scheda progetto per l’impiego di volontari in servizio ... · 1) volontari integrati dai ragazzi...

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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.D.A. Associazione Diritti Anziani 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: “FORMARE, INFORMARE E PREVENIRE: TUTELIAMO ASSIEME LA SALUTE DELLANZIANO!” 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza 01 Anziani 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : L'Associazione Diritti Anziani A.D.A. nasce nel 1998 raggiungendo, nell'anno in corso, diciassette anni di attività. Nel corso del tempo sono cresciuti in modo esponenziale il numero di associati, arrivando oltre alla quota di duemila e trecento iscritti. Si tratta di un risultato particolarmente importante, in quanto A.D.A. si avvale esclusivamente di volontari al suo interno ed è stata in grado negli anni di creare una vera e propria rete sociale articolata in modo capillare sul territorio trentino, capace di coinvolgere gli over 60 in una molteplicità di attività. Gli associati sono sia uomini che donne, con una maggiore prevalenza di quest'ultime, mentre l'età oscilla dai cinquantacinque anni ai novant'anni. Le fasce sociali di provenienza sono un altro punto forte dell'Ente: gli anziani che partecipano attivamente alle iniziative dell'Associazione provengono da realtà 4 NZ03941 Albo Provinciale Trento

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

A.D.A. Associazione Diritti Anziani

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

“FORMARE, INFORMARE E PREVENIRE: TUTELIAMO ASSIEME LA SALUTE

DELL’ANZIANO!”

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Assistenza – 01 Anziani

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

L'Associazione Diritti Anziani A.D.A. nasce nel 1998 raggiungendo, nell'anno in

corso, diciassette anni di attività. Nel corso del tempo sono cresciuti in modo

esponenziale il numero di associati, arrivando oltre alla quota di duemila e trecento

iscritti.

Si tratta di un risultato particolarmente importante, in quanto A.D.A. si avvale

esclusivamente di volontari al suo interno ed è stata in grado negli anni di creare una

vera e propria rete sociale articolata in modo capillare sul territorio trentino, capace

di coinvolgere gli over 60 in una molteplicità di attività.

Gli associati sono sia uomini che donne, con una maggiore prevalenza di

quest'ultime, mentre l'età oscilla dai cinquantacinque anni ai novant'anni. Le fasce

sociali di provenienza sono un altro punto forte dell'Ente: gli anziani che

partecipano attivamente alle iniziative dell'Associazione provengono da realtà

4

NZ03941

Albo Provinciale Trento

diverse, alcune maggiormente agiate ed altre più modeste, fino ad arrivare alla

soglia di povertà che si possono permettere solo le uscite offerte gratuitamente

dall’associazione. Questo significa essere riusciti a creare un clima di

coinvolgimento forte e stimolante, nonché proposte in grado di abbattere qualsiasi

differenziazione sociale.

La provenienza territoriale degli associati è radicata soprattutto nella città di Trento,

nel comprensorio dell’Alta Valsugana e nella Valle dell’Adige, ma sono presenti

iscritti da tutte le Comunità di Valle, ad eccezione della Comunità di Primiero.

Le attività dell'Associazione si articolano nel banco alimentare, segretariato sociale,

sportello informativo sulle patologie dell'anziano (allargandolo l'anno scorso per la

patologia dell'Alzheimer e della demenza senile), sportello badanti, corsi di

alfabetizzazione informatica, corsi di formazione Care Giver e di attività motoria per

la terza età.

A.D.A si occupa anche di realizzare momenti ludici di aggregazione,

socializzazione e svago tra gli anziani, con obiettivo ultimo quello di combattere

forme di emarginazione e isolamento.

Il progetto qui presentato concentra le proprie attività sul territorio di Trento e nelle

zone limitrofe (soprattutto per ciò che riguarda l'attività motoria come il Nordic

Walking che di seguito specificheremo, o la promozione delle iniziative rivolte alla

comunità anziana).

Il corso di formazione Care Giver si svolge presso la sede dell'Ente a Trento e nasce

dalla richiesta di formazione qualificata in un settore in continua espansione:

l'assistenza domiciliare all'anziano non autosufficiente. La formazione è soprattutto

rivolta alla rete di aiuto informale, ossia familiari, badanti e volontari, che gioca un

ruolo predominante all'interno dei servizi per l'anziano.

Il progetto parte da due analisi fondamentali. In primo luogo la diffusione

dell’assistenza domiciliare privata in Trentino e in generale le soluzioni presenti di

tipo formale (RSA o SAD – Servizio di Assistenza Domicliare).

In secondo luogo la presenza di due patologie in cosante aumento tra la fascia della

terza età all’interno della comunità trentina, ossia il diabete di tipo 2 e

l’ipertensione.

Da queste analisi è possibile comprendere come le attività del progetto abbiano

l’obiettivo di affrontare queste due fenomeni in termini di formazione e di

prevenzione.

Il processo di invecchiamento della popolazione e di conseguenza l’incremento del

numero di anziani non autosufficienti interessa anche il Trentino Alto Adige, come

mostra il grafico sottostante CENSIS:

Come riportano ricerche recenti, la diffusione delle cure domiciliari private in

Trentino, soprattutto focalizzate sul ruolo centrale della “badante” costituiscono

ormai una delle soluzioni maggiormente presenti tra le famiglie trentine.

La ricerca condotta nel 2008 dall’Ufficio Studi Confartigianato sottolinea questo

aspetto, come i dati sottostanti ci illustrano: il numero di badanti anche in Trentino

si aggira attorno alla cifra di oltre 7000 lavoratici.

Da questa analisi sorge l’interrogativo relativo alla formazione del personale addetto

all’assistenza privata, un quantità sempre più staticamente rilevante. Non esiste un

corso di formazione rivolto alle assistenti familiari riconosciuto e valido a livello

nazionale. Molte badanti imparano il proprio lavoro semplicemente sul campo,

senza alcun tipo di appoggio didattico e teorico.

Partendo da questi dati l’Ente, tramite il progetto di Servizio Civile Nazionale

presentato, desidera sopperire a questa mancanza in termini formativi.

La presenza della patologia del diabete interessa in modo significativo anche la

popolazione trentina, come ci dimostrano i dati Istat:

La diffusione (prevalenza) del diabete aumenta al crescere dell’età: oltre i 75 anni

almeno una persona su cinque ne è affetta. Su 100 diabetici 80 hanno più di 65 anni

e 40 più di 75.

Per questo motivo l’Ente intende intervenire sul tale fenomeno, con attività di

diagnosi e prevenzione mirate rivolte agli anziani della Provincia di Trento.

Per ciò che concerne la seconda patologia oggetto di interesse nell’ambito del

progetto è l’ipertensione.

La diffusione dell’ipertensione, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dal

Progetto Cuore, riguarda in Trentino Alto Adige ben il 30% degli uomini e il 23%

delle donne. Di questi sono a condizione di rischio il 21% degli uomini e il 20%

delle donne.

Si tratta di dati piuttosto allarmanti, che spingono l’Ente a prestare attenzione a

questa patologia soprattutto rispetto alla popolazione anziana (che ne è afflitta in

numero superiore rispetto alle altre fasce d’età) attraverso iniziative di screening e

controllo.

I destinatari del progetto possono essere distinti in due categorie:

La rete informale di assistenza all’anziano non autosufficiente. I destinatari

sono dunque le badanti, i familiari, i volontari e gli operatori sanitari

(OSS e infermieri) della Provincia di Trento.

Gli anziani del territorio trentino, con attenzione a due tipologie di utenza.

La prima è l’anziano non autosufficiente, che necessita di cure domiciliari

private. Egli si configura anche come beneficiario del progetto stesso:

migliorando la formazione dell’assistente familiare si migliora anche la

qualità del caring rivolto all’utente, che beneficia in modo positivo e

indiretto dell’attività di formazione care giver.

La seconda tipologia di utenza è l’anziano affetto da patologie quali diabete

di tipo due e l’ipertensione. Sono dunque utenti che presentano bisogni di

carattere sanitario e che vengono sottoposti a un programma di screening

accurato.

I beneficiari del progetto sono l’anziano non autosufficiente, per quanto descritto

pocanzi, la famiglia dell’assistito che può usufruire di una rete di aiuto qualificata in

grado di alleviare in modo competente la fatica e l’impegno di accudire un anziano

non autosufficiente.

Ulteriori beneficiari sono la comunità trentina: prevenire e sensibilizzare la

popolazione anziana rispetto al diabete e l’ipertensione significa intraprendere un

percorso di riduzione delle spese mediche, soprattutto legate al peggioramento e alle

conseguenze mediche delle due patologie.

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto qui presentato ha come obiettivo generale la tutela del benessere

dell'anziano, con particolare attenzione all'aspetto dell'integrazione socio-sanitaria.

Per integrazione socio-sanitaria si intendono quelle attività che consentono di

valorizzare sia gli aspetti legati alla socializzazione dell'anziano, sia quelli inerenti

più strettamente alla sua salute fisica e psichica. In questo senso il progetto si

prefigura di raggiungere obiettivi capaci di interessare la fascia della terza età in una

dimensione olistica e non settoriale, come spesso accade anche all'interno dei

servizi rivolti agli over 60.

La qualità di vita dell'anziano dal punto di vista relazionale, della capacità di essere

autonomo e di poter provvedere alla propria sussistenza si intrecciano con necessità

più complesse di carattere sanitario che coinvolgono anche figure esterne, come

l'assistente familiare o volontari, nonché personale specializzato.

Il progetto intende dunque raggiungere importanti obiettivi legati ad attività di

formazione ma anche prevenzione e monitoraggio di patologie che colpiscono in

modo esponenziale la terza età.

I volontari in Servizio Civile diventano i protagonisti di tali iniziative, con la finalità

non solo di realizzare il progetto, ma anche quella di trasmettere loro risorse e

conoscenze che possono essere spendibili in un contesto lavorativo e inserite nei

rispettivi curriculum professionali.

Alla luce di quanto sintetizzato, possiamo individuare quattro macro-obiettivi:

1) Volontari integrati dai ragazzi in Servizio Civile, familiari e assistenti domiciliari

(badanti e colf) formati e preparati nella gestione dell'anziano non autosufficiente

presso la sua abitazione.

Coerentemente con l'obiettivo di tutela della salute dell'anziano, l'Ente desidera

proseguire la realizzazione dei corsi di formazione Care Giver rivolti a coloro che

gestiscono un anziano invalido o non più autonomo presso il domicilio.

Con l'invecchiamento costante della popolazione e all'interno di un panorama

assistenziale sempre più focalizzato sull’aiuto di tipo informale (familiari, volontari

e badanti), i corsi Care Giver intendono formare una rete di assistenza qualificata

che possa svolgere al meglio il proprio compito di cura.

L’obiettivo di formare volontari, familiari e assistenti domiciliari nasce

dall’esigenza di rispondere alla grave mancanza, sul territorio italiano, di supporto

formale all’anziano non autosufficiente inteso come strutture RSA (Residenza

Sanitaria Assistenziale) e soprattutto Assistenza Domiciliare Professionale attivata

tramite Servizi Sociali.

Il Welfare State italiano si appoggia ancora fortemente sul nucleo familiare per poter

espletare compiti di assistenza e cura di anziani, disabili e invalidi, non essendo

stato in grado di costruire negli anni una mappatura efficace di servizi a livello

nazionale capaci di intervenire in supporto al contesto familiare.

Il fenomeno delle “badanti” e dunque dell’assistenza privata a cui ricorre il nucleo

familiare è un fenomeno prevalentemente italiano, sinonimo della carenza di altre

alternative o della difficoltà di accesso alle stesse. Anche il Trentino Alto Adige, il

contesto all’interno del quale si inserisce il progetto qui presentato, non è esente da

questo processo, così come sottolineano esperti del settore:

“Il risultato è che la famiglia nucleare, con i genitori spesso occupati in attività lavorativa

esterna, non è più in grado di prendersi cura dei vecchi, specialmente quando non sono

autosufficienti. La risposta dovrebbe venire dal sistema pubblico di protezione sociale: case

di riposo, reparti di lungodegenza, residenze protette, convalescenziari, servizi di assistenza

domiciliare ecc., ma a rendere drammatica la situazione è proprio l’insufficienza di queste

strutture e di questi servizi”1.

La problematica principale, legata a tali fenomeni, è la mancanza di una formazione

qualificata rivolta a badanti e colf, le quali non sempre possiedono le nozioni e le

informazioni base per svolgere il proprio compito di cura.

Spesso le assistenti domiciliari imparano dall'esperienza pratica e diretta sul campo,

tuttavia priva di un indirizzo e di un sostegno valido capace di migliorare

notevolmente la qualità di vita dell'anziano ed evitare condizioni di burn-out per gli

assistenti domiciliari.

Il progetto desidera sopperire a questa mancanza, coinvolgendo i giovani volontari

in Servizio Civile nel percorso di formazione rivolto agli assistenti domiciliari, al

fine di avvicinare le nuove generazioni a tali problematiche sociali, anche in

un’ottica di cittadinanza attiva e responsabile.

Tramite il progetto i volontari in Servizio civile sviluppano e accrescono le loro

abilità organizzative e gestionali di iniziative formative rivolte alla comunità,

entrando in contatto personalmente con la realtà del care giving e dei suoi principali

protagonisti. Il ragazzo in Servizio Civile non si occupa solo di organizzare e

coordinare i corsi Care Giver, partecipandovi anche in qualità di tutor d’aula, ma

riceve una formazione specifica ad hoc sulla assistenza socio – sanitaria a persone

non autosufficienti.

2) Salute dell'anziano tutelata: attuazione di programmi di prevenzione e

monitoraggio di patologie diffuse nella fascia della terza età

Operando a stretto contatto quotidiano con gli anziani e i loro familiari, l’Ente ha

incontrato una serie di difficoltà rispetto alla prevenzione di alcune patologie che

frequentemente colpiscono gli over 60, in particolare il diabete di tipo 2 e

l'ipertensione. Si tratta di due patologie estremamente diffuse nella popolazione

over 60, ma di cui spesso non si conosce l'importanza della prevenzione o vi è in

generale un’ insufficiente informazione al riguardo.

Molti anziani sono più incentrati sulla cura della malattia una volta insorta rispetto

invece all’importanza della prevenzione della stessa.

In tutto il mondo medico-scientifico è riconosciuta l’importanza della prevenzione

per garantire una buona salute ed una migliore qualità di vita; adottare uno stile di

vita corretto ed attuare una diagnosi precoce possono salvare la vita di molte

1 FONTE: http://www.questotrentino.it/articolo/7871/l_epopea_delle_badanti_che_vengono_dall_est.htm

persone, evitare tanta sofferenza, oltre che diminuire la spesa sanitaria in un periodo

di crisi economica e di scarsità di risorse che viviamo in questo momento.

È noto a tutti il detto “Prevenire è meglio che curare” ma tradurre questo principio in

azioni concrete non è sempre facile e fattibile, perché ciò presuppone la

comprensione delle cause e dei meccanismi che provocano le malattie e anche di

capacità manuali per svolgere eventuali test non invasivi che offrono una diagnosi

precoce.

L'ipertensione è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie

risulta elevata. Complessivamente il 31% della popolazione italiana è ipertesa e

circa il 90-95% dei casi sono classificati come "ipertensione primaria", il che

significa che vi è pressione alta senza evidenti cause mediche di base ed il restante

5-10% dei casi, classificati come "ipertensione secondaria", sono causati da altre

malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore o il sistema endocrino.

Studi condotti per molti anni su grandi numeri di persone, con metodologie e

risultati controllati e confermati ci permettono di affermare oltre ogni ragionevole

dubbio che una ipertensione anche moderata rappresenta un serio rischio per il

cuore. Rischio che si moltiplica se all’ipertensione si associa il diabete.

Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati

livelli di glucosio nel sangue a causa o di un’alterazione della quantità dell’insulina

prodotta dal pancreas o del suo funzionamento. Questo eccesso di glucosio

circolante provoca una serie di danni a carico del sistema cardio-vascolare, degli

occhi, dei reni e dei nervi sensitivi periferici in particolar modo delle gambe. Queste

complicanze compromettono seriamente la sicurezza e la qualità di vita delle

persone.

Come già anticipato, il diabete di tipo 2 si presenta in genere in età adulta e nei 2/3

dei casi colpisce persone al di sopra dei 65 anni; si calcola che gli italiani affetti da

diabete di tipo 2 siano il 5,5% della popolazione, cioè oltre 3 milioni.

Si stima che a questo numero possano aggiungersi 1 milione di persone che non

sanno di avere questa patologia in quanto la malattia rimane silente per parecchio

tempo poiché i sintomi si sviluppano in maniera lenta e graduale e sono quindi più

difficili da identificare, ed in genere quando la malattia viene diagnosticata i danni

sono già presenti ed irreversibili.

Per questo motivo il progetto intende realizzare attività specifiche volte sia alla

prevenzione ma anche al monitoraggio di tali patologie, con finalità ultima quella di

garantire una tutela della salute dell'anziano il più possibile mirata ed efficace.

Il giovane in Servizio Civile diventa protagonista di entrambe le attività, previa

formazione specifica.

I volontari entrano in contatto con la comunità anziana, spostandosi sul territorio e

presso la sede dell’Ente, diventando promotori di uno stile di vita volto alla

prevenzione (distribuendo materiale, organizzando micro – convegni con il supporto

di un professionista, fornendo informazioni) e sperimentandosi in prima persona in

attività di monitoraggio della salute, come la misurazione della pressione arteriosa e

della glicemia.

3) Benessere psicofisico dell’anziano raggiunto tramite programmi mirati di attività

motoria.

L'attività motoria riveste un ruolo fondamentale per un invecchiamento attivo e

come fattore di prevenzione, protezione e cura delle principali condizioni croniche

e\o degenerative connesse alla condizione di senilità.

Inoltre il movimento regolare consente di rimandare i principali segnali di

decadimento che insorgono nella fascia della terza età con effetti benefici molteplici.

Tra gli effetti positivi, è stato dimostrato da diversi studi che l'attività fisica di

intensità moderata può allungare notevolmente le aspettative di vita; essere

fisicamente attivi è un fattore protettivo significativo rispetto alle principali

patologie che possono colpire l'anziano: malattie cardiovascolari, diabete mellito,

osteoporosi, cancro.

Infine muoversi con regolarità permette all'anziano di sviluppare e coltivare un certo

grado di autonomia, mantenendo brillanti le proprie capacità funzionali.

Una vita sedentaria non stimola la popolazione anziana a uscire di casa, a fare la

spesa da soli, a incontrare i propri familiari e socializzare con i pari. Al contrario, la

sedentarietà rischia di compromettere l'indipendenza dell'anziano, la sua voglia di

vivere e interagire con il suo ambiente di vita.

I giovani in Servizio Civile si occupano di coinvolgere gli anziani nello svolgere

movimento fisico, affiancando gli stessi (per esempio con il Nordic Walking) o

promuovendo e organizzando specifici corsi di attività motoria.

4) Rete di aiuto sociale rivolta all’anziano consolidata

L'integrazione socio-sanitaria prevede la cura e la valorizzazione delle attività che

consentano all'anziano di mantenere uno standard di vita adeguato all'interno della

comunità in cui vive. Anche a causa della crisi economica che ha colpito il nostro

paese negli ultimi anni, sono proprio i pensionati a rientrare maggiormente nella

fascia di alto rischio povertà.

Molti di essi hanno difficoltà concrete ad arrivare alla fine del mese con la sola

pensione, con conseguenze importanti non solo a livello economico ma anche a

livello psicologico e relazionale.

Per questo motivo l'Ente, attraverso il progetto presentato, si impegna a mantenere e

rafforzare la rete di aiuto dedicata agli anziani. I volontari in Servizio Civile

partecipano attivamente al Banco Alimentare, occupandosi in primis del

confezionamento e della distribuzione dei pacchi viveri, i quali consentono agli

utenti di poter provvedere alla propria sussistenza quotidiana. Inoltre i ragazzi

sistemano il magazzino, con il conteggio e l’aggiornamento dei prodotti nella

contabilità.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in

servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo

che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

La prima attività è rappresentata dalla realizzazione dei corsi di formazione Care

Giver presso la sede dell'Ente a Trento e sul territorio. I ragazzi in Servizio Civile si

occuperanno della loro organizzazione, promozione, implementazione,

monitoraggio in itinere e verifica finale degli obiettivi raggiunti.

I corsi Care Giver nascono dalla necessità di fornire una formazione adeguata e

specifica a coloro che assistono un anziano non autosufficiente presso il proprio

domicilio, fornendo informazioni utili sia di carattere sanitario e sociale.

Sono rivolti a tutta la cittadinanza, a titolo gratuito, in particolare a familiari,

volontari, badanti e tutto il personale professionale (infermieri, operatori socio

sanitari) che interagisce quotidianamente con l'anziano non più autonomo.

Nel corso del progetto è prevista la realizzazione di un numero di corsi coerente con

gli altri impegni dei giovani in Servizio Civile. Si tratta del tempo necessario per

ripresentare la proposta alla comunità e nello stesso tempo dedicarsi alle altre

attività del progetto. Le fasi di realizzazione sono le seguenti:

Reclutamento dei docenti per il corso Care Giver e formazione specifica dei

volontari in Servizio Civile.

Il primo passaggio fondamentale è rappresentato dalla stipulazione della partnership

con i cinque docenti qualificati che si occupano di svolgere le lezioni teoriche e

pratiche nell’ambito del corso care giver.

Il volontario in Servizio Civile prende i contatti con i nominativi che in passato

hanno dato la propria disponibilità e verifica la possibilità di coinvolgere

nuovamente i professionisti nell’iniziativa.

Il contatto con i docenti avviene sotto la supervisione e l’affiancamento della propria

OLP. I docenti che prendono parte al corso sono cinque: geriatra, infermiera,

psicologa, dietista e fisioterapista. Ognuno di essi è competente per un’area

specifica.

Il secondo passaggio importante riguarda la formazione specifica che ricevono i

giovani in Servizio Civile (entro i primi tre mesi di avvio del progetto) da parte dei

cinque docenti, ognuno dei quali responsabile di un argomento che verrà affrontato

durante il corso. La formazione specifica è indispensabile per fornire ai ragazzi gli

strumenti idonei per poter svolgere il ruolo di tutor d’aula, affiancare i partecipanti

durante il corso e occuparsi del materiale e delle dispense da distribuire.

Attraverso una valida formazione il giovane in Servizio Civile è in grado di

padroneggiare gli argomenti che verranno affrontati e conoscere approfonditamente

la realtà del care giver.

Promozione dell'iniziativa sul territorio e nelle Comunità di Valle

La promozione dell’iniziativa richiede la creatività e la fantasia dei volontari in

Servizio Civile per la realizzazione delle locandine e degli opuscoli informativi, con

cura del contenuto e degli aspetti grafici.

I giovani utilizzano altresì i moderni mezzi di comunicazione per informare la

comunità della proposta formativa: i sito internet dell’Associazione e la pagina

Facebook dell’Ente.

Fondamentale è il ruolo svolto dallo Sportello Badanti e Segretariato Sociale presso

l’Ente, attraverso il quale i ragazzi possono distribuire gli opuscoli informativi e

avvisare tutti gli utenti (anziano, badante familiare e volontari) del progetto di

formazione qualificata Care Giver.

I volontari appendono inoltre le locandine presso i luoghi di interesse della terza età

nella zona di Trento e nelle Comunità di Valle più vicine, anche cercando la

collaborazione con i medici di base.

Il numero di iscritti al corso non deve superare i venticinque canditati, per consentire

una partecipazione attiva da parte di tutti i corsisti e una buona qualità di interazione

con l’insegnante nel corso delle lezioni.

Realizzazione del Corso Care Giver e tutoraggio d’aula

Il corso Care Giver si articola in quattordici lezioni di due ore ciascuna, con cadenza

di due o tre volte alla settimana e distribuite nell’arco di due mesi.

Ogni lezione verte su un tema diverso, trattato dal docente responsabile ed esperto

dell’argomento. La finalità è quella di fornire informazioni e nozioni utili ai

partecipanti per la gestione dell’anziano non autosufficiente, attraverso l’utilizzo di

strumenti e materiale specifico durante le lezioni (presentazioni in Power Point,

dispense illustrate a colori distribuite ai corsisti, esercizi pratici e simulazioni in

aula, come per esempio il sollevamento e lo spostamento dell’anziano invalido dal

letto alla sedia, la misurazione glicemia capillare e pressione arteriosa, il rifacimento

letto della persona allettata).

Il corso sarà dunque di impostazione teorico-pratico, privilegiando una metodologia

di carattere attivo, partendo dal vissuto dei partecipanti e valorizzando le loro

esperienze e conoscenze/abilità.

Nello specifico le materie trattate si articolano nelle seguenti modalità e contenuti:

Materia Ore Contenuti

Geriatria 4 Malattie del sistema nervoso

Malattie del sistema cardio-circolatorio

Alzheimer

Psicologia 4 Relazione tra malato e Carer

Accompagnamento di un malato sino alla

morte

Il “vuoto” dopo il decesso dell’assistito

Sindrome del “burnout”

Dietista 4 Consigliare le diete più appropriate per

l’ammalato non più autosufficiente, dando

quei parametri di proteine, carboidrati,

minerali, etc… utili al suo benessere

Infermieristica 8 La casa di un non autosufficiente

Igiene dell’ambiente domestico

Igiene personale quotidiana e periodico del

malato cronico

Piaghe da decubito (cosa sono e come

prevenirle)

Parametri vitali (cosa sono, come si misurano

la pressione arteriosa, la glicemia, la

temperatura corporea, ecc…)

Quando chiamare il medico di base

Controllo della somministrazione della terapia

medica

Fisioterapia 4 La riabilitazione: neurologica, ortopedica,

occupazionale, logopedica, respiratoria

Posture da assumere quando si accudisce un

malato (spostamenti, sollevamenti, etc…)

Rete dei servizi 4 Rete dei servizi socio-sanitari

Totale ore 28

I giovani in Servizio Civile sono presenti attivamente a tutte le lezioni, garantendo il

corretto svolgimento, gli strumenti e le risorse adeguate (proiettore, Pc, slide

illustrative), fornendo assistenza ai corsisti e occupandosi del materiale (dispense)

da curare e distribuire ai corsisti.

Infine verranno effettuati questionari di valutazione, somministrati direttamente ai

partecipanti, con lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi del corso di

formazione ed eventualmente rilevare criticità, integrazioni da effettuare, modifiche

ecc.

Ad ogni partecipante (e al volontario in Servizio Civile stesso, naturalmente in

relazione ad un solo corso frequentato nell’ambito del progetto) viene consegnato

l’attestato di frequenza, il quale testimonia una corretta formazione socio – sanitaria

per l’assistenza domiciliare alla persona non autosufficiente. L’attestato (che non

sostituisce le competenze proprie di una professione sanitaria) permette di porsi

come volontario formato e preparato nelle principali RSA, Centri Diurni e presso

famiglie bisognose con richiesta di supporto alla loro attività quotidiana di

accudimento all’anziano non autosufficiente.

Nell'intervallo di tempo tra la conclusione di un corso e l'inizio di quello successivo,

i volontari in Servizio Civile svolgono un breve focus group tra coloro che hanno

preso parte al percorso formativo (familiari, badanti, operatori e volontari) per

rilevare i benefici e gli effetti a lungo termine apportati dalla frequentazione del

corso, in termini di qualità rispetto alla relazione con l'anziano e il suo accudimento.

Per verificare i risultati delle attività e il conseguimento degli obiettivi sono

utilizzati alcuni indicatori.

In primo luogo il numero di partecipanti che aderiscono al corso di formazione, per

valutare il successo dell’iniziativa (anche in termini di promozione e di interesse

generale verso la tematica care – giving).

In secondo luogo si tiene conto di dati quantitativi (i risultati dei questionari di

valutazione, già predisposti secondo un preciso format) e qualitativi (le

testimonianze dei focus group realizzati successivamente alla conclusione del

corso). Intrecciando i dati sarà possibile comprendere se l’iniziativa ha

effettivamente contribuito a migliorare la qualità del caring nell’ambito

dell’assistenza privata.

La seconda attività cardine del progetto si articola in due dimensioni, una teorica ed

una pratica ed è finalizzata alla prevenzione e al monitoraggio della salute

dell'anziano.

L’infermiera ed ex volontaria in Servizio Civile si occupa della formazione dei

giovani dal punto di vista teorico e pratico, tramite un corso di sette ore

specificatamente dedicato. I volontari saranno preparati sulle tematiche del diabete

e dell'ipertensione (in particolare rispetto alla terza età) e verrà consegnato loro

materiale informativo e illustrativo.

La formazione teorica consente successivamente ai ragazzi in Servizio Civile di

dedicarsi all'attività di sensibilizzazione e informazione sulle patologie del diabete e

dell'ipertensione rivolta alla comunità anziana.

L’attività informativa viene attuata attraverso due specifici canali: lo sportello di

Ascolto e Segretariato Sociale presso l’Ente e brevi incontri tematici dedicati

all’argomento.

Tramite lo sportello di Segretariato Sociale vengono fornite informazioni su

entrambe le patologie a coloro che vi accedono, anche attraverso materiale illustrato

semplice e intuitivo, contenente i passaggi chiave per poter accedere ad uno

screening di diagnosi precoce e di prevenzione. I volantini e gli opuscoli possono

inoltre essere distribuiti da giovani in Servizio Civile anche nei centri per anziani,

nei poliambulatori ecc.

I volontari organizzano altresì brevi incontri tematici presso l’Associazione, al fine

di fornire le nozioni necessarie sulle due malattie. Attenzione particolare sarà

dedicata alla spiegazione circa quali misure adottare per attuare una prevenzione

precoce del diabete o dell’ipertensione. Durante gli incontri i giovani in Servizio

Civile sono sempre affiancati dall’infermiera volontaria.

I micro convegni potranno poi successivamente essere organizzati in altri luoghi di

aggregazione e ritrovo degli over 60, quali per esempio i circoli anziani di Trento e

zone limitrofe. Anche nel corso degli incontri sul territorio i ragazzi in Servizio

Civile saranno sempre affiancati e monitorati dalla volontaria infermiera.

L'attività di sensibilizzazione non si conclude con i micro convegni, ma prosegue

presso l'Associazione attraverso i mezzi di comunicazione moderni, quali il sito

internet dell'Associazione e il profilo Facebook. Tramite quest’ultimi sarà possibile

promuovere sia gli incontri dedicati alle patologie sia l'attività informativa dello

sportello, nonché ritagliare spazio specifico alla descrizione della malattia del

diabete e dell'ipertensione.

La dimensione pratica riguarda invece la possibilità per i ragazzi in Servizio Civile,

sempre sotto lo stretto controllo e supervisione della volontaria infermiera, di

eseguire controlli gratuiti della glicemia e della pressione a tutti i nostri associati che

vorranno sottoporsi ai test, preventivamente informati sui benefici che potrebbero

trarne, considerato anche che gli esami non sono invasivi e non hanno alcuna

controindicazione.

I controlli verranno eseguiti presso l'Ente all'interno di un “laboratorio” pratico dove

verrà eseguita anche la formazione specifica dei volontari. A questo proposito è già

stata chiesta e ricevuta l’autorizzazione da parte dell’Azienda Provinciale Servizi

Sanitari per l’effettuazione di queste attività.

Per le persone alle quali vengono riscontrati dei valori alterati, i giovani in Servizio

Civile organizzano dei brevi colloqui strutturati ad personam, durante i quali

verranno forniti utili consigli sullo stile di vita adeguato da intraprendere oltre ad

essere sollecitati ad una visita medica approfondita.

I risultati dell’iniziativa e il raggiungimento della finalità di tutela, prevenzione e

monitoraggio della salute dell’anziano possono essere verificati con alcuni passaggi.

Sia per il diabete che per l’ipertensione non è sufficiente una sola misurazione, ma

devono essere ripetute con costanza e regolarità nel tempo più rilevazioni. Una volta

riscontrati valori alterati negli utenti che aderiscono ai controlli gratuiti, vengono

fornite indicazioni per migliorare il proprio stile di vita.

Successivamente alle indicazioni è possibile verificare eventuali miglioramenti (o

peggioramenti) nei valori. Maggiore è il numero di persone che mantiene dei valori

nella norma o migliora i propri, maggiore è l’indice di successo dell’attività di

screening e prevenzione delle due patologie.

L'obiettivo di raggiungere il benessere psicofisico dell'anziano si concretizza

attraverso una terza attività, ossia programmi specifici di attività motoria.

Quest’ultimi sono rivolti a due tipologie di destinatari: sia coloro a cui sono stati

riscontrati valori glicemici alterati o uno condizione di ipertensione, sottoponendosi

agli esami presso l'Associazione, sia gli associati o gli utenti esterni all'Ente che

desiderano compiere del movimento fisico.

Nel primo caso gli anziani verranno invitati a prendere parte ai corsi di attività

motoria organizzati e promossi dall’Ente con l'obiettivo di:

• educare rispetto ai benefici dell'attività fisica in presenza di patologie quali

diabete e ipertensione;

• effettuare un programma “prima e dopo”, ossia tenere monitorati

costantemente i valori di glicemia e la pressione sanguigna, confrontando i

risultati ottenuti antecedentemente e quelli conseguiti successivamente ai

corsi di attività fisica;

I volontari in Servizio Civile intraprendono due tipologie di iniziative, che

prevedono un livello di coinvolgimento diverso.

La prima iniziativa riguarda il Nordic Walking, all’interno della quale il giovane

assume il ruolo di guida e animatore del gruppo di anziani.

Il Nordic Walking è una disciplina di origine finlandese che ha avuto una grande

diffusione negli ultimi anni e raccolto un grande successo in tutto il mondo.

E’ una pratica sportiva molto semplice, che richiede l’ausilio di appositi bastoncini a

supporto della camminata. Il coinvolgimento forzato della muscolatura genera infatti

benefici superiori al camminare liberamente senza questi ausili.

Può essere praticata da chiunque, in qualsiasi contesto (urbano o in zone verdi come

la montagna, parchi e laghi).

L’ente ha già sperimentato attraverso altri progetti di Servizio Civile questa attività,

la quale è stata accolta con entusiasmo dagli anziani, che vi hanno preso parte

numerosi. I volontari organizzano i gruppi, scelgono i tragitti (nel centro città o

zone limitrofe) e accompagnano i partecipanti personalmente.

La seconda iniziativa si focalizza invece sui corsi di acqua gym e di ginnastica

dolce, che vengono realizzati con la collaborazione di ASIS nelle strutture di Trento

Nord e UISP Sport per Tutti.

I ragazzi in Servizio Civile non affiancano in prima persona gli anziani nello

svolgimento dei corsi, che sono tenuti da insegnanti qualificati. I volontari

gestiscono il lavoro di promozione, organizzano le iscrizioni, monitorano

l’andamento dell’iniziativa e svolgono attività di valutazione e gradimento finale.

I corsi di acqua gym e ginnastica dolce prevedono due cicli, uno autunnale e uno

primaverile e impegnano gli utenti anziani in due o tre lezioni settimanali sotto la

guida di un professionista.

Il successo dell’iniziativa è il raggiungimento del benessere psicofisico dell’anziano,

quale obiettivo da conseguire, viene valutato attraverso due modalità.

La prima è relativa al numero di anziani che partecipano alle attività sportive.

La seconda consiste in un incontro informale tra gli anziani presso l’Ente e a cui

prendono parte anche i ragazzi in Servizio Civile. Dall’incontro dovrebbero

emergere eventuali benefici (motori, sociali, psicologici) o i miglioramenti, in

seguito all’esercizio motorio, delle piccole problematiche fisiche o lievi patologie di

cui possono essere portatori gli utenti interessati.

Infine l'ultima attività è rappresentata dalla gestione del Banco Alimentare da parte

dei ragazzi in Servizio Civile. Attraverso la distribuzione mensile dei pacchi viveri,

è possibile consolidare la rete di aiuto sociale rivolta alla popolazione anziana con

forti fragilità dal punto di vista economico.

I volontari sono impiegati nella gestione del magazzino, nella confezione dei pacchi

con gli alimenti e nella loro consegna (in genere i pacchi vengono ritirati

direttamente dall'utente presso la sede dell'Ente o portati a domicilio su tutto il

territorio trentino da altri volontari automuniti). I ragazzi si occupano inoltre della

contabilità legata al Banco Alimentare.

L’Ente tiene conto regolarmente, mensilmente, di quanti pacchi vengono distribuiti,

di quanti nuovi utenti accedono al servizio e quanti invece lo abbandonano, per

avere una mappatura realistica dell’incremento o della diminuzione dei bisogni

economici della comunità in cui opera.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,

con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette

attività

Le risorse umane che necessarie per lo svolgimento del progetto sono le seguenti.

In primo luogo i volontari impiegati presso l’Ente. L’Associazione non si avvale di

personale assunto, per tanto i volontari costituiscono, assieme ai ragazzi in Servizio

Civile, la risorsa umana principale e fondamentale per garantire i servizi rivolti alla

comunità anziana.

I volontari impiegati presso l’Ente si alternano e sono presenti in sede a seconda

della attività di cui si occupano, principalmente lo Sportello di Ascolto e Badanti e il

Banco Alimentare. Attualmente i volontari impegnati in tali attività e che

affiancheranno i giovani in Servizio Civile nell’ambito del progetto sono ventitre.

Alcuni volontari prestano aiuto nella gestione della contabilità del banco alimentare,

mentre altri trasportano le merci dal Banco Alimentare di Trento Nord alla sede

dell’Ente o distribuiscono i pacchi viveri in altre comunità di valle limitrofe a

Trento.

Altri volontari, spesso anziani pensionati molto attivi presso l’Associazione,

forniscono un aiuto concreto nella confezione dei pacchi alimentari, mentre altri si

alternano allo Sportello di Aiuto e Badanti, fornendo informazioni all’utenza che vi

accede.

Il giovane in Servizio Civile viene inserito all’interno di questa rete di volontariato,

laddove sarà affiancato e accompagnato nelle attività sin dai primissimi giorni.

Un’altra risorsa umana pressoché fondamentale è costituita dagli ex ragazzi in

Servizio Civile. Alcuni non mantengono i contatti con l’Ente concluso il proprio

progetto, ma altrettanti rimangono come volontari, fornendo un contributo prezioso

e irrinunciabile per l’Associazione. In particolare gli ex volontari in Servizio Civile

forniscono una professionalità qualificata e preparata nell’ambito dei servizi

dell’Ente, essendo la maggior parte giovani diplomati o laureati in scienze sociali,

umanistiche e informatiche.

Gli ex volontari in Servizio Civile presenti attivamente e costantemente presso la

sede sono quattro: alcuni di essi si occupano dei corsi di informatica della terza età,

affiancando i nuovi ragazzi (nell’ambito di altri progetti di Servizio Civile attivati),

forniscono parte della formazione specifica, offrono consulenza informatica agli

utenti ma anche all’Ente, scrivono i progetti di Servizio Civile.

Per ciò che concerne il progetto qui presentato, l’ex volontaria in Servizio Civile e

infermiera Luana Bolognani rappresenta una figura chiave per lo svolgimento della

attività di prevenzione e monitoraggio del diabete e dell’ipertensione. L’infermiera

si occupa sia dalle formazione teorica su tali patologie, sia di quella pratica relativa

alla misurazione della glicemia e della pressione arteriosa degli anziani.

Un'altra risorsa umana presente nel progetto è rappresentata dai docenti del corso

care – giver2. I docenti qualificati sono cinque, rispettivamente geriatra, psicologo,

infermiere, dietista e fisioterapista e svolgono le lezioni teoriche e pratiche a

seconda del loro ambito di competenza. I docenti sono affiancati nel progetto dai

ragazzi in Servizio Civile, i quali forniscono assistenza durante gli incontri

2 Le linee guida per la stesura dei progetti di Servizio Civile Nazionale non prevedono che a questa voce

vengano inseriti come risorsa umana i formatori, nello specifico: “Non vanno inserite nel computo le figure

dell’OLP, del RLEA, dei Formatori (per formazione generale e specifica), dei Selettori, degli Esperti del

monitoraggio e della valutazione ed ogni altra figura prevista dal sistema del servizio civile nazionale […]. I

docenti qualificati del corso Care Giver non vengono nominati per tanto in qualità di formatori dei volontari, ma

come risorsa indispensabile per poter realizzare i corsi di formazione rivolti alla comunità.

programmati, sono presenti in aula e si occupano degli aspetti logistici, organizzativi

e gestionali del corso.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Di seguito vengono specificate nel dettaglio i ruoli e le attività che i ragazzi in

Servizio Civile intraprendono nell’arco dei dodici mesi di impegno presso

l’Associazione.

Per ciò che concerne il primo obiettivo del progetto, ossia il raggiungimento di una

rete informale di assistenza qualificata e formata per la cura dell’anziano non

autosufficiente, sono previste le seguenti attività. Per ogni singolo passaggio i

giovani in Servizio Civile sono costantemente monitorati dalla propria OLP e

lavorano con l’assistenza e la collaborazione dei volontari, laddove necessario.

Progettazione del corso care giver: i ragazzi prendono i contatti con i

docenti che in passato hanno aderito all’iniziativa. Qualora alcuni di essi non

fossero disponibili, i volontari assieme alla propria OLP cercano un altro

professionista interessato a prender parte al progetto.

I giovani si occupano della promozione del corso, a partire dalla

realizzazione degli opuscoli illustrativi e delle locandine dal punto di vista

del contenuto e della grafica. Essi distribuiscono il materiale sul territorio

(punti di interesse e di aggregazione di anziani, familiari e badanti come

circoli anziani o poliambulatori e medici di base).

Il corso verrà promosso anche sul sito internet dell'Associazione e sul profilo

Facebook. I volontari informano gli utenti dell’Ente dell’iniziativa e la

promuovono tramite lo Sportello Badanti e di Segretariato Sociale a cui

accedono molte assistenti familiari in cerca di occupazione o informazioni.

Raccolta delle adesioni: i volontari, oltre al lavoro di front office, attuano

anche un’attività di back – office, con l’organizzazione delle date del corso e

la raccolta delle successive adesioni.

I giovani ricevono, prima dell’inizio del corso, la formazione specifica in

ambito socio – sanitario di competenza da parte dei docenti.

Svolgimento del corso. I ragazzi in Servizio Civile svolgono il ruolo di tutor

d’aula. Compatibilmente con gli altri impegni del progetto, essi sono presenti

ad ogni lezione. Forniscono il materiale ai partecipanti (dispense illustrate

con tutti gli argomenti trattati durante il corso), raccolgono le firme presenza,

assistono i docenti e assicurano la presenza degli strumenti necessari per lo

svolgimento dell’incontro (computer, slide illustrative, proiettore).

Conclusione del corso. I volontari consegnano i questionari di valutazione

finale (elaborando i dati raccolti) e consegnano gli attestati di frequenza.

Successivamente i ragazzi svolgono un breve focus group tra i partecipanti,

per valutare i benefici a lungo termine dell’iniziativa formativa sull’attività

di caring. Sarà cura dei ragazzi in Servizio Civile mantenere i contatti con

gli ex corsisti (familiari, badanti, operatori sociali e volontari) e svolgere i

gruppi con il ruolo di guida all'interno della discussione. Infine vi sarà la

valutazione dei risultati emersi dal confronto tra i partecipanti utilizzo al fine

di migliorare, integrare e arricchire il corso.

Il secondo obiettivo del progetto, che prevede azioni mirate alla tutela della salute

dell’anziano, si articola nelle seguenti attività.

I giovani in Servizio Civile ricevono la formazione teorica e pratica sulle

patologie del diabete e dell’ipertensione, attraverso un percorso così

suddiviso:

• 2 ore per approfondimento sulla patologia diabetica

• 2 ore per approfondimento ipertensione

• 3 ore dedicate alla formazione sul campo, ovvero un’ infermiera qualificata

affianca i volontari in Servizio Civile nella misurazione della pressione

arteriosa e della glicemia capillare, all'interno di un “laboratorio”

specificatamente dedicato presso l'Ente. Durante i laboratori pratici e durante

la misurazione della glicemia e della pressione agli associati da parte

dell’infermiera, quest’ultima coinvolgerà i volontari con domande

stimolo/guida per verificare il grado di apprendimento.

I volontari possono impegnarsi nell’attività di screening (sempre sotto

supervisione dell’infermiera) del diabete e dell’ipertensione a tutti gli

associati e gli anziani che accedono all’Ente. L’attività di diagnosi viene

effettuata una o due volte a settimana, a seconda della richiesta e solo su

appuntamento. Questa modalità organizzativa consente di conciliare gli altri

impegni dei volontari e la disponibilità settimanale dell’infermiera.

I ragazzi in Servizio Civile attuano un’attività di sensibilizzazione sul diabete

e sull’ipertensione, sulle modalità di diagnosi precoce (screening) e i consigli

per prevenire e migliorare la propria condizione di salute in presenza delle

due patologie. I volontari realizzano materiale informativo (dépliant e

opuscoli illustrativi) che distribuiscono presso l’Ente, i Circoli Anziani e i

poliambulatori. I materiale cartaceo viene anche caricato sul sito internet

dell’Ente e sul profilo Facebook. I ragazzi forniscono inoltre informazioni e

consigli agli utenti che accedono allo Sportello di Segretariato sociale.

I volontari diventano protagonisti della campagna di sensibilizzazione e

prevenzione anche tramite brevi incontri sul diabete e sull’ipertensione

presso l’Ente. Gli incontri sono rivolti agli associati e a tutta la comunità

anziana. I giovani partecipano attivamente ai micro – convegni affiancati

dall’infermiera volontaria. I micro – convegni possono successivamente

essere trasferiti sul territorio (per esempio nei Circoli Anziani di Trento). I

volontari sono sempre supervisionati, durante gli incontri, dalla

professionista infermiera.

A coloro a cui sono stati riscontrati valori alterati, i volontari propongono un

breve colloquio nel quale si forniranno indicazioni rispetto ad attività di

prevenzione e di monitoraggio della patologia (per esempio, misurazione

costante della glicemia), nonché l'importanza di rivolgersi al proprio medico

di base. Per coloro che lo desiderano sarà possibile aderire ai corsi di attività

motoria presso l'Associazione come forma di prevenzione.

Il terzo obiettivo del progetto è focalizzato sul raggiungimento di un benessere e un

equilibrio psicofisico da parte degli anziani, tramite programmi di attività motoria

specificatamente dedicati. I volontari in Servizio Civile sono impegnati nelle

seguenti attività:

Ruolo di accompagnatore e animatore di piccoli gruppi nella pratica del

Nordic Walking. I ragazzi promuovono l’evento attraverso materiale

informativo, individuano tragitti e mete in zone urbane o limitrofe,

sfruttando anche i Percorsi Salute della Provincia Autonoma di Trento. Essi

affiancano gli utenti nella passeggiata, cercando di coinvolgere gli anziani

nell’iniziativa.

I volontari organizzano i corsi di acqua gym e di ginnastica dolce presso la

struttura sportiva di Trento Nord. Realizzano opuscoli informativi per

promuovere i corsi e pianificano il calendario con le date delle lezioni.

I ragazzi svolgono infine un importante lavoro di back – office: raccolta

adesioni e gestione registro presenti.

Alla conclusione dei corsi, che vengono realizzati in due cicli (primaverile e

autunnale), i volontari in Servizio Civile propongono ai partecipanti un

incontro presso l’Ente, al fine di discutere dell’iniziativa, raccogliere

impressioni ed eventuali benefici sorti con l’attività motoria.

L’ultima attività coincide con il sostegno sociale agli anziani in stato di difficoltà

economica, con i seguenti passaggi:

I volontari in SC sono impegnati nella confezione mensile dei pacchi viveri,

selezionando i prodotti da inserire sulla base della disponibilità;

I ragazzi gestiscono il magazzino dove sono riposti i prodotti (contare la

merce, suddividerla per scadenza) e si occupano conseguentemente della

contabilità mensile;

I giovani svolgono l’apertura e chiusura del banco, una volta al mese,

periodo nell'arco del quale vengono distribuiti i pacchi viveri agli utenti.

Essi si occupano inoltre della supervisione e della compilazione del registro

uscita – entrata dei pacchi e di ogni singolo prodotto.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

2

0

2

0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Ai volontari in Servizio Civile è richiesta una certa flessibilità negli orari, nello

specifico in concomitanza di alcuni eventi predisposti nel progetto come il Banco

Alimentare. Quel determinato giorno al mese il giovane potrebbe fare orari diversi

rispetto a quelli programmati negli altri giorni, per venire incontro agli altri

volontari che operano presso l’Ente e alle dinamiche organizzative e logistiche del

Banco Alimentare.

Il giovane in Servizio civile deve inoltre essere disponibile a muoversi sul territorio,

nelle fasi di promozione e dello svolgimento delle iniziative progettate.

Al giovane è altresì richiesto, seppur in occasioni limitate nel tempo, di partecipare

ad iniziative ludico – ricreative per gli anziani che possono svolgersi durante il

weekend. Anche in questo caso si tratta di attività associative che ricadono

solamente due o tre volte all’anno e che richiedono un impegno contenuto da parte

del volontario.

È fondamentale infine la disponibilità a partecipare alla promozione del Servizio

Civile coordinata dall’Ufficio Provinciale competente.

30

5

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di

attuazione del

progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

1 A.D.A Trento Via S. Pio X 85 75213 2 Gottardi

Paolina

01/09/

1942

GTTPLN42P

41I576L / / /

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

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15

16

17

18

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Strategica è la pubblicizzazione dell’iniziativa e dell’impegno dell’Associazione

A.D.A. per la promozione del servizio civile. Pertanto l’intera procedura sarà curata

con attenzione e professionalità, utilizzando specifiche competenze, soprattutto a

livello comunicativo.

L’A.D.A. condivide appieno i valori del Servizio Civile quali l’importanza

dell’educazione alla pace tra i popoli, la salvaguardia del patrimonio della nazione e

in particolar modo la formazione civica, sociale, culturale e professionale e

l’educazione ad una cittadinanza attiva e rispettosa. Questi ultimi infatti coincidono

a pieno titolo con la mission della nostre associazione che ha appunto come scopo

l’assistenza e l’aiuto verso chi si trova in una situazione di difficoltà in particolar

modo la categoria delle persone anziane.

Il progetto ha tra gli scopi anche quello di rendere i giovani protagonisti nei

cambiamenti in positivo della realtà in cui viviamo. Stimolando in loro l’attenzione

al bisogno che è presente nella società che li circonda si vuole far loro comprendere,

tramite l’impegno concreto, la responsabilità sociale che dovrebbe competere ad

ogni buon cittadino.

La promozione del progetto avviene secondo diverse modalità:

con l’ausilio di internet tramite il nostro sito periodicamente aggiornato. Si

tratta di uno strumento molto utile per informare in tempo reale sui bandi del

Servizio Civile e sulle nostre attività che di volta in volta verranno proposte.

Questa possibilità è agevolata anche dal link diretto al sito del servizio civile

nazionale e provinciale;

durante le attività proposte dalla nostra associazione ci si impegna a

pubblicizzare gli aspetti positivi dell’esperienza del servizio civile

mettendone in risalto le benefiche ricadute a livello sociale, il tutto anche

attraverso un port-folio che verrà distribuito all’utenza interessata ai nostri

progetti;

agli eventi e nella distribuzione dei pacchi i ragazzi saranno presentati, in

modo manifesto, come volontari in servizio civile. In alcune di queste

occasioni sarà data loro la possibilità di presentarsi e di spiegare il loro

operato certi dell’efficacia del passaparola come uno tra gli strumenti più

validi di conoscenza e di pubblicità;

per le attività che prevedono la partecipazione diretta dei volontari, come il

corso di formazione “Care Giver”, ci sarà un’adeguata pubblicizzazione sui

giornali a livello provinciale attraverso la pagina settimanale del CSV rivolta

al sociale.

L’impegno a realizzare quanto descritto richiederà delle azioni che non saranno

inferiori alle 30 ore.

Per il futuro si intende intensificare l’opera di sensibilizzazione e di promozione del

servizio civile, con la massima disponibilità a partecipare alle attività organizzate

dall’Ufficio provinciale sul territorio.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

UNSC

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

Il piano di monitoraggio interno per verificare l’andamento del progetto condivide

alcuni strumenti propri anche per la valutazione della formazione specifica e la

mappatura delle conoscenze acquisite. Tali strumenti sono il colloquio e la

relazione finale, mentre un altro strumento la “scheda” o “diario” si differenziano

per format e contenuti a seconda che siano esse dedicate alla verifica del progetto o

della formazione ricevuta.

Il colloquio consiste in un incontro mensile tra i giovani in Servizio Civile e la

propria OLP. Sebbene i volontari possano richiedere spazi di confronto e riflessione

in qualsiasi momento, il colloquio formale è un appuntamento che viene sempre

garantito e messo a disposizione dei giovani. Nell’ambito dell’incontro i ragazzi

espongono le attività svolte, le proprie osservazioni, difficoltà, idee e miglioramenti

da apportare. L’incontro è dunque anche uno spazio creativo e innovativo, laddove i

volontari possono sentirsi liberi di riportare anche i loro pensieri sulle attività

progettuali.

Oltre all’incontro mensile, al giovane in Servizio Civile viene richiesta la

compilazione di una scheda o diario mensile specificatamente dedicati alla verifica

delle attività progettuali. Su di essa il giovane apporta le iniziative intraprese,

l’andamento delle stesse ed eventuali criticità rilevate, i ruoli svolti, le figure

coinvolte, tempistiche attese e risultati raggiunti e da raggiungere.

La scheda o diario mensile viene poi letta dalla OLP la quale fornisce un breve

riscontro sul contenuto.

Infine vi è un ultimo strumento utilizzato, ossia la relazione finale. In passato l’Ente

proponeva un questionario generale, con format precompilato, per valutare il

progetto nella sua complessità, in termini di raggiungimento degli obiettivi, attività

svolte, conoscenze e competenze acquisite ecc.

Ad oggi si è deciso di sostituirlo definitivamente con una relazione finale libera.

I volontari devono toccare e affrontare alcuni punti essenziali, tra cui quelli appena

sovra citati, ma possono farlo in modo libero, personale e creativo.

La relazione non costituisce solo uno strumento di valutazione formale del progetto,

ma anche una memoria, un ricordo, un tracciato e un percorso di vita concluso. Per

questo motivo i ragazzi possono arricchirla con il materiale prodotto durante il

progetto, inserire le voci e i pensieri che ritengono più adeguati.

La relazione viene successivamente consegnata alla propria OLP, ma se i giovani

hanno piacere e lo desiderano possono leggerla e presentarla anche agli altri

volontari e professionisti coinvolti nel progetto.

La OLP alla conclusione del progetto svolge un colloquio finale dove riporta ai

ragazzi i propri feedback e riflessioni sul loro operato, sul loro impegno, sulle

competenze e risorse acquisite e rispetto ad eventuali miglioramenti da apportare per

crescere professionalmente.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Sono richiesti come requisiti il diploma di scuola superiore o laurea triennale o

magistrale. Costituiscono titolo preferenziale diplomi o lauree nel settore socio –

sanitario.

Vengono valutate eventuali esperienze nel settore sociale (nell’ambito del

volontariato e\o professionale) nonché le rispettive competenze e attitudini a

lavorare in gruppo, relazionarsi con le persone e la motivazione ad aderire al

progetto.

Inoltre sono ritenuti necessari all’espletamento del servizio i seguenti requisiti:

interesse esplicito per il contesto del progetto (per garantire un alto grado di

motivazione ed evitare situazioni di delusione, mancanza di entusiasmo, crisi

personale, spiacevoli e dannosi sia per gli utenti che per i volontari stessi);

propensione all’ascolto;

familiarità nell’uso del pc e della rete, conoscenza dei principali programmi

informatici;

predisposizione a trasmettere semplici nozioni (principalmente in campo

infermieristico) a persone anziane.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla

realizzazione del progetto:

Materiale di cancelleria € 300

Spese tipografiche per realizzazione di

dépliant

sul servizio civile a 4 colori € 700

Spostamenti sul territorio per assistenza in

campo e tutoraggio corsi € 1.200

Costi dispensa € 1.300

Costi docenti € 2.500

Totale

€ 6.000

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Collaborazione con TRENTO RISE su due progetti (Suite Case e Palestra Virtuale).

Con il progetto Suite Case i nostri anziani vengono seguiti per rendere più sicura la

loro abitazione con delle tecnologie domotiche, mentre con Palestra Virtuale

l’obiettivo è quello di aiutare l’anziano nell’esercizio fisico (leggero) eseguito a

domicilio con l’ausilio di un tablet, sul quale è presente un’applicazione realizzata

con l’aiuto di un personal trainer e con la supervisione costante dei ragazzi in

Servizio Civile.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Risorse tecniche e strumentali a disposizione:

scrivanie;

personal computer (con accesso ad internet e posta elettronica);

pacchetto di office aggiornato;

stampante laser a colori;

fax;

scanner;

fotocopiatrice;

telefono;

smartphone;

notebook;

usb;

proiettore;

lavagna luminosa;

macchina fotografica digitale;

materiale di cancelleria;

dispense e libri;

aula riunioni/ aula corsi;

sito web www.ada-tn.it;

facebook;

I-pad;

bastoncini da trekking;

glucometro;

strisce reattive;

aghi pungi dito;

guanti monouso;

sfigmomanometro

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

SI dove previsto dai singoli regolamenti didattici dei corsi di studio

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

SI dove previsto dai singoli regolamenti didattici dei corsi di studio

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

I ragazzi coinvolti nel progetto affrontano un percorso di acquisizione delle

competenze e di professionalità di tipo formale ed informale.

Nell’ambito della formazione specifica i volontari frequentano lezioni teoriche e

pratiche di Computer e Tablet (23 ore).

Al termine di quest’ultime, viene rilasciato l’attestato di frequenza “Formazione

base al Computer e nuove tecnologie”. Il certificato dimostra che i volontari

hanno seguito con impegno e profitto le lezioni e quest'ultimo può arricchire

notevolmente il curriculum vitae del giovane, laddove le competenze informatiche

sono richieste nella maggior parte dei contesti lavorativi.

La preparazione dal punto di vista informatico viene fornita dall’Ente anche per

aiutare il giovane volontario ad espletare al meglio le attività previste dal progetto,

le quali richiedono una certa padronanza dei mezzi informatici, sia per la creazione

del materiale, dell’attività di segreteria e della gestione del sito internet e dei social

network.

Al termine del progetto viene inoltre consegnato al volontario l’attestato di

frequenza del corso “Care Giver” (cura e assistenza dell’anziano non

autosufficiente per un totale di 28 ore). L’attestato testimonia la partecipazione al

corso e l’acquisizione delle conoscenze necessarie per l’accudimento e

l’affiancamento dal punto di vista socio – sanitario di una persona non più

autonoma. Il giovane in Servizio Civile può impiegare l’attestato come ulteriore

certificazione per integrare il proprio curriculum professionale.

Inoltre l’attestato “Care Giver” è spendibile nelle principali RSA, Centri Diurni ed

Enti pubblici o privati che si occupano dell’assistenza e tutela dell’anziano non

autosufficiente, consentendo al volontario di proporsi in qualità di assistente

domiciliare. E’ sottointeso che l’attestato non sostituisce quelle che sono le

competenze proprie di una professione sanitaria come quella dell’operatore socio –

sanitario o dell’infermiere, ma permette al giovane di presentarsi come volontario

preparato e qualificato nel settore.

Infine il giovane riceve l’attestato di frequenza per il corso di “Misurazione della

pressione arteriosa e della glicemia” (7 ore).

Le competenze di tipo formale non riguardano solo i corsi di formazione specifica

che vengono frequentati dal giovane in Servizio Civile e per il quale egli riceve uno

specifico attestato, ma sono anche connesse alle attività del progetto.

Nello specifico il volontario acquisisce le seguenti conoscenze:

• Lavoro di front – office e back office, in particolare accoglienza dell’utente tramite

il servizio di Segretariato Sociale, ascolto della domanda, illustrazione dei servizi e

dei programmi di prevenzione e monitoraggio patologie previsti dal progetto.

• Operare all’interno di un team di volontari e altri ragazzi impegnati nel Servizio

Civile, condividendo obiettivi e coordinando le attività;

• Migliorare le proprie capacità di organizzazione e pianificazione delle iniziative

dedicate alla comunità, assumendo le proprie responsabilità e imparando a coniugare

tempi di programmazione ed implementazione;

• Acquisire nozioni nuove o perfezionare quelle già in possesso nell’ambito

informatico e socio – sanitario (inerente alla terza età).

• Sapersi relazionare correttamente con l’utenza, all’interno del rapporto operatore –

utente, cogliendo bisogni espressi e latenti dell’anziano.

Oltre alle competenze formali, il volontario accresce e coltiva quelle di tipo

informale:

• Imparare a parlare efficacemente in pubblico, prendendo parte ai micro – convegni

dedicati alla sensibilizzazione sul diabete e l’ipertensione, presso la sala

dell’Associazione o nei circoli anziani e\o Enti interessati dall’iniziativa.

• Apprendere a lavorare in un contesto dinamico e a confrontarsi con persone di età

differente e portatrici di bisogni sociali, sanitari e psicologici.

• Incrementare e rafforzare la propria autostima, ponendosi come guida e riferimento

per le altre persone, siano essi operatori, volontari o utenti.

• Sviluppare l’attitudine ad assumere comportamenti adeguati all’utenza sia essa

anziana o straniera (nel caso dei corsi Care Giver il giovane entra in contatto con

una vivace realtà multiculturale: la maggior parte della assistenti familiari in

Trentino è infatti di origine straniera).

• Capacità di ascoltare le idee altrui ed esporre in modo adeguato le proprie.

• Accrescere e coltivare la propria attitudine nel relazionarsi positivamente con altre

persone promuovendo al massimo la propria autonomia ed emancipazione.

Il volontario impara ad ascoltare e leggere i bisogni dell’utenza con atteggiamento

non giudicante ed empatico.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

30) Modalità di attuazione

Formazione generale fornita dalla Provincia Autonoma di Trento.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NZ03610

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Linee guida PAT

33) Contenuti della formazione:

Per quanto concerne la formazione generale i giovani avranno l’occasione di

avvalersi di un pacchetto formativo di 36 ore gestito dall’Ufficio Servizio Civile

della Provincia che prevede momenti di formazione ad hoc rivolti all’insieme dei

giovani che sul territorio stanno svolgendo l’esperienza di giovani in Servizio

Civile.

Questo è un momento importante per l’acquisizione di conoscenze fondamentali sui

temi della difesa non armata della Patria , della solidarietà sociale, della cittadinanza

attiva.

Rappresenta per i volontari un’opportunità reale per entrare a far parte di una “rete

sociale” che può alimentare il confronto durante e dopo l’esperienza di Servizio

Civile.

La formazione generale sarà proposta presumibilmente entro i primi tre mesi

dall’avvio del progetto.

34) Durata:

36 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

A.D.A. VIA SAN PIO X, 85 38122 TRENTO e TERRITORIO PROVINCIALE

36) Modalità di attuazione:

In proprio con formatori dell’associazione e docenti esterni.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Comm. Gottardi Paolina, via C.Morone 12 Trento – front office, back office e

formazione generale, Trento 01/09/1942

Sebastiani Marilena, via dei Pomari, 34 Romagnano, Trento – informatica

Trento, 15/04/1964

Dott.ssa Tovazzi Maria Elena, via Roma, 38/C - 38060 Volano - infermieristica

Rovereto, 05/10/1968

Dott. Pizzinini Michele, via Milano 118 – 38122 Trento – alimentazione e salute

Trento, 26/08/1958

Dott.ssa Paola Taufer, via Bassa 10 - 38121 Trento – psicologia

Feltre, 29/09/1966

Dott. Destro Massimo, via Per Sella 16, loc. Barco Levico Terme – geriatria

Mirano (VE), 07/03/1973

Dott.ssa Bolognani Luana, via Capitello, 15/2 Vigo Cavedine – formazione

pratica\teorica di infermieristica

Trento, 22/04/1990

Zanetti Remo, Via Tullio Odorizzi, 34 Trento – formazione sulla sicurezza

Trento, 24/05/1951

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Si rimanda ai curricula allegati

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Per la prima volta, tramite questo progetto, l’Ente desidera innovare e arricchire le

proprie metodologie e tecniche relative alla formazione specifica, in particolare alla

trasmissione dei contenuti ai volontari in Servizio Civile.

Sperimentare nuovi metodi consente di migliorare il percorso formativo del giovane,

che non deve tradursi esclusivamente in un passaggio “pappagallesco” di

informazioni dal docente all’allievo.

Per ciò che concerne la formazione specifica, le tecniche di attuazione sono

molteplici. La formazione specifica della OLP prevede la consegna di materiale

informativo al giovane. Il materiale riguarda diverse tematiche, quali la psicologia

del ciclo di vita (fase della senilità, con apposite letture selezionate da libri

universitari che trattano l’argomento)3 o la normativa di riferimento per i servizi e i

bisogni socio – sanitari dell’anziano (v. contenuti formazione specifica).

Al termine delle letture il giovane presenterà un breve elaborato personale di quanto

approfondito (in forma cartacea o tramite una piccola presentazione con l’ausilio

delle slide), arricchendolo con le proprie riflessioni personali ed eventuali

interrogativi da porre alla propria OLP.

Non si tratta, in questo senso, di una lettura “passiva” bensì di una lettura che

richiede un feedback preciso da parte del giovane.

3 Un ex volontaria in Servizio Civile è laureata in Servizio Sociale e ha predisposto personalmente le letture utili

sull’argomento affrontate durante l’università.

Al volontario in Servizio Civile vengono inoltre consigliate delle narrative (il

giovane dovrà sceglierne una) e la visione di alcuni film, soprattutto riguardanti il

rapporto anziani e giovani. Si tratta di una novità per l’Ente nell’ambito della

formazione specifica. L’intenzione è quella di trasmettere al giovane non solo una

formazione “didattica” ma anche dei contenuti che possano essere divertenti e

piacevoli, avvicinando il volontario al mondo dell’anziano, alle sue dinamiche e

sfumature attraverso nuove modalità. La lettura e la visione dei film possono essere

intraprese dal giovane in qualsiasi momento, seppur entro i primi sei mesi di

svolgimento del progetto.

Infine l’OLP forma i ragazzi anche attraverso lezioni frontali, indispensabili per

poter accogliere e preparare il giovane nei migliore dei modi alla realizzazione delle

attività.

La formazione specifica di competenza dei docenti qualificati del corso care giver e

dell’infermiera ex volontaria in Servizio Civile avviene attraverso lezioni frontali e

brevi letture fornite dagli esperti. Alle lezioni teoriche vengono affiancate anche

esercitazioni pratiche (come la misurazione della pressione, della glicemia o lo

spostamento del paziente). Al termine della formazione viene consegnato ai ragazzi

un breve e semplice test per verificare il proprio livello di apprendimento e

occasione per scambiare impressioni, domande e fornire il proprio feedback sulle

informazioni acquisite.

Oltre alla formazione di carattere socio – sanitario in carico ai docenti coinvolti nel

progetto, l’Ente desidera fornire anche una formazione “aggiunta” che tocca con

mano l’impegno, i sentimenti, la fatica e le riflessioni di coloro che operano a stretto

contatto quotidiano con una persona non autosufficiente.

Per l’occasione, nell’arco di un incontro, viene invitata in sede una storica associata

dell’Ente, la sig.ra Cozzini Maria, che per anni ha accudito il proprio compagno che

ha progressivamente perso la propria autonomia personale. Si tratta di una breve

testimonianza che intende trasmettere ai volontari non solo una formazione teorica e

pratica ma anche umana ed empatica, spunto di riflessione personale e confronto

reciproco.

La formazione specifica inerente al corso di informatica prevede lezioni frontali tra

la docente e i volontari in Servizio Civile, soprattutto concentrate sulla pratica e lo

svolgimento di esercizi e piccoli compiti da eseguire in autonomia.

Il Computer e il Tablet forniscono un’occasione per fornire una formazione

variegata, professionale ma anche divertente: per esempio si lavorerà insieme alla

docente per imparare a gestire, solo dal punto di vista dei contenuti4, il sito internet

dell’Ente, per renderlo interessante, colorato e accattivante. I giovani si esercitano a

utilizzare il Tablet e le “App” più utili, anche al fine del progetto stesso.

Si cerca dunque di superare la semplice lezione teorica e di stimolare l’iniziativa e la

creatività dei ragazzi stessi (devo realizzare un dépliant per promuovere un’attività

del progetto: come posso fare per renderlo piacevole da leggere e da vedere, con

4 Non viene richiesto al volontario in Servizio Civile di diventare “webmaster” di un sito, ma di eseguire dei

semplici e rapidi passaggi e operazioni che consentano per esempio di caricare sul sito i contenuti multimediali,

aggiornare l’homepage e così via.

l’utilizzo di Microsoft Publisher)?

Il formatore per la sicurezza e i rischi sull’impiego di volontari in Servizio Civile nel

progetto attua lezioni teoriche integrate dalla visione di filmati e piccole

esercitazioni sui comportamenti da tenere in caso di emergenza all’interno della

struttura dove si svolge il progetto.

40) Contenuti della formazione:

La formazione specifica fornita dalla OLP e dagli altri professionisti coinvolti nel

progetto ha come obiettivo fornire gli strumenti, le risorse e le capacità indispensabili

per la realizzazione del progetto e propedeutiche alla propria crescita personale e

professionale.

La OLP si occupa di accogliere i ragazzi e di affiancarli successivamente in tutte le

iniziative previste, pur promuovendo l’autonomia e l’iniziativa degli stessi. La fase di

accoglienza è particolarmente delicata e importante: i ragazzi conoscono i volontari

dell’Ente, il contesto di svolgimento e viene fornita loro una propria postazione con

accesso ai Computer e Tablet.

Dopo la prima fase di ambientamento, caratterizzata dal primo contatto dei giovani

con i servizi dell’Ente, inizia il percorso di formazione specifica già dal primo mese,

per un minino di 20 ore caratterizzate da momenti di attività teoriche e pratiche.

Per la formazione specifica è stato progettato un corso di 114 ore complessive, che

saranno distribuite nel corso della prima metà del progetto, per trasferire in tal modo

ai ragazzi le conoscenze teoriche e tecniche necessarie per gestire gli impegni.

Paola Gottardi, presidente dell’Associazione A.D.A., riveste il ruolo di OLP da oltre

dieci anni. Quest’ultima rappresenta una guida fondamentale per il giovane

all’interno dell’Ente. L’OLP si occupa dell’accoglienza e dell’inserimento del

ragazzo in Associazione, monitora attentamente ogni attività e fornisce indicazioni e

supporto costante durante le stesse. L’OLP si occupa inoltre di gestire la prima parte

della formazione specifica, inerente al conteso di svolgimento del progetto e l’utenza

di riferimento (l’anziano, le caratteristiche di questa fase del ciclo di vita, le

problematiche socio – sanitarie annesse e modalità di approccio all’utente).

La formazione specifica riguarda anche la legislazione in materia di tutela della terza

età, le dinamiche della relazione di aiuto tra utente e operatore sociale con particolare

approfondimento dello strumento del colloquio.

In aggiunta l’OLP forma il volontario per poter inserirsi all’interno dello Sportello di

Ascolto, Segretariato Sociale e Badanti, illustrando le caratteristiche e specificità

dell’assistenza domiciliare e le tecniche di analisi e lettura del bisogno espresso e

latente dell'utente.

Nello specifico, la formazione specifica di competenza della OLP verte sui seguenti

argomenti:

FORMATORE: Gottardi Paolina 56 ore

- front-office (procedure di relazione e comunicazione interpersonale:

accoglienza e lettura bisogni espressi e latenti degli utenti presso lo

Sportello di Segretariato Sociale) 6 ore

- back-office (procedura gestione e organizzazione) 6 ore

- psicologia clinica del ciclo di vita: la senilità, caratteristiche e bisogni socio

– sanitari annessi 2 ore

- lavoro di gruppo e dinamiche di gruppo 8 ore

- strategie e rilevazione delle problematiche dell’utenza: lo strumento

professionale del colloquio 2 ore

- contesto territoriale e problematiche anziani/badanti: la sfida dell’assistenza

domiciliare, Servizi Sociali e Terzo Settore 4 ore

- parte organizzativa; materiale didattico 12 ore

- legislazione e tutela dell’anziano (legge provinciale 28 maggio 1998, n. 6,

legge 8 novembre 2000, n. 328; legge 5 febbraio 1992, n.104, verifica

sull’attuazione della proposta di legge in materia della non autosufficienza)

4 ore

- area di intervento dei servizi sociali integrati 6 ore

- complessità sociale delle dinamiche di inclusione e diritti di cittadinanza

delle badanti 2 ore

- variabili e funzioni della relazione di aiuto 4 ore

La formazione specifica gestita dai docenti del corso care giver prevede i seguenti

contenuti. Si ricorda che all’interno della formazione è riportata anche la parte di

fisioterapia, che viene fornita dal Presidente Trentino della Croce Rossa Italiana, il

dott. Brunialti Alessandro. Quest’ultimo partecipa al progetto esclusivamente in

qualità di volontario e pertanto, per sua scelta, non ha voluto fornire il curriculum

per i formatori da allegare al progetto di Servizio Civile Nazionale. Per questo

motivo non è stato inserito alla voce 37 del seguente formulario, ma fornisce di

fatti sia la formazione nel suo settore di competenza sia la presenza di docente

durante il corso.

FORMATORI CARE GIVER 31 ore

Formatore: Destro Massimo

Parte geriatrica, terapeutica e patologie degenerative 4 ore

Formatore: Brunialti Alessandro

Parte fisioterapia 4 ore

Formatore: Tovazzi Maria Elena

Parte infermieristica 8 ore

Formatore: Taufer Paola Maria

Parte psicologica 4 ore

Formatore: Pizzinini Michele

Parte dietologia 4 ore

Formatore: Bolognani Luana

Corso teorico e pratico per la misurazione glicemia \ pressione arteriosa 7 ore

La formazione specifica gestita dalla docente di informatica Marilena Sebastiani tratta

le seguenti tematiche:

FORMATORE: Sebastiani Marilena 23 ore

- principali funzioni e operazioni dei programmi del Pacchetto Office:

Microsoft Word, Excel, Publisher, Power Point, Outlook (17 ore); approccio

base al Tablet, utilizzo principali Browser di navigazione, illustrazione

applicazioni utili su Android (3 ore). Utilizzo Cloud e dispostivi USB,

gestione sito internet Ente e Social Network Facebook (3 ore).

FORMATORE: Zanetti Remo 4 ore

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in

progetto di Servizio Civile

41) Durata:

La durata complessiva della formazione specifica è di 114 ore totali, delle quali il

70% (80 ore) sarà realizzato entro 90 giorni, mentre il 30 % (34 ore) entro 270

giorni.

Di seguito la tabella riassuntiva della distribuzione del monte ore complessivo tra le

figure professionali coinvolte nel progetto.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il monitoraggio della formazione generale e specifica prevede l’utilizzo di tre

principali strumenti: il colloquio, il “diario” o “scheda” mensile e la relazione

conclusiva. Alcuni di essi, come il colloquio e la relazione conclusiva, sono

utilizzati anche per verificare, nello stesso incontro o documento, l’andamento delle

attività del progetto (v. piano monitoraggio attività, voce n. 20).

Comporta eccezione la scheda mensile o diario, che è strutturata in modo diverso

dalla scheda mensile dedicata esclusivamente alla valutazione delle attività

progettuali.

Ogni mese è previsto un incontro (salvo richiesta specifica del volontario, che può

richiedere ulteriori incontri anche “informali” con le figure interessate) tra i ragazzi

in Servizio Civile e la propria OLP. Durante l’incontro i giovani espongono

l’andamento del progetto, gli argomenti trattati e approfonditi durante la formazione

generale e specifica.