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Allegato B) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Pistoia 2) Codice regionale: RT 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME: MAURIZIO ALESSANDRO TEMPESTINI - DATA DI NASCITA: 25.07.1961 - CODICE FISCALE: TMP MZL 61L25 G713L - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: 0573 371872 2 ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - Angelo FERRARIO CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: SERVIZIO DI SUPPORTO ALLE FAMIGLIE E DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA DOMESTICA 4) Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: AREA GEN 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: 3C00262

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Allegato B)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Comune di Pistoia 2) Codice regionale: RT 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16)

- NOME E COGNOME: MAURIZIO ALESSANDRO TEMPESTINI - DATA DI NASCITA: 25.07.1961 - CODICE FISCALE: TMP MZL 61L25 G713L - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: 0573 371872

2 ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale):

- Angelo FERRARIO

CARATTERISTICHE PROGETTO

3) Titolo del progetto:

SERVIZIO DI SUPPORTO ALLE FAMIGLIE E DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA DOMESTICA

4) Settore di intervento del progetto:

Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale.

4bis) Codice identificativo dell'area di intervento:

AREA GEN

5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto

con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

3C00262

Allegato B)

Per i servizi di supporto alle famiglie e di contrasto alla violenza domestica si intendono tutti quei progetti, interventi e azioni rivolti al sostegno della famiglia e della genitorialità,; la prevenzione del disagio, della violenza domestica e della marginalità sociale, del disagio e del maltrattamento all’infanzia. Il settore d’intervento è di natura complessa e necessita di alta specializzazione e competenze specifiche per l’emersione, la segnalazione, la valutazione, la protezione e il trattamento del fenomeno.. Le tematiche trattate e la loro intrinseca complessità richiedono il coinvolgimento di numerosi altri soggetti, sia istituzionali pubblici che del privato sociale e possono essere più efficacemente gestite mediante la costituzione di Commissioni e Gruppi di lavoro pluriprofessionali, interistituzionali e con il privato sociale operante nel settore. In particolare il presente progetto si pone l’obiettivo di rafforzare due servizi ad alta specializzazione: il Centro Antiviolenza Aiutodonna e il Centro Affidi dei Comuni dell’Area Pistoiese.

Centro Antiviolenza Aiutodonna

In assenza di una specifica normativa nazionale e prima della recente legge regionale in materia di violenza di genere (Legge Regionale n. 59/2007), gli Enti locali della Zona Pistoiese hanno attribuito priorità politica ed amministrativa al contrasto del fenomeno della violenza alle donne, promuovendo la costituzione e coordinando, dal 2002, un “Gruppo di lavoro di contrasto al fenomeno della violenza alle donne” che è stato formalizzato, nelle componenti, finalità e compiti con delibera di Giunta Comunale n. 33 del 10/02/05 La scelta metodologica di costituire un gruppo di lavoro deve essere intesa come un vero e proprio “laboratorio progettuale” per la definizione di specifici percorsi di prevenzione e di intervento finalizzati a contrastare il fenomeno della violenza alle donne. Detto gruppo di lavoro è composto da referenti individuati, su richiesta dei Servizi Sociali del Comune di Pistoia, dai diversi Enti, Istituzioni ed Organizzazioni anche del privato sociale che si occupano di violenza alle donne o di servizi per il sostegno e il reinserimento sociale e lavorativo di coloro che hanno subito tale violenza. Ad oggi al Gruppo hanno aderito: i Servizi Sociali dei Comuni dell’Area Pistoiese, il Centro Donna e Ser.T. dell’Azienda Sanitaria Locale n. 3, il Settore Politiche Sociali e settore Lavoro della Provincia di Pistoia, la Questura di Pistoia, le Confederazioni Sindacali di Cgil, Cisl e Uil), le Associazione di volontariato Synthesis, Adhara, 365giornialfemminile, Istituti Scolastici. Negli anni, il Gruppo di Contrasto alla Violenza alle donne si è articolato in quattro gruppi: Gruppo Plenario,Gruppo tecnico, Gruppo tecnico delle assistenti sociali, Gruppo Scuola. Il Gruppo svolge iniziative di prevenzione della violenza alle donne e della violenza intrafamiliare in genere, mette in rete i servizi e le opportunità presenti sul territorio che rispondono a tali problematiche, con il fine di garantire una presa in carico precoce e qualificata. E’ un significativo traguardo del “Gruppo di Lavoro di Contrasto alla violenza alle donne” la realizzazione di “Aiutodonna”: un Centro Antiviolenza a cui si accede mediante un servizio di accoglienza telefonica ad alta specializzazione (si rivolge esclusivamente alle donne vittime di violenza e maltrattamento) e neutro poiché rappresenta infatti molteplici Enti, Istituzioni, Organizzazioni sindacali, Associazioni che partecipano al gruppo di lavoro. Il servizio “Aiutodonna” è stato istituito con Delibera di Giunta del Comune di Pistoia n. 30 del 21/02/2006.

Allegato B)

In questi anni sono stati messi in campo numerosi interventi rivolti alle donne, sole o con figli: servizi di: accoglienza telefonica (centralino Aiutodonna), servizi di sostegno psicologico, legale, sociale e abitativo e di protezione attraverso l’ospitalità in casa rifugio, ordine allontanamento maltrattante. La valutazione del rischio, in una situazione di violenza domestica, comporta anche l’individuazione dell’intervento più adeguato per prevenire la recidiva, per proteggere le vittime, per evitare l’escalation delle violenze che potrebbe sfociare anche nella morte. Le azioni relative alla gestione del rischio riguardano il monitoraggio, il trattamento, le misure preventive e la programmazione per la sicurezza delle vittime. La gestione del rischio è cruciale anche rispetto ai/alle bambini/e e ai/alle ragazzi/e che hanno assistito alle violenze e all’attuazione delle misure adeguate alla loro protezione mentale, alla valutazione del danno e dei loro bisogni di cura e sostegno. Negli anni, quindi, gli assistenti sociali dei Comuni dell’Area Pistoiese, con l’ausilio di specifici strumenti di valutazione, in collaborazione con le psicologhe, hanno rilevato il grado di rischio e l’intensità del supporto alle competenze genitoriali della madre e, sulla base della complessiva valutazione, individuato la struttura residenziale più congrua: Casa rifugio fuori Regione, Casa rifugio fuori Provincia, Casa rifugio in Provincia, Casa di accoglienza madre con figli o casa accoglienza gestante con figli. Per quanto riguarda invece i cosiddetti percorsi di prevenzione secondaria finalizzati alla precoce emersione del problema, vengono realizzate numerose iniziative di pubblicizzazione del servizio, iniziative di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza, progetti di formazione contro gli stereotipi e la violenza di genere nelle scuole superiori dal 2006, elementari e medie dal 2008, tuttora in atto. Negli anni 2008, 2009, 2010 Aiutodonna ha ottenuto specifici finanziamenti dalla Regione Toscana, su bando provinciale, per proseguire i percorsi di formazione nelle scuole. La violenza sessuale, lo stalking e il maltrattamento nelle sue varie forme (fisico, psicologico ed economico) nei confronti delle donne sono fenomeni che purtroppo rimangono ancora in gran parte sommersi. Se la violenza contro le donne, in tutte le sue forme, è ancora oggi un fenomeno difficile da far emergere, rimane inevitabilmente ancor più difficile da misurare: dai risultati di una ricerca condotta dall’Istat nell’anno 2006, risulta che nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate. Il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle dal partner. Va sottolineato che il 2,8% delle vittime (escluse quelle che hanno subito o un solo episodio di minaccia, o che sono state afferrate o spinte una sola volta, o che sono state colpite una sola volta nell’arco della violenza) si è rivolto ai centri antiviolenza o ha contattato altre associazioni di sostegno alle donne. Questo dipende in larga misura dal fatto che le donne: - provano vergogna, paura di ritorsioni, timore di non essere credute e si trovano in condizioni di isolamento sociale;

- non riconoscono, come confermano molte ricerche, le esperienze che subiscono come atti di vittimizzazione, secondo i parametri che corrispondono alle definizioni giuridiche. Questo accresce il loro isolamento e rendono le loro esperienze ancora più invisibili. Quindi solo una piccola minoranza chiede aiuto esterno per porre fine alle violenze, ed anche quando l’aiuto viene chiesto, sono in tante poi (come abbiamo già detto in

Allegato B)

precedenza) ad abbandonare il percorso di sostegno per tornare nella situazione di maltrattamento. Proprio per questo il Centro Aiutodonna e la rete dei servizi hanno teso e tendono a far emergere il sommerso e a sostenere le donne nel percorso di uscita dalla violenza. Volendo con questo progetto favorire ulteriormente l’emersione della violenza riteniamo che il numero delle donne che si sono sinora rivolte al Centro Antiviolenza sia un buon indicatore. Prenderemo pertanto a riferimento i dati raccolti dal servizio “Aiutodonna” dalla sua nascita (8 marzo 2006) al dicembre 2012. Indicatori:

- incremento del numero delle donne che si rivolge al servizio: anno 2006 (9 mesi di attività): 32 anno 2007: 55 anno 2008: 51 anno 2009: 56 anno 2010: 60 anno 2011: 61 anno 2012: 68 Altri indicatori sono espressi nella tabella di seguito e riguardano le varie fasi della presa in carico. Dati in dettaglio aggiornati al 31/12/2012.

A) VALUTAZIONE DELLA FASE DI ACCOGLIENZA

TELEFONICA:

Fase di FORMAZIONE DELLE

VOLONTARIE

7 corsi di formazione svolti 128 volontarie formate 25 volontarie attive

INDICATORI:

1) NUMERO DI DONNE CHE HANNO

CONTATTATO IL SERVIZIO (8.03.2006 21.01.2013)

385

2)

PROVENIENZA DELLE DONNE CHE HANNO CONTATTATO IL

SERVIZIO (divise per comuni)

COMUNE DI PROVENIENZA

N° CHIAMANTI %

Pistoia 238 60%

Quarrata 53 13%

Agliana 28 8%

Serravalle Pistoiese 18 5%

Montale 13 4%

Montagna Pistoiese 9 3%

Allegato B)

TOTALE:

Marliana 5 1%

Sambuca Pistoiese 4 1%

Altro 17 5%

11 comuni 385 100%

3)

% UTILIZZO DEGLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE

DEL RISCHIO DA PARTE DELLE OPERATRICI

TELEFONICHE

100%

4) N° DONNE CHE PRENDONO IL

PRIMO APPUNTAMENTO A SEGUITO DELLA CHIAMATA

SITUAZIONE %

CHIAMANO E PRENDONO IL PRIMO APPUNTAMENTO

82%

VENGONO INVIATE DIRETTAMENTE AD ALTRO SERVIZIO (legale;sanitario;sociale)

8,6%

CHIAMANO MA MANIFESTANO LA VOLONTA’ DI ALLONTANARSI UTILIZZANDO LA PROPRIA RETE AMICALE E PARENTALE (vengono fornite loro tutte le indicazioni per la riduzione del rischio)

9,4%

5) N° DI DONNE CHE SI

PRESENTANO AL PRIMO APPUNTAMENTO

93%

B) VALUTAZIONE DELLA FAE DI PRESA IN CARICO

PSICOLOGICA (Associazione Synthesis):

INDICATORI: 1) LISTA D’ATTESA assente

2) MEDIA DEI GIORNI DI ATTESA TRA PRIMA

TELEFONATA E PRIMO APPUNTAMENTO

3-4 giorni c.a. (circa 7 giorni nel mese di dicembre e nel bimestre luglio-agosto causa

ferie)

3) PERCORSI DELLE DONNE SITUAZIONE NUMERO

Allegato B)

(01.01.2012 31.12.2012)

donne in carico ad inizio anno 15

donne prese in carico nel 2012 61

totale donne seguite 83 interruzioni e conclusioni 49

TOT. COLLOQUI PISCOLOGICI ANNO 2012

660

4) N° COLLOQUI SVOLTI DAL 1.01.2012 AL 31.12.212

660 colloqui tenuti da tre Psicologhe e

Psicoterapeute

5) INCONTRI DELL’ EQUIPE 35 incontri

Con la presenza della psicologa e dell’assistente sociale nei vari

presidi dei Comuni

6) GRUPPO DI SOSTEGNO DONNE

(attivato nell’ agosto 2011) DURATA INCONTRI 1 ORA E TRENTA TENUTO DA DUE

PSICOLOGHE

CADENZA

INCONTRI 2012

(gennaio-giugno)

N° DONNE CHE USUFRUISCONO

FREQUENZA MEDIA

Quindicinale

24 incontri 15 10

7) TESTIMONIANZE IN TRIBUNALE,

IN QUESTURA, ACCOMPGANMETNO

DONNE PRESSO LE FORZE DELL’ORDINE PER LA

DENUNCIA

5 donne

3 testimon

ianze

Donne che hanno avuto un primo contatto e donne che sono seguite da anni come sostegno psicologico

Primo contatto

In carico da anni precedenti

Tot. donne in carico

2010 Comune di Abetone 0 0 0 Comune di Agliana 2 2 4

Comune di Cutigliano 0 0 0

Comune di Marliana 0 0 0 Comune di Montale 1 2 3 Comune di Pistoia 38 15 53 Comune di Piteglio 0 0 0 Comune di Quarrata 8 0 8

Comune di Sambuca P.se 1 0 1

Comune di San Marcello P.se 0 0 0

Allegato B)

Comune di Serravalle P.se 3 1 4

tot. in carico 2010 = 73

2011 Comune di Abetone 0 0 0 Comune di Agliana 7 2 9

Comune di Cutigliano 0 0 0

Comune di Marliana 0 0 0 Comune di Montale 2 1 3 Comune di Pistoia 37 24 61 Comune di Piteglio 0 0 0 Comune di Quarrata 6 6 12

Comune di Sambuca P.se 1 0 1

Comune di San Marcello P.se 1 1 2

Comune di Serravalle P.se 1 1 2

tot. in carico 2011 = 90

2012 Comune di Abetone 0 0 0 Comune di Agliana 3 2 5

Comune di Cutigliano 0 0 0

Comune di Marliana 1 0 1 Comune di Montale 0 1 1 Comune di Pistoia 38 18 56 Comune di Piteglio 0 0 0 Comune di Quarrata 12 1 13

Comune di Sambuca P.se 0 0 0

Comune di San Marcello P.se 2 1 3

Comune di Serravalle P.se 1 1 2

tot. in carico 2012 = 81

VALUTAZIONE ATTIVITA’ PSICOLOGHE PER PREVENZIONE, FORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE

ATTIVITA' DI SENSIBILIZZAZIONE, INCONTRI

PUBBLICI, ETC. ETC. anno 2012

N. 2 Percorsi di formazione per nuove volontarie "Aiutodonna"; "Non ho paura" Percorso di formazione sulla violenza in genere, da un punto di vista psicologico e normativo , sia sulle opportunità di prevenzione e tutela attraverso lezioni pratiche di autodifesa tenutosi a QUARRATA "La donna è in sicurezza" un incontro a Villa Smilea a MONTALE per imparare a riconoscere i fenomeni di violenza, difendersi e chiedere aiuto "Imparare a riconoscere i fenomeni di violenza, difendersi e chiedere aiuto" presso Centro "Sotto il Palazzo", Fornaci Partecipazione a Progetto Ministeriale Pari Opportunità e Progetto Europero Daphne Incontri con enti vari: Provincia etc.

Allegato B)

Partecipazioni ad incontri di sensibilizzazione ed a riunioni tecniche Testimonianze in Tribunale Incontri con Avvocato Accompagnamento e assistenza delle donne in Questura e presso i Carabinieri

C) VALUTAZIONE MODALITA’ IN CUI

LE DONNE VENGONO A CONOSCENZA DELL’ESISTENZA

DEL SERVIZIO AIUTODONNA (prevenzione primaria e secondaria)

E RETE CON GLI ALTRI SERVIZI:

SONO VENUTA A CONOSCENZA DEL SERVIZIO DA..:

(dati relativi al periodo

08.03.2006 21.01.2013)

Assistente sociale Amici 54 N° Verde del Ministero 29

Altro centro antiviolenza 28

Servizio Sanitario 26 Volantino 25 Medico 21 Carabinieri 16 Avvocato 14 118 11 Questura 10 TV 4 Parenti 3 Giornale 1 Negozi 0 Sindacato 1 Non Risponde 33

N° TOTALE: 385

CENTRO AFFIDI DEI COMUNI DELL’AREA PISTOIESE Il Centro Affidi nasce nel Gennaio 1998. Non si è trattato “solo” di realizzare un nuovo Servizio che non esisteva ancora nel Comune di Pistoia, né nei Comuni dell’Area Pistoiese, ma di progettare e sperimentare un nuovo modello di presa in carico per la tutela dell’infanzia e nello specifico per i bambini allontanati dal nucleo

Allegato B)

familiare. Ciò ha comportato un lavoro di confronto e scambio con le altre istituzioni coinvolte (Comuni dell’Area Pistoiese, Azienda U.S.L. n.3, Tribunale per i Minorenni, Giudice Tutelare, Provincia di Pistoia) e le associazioni già attive nel territorio su tale tematica (Il Campanello, Famiglie per l’accoglienza). A tal fine è stato realizzato uno specifico Corso di formazione rivolto ad operatori sociali e sanitari, che ha preceduto ed accompagnato il cambiamento del modello organizzativo. Se da un lato si è realizzata un’equipe specialistica del Centro Affidi, dall’altro si è tentato di creare un’equipe territoriale che sostenesse la famiglia d’origine e il bambino. Al termine della formazione, sia gli operatori del Centro Affidi, sia le équipe territoriali hanno potuto usufruire di una qualificata supervisione professionale. Oggi, come ieri, la filosofia di questo Servizio è quella di considerare la promozione e l’organizzazione del Centro Affidi dentro la politica per la famiglia e per l’infanzia, nonché - non meno importante - di considerare la famiglia attraverso un approccio globale che ne evidenzi, oltre alle necessità di sostegno e promozione, le molteplici risorse. La struttura della famiglia degli ultimi 30 anni è molto diversa dal modello tradizionale della famiglia italiana. La famiglia moderna è composta dai genitori ed uno o due figli (raramente, almeno al centro e nord Italia, più di due) ed entrambi i genitori generalmente lavorano fuori casa. I dati Istat evidenziano come il numero medio dei componenti per famiglia anagrafica del Comune di Pistoia è di 2,16 e che le famiglie anagrafiche al 31/12/2011 erano, nel nostro Comune 41.113. Sempre più frequentemente si rivolgono ai servizi famiglie monoparentali o coppie genitoriali in crisi, oppure, ancor più spesso, la scuola segnala il disagio di bambini vittime di violenza diretta od assistita.. Tuttavia, se da un lato le trasformazioni della famiglia, indotte dalle continue modifiche sociali, la rendono più fragile e spesso poco capace di assolvere le proprie funzioni tradizionali, dall’altro siamo sempre più convinti che essa possa costituire, attraverso le proprie risorse, una rete di protezione sociale, cioè essere strumento di promozione di solidarietà all’interno della comunità locale, per permettere ai bambini meno fortunati di sperimentare un contesto “buono” ed accogliente. Grazie alle famiglie affidatarie molti bambini hanno infatti evitato il ricovero in istituto ed hanno potuto vivere in una famiglia disposta ad amarli ed educarli per il tempo necessario ai loro genitori naturali per poter superare le difficoltà o per poter sviluppare una loro autonomia. Come situazione di partenza per definire gli indicatori prenderemo i dati riferiti a tale servizio. Affidamenti seguiti dal Centro Affidi relativi a bambini e ragazzi (ad esclusione dei minori non accompagnati) Periodo di riferimento: 1998 – 2008 - numero di bambini in affido familiare (seguiti dal Centro Affidi) = 68 - numero di famiglie con affidi in corso = 26 - numero di famiglie affidatarie che hanno avuto un contatto con il Centro Affidi = 169 Periodo di riferimento 2009 - numero di bambini in affido familiare (seguiti dal Centro Affidi) = 4 - numero di famiglie con affidi in corso = 14 numero di famiglie affidatarie che hanno avuto un contatto con il Centro Affidi = 15 - numero di famiglie con più affidi = 4 (non più in corso) + 1 (in corso)

Allegato B)

- numero di famiglie disponibili all’affido in banca dati anno 2009 = 25 - numero dei nuovi affidi attivati nel 2009 = 4 ( 2 maschi e 2 femmine) - Presenza di operatori presso la sede del Centro Affidi per una prima accoglienza personale e telefonica = 1 Dati complessivi in dettaglio – anni 2010 / 2012

Residenza degli utentidel servizio

Bambini/ ragazzi in

affido

Famiglie disponibili all'affido

Richieste di affido

Minorenni stranieri

non accomp.

Utenti torali

abetone 0 0 0 0 0 agliana 5 3 11 21 40

cutigliano 0 0 0 0 0 marliana 0 0 0 0 0 montale 1 9 2 2 14 pistoia 55 36 32 39 162 piteglio 0 1 0 0 1 quarrata 0 3 13 13 29

sanbuca p.se 0 3 0 0 3 san marcello p.se 7 1 2 4 14 serravalle p.se 3 5 2 7 17

totali 11 14 1 0 280 Dati in dettaglio – anno 2012

Residenza degli utentidel servizio

Bambini/ragazzi inaffido

Famiglie disponibili all'affido

Richieste di affido

Minorenni stranieri non accompagnati

abetone 0 0 0 0 agliana 2 1 6 6

cutigliano 0 0 0 0 marliana 0 0 0 0 montale 0 4 0 0 pistoia 20 11 12 9 piteglio 0 0 0 0 quarrata 0 2 5 1

sanbuca p.se 0 1 0 0 san marcello p.se 1 1 1 2 serravalle p.se 2 2 1 2 altri comuni 4 9 0 0

totali 29 31 25 20

DATI AFFIDAMENTI FAMILIARI E FAMIGLIE AFFIDATARIE ANNO 2012

Allegato B)

BAMBINI/RAGAZZI IN AFFIDAMENTO 29

sesso maschi 21

femmine 8

cittadinanza italiana 24

straniera 5

IN AFFIDAMENTO RESIDENZIALE 26 intrafamiliari 3 eterofamiliari 23

IN AFFIDAMENTO A TEMPO PARZIALE ( part-time) 3 intrafamiliari 0 eterofamiliari 3

Notiamo che il Centro Affidi segue 49 affidi di bambini e ragazzi, di cui 20 sono di minorenni stranieri non accompagnati. La quasi totalità è rappresentata da affidi residenziali mentre i part-time sono una piccola percentuale. Tale dato dipende sia dalla minore richiesta di tale tipologia di affido, da parte dei servizi sociali territoriali, sia da una minore conoscenza della stessa che porta le famiglie a candidarsi per affidi residenziali. Più volte gli operatori del centro affidi hanno ipotizzato campagne specifiche per l’affido part-time. In passato un assistente sociale part-time era dedicata a questa attività (oltre che a seguire gli affidi di minorenni non accompagnati) ma, la razionalizzazione delle risorse e lo spostamento della stessa nel territorio, ha imposto la scelta di altre azioni prioritarie. Lo sviluppo dell’affido part-time potrebbe da un lato diminuire interventi domiciliari di educativa, far avvicinare famiglie che poi possono sperimentare e crescere per affidi residenziali, agire come prevenzione per allontanamenti sviluppando le risorse interne familiare e della sua rete.

ETA' DEI BAMBINI/RAGAZZI IN AFFIDAMENTO in età compresa tra 0 e 2

anni 0 in età compresa tra 3 e 5

anni 2 in età compresa tra 6 e 10

anni 14 in età compresa tra 11 e 14

anni 8 in età compresa tra 15 e 17

anni 5 in età compresa tra 18 e 21

anni 0 I bambini in affido sono pochi, si tratta di ragazzi e ragazze nella grande percentuale, anche se un parte di loro “è cresciuta” in famiglia, come notiamo se “incrociamo” il dato con la permanenza in affido. E’ un dato rilevante, e purtroppo diffuso in tutta Italia, l’interminabilità di una grande percentuale di affidi, ben 10 sono in corso da più di 5 anni e per molti di questi non vi è una prognosi di rientro in famiglia.

DURATA DELL'AFFIDAMENTO

da meno di un anno 7 da 1 a 2 anni 7 da 3 a 4 anni 2 oltre i 5 anni 10

Allegato B)

Affidamenti di fratelli in corso 4

Una parte di affidi è rappresentata da coppie di fratelli e, nella quasi totalità di casi si tratta di bambini e ragazzi che hanno vissuto esperienze traumatiche e con sintomatologie rilevanti. Nelle nuove segnalazioni è sempre più rilevante il numero di fratrie, ben 4 fratrie e più della metà aventi un’età dai 6 ai 14 anni.

FAMIGLIE CON AFFIDAMENTO IN CORSO 21

coppie con figli 8 coppie senza figli 11

single con figli 0 single senza figli 2

Negli affidi in corso le famiglie con figli propri o senza figli sono quasi equamente rappresentate, anche se prevalgono quelle senza figli, i singol sono una piccola percentuale.

BAMBINI/RAGAZZI SEGNALATI PER AFFIDO 13

FRATRIE TRA I SEGNALATI PER AFFIDO RESIDENZIALE

singolo bambino/a 4 2 fratelli 3 3 fratelli 1

ETA' DEI BAMBINI/RAGAZZI SEGNALATI

in età compresa tra 0 e 2 anni 2 in età compresa tra 3 e 5 anni 4 in età compresa tra 6 e 10 anni 5 in età compresa tra 11 e 14 anni 2 in età compresa tra 15 e 17 anni 0 in età compresa tra 18 e 21 anni 0

FAMIGLIE AFFIDATARIE DISPONIBILI ALL'AFFIDAMENTO

FAMIGLIE DISPONIBILI ALL'AFFIDAMENTO 28 coppie con figli 14

coppie senza figli 9 single con figli

single senza figli 5 FAMIGLIE DISPONIBILI ALL'AFFIDAMENTO IN FASE DI

CONOSCENZA 6 coppia senza figli 3 coppie con figli 2

single 0 single con figli 1

Allegato B)

Nella “banca dati” delle famiglie disponibili all’affido abbiamo avuto 28 famiglie con una prevalenza di nucleo con figli. Sono comunque rimaste inevase richieste di affidi per l’impossibilità ad “abbinare” le caratteristiche e/o aspettative delle famiglie, delle coppie e dei single ai bisogni dei bambini e ragazzi o a quanto richiesto nei dispositivi del Tribunale per i Minorenni.

AFFIDI AVVIATI E CONCLUSI NEL CORSO DELL'ANNO 2012 Affidi residenziali iniziati 7

Affidi residenziali conclusi 1 Affidi diurni conclusi 1

Affidi residenziali iniziati e conclusi nell'arco dell'anno 1 Affidi part-time iniziati e conclusi nell'arco dell'anno 2

Fratelli 1 Unico bambino 1

Affidi formalmente terminati ma seguiti dal c. affidi 1 Percorsi di conoscenza di nuclei familiari segnalati dal

Servizio Sociale territoriale per affidi intrafamiliari 2 Si precisa che tre dei sette affidi avviati hanno permesso la dimissione da comunità educative, che uniti ad un affido intrafamiliare che ha consentito la quarta dimissione da struttura residenziale. I restanti quattro affidi hanno evitato l’istituzionalizzazione di ragazzi e ragazze, che oltre al valore intimabile di un’accoglienza in famiglia.

ATTIVITA' PROFESSIONALE

colloqui clinici sostegno a famiglie affidatari (genitori e minori presenti nel nucleo) 20

richieste di consulenze 3 visite domiciliari 5

colloqui con famiglie affidatarie con affido in corso/ o in fase d'avviamento 80

verifiche con operatori su progetti di affido in corso o in progettazione 85

progetti realizzati ed iniziative di sensibilizzazione 11

incontri di progettazione e realizzazione delle iniziative e coordinamento con responsabile c.affidi 17

incontri formazione e programmazione attività del servizio con colleghi 10

colloqui di conoscenza con nuclei disponibili all'affido 78

colloqui informativi con famiglie interessate all'affido 19

colloqui di conoscenza e/o contatto tra famiglie affidatarie e genitori e/o parenti 5

6) Obiettivi del progetto:

Allegato B)

Per il Centro Aiutodonna 1. Emersione precoce della violenza alle donne e domestica (cosiddetta prevenzione secondaria) e l’adesione delle donne ai percorsi di uscita dalla violenza. Indicatori: - incremento del numero delle donne che si rivolge a “Aiutodonna”. - % di donne che accedono al primo appuntamento (non decremento rispetto al dato storico) - % donne che concludono il percorso (non decremento rispetto al dato storico) - numero donne accompagnate dai volontari di leva civile o numero dei bambini “intrattenuti” durante i colloqui con le madri; Per il Centro Affidi dei Comuni dell’Area Pistoiese Nello specifico: - Creare dei percorsi di inclusione e integrazione sociale dei bambini e ragazzi che vivono in famiglie in difficoltà mediante lo sviluppo dell’affido familiare; - Promuovere la cultura della cura e della tutela dei bambini e ragazzi e far conoscere l’affidamento familiare; - Reperire nuove famiglie disponibili per poter rispondere alle richieste di famiglie affidatarie da parte degli operatori territoriali; - Sviluppare dei servizi domiciliari di sostegno alle famiglie affidatarie; - Aumentare la presenza di operatori nell’orario di accoglienza dell’utenza; - Rilevazione puntuale dei dati inerenti gli affidi e le famiglie affidatarie per valutare e documentare l’attività del Centro Affidi. Indicatori:

• Incremento delle famiglie che si rendono disponibili all’affidamento familiare• Numero nuovi affidi realizzati • % risposta alle richieste di famiglie affidatarie pervenute dai servizi

territoriali al Centro Affidi • Numero interventi domiciliari presso le famiglie affidatarie o di sostegno alle

stesse svolte dal volontario di leva civile • Numero incontri, feste, iniziative di promozione alla cultura dell’affido • Aumento dell’orario di presenza per l’accoglienza dell’utenza presso il

Centro Affidi • Utilizzo del data base per la rilevazione dei dati inerenti gli affidi e le

famiglie affidatarie. Piani di attuazione previsti e complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione ed il raggiungimento degli obiettivi FASE 1) Formazione dei volontari di leva civile, che si articolerà in una parte generale ed una specifica. La formazione specifica sarà svolta dalla responsabile di Aiutodonna, psicologa e psicoterapeuta, che formerà gli stessi per svolgere le attività previste, per Aiutodonna, e dall’assistente sociale del Centro Affidi per i volontari impegnati in tale servizio. Verifica attività della formazione. FASE 2) Partecipazione diretta alla programmazione delle attività previste. Conoscenza degli strumenti di rilevazione dei dati e dei percorsi assistenziali. Inserimento dei volontari di leva civile nei progetti, nelle iniziative pubbliche e di

Allegato B)

formazione nelle scuole. Affiancamento dei volontari di leva civile agli operatori del Centro Affidi e alle volontarie di Aiutodonna nelle iniziative pubbliche e di formazione nelle scuole. Verifica dell’attività. FASE 3) Partecipazione ai corsi di formazione e alle iniziative pubbliche con un ruolo di sostegno organizzativo. Raccolta e analisi dei dati. Se si renderà necessario, e sempre su richiesta del Servizio Sociale o delle psicologhe dell’Associazione Synthesis:

1) accompagnamento delle donne ai servizi o intrattenimento dei bambini quando la loro madre sta svolgendo il colloquio con gli operatori.

interventi di sostegno al domicilio rivolti alle donne o ai bambini, secondo uno specifico progetto individualizzato stilato dai diversi professionisti.

1) Individuazione e attribuzione di specifici compiti che svolgerà il singolo volontario

FASE 4) Realizzazione delle attività finalizzate all’attuazione del progetto. Coinvolgimento dei Comuni dell’Area Pistoiese, degli Enti, delle Associazioni. delle Agenzie Formative e delle Parrocchie, per creare sinergie e organizzare iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolti alla cittadinanza e di formazione rivolte alle scuole. Organizzazione del lavoro di documentazione, lettura delle cartelle e della banca dati a cura dei volontari di leva civile, con l’ausilio delle volontarie di Aiutodonna e degli operatori del Centro Affidi (assistenti sociali e psicologo). Incontri con le assistenti sociali e gli psicologi del territorio per presentare il progetto di leva civile e le attività previste creando, in particolar modo, delle modalità di accesso e linee guida per accedere ai servizi domiciliari e di sostegno alle donne vittime di violenza o ai bambini vittime di violenza assistita, ai bambini in affido o ai genitori affidatari. Verifica trimestrale mediante report sugli indicatori. FASE 5) Valutazione del singolo volontario di leva civile anche mediante strumenti di auto-valutazione. Restituzione della valutazione fatta al singolo volontario di leva civile.

7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego

delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile:

7.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.

• La formazione dei volontari di leva civile, che si articolerà in una parte generale ed in una specifica, sarà svolta a cura di dipendenti dell’Ente Locale:

- la formazione generale sarà svolta da un formatore che ha frequentato nell’ultimo anno il corso di formazione e aggiornamento programmato dalla Regione; - la formazione specifica sarà svolta dalla responsabile di Aiutodonna, psicologa e psicoterapeuta, e da un assistente sociale esperta in materia. Tutti i formatori sono dipendenti del Comune.

• L’inserimento dei volontari di leva civile nei progetti, nelle iniziative pubbliche e di formazione nelle scuole, nonché l’individuazione e l’attribuzione di specifici compiti che svolgerà il singolo volontario, sarà realizzato con personale dipendente del Comune di Pistoia (la responsabile di Aiutodonna e del Centro Affidi, un assistente sociale, un amministrativo, oltre ad eventuali tirocinanti inviati dal Corso di Laurea in Psicologia dell’Università di Firenze).

• L’affiancamento nelle scuole viene svolto con l’ausilio di 6 psicologhe, 2 insegnanti volontarie, la coordinatrice di Aiutodonna e un assistente sociale.

Allegato B)

• La partecipazione ai corsi di formazione alle iniziative pubbliche è prevista con l’ausilio della responsabile di Aiutodonna e dei componenti del Gruppo di contrasto alla violenza alle donne;

• L’accompagnamento delle donne ai servizi, l’intrattenimento dei bambini quando la loro madre sta svolgendo il colloquio con gli operatori, o i servizi dell’Associazione Synthesis (convenzionata con il Comune di Pistoia per offrire sostegno psicologico alle donne che si rivolgono ad Aiutodonna) o delle assistenti sociali territoriali dipendenti del Comune di Pistoia e dell’Area Pistoiese o dell’Azienda U.S.L. n. 3 di Pistoia.

7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto. Il ruolo dei volontari è di collaboratori nella realizzazione delle attività previste nel progetto. Dopo la prima formazione parteciperanno ai corsi di formazione successivi e alle iniziative pubbliche con un ruolo di sostegno organizzativo alle stesse. Nello specifico, i volontari di leva civile: - raccoglieranno i dati e cureranno, con il responsabile del Servizio Aiutodonna e del Centro Affidi, con le altre volontarie o gli operatori appositamente individuati, i report e la documentazione generale, - collaboreranno alla raccolta ed all’elaborazione dei dati, - accompagneranno le donne fisicamente agli sportelli o ai servizi, - intratterranno i bambini quando la loro madre sta svolgendo il colloquio, facendoli giocare, parlare, disegnare, stando con loro il tempo necessario ad espletare il colloquio. Gli interventi al domicilio saranno progettati con gli operatori che hanno in carico la donna, il bambino o il nucleo, al volontario saranno date precise indicazioni sulle attività da svolgere con la madre e/o con i suoi figli (alcune delle quali già elencate in precedenza). I volontari di leva civile potranno: - seguire in un rapporto individualizzato bambini o ragazzi in affido familiare

nel loro domicilio e/o accompagnarli nei luoghi educativi, sanitari o ricreativi (individuati nello specifico progetto individualizzato);

- predisporre il materiale necessario alle attività di sensibilizzazione; - diffondere materiale pubblicitario del Centro Affidi; - raccogliere ed elaborare dati; - rispondere al telefono e svolgere una prima accoglienza nel caso in cui gli

operatori fossero impegnati in colloqui o in visite domiciliari - intrattenimento dei bambini durante i colloqui di accompagnamento e

sostegno alla famiglia affidataria, durante le attività che coinvolgono i genitori affidatari

- sistemazione e organizzazione degli spazi dedicati ad attività ed iniziative realizzate dal servizio

- attività di documentazione 8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto(min. 2, max. 10): 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli

indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio:

2

0

Allegato B)

10) numero posti con vitto:

11) Numero posti senza vitto:

12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30):

13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) :

14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio:

Obbligo alla riservatezza e al rispetto della privacy riguardo alle informazioni, di cui il volontario di leva civile verrà a conoscenza, sulla casistica trattata direttamente o indirettamente.

0

30

5

2

15) Sede/i di attuazione del progetto (1):

N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) N. giovani per sede (2)

1 SERVIZIO SVILUPPO

ECONOMICO E POLITICHE SOCIALI

PISTOIA PIAZZA S. LORENZO 3 1

2 CENTRO AFFIDI – COMUNI AREA PISTOIESE PISTOIA VIA GENTILE, SNC 1

3 4 5 6 7 8 9 10

(1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR. (2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8)

16) Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede):

- NOME E COGNOME: DONATELLA GIOVANNETTI - DATA DI NASCITA: 09.01.1974 - CODICE FISCALE: GVN DTL 74A49 G713G - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: 0573 371433 - CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale

leggibili (da allegare alla scheda di progetto) - SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra

uno di quelle indicate al precedente punto 15):

Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo

SERVIZIO SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE SOCIALI PISTOIA PIAZZA S. LORENZO 3

- HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE

PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO):

- corso OP svolto in data 18 APRILE 2013 sede del corso PRATO

- NOME E COGNOME: CHIARA VEZZOSI - DATA DI NASCITA: 14.07.1967 - CODICE FISCALE: VZZ CHR 67L54 G713J - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: 0573 364283 - CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale

leggibili (da allegare alla scheda di progetto) - SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra

uno di quelle indicate al precedente punto 15):

Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo

CENTRO AFFIDI – COMUNI AREA PISTOIESE PISTOIA VIA GENTILE, SNC

- HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO):

corso OP svolto in data 18 APRILE 2013 sede del corso PRATO

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale:

Per le attività di promozione e sensibilizzazione del servizio regionale il Comune di

Pistoia prevede:

- Sviluppo di pagine dedicate sul sito web dell’ente; - Pubblicare il bando di selezione ed il progetto sul sito internet

dell’Ente; - Pubblicare il bando di selezione ed il progetto sulla cronaca locale dei

quotidiani maggiormente diffusi sul territorio; - Organizzare incontri informativi in collaborazione con PistoiaInforma

( URP del Comune) e Informa Giovani La Torre; - Realizzare passaggi di spot informativi radiofonici e nella TV locale

(TVL), con la collaborazione dell’ufficio stampa del Comune; - Predisposizione di volantini informativi circa il bando di selezione da

distribuire presso PistoiaInforma; - Incontri territoriali per la promozione del Servizio Civile; - Predisposizione di volantini informativi circa il bando di selezione da

distribuire presso PistoiaInforma e presso la Biblioteca San Giorgio e le sedi delle facoltà universitarie site nel territorio pistoiese, essendo questi luoghi di rilevante aggregazione giovanile;

- Altro: Pubblicizzazione mediante newsletter, social network, sms con i sistemi attivi dell’Amministrazione Comunale e in collaborazione dell’Associazione giovanile “Piloti del Caos”;

18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto:

Report dei dati trimestrali su tutti gli indicatori sopra elencati; valutazione ed auto-valutazione dei volontari di leva civile. Il monitoraggio verrà eseguito trimestralmente, e a partire dal secondo trimestre, attraverso la somministrazione di questionari di verifica sull’acquisizione delle competenze da parte dei volontari ed il loro grado di soddisfazione rispetto alle aspettative iniziali. Un’altra tipologia di questionari verrà somministrata a fine progetto all’utenza, per valutare efficacia del progetto e grado di soddisfazione. Verranno anche realizzati incontri bimestrali tra i volontari e il coordinatore e responsabile del progetto, per prevenire o sostenere situazioni di stress emozionali e di verifica rispetto all’adeguatezza e correttezza delle azioni intraprese e del comportamento tenuto.

19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35:

E’ auspicabile che i soggetti siano iscritti a corsi di laurea in psicologia, scienze dell’educazione, sociologia, oppure con esperienze di volontariato o lavorative nel settore sociale ed educativo. Molta importanza verrà data alla formazione specifica, che si concluderà con un processo di valutazione che permetterà sia all’OLP, sia al volontario di verificare le sue capacità in relazione al servizio. Tale valutazione sarà svolta verificando: le acquisizioni teoriche (questionario finale), il risultato nello svolgimento dei role playing (punteggio da 0 a 10), l’esito di colloqui di approfondimento sulle emozioni collegate alla tematica (sarà valutato: le tipologie di emozioni esperite, la loro forza, i

meccanismi difensivi attivati e la loro rigidità o evoluzione, la capacità di gestire le emozioni e di chiedere/accettare aiuto negli interventi e nell’analisi della casistica).

20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai

giovani in servizio:

Nessuna 21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Sede e strumentazione e risorse organizzative ed economiche già stanziate per il servizio Aiutodonna e per il Centro Affidi dei Comuni dell’Area Pistoiese. Strumenti e risorse umane ed economico-organizzative già presenti presso il Servizio Sviluppo Economico e Politiche Sociali per il supporto organizzativo ad iniziative di formazione, informazione e supporto alla didattica. Personale dipendente e struttura organizzativa del Servizio Sviluppo Economico e Politiche Sociali, oltre all’attrezzatura informatica ivi presente limitatamente all’attività di documentazione e ricerca strettamente connesse con il progetto in oggetto. Verranno inoltre messe a disposizione dei volontari n. 7 postazioni dell’aula FAD del Centro per l’Impiego di Pistoia, al fine di usufruire della piattaforma per la formazione a distanza sul “Progetto Trio - Il sistema web learning della Regione Toscana”, finalizzate all’acquisizione dell’ECDL, la patente europea del computer (vedi lettera allegata delle Provincia di Pistoia).

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Attestato della formazione svolta e delle attività svolte specificando il percorso svolto individualmente, rilasciato dal Comune di Pistoia. Acquisizione della patente europea del computer (ECDL).

Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione:

Saletta dell’Incontro dell’Assessorato alla Cultura – Palazzo Fabroni – via Sant’Andrea 16 – Pistoia. Aula FAD del Centro per l’Impiego di Pistoia

24) Modalità di attuazione:

In proprio, con formatori dell’Ente accreditati presso CRESCIT: - Angelo FERRARIO - Maurizio Alessandro TEMPESTINI

Tramite la strumentazione presso l’aula FAD messa a disposizione presso il Centro per l’Impiego dalla Provincia di Pistoia per la realizzazione di corsi online finalizzati al conseguimento della patente ECDL, tramite piattaforma per la formazione a distanza sul Progetto TRIO.

25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

I corsi di formazione generale verranno tenuti attraverso: - Lezioni frontali sul servizio civile, le funzioni e il ruolo del

Comune; - Lezioni non formali che prevedono il contatto, il confronto e

la partecipazione attiva dei volontari, simulazioni, lavori di gruppo e riflessioni personali.

- Lezioni a distanza per i corsi patente ECDL 26) Contenuti della formazione:

Obiettivo della formazione generale dei volontari è perseguire le finalità di cui all’art. 1 della Legge 64/2001, ovvero fornire ai partecipanti gli strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni storici e sociali, costruendo percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. In coerenza con le “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile” la formazione generale presenta ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi approfonditi a seconda delle esigenze di gruppo:

Identità e finalità del Servizio Civile Regionale: - La storia dell’obiezione di coscienza; - Dal servizio civile alternativo al servizio militare SC; - Identità del SC

SC e promozione della pace

- La nozione di difesa della patria secondo la nostra; - Costituzione e la giurisprudenza costituzionale in materia di

difesa della patria e di SC; - La difesa civile non armata e non violenta; - Mediazione e gestione non violenta dei conflitti; - La non violenza; - Educazione alla pace.

La solidarietà e le forme di cittadinanza

- il SC, terzo settore e sussidiarietà; - il volontariato e l’associazionismo; - democrazia possibile e partecipata; - disagio e diversità; - meccanismi di marginalizzazione e identità attribuite.

La protezione civile

- prevenzione, conoscenza e difesa del territorio.

La legge 64/01, la L.R. 35/2006 e le normative di attuazione - normativa vigente e carta di impegno etico; - diritti e doveri del volontario e dell’ente accreditato; - presentazione dell’ente accreditato; - lavoro per progetti.

Identità del gruppo

- le relazioni di gruppo e nel gruppo; - la comunicazione violenta e la comunicazione ecologica; - la cooperazione nei gruppi.

27) Durata (espressa in ore):

La formazione verrà effettuata soprattutto nel primo trimestre di servizio civile e avrà una durata di 48 ore.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani 28) Sede di realizzazione:

Servizio Sviluppo Economico e Politiche Sociali Piazza San Lorenzo, 3 Centro Affidi - Comuni Area Pistoiese via Gentile, snc

29) Modalità di attuazione:

In proprio attraverso il ricorso a personale dell’Ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche nel campo della pedagogia, psicologia, psicologia infantile, sociologia e assistenza sociale. I formatori specifici saranno affiancati dai formatori generali così da garantire una omogeneità della formazione sia a livello di approccio che di metodologie. Al termine del corso verrà consegnato un test di valutazione per capire il grado di apprendimento delle nozioni impartite durante i corsi e delle formazione ricevuta.

30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Il corso prevede una parte teorica, realizzata con l’apporto di slides, video proiettore e lavagna a fogli mobili. La formazione è attiva e realizzata con lavori in piccoli gruppi, role playing e analisi/discussione dei casi, simulazione di situazioni ad hoc che si potrebbero verificare nel corso del servizio. La formazione avverrà sempre e comunque con il coinvolgimento attivo dei volontari.

31) Contenuti della formazione:

Conoscenze teoriche: Le famiglie multiproblematiche. La tutela minorile. Interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà.Definizione del maltrattamento alle donne e della violenza assistita. Lo sviluppo socio emotivo e psicologico del bambino e i danni del maltrattamento diretto o assistito.Dinamica e ciclo della violenza. Rilevazione del maltrattamento e progetto di intervento. La rilevazione del rischio. La pericolosità e la valutazione dell’emergenza: attivazione, contenimento, gestione delle difficoltà emotive legate alle pressioni. Gestione della relazione con il bambino, riconoscimento delle emozioni, loro contenimento e gestione delle difficoltà emotive legate alla relazione con bambini in difficoltà. Le famiglie affidatarie. La rete dei servizi. Conoscenze pratiche: Strumenti per l’analisi della domanda e costruzione della risposta. Strumenti per istaurare una buona relazione con il bambino e la donna, osservazione del bambino e/o della donna e delle loro relazioni. Autovalutazione delle capacità di relazione. La risposta telefonica: analisi della domanda e costruzione della risposta. Tecniche di accoglienza dell’utenza. Tecniche per promozione del servizio. Le procedure e gli strumenti operativi di “Aiutodonna” e del Centro Affidi.

32) Durata (espressa in ore):

Si svolge in 42 ore.

Altri elementi 33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile regionale

(diversa dall'Operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto):

Nome e cognome: Maurizio Alessandro TEMPESTINI Ruolo FORMATORE ACCREDITATO CRESCIT corso frequentato _______________ data del corso __________ sede _______________________

oppure − si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO;

34) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto alla formazione aggiuntiva

programmata dalla regione Toscana: SI NO

35) Attestazione che all'interno del medesimo bando sono stati presentati progetti per un numero complessivo di posti inferiori al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria

di appartenenza: SI NO n° progetti presentati: 3 n° posti richiesti complessivamente: 9

36) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto ad almeno due manifestazioni, eventi o attività di carattere regionale inserite nel sistema delle politiche giovanili della regione Toscana: SI NO

37) Coprogettazione tra i seguenti enti (è necessario allegare l'accordo sottoscritto dagli enti

per la coprogettazione, da cui risulti l'ente capofila): Denominazione ente Codice RT Categoria d'iscrizione all'albo

SCR Ente pubblico o privato

Associazione di Volontariato Arcobaleno

RT3C00249 Terza Ente privato

Il sottoscritto Samuele BERTINELLI nato Pistoia a il 21.03.1976 in qualità di responsabile legale dell'ente Comune di Pistoia dichiara che l'ente che rappresenta è in possesso di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale (art. 5 comma 1 legge regionale n. 35 del 25/07/2006). Data Il Responsabile legale dell’ente