Iucn (International Union for Conservation of Nature) realizzata da Bird Life International (Lipu in Italia) e resa nota ieri a livello mondiale. Dal rap- porto si evidenzia come ben 1.253 specie siano mi- nacciate a vari livelli di estinzione. Le buone noti- zie sono poche. Fra queste, spicca il caso del gril- laio, i cui esemplari nidificano anche in Italia, pre- cedentemente ritenuto in pericolo a livello globale: oggi non è più ‘’vulnerabile’’, ed è nella categoria di chi è in buono stato. Male invece l’otarda mag- giore indiana, diffusa in India e Pakistan, ma ri- dotta a 250 esemplari in piccoli e isolati fram- menti di territorio. Il numero totale di specie di uccelli controllate da Bird Life International per la Lista rossa 2011 sono 10.052, così suddivise: 132 “Extint”, 4 “Extint in the wild” (Estinte in na- tura), 189 “Critically endangered”, 381 (In grave pericolo), “Endangered”, 683 “Vulnerable”, 843 “Near reatened” (Prossime alla minaccia), 7.757 “Least concern” e 62 inclassificabili. BirdLife: un uccello su dieci rischia l’estinzione L’ Ambiente Piero Capponi 9 7 7 2 0 3 6 4 4 3 0 0 7 1 0 6 0 8 Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Batterio killer 4 L’Escherichia coli ha già provocato 25 vittime e oltre 2.500 contagiati in Europa. Dall’Ue arrivano 150 milioni di aiuti per l’agricoltura Obesità 6 Negli Stati Uniti riparte la lotta alla sovralimentazione che minaccia la salute. La soluzione è mangiare molta frutta e verdura Live 12 Il 21 giugno prende il via il Casa del jazz festival. Tra gli ospiti Stewart Copeland, John McLaughlin e il meglio della scena indie rock Non c’è ombra di dubbio che an- che la sesta edizione trentina del Festival dell’economia ha rappre- sentato un grande successo sia per la complessità e la qualità de- gli eventi, sia per la diretta parte- cipazione dei cittadini, non solo trentini e sudtirolesi, ma anche da molte altre regioni (e in qual- che caso anche dall’estero). Que- sto è un segnale importante per comprendere come esista una forte domanda di conoscenza, di informazione scientifica e di for- mazione culturale e che, quan- do viene offerta una risposta ade- guata, molti cittadini sono pron- ti a coglierla positivamente ed a prendere parte attivamente. Ed è essenziale che – al di là della prio- ritaria denominazione ufficiale – al Festival venga promossa la par- tecipazione non solo di economi- sti ma anche di sociologi, giuristi, politologi, storici, antropologi e di cultori di altre discipline scienti- fiche, in un approccio interdisci- plinare e multidisciplinare che ar- ricchisce il dibattito e ridimensio- na i rischi di visioni troppo unila- terali. Segue a pagina 15 Marco Boato Una proposta per il 2012: economia ed ecologia Festival di Trento -4 per 4 Sì Segue a pagina 5

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Page 1: TERRA - quotidiano del 08/06/2011

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Via libera dalla ConsultaLe schede per il 12 e 13 sono definitivamente quattro. Soddisfazione da parte del comitato “Vota sì per fermare il nucleare”: «Ora garantire l’informazione dei cittadini». I Verdi: «Non politicizzare il voto». De Magistris: «Sostengo i 4 sì»

I numeri della vergogna

Ogni ora si compiono 3,5 reati ambientali.Quasi ventimilioni di euroil fatturato stimato, due milionidi tonnellatedi rifiuti pericolosi sequestrati, 26.500 nuovi immobili abusivi stimati,290 i clan coinvolti

Referendum I giudici costituzionali confermano la legittimità del quesito sull’atomo, respingendo il ricorso dell’Avvocatura di Stato

Ecomafie 2011

Servizi a pagina 2 e 3

Anno VI - n. 135 - mercoledì 8 giugno 2011 - E 1,00

Se fosse un film li potremmo chiamare “i terribili otto”. Sono i governi che, insieme, posseggo-no la spaventosa cifra di 20.530 testate nucleari, 5mila delle qua-li dispiegate fuori dai magazzini e quasi 2mila tra queste mante-nute in condizioni di «alta aller-ta operativa». La denuncia vie-ne dall’annuario 2011 del Sipri, Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, organiz-zazione indipendente finanzia-ta per metà direttamente dallo Stato svedese e a oggi una delle massime autorità mondiali in te-ma di questioni militari e disar-mo. In cima alla lista dei “terri-bili” è la Russia, seguita da Stati Uniti, Francia e Cina.

Bruno Picozzi

Segue a pagina 7 Segue a pagina 7

Quei “terribili otto” con 20mila testate atomiche

Armamenti

Vincenzo Mulè

Un virus con una micidiale capaci-tà di contagio. Inesorabile e in con-tinua crescita. Il criminale ambien-tale non conosce sosta in Italia. av-velena l’ambiente, inquina l’eco-nomia, mette in pericolo la salute delle persone e, soprattutto, ucci-de. In Campania mancano 53 anni al disastro ambientale irreparabi-le. La causa sono i veleni che il clan dei Casalesi dal 1987 ha seppellito nelle discariche gestite dalle socie-tà di Cipriano Chianese, per quasi vent’anni, nella periferia settentrio-nale di napoli. Il percolato di quei rifiuti, altamente nocivo e cancero-geno, sta attraversando il terreno e si sta insinuando attraverso i pori del tufo, posto alla base degli invasi come isolante. Entro il 2064, la fal-da acquifera sottostante sarà com-pletamente avvelenata. Le previsio-ni sono contenute nella relazione tecnica del geologo Giovanni Bale-stri, datata 16 aprile 2010 e allega-ta agli atti del processo “Terra Pro-messa 2”, nato dalle dichiarazioni del più famoso pentito dell’ecoma-fia, Gaetano Vassallo.

uomo e le sue cattive abitudini rischiano di portare all’estinzione il 13 per cento delle specie di uccelli. Lo dice la nuova Lista ros-

sa Iucn (International Union for Conservation of nature) realizzata da Bird Life International (Lipu in Italia) e resa nota ieri a livello mondiale. Dal rap-porto si evidenzia come ben 1.253 specie siano mi-nacciate a vari livelli di estinzione. Le buone noti-zie sono poche. Fra queste, spicca il caso del gril-laio, i cui esemplari nidificano anche in Italia, pre-cedentemente ritenuto in pericolo a livello globale: oggi non è più ‘’vulnerabile’’, ed è nella categoria di

chi è in buono stato. Male invece l’otarda mag-giore indiana, diffusa in India e Pakistan, ma ri-dotta a 250 esemplari in piccoli e isolati fram-menti di territorio. Il numero totale di specie di uccelli controllate da Bird Life International per la Lista rossa 2011 sono 10.052, così suddivise: 132 “Extint”, 4 “Extint in the wild” (Estinte in na-tura), 189 “Critically endangered”, 381 (In grave pericolo), “Endangered”, 683 “Vulnerable”, 843 “near Threatened” (Prossime alla minaccia), 7.757 “Least concern” e 62 inclassificabili.

BirdLife: un uccello su dieci rischia l’estinzione

L’AmbientePiero Capponi

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Batterio killer 4L’Escherichia coli ha già provocato 25 vittime e oltre 2.500 contagiati in Europa. Dall’Ue arrivano 150 milioni di aiuti per l’agricoltura

Obesità 6negli Stati Uniti riparte la lotta alla sovralimentazione che minaccia la salute. La soluzione è mangiare molta frutta e verdura

Live 12Il 21 giugno prende il via il Casa del jazz festival. Tra gli ospiti Stewart Copeland, John McLaughlin e il meglio della scena indie rock

non c’è ombra di dubbio che an-che la sesta edizione trentina del Festival dell’economia ha rappre-sentato un grande successo sia per la complessità e la qualità de-gli eventi, sia per la diretta parte-cipazione dei cittadini, non solo trentini e sudtirolesi, ma anche da molte altre regioni (e in qual-che caso anche dall’estero). Que-sto è un segnale importante per comprendere come esista una forte domanda di conoscenza, di informazione scientifica e di for-mazione culturale e che, quan-do viene offerta una risposta ade-guata, molti cittadini sono pron-ti a coglierla positivamente ed a prendere parte attivamente. Ed è essenziale che – al di là della prio-ritaria denominazione ufficiale – al Festival venga promossa la par-tecipazione non solo di economi-sti ma anche di sociologi, giuristi, politologi, storici, antropologi e di cultori di altre discipline scienti-fiche, in un approccio interdisci-plinare e multidisciplinare che ar-ricchisce il dibattito e ridimensio-na i rischi di visioni troppo unila-terali.

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Marco Boato

Una proposta per il 2012: economia ed ecologia

Festival di Trento

-4per 4 Sì

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Page 2: TERRA - quotidiano del 08/06/2011

mercoledì 8 giugno 20112

Il casostangata. Nella prima fascia, quel-la si riferisce ai consumi domesti-ci essenziali, gli aumenti potreb-bero superare il 55 per cento, pas-sando da 0,51 euro al metro cubo di acqua a 0,79 euro. Per le tariffe di seconda fascia, che riguardano i consumi domestici normali, l’in-cremento sarebbe del 29 per cen-to: da un 1,02 euro al metro cubo a 1,32. Stando alla relazione del Cda dell’Ato3, i salassi in bolletta-non ruscirebbero a ripianare tutti i debiti della Gori, ma servirebbe-ro soltanto ad evitare altre passi-vità per l’anno in corso.Sull’argomento il circolo di Sini-stra e Libertà di Nola e Federcon-sumatori campana hanno pro-dotto un dossier. «Per ritornare in pari – spiega Francesco Grauso, responsabile della Federconsu-matori di Napoli - la Gori potreb-be aver bisogno di fare interven-ti sulle tariffe ancora più pesanti anche nei prossimi anni». Alla so-cietà cui si è affidato l’Ato3 la ge-stione dell’acqua pubblica costa infatti 130 milioni di euro all’anno, che non riescono ad essere coper-ti dalle imposte pagate dai citta-dini. Ma secondo Sel e Federcon-sumatori molte delle spese mes-se a bilancio dalla Gori sono «fuo-ri controllo e non conformi agli standard prefissi nella Conven-zione di gestione». In particola-re la voce di spesa riguardante le consulenze esterne e i subappalti, che ammontano a oltre 55 milio-ni di euro.

on serve attendere mar-tedì prossimo per capi-re cosa potrebbe acca-dere se il referendum

sull’acqua dovesse fallire. È suffi-ciente considerare cosa sta suc-cedendo nei Comuni che hanno già scelto di affidarsi a un gestore privato. Uno dei casi più eclatan-ti è quello dell’Ato 3 in Campania, che raggruppa 76 comu-ni tra l’area vesuvia-na e l’agro sarnese, a cavallo tra la Provin-cia di Napoli e quel-la di Salerno: circa un milione e mez-zo di abitanti. Le ta-riffe dell’acqua potrebbero subi-re nelle prossime settimane un aumento di quasi il 50 per cento. La Gori, la società che gestisce la rete idrica dell’Ato3, ha infatti un buco di bilancio che ammonta a oltre 125 milioni di euro. Un defi-cit che potrebbe non essere diret-tamente legato ai costi di gestio-ne e di manutenzione. Ma rende-

re molto più caro il costo dell’ac-qua è il modo più semplice per ri-pianare i debiti.L’Ato dell’area vesuviano sarnese è presieduto dal senatore del Pdl Carlo Sarro, vicino a Nicola Co-sentino e paladino in Parlamen-to dei provvedimenti contro l’abbattimento delle case abusi-ve. In consiglio di amministra-

zione lo scorso dicembre ha do-vuto affrontare una bella gra-na: «adeguamento tarriffario», lo definivano eufemisticamen-te quelli della Gori nella comu-nicazione ufficiale. In realtà, il Gestore privato chiedeva all’Ato consistenti aumenti delle tarif-fe a scapito degli utenti per far fronte ai «disequilibri economi-

>>Primo piano>>

Gori spa, ecco i privati alla prova dell’acqua Giorgio Mottola

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Il caso Debiti per oltre 125 milioni di euro per il gestore della rete idrica nell’Ato3 in Campania. Per ripianare il buco di bilancio decide di aumentare il costo del servizio di oltre il 50 per cento

co finanziari».Nella relazione inviata al consi-glio di amministrazione, la socie-tà spiega di aver accumulato tra il 2006 e il 2008 ben 105.885.791 eu-ro di perdite. Altri 33 milioni e 825 mila euro nel 2009 e oltre 19 mi-lioni lo scorso anno. Insomma, un vero e proprio colabrodo che ai cittadini dell’Ato3 comporterà una

oco prima della cerimonia ufficiale per la visita del vi-cepresidente americano Joe Biden a Capodichino,

ospite della base navale Usa, Lu-igi de Magistris aveva conferma-to il suo impegno per il referen-dum, chiedendo agli elettori di esprimersi per quattro sì, in quella che lui stesso aveva definito come «una grande battaglia democrati-ca anche contro Berlusconi e Cal-doro, che volevano fare il nucleare in Campania». Pur impegnato in questi giorni nei lavori per la nuo-va giunta comunale, il neo sinda-co non si è sottratto dal dare a Ter-ra una presa di posizione forte sul-la consultazione popolare.

Sindaco de Magistris, perché ri-tiene importare votare quattro sì il 12 e il 13 giugno prossimi?

Alessio Nannini

PPerché questo referendum è un appuntamento importante, l’oc-casione per una battaglia demo-cratica che deve essere vinta. Il nucleare, fonte energetica tan-to pericolosa quanto costosa, va infatti messa al bando e supera-ta, mentre va difesa l’acqua pub-blica che, in quanto bene comu-ne, non può essere esposta alle logiche fameliche del mercato. Il legittimo impedimento, poi, è una norma ingiusta concepi-ta soltanto per cautelare il presi-dente del Consiglio dai suoi pro-cedimenti giudiziari, offenden-do il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Prima della sua elezione a sindaco si è speso affinché gli italiani andassero a vota-re. Ora, da primo cittadino di una grande città quale Napo-li, quali iniziative ha promos-

so per invitare gli elettori ad andare a votare?A Napoli ci saranno iniziative importanti di sostegno al refe-rendum, dalla catena umana “Diamoci una mano”, prevista per oggi pomeriggio, fino alla manifestazione di venerdì orga-nizzata dai comitati e dalle as-sociazioni.

Si aspetta una risposta positi-va da parte di coloro che han-no sostenuto la sua candida-tura a sindaco?La speranza è che tutti i cittadini vi partecipino e che poi, dome-nica e lunedì, si rechino alle urne per difendere la democrazia e i lo-ro diritti.

Quattro sì per difendere la democrazia e i diritti

Intervista Luigi de Magistris, neo sindaco di Napoli: «Domenica e lunedì è importante andare alle urne. La battaglia del referendum deve essere vinta». Tutte le iniziative del capoluogo

«Per la sua capacità di infor-marci sui rischi delle scorie nucleari, per le immagini spet-tacolari di un’opera che altri-menti sarebbe rimasta sepol-ta e invisibile, costruita com’è nelle profondità del pianeta, e per averci indotto a riflette-re come le nostre attuali azio-ni e le nostre scelte energeti-che si riverberano anche su un piano filosofico per un tem-po paragonabile, rispetto al-la storia umana, all’eternità». Con queste motivazioni la giu-ria del Festival CinemaAmbien-te 2011 ha assegnato la “Men-zione speciale Green Cross” al documentario Into Eterni-ty del regista danese Michael Madsen.Un viaggio nel tempo e nello spazio quello che com-pie l’autore in questo affasci-nante lavoro, in cui ci s’inter-roga sulle realistiche possibili-tà che esistano dei modi per lo smaltimento in sicurezza del-le scorie nucleari (il risultato

Alessia Mazzenga

Scorie radioattive. Da qui all’eternità

Visioni

Federconsumatori e Sel: «Quelle passività sono ingiustificate. La società ha speso oltre 55 milioni di euro in consulenze» Nola, una manifestazione per la ripubblicizzazione della gestione della rete idrica

Page 3: TERRA - quotidiano del 08/06/2011

mercoledì 8 giugno 2011 3

Nucleare/1

lo strumento referendario. I quat-tro quesiti «riguardano il futuro e la vita degli italiani a prescinde-re dal loro orientamento politi-co. Per questo chiedo uno sfor-zo a tutti i leader del centrosini-stra affinché non ci sia una poli-ticizzazione», ha dichiarato An-gelo Bonelli dei Verdi. Dopo aver scomodato l’Alta Corte, l’unico fronte ancora aperto riguarda il

voto di chi all’estero ha già ricevuto la scheda elettorale con la vecchia formulazione. Nel silen-zio del ministero dell’In-terno, Ermete Realac-ci del Pd ha presentato sul punto un’interroga-zione parlamentare: «Si è aperta la questione su

3,2 milioni di residenti all’este-ro per i quali non ci sono i tem-pi tecnici per ristampare e invia-re le nuove schede. Non vorremo - ha incalzato - che nelle pieghe dell’incertezza si nascondesse una truffa a danno dei cittadini e che magari proprio sul voto de-gli italiani all’estero si giocasse la soglia del quorum».

a Corte costituzionale si sarebbe pronunciata «con estrema rapidità», aveva indicato il neoeletto presi-

dente Alfonso Quaranta, e così è stato. Nella tarda mattinata di ie-ri i quindici giudici hanno deciso all’unanimità di confermare il re-ferendum sul nucleare abbatten-do così l’ultimo ostacolo frappo-sto tra i cittadini e il voto del 12 e 13 giugno. Il quesito che chie-de l’abrogazione dei comma 1 e 8 del nuovo articolo 5 del decreto “omnibus”, riformulato dalla Cas-sazione il 30 maggio scorso, per la Consulta «è connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità e univoci-tà». Con queste motivazioni, dun-que, il relatore Giuseppe Tesau-ro ha firmato la sentenza nume-ro 174 che respinge il ricorso pre-sentato dall’Avvocatura di Stato per conto del governo e, con esso, qualsiasi dubbio sulla legittimità di chiamare gli italiani ad espri-mersi sull’ipotesi di nuove centra-li. La seduta in Camera di consi-glio ha accolto le audizioni degli avvocati Pace dell’Idv e Pellegri-no del Pd che avevano presenta-to l’istanza alla Cassazione non-ché quella dei legali del Wwf-Ita-lia. Per il presidente dell’associa-zione Stefano Leoni, «si è messo fine ai tentativi del governo che avevano il solo scopo di eludere le

garanzie costituzionali. Dinanzi a questo la Corte ha detto no, ora votiamo sì». Le oltre 80 firme riu-nite nel Comitato “Vota sì per fer-mare il nucleare” hanno sottoline-ato che «dopo i dubbi strumentali avanzati dai nuclearisti sul nuovo quesito, si compie un altro deci-sivo passo verso il quorum: ades-so pretendiamo che l’informazio-

ne pubblica e privata faccia sape-re ai cittadini che domenica e lu-nedì si decide della loro sicurezza e del loro futuro». A sbugiardare la «netta sferzata in favore del nu-cleare» realizzata mediante il de-creto “omnibus” è stato l’avvocato Alessandro Pace che per l’Idv ha presentato una memoria, accol-ta dall’Ufficio centrale per il refe-

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>>Primo piano>>

Via libera della Consulta Ora si punta al quorum

Dina Galano

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Nucleare/1 I giudici costituzionali respingono il ricorso dell’Avvocatura di Stato e confermanoil referendum sull’atomo. Unica incertezza il voto degli italiani all’estero. Dal Viminale solo silenzio

rendum, sulla opportunità di tra-sferire il voto sulle nuove norme. La tesi sostenuta dall’Avvocatura dello Stato di fronte alla Consul-ta, poi, non è stata che «una mos-sa disperata di un governo che ha cercato di arrampicarsi sugli spec-chi». La soddisfazione di gran par-te del mondo politico è legata alla volontà di sostenere innanzitutto

a Germania ha annuncia-to di voler diventare nu-clear-free. Nuovi sondag-gi mostrano che il 77 per

cento dei francesi si dichiara fa-vorevole a una uscita progressi-va dall’energia atomica. In Ita-lia si attende il referendum del prossimo 12-13 giugno. Anche dall’altra parte del globo le pro-teste di associazioni anti-ato-mo si sono fatte sempre più ru-morose. Respingono il cosiddet-to Nuclear reinassance, il rina-scimento nucleare che vede big quali Usa, Cina ed India investi-re nella costruzione di centra-li di nuova generazione. L’India, in particolare, ha annunciato nei giorni scorsi di voler proseguire la costruzione di quella che sarà la più grande centrale nucleare al mondo, il complesso di Kon-

Emanuele Bompan

Lkan, lungo le coste della regione del Maharashtra. Un super pro-getto da 12 miliardi che include-rà i nuovi reattori EPR, Evolutio-nary pressurized reactors (EPR) costruiti dalla compagnia fran-cese Areva SA che genereranno 10mila megawatt di elettricità. Oggi nel Paese sono attivi 20 re-attori che producono comples-sivamente meno di 5mila MW, ma il governo conta di portare la produzione a 63mila MW en-tro il 2032. Per placare i timo-ri del pubblico il primo mini-stro indiano Mohamman Singh ha annunciato venerdì un piano speciale per rivedere ed aggior-nare tutte le misure di sicurez-za. Insufficiente, la risposta del-le associazioni ambientaliste in-diane come Konkan Bachao Sa-miti (Forum per lavare il Kon-kan) secondo le quali non ci so-no tutti i requisti necessari per

sicurezza e stoccaggio delle sco-rie. Ma i governo è intenziona-to a tirare dritto. Secondo il mi-nistro dell’Ambiente indiano Jai-ram Ramesh «l’India non può fare a meno del termoelettrico e del nucleare».Negli Usa di Obama l’opzione an-tinucleare rimane fuori dal tavo-lo. Nei giorni scorsi il presidente però si dovuto scontrare con l’an-noso e apparentemente irrisolvi-bile problema delle scorie nucle-ari. In un’udienza al Congresso a Washington il partito repub-blicano è tornato a fare pressio-ne per far ripartire il progetto di stoccaggio delle scorie radioat-tive presso il super sito di Jucca Mountain, in Nevada, a 90 miglia da Las Vegas. Nel 2009 Obama ha appuntato una commissio-ne per cercare dei siti di stoccag-gio alternativi, i cui risultati sa-rebbero in arrivo il prossimo 29

luglio. L’obiettivo dei repubblica-ni sembra voler essere orientato a mettere sotto i riflettori della stampa la tendenza pro-nuclea-rista dell’amministrazione Oba-ma. Un argomento di potenziale imbarazzo alle prossime elezioni presidenziali del 2012, visto che anche in Usa il movimento an-ti-nuclearista sta lentamente ri-prendendo forza. L’incidente in Giappone ha fatto nascere nuo-vi timori legati alle vecchie infra-strutture nucleari, specie le tre centrali a rischio sismico in Cali-fornia e quella alle porte di New York, tutti impianti di una certa età dato che negli Usa non si co-struiva una nuova centrale da 30 anni. Tra New York e San Fran-cisco sono aumentate le prote-ste. Tant’è che nel 2011 è stato record di arresti di attivisti anti-nucleare, fatto non certo positi-vo per un presidente liberal.

Usa e Asia bloccate dalle proteste dei no nuke

Nucleare/2 In India, Cina e Stati Uniti partono megaprogetti per una “Nuclear reinassance”. E cresce l’opposizione degli ambientalisti impegnati a fare lobby sul tema sicurezza e scorie

inevitabile della produzione di energia nucleare) e su quale oneroso lascito andrà alle ge-nerazioni future. Il regista si concentra su Olki-luoto in Finlandia, dove si sta costruendo, per la prima volta nella storia, un deposito per-manente per i rifiuti nucleari, che dovrà conservarli per al-meno 100.000 anni (questo il tempo stimato lungo il qua-le i residui rimangono tossici), costituito da un enorme siste-ma di gallerie sotterranee sca-vate nella roccia. Ma ragiona-re di sicurezza di un impian-to, intesa come sorveglianza e manutenzione, per dei tempi che non sono gestibili per l’ es-sere umano apre uno scenario preoccupante soprattutto, co-me si diceva, per le generazio-ni future. Ma anche per quel-le attuali, considerata la man-canza di una garanzia di sicu-rezza nello spostamento dei rifiuti generati dall’energia nu-cleare per trasportarli nei siti idonei allo stoccaggio perma-nente. Infine, interrogativi su chi popolerà la Terra quando quel lasso di tempo sarà tra-scorso o come farà la struttu-ra a resistere per 100mila anni diventano attualissimi a po-chi giorni dal referendum del 12 e 13 giugno.

L’avvocato Pace, Idv: «Si è trattato di una mossa disperata di un governo arrampicato sugli specchi»Il neo-presidente della Corte Costituzionale Quaranta, con i vice Finocchiaro e Maddalena

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>>Primo piano>>

Salute

Disservizi

ceppi tipici dell’escherichia coli enterohemorragico (ehec), ma a un e.coli enteroaggregativo, no-to come eaec, caratterizzato da diarrea violentissima. La parti-colarità è che i ceppi dell’eaec si trovano principalmente nel trat-to intestinale degli esseri umani piuttosto che negli animali. Il tetro bollettino medico ha fat-to da sfondo al vertice straordi-nario dei ministri Ue dell’agricol-tura, al quale hanno partecipato anche i due commissari euro-pei Dacian ciolos (agricoltura) e John Dalli (salute). all’incon-tro, che si è svolto a Lussembur-go, si è parlato soprattutto del-le difficoltà commerciali ed eco-nomiche provocate dall’ondata epidemica al settore ortofrutti-colo continentale. Risultato? La commissione europea propor-rà un indennizzo di 150 milioni di euro per aiutare gli agricoltori le cui vendite sono in caduta li-bera. secondo ciolos la somma coprirà il periodo dall’inizio del-la crisi, da fine maggio fino a fi-ne giugno, e comunque l’impor-to potrà variare in base alle per-dite calcolate dai differenti stati membri. ciolos si è anche augu-rato che la Germania «sia in gra-do di fornire una risposta all’in-fezione il prima possibile». sen-za questa risposta, ha concluso «sarà difficile riguadagnare la fi-ducia dei consumatori, essen-ziale affinché il mercato ripren-da forza».

opo un week end che aveva fatto pensare a un rallentamento della pro-pagazione dell’epide-

mia, con l’inizio della settima-na il batterio di escherichia co-li ha ripreso a uccidere e a semi-nare il contagio anche al di fuo-ri della Germania. con la pri-ma infezione rilevata in Lussem-burgo, sono saliti a 13 i Paesi europei colpiti dal “misterioso” agen-te patogeno, per un to-tale di 96 nuovi casi ri-spetto a quelli registra-ti lunedì. Mentre i de-cessi sono oramai 25. Dall’inizio di maggio secondo il centro eu-ropeo per il controllo delle ma-lattie (ecdc), il numero comples-sivo di contaminati è quindi sali-to a 2.429, suddivisi tra seu (l’in-fezione più grave) e gastroente-rite acuta (escherichia coli ente-roemorragica, ehec). complessi-vamente i casi di seu sono sta-

Batterio killer, la Ue correin aiuto dell’agricolturaFederico Tulli

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Salute Nuovo tragico bollettino medico diffuso dalle autorità sanitarie continentali. Sono oramai 25 le vittime provocate nel Vecchio continente dall’Escherichia coli. Bruxelles stanzia 150 milioni

ti 674 (con 18 morti) e 1.755 so-no infezioni Has (con 7 morti). La Germania resta il Paese più colpito, con 2.325 persone con-tagiate e 24 decedute. In tutto questo è ancora ignota l’origine del ceppo epidemico. Per vener-dì prossimo sono attesi nuovi ri-

sultati dalle autorità sanitarie fe-derali tedesche sui germogli di soia. e sempre entro la fine della settimana si pronuncerà l’efsa, l’autorità europea per la sicurez-za alimentare. Ma nuovi dubbi sono sorti anche per quanto ri-guarda la famiglia di apparte-

nenza del batterio killer. secon-do Lothar Beutin, un esperto te-desco dell’Istituto universitario federale sulla valutazione del ri-schio, contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi da suo colleghi europei e cinesi il batterio e.coli non appartiene ai

eri mattina le Poste funziona-vano ancora a singhiozzo. Gli utenti sono furiosi. Perché oggi è una settimana che i

14mila uffici postali italiani vanno in tilt a intermittenza paralizzan-do le operazioni. colpa del nuovo sistema centrale informatico svi-luppato dalla Ibm. «I tecnici sta-tunitensi sono al lavoro per risol-vere l’inconveniente al software - spiega Poste italiane, che - si scu-sa con i cittadini per i disagi». Ma il funzionamento a macchia di le-

Alessandro De Pascale

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Poste in tilt da sette giorni, gli utenti furiosi

Disservizi Sportelli paralizzati. Al via domani il Tavolo di conciliazione per i risarcimenti. Tra i più danneggiati gli insegnanti che rischiano l’esclusione dalle graduatorie. Vediamo perché

Ancora ignota l’origine del ceppo epidemico che ha colpito circa 2500 persone

opardo dei 60mila sportelli, ini-ziato mercoledì scorso, continua a provocare lunghe file e la gen-te è sempre più inferocita. anzia-ni che non riescono a riscuotere la pensione, cittadini con i paga-menti ormai scaduti, aziende che non hanno potuto versare in tem-po l’Ici, rimborsi e raccomanda-te bloccati. Per effettuare qualsia-si operazione, ormai serve infatti il computer. anche gli insegnan-ti sono sul piede di guerra. Le do-mande per l’aggiornamento delle graduatorie della scuola doveva-no essere spedite proprio entro il

1 giugno, primo giorno di blackout agli sportelli. tanti rischiano di ri-manere esclusi. Il direttore gene-rale del ministero dell’Istruzio-ne, Luciano chiappetta, ha scrit-to a tutti gli Uffici scolastici re-gionali per «consentire l’accetta-zione delle raccomandate» fino al 4 giugno, «previa acquisizione di specifica attestazione in meri-to da parte delle Poste Italiane». sul sito “orizzonte scuola”, la co-operativa che offre informazioni e consulenze sul mondo scolastico, decine di insegnanti denunciano che gli uffici postali, per ora, non

attestano il disservizio. c’è chi co-me Pietro, e sembra non essere l’unico, il 1 giugno ha addirittura «chiamato i carabinieri», per ten-tare di «farsi rilasciare una dichia-razione che giustificasse il ritar-do nella spedizione della doman-da. nessuno di noi pretendeva un risarcimento ma solo la possibili-tà di inviare, nei giorni seguenti, la raccomandata». ora si chiede se il «ministero possa ignorare tut-te quelle persone che mercoledì si sono viste sfumare anni di sa-crifici e la possibilità di un lavo-ro, per un’inefficienza dipesa da

altri». Ieri mattina Terra è andata in due uffici postali di Roma, con numero salvacoda del primo giu-gno, per chiedere l’attestazione. I direttori hanno però risposto che «dalla dirigenza delle Poste non sono state date disposizioni in merito». niente da fare. Davanti gli sportelli lunghe code e opera-tività a singhiozzo. Le Poste fan-no sapere che ieri erano «aper-te fino al completo smaltimento delle richieste» e che alle 12 era-no state «eseguite 3.183.345 ope-razioni», tra cui «167mila pen-sioni e 905mila bollettini paga-ti». convocata per domani la riu-nione tra Poste e associazioni dei consumatori, per aprire il tavo-lo di conciliazione. Il codacons chiede 50 euro in servizi posta-li per gli utenti rimasti in fila per oltre 2 ore e altri 25 euro per ogni 60 minuti in più. Per chi invece ha avuto danni materiali, come la mora sui bollettini, indennizzi maggiori.

La commissione europea raccomanda all’Italia di «essere pronta» a prevenire ogni possibile sforamento dei conti rispetto a quanto pro-grammato per il 2011 e 2012 e di destinare all’accelerazione della ri-duzione di deficit e debito ogni positivo imprevisto dovesse verifi-carsi sul fronte della politica di bilancio. La commissione ha invita-to il governo a varare ulteriori misure entro ottobre affinchè «il livel-lo molto alto del debito imbocchi un percorso stabile di riduzione».

«L’Italia vigili sullo sforamento dei conti»

Lungo sciopero a Roma, disagi per gli utenti

Commissione Ue Taxi

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>>Primo piano>>

Dossier

to nel business ambientale una perfetta quadratura. “sistemi cri-minali”, li ha definiti nelle pagine del dossier il magistrato Roberto scarpinato: network illegali com-plessi dei quali fanno parte sog-getti appartenenti a mondi diversi: politici, impre e politici conditori, professionisti, mafiosi tradizionali. senza il loro concorso, molti affari illegali non si potrebbero neppure immaginare.

Un virus, sottolinea Legambien-te nel rapporto Ecomafie 2011, che ha una straordinaria capaci-tà di connessione su scala globale. Un virus che si nutre dell’appoggio di ben 290 clan criminali e capace di compiere 3,5 illeciti ambienta-li ogni ora. Alla fine della giornata, saranno 84. Un sistema capace di saccheggiare impunemente il ter-ritorio e con un giro di affari che solo nel 2010 ha sfiorato i 20 mi-liardi di euro, ossia circa un quar-to dell’intero fatturato delle mafie. Una cifra, inoltre, paragonabile al-la manovra finanziaria di un gros-so paese europeo. Come ha sotto-lineato il presidente della Repub-blica Giorgio napolitano, «sempre più insidiosa è la espansione del-le ecomafie, specie nello sfrutta-mento del ciclo dei rifiu-ti, nell’abusivismo edili-zio a carattere speculati-vo e nella sofisticazione dei prodotti agricoli. su tali fenomeni – aggiunge il Capo dello stato - la vi-gilanza istituzionale de-ve essere particolarmen-te attenta per evitare pe-ricolose forme di collegamento tra criminalità interna e interna-zionale, distorsioni del mercato e rischi per la salute dei cittadini». Per rendere bene l’idea e la porta-ta del fenomeno, si può tranquil-lamente affermare che l’Italia po-trebbe idealmente venire percor-sa per oltre 1.100 chilometri da ri-fiuti: come un’intera autostrada che va da Reggio Calabria a Mila-no in cui si mettono in fila 82.181 camion carichi di spazzatura. La fotografia è stata scattata sulla base dei sequestri nelle inchieste per traffico illecito (circa 2 milioni di tonnellate), un dato come noto in difetto. La strada dell’ecomafia, sottolinea ancora il dossier, nel suo lungo percorso tocca anche un altro aspetto del crimine am-bientale, quello dell’abusivismo edilizio. nel 2010 sono stati stima-ti 26.500 nuovi immobili abusivi. Un numero in leggerissima fles-sione rispetto al 2009, ma che se letto alla luce della grave congiun-tura economica che ha colpito in modo significativo anche il settore delle costruzioni, acquista un va-lore preoccupante. Perchè dimo-stra che il cemento selvaggio non accusa il contraccolpo della crisi. Riassumendo, e depurando i da-ti delle trasformazioni d’uso e de-gli ampliamenti ne viene fuori una cittadina illegale, con 18mila abi-tazioni costruite ex novo e la ce-mentificazione di circa 540 ettari. Ossia, 540 campi di calcio uno ac-canto all’altro. La Campania con-

Un’autostrada di scorieIl Paese unito dai rifiuti

Mulè dalla prima

Dossier Presentato ieri il rapporto Ecomafia 2011. Campania in testa alla classifica dell’illegalità ambientale. Le merci sequestrate potrebbero coprire il tratto di strada da Milano a Reggio Calabria

tinua a occupare il primo posto nella classifica dell’illegalità am-bientale, con 3.849 illeciti, pari al 12,5% del totale nazionale, 4.053 persone denunciate, 60 arresti e 1.216 sequestri, seguita dalle al-tre regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell’ordine Calabria, sici-lia e Puglia, dove si consuma cir-ca il 45% dei reati ambientali de-nunciati dalle forze dell’ordine nel 2010. Un dato significativo ma in

costante flessione rispetto agli an-ni precedenti, in virtù della cresci-ta, parallela, dei reati in altre aree geografiche. si segnala, in partico-lare, quella nord Occidentale, che si attesta al 12% a causa del forte incremento degli illeciti accertati in Lombardia. Un segnale, secon-do il sottosegretario agli Interni Al-fredo Mantovano, «che la crimina-lità e la mafia non conoscono con-fini territoriali ma si orienta ovun-

que ci siano affari. Basti pensare - aggiunge il sottosegretario - allo scioglimento del comune di Bordi-ghera che non è certo Bagheria». A concludere affari con l’ecomafia è anche un vero e proprio esercito di colletti bianchi e imprenditori col-lusi. Ampia disponibilità di dena-ro liquido (e di ingenti patrimoni da far fruttare) da una parte, com-petenze professionali e società di copertura dall’altra, hanno trova-

A fare affari con i clan è un esercito di colletti bianchi e imprenditori collusi

Residui tossicinell’inceneritoreBufera su Riso Scotti

L’inchiesta Arrestato il patron della società per truffa e tangenti al Gestore dei servizi elettrici

vrebbe dovuto bruciare solo scarti di riso e bio-masse. Ma nell’incene-ritore di Pavia della Ri-

so scotti Energia ci finiva di tut-to tutto, anche rifiuti pericolosi. I funzionari del Gestore dei ser-vizi elettrici (Gse) ne erano a co-noscenza, ma in cambio di tan-genti fingevano di non vedere. È questa l’accusa della Procura di Milano alla base delle ordinan-ze di custodia cautelare che ieri hanno portato all’arresto di An-gelo Dario scotti, vice presiden-te di Riso scotti Energia e pa-tron della Riso scotti. Insieme a lui sono finiti in manette Andrea Raffaelli, funzionario del Gse di Roma, Elio nicola Ostellino, consulente esterno di Assoelet-trica, Franco Centili, ex dirigen-te del Gse, e nicola Farina, com-mercialista di fiducia del Grup-po scotti con studio in Milano. Pesanti le accuse a loro carico: traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni di ente pubblico, frode in pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri dell’uf-ficio. I reati sarebbero stati com-messi tra il 2005 e 2010. A scotti sarebbero stati sequestrati beni per 17 milioni di euro, cifra cor-rispondente ai profitti derivanti

Giorgio Mottola

Adall’attività illecita. L’inchiesta, coordinata dal sostituto pro-curatore Ilda Boccassini, è uno stralcio delle indagini partite lo scorso autunno, che a novem-bre hanno portato all’arresto di Giorgio Radice, presidente della Riso scotti Energia.L’energia prodotta dall’inceneri-tore della Riso scotti veniva ri-venduta a un prezzo superiore a quello di mercato perché qua-lificata come derivante da rin-novabili, anche se in realtà si trattava di rifiuti non puliti. La certificazione arrivava dal Gse, che quindi acquistava l’energia a un costo maggiorato. «Tut-to il Gse è lubrificato», avrebbe spiegato nicola Ostellino nel corso di una telefonata, inter-cettata dai magistrati. Il Gesto-re dei servizi elettrici, società pubblica che si occupa di pro-mozione delle energie rinnova-bili, aveva inzialmente bloccato i finanziamenti alla Riso scot-ti, imponendo la restituzione di 7 milioni di euro. Ma grazie all’intervento di Centili e al pa-gamento di mazzette, la pratica si sarebbe subito sbloccata. Le tangenti sarebbero coperte con il pagamento di fatture a favore di una società off shore per una serie di consulenze in materia energetica.

sì allo stesso risarcimento danni sia per la “famiglia legale” che per quella “di fatto” nel caso in cui si perda un congiunto in un incidente stradale. Lo ribadisce la Cassazione, che spiega: «La giurisprudenza ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno conseguente a lesioni o morte di una persona in favore del convivente more uxorio, pur richie-dendo che venga fornita la prova una relazione di convivenza avente le stesse caratteristiche di quelle ritenute proprie del vincolo coniugale».

Dalle ore 8 alle 22 di di ieri taxi fermi nella Capitale per lo sciopero in-detto da alcune sigle sindacali contro il regolamento comunale. Mi-gliaia di taxi si sono mossi dalle stazioni Termini, Tiburtina hanno da-to vita ad un presidio a piazza Bocca della Verità. Tutti i conducenti hanno indossato per protesta la fascia tricolore da sindaco. secondo la Cisl «hanno aderito allo sciopero il 90% dei tassisti romani». Ma è polemica sull’effettiva partecipazione. Lunghe attese per gli utenti.

Risarcimento anche per famiglia di fatto

Cassazione

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re religiose, ad esempio il Centro islamico per la salute e benesse-re del Connecticut Amkh; corpo-ration, come Arbonne Internatio-nal; produttori, tipo Coastal Pro-duce Michigan. Una delle prime scuole ad adottare il simbolo è stata la Namaste Charter School di Chicago, già vincitrice del pre-mio istituito da Michelle Obama “Scuole più sane”. «Myplate mostra in modo più

chiaro rispetto al-la piramide in cosa consiste il mangiar sano», spiega Da-vid A. Kessler, pro-fessore dell’Univer-sity of California. Pochi nutrizionisti, sembra, rimpiange-ranno la scompar-

sa della vecchia immagine, deri-sa dagli esperti come troppo con-fusa e profondamente sbagliata perché priva di una chiara distin-zione tra cibi sani e non. Tuttavia i commenti ironici non manca-no: «Mentre la First Lady è impe-gnata a curare l’orto, il Presiden-te esce con Joe Biden per pranza-re con hamburger e patatine. For-se dovrebbe stare attenta anche a quanto accade dall’altra parte della Casa Bianca», scherza l’eco-nomista Lester Brown.

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Gli States rilanciano la guerra all’obesità

eterna battaglia made in Usa in favore del mangiar sano e dell’alimentazio-ne equilibrata ha visto nei

giorni scorsi la sua ultima trova-ta. Dopo anni impiegati a diffon-dere il concetto di piramide ali-mentare, i nutrizionisti americani hanno ora definito quella che do-vrebbe essere l’immagine perfetta per aiutarci nelle nostre scelte quo-tidiane: un piat-to. Myplate (il mio piatto) è la nuova icona che dovreb-be aiutare la first lady Michelle Oba-ma nella sua cro-ciata contro l’obe-sità. «La piramide non cattura-va più l’attenzione del pubblico», spiega robert C. Post, vice diret-tore del Center for Nutrition Po-licy and Promotion. Il lancio della nuova immagine “salva dieta” ar-riva proprio nel mezzo di quella che è una vera e propria epidemia di malattie causate da una con-tinua ed eccessiva sovralimen-tazione. Da dieci anni l’obesità è stata riconosciuta negli Stati Uni-ti come una minaccia per la salu-te nazionale e una delle principa-

Camilla Minarelli

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Reportage Riparte la battaglia per il cibo sano e l’alimentazione equilibrata. Via la vecchia piramide, il nuovo simbolo è il piatto. Ma la soluzione è la stessa: mangiare molta frutta e verdura

li sfide della sanità pubblica. Nel 2008 circa 72,5 milioni di adulti ri-sultavano obesi, con conseguente maggior rischio di malattie coro-nariche, ipertensione, ictus, dia-bete di tipo 2, ecc. Per avere una misura dell’impatto socio econo-mico basti sapere che negli ulti-mi 15 anni le malattie ricondu-cibili all’obesità sono state causa dell’aumento del 27 per cento del-le spese mediche statunitensi.

L’imperativo che emerge dal pro-gramma appena lanciato - 2 milioni di dollari spesi per sviluppare e pro-muovere il marchio - non è forse una grande novità: con-sumare verdura e

frutta in quantità. Ma quelle che emergono sono anche alcune in-congruenze dato che in uno de-gli Stati più obesi d’America (il Mississippi), il Farm Bill federa-le prevede l’esatto contrario. Nel report “From Field to Fitness: Aligning Farm Policy with Health Policy to Improve Nutrition and Health del Center for Mississip-pi Health Policy’s”, emerge chia-ramente che le politiche poste in atto attraverso il Farm Bill scorag-giano gli agricoltori dal coltivare

frutta e verdura, in quanto queste colture sono escluse dai program-mi di sostegno al reddito - previsti invece per mais, frumento, soia, riso e sorgo. Decisioni, quindi, «in conflitto con le politiche sanitarie federali che cercano di aumentare il consumo di frutta e verdura da parte del pubblico americano». Difficoltà federali a parte, il pro-gramma di divulgazione del mo-dello alimentare sarà più attivo rispetto al passa-to e prevede di rag-giungere le perso-ne a casa, a scuo-la, al lavoro, e so-prattutto in super-mercati e ristoran-ti. «Ci saranno in-dicazioni prati-che che aiuteran-no chiunque - assicura Post-. Ab-biamo bisogno di trascendere le informazioni complesse e dare alla gente gli strumenti e le op-portunità di prendere provvedi-menti». La chiave del nuovo pia-no pare siano una serie di parte-nariati pubblico-privati che coin-volgeranno una grande varietà di aziende, da quelle alimentari ai media. A tre giorni dal lancio sono già 390 i partner registra-ti. La lista include ristoranti, co-me Bruno’s dell’Alabama; struttu-

Negli Usa dilagano le malattie causate dalla sovralimentazione, vera sfida della sanità e minaccia la salute nazionale

In Mississippi, tra gli Stati più colpiti, programmi di sostegno al reddito solo per mais, frumento, soia, riso e sorgo

Pesanti bombardamen-ti stamani nel cielo di Tri-poli. Nel centro città sareb-bero state almeno dieci le esplosioni udite da testi-moni che hanno racconta-to di aver visto fumo levar-si dalla residenza di Ghed-dafi. Un portavoce del go-verno libico ha detto che i raid Nato hanno preso di mira installazioni militari e semi-militari. Intanto ieri è arrivato a Bengasi l’inviato speciale di Mosca per la Li-bia. Si tratta della prima vi-sita di un responsabile rus-so nella capitale in mano ai “ribelli” che chiedono la fi-ne del regime di Muammar Gheddafi.

Bombe Nato sul centro città

Libia

Non si placano le violenze nel Paese dopo la Niqsa. Ie-ri si è verificato uno scon-tro a fuoco nel campo pro-fughi palestinese di Yor-muk, nella periferia di Da-masco, tra gli stessi resi-denti. Secondo quanto ri-porta il giornale arabo Al-Quds al-Arabi, sarebbe ini-ziato subito dopo il fune-rale di alcuni palestine-si rimasti uccisi sulle Al-ture del Golan. Un grup-po avrebbe attaccato la se-de locale del Fronte popo-lare per la Liberazione del-la Palestina, gruppo filo-si-riano guidato da Ahmed Ji-bril, al grido «Vogliamo la fine delle fazioni».

Siria

I miliziani tribali che si op-pongono al presidente ye-menita Ali Abdullah Saleh hanno assunto il controllo della città di Taiz, a sudo-vest della capitale yemenita Sana’a. Secondo al-Jazeera, sarebbero stati impegna-ti per diversi giorni in scon-tri a fuoco con le guardie re-pubblicane, fedeli a Saleh, per il controllo della città. A Taiz si sono registrate le più imponenti manifestazioni contro il capo di Stato. Gli Usa sono tornati a solleci-tare la transizione nel Pa-ese, in linea con quanto af-fermato lunedì insieme a Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna.

Yemen

Scontri tra palestinesi

I miliziani prendono Taiz

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Rapporto

dere il controllo su parte del suo arsenale».pochi progressi sono stati fatti, inoltre, per risolvere le controversie con iran e Corea del nord. Un problema che va inqua-drato in un discorso più vasto dal momento che sarebbero almeno una dozzina i paesi con program-mi avanzati per l’arricchimento di uranio o plutonio a scopo mi-litare. Dichiarazioni in tal sen-so erano state rilasciate già nel 2007 in un’intervista al Financial Times dall’ex direttore dell’agen-zia internazionale per l’energia atomica e premio nobel per la pace mohamed elBaradei. L’ita-lia è firmataria del Tnp dal 1975 ma nel 2005 un rapporto del na-

tural resources De-fence Council sve-lava la presenza sul nostro territorio di ben 90 testate a di-sposizione delle for-ze statunitensi. 50 ad aviano, vicino pordenone, e altre 40 a Ghedi, in pro-

vincia di Brescia. in totale sareb-bero 481 le testate in 8 basi ae-ree Usa dislocate sul territorio di sei nazioni europee, tra cui Bel-gio, Olanda, Germania e, appun-to, italia.

Ventimila ordigni nucleariL’obiettivo disarmo è lontano

La russia al gennaio di quest’an-no contava su 11mila testate, di cui 2.427 già dispiegate, gli stati Uniti 8.500 di cui 2.150 dispiega-te. La Francia ne ha 300, quasi tut-te pronte all’uso, mentre il regno Unito ne dispiega solo 160 su 225. La Cina invece possiede 240 te-state ma le tiene tutte nei magaz-zini. Questo per quanto riguarda i 5 membri del Consiglio di sicu-rezza dell’Onu, firmatari del Trat-tato internazionale di non prolife-razione nucleare (Tnp) e ricono-sciuti ufficialmente come “poten-ze nucleari”. a essi si aggiungono india e pakistan, fratelli-coltelli in conflitto perenne che non hanno mai firmato il Tnp e posseggono ciascuno una riserva di un centi-naio di ordigni, circa 20 in più di un anno fa. infine israele, che non è firmatario del Tnp e che non ha mai ufficialmente ammesso di possedere le 80 testate che gli ri-conosce il sipri. sul cammino del disarmo, la buona notizia è che nell’ultimo anno sia la russia che gli Usa hanno ridotto i loro arse-nali di circa un migliaio di ordigni. «il 2010 ha visto un passo avanti nella promozione della non pro-liferazione e del disarmo», affer-ma shannon n. Kile, ricercatrice del sipri. in seguito alla firma del new start, nome col quale è co-nosciuto il “Trattato sulle misure per l’ulteriore riduzione e limita-zione delle armi offensive strate-giche” entrato in vigore lo scorso febbraio, nei prossimi anni le due grandi potenze dovrebbero addi-

Picozzi dalla prima

Rapporto I dati dell’Annuario 2011del Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma: in cima alla classifica la Russia con 11mila testate. Poi Usa (8.500) e Francia (300)

Il direttore Daniel Nord: «Il Pakistan potrebbe, per ragioni di debolezza politica, perdere il controllo su parte del suo arsenale»

allarme rosso per gli uccelliil 13% in gravissimo pericolo

accia, disturbo dell’uo-mo, frammentazione, perdita di habitat. Così l’otarda maggiore india-

na (Ardeotis nigriceps), un me-tro di altezza per 15 chilogram-mi, è stata ridotta ad appena 250 esemplari in piccoli e isola-ti frammenti di territorio. Lo af-ferma la nuova Lista rossa iucn (international Union for Con-servation of nature) realizzata da Bird Life international (Li-pu in italia), secondo cui sono 1.253 le specie minacciate a va-ri livelli, pari al 13 per cento del totale. Fra le specie definite Cri-tically endangered figura anche l’oriolo delle Bahamas (Icterus northopi): secondo una recen-te ricerca ne sarebbero rima-

Piero Capponi

Csti appena 180 esemplari. «in un mondo sempre più affollato – ha dichiarato Leon Bennun, direttore science and policy di Bird Life international – specie che necessitano di grandi spazi, come proprio l’otarda maggio-re indiana, sono molto penaliz-zate. Tuttavia sarà l’uomo l’uni-co a perdere nel lungo periodo, visto che i servizi che la natu-ra ci fornisce stanno iniziando a scomparire». Gli uccelli sono infatti utili indicatori della salu-te degli ecosistemi, come ha ag-giunto stuart Butchart, Global research and indicators Coor-dinator di BirdLife internatio-nal: «i cambiamenti che abbia-mo documentato in questo ag-giornamento della Lista rossa contribuiranno al Red list index for birds, una misura dei trend

nello stato del pianeta utiliz-zato dai governi e dalle nazio-ni Unite».ma nei documenti presenta-ti da Bird Life international fi-gurano anche buone notizie: è il caso dell’anatra della nuo-va Zelanda che, beneficiaria di un programma di eliminazione di ratti, è stata inserita nella ca-tegoria Endangered, tornando a popolare le neozelandesi iso-le Campbell. Buone nuove pure dalle Canarie: tre specie di co-lombi (la colomba di Trocaz, la colomba dei Lauri e la colom-ba di Bolle), grazie a progetti di tutela che hanno visto anche la protezione del loro habitat, so-no stati classificati ai più bassi livelli di minaccia. «nonostan-te la situazione appaia negativa per molte specie – ha sottoline-

ato andy symes, Global species programme officer di Bird Life international – la Lista rossa di quest’anno sottolinea come al-cune specie oggetto di progetti di conservazione abbiano inver-tito la tendenza negativa in po-sitiva». male invece il serpenta-rio, che ha peggiorato il suo sta-tus passando da Least concern a Vulnerable, e due specie eso-tiche: il petrello dal collare e il colibrì beccominuto corsonero, oggi entrambi Endangered. in totale, il numero di specie con-trollate per la Lista rossa 2011 sono 10.052, così suddivise: 132 Extint (estinte), 4 Extint in the wild (estinte in natura), 189 Cri-tically endangered, 381 Endan-gered, 683 Vulnerable, 843 Near Threatened, 7.757 Least concern e 62 inclassificabili.

Ambiente L’associazione Bird Life International ha diffuso la nuova lista Iucn per le specie a rischio estinzione: quelle minacciate sono 1.253. Pochi gli esemplari in tendenza positiva

rittura dimezzare la totalità degli arsenali. La cattiva notizia è che entrambi i governi «o stanno di-spiegando nuovi sistemi di lancio o hanno annunciato programmi in tal senso, e sembrano comun-

que determinati a mantenere i lo-ro arsenali nucleari per un futuro indefinito». anche india e paki-stan sviluppano in continuazione nuovi missili in grado di monta-re ordigni nucleari e «aumentano

la loro capacità di produrre mate-riale fissile a uso militare». mol-to preoccupante, secondo il diret-tore del sipri Daniel nord, il fatto che islamabad potrebbe, per ra-gioni di debolezza politica, «per-

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Daniele Nahum

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Israele e quelle polemiche inatteseIl caso La manifestazione “Unexpected Israel” si farà regolarmente. Parla Daniele Nahum, vicepresidente della Comunità ebraica

economia non gira, l’edi-lizia è ferma e aumenta il degrado delle città. a Milano un convegno per

rispondere a questi problemi: audis, Gbc italia e legambien-te hanno presentato il progetto “Ecoquartieri in italia: un pat-to per la rigenerazione urbana.” l’idea è raccordare i fondi euro-pei e non con un protocollo d’in-tesa tra aziende, amministrazio-ni pubbliche, associazioni am-bientaliste e mondo dell’edilizia. l’obiettivo è far rinascere porzio-ni di città, riqualificandole con le più avanzate soluzioni energeti-che, rigorosamente certificate, interi quartieri senz’auto e tan-te biciclette.lo spunto parte da “Greenlife, costruire città sostenibili” mo-stra presentata alla Triennale di Milano l’anno scorso: un excur-sus tra i migliori esempi di ar-

Donatella Pavan

L’

n incontro tra Pisapia e il prefetto lombardi fa chiarezza; lunedì 13 giu-gno in Piazza Duomo

prenderà regolarmente il via la “Settimana di israele”, manifesta-zione che celebra la cultura e le tradizioni ebraiche. Si conclude così una giornata caotica, segnata dalle polemiche, che aveva messo in forse lo svolgimento della ker-messe, dopo che sui siti internet di alcune associazioni “antagoni-ste” erano apparse minacce e in-timidazioni contro quella che ve-niva definita «l’occupazione isra-eliana di Milano». Terra ha inter-vistato Daniele Nahum, vicepresi-dente della comunità ebraica mi-lanese, responsabile dei rapporti con la cittadinanza, e firmatario della lettera aperta scritta da Ugo Volli indirizzata al sindaco di Mi-lano, Giuliano Pisapia e alle più al-te cariche dello Stato.Che cos’è “Unexpected Israel”? È un’iniziativa aperta a tutti i citta-dini, nata per far conoscere la cul-tura di israele. il titolo della ma-nifestazione, “israele inaspetta-ta”, deriva proprio dal fatto che di israele si parla sempre quando in relazione al conflitto con il mon-do arabo ma questa kermesse vuole far conoscere cosa questo Paese sta producendo dal punto di vista culturale, dal cinema alla letteratura, dando spazio anche a chi in israele critica le scelte del

Anna Pellizzoneed Erica Sirgiovanni

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Un patto per gli ecoquartieriIniziative Un incontro sul recupero delle città, grazie all’efficienza energetica e la mobilità sostenibile

chitettura, bioedilizia e urbani-stica sostenibile del mondo. È lì che i 19.571 visitatori pagan-ti hanno conosciuto il quartie-re di Vauban a friburgo, Hafen city ad amburgo, Hammarby Sjöstad a Stoccolma, esempi di basso consumo energetico e ad alta vivibilità, richiestissimi sul mercato immobiliare. così ap-petibili da iniziar a far presa an-che in italia.«ora siamo pochi garibaldini (in realtà la sala è così piena che ne è stata allestita un’altra con me-gaschermo e audio), chi vuole di-ventare con noi la spedizione dei mille in questo patto per la rige-nerazione urbana delle città ita-liane? – tuona andrea Poggio, vicedirettore generale di legam-biente -. Noi pensiamo che l’eco-nomia si muova anche perché ci sono delle nuove cose da com-prare, ci sono da fare delle nuove città da vivere. Vogliamo far par-tire qualche esperienza?»

le risposte non mancano, clau-dio fantoni delegato anci e as-sessore alla casa del comune di firenze dice: «abbiamo il pri-mo edificio – 20 alloggi - di edili-zia pubblica in classe a e altri 60 in via di ristrutturazione». Non è un’utopia: ogni valanga parte con un granellino di neve. Mario Zoccatelli, presidente dei Gbc italia, il sistema di certificazione ambientale più diffuso al mondo sototlinea: «i più importanti si-stemi di certificazione ambien-tale attuale sono nati anni fa da predicatori nel deserto e ora so-no sistemi che regolano i prin-cipali flussi finanziari dell’edili-zia». continua: «il progetto eco-quartieri prevede un pacchet-to che possa essere usato per un approccio standard lungo tutto il processo, dalla parte decisionale a quella progettuale. ci ritrovia-mo a novembre con una propo-sta più allargata e un pacchetto pronto». i fondi? ci sono. Maria

Berrini Presidente dell’istituto di ricerche ambiente italia li ci-ta ricordando che pacchetto cli-ma dell’Ue è un sistema di obiet-tivi e di regole, ma anche d’op-portunità. Da Urban, fondo eu-ropeo di sviluppo regionale alla carta di lipsia sulle città soste-nibili fino ai fondi Bei per le cit-tà, a quelli per le smart grid e le smart cities sono molti i finan-ziamenti attivabili. Una propo-sta, quella di quest’incontro, so-stenuta anche da Stefano Boeri che con ogni probabilità nell’ur-banistica milanese avrà un ruolo importante nei prossimi anni.

Governo e che ovviamente ha as-soluta libertà di farlo. Che valore dà alle polemiche?la cosa che mi preoccupa è che ci ha montato la polemica l’ha fat-to fuori luogo. Prima di tutto per-ché l’iniziativa è una manifesta-zione culturale, in cui l’obiettivo non è parlare del conflitto medio-rientale. Che rapporto ha Milano con le minoranze religiose ed etni-che?Molto complesso. i rapporti del-la comunità ebraica sono sempre stati ottimi con tutte le ammini-strazioni che si sono susseguite;

per quel che riguarda altri grup-pi presenti in città, in questi ulti-mi 5 anni, a Milano le istituzioni e la politica hanno avuto difficol-tà a rapportarsi con altre mino-ranze. credo e spero che la nuo-va amministrazione possa fare di più per quanto riguarda l’integra-zione di queste comunità e ho già dichiarato in passato che sarebbe importante creare un assessorato all’integrazione, o un ente analo-go che si occupi dell’integrazione delle minoranze etniche. Rispetto alla vicenda “Unex-pected Israel” avete scritto una lettera alle autorità.

Sinceramente avevo trovato fuo-ri luogo le dichiarazioni del sin-daco. Perchè affermare in questa circostanza di «credere in due po-poli e due Stati», a parer mio non significa nulla. il conflitto medio-rientale non c’entra, si stratta di prendere le distanze da un gesto. in questo caso sono state fate mi-nacce a uno Stato che voleva pre-sentare la sua cultura. chiediamo di svolgere la manifestazione in modo pacifico. Poi, come detto, nel pomeriggio l’ìincontro tra sindaco e prefetto chiude il caso. la manifestazione si svolgerà regolarmente.

L’idea è raccordare i fondi europei e non con un protocollo d’intesa tra aziende, amministrazioni pubbliche, associazioni ambientaliste e mondo dell’edilizia

Terra Milano A cura di Anna Pellizzone ed Erica SirgiovanniInfo: [email protected]

il vento è cambiato a Milano ma la vera sfida per la nuova giunta sarà trasformare que-sta città fermando la corsa al mattone che ha caratteriz-zato gli anni di governo mo-rattiano. Basta consumo di suolo, basta attacchi al Par-co sud, basta cantieri che spuntano sulle aree verdi. Milano deve guardare avanti e lontano, a ciò che succede in Europa, soprattutto in vi-sta dell’Expo. Gli ecoquartie-ri e la rigenerazione urbana sono la prospettiva entro la quale la politica può ripen-sare la città. in modo colle-giale, inclusivo, con un pat-to che coinvolga tutti gli at-tori e punti allo sviluppo. Ma sostenibile. Questa è la ri-chiesta di quelle migliaia di milanesi che hanno sotto-scritto i cinque referendum per l’ambiente e che il pros-simo week end si recheran-no alle urne per ribadire la propria scelta di una Mila-no più vivibile e dare un’in-dicazione chiara a chi ter-rà le redini di Palazzo Mari-no nei prossimi cinque an-ni. Mario Draghi, governa-tore della Banca d’italia, ha chiesto a gran voce un rilan-cio del sistema paese e dello sviluppo. Ecco, questa spin-ta alla competitività, questo slancio verso il futuro pas-sano proprio dalla rinasci-ta delle città, di questa città che può tornare ad essere il motore del Paese con la sua propensione all’innovazione e alla modernità. Da qui può ripartire il patto tra grandi e piccole imprese, tra costrut-tori e professionisti, tra isti-tuzioni e cittadini, per ridise-gnare gli spazi urbani all’in-segna della sostenibilità sen-za che vengano inferte ferite profonde nel tessuto urbano e nella società per risponde-re a questo o quel gruppo di interesse. Gli ecoquartieri sono il vero Piano casa che manca all’italia, un esempio concreto di green economy. Sono quindi la soluzione più immediata per dare il via ad una nuova stagione di politi-che urbane che coinvolgano la città e chi la governa e per ridare fiato alle risorse eco-nomiche, sociali e culturali che possono far cambiare il vento nell’intero Paese.

Stefano Bettera

Il vero Piano casa

Analisi

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Così avvelenano il lago FusaroIl caso Dopo la denuncia di Freebacoli le forze dell’ordine accertano che uno scarico fognario comunale sversa nello specchio d’acqua

l candidato sindaco alle co-munali di Napoli, l’impren-ditore prestato alla politica Gianni Lettieri, sostenuto

dal Popolo delle libertà e da altre 10 liste espressioni del variega-to mondo del centro destra, do-po essere riuscito, nella difficile impresa di conquistare, al turno di ballottaggio, in percentuale, meno consensi rispetto al primo turno, sembra prossimo a segui-re il percorso dei leader dell’op-posizione di centro destra co-me Antonio Martusciello, Fran-co Malvano ed Italo Bocchino, i quali dopo essere stati valorosi combattenti della libertà e pe-santemente sconfitti dal corpo elettorale che ha preferito esse-re governato dal centro sinistra, bene hanno pensato di non pro-seguire il loro impegno politi-co da meri consiglieri, preferen-do ritornare a Roma per svolgere

Giuseppe Parente

I

acoli, il lago Fusaro ac-coglie uno scarico fo-gnario comunale. Le for-ze dell’ordine hanno ap-

purato il fatto qualche giorno fa, dopo le denunce, accompagnate da foto, del gruppo di Freebacoli. Una schiuma gialla si estende su una vasta superficie dello spec-chio d’acqua da giorni, nei pres-si delle Grotte d’acqua, comples-so termale di epoca romana tut-tora abbandonato (di cui peral-tro Terra si è già occupata tem-po fa). Ad accertare la situazione anche Vigili Urbani e tecnici del Comune, contattati più volte dai cittadini del luogo esasperati dal tanfo che emanava quella fogna a cielo aperto. Lo scarico in que-stione dovrebbe essere uno sfogo d’emergenza che si attiva durante i guasti all’impianto fognario del Comune. Questi guasti, peraltro, sono molto frequenti: è risapu-to che i Comuni dell’area flegrea contano parecchie carenze nelle proprie retifognarie, e di solito la decisione più diffusa è quella di sfruttare i laghi presenti sul terri-torio per sversare il surplus. De-cisione discutibile se si considera che tutti i laghi flegrei rientrano all’interno del perimetro del Par-co Regionale dei Campi Flegrei e sono tutti e quattro Siti di Interes-se Comunitario. Recentemente è stato approvato dal Consiglio Re-gionale della Campania uno dei Grandi Progetti inseriti all’inter-

Stefano Erbaggio

B

Il Pdl precipita nel caosAnalisi Dopo il flop, Lettieri medita di dimettersi. E anche il leader Cosentino è sempre più debole

la loro funzione di deputati e se-natori della Repubblica, lascian-do il centro destra senza leader dell’opposizione. Lettieri sta in-fatti meditando di abbandonare il Consiglio comunale di Napoli per il quale è stato eletto per tor-nare a fare, a tempo pieno, l’im-prenditore, nonostante gli atte-stati di stima che gli sono arri-vati da parte di alcuni neo consi-glieri comunali e da parte anche del governatore regionale della Campania, Stefano Caldoro. Co-sì, il centrodestra napoletano è alla ricerca di un consigliere co-munale al quale affidare il diffi-cile compito di guidare l’oppo-sizione, secondo i soliti esper-ti della politica napoletana, al momento, sono due gli aspiran-ti leader, il Consigliere comuna-le più votato alle ultime elezioni, Marco Nonno, accusato di con-corso in devastazione in quanto avrebbe ordinato di bruciare al-cuni autobus durante le prote-

ste dei cittadini contro la riaper-tura della discarica di Pianura, che godrebbe dell’appoggio del coordinatore cittadino nonché assessore regionale all’urbanisti-ca Marcello Taglialatela e di quel che resta del mondo ex alleato nazionale, e il consigliere comu-nale ex Forza italia Marco Man-sueto che godrebbe dell’appog-gio dei berlusconiani della pri-ma e della seconda ora. Non go-de di migliori fortune il potente segretario regionale del Popolo delle libertà, il deputato Nicola Cosentino, che dopo essere stato accusato da sette pentiti di ca-morra, ritenuti credibili da parte della procura della Repubblica di Napoli, di essere colluso con la potente organizzazione crimi-nale dei casalesi, ora viene indi-cato come il maggiore respon-sabile della disfatta elettorale in Campania del Pdl. Al momento, sono tre i possibili candidati al-la carica fiduciaria di segretario

regionale del Popolo delle liber-tà, il presidente della commis-sione Agricoltura della Came-ra, Paolo Russo, considerato vi-cino a Claudio Scajola, la depu-tata beneventana Nunzia De Gi-rolamo, che però dovrebbe su-perare il gap della pessima per-formance del partito a Beneven-to, il senatore Carlo Sarro, auto-re dell’emendamento per ferma-re le ruspe contro le case abusi-ve, fedelissimo dell’attuale segre-tario regionale Nicola Cosenti-no e gradito anche da gran par-te dei quadri dirigenti locali del partito.

no del Por-Fser 2007-13: il proget-to in questione prevede la valo-rizzazione e la bonifica del quat-tro laghi flegrei, specificando pro-prio che «il progetto mira al risa-namento idraulico dell’area dei laghi dei Campi Flegrei (Miseno, Averno, Fusaro e Lucrino), razio-nalizzando e riqualificando i si-stemi di drenaggio urbano nelle aree interessate (Comuni di Poz-zuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida, nella provincia di Napo-li), migliorando la qualità delle ac-que dei laghi stessi attraverso si-stemi autodepurativi e favorendo la circolazione idraulica nei baci-

ni». La spesa prevista ammonta a 65 milioni di euro, una cifra molto elevata a cui i Comuni da soli non avrebbero mai potuto provvede-re. Fatto sta che i tempi burocra-tici per l’attuazione del progetto sono pari a 3 anni, e nel frattem-po non si può continuare a deva-stare e inquinare il territorio. So-no anni che i laghi flegrei vengono inquinati dai privati cittadini abu-sivamente e dagli enti locali legal-mente, tanto è che la Procura sta svolgendo approfondite indagi-ni sulla questione del Lago Fusa-ro lo scarico comunale. «è insop-portabile – dichiara il Consigliere

Comunale Josi Gerardo della Ra-gione - doversi quotidianamente confrontare con realtà che l’am-ministrazione locale non prende neanche in considerazione. Il pri-mo abusivo posto sul lago Fusa-ro è il Comune di Bacoli ma chi di dovere fa finta di non capire e ag-gira l’ostacolo. Il Fusaro è oramai una pattumiera a cielo aperto che rende invivibile le zone circostan-ti e quantomeno surreale la stes-sa attività mitilicoltura presen-te al suo interno. Gli obiettivi do-vrebbero essere quelli di elimina-re gli scarichi e di disostruire le fo-ci insabbiate».

Il centrodestra napoletano è alla ricerca di un consigliere comunale al quale affidare il difficile compito di guidare l’opposizione

Terra NapoliA cura di Francesco Emilio BorrelliInfo: [email protected]

«In queste ore - spiega il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Bor-relli - il mondo degli ecologi-sti è completamente mobi-litato per i referendum an-che con iniziative trasgressi-ve come gli spot “PornoRefe-rendum” in cui un uomo ed una donna protagonisti di una scena di un film hard si convincono a votare 4 si du-rante un amplesso con un doppiaggio molto diverten-te (http://www.cafedofria-riell.com/?p=8554)”.Gian-ni Simioli e Maurizio Piret-ti autori dello spot racconta-no come è nata l’idea: «Ab-biamo pensato di dare il no-stro contributo ai 4 Sì del Re-ferendum con un linguag-gio che più universale non si può: quello del sesso. Con-dividete, diffondete, inviate via mail a chi è ancora inde-ciso o fermamente convin-to del suo No! Potrebbe ser-vire a fargli capire che votan-do Sì… Si gode di più”. Intan-to, ieri mattina volontari dei Verdi e di Greenpeace hanno realizzato un nuovo blitz nel golfo di Napoli distribuendo materiale sui referendum ai bagnanti ed esponendo ban-diere anti nucleari con l’as-sessore all’Ambiente del Co-mune di Portici ed esponen-te del Sole che Ride Franco Santomartino. Ancora ieri, inoltre, a Napoli si è tenuta una catena umana “per di-re Sì” ai referendum” in piaz-za Trieste e Trento a Napoli, per informare i cittadini par-tenopei sull’imminente tor-nata elettorale di domenica e lunedì. L’evento “Diamo-ci una mano...” è stato orga-nizzato dal Wwf Campania e da Greenpeace insieme a moltissime altre associazio-ni che si oppongono al ritor-no del nucleare in Italia e si battono per l’acqua pubbli-ca. «L’energia nucleare non è sicura come ha dimostra-to l’incidente di Fukushi-ma in Giappone, non è indi-spensabile, non conviene, la-scia aperto il problema del-lo smaltimento delle scorie e blocca il futuro delle ener-gie rinnovabili, mentre i ca-si di privatizzazione dell’ac-qua hanno ampiamente di-mostrato che non migliora-no la qualità del servizio ma aumentano solo le bollette dei cittadini».

C’è ancheil “pornospot”

Referendum

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Il significato del voto nella regioneReferendum/1 Il nostro territorio può diventare un laboratorio per le politiche energetiche e la gestione delle risorse idriche

ra quattro giorni anche i cittadini del lazio saran-no chiamati al voto per i referendum. Sono abro-

gativi, questo significa che vo-tando sì il voto è per l’elimina-zione delle leggi o parti di leg-ge, mentre votando no si è a fa-vore. Sui piani atomici del gover-no Berlusconi c’è sempre stato un alone di mistero: non a caso, di recente, l’Enel ha denunciato il furto di un portatile, dove sa-rebbero state presenti indicazio-ni circa alcuni siti dove costruire le centrali. Eppure questo miste-ro era stato già svelato da qual-cuno. «già dal dicembre del 2009 noi Verdi avevamo reso noto i siti dove Enel e governo stavano va-lutando la costruzione delle cen-trali nucleari in italia», ha dichia-rato angelo Bonelli, presidente dei Verdi e consigliere regiona-le del lazio, che aggiunge: «Que-

Emanuele Rigitano

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appuntamento referen-dario del prossimo fi-ne settimana riveste una grande importanza per il

lazio poiché tre dei quattro quesi-ti referendari riguardano la nostra regione su questioni di grande im-portanza. non esito a dire che per quanto riguarda acqua e nucleare il lazio potrebbe diventare il labo-ratorio, in positivo o in negativo a seconda dei risultati, delle politi-che energetiche e idriche. il la-zio, infatti, era ed è interessato dal più importante presidio nucleare italiano, con le ex centrali di lati-na e del garigliano, il sito di quel-le volute dal governo a Montalto di castro e con i depositi di sco-rie a Borgo Sabotino, al gariglia-no e alla casaccia. E si tratta di un panorama che potrebbe aggra-varsi nel caso non si raggiunges-se il quorum, poiché sono diversi i siti del lazio adatti al cosiddet-to “piano B” del governo, rivela-to da noi Verdi, con il quale si vor-rebbe “infestare” la penisola con i minireattori nucleari iris prodotti da ansaldo e Westinghouse. Uno per tutti: il Tevere a nord di roma nei pressi di orte. fermare questa logica con i referendum significa ritardare i progetti in italia per al-meno cinque anni e ciò significa che difficilmente l’industria ener-getica potrebbe rivalutare l’opzio-ne nucleare nel 2017, poiché in quella data sarà stata raggiunta la grid parity, ossia la parità tra prez-

Nando Bonessio*

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Centrodestra antinucleare Referendum/2 Dopo il voto in Consiglio regionale, anche esponenti della maggioranza si schierano

sta lista non è stata mai smen-tita ufficialmente né dal gover-no né dall’Enel». Bonelli ha an-che chiesto all’Enel un po’ di tra-sparenza, rendendo pubblici i si-ti che ha preso in considerazio-ne per la costruzione delle cen-trali. la nostra regione, secondo il dossier, avrebbe ben due can-didati ad ospitare reattori atomi-ci: Montalto di castro (Viterbo) e Borgo Sabotino (latina). il con-siglio regionale del lazio, gra-zie ad una mozione che ha co-me primo firmatario proprio Bo-nelli, ha impegnato «il presiden-te della giunta regionale a di-chiarare l’indisponibilità del ter-ritorio della regione per l’inse-diamento di impianti di produ-zione di energia elettrica nucle-are, di fabbricazione del combu-stibile nucleare, di stoccaggio del materiale combustibile irraggia-to e dei rifiuti radioattivi, non-ché di depositi di materiali e ri-fiuti radioattivi, a partire dal si-

to di Montalto di castro dove il governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonu-cleare». Proprio nella cittadina viterbese c’è stata, il 23 maggio, una catena umana sulla spiag-gia per dire no a nuove centrali costruite a Montalto e nel terri-torio italiano. il ricordo del 2003 è ancora vivo, quando fu dichia-rato lo stato di emergenza per lo stoccaggio delle scorie radioatti-ve in alcune regioni, tra cui il la-zio, che portò alla decisione - poi anullata - del sito unico di Scan-zano Jonico. Sarà anche per que-sto che persino nel centrodestra si stanno accendendo i malumo-ri contro il progetto del governo, attualmente sospeso, di riporta-re l’atomo in italia. il presidente della Provincia di latina arman-do cusani, pur essendo favore-vole all’atomo, dice che che il ter-ritorio ha «già dato» e che l’area produce già un surplus di ener-gia anche grazie agli investimen-

ti sugli impianti verdi e fotovol-taici. giovanni di giorgi, neo sin-daco del comune di latina, si di-chiara invece del tutto contrario al nucleare, concetto ribadito più volte sul suo sito. anche il con-sigliere regionale de la Destra, francesco Storace, a sorpresa af-ferma che voterà si contro il nu-cleare, «per non lasciare i refe-rendum in mano alla sinistra». la parola ora sta ai cittadini: pos-sono ribadire con il voto ciò che ha deciso la regione, cioè che nel nostro territorio non c’è bisogno di ritornare a scelte energetiche ormai superate e costose.

Il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani dice che il territorio ha «già dato», mentre Francesco Storace voterà sì

il prossimo 11 giugno dalle ore 16 a roma si terrà l’Europride. Un appuntamento internaziona-le per il riconoscimento dei dirit-ti civili delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Un pride che assume in italia un significa-to altamente politico consideran-do che siamo uno dei pochissimi paesi al mondo che ancora non riconoscono i diritti delle persone glbt e che addirittura vota contro una legge come quella sull’omofo-bia, contravvenendo alle disposi-zioni della costituzione europea. lo stesso sindaco alemanno ha apertamente sostenuto la mani-festazione, concedendo il patro-cinio del comune di roma e de-corando le principali porte d’in-gresso alla città con il rainbow, simbolo delle rivendicazioni glbt. noi Verdi abbiamo aderito e sa-remo presenti con un nostro stri-scione “glbt è verde ed ecososte-nibile”. il nostro presidente ange-lo Bonelli e il sottoscritto hanno

Lillo Di Mauro*

L’Europride a Roma

Diritti

Terra Lazio A cura di Sergio Ferraris

zo di produzione e quello al con-sumo di fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, ragione per la quale in nucleare non avrà più ragione di essere. Discorso analo-go si può fare sull’acqua. Uno dei laboratori nazionali della privatiz-zazione dell’acqua, infatti, è lati-na, provincia dove è successo di tutto fuorché gli investimenti sul-le risorse idriche. nel capoluogo pontino acqualatina, infatti, ha solamente vessato i cittadini con

le tariffe sempre più elevate so-lo ed esclusivamente per difen-dere la propria redditività azien-dale. Se questo modello fosse, nel caso di non raggiungimento del quorum, imposto a tutti i comuni del lazio che cosa succederebbe? E cosa accadrebbe a roma dove un grande immobiliarista ha già messo gli occhi su acea? E chi do-vrebbe sostenere i costi per usci-re dall’emergenza arsenico che in-veste un terzo dei comuni del la-

zio? la risposta è semplice. i citta-dini, sborsando cifre aggiuntive ri-spetto alla fiscalità già alta che pa-gano. E per che cosa? Per avere lo stesso servizio o addirittura uno peggiore. Senza contare la que-stione etica di chi vuole assegna-re la “proprietà di fatto” di un be-ne comune e vitale come l’acqua ai privati. E sempre a proposito di etica non bisogna scordarsi che si vota anche sul legittimo impedi-mento, per riaffermare il concet-

to che la legge è uguale per tutti. È chiaro, quindi, che oggi più che mai questa è una tornata referen-daria fondamentale perché si de-cideranno questioni importantis-sime per il futuro del nostro Paese che potrà essere più libero, equo e democratico solo se si farà ar-gine a questa deriva ambientale, economica, sociale e politica che ormai non trova cittadinanza in nessun paese europeo. *presidente dei Verdi del Lazio

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Terra Lazio

Garigliano, la Chernobyl italianaReferendum/3 Perchè gli abitanti della provincia di Latina dovrebbero essere particolarmente motivati a recarsi alle urne

uanti di voi che state leggendo questo gior-nale in questo preciso istante, in questo esatto

mercoledì 8 giugno, sanno che tra soli quattro giorni si andrà alle urne?se la maggior parte di voi avrà un sussulto o rimarrà basito di fronte alla carta fresca di stam-pa del quotidiano significa che siete caduti nella trappola ber-lusconiana: «Meglio andare al mare che votare per i referen-dum».

Marco Piccinelli*

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li abitanti della provincia di Latina hanno o dovreb-bero avere grandi motiva-zioni per votare ai quesi-

ti referendari. Le più importanti redazioni di tv e giornali italiane e straniere si sono occupati della situazione della privatizzazione dell’acqua e in particolare del ca-so Aprilia. nella nostra provincia passare dai servizi di gestione di-

Giorgio Libralato*

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I giovani vogliono decidereReferendum/4 Sul territorio e nei comitati promotori molte ragazze e molti ragazzi animano la campagna

si rischierebbe di avere l’acqua pubblica, il diniego popolare al-le centrali nucleari e - ultimo pericolo non meno importante dei precedenti - la legge ugua-le per tutti.sembra strano ma è difficile far passare il messaggio dell’anda-re a votare proprio ai più giova-ni: sono i più manipolabili del-la società berlusconizzata, so-no i più docili nei confronti di chi li sfrutta e «se rimettessero le centrali nucleari?», «meglio, tanto ce l’abbiamo a 50 chilo-metri dal confine».nel 1917, un “tale” scriveva: «nella città futura la catena so-ciale non pesa su pochi, in es-sa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cit-tadini. non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrificio».Quel tale si chiamava Antonio

Gramsci e lo scriveva in una sua opera di nome “La città fu-tura”. Tanto, troppo attuali le sue parole: chi si «svena nel sa-crificio» sono i comitati promo-tori del referendum, popolati in massa da giovani, quella parte di giovani che non vuole vedere andare il suo paese, la sua città, il suo quartiere alla malora; chi sta alla finestra sono le ammi-nistrazioni regionali, nazionali che hanno fatto di tutto perché non si parlasse di acqua pubbli-ca, nucleare e legittimo impedi-mento.Proprio i giovani si stanno im-pegnando in questa tornata re-ferendaria: i giovani che qual-cuno ha definito “bamboccio-ni”; i giovani che occupano le scuole e le facoltà universita-rie per far sì che il loro avveni-re non venga meno anzi, che sia più radioso; i giovani che fi-no a poco tempo fa erano inde-cisi, che non andavano a vota-

re e che ora, attraverso questo eccezionale strumento di de-mocrazia partecipata, sono più che mai convinti di affermare le proprie idee attraverso la ri-conquista dei beni comuni, co-me l’acqua, che vogliono essere sottratti.I giovani che hanno la schiena spezzata non «dal lavoro di ca-tena», come diceva Rino Gae-tano, ma dal lavoro precario e, di conseguenza, dall’annulla-mento della propria personali-tà. Eppure, dalla rinnovata con-sapevolezza, stanno risorgendo per cercare di costruire qualco-sa di importante anche attra-verso i referendum del 12 e 13 giugno.sì per fermare il nucleare, due volte sì per l’acqua bene comu-ne ed un sì per la legge uguale per tutti. Riappropriamoci dei nostri beni comuni. Andiamo a votare, tutti!

*giovani Verdi del Lazio

e continuano a pagare al comune stesso le bollette in base ai consu-mi e alle tariffe approvate. Difatti il passaggio di gestione è avvenuto senza alcuna comunicazione, av-viso, nessuno ha firmato contrat-ti o presa visione. nessuno era in-formato. Addirittura le convenzio-ni tra la società privata e i comu-ni interessati non sono passate at-traverso i consigli comunali che solo in qualche caso sono stati ra-tificati. La conferenza dei sinda-

ci spesso veniva semplicemente chiamata a ratificare le decisioni della parte privata. Che ha avuto in gestione le reti senza alcun in-vestimento con i comuni che ga-rantiscono i mutui ricevuti dalla parte privata. Passando al nucle-are la provincia è stata interessa-ta dalle attività delle 2 centrali nu-cleari: di Borgo sabotino (vicina al centro di Latina) e del Garigliano (in Campania ma al confine con il sud pontino e con i comuni di Ca-

stelforte e ss. Cosma e Damiano. A febbraio dopo ripetute richieste è stato finalmente pubblicata l’in-dagine epidemiologica nel decen-nio 1997/2006 (quindi a oltre 10 anni dallo spegnimento delle cen-trali nucleari). è stato analizzato solo il raggio di 7 km, ma solo nel comune di Latina. I dati riportano un sensibile aumento della malat-tia della tiroide (uno degli effetti delle radiazioni nucleari) nella po-polazione femminile, nonché l’au-mento di tutti i tipi di tumori nella popolazione maschile, in partico-lare allo stomaco e delle malattie cardiovascolari. Il massimo espo-nente mondiale degli effetti del di-sastro di Chernobyl, il professo-re Jury Bandazhevsky e la moglie Galina (pediatra e cardiologa) ci hanno spiegato la relazione tra ra-diazioni e problemi cardiaci. Che nella popolazione di Chernobyl le malattie cardiache nei bambi-ni hanno una percentuale più al-ta rispetto agli adulti, con conse-guente innesto di by–pass. Man-ca la ricerca delle malattie profes-sionali dovute alle radiazioni, per esempio nei pescatori e nelle loro famiglie. Il Garigliano viene inve-ce definita la Chernobyl italiana con aumento delle radiazioni nel-la zona circostante, l’allagamento della stessa centrale e con nume-rosi casi di malformazione sia tra gli animali che i bambini denun-ciati dal primo antinuclearista ita-liano, l’avvocato Carlo Marcanto-nio Tibaldi. *Pontinia Ecologia e Territorio

Andiamo tutti a votare. Questo sembrano dire

i volontari che cercano di costruire qualcosa

di importante anche attraverso

la consultazione

assunto un impegno a nome del-la Federazione che si tradurrà in azioni concrete affinché le istitu-zioni italiane promuovano norme che consentano il pieno sviluppo delle libertà individuali e l’attua-zione dei principi e dei diritti fon-damentali sanciti dalla Carta dei diritti dell’Unione europea e dai vari trattati. La disattenzione e l’ostruzionismo del Governo e di molte forze politiche nei confron-ti dell’approvazione di leggi con-tro l’omofobia e il riconoscimento dei diritti fondamentali delle cop-pie di fatto pone il nostro Paese fuori dell’Europa. I Verdi rifiutia-no il pregiudizio, l’omofobia, la le-sbofobia e la transfobia e si impe-gnano affianco alle organizzazio-ni Glbt per contrastarli. Parità, di-gnità, laicità non sono slogan ma valori che condividiamo e soste-niamo cosi come i contenuti po-litici, culturali e sociali di un Pri-de a cui chiamiamo a partecipare tutti i nostri simpatizzanti. L’ap-puntamento è alle ore 15:30 all’in-gresso della basilica di santa Ma-ria degli Angeli in piazza della Re-pubblica con i nostri simboli. Info: tel. 333/4881097. *responsabile nazionale politiche

per i diritti civili, il carcere e i migranti dei Verdi

retta dell’acqua all’attuale sistema ha significato l’aumento delle ta-riffe di 3 o 4 volte. senza alcun ri-sultato apprezzabile in termine di efficienza, con il notevole peggio-ramento dei rapporti con gli spor-telli dove chiedere informazioni, con soprusi di vario genere. De-cine di migliaia sono stati i ricorsi contro le bollette e le fatture. Ad-dirittura alcune migliaia di cittadi-ni di Aprilia non hanno mai rico-nosciuto il passaggio di gestione

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mercoledì 8 giugno 201112 >>Ecostyle>>

Il rock preme il tasto del cambiamento

unta al cambiamento il Karel Music Expo di Ca-gliari, non solo per la qua-lità della proposta musi-

cale. Il cambiamento è anche dal punto di vista ambientale pun-tando alla costruzione di un’eco-nomia sostenibile e un mondo denuclearizzato. Da domani se-ra e fino all’11 giugno il quartiere Castello ospita tre giorni di gran-de musica. Sonorità non usuali grazie alla partecipazione di ar-tisti come Lydia Lunch, femme fatale della scena no wave new-yorkese, icona dell’underground americano (il 9 giugno), Hugo Ra-ce e il suo trance industrial blues (venerdì 10 giugno), per conclu-dere con Mick Harvey amico e compagno di avventure musica-li di Nick Cave fin dai tempi dei Birthday Party, poi con iBad Se-eds. Nel mezzo i Tre allegri ragaz-zi morti, Amor Fou, Dorian Gray e tanti altri. «L’intero progetto è basato sull’assioma che la musi-ca si deve ascoltare e non subi-re - spiega Davide Catinari, or-ganizzatore dell’evento e leader dei Dorian Gray - Quella del Ka-rel è una musica che esige l’ascol-to, bypassa le proposte relative a musiche rivolte più alla pan-

Pierpaolo De Lauro

P

Festival Domani prende il via a Cagliari il Karel Music Expo, tre giorni di sonorità non convenzionali con uno sguardo al nostro Pianeta

cia che alla testa. Il nostro Paese è orfano di proposte di qualità». Oltre alla musica incontri e dibat-titi faranno il punto sul Pianeta. «Quest’anno concludiamo la tri-logia dell’energia iniziata due an-ni fa - racconta Catinari - Il primo appuntamento fu con l’energia della terra, il secondo la denucle-arizzazione, ora visto che abbia-mo superato il crinale del ritorno dell’atomo, almeno spero, si par-la dello “shifting”, il cambiamen-to». Si parte dall’economia delle imprese offrendo spazio alle nuo-ve attività nell’ambito web, tecno-logie sostenibili, bio e nano tec-

nologie e l’innovazione sociale. «È una specie di scouting per tro-vare imprese giovani e offrire un finanziamento», spiega Catina-ri. Il secondo appuntamento sarà Crea sulla creatività nell’impresa come volano di cambiamento lo-cale. Nel terzo il futuro si decline-rà in un ambito un po’ particola-re che supera i parametri scienti-fici. «Si affronteranno conoscen-ze che derivano dallo studio della paleoarcheologia e dagli indizi la-sciati dalle antiche civiltà sumere e precolombiane - conclude Cati-nari - ma nulla a che vedere con le previsioni sul 2012».

Riciclare, riusare, ridurre i consumi, cambiare il nostro stile di vita: tutti comporta-menti virtuosi che alla fine vengono premiati. Non solo da un futuro migliore. Giunge alla seconda edizio-ne il premio Non sprecare, un evento ideato e organiz-zato dallo scrittore Antonio Galdo autore del libro Basta Poco (Einaudi). Il premio ha come finalità la promozio-ne e la valorizzazione del-le buone pratiche spingen-do alla riscoperta delle cose semplici e a evitare i consu-mi superflui. Questo lo spi-rito con cui nasce il premio articolato in quattro sezio-ni: personaggio; istituzioni, enti e associazioni; imprese

e scuole. Il riconoscimento verrà assegnato a persone fi-siche e/o giuridiche che ab-biano realizzato, nel corso dell’ultimo anno a decorre-re dalla data di consegna del Premio, originali e utili ini-ziative antispreco.Le proposte dovranno per-venire entro il 30 settem-bre 2011, all’indirizzo di po-sta elettronica [email protected] oppu-re all’indirizzo Premio Non Sprecare, Via Sardegna, 55 – 00187, Roma.Per tutte le sezioni, la con-segna del premio avverrà nell’ambito del Festival del-la Scienza di Genova, che si svolgerà alla fine di ottobre 2011.

Un premio per non sprecare il futuro

Concorsi

Emissioni Live

Tra tour e trasporti la grande musica ha il suo peso sull’am-biente. In aiuto agli artisti Ups e Live Nation Entertainment, società mondiale di organiz-zazione di eventi hanno sigla-to una accordo per azzerare l’impatto della grande musi-ca. UPS è ora l’unico sponsor del settore logistico, spedizio-ni e consegna pacchi a livel-lo globale di Live Nation e entrambe le socie-tà si impegnano a ridurre i rifiuti e a utilizzare pro-dotti e servizi più efficienti in tut-ti i tour ed even-ti. Come parte della partner-

ship, UPS sta lanciando un nuovo programma di soste-nibilità creato esclusivamen-te per l’industria della musi-ca, offrendo agli artisti che lo vorranno un accurato calcolo certificato del loro attuale im-patto in termini di CO2. Svi-lupperà inoltre piani su misu-ra che ottimizzino il network

integrato e multi-modale di UPS al fine di ridur-

re le emissioni e controbilance-

rà infine le emissioni ri-manenti ac-quistando compensa-

zioni certi-ficate.

Ups e Live Nation riducono l’impatto Una stagione

a suon di bigPer tutta l’estate la Casa del Jazz di Roma apre le sue porte alla grande musica. Tra gli ospiti Stewart Copeland, John McLaughlin e il meglio della scena indipendente italiana

a musica a Roma ha tro-vato la sua Casa. Rock, pop, blues, incursioni prog e, ovviamente tan-

to grande jazz passando dai Poli-ce alle Orme, da Joan as a police women agli standard di Lino Pa-truno. La Casa del Jazz apre le sue porte per tutta l’estate al mondo della musica, ospitando un car-tellone da far invidia alle più bla-sonate rassegne musicali. Si par-te il 21 giugno, giornata europea della musica con un evento spe-ciale “Body and Soul Tribute” tri-buto a Michel Petrucciani con una superband composta da Rita Marcotulli, Aldo Romano, Furio Di Castri, Manhu Roche, Flavio Boltro, Eric Legnini, Pippo Ma-tino e Francesco Cafiso. Un pro-getto nato per promuovere il film del regista, Michel Petrucciani-

L Body & Soul di Michael Radford che narra la vita e la carriera del grande musicista jazz scompar-so nel 1999. Altro appuntamen-to da non perdere sarà il 24 giu-gno con l’arrivo alla Casa del Jazz di Stewart Copeland che, con un concerto eclusivo, ripercorrerà il repertorio dei Police in compa-gnia di Niccolò Fabi, Vittorio Co-sma, Gianni Maroccolo, Armand Sabal Lecco e Mauro Refosco. A Luglio, invece, iniziano gli ap-puntamenti con le leggende del-la chitarra con l’arrivo di di John McLaughlin (18 luglio), Robben Ford (12 luglio), Electric Hot Tu-na (21 luglio) e Steve Lukather (4 agosto). A settembre tuffo negli anni Set-tanta con Progressivamente, spazio dedicato al grande prog rock. Sul palco saliranno Le Or-

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mercoledì 8 giugno 2011 13>>Ecostyle>>

C’erano una volta Louis Pri-ma e Keely Smith, la “coppia del secolo”. Il grande perfor-mer italo-americano che ha fatto ballare gli States dagli anni Trenta ai Cinquanta e la compagna di duetti dall’ugo-la d’oro, nonché quarta mo-glie dell’artista. Di Prima ri-cordiamo pietre miliari del-lo swing come “Just a gigolo” e “Sing sing sing”, o gli scan-zonati episodi italianeggian-ti “Zooma zooma” e “Oh Ma-

rie”, ma anche un pugno di trascorsi cinematografici: è lui la voce dello scimmione re Luigi ne Il libro della giungla, men-tre con la Smith interpretò nel 1959 la pellicola Hey Boy! Hey Girl!, anche nome di una loro celebre canzone e titolo scel-to per lo “strillo” di una copertina decisamente vintage dal più degno e celebrato erede di quel periodo entusiasman-te: Ray Gelato. Psysique du role crooneristico, voce e no-me d’arte ricalcati sulla leggenda Prima, energia e carisma da showman consumato, fanno da molti anni del britanni-co Gelato (insieme alla sua fida big band The Giants) l’ulti-mo baluardo del jazz classico, quello danzereccio, frequen-tato su qualsiasi ritmo e variazione sul tema, guadagnan-dosi il giusto appellativo “The goodfather of swing”. È con il suo proverbiale spirito giocoso e guascone che il “padrino” fa rivivere, nel nuovo scintillante disco, Hey Boy! Hey Girl! (Doble Scoop/Egea), la golden age dei duetti, scegliendo co-me damigella d’onore la statunitense Kai Hoffman, voce im-pertinente e capello biondo platino, animatrice doc come lui dei principali club e festival del genere, da Londra al re-sto del mondo. Da “I’ve got you under my skin” a “The lady is a tramp”, da “If I didn’t care” a “I’m in the mood for love”: un carrellata di evergreen fedelmente riproposti, capaci ancora di far saltare sulla sedia e di scatenare fiumi di nostalgia per il buon vecchio jukebox.

L’era dello swing al gusto di Gelato

Giradischi Cinema

me (10 settembre), Ozric Tenta-cles (7 settembre), Rita Marcotul-li “Omaggio ai Pink Floyd”(6 set-tembre), Goblin… Rebirth (8 set-tembre) e tanti altri. Dagli anni Settanta al duemila il salto è bre-ve grazie alla collaborazione con il Circolo degli artisti che dal pri-mo al cinque luglio organizzerà, la rassegna “Soluzioni Semplici”, con Le Luci Della Centrale Elet-trica, Brunori Sas, Valentina Lupi,

Marta Sui Tubi, Il Pan del Diavo-lo, I Cani, The Jacqueries, A Clas-sic Education, Offlaga Disco Pax, Paolo Benvegnù, Joan As Police Woman e Nada. Nel car-tellone, ovviamente, spazio an-che al grande jazz, i nomi come sempre di tutto rispetto: da Ed-die Palmieri a Joe Lovano, da Omar Sosa a Sarah Jane Morris. La grande musica ha trovato la sua Casa, del Jazz. p.d.l.

di Diego Carmignani di Alessia Mazzenga

Philippe Le GuayLe donne del 6° piano

o ho scelto le donne. Oggi il cine-ma, anche in Francia, è prevalente-mente maschile: e parlando di uo-mini si deve parlare spesso di guer-

ra, di prigioni, di monasteri, il produttore di questo film è lo stesso di Uomini di Dio. Io preferisco le donne». Racconta Philippe Le Guay, il regista francese della nuova comme-dia romantica, Le donne del 6° piano, che ve-dremo da venerdì prossimo in sala. Con pro-tagonista il bravo Fabrice Luchini, nelle vesti del ricco borghese Jean-Louis Joubert, agen-te di cambio ligio al lavoro e ai doveri familia-ri, la storia, infatti, affianca all’unico uomo in scena ben sei donne: la moglie, l’algida e snob Suzanne e le simpatiche e vitali donne del 6° piano, appunto: Carmen, Dolores, Pilar, Con-cepcion e soprattutto la bellissima Maria. Do-mestiche spagnole emarginate e relegate nel-la soffitta dell’elegante palazzo borghese, co-strette a vivere nell’indigenza ma per niente demoralizzate. Tutto l’opposto dei due ric-chi coniugi annoiati e invecchiati anzitem-po. L’arrivo di Maria in casa dei Joubert scon-volgerà molto prevedibilmente le loro vite e soprattutto quella di Jean, che finalmente si convincerà a cambiare vita.L’azione si svolge negli anni ‘60, che il regista rappresenta in tutto il loro asfittico perbeni-smo pre-Sessantotto negli arredi di casa e nel modo di vestire eccessivamente paludato dei ricchi borghesi. E la simpatia è tutta per le al-legre domestiche costrette ad emigrare dalla violenta Spagna franchista. Ma il tentativo di arricchire di contenuto sociale una comme-dia romantica da parte del regista, ricorren-do anche al tema delle difficoltà d’integrazio-ne, non serve a tenere viva l’attenzione per un film la cui leggerezza non è certo il peccato peggiore. Anzi. Perché pur nella sua prevedibilità l’inizio del-la storia godeva di un ritmo scanzonato go-dibilissimo, che a mano a mano si perde pro-prio nel noioso perbenismo che il raccon-to vorrebbe criticare. Da lì allo sciorinare le-zioncine di vita decisamente poco originali il passo è breve e basta ad affossare definitiva-mente il tutto.

Esce in sala il prossimo fine settimana l’ultima commedia con Fabrice Luchini. Leggera e romantica perde di freschezza quando rallenta il buon ritmo iniziale e si sofferma a tratteggiare buoni sentimenti

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HO SEDOTTO E ABBANDONATOMA NON IL MIO CANE.

Sterilizza il tuo cane e il tuo gatto. Il mIglIor modo per combattere l’abbandono è la SterIlIzzazIone.

Rocco Siffredi per Ass. Animalisti Italiani Onlus

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mercoledì 8 giugno 2011 15>>Commenti>>

Economia ed ecologia al Festival di Trento 2012

Organo ufficiale d’informazionedella Federazione dei VerdiReg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 c. 1 DCB - RomaLa testata fruisce dei contributidi cui alla legge 7/10/ 1990 n. 250via del Porto Fluviale, 9/a - 00154 Romatel. 06.45.47.07.00 - fax [email protected] - www.terranews.it

Direttore responsabile: Luca BonaccorsiCondirettore: Enrico FontanaDirettore editoriale: Giovanni NaniVicedirettori: Vincenzo MulèValerio Ceva GrimaldiRedazione: Rossella Anitori, Diego Carmignani, Susan Dabbous, Pierpaolo De Lauro, Alessandro De Pascale, Alessia Mazzenga, Alessio Nannini, Paolo Tosatti, Federico Tulli Grafica: Andrea Canfora, Alessio Melandri,Gianluca Rivolta, Monica Di BrigidaIllustrazioni: Alessandro Ferraro

Web content management: Francesca RicciComitato scientifico: Vanni Bianchi, Angelo Bruscino, Valerio Calzolaio, Marcello Cini, Franco Corleone, Derrick de Kerckhove, Anna Donati, Gianluca Felicetti, Vincenzo Ferrara, Paolo Galletti, Marco Gisotti, Carlo Alberto Graziani, Umberto Guidoni, Giulio Marcon, Stefano Masini, Gianni Mattioli, Giorgio Parisi, Francesca Sartogo, Eddy Salzano, Danilo Selvaggi, Massimo Serafini, Alex Sorokin, Mario Tozzi undicidue srl via del Porto Fluviale, 9/a - RomaPresidente: Luca LaurentiAmm. delegato: Roberto PresciuttiConsiglieri: Luca Bonaccorsi, Roberto Presciutti

Stampa: New Poligraf Rome srl Stabilimento: via della Mola Saracena Fiano RomanoDistribuzione: S.E.R. srl - Tel. 081-5845742E-mail: [email protected] di pubblicità:Poster pubblicità & P.r. srlSede legale, direzione generale:via Angelo Bargoni, 8 - 00153 - romaTel.06 68896911 - Fax 06 58179764E-mail: [email protected]

Chiuso in redazione alle ore 19.00

Tutto ciò specialmente in un’epoca in cui le scienze economiche sono sotto-poste ad un forte vaglio critico rispet-to ai catastrofici eventi mondiali degli ultimi anni). La stessa partecipazione di alcuni espo-nenti politici è stata influenzata da que-sto approccio critico e problematico: penso alla grande questione dell’immi-grazione e all’intervento sia di Emma Bo-nino, forte di una significativa esperien-za anche internazionale, sia del ministro leghista Maroni, che ha dovuto riserva-re ad una successiva iniziativa di partito i toni più propagandistici, dedicando in-vece al Festival una riflessione più paca-ta e riflessiva. Da ultimo, ma non ultimo per importanza – visto che sono il tra-mite essenziale con un’opinione pubbli-ca più ampia -, va anche rilevato il ruo-lo importante che hanno svolto i diret-tori dei quotidiani e molti altri giornali-sti, diventando gli interlocutori primi dei vari docenti e contribuendo a facilitare l’accostamento dei molti cittadini inte-ressati anche a tematiche spesso com-plesse e di non facile divulgazione.Ovviamente – e non potrebbe essere al-trimenti – essendo stati promossi deci-ne di appuntamenti (spesso in contem-poranea o in rapidissima successione),

ci sono state molte luci e anche qualche ombra, ma è davvero miope ridurre po-lemicamente un evento di tale ricchez-za e complessità, che si rinnova ormai da sei anni con un riconoscimento cre-scente, ad una “passerella”, come ha in-cautamente dichiarato un parlamentare leghista, forse geloso di tanta partecipa-zione popolare.Dopo questa sintetica riflessione sul passato di questi primi sei anni, mi sento di fa-re “in punta di penna” una proposta per il fu-turo, e cioè per l’edi-zione del prossimo an-no 2012. Mi rivolgo pri-ma di tutto ai beneme-riti promotori del Fe-stival: l’editore Later-za, l’economista Boe-ri, il presidente dell’Università Cipollet-ta, oltre che naturalmente al presiden-te della Provincia Dellai e all’assessore alla cultura del Comune di Trento Mae-stri. Ma mi rivolgo pure all’attenzione dei tanti cittadini che anche quest’anno, co-me negli anni scorsi, hanno partecipa-to da tutta Italia al Festival, soprattutto apprezzandone la capacità di rapporta-re i temi in discussione alle questioni più

rilevanti sul piano nazionale, europeo e anche mondiale.L’anno prossimo, nel 2012, saranno pas-sati quarant’anni dalla prima Conferen-za mondiale sull’ambiente, che si tenne a Stoccolma nel 1972, a cui poi seguiro-no nel 1987 il Rapporto Bruntland sul-lo “sviluppo sostenibile”, la nuova Con-ferenza mondiale di Rio de Janeiro nel 1992 e dieci anni dopo, nel 2002, l’ulti-

ma Conferenza mon-diale sull’ambiente di Johannesburg in Su-dafrica. A cadenza di dieci anni (ma inter-vallate da molte altre conferenze mondiali, soprattutto sui cam-biamenti climatici), anche l’anno pros-simo l’Onu dovreb-

be promuovere la nuova Conferenza mondiale, probabilmente di nuovo in Brasile.Il 2012 sarà dunque un anno cruciale per la questione ecologica sul piano mon-diale, sia nel ricordo del quarantenna-le della prima conferenza di Stoccolma, sia per le nuove sfide del “futuro soste-nibile” che sono davanti all’intero piane-ta Terra nel rapporto tra sviluppo eco-

nomico e sostenibilità ecologica. Del re-sto, il 1972 era stato anche l’anno di pub-blicazione, per conto del “Club di Roma” fondato da Aurelio Peccei (un grande in-dustriale diventato ecologista ante litte-ram), del rapporto su I limiti dello svilup-po. In realtà, il titolo in inglese recitava più esattamente The limits to growth, fa-cendo riferimento al concetto di “cresci-ta” più che di sviluppo. Un rapporto che ha poi dimostrato anche i suoi deficit previsionali, ma che all’epoca aprì per la prima volta in modo dirompente sul pia-no internazionale un dibattito scientifi-co e culturale destinato ad attraversare i decenni, fino ai nostri giorni.Questi scarni riferimenti fanno capi-re l’enorme attualità, e la portata dav-vero internazionale, che potrebbe ave-re la decisione del comitato promoto-re di dedicare il Festival del 2012 al te-ma “economia ed ecologia”, affrontan-do tutti gli aspetti e le problematiche dello “sviluppo sostenibile”, meglio an-cora del “futuro sostenibile”, in tutte le loro dimensioni: economiche, ecologi-che, sociali, storiche, politiche, antro-pologiche, culturali, ma anche lettera-rie e giornalistiche, oltre che filosofiche e persino teologiche. Una proposta che mi auguro possa essere ascoltata.

Boato dalla prima

Call center in Albania: Teleperformance precisa

Nell’articolo “Call center, fuga in Albania” a firma di Marco Piccinelli pubblicato da Terra il 1° giugno 2011, è stato dato spa-zio ad affermazioni non veritiere, più volte smentite in passato, e a ragionamenti fal-laci e fuorvianti. Non risponde infatti asso-lutamente al vero che sia in atto un pro-cesso di delocalizzazione volto a ridurre l’occupazione in Italia a vantaggio dellafiliale albanese del Gruppo Teleperfor-mance. Ciò che è stato scritto è frutto di un’analisi non solo superficiale, ma anche malevola, dato che non tiene conto del-le numerose precisazioni fatte dall’azien-da su questo punto: uno per tutti il comu-nicato del 17 maggio 2011, ripreso ampia-mente dalle agenzie di stampa nazionali, nel quale si afferma con chiarezza che «gliesuberi non derivano dalla delocalizza-zione». Nell’articolo, inoltre, si porta avan-ti una tesi basata su un ragionamento del tutto fallace: si sostiene che per mantenere i posti di lavoro in Italia, i dipendenti di Te-leperfomance dovrebbero adeguarsi ai sa-lari dell’Albania, un paese completamente diverso per regime contrattuale e per costo della vita. Nessuna proposta di questo ge-nere è stata avanzata dall’azienda, che at-tualmente occupa circa 3.000 dipendenti a tempo indeterminato che percepiscono il salario previsto dal contratto collettivo di lavoro delle Tlc, ed oltre a questi circa 800 lavoratori a progetto con una retribuzio-ne come mix di una componente fissa ora-ria e una variabile legata alle performance, stabilite di volta in volta con i nostri clien-ti in base alle specifiche commesse ed atti-vità (le più qualificate ed interessanti con-sentono guadagni sino a 1.000/1.200 euro mese). L’azienda è da sempre impegnata sia alla difesa dei livelli occupazionali che della propria quota di mercato, questo in un settore privo di regole come quello dei

call center che tende a premiare chi opera nelle zone d’ombra e a punire invece chi, come Teleperformance, ha stabilizzato i propri lavoratori sin dal 2007, prima socie-tà a rispondere alla Circolare Damiano del 2007 attraverso una procedura di stabiliz-zazione che ha comportato la creazione di oltre 3 mila posti di lavoro stabili.

Paolo SarzanaDirettore Marketing, Comunicazione

& Affari Istituzionali Teleperformance Italia

le vongole di porro

Segnalo l’articolo del vice direttore del Gior-nale Nicola Porro pubblicato il 26 maggio (presente anche sul blog), intitolato “Fin-cantieri e la demagogia”. Porro scrive: «A Napoli anche i muri sanno che il problema principale è quello dei rifiuti. Il centro de-stra propone la costruzione di un termo-valorizzatore. De Magistris (il magistrato che rifiuta etichette) pensa alla green eco-nomy. A soli pochi chilometri di distanza, a Salerno, proprio grazie a un termovalo-rizzatore e a un ottimo sindaco di sinistra il problema è stato risolto. Cosa è più faci-le “narrare”? La capitale del Sud immersa nel verde di un ecologico contrasto ai ri-fiuti o la costruzione di un impianto che li bruci? State certi che la green economy ac-chiappa. Ma state anche certi che tra quat-tro anni, con soluzioni così, ci ritroveremo punto e a capo». Ora a Salerno non c’è al-cun termovalorizzatore; l’unico presente in Campania è quello di Acerra (lo sanno anche le pietre, ma Porro no, e non si cu-ra di verificare se quello che afferma è ve-ro). A Salerno invece c’è l’unico impianto di compostaggio funzionante della Cam-pania. Quindi i fatti contraddicono l’argo-mentazione di Porro e suffragano l’impo-stazione di De Magistris, che appunto di-ce: «Niente inceneritore ma raccolta diffe-renziata porta a porta e impianti di com-

postaggio». Se Salerno ha risolto il proble-ma rifiuti così, e anche Porro lo afferma, perché non può risolverlo Napoli?

Pio Russo KraussNapoli

Firenze e i contratti dei dirigenti

La Corte dei Conti ha confermato che i di-rigenti a contratto devono sottostare al tet-to massimo dell’8% rispetto ai posti di qua-lifica dirigenziale secondo la Riforma Bru-netta e che il vincolo delle nuove assunzio-ni o i rinnovi dei contratti per le figure di-rigenziali a contratto devono rientrare nel limite del 20% della spesa corrispondente alle cessazioni intervenute nell’anno pre-cedente così come affermato dalle senten-ze dei giudici contabili di Piemonte, Lom-bardia, Emilia Romagna e Campania nel 2011. Rispondere, come ha fatto il Vicesin-daco Nardella, che c’è ancora un dibattito nell’Anci e nell’Upi che hanno chiesto di elevare la percentuale al 18% e rinviando a quando saranno scaduti i contratti del Comune per verificare la situazione del caso di Firenze non ci trova affatto d’ac-cordo. Affrontare così la vicenda solle-vata dal parere della Corte dall’Ammini-strazione comunale non ci sorprende ma ci rammarica vedere che di fronte a delle obiezioni precise si sia preferito rinviare. Oggi presenteremo un’interrogazione per sapere quali sono le percentuali del Co-mune di Firenze rispetto ai parametri im-posti a livello nazionale. Infine rimanda-re alla Commissione Bilancio le questioni inerenti il salario accessorio per il perso-nale dipendente e dire che la riunione tra Rsu e Comune è ancora in corso e non ci si vuol esprimere è ridicolo.

Tommaso GrassiConsigliere comunale Lista Spini per Firenze

Il prossimo sarà un anno cruciale per la questione ecologica sul piano globale, a 40 anni dalla prima Conferenza mondiale sull’ambiente

Page 16: TERRA - quotidiano del 08/06/2011

mercoledì 8 giugno [email protected]@terranews.it

Rom, fermiamo i pregiudizii chiamiamo zingari, ma i Rom, i Sinti e i Cammi-nanti sono un popolo ric-co di storia e tradizioni,

arrivato in Europa, dalla piana del Gange più di 600 anni fa. Un po-polo tutt’altro che nomade e apo-lide: stanziale è l’80% dei Rom e dei Sinti che vivono in Europa, se-condo l’indagine della Commis-sione diritti umani del Senato. è cittadino italiano – dice l’Opera Nomadi - oltre la metà dei Rom che vivono nel nostro Paese; l’altra metà viene dai Balcani o dalla Ro-mania. Un popolo di bambini. So-lo il 2,8% dei Rom che vive in Italia ha più di 60 anni. Sono calderai, ramai o circensi. Ma come vivo-no, chi sono, cosa vogliono i Rom che vivono in Italia? Perché qua-si un italiano su due (dati Euro-barometro, ndr) si dichiara “a di-sagio” con l’idea di avere un Rom come vicino di casa, contro una

Francesco A. De Stefano

L

Incontro Il 16 giugno a Napoli si svolgerà NewsRom, una tavola rotonda promossa da Commissione Ue, Odg nazionale e regionale, Fnsi e Assostampa per sollecitare una riflessione nel mondo dell’informazione

Referendum. Un termine che riprende il gerundio la-tino del verbo refero, “rife-risco”. Inteso dalla Costitu-zione, art. 75, come il riferi-re, senza intermediari, il no-stro parere a chi è stato elet-to alla guida del Paese. Ma è un riferire non limitato al mero senso di dire la pro-pria: porta con sé una for-za ed un vigore instillatogli dai padri fondatori. Quella dell’obbligo ad essere ascol-tati perché il popolo è so-vrano. Strumento di demo-crazia perfetta come sot-tolinea Rensi ne “La demo-crazia diretta”. In una socie-tà che ha fatto della delega il suo baluardo di derespon-sabilizzazione a oltranza, quella che si offre il 12 ed il 13 giugno è un’opportunità per tutti. Quella di far i con-ti con la propria coscien-za civica. Quella stessa che fu data per scontata da chi scrisse la Costituzione im-maginando di consegnar-la ad un popolo responsabi-le. Un popolo che usciva di-laniato da una guerra di po-chi ma dove a pagare furono in molti. Oggi il rischio è che il popolo sia dimentico della sua responsabilità di gover-no. Una responsabilità che ci auguriamo di leggere rin-novata nelle urne. Con un popolo che rinuncia ad una giornata di mare in favore della propria dignità.

Luca Mattiuccidirettore responsabile Comunicare il Sociale

Il 12 e il 13tutti al voto

Referendum

Un’Italia aggressivana “crisi antropologica” sta cambiando in pro-fondità il tessuto sociale italiano, rendendolo più

fragile, aggressivo e dipenden-te. Il Censis propone alcune nuo-ve chiavi di lettura del disagio nel primo rapporto di un mese dedi-cato ai temi sociali. Il titolo è “La crescente sregolazione delle pul-sioni” e racconta di un’Italia che riduce il controllo sulle pulsioni con conseguenze nefaste. Le mi-nacce e le ingiurie sono cresciute del 35% negli ultimi cinque anni così come le lesioni e le percosse (+ 26,5%). Il Censis parla di «una società sempre più orizzontale, in cui il “deserto” cresce, in cui so-no sempre più labili i riferimenti

Giulio Sensi*

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Il dato Minacce e ingiurie cresciute del 35% negli ultimi 5 anni. Lesioni e percosse +26,5. Cadono confini sociali e aumentano le violenze. Il nuovo rapporto del Censis

valoriali e gli ideali comuni, in cui è più debole la consistenza dei le-gami e delle relazioni sociali». Le pulsioni sono il frutto di un allen-tamento delle regole basilari del vivere quotidiano in cui fra le per-sone viene meno il rispetto per i propri simili. Cadono i filtri e au-mentano le violenze fra cui quelle sessuali, domestiche e condomi-niali. Secondo il Censis, l’esempio più puro dell’allentamento delle regole si trova nella crescita del-la pericolosità sociale del con-sumo di sostanze come droga e alcol. Le persone in trattamen-to nei Sert in Italia sono più di 168mila ed è aumentata la quota di coloro che sono presi in carica per consumo di cocaina (+2,5%). Così come le patologie da gioco che colpiscono sempre più per-

sone, in particolare i giovani. La “relazionalità virtuale” poi, facili-tata dall’esplosione di facebook che conta 19,2 milioni di utenti, accelera proprio nel mondo vir-tuale questi fenomeni. Ma la di-mensione più narcisistica del-le pulsioni è legata al bisogno di apparire: 450.000 sono stati gli in-terventi di chirurgia estetica nel 2010 in Italia; anoressia e bulimia sono le prime cause di morte tra le giovani di 12-25 anni, ne sono colpite circa 200mila donne. Infi-ne la dimensione più distruttiva delle pulsioni si ritrova nel boom delle forme di depressione: le do-si giornaliere di antidepressivi so-no passati da 16,2 a 34,7 per 1.000 abitanti (+114,2%).

*Volontariato Oggi

Un sistema di 20.500 cooperative ade-renti, 535.000 persone occupate (contro i 507.000 di due anni fa, cioè il 5,5% in più), 61 miliardi di euro di fatturato e 3.130.000 soci. Inoltre è donna il 59% degli occupa-ti e il 22% sono stranieri (di provenienza Ue il 9,5%, extra Ue il 12,5%). Sono que-sti i numeri di Confcooperative, resi no-ti ieri dal presidente Luigi Marino in oc-casione dell’assemblea nazionale che ri-sponde così alla crisi economico finan-ziaria: «La cooperazione italiana con il + 5,5% di occupazione negli ultimi due an-ni è in controtendenza nel mondo eco-nomico-finanziario che dopo i subprime

e la bolla immobiliare negli Usa non sa-rà mai più come prima». «Le cooperati-ve italiane - continua Marino- hanno una potenzialità industriale di grande livello ma non hanno accesso a mezzi finanzia-ri proporzionati. Chiediamo una politica di concorrenza, di legalità, di parità di ac-cesso agli strumenti disponibili». Dichia-razioni, in linea con quelle di Banca Eti-ca, che si alzano come una sola voce per gridare ad una parità di gioco con il “for profit” che si è mostrato, stando ai bilan-ci, meno affidabile del Terzo Settore.

Alessandro Barba

media Ue del 24%? Queste le do-mande al centro del terzo ed ulti-mo incontro di “NewsROM. Infor-mare senza pregiudizi”, una gior-nata sul mondo Rom destinata ai giornalisti, organizzata dall’Asso-ciazione Giornalisti Scuola di Pe-

rugia nell’ambito del-la Campagna Dosta! promossa dal Consiglio d’Europa, coordina-ta e finanziata dall’Ufficio nazio-nale Antidiscriminazioni razziali (Unar) che si terrà a Napoli il pros-simo 16 giugno presso il centro

congressi Hotel Mediterraneo di Napoli (Via Ponte di Tappia n. 25), dalle ore 9.30 alle ore 14. L’iniziati-va, patrocinata dalla Commissio-ne Ue, Ordine dei giornalisti, Fnsi, Ordine dei giornalisti della Cam-pania, Assostampa campana, ve-drà il susseguirsi di interventi di spessore tra cui quelli di Mara Carfagna, ministro per le Pari op-portunità, Ottavio Lucarelli, Pre-sidente Ordine dei giornalisti del-

la Campania e Vincen-zo Colimoro, Presiden-te Assostampa Campa-nia «Innanzitutto ringra-zio i ragazzi della Scuola di Perugia per aver scelto Napoli come sede di uno degli incontri itineranti – dichiara Ottavio Luca-

r e l l i Presidente dell’ ODG della Campania – ma soprattutto rivol-go un appello ai tanti colleghi del-la Regione affinchè partecipino numerosi ad un momento di con-fronto e di crescita collettiva».

Confcooperative,crescono gli occupati

L’Osservatorio Vesuviano e la SIGEA - Sezione Campania/Mo-lise bandiscono un concorso fotografico dal titolo “Passeggian-do tra i Paesaggi vulcanici”. Il concorso è finalizzato alla pub-blicazione del calendario 2012 dell’Osservatorio Vesuviano. La partecipazione è gratuita. Per scaricare la domanda di parteci-pazione ci si può collegare al sito www.ov.ingv.it Le fotografie dovranno pervenire entro il 31.08.2011.

Si terrà Il prossimo 10 giugno alle 18, nei saloni dello Sheraton Nicolaus Hotel di Bari, la cerimonia di premiazione della terza edizione del concorso internazionale “Giornalisti del Mediter-raneo”. Tra i giornalisti che riceveranno il premio “Caravella del Mediterraneo” Giuseppe De Tomaso, direttore Gazzetta del Mez-zogiorno; Luigi Contu, direttore Ansa; Riccardo Iacona, condut-tore Presadiretta RAI 3. Info www.terradelmediterraneo.it

Si terrà a Napoli il 10 e 11 giugno dalle ore 10.30 presso l’Hotel Ra-mada il IV Congresso Nazionale “Turismo Sociale strumento di conoscenza per un nuovo umanesimo”. L’iniziativa è promossa dal CT Acli. Intervengono, tra gli altri: Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli, Gianni Pittella, Vicepresidente vicario Parlamento eu-ropeo e Pasquale Orlando, Acli. Info: [email protected]

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Rom in piazza. A destra, il presidente dell’Odg Campania Ottavio Lucarelli