parchi e sentieri urbani nel capoluogo del parco nazionale...

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1 Parchi e sentieri urbani nel capoluogo del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi Direzione area sviluppo e programmazione – Servizio Ambiente e Ufficio di Piano Programmazione Urbanistica 13 ottobre 2008 Comune di Belluno Assessorato alle politiche ambientali PARCHI NEL PARCO: Belluno è un Comune del Parco Nazionale delle Dolomiti, è un Comune che è immerso nel verde, anzi si dice spesso che da noi il bosco entra in casa. Questa dotazione naturale è una ricchezza che nel corso degli anni e in particolare dalla metà degli anni ’90 abbiamo cercato di valorizzare sia nel centro città, che nella prima periferia e nelle frazioni a più alta densità abitativa o a maggior espansione residenziale, anche grazie ad una attenta programmazione dello sviluppo urbanistico. Numerose sono per questo oggi le aree verdi pubbliche che sono diventate parchi attrezzati, parchi naturali o sentieri tematici che danno valore aggiunto alla qualità del vivere a Belluno e che ora brevemente vi presentiamo nella consapevolezza che molto si potrebbe e dovrebbe ancora fare per aumentare l’indicatore di “verde urbano” della ricerca che è stata appena presentata. I cambiamenti climatici stessi, con gli inverni meno lunghi e rigidi, potrebbero, paradossalmente, contribuire alla progettazione e formazione di nuovi spazi verdi di svago. I simboli che vedete sono quelli selezionati per rappresentare le tre particolari categorie di verde pubblico di cui tratteremo: i parchi attrezzati in azzurro, quelli non attrezzati in verde e i sentieri tematici in rosso. La scelta che abbiamo fatto è certamente parziale se raffrontata alle vaste categorie del verde fruibile, tutte presenti sul territorio comunale, quali: giardini, parchi privati, aree protette e vincolate, riserve naturali che nell’insieme tutelano e valorizzano il nostro ambiente e i cui percorsi pedonali e ciclabili, anche collegati in rete, consentono di utilizzare una mobilità urbana alternativa ed ecologica.

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Parchi e sentieri urbani nel capoluogo delParco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Direzione area sviluppo e programmazione – Servizio Ambiente e Ufficio di Piano Programmazione Urbanist ica

13 ottobre 2008

Comune di Belluno

Assessorato alle politiche ambientali

PARCHI NEL PARCO:

Belluno è un Comune del Parco Nazionale delle Dolomiti, è un Comune che è immerso nel verde, anzi si dice spesso che da noi il bosco entra in casa.

Questa dotazione naturale è una ricchezza che nel corso degli anni e in particolare dalla metà degli anni ’90 abbiamo cercato di valorizzare sia nel centro città, che nella prima periferia e nelle frazioni a più alta densità abitativa o a maggior espansione residenziale, anche grazie ad una attenta programmazione dello sviluppo urbanistico.

Numerose sono per questo oggi le aree verdi pubbliche che sono diventate parchi attrezzati, parchi naturali o sentieri tematici che danno valore aggiunto alla qualità del vivere a Belluno e che ora brevemente vi presentiamo nella consapevolezza che molto si potrebbe e dovrebbe ancora fare per aumentare l’indicatore di “verde urbano” della ricerca che è stata appena presentata.

I cambiamenti climatici stessi, con gli inverni meno lunghi e rigidi, potrebbero, paradossalmente, contribuire alla progettazione e formazione di nuovi spazi verdi di svago.

I simboli che vedete sono quelli selezionati per rappresentare le tre particolari categorie di verde pubblico di cui tratteremo: i parchi attrezzati in azzurro, quelli non attrezzati in verde e i sentieri tematici in rosso.

La scelta che abbiamo fatto è certamente parziale se raffrontata alle vaste categorie del verde fruibile, tutte presenti sul territorio comunale, quali: giardini, parchi privati, aree protette e vincolate, riserve naturali che nell’insieme tutelano e valorizzano il nostro ambiente e i cui percorsi pedonali e ciclabili, anche collegati in rete, consentono di utilizzare una mobilità urbana alternativa ed ecologica.

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Parchi urbani: localizzazione e tipologia

Parchi urbani

Attrezzati 18

Non attrezzati 2

Totali 20

La localizzazione e la tipologia delle categorie di verde che qui vedete raffigurate rendono immediatamente evidente la distribuzione topografica forzatamente disomogenea sul territorio. I parchi urbani sono in tutto una ventina: 18 sono quelli attrezzati e 2 quelli non attrezzati. Prevalgono i parchi attrezzati che sono concentrati nel centro urbano della città.

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Parchi urbani: distribuzione territoriale e dimensioni

Parchi urbani totale

N° 20 = 13.1 ha

Parchi urbani in centro

N° 13 = 12.2 ha

Superficie territorio comunale

14’718.8 ha

Su un totale comunale di 13.1 ettari di estensione complessiva dei parchiattrezzati quelli del centro urbano, che visivamente e per ragioni disintesi abbiamo voluto circoscrivere nel raggio di 2 Km, hanno ben 12,2 ettari disuperficie. Indice di un valore ragguardevole del rapporto con lasuperficie urbanizzata esistente, se consideriamo che stiamo parlando delcentro città e della sua prima periferia.

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Parco Attrezzato ArcobalenoSuperficie: 7’621 mq

Abbiamo scelto a rappresentare la categoria dei parchi attrezzati due parchi cittadini.

Il primo che ora vedete è il Parco Arcobaleno, punto di aggregazione e d’incontro dell’abitato di Cavarzano.

E’ collocato a ridosso del complesso scolastico di Mur di Cadola, tra insediamenti residenziali sia pubblici che privati .

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Parco Attrezzato ArcobalenoSuperficie: 7’621 mq

Ha stradine in ghiaia, piccoli giardini, collinette dalle diverse forme che sono servite a realizzare anche ad un piccolo anfiteatro. E’ attrezzato con panchine, giochi, scivoli e dondoli ed è ricco di impianti arbustivi ed arborei (è, ad esempio, in particolare presente una delle piante un tempo molto diffuse nelle nostre zone come il corniolo). Non mancano i giochi d’acqua, possibili per la presenza di un piccolo laghetto con relativo ruscello.

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Parco Attrezzato San LorenzoSuperficie: 10’669 mq

Il secondo parco urbano attrezzato che qui vedete è quello di San Lorenzo.

E’ il parco della città che ha una collocazione strategica perché è posto a servizio di una vasta area residenziale; collega due complessi scolastici importanti (S. Lorenzo e Mier) e allo stesso tempo funge da area di rispetto dell’ospedale e sembra quasi un’ultima propaggine del terrazzamento verde della sovrastante Villa Belvedere, già dimora estiva del Vescovo di Belluno.

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Parco Attrezzato San LorenzoSuperficie: 10’669 mq

E’ un parco alberato e attrezzato con panchine e gazebo. Ha giochi, altalene, dondoli, scivoli. Ha vialetti sterrati e asfaltati che diventano in un tratto una vera pista per pattini a rotelle.

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Parco non Attrezzato MussoiSuperficie: 50’000 mq

Accanto ai numerosi parchi attrezzati ci sono nell’area urbana due caratteristici e interessanti parchi non attrezzati uno è arrampicato al centro città: il Parco San Nicolò, l’altro è nella prima periferia: il Parco di Mussoi.

Il Parco di Mussoi nasce come parco di una dimora signorile (Villa Clizia). Ma più che un vero parco è un bosco naturale che ha conservato negli anni questa peculiarità, pur arricchendosi di stradine, piazzole, percorsi vita.

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Parco non Attrezzato MussoiSuperficie: 50’000 mq

E’ l’area verde dai tipici aspetti selvaggi della montagna che ci permette di fare, a pochi passi del centro città, un tuffo nella natura. I suoi lunghi percorsi naturalistici attraversano vaste aree boschive che sono formate a tratti anche da piante secolari (frassinomaggiore) e ci offrono scorci paesaggistici sul ponte romano di Fisterre e sul torrente che scorre in profondità, lungo la Valle di Mussoi.

Nelle giornate calde estive, a km zero, è una riserva di frescura (un summerfrietsche), forse poco nota agli stessi bellunesi.

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Parco non Attrezzato San NicolòSuperficie: 3’636 mq

L’altro parco non attrezzato è quello di San Nicolò. E’ il parco che è stato risistemato e costruito con gli interventi urbanistici del dopo Vajont.

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Parco non Attrezzato San NicolòSuperficie: 3’636 mq

E’ il parco panoramico che ci consente di scendere dal centro di Belluno direttamente e velocemente sulle sponde del Piave.

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Parco non Attrezzato San NicolòSuperficie: 3’636 mq

Passeggiando tra i suoi sentieri alberati che formano oasi di naturalità, si possono godere vedute insolite e suggestive sul Piave.

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Sentieri urbani Localizzazione

L’ultima categoria o modalità di fruizione delle aree verdi che presentiamo è quella dei sentieri urbani ed è emblematica di due diverse modalità di ri-valutare o valutare la storia locale e la bellezza del paesaggio. Anche in questo caso due sono i sentieri: uno piùcittadino il sentiero dell’Ardo, l’altro più periferico il sentiero Safforze- Nuova Erto.

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Sentiero Urbano ArdoLunghezza: 2’300 m

Il sentiero dell’Ardo è il sentiero che nell’idea progettuale originaria avrebbe dovuto collegare, il centro di Belluno con il Parco delle Dolomiti Bellunesi (tratto cittadino Borgo -Prà Fisterre; tratto pedemontano da Fisterre alle Valli di Bolzano Bellunese; tratto montano da Bolzano Bellunese a Mariano).

Quello che è stato realizzato è il tratto iniziale del sentiero, quello cittadino e urbano che attraverso un percorso pedonale di alcuni KM ci consente di recuperare la storia delle utilizzazioni pregresse delle rive e delle acque dell’Ardo.

Un corso d’acqua importante per Belluno l’Ardo la cui acqua nel corso dei secoli è stata sfruttata per molte lavorazioni artigianali: dai molini, alle tintorie, alle segherie, alle fucine per la fabbricazione delle spade che venivano esportate in tutto il mondo. Un corso d’acqua che è stato un’importante risorsa per la città e che torna ad esserlo se si valorizza paesaggisticamente e ambientalmente.

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Sentiero Urbano ArdoLunghezza: 2’300 m

Il percorso inizia sotto il ponte di Borgo Prà ed incontra subito a lato della riva sinistra dell’Ardo la Sala di cultura De Luca, un tempo sede di una conceria. Risalendo vi sono altri edifici oggi residenziali e ristrutturati che un tempo erano sedi di magazzini da falegnami, di mulini da grano o di fabbricati ad uso conciapelli che utilizzavano l’acqua della roggia dell’Ardo.

A monte del ponte nuovo, sempre risalendo il sentiero, troviamo ancora un fabbricato che conserva quel che resta di una ruota idraulica che serviva uno dei tanti opifici che si affacciavano sulla roggia. Siamo ancora nelle immediate vicinanze del centro urbano ma dall’abitato di San Francesco a Fisterre iniziano già i caratteri di maggiore naturalità del sentiero che proseguono e diventano prevalenti nel tratto pedemontano che raggiunge l’ex centralina idroelettrica.

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Sentiero Urbano Safforze – nuova ErtoLunghezza: 1’700 m

Storia del tutto diversa quella del sentiero Safforze- Nuova Erto, ultima raffigurazione di questa panoramica a retablo.

Si tratta di un percorso ciclopedonale, indicato dalla tabellazione della lunga via delle dolomiti, che attraversa un’area tutelata e si sviluppa ai margini del territorio comunale,dalle ultime abitazioni della frazione di Safforze fino ai confini con il Comune di Ponte nelle Alpi.

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Sentiero Urbano Safforze – nuova ErtoLunghezza: 1’700 m

Nella parte iniziale la stradina attraversa un particolare ecosistema i c.d. prati aridi, detti “Prà de’ Santi”, un’area protetta e tutelata dal piano urbanistico e di interesse naturalistico per la presenza di specie vegetali e animali di un habitat raro in provincia di Belluno.

Lasciati i prati, il sentiero diventa un comodo accesso e attraversamento del bosco di conifere per aprirsi poi nuovamente su altre superfici prative, dirigersi verso il rio Secco e terminare infine nell’abitato pontalpino di Nuova Erto, sorto dopo la tragedia del Vajont.

Tutto il tracciato si inserisce armoniosamente nel paesaggio circostante, sviluppa una mobilità sostenibile di percorsi ciclo pedonali tra i Comuni di Ponte nelle Alpi e Belluno che, evitando il traffico, permette di valorizzare e far conoscere una zona rurale di pregio naturalistico.

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Comune di Belluno

Direzione Area Sviluppo e Programmazione

Liana Candeago - Responsabile Servizio Ambiente

Aquilino Chinazzi - Ufficio di Piano Programmazione Urbanistica

Fonti dati:

Comune di Belluno - Settore Area Sv iluppo e Programmazione

Regione del Veneto – Carta Tecnica Regionale - L.R. n. 28/76

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