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Introduzione Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico del Comune di Monte Argentario (GR) Studio di Incidenza SIR 125 Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola (SIC-ZPS IT51A0025) ottobre 2013

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  • Introduzione

    Comune di Monte Argentario

    Variante al Piano Strutturale e al

    Regolamento Urbanistico

    del Comune di Monte Argentario

    (GR)

    Studio di Incidenza

    SIR 125 Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e

    Argentarola (SIC-ZPS IT51A0025)

    ottobre 2013

  • Introduzione

    SOMMARIO

    1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................. 4

    2. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO ED ASPETTI METODOLOGICI ................... 7

    2.1 RIFERIMENTI NORMATIVI .................................................................................................... 7 2.1.1 Quadro di riferimento della Rete Natura 2000 e recepimento nazionale e regionale ................................ 7 2.1.2 Quadro di riferimento per la procedura di valutazione di incidenza di un Piano .................................... 11

    2.2 ASPETTI METODOLOGICI ................................................................................................... 13 2.2.1 La procedura di analisi adottata ............................................................................................................... 13

    3. VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO .......... 17

    3.1 DESCRIZIONE SINTETICA DELLA VARIANTE ................................................................ 17

    4. DESCRIZIONE GENERALE DEL SIR 125 (SIC-ZPS IT51A0025) MONTE ARGENTARIO, ISOLOTTO DI PORTO ERCOLE E ARGENTAROLA .................................................................... 20

    4.1 Localizzazione e Tipologia ....................................................................................................... 20 4.2 Descrizione generale ................................................................................................................. 20 4.3 Descrizione naturalistica dell’area oggetto di intervento .......................................................... 21

    5. VERIFICA (SCREENING): VALUTAZIONE SINTETICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEI POSSIBILI EFFETTI .............................................................................................................................. 22

    6. DESCRIZIONE ANALITICA DEL SIR (SIC-ZPS IT51A0025) MONTE ARGENTARIO, ISOLOTTO DI PORTO ERCOLE E ARGENTAROLA .................................................................... 23

    6.1 HABITAT DI INTERESSE ...................................................................................................... 23 6.2 FLORA DI INTERESSE .......................................................................................................... 27 6.3 FAUNA DI INTERESSE .......................................................................................................... 34

    7. LE NORME TECNICHE DA ADOTTARE PER LA CONSERVAZIONE DEL SITO .......... 39

    8. INCIDENZA DELLA VARIANTE ............................................................................................... 43

    8.1 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI O PROGETTI PRESENTI O PREVISTI SUL SITO ................................................................................................................... 49

    9. MISURE DI ATTENUAZIONE .................................................................................................... 50

    10. ELENCO DEGLI ESPERTI .......................................................................................................... 53

    11. BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................. 54

    TABELLE

    TABELLA 1 CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL'INCIDENZA E RELATIVI INDICATORI ......................... 15 TABELLA 2 HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO PRESENTI NEL SITO, RELATIVA COPERTURA PERCENTUALE E

    VALUTAZIONE DEL SITO ........................................................................................................................................... 23 TABELLA 3 SPECIE DI FLORA DI INTERESSE COMUNITARIO ................................................................................................ 27 TABELLA 4 SPECIE DI FLORA DI INTERESSE REGIONALE ..................................................................................................... 27 TABELLA 5 RAPPORTO TRA SPECIE DI FLORA DI INTERESSE E HABITAT .............................................................................. 29 TABELLA 6 ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA PRESENTI NEL SITO ............................................................................... 31 TABELLA 7 SPECIE DI AVIFAUNA DI INTERESSE (COMUNITARIO E/O REGIONALE) E SPECIE MIGRATRICI NON DI

    INTERESSE ................................................................................................................................................................ 34

  • Introduzione

    TABELLA 8 RAPPORTO TRA SPECIE DI FAUNA DI INTERESSE ED HABITAT - STATO DI CONSERVAZIONE* ............................ 36 TABELLA 9 ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FAUNA PRESENTI NEL SITO............................................................................... 38 TABELLA 10 STATO DI CONSERVAZIONE NAZIONALE (REGIONE BIOGEOGRAFICA MEDITERRANEA), QUALITÀ E

    VULNERABILITÀ REGIONALE DEI DUE HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO E REGIONALE PRESENTI

    NELL’AMBITO URBANO. ............................................................................................................................................ 44

  • Introduzione

    1. INTRODUZIONE

    Il presente Studio di Incidenza è riferito alla Variante al Piano Strutturale e al Regolamento

    Urbanistico del Comune di Monte Argentario, relativa a modifiche dell’UTOE 2 “Terrarossa”

    inerenti l’individuazione di un ambito urbano a Terrarossa, lungo l’asse di Via

    dell’Acquedotto Leopoldino, ai fini dell’ampliamento della struttura ricettiva dell’“Argentario

    Resort Golf & Spa”.

    Lo Studio di Incidenza si rende necessario per la presenza del Sito di Importanza Regionale

    (SIC e ZPS IT51A0025) “Monte Argentario”, all’interno dei quali ricade il campo da golf e

    l’area oggetto di Variante.

    Le trasformazioni territoriali in previsione possono pertanto avere incidenza su habitat e/o

    specie vegetali ed animali di interesse comunitario o sull’integrità del Sito stesso.

    In considerazione dei contenuti della normativa relativa alla conservazione della biodiversità,

    a livello nazionale e comunitario, ed in particolare del DPR 120/2003, “i proponenti di piani

    territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunisticovenatori e le loro

    varianti, predispongono, secondo i contenuti di cui all'allegato G, uno studio per individuare

    e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di

    conservazione del medesimo. Gli atti di pianificazione territoriale da sottoporre alla

    valutazione di incidenza sono presentati, nel caso di piani di rilevanza nazionale, al

    Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e, nel caso di piani di rilevanza regionale,

    interregionale, provinciale e comunale, alle regioni e alle province autonome competenti”

    (art. 6, comma 1).

    In considerazione del tipo di opera e della sua localizzazione la valutazione è stata svolta a

    partire dal livello di Verifica (Screening), seguendo i riferimenti normativi vigenti e in

    particolare i documenti della Commissione Europea, DG Ambiente, e del Ministero

    dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione Conservazione della Natura (vedi

    oltre). Seguendo infatti il principio di precauzione, è stato ritenuto che solo per un Sito

    potesse essere sufficiente svolgere il solo livello di Verifica (Screening), mentre per altri fosse

    probabile la prosecuzione dell’analisi a livello di Studio di incidenza (valutazione

    appropriata), così come specificato nel documento “Valutazione dei piani e dei progetti che

    possono avere incidenze significative sui siti Natura 2000 - Guida metodologica alle

    indicazioni dell’art. 6 comma 3 e 4 della direttiva Habitat” (Commissione Europea, DG

    Ambiente, 2002): “Le decisioni in merito allo screening devono essere sempre improntate al

    principio di precauzione proporzionalmente al progetto/piano e al sito in questione. Per i

    progetti/piani di esigua entità l’autorità competente può concludere che non vi saranno effetti

    rilevanti semplicemente dopo aver esaminato la descrizione del progetto. Allo stesso modo,

    tali informazioni possono essere sufficienti per concludere che vi saranno effetti rilevanti per

    progetti di grande significatività.” Per ulteriori aspetti metodologici, vedi il par. 2.1.1 e il cap.

    6.

  • Introduzione

    Figura 1. Mappa generale del Sito, con indicazione dell’area oggetto di Variante.

    In verde il SIC-ZPS IT51A0025 “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”,

    in azzurro il SIC-ZPS IT51A0026 “Laguna di Orbetello”, in arancione la ZPS IT51A0028

    “Duna Feniglia”, in grigio le porzioni esterne ai Siti Nartura 2000.

    Il nuovo ambito urbano di Terrarossa e le opere pubbliche connesse sono evidenziati in viola

    punteggiato.

  • Introduzione

    La relazione è organizzata nella seguente struttura:

    Introduzione, motivazione dell'opera e della procedura di incidenza (Cap.1).

    Descrizione dei riferimenti normativi e metodologici (Cap. 2).

    Descrizione delle Varianti (Cap. 3).

    Descrizione generale (descrizione degli aspetti naturali) del Sito in oggetto (Cap. 4)

    Verifica (screening): valutazione sintetica della significatività dei possibili effetti (Cap. 5)

    Descrizione analitica (descrizione degli elementi per i quali è stato istituito) del Sito in

    oggetto (Cap. 6).

    Descrizione dei Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione

    relative alle Zps, di cui al Decreto 17 Ottobre 2007 del Ministro dell'Ambiente e della

    Tutela del Territorio e del Mare, al fine di evidenziare emergenze e problematiche

    gestionali (Cap. 7).

    Analisi dell’incidenza diretta ed indiretta che le Varianti producono sugli habitat, sulle

    specie vegetali e animali e sull’integrità del Sito e valutazione dell’incidenza complessiva

    Valutazione degli effetti cumulativi con altri piani o progetti presenti o previsti nell’area

    di studio (Cap. 8).

    Individuazione di misure di attenuazione (Cap. 9).

    Elenco degli esperti del gruppo di lavoro (Cap. 10).

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    2. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO ED ASPETTI METODOLOGICI

    2.1 RIFERIMENTI NORMATIVI

    2.1.1 Quadro di riferimento della Rete Natura 2000 e recepimento nazionale e regionale

    NORMATIVA UE

    Direttiva Uccelli. Già nel 1979 la Comunità Europea, attraverso la Direttiva 79/409/CEE1,

    definita “Direttiva Uccelli”, aveva posto le basi per una rete di Siti di importanza naturalistica,

    prevedendo, agli artt. 3-4 l’istituzione di apposite zone di protezione speciale per le specie di

    uccelli di maggior importanza comunitaria:: “ La preservazione, il mantenimento e il

    ripristino dei biotopi e degli habitat comportano anzitutto le seguenti misure: a) istituzione di

    zone di protezione; b) mantenimento e sistemazione conforme alle esigenze ecologiche degli

    habitat situati all'interno e all'esterno delle zone di protezione; c) ripristino dei biotopi

    distrutti; d) creazione di biotopi.”(art. 3, par. 2).

    “Per le specie elencate nell'allegato I sono previste misure speciali di conservazione per

    quanto riguarda l'habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione di dette specie

    nella loro area di distribuzione (....) Gli Stati membri classificano in particolare come zone di

    protezione speciale i territori più idonei in numero e in superficie alla conservazione di tali

    specie, tenuto conto delle necessità di protezione di queste ultime nella zona geografica

    marittima e terrestre in cui si applica la presente direttiva. Analoghe misure vengono

    adottate dagli Stati membri per le specie migratrici non menzionate nell'allegato I che

    ritornano regolarmente, tenuto conto delle esigenze di protezione nella zona geografica

    marittima e terrestre in cui si applica la presente direttiva per quanto riguarda le aree di

    riproduzione, di muta e di svernamento e le zone in cui si trovano le stazioni lungo le rotte di

    migrazione.” (art. 4, par. 1 e 2).

    Tale direttiva è stata recentemente abrogata e sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE2.

    Direttiva Habitat. In linea con quanto promosso dalla Direttiva Uccelli, nel 1992 con la

    Direttiva 92/43/CEE3, definita “Direttiva Habitat”, l’Unione Europea ha ribadito l’importanza

    del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario in quanto “...nel territorio

    europeo degli Stati membri gli habitat naturali non cessano di degradarsi e un numero

    1 Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979 “concernente la conservazione degli uccelli selvatici” e successive modifiche.

    2 Direttiva 2009/147/CE del 30 novembre 2009“concernente la conservazione degli uccelli selvatici (versione codificata)”

    3 Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 “concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e

    della fauna selvatiche” e successive modifiche.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    crescente di specie selvatiche è gravemente minacciato...”; per tale motivo “è necessario

    adottare misure a livello comunitario per la loro conservazione”.

    Per il raggiungimento di tale obiettivo l’Unione Europea, mediante tale Direttiva, ha previsto

    la costituzione di una Rete Ecologica Europea di Siti (zone speciali di conservazione e zone

    speciali di protezione) denominata Rete Natura 2000. Tale Rete, costituita da quelle aree ove

    sono localizzati habitat e specie di interesse comunitario, elencati negli allegati della

    Direttiva, “…dovrà garantire il mantenimento, ovvero all’occorrenza il ripristino, in uno

    stato soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nelle

    loro aree di ripartizione naturale”.

    I Siti della Rete Natura 2000 costituiscono delle aree di grande interesse ambientale ove sono

    presenti habitat e specie, di flora e di fauna, di interesse comunitario o prioritari, la cui

    conservazione, da realizzarsi attraverso la designazione di aree speciali di conservazione, è

    ritenuta prioritaria dall’Unione Europea.

    Nel luglio 2006 e nel novembre 2011 (sesto aggiornamento) la Commissione delle Comunità

    Europee ha reso noto l’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria per la regione biogeografica

    mediterranea (Decisioni 2006/613/CE e 2013/29/UE), di cui fa parte il Sito in esame.

    NORMATIVA ITALIANA

    A livello nazionale, nel 1997 un apposito decreto4 ha recepito la Direttiva 92/43/CEE; tale

    regolamento è stato successivamente (1999 e 2003) modificato con analoghi provvedimenti di

    legge5, in seguito ai quali il Decreto Ministeriale attualmente di riferimento risulta il DPR 12

    marzo 2003, n.120 di modificazione ed integrazione al DPR 357/97.

    Dal punto di vista delle competenze amministrative, tale atto affida alle Regioni (e alle

    Province Autonome) il compito di individuare i Siti della Rete Natura 2000 e di comunicarlo

    al ministero dell’Ambiente.

    Nell’aprile 2000 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio6 ha pubblicato

    l'elenco dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (pSIC) e delle Zone di Protezione

    Speciale (ZPS), individuati ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE.

    Nel luglio del 2008, nel marzo del 2009, nell’agosto del 2010, nel marzo 2011, nell’aprile

    2012 e nel gennaio 2013 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio7 ha

    4 Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n.357 “Regolamento recante attuazione della direttiva

    92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.”

    5 Decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n.120 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al Decreto

    del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n.357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla

    conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”.

    6 Decreto Ministeriale 3 aprile 2000 “Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale,

    individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE.”

    7 Decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare 31 gennaio 2013 “Sesto elenco aggiornato dei siti

    d'importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE” GU n.44

    del 21 febbraio 2013.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    pubblicato l’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la regione biogeografica

    mediterranea, di cui fa parte il Sito in oggetto.

    Nel luglio del 2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio8 ha pubblicato

    l'elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), di cui fa parte il Sito in oggetto.

    In merito alle misure di conservazione dei Siti, nel 2006 è stata emanata la Legge n.

    296/20069, nell’ambito della quale il comma 1226 dichiara: “Al fine di prevenire ulteriori

    procedure di infrazione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano devono

    provvedere agli adempimenti previsti dagli articoli 4 e 6 del regolamento di cui al decreto del

    Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, o al loro

    completamento, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sulla base

    dei criteri minimi ed uniformi definiti con apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della

    tutela del territorio e del mare”.

    Tali criteri minimi uniformi sono stati dettati nell’ottobre 2007 da un Decreto del Ministero

    dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare10

    , successivamente modificato ed

    integrato nel gennaio 200911

    .

    NORMATIVA REGIONALE

    Con L.R. n.56 del 6 aprile 200012

    la Regione Toscana ha approvato una legge per la tutela

    della biodiversità riconoscendo il ruolo strategico dei Siti di Importanza Comunitaria,

    Nazionale e Regionale. Nell’ambito di tale legge sono state individuate nuove tipologie di

    habitat e nuove specie, considerate di elevato interesse regionale, non ricomprese negli

    allegati delle direttive comunitarie. In tale contesto le diverse tipologie di Siti (pSIC, ZPS,

    SIR, SIN) sono state complessivamente classificate quali Siti di Importanza Regionale (SIR).

    Con il termine Siti di Importanza Regionale si indicano pertanto i Siti classificati come di

    Importanza Comunitaria (pSIC o SIC), le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ed il sistema di

    Siti di Interesse Regionale e di Interesse Nazionale. Di seguito il Sito in oggetto sarà indicato

    come Sito di Importanza Regionale (SIR). Tale legge estende a tutti i Siti di Importanza

    Regionale le norme di cui al DPR 357/97 e successive modifiche.

    8 Decreto 19 giugno 2009 “Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva

    79/409/CEE””. GU n. 157 del 9 luglio 2009.

    9 Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge

    finanziaria 2007)” , Supplemento ordinario n. 244 della G.U. n. 299 del 27/12/2006.

    10 Decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la

    definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale

    (ZPS).” G.U. n.258. del 6 novembre 2007.

    11 Decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare 22 gennaio 2009 “Modifica del decreto 17

    ottobre 2007 concernente i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di

    conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS).” G.U. n.33 del 10 febbraio 2009.

    12 L. R. 6 aprile 2000 n.56 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della

    fauna selvatiche (...)”.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    In considerazione dei contenuti dell’art.3 comma 1 del DPR 8 settembre 1997 n.357 che

    prevede che “le Regioni (...) individuano con proprio procedimento i siti in cui si trovano tipi

    di habitat (...) e habitat delle specie (...)”, si sono succeduti nel tempo differenti atti normativi

    in materia, relativi alle modalità e procedure di recepimento della Direttiva comunitaria

    Habitat in Toscana13

    , all’individuazione di pSIC, di ZPS, di SIN e di SIR e alla modifica dei

    perimetri dei Siti individuati14

    .

    La L.R. 56/2000 si inserisce in quadro assai ricco di riferimenti normativi regionali distribuiti

    nel tempo e relativi alle modalità e procedure di recepimento della Direttiva comunitaria

    Habitat in Toscana15

    , all’individuazione di pSIC, di ZPS, di SIN e di SIR e alla modifica dei

    perimetri dei Siti individuati16

    :

    - Decisione G.R. n.16 del 9.12.1997, riguardante determinazioni relative alle modalità e

    procedure di recepimento della Direttiva comunitaria Habitat in Toscana.

    - Del. C.R. 10 novembre 1998, n.342 di approvazione dei Siti individuati con il Progetto

    Bioitaly.

    - Del. G.R. 23 novembre 1998, n.1437 di designazione come ZPS di Siti classificabili di

    importanza comunitaria compresi nelle aree protette.

    - art.81 del Piano di Indirizzo Territoriale approvato con Del.C.R. 25 gennaio 2000, n.12.

    - Del. C.R. 10 aprile 2001, n.98 di modifica della L.R. 56/2000.

    - Del. C.R. 29 gennaio 2002, n.18 di individuazione di nuovi Siti di importanza regionale e

    modifica dell’allegato D.

    - Del. G.R. 21 ottobre 2002, n. 1148 relativa alle indicazioni tecniche per l’individuazione e

    la pianificazione delle aree di collegamento ecologico.

    - Del. G.R. 2 dicembre 2002, n.1328 di individuazione come zona di protezione speciale

    (Dir. 79/409/CEE) del Sito di importanza regionale SIR 118 Monte Labbro e Alta Valle

    dell’Albegna”.

    - Del. C.R. 21 gennaio 2004 n.6, con la quale si approvano le modifiche dei perimetri dei

    SIR e si istituiscono 26 nuove ZPS .

    - Del. G.R. 5 luglio 2004, n.64417 approvazione norme tecniche relative alle forme e alle

    modalità di tutela e conservazione dei SIR.

    - Capo XIX della L.R. 3 gennaio 2005, n.1 Norme per il governo del territorio di

    modifica degli articolo 1 e 15 della L.R. 56/2000.

    13 Consiglio Regionale Toscano, Deliberazione 10 novembre 1998, n.342 “Approvazione siti individuati nel progetto Bioitaly

    e determinazioni relative all’attuazione della direttiva comunitaria Habitat”.

    14 Consiglio Regionale Toscano, Deliberazione 21 gennaio 2004, n.6 “Legge Regionale 6 aprile 2000, n.56 (...).

    Perimetrazione dei siti di importanza regionale e designazione di zone di protezione speciale in attuazione delle direttive

    79/409/CEE e 92/43/CEE”.

    15 Consiglio Regionale Toscano, Deliberazione 10 novembre 1998, n.342 “Approvazione siti individuati nel progetto Bioitaly

    e determinazioni relative all’attuazione della direttiva comunitaria Habitat”.

    16 Consiglio Regionale Toscano, Deliberazione 21 gennaio 2004, n.6 “Legge Regionale 6 aprile 2000, n.56 (...).

    Perimetrazione dei siti di importanza regionale e designazione di zone di protezione speciale in attuazione delle direttive

    79/409/CEE e 92/43/CEE”.

    17 Deliberazione 5 luglio 2004 n. 644 “Attuazione art. 12, comma 1, lettera a) della L.R. 56/00 (…). Approvazione norme

    tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di Importanza Regionale (SIR)”.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    - Del. C.R. 19 luglio 2005 n.68, con la quale si aggiorna l’Allegato A punto 1 “Lista degli

    habitat naturali e seminaturali” della L.R. 56/2000.

    - Del. G.R. 11 dicembre 2006, n. 923 - Approvazione di misure di conservazione per la

    tutela delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi delle direttive 79/409/CEE,

    92/43/CEE e del DPR 357/1997 come modificato con il DPR 120/2003.

    - Del. G.R. 19 febbraio 2007, n. 109 di ampliamento delle zone di protezione speciale

    (ZPS) dell’Arcipelago Toscano.

    - Del. C.R. 24 luglio 2007, n.80, con la quale sono designati nuovi Siti di Importanza

    Comunitaria (SIC) ai sensi della direttiva 92/43/CEE e viene modificato l’allegato D

    - Del. G.R. 16 giugno 2008, n.45418, di attuazione del Decreto del MATTM dell’ottobre

    2007 sulla definizione di criteri minimi uniformi per la definizione di misure di

    conservazione relative a ZSC e ZPS. Tale Deliberazione integra le norme tecniche già

    approvate con Deliberazione di Giunta Regionale n. 644/2004 e abroga la Deliberazione di

    Giunta Regionale 11 dicembre 2006, n. 923;

    - Del. C.R. 22 dicembre 2009 n.80, di designazione di nuovi nuovi Siti di Importanza

    Comunitaria (SIC) e nuove Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi delle direttive

    92/43/CEE e 79/409/CEE e di modifica dell’allegato D.

    - LR 12 febbraio 2010, n.10, in cui al Titolo IV si integrano e si specificano le precedenti

    norme in materia di valutazione di incidenza19

    .

    - Del. C.R. 8 giugno 2011, n. 35, di designazione di dieci Siti di Importanza Comunitaria

    (SIC) in ambito marino ai sensi della direttiva 92/43/CEE e di modifica dell’allegato D.

    L’elenco completo e aggiornato dei Siti presenti in Toscana è contenuto nell’Allegato D della

    Del. C.R. 35/2011; nella Del. C.R. 6/2004 sono indicati anche i perimetri definitivi dei Siti

    individuati; i perimetri dei Siti individuati in date successive sono disponibili nelle successive

    relative Delibere.

    2.1.2 Quadro di riferimento per la procedura di valutazione di incidenza di un Piano

    Nell'ambito dei procedimenti di tutela preventiva dei Siti della Rete Natura 2000 le procedure

    di valutazione d’incidenza costituiscono uno degli elementi più importanti. In tale procedura

    lo Studio di Incidenza, di un piano o progetto, è finalizzato a verificare se vi siano incidenze

    significative su un Sito o proposto Sito della Rete Natura 2000, singolarmente o

    congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del

    Sito stesso.

    18 Deliberazione G.R. 16 giugno 2008 n. 454 “D.M. 17.10.2007 del Ministero Ambiente e tutela del Territorio e del Mare -

    Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione (ZSC) e zone

    di protezione speciale (ZPS) – Attuazione.”. 19 LR 12 febbraio 2010, n.10. Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto

    ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza (testo coordinato). BURT n. 9 del 17 febbraio 2010.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    La valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi/piani che ricadono all'interno delle

    aree Natura 2000 sia a quelli che, pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare

    ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel Sito.

    Dal punto di vista normativo la procedura di valutazione di incidenza è stata introdotta

    dall’articolo 6 della Direttiva Habitat, dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, di attuazione

    nazionale, ma soprattutto dall'art.6 del D.P.R. 30 maggio 2003, n. 120, che ha sostituito l'art.5

    del DPR precedente. Tali riferimenti sono implementati dalla D.G.R. n° 119/2002.

    La Direttiva 92/43/CEE afferma, all'art.6, come “Qualsiasi piano o progetto non direttamente

    connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale

    sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una

    opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di

    conservazione del medesimo. …”.

    Il DPR 120/2003 dopo aver ricordato come “nella pianificazione e programmazione

    territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei Siti di Importanza

    Comunitaria” (art. 6, comma 1) dichiara che “I proponenti di interventi non direttamente

    connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie

    e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso,

    singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di

    incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi

    nell'allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di

    importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di

    conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi.”

    Relativamente alla significatività dell’incidenza la Guida all’interpretazione dell’articolo 6

    della direttiva Habitat (Commissione Europea, DG Ambiente, 2000) fornisce il seguente

    contributo: “Il concetto di ciò che è significativo deve essere interpretato in modo obiettivo.

    Al tempo stesso, bisogna determinare la significatività in relazione alle particolarità ed alle

    condizioni ambientali del sito protetto cui si riferisce il piano o progetto, tenendo

    particolarmente conto degli obiettivi di conservazione del sito.”

    Come si evince da molti passaggi della Guida all’interpretazione dell’articolo 6, sopra

    ricordata, tale valutazione o studio di incidenza deve essere svolto prima della realizzazione

    dell’intervento; valga per tutti il seguente passaggio: “è anche importante il fattore tempo. La

    valutazione è una tappa che precede altre tappe alle quali fornisce una base: in particolare,

    l’autorizzazione o il rifiuto di un piano o progetto.”

    Secondo l’interpretazione ufficiale dell’art.6 della Direttiva 92/43/CEE, contenuta nella “(...)

    Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della direttiva Habitat”: La probabilità di incidenze

    significative può derivare non soltanto da piani o progetti situati all’interno di un sito

    protetto, ma anche da piani o progetti situati al di fuori di un sito protetto. Ad esempio, una

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    zona umida può essere danneggiata da un progetto di drenaggio situato ad una certa distanza

    dai confini della zona umida…La procedura dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4, è attivata non

    dalla certezza ma dalla probabilità di incidenze significative derivanti non solo da piani o

    progetti situati all’interno di un sito protetto, ma anche da quelli al di fuori di esso”.

    Relativamente alle eventuali conclusioni negative dello studio di incidenza la legislazione

    regionale, recependo le indicazioni nazionali e comunitarie, prevede che:

    “Quando il Sito d’Importanza Regionale ospita un tipo di habitat naturale o una specie

    prioritari ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357,

    l’applicazione del comma 5 è consentita esclusivamente per motivi di tutela della salute o

    della sicurezza pubblica, ovvero riconducibili alla stessa tutela dell’ambiente ovvero, previo

    parere della Commissione europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse

    pubblico” (comma 6, art. 15, L.R. 56/2000).

    2.2 ASPETTI METODOLOGICI

    2.2.1 La procedura di analisi adottata

    I più recenti riferimenti metodologici per la realizzazione degli studi di incidenza sono ben

    delineati nel documento “Valutazione dei piani e dei progetti che possono avere incidenze

    significative sui siti Natura 2000 - Guida metodologica alle indicazioni dell’art. 6 comma 3 e

    4 della direttiva Habitat” (Commissione Europea, DG Ambiente, 2002).

    In tale contesto viene descritto il procedimento metodologico proposto per i procedimenti di

    valutazione d’incidenza. Di seguito viene illustrato tale modello di organizzazione di uno

    studio di incidenza come descritto dal documento citato e nel “Manuale per la gestione dei

    siti Natura 2000” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione

    Conservazione della Natura.

    Screening: processo che identifica le possibili incidenze su un Sito Natura 2000 di un piano o un progetto,

    singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e che porta alla decisione di procedere alla valutazione

    d’incidenza qualora tali incidenze risultino significative in relazione agli obiettivi di conservazione del Sito.

    Valutazione vera e propria: analisi dell’incidenza sull’integrità del Sito Natura 2000 del piano o del progetto,

    singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, nel rispetto della struttura e della funzionalità del Sito e

    dei suoi obiettivi di conservazione e l’individuazione di eventuali misure di mitigazione.

    Definizione di soluzioni alternative: processo che esamina modi alternativi di raggiungere gli obiettivi del

    progetto o del piano evitando incidenze negative sull’integrità del Sito Natura 2000.

    Definizione di misure di compensazione: qualora non esistano soluzioni alternative e nei casi in cui, per motivi

    imperativi di rilevante interesse pubblico, è necessario che il progetto o il piano vengano comunque realizzati,

    devono essere individuate azioni in grado di bilanciare in modo proporzionato le incidenze negative previste.

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    Il passaggio da una fase alla successiva non è obbligatorio, bensì consequenziale alle

    informazioni e ai risultati ottenuti. Ogni conclusione raggiunta durante la procedura

    progressiva di valutazione deve essere motivata e documentata.

    Sulla base dei riferimenti normativi comunitari e nazionali nell'ambito del presente studio si

    applicano le seguenti definizioni:

    Integrità di un Sito - definisce una qualità o una condizione di interezza o completezza nel senso di "coerenza

    della struttura e della funzione ecologica di un Sito in tutta la sua superficie o di habitat, complessi di habitat e/o

    popolazioni di specie per i quali il Sito è stato o sarà classificato".

    Effetto o interferenza negativa – probabile o sicura conseguenza negativa apprezzabile su habitat e su specie

    del Sito.

    Incidenza significativa negativa - nel rispetto degli obiettivi della Rete Natura 2000, effetto negativo in

    contrasto con gli obiettivi di conservazione del Sito e che quindi pregiudica l'integrità di habitat, di specie di

    flora o di fauna o dell'intero Sito (SIC, ZPS, SIN, SIR); la determinazione della significatività dipende dalle

    particolarità e dalle condizioni ambientali del Sito.

    Incidenza significativa positiva - nel rispetto degli obiettivi della Rete Natura 2000, effetto positivo

    sull'integrità di habitat, di specie di flora o di fauna o dell'intero Sito (SIC, ZPS, SIN, SIR).

    Il presente studio di incidenza è stato strutturato a diverse scale di indagine:

    Area del Sito – al fine di descrivere e valutare gli habitat e le specie vegetali e animali

    di interesse comunitario presenti.

    Area di studio – al fine di descrivere le caratteristiche ambientali dell’area e di

    evidenziare i rapporti spaziali tra il Sito e l’area oggetto di Variante.

    Area di Variante – al fine di descrivere gli interventi previsti, i loro rapporti con il

    Sito e la presenza di habitat e specie direttamente interessate dagli interventi.

    L’analisi della compatibilità del Piano, e della potenziale incidenza, con le specie, gli habitat,

    e l'integrità complessiva del Sito è stata effettuata tramite una iniziale raccolta della

    documentazione disponibile.

    In particolare sono stati consultati il formulario descrittivo del Sito, contenuto nell’archivio

    Natura 2000, le informazioni interne alle norme tecniche per la conservazione dei SIR, di cui

    alla Deliberazione G.R.644/04, i divieti, gli obblighi e le attività da incentivare, di cui ai

    Criteri minimi uniformi contenuti nel DMATTM 17 ottobre 2007, ed è stata inoltre consultata

    la letteratura esistente, riguardante l’area in esame e le zone limitrofe.

    L’aggiornamento dei dati contenuti nell’archivio Natura 2000 è stato effettuato attraverso la

    consultazione delle segnalazioni contenute nel Repertorio Naturalistico Toscano (Sposimo e

    Castelli, 2005; Università di Firenze e Museo di Storia Naturale, 2003), nell’archivio COT

    (Centro Ornitologico Toscano) e mediante integrazioni personali.

    È stata inoltre prodotta una mappa della vegetazione (fig. 1) con riferimenti alle tipologie

    della vegetazione sensu CORINE Biotopes (Commission of the European Communities,

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    1991), inquadramento utile ad una prima valutazione del rapporto tra previsioni di progetto,

    Sito e tipologie vegetazionali.

    Il presente Studio contiene gli elementi necessari ad individuare e valutare le possibili

    incidenze sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario - di cui alle Direttive 92/43/CEE

    (e succ. modifiche) e 2009/47/CE - e regionale - di cui alla L.R. 56/2000 - per la cui tutela il

    Sito è stato individuato, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Inoltre

    sono indicate le eventuali misure previste per rendere compatibili le soluzioni che la Variante

    assume, comprese le mitigazioni e/o le compensazioni.

    I possibili impatti negativi sul Sito sono stati distinti e valutati per differenti tipologie:

    diretti o indiretti;

    a breve o a lungo termine;

    isolati, interattivi o cumulativi;

    generati dalla fase di realizzazione degli interventi, dalla fase di ripristino ambientale,

    dalla fase di esercizio.

    Le potenziali interferenze delle Varianti sono state inoltre analizzate con riferimento ad alcuni

    criteri, quali:

    1. perdita potenziale - danneggiamento potenziale – frammentazione – integrità delle

    popolazioni di specie vegetali e animali di interesse comunitario e regionale;

    2. perdita potenziale - danneggiamento potenziale – frammentazione – integrità di habitat di

    interesse comunitario e regionale;

    3. alterazione dell’integrità del Sito di entità non compatibile, nel medio–lungo periodo, con

    gli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie presenti e con le esigenze

    ecologiche di specie ed habitat.

    Per determinare la significatività dell’incidenza, ai criteri sopra indicati sono stati applicati

    alcuni indicatori, come da successiva tabella.

    Tabella 1 Criteri di valutazione della significatività dell'incidenza e relativi indicatori

    Criterio Indicatore

    Perdita potenziale di aree di habitat percentuale di perdita (stima)

    Degrado potenziale di habitat (calpestìo, ecc.) livello: nullo, lieve, medio, medio alto, alto

    Perdita potenziale di esemplari percentuale di perdita (stima)

    Perturbazione di specie (calpestìo, disturbo, ecc.) livello: nullo, lieve, medio, medio alto, alto

    durata: permanente, temporanea

    Frammentazione di habitat o di popolazioni variazione

    Integrità delle popolazioni alterazione (lieve, media, medio alta, elevata)

    Integrità del Sito alterazione (lieve, media, medio alta, elevata)

  • Quadro di riferimento normativo ed aspetti metodologici

    Le interferenze sono state verificate considerando la qualità e la capacità di rigenerazione

    delle risorse naturali della zona e la capacità di carico dell’ambiente naturale.

    In tale contesto sono state individuate le azioni ed i fattori di impatto reali e potenziali, gli

    interventi di trasformazione previsti e le relative ricadute in riferimento agli habitat e alle

    specie per i quali il Sito è stato designato e alla integrità del Sito stesso.

    Tale analisi ha portato ad individuare le incidenze principali e per queste è stata fornita una

    caratterizzazione relativamente a segno, intensità, dimensione temporale e possibilità di

    mitigazione e compensazione.

    Per quanto riguarda l’incidenza sull’integrità del Sito, abbiamo cercato di individuare i casi in

    cui le previsioni potessero alterare in modo significativo, rispetto agli obiettivi di

    conservazione, le caratteristiche di porzioni del Sito oppure quelle di determinate tipologie

    ambientali o gruppi di tipologie ambientali che sono necessari per le specie e gli habitat di

    valore conservazionistico.

    A fronte degli impatti individuati sono state fornite alcune indicazioni generali sulle misure

    mitigative da applicare.

  • Variante al PS e al RU

    3. VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO

    3.1 DESCRIZIONE SINTETICA DELLA VARIANTE

    La Variante al Piano Strutturale prevede l’individuazione dell’ambito urbano di Terrarossa,

    lungo l’asse di Via dell’Acquedotto Leopoldino. In particolare prevede:

    L’individuazione del nuovo ambito urbano di Terrarossa, costituito dall’omonimo centro

    abitato, dalla cava di calcare, dal depuratore comunale, dalla ex discarica di RSU, dalla

    viabilità extraurbana di interconnessione sovra comunale (esistente e da realizzare),

    dall’Albergo Argentario Golf Resort & SPA, dalle aree agricole e naturali presenti;

    l’ampliamento della struttura ricettiva all’interno del Campo da Golf di M. Argentario,

    quale “struttura riconosciuta a livello internazionale che ha di fatto esaurito le proprie

    capacità edificatorie”, in maniera da permettere una diversificazione dell'offerta non

    legata soltanto alla stagionalità estiva;

    la realizzazione di una nuova struttura ricettiva alberghiera, collegata funzionalmente alla

    “Casa Madre”, di strutture di servizio alberghiere e di residenze private collegate

    funzionalmente alla struttura alberghiera;

    la massima riduzione del consumo di suolo inedificato, prevedendo gli ampliamenti in

    stretta connessione con il costruito;

    la salvaguardia di tutto il contesto paesaggistico di riferimento e delle risorse essenziali

    (aria, acqua, suolo e sottosuolo, biodiversità e paesaggio, energia, clima acustico, rifiuti),

    attraverso specifiche prescrizioni sulla qualità architettonica e sul risparmio energetico, in

    particolare per quanto attiene all’approvvigionamento idropotabile e allo smaltimento dei

    rifiuti e delle acque reflue;

    l’adeguamento dello svincolo sulla Strada Provinciale n. 440 di Porto Santo Stefano per

    disimpegnare i nuovi impianti sportivi delle Piane e per consentire attraverso la strada

    vicinale delle Piane il nuovo accesso alla struttura alberghiera e al relativo campo da golf

    “Argentario Golf Resort”, con la sistemazione della viabilità vicinale di accesso;

    la realizzazione di una serra botanica, di una sentieristica di collegamento alle emergenze

    storico-naturalistiche e di un eliporto

    La Variante al PS prevede, all’interno del nuovo ambito urbano di Terrarossa, la possibilità

    di realizzare n. 34 nuovi alloggi contigui all’Albergo, con la formazione di un complesso

    urbanisticamente unitario e con l’erogazione a livello centrale di servizi alberghieri

    comuni, con obbligo del mantenimento della centralità gestionale e di continuità

    paesaggistico-ambientale con il resto del complesso alberghiero, secondo la tipologia del

    Condo Hotel (unità residenziali: 136 posti letto) e con specifiche clausole nei singoli

    contratti d’acquisto, da inserire nei successivi atti di trasferimento (SUL complessiva 4.250

  • Variante al PS e al RU

    m2). Le limitazioni e gli obblighi sopra elencati saranno disciplinati da un apposito

    Regolamento, da approvare in allegato alla Convenzione del Piano Attuativo.

    Variante al RU

    La proposta di Variante consiste nell’incremento della capacità ricettiva della struttura

    alberghiera Argentario Golf Resort & Spa. La struttura ricettiva è attualmente composta da

    73 camere per un totale di 146 posti letto. L’intervento proposto si articola su una pluralità

    di tipologie ricettive integrate con una serie di opere di interesse comune, i cui vincoli di

    destinazione, le specifiche di utilizzo e disciplina di esercizio, risulteranno fissati in

    apposito atto d’obbligo nei confronti del Comune di Monte Argentario.

    CASA MADRE. L’ampliamento del Resort sarà costituito da 20 nuove unità ricettive (SUL

    750 m2), con una capacità di 40 posti letto, integrate con il corpo principale dell’albergo e

    realizzate prolungando le parti di edificio destinate esclusivamente alle camere (come

    meglio evidenziato negli elaborati planimetrici allegati alla Variante)

    DIPENDENZE. La Variante prevede l’insediamento di 20 unità ricettive (SUL 2.500 m2)

    dislocate all’interno della proprietà, adiacenti alla struttura principale del Resort, con un

    totale di 80 posti letto.

    Tale intervento sarà caratterizzato dalla riduzione dell’impatto ambientale tramite l’utilizzo

    di viabilità, parcheggi e servizi già esistenti; tale opera non necessiterà di ulteriori

    infrastrutture legate al carico ricettivo.

    Le unità ricettive avranno caratteristiche costruttive totalmente ispirate alla bioarchitettura,

    (esposizione solare, stratigrafie termiche dell’edificio, struttura in legno, tetto verde,

    riutilizzo di acque piovane, ecc.).

    RESIDENZE. La Variante prevede la realizzazione di ulteriori 34 alloggi (4.250 m2), per un

    totale di 136 abitanti, limitrofi al corpo centrale della struttura, secondo la logica del Condo

    Hotel (unità ricettive con l’erogazione a livello centrale di servizi alberghieri). Il progetto

    prevede che le nuove unità ricettive siano accessibili tramite l’ingresso principale del

    Resort e raggiungibili esclusivamente con l’impiego di golf cart elettriche/solari; tutti i

    servizi necessari all’utilizzo e al mantenimento delle unità ricettive, saranno erogati

    direttamente dalla struttura centrale del Resort.

    Le nuove unità saranno realizzate applicando gli stessi principi di bioarchitettura e di

    bioedilizia delle Dipendenze ed arredate e corredate con gli stessi concetti delle camere

    dell’Hotel e delle dipendenze.

    AMPLIAMENTO DEL CAMPO SCUOLA. La Variante prevede la realizzazione di ulteriori 5

    piazzole per l’addestramento al gioco del golf, la realizzazione di una nuova area gioco

    corto e puttin green. Obbligo di consentire la fruizione delle suddette aree e di tutta l’area

    di addestramento a tutti i ragazzi al di sotto dei 14 anni residenti nella Provincia.

    SERVIZI. Al fine di fronteggiare l’incremento della scala operativa derivante dagli

    interventi previsti, nonché di aumentare la manodopera locale, la variante consente la

  • Variante al PS e al RU

    creazione di 15 unità abitative di servizio per 60 posti-letto (3.000 m2 di SUL), che

    permetterà all’impianto di ospitare una maggiore forza lavoro, fornendo alla stessa - e agli

    eventuali nuclei famigliari ad essa collegati – i necessari servizi.

    OPERE DI INTERESSE PUBBLICO. Sono interventi da realizzare contestualmente

    all’ampliamento del Golf Resort e consistono in:

    adeguamento dello svincolo esistente sulla provinciale N°440 di Porto Santo

    Stefano, a norma del Codice della Strada con categoria “ F “, per migliorare

    l’accesso al Golf Resort attraverso la strada vicinale delle Piane, che avrà le

    caratteristiche delle strade urbane locali di categoria “E”, ai sensi del nuovo Codice

    della Strada ( larghezza di 5,00 m: due corsie di 2,5 m) ;

    Eliporto, comprensivo delle opere e servizi ad esse collegate (viabilità

    illuminazione, aree a verde, ecc.);

    Serra Botanica, finalizzata alla conoscenza delle specie autoctone comuni e rare

    per scopi didattici e turistici;

    Sentiero storico-naturalistico di collegamento con la “Fonte” dell’acquedotto

    lorenese.

  • Descrizione generale del SIR 125 (SIC-ZPS IT51A0025) Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola

    4. DESCRIZIONE GENERALE DEL SIR 125 (SIC-ZPS IT51A0025) MONTE ARGENTARIO, ISOLOTTO DI PORTO ERCOLE E

    ARGENTAROLA

    4.1 LOCALIZZAZIONE E TIPOLOGIA

    Provincia: Grosseto

    Comune: Monte Argentario

    Altitudine max (m slm): 635

    Altitudine min (m slm): 0

    Superficie (ha): 5.723

    Tipo Sito: SIC coincidente con una ZPS

    Regione biogeografica: Mediterranea

    4.2 DESCRIZIONE GENERALE

    Il Sito include interamente (a esclusione dei principali nuclei abitati) il promontorio calcareo

    di Monte Argentario, la cui particolare posizione geografica e l’evoluzione geomorfologica

    rispetto alla terraferma (isola fossile) hanno determinato una particolare composizione dei

    popolamenti floristici e faunistici. Il perimetro del Sito include anche gli isolotti di Porto

    Ercole e dell’Argentarola, dove nidificano alcune coppie di berta maggiore (Calonectris

    diomedea) e di berta minore (Puffinus yelkouan) ed è presente il tarantolino (Euleptes

    europaea). La maggiore peculiarità è riscontrabile nella presenza di forme vegetali e animali

    sardo-corse o endemiche delle coste tirreniche, quali ad esempio Biscutella mollis,

    Helichrysum litoreum, Limonium multiforme, Santolina etrusca, Ophrys crabronifera, Ophrys

    tyrrena, Coenonympha elbana, Discoglossus sardus, Phyllodactylus europaeus, Sylvia sarda.

    La notevole diversità di specie di valore conservazionistico, ed in particolare di specie

    vegetali, di rettili e di uccelli, e la diversità degli habitat, compresi due habitat di interesse

    comunitario prioritari (5230 Matorral arborescenti di Laurus nobilis e 6220 Percorsi

    substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea) hanno contribuito

    all’inclusione dell’Argentario e degli isolotti satelliti tra le “Aree con particolare

    concentrazione di elementi di attenzione” (Università degli Studi di Firenze, Museo di Storia

    Naturale 2003). La presenza di estese superfici occupate da tipica vegetazione mediterranea in

    ottimo stato di conservazione (ad es. garighe e macchia mediterranea bassa) ed il notevole

    sviluppo delle coste rocciose costituiscono elementi di elevato interesse non solo naturalistico

    ma anche paesaggistico (Regione Toscana, 1994; Giusti, 1993).

  • Descrizione naturalistica dell’area oggetto di intervento

    4.3 DESCRIZIONE NATURALISTICA DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO

    L’area di Le Piane – Terrarossa, cioè il territorio compreso fra Pod. Poggio Tondo, Punta

    degli Stretti, il promontorio di Terrarossa e l’area del depuratore e della ex discarica,

    delimitato a nord dalla Laguna e a sud dall’inizio dei rilievi più aspri, è quella che è stata e

    che in parte è ancora maggiormente interessata da interventi e previsioni di trasformazione del

    territorio.

    Si tratta di un’area con caratteristiche peculiari, in quanto rispetto all’intero SIR comprende le

    uniche zone più o meno pianeggianti, coltivate o incolte, di una certa estensione.

    L’area del nuovo ambito urbano comprende, oltre alle porzioni urbanizzate, rappresentate

    dall’abitato di Terrarossa, da una cava e da aree per servizi (depuratore, stazione ecologica),

    dalla strada vicinale di accesso agli impianti sportivi (Argentario Golf, Polo), dalla S.P. 440 di

    Porto S. Stefano, ambienti agricoli e naturali, costituiti da un giovane oliveto di pianura e da

    uno maturo di versante, un incolto, una porzione a macchia bassa e gariga, una stretta fascia

    boscata a dominanza di leccio con latifoglie decidue.

  • Verifica (screening): valutazione sintetica della significatività dei possibili effetti

    5. VERIFICA (SCREENING): VALUTAZIONE SINTETICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEI POSSIBILI EFFETTI

    Seguendo la metodologia espressa al cap. 2 del Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000

    (a cura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione Conservazione

    della Natura) e nella Guida metodologica della Commissione Europea (Commissione

    Europea, DG Ambiente, 2002), ed in base a quanto contenuto nel capitolo 4 (caratteristiche

    generali del Sito) e nel capitolo 5 (caratteristiche dell’area di studio), si può sinteticamente

    affermare che la Variante in esame:

    non è connesso/necessario alla gestione del Sito;

    può determinare perturbazione permanente alle specie e all’integrità del Sito, in base a

    quanto descritto nel cap. 3 (descrizione del progetto), ed in particolare al consumo di

    suolo e al disturbo antropico.

    Risulta quindi necessario procedere alla fase successiva, di valutazione completa, che

    analizzi nel dettaglio le caratteristiche del Sito e valuti l’entità dei possibili impatti.

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    6. DESCRIZIONE ANALITICA DEL SIR (SIC-ZPS IT51A0025) MONTE ARGENTARIO, ISOLOTTO DI PORTO ERCOLE E ARGENTAROLA

    6.1 HABITAT DI INTERESSE

    Tabella 2 Habitat di interesse comunitario presenti nel Sito, relativa copertura percentuale e valutazione del Sito

    Nome dell’habitat Codice CORINE

    Biotopes

    Codice

    NATURA 2000

    Habitat

    Prioritario Copertura

    (ha) Rappresentatività

    Superficie

    relativa

    Stato di

    conservaz.

    Valutazione

    globale

    Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee

    (con Limonium spp., endemici) 18.22 1240 171,69 A C A A

    Matorral arborescenti di Juniperus spp. 32.132 5210 144,46 B C B B

    Matorral arborescenti di Laurus nobilis 32.18 5230 57,23 A C A A

    Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere 32.317 5320 228,92 A C A B

    Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici 32.22

    5330 1.316,29 A C A A 32.23

    Percorsi substeppici di graminacee e piante annue

    dei Thero-Brachypodietea 34.5 6220 572,3 A C A A

    Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 62.1 8210 114,46 B C A A

    Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 65 8310 n. 3 C C C C

    Foreste di Quercus ilex et Quercus rotundifolia 45.3 9340 686,76 B C B B

    Rappresentatività = A: eccellente; B: buona; C: significativa; D: non significativa; Superficie relativa = rispetto alla superficie totale a livello nazionale. A: 100>p>15%; B: 15>p>2%; C:

    2>p>0%; D: non significativa; Stato di conservazione = A: eccellente; B: buona; C: media o ridotta; Valutazione globale = A: eccellente; B: buono; C: significativo.

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Figura 1. Vegetazione dell’area di studio, con indicazione degli habitat di interesse comunitario presenti.

    In nero il perimetro del nuovo ambito urbano.

    Codice Legenda

    01

    Boschi misti mesofili di leccio (Quercus ilex) e/o sughera (Quercus suber) con latifoglie decidue

    (Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Populus tremula, Acer campestre, Castanea sativa, Fraxinus

    ornus, ecc.) /Asplenio-Quercetum ilicis, variante a Laurus nobilis / habitat Natura 2000: 9340

    02 Boschi a dominanza di leccio e/o sughera / Viburno-Quercetum ilicis; Fraxino orni-Quercetum ilicis

    03

    Macchia mediterranea di discreto sviluppo, (macchia alta), a copertura continua, generalmente a

    dominanza di leccio (Quercus ilex) e secondariamente di corbezzolo (Arbutus unedo) / Fraxino orni-

    Quercetum ilicis arbutetosum unedonis; Erico-Arbutetum quercetosum ilicis

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Codice Legenda

    04

    Macchia mediterranea bassa, a copertura continua, generalmente a dominanza di sclerofille arbustive

    (Erica sp. pl., Pistacia lentiscus, Phillyrea sp. pl., Olea europea var. sylvestris, Rhamnus alaternus, ecc.)

    / Erico-Arbutetum, Cisto salvifolii-Ericetum arboreae; Oleo-Ceratonion

    05

    Macchie basse rade e garighe, generalmente dominate da rosmarino (Rosmarinus officinalis), eriche

    (Erica sp. pl.) e cisti (Cistus sp. pl.) / Erico multiflorae-Rosmarinetum officinalis; Amplelodesmo

    mauritanici-Ericetum multiflorae; Cisto salvifolii-Ericetum arboreae, incluse le aree caratterizzate da

    mosaico con praterie xeriche ad Ampelodesmos mauritanicus (Psoraleo bituminosae-Ampelodesmetum

    mauritanici) / include anche habitat Natura 2000: 5330

    06 Praterie xeriche generalmente dominate da Ampelodesmos mauritanicus / Psoraleo bituminosae-

    Ampelodesmetum mauritanici) / habitat Natura 2000: 5330

    07 Siepi o filari alberati (eucalipto, sughera, leccio, olmo campestre, pino domestico, pino d’Aleppo,

    cipresso, ecc.)

    08 Arbusteti di colonizzazione / Prunetalia spinosae; Quercion ilicis

    09 Incolti

    10 Formazioni igrofile a dominanza di cannuccia di palude (Phragmites australis) / Phragmitetalia;

    Juncetalia maritimi

    11 Vegetazione suffruticosa ed erbacea alofila / Sarcocornietea fruticosae; Juncetalia maritimi

    12

    Vegetazione casmo-litofila a bassa copertura di rupi e falesie / Oleo-Ceratonion; Teucrio fruticantis-

    Juniperetum phoeniceae; Chritmo-Limonietum multiformis; Anthyllido barbaejovis-Helichrysetum

    pseudolitorei; Globulario alypi-Anthyllidetum barbajovis

    13 Aree urbanizzate con vegetazione arborea di impianto antropico e vegetazione naturale legnosa ed

    erbacea; parchi urbani

    14 Prati-pascoli e prati da sfalcio

    15 Colture erbacee ed arboree

    16 Aree estrattive, cave, discariche, aree degradate

    17 Siti urbanizzati ed industriali

    18 Impianti sportivi: Argentario Golf Resort & SPA, Argentario Polo Club, campo di calcio Le Piane

    La presenza di 9 habitat di interesse comunitario testimonia la buona naturalità di gran parte

    degli ambienti del Sito. Due di questi habitat sono prioritari20

    : 5230 “Matorral arborescenti di

    Laurus nobilis” e 6220 “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-

    Brachypodietea”, tutti e due assenti dall’ambito urbano in esame.

    20 Habitat naturali che rischiano di scomparire a livello comunitario e per la cui conservazione la Comunità ha una

    responsabilità particolare a causa dell'importanza della parte della loro area di distribuzione compresa nel territorio

    comunitario.

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Tutti gli habitat di cui alla tabella sono anche di interesse regionale21

    , in base alla L.R.

    56/2000 e succ. modif. e alla Delib. 68/2005 22

    .

    Gli habitat elencati rappresentano le quattro tipologie ambientali dominanti del Sito: le

    scogliere, le macchie, le garighe e i boschi.

    Occorre precisare che l’habitat 5330 (Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici) è stato

    suddiviso in due sottotipi in accordo con il Manuale d’interpretazione degli habitat della

    Commissione Europea, poiché tale suddivisione permette di distinguere due tipi di habitat fra

    loro ben distinti e con una diffusione assai diversa nel Sito: cenosi a dominanza di Euphorbia

    dendroides (cod. CORINE Biotopes 32.22) e garighe dominate da Ampelodesmos

    mauritanicus (cod. CORINE Biotopes 32.23).

    Secondo il manuale citato, inoltre, tutti i boschi di leccio e anche gli stadi di degradazione

    (macchie) possono rientrare nell’habitat 9340, ma data la notevole distribuzione regionale,

    nell’allegato A-1 della Legge Regionale 56/2000 è stato limitato l’interesse a quelli mesofili,

    più rari, qui presenti alle posizioni più fresche e/o più elevate. Il nome regionale di tale habitat

    rende conto di tale precisa indicazione: “Boschi mesofili a dominanza di Quercus ilex con

    Ostrya carpinifolia e /o Acer sp.pl”.

    21 Ambienti terrestri o acquatici che si distinguono per le loro caratteristiche geografiche, abiotiche o biologiche, interamente

    naturali o seminaturali, per i quali nel territorio regionale si verifichi una delle seguenti condizioni: 1) rischino di scomparire

    nella loro area di distribuzione naturale; 2) abbiano un’area di distribuzione ridotta a seguito della loro regressione o per il

    fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; 3) costituiscano esempi notevoli di caratteristiche tipiche del territorio

    regionale

    22 Deliberazione 19 luglio 2005, n. 68 “Legge regionale 6 aprile 2000, n. 56 relativa alle norme per la conservazione e la

    tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche - aggiornamento dell’allegato A punto 1 “Lista

    degli habitat naturali e seminaturali”. Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 34 del 24 agosto 2005.

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    6.2 FLORA DI INTERESSE

    Nel Sito in esame sono segnalate una specie di interesse comunitario e 108 specie di interesse

    regionale.

    Tabella 3 Specie di flora di interesse comunitario

    Nome scientifico All. II Popolazione Conservaz. Isolamento Globale

    Petalophyllum ralfsii • C B C B

    All. II = specie inclusa nell’All. II della Direttiva 92/43/CEE - 97/62/CEE e nell’All. B del DM 20/1999.

    Tabella 4 Specie di flora di interesse regionale

    Nome scientifico ATL-ITA REN LR

    Aeluropus litoralis VU

    Anthyllis barba-jovis

    Arthrocnemum macrostachyum°

    Atriplex halimus°

    Atriplex rosea°

    Atropa belladonna°

    Bellevalia romana°

    Biscutella cichorifolia VU

    Biscutella mollis

    Brassica incana

    Carduus cephalanthus°

    Carex pallescens°

    Centaurea aplolepa ssp. cosana

    Centaurea paniculata var. litigiosa LR

    Cerastium luridum°

    Chamaerops humilis VU

    Cheilanthes acrostica

    Cheilanthes marantae (= Notholaena marantae)° LR

    Cirsium palustre°

    Cladium mariscus LR

    Cneorum tricoccon

    Convolvulus cneorum LR LR

    Convolvulus pentapetaloides*

    Coris monspeliensis

    Crepis bursifolia*

    Crucianella maritima° VU

    Dactylorhiza romana°

    Daphne sericea°

    Digitalis lutea ssp. australis°

    Elymus pycnanthus (=Agropyron pungens)°

    Erodium acaule°

    Eryngium maritimum° VU

    Erysimum pseudorhaeticum

    Euphorbia dendroides

    Euphorbia paralias° VU

    Euphorbia pinea°

    Ferula glauca

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    Nome scientifico ATL-ITA REN LR

    Galium scabrum°

    Helichrysum litoreum (incl. H. pseudolitoreum) LR

    Helichrysum stoechas var. psammiticum°

    Helleborus bocconei°

    Hyoseris baetica LR

    Inula crithmoides°

    Isoetes duriei VU

    Isolepis setacea° LR

    Kundmannia sicula°

    Laurentia gasparrinii (= Solenopsis laurentia)

    Laurus nobilis°

    Lavatera punctata° LR

    Lilium bulbiferum var. croceum

    Limonium multiforme LR LR

    Limonium narbonense°

    Linaria purpurea ssp. cossonii

    Lonicera periclymenum°

    Lupinus micranthus°

    Malva cretica°

    Matthiola incana

    Matthiola sinuata VU

    Medicago marina° VU

    Narcissus serotinus° VU

    Narcissus tazetta°

    Oenanthe lachenalii° VU

    Onosma echioides

    Ophrys exaltata ssp. tyrrhena° LR

    Ophrys holoserica ssp. parvimaculata° LR

    Opopanax chironium°

    Orchis laxiflora VU

    Orchis papilionacea° VU

    Orchis pauciflora°

    Orchis provincialis°

    Ornithogalum comosum°

    Ornithogalum orthophyllum° LR VU

    Otanthus maritimus

    Pancratium maritimum

    Phyllitis sagittata VU VU

    Polygala flavescens°

    Polygonatum odoratum

    Polygonum romanum°

    Pseudorlaya pumila°

    Puccinellia convoluta°

    Ranunculus ophioglossifolius° VU

    Romulea rollii°

    Salvia pratensis subsp. haematodes°

    Salvia virgata°

    Sarcocornia fruticosa (=Arthrocnemum fruticosum)°

    Sarcocornia perennis (=Arthrocnemum perennis)°

    Santolina etrusca LR

    Scabiosa cretica

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    Nome scientifico ATL-ITA REN LR

    Scirpus fluitans (= Isolepis fluitans) EW EW

    Senecio bicolor ssp. cineraria°

    Serapias cordigera° VU

    Serapias neglecta°

    Serapias vomeracea° LR

    Silene sedoides°

    Simethis mattiazzi (=S. planifolia)

    Spergularia salina°

    Sternbergia lutea°

    Suaeda maritima°

    Sucowia balearica

    Thymelaea hirsuta

    Tragopogon hybridus°

    Triglochin bulbosum ssp. barrelieri°

    Tuberaria lignosa

    Urginea maritima° VU

    Vinca minor°

    Vitex agnus-castus°

    Vulpia alopecuros° LR

    Zannichellia palustris° VU

    Specie di Interesse Regionale = specie inclusa nell’All. A3 L.R. 56/2000; ATL-ITA= specie inclusa nell’Atlante delle

    specie a rischio di estinzione (Scoppola e Spampinato, 2005); REN = Repertorio Naturalistico Toscano (RENATO); LR = specie inserita nelle Liste rosse regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997).

    EW = estinta in natura; LR = a minor rischio; VU = vulnerabile

    ° = specie non inserita nel formulario Natura 2000 ma presente nei dati raccolti per il presente studio.

    Tabella 5 Rapporto tra specie di flora di interesse e habitat

    Nome scientifico Tipologie vegetazionali in cui si localizza la specie nel Sito

    Aeluropus litoralis salicornieti e altra vegetazione alofila

    Anthyllis barba-jovis macchie, garighe, rupi, scogliere

    Arthrocnemum macrostachyum° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Atriplex halimus° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Atriplex rosea° macchie, garighe, ampelodesmeti, spiagge

    Atropa belladonna° boschi

    Bellevalia romana° macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti

    Biscutella cichorifolia macchie, garighe, ampelodesmeti

    Biscutella mollis macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti

    Brassica incana macchie, garighe, rupi, scogliere

    Carduus cephalanthus° macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti

    Carex pallescens° canneti a cannuccia di palude o a canna domestica

    Centaurea aplolepa ssp. cosana macchie, garighe, ampelodesmeti

    Centaurea paniculata var. litigiosa macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Cerastium luridum° macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Chamaerops humilis macchie, garighe, rupi, scogliere

    Cheilanthes acrostica macchie, garighe, rupi, scogliere

    Cheilanthes marantae (= Notholaena marantae)° macchie, garighe, rupi, scogliere

    Cirsium palustre° canneti a cannuccia di palude

    Cladium mariscus canneti a cannuccia di palude

    Cneorum tricoccon macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Convolvulus cneorum macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Convolvulus pentapetaloides* incolti, oliveti

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    Coris monspeliensis macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Crepis bursifolia* prati aridi, incolti

    Crucianella maritima° spiagge

    Dactylorhiza romana° macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti

    Daphne sericea° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Digitalis lutea ssp. australis° boschi, macchie

    Elymus pycnanthus (=Agropyron pungens)° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Erodium acaule° macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti, rupi, scogliere

    Eryngium maritimum° spiagge

    Erysimum pseudorhaeticum macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Euphorbia dendroides rupi, scogliere

    Euphorbia paralias° spiagge

    Euphorbia pinea° macchie, garighe, spiagge, rupi, scogliere

    Ferula glauca macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Galium scabrum° boschi, macchie, garighe, ampelodesmeti

    Helichrysum litoreum (incl. H. pseudolitoreum) macchie, garighe, rupi, scogliere

    Helichrysum stoechas var. psammiticum° spiagge

    Helleborus bocconei° boschi, macchie

    Hyoseris baetica rupi, scogliere

    Inula crithmoides° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Isoetes duriei macchie, garighe, ampelodesmeti

    Isolepis setacea° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Kundmannia sicula° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Laurentia gasparrinii (= Solenopsis laurentia) boschi, macchie,canneti a canna domestica

    Laurus nobilis° boschi

    Lavatera punctata° siepi, incolti, campi coltivati

    Lilium bulbiferum var. croceum boschi

    Limonium multiforme rupi, scogliere

    Limonium narbonense° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Linaria purpurea ssp. cossonii macchie, garighe, ampelodesmeti, spiagge

    Lonicera periclymenum° boschi, macchie

    Lupinus micranthus° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Malva cretica° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Matthiola incana spiagge

    Matthiola sinuata spiagge

    Medicago marina° spiagge

    Narcissus serotinus° garighe, ampelodesmeti

    Narcissus tazetta° garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Oenanthe lachenalii° canneti a cannuccia di palude

    Onosma echioides macchie, garighe, ampelodesmeti

    Ophrys exaltata ssp. tyrrhena° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Ophrys holoserica ssp. parvimaculata° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Opopanax chironium° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Orchis laxiflora macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Orchis papilionacea° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Orchis pauciflora° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Orchis provincialis° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Ornithogalum comosum° macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Ornithogalum orthophyllum° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Otanthus maritimus spiagge

    Pancratium maritimum spiagge

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Phyllitis sagittata macchie, garighe, ampelodesmeti, parchi

    Polygala flavescens° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Polygonatum odoratum boschi

    Polygonum romanum° macchie, garighe, ampelodesmeti, spiagge

    Pseudorlaya pumila° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Puccinellia convoluta° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Ranunculus ophioglossifolius° canneti a cannuccia di palude

    Romulea rollii° spiagge

    Salvia pratensis subsp. haematodes° macchie, garighe, ampelodesmeti, incolti

    Salvia virgata° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Sarcocornia fruticosa (=Arthrocnemum fruticosum)° salicornieti e altra vegetazione alofila

    Sarcocornia perennis (=Arthrocnemum perennis)° salicornieti e altra vegetazione alofila

    Santolina etrusca boschi, macchie

    Scabiosa cretica macchie, garighe, ampelodesmeti

    Scirpus fluitans (= Isolepis fluitans) paludi, corsi d’acqua, ambienti ripariali

    Senecio bicolor ssp. cineraria° rupi, scogliere

    Serapias cordigera° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Serapias neglecta° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Serapias vomeracea° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Silene sedoides° rupi, scogliere

    Simethis mattiazzi (=S. planifolia) boschi, macchie

    Spergularia salina° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Sternbergia lutea° prati aridi, garighe, margini boschivi, ambienti ruderali

    Suaeda maritima° canneti, salicornieti e altra vegetazione alofila

    Sucowia balearica macchie, garighe, ampelodesmeti, rupi, scogliere

    Thymelaea hirsuta macchie, garighe, rupi, scogliere

    Tragopogon hybridus° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Triglochin bulbosum ssp. barrelieri° salicornieti e altra vegetazione alofila

    Tuberaria lignosa macchie, garighe, ampelodesmeti,

    Urginea maritima° macchie, garighe, ampelodesmeti,

    Vinca minor° boschi, macchie

    Vitex agnus-castus° canneti a cannuccia di palude o a canna domestica

    Vulpia alopecuros° macchie, garighe, ampelodesmeti

    Zannichellia palustris° stagni

    ° = specie non inserita nel formulario Natura 2000 ma presente nei dati raccolti per il presente studio

    * = specie segnalate in passato ma non confermate dopo gli anni ’60 del XX secolo.

    Tabella 6 Altre specie importanti di flora presenti nel Sito

    Nome scientifico All. IV All. V End Conv REN Altro Achillea macrophilla

    Anthriscus nemorosa

    Asteriscus maritimus°

    Brachypodium phoenicoides

    Coronilla juncea

    Crucianella latifolia

    Dianthus longicaulis

    Euphorbia cuneifolia

    Euphorbia pterococca*

    Fumaria petteri

    Geranium lanuginosum

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Nome scientifico All. IV All. V End Conv REN Altro Juncus fontanesii°

    Lathyrus hybridum°

    Lathyrus gorgoni

    Medicago sativa subsp. glomerata°

    Melilotus segetalis

    Misopates calycinum

    Oenanthe globulosa

    Ononis minutissima

    Ophrys lutea ssp. minor°

    Ophrys saratoi

    Ornithogalum arabicum

    Panicum repens

    Papaver pinnatifidum

    Plantago macrorhiza

    Platanthera chlorantha

    Scolymus grandiflorus*

    Thapsia garganica

    Thesium humile*

    All. IV = specie particolarmente protetta, inserita nell’Allegato IV della Direttiva 92/43/CEE;

    All. V = specie inserita nell’Allegato V della Direttiva 92/43/CEE;

    End = Specie endemica

    Conv = Convenzioni internazionali

    REN = Repertorio Naturalistico Toscano (RENATO)

    Altro = Altri motivi (ad esempio specie specie inserita nel nel Libro rosso delle piante d’Italia (Conti et al., 1992) o nel Libro

    rosso delle piante d’Italia (Conti et al., 1992); specie rara alla scala locale, specie particolarmente vulnerabile, ecc.)

    Petalophyllum ralfsii. Specie di interesse comunitario, è una specie trovata in Italia nei primi

    anni del ‘900, e nello stesso periodo segnalata per il Tombolo della Feniglia (Sommier, 1902),

    dove era stata trovata “nascosto dai muschi e dalle piante della microflora, nonché sotto le

    foglie morte degli arbusti della macchia". Successivamente, in Toscana, è stata ritrovata solo

    alla Feniglia (Aleffi ined.). Si tratta di una specie che vive su terreno sabbioso umido, in

    prossimità di laghetti e zone umide ed è quindi probabile che alla Feniglia si possa trovare

    negli stagni retrodunali che si formano in primavera e nella macchia in quelle pozze

    temporanee che si formano spesso nelle radure. Poi, quando questi si asciugano, essa

    scompare, trattandosi di una specie effimera legata strettamente a questi ambienti umidi

    temporanei.

    Secondo la Deliberazione G.R. n. 644 del 2004 relativa all’attuazione della LR 56/2000, le

    “principali emergenze” fra le specie floristiche presenti nel sito sono:

    Phyllitis sagittata (scolopendria minore) - Specie rara, a distribuzione mediterranea, propria di

    zone umide ed ombrose, su substrato calcareo. In Toscana è presente nelle isole di Gorgona e

    Pianosa, sul Promontorio di Piombino e al M. Argentario.

    Coronilla juncea (cornetta giunchiforme) – Specie mediterraneo-occidentale, presente in

    Italia solo sul Monte Argentario (rupi calcaree ai margini di garighe).

    Misopates calycinum (gallinetta calicina) - Specie mediterraneo-occidentale, in Toscana è

    presente soltanto sul Monte Argentario, con una popolazione molto ridotta e circoscritta.

    Scabiosa cretica (vedovina delle scogliere) – Rara specie mediterranea, presente in poche

    stazioni italiane e, in Toscana, solo all’Argentario (due stazioni assai ridotte).

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Centaurea aplolepa ssp. cosana – Endemismo maremmano (maremma grossetana e

    Argentario).

    Centaurea paniculata var. litigiosa - Endemismo esclusivo del Monte Argentario, dove vive,

    in stazioni rifugio, su rocce e rupi.

    Hyoseris baetica – (radicchio spagnolo) – Specie presente in Toscana in due stazioni

    (Ansedonia e Monte Argentario), con pochissimi individui.

    Ophrys saratoi - Orchidea di origine ibridogena (O. sphegodes x O. bertolonii), la cui

    distribuzione generale non è ancora ben conosciuta. In Toscana è presente soltanto sul Monte

    Argentario, con un popolamento limitato.

    Cneorum tricoccon (timelea tricocca) – Specie presente in Toscana solo in tre Siti (Monte

    Argentario, isole di Giannutri e di Montecristo).

    Convolvulus cneorum (vilucchio turco) – Rara specie mediterranea, in Toscana è presente

    solo sul Monte Argentario, dove si ritrova sulle rupi marittime.

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    6.3 FAUNA DI INTERESSE

    Tabella 7 Specie di avifauna di interesse (comunitario e/o regionale) e specie migratrici non di interesse

    (Specie di interesse: All. I Direttiva 2009/147/CE; All. A2 L.R. 56/2000. Specie migratrici: art. 4, punto 2, Direttiva

    2009/147/CE).

    Nome scientifico Nome italiano Specie di Interesse Fenologia Valore

    Globale Comunitario Regionale Sed RN Mig N Sve Mig

    Insetti (Ortotteri)

    Capraiacris baccettii P C

    Insetti (Lepidotteri)

    Euplagia quadripunctaria* C B

    Charaxes jasius R B

    Coenonympha elbana P C

    Insetti (Coleotteri)

    Entomoculia toscanensis R

    Hoplia minuta P

    Icosium tomentosum P

    Leptotyphlus tyrrhenicus P

    Lophyridia litoralis nemoralis P

    Lucanus cervus P B

    Lucanus tetraodon P

    Troglorhynchus stolzi

    Vulda holdhausi R

    Crostacei

    Potamon fluviatile P

    Gasteropodi

    Chilostoma planospira P

    Hypnophila dohrni P

    Marmorana saxetana P

    Oxychilus majori R

    Siciliaria paestana P

    Solatopupa juliana P

    Vertigo angustior C B

    Vertigo moulinsiana° P

    Xerosecta contermina P

    Anfibi

    Bufo viridis° Rospo smeraldino°

    Discoglossus sardus Discoglosso sardo R C

    Rettili

    Caretta caretta*° Tartaruga comune*° V D

    Coronella austriaca° Colubro liscio° R C

    Coronella girondica Colubro di Riccioli R C

    Dermochelys coriacea Tartaruga liuto V D

    Elaphe quatuorlineata Cervone P C

    Euleptes (Phyllodactylus)

    europaea Tarantolino R C

    Podarcis muralis Lucertola muraiola C C

    Podarcis sicula Lucertola campestre C C

    Testudo hermanni Testuggine comune R C

    Uccelli

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Nome scientifico Nome italiano Specie di Interesse Fenologia Valore

    Globale Comunitario Regionale Sed RN Mig N Sve Mig

    Calonectris diomedea Berta maggiore P C

    Puffinus yelkouan Berta minore 2 cp. D

    Circaetus gallicus Biancone 1-5 i C C

    Circus cyaneus Albanella reale DD C

    Milvus milvus Nibbio reale P P C

    Falco tinnunculus Gheppio C B

    Falco naumanni* Grillaio* P C

    Falco peregrinus Falco pellegrino P C

    Larus audouinii* Gabbiano corso* C C

    Columba livia Piccione selvatico 1-5 cp. C

    Apus melba Rondone maggiore P P B

    Apus pallidus Rondone pallido P P B

    Otus scops Assiolo P B

    Caprimulgus europaeus Succiacapre P P D

    Anthus campestris Calandro P P C

    Hirundo daurica Rondine rossiccia V D

    Oenanthe hispanica Monachella C B

    Monticola solitarius Passero solitario P B

    Sylvia sarda Magnanina sarda P B

    Sylvia undata Magnanina C C

    Sylvia conspicillata Sterpazzola di Sardegna V C

    Sylvia hortensis° Bigia grossa°

    Lanius collurio Averla piccola P D

    Lanius minor Averla cenerina C C

    Lanius senator Averla capirossa C B

    Corvus corax Corvo imperiale DD D

    Tichodroma muraria Picchio muraiolo P B

    Emberiza hortulana Ortolano DD DD C

    Emberiza melanocephala Zigolo capinero V D

    Mammiferi

    Hystrix cristata Istrice C C

    Miniopterus schreibersii Miniottero di Schreiber R C

    Myotis capaccinii Vespertilio di Capaccini V C

    Myotis myotis Vespertilio maggiore R C

    Muscardinus avellanarius Moscardino P C

    Mustela putorius Puzzola V C

    Rhinolophus ferrumequinum Rinolofo maggiore R C

    Rhinolophus hipposideros Rinolofo minore V C

    Tadarida teniotis Molosso di Cestoni P C

    Specie di Interesse Comunitario = All. II Direttiva 92/43/CEE; All. I Direttiva 2009/147/CE; All. B DM 20/1999. Per il

    codice vedere Appendice C Formulario standard Natura 2000

    Specie di Interesse Regionale = All. A2 L.R. 56/2000.

    Uccelli migratori: di cui all’art. 4, punto 2, della Direttiva 2009/147/CE.

    Sed RN = sedentaria con riproduzione/nidificazione; Migr N = migratrice e nidificante; Sve = svernante; Migr = solo

    migratrice; C = comune; i = singoli individui; R = rara; V = molto rara; P = presente; cp = coppia; Valore Globale (per il

    Sito): A: eccellente; B: buono; C: significativo; D: popolazione non significativa.

    ° = specie non inserita nel formulario Natura 2000 ma presente nei dati raccolti per il presente Studio.

    * = specie prioritarie (sensu Direttiva 92/43/CEE e uccelli prioritari per i finanziamenti LIFE)

    cella vuota = specie non inclusa nell’elenco

  • Descrizione analitica del SIR (SIC-ZPS IT51A0025) “Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola”

    Tabella 8 Rapporto tra specie di fauna di interesse ed habitat - stato di conservazione*

    Nome scientifico Nome italiano Tipologie vegetazionali

    in cui si localizza la specie nel Sito Status

    Insetti (Ortotteri)

    Capraiacris baccettii grotte e caverne

    Insetti (Lepidotteri)

    Euplagia quadripunctaria* radure boschive, ambienti aperti F

    Charaxes jasius boschi, macchie

    Coenonympha elbana ampelodesmeti, incolti, prati

    Insetti (Coleotteri)

    Entomoculia toscanensis suolo (macchia mediterranea)

    Hoplia minuta ampelodesmeti, incolti, prati

    Icosium tomentosum rupi e scogliere

    Leptotyphlus tyrrhenicus suolo (macchia mediterranea)

    Lophyridia litoralis nemoralis spiagge

    Lucanus cervus boschi, macchie C

    Lucanus tetraodon boschi di sughera

    Troglorhynchus stolzi Grotte e caverne

    Vulda holdhausi (nel suolo, sotto grandi pietre)

    Crostacei

    Potamon fluviatile corsi d’acqua

    Gasteropodi

    Chilostoma planospira boschi, macchie

    Hypnophila dohrni boschi, macchie

    Marmorana saxetana rupi e scogliere

    Oxychilus majori macchie, grotte e caverne

    Siciliaria paestana macchie

    Solatopupa juliana macchie

    Vertigo angustior corsi d’acqua F

    Vertigo moulinsiana° corsi d’acqua I

    Xerosecta contermina spiagge

    Anfibi

    Bufo viridis° Rospo smeraldino° canneti, corsi d’acqua F

    Discoglossus sardus Discoglosso sardo corsi d’acqua I

    Rettili

    C