scoordinati news 44

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Magazine a diffusione telematica a cura della Redazione del MC Scoordinati, on-line al sito www.mcscoordinati.com. Non in vendita. No lucro. 44 scoordinati News

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Motoclub Scoordinati

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Magazine a diffusione telematica a cura della Redazione del MC Scoordinati, on-line al sito www.mcscoordinati.com. Non in vendita. No lucro.

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scoordinati News

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Sommario nr. 44

EDITORIALE

ATTIVITA’ DEL MOTOCLUB – L’Idea della Scultura

ATTUALITA’ – La Scultura del Motociclista (L’UNIONE)

WSBK 2016 – Un Mondiale tutto d’un fiato

MOTO HISTORY – Yamaha FZ 750

AUTO HISTORY – Renault Super 5 GT Turbo

TURISMO – Craco, il paese fantasma

NEWS MOTOCLUB

ORGANIGRAMMA MC SCOORDINATI

Nr. Precedente 43 Followers: 515 Likes: 325 Nr. di Lettori: 596

VISITE SUL NOSTRO SITO WEB - WWW.MCSCOORDINATI.COM AGGIORNAMENTO AL 01/06/2016 ALLE ORE 19:26

1.003.703 Scoordinati News Redattore; Giovanni Yoyo Iodice Articoli di questo numero; Giovanni Iodice, Claudio Negri e Motoclub Scoordinati Copertina; Giovanni Iodice Logo: Maria Franca TogaDesign Preziosi & Giovanni Iodice Autorizzazione; Motoclub Scoordinati e Maximiliano Vittorini

Editoriale

Ciò che si è riusciti a realizzare ultimamente grazie all’Unione ed all’accesa volontà di più gruppi motociclistici, non ha eguali. La passione per le due ruote, la voglia di stare insieme, il contagio che avviene tra persona a persona, e soprattutto la caparbietà di realizzare un progetto del genere, ha portato ognuno di noi a dare il massimo affinché una semplice idea si sia giustamente trasformata in una solida realtà. La copertina di questo numero di Scoordinati News è il giusto plauso a persone, che hanno creduto fino alla fine che un’opera del genere poteva essere realmente realizzata. Senza secondi fini, senza scopi lucrativi, senza benefici socio-politici, ma solamente per la voglia di lasciare qualcosa di tangibile, in un luogo dove il silenzio delle montagne, è solamente interrotto dai rombi delle moto che vi passano di tanto in tanto.

Fine

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Attivita’ del Motoclub’

Come nelle migliori storie, tutto nasce da una chiacchierata fra amici, accomunati da un’unica grande passione: la moto. Nel 2014 viene così fondata l’Unione Motoclub Viterbese da parte del: Motoclub Scoordinati, il Ducati Club Desmotuscia, l’A.S.D. Amici In Moto Gallese, i Motobikers Fazzamaia, il Motoclub Moto Caccione e con la partecipazione dei Cerberi Bikersgroup. Fin da subito, questa realtà si è prefissa come obiettivo quello di unire alcuni Motoclub dell’alto Lazio per favorire lo sviluppo del mototurismo, creando appuntamenti in cui la sinergia dei vari gruppi, ognuno caratterizzato dal proprio modus vivendi, potesse dar vita a piacevoli giornate all’insegna della moto e dell’amicizia. Si sa, però, che spesso queste chiacchierate fra pazzi portano poi a idee un po’ folli, fuori dagli schemi. Una di queste è stata costruire una scultura, nominata L’UNIONE che simboleggia l’Unione dei nostri Club, ma anche un modo per ricordare tutti gli amici che purtroppo non ci sono più. Il progetto scelto è quello presentato da Sara Anzera, laureata in Disegno Industriale presso l’ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, e realizzato interamente in ferro dall’A.C.I.T. s.n.c. di Piermartini Francesco & C.

di Vignanello. Grazie al Comune di Caprarola, la statua verrà posizionata lungo la Strada Provinciale Cimina il giorno 25 Aprile 2016, con l’augurio che possa trasformarsi in un monumento caro ai motociclisti e ricordare loro che la nostra passione, anche se fatta di ferro, bielle e pistoni, ha un’anima calda e avvolgente, in grado di farci sentire parte di un gruppo, di una Unione. Basta incastrare questi elementi a formare una V, come quella fatta con le due dita alzate quando incrociamo un fratello e, immediatamente, un gesto così semplice porta a riconoscerci come parte di un’unica grande famiglia. Saranno presenti il Sindaco di Caprarola ed altre autorità comunali ed il Vescovo di Viterbo, che daranno vita all’inaugurazione della scultura e la dovuta benedizione..

a cura di Claudio Negri (Motoclub Scoordinati)

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Eccolo il gesto che noi Motociclisti usiamo mostrare per salutare un altro Biker che procede nella direzione opposta alla nostra. Un gesto semplice e spontaneo, basta sollevare la mano sinistra dalla manopola della frizione, e formare una V con l’indice e medio della mano. Il cenno è immediatamente ricambiato dal centauro che incrociamo in strada, il quale, con lo stesso gesto, ricambia il saluto, avvalorandolo con un lampeggio dei fari abbaglianti se necessario. Questo piccolo e spontaneo segno d'intesa è una di quelle cose che non si studiano a Scuola Guida, che non si apprendono seguendo un Corso od uno Stage sulla Guida Sicura, piuttosto è una celebrazione che si assimila soltanto con la passione nel vedere un altro Biker come te, procedere nella direzione opposta alla propria, il quale in quel momento

sta perseguendo la tua stessa maniacale, pura ed incontrollata passione, quella delle due ruote. C’è anche da dire che non sempre il saluto viene onorato, vuoi per distrazione o semplicemente per l’impegno alla guida in quel determinato momento. Ma 8 volte su 10, state pur certi, che la riverenza On The Road viene sempre onorata, quasi come fosse un buon augurio dell’uscita in moto che si sta effettuando. Quindi non esitate a contraccambiare il cenno d’intesa se ne doveste avere l’opportunità, vedrete che subito dopo il viaggio vi risulterà molto più godibile. Buon viaggio a tutti!

a cura di Giovanni Yoyo Iodice

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Attualita’

Quanti motociclisti di Roma e del Viterbese hanno percorso quella splendida strada che da Ronciglione sale sui monti Cimini e poi scende verso Viterbo in meravigliose e affascinati curve? Dove dall’alto si può inoltre godere di quella bella veduta sul lago di Vico, uno dei laghi più belli dell’Italia centrale. In omaggio a tutto ciò, l’Unione Motoclub Viterbese, formata da diversi Motoclub dell’alto Lazio, ha pensato di rendere omaggio a tutti i motociclisti di passaggio, con una artistica realizzazione denominata L’UNIONE, che simboleggia l’Unione dei Club, ma anche un modo per ricordare tutti gli amici che purtroppo non ci sono più. Il progetto della scultura è stato realizzato da Sara Anzera, laureata in Disegno Industriale presso l’ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, e realizzato interamente in ferro dall’A.C.I.T. s.n.c. di Piermartini Francesco & C. di Vignanello. Come si può vedere dalla foto rappresenta due pistoni, con chiaro riferimento ad un motore motociclistico, ma richiama chiaramente due dita in forma di “V”, segno di saluto tra motociclisti. I Motoclub che hanno partecipato e voluto la posa di questo regalo al motociclista di passaggio sono: - Gli Amici in Moto - I Desmotuscia - I Cerberi Bikers Group - I Motors Bikers Fazzamaia - Il Moto Caccione - Il Motoclub Scoordinati

Il Comune di Caprarola ha concesso lo spazio per la posa in opera presso una piccola area di sosta, salendo da Ronciglione, presso l’ingresso del Parco Riserva Naturale del Lago di Vico. La cerimonia si è svolta il 25 Aprile scorso, anniversario liberazione? Forse non è un caso: la moto è soprattutto libertà, ed è questo il messaggio che si vuole trasmettere. Hanno partecipato, oltre naturalmente a tutti i Motoclub organizzatori, il direttore del Parco Riserva Naturale del Lago di Vico, in rappresentanza delle istituzioni, ed il parroco di Caprarola che, con una piccola cerimonia religiosa, ha benedetto la scultura e tutti i motociclisti presenti, con un pensiero a quelli che ci hanno lasciato. Con un piccolo discorso ha sottolineato il senso di fratellanza che ci accomuna che, partendo dalla comune passione motociclistica, va ben oltre, e grazie a questa passione spesso diventa amicizia, nel più bel significato di questa parola. Possiamo dire con grande soddisfazione di essere orgogliosi di questa realizzazione, per quello che rappresenta per noi motociclisti, ma soprattutto per l’omaggio che simbolicamente farà a tutti i motociclisti di passaggio su questa bella strada, ricordando a tutti la splendida passione che ci accomuna.

a cura di Claudio Negri (Motoclub Scoordinati)

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Riflessioni sull’Opera

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Cos’altro aggiungere al già esaustivo e commovente articolo a cura di Claudio Negri, Consigliere del Motoclub Scoordinati. Da Ex Membro del Consiglio Direttivo posso solo affermare che questa, è l’ennesima prova che anche questa volta, per l’ennesima volta, si è riusciti a materializzare una semplice idea in una fantastica concretezza. Il Motoclub Scoordinati non è nuovo a questo tipo di realizzazioni, ma quando al compimento dell’opera vi sono all’appello altri Motoclub, costituendo una incredibile UNIONE solidale e sicuramente duratura, la dice lunga sul fatto che in Italia, malata e distrutta politicamente, c’è ancora qualcuno che crede fermamente alla realizzazione dei sogni. Senza benefici, se non quello di essere fieri ed orgogliosi nel cuore e nella mente, senza benevolenze economiche e, come ho già menzionato nell’Editoriale, senza tornaconti socio-politici, ma solamente per la sana voglia di ergere un Monumento che rimarrà a lungo in un luogo affascinante come quello dei Monti Cimini. Tutti noi siamo consapevoli del fatto che lo sforzo per la realizzazione di questa opera scultorea sarà ampiamente ripagata da ogni Biker che attraverserà quel luogo in sella alla sua amata due ruote, con la magnifica e genuina conseguenza, che un sorriso spontaneo illuminerà il nostro volto nell’osservarla. Una vera e propria impresa, la prova tangibile, che

se lo si vuole veramente, tutto è realizzabile e tutto è davvero possibile. Va comunque rimarcato, che per la realizzazione di un monumento del genere, la preparazione del suolo pubblico ha avuto il suo bel impegno, dalla pulizia del luogo, alla sistemazione della scultura. Il tutto svolto a spese dei vari Motoclub intervenuti, senza appoggi economici da parte dello Stato o della FMI, avvalorando la tesi che tutto è possibile se si è spinti dalla giusta motivazione. Inoltre un ulteriore tributo va a Sara Anzera, progettista della Scultura, e a Piermartini Francesco & C. di Vignanello, per la realizzazione fisica. E incredibile pensare che una passione sana come quella delle motociclette, possa davvero fare la differenza in una società fatta di arrivisti e ruffiani, che solamente unendo le forze si può giungere a qualsivoglia risultato, purché questo traguardo sia equamente condiviso. Chiudo queste riflessioni proclamando a gran voce un sentito GRAZIE, a tutti quelli che hanno impegnato il loro tempo ed il loro denaro, affinché questa intuizione si sia manifestata in tutta la sua fierezza, con tutta la sua magnificenza ed in tutto il suo splendore.

a cura di Giovanni Yoyo Iodice

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La stella di colore rosso amaranto identifica il punto esatto della collocazione del Monumento. Lasciandosi alle spalle il paese di Ronciglione (per chi proviene da Roma), si percorre la SP1 fino a giungere all’entrata della Riserva Naturale del Lago di Vico, posta sul lato sinistro della carreggiata. Per chi proviene da Viterbo, si percorre ugualmente la SP1 fino ad arrivare in quota (valico dei Monti Cimini), per poi proseguire e giungere all’entrata della Riserva Naturale del Lago di Vico posta, stavolta, sulla lato destro della carreggiata. E’ indubbiamente un località remota e silente, dove la pace regna incontrastata sia d’estate

che nei mesi invernali, luogo in cui la scultura in oggetto, saprà sicuramente farsi apprezzare anche dai non appassionati delle due ruote. Un segno più che tangibile della nostra grande passione, un’impronta che segnerà a lungo un posto dove gli innumerevoli sempreverdi, culleranno il sogno di quella V lasciata lì come per dire: Noi ci siamo, e ci saremo sempre!

a cura di G. Iodice

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Superbike 2016

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Il massimo Campionato delle derivate di Serie, la WSBK, ha appena concluso il suo giro di boa. Con il Gran Premio di Donington Park del 29 Maggio scorso, si è corsa la 7° Tappa del Mondiale, e con 6 Gran Premi (12 manche in tutto) ancora da disputare, tutto può davvero ancora accadere, anche se a dire il vero i 56 punti di vantaggio di un ostinato e sempre veloce Jonathan Rea su Kawasaki, sembrano già un buon bottino per la conquista del suo 2° Titolo Mondiale (il quale sarebbe il suo 2° consecutivo). Secondo in classifica nel frattempo è salito Tom Sykes, altro alfiere della verde Ninja, che con la doppietta di Donington Park sorpassa il velocissimo centauro della Ducati, Chaz Davies. Nei Gran Premi passati abbiamo visto piloti come Nicky Hayden andare a vincere sotto il diluvio di Sepang, ma anche le convincenti prove di Davide Giugliano su Ducati, capace di portare nelle ultime 4 manche disputate, 2 ottimi secondi posti. Sempre veloce e convincete l’altro pilota Ducati, per l’appunto Chaz Davies, che fino a questo punto della stagione ha già accumulato 4 vittorie e 4 podi. Buio pesto invece per le due nuove Yamaha, che dopo un avvio di stagione interessante, sembrano piombate in un tunnel di problemi tecnici, i quali hanno più volte messo in condizione limite, i due piloti (Guintoli

e Lowes). Bene invece la MV Agusta pilotata dal coraggioso Leon Camier, meritevole a pieno diritto di essere entrato nella zona Top (primi 6 classificati) per ben 5 volte. Un altro plauso va invece al giovane e promettente Lorenzo Savadori. L’italiano in sella alla Aprilia dello scorso anno, non si tira mai indietro quando c’è da lottare con il coltello tra i denti, ed i risultati positivi conquistati ultimamente ne sono la riprova. Il Mondiale 2016 sembra parlare di nuovo la lingua giapponese delle verdi Ninja di casa Akashi, sia con Rea che con Sykes, le due verdone sembrano inesorabilmente una spanna sopra gli altri, ma come la Superbike spesso insegna, mai dire mai. Le battaglie sono all’ordine del giorno, e basta un Set Up sbagliato per mandare all’aria quanto di buon fatto fino ad ora, anche perché la concorrenza (Ducati con Chaz Davies) è assi spietata. Non mi resta che darvi appuntamento al 19 Giugno prossimo, quando il Circus della Superbike sbarcherà in Italia sul circuito del Marco Simoncelli World Misano Adriatico Circuit, dove ne vedremo sicuramente delle belle..

a cura di Giovanni Yoyo Iodice

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1. J. REA KAWASAKI 293

2. T. SYKES KAWASAKI 237

3. C. DAVIES DUCATI 231

4. D. GIUGLIANO DUCATI 147

5. M. VAN DER MARK HONDA 141

6. N. HAYDEN HONDA 136

7. J. TORRES BMW 117

8. L. CAMIER MV AGUSTA 97

9. L. SAVADORI APRILIA 89

10. A. LOWES YAMAHA 70

11. X. FORÉS DUCATI 62

12. S. GUINTOLI YAMAHA 58

13. M. REITERBERGER BMW 58

14. J. BROOKES BMW 48

15. A. DE ANGELIS APRILIA 42

16. R. RAMOS KAWASAKI 42

17. A. WEST KAWASAKI 28

18. K. ABRAHAM BMW 25

19. M. BAIOCCO DUCATI 12

20. L. MAHIAS KAWASAKI 9

21. C. BEAUBIER YAMAHA 6

22. L. SCASSA DUCATI 3

23. M. JONES DUCATI 2

24. D. SCHMITTER KAWASAKI 2

25. J. HOOK KAWASAKI 2

26. S. BARRIER KAWASAKI 2

27. M. LUSSIANA BMW 1

1. KAWASAKI 321

2. DUCATI 268

3. HONDA 188

4. BMW 127

5. YAMAHA 105

6. APRILIA 103

7. MV AGUSTA 97

Classifica Mondiale Piloti

Classifica Mondiale Costruttori

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Scatti storici

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Moto History

YAMAHA FZ 750

Eccola, la moto che negli anni ‘80 contribuì notevolmente a cullare i sogni di molti appassionati delle due ruote sportive e non. La Yamaha FZ 750 del 1985. Una moto che si inseriva nel segmento delle turistiche stradali, caratterizzata da un’anima corsaiola e provocatoria. La sua principale caratteristica era quella di essere sprovvista della parte sottostante della carenatura, lasciando ben in vista il 4 cilindri in linea di colore nero, con richiami color oro. In realtà venne prodotta anche la versione interamente carenata, ma il fascino della mezza carena, specie su questo modello, non aveva eguali. Era disponibile in molte livree, e la soluzione

del monoposto, veniva attuata semplicemente montando un coprisella sulla parte posteriore della lunga e comoda sella in pelle. Il sistema di raffreddamento era a liquido, mentre una delle caratteristiche principali che distingueva la settemezzo giapponese, erano la distribuzione a bialbero e le 5 valvole per cilindro (20 in tutto). Il propulsore offriva una potenza massima di 106 CV, un dato assolutamente da non sottovalutare considerando che stiamo parlando di una motocicletta del 1985.

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La Yamaha FZ 750 venne personalmente scelta dal noto attore Carlo Verdone per le riprese del suo Cult-Movie Troppo Forte del 1986, film girato in una Roma di fine anni ‘80, dove girare in moto senza casco era quasi un obbligo… La moto ben si poneva nelle riprese del film, con scene di mono-ruota che fecero letteralmente innamorare gli appassionati di motociclette dell’epoca. Ancora oggi l’FZ 750 è una moto molto ambita tra i collezionisti, e trovarne una in buone condizioni e soprattutto appetibile economicamente, non è cosa affatto scontata. Del resto una leggenda dovrà pur farsi desiderare…

a cura di G. Iodice

SCHEDA TECNICA

Motore: 4 tempi, 4 cilindri di 749 cc, distribuzione bialbero, 20 valvole, raffreddato a liquido Potenza Max: 106 CV a 10.500 rpm Coppia Max: 8,0 Kgm a 8.000 rpm Compressione: 11,2:1 Alesaggio x Corsa: 68,0 x 51,6 mm Alimentazione: 4 Carburatori Mikuni BS34 Lubrificazione: Carter liquido Cambio: 6 marce Frizione: Multidisco in bagno d'olio Dimensioni in mm (L x L x A): 2.225 x 755 x 1.165, seduta 790, passo 1.490 Peso: 220 Kg Serbatoio: 21 L Telaio: Doppia culla in tubi d'acciaio Sospensioni: Ant. Oleopneumatica (39 mm); Post. Mono-ammortizzatore Pneumatici: Ant. 120/80-HR16; Post. 130/80-HR18 Freni: Ant. 2 dischi 270 mm; Post. 1 disco 220 mm

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Auto History

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Bella, piccola, leggera ed incredibilmente potente. Queste erano le giuste parole per descrivere la leggenda che la Renault produsse nel 1985 per i giovani e meno giovani. Presentata ufficialmente il 24 Gennaio del 1985, si collocava positivamente nel mercato europeo, grazie anche al buon rapporto qualità/prezzo. Sostituì di fatto la 1° versione della Renault 5 Turbo, molto apprezzata nei mondiali Rally e nelle competizioni su pista, ma poco accessibile al mercato. La nuova versione ricevette interessanti aggiornamenti, come ad esempio: i cerchi in lega di nuovo disegno, gli spoiler, le modanature dei parafanghi posteriori e le modanature dei paraurti. I cambiamenti estetici erano molto visibili anche per i meno

appassionati. Nell'evoluzione venne aggiornato anche il motore, risolvendo i problemi di raffreddamento dei cilindri e della turbina della versione precedente. La potenza venne portata da 115 a 120 CV, mediante un aumento della pressione di sovralimentazione e di un'accensione elettronica ottimizzata. La seconda versione venne particolarmente prese di mira in Italia, grazie al prezzo accettabile, all’estetica molto accattivante e soprattutto alla concezione del motore sovralimentato che in quei anni godeva di molta popolarità. Oltretutto la GT Turbo era facile da configurare per il gruppo N, e quindi per prendere parte alle manifestazioni rallistiche nazionali.

RENAULT Super 5 GT Turbo

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SCHEDA TECNICA Motore: 4 cilindri in linea di 1.397 cc Potenza Massima:120 CV (88 kW) a 5.750 rpm Coppia Massima: 165 Nm Alimentazione: Benzina Trazione: Anteriore Cambio: Manuale a 5 marce Velocità Massima: 204 km/h Accelerazione 0-100 km/h: 8,0 Secondi Numero porte: 3 Numero posti: 5 Capacità serbatoio: 50 Litri Massa in ordine di marcia: 830 kg Massa rimorchiabile: 800 kg Lunghezza: 359 cm Larghezza: 159 cm Altezza: 136 cm Passo: 240 cm

Nell’immagine in basso la 1° serie della Renault 5 GT Turbo, contraddistinta sempre dalle inconfondibili modanature che correvano lungo i passaruota anteriori e posteriori. In basso la 2° serie, quella che ebbe indubbiamente maggior successo a livello di vendite e prestigio, molto più longilinea e sobria, seppur sempre accattivante nel look.

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Turismo

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Per noi amanti del Moto-Turismo, la tappa di Craco (Basilicata), potrebbe essere una di quelle gite culturali dove il fascino di una città fantasma si unisce inevitabilmente alla cultura e alla storia di un posto letteralmente dimenticato da Dio. Documentandomi via internet riguardo a questo posto sperduto, ho potuto notare una certa affluenza di Biker del Sud, che fanno regolarmente tappa in questo luogo misterioso. Certo, siamo consapevoli del fatto che un Tour del genere richiederebbe una gita sociale di almeno due giorni, ma ne varrebbe sicuramente la pena. Purtroppo il Comune limitrofo è stato ben chiaro su alcune normative che tutelano

questo posto dimenticato, ovvero l’assoluto divieto di pernotto all’interno di una delle abitazioni rimaste vuote (scrivo questo perché più di un viaggiatore ha espressamente richiesto la possibilità di piantare tende o altro nel centro abitato). Discorso diverso se lo si vuole visitare di giorno, anche perché di notte si potrebbero fare incontri piuttosto strani, in quanto una delle tante leggende di questo posto, narra di misteriose entità che si aggirano tra le vie del paese aleggiando a mezz’aria…

a cura di G. Iodice

Craco, il paese

fantasma

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Craco è un centro in provincia di Matera che dista 54 km dal capoluogo. Le prime tracce di una frequentazione umana nell'area di Craco sono alcune tombe risalenti all'VIII A.C. rinvenute in località S. Angelo. Come altri centri vicini, è probabile che abbia offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, quando questi si sono trasferiti in territorio collinare, forse per sfuggire alla malaria che imperversava nella pianura. Nel X Secolo, monaci italo-bizantini hanno cominciato a sviluppare l'agricoltura, diventando un punto di riferimento per le comunità rurali locali. La prima testimonianza del nome del paese risale al 1060, quando il territorio viene sottoposto all'autorità dell'arcivescovo Arnaldo di Tricarico e citato con il nome Graculum, ovvero “piccolo campo arato”. In epoca Normanna il feudo di Craco viene assegnato a Erberto (1154-1168) e successivamente a Roberto di Pietrapertosa (1176-1179); in epoca sveva il paese, grazie alla propria posizione strategica, diviene un importante centro militare e viene affidato a Goffredo (1239). La fortuna del paese si deve, come si accennava, alla sua posizione strategica tra le valli fluviali del Cavone e dell'Agri, in passato navigabili, vie privilegiate per chiunque volesse attraversare la Basilicata interna: infatti la torre di Craco costituiva, assieme ad altre fortificazioni della zona come la Petrolla di Montalbano, il castello normanno-svevo di Pisticci ed il castello di San Basilio, una rete di torri di avvistamento in grado di garantire il controllo assoluto dell'intera zona. Con la salita al trono di Carlo I d'Angiò (1268) Craco viene infeudata a Pietro de Beaumont. In seguito si avvicendano al potere le più potenti famiglie del Medioevo: i Monforte (fine del XIII sec.), i Del Balzo, gli Sforza (XV sec.), i Sanseverino (XVI sec.). Nel 1799 la popolazione aderisce agli ideali repubblicani sollevandosi contro il potere dei nobili feudatari ma la ribellione viene soffocata nel sangue dalle truppe del Cardinale Ruffo presso palazzo Carbone. Nel XV secolo, la città si espande intorno a quattro palazzi nobiliari: Palazzo Maronna, vicino al torrione che domina il paese, è caratterizzato da un bell'ingresso monumentale in mattoni e da un grande balcone terrazzato. Palazzo Grossi, vicino alla

Chiesa Madre, ha un alto portale architravato, privo di cornici. I piani superiori sono coperti da volte a vela e decorati da motivi floreali racchiusi all'interno di medaglioni. Parte delle finestre e dei balconi conservano ringhiere in ferro battuto. Palazzo Carbone, edificio della fine del '400, ha un ingresso monumentale e per ultimo Palazzo Simonetti. Sono inoltre ancora visibili i ruderi di un torrione, chiamato dagli abitanti di Craco “il castello”, della chiesa di San Nicola, della chiesa e del convento di San Pietro nonché della sorgente del lago Salso. A causa di una frana di vaste proporzioni, nel 1963 Craco è stata completamente evacuata e la popolazione si è trasferita a valle, in località Craco Peschiera. Allora il centro contava oltre 2000 abitanti. La frana che ha obbligato la popolazione ad abbandonare le proprie case sembra essere stata provocata da interventi infrastrutturali a servizio dell'abitato. Da quel momento Craco è diventato un vero e proprio paese fantasma, uno dei rari esempi in Italia, e da alcuni decenni entusiasma viaggiatori e numerosi registi che hanno scelto proprio il centro lucano per girare alcune scene dei loro film: La Lupa di A. Lattuada, Cristo si è fermato a Eboli di F. Rosi, King David di B. Beresford, Saving Grace di T. Conti, Il sole anche di notte di Taviani, Terra bruciata di F. Segatori, Nativity di C. Hardwicke, La passione di Cristo di Mel Gibson, The Big Question di F. Cabras e A. Molinari, Nine Poems in Basilicata di A. Faretta, Agente 007 Quantum of Solace, di M. Forster, e Basilicata Coast to Coast, di R. Papaleo. I viaggiatori che si avventurano a Craco si trovano immersi in un'atmosfera a dir poco surreale, circondati dal paesaggio lunare dei “calanchi”, olivi secolari misti a cipressi antichissimi sono dal lato del paese verso lo scalo, quest'ultimo sulla ferrovia calabro lucana da questo lato divelta e abbandonata.

a cura di basilicatatour.com/craco

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I numeri del Motoclub Scoordinati

Magazine Scoordinati News

Consiglio Direttivo 8 Membri

Collaboratori Esterni Ufficiali 2 Membri

Affiliazione Motoclub FMI

Colore Sociale Ufficiale Bianco, Rosso e Nero

Colori Sociale Alternativo Arancione

Fondazione del Motoclub:13/11/2008 Premi vinti: oltre 130 Motoclub amici: circa 25 Convenzioni: 15 o più Motoparty effettuati: 1 Motoraduni Nazionali effettuati: 6

Per qualsiasi info inerente alle iniziative del Motoclub, si prega di adoperare i seguenti canali di comunicazione: Facebook (pagina Motoclub Scoordinati), Sito Web (www.mcscoordinati.com), Mail: [email protected], Redazione ([email protected])

Perche’ Scoordinati

In ogni famiglia che si rispetti c’è alla base di tutto e di tutti, una cosa per la quale non si deve mai prescindere, una parola che incute quella forma che si dovrebbe adottare ogniqualvolta si è in un gruppo numeroso di appassionati; il Rispetto! Questa parola negli anni è maturata in noi in modo quasi maniacale, tanto da essere profondamente radicata ogni volta che onoriamo un appuntamento. Questo «Rispetto», si riflette anche in strada, consapevoli del fatto che il Biker che ci precede o che ci segue, è meritevole della stessa devozione che lui in quel momento sta nutrendo nei nostri confronti! Questa è solo la punta dell’Iceberg per descrivere a pieno cosa è il Motoclub Scoordinati.

In fede G. Iodice (Yoyo)

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STRUTTURA DEL MC SCOORDINATI Organizzazione del nostro Consiglio Direttivo

MAXIMILIANO MAX214 VITTORINI (Presidente)

Email: [email protected]

Telefono: 339/3674434

MANSIONI: Organizzazione Logistica e Manageriali; Resp. Convenzioni; Intermediario FMI;

Intermediario Presidenza altri Motoclub; Organizzazione Eventi; Supporto Tecnico TTS; Resp.

Tesseramento Soci; Intermediario con gli Sponsor; Potere decisionale doppio nel CD.

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

GIOVANNI GIANDARK AMICO (Vice-Presidente)

Email: [email protected]

MANSIONI: Traffic Manager; Intermediario con gli Sponsor; Addetto agli articoli sportivi

(motovelocità) del Forum; Consulenza Interna, Organizzazione Logistica; Capo della Sicurezza.

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

FRANCESCA PORCU (Segretaria)

Email: [email protected]

MANSIONI: Segreteria e Tesoriere del Motoclub Scoordinati; Tenuta del registro Verbali

d'Assemblea e Consiglio Direttivo; Revisore Conti e Bilancio.

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

MICHELA PESCIOMANCINO PETRACCA (Comunicazione Interna ai Soci)

Email: [email protected]

MANSIONI: Intermediario con i Soci del Motoclub; Consulenza Interna; Responsabile alla

comunicazione interna (notifiche, reclami, richieste ecc...); Organizzazione eventi; Collaboratore

Logistica.

MARCA MOTOCICLISTICA: BMW

ELISABETTA ELIDUCATI CONTE (Revisore Conti)

Email: [email protected]

MANSIONI: Revisore Conti del Motoclub, Consulenza Interna, Intermediario Attività Solidali,

Responsabile ed Organizzatrice dello Scoordinati Flashmob Dance (corpo di ballo del

Motoclub).

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

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CLAUDIO CAPITAN UNCINO NEGRI (Responsabile al Turismo)

Email: [email protected]

MANSIONI: Responsabile ed Organizzatore TTS (uscite turistiche); Esperienza nel settore

Turismo (Itinerari e percorsi); Collaboratore Web; Supporto Fotografia alla fotografa ufficiale

(Delfina); Consulenza Interna.

MARCA MOTOCICLISTICA: BMW

ALESSANDRO DESMOSANDRO CARPANI (Turismo e Consulenza)

Email: [email protected]

MANSIONI: Collaboratore al Turismo; Consulenza Interna; Collaboratore Scoordinati

News e Slide di presentazione eventi; Attività extra (maestranza).

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

FABIO ZI8TTO VERDINI (Sicurezza Stradale e Relazioni Pubbliche)

Email: [email protected]

MANSIONI: Responsabile Sicurezza Stradale, Responsabile Staffette e Relazioni

pubbliche con altri Motoclub.

MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati

GIOVANNI YOYO IODICE (Settore Artistico ed Immagine) Email: [email protected] MANSIONI: Redattore Scoordinati News MARCA MOTOCICLISTICA: Kawasaki

RICCARDO FUSO (Turismo e Media) Email: [email protected] MANSIONI: Collaboratore Esterno al Turismo, Videoriprese On Board Cam, Montaggi Video Uscite Sociali. MARCA MOTOCICLISTICA: Triumph

COLLABORATORI ESTERNI

Page 24: Scoordinati news 44

Ovunque tu sia,

qualsiasi moto tu abbia,

ricordati

Non sei solo!

1. Ogni Socio del Motoclub è responsabile in solido di danni

arrecati a cose o persone, è quindi consigliabile tenere un

comportamento disciplinato e corretto durante le

manifestazioni e/o percorsi organizzati.

2. In fase di sorpasso di un altro Biker, sono tassativamente

proibiti i passaggi radenti ad alta velocità e soprattutto a destra.

3. Segnalare al Biker che ci segue eventuali pericoli lungo la

strada previo alzata di mano o fuoriuscita della gamba dalla

moto. Gamba destra se un pericolo proviene da destra (es:

auto ferma ad un incrocio, ciclista, pietrisco ecc), viceversa se

il pericolo viene da sinistra.

4. In fase di allungo dal gruppo attendere quest’ultimo in

prossimità del primo incrocio principale utile, questo per

ricompattare il serpentone evitando problemi di smarrimento.

5. E’ vietato effettuare sorpassi in curva od in prossimità di essa

(staccata), questo per evitare cambi repentini della linea di

traiettoria di chi ci precede con conseguenti frenate al limite

della sicurezza.

6. La testa del gruppo deve sempre attendere la coda del

serpentone in prossimità degli incroci principali.

7. Il penultimo della fila del serpentone deve sempre sincerarsi

della presenza dell’ultimo (coda).

8. Nel traffico gettare lo sguardo sempre due o tre auto davanti a

voi, il pericolo viene sempre da lontano.

9. In viaggio in caso di caduta (scongiuri dovuti) o problematica

alla moto, è nostra abitudine fermare il gruppo per soccorrere il

Socio. Se il problema è risolvibile si riparte, altrimenti si

formeranno 2 gruppi, il primo continuerà il giro, il secondo

rimarrà sul posto fino alla risoluzione del problema.

10. Come da Codice Stradale, il sorpasso di un veicolo, anche tra

motociclette, deve essere eseguito rispettando la distanza

laterale della moto che ci precede (almeno 1,5 mt.).

11. E’ proibito il sorpasso del serpentone (gruppo) ad alta velocità.

Si consiglia di effettuare un sorpasso alla volta a velocità

consone alla strada, al gruppo e all’andatura che si sta

tenendo.

12. Rispettare la puntualità negli appuntamenti, negli orari e con il

pieno di benzina già fatto. In caso di ritardo avvisare

tempestivamente l’organizzatore di turno dell’Uscita Sociale.

13. Nel parcheggiare la vostra moto assicurarsi di aver posizionato

bene il cavalletto, questo per evitare un effetto domino con le

moto parcheggiate accanto nel caso di caduta.

14. Rispetto per sé stessi, Rispetto per il Biker accanto, Rispetto

per il Passeggero, Rispetto per la moto!

a) Evitare di andare oltre il proprio limite fisico e

mentale.

b) Massimo riguardo e attenzione al Biker accanto.

c) Ricordati che se sei in due, devi pensare per due

persone.

d) Se credi che le moto abbiano un’anima, allora credi

anche possano soffrire…

La mancata osservazione delle Norme sopra indicate

comporterà in primo luogo ad un Ammonimento, in

secondo luogo all’Allontanamento definitivo dal Motoclub

Scoordinati.

NORME COMPORTAMENTALI ON THE ROAD MOTOCLUB SCOORDINATI

Queste sono regole comportamentali che il MC Scoordinati adotta dalla sua Costituzione (Dicembre 2008), ogni membro è consapevole e

responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che può arrecare. Qui si va in motocicletta, la sicurezza quindi viene prima di tutto. In passato le

Regole Comportamentali sopra riportate non erano Vincolanti, ma dal 2012 il Consiglio Direttivo, in accordo con la Presidenza, ha deciso di renderle

obbligatorie in seguito a spiacevoli inconvenienti che si sono purtroppo verificati, pertanto, per una migliore convivenza all’interno del Motoclub, si

consiglia calorosamente di osservarle. Non pecchiamo di presunzione, ma se sei giunto sino a noi e sei un nuovo iscritto un motivo deve pur esserci.

Qui sei tra amici centauri non solo tra motociclisti.