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Dott. Geologo Paolo Tognelli Via Nazario Sauro 440 – 51030 Pontelungo (PT) Tel. 0573 570566 – Fax. 0573 910056 – e-mail :[email protected] P.IVA: 00945420479 COMUNE DI PISTOIA PROVINCIA DI PISTOIA RELAZIONE GEOLOGICA DI FATTIBILITA’ PIANO DI MIGLIORAMENTO AGRICOLO AMBIENTALE PIANO ATTUATIVO VIA PRATESE – LOC. CHIAZZANO PROPRIETA’: ZELARI PIANTE S.S. Dott. Paolo Tognelli Ord. Geol. Toscana n° 309 Novembre 2016

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Dott. Geologo Paolo Tognelli Via Nazario Sauro 440 – 51030 Pontelungo (PT)

Tel. 0573 570566 – Fax. 0573 910056 – e-mail :[email protected] P.IVA: 00945420479

COMUNE DI PISTOIA PROVINCIA DI PISTOIA

RELAZIONE GEOLOGICA DI FATTIBILITA’

PIANO DI MIGLIORAMENTO AGRICOLO AMBIENTALE

PIANO ATTUATIVO

VIA PRATESE – LOC. CHIAZZANO

PROPRIETA’:

ZELARI PIANTE S.S.

Dott. Paolo Tognelli Ord. Geol. Toscana n° 309

Novembre 2016

Dott. Paolo Tognelli geologo

Via Nazario Sauro - 51030 Pontelungo (PT) Tel. 0573 570566 e Fax 0573 910056

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1 PREMESSA

La presente relazione geologica di fattibilità, è stata eseguita per conto di Zelari Piante s.s., in merito al Piano di Miglioramento Ambientale - Piano Attuativo, sito in Via Pratese, località Chiazzano, nel comune di Pistoia la cui ubicazione è illustrata nella corografia e planimetria catastale. Scopo dello studio è quello di ricostruire la stratigrafia del sottosuolo, determinare i parametri geotecnici e valutare le caratteristiche idrogeologiche ed idrolgiche in relazione alla normativa vigente sul rischio idraulico.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI

La relazione ottempera alla normativa vigente ed in particolare : - Decreto Ministeriale 14.01.2008 – Testo unitario Norme Tecniche per le Costruzioni. - Consiglio Superiore per i Lavori Pubblici – Istruzione per l’applicazione delle “Norme Tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 Gennaio 2008. Circolare 2 Febbraio 2009. - Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – Pericolosità Sismica e Criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale. Allegato al voto n.36 del 27.07.2007. - Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 luglio 2009, n. 36/R. Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico (1). (Bollettino Ufficiale n. 25, parte prima, del 17.07.2009). - D.P.C.M. 5/11/1999 pubblicato su G.U. n° 229 del 22/12/1999 riguardante ”Approvazione del piano stralcio relativo alla riduzione del Rischio Idraulico del bacino del fiume Arno” - Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA) del Bacino Fiume Arno. - Piano strutturale e Regolamento Urbanistico Comune di Pistoia.

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3 INQUADRAMENTO MORFOLOGICOE GEOLOGICO

3.1 Inquadramento morfologico

L'area di progetto è posta nella località Chiazzano, in un’area pianeggiante, scarsamente urbanizzata e per lo più destinata al vivaismo. Le quote sono di circa 45 metri sul livello medio del mare.

Fig.1) Corografia e planimetria di progetto Dal punto di vista idrografico, l’elemento idrografico principale è il Torrente Bure che scorre a nord dell’area in esame. Inoltre sono presenti piccoli fossi campestri che delimitano i vari appezzamenti di terreno. Da misure piezometriche eseguite nelle vicinanze e da documentazione si può affermare che la falda subisce notevole oscillazione in base alla stagione ed alla piovosità, andando da circa 0.50 metri ad anche 4.00-5.00 metri da piano campagna. Un approfondimento sulla dinamica può essere fatto solamente con installazione di tubi piezometrici o monitoraggio pozzi esistenti.

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3.2 Geologia

L'area geologicamente è situata nella parte centrale del bacino di natura lacustre di età Villafranchiana che si estende da Pistoia a Firenze formatosi a seguito di una fase tettonica che portò alla scomparsa del mare verso SO con formazione di fosse tettoniche estese per tutta la Toscana. Il bacino di Pistoia-Prato-Firenze ha una lunghezza di circa 45 Km. ed una larghezza di 10 Km. ed è disposto in direzione appenninica NO-SE; il margine a nord-est è rappresentato da una faglia diretta con un rigetto di alcune centinaia di metri, mentre nel margine sud-ovest non si riscontrano importanti dislocazioni tettoniche, e l’evoluzione del bacino lacustre si è sviluppata attraverso diverse fasi di sedimentazione ed erosione, che hanno condotto alla situazione attuale. I sedimenti di natura lacustre costituenti i margini del bacino poggiano su rocce appartenenti sia alle formazioni alloctone delle Liguridi s.l. sia a quelle autoctone del Dominio Toscano, mentre i terreni di riempimento dell’invaso sono di natura alluvionale con una composizione granulometrica più francamente grossolana in prossimità dello sbocco dei corsi d’acqua principali ed in particolare per la zona Pistoiese, mentre nella parte centrale e meridionale della pianura si ritrovano principalmente materiali fini. L’area in studio è caratterizzata dalla presenza di terreni costituiti da materiali fini in particolare limi e sabbie fini.

Fig.2) Carta geologica comune di Pistoia

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3.3 Pericolosità geomorfologica

Come detto in precedenza l’area è completamente pianeggiante e non sono state ravvisate forme di dissesto di natura geomorfologica, per tale ragione la Carta della Pericolosità per fattori Geomorfologici del Regolamento Urbanistico di Pistoia, classifica l’area CLASSE G1 - PERICOLOSITÀ BASSA.

4 CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITA’ SISMICA LOCALE

La classificazione delle zone sismiche in Italia è iniziata nel ‘900 a seguito del violento terremoto che nel 1908 colpì Messina; con R.D. nel 1927 le località colpite dai sismi furono distinte in due categorie in relazione al loro grado di sismicità e alla loro costituzione geologica. La prima classificazione sismica della Toscana è avvenuta con Regio Decreto Legge 13 marzo 1927 n. 431 con il quale sono stati dichiarati in zona sismica poco più di 70 Comuni delle aree della Lunigiana, Garfagnana, Mugello, Alta Val Tiberina e Amiata. Successivamente vari decreti hanno apportato modeste modifiche e in Toscana, così come per il resto del territorio nazionale, la classificazione dei territori è avvenuta solo dopo il verificarsi di un evento sismico con la finalità di applicare i provvedimenti amministrativi e finanziari necessari per la ricostruzione ed ha spesso ridotto il numero di comuni precedentemente classificati sismici. In seguito la Legge 2 Febbraio 1974, n. 64 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 21 marzo 1974, n. 76) ha stabilito il quadro di riferimento per le modalità di classificazione sismica del territorio nazionale poi regolato dal DMLLPP del 14/07/1984 e decreti successivi fino a quello fondamentale di riferimento costituito dal DM 16/01/1996 Norme tecniche per costruzioni in zone sismiche. L’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20 Marzo 2003 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in data 8 Maggio 2003) proponeva l’adozione di un sistema normativo coerente con il codice europeo in materia antisismica (EC8). A livello di mappatura macrosismica, il territorio nazionale viene suddiviso in 4 zone (come mostrato nella sottostante tabella) sulla base di un differente valore di accelerazione di picco ag su un terreno a comportamento litoide , derivante da studi macrosismici e sismotettonici a carattere nazionale:

Zona Accelerazione con probabilità di superamento

pari al 10% in 50 anni (ag/g)

Accelerazione di ancoraggio dello spettro di risposta elastica (ag/g)

1 > 0.25 0.35 g 2 0.15 – 0.25 0.25 g 3 0.05 – 0.15 0.15 g 4 <0.05 0.05 g

Alle Regioni spetta il compito di aggiornare gli elenchi delle zone sismiche, nell’ambito del proprio territorio di competenza.

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L’attuale classificazione sismica regionale (Ord. PCM 3519 del 28.04.2006 - Delib. G.R. n. 431 del 19.06.2006) ha tenuto conto della zonazione proposta dall’ordinanza secondo la seguente tabella:

Zona Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag)

Accelerazione orizzontale max convenzionale (di ancoraggio)

dello spettro di risposta elastica (ag)

1 0.25 g <ag<0.35 g 0.35 g 2 0.15 g< ag < 0.25 g 0.25 g 3 0.05 g < ag <0.15 g 0.15 g 4 <0.05 g 0.05 g

Per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone viene considerata la Mappa di pericolosità sismica (MPS) della Toscana. Il territorio comunale di Pistoia rientra nella Classe 2 con un valore del coefficiente d’intensità sismica o accelerazione massima convenzionale = 0.25 g. 4.1 Classificazione del sito ai sensi del D.M. 14/01/2008

Il D.M. del 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni apporta delle importanti modifiche anche per ciò che concerne i criteri di classificazione sismica del territorio nazionale prevedendo una classificazione del sito in funzione sia della velocità delle onde S nella copertura che dello spessore della stessa. Vengono identificate 5 classi, A, B, C, D e E ad ognuna delle quali è associato uno spettro di risposta elastico. Lo schema indicativo di riferimento per la determinazione della classe del sito è il seguente:

Classe Descrizione A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs30 superiori

a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fine molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi fra 360 m/s e 800 m/s (Nspt>50 nei terreni a grana grossa e Cu>250 KPa nei terreni a grana fina).

C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistente, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi fra 180 e 360 m/s (ovvero con valori 15<Nspt<50 nei terreni a grana grossa e 70<cu<250 kPa nei terreni a grana fina).

D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 inferiori a

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180 m/s (Nspt<15 nei terreni a grana grossa e cu<70 kPa nei terreni a grana fina). E Terreni dei sottosuoli di tipo C e D per spessore non superiore a 20 m posti sul substrato

di riferimento (con Vs>800 m/s). S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs30 inferiori a 100 m/s (ovvero

10<Cu30<20KPa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.

S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti.

Nelle definizioni precedenti Vs30 è la velocità media di propagazione delle onde di taglio entro i 30 metri di profondità, ed è calcolata con la seguente relazione:

∑=

=

Ni si

is

Vh

V

,1

30

30

dove hi e Vi indicano lo spessore (in m) e la velocità delle onde di taglio dello strato i-esimo, per un totale di N strati presenti nei 30 metri superiori. Nel caso in questione, da indagini eseguite nelle vicinanze e su terreni con caratteristiche stratigrafiche e geotecniche similari a quella in esame, si inserisce il profilo stratigrafico del sottosuolo indagato nella Categoria di suolo di fondazione C che individua profili stratigrafici di Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistente, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi fra 180 e 360 m/s. PARAMETRI SISMICI DELL’AREA Sito in esame. latitudine: 43,921047 longitudine: 10,980625 Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: 19388 Lat: 43,9068Lon: 10,9228 Distanza: 4896,563 Sito 2 ID: 19389 Lat: 43,9083Lon: 10,9921 Distanza: 1687,424 Sito 3 ID: 19167 Lat: 43,9583Lon: 10,9900 Distanza: 4211,474 Sito 4 ID: 19166 Lat: 43,9568Lon: 10,9207 Distanza: 6233,093 Parametri sismici Categoria sottosuolo: C Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1 Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 % Tr: 30 [anni] ag: 0,052 g Fo: 2,505

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Tc*: 0,248 [s] Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 % Tr: 50 [anni] ag: 0,064 g Fo: 2,519 Tc*: 0,264 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 % Tr: 475 [anni] ag: 0,155 g Fo: 2,401 Tc*: 0,293 [s] Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 % Tr: 975 [anni] ag: 0,198 g Fo: 2,382 Tc*: 0,303 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: 1,500 Cc: 1,660 St: 1,000 Kh: 0,015 Kv: 0,008 Amax: 0,759 Beta: 0,200 SLD: Ss: 1,500 Cc: 1,630 St: 1,000 Kh: 0,019 Kv: 0,010 Amax: 0,935 Beta: 0,200 SLV: Ss: 1,480 Cc: 1,570 St: 1,000 Kh: 0,055 Kv: 0,028 Amax: 2,253 Beta: 0,240 SLC: Ss: 1,420 Cc: 1,560 St: 1,000 Kh: 0,067 Kv: 0,034 Amax: 2,755 Beta: 0,240 Le coordinate espresse in questo file sono in ED50 Geostru software - www.geostru.com

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5 CONSIDERAZIONI SUL RISCHIO IDRAULICO

5.1 D.P.C.M. 5/11/99

Con riferimento a quanto indicato dalle cartografie allegate al decreto relativamente sia alla NORMA 5 (Aree di pertinenza), risulta che il lotto in questione cade fuori del perimetro delle aree di pertinenza fluviale; per la NORMA 6 (Carta guida delle aree allagate), l’area cade all’interno del perimetro di aree interessate da eventi alluvioni eccezionali. Norma 13 – D.P.C.M. 05-11-1999 “ Approvazione Piano Stralcio relativo alla riduzione del rischio idraulico del bacino del F.me Arno” con particolare riferimento alla “salvaguardia dei suoli e del reticolo idraulico minore”. Per quanto riguarda questa norma, si rimanda ai calcoli eseguiti dal Progettista.

5.2 PGRA Autorità Bacino Fiume Arno

Secondo il nuovo Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA), redatto ai sensi della direttiva 2007/60/CE e del decreto legislativo 23/02/2010, n. 49, finalizzato alla gestione del rischio di alluvioni nel territorio delle U.O.M. Arno, Toscana Nord, Toscana Costa e Ombrone, la pericolosità idraulica dell'area oggetto di intervento, definita secondo tre tempi di ritorno TR <= 30 anni, 30 anni < TR <= 200 anni e TR > 200 anni, derivata dal Piano di Bacino del fiume Arno - Stralcio Assetto Idrogeologico (PAI), modificato in seguito al recepimento delle osservazioni al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE) risulta P2 - pericolosità media.

Fig.3) Estratto da PGRA

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5.3 Pianificazione comunale

Dalla consultazione della carta dei battenti Studio Idrologico-Idraulico (Studio Pagliara 2007) allegata al RU, la zona è parzialmente interessata da acque di esondazione con altezze comprese tra 0,01< h <0,3 m per eventi con un Tr = 200 anni.

Fig.4) Tavola QC.h.01 Inviluppo delle acque di esondazione per tr. 200 anni

Dalla consultazione della cartografia in tema di rischio idraulico riferita al comune di Pistoia ed in particolare alla recente cartografia di corredo al Piano Strutturale (Carta di Pericolosità per fattori idraulici Tav.16 b.) si è osservato che il lotto in questione cade all'interno di aree a PERICOLOSITÀ MEDIA 3, aree di fondovalle per le quali ricorre almeno una delle seguenti condizioni: - vi sono notizie storiche di precedenti inondazioni; - sono morfologicamente in situazione sfavorevole, di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine, o in mancanza, sopra il ciglio di sponda. La classe 3 è stata suddivisa in tre sottoclassi di cui l’area in studio ricade in classe 3.1 aree in cui non sono stati segnalati eventi di ristagno e/o alluvionamento. Per quanto riguarda la pericolosità sismica locale, nella cartografia allegata al RU, l’area è classificata come zona 9 – zone con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti, corrispondente ad una pericolosità sismica S3- elevata.

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5.4 Classi di fattibilità da NTA del Regolamento Urbanistico

Sulla base degli articoli 106 bis, 107, 108, 108bis e 109 titolo V delle NTA, e considerando la pericolosità geomorfologica, idraulica e sismica, si attribuiscono, all’area in esame, le seguenti classi di fattibilità:

- Fattibilità geomorfologica Fg1 - Fattibilità idraulica Fi4 - Fattibilità sismica Fs2

In fase esecutiva dovranno essere eseguite le opportune indagine in base alla classe d’intervento (DPGR 36/R) determinata dalla volumetria degli edifici in progetto.

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6 CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA E GEOTECNICA

La caratterizzazione stratigrafica e geotecnica del terreno indagato si è basata, oltre che alla conoscenza dei luoghi, utilizzando i risultati di una prova penetrometrica CPT eseguita nelle vicinanze spinta fino alla profondità di 9 metri dal piano campagna. Ricostruzione stratigrafica e geotecnica da p.c. a 0.80 m terreno superficiale limo sabbioso peso di volume γ = 1.900 kg/cm³ coesione non drenata cu = 0.60 kg/cm² angolo d’attrito interno φ = 22° modulo edometrico E = 46 kg/cm² da 0.80 a 2.20 m Argilla sabbioso limosa peso di volume γ = 1.900 kg/cm³ coesione non drenata cu = 0.9 kg/cm² angolo d’attrito interno φ = 25° modulo edometrico E = 47 kg/cm² da 2.20 a 4.60 m Argilla sabbioso limosa peso di volume γ = 2.100 kg/cm³ coesione non drenata cu = 1.7 kg/cm² angolo d’attrito interno φ = 32° modulo edometrico E = 67 kg/cm² da 4.60 a 9.00 m Argilla sabbioso limosa peso di volume γ = 2.000 kg/cm³ coesione non drenata cu = 2.3 kg/cm² angolo d’attrito interno φ = 37° modulo edometrico E = 90 kg/cm²

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7 CONCLUSIONI

La presente relazione geologica di fattibilità, è stata eseguita per conto di Zelari Piante s.s., in merito al al Piano di Miglioramento Ambientale - Piano Attuativo, sito in Via Pratese, località Chiazzano, nel comune di Pistoia. Sono state eseguite le necessarie verifiche idrografiche ed idrogeologiche in merito al rischio idraulico, in riferimento alla normativa sia comunale, Piano Strutturale di Pistoia, che sovracomunale. Pertanto nulla osta per quanto di competenza alla fattibilità delle opere in progetto. Si rimane a completa disposizione in merito a quanto sopra scritto. Pistoia, 14 Novembre 2016 Dott. Geol. Paolo Tognelli Ordine Geologi della Toscana n° 309