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    Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno

    e della cappella dellOspedale di Domodossoladove si celebra la messa tradizionale 12Un Dio che non chiede pi

    nulla agli uomini come senon esistesse. Questo l'e-sito tragico di una Chiesa post-conciliare, chesposando una visione mondana della miseri-cordia giunge ad un agnosticismo pratico. S,perch se vero che c' un ateismo pratico,

    quello di chi vive come se Dio non esistesse,pur non negando in modo esplicito la sua esi-stenza, c' pure un agno-sticismo pratico, quello dichi parla di un Dio cheresta sconosciuto, chenon parla con chiarezzaagli uomini, da cui l'uomotrae quello che vuole aseconda delle occasioni,un Dio che, in fondo, quisolo per valorizzarti,senza chiederti molto.

    Sembra essere proprioquesta la situazione digran parte del cattolicesi-mo odierno, quello vissutoconcretamente dalla mag-gioranza dei battezzati.

    Si predica un Dio puroperdono, un Dio consola-torio, che non chiede laconversione personale, che non chiede dicambiare vita. Un Dio pronto ad accogliere lenuove svolte della societ, pronto a dichiarareche le immoralit, se vissute con cuore, infondo non sono proprio immorali. I dibattiti inmargine al recente sinodo hanno dato ampioesempio di questo. Il matrimonio non tiene pinel nostro occidente decadente, affrettiamociallora a dire che Dio non chiede una indissolu-bilit assoluta. La gente non si sposa pi,affrettiamoci allora a dire che, se nei conviven-ti c' amore sincero, in qualche modo si suppli-

    sce al sacramento... e diquesti discorsi, non riferitisolo al matrimonio, potrem-

    mo citarne tanti.

    Alla fine possiamo dire di assistere ad unnuovo parlare di Dio, di un Dio che non chiedenulla agli uomini, di un Dio che non vieta nulla.Ai tempi della contestazione andava per lamaggiore il vietato vietare: oggi questo slo-

    gan alberga nella Chiesarinnovata, nella Chiesadel post-concilio. Vietato

    parlare di un Dio che

    vieta, sembra esserequesto lo slogan con ilquale si riprogrammano iquadri dei cattolici impe-

    gnati e soprattutto delclero. Si vuole un cleroche accolga, senzarichiamare al dovereurgente della conversio-ne. Vietato parlare dicastigo, di penitenza, ditimor di Dio. La gente habisogno di consolazione,si dice, di ritrovare fiducia

    nella Chiesa, allora perfavore non vietate! l'an-noiante ritornello.

    Con un colpo di spugna si cancella tutta laSacra Scrittura, tutto il Vangelo e tutto l'AnticoTestamento. Si parla di un Dio che non ritrove-remo nella Rivelazione, di un Ges preso aprestito dal laicismo massonico, ma che noncorrisponde a nessun passo del Vangelo. UnSignore che non indica la strada della vita,chiedendo agli uomini di allontanarsi dal pec-cato ma di un Signore che si affretta a valoriz-zare ci che gli uomini fanno nelle loro ubriaca-ture di peccato.

    ANNOVII

    DICEMBRE2014 N.

    Editoriale

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    Radicati nella fede pag. 2

    Anche gli sforzi della gerarchia sembrano voltia controllare solo quella parte di Chiesa che siattarda a predicare un Dio a cui spiace il pec-cato, che castiga il peccato, perch l'uomopossa ravvedersi e tornare ad una vita santa. IlVietato parlare di un Dio che vieta diventa

    basta con una Chiesa che vieta. In effetti c'ancora qualcosa di vietato nelle nostre parroc-chie e nelle nostre chie-se?

    C' da domandarsi cosapensino fedeli e pastori,quando nelle messeviene proclamata laParola di Dio, quando si

    ascoltano i profeti cheannunciano i castighi diDio e invitano alla conver-sione, quando nei vangelisi parla degli ultimi tempi,del giudizio finale e delritorno glorioso di Cristo.

    Proprio negli anni in cui si parlato tanto, nella

    Chiesa, di dialogo con gliebrei, si di fatto censu-rato tutto l'AnticoTestamento. un Dio moderno quello che staal centro di troppe chiese, un Dio borghese chebenedice le tue scelte emancipate, al passocon i tempi, un Dio che non ti chiede pi nulla.

    Ma tutta questa falsit gi castigata. S, per-ch un Dio che non ti chiede pi nulla un Dioche di fatto non esiste. Questo vero anchenel vissuto delle persone: cosa se ne fa l'uomo

    di un Dio che gli d sempre ragione?

    Ci siamo scavati la fossa da soli.Il cattolicesimo ammodernato si scavato la

    fossa da solo: predicando un Dio che puraaccondiscendenza, si trasformato in un cat-

    tolicesimo agnostico, che pur non negando l'e-sistenza di Dio, vive staccato da Dio, perch

    per lui Dio sconosciuto.Se Dio mi d sempreragione, se benedice lemie scelte a priori, seDio coincide con me econ la mia volont, Dioscompare dalla mia vita. la tragedia della Chiesa

    post-conciliare chediventa agnostica.

    Ecco perch nellaChiesa di oggi si parlatanto della Chiesa stessae del mondo, e quasi maidi Dio.

    Vivendo il Santo Natale

    ricordiamoci invece cheDio venuto nel mondo,si fatto uomo, ha

    mostrato il suo volto, ci ha parlato lungo i seco-li nell'Antico e nel Nuovo Testamento, ci hadetto e ci ha chiesto, e noi dobbiamo ascoltar-lo e obbedirgli.

    E la Chiesa deve essere semplicemente ilfedele eco del Signore che parla.

    NOVENA DEL SANTO NATALE

    CANTO DELLE PROFEZIE

    BENEDIZIONE EUCARISTICA

    VOCOGNO - da Marted 16 Dicembresecondo Tradizione

    ore 20.30

    www.radicatinellafede.blogspot.itwww.radicatinellafede.blogspot.it

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    Radicati nella fede pag. 3

    Il Pre Emmanuel pensa a tutto, conside-

    ra tutti gli aspetti del mistero della Chiesa,

    non fa censure. Ecco allora che ci dona

    questo capitoletto sul potere secolare:

    mirabile pagina, pur nella sua essenziali-

    t, sulla dottrina cattolica intorno al potere

    civile nei suoi rapporti con la Chiesa.

    Utilissime queste righe per capire che cos' il Liberalismo cattolico e per evitarlo. Appoggiato a tutta

    la Tradizione della Chiesa, Pre Emmanuel lo definisce un'eresia e una follia. Come triste doverconstatare che oggi l'eresia liberale fa da padrona nelle menti e nei cuori dei cattolici, con il sostegno

    della gerarchia. Leggiamo, studiamo, riflettiamo.

    da La sainte glise

    del Pre Emmanuel Andr

    Dottrina Cattolica

    Capitolo XXI

    IL POTERE SECOLARE

    Se l'uomo non avesse peccato, l'umana societsarebbe stata essenzialmente religiosa e patriarca-

    le. Il potere secolare, armato di spada, non sarebbeesistito: l'opinione di San Gregorio.

    In quanto tale, questo potere viene da Dio, volu-to da Dio, dice l'apostolo e ogni uomo deve obbe-dienza ai poteri legittimi, poich sono una necessite un bene (Rm 13,1-7).

    Conta grandemente comprendere bene quali rap-porti devono esistere tra questi poteri e la Chiesa diDio poich da questi rapporti dipendono la pace delmondo e la salvezza di una moltitudine di anime.

    Cercheremo di determinarne la natura in questocapitolo, prendendo di vista principalmente le poten-ze cristiane.

    ***

    La Chiesa, societ religiosa, ha per oggetto direttola felicit eterna degli uomini le societ umane, alcontrario, hanno per oggetto diretto la loro felicit eprosperit temporali.

    chiaro che, non vivendo l'uomo quaggi che perraggiungere un fine pi alto che il possesso stes-so di Dio, il suo benessere e la sua sicurezza tem-porale devono essere subordinate a questo destinosuperiore. Di conseguenza le societ umane, che

    mirano ad assicurare questo benessere e questasicurezza, devono tendere a questo scopo in mododa facilitare a coloro che le compongono il persegui-mento della felicit eterna. Esse hanno dunque,oltre il loro fine diretto, un fine ulteriore, che quel-lo di concorrere alla salvezza eterna degli uomini.

    Nella sfera in cui si esercita la loro azione propria ediretta, vale a dire nel regolamento degli interessiumani, esse sono libere e sovrane la Chiesa non siingerisce in quest'ordine di cose. Ma, in tutto ci chetocca gli interessi eterni degli uomini, come adesempio nelle questioni dell'educazione, esse sonosottomesse di diritto alla direzione suprema dellaChiesa.

    San Tommaso paragonava le diverse potenze checompongono la cristianit ai vascelli di una flotta

    che ricevono tutti dei segnali da un vascello ammi-raglio, che la Chiesa romana essa lascia alle dif-ferenti potenze la propria autonomia come ognicapitano capo sulla propria nave, cos esse sonosovrane in casa propria ma nello stesso tempoessa regola i loro movimenti, per farli concorrerealla gloria di Dio e del suo Cristo, e alla salvezzaeterna delle anime.

    Si possono ancora spiegare con un'altra similitudi-ne i rapporti tra la Chiesa e le potenze secolari. Tutti

    i pianeti che gravitano attorno al sole hanno un dop-pio movimento: uno di rotazione su se stessi, l'altrodi gravitazione attorno all'astro centrale. Cos lesociet cristiane devono avere un doppio movimen-to armonizzato: uno per il quale agiscono come

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    Radicati nella fede pag. 4

    societ umane, regolanti gli interessi umani l'altroper il quale prendono parte alla vita della Chiesa.

    Era cos ai tempi di San Tommaso: ed era il bene,era l'ordine, era la pace.

    ***

    Da questo dato, che il dato vero, il dato cristiano, evidente che i governi non possano restare indif-ferenti tra la fede e l'empiet. L'eresia liberale con-siste precisamente nell'affermare la proposizionecontraria, vale a dire che devono mantenere la neu-tralit tra la verit e la menzogna. Sant'Agostinochiama questo una follia.

    Quale uomo in possesso delle sue facolt menta-li, esclama, andr a dire ai re: Non occupatevi nelvostro regno, se vi si sostenga o si attacchi laChiesa del nostro Dio che vi si siano religiosi osacrileghi, poco vi importi! (Lettera 184).Sant'Agostino pensava dunque che il primo doveredei governi era quello di vegliare sugli interessi dellaChiesa, di prestare sostegno ai credenti e di repri-mere gli empi.

    importante sottolineare che all'inizio delle suedispute con gli eretici, Sant'Agostino preconizz unasorta di liberalismo, come ne fanno fede certi suoiscritti. Pensava che, per ridurli di numero, non biso-gnasse impiegare che la libera discussione, allaquale li provocava riteneva che delle leggi repressi-ve avrebbero creato degli ipocriti, e non dei cattoli-ci. Cedeva cos a un sentimento pi generoso cheragionevole. Pi tardi, comprese il vizio di questosistema e ritratt, ecco in che termini:

    Non sar mi sembra inutile che si sia agito severa-mente con gli eretici, poich abbiamo da rallegrarcidella conversione di un grande numero di questismarriti, che ora sono legati con un cos buon cuore

    all'unit cattolica, e si rallegrano cos sinceramentedi essere liberati dal loro antico errore, questo pernoi motivo d'ammirazione e di rendimento di grazie.Ora, tutti quelli di cui parlo, legati per la forza delleusanze, non avrebbero minimamente sognato diemendarsi se, colpiti dalla paura delle leggi, non

    avessero volto il loro spirito verso la verit applican-dosi a conoscerla (Ep. Ad Vinc.). Il santo dottoreannovera anche, tra i benefici delle leggi repressive,quello d'avere reso alla libert del bene operare unamoltitudine di persone che l'errore terrorizzava. E cifa comprendere una grande verit, quella che il cat-tivo ardito, l'uomo del bene timido quest'ultimonon portato ad agire sulla libert del primo, l'altronon conosce che violenza conseguentemente leleggi repressive sono necessarie, per assicurare albene la propria libert, non meno che per fermare iprogressi del male.

    Al fondo, la questione delle leggi repressive si con-fonde con quest'altra: l'uomo buono per natura, opiuttosto la sua natura viziata dal peccato?Essendo dato, come insegna la fede cristiana, chel'uomo porta una natura decaduta, ha bisogno dellarepressione. S, l'uomo grossolano, carnale, anima-le, ha bisogno per fare il bene di essere mosso daltimore. Ah! se fossimo degli angeli! ma non losiamo.

    ***

    Non soltanto Sant'Agostino che ricorda ai principiil dovere che loro incombe di proteggere la Chiesa, tutta la tradizione. Dio Onnipotente, dice un con-cilio dei primi secoli, provvedendo al bene della suaChiesa, ha posto a sua custodia i re della razza lati-na (Conc. Byzac.). Dovete essere ben convinto,scrive San Leone all'Imperatore Leone, che il pote-re regale vi stato dato non solamente per il gover-no del mondo, ma soprattutto per la difesa dellaChiesa.

    Sant'Agostino, che ha trattato questa questione afondo nei suoi scritti indirizzati al conte Bonifacio, farimarcare che la protezione dei re era stata predet-ta dalla Scrittura, e prefigurata in anticipo dalla con-versione di Nabucodonosor. Non vedete, dice, nelsalmo 2, che i re e i principi cominciano ad alzarsiper fare guerra contro Dio e il suo Cristo? Poi, allafine, la scena cambia: i re e i principi sono invitati aservire Dio con timore e tremore. Non forse, con-clude, ci che noi vediamo compiersi ai nostri gior-

    ni? Fino a poco tempo fa gli imperatori romani giu-ravano di distruggere la religione di Cristo ed ora laproteggono e la difendono.

    In effetti, la vera societ cristiana aveva avuto i suoi

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    inizi ai tempi di Costantino, per costituirsi pi tardidefinitivamente sotto Carlo Magno. La Chiesa anda-va ad avere, nella persona dei re cristiani, deivescovi esterniche lavoravano tutti insieme a con-solidare il regno di Ges Cristo ed ad estenderlo.

    San Gregorio Magno, che getta le basi di questaalleanza magnifica del diritto e della forza, esclam,contemplando l'opera che sbocciava: La potenza stata data dal Cielo alla piet dei nostri principi,affinch coloro che vogliono fare il bene sianoappoggiati, affinch il cammino del Cielo si apra pilargamente, affinch i regni della terra siano al ser-vizio del regno del Cielo. Che pensiero magnifico!Un buon principe apre pi largamente ai suoi popo-li la via del Cielo grazie a lui, le moltitudini vi entra-no, i deboli vi hanno accesso e non soltanto i forti.

    stato cos sotto un Sant'Enrico, sotto un San Luigi:le nazioni cristiane andavano a popolare il Cielo.

    Oggi, ahim! come tutto cambiato! Dopo milleanni di impero cristiano, durante i quali il drago eralegato nell'abisso, incominci l'apostasia dellenazioni cristiane. Il paganesimo riapparve nelmondo, con il Rinascimento e la pretesa Riforma eriport il cesarismo, cio il potere secolare, non pial servizio del diritto cristiano, ma dominante con laforza.Quest'emancipazione del potere politico che, inve-

    ce di accettare la direzione della Chiesa, pretese di

    non prendere pi che da se stesso che, invece diservire gli interessi di Dio, non obbed pi che agli

    stimoli delle ambizioni umane, attir tutte le tempe-ste dell'epoca presente.

    Ormai la maternit della Chiesa negata dai popo-li, che s'immaginano di essere arrivati alla libertattraverso questo rinnegamento. E si muovonocome quei figli snaturati, che acconsentono appenaad accordare qualche alimento ai loro genitori cuidevono tutto.

    E l'ora s'avvicina in cui questi figli vorranno ridurre

    la loro madre a morire di fame. continua...

    8 Dicembre 2014Chiesa di Vocogno

    ore 10.30 Santa Messa cantata

    ore 15.30

    Canto dei Vespri e Benedizione Eucaristica

    ore 17.00 Santa Messa letta

    Cappella Ospedale di Domodossola

    ore 10.30 Santa Messa cantata

    ADORAZIONE EUCARISTICA

    nelle DOMENICHE di VVENTO

    ore 16.00 Esposizione del SS. Sacramentoore 16.40 Benedizione Eucaristica

    ore 17.00 Santa Messa letta

    IMMACOLATA CONCEZIONE

    DELLA B. V. MARIA

    Chiesa di Vocognohiesa di Vocogno

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    Radicati nella fede pag. 6

    4 Dicembre

    San Pietro Crisologo

    Vescovo, Confessore e Dottore

    Il Santo del Mese

    1. - Pietro nacque intorno al 400. Fu consacra-to vescovo di Ravenna dal Papa Sisto III versoil 433. Fu in cordialissimi rapporti con LeoneMagno. Godette di tanta considerazione che lostesso eretico Eutiche, promotore del monofisi-smo in Alessandria, si rivolse a lui per avere ilsuo giudizio. Pietro cerc di indurlo, con uno

    scritto del 449, a sottomettersi al romanoPontefice. Per la suamagnifica eloquenzaPitero fu detto Crisologo,parlatore d'oro. Un consi-derevole numero di sueprediche giunto fino anoi. Pietro mor verso il450 nella sua citt nataledi Imola.

    2. - Ti scongiuro dinanzi aDio e Ges Cristo: predica

    la parola, insisti a tempo e

    fuori tempo. Riprendi, sup-

    plica, esorta con ogni

    pazienza e dottrina.

    Poich verr tempo che

    non sopporteranno la

    sana dottrina, ma moltipli-

    cheranno a se stessi i

    maestri secondo le proprie

    passioni, per prurito di

    udire (Epistola). Pietro capisce tutta la gravitdi queste parole dell'Apostolo. Sa quale dificilerendiconto il vescovo e il sacerdote devono faredinanzi a Dio per le anime a lui affidate e perciadempie con zelo questo primo ed essenzialedovere. Predica la parola. Se predica ilVangelo non ho gloria, per me una necesi-

    t di farlo; perch guai a me se non predicassi!

    (1 Cor 9,16). Non si accende la lucerna permetterla sotto il moggio, ma sul candelabro,

    perch faccia luce a tutti di casa (Vangelo). Ilvescovo, il sacerdote, ha una missione per l'u-

    manit: per questo non pu stare nascosto. Eglideve, come la Chiesa, essere la luce delmondo, la citt sul monte, visibile a tutti, percondurre tutti a Dio, a Cristo, alla salvezza,mediante la sua parola, mediante la sua pre-ghiera e il suo sacrificio, mediante il suo santoesempio. Cos fa il santo vescovo Pietro. Noi lo

    ringraziamo per la sua fedelt a Cristo, allaChiesa, alla sua vocazio-ne di sacerdote e divescovo.

    Chi vuol scherzare coldemonio non pu godere

    con Cristo. Cos Pietrodisse una volta al superfi-ciale popolo di Ravenna.

    Lo spirito del mondo nonsi accorda con lo spirito diCristo. Nessuno pu ser-vire due padroni, Cristo eil demonio. Noi, pellegrinisulla terra, siamo posti inmezzo tra il regno diSatana e il regno di Dio.Non vi che una decisio-ne possibile: quella perCristo. Dobbiamo lasciarperdere i godimenti e lecose di questo mondo e

    puntare tutto sul Signore. Il regno dei Cieli untesoro nascosto nel campo: dobbiamo avereocchi per vederlo, in tutto il suo eccelso valore.Dobbiamo sacrificare i valori terreni e credereche Dio ci parla in Ges, il quale ci annuncia laparola e i comandi di Dio. Chi crede nel Figlioha la vita eterna, ma chi non crede al Figlio non

    vedr la vita, che anzi l'ira di Dio rimane su di

    lui (Gv 3,36). Chi vuol servire al regno di Dio,deve agire con interezza. Nessuno che dopoaver messo mano all'aratro volge indietro lo

    sguardo buono per il regno di Dio (Lc 9,62).

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    Radicati nella fede pag. 7

    Per le Messe in settimanasaranno possibili

    delle variazioni di orario.Tel. don Alberto 349.2848054

    ORARI SANTE MESSE

    VocognoChiesa di Santa Caterina v.m.

    Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata

    ore 17.00 Messa letta

    Luned e Mercoled ore 17.30Marted e Gioved ore 7

    Venerd ore 17Sabato: ore 8

    Per le Messe in settimanasaranno possibili

    delle variazioni di orario.Tel. don Stefano 348.2463990

    DomodossolaCappella dellOspedale

    Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata

    Luned - Mercoled e Venerd:ore 17

    Marted - Gioved e Sabato:ore 7

    Pietro guidato da questa profonda concezio-ne del cristianesimo.

    3. - Signore, mi hai affidato cinque talenti,ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene,

    servo buono e fedele, poich sei stato fedele

    nel poco, ti dar autorit sul molto: entra nelgaudio del tuo Signore (Communio). I talentisono la Parola di Dio che affidata al vescovo.Pietro ha trafficato coi suoi talenti ed ha guada-gnato abbondanti frutti nei fedeli. Per questo ilSignore lo ha accolto nel suo gaudio.

    Preghiamo con la Secreta: Signore, non civenga mai a mancare la preghiera del tuo santo

    Pontefice e Dottore Pietro Crisologo, che racco-

    mandi a te la nostra offerta e ci ottenga il perdo-

    no dei peccati. E' questo un grande conforto: iSanti, ardenti del fuoco divino, assicurano forzae calore alle nostre preghiere e le presentano aDio. Credo nella Comunione dei Santi.

    Incontro di Dottrina Cattolicaper il mese di dicembre:

    venerd 12

    ore 20.30 Sala Parrocchiale Vocogno

    INCONTRI

    DOTTRINA CATTOLICA

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    Radicati nella fede pag. 8

    Vocogno ore 17.00

    VOCOGNO

    4 Dicembre

    ore 24.00

    Santa Messa

    di Mezzanotte

    5 Dicembre

    ore 10.30

    Santa Messa

    cantata

    D

    OMODOSSOL

    CAPPELLA OSPEDALE

    5 Dicembre

    ore 10.30

    Santa Messa

    cantata

    alle 22.30

    I sacerdoti reciteranno

    lUfficio vigiliare.

    E possibile per i fedeli

    che lo desiderano

    unirsi alla loro preghie-

    ra.

    S NTO

    NTO

    N T LE

    T LE

    20142014

    Vocognoore 10.30

    Domodossolaore 10.30

    SANTA MESSAE CANTO

    DELVENICREATOR

    1 gennaio Ottava di Natale

    SANTA MESSA

    E SOLENNETEDEUMDI RINGRAZIAMENTO

    31 Dicembre