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Nel corso della nostra carriera scolastica o lavorativa svariate volte riscontriamo modalità diverse di affrontare l'apprendimento confrontandoci con compagni o colleghi, talvolta abbiamo apprezzato chi sapeva scorgere aspetti di una situazione che noi non avevamo saputo cogliere, chi sapeva vedere le cose sotto un'altra angolazione, operare in modo diverso, difficilmente però ci siamo chiesti perché ciò avvenisse.Forse abbiamo attribuito agli altri capacità superiori o li abbiamo ritenuti più originali, magari ci siamo ritrovati a cercare di imitarli senza molto successo o in cambio di molta fatica.Si trattava d'intelligenza, di esperienza di vita o di insegnamento assimilato?La risposta è solo talvolta riferibile a questi fattori tanto è vero che queste diversità sono già evidenti quando si è bambini e l'esperienza di vita è molto limitata.La verità è che alla base di tutto ciò c'è una vera e propria carta d'identità dell'apprendimento.Sulla nostra carta d'identità oltre alla foto ci sono i nostri dati fisici essenziali, sulla carta d'identità dell'apprendimento c'è una rappresentazione grafica e alcuni dati numerici che ne fissano le caratteristiche salienti.La rappresentazione grafica è un diagramma della nostra programmazione sensoriale, la quantità e la suddivisione dell'energia che dall'ambiente passa al nostro corpo e dal nostro sistema nervoso viene letta, interpretata, elaborata.Se volete venire in possesso di questo importante documento di riconoscimento questo lavoro vi può essere utile, vi dirà chi siete dal punto di vista dell'apprendimento e vi collocherà in una fascia relativamente ristretta, tanto da riconoscere come simili persone che, seppur raramente, incontrerete perché hanno il vostro stesso schema sensoriale ma, quotidianamente, riconoscerete parziali analogie con alcune persone e differenze con altre che non riterrete più pregi o difetti ma solo qualità personali.L'informazione più importante, però, che se ne può ricavare è che questo schema personale si comporta come un assistente un po' rompiscatole : punta i piedi quando vogliamo svolgere compiti che non gli sono consoni anche se lo permette, comprensivo, affidandoci a un secondo assistente più paziente e con più tempo a disposizione che si chiama :"RAZIONALITA'".Il primo assistente si chiama :"ISTINTO" e ci indica la strada da percorrere, il filo conduttore, ci richiama sul giusto sentiero se ce ne allontaniamo troppo a lungo : è la via della nostra realizzazione personale che non può prescindere dalle nostre specifiche capacità fisiologiche che possiamo ampliare, coltivare, arricchire, variare, supplementare ma non ignorare o non porteremo a termine il compito fondamentale della nostra esistenza :"ESSERE NOI STESSI":

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BREVE DESCRIZIONE DELL’OPERA 

Nel corso della nostra carriera scolastica o lavorativa sva-riate volte riscontriamo modalità diverse di affrontarel’apprendimento, confrontandoci con compagni e colleghi,talvolta abbiamo apprezzato chi sapeva scorgere aspetti diuna situazione che noi non avevamo saputo cogliere, chisapeva vedere le cose sotto un’altra angolazione, operare

in modo diverso, difficilmente però ci siamo chiesti per-ché ciò avvenisse.

Forse abbiamo attribuito agli altri capacità superiori o liabbiamo ritenuti più originali, magari ci siamo ritrovati acercare di imitarli senza molto successo o in cambio dimolta fatica… 

Si trattava di intelligenza, di esperienza di vita o di inse-gnamento assimilato?

La risposta è solo talvolta riferibile a questi fattori tanto è vero che queste diversità sono già evidenti quando si èbambini e l’esperienza di vita è molto limitata. 

La verità è che alla base di tutto c’è una vera e propria car-ta d’identità dell’apprendimento. 

Sulla nostra carta d’identità oltre alla foto ci sono i nostridati fisici essenziali, sulla carta d’identitàdell’apprendimento c’è una rappresentazione grafica e al-cuni dati numerici che ne fissano le caratteristiche salienti.

La rappresentazione grafica è un diagramma della nostraprogrammazione sensoriale, la quantità e la suddivisione

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dell’energia che dall’ambiente passa al nostro corpo e dal

nostro sistema nervoso viene letta, interpretata, elaborata.

Se volete venire in possesso di questo importante docu-mento di riconoscimento questo lavoro vi può essere utile,

 vi dirà chi siete dal punto di vista dell’apprendimento e vicollocherà in una fascia relativamente ristretta, tanto dariconoscere come simili persone che, seppur raramente,

incontrerete ma quotidianamente riconoscerete parzialianalogie con alcune persone e differenze con altre chenon riterrete più pregi o difetti ma solo qualità personali.

L’informazione più importante però che se ne può ricav a-re è che questo schema personale si comporta come unassistente un po’ rompiscatole :punta i piedi quando v o-gliamo svolgere compiti che non gli sono consoni anchese lo permette, comprensivo, affidandoci a un secondo as-sistente più paziente e con più tempo a disposizione che sichiama :”RAZIONALITA’”. 

Il primo assistente si chiama :”ISTINTO” e ci indica ,lastrada da percorrere, il filo conduttore, ci richiama sul giu-sto sentiero se ce ne allontaniamo troppo a lungo :è la via

della nostra realizzazione personale che non può prescin-dere dalle nostre specifiche capacità fisiologiche che pos-siamo ampliare, variare, supplementare ma non ignorare onon porteremo a termine il compito fondamentale dellanostra esistenza :”ESSERE NOI STESSI”.

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PRESENTAZIONE DELLA RICERCA

La mia ricerca è conseguenza della lettura di un testo cheho molto apprezzato sia per il contenuto scientifico siaper la semplicità con cui è stato sintetizzato ed espresso.E’ un libro consultabile per chiunque ma soprattutto uti-lizzabile, il suo scopo è la divulgazione, il mettere alla por-tata di tutti argomenti di per sé molto complessi e specifi-

ci.In questo libro venivano fra l’altro proposti alcuni testsutilizzabili per indagare l’apprendimento individuale. Fra questi ne ho notato uno che mi ha particolarmentecolpito per la sua originalità: non faceva capo a domande erisposte ma a rilievi oggettivi sulla sensorialità come me-moria breve termine, in effetti è stato tratto da un altro te-sto con l’autorizzazione degli editori. Sono stata incuriosita e ho deciso di provare ad usarlo; iprimi risultati sono stati molto interessanti anche se limita-ti come numero.Quello che pareva un gioco, si rivelò avere dei riscontrireali, ciò mi frenò nel proporlo perché non sono mai stata

favorevole a tests di tipo psicologico : li ho sempre ritenutifrutto di arbitrarietà e, per il rispetto della individualità edella soggettività, troppo generalizzanti e saccenti.Ciò che apprezzo infatti sono le affermazioni che si basa-no su dati effettivi, non contestabili, che non fanno capoalla psicologia umana di per sé così unica, specifica, im-prevedibile.

In questo mistero nessuno ha mai potuto indagare fino infondo perché, per nostra fortuna, nessuno può leggere nelpensiero altrui;ogni persona è di per sé un mondo chiuso a

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cui si può accedere solo col consenso dell’altro e solo tra-mite percorsi consentiti.

Non soltanto non conosciamo l’altro ma ,a volte, neanchenoi stessi e questo non è senz’altro apprezzabile. Questa ricerca(e il test da cui è stata ispirata)permette diconoscere solo un aspetto di se stessi: quello che tramite ilsistema nervoso ci fa apprendere cioè introduce stimoli di

 varia natura dall’esterno, li elabora per arrivare alla cono-scenza, alla modifica del comportamento e dell’ambiente. 

E’ composta di una parte di tipo matematico che poggiasu dati riscontrabili e può essere ulteriormente comprova-ta, arricchita ma ha già basi certe e di una parte di naturaipotetica che si fonda sempre su basi matematiche ma piùintuitive, avvallate dai riscontri effettuati ,in attesa di con-ferma attrav erso l’estensione della ricerca. Nella seconda parte dell’indagine cerco di sviluppare que-ste osservazioni ma soltanto riscontri di tipo statistico alivello più rilevante potranno darle reale fondamento.Il test in questione, proposto marginalmente nel testo dicui vi ho parlato e che più tardi citerò, nel caso queste in-tuizioni fossero verificate, avrebbe un rilievo davvero fuo-ri dal comune perché permetterebbe di conoscere le pro-

prie caratteristiche d’apprendimento, le proprie abilità einclinazioni in tempo brevissimo, su basi matematiche enon su basi psicologiche, il che avrebbe delle conseguenzeimportanti.

 Volete conoscere il vostro tipo di apprendimento, il cam-po dove avreste voluto o dove in effetti vi siete realizzati?In questo caso vi propongo di considerare questa indagine

che, pur essendo piuttosto approssimativa e limitata, hagià

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avuto un certo riscontro oggettivo ma, soprattutto, pro- vate a sottoporvi a questo test che rivela ad ognuno qual-

cosa di se stesso che magari conosce solo superficialmen-te, senza esserne realmente consapevole.Se ciò che ho osservato ha rigore scientifico, i risvolti do-

 vrebbero essere veramente importanti ma, al di là di que-sto, i risultati raggiunti potrebbero già essere utilizzati perun insegnamento più consono alle caratteristiche di ap-prendimento generali e più elementari che sono emerse.

Non ho variato la struttura della ricerca che ho eseguito indue parti e in due tempi successivi: la prima parte è unpiccolo progetto dove ho analizzato un campione misto di12 soggetti adulti e ragazzi ottenendone risultati e osserva-zioni che ho poi sviluppato nella seconda parte su uncampione di 13 adulti.Nell’appendice ho ampliato ulteriormente il campione ar-rivando a circa 50 osservazioni, ho sviluppato alcuni temiprecedentemente non trattati e altri che, mano mano, sisono presentati, ho modificato e corretto alcuni risultati acui precedentemente ero pervenuta sulla base dei nuoviriscontri, in particolare il modello per aree.La struttura rispecchia il cammino che ho seguito quindi è

chiaramente frammentaria, ho intuito fin dall’inizio le pos-sibilità del test che ritengo senza dubbio di ampio respiro,esse però mi si sono mostrate in modo molto dilazionatonel tempo, via via che avevo occasione di proporre il test anuovi soggetti e che avevo modo di meditare sui suoi ri-sultati, mettendo alla prova anche le mie capacità; perveni-re a molte conclusioni, soprattutto alla definizione dei pa-

rametri fondamentali ha richiesto molto tempo e moltariflessione.

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chiaramente il numero maggiore di relazioni si ritroverànel campo di età più affine, per un effetto gratificazione di

ritorno, esisterà poi un secondo campo preferenziale diminore entità e così via, fino ad arrivare all’ultimo e piùesiguo.Naturalmente la persona, volontariamente o per necessità,potrà decidere di aumentare le frequentazioni nell’uno onell’altro campo, questo le richiederà un certo sforzo.Se l’effetto sarà gratificante le possibilità saranno due: 

a)diminuiranno le sue frequentazioni in uno degli altricampi, rimanendo la totalità delle sue frequentazioni co-stanteb)potenzierà la sua capacità relazionale(in ordine allaquantità di individui)e in questo caso potrà mantenere le

 vecchie amicizie pur acquisendone delle nuove.Ritornando alle preferenze sensoriali, ogni persona ha unproprio schema che si mantiene nel corso della vita agrandi linee.Seleziona, sia per la propria specifica fisiologia che per lapropria operatività mentale gli stimoli esterni determinan-done la quantità e l’accuratezza in base alle proprie pecu-liarità.

C’è, per esempio, chi ha spiccata preferenza per la cono-scenza visiva, chi per quella tattile, chi ha una configura-zione sensoriale equilibrata.Lo schema sensoriale si fissa più o meno ad accrescimentoultimato.Uno sforzo artificioso, limitato nel tempo, non dovrebbeavere un reale effetto su tale schema, se avviene in età

adulta, forse è possibile, invece, un potenziamento setto-riale o complessivo quando si hanno delle evidenti caren-ze.

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Gli stimoli di diversa natura che oltrepassano la barrierasensoriale vengono recepiti dalla memoria immediata.

La maggior parte di queste percezioni viene persa quasiistantaneamente perché di ingente quantità essendo la ca-pacità del primo magazzino, come dei successivi, limitata.Un secondo filtro seleziona gli stimoli che verranno cu-stoditi nella memoria b.t.Dalla memoria b.t. un filtro seleziona i contenuti che perla loro rilevanza verranno fissati nella memoria a lungo

termine.La memoria b.t., a differenza delle altre due, è indagabilefacilmente in modo semplificato :un test elementare per-mette di valutare approssimativamente la rilevanza dei va-ri sensi nel processo di memorizzazione e di avanzare,quindi, ipotesi circa la natura preferenziale di apprendi-mento, le possibilità d’intervento per migliorarne la quali-tà, le modalità da seguire per ottenere dei risultati a livelloindividuale o di gruppo.Il test proviene da un saggio divulgativo del 1976 sullabiologia dell’apprendimento:”Il pensiero, l’apprendimento,la memoria” di F.Vester, viene proposto marginalmenteinsieme ad altri tests destinati ad indagare il processo di

memorizzazione e di apprendimento.Il testo si propone di integrare conoscenze di tipo biochi-mico, neurologico, fisiologico al fine di fornire un quadrogenerale che possa spiegare il proprio tipo di apprendi-mento e il ruolo che possano avere vari fattori come la cu-riosità, lo stress ,la familiarità ,le esperienze di successo, lacomunicazione.

Lo scopo ultimo, tuttavia ,è delineare un tipo di scuoladove si tenga conto di tutti i fattori che facilitino

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l’apprendimento, sulla base non più delle correnti filosof i-che, pedagogiche etc. ma della biologia.

Il test, pur essendo molto semplice, fornisce molte indica-zioni utili, naturalmente da sottoporre ad una verifica piùaccurata ma molto interessanti Eccolo qui riprodotto co-me grafico, più avanti ne verrà data una descrizione com-pleta

Su questo grafico vanno riportati i risultati di 4 prove, unaper la memoria visiva, una per la memoria uditiva, una perla memoria tattile, una per la lettura.

Congiungendo i punti ottenuti, si delinea un quadrilatero

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più o meno regolare in base alle caratteristichedell’individuo. 

Costruendo il quadrato relativo alla memoria ottimale, dilato uguale al valore ottenuto nella prova dove si sommi-nistrano tutti gli stimoli, si può osservare la convenienza omeno di un apprendimento impostato sulla stimolazionedi tutti i canali sensoriali.Il quadrato di lato 10 rappresenta invece il massimo valoredi memoria che è possibile riscontrare.

Quali sono in definitiva le domande importanti che ci sipossono porre?1)questo test è utile per conoscere le caratteristiche senso-riali e di apprendimento individuale?2)è possibile ricavarne delle indicazioni per improntare uninsegnamento più rispondente alle necessità individuali e,alivello di gruppo, più attento ai fattori facilitantil’apprendimento? 3)è possibile sfruttare il test per intervenire sulle situazionidi difficoltà di apprendimento in modo efficace?Per rispondere bisognerebbe poter disporre di campioniomogenei per alcune caratteristiche fondamentali es. età,livello di apprendimento e nel caso degli adulti situazione

lavorativa.E’ tuttavia molto difficile affrontare una sperimentazionepiuttosto vasta.Per avere qualche indicazione che possa essere il presup-posto eventuale di indagini ulteriori forse anche un picco-lo campione non omogeneo può essere di qualche aiuto.Il campione che ho utilizzato consta di 11 individui:5 adul-

ti di età diverse e 6 ragazzi di età uguali(alcuni con difficol-

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tà di apprendimento).Nelle pagine successive riporto i dati rilevati tramite il test

e alcune osservazioni che svilupperò nella seconda parte.

DATI E OSSERVAZIONI RELATIVI AL CAMPIONE

Il campione osservato è composto di 11 individui: 5 adultie 6 ragazzi(vedi tab.3) di vari livelli di apprendimentoquindi ridotto come dimensioni e assolutamente nonomogeneo tuttavia proprio questa varietà ha dato, a mioparere, risultati interessanti.Considerati i dati relativi ai vari canali, le singole osserva-zioni, nonché le medie di preferenze relative ad ogni cana-le(vedi tab.1),si denota:1)la predominanza della via visiva d’apprendimento sullealtre(8/11-3 delle osservazioni alla pari col tatto)2)la preferenza tatto al secondo posto(6/11)3)la preferenza lettura al terzo posto

4)la preferenza udito al quarto posto5)la dominanza(10/11)delle vie vista e tatto(vt)sulle altre6)per quanto riguarda altre associazioni:

a)lettura-vista(lv)come seconda sceltab)lettura-tatto(lt)come terza sceltac)tatto-udito(tu)come quarta scelta

d)udito-vista(uv)come quinta scelta

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e)lettura-udito(lu)come ultima scelta

7)dati i valori sulla correlazione delle varie vie(vedi tab.2):lettura-udito: indice di correlazione 0,65(4713)sufficiente

 vista-tatto: indice di correlazione 0,65(0727)(sufficiente) vista-udito: indice di correlazione 0,66(3639)(insufficiente)lettura-tatto:indice di correlazione0,53(2795)(insufficiente)udito-tatto: indice di correlazione 0,89(3093)(elevata)lettura-vista :indice di correlazione 0,30°177)(insufficiente)

si desume che la memoria visiva e la memoria legata allalettura non sembrano correlate, molto elevata risulta inve-ce la correlazione fra memoria uditiva e tattile inoltre

lettura e udito vista e tatto hanno una correlazione sufficiente vista e udito

Dai dati registrati e da quelli qui desunti, anche se riferibilia un campione limitato come numero e non omogeneocome età dei componenti e come livello di apprendimen-to, si possono azzardare alcune ipotesi da verificare poi

sulla base di dati raccolti da campioni più vasti e meglioorganizzati in base alle caratteristiche degli individui.Osservazione 1:l’udito non ha mai raggiunto valore supe-riore all’8 e ha comunque la media più bassa (vedi tabella1)Osservazione 2: valori molto alti di memoria per un canalesensoriale potrebbero indicare una predisposizione alla

creatività in particolare è stato visto che individui regi-

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stranti 10 e 9 nei campi vista e tatto avevano inclinazionidi tipo artistico legate alla manipolazione se il valore 10 si

trovava a livello del tatto e alla pittura se si trovava a livel-lo della vista.Osservazione 3 :difficoltà nell’apprendimento sono gene-ralmente legate a valori molto bassi di memoria uditiva.Osservazione 4 : l’area di memoria totale, calcolata trami-te il quadrilatero ottenuto dalla congiunzione dei punti ri-feriti per ogni canali, cresce oltre che col livello di ap-

prendimento anche con l’età. Si presume che aumenti con l’età e poi cominci a decre-scere con la sospensione dell’attività lavorativa. Nei ragazzi in genere si raggiunge come area ¼ del mas-simo, negli adulti 2/4 o più.Osservazione 5 :quando vengono forniti tutti gli stimoli siha generalmente un decremento della memoria probabil-mente per un effetto interferenza.Osservazione 6 : è possibile azzardare ipotesi circa la natu-ra dell’apprendimento tipica di ogni individuo. Es. utilizzando una formula empirica, suggerita anche dal-la conoscenza dei soggetti in esame, supponendo vista etatto come facoltà di apprendimento legate soprattutto

all’esperienza tangibile e lettura e udito come modalità le-gate all’esperienza meno immediata, più intuitiva, calco-lando gli scarti esistenti fra VT(somma dei valori registratidi vista e udito) e LU(somma dei valori registrati di letturae udito)in ogni individuo(vedi tabella 1),si ricavano i se-guenti intervalli :

 VT-LU>5 predominanza delle modalità operative di ap-

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prendimento : preferenze di tipo sensoriale-pratico

 VT-LU<5 predominanza delle modalità teoriche di ap-prendimento : preferenze di tipo intuitivo-

 verbale VT-LU=5 equilibrio fra le modalità intuitive e sensoriali

Ho denominato:

S gli individui appartenenti al primo intervallo(sensoriali)

I gli individui appartenenti al secondo intervallo(intuitivi)

M gli individui con VT-LU=5 (intermedi)

Osservazione 7 :rilevante è l’indice di correlazione esisten-te fra i canali tatto-udito, questo può comportare impor-tanti conseguenze es. la possibilità di accrescere la memo-ria tattile e quindi l’apprendimento tattile attraverso

l’accrescimento della memoria uditiva e viceversa. Si ipotizza, per via di alcune osservazioni occasionali quinon documentate che i magazzini udito-tatto, lettura-vistasiano comunicanti per cui, aumentando la capacità di uno,per necessità occasionali, decresca l’altra ,mentre, v ariandola capacità di uno da persona a persona o nelle varie fasidella vita dell’individuo, aumenti e decresca in accordo

l’altro. 

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il discostamento dalla situazione di equilibrio più o menomarcato, indice di difficoltà di apprendimento o di pro-

pensione spiccata verso campi particolaridell’apprendimento. Osservazione 10 : è possibile usare test statistici (t,z,etc…) 

 Al fine di avere indicazioni riguardanti la natura dei cam-pioni e l’appartenenza di alcuni individui a un gruppo omeno ancora, stabilire se determinate misurazioni rientra-no con accettabile probabilità nei valori riscontrati nel

gruppo o se ne discostano significativamente.Es. dividendo il campione iniziale in campione“A”(ragazzi)e campione “B”(adulti) si osserva nel cam-pione “A” la presenza di un elemento “I” che risalta per lamedia elevata dei propri risultati nelle prove(vedi tabella 5)Si tratta di una ragazza che dimostra problemi di appren-dimento soprattutto in matematica, alcuni sostenevanogravi, altri no.La sua area di memoria risulta molto sviluppata in relazio-ne alla sua età, i suoi alti valori soprattutto nella memoriauditiva, non farebbero propendere per questa ipotesi.Il test z sul campione “A” conferma che la media dei risul-tati è assolutamente improbabile rispetto al campione cui

appartiene(p<0,0001).

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 ALCUNE CONSIDERAZIONI IN BASE AI RISUL- TATI DELL’INDAGINE 

 Attraverso i risultati ottenuti, prima di tutto, si possonoricavare delle indicazioni, a mio parere molto utili, per im-postare un insegnamento più proficuo.1)L’indicazione che la vista, in primo luogo e il tatto sonoi canali di memorizzazione più potenti nella quasi totalitàdei casi, già ci indirizza verso un insegnamento di tipo

operativo :vedere e toccare, vedere e costruire, vedere eriprodurre.Naturalmente ciò non sarà sempre possibile :per esempiouna lezione di ed.civica sulla Costituzione .ha delle caratte-ristiche molto teoriche, in questo caso l’alternativa più ri-spondente dovrebbe essere la lettura abbinata alla propo-sta di rappresentazioni di tipo grafico(disegni, grafici, luci-di, computer...)(coinvolgimento dei canali lettura-tatto).2)La considerazione che l’udito è la via meno preferitapuò scoraggiare un tipo di lezione puramente verbale che,a quanto pare, verrà scarsamente memorizzata al finedell’apprendimento, quindi, la spiegazione dovrebbe esse-re il più possibile concisa ed essenziale se vuole essere

produttiva.3)Un’analisi  a livello individuale può rivelare, in alcuni ca-si, l’esistenza di inclinazioni oppure scoraggiare l’uso diuna determinata fonte di stimolo scarsamente sviluppatanel soggetto e incoraggiare, in alternativa ,l’utilizzo diun’altra fonte più potente. 4)A livello di difficoltà gravi, si potrebbe procedere al po

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tenziamento di una facoltà e della relativa memorizzazionedirettamente o indirettamente attraverso una facoltà corre-

lata.Naturalmente buona parte di questi possibili sviluppi, ba-sandosi su dati ricavati da un numero di individui così esi-guo, ha solo valore di proposta da valutare e analizzare,nel caso sia ritenuta interessante.E’ però, a mio parere, rilevante riscontrare come imposta-zioni di insegnamento ricavate dall’esperienza e dalla sag-

gezza, trovino qui una rispondenza e una motivazione og-gettiva.Molto interessante è stato poi scoprire che le indicazioniricavate attraverso una osservazione sommaria del graficorispondevano alla situazione reale del soggetto e, in alcunicasi, hanno ricordato ad adulti passioni che, per motivi diordine contingente, avevano da molti anni trascurato odimenticato.Ciò che questa breve indagine vuole essere, come già det-to, non essendo per svariati motivi i risultati rigorosi dalpunto di vista scientifico, è solo uno spunto per intra-prendere una sperimentazione ben eseguita nelle direzioniritenute più interessanti e promettenti che, a mio parere

esistono e possono risultare di grande utilità. Alle tre domande :precedenti, risponderei senz’altro in modo affermativo.

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CONCLUSIONE

La memoria è la prima condizione dell’apprendimento, ri-cordare significa disporre di materiali su cui operare neiprocedimenti mentali per cui si può dire sia alla basedell’apprendimento e ne sia la condizione.Più persone presenti in una certa circostanza ricordano ifatti in modo differente in base alla scelta o all’esclusionedi particolari che è determinata dalla loro personalità, dai

loro sentimenti, dal ruolo che rivestivano in quella situa-zione, dai loro interessi, dal loro stato emotivo e fisiologi-co.In una situazione di apprendimento, tenere conto dei fat-tori che facilitano e ottimizzano la memoria significa “par-tire bene” Ricordare (in positivo)significa anche trovarsi in situazionedi familiarità rispetto ai contenuti, poter contare su un pa-trimonio personale di esperienze di successo :ciò predi-spone favorevolmente all’ulteriore apprendimento e scon-giura reazioni di fuga e difesa che creano blocchi.Ritengo che la biologia dell’apprendimento sia troppo po-co conosciuta e che si proceda nell’insegnamento in modo

troppo teorico o al contrario troppo empirico non tenen-do conto delle caratteristiche fisiologiche più elementaridel materiale umano che ne è il soggetto.Reazioni ormonali, aspetti della sensorialità, come quelli

 visti in precedenza, sono solo alcuni esempi di come labiologia possa influenzare in positivo e in negativol’apprendimento, perché non indagarli in modo più appro-

fondito?Sono argomenti molto interessanti da sviluppare e mi

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sembra che, almeno alcuni ,potrebbero essere facilmenteaffrontati in ogni scuola tramite semplici tests che risulte-

rebbero divertenti per gli stessi alunni.La diffusione dell’informatica rende poi facilmente ricav a-bili anche informazioni più esaurienti dal punto di vistascientifico attraverso l’uso delle funzioni statistiche. 

 Al di là di ciò, potrebbe essere un modo per introdurrel’innovazione progettare, ricercare, comunicare, fatto che,a prescindere dai risultati ottenuti, porrebbe insegnanti e

alunni in situazione ottimale nei confronti del loro lavoro.

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UTILIZZO DELLA RICERCA

Estensione della sperimentazione a campioni più vasti al Al fine di verificare l’esattezza delle affermazioni e la rile- vanza delle osservazioni.

1)modalità :

a)uso di campioni differenziati per età e livello di appren-

dimentob)ricavo di coordinate utilizzabili per poter situare facil-mente il soggetto in un determinato gruppo

2)possibilità :

a)ottenere indicazioni circa le caratteristiche sensoriali del-la persona, le inclinazioni, lo stile, l’interesse e le vie pref e-rite di apprendimento, l’incidenza della quantità e del tipodi stimolo sull’apprendimento b)poter stabilire a livello di gruppo le vie preferite e quellealternative da scegliere per l’insegnamento(lezioni, testi,materiali, ambienti)

c)poter individuare precocemente gli alunni con probabiledifficoltà di apprendimento attraverso semplicissime mo-dalitàd)procedere a recuperare tramite strategie adeguate e pre-cocemente le abilità ridotte a livello sensoriale es.se l’uditoè la facoltà più frequentemente interessata alle difficoltà diapprendimento intervenire con stimoli adeguati per recu-

perare la discriminazione, la potenzialità uditiva e la relati- va memorizzazione.

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L’ipotesi più importante è il coinvolgimento effettivo eprimario delle facoltà nelle difficoltà di apprendimento.

 Anche l’area di memorizzazione totale potrebbe avvallarel’ipotesi della sussistenza dei problemi. Una sperimentazione più estesa potrebbe confermare que-ste due eventualità.Probabilmente l’udito è la prima facoltà sensoriale ad en-trare in gioco nella vita dell’individuo, forse seguitanell’ordine dal tatto e dalla vista. 

Nella breve indagine condotta la correlazione fra basso li- vello di memorizzazione uditiva e livello di apprendimen-to è riscontrabile in modo immediato dai risultati dei po-chi tests disponibili e dalla correlazione sufficiente (l’unicarelativa al parametro lettura)fra lettura e udito.La consultazione di testi sulla psicologia dell’apprendimen to e sulla dislessia conferma questo indirizzo anche se ilrilievo che viene dato a questa considerazione, a mio pare-re importantissima, non è enorme.

Da :”Fondamenti psicologici dell’apprendimento edell’insegnamento” 

Il testo riporta che parecchi studiosi hanno rilevato unrapporto positivo fra la percezione uditiva el’apprendimento proficuo della lettura. 

 Wepman(1960)rilevò correlazione positiva fra discrimina-zione uditiva e articolazione esatta dei suoni e medianteun’istruzione sistematica un miglioramento di entrambe lecapacità.

 Tali capacità risultano entrambe in relazione con le diffi-coltà di lettura.

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Zoepman(1974)esaminando bambini con deficienze neu-rologiche, scoprì un rapporto positivo tra l’errata discri-

minazione uditiva e le difficoltà di apprendimento. Thompson (1963)consigliò di sottoporre a un lungo adde-stramento nella percezione orale, prima di cominciare conl’istruzione fonetica, gli individui che riportano un pun-teggio basso nei test costruiti per valutare la discrimina-zione uditiva e suggerì di avviare precocemente alla letturai bambini che negli stessi test avevano punteggi alti.

Monroe(1935) usò tre test di tipo uditivo :1)per la fusione dei suoni2)per la discriminazione del suono3)per la memorizzazioneHarris (1968),in riferimento alle difficoltà di lettura, citònumerosi studi nei quali i buoni risultatidell’apprendimento venivano fatti risalire in non piccolaparte alla discriminazione uditiva.Una delle conseguenze pratiche del complesso di ricerchefu quella di indicare la possibilità di correggere i difetti dipercezione uditiva mediante l’insegnamento che migliore-rebbe quindi anche le abilità potenziali dei bambini.

Da: “LA DISLESSIA PROBLEMA RELAZIONALE” 

Dermody ,assumendo l’ipotesi neurologica-cognitiva e lapossibilità che fattori di elaborazione uditiva abbiano uncerto ruolo nei disturbi del linguaggio, ha tentato di misu-rare l’asimmetria laterale di percezione del linguaggio. Nei soggetti con difficoltà di apprendimento di lettura ha

evidenziato valori inferiori nelle prove dicotiche(stimolidifferenti in contemporanea su orecchi diversi)mentre nel

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le risposte singole raggiungono risultati simili.Orton avanzò l’ipotesi avvallata da molti che la dislessia

fosse frequente negli individui con cattiva dominanza late-rale.

Il test usato nella mia indagine ha il vantaggio di essere difacile uso e di poter essere somministrato prima ancoradella scolarizzazione(se si esclude la parte relativa alla let-tura).

Intervenire il più precocemente possibile sulle facoltà ca-renti e sulla relativa memorizzazione può essere importan-tissimo.La memoria a breve termine è la prima fonte di materiale acui l’individuo può attingere e la prima che possiamo in-dagare.Le difficoltà a questo livello sono molto indicative perchérivelano problemi esistenti già a livello sensoriale, quindialla partenza del processo di apprendimento e già qui per-ciò andrebbero corrette.L’utilizzo più proficuo dovrebbe situarsi quindi prima del-la scolarizzazione soprattutto per prevenire la dislessia maqualsiasi età è idonea per l’applicazione e può ricavarne

 vantaggi.

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INDICAZIONE PER UN UTILIZZO A LIVELLOD’INSEGNAMENTO GENERALIZZATO

DELL’INDAGINE.Quali sono le indicazioni più utili per l’insegnamento rica-

 vabili dall’indagine? La prima è senz’altro che la priorità dei canali vista e tattonella quasi generalità dei casi osservati implica la necessitàdi un apprendimento fondato sull’esperienza visiva e tatti-le quindi aderente alla realtà tangibile di tipo visivo e ope-

rativo; sarà dunque auspicabile utilizzare materiali e audio- visivi(diapositive, lucidi, video…)in appoggio alla lezioneesplicativa. Al fine dell’apprendimento la spiegazione verbale deveessere il più possibile ridotta perché, visto la bassa entitàdella memorizzazione uditiva, buona parte del contenutoandrà probabilmente perso.I testi dovrebbero essere ricchi d’immagini e di attivitàoperative che permettano di assimilare con più facilità icontenuti tenendo conto dei vari fattori che influisconosull’apprendimento : curiosità, familiarità ,semplicità chepredispone al successo, apre la strada a nuove esperienze enon creazioni di blocco o di rifiuto.

L’impostazione dovrebbe tenere conto di tutto ciò che in-centiva la motivazione all’apprendimento partendo dalconosciuto, dal generale, per arrivare, partendo dai biso-gni, dalle richieste al nuovo e al dettaglio.Gli ambienti dovrebbero essere strutturati in modo da fa-

 vorire le attività operative quindi essere ordinati ma piace- voli e stimolanti.

La conoscenza delle caratteristiche mnemoniche a livellosingolo dovrebbero facilitare l’insegnamento individualiz-zato

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LE INDICAZIONI PIU’ IMPORTANTI QUINDI DOVREBBE-

RO ESSERE :

1)IMPOSTAZIONE OPERATIVA DELL’INSEGNAMENTO 

2)RIVALUTAZIONE DEI MATERIALI E DEI SUSSIDI AU-DIOVISIVI IN APPOGGIO ALLA LEZIONE ESPLICATIVA

3)AFFIANCAMENTO DELL’ESPERIENZA DIRETTA DI FA T-

 TI, LUOGHI, SITUAZIONI CITATE

4)USO PONDERATO DELLA LEZIONE DI TIPO STRETTA-MENTE VERBALE

5)CONOSCENZA DEI FATTORI FACILITANTIL’APPRENDIMENTO RELATIVI ALLA CLASSE 

6)CONOSCENZA DELLE CARATTERISTICHE PERSONALIDI APPRENDIMENTO PER UN INSEGNAMENTO INDIVI-DUALIZZATO.

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OTTENERE INDICAZIONI CIRCA LE CARATTE-

RISTICHE SENSORIALI DELLA PERSONA

Perché è importante conoscere le caratteristiche sensorialidella persona?Molto spesso crediamo che amare una particolare attività,rifiutarne istintivamente un’altra dipenda dalla nostra buo-

na o cattiva volontà.Spesso invece c’è qualcosa di più : lo sviluppo sensorialedifferenziato condiziona il nostro apprendimento e le no-stre scelte.Per esperienza sappiamo che ci sono persone che si dedi-cano intensamente ad un’unica attività, altre che ne intra-prendono moltissime, alcune inventano, altre eseguono,

alcune preferiscono l’ambito verbale-simbolico, altril’esecuzione manuale.Queste propensioni hanno una propria origine nello svi-luppo sensoriale della persona e, se le osservazioni in pre-cedenza effettuate hanno fondamento, sono anche rin-tracciabili.Naturalmente le conclusioni possono essere solo tratte daun numero di prove molto elevato.L’osservazione di qualche esempio può essere però soloindicativa.

 Vediamo quali aspetti potremmo riferire a una personaosservando il suo schema

a)possiamo dire quali sono le facoltà più sviluppate

b)possiamo dire quali sono i suoi canali preferenziali44

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dell’apprendimento. Per esempio, un sintetico tenderà a sottovalutare nella

spiegazione i dettagli che per l’analitico invece sono moltoimportanti per poter comprendere anche il tutto.

 Viceversa, l’analitico tenderà a dare molto rilievo ai parti-colari, cosa che disperderà l’attenzione del sintetico che habisogno di una comprensione globale dell’argomento. Un sensoriale molto marcato amerà l’apprendimento tra-mite la pratica che dovrebbe essere per lui, probabilmente,

il primo approccio.Il verbalizzatore, al contrario, troverà difficoltà nella prati-ca.Una persona che non apprende facilmente dai testi do-

 vrebbe riferirsi prima alla realtà e all’esperienza. Un verbalizzatore molto accentuato tenderà ad ampliare laparte descrittiva orale, cosa che distrarrà chi non ha unamemoria uditiva molto forte.Il rifiuto per determinate materie dovrebbe essere com-preso proprio facendo riferimento alle differenze fisiolo-giche e bisognerebbe far ricorso a strategie che rendanomeno ostico l’apprendimento. Ma al di là di queste considerazioni di riscontro più imme-

diato, è importante conoscere le proprie caratteristichesensoriali perché solo la conoscenza porta alla compren-sione e all’accettazione di se stessi e degli altri e sapere ipropri punti di forza e le proprie carenze permette di con-

 vogliare gli sforzi verso obiettivi sicuri senza dispendio dienergie e permette di realizzarci con più certezza.

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INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVALLI DI CON-FIDENZA RELATIVI AD OGNI CANALE SENSO-

RIALE

Molto interessante è la ricerca degli intervalli di confidenzarelativi ad ogni canale sensoriale.Disponendo di campioni omogenei e possibilmente estesisi possono fissare degli intervalli all’interno dei quali ,con

probabilità da predeterminare, sia possibile situare le pre- visioni.Per esempio, fissata l’età dei soggetti del campione, stabi-lire entro quali limiti si situeranno, con probabilità 95%, leosservazioni future.Naturalmente l’accuratezza della scelta dei campioni saràdeterminante per l’esattezza della previsione.Facilmente sarà possibile ,tramite questi intervalli, preve-dere quali valori fuoriescano dalla normalità per difetto oper eccesso e individuare quindi, con un certo fondamen-to, le carenze e le inclinazioni dei soggetti.Su questo campione di adulti, non omogeneo come età matutti in attività di studio o lavoro, è possibile prevedere un

intervallo molto approssimativo in cui si situeranno le os-servazioni, al 95% di probabilità, per adulti con le mede-sime caratteristiche.Si tratta, naturalmente, di un campione molto piccolo equindi l’affidabilità è estremamente labile ma i valori sonogià abbastanza indicativi.I dati relativi al campione con le medie, le deviazioni stan-

dard e gli intervalli di confidenza per ogni canale sono ri-portati nella tabella A.

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Si può vedere come gli intervalli previsti per i canali siano:

LETTURA : 5-7UDITO : 5-7

 VISTA : 8-10 TATTO : 7-9

Sono, come si può notare, intervalli di tre valori di cui ilprimo può essere considerato un valore normale ma basso

ad indicare che la facoltà non è particolarmente sviluppata,il secondo indica un canale mediamente sviluppato, il ter-zo un canale efficiente.

 Al di sotto di questi intervalli si può presumere una caren-za o una particolare propensione per l’uso di questo canalenell’apprendimento, inclinazione o creatività per cui si puòorganizzare uno schema di questo tipo :

SUFFICIENTE BUONO OTTIMOLETTURA 5 6 7UDITO 5 6 7

 VISTA 8 9 10

 TATTO 7 8 9

I valori alti indicano comunque efficienza, creatività, abili-tà.I valori fuori dal comune potrebbero anche essere riferitiad un errore nell’osservazione, a fattori concomitanti chehanno interferito con il rilievo per cui potrebbero anche

non essere indicativi.48

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Il soggetto D risulta avere ottime capacità di apprendi-mento legate alla visione e buone capacità legate al tat-

to(quindi si presume buona manualità, buona memorizza-zione nella lettura e sufficiente memorizzazionenell’ascolto). Il soggetto E risulta avere ottime capacità di memorizza-zione attraverso la lettura, la vista, sufficienti i valori deicanali udito e tatto.Il soggetto F risulta avere ottima memorizzazione alla let-

tura, all’ascolto ,memorizzazione relativa alla vista legger-mente inferiore al normale e sufficiente quella relativa altatto.Il soggetto G ha valori fuori dal comune nell’udito e neltatto ,buoni nella lettura e nella vista.Il soggetto H risulta essere leggermente carente per il ca-nale lettura ma molto efficiente nella vista e nel tatto,buono il valore udito.

DESCRIZIONE DELLE PROBABILI ATTITUDINI DEI SOGGETTIIN BASE AI DATI RILEVATI

SOGGETTO D-per l’esecuzione manuale di progetti SOGGETTO E-per lo studio, l’osservazione, la produzione di scrittiSOGGETTO F-per la memorizzazione di testi, per l’ascolto attento 

SOGGETTO G-inclinazione per le attività manipolatorie per l’ascolto, perl’apprendimento da testi SOGGETTO H-dimostra abilità a livello manuale fine legata alla visione ac-curata(pittura, disegno)

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PROPENSIONI PER AREE DI APPRENDIMENTO

In precedenza ho definito “intuitivi” gli individui con scar-to VT-LU<5, “sensoriali” quelli con VT-LU>5, “inter-medi“ quelli con VT-LU =5.Si può avanzare un’ipotesi di propensione per aree di ap-prendimento facendo riferimento agli scarti VT-LU.

Supponendo che le definizioni di stile di apprendimentointuitivo e sensoriale siano sufficientemente valide, imma-ginando che l’equilibrio fra le due tendenze di apprendi-mento sia sintomo di indifferente propensione per l’areaoperativa manuale e l’area logico-verbale,si può presumereche quanto più ci si discosta dal valore intermedio, quantopiù ci si addentra, da una parte, nell’area operativa edall’altra nell’area intuitiva. 

 Verso l’area intuitiva si incontrerebbe dapprima l’area ma-tematica poi l’area verbalizzazione (espressiva e tecnica)epoi l’area artistica legata alla verbalizzazione. 

 Verso l’area sensoriale si troverebbe dapprima l’area scien-tifica poi l’area operativa(tecnica ed espressiva)poi l’area

artistica legata alla manualità.Sulla base di queste ipotesi si può costruire un modello li-neare che contenga in sé le aree che, da questa gradualitàdi intuizione e sensorialità,si vengono a creare intorno al

 valore 5(centrale) in seguito all’interagire delle abilità intui-tive e sensoriali in crescita su direzioni opposte.

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PROPENSIONE PER MATERIE IN BASE A SCARTI VT-LU.

0 1 2 3 4EQUIL.MAX

 VERB. ARTIST.

 VERB.ESPRES.

 VERB. TECN.

MATEM.

5 6 7 8 9EQUILMIN.

SCIENZE OPER. TECN.

OPER.ESPRES.

OPER. ARTIS.

La zona 5 viene detta di equilibrio minimo perché le duetendenze: sensorialità e intuizione si equilibrano ai valoriminimi.

La zona 0 è detta di equilibrio massimo perché, nel lorocrescere in direzioni opposte, le due tendenze si eguaglia-no nei loro valori massimi.Supponendo valide queste premesse, ecco come si situe-ranno i vari soggetti in base agli scarti VT-LU :

SOGGETTO SCARTI VT-LU

 AREA

 A 5 EQUILIBRIOB 6 SCIENZEC 8 OPERATIVA ESPRESSIVAD 7 OPERATIVA TECNICAE 5 EQUILIBRIO

F 1 VERBALIZZAZIONE ARTISTI-CA51

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G 5 EQUILIBRIOH 9 OPERATIVA ARTI-

STICAI 2 VERBALIZZAZIONE

ESPRESSIVAL 3 VERBALIZZAZIONE

 TECNICAM 6 SCIENZE

Questa ipotesi si fonda su intuizioni avvallate dalla cono-scenza dei soggetti testati.Lo spunto più importante però mi è arrivatodall’osservazione della colonna scarti VT-LU della tab.1Per pura casualità in essa si sono venuti a trovare ben otto

soggetti con otto scarti unitari compresi fra 1 e 9.Più tardi ho scoperto l’esistenza anche del valore 0 chenon avevo contemplato, quindi il modello lineare, inizial-mente di 9 aree, è divenuto di 10.

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MODELLO CIRCOLARE DI PROPENSIONE PER AREE DI APPRENDIMENTO

Il modello di propensione per aree di apprendimento èrappresentato in forma lineare ma ha probabilmente unaforma circolare in modo che , anche gli individui terminalidel grafico, appartenenti alle aree 0 e 9, possano avere dueali come tutti gli altri.

La struttura definitiva dovrebbe essere questa :

Le denominazioni delle aree sono le medesime.53

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In questo grafico ogni individuo risulta avere due ali chedovrebbero essere i suoi aspetti secondari oppure le atti-

tudini che incrociandosi hanno dato origine all’area. Possono anche indicare le aree di relativa disposizione, lapiù forte però è quella alla quale il soggetto appartiene.Es. un individuo che appartiene all’area 7 ha come alil’area 6 e l’area 8 :l’area 7 corrisponde all’area operativa tecnica-esecuzionedi progetti

l’area 6 corrisponde all’area scienze ossia alla sperimenta-zionel’area 8 corrisponde all’area operativa espressiva-ideazionedi progetti o di opere personalizzate.Un individuo appartenente all’area 7 sarà soprattutto unesecutore operativo ma potrà avere in sé le possibilità piùo meno accentuate di operare a livello sperimentale edespressivo.Ognuno di noi dovrebbe avere un’area di propensionemolto forte e due aree collaterali che lo caratterizzano mameno profondamente.Conoscerle dovrebbe essere importantissimo soprattuttoper non confondere uno degli aspetti collaterali con quello

centrale che è la forza dell’individuo e l’area di apprendi-mento in cui effettivamente può realizzarsi.

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DESCRIZIONE DELLE AREE DI APPRENDIMEN- TO

Le aree di apprendimento sono state indicate con un no-me piuttosto generico o, a volte piuttosto specifico percomodità.In effetti la denominazione ha un significato più estesoche non è stato possibile chiarire e che può essere riferita

a materie scolastiche o anche ad attività lavorative.Lo schema della propensione per aree dovrebbe quindiessere, oltre che uno strumento per conoscere se stessi egli altri, anche una possibilità per ricevere un più forte aiu-to nell’apprendimento e poi orientarsi verso gli studi o iltipo di lavoro preferito.Naturalmente una specificazione maggiore può far incor-rere in errori più frequenti ma va accolta, essendo un ten-tativo, con molta elasticità e con il desiderio di verificarla.Nota : l’area 0 “scienza dei linguaggi comunicativi” è statafinora molto trascurata dalla scuola tradizionale.

 AREA DELLA SENSORIALITA’. 

 AREA 6

E’ indicata come “scienze”, è un’area operativa, la menostrettamente sensoriale, quindi la meno legata alla manuali-tà specifica.Può essere interpretata come l’area sperimentale per eccel-

lenza e con ciò si intende l’attività di chi controlla sul55

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campo le proprie intuizioni o le proprie conoscenze.Il campo di sperimentazione può riguardare le scienze ma-

tematiche, chimiche, fisiche, naturali ma anche la medici-na, la sociologia, l’educazione, la pubblicità, le indagini diqualsiasi tipo.Le materie che nella scuola fanno più riferimento aquest’area sono quelle scientifiche classiche ma soprattuttoquelle che richiedono un’attività sperimentale da esercitaree da apprendere.

 AREA 7

E’ indicata come “operativa tecnica” e richiede un’attivitàmanuale più specifica, meno legata all’allestimento e misu-razione della precedente.Qui esiste un prodotto chiaro, un’opera che è il finedell’azione :una realizzazione. La materia che nella scuola fa capo a quest’area èl’educazione tecnica. Consiste in pratica nella progettazione e produzione dioggetti di utilità che possono raggiungere a volte anche uncerto grado di bellezza e di espressività personale.

Possono rientrare nell’ambito di quest’area tutte quellematerie operative che intendono realizzare qualcosa di uti-le e possibilmente anche di piacevole ma eminentementepratico (informatica, gastronomia, sartoria…). 

 AREA 8

E’ indicata come “operativa espressiva” cioè espressiva56

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legata alla manualità.Qui troviamo una manualità più raffinata che vuol rag-

giungere scopi non eminentemente pratici ma prevalentemente estetici, legati al gusto personale.La materia scolastica che rientra in quest’ambito èl’educazione artistica. Qui la mano esprime la persona nel carattere, nei senti-menti, nelle scelte, nel temperamento.Qui possiamo far rientrare tutte quelle materie o mestieri

che richiedono una personalizzazione spiccatadell’esecuzione e una manualità fine. 

 AREA 9

E’ l’area dell’espressività artistica della mano. L’arte è espressività personale che diventa generale cioèesprime bellezza, sentimenti, concetti non più riferibili achi l’ha creata ma a un’ispirazione quasi collettiva. Una creazione tecnica o espressiva può essere venduta,un’espressione artistica ha un alto valore ma di per sé nonha prezzo perché è realizzata rispondendo non solo ai ca-noni personali ma ai canoni del mondo quindi non appar-

tiene a nessuno.In quest’area si ritrovano generalmente adulti con alti v a-lori di vista e tatto e spiccate inclinazioni che si rivelanosia attraverso valori bassi del valore LU (soprattutto lettu-ra) sia attraverso un alto valore L*T/V-U che indicaun’applicazione mentale notevole già a livello d’infanzia,sforzo intellettuale.

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 AREA INTUITIVA

 AREA 4

E’ indicata come “matematica” ma racchiude in sé, oltre atutte le materie più o meno strettamente collegate, tuttociò che riguarda il pensiero, la logica, la filosofia,l’intellettuale. 

L’area 4 è affiancata dall’area 5 che è l’area dell’equilibrioquindi il pensiero di cui si parla può riferirsi un po’ a tuttele aree del sapere.E’ l’area dell’intuizione più vicina all’esperienza, quella cheha più riscontri con la realtà, non la descrive ma la inter-preta e la modifica.

 AREA 3

E’ indicata come “verbalizzazione tecnica”, racchiude lateoria in generale ma in particolare le materie che descri-

 vono fatti, luoghi, eventi in forma esatta, concisa, nonché

lo studio delle lingue, l’espressione corporea e la sua tecni-ca.L’individuo che appartiene a quest’area potrebbe essere ungiornalista, un interprete, un tecnico sportivo, un atleta, unrealizzatore di progetti a livello educativo-sociale,un rap-presentante di commercio, un relatore di verbali in qual-siasi ambito.

Le materie scolastiche interessate sono l’italiano, la storia,

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la geografia, l’educazione fisica, le lingue

 AREA 2

E’ indicata come “verbalizzazione espressiva”, è l’uso dellalingua a fini espressivi quindi riguarda lo scrivere e il parla-re, non solo con proprietà di linguaggio ma in modo per-

sonale tendente all’estetico. La materia scolastica è la lingua italiana ma anchel’educazione fisica quando diventa espressività corporea,l’educazione musicale, la poesia, il teatro. 

 AREA 1

E’ indicata come “verbalizzazione artistica”, riguarda leprecedenti materie quando si esprimono in modo, oltreche personale, anche originale ed estetico esprimendo sen-sibilità a livello collettivo.Ne fanno parte individui che hanno inclinazione per la

poesia, la musica, la letteratura e sono capaci di crearla.I ragazzi difficilmente si ritroveranno in quest’area. E’ richiesto un alto valore LU e un basso valore VT, inol-tre, una forte inclinazione riscontrabile nel valoreL*T/V - U che indichi incisività e originalità

nell’applicazione. 

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 AREE DI EQUILIBRIO

 AREA 0 –  EQUILIBRIO MAX

E’ l’area della comunicazione cioè dello studio dei lin-guaggi espressivi comunicativi, artistici.Chi appartiene a quest’area ha sensibilità e comunicabilità,

difficoltà nel conoscere le proprie inclinazioni che co-munque sono di natura espressiva :verbale, manuale o fisi-ca a seconda delle peculiarità.

 Vi appartengono i pubblicitari, gli animatori, gli studiosid’arte e di comunicazione in generale. 

 AREA 5 –  EQUILIBRIO MIN.

E’ l’area del sapere, della conoscenza. Chi appartiene a quest’area ha interesse per tutte le aree diapprendimento ma privilegia quelle limitrofe, quindi l’area4 e l’area 6. 

Possiede capacità teoriche e pratiche in egual misura.

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 ATTITUDINI PER AREA DI APPRENDIMENTO

Con attitudine generale intendo ciò che gli individui ap-partenenti a una determinata area di apprendimento ama-no fare, sentendo di esprimere se stessi.

 AREA 1 - L’ESPRESSIONE ESTETICA, IL BELLO (A LIVELLO

CORPOREO, VERBALE, MUSICALE …) 

 AREA 2  –  L’ESPRESSIONE PERSONALE (   A LIVELLO COR-POREO O VERBALE, MUSICALE …) 

 AREA 3  –  L’ESPR ESSIONE TECNICA A VARI LIVELLI (FISI-CA, VERBALE, COME PROGETTO O SCHEMA DA APPLI-CARE A SE’ O AD ALTRI ) 

 AREA 4 –  L’IDEA E LA SUA REALIZZAZIONE PRATICA 

 AREA 5 –  LA CONOSCENZA IN GENERALE

 AREA 6 –  L’APPLICAZIONE DELLA CONOSCENZA. 

 AREA 7 –  LA REALIZZAZIONE MANUALE DI UN PRODOT-

 TO UTILE

 AREA 8  –   L’ESPRESSIONE PERSONALE NELLA MANUALI- TA’ 

 AREA 9  –   L’ESPRESSIONE ESTETICA, IL BELLO NELLAMANUALITA’ 

 AREA 0 –  LA COMUNICAZIONE

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 A)SVILUPPO DIFFERENZIALE DEI CANALI

La proporzione secondo cui è avvenuto lo sviluppo deicanali sensoriali, riscontrabile nella memoria a breve ter-mine, è in parte dovuto all’imprinting e , in parte, alla na-tura dell’individuo. Non ho ancora incontrato due persone che abbiano unoschema di m.b.t. uguale ma, senz’altro, dovrebbero essere

piuttosto simili, almeno nel modo di apprendere.La realtà è che anche in una stessa famiglia la sensorialità equindi le attitudini sono diverse, ciò può dipendere oltreche dalla situazione ambientale e parentale anche dal ri-spondere differenziato agli stimoli ambientali in base allapropria fisiologia.La proporzione dei vari canali dice già molto anche sullescelte caratteriali dell’individuo. 

 Vista e tatto sono generalmente predominanti ma, se con-sideriamo i valori relativi che essi assumono nei vari sog-getti, ci rendiamo conto che, in alcuni soggetti, le facoltàprimarie assumono un particolare rilievo, in altri c’è unapreferenza per le secondarie.

Per facoltà primarie intendo vista e udito cioè quei canaliche hanno un carattere di tipo passivo rispettoall’ambiente, tatto e lettura sono evoluzioni che permetto-no un adattamento attivo, voluto.Le persone che nel test hanno valori alti di V e U (riferitiagli intervalli di confidenza) dovrebbero essere più passivenei riguardi dell’ambiente, più osservatrici e nel contempo

più istintive perché hanno privilegiato due canali che pre62

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siedono alla conoscenza immediata, alla difesa rapida enon alla modifica dell’ambiente. 

Il tatto invece è correlato alla conoscenza affettiva, fidu-ciosa, operativa nei confronti dell’ambiente e la letturaall’interesse per la conoscenza pura. 

 Tendenzialmente valori alti nel tatto e nella lettura rispettoalla vista e all’udito indicano un temperamento più gover-nato dalla razionalità meno spontaneo o meno istintivoanche se, in tutti, le due componenti (razionale e istinti-

 va)sono presenti, si oppongono e si confrontano.Quindi non hanno importanza solo i valori assoluti rilevatiche ci indicano quale canale è più efficiente e privilegiatoma anche le proporzioni relative dei vari canali, in ultimoanche riferite alla struttura analitica o sintetica del sogget-to.L’individuo sintetico racchiude le scelte in un ambitomolto limitato di valori facendo riferimento alle qualitàdegli stimoli più che alla quantità e, proprio perché riducegli stimoli, coglie il tutto più facilmente dell’analitico; è indefinitiva un semplificatore che tende a unificare, a coglie-re le analogie istintivamente e a depennare ciò che è super-fluo fin dall’origine. 

Se sottovaluta i particolari e le differenze riesce però adoperare su un materiale più vasto ,effettuando collegamen-ti fra campi di apprendimento e fra relazioni anche moltodistanti fra loro perché il suo campo d’azione è più vastodi quello del soggetto analitico, macroscopico e non mi-croscopico.E’ come avere a disposizione una macchina fotografica

con l’obiettivo normale o accessoriata di zoom o di gran-dangolo.

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Ogni lente ha i suoi usi e i suoi vantaggi ,non puoi chiede-re a uno zoom di fotografarti il panorama o a un obiettivo

normale di mostrarti gli stami di un fiore, ognuno ha il suoraggio d’azione all’interno del quale raggiunge il massimodella sua efficienza e valori inferiori.

 Al sintetico si chiede il nocciolo dell’argomento e non sipuò pretendere che ricordi i particolari più approfonditialmeno estemporaneamente.

 All’analitico si chiede la profondità dell’indagine,

l’accuratezza dei particolari. Entrambi gli stili hanno la loro bellezza ma ,ad uno, sitenderà a rimproverare l’approssimazione, la scarsa atten-zione ai dettagli, all’altro di perdere di vista le cose impor-tanti e di sopravvalutare i particolari.Il giusto mezzo a questo punto dovrebbe risultare l’idealema, anche questo, ha i suoi svantaggi così come un utilita-ria non è adatta per i fuori strada di un residente in mon-tagna o per i viaggi a lunga percorrenza di un rappresen-tante di commercio.

B)LE TECNICHE DA UTILIZZARE PERL’APPRENDIMENTO 

Favorire vista e tatto è regola generale ma esistono sceltesecondarie che possono adattarsi meglio a situazioni parti-colari e per questo bisogna far riferimento alle caratteri-

stiche del gruppo e del soggetto.

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 Vedere, insomma, quali canali, abbinati, forniscono ilmaggior numero d’informazioni minimizzando il rifiuto

degli stimoli.Ogni individuo ha, infatti, oltre alle preferenze di canalesensoriale, delle preferenze di abbinamenti di primo, se-condo, terzo…grado. Gli abbinamenti preferiti al fine dell’apprendimento pos-sono anche essere considerati a livello di gruppo.Quando un determinato argomento incontra difficoltà

nell’essere recepito, ogni individuo dovrebbe affrontarlosfruttando il canale preferito o l’area di apprendimento percui ha propensione.

 Altra norma è quella di evitare di eccedere nella varietàdegli stimoli per non creare interferenza, per questo oc-corre riferirsi al dato memoria ottimale.

C)STILE DI APPRENDIMENTO

Lo stile di apprendimento è l’approccio istintivo nei ri-guardi della realtà, il modo personale di affrontarla.

Nella mia indagine, in particolare ho considerato questicaratteri

1 )SENSORIALITA’-INTUIZIONE2) ANALITICITA’-SINTETICITA’ 3)CARATTERE DELL’IMPEGNO 

La sensorialità è legata a una recezione piuttosto alta degli

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stimoli, ad un’apertura della mente verso il mondo alloscopo della conoscenza e della operatività.

I sensoriali quindi sono persone pratiche, operative ma-nualmente, generalmente piuttosto tradizionali.Istintivamente trasferiscono un’acquisizione teorica nellapratica e se apprendono preferiscono l’approccio speri-mentale e operativo piuttosto che una presentazione teori-ca dell’argomento. Per loro l’apprendimento è l’opera visibile e tangibile, lo

strumento la mano.Sono generalmente delle persone ordinate per natura, me-todiche, amano la routine e sono spesso disturbate da ogniinconveniente che può esserle d’ostacolo. 

 Apprezzano le certezze, l’oggettività, il riscontro. Gli intuitivi sono persone più legate all’istinto e mettonoin gioco un senso interno, se così si può chiamare, sonopiù legati alla parola, alla teoria, all’ispirazione, a qualcosache trascende il riscontro immediato.L’intuitivo è generalmente meno metodico, può essereprogrammato ma tutto a un tratto si libera dei programmiperché limitano la sua inventiva, la sua fantasia.Può amare l’ordine ma, ogni tanto, vi si ribella perché se

ne sente schiavo, per lui è soltanto un metodo per conse-guire altri obiettivi.E’ tendenzialmente un’idealista perché, la sua trascenden-za nei riguardi della pratica, lo mette in condizione di nonsopravvalutare gli ostacoli di un percorso, è quindi ten-denzialmente un ottimista che se ha anche il carattere dellaperseveranza e della tenacia, raggiunge i propri scopi con

determinazione fidandosi dell’ispirazione,dell’improvvisazione, della competenza e della sua buona

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stella.I suoi strumenti sono la parola, il pensiero, lo scritto, la

musica, il corpo.Gli intuitivi non hanno generalmente molta confidenzacon la pratica, sono fondamentalmente dei teorici che ar-rivano solo più tardi alla sperimentazione e all’opera con-creta.L’approccio teorico prima della pratica è per loro preferi-bile.

Poiché sono prevalentemente dei sintetici lo strumentodella loro azione motoria è il corpo in toto.Gli insegnanti di ed. fisica gli atleti sono generalmente de-gli intuitivi dell’area verbale tecnica o al limite espressiva(quando la tecnica si avvicina all’arte). Le attività espressive legate all’intuizione sono la musica, ilcanto, la poesia, l’arte letteraria. 

D)ACCRESCIMENTO DELLO SCHEMA

Questo punto riguarda un’osservazione che per il momen-to non è stata almeno completamente sviluppata.

Considerando il valore L*T/V - U si può vedere come i valori ottenuti si articolino intorno a un valore zero da unaparte con segno negativo e dall’altra con segno positivo. Gli adolescenti e si presume i bambini hanno generalmen-te valori positivi, gli adulti hanno generalmente valori ne-gativi o positivi vicino allo zero (vedi tab.B e C).In alcune persone l’udito e le altre facoltà sono come in

proporzione, per cui l’udito atteso Ua=L*T/V è all’incircauguale all’udito reale (vedi tab.B e C :soggetti

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D,E,Q,M,U).Nei ragazzi è generalmente Ua>U e negli adulti è gene-

ralmente Ua<U .Un’ipotesi potrebbe essere che nei ragazzi (essendo loschema sensoriale ancora ridotto) l’udito che probabil-mente è il primo senso a differenziarsi, sia a livello di me-morizzazione meno sviluppato rispetto agli altri sensi.Nel processo di sviluppo dello schema, il valore Ua(uditoatteso), dovrebbe a un certo punto eguagliare il valore

U(udito reale) cosa che, in alcune persone, è rilevabile(soggetti :D,E,Q,M,U).In seguito l’ulteriore processo di potenziamento delle altrefacoltà può comportare un valore di udito atteso (ricavabi-le dalla proporzione L:V=Ua :T)inferiore a quello reale.Ciò che cosa può dire di una persona?Sappiamo che la memoria è una facoltà prevalentementeistintiva, non direttamente legata alla razionalità, che tutta-

 via viene accresciuta dall’attività mentale. Nel bambino aumenta, nell’adulto è costante e probabil-mente decresce con l’età e col diminuire dell’attività lav o-rativa e mentale.Potrebbe forse, dunque, darci un’indicazione sul livello di

attività mentale del soggetto, chiaramente non riferendosialle capacità singole di memoria ma alle proporzioni dei vari canali sensoriali di memorizzazione.Si può presumere, accettando queste premesse, chel’individuo in base alla sua istintività, nell’età infantile incui lo schema sensoriale ancora si sviluppa, impegnandosimentalmente con più o meno forza abbia influito sulla

crescita del suo schema.

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Un valore positivo o nullo di scarto L*T/V  – U,nell’adulto, potrebbe essere indice di impegno localizzato,

oggettivo, su richiesta. Valori negativi, possono indicare , in progressione, un im-pegno a livello di interesse soggettivo, approfondito e per-sonale o incisivo e originale.Questa, come dicevo, è solo un’ipotesi, forse difficilmente

 verificabile.

E) AREE PREFERENZIALI

L’area preferenziale di una persona è quella dove puòesprimere compiutamente le sue capacità.Dipende dai suoi valori sensoriali relativi, non dalla loroentità.Esistono dieci casi possibili di scarti VT-LU (altre possibi-lità sono molto improbabili)0<INT=(V+T)-(L+U)=INT<9Si individua un valore centrale 5 che fa da spartiacque e

indica l’eq uilibrio fra due tendenze: la prevalenza dellamemoria visiva-tattile di tipo sensoriale e la prevalenzadella memoria udito-lettura di tipo intuitivo.Lo scarto 5 indica un individuo che si destreggia con faci-lità fra la teoria e la pratica e non ha inclinazioni forti perparticolari materie di apprendimento anche se ha più con-fidenza con gli ambiti appartenenti agli individui che han-

no scarti più simili al suo.

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In opposizione l’area 0 è l’area di equilibrio max. dovesensorialità e intuizione raggiungono il massimo valore e si

compongono.Nello schema di propensione per materia di tipo lineareho disposto le aree in modo che venisse rispettata la gra-dualità dell’intuizione da una parte e della sensorialitàdall’altra. Ho identificato l’area intuitiva con l’area logico-verbale le-gata a simbolo-numero-parola e l’area sensoriale con

l’operatività sperimentale-tecnica-espressiva-artistica.Ogni individuo ha due ali che sono le aree collaterali aquella in cui è situato.L’area centrale può anche essere considerata l’incrocio diquelle laterali.Ogni soggetto ha quindi un ambito preferenziale che locaratterizza in modo determinante e due aspetti secondariche possono comparire con più o meno forza.

 A volte quando un’ala viene particolarmente sviluppatapuò essere anche confusa con il punto di forza centrale.Ciò può essere causato da fattori non dipendenti dal sog-getto :per esempio un insegnamento carente nell’areaprincipale può renderla poco efficiente e il soggetto può

essere indotto a tralasciare quest’area perché non ottiene isuccessi sperati che magari ottiene in un area collateraledove ha avuto un insegnamento efficiente.Generalmente però uno sviluppo armonico contempla losviluppo dell’area centrale in contemporanea ad almenouna delle aree collaterali.La realizzazione dovrebbe avvenire quando il soggetto,

rafforzate anche le sue aree laterali, può dedicarsi compiu

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tamente al suo punto di forza ma in modo integrato, cioèservendosi anche dei suoi aspetti secondari.

F)AREE DI MASSIMA LONTANANZA DALLAPREFERITA

Ogni individuo ha un’area più lontana che a volte corri-sponde a una forte avversione o rifiuto per l’attività corri-spondente.Per esempio, chi si trova nell’area operativa artistica gene-ralmente rifiuta la matematica chi si trova nell’area di ver-balizzazione tecnica rifiuta la manualità espressiva etc.L’identificazione di queste aree di rifiuto può essere unaconferma della esatta posizione nello schema.L’area di massima lontananza si calcola contando in dire-zione da 0 a 9 cinque posizioni nello schema lineare e,fuoriuscendo dallo schema, continuando dal 9 verso lo 0.Nello schema circolare basta procedere contando 5 posi-

zioni in direzione positiva o negativa indifferentemente.Es. l’area più distante dall’area 3 è l’area 8. L’area più distante dall’area 9 è l’area 4. Sapere che l’antipatia istintiva verso l’ambito è dovuto piùa condizioni fisiologiche che a una propria scelta può pre-disporre favorevolmente la persona ad affrontarla in mo-do più sereno e deciso accettando le proprie difficoltà e

cercando di utilizzare strategie adeguate e meno estempo-ranee.

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G)MEMORIA OTTIMALE

Il riscontro del valore memoria ottimale serve principal-mente per capire se il soggetto accetta la varietà degli sti-moli e in quale quantità.Generalmente le persone sintetiche non apprezzano la va-rietà di stimoli perché costituisce per loro un ingombroche impedisce il riconoscimento e la sistematicità.

Sono persone che hanno bisogno di spazio el’affollamento degli stimoli interferisce con la precisionedel pensiero.Le persone analitiche invece, generalmente, apprezzano laricchezza di stimoli perché si dilettano dei particolari.

 Valori bassi nella memoria ottimale indicano persone chehanno bisogno di spazio, di ordine che sono infastiditedall’eccesso, insomma essenziali e organizzatrici.Probabilmente se affidate a una persona di questo tipo unlavoro enorme, inizialmente si dispererà ma, poi, troverà ilmodo per portarlo a termine anche per non avernel’ingombro mentale. Si tratta di persone normalmente dedite al lavoro ma che

non amano essere pressate perché fanno abitualmente illoro dovere autonomamente, se pressate diventano insof-ferenti.

 Al di là del valore medio di accoglienza della varietà ci so-no persone che apprezzano in modo superiore al normalela molteplicità di stimoli.Si tratta , generalmente, di persone che devono essere in-

centivate, pressate per dare buoni risultati e che riesconobene in situazioni di stress in cui moltiplicano la loro effi

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cienza ;se stimolate possono raggiungere valori di memo-ria molto alti.

 A queste persone bisogna dare tanto lavoro perché renda-no al meglio.

H)SINTETICITA’- ANALITICITA’ 

Ogni area, quindi ogni scarto VT-LU ,ha, nell’ambito dellanormalità dei valori, varie possibilità di sinteticità e analiti-cità.Quindi, in ogni area esisterà una gamma di individui va-riabile dal più sintetico al più analitico.Questa gamma di individui è già prevedibile, tenendo pre-sente i valori minimi e massimi di memoria, calcolabili sul-la base dei valori riferibili agli intervalli di confidenza.La memoria totale normale minima degli adulti ricavabiledalla somma dei valori ottenuti per ogni canale è :

MTmin = 5 + 5 +8 +7 = 25

La memoria totale normale massima negli adulti è

MTmax =7 + 7 + 10 +9 = 33

La memoria media totale normale per gli adulti è

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MTmedia= (MTmin + MTmax ) / 2 =29

 All’interno di questo intervallo si evidenzierà una memoriamedia di valore 29, tipica degli individui che sono in equi-librio fra sinteticità e analiticità e che quindi apprezzano inmodo equilibrato l’accuratezza e la visione globale. 

 Verso l’area minima si troveranno i sintetici e verso l’areamassima gli analitici in crescendo allontanandosi dal valoremedio.

25 26 27 28 29 30 31 32 33min max

SINTETICITA’ ANALITICITA’ 

+ - - +

equilibrio

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SVILUPPO DELLA SENSIBILITA’ 

UDITOIl neonato avverte suoni di intensità piuttosto elevata a cuireagisce con movimenti del corpo.

 TATTO

Nel neonato è a livello di sensibilità cutanea soprattuttolocalizzata nelle palme delle mani e dei piedi, nel viso.

 VISTA Alla nascita il bambino non vede, è presente solo il riflessofotomotore.

SENSIBILITA’ PROPRIOCETTIVA Nel neonato la sensibilità propriocettiva è di origine labi-rintica, articolare, ed è abbinata a sensazioni di benessere omalessere legate alla posizione corporea.

OLFATTO E GUSTO

Sono presenti alla nascita e sono fondamentali perl’imprinting e il riconoscimento materno. 

PROGRESSIONE

UDITO TATTO GUSTO-OLFATTO VISTA

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La differenziazione delle cellule avviene dopol’accrescimento e la moltiplicazione. 

Le cellule nervose nel momento in cui si differenziano insensoriali e poi in uditive, tattili etc perdono la capacità didividersi, possono solo aumentare le loro connessioni.Quindi la struttura uditiva è già alla partenza una strutturachiusa e la stessa cosa succede per le strutture sensorialiche via via si differenziano.La moltiplicazione cellulare è possibile solo prima della

differenziazione.Il valore medio delle prove di memoria relativo ad ogniarea potrebbe essere un indice dell’estensione di questearee di cui l’udito dovrebbe essere la più interna perché laprima a differenziarsi.La seconda a differenziarsi dovrebbe essere il tatto chepresenta una correlazione estremamente alta con l’udito,questo potrebbe dipendere dalla capacità di proliferazionedel nucleo centrale che poi si differenzierà nell’udito. Più prolifera la parte nucleare prima di differenziarsi piùsarà sviluppata la parte adibita al tatto.La conseguenza di questa ipotesi potrebbe essere che an-che le connessioni maggiori fra cellule nervose si ritrove-

ranno fra tatto e udito da qui la correlazione elevata fra ledue vie sensoriali.La regione più estesa e l’ultima a differenziarsi sarà dun-que la vista.La memoria per la lettura è correlata sufficientemente conla memoria uditiva, poco con la memoria visiva.E’ la più tardiva a differenziarsi ed è distinta da tutte le a l-

tre.

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Il suo sviluppo è determinato principalmente dallo svilup-po della memoria uditiva.

Il suo scopo è decifrare stimoli visivi e trasformarli in udi-tivi.Non è decisiva tanto la capacità di recepire stimoli visiviche si riferiscono, in fondo, a un numero limitato di sim-boli quanto il riconoscimento dei suoni in cui essi si tra-ducono.Le facoltà nominate vanno sottintese come memoria rela-

tiva.Le correlazioni esistenti fra loro potrebbero essere le pos-sibilità associative esistenti, viste anche come possibilità diconnessioni nervose.Riferirsi per il potenziamento di una facoltà a quella corre-lata potrebbe significare utilizzare il più possibile quei col-legamenti che le mettono in comunicazione : per maggiorechiarezza, sfruttare le vie collaterali per non utilizzare una

 via principale intasata; per es. nel caso dell’udito e del tattoassociare alla struttura di una lettera ,studiata con la mano,il suo suono (cioè associare al tatto un suono).La conoscenza manuale degli oggetti è un’apertura allaconoscenza dei loro suoni quindi toccare l’oggetto, cono-

scerlo nei suoi particolari, significa anche conoscerne ilcomportamento sonoro.Riconoscere manualmente le lettere che si uniscono aformare i suoni significa percepirle meglio nel complessoe riconoscerle più facilmente quando prodotte unitaria-mente.Nominare il suono relativo è già creatività.

In definitiva : se le strutture sono già delineate quantitati- vamente a livello precoce, dovrebbe essere tuttavia possi

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bile sfruttare al meglio ciò di cui realmente si dispone ,aumentandone l’efficienza.

Il potenziamento può derivare dall’aumentodell’accuratezza a livello sensoriale, attraverso lo sviluppodell’attenzione e l’aumento della stimolazione che pervie-ne alle aree di memoria.L’accentuazione della loro rilevanza a livello affettivo puòinoltre incentivare la memorizzazione e infine, l’utilizzodelle vie alternative può sopperire alla eventuale carenza

delle vie principali.

RECUPERO DELLE ABILITA’ PER UN MIGLIO-RAMENTO DELL’APPRENDIMENTO. 

Uno scarso livello di memoria b.t. è indice di difficoltà diapprendimento ed è probabilmente riferibile ad una scarsastimolazione precoce nel momento in cui le cellule nervo-se ricevono l’imprinting. Quando la moltiplicazione delle cellule nervose si inter-

rompe gran parte delle possibilità vengono perse e le po-tenzialità possono risultare già compromesse o alterate.Spontaneamente questa alterazione difficilmente potrà es-sere corretta : essendo mancati gli stimoli mancherannol’interesse , l’attenzione e quindi la memorizzazione. Il caso più frequente è una memorizzazione uditiva sca-dente provocata da scarsa conoscenza dell’oggetto conse-

guentemente a scarsa attenzione e a scarso interesse per lostimolo.Per vedere qualcosa, qualche particolare , per dargli im

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portanza e rilievo tanto da percepirlo, ricordarlo, farneuso, operare confronti dobbiamo, prima, avergli prestato

attenzione o per naturale apertura mentale o per costri-zione o per caso o per bisogno.Dopo il primo riscontro entrerà in gioco la familiarità,l’uso facile e piacevole perché vantaggioso, non difficolto-so e infine la creatività cioè l’uso del particolare per rico-noscere e produrre qualcosa di nuovo.E’ facile riconoscere ed apprendere ciò che dà gratifica-

zione , ciò che risulta piacevole al gusto personale ma an-che l’allenamento  è necessario talvolta per arrivare allapiacevolezza.

I PASSI PER RECUPERARE LE FACOLTA’ CAREN- TI :

1)FARE LEVA SUL BISOGNO,SULLA MOTIVA-ZIONE E CONSIDERARE LA COMPONENTE AF-FETTIVA DELL’APPRENDIMENTO (COMPRESALA POSSIBILITA’ DEL RIFIUTO ISTINTIVO DEL-LO STIMOLO)

2)CREARE L’ATTENZIONE, LA RICERCA 

3)OPERARE IL RICONOSCIMENTO

4)OPERARE IL RICONOSCIMENTO IN CONTESTIDIVERSI

5)PASSARE AD ALLARGARE L’ESPERIENZA 

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Il tutto può sintetizzarsi con “educare all’attenzione”, con-

seguire il piacere dell’osserv azione dei particolari, dellequalità, dei riscontri che essi possono avere sul soggetto.Si tratta quindi di guidare all’esperienza sensoriale e allasua accuratezza, degna di nota è la possibilità di agire sufacoltà correlate.Particolarmente rilevante è la correlazione fra udito e tattoche comporta la possibilità di un miglioramento attraverso

un’azione affiancata sulla capacità tattile e viceversa Que-sta eventualità è tutta da valutare e da comprendere:“…studi eseguiti da Zangwill (1960) hanno dimostratocome uno sviluppo insufficiente della manualità abbiacomplessi rapporti con la dislessia specifica, la confusionedirezionale e l’incapacità di riconoscere ad occhi bendati ildito che ci viene toccato (agnosia digitale)” : da “ I nuoviorizzonti della psicologia” Boringhieri 1968 

CONDIZIONE:

se il tutto risulterà piacevole l’esperienza non verrà dimen-

ticata e le nuove consuetudini verranno acquisite in formastabile perché gratificanti e vantaggiose.

CONSEGUENZA :

il potenziamento della facoltà con espansione della memo-

ria b.t. relativa alla capacità interessata.80

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L’apprendimento quindi dovrebbe risultarne facilitato, v i-

sto che la carenza, a parte rari casi, non dovrebbe risiederenella fase puramente sensoriale ma nella selezione deglistimoli ad opera del filtro relativo alla memorizzazione nelmagazzino a breve termine che opera già a livello psicolo-gico (attenzione, interesse, familiarità, gratificazione, bi-sogno, successo…) 

OSSERVAZIONI

Negli alunni in grave o gravissima difficoltà la memoria ègravemente compromessa non solo a livello di breve ter-mine.E’ perciò necessario, oltre ad eliminare la parte del test re-lativa alla lettura, anche tralasciare la serie di calcoli e ri-durre il numero degli stimoli per poter permettere un mi-nimo di memorizzazione valutabile.Senza una memoria a b.t. di determinata entità è impossi-bile l’apprendimento della lettura che richiede la memoriz-zazione delle sillabe precedenti.

Il potenziamento dell’attività di percezione e la relativamemorizzazione è il presupposto irrinunciabile perl’apprendimento di tipo scolastico di alunni in grave diff i-coltà.Il test in questi casi può essere utilizzato per valutare iprogressi ottenuti ed essere somministrato ad intervalli re-golari.

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UN CASO DI RECUPERO E POTENZIAMENTOPERCETTIVO.

Il test è stato somministrato a una ragazza di 12 anni conapprendimento ridotto, seguita da insegnante di sostegno,frequenta la seconda media (vedi test soggetto N).Dall’anno scorso ha cominciato un cammino di appren-dimento tramite l’esperienza vissuta a livello percettivo, al

fine di pervenire alla conoscenza del concetto di numero eal calcolo.E’ stata data quindi molta importanza all’esperienza senso-riale e i progressi sono stati rilevanti.E’ stata appresa anche la lettura ma a livello tecnico, lacomprensione del testo non è soddisfacente , inoltre la fa-cilità di lettura si deteriora se non viene esercitata perqualche tempo.Il test è stato somministrato con una piccola variante chenon dovrebbe aver influito sui risultati : è stato chiesto dileggere i calcoli invece che eseguirli.Le prove hanno dato dei risultati fuori dal comune rispet-to agli altri ragazzi in difficoltà.

I valori della vista e del tatto sono pari a quelli degli adulti,l’udito ha un valore molto alto che potrebbe essere quellodi un ragazzo della sua età con buona abilità uditiva.L’unica carenza riscontrata è a livello di lettura sulla qualenon è stato completato il lavoro, dopo l’apprendimentodella tecnica.L’interpretazione di tali risultati è che l’esercizio affinato a

livello percettivo, condotto dall’insegnante , abbia ottenu-to effetti di potenziamento stabili sullo schema sensorialedell’alunna. I valori sono decisamente fuori del comune. 

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L’apprendimento era ,soprattutto all’inizio dell’anno scor-so, estremamente ridotto non aveva il concetto di numero,

non sapeva leggere; attualmente sa eseguire calcoli, ha fa-cilità di linguaggio sia nell’ espressione che nella compren-sione, sa leggere.Il valore ridotto della memoria di lettura, visto quello ele-

 vato dell’udito, potrebbe essere conseguente alla mancataassociazione delle parole all’immagine mentale. Per incentivare questa attitudine e aumentare la memoriz-

zazione da lettura bisognerebbe, probabilmente aumentaregli agganci delle parole col vissuto e cominciare a formareimmagini mentali.In questo potrebbe essere aiutata dalla lettura iniziale diimmagini da interpretare e su cui inventare storie da scri-

 vere o, inversamente, dalla rappresentazione di storie consequenze di disegni.La comprensione di un testo potrebbe cominciare dallalettura dei fumetti che usano testi semplificati ad accom-pagnare immagini.Potrebbe essere anche utile la rappresentazione mimica ditesti per sequenze.Lo scopo sarebbe, in definitiva, favorire l’aggancio del te-

sto all’immagine e lo sviluppo dell’immaginazione e dellafantasia, essenziali per la lettura, attraverso passaggi gra-duali.Ecco un possibile percorso da seguire per avviare allacomprensione del testo, nel momento in cui la memoriauditiva risulta efficiente e la tecnica della lettura è stataormai acquisita.

 Al termine dovrebbe riscontrarsi, in concomitanza colraggiungimento dell’obiettivo che coincide con la letturaespressiva e la comprensione del testo, l’aumento del valo

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re relativo alla lettura nel test cioè il potenziamentomnemonico specifico.

Ecco la sequenza del tracciato :

1)PRODUZIONE DI DISEGNI A RAPPRESENTARE UNASTORIA

2)LETTURA DI DISEGNI PER IMMAGINARE UNA STO-RIA

3)SCRITTURA DELLE DIDASCALIE SOTTO OGNI IM-MAGINE DELLA STORIA AL PUNTO 1)

4)SCRITTURA DELLE DIDASCALIE SOTTO OGNI IM-MAGINE DEL PUNTO 2)

5)LETTURA DELLE STORIE AL PUNTO 1) E AL PUNTO2)

6)LETTURA DEI FUMETTI

7)LETTURA DI STORIE BREVI CON POCHE IMMAGINI

8)LETTURA DI STORIE BREVI SENZA IMMAGINI

9)LETTURA DI LIBRI

Da questa esperienza si può dedurre che l’apprendimentodella lettura è legato a due momenti diversi che abitual-

mente tendono a confondersi :1)l’apprendimento della tecnica della lettura che richiede

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soprattutto un udito efficiente e una pronuncia efficiente2)la comprensione del testo

Quest’ultima richiede la formazione di immagini mentaliin associazione alle parole lette, le sequenze di immaginiformano la storia che è un’interpretazione personale del testo.Il secondo passaggio richiede fantasia e capacità associati-

 ve fra la memoria uditiva e quella visiva.Nel caso esaminato i processi si sono verificati in modo

nettamente distinto tanto che è stato verificato un livellodi memoria di lettura, molto basso, insospettabile rispettoall’apprendimento conseguito e assolutamente insolito an-che nei ragazzi difficoltà di apprendimento.Si presume dunque che, per incentivare l’apprendimentodella lettura, in alcuni ragazzi difficoltosa, sia necessariopotenziare la percezione, in particolare l’udito ma ancheintervenire sull’associazione suono-immagine.

 ALTRI TEST E LORO INTERPRETAZIONE

Ecco le interpretazioni di alcuni tests non riportati in pre-cedenza ed eseguiti successivamente

SOGGETTO N

Si tratta del caso citato precedentemente in cui si è verifi-cato un notevole recupero nell’apprendimento attraverso

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il potenziamento percettivo.Nel grafico si può osservare la zona estesa di memoria sul-

la destra del grafico e la piccola area sulla sinistra.I valori di vista-tatto-udito sono estremamente alti se con-frontati con gli altri ragazzi in difficoltà di apprendimento;molto inferiore risulta, invece, il valore lettura.La m.b.t. della lettura è in correlazione con la m.b.t.dell’udito, non risulta in vece correlata con la m.b.t. della

 vista.

Poiché tutti i canali sono sviluppati, si presume che perincentivare la comprensione della lettura (la lettura mecca-nica è già stata acquisita), si debba procedere ad incentiva-re l’associazione fra suoni e immagini dapprima rappre-sentate visivamente e poi mentali.

SOGGETTO O

Si tratta di un ragazzo in difficoltà di apprendimento.Il test è stato modificato per permettere la valutazione deicanali.La tecnica della lettura non è stata ancora appresa, anche

se è stata introdotta.Il canale più sviluppato è la vista, seguono il tatto e l’udito. L’apprendimento è compromesso dalla scarsa memoria dilavoro.Si presume necessario un potenziamento percettivo chepermetta la ritenzione di materiale mnemonico su cui ope-rare, senza questo anche l’apprendimento della lettura sarà

molto ritardato.

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SOGGETTO P

Per questo soggetto e per i successivi, oltre ad indicare i valori relativi ad ogni via sensoriale e i canali preferenzialidi apprendimento, si elencano alcune caratteristiche dellostile e dell’area di apprendimento preferita. Questo soggetto ha uno stile di apprendimento intuitivo-sintetico-oggettivo cioè apprende facilmente dai testi edall’ascolto, non guarda tanto ai dettagli quanto al tutto, il

suo studio è finalizzato allo scopo, non si disperde.La sua area preferenziale è la verbalizzazione tecnica quin-di si interessa alla teoria delle materieE sa relazionare oralmente e per iscritto in modo efficien-te ed esatto.

SOGGETTO Q

Questo soggetto ha uno stile di apprendimento sensoriale.E’ calato nella pratica, sintetico, non si disperde nei part i-colari ma guarda all’essenziale. E’ equilibrato nell’applicazione cioè il suo impegno è pro-

porzionato, ragionato.La sua area preferita è quella scientifica-sperimentale.

SOGGETTO R

Quello che colpisce è la vasta area di memoria totale ma

anche i valori massimi nella vista e nel tatto.Si tratta di un individuo chiaramente sensoriale, apparen-

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temente potrebbe avere inclinazione artistica legata allamanualità fine, sia grafico-pittorica che manipolatoria.

L’area a cui appartiene è invece l’area scientifico-sperimentale anche se le sue doti sensoriali lo rendonoabile nel disegno tecnico-grafico-espressivo e nella produ-zione manuale di piccoli oggetti.La vasta area di memoria complessiva indica uno stile diapprendimento oltre che sensoriale analitico.La cura del particolare tipica degli analitici tende a disper-

dere gli sforzi ma l’efficienza dei canali sensoriali, in que-sto caso, permette l’apprendimento istintivo dal vissuto.L’area di apprendimento preferenziale è l’area scientifica-operativa ma gli elevati valori a livello visivo e tattile pre-suppongono un’attitudine forte per le attività tecniche emanuali a livello fine : disegno-grafica-pittura-manipolazione.

SOGGETTO S

Questo è un caso di predisposizione all’espressione artisti-ca operativa (manuale) non sufficientemente assecondata.

Dal test sembrano venire alla luce le inclinazioni originaliche si chiarificano nell’adolescenza o al terminedell’adolescenza che sono determinate dallo sviluppo sen-soriale dell’individuo e dal suo schema ormai definitivo. 

 Tale schema pare ritornare nel momento in cui la persona viene sottoposta al test per via di una risposta istintiva chenon può non tenere conto degli adattamenti che sono av-

 venuti in seguito.Per esempio, carenze a livello tattile possono essere com

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pensate attraverso una costante cura e applicazione allapratica manuale.

 Tale apprendimento tuttavia, se non avviene nell’etàdell’infanzia o dell’adolescenza, non modifica in modo de-finitivo lo schema per cui nel momento critico, della pro-

 va, l’individuo tende a reagire in modo istintivo e a rivelarele sue carenze.L’apprendimento tardivo genera sempre almenoun’iniziale insicurezza perché è frutto di razionalità e non

d’istinto. Potenziare una facoltà carente è possibile ma bisogna in-tervenire a livello sensoriale il prima possibile per avererisultati definitivi soddisfacenti.Di rilevante c’è ancora l’area della memoria che indica ca-pacità sintetica.Il valore più alto della vista rispetto al tatto indica chel’espressività potrebbe avvenire tramite la pittura e che lostile espressivo dovrebbe essere essenziale, sintetico perrispondere alle caratteristiche del soggetto.

SOGGETTO T

Si tratta di un soggetto intuitivo con un’area di memoria vasta, vista massima e altre facoltà in perfetto equilibrio.I valori dell’udito, della vista e della lettura sono alti. L’apprendimento oltre che intuitivo è analitico perciò ten-dente alla dispersione dell’obiettiv o da conseguire.L’area di apprendimento preferenziale è quella della verba-

lizzazione tecnica ma l’ottima vista permette al tatto, di v a-lore normale, una buona operatività manuale.

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SOGGETTO U

Si tratta di un soggetto sensoriale con caratteristiche digrande sinteticità, appartiene all’area scientifica. L’area scientifica non riguarda solo le scienze ma anchel’area letteraria quando si interessa della lingua in modocritico e a livello educativo.

SOGGETTO V

Si tratta di un soggetto appartenente all’area matematica. Da notare la prevalenza netta dell’asse VU sull’asse LT. 

SOGGETTO Z

L’area interessata in questo caso è l’area della comunica-zione, dei linguaggi espressivi.E’ un’area sottovalutata dell’esperienza umana soprattuttodall’apprendimento  tradizionale che è più interessato allearee tradizionali del sapere.

Chi vi appartiene è una persona sensibile capace di recepi-re e trasmettere messaggi i propri simili, la sua abilità con-siste proprio nel comunicare.

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SOTTOPOSIZIONE AL TEST

Il test originale è stato modificato per permettere alle 5prove di mantenersi all’interno dei 5’. Questo cambiamento non dovrebbe provocare variazioninei rilievi, permette di ridurre i tempi di somministrazionee di condensare il tutto in cinque minuti.

 Ai ragazzi particolarmente in difficoltà è stato sommini-

strato un test ridotto ad alcuni è stato ridotto o tolto il cal-colo.Una certa emotività può operare uno spostamento di valo-ri da lettura e tatto verso vista e udito.Questo però fa parte comunque delle caratteristiche delsoggetto infatti la memoria, soprattutto quella a brevetermine, è un carattere prevalentemente istintivo e si inte-ressa proprio delle reazioni immediate quindi non mediatedalla razionalità.Gli apprendimenti dell’età adulta, gli adattamenti alle ri-chieste ambientali, non alterano significativamente questoschema che si fissa probabilmente al terminedell’adolescenza, rimane costante nell’età adulta e poi de-

cresce col termine dell’attività lavorativa e l’età. L’accrescimento dello schema nell’adolescenza può ancheessere osservato come scarto L*T/V -U, considerando ilprocedere verso lo 0 dei valori negativi.Non è stato dato particolare rilievo al tempo finale :il sog-getto scrive di getto e poi si ferma, difficilmente ricorderàqualcos’altro, a volte un elemento a brevissima distanza

che può essere incluso ma non di più.

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E’ utile avere tutto pronto e a portata di mano, compresi ifogliettini su cui verranno scritti gli esiti delle prove, per

non interferire troppo sui tempi del test.E’ meglio non ripetere oggetti simili all’interno del gruppoO anche in gruppi diversi per non creare confusione.Qualsiasi tipo di schema è apprezzabile, non esistono mi-gliori o peggiori anzi, le differenze e le peculiarità persona-li che sono rintracciabili nel test sono quelle che rendonointeressante ogni persona.

Dal test emergono caratteristiche di cui il soggetto è a co-noscenza ma in modo inconsapevole.Prenderne coscienza significa appropriarsi di un tesoroforse sepolto e sfruttarlo per la propria realizzazione.La definizione della propria area di propensione è impor-tante per conoscere la propria forza, la natura preferen-ziale del proprio apprendimento, il campo di espressionepiù alta, quindi l’utilità del test spazia dagli interessi delsoggetto per acquistare consapevolezza della propria iden-tità a livello di apprendimento e per il suo orientamentonegli studi e nella professionalità, all’insegnamento eall’individuazione dei soggetti in difficoltà e al loro recupe-ro.

Nelle pagine successive riporto un esempio di come il testpuò essere svolto.E’ ispirato, naturalmente al test originale riportato in “ Pensiero, memoria, apprendimento” di F.Vester-

edizioni Martello  – Giunti-1976 alle pag.148-151 e da luiristampato con l’autorizzazione della casa editrice Gruner& Jahr che l’aveva pubblicato nella rivista Schule. 

E’ stato elaborato dal gruppo di studi di biologia ambien-tale per una serie di articoli che comparivano in questa ri

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 vista.La struttura che propongo ripete quella originale :una pro-

 va per la lettura, una per l’udito, una per la vista, una per iltatto, una per la memoria ottimale.I tempi assegnati ad ogni prova sono leggermente diffe-renti perché ho ridotto il tempo assegnato al calcolo (20’invece che 30’). 

 Al tempo della scrittura del memorizzato non dò grandeimportanza purché sia ridotto, la persona si ferma quando

non ricorda più, a quel punto si può permettere di aggiun-gere una parola se viene ricordata quasi subito.Il modo più pratico per eseguirlo è questo.1)si allestisce un primo foglio, su di esso si scrivono dieciparole facendo attenzione che non ci siano ripetizioni ocomunque oggetti similari (foglio 1-lettura)2)si allestisce un secondo foglio scrivendo altre dieci paro-le (diverse)con le stesse prerogative precedenti (foglio 2-udito)3)si allestisce un terzo foglio, questo serve a noi per scri-

 vere il nome di dieci oggetti che non abbiano similarità fraloro e che abbiamo a disposizione(foglio 3-vista)4)si allestisce un quarto foglio, anche questo serve a noi

per scrivere il nome di dieci oggetti, con le stesse preroga-tive del punto 3 e diversi da essi :devono essere ricono-sciuti facilmente al tatto (foglio 4-tatto)5)si allestisce un quinto foglio con oggetti diversi dai pre-cedenti, con le stesse prerogative per la memoria ottima-le(foglio 5-ottimale)6)si raccolgono gli oggetti dei fogli 3-4-5 in tre sacchetti

differenti segnando in ognuno il nome della prova perrenderli riconoscibili (vista-tatto-ottimale)

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7)si allestisce un sesto foglio con dei semplici calcoli, una ventina, da somministrare fra una prova e l’altra al sogget-

to che li deve risolvere rispondendo oralmente8)si comincia il test

 TEST PER LA MEMORIA A BREVE TERMINE

DESCRIZIONE :

1)si presenta al soggetto il foglio 1(lettura)e gli si dà untempo di 20’’ per memorizzare i nomi scritti, si ritira il f o-glio e si procede al calcolo per altri 20’’. 

 Trascorsi i venti secondi, si dà al soggetto un foglio indica-to con “prova lettura” su cui il soggetto scrive ciò che ri-corda.NOTA-in situazioni non ufficiali e con adulti, invece chechiedere al soggetto i risultati dei calcoli, si può fornire alsoggetto il foglio che li contiene chiedendogli di risolverlimentalmente. Il risultato non varia.2)si leggono al soggetto le parole del foglio 2 a distanza didue secondi ognuna; al termine si procede al calcolo per

altri 20’’ infine si fornisce al soggetto un foglio indicatocome “prova udito” su cui scrive ciò che ricorda. 94

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3)si prepara il sacchetto per la prova “vista” e si estragg o-no i dieci oggetti alla distanza di 2’’ uno dall’altro, ponen-

doli sul tavolo davanti al soggetto che li può osservare. Al termine, si rimettono gli oggetti nel sacchetto e si pro-cede nuovamente con 20’’ di calcolo, infine si presenta ilfoglio indicato come “prova vista” su cui il soggetto scriveciò che ricorda.4)si prepara il sacchetto per la prova “tatto” e all’individuoche deve tenere gli occhi chiusi si mette nella mano un

oggetto ogni 2’’ dopo di che glielo si fa posare.  Al termine si mettono gli oggetti nel sacchetto e ancora20’’ di calcolo. Si presenta il foglio “prova tatto” su cui vengono segnatidal soggetto gli oggetti ricordati.5)si procede nello stesso modo col sacchetto “ottimale”tranne che per questa prova vanno somministrati tutti glistimoli :si estrae l’oggetto dal sacchetto, lo si nomina, lo simette nella mano del soggetto a occhi aperti che legge ilnome dell’oggetto sul foglio 5. 

 Al termine 20’’ di calcolo ; dopo si presenta un foglio se-gnalato come “prova ottimale” su cui il soggetto segna glioggetti ricordati.

 A questo punto si controlla l’esattezza e il numero delleparole contenute in ogni foglio “prova” e si scrivono i ri-sultati di ognuna che vengono usati anche per costruire ilgrafico.Nelle pagine successive riporto un esempio dei fogli 1-2-

3-4-5-6 ma la loro forma può cambiare a seconda deglioggetti che si hanno a disposizione e della propria fantasia.

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 T E S T

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 TEST-FOGLIO 1 –  LETTURA

BOTTIGLIA CASA

MELONE SEDIA

FORCHETTA SCARPA

BICICLETTA PORTA

LUNA SCALA

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 TEST-FOGLIO 2 – UDITO

BUSTA CASTELLO

 ARMADIO BICCHIERE

OCCHIO ARIA

FINESTRA CAVATAPPI

ZANZARA SALE

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 TEST-FOGLIO 3-VISTA

OMBRELLO LIBRO

CUCITRICE PENNA

CHIAVE SCONTRINO

SCATOLA CUCCHIAINO

 ANELLO FOTOGRAFIA

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 TEST-FOGLIO 4-TATTO

CALCOLATRICE SQUADRA

PANNO COLLA

FORBICI GOMMA

 TEMPERINO GRAFFETTA

OROLOGIO PORTAFOGLIO

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 TEST-FOGLIO 5-OTTIMALE

 TAPPO BOLLETTINO

NASTRO ADESIVO LAMPADINA

CD PRESA ELETTRICA

PALLINA SPILLO DA BALIA

ELASTICO MONETA

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 TEST-FOGLIO 6-CALCOLO

3*5= 2+7= 9-6= 4*6=

7*7= 12+9= 19-15= 7*9=

2*8= 16+7= 12-9= 5*4=

5*6= 8+3= 18-7= 9*9=

2*9= 14+5= 12-8= 6*7=

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SINTESI DEI DATI E DEGLI ELEMENTI RICAVA-BILI DAL TEST

Ecco in sintesi che cosa si potrà indicare circa la memoriaa breve termine e le caratteristiche di apprendimento di unsoggetto.

 A)Grafico

Sulla base dei valori ottenuti dal test si costruisce il quadri-latero indicando le caratteristiche essenziali del soggetto ela data della prova.

B)Canali sensoriali

1)valori assoluti relativi ad ogni canale2)valutazione dei valori assoluti in base agli intervalli diconfidenza3)valutazione della memoria ottimale

E’ possibile dare un’interpretazione di questi valori tra-sformandoli in abilità, carenze, propensioni, al di là dellaposizione del soggetto nelle aree di apprendimento prefe-renziale.La memoria ottimale permetterà di dare un giudizio circail comportamento dell’individuo nei confronti della varietàdegli stimoli.

a)la sua memoria a breve termine è accresciuta, diminuita,dalla varietà degli stimoli o rimane invariata

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b)è un individuo che risponde meglio all’apprendimentose pressato o se non pressato.

C)Stile di apprendimento

1)Sensoriale o intuitivo2)Sintetico o analitico3)impegno oggettivo, equilibrato, soggettivo, approfondi-

to e personale, originale e incisivo (questo parametro è an-cora in via di chiarimento)

D)Aree preferenziali di apprendimento

1)si posiziona il soggetto nell’area A o B 2)si posiziona il sogg etto nell’area di apprendimento pre-ferenziale3)si indicano le aree laterali o secondarie.4)si indica l’area più distante dall’area preferita Si può specificare quali siano le caratteristiche diquest’area e delle aree laterali per inquadrare meglio il sog-

getto.

Ultimato il quadro dell’apprendimento del soggetto, il per-corso può continuare se si intende sfruttarne le indicazioniper un insegnamento più rispondente alle sue caratteristi-che individuali.

 Anche solo la considerazione della sua area preferenziale e

delle sue aree collaterali può indurre un gruppo di tre in-segnanti a prendere il ragazzo sotto la propria osservazio

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SCHEMA CON GRIGLIA PER LA PROPOSTA DEL TEST A LIVELLO ESTESO

Proponendo il test a livello più esteso, sarà utile disporredi una griglia che permetta la registrazione dei dati delsoggetto, dei rilievi, dei parametri con relativa valutazioneschematica, pur mantenendo la forma discorsiva che è, a

mio parere, quella più adatta per trasmettere le conoscenzeche si ricavano dal test.La relazione riportata in precedenza per descrivere i sog-getti :P,Q,R,S,T,U,V,Z è di tipo non ufficiale o meglio ,pur contenendo i caratteri essenziali ricavabili dal test, nonli mette abbastanza in rilievo rispetto a quelli più interpre-tativi, li condensa in una forma che può essere valida in unambito più familiare che di ricerca.Lo schema che propongo mantiene il grafico a quadrilate-ro e la relazione descrittiva sulla prima pagina e, sul retro,riporta una griglia con tutte le richieste a cui si deve darerisposta.Il parametro VU-LU ha bisogno ancora di essere chiarito,

risulta strettamente correlato col valore L*T/V  – U, riten-go che sia utile ricavarlo e penso che sia associato con unapproccio istintivo o razionale o affettivo conl’apprendimento. Questa interpretazione è però tutta da valutare perché dinatura strettamente ipotetica.Ciò che è direttamente verificabile è che, nei ragazzi, l’asse

 vista-udito è generalmente minore dell’asse lettura-tatto

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per cui lo scarto assume valori negativi mentre, negli adul-ti, la situazione generalmente si capovolge (vedi tab.DE).

Il fatto dovrebbe coincidere col prevalere nell’adolescentee forse nel bambino di età scolare dello sviluppo dellefunzioni di adattamento (manualità, lettura), seguito poidall’incremento delle funzioni primarie vista-udito checonduce alla situazione di prevalenza di queste ultimenell’adulto. Nella pagina successiva riporto la griglia di cui ho parlato e

quindi il suo utilizzo nell’indagine eseguita sul soggetto P. 

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CONCLUSIONE

Da questa breve indagine che non pretende avere rigorescientifico sono venuti alla luce spunti interessanti e nuoviche meriterebbero di essere approfonditi; alcuni sonofondati su basi certe o quasi, altri su ragionamenti, con-fermati dall’osservazione dei soggetti testati.La memoria breve termine, per la sua facilità di osserva-

zione, si è rivelata, a mio parere, un mezzo insostituibileper indagare l’apprendimento personale. 

 Alcune delle osservazioni riportate nella prima parte dellaricerca sono state (anche se non totalmente) sviluppate,alcune rimangono ancora da considerare e valutare :leprenderò in analisi, una per una, considerando gli sviluppie le conclusioni a cui sono pervenuta.

OSSERVAZIONE 1:l’udito ha riscontrato la media piùbassa di memoria a breve termine anche nei rilievi succes-sivi.Il valore 8 è in effetti un valore fuori dal comune(visto chel’intervallo di confidenza per l’udito è 5…7)non ne ho ri-

scontrato uno superiore.

OSSERVAZIONE 2 :valori alti di m.b.t. indicano in ef-fetti abilità, anche indipendentemente dall’area di appren-dimento in cui il soggetto è inserito, per esempio :un indi-

 viduo che ha alti valori di vista e tatto sarà dotato di abilitàmanuale anche trovandosi in un’area 6 che, di per sé, sa-

rebbe di sola sperimentazione e quindi meno legataall’espressività. 

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Bisogna tener presente però, che i sintetici racchiudono leloro inclinazioni in totali di m.b.t. meno ampi, per es.un

artista dell’area 9 avrà valori inferiori di vista e tatto rispet-to a quelli di un analitico della stessa area, non per questogli sarà inferiore come capacità, avrà probabilmente, mi-nore disposizione per i particolari e più attenzioneall’essenza della sua opera. 

OSSERVAZIONE 3:l’uso del test per individuare le diff i-

coltà di apprendimento rimane il campo più inesploratoper la carenza di osservazioni.Le ricerche effettuate negli ultimi 50 anni sembrano peròconfermare il coinvolgimento dell’udito, soprattutto neicasi di dislessia.

OSSERVAZIONE 4 :in effetti l’area totale di m.b.t crescecon l’età, si arresta probabilmente al terminedell’adolescenza, rimane costante nell’età adulta e infinedecresce probabilmente al termine dell’età lavorativa. L’entità dell’area totale nei bambini è generalmente inf e-riore a ¼ del valore massimo, nei ragazzi tende a raggiun-gere, a completamento dello schema, i valori dell’adulto

che, a seconda dell’analiticità o della sinteticità, variano dameno di 2/4 a meno di ¾ del valore massimo.I valori di m.b.t totale nell’adulto variano generalmente fra25 e 33.Ho considerato sintetici gli individui compresi fra 25 e 28,analitici quelli compresi fra 30 e 33, intermedi quelli cheavevano valore 29.

OSSERVAZIONE 5 : la m.b.t. ottimale varia nella nor-113

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malità da 6 a 7. Valori inferiori indicano insofferenza per la varietà di sti-

moli, superiori apprezzamento della varietà di stimoli.

OSSERVAZIONE 7 :la correlazione udito-tatto ed i suoipossibili usi ha trovato prove in alcune ricerche già effet-tuate.

OSSERVAZIONE 8 : la parte riguardante l’uso delle cor-

relazioni è tutta da verificare come d’altronde la parte ri-guardante l’individuazione e il recupero delle difficoltàtramite il test.

OSSERVAZIONE 9 : il valore L*T/V  – U di cui si parlain questo punto è stato identificato con l’indice di svilup-po dello schema di memoria.Questo indice si accresce nell’infanzia e nell’adolescenzapassando da valori positivi a valori nulli ed eventualmentenegativi identificandosi, ritengo, con un indice di impegnonell’apprendimento che poi si potrà riscontrare nell’adulto. 

OSSERVAZIONE 10 : questa possibilità è reale; è stata

contemplata nell’indagine. Disporre di campioni distinti per età permetterà di posi-zionare un soggetto entro o fuori un determinato gruppo.

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ULTERIORI SVILUPPI :

Schema circolareL’allestimento dello schema circolare, riguardante le areedi apprendimento, credo sia un buon risultato raggiuntodalla ricerca.Inizialmente avevo contemplato l’esistenza di nove aree inuno schema lineare, poi mi sono accorta della necessità di

uno schema circolare, perché gli individui terminali man-cavano di un’area collaterale. Costruendo lo schema circolare mi resi conto che manca-

 va di simmetricità ma non diedi molta importanza alla co-sa.In seguito, dovetti constatare l’esistenza di una nuova areae dovetti modificare il grafico che così divenne perfetta-mente simmetrico, con due aree di equilibrio (massimo eminimo) e la suddivisione in due aree equiestese :una perl’ESPRESSIVITA’ e l’altra per il SAPERE. Già questa indicazione permette una prima classificazionedell’apprendimento soggettivo e una migliore accettazionedelle proprie e altrui carenze visto che, chi appartiene ad

un’area, difficilmente potrà possedere forti abilità nell’altra.la seconda suddivisione è nata, invece, con lo schema, ca-ratterizza l’apprendimento in due settori : il SENSORI A-LE e l’INTUITIVO (lato sinistro e destro dello schema). Le due tendenze, uguali nella zona di equilibrio max, de-crescono l’una procedendo dalla sinistra verso la destradello schema circolare e l’altra dalla destra verso la sinistra,

individuando con l’interazione della loro reciproca gradua-lità le varie aree di apprendimento.

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 AREA 0

La decima area individuata, l’area 0, è un’area che si puòconsiderare nuova per l’istruzione tradizionale :riguarda laconoscenza dei linguaggi espressivi artistici e non, la co-municazione in senso lato.Una materia a sé stante non esiste, almeno nella scuolamedia, viene trattata, ma non sempre, dagli insegnanti dilettere e di educazione artistica.

Penso che, anche nelle scuole superiori, sia affidata allabuona volontà di qualche insegnante che abbia inclinazio-ne per l’argomento, a meno che non si faccia riferimento ascuole più specializzate.E’ chiaro tuttavia, che trascurare un’area di apprendimen-to sarebbe un fatto piuttosto grave :prima di tutto perché,alcune persone che possiedono queste capacità non le ve-drebbero mai riconosciute, valutate e tanto meno coltiva-te, in secondo luogo perché verrebbe misconosciuto,ignorato l’apporto di questi talenti personali, non sfruttati,alla società e l’importanza di questa parte dell’esperienzaumana nella formazione di un qualsiasi individuo, anchenon particolarmente dotato a riguardo.

Se lo schema circolare delle aree di apprendimento è cor-retto, vi si ritrovano generalizzate e sintetizzate le possibi-lità di realizzazione a livello personale e di società in toto,cioè le possibilità che l’individuo ha di agire e  interagirecon gli altri.Dimenticare, tralasciare, ignorare una possibilità di istru-zione sarebbe incomprensione e non accettazione

dell’integralità della persona umana. Penso che questo schema sia utile per la conoscenza di

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queste possibilità :sapere l’esistenza di una cosa mette giànella condizione di poterla usare; conoscere

l’apprendimento, le sue aree e le sue caratteristiche per-mette, almeno, di comprendersi e comprendere meglio glialtri.Credo che i risultati seppure parziali di questa indaginesiano utili :1)a livello individuale: per conoscere le caratteristiche delproprio apprendimento, la propria area preferenziale di

conoscenza e di azione, per affrontare lo studio in modopiù mirato mettendo in primo piano le proprie tre aree diriferimento e in particolar modo quella centrale, per orien-tarsi negli indirizzi di studio e di lavoro.

2)a livello d’insegnamento: per l’apprestamento di inter- venti mirati a livello collettivo e individuale, perl’individuazione precoce delle difficoltà e il loro recupero,per la considerazione globale di tutte le aree di apprendi-mento.

Si tratta ora di verificare sul campo se ciò che è stato os-servato, in numero ridotto, sia effettivamente estensibile

alla generalità.Il test, come ho detto, è risultato piacevole anche perché iltempo necessario per eseguirlo è limitato.Rivela una struttura originaria che risale all’adolescenzaperché la m.b.t. è di natura istintiva, non legata alla razio-nalità, quindi, chi si sottopone al test reagisce rivelandonon il cammino di apprendimento che ha effettuato ri-

guardo alla sensorialità ma ciò che era originariamente,non avendo tempo di pensare, organizzare, valutare.

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Per fare un paragone, è come firmare qualcosa di getto odire il proprio nome e cognome a chi ce lo chiede: inten-

zionalmente potremmo firmare in modo differente o darefalse generalità ma la risposta istintiva non può essere, inquesti casi, che una sola, lo stesso avviene per questo test.Credo che sia un’arma importante per la conoscenza di sestessi, anche se riferita al solo apprendimento e sia altret-tanto importante per la conoscenza e l’accettazione deglialtri.

Ho notato che in alcuni casi persone si sono indirizzate suaree diverse da quelle preferenziali nella loro professione,dimenticando le proprie abilità innate, il che secondo me èun gran peccato.Fare ciò per cui si è nati significa diventare se stessi, con-ferisce libertà, bellezza alla persona, la priva delle sue chiu-sure, la rende disponibile agli altri.

 Vorrei che questa indagine, senza avere grandi pretese,permettesse di fare un passo in più su questa strada.

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NOTA INTRODUTTIVA

Questa è l’ultima parte della ricerca, vi ho affrontato temiche, inizialmente, non sono riuscita a sviluppare e hannorichiesto ragionamento e tempi aggiuntivi.

 Alcuni argomenti, invece, sono nati conseguentemente,per meglio chiarire, per desiderio di completezza maggioredella trattazione o perché scoprivo cose nuove man mano

che procedevo.La ricerca è nata come desiderio di osservare i risultati diun test che indagava la sensorialità umana come memoriaa breve termine ma ha assunto, via via un carattere com-pletamente diverso da quello di partenza, entrando in me-rito a temi di carattere molto generale e proponendo at-traverso lo studio della sensorialità che è studiodell’apprendimento, risposte nuove a domande che moltisi pongono da anni.Le registrazioni e i parametri che si ricavano costituiscono,infatti, un quadro abbastanza completo dell’apprendimen-to individuale che da molti viene definito :stile cognitivo.Molte teorie sono state formulate allo scopo di classificare

l’essere umano nel suo apprendere, nessuna però è mairiuscita né a trovare la causa di tali differenze, né a pro-porre qualcosa di univoco e generalmente applicabile checorrispondesse a una specie di sistema di misura.Il metodo che qui si propone potrebbe esserlo perché siserve di valori misurabili naturalmente graduati che per-mettono una verifica oggettiva, non di osservazioni e valu-

tazioni per quanto efficienti e approfondite.La risposta alla questione degli stili cognitivi, dunque, po

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trebbe essere questa, un sistema che parta dalla considera-zione della fisiologia elementare dell’ apprendimento :sen-

sorialità e aree cerebrali relative a cui fa riferimento lamemorizzazione.Questo campo della conoscenza che si è aperto è, a mioparere, vastissimo sia nelle implicazioni immediate chenelle applicazioni, credo che valga senz’altro la pena di in-dagarlo più estesamente e accuratamente.

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PARAMETRO VU-LT E MOTIVAZIONE ALL’APPRENDIMENTO 

Questo parametro riguarda la differenza tra i due assi delgrafico verticale e orizzontale che, come ho detto in pre-cedenza, sono un po’ l’indice del prevalere nella personadell’istintività e della razionalità nella motivazioneall’apprendimento. 

 Vista e udito sono facoltà presenti in tutti gli animali e

presiedono alla conoscenza immediata e alla difesa, perciòtipicamente istintive, lettura e tatto si sono differenziatenell’uomo secondariamente alla sua razionalità e lo metto-no in grado di apprendere, l’una, per un fine non estem-poraneo ma protratto nel tempo, al di là della presenza delfattore scatenante l’apprendimento e, nel caso del tatto,permettono di esplorare l’ambiente in modo ravvicinato,instaurando con esso un rapporto affettivo e funzionale,finalizzato non solo alla conoscenza ma ancheall’adattamento e alla modificazione dello stesso. Gli scarti riscontrabili fra le misure dei due assi potrebbe-ro dunque essere un indice della prevalenza dell’istintivitào della razionalità nell’apprendimento soggettivo e aggiun-

gerei anche dell’affettività visto che, questa, può essereconsiderata nello sviluppo umano il proseguiodell’istintività e il preambolo della razionalità. 

 A mio parere questi tre indirizzi, queste tre motivazioniall’apprendimento si susseguono nell’evoluzione umanache è dapprima prevalentemente istintiva, poi affettiva, einfine razionale, partendo dalla nascita per arrivare

all’adolescenza e conquistare tutte e tre queste modalità informa completa, a livello individuale, assume però come

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distintivo un carattere che risulta predominante.Ciò che penso è che l’accrescimento dello schema senso-

riale comporti, dapprima, un incremento prevalente di vi-sta e udito (facoltà istintive)poi, nell’età prescolare e scola-re, di tatto e lettura e infine nella preadolescenza e adole-scenza, un ulteriore incremento di vista e udito.Ciò conduce alla prevalenza netta di questi due canali ab-binati nell’adulto mentre, fino all’adolescenza l’asse tatto-lettura è predominante (vedi grafici pag.131).

Lo scarto a cui si perviene dovrebbe essere rivelatore delmotore principale dell’apprendimento: l’istinto, la raziona-lità, l’affettività. L’istinto è la spinta all’apprendimento inconscio dei bam-bini, quello naturale, l’affettività è una motivazione chenasce in seguito, a causa dei legami con le persone e le co-se e proviene dalla necessità di essere amati, la razionalità èlegata a fini affettivi più protratti nel tempo e a necessità,fini utilitaristici, che trascendono l’istinto naturale alla co-noscenza.Mentre il primo tipo di apprendimento è immediato glialtri due sono voluti, cercati.Ogni persona a seconda dello scarto VU-LT raggiunto è

caratterizzata da determinate motivazioni nel suo appren-dimento riferibili a una certa età dello sviluppo umano:primario, secondario e terziario (istintivo, affettivo, razio-nale).Rappresento qui sotto l’evoluzione del parametro VU-LT,osservabile nella generalità dei casi, il valore inferiore cheho osservato è -4 ,il maggiore +4*; ogni persona percorre

questo cammino a partire dall’infanzia, io ho potuto os-servare i valori di questo parametro soltanto in età supe-

136*l’estensione del campione ha permesso di osservare un valore +7 

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riori agli 11 anni, nell’adolescenza i valori dello scarto so-no solo negativi (da -4 a -1) mentre, negli adulti, i valori

sono quasi totalmente positivi o comunque, se negativi,molto vicini allo 0 (da -1 a +4) (vedi anche grafici dipag.131).Suppongo perciò che nell’età  adulta prevalgano i valoripositivi e quindi che, terminato l’accrescimento delloschema, le scelte predominanti siano per motivazioni ditipo razionale all’apprendimento (di tipo funzionale)e

istintive (di tipo naturale, non condizionato dal successo,dal lavoro…). La situazione di equilibrio(valori intorno allo 0)sarebbe uncompromesso fra le tre tendenze in conflitto e indiche-rebbe propensione nel calibrare i propri sforzi, nel pro-grammare le proprie attività senza strafare, senza farsi tra-sportare né da fini utilitaristici, né dal desiderio di cono-scenza fine a se stesso.Ecco un’interpretazione dell’evoluzione del parametro

 VU-LT e dei singoli valori.

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 VU-LT=-4 Apprendimento motivato dall’affettività, desiderio di ren-

dersi utili, di gratificare le persone care.

 VU-LT=-3 Apprendimento di tipo affettivo motivato dal prodotto,desiderio di efficienza, amore per l’opera, per il lavoro. 

 VU-LT=-2

 Apprendimento di tipo affettivo, motivato dal desiderio diattenzione e di unicità, ricerca dell’orig inalità, del persona-le.

 VU-LT=-1 Apprendimento di tipo razionale, motivato dal desideriodi conoscenza finalizzato alla persona stessa.

 VU-LT=0 Apprendimento di tipo razionale finalizzato alla cono-scenza pura, è una posizione di equilibrio perfetto fra letre tendenze.

 VU-LT=1 Apprendimento di tipo razionale motivato da fini esternial soggetto, generali

 VU-LT=2 Apprendimento di tipo istintivo, il soggetto è spinto allaconoscenza dal bisogno naturale di affermare la propria

personalità.

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 VU-LT=3 Apprendimento di tipo istintivo volto al raggiungimento

dell’armonia, della completezza. 

 VU-LT=4 Apprendimento di tipo istintivo che mira al miglioramen-to, all’accrescimento personale attraverso la conoscenza,l’adattamento e la modifica dell’ambiente. 

Nella pagina successiva il grafico lineare viene tradotto incircolare.Si possono notare le tre suddivisioni delle motivazioniall’apprendimento :istinto, razionalità, affettività che van-no a costituire un continuo circolare percorsodall’individuo nel corso della vita. La zona VU-LT=0 precedente a VU-LT=-4 indica unafase non osservabile perché la memoria non ha ancora as-sunto valori rilevabili e la lettura non è ancora stata appre-sa, tutto il resto della struttura è stato ricavato dai riscontridel campione.

 Alla fine dell’adolescenza ogni persona si sistema in unodei valori precedentemente considerati e ne mantiene le

caratteristiche.Nel grafico circolare successivo viene rappresentato que-sto percorso che comincia probabilmente conl’istintività(zona 0 colore arancione), continua conl’affettività e poi con la razionalità; ogni individuo ad ac-crescimento ultimato si sistema in uno di questi nove pun-ti determinando il carattere motivazionale del suo appren-

dimento

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Ogni valore numerico indicato nel modello circolare dimotivazione all’apprendimento corrisponde al valore delparametro VU-LT in precedenza descritto.Presumo che ogni persona percorra questo schema circo-lare partendo dall’istintività dell’apprendimento, conti-

nuando con l’affettività e la razionalità e di qui possa pro-cedere ancora per l’istintività. Poiché finora non ho ancora potuto osservarel’accrescimento dello schema sensoriale in continuo possosolo affermare che, dati i valori negativi del parametro neiragazzi e quelli prevalentemente positivi negli adulti, sipossa presumere che fra l’adolescenza e l’età adulta l’asse

 vista udito abbia un accrescimento prevalente rispetto a140

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quello lettura-tatto conducendo l’individuo verso motiv azioni di tipo soprattutto razionale e istintivo

all’apprendimento. 

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PARAMETRO L*T/V  – U E CARATTEREDELL’IMPEGNO NELL’APPRENDIMENTO 

Il parametro in questione, come ho detto, può essere con-siderato come un indice dell’accrescimento dello schema eanche come rivelatore dell’impegno che il soggetto pro-fonde nell’apprendimento. I valori che ho trovato variano da *-2,66 a +4, sono pre-

 valentemente negativi, nulli o negativi vicino allo 0 negliadulti, mentre negli adolescenti sono positivi.Il parametro è strettamente correlato con quello VU-LT.Generalmente a valori negativi alti corrisponde una moti-

 vazione istintiva all’apprendimento, a valori centrali unamotivazione razionale, a valori nettamente positivi unamotivazione affettiva.Le motivazioni istintive sono quelle, dunque, che condu-cono a uno sviluppo dello schema più incisivo rispetto allapartenza e questo potrebbe voler dire che il soggetto hainfluito fin dall’infanzia sullo sviluppo del suo schema(aldi là dei valori assoluti di memoria totale)esercitando lapropria memoria per arrivare alla conoscenza.

Il valore di questo parametro, quindi, non è tanto un indi-ce del livello che la persona ha raggiuntonell’apprendimento ma della forza del suo impegno, dellavoro che è disposta a spendere per raggiungere i propriobiettivi in questo campo, al di là dei risultati a cui effetti-

 vamente può pervenire.Esistono anche persone dove la motivazione istintiva vie-

ne frenata da un impegno di tipo razionale, in questo casoprobabilmente si crea conflitto fra il desiderio naturale

142*nell’ultimo campione -4

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di apprendere e fini utilitaristici, legati a interessi soggettividi varia natura.

Ecco un’interpretazione dei livelli d’impegno corrispon-denti ai valori del parametro L*T/V  – U che ho qui ordi-nati su una retta rappresentativa anche dell’accrescimentodello schema sensoriale.

 Ai valori negativi inferiori a -1 si può generalmente asso-ciare un impegno di carattere istintivo.

 Ai valori da +2 a +4 si può associare generalmente un im-pegno di carattere affettivo.

 Ai valori da +1 a -1si può generalmente associare un im-pegno di carattere razionale.

Un possibile abbinamento di definizione per esteso dei li- velli di impegno può essere questo :

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L*T/V – U=(+4; -2)Impegno controllato dall’affettività, dall’emotività. 

L*T/V – U=+1Impegno di tipo razionale a carattere oggettivo cioè gene-rato dalla necessità, mirato al raggiungimento di uno sco-po

L*T/V – U=0

Impegno di tipo razionale, corrispondente a un impegnoequilibrato, programmato.

L*T/V – U=-1Impegno di tipo razionale a carattere soggettivo cioè gesti-to da interessi di tipo personale

L*T/V – U=-2Impegno di tipo istintivo con caratteristiche di incisività eoriginalità

Con l’estensione del campione: 

L*T/V – U=-4Impegno di tipo istintivo tendente all’artistico 

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COSTRUZIONE DELLO SCHEMA DI PROPEN-SIONE PER AREE E SUA GIUSTIFICAZIONE

Lo schema è partito dall’osservazione di una tabella in cuicomparivano differenze fra VT e LU, le differenze eranonumeri interi dall’1 al 9 : 1-2-3-5-6-7-8-9 mancava solo il4.

 Avevo a disposizione alcune caratteristiche importanti del-

le persone esaminate :

H (VT-LU=9)-dipingevaD (VT-LU=7)-insegnava ed.tecnicaM (VT-LU=6)-dimostrava un’evidente criticità e praticità 

 A e G (VT-LU=5)-non avevano particolari inclinazioni esi destreggiavano facilmente fra teoria e praticaIl soggetto A (VT-LU=5) riusciva bene in egual modo inmatematica e italianoIl ragazzo C (VT-LU=8) aveva forte inclinazione perl’educazione artistica ma l’ho verificato solo in seguito.

In pratica avevo dal 5 al 9 un aumento della manualitàoperativa.Lo scarto 5 era al centro di una serie che andava dall’1 al9.Dalla parte opposta al 5 doveva esserci la teoria, personeche comunque avevano più difficoltà con la pratica e lamanualità.

Dopo aver sistemato la gradualità dell’area operativa, hosistemato per analogia la gradualità dell’area teorica. 

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Ho denominato area matematica quella più vicina al 5 esolo più tardi ho trovato conferma (i tests sono indicati

con lettere che forniscono anche l’ordine di effettuazione) Il principio è che le aree più vicine al 5 sono pensanti,meno esecutive, le seconde sono tecniche, esecutive, leterze espressive, le quarte artistiche, in una gradualità cre-scente di aumento di operatività e allontanamento dallariflessione verso un’esecutività dapprima regolata dal pen-siero e via via più libera, istintiva.

Ci può essere un musicista cieco.Ci può essere un pittore sordo.

 Andando verso la musica si rende meno necessaria la vistae più necessario l’udito 

 Andando verso la pittura si rende più necessaria la vista emeno l’udito. E’ la differenza fra VT e LU che dà le varie aree, lo scartodi energia fra questi due complessi.

 V e T permettono una manualità efficiente, la mano seguele indicazioni della vista.L e U permettono un’espressione a livello verbale efficien-

te, la simbolizzazione, la logica.

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In prevalenza di L e U ha grande importanza la parte delcervello che presiede alla parola, al linguaggio.

Un politico difficilmente si potrà trovare nell’area senso-riale.Un tecnico difficilmente si potrà trovare nell’area intuitiva. In pratica, quindi, i livelli di sensorialità e di intuizione sirisolvono con la reciproca interazione delle due aree cere-brali adibite alla manualità e al linguaggio.In ultimo ho aggiunto allo schema l’area 0. 

Il diverso sviluppo di queste due aree porta alle diversepropensioni e al loro interagire.Quando la differenza fra VT e LU è 5 si ha un equilibriofunzionale fra la manualità e la teoria per fini orientati allaconoscenza e all’elaborazione mentale, quando la differen-za è nulla manualità e linguaggio si equilibrano realmente(VT-LU=0) per fini non legati alla pratica e alla teoria nel-la conoscenza della realtà ma per rappresentarla diretta-mente in forma espressiva essenziale al di làdell’elaborazione mentale. Quindi il primo equilibrio presiede a una conoscenza indi-retta, elaborata della realtà ambientale, il secondo ad unaconoscenza immediata.

In definitiva : VT= MANUALITA’ LU= LINGUAGGIO

 VERSO L’EQUILIBRIO MINIMO ELABO-RAZIONE MENTALE

 VERSO L’EQUILIBRIO MASSIMO RAPPR E-

SENTAZIONE DIRETTA

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La creatività si può avere in entrambi gli ambiti nel mo-mento in cui ci si allontana dagli schemi mentali preceden-

temente accettati e il materiale a disposizione diventa ilpresupposto per qualcosa che dà come risultato un ele-mento nuovo, non ripetitivo.Si tratta però sempre di un allontanamento dalla realtà di-rettamente percepibile, di un evento inusuale.Con l’individuo A ho ipotizzato, visto un’ eguale abilità initaliano e matematica che si trovasse al centro fra queste

due propensioni poi però ho pensato che dal 5 in poi cifossero dosi crescenti di manualità partendo dalla speri-mentazione, continuando via via con un uso della manosempre più specifico.Dalla parte opposta del 5 sistemai perciò il contrario dellamanualità ossia la teoria come numero, parola, suono inpratica il linguaggio nelle sue varie forme.Ne risultò che l’italiano avrebbe dovuto trovarsi nelle aree1-2-3 (verbalizzazione).

 A questo punto però l’individuo A essendo abile sia inmatematica che in italiano rimaneva un po’ decentrato. Più tardi però ho riscontrato che gli insegnanti di lettereappartengono facilmente all’area 6 denominata scienze,

pur non amando molto la matematica e neanche quelleche vengono classificate normalmente scienze (matemati-che, chimiche, fisiche, naturali)

 A questo punto l’ipotesi iniziale che avevo abbandonatoper il momento cioè che A si trovasse al centro fra la ma-tematica e l’italiano veniva confermata. L’area 6 perciò viene a coincidere con qualcosa di più

esteso identificabile con la criticità, con la ricerca, col de-148

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siderio di applicare e verificare nella esperienza, un pensie-ro quindi più pratico di quello che si trova nell’area 4,più

 vincolato alla realtà percepibile.L’area 4 si può considerare perciò come la verifica logicadel pensiero nella realtà (…è giusto per ipotesi)e l’area 6come la verifica empirica del pensiero nella realtà (…ègiusto per sperimentazione).L’ipotesi di schema per aree di propensione con le suenove possibilità (successivamente dieci) si è basata, in pra-

tica, sull’osservazione di 10 individui, solo per 5 di essiconoscevo alcune caratteristiche importanti (A,D,E,G,H).Lo schema che ho ricavato come ipotesi da verificare de-finiva sinteticamente la natura delle aree che supponevoesistenti in base a una gradualità dapprima individuata nel-la manualità e poi trasferita al linguaggio.Di alcune di queste aree mancavano esponenti es. area 8perché non conoscevo inclinazione per area artistica delsoggetto C e area 4 di cui ho trovato rappresentante moltopiù tardi.In totale l’ipotesi di schema lineare basata su 5 individui èstata verificata in positivo su altri 14 soggetti testati suc-cessivamente dei quali ha confermato le inclinazioni trami-

te lavoro effettivamente svolto o attraverso forte inclina-zione non assecondata.Giustificato il modello di schema per aree di propensionesul piano teorico, dal punto di vista della verifica oggettivapenso sia altrettanto accettabile, ecco i motivi :

1)lo schema è stato definito con le sue aree sulla base di 5

soggetti di cui conoscevo le principali caratteristiche diapprendimento A,D,E;G,H

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2)dell’area 4 non avevo alcun esponente 3)le aree 1-2-3-4-(6)-8 sono state definite per colmare vuo-

ti nell’area della manualità (6-8) e per analogia nell’area dellinguaggio seguendo la stessa gradualità.4)ne è risultata un’ipotesi di schema che pur basandosi su5 elementi iniziali delle aree 5-7-9 è stata confermata nellasua esattezza da 14 soggetti testati successivamente5)a mio parere il verificarsi di così numerose coincidenzecome quelle riportate nella verifica del riquadro di pag.153

è già ,di per sé, una conferma della validità dello schema, èmolto difficile che tali combinazioni si verifichino per ca-sualità.6)altra prova a favore l’area 4 è stata definita senza averealcun esponente a disposizione come “area matematica”,l’area 8 è stata definita come manuale espressiva senza co-noscere le caratteristiche del soggetto C.In seguito due elementi, V e J, aventi preferenze legateall’area matematica, sono risultati appartenenti all’area 4 eC è risultato appartenendo all’area 8 avere preferenze dinatura espressiva.Supponiamo che la misurazione di VT-LU dia risultati ca-suali, comunque non abbinati alle preferenze precedente-

mente proposte nello schema.Quale sarebbe la probabilità di un evento (4-4-8) testando3 soggetti nel caso che il fatto fosse dovuto solo alla ca-sualità?In pratica ci troveremmo a considerare la probabilità di unevento pari all’estrazione di un terno da un sacchetto con10 numeri in cui ogni volta viene reinserita la pallina

estratta :p(4-4-8)=p(4)*p(4)*p(8)=1/10*1/10*1/10=1/1000

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Per maggiore chiarezza : 

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10 prima estrazione

p(4)=1/10 4(4;1)(4;2)(4;3)(4;4)(4;5)(4;6)(4;7)(4;8)(4;9)(4;10 secondaestrazione

p(4;4)=1/10*1/10=1/100

(4;4;1)(4;4;2)(4;4;3)(4;4;4)(4;4;5)(4;4,6)(4;4;7)(4;4;8)(4;4;9)(4;4;10)

p(4;4;8)=1/10*1/10*1/10=1/1000

Una probabilità così bassa esclude, a mio parere, che i ri-sultati dei test per gli individui V-J-C possano essere ca-suali cioè che la preferenza per la matematica dei primidue e per l’espressività manuale del terzo non dipendanodal parametro VT-LU che è risultato aver valore 4 per V e

 J e 8 per C

Nota- l’estensione del campione è avvenuta in modo molto di-lazionato nel tempo perché il test non è stato proposto sistema-ticamente ma in modo occasionale, quando scrissi questo para-grafo ero arrivata al soggetto k e desideravo avere una confermasemplice circa l’efficienza dello schema per aree anche dal pun-to di vista matematico.

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ESTENSIONE DEL TEST A UN CAMPIONE PIU’ AMPIO E RIESAME DELLE TABELLE

Ho esteso il test a un campione più ampio di adulti, variocome età.

 Anche qui la casualità del campionamento ha fornito unquadro globale del comportamento dello schema sensoria-le.

Ho suddiviso il campione in 4 fasce principali ma solo duesono abbastanza ricche di elementi da permettere calcoliche possano risultare attendibili :

FASCIA 1-RAGAZZI DI 11-12 ANNIFASCIA 2-RAGAZZI DI 15 ANNIFASCIA 3-ADULTI DI 17-50 ANNIFASCIA 4-ADULTI DI 51-63 ANNIFASCIA 5-ADULTI DAI 64 ANNI IN POI

Le fasce più ricche di elementi sono la fascia 3 e 4 rispetti- vamente di 17 e 18 soggetti.Su tali fasce ho calcolato, per ogni canale :media, devia-zione standard, confidenza e intervallo di confidenza e horicavato conclusioni interessantissime sia di natura ogget-tiva che ipotetica per generalizzazione.Cominciamo a considerare le tabelle in se stesse, quelleche si riferiscono alle fasce 17-50 e 51-63.

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 Tabella adulti fascia 17-50 anni

Ho utilizzato questa fascia perché, ad una considerazioneattenta dei risultati, mi è sembrato che ,fra queste età, nonci fosse una significativa variazione dei valori riscontratimentre essi subivano alterazioni abbastanza importantisuperati i 50 anniRispetto al campione adulti precedentemente considerato,le medie non variano considerevolmente, gli intervalli di

confidenza neppure, tranne per il fatto che, per vista e tat-to, si perde un valore intermedio, viene a mancare cioè il

 valore 8 considerato normale nella vista e il valore 9 con-siderato alto nel tatto.Si può dire dunque che per vista e tatto c’è, in definit iva,una minore variazione nei valori registrati

INTERVALLI DI CONFIDENZA

LETTURA 5-7UDITO 5-7

 VISTA 9-10 TATTO 7-8OTTIMALE 6-7

La memoria media totale della fascia è 28,4

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 Tabella adulti fascia 51-63

Dall’osservazione delle medie si riscontra un calo piutto-sto regolare di un’unità relativamente ad ogni canale :

Fascia 17-50 Fascia 51-63

Lettura 6 4,8

Udito 6 5 Vista 9,1 8 Tatto 7,4 6,5Ottimale 6,4 6,8

La memoria totale della fascia è 24,3

INTERVALLI DI CONFIDENZA (FASCIA 51-63)

LETTURA 4-5UDITO 4-6

 VISTA 7-9 TATTO 6-8OTTIMALE 6-7

Qui manca il valore intermedio per la lettura, il che sta asignificare che la sua variazione nei soggetti è meno ampia,i rilievi sono più concentrati.

Un aumento lieve si riscontra solo a livello del valore me

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moria ottimale.La memoria media totale, come ho detto, cala di 4 unità

passando da 28,4 a 24,3.Ciò che si può immediatamente ipotizzare è che fra i 50 e i63 anni si verifichi uno scatto negativo di memoria totalecorrispondente a 4 unità, una per canale.Lo schema sensoriale dovrebbe quindi ridursi come di-mensioni, pur mantenendo le sue caratteristiche essenziali:area preferenziale, motivazione e impegno.

L’evoluzione dello schema, dunque, consiste di una cresci-ta della memoria totale fino ai 17 anni circa, età in cui di-

 venta definitivo, si mantiene costante fino a 50 anni circa,età in cui comincia una regressione che conduce tutti ver-so la sinteticità e verso i valori e i parametri già assuntinell’adolescenza e nell’infanzia. Ciò che ho ipotizzato osservando gli altri tests apparte-nenti a fasce diverse è che, abbastanza verosimilmente, siabbia, ogni 10 anni circa, a partire dai 50, uno scatto diuna unità per canale con perdita di 4 unità di M.T.Prima dei 17 anni, osservando la media dei canali e laM.T., si può presumere uno scatto positivo di 4 unità diM.T., un’unità per canale, ogni 3 anni. 

Dovrebbe esserci un’età, forse intorno agli 8-11 anni, incui lo schema non ancora completo avrebbe già acquisito,tuttavia, caratteristiche definitive per i parametri fonda-mentali e, a partire da allora comincerebbe un accresci-mento regolare, ogni 3 anni la M.T. aumenterebbe diun’unità per canale fino ai 17 anni circa. Raggiunto il valore massimo di M.T. lo schema non subi-

rebbe più alcuna variazione fino ai 50 anni e costituirebbe

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per l’individuo una specie di imprinting sensoriale chel’esperienza non può modificare, in fondo un ricordo in-

delebile della propria adolescenza, riguardo all’approcciocol mondo : preferenze sensoriali o al contrario difficoltà,inclinazioni, spinta all’apprendimento, modalitàd’impegno, attenzione al particolare o al globale. La scelta di una professione effettuata per motivi razionalie non per effettiva inclinazione potrebbe anche comporta-re una sensazione di inadeguatezza istintiva iniziale, mes-

saggio che può essere raccolto da una persona attenta eche può spingerla a cambiare la propria attività in età piùmatura, riscoprendo le proprie preferenze adolescenziali.Queste le osservazioni e conclusioni più immediate che sipossono ricavare dalla considerazione delle tabelle.Medie relative a fasce contenenti un numero esiguo dielementi, unitamente a quelle più rappresentative delle duefasce principali, mi hanno condotto ad elaborare un ipote-tico schema di evoluzione della sensorialità che riporto apag.184 e che è frutto, anche, di osservazioni relative allamotivazione all’apprendimento nei soggetti testati. 

SINTETICITA’ E ANALITICITA’ 

E’ chiaro che il valore del parametro sinteticità-analiticità, viste le conclusioni a cui si è qui pervenuti, può essereconsiderato riferito alla fascia di appartenenza

dell’individuo o rispetto alla fascia 3(17-50 anni) che può157

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essere presa come termine di paragone.In questo caso il valore intermedio di M.T. è 28, quindi gli

individui al di sotto di questo valore possono essere con-siderati sintetici e quelli con valori superiori analitici.Se invece il termine di riferimento è la fascia bisogneràconsiderare il suo valore medio di M.T. e considerare sin-tetici gli individui che hanno valore di M.T. inferiore eanalitici quelli che invece lo superano.

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 VERIFICA SUL NUOVO CAMPIONE DEL MO-DELLO DI PROPENSIONE PER AREE

Il modello di propensione per aree dovrebbe ora esserenella sua forma definitiva, i tests che si sono aggiunti han-no permesso di verificare oggettivamente che quanto pre-cedentemente ipotizzato, sulla base di deduzioni di tipologico-matematico, corrisponde a realtà.

Le scelte riguardanti gli studi e le attività dei soggetti testa-ti rispondono ai requisiti precedentemente fissati per learee di appartenenza.Nel paragrafo sulla costruzione del modello ho chiaritoquali fossero le caratteristiche essenziali delle aree e qui leriporto partendo dall’area 5 e procedendo a destra e sini-stra di essa.

 AREA 5

E’ un’area di equilibrio fra sensorialità e intuizione orienta-ta però alla concettualizzazione, all’elaborazione delle co-noscenze, al sapere, gli individui che vi appartengono

amano l’apprendimento in se stesso, non hanno particolariinclinazioni, possiedono abilità teoriche e pratiche in egualmisura.

 AREE 4-6

Sono aree pensanti quindi le meno operative, la prima in-

tuitiva-teorica, la seconda sensoriale-pratica.Chi vi appartiene è portato al ragionamento di tipo logico-

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teorico(area 4) o di tipo più concreto, sperimentale-pratico(area 6).

In altra occasione dissi che un appartenente all’area 4 pre-feriva ragionare in questi termini : “è giusto per ipotesi” el’appartenente all’area 6 invece in questi termini : “è giustoper sperimentazione” 

 AREE 3-7

Sono aree esecutivo-tecniche, la prima di tipo teorico, laseconda di tipo pratico-manuale.L’area 3 usa il linguaggio a qualsiasi livello per fini di tipoutilitaristico, offre un lavoro tecnico a livello di servizio, diapplicazione di schemi o progetti comunque un’opera nontangibile come può essere un manufatto.L’area 7 opera invece a livello sensoriale e produce semprequalcosa di tangibile che sia un disegno, un progetto, unoggetto, una realizzazione ben riscontrabile, oggettiva.

 AREE 2-8

Sono aree esecutive di tipo espressivo la prima intuitiva, la

seconda artistica.La prima fornisce prodotti personalizzati a livello di qual-siasi tipo di linguaggio, la seconda è un’area creativa con lestesse caratteristiche ma a livello manuale quindi grafico,pittorico, manipolatorio etc.

 AREE 1-9

Sono aree artistiche la prima dell’intuizione e la seconda163

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della sensorialità.

 AREE 0-10

Sono aree comunicative la prima intuitiva e la secondasensoriale, la prima utilizza per la comunicazione il lin-guaggio a vari livelli, la seconda le immagini.

 AREA -1

E’ un’area comunicativa che utilizza le due modalità pre-cedenti, le armonizza o le alterna.

Queste le caratteristiche fondamentali delle aree, quelleche, senz’altro, si ritrovano in tutti i soggetti che vi appar-tengono.I riscontri sull’ultimo campione hanno confermato questecaratteristiche basilari, le scelte di studi o di attività moltodifficilmente si discostano da queste capacità di fondo.Chi appartiene all’area 3 ha effettuato generalmente studidi tipo linguistico, tecnico-commerciale, turistico, di tecni-

ca corporea.Chi appartiene all’area 7 predilige l’uso della mano quindiha frequentato scuole artigianali, tecniche-industriali, al-berghiere, scuole insomma di tipo pratico-manuale.Chi appartiene all’area 4 ha generalmente frequentatoscuole che non indirizzano in modo netto a un’attivitàprecisa, con impostazione legata al pensiero, al ragiona-

mento :scientifico, classico, magistraleLo stesso si può dire per l’area 6 che però, essendo un’area

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sperimentale, può raccogliere anche indirizzi di tipo chi-mico e medico etc.

Le aree rimanenti di natura espressiva-comunicativa intui-tive o sensoriali si rifanno, come studi generalmente aquelle tecniche o artistiche affini.Le scelte definitive riguardo all’indirizzo di studi o di atti-

 vità possono delinearsi precocemente o al termine dellesuperiori.Chi ha forti abilità a livello manuale generalmente è più

precoce nelle proprie scelte e può decidere di abbandona-re gli studi per seguire la propria inclinazione.Raramente ho riscontrato scelte che non corrispondanoall’area preferenziale della persona, in alcuni casi sono statimotivi contingenti ad indirizzare la persona su altre vie, inaltri casi una scelta apparentemente discordante può esse-re ricondotta a quella propria dell’area di appartenenza. Ecco, raggruppati, gli studi effettuati dagli individui appar-tenenti ad alcune aree e le attività relative.Non voglio qui elencare dati relativi a persone che gentil-mente si sono sottoposte al test dedicandomi tempo e ri-spondendo alle mie domande, ciò che riporto è senza rife-rimento, legato solo all’area preferenziale di appartenenza. 

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Come si può riscontrare le scelte intuitive si orientano suscuole di tipo tecnico-commerciale, linguistico, commer-ciali, magistrali, licei.

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Come si può riscontrare le scelte pratiche e manuali sianegli studi che nell’attività svolta predominano nettamen-te; l’insegnamento delle lettere (area 6) credo che si identi-fichi, in questo caso con un indirizzo non tecnico oespressivo della lingua ma critico, sperimentale più orien-tato alla ricerca oppure educativo.Le scuole che compaiono :gli istituti tecnici industriali, pergeometri.

Questi sono studi e attività degli individui che si sono pre-stati al test, parlando con loro ho ottenuto informazionipiù estese sulle loro abilità e sui loro hobbyes che qui nonriporto, ciò che risalta, però, è la netta prevalenza degliaspetti pratici-manuali nei sensoriali e del linguaggio, nellesue forme, negli intuitivi.L’appartenenza a un’area è qualcosa di ancora più specif i-

co, molto chiaro negli individui dell’area 3 e dell’area 7 chesi orientano generalmente a studi e lavoro attinenti ai ser- vizi o impiegatizi i primi e di tipo tecnico-manuale i se-condi.Gli individui appartenenti alle aree 2 e 8 tendono a dareun’impronta più personale e creativa al loro lavoro, ideati-

 va e anche più libera.

Le aree 4 e 6 cercano di orientare il loro lavoro secondomodalità più indipendenti, più autonome, meno puramen

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te applicative, anche se possono svolgere attività assimila-bili a quelle delle aree 3 e 7 ,la loro caratteristica, non sem-

pre espressa, è il pensiero, la valutazione, la criticità.Gli individui appartenenti all’area 5 hanno un’ampiagamma di scelte perché mettono al centro la conoscenzaquindi possono anche acquisire molte diverse competen-ze.I soggetti dell’area 5 con gli studi e le attività :

Quindi se a livello effettivo di lavoro un individuodell’area 4, per esempio, può essere indistinguibile da uno

dell’area 3, ci sono caratteristiche che durante il colloquiolo contraddistinguono in modo quasi inequivocabile, sonoparticolari che però, ripetendosi in molti casi, diventanoimportanti e confermano quello che la teoria ha già previ-sto.La conferma più grande dell’esattezza dello schema è lasuddivisione dei soggetti in due settori principali: intuizio-ne e sensorialità con caratteristiche ben delineate (studi e

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professionalità) e l’aumento in direzione opposta rispettoall’equilibrio (identificato con l’area 5) dell’esecutività ri-

spetto al pensiero, esecutività che diventa via via più istin-tiva e libera.L’appartenenza precisa a un’area è qualcosa di più specif i-co, non sempre verificabile attraverso le scelte degli studi edel lavoro perché si entra in merito a varianti ambientaliche possono avere assunto un peso molto importantequindi, talvolta, è qualcosa di molto personale e poco rile-

 vabile dai fatti.Penso però che utilizzando questo tipo d’indagine sia pos-sibile indirizzare realmente un alunno verso studi o attivitàche garantiscano la sua realizzazione, combinando i variparametri che il quadro d’apprendimento mette a disposi-zione ma soprattutto servendosi di esso come mezzo an-cora più importante di conoscenza tramite il colloquio chepuò innescare.

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SVILUPPO DELLA SENSORIALITA’ IN BASE AGLISCARTI VU-LT

Ecco un’ipotesi di come può evolvere la sensorialità in ba-se agli scarti VU-LT e alla motivazione all’apprendimento. In base ad essa l’individuo attraverserebbe 5 fasi nel pro-prio apprendimento, conseguenti allo sviluppo della pro-pria sensorialità e del proprio schema sensoriale.Fino ad età scolare avanzata, questa ipotesi non è verifica-

bile, si basa sulle osservazioni effettuate nei tests soprat-tutto riguardo al valore VU-LT e a considerazioni di tipogenerale sulla sensorialità, si tratta di un cammino total-mente ipotetico che, però, serve a rendere l’idea di comepotrebbe evolvere la sensorialità e delle conseguenzesull’apprendimento che ciò potrebbe avere. Questo schema, quindi, va accettato solo come tentativodi interpretazione di una realtà che può essere indagata econosciuta se ne varrà la pena.

. EVOLUZIONE SCARTI VU-LT

7-6-5-4-3-2-1-0-(-1) aumento di T-fase sensoriale-istintiva

e razionale primitiva(-2)(-3)(-4) aumento di T e L- fase affettiva -4 è il picco,tutti generalmente passano per questa fase(-3)(-2)(-1)-0-1 ripresa aumento di V e U- fase affettiva erazionale secondaria2-3-4-5-6-7 continua aumento di V e T  – fase istintiva se-condaria.

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FASE 7-6-5 SENSORIALE

E’ la fase corrispondente al bambino con alta differenzafra VU e T da 0 a 3-4 anni, sarà caratterizzata dall’istintodi conoscere la realtà circostante attraverso l’udito,l’osservazione e il tatto in modo naturale, non condiziona-to dai legami affettivi o da finalità legate all’utilizzo dellaconoscenza e neanche da fini legati all’affermazione e almiglioramento della persona o dell’ambiente. E’ una co-

noscenza fine a se stessa come quella degli individui ra-zionali all’equilibrio ma non concettuale, non elaborata,diretta, non mirata.

FASE 4-3-2-ISTINTIVA

La fase successiva 4-3-2- corrisponderebbe alla vera epropria istintività cioè alla reattività all’ambiente non an-cora abbinata alla possibilità di interagire con esso comeavverrà nella razionalità, il periodo interessato potrebbecoincidere con i 4-6 anni.Chi non aumenta molto T rimane nella fase istintiva o ra-zionale iniziale, chi lo aumenta molto raggiunge i valori di

 VU e li supera entra così nella prima razionalità enell’affettività in cui si instaura il valore L (lettura) e il suoincremento, riprendendo ad aumentare V e U si entranell’affettività, nella seconda razionalità e nella secondaistintività.La fase sensorialità-prima istintività è quindi un periodo incui l’individuo apprende per apprendere senza secondi f i-

ni, osserva, sente, tocca, solo per conoscere, per reazione

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all’ambiente 

FASE 1-0-(-1)- RAZIONALE

La prima razionalità probabilmente coincide con unamaggiore autonomia e la possibilità di operare anche se inmodo molto limitato con determinati fini, potrebbe coin-cidere con i 6-7 anni.

FASE (-2)-(-3)-(-4)-AFFETTIVA

La prima affettività coincide con la fase scolare in cuil’individuo utilizza le proprie facoltà sensoriali soprattuttoL e T per accrescere i propri legami affettivi conl’ambiente e le persone da cui attende gratificazione e at-tenzione.

 Tale fase viene poi percorsa in direzione contraria nelmomento in cui riprende l’accrescimento di V e U. 

La seconda razionalità coincide con l’accrescimento diqueste facoltà per fini utilitaristici protratti nel tempo mi-rati alla persona stessa o all’ambiente che la circonda.

La seconda istintività si ha con una seconda ripresadell’accrescimento di V e U facoltà che accrescono la ca-pacità ricettiva dall’ambiente e quindi aumentano l’aspettodiretto dell’apprendimento ambientale e probabilmentel’espressività.Il cammino qui evidenziato nella gradualità delle sue tappeè forse percorso in modo simultaneo e abbreviato, rias-

sumendo :

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PREVALENZA DI VT-SENSORIALITA’-PRIMAISTINTIVITA’-

 VALORI VU-T: 7-6-5-4-3-2-PRIMA INFANZIA-DEAMBULAZIONE

EQUILIBRIO-PRIM A RAZIONALITA’- VALORI VU-(L)T :1-0-(-1)-PRESCOLARITA’-SCOLARITA’ 

PREVALENZA DI LT-PRIMA AFFETTIVITA’- VALORI VU-LT :-2)-(-3)-(-4)-(-3)-(-2)-ETA’ SCOLARE 

EQUILIBRIO-SECONDA RAZIONALITA’- VALORI VU-LT : (-1)-(0)-(1)-PRIMA ADOLESCEN-ZA-ETA’ ADULTA 

PREVALENZA DI VU-SECONDA ISTINTIVITA’-SECONDA SENSORIALITA’ 

 VALORI VU-LT :(2)-(3)-(4)-(5)-(6)-(7)-SECONDA ADOLESCENZA-ETA’ ADULTA-

Naturalmente questa traccia non è verificabile nella sua

 veridicità, il cammino sensoriale può essere osservato so-lamente a partire da un’età scolare già avanzata probabil-mente dagli 8 anni circa, in precedenza l’evolversi dellasensorialità è registrabile ma usando forme del test sempli-ficate o applicate a ragazzi di età superiore che però si tro-

 vano in difficoltà di apprendimento.Dagli 8 ai 17 anni si succederebbero tre scatti, uno ogni

tre anni, in cui ogni canale viene aumentato di una unità,dai 18 ai 50 lo schema sensoriale dovrebbe rimanere co-

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stante, dai 51 ai 63 si dovrebbe verificare uno scatto nega-tivo consistente in un calo di un’unità per canale; area e

motivazione dovrebbero rimanere invariate. Verso i 50 lo schema dovrebbe decrescere come memoriatotale ma mantenere le stesse caratteristiche perché, adogni scatto, ogni canale perderebbe un’unità ritornando inpratica quello delle età precedenti ai 18.

 A pag. 183 viene riportato un esempio del tutto fittiziodi evoluzione della sensorialità in un individuo apparte-

nente all’area 4 evidenziato nelle sue tappe; lo schema inquesto caso del tutto ipotetico si fissa a 11 anni come ca-ratteristiche fondamentali (area, motivazione e impegno)continua a crescere come memoria totale arrestandosiall’età di 17 anni, rimane costante fino all’età di 52 anni,momento in cui comincia a decrescere come memoria to-tale riassumendo valori tipici dell’adolescenza e poi dell’etàinfantile.E’ da notare però che le caratteristiche fondamentali ri-mangono invariate e che il decremento della memoria to-tale non incide profondamente sulla capacità mnemonicareale del soggetto perché pur avendo ridotto la propriacapacità istintiva totale di introdurre stimoli dall’ambiente,

può contare su un vasto patrimonio razionale a cui acce-dere, meno immediato ma molto efficiente, secondarioall’esperienza acquisita nel corso della vita.La riduzione quindi della memoria totale a breve termine,in pratica una selezione in base alla quantità degli stimoliche tende a riportare tutti verso la sinteticità, è la conse-guenza di un risparmio energetico del tutto motivato dalla

possibilità di accedere a un fondo meno istantaneo mamolto efficiente, immagazzinato nell’esperienza sensorialeprecedente.

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In generale si tenderà a vedere meno i particolari della

realtà e a cogliere di più il costrutto, il senso, le relazioni,a mettere in evidenza il quadro globale della situazione.

 A fianco della m.b.t. esiste infatti una capacità di rievoca-zione che richiede un tempo leggermente maggiore mamolto efficace perché fa capo alle relazioni e alle associa-zioni che sono una parte essenziale della nostra sensoriali-tà, tali facoltà non possono entrare in gioco

nell’immediato perché richiedono un tempo di ricerca chefa capo alle capacità razionali dell’individuo e non a quellestrettamente istintive della m.b.t.L’individuo apprende l’uso di queste facoltà nel corso 

dell’accrescimento e della fase successiva in cui i valoridello schema si mantengono costanti e, raggiunta l’età ma-tura, riduce il proprio schema in base alle esigenze energe-tiche della persona che si vengono a creare, mantenendo-ne intatte però le caratteristiche fondamentali.E’ necessario perciò distinguere il tipo di memoria che

 viene indagato con questo test che è si può dire la più vi-cina, la più diretta e strettamente collegata alla sensorialità,alla quale conferisce poche modifiche, viene definita m.b.t.

ma forse sarebbe più indicato definirla come memoria dilavoro o sensoriale o ancora meglio come ritratto senso-riale della persona perché indica la selezione degli stimoliche ogni individuo effettua a causa della propria fisiologia,dell’imprinting e degli eventuali apprendimenti avvenutinell’accrescimento. Lo schema sensoriale non corrisponde proprio a delle im-

pronte digitali o ad una firma ma è qualcosa di molto per-sonale che riguarda l’apprendimento dell’individuo e lo

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colloca in un ambito particolare, difficilmente reperibilein altri soggetti.

E’ piuttosto raro trovare individui che abbiano gli stessi valori di schema, è ancor più difficile che tutti e 5 i valoricoincidano, quando i valori L,U,V,T coincidono (assai piùraramente anche l’ottimale) ci troviamo davanti a personemolto simili nell’apprendere perché appartengono allastessa area, hanno la stessa motivazione e lo stesso tipod’impegno, possono aver affrontato strade diverse ma

queste hanno tutte qualcosa in comune d’importante,qualcosa che le unisce e le collega in modo inconfondibile,sempre che non ci siano incidenti di percorso che abbianoindirizzato la persona in modo totalmente diverso da quel-lo che avrebbe voluto intraprendere.

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SCHEMA EVOLUTIVO DELLA MOTIVAZIONE ALL’APPRENDIMENTO (VU-LT)

In precedenza è stato già proposto uno schema circolaredella motivazione che illustrava l’ipotetico evolversi dellamotivazione all’apprendimento nella sua riscontrabilità piùimmediata, vi comparivano perciò solo tappe effettiva-

mente osservate nei soggetti testati.

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Lo schema qui riportato, invece, vuole essere una rappre-sentazione più estesa del fenomeno per cui include fasi

che, di per sé, non è possibile osservare col test ma la cuiesistenza viene supposta in base ai riscontri disponibili (il

 valore VU-LT=7 si è aggiunto con l’estensione del cam-pione).Nello schema circolare precedente il valore -4 era il primo

 valore riscontrato e quindi quello di partenza el’accrescimento procedeva da questo verso l’affettività

(giallo),la razionalità (azzurro) e l’istintività (rosso). Naturalmente l’evoluzione si poteva arrestare in uno dei

 valori in esso registrati.Nello schema sopra riportato il percorso evolutivo iniziaalla nascita dell’individuo e in  esso si distinguono 4 fasiche si susseguono dalla prima infanzia all’età scolare : sensorialità, istintività, razionalità, affettività (arancione,rosso, azzurro, giallo).

 Tali fasi si ripetono in forma secondaria dall’adolescenzaall’età adulta tutte o in parte ma in direzione inversa (gial-lo, azzurro, rosso, arancione).Si parte dalla sensorialità che è la forma più elementare direlazione con l’ambiente, una relazione unilaterale, a senso

unico, dove l’individuo recepisce solo stimoli, si continuacon l’istintività che include un tentativo di reazione imme-diata, riflessa.La razionalità coincide con l’instaurarsi di una vera e pro-pria interazione con l’ambiente, l’affettività conun’interazione più profonda mirata ad ottenere e dare gra-tificazione.

I valori 7,6,5 coincidono con una comunicazione semplicetramite suoni-vista-tatto (7),tramite la produzione volonta-

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ria di suoni(6), tramite la produzione di parole e movimen-ti (5).

L’istintività 4,3,2 consiste nell’instaurarsi di reazioni moti- vate agli stimoli sensoriali, riconoscibili nel desiderio inna-to di imparare, di realizzare, di dominare l’ambiente. L’affettività si concretizza nell’utilizzo di questi prodottiper instaurare e consolidare legami affettivi con persone eambiente.Nella normalità queste tappe sono abbastanza veloci, nella

difficoltà lo sviluppo è molto rallentato, la memoria a bre- ve termine è fondamentale per l’instaurarsi di queste tap-pe perché è la memoria di lavoro e quindi il fondamentodi ogni azione.E’ in definitiva la memorizzazione di un quadro di stimolisu cui impostare un’operazione di qualsiasi tipo, una scar-sa m.b.t. comporta incapacità di coordinare azioni elemen-tari in una serie, di organizzare un’attività produttiva an-che semplice, oltre che di memorizzare a lungo termine inmodo sufficiente, efficiente, temporale.Quando l’accrescimento della m.b.t è rallentato tuttal’attività mentale ne risente perché l’individuo non può farriferimento a un patrimonio di ricordi accessibili a livello

razionale come succederà con il decremento della m.b.tche si verificherà nell’età matura. La fase sensoriale potrebbe risalire ai primi 3-4 anni di vi-ta, la fase istintiva ai 3-5 anni di vita, la fase razionale ai 6-7 anni, la fase affettiva agli 8-11 anni, la seconda fase ra-zionale agli 11-13 anni, la seconda istintività-sensorialità ai14-17 anni.

Nella difficoltà grave ogni fase è molto rallentata per cuilo sviluppo della m.b.t. si arresta precocemente, nella diffi

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coltà meno grave si osserva un rallentamento nello svilup-po riscontrabile anche attraverso il valore impegno L*t/V-

U.

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IMPEGNO E VALORE L*T/V  –  U NELLO SVILUP-PO INDIVIDUALE

Il valore L*T/V – U è un parametro utile per valutare sia iltipo d’impegno di un individuo che  il grado di sviluppodel suo schema.Come evolve l’impegno nel corso della vita? E’ più facile osservarlo tramite gli individui in difficoltà incui lo sviluppo dello schema risulta rallentato per cui sono

rilevabili fasi che normalmente vengono attraversate inmodo piuttosto rapido o simultaneo.L’individuo comincia a sviluppare il suo schema dalla na-scita e il valore che lo caratterizza a questo stadio e inquelli immediatamente successivi è di tipo nettamente ne-gativo di lì comincia la crescita di questo parametro verso

 valori positivi, nulli ed eventualmente ancora negativi.Si propone ancora perciò uno schema di tipo circolare cheripete, probabilmente, le caratteristiche di quello motiva-zionale tranne che per la mancanza delle fasi sensoriali.Quindi lo schema relativo all’impegno risulterebbe avere 9fasi invece che 12, fino alla comparsa del valore L, cioè

 verso i 6-7 anni, il valore impegno coincide col valore ne-

gativo dell’udito ovvero lo sviluppo di questa facoltà è in-dicativa dell’impegno nell’apprendimento.La capacità di cogliere e memorizzare i suoni e le parole èin effetti un parametro importante per lo sviluppo intellet-tivo perché oltre ad essere un canale atto alla rappresenta-zione ambientale, sta alla base della comunicazione umanaattraverso la promozione della parola.

L’attenzione ai suoni, la capacità di memorizzarli e di ri-produrli è sintomo di sensorialità efficiente, di vivacità

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mentale e interesse per l’apprendimento e capacità di co-municare coi propri simili.

 Anche per l’impeg no distinguiamo: istintività, razionalità,affettività; il cammino comincia con la prima istintività cheha valori negativi (da -2 a -4), procede con la prima razio-nalità (-1,0,1) con la prima affettività che ha valori positivi(da +2 a +4) e da questa in direzione inversa per la secon-da razionalità (da -1 a +1) ed eventualmente per la secon-da istintività (da -2 a -4).

Nell’impegno razionale viene raggiunto un certo equilibriofra il valore udito registrato e il valore atteso in base a unaproporzione che raffronta fra loro i valori delle memorielettura, vista, udito e tatto : L : V=U : TNella razionalità il primo rapporto è molto simile al se-condo, questo può voler dire che negli individui razionalila lettura ha avuto uno sviluppo rispetto alla vista inver-samente proporzionale a quello che il tatto ha avuto ri-spetto all’udito. Ne conseguirebbe che negli individui razionali le facoltàsecondarie dovrebbero avere uno sviluppo definito, rispet-to a quelle primarie, riferibile approssimativamente a unrapporto inverso : lettura e udito sarebbero i termini di en-

tità inferiore.Per fare un esempio se il rapporto fra lettura e vista fosse½ in un individuo razionale il rapporto fra tatto e uditodovrebbe essere 2, se il valore reale dell’udito è superioreal valore atteso da questo rapporto si ha l’istintività, se èinferiore l’affettività. Nell’istintività quindi ha particolare valore il fattore udito,

nell’affettività il fattore tatto, nella razionalità entrambe. Un impegno istintivo è generalmente accostabile

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all’espressività e all’arte comunque alla tendenza a seguirepiù un’ispirazione che un programma come avviene nei

bambini che apprendono naturalmente non per imposi-zione interna o esterna almeno nell’età infantile e presco-lare.L’impegno istintivo è  tendenzialmente quindi libero daiprogrammi, non regolamentato, soggetto all’ispirazione, asprazzi.L’impegno affettivo risponde alle esigenze che vengono

impostate esteriormente e quindi è legato alle necessitàambientali, alle persone a cui viene rivolto o da cui vieneproposto, alla gratificazione che produce in/ che provieneda queste persone o dai prodotti.L’impegno razionale è pianificato, programmato, calibratoe finalizzato a un utilizzo.

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SCHEMA EVOLUTIVO DELL’IMPEGNO(L*T/V – U)NELL’APPRENDIMENTO 

Lo schema lineare del valore L*T/V – U viene qui tradottoin circolare a rappresentare non solo le tappe effettiva-mente osservabili con il test ma l’intero percorso evolutivodell’apprendimento, si tratta quindi di un’interpretazioneottenuta estendendo osservazioni occasionali, generaliz-zando.Si susseguirebbero quindi, dalla prima infanzia, alla scola-rizzazione, all’adolescenza e all’età adulta istintività, razio-nalità, affettività e viceversa.La fase 2-prima istintività, dalla prima infanzia alla scola-

rizzazione, è osservabile nei ragazzi ad apprendimento ri-dotto che hanno età superiore rispetto al loro grado di ap-187

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prendimento attraverso forme di test semplificate che noncomprendono il canale lettura.

Le fasi 3-scolarità, 4 prima razionalità, 5-prima affettivitàdovrebbero essere osservabili usando modalità semplifica-te del test dai 6 agli 8anni,dagli 8 anni circa dovrebbe esse-re possibile applicare il test in forma completa.Le fasi 7-seconda razionalità, 8-seconda istintività sonogeneralmente peculiari dell’adolescenza e dell’età adulta. Per il momento ho osservato valori d’impegno riferibili

alla prima istintività, alla prima e probabilmente secondaaffettività, alla seconda razionalità, alla seconda istintività.L’ev olversi del valore impegno dovrebbe essere quindi unpercorso che partendo dal valore 0, riferibile alla prima in-fanzia, continua con la prima istintività in cui il valore im-pegno coincide con il valore riferibile all’udito, procedequindi ancora con valori negativi nella prima età scolare,attraversa valori prossimi allo zero, probabilmente non ri-scontrabili, per passare ai valori positivi dell’affettività chenell’apprendimento normale dovrebbero precedere ecoincidere con l’inizio dell’adolescenza. L’adolescenza corrisponderebbe a misurazioni intorno allozero (seconda razionalità), qui l’evoluzione del parametro

impegno potrebbe arrestarsi (fatto che può verificarsi an-che a livello di seconda affettività) o procedere con la se-conda istintività.

 Ai valori precedentemente riscontrati di impegno,descritti secondo un’interpretazione personale, vaaggiunto il valore -4 che è riferibile a un impegnoistintivo di tipo artistico.

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ULTERIORE CORREZIONE AL MODELLO CIR-COLARE DI PROPENSIONE PER AREE

 Attualmente ritengo che il modello a 10 aree proposto inprecedenza debba essere ulteriormente modificato, aven-do riscontrato l’esistenza di un’undicesima area avente

 VT-LU=-1 e ritenendo plausibile, a questo punto, un va-lore VT-LU=10 riscontrato in condizioni particolari cioè

nel soggetto O.I soggetti appartenenti ad aree molto lontane dall’area 5 diequilibrio minimo sono piuttosto rari a trovarsi perchéhanno valori di memoria anomali, difficili a riscontrarsi, lafrequenza dei soggetti già a partire dalle aree 2 e 8 è piut-tosto bassa e procedendo sia a destra che a sinistra delloschema cala sempre di più.L’elemento appartenente all’area -1, per esempio, è statotrovato verso il cinquantesimo riscontro e quindi potrebbeavere una frequenza del 2%.Le ultime tre aree trovate compongono un gruppo che hadelle analogie e che ho identificato con l’area della comu-nicazione.

Ho identificato l’area 0 con la comunicazione tramite laparola, vi appartengono quindi soggetti che usano questomezzo per trasmettere informazioni, stati d’animo, rac-contare, sanno o amano recitare, l’area 10 coincide con lacomunicazione attraverso la visione, vi apparterranno ve-rosimilmente persone che amano trasmettere messaggi at-traverso le immagini, parola e immagine nel caso di queste

aree, dunque, non sono il fine dell’azione ma il tramite perarrivare ai propri simili.

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L’area -1 svolge entrambe le funzioni precedenti e le uni-sce per cui ad essa apparterranno individui che amano la

relazionalità e sanno unire le due modalità precedenti peril coinvolgimento del prossimo e anche di un pubblico, viappartengono con molta probabilità gli animatori, i registimentre alle precedenti, verosimilmente, attori, direttori difotografia etc.Lo schema circolare suddiviso inizialmente in due aree ge-nerali (sapere ed espressione)consterebbe invece di tre

raggruppamenti principali :il sapere, l’espressione e la co-municazione.

 Vorrei apportare una correzione a ciò che finora ho defi-nito come espressione : fin qui l’ho considerata come unaproduzione di tipo libero a livello personalizzato o artisti-co ma d’ora in poi vorrei identificarla con l’esecutività,l’operatività che includerebbe anche l’espressione tecnica(area 7) ovvero la produzione di oggetti per l’utilità e l’usodel linguaggio per fini pratici (area 3).Riassumendo :

 AREA SAPERE : AREA 4-AREA 5-AREA 6

 AREA ESPRESSIONE : AREA 1-AREA 2-AREA 3- AREA 7-AREA 8- AREA9

 AREA COMUNICAZIONE : AREA 0-AREA -1-AREA 10

In tutto ,quindi, 12 aree 3 appartenenti al sapere, 3 alla

comunicazione, 6 all’espressione suddivisa in intuitiva esensoriale.

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Questa modifica altererebbe, quindi, l’identificazione, peril soggetto testato, dell’area generale di appartenenza,

dell’area opposta e in alcuni casi anche delle aree collatera-li.

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SCHEMA CIRCOLARE A 12 AREE DI PROPEN-SIONE

Sulla destra dello schema la sensorialità aumenta dal 5 al10 e diminuisce l’intuizione, sulla sinistra dello schema dal5 al -1 aumenta l’intuizione e decresce la sensorialità, loschema di pag.53 rimane sostanzialmente invariato a partel’aggiunta delle aree -1 e 10 e l’identificazione dell’ areagenerale COMUNICAZIONE.

E’ stata anche variata la collocazione delle aree 3 e 7 che192

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da area generale B : SAPERE sono passate all’area A:ESPRESSIONE in particolare A1(espressione intuitiva)

l’area 3 e A2(espressione sensoriale) l’area 7. 

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MISURAZIONE DELLA MEMORIA:MISURAZIONEDELL’ENERGIA 

Fin qui non ho chiarito perché i valori di m.b.t. registrati alivello di canale siano un riscontro sufficientemente sicurotanto da poter essere considerati una sorta di misurazionedella sensorialità, una reale scala dell’efficienza dei vari ca-nali nell’individuo. 

Quando ci sottoponiamo al test, istintivamente ci aspet-tiamo che venga valutata la nostra memoria e , più o menoinconsciamente, mettiamo in moto quelle facoltà che en-trano in gioco tutte le volte che ci sottoponiamo a unaprova e tendono a metterci nella situazione di miglior ri-sposta allo stimolo.In definitiva la resa dei nostri canali sarà, istintivamente,portata al massimo valore, proprio perché l’individuo, perpropria volontà, cercherà di memorizzare il più possibile,anche per ben figurare visto che non è informato sulla na-tura del test.Il livello di memoria totale può quindi essere consideratocome un limite insuperabile per la persona e corrisponde

in pratica alla quantità di energia spendibile dall’individuo,a tal fine, in quel dato tempo.Il lavoro elettrico relativo allo stimolo sensoriale viene tra-sformato in lavoro chimico nel momento in cui viene,grazie all’energia nervosa, sintetizzata una molecola chepresiede al ricordo dell’elemento percepito. Le fibre nervose, come quelle elettriche, hanno un massi-

mo di conduzione invalicabile, lo stimolo nervoso haanch’esso una propria velocità massima non superabile, il

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ricordo comporta la sintesi di molecole che ha anch’essaun proprio tempo limite per potersi completare, al di sotto

del quale non si può avere memoria di un particolare.L’unica possibilità di variare la potenza di un canale staquindi nella quantità delle strutture fisiologiche elementariche ad esso vengono adibite, allo sviluppo delle aree chedipende dall’ereditarietà dell’individuo ma, finché dural’accrescimento, anche dall’interazione con l’ambiente chelo circonda, umano e materiale.

Esiste un imprinting all’apprendimento cioè una predispo-sizione naturale, fisiologica dei canali ma questa può esse-re in parte cambiata dall’esperienza che può renderne ef-ficienti alcuni, attra verso l’esercizio e potenziare l’attivitàtotale del complesso entro un certo limite, almeno in unafase precoce.La capacità di memoria relativa ad un canale può essereimmaginata come un magazzino che può essere utilizzato,abitualmente, anche a metà delle proprie possibilità mache, all’occorrenza, può essere sfruttato al massimo dellesue capacità, nel caso del test il fattore scatenante l’utilizzomassimo del magazzino è l’attenzione, la prova, la dec i-sione volontaria di apprendere.

Se raffrontiamo la memoria totale a un’azienda di distri-buzione di materiali, le dimensioni dei magazzini sarannoproporzionali all’entità del commercio di un dato materia-le quindi, il magazzino più capace verrà destinato al mate-riale che (immaginando il volume delle merci identico)hapiù mercato e così via, fino ad arrivare al magazzino piùpiccolo che verrà destinato al materiale meno commercia-

bile.Ogni magazzino avrà, in questo caso, una portata massima

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invalicabile, riferibile sia al suo volume che alla velocitàcon cui le merci possono essere, via via, smaltite.

Lo stesso accade con i magazzini relativi ai vari canali dellamemoria, la loro capacità di immagazzinare ricordi dipen-de dalla loro estensione che può variare da persona a per-sona ma anche dalla velocità di costruzione e smaltimentodelle molecole che dovrebbe avere caratteristiche piutto-sto simili anche fra individui diversi.La media degli elementi memorizzati nel test attraverso

lettura, udito, vista e tatto dà l’idea dell’estensione più fre-quente di questi magazzini per esempio, raggiunta l’etàadulta di 18 anni, si può dire che :

-il magazzino VISTA è senz’altro quello più esteso e lasua capacità si aggira generalmente intorno ai 9 elementimemorizzati-il magazzino TATTO è generalmente il secondo e la suacapacità si aggira sui 7 elementi ricordati-il magazzino UDITO è generalmente il terzo per esten-sione e la sua capacità si aggira sui 6 elementi ricordati-il magazzino LETTURA si aggira come l’udito sui 6 ele-menti ricordati

Nei ragazzi generalmente l’ultimo posto spetta all’udito. 

Le variazioni individuali di questi valori, comunque abba-stanza limitate come entità, caratterizzano la persona co-me apprendimento e secondo l’ipotesi fisiologica che hoelaborato ne indicano le preferenze nello studio,nell’attività sulla base anche di un’impostazione base

all’impegno e all’interesse. Il diverso sviluppo dei canali e delle loro m.b.t. conferisce

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all’individuo caratteristiche di apprendimento più legate alpensiero, all’ideazione o all’esecutività e, a questo livello, la

scelta per un’esecutività di tipo pratico, personalizzato, ar-tistico o comunicativo.In definitiva il test può essere considerato, effettivamente,un metodo di misurazione della sensorialità anche se ese-guito in particolari condizioni che non sono quelle classi-che in cui generalmente viene misurata la memoria, man-tenendo fisse le condizioni il sistema di valutazione può

essere considerato idoneo.La sua giustificazione sta, come ho detto, in termini dienergia: ogni persona ha un massimo di energia spendibileper la totalità dei canali e per ogni canale in particolare, ol-tre questi valori non è possibile andare, il test suscital’utilizzo massimo in fatto di energia dei canali che è tipicadi ogni individuo e lo caratterizza a livello di apprendi-mento, l’energia nervosa viene trasformata in energia chi-mica per la sintesi di molecole che presiedono al ricordodel particolare percepito.L’impostazione matematica del test permette elaborazioniche tests di altra natura non permettono perché sfruttauna gradualità naturale e non artificiosa, i valori ottenuti in

questo modo si riferiscono alla misura dell’attività di strut-ture fisiologiche che hanno limiti di variazione bene preci-si e ambiti non superabili a livello personale e generale.C’è una precisazione importante da fare però : la misura-zione di cui si tratta è quella effettuata la prima volta, soloquesta permette con sicurezza l’entrata in gioco delle f a-coltà istintive di memoria per l’estemporaneità e la rapidità

dei riscontri, nel momento in cui il soggetto venisse sotto197

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posto una seconda volta al test, altri fattori potrebbero in-cidere sulla misurazione della m.b.t. :la razionalità, le asso-

ciazioni, il passaggio d’informazioni fra magazzini comu-nicanti.Il test eseguito una seconda volta può dare risultati in certicasi diversi, generalmente non per il valore MT ma peruna suddivisione diversa del ricordo, secondo modalitàpiù razionali, meno istintive, non per tutti ma per personeparticolarmente abili nelle associazioni o che attraverso la

razionalità, sanno modificare i loro atteggiamenti mentalianche nella situazione di prova ; i valori ottenuti in un se-condo test non sono insignificanti, potrebbero fornire in-dicazioni importanti questa volta, però, sui caratteri di ap-prendimento meno immediati della persona, forse sulcammino che ha effettivamente intrapreso nel corso della

 vita in risposta sia alle proprie motivazioni cheall’ambiente circostante naturale e affettivo. 

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SCALA SENSORIALE NELL’UOMO : TENTATIVODI INTERPRETAZIONE

L’esame dell’ ultimo campione ha confermato che la me-morizzazione a livello di canale non è uniformemente ocasualmente distribuita ma segue una scala che a livellogeneralizzato mette al primo posto la vista, al secondo iltatto, al terzo l’udito e al quarto la lettura : questo negli in-

dividui che hanno raggiunto l’età adulta.  A livello individualizzato questa gradualità può cambiare,anche se raramente si verifica che la vista non sia al primoposto nella graduatoria sensoriale, per rendersi meglioconto delle scelte individuali a livello fisiologico è suffi-ciente osservare le tabelle e le loro colorazioni: il colorerosso individua il canale che ha il valore più alto di memo-rizzazione, il colore verde il secondo, il colore bianco ilterzo e il colore giallo il quarto.Come si può riscontrare (tab. pag. 159) c’è una fortissimaconcentrazione del colore rosso sulla vista, una sola voltalo troviamo sulla lettura, due sole volte lo troviamo sul tat-to e quattro volte sia sul tatto che sulla vista.

Il colore verde è generalmente concentrato sul tatto, solodue volte vi troviamo il bianco e una sola volta il coloregiallo.Il colore giallo lo troviamo generalmente sulla lettura.Il colore bianco generalmente sull’udito. Quale sia la motivazione di queste scelte sensoriali a livellogeneralizzato è difficile a dirsi, lettura e tatto sono le facol-

tà che sono nate con l’uomo, la lettura è in stretta dipen-denza con la vista e il tatto in stretta dipendenza dall’udito,

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gli stimoli che fanno nascere l’impulso nervoso nelle fibresensoriali hanno la stessa natura per vista e lettura e per

udito e tatto rispettivamente (luce per le prime e compres-sioni e decompressioni per i secondi).

 Vista e tatto sono i canali responsabili della fine manualitàdell’uomo, della sua capacità di operare con precisione insituazioni che variano dalla cura del proprio corpo allaproduzione di oggetti per utilità o atti alla rappresentazio-ne della realtà che lo circonda attraverso il disegno, il di-

pinto, la manipolazione.Credo che l’evoluzione dell’uomo sia stata opera prima ditutto dell’evolversi della manualità, essa permette un rap-porto col mondo molto più approfondito, particolareggia-to, fattivo, la conoscenza dell’io ancor prima della cono-scenza dell’altro, la cura dell’io e la cura dell’altro. La stessa razionalità può essere considerata una conse-guenza dell’evolversi della manualità con le sue possibilitàdi pianificare operazioni nel tempo anzi, proprioquest’ultima possibilità può essere alla base dell’insorgeredel senso del tempo attraverso la memorizzazione dellefasi di un’operazione complessa e prolungata di cui, via

 via, si perde il riscontro.

Quindi la predominanza dei due canali, vista e tato, po-trebbe essere la causa prima dell’evolversi dell’uomodall’animale, ancor prima che il linguaggio e la comunica-zione.Una forte predominanza VT permane nei sensoriali, vienemitigata da un recupero d’importanza del linguaggio negliintuitivi che raggiunge come livello l’equilibrio perfetto

delle energie a disposizione per i due campi (manualità elinguaggio)negli individui dell’area 0 e il lieve superamento

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del linguaggio sulla manualità negli individui dell’area -1.

 APPLICAZIONE DEL TEST ALL’INSEGNAMENTOGENERALIZZATO

Come ho già detto, se vista e tatto sono i canali di apportosensoriale maggiore, l’apprendimento a livello generalizza-

to dovrebbe favorire l’uso di questi canali per una memo-rizzazione più efficace, il che si sintetizza in due operazio-ni :vedere e toccare.La pratica che però do vrebbe consentire l’apprendimentopiù facile è la manualità, essa può agire a diversi livelli:produzione e riproduzione a livello manipolatorio, grafico,pittorico… 

 Tutto ciò che avverrà a questo livello sarà facilmente equindi appreso, non solo, la manualità favorirà, soprattut-to negli individui in difficoltà, il rafforzarsi del senso deltempo, sia perché la memoria ne è la base, sia perché sti-mola l’insorgere del concetto di fasi consecutive anchenon osservabili contemporaneamente, un’altra condizione 

all’instaurarsi del concetto di temporalità. In mancanza della manualità che senz’altro è la formad’apprendimento più efficace, allo scopo della memoriz-zazione, l’apprendimento attraverso i vari canali andrebbeconsiderato nell’ordine :vista, tatto, udito e lettura negliabbinamenti che assicurano una memoria complessiva piùalta compatibile con l’argomento di apprendimento pre-

scelto.Ricchezza e varietà di stimoli facenti capo ad ogni canale

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dà risultati nella generalità non eccessivamente soddisfa-centi per cui si ritiene preferibile non eccedere nel propor-

re materiale esplicativo, la concisione e il riferimento mira-to a 1 o 2 canali dovrebbe dare risultati migliori.

 APPLICAZIONE DEL TEST ALL’INSEGNAMENTO

INDIVIDUALIZZATO

Il test ha conseguenze ancora più numerose nel momentoin cui permette di conoscere l’apprendimento tipico diogni persona.Già l’esecuzione del test comporta un processo di autoco-noscenza, visto che pochi sono consapevoli sia del pro-prio grado di memoria totale, sia delle differenze che en-trano in gioco nel momento in cui vengono coinvolti se-paratamente i canali.Diciamo che già questo è una scoperta e un prendere co-scienza di quanto sia varia la natura umana, le combina-zioni possibili sono infatti numerosissime, ogni persona ha

le proprie peculiarità, ciò la incuriosisce e la predispone adaffrontare il test e, nel riscontrare i risultati immediati ge-neralmente rimane stupita, pochi, infatti sono consapevolidelle proprie scelte sensoriali e verificarle oggettivamente,pur essendo un processo semplice è un’occasione che maigli è stata proposta.Io stessa che ho affrontato il test molto in ritardo ero cu-

riosissima di conoscere le mie scelte e i miei valori senso202

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riali, sapevo di non avere una memoria vasta e di tenderealla sintesi e alla concisione più che al particolare e alla de-

scrittività ma non sapevo, con precisione, queste caratteri-stiche che grado avessero rispetto alla generalità, soprat-tutto non sapevo quali fossero i miei canali di apprendi-mento preferiti.Lo schema sensoriale è come un ritratto, permette di co-noscerti già nella fase più immediata quando vengono allaluce i risultati riferiti ad ogni canale, raramente si ritrovano

schemi uguali e credo che, da quelli, si possano ricavareimportanti informazioni perché fanno capo a persone chehanno similarità di apprendimento importanti.L’elaborazione dei valori ottenuti dal test conduce poi a

 valutazioni più complesse sull’apprendimento che veng o-no a costituire un quadro abbastanza completo delle carat-teristiche individuali riguardo all’approccio alla conoscen-za.Le implicazioni sono davvero molte e molte ancora se nepossono trovare una volta che si abbiano a disposizionemolti più dati.Le applicazioni per il momento vanno dall’individuazionedello schema sensoriale e dei canali preferenziali, alla pre-

cisazione delle strategie preferenziali, teoricamente piùidonee all’apprendimento, alla definizione dello stile diapprendimento (sintetico/analitico, intuitivo/sensoriale,tipo di impegno e carattere della motivazione), alla defini-zione delle aree di apprendimento (generale, preferenziale,collaterali, opposta)e alla identificazione di abilità e incli-nazioni secondarie.

Si tratta di un quadro completo, una carta d’identitàdell’apprendimento dell’individuo che può fornire alla per

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sona stessa importanti spunti per l’autoconoscenza, chiari-re schematicamente quali siano le sue caratteristiche prin-

cipali, confrontate con quelle della generalità, a livello in-conscio già si conoscono perché, in qualche modo, ci si èconfrontati con gli altri nello studio o nel lavoro e si è ri-scontrato, anche se in modo piuttosto superficiale, qualisiano le proprie inclinazioni fondamentali, questo test lechiarisce e le conferma e, nel caso che il soggetto le avessetrascurate e non valorizzate, gliele fa riscoprire.

E’ chiaro che una panoramica di questo tipo può essere,se ben utilizzata, un grosso aiuto per l’insegnamento indi-

 vidualizzato perché conferisce un’identitàall’apprendimento dell’alunno, ne definisce chiaramente le caratteristiche raffrontate con quelle della generalità e senon deve essere un punto di riferimento incontestabile (iltest non vuole assolutamente dare una definizione dellapersona, inquadrarla, definirla e rinchiuderla)può essere unpunto di partenza per verificare qualità e modalità di ap-prendimento che normalmente, anche per il numero dipersone che vengono affidate a un insegnante è impossibi-le conoscere e definire con una certa precisione.Il test permette di misurare le preferenze di stile e di ap-

prendimento che possono essere afferrate, a volte, in par-ticolari situazioni ma mai essere quantificate, rifiuta in par-tenza una valutazione delle capacità di apprendimento del-la persona ma, attraverso la conoscenza delle proprie qua-lità, la spinge a riscoprirle e renderle produttive, ad accet-tare e colmare le proprie carenze.Il valore del quadro fornito dal test è anche questo: capire

e far capire che la mente umana ha moltissime possibilità

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produttive, moltissime modalità di affrontare e risolvereproblemi, la varietà è il suo principio, ogni individuo ha in

sé la possibilità di rapportarsi all’ambiente secondo le mo-dalità dell’intera società ma ne sceglie alcune che predil ige,quelle gli forniranno i successi migliori ma nulla gli impe-disce e qui sta il compito dell’insegnamento, di utilizzarnealtre che sono patrimonio più specifico di altre persone,soprattutto quando si trova in situazioni critiche o che lorichiedono.

La scuola generalmente non riesce a valutare l’individuonella sua totalità e nella sua complessità, generalmente

 viene considerato e valutato un certo tipo di applicazionee di rendimento e ne viene penalizzato un altro.Il merito di questa indagine che è senz’altro suscettibile dicritiche e modifiche è quello di far comprendere che seabbiamo in noi infinite possibilità, per motivi fisiologici eambientali, la nostra mente si evolve in modo differenteprivilegiando alcune modalità, quindi, ognuno sviluppa,inevitabilmente, determinati campi dell’apprendimento enon altri, anche per motivi di natura energetica.Ogni individuo ha quindi inclinazioni che deve conoscere,approfondire e inevitabili carenze anzi, generalmente,

quanto più saranno importanti le prime, quanto più saran-no rilevabili le seconde.Chi ha facilità di linguaggio non ha, generalmente, unagrossa abilità a livello manuale e viceversa, nella scuola cheè impostata prevalentemente sullo sviluppo e la valutazio-ne delle capacità intuitive e non sensoriali (scrivere, studia-re, ripetere, calcolare, risolvere problemi a livello logi-

co…)una persona che ha creatività e capacità di produrrea livello manuale e che parta magari da una situazione disvantaggio non verrà mai valorizzata.

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Comprendendo che ognuno di noi ha un ambito di appli-cazione in cui può ottenere successi e che nessuno può

coprire tutte le aree dell’apprendimento, non si cadrà piùnell’errore di valutare al massimo le nostre capacità e squa-lificare quelle altrui o il contrario che forse è ancora piùgrave.Il principio è infatti che ognuno deve andare orgogliosodel proprio apprendimento, valutarlo e cercare di limitarele sue immancabili inadeguatezze.

Utilizzando un’indagine di questo tipo a livello di classe,sarà possibile individuare o abbozzare i caratteridell’apprendimento di ogni alunno che in seguito potran-no essere approfonditi, verificati ed eventualmente con-fermati, l’importante è sottoporre sempre a critica lostrumento di cui si dispone e non considerarlo un verdettodefinitivo, prima di tutto perché deve essere sottoposto adindagini più accurate ed estese e poi perché ogni persona èun mondo a sé con grandi libertà d’azione al di là di quelleche possono essere varianti misurabili.Un’opera teatrale o musicale ha degli schemi ben fissi direalizzazione e riproduzione ma l’interpretazione può da-re, a volte, risultati quasi irriconoscibili l’uno dall’altro. 

L’importante, però, è considerare il test un’arma prelimi-nare per…sapere qualcosa di più, un punto da cui si puòpartire alla scoperta delle qualità e delle possibilità di unsoggetto che possiamo essere noi o altri, generalmente èproprio la disponibilità della persona che decide o no ilsuccesso e il raggiungimento dell’obiettivo che non è laclassificazione ma l’aiuto, il coinvolgimento, la compren-

sione, l’incentivazione, l’indirizzo, la promozione dellapersona umana.

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Solo in questo senso il test può essere d’aiuto, se invece viene utilizzato con altri fini o come arma infallibile, come

metro per la persona umana perde ogni sua efficacia è, secosì si può dire, il punto di partenza per un colloquio, unaconoscenza migliore, un modo per abbreviare una stradache a volte non viene neppure imboccata, un segno dibuona volontà per venirsi incontro e per andare incontroall’altro. Nessuno schema è migliore o peggiore, persone in diffi-

coltà o che hanno grandi successi nell’apprendimento so-no praticamente indistinguibili, risaltano però le lorocaratteristiche che, all’occorrenza, possono essere utilizza-te per pervenire a risultati migliori.Come può utilizzare un insegnante il quadrod’apprendimento ottenuto dalla somministrazione deltest?L’interpretazione è personale ma alcune modalità fonda-mentali potrebbero essere queste :

1)canali d’apprendimento Impostare l’insegnamento a livello generalizzato coinvol-gendo soprattutto vista e tatto e possibilmente manualità,

a livello individuale considerare i canali che il soggetto hapersonalmente privilegiato, dove ha i migliori risultati ri-spetto alla generalità, es. se un individuo ha U=7 è chiaroche ha orientato il suo apprendimento verso l’ascolto, pri-

 vilegerà l’apprendimento dalla tv, dalla radio, dalla musicapiù che dalla lettura e dallo studio.

2)sulla base dei riscontri, al di là dei consigli schematici207

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può ideare strategie d’apprendimento preferenziali soprat-tutto per gli alunni in difficoltà.

3) il valore ottimale gli dirà se l’alunno accetta o no varietàe ricchezza di stimoli cosa che, per alcune persone, è es-senziale mentre per altre è deleteria.

4)se l’insegnante è analitico e l’alunno è sintetico ci saran-no difficoltà nella trasmissione dei contenuti, l’insegnante

tenderà a perdersi nei particolari e l’alunno non capirà,perderà il filo logico del proprio apprendimento e la moti-

 vazione, il contrario succederà se l’insegnante è sintetico el’alunno analitico, l’insegnante chiederà concisione e glo-balità mentre l’alunno pretenderà un approfondimentomaggiore che è per lui una spinta all’apprendimento. Capire queste necessità è condizione per poter colloquiaree interagire con successo sui due versanti.

5)se l’insegnante è un  intuitivo considererà essenziale laproprietà di linguaggio e la logica, se l’alunno è un senso-riale guarderà soprattutto alla pratica, all’opera e al suo ri-sultato.

In effetti le due cose non dovrebbero essere mai totalmen-te distinte, entrambe sono importanti e insieme andrebbe-ro proposte perché, vicendevolmente, si completano.Se un alunno è sensoriale dovrebbe, però, partire dallapratica, se è intuitivo dovrebbe partire dalla teoria perchéle modalità predilette garantiscono un approccio più sicu-ro alla novità.

Una classe prevalentemente sintetica e sensoriale dovreb-be avere per esempio un approccio ai contenuti conciso e

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inizialmente pratico, l’inverso una classe analitica (stimola-ta dal particolare) e intuitiva.

6)la natura dell’impegno dice molto sul modo di applicarsiche è diverso da individuo a individuo pur potendo avererisultati analoghi.Il razionale ha un impegno continuo, programmato, equi-librato, l’istintivo lavora tendenzialmente più a sprazzi, adispirazione e tende a non rispettare tempi e programmi, a

preferire temi che sviluppa in modo più approfondito per-ché li ama di più, l’affettivo ha un impegno controllatodall’emotività che può essere bloccato da un rapporto sf a-

 vorevole con gli altri, coi risultati e con se stesso, deve es-sere incentivato a livello affettivo, deve esserne ricono-sciuta l’identità e l’apporto 

7)la motivazione è qualcosa di più profondo ancora, è laspinta all’apprendimento, per l’istintivo è innata, non habisogno di apporti esterni, per il razionale è necessaria unafinalità che sia la conoscenza o un utilizzo personale o ge-nerale della propria opera, per l’affettivo il motivodell’apprendimento è collegato all’ambiente umano che lo

circonda e ai riscontri che ne può ricevere oppure al sen-timento della propria efficienza e del valore della sua ope-ra.

8)conoscere l’area generale a cui un soggetto appartienesignifica comprenderlo ancora più profondamente, inqua-drare le sue doti e le sue difficoltà più immediate, adden-

trarsi nella sua area preferenziale significa portargli un aiu-to ancora più specifico, sia a livello di orientamento, sia

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permettendogli di affrontare i temi in cui incontra più dif-ficoltà attraverso l’approccio che più comprende, anche

attraverso l’insegnante con cui, probabilmente, riesce ad avere più successi.Se l’area individuata come preferenziale non fosse quellaprediletta e dove il soggetto lavora con più facilità e risul-tati, ciò potrebbe essere anche dovuto a motivi contingen-ti che gli hanno impedito di sviluppare determinati prere-quisiti, idonei all’apprendimento della o delle materie inte-

ressate, l’importante è, però, non considerare mai i risultatidel test come oro colato, come indiscutibili, l’individualitàha sempre la precedenza così come la conoscenza perso-nale.Il quadro che riporto a pag. 211-212 ha questo scopo : es-sere di aiuto a questa conoscenza ed essere un incentivoalla promozione personale, un inizio che ognuno, poi, po-trà sviluppare secondo l’interpretazione personale.Questo mezzo, pur essendo senz’altro approssimativo,permette di misurare alcune varianti e di ricavarne alcuniparametri che sono, seppur riferiti alla complessità dellanatura umana, abbastanza attendibili, si tratta di usarlo conproprietà essendo consapevoli dei vantaggi e dei limiti, dei

punti di forza e delle carenze, un po’ come per i soggetti acui è indirizzato.Un tentativo di promozione a livello più approfondito po-trebbe essere quello di curare in modo particolare l’areapreferenziale e le due aree adiacenti in modo che ognunopossa avere uno sviluppo armonico e arrivi a realizzarsinel profilo apprendimento.

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OSSERVAZIONE DELLE FREQUENZE DI CAM-PIONE E DEL LORO GRAFICO

Osserviamo le frequenze generali di ogni canale e i lorografici, riportati nelle tabelle di pag.217 e successive, no-nostante il campione sia stato reperito in modo occasiona-le è evidente come le distribuzioni di frequenze si avvici-nino alla normalità.

Questa tendenza è ben chiara per la lettura, per l’udito e iltatto, la v ista costituisce un’eccezione per lo spostamentodei valori registrati verso il valore massimo(10).Il grafico del parametro VT-LU ha un andamento parago-nabile ai primi tre canali.Effettuando prove in questo senso, risulta, in effetti, chel’approssimazione normale è accettabile in tutti i casi ed èparticolarmente adatta per il tatto rispetto ad ogni altra.Poter approssimare alla normalità queste distribuzioni si-gnifica prima di tutto che il parametro misurato ha una di-stribuzione naturale nella popolazione, analoga a quella diun qualunque riscontro fisiologico (es. altezza, concentra-zione di sostanze etc.).

 Altro vantaggio che l’approssimazione normale comportaè la possibilità di risalire alla probabilità individuale e cu-mulativa di una certa misurazione ovvero la probabilità diun determinato valore e di un certo intervallo di misura-zioni.Certamente l’utilità di tabelle generiche come quelle ripor-tate è limitata perché si riferiscono a un campione vario e

occasionale, l’utilizzo assume notevole rilevanza nel mo215

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mento in cui i campioni vengono scelti con oculatezza, inmodo da disporre di elementi di età omogenea.

Le tabelle della pag. 218 e successive pur non raggrup-pando elementi di uguale età fanno riferimento a due in-tervalli che ,per quanto riscontrato, hanno molta affinità e,sebbene limitati, forniscono importanti informazioni sulladistribuzione del parametro nella popolazione di prove-nienza.Sebbene la distribuzione normale sia, come detto, utilizza-

bile si è preferito far riferimento a un altro tipo di distri-buzione che si adatta in modo soddisfacente alle variabiliin questione.

 Tramite quest’approssimazione, di ancora più sempliceutilizzo, si può risalire alla probabilità di un determinato

 valore di canale all’interno della popolazione e di intervallidi normalità del parametro.Naturalmente i limiti di questa normalità sono relativa-mente labili e suscettibili di correzione, un ulteriore possi-bilità di adattamento di questa prima valutazione è la ri-cerca dell’equazione della retta di regressione di ogni cana-le sugli altri tre, tramite il ricorso alla correlazione multi-pla.

Questa permette di valutare il riscontro di canale sulla ba-se dei valori di memoria di ogni altro canale e della memo-ria totale e in riferimento ad essi.

 A questo punto la valutazione di un valore riscontrato,confermata tramite il secondo metodo, garantisce unamaggiore sicurezza e permette di pensare a possibili riper-cussioni sull’apprendimento. 

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 APPROSSIMAZIONE DELLA DISTRIBUZIONEDELLE FREQUENZE ALLA DISTRIBUZIONE BI-

NOMIALE

Consideriamo la popolazione infinita relativa ai riscontridel valore lettura sotto forma del campione costituito da170 prove (N=170) ricavabili dal quadro età 17-50 si trattadi un evento definibile come R(ricordo) o NR(non ricor-

do) consistente nel memorizzare o meno una parola e re-gistrarla su un foglio : ogni valore riportato nella casellacolorata corrisponde in effetti a N=10 prove in cui si è ri-scontrato successo (R) o non successo (NR).L’ampiezza del campione è notevole, supera abbondante-mente i 100 elementi e quasi li raddoppia.Si tratta di un evento tipo testa o croce nel lancio di unamoneta perfetta p(T)=0.5 o imperfetta P(T)≠0.5. Si presuppone che per un numero di prove così ampio laprobabilità dell’evento R coincida approssimativamentecon quello della popolazione da cui è stato estratto.

LETTURA N=170 p=R=0.6 q=nR=0.4

mediaR =Np=102 varianza=N.p.q=40.8

questi valori riguardano un campione grande estratto dauna popolazione infinita, la sua media dovrebbe coincide-re con quella della popolazione e dovrebbe permettere dirisalire ai parametri dei campioni più piccoli con una certa

attendibilità.Questa potrà essere controllata attraverso un confronto di

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frequenze attese e osservate e se l’adattamento sarà suff i-ciente la popolazione costituita da campioni di opportune

dimensioni avrà distribuzione binomiale approssimativa-mente; potremo dunque considerare attendibile ogni pa-rametro calcolato tramite i parametri della popolazioneanche per gli esperimenti futuri.

 TABELLA LETTURASi tratta di considerare le persone esaminate col test come

termini indifferenti inanimati e di considerare i riscontricome indipendenti anche se uniti dalla situazione ditest(casualmente uniti).I campioni di ampiezza dieci vengono numerati dall’uno al 17.

R Non

R1 6 42 7 33 7 34 6 45 3 76 7 3

7 5 58 9 19 8 210 7 311 4 612 2 813 5 514 8 215 6 4

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16 5 517 7 3

Calcoliamo ora i valori attesi di R in base ai valori di pro-babilità del campione N=170

R=0 p(0)=(10)*(0.6)°*(0.4)^10=10^(-4)0

R=1 p(1)=(10)*(06)^1*(0.4)^9=1.5*10^(-3)1

R=2 p(2)=(10)*(0.6)^2*(0.4)^8=0.012

R=3 p(3)=(10)*(0.6)^3*(0.4)^7=0.0423

R=4 p(4)=(10)*(0.6)^4*(0.4)^6=0.1114

R=5 p(5)=(10)*(0.6)^5*(0.4)^5=0.25

R=6 p(6)=(10)*(0.6)^6*(0.4)^4=0.2516

R=7 p(7)=(10)*(0.6)^7*(0.4)^3=0.21

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R=8 p(8)=(10)*(0.6)^8*(0.4)^2=0.1218

R=9 p(9)=(10)*(0.6)^9*(0.4)^1=0.049

R=10 p(10)=(10)*(0.6)^10*(0.4)^0=0.00610

Frequenze osservate frequenze attese

0 0

0 0

1 0*

1 1

1 2*

3 3

3 4*

5 4*

2 2

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1 1

0 0

Come si può riscontrare esistono quattro lievi differenzefra valori osservati e attesi, la coincidenza è quasi perfettaper cui si può senz’altro affermare che la distribuzione del-le frequenze dei valori R relativi alla lettura sia ben rappre-

sentata da una distribuzione binomiale caratterizzata daiparametri inizialmente proposti.Per l’evento ricordo o non ricordo nell’ambito dell’udito iparametri da considerare saranno uguali essendo :

p(R)=0.6 p(non R)=0.4

freq. osservate freq. attese

R=0 0 0 p(0)=10^(-4)

R=1 0 0 p(1)=1.5*10^(-3)

R=2 0 0 p(2)=0.01

R=3 0 1* p(3)=0.042

R=4 1 2* p(4)=0.111

R=5 6 3* p(5)=0.2

R=6 4 4 p(6)=0.251227

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R=7 4 4 p(7)=0.21

R=8 2 2 p(8)=0.121

R=9 0 1* p(9)=0.04

R=10 0 0 p(10)=0.006

Ci sono sette punti di perfetta uguaglianza, tre di leggeradifformità e uno solo di notevole divergenza anche qui ladistribuzione binomiale approssima bene la distribuzionedelle frequenze reali.Consideriamo ora i riscontri della vista, i parametri in que-sto caso sono : p(R)=0.91 p(nR)=0.09 confrontiamopoi le frequenze osservate con quelle attese in base al cal-colo delle probabilità procedendo (come per esteso) nelcaso dei valori lettura :

freq.osservate freq.attese

R(0) 0 0 p(0)=0

R(1) 0 0 p(1)=0

R(2) 0 0 p(2)=0

R(3) 0 0 p(3)=0

R(4) 0 0 p(4)=0

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R(5) 0 0 p(5)=0

R(6) 0 0 p(6)=0

R(7) 0 1* p(7)=0.045

R(8) 5 3* p(8)=0.171

R(9) 5 6* p(9)=0.39

R(10) 7 7 p(10)=0.39 

Ci sono 8 situazioni di coincidenza ,1 di leggera divergen-za e 2 di difformità non altamente rilevante per cui si puòdire che, anche in questo caso, la distribuzione binomialeapprossimi bene la distribuzione reale.Per il tatto i parametri da considerare sono : p(R)=0.735p(nR)=0.265

R=0 0 0 p(0)=1.7+(10)^(-6)

R=1 0 0 p(1)=4.7*(10)^(-5)

R=2 0 0 p(2)=5.9*(10)^(- 4)

R=3 0 0 p(3)=4.37*(10)^(-3)

R=4 0 0 p(4)= 0.0212

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R=5 0 1* p(5)=0.071

R=6 4 3* p(6)=0.163

R=7 6 4* p(7)=0.259

R=8 5 5 p(8)=0.268

R=9 1 3* p(9)=0.166

R=10 1 1 p(10)=0.046

Notiamo 7 punti di coincidenza, due di differenza lieve e 2di difformità leggermente più rilevante anche in questo ca-so possiamo dire che la distribuzione binomiale approssi-ma sufficientemente bene la distribuzione reale delle fre-quenze.

Considerando quindi la distribuzione delle frequenze rica- vabile dalla binomiale è possibile risalire a livello teorico ai

 valori che possono aiutare a definire la classe(lettura, udi-to, vista ,tatto) relativa a un determinato range di età o aparticolari condizioni degli individui appartenenti, una vol-ta eseguito un numero di tests adeguato ma piuttosto ri-dotto es. un valore 4 o 10 nel tatto può essere consideratomolto improbabile nella classe di età 17-50 visto che la suaprobabilità è inferiore al 5%, i valori più ricorrenti do-

 vrebbero essere 7 e 8 che raccolgono sommati il 53% delle

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frequenze mentre i valori dal 6 al 9 raccolgono complessi- vamente l’86% dei casi. 

Le valutazioni che in precedenza sono state impostate,supponendo la distribuzione dei rilievi di canale come po-polazioni in origine continue e normali, si rivelano ora ab-bastanza adeguate.In base all’approssimazione binomiale i valori relativi adogni canale per il range di età 17-50 possono essere cosìclassificati :

ETA’ 17-50 ANNI

LETTURA-UDITO

0-1-2-3-valori bassi estremamente improbabili, fuori dalcomune4-valore nella normalità ma basso5-valore nella normalità medio-basso6-valore nella normalità medio7-valore nella normalità medio-alto

8-valore nella normalità alto9-10-valori altissimi estremamente improbabili

 VISTA

0-1-2-3-4-5-6-7-valori estremamente bassi e improbabili8-valore nella normalità ma basso

9-valore nella normalità medio10-valore nella normalità alto

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 TATTO

0-1-2-3-4-5-valori estremamente bassi e improbabili6-valore nella normalità ma basso7-valore nella normalità medio-basso8-valore nella normalità medio-alto9-valore nella normalità alto10-valore estremamente alto e improbabile

Come si può verificare, non esistono grandi differenze ri-spetto alle valutazioni di canale precedentemente proposte(pag.160) a parte una maggiore accuratezza.Stesso procedimento può essere usato per meglio classifi-care i valori di canale relativi al range di età 51-63

LETTURA

Freq.osservate freq.attese probabilità

R=0 0 0 0.00136

R=1 0 0 0.0127

R=2 0 1 0.0536

R=3 2 2 0.1335

R=4 4 4 0.218

R=5 8 4 0.2446232

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R=6 3 3 0.1905

R=7 1 2 0.1017

R=8 0 1 0.03563

R=9 0 0 0.00739

R=10 0 0 0.000691

UDITOfreq. osservate freq.attese probabilità

R=0 0 0 0.00055

R=1 0 0 0.0061

R=2 0 1 0.0309

R=3 2 2 0.0922

R=4 4 3 0.18

R=5 8 4 0.2422

R=6 3 4 0.2258

R=7 1 3 0.1444

R=8 0 1 0.0606233

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R=9 0 0 0.00150

R=10 0 0 0.00016

 VISTA

Freq.osservate freq.attese probabilità

R=0 0 0 0

R=1 0 0 0

R=2 0 0 0

R=3 0 0 0.000162

R=4 0 0 0.001536

R=5 0 0 0.004748

R=6 3 1 0.04495

R=7 5 3 0.13898

R=8 2 5 0.2819

R=9 5 6 0.339

R=10 3 3 0.1834

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 TATTO

freq.osservate freq.attese probabilità

R=0 0 0 0

R=1 0 0 0.000512

R=2 1 0 0.00428

R=3 0 0 0.00212

R=4 3 1 0.069

R=5 0 3 0.153

R=6 5 4 0.238

R=7 3 4 0.252

R=8 3 3 0.176

R=9 2 1 0.0725

R=10 1 0 0.0135

In questo intervallo di età la variabilità delle frequenze at-tese e osservate è maggiore probabilmente perché, nel

contempo, si hanno delle brusche variazioni dim.b.t che non avvengono in modo perfettamente contem

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poraneo nei vari individui; l’intervallo di età 51-63 è statoscelto per comodità ed è, visti i mutamenti che avvengono

nel contempo, più vasto di quanto sia desiderabile. Tuttavia, i risultati ottenuti sono accettabili e indicano cheuna distribuzione binomiale approssima in modo suffi-ciente anche i risultati di ogni canale in questo quadro, fis-sati, per ogni tipo di evento, i valori di probabilità del suc-cesso (R) e dell’insuccesso (nR). Si possono a questo punto definire i valori di riferimento

tipici di ogni canale:

ETA’ 51-63 ANNI

LETTURA

0-1-valori estremamente bassi e improbabili2-3-valori normali ma bassi4-valore normale medio-basso5-valore normale medio6-valore normale medio-alto7-valore normale alto8-9-10-valori estremamente bassi e improbabili

UDITO

0-1-2- valori estremamente bassi e improbabili3-valore normale ma basso4-valore normale medio-basso

5-valore normale medio6-valore normale medio-alto

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7-8 -valori normali alti9-10 valori estremamente alti e improbabili

 VISTA

0-1-2-3-4-5-valori estremamente bassi e improbabili6-valore normale ma basso7-valore normale medio-basso

8-valore normale medio9-valore normale medio-alto10-valore normale alto

 TATTO

0-1-2-3--valori estremamente bassi e improbabili4-5-valori normali ma bassi6-valore normale medio-basso7-valore normale medio8-valore normale medio-alto9-valore normale alto

10- valore estremamente alto e improbabile

I riferimenti così ottenuti non divergono in modo rilevan-te da quelli ricavati nel quadro di pag.161 anche se sonopiù accurati e specifici.

 Applicando la stessa procedura a campioni omogenei peretà o per altre variabili è possibile produrre quadri a cui

ogni individuo possa fare riferimento che portino alla luceparticolarità, carenze a livello di schema sensoriale, evi  237

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denziando difficoltà, inclinazioni, caratteristichedell’apprendimento. 

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INDIVIDUAZIONE DELLE EQUAZIONI DI RE-GRESSIONE DI CANALE TRAMITE LA CORRE-

LAZIONE MULTIPLA

Le tabelle di canale, precedentemente proposte, indivi-duano i valori ritenuti probabili e improbabili attraversol’approssimazione della distribuzione dei rilievi di canale a

una distribuzione binomiale.Se la distribuzione binomiale è quella che maggiormenterappresenta il fenomeno, anche l’approssimazione norma-le (fatta eccezione per il canale vista) risulta valida; questoci indica come “ricordare o non ricordare” sia sì un carat-tere individuale ma che fa capo a una funzione fisiologicacome quelle non percettive, per esempio :la concentrazio-ne di un ormone nel sangue si distribuisce in modo benedelineato nella popolazione e si possono fissare intervallidi normalità con una determinata probabilità di errore edessere sufficientemente sicuri che chi fuoriesca da questiintervalli possa avere conseguenze a livello fisiologico co-me effetto.

Ora, le tabelle precedentemente proposte, pur essendosufficientemente accettabili e indicando modalità che pos-sono essere usate da chiunque per creare una scala di valu-tazione dei valori di canale, fanno riferimento al fenomenopercettivo in se stesso e non alla combinazione che essoha in effetti con i riscontri degli altri tre canali.E’ ben diverso, per esempio, trovare in un adulto un valo-

re di tatto 6 se M.T=25 o se M.T=3: nel primo caso puressendo il valore molto basso e improbabile è quasi sicu-

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ramente proporzionato alle altre facoltà di un individuosintetico mentre, nel secondo, il forte divario con gli altri

canali potrebbe realmente indicare, se non una almenoistintiva difficoltà nell’ambito, una preferenza spiccata,un’inclinazione dominante per una o più delle altre chedovrebbe avere ripercussioni riscontrabili.Pur non trascurando le indicazioni delle precedenti tabel-le(pag.243 e 248),potrebbe essere utile soprattutto nei casilimite disporre di un altro confronto che tenga conto, que-

sta volta, di un riscontro in relazione con gli altri tre, perfar questo mi sono servita della correlazione multipla e hoindividuato per ogni canale una retta di regressione.Questa retta, come si può evincere dal quadro che la de-scrive in ogni sua caratteristica, non è in grado di prevede-re in modo soddisfacente il riscontro di canale, dà tuttaviaindicazioni utili sul fenomeno di memorizzazione di cana-le riferito alla totalità percettiva e, abbinato alla valutazio-ne precedente, fornisce informazioni aggiuntive importan-ti, soprattutto per i valori situati al limite della normalità.Un valore che la prima tabella valuti fuori della normalitàpuò risultare nei limiti tramite la regressione.E’ quindi, a mio parere, migliore abbinare l’uso delle due

modalità per poter dare una valutazione più completa.Quando in entrambi i casi il riscontro risulti fuoridell’intervallo di normalità, si potrà dire con sufficiente si-curezza che in effetti si tratta, se ben registrato, di un valo-re inconsueto e che perciò la sua esistenza dovrebbe avereuna ripercussione nel vissuto della persona come carenzao inclinazione.

Riporto qui sotto i quadri descrittivi della retta di regres-sione di ogni canale, ricavabile tramite la correlazione mul  250

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tipla per l’età 17-50 anni, di seguito il confronto fra i ri-scontri effettivi e quelli ottenuti dalla retta.

Stessa sequenza poi per l’età 51-63.

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SISTEMA NERVOSO COME CIRCUITO DIGITALE

L’e voluzione ha condotto il sistema nervoso animale ver-so una sempre maggiore complessità di tipo strutturalecon l’aumento del tessuto adibito e del suo dislocarsi dap-prima in strutture longitudinali e poi in espansioni termi-nali via via sempre più complesse e stratificate.

La prima conseguenza, a livello funzionale, è un ritardo trastimolo e risposta.E’ come se la distanza fra due elementi fosse aumentata e,questo, avesse allontanato sempre più l’animale dalla ri-sposta istintiva concedendogli delle tappe intermedie incui immagazzinare i dati per più o meno tempo e operaredegli accertamenti.L’analogia è con un processo di distribuzione dal produt-tore al consumatore di articoli che non usa magazzini onegozi per esposizione e vendita della merce ma dialogadirettamente con l’acquirente. E’ chiaro che, in questo caso, il dispendio energetico per la

 vendita è minore e fra richiesta e risposta c’è una relazione

diretta e rapida.Immaginiamo che voglia comprare un materasso pressouna di quelle ditte che pubblicizzano il prodotto e lo por-tano a casa : la domanda e la risposta sono praticamenteimmediate ma posso comprare un solo tipo di materasso,in questo modo, quello che è in vendita in quel momento.Se invece decidendo di aver bisogno di un materasso, va-

do a una rivendita, ne troverò di diversi tipi, posso pren-

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dere visione di cataloghi e posso anche considerare tutto ilpanorama delle marche presenti in più rivendite.

Le fabbriche utilizzano, in questo caso, sistemi di distribu-zioni consistenti di magazzini propri e rivendite proprie ocomuni ad altre marche in cui il cliente può vedere e spe-rimentare la natura del materasso con calma, anzi di piùtipi di materasso.Una struttura complessa, seppur dispendiosa, permette alcliente un acquisto più ragionato e obiettivo operando un

confronto più vasto con altri elementi dello stesso tipo.E’ come se la complessità avesse permesso al sistema ner-

 voso una maggiore varietà e possibilità di scelte e di con-seguenza un maggiore adattamento all’ambiente. 

 Vi è mai successo di aver bisogno di qualcosa di moltospecifico e di non trovarlo dove normalmente lo andrestea comprare?Molti vi diranno che è introvabile, uscito di produzione,irreperibile ma vi posso assicurare che se continuerete la

 vostra ricerca senza stancarvi lo troverete e capirete cheuna persona con cui non avete mai avuto alcuna relazionee che avete trovato solo perché l’avete cercata e cercata sirifornisce abitualmente di questo prodotto e lo ritiene

consueto.Non avrete magari mai più bisogno di quella persona pe-rò, la sua esistenza, ha permesso che voi portaste a termi-ne un compito e, seppure non ricorrerete più a lei, ringra-zierete che esista e di averla trovata…era ciò di cui in quelmomento avevate bisogno.La complessità è sinonimo di varietà, di soluzione di pro-

blemi, di costruttività, di sopravvivenza.261

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La complessità è assicurata nell’uomo sia dalle struttureche dalle informazioni e dalle loro reti di distribuzione, nel

momento in cui il rapporto domanda risposta non è diret-to ma dilazionato nel tempo tramite la memoria.Nel caso precedente la conservazione di un prodotto dibasso consumo ha permesso la soluzione di un vostroproblema, questo succede anche nell’evoluzione delle spe-cie secondo Darwin.La presenza di minoranze garantisce la sopravvivenza del-

la specie, tutte le volte che si cerca di effettuare scelte e se-lezionare a livello comunitario si operano dei grossi guastia livello di società.Insomma è come vivere alla giornata o farsi delle riserve,se fai delle riserve alimentari ti può succedere di mangiarecose fuori stagione e fuori tempo e di poterti riposareprogrammando anche un futuro che non sia un domani incui procurarti da mangiare, puoi fare una cosa e continuar-la il giorno dopo e così via finché non è completata e saraisicuro di non nausearti sempre con la solita minestra.La memoria nello stesso modo, permette paradossalmenteun futuro.Se vogliamo fare un parallelo fra la memoria e il rapporto

diretto e quello indiretto di un acquisto i relativi percorsisono questi :1)prodotto acquirente2)prodotto magazzini dislocati rivendito-ri(esposizione-cataloghi) scelta richiesta-

 venditaNel primo caso l’acquisto a casa comporta una minore

possibilità di scelta anche se più comodo e può paragonar-si alla dimensione istintiva dell’esperienza sensoriale, nel

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secondo caso si ha a disposizione un panorama più vastoche fa capo ai magazzini della memoria e alle associazioni

fra queste che comporta una risposta più dilazionata neltempo di tipo affettivo o razionale.Nello sviluppo sensoriale ho individuato il succedersi diqueste fasi attraverso il variare del rapporto fra i vari tipidi memoria a breve termine(vista, lettura, udito, tat-to)nell’infanzia e il ripetersi di una o più di queste fasi nelconsolidamento della personalità nell’adolescenza. 

Ciò che condiziona la memoria a lungo termine di unevento o di una persona, di una cosa è generalmente la ri-sonanza che nella nostra memoria, cioè il peso che le vie-ne dato.Il peso dipende dall’importanza che viene dataall’informazione o semplicemente dal suo ripetersi. L’importanza è legata alle associazioni, al fatto che unqualcosa venga riconosciuto o identificato come già spe-rimentato ma solo parzialmente e si cerchi di completarela zona mancante di questo richiamo, se ne cerchi la com-plementarietà (curiosità).Il ripetersi di un evento, invece, crea una familiarità chenon esiste e permette di riconoscere un qualcosa che di

per sé non ha grandi somiglianze col conosciuto, sembraestraneo.Quindi l’apprendimento dovrebbe avvenire tramite questedue vie la familiarità e la ripetitività.Forse vi è successo di non riconoscere una persona finchénon la vedete almeno 5-6 volte se la incontrate per stra-da…la ripetitività la imprimerà nella memoria e la renderà

importante perché si è inserita nel vostro quotidiano.263

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 Vi sarà successo però anche di aggregarvi più facilmentecon persone che hanno un determinato carattere, perché

le riconoscete come familiari e non vi creano molte diffi-coltà relazionali, diciamo che , queste persone, induconocuriosità positiva.Ciò che non risponde a questi canoni, chiaramente, avrà ilrisultato contrario e, probabilmente, supererete le vostrebarriere istintive con la ripetitività cioè aumentando la fa-miliarità dello stimolo con la ripetizione.

 Apprendere nella sua accezione più immediata è memo-rizzare e poi elaborare.La memorizzazione, in sé, non è altro chel’immagazzinamento di uno stimolo elettrico che, inveceche viaggiare dall’ambiente all’individuo e da questoall’ambiente, si ferma, si riposa in un neurone o più neu-roni, riproducendo perfettamente la sensazione che lo haprovocato ma in situazione di copia archiviata, conservata,e non solo di risposta immediata ad esaurimento, per unpossibile utilizzo successivo.Ciò comporta una velocità maggiore del riconoscimentodell’oggetto ma anche di quelli simili che presentano po-che e poi molte differenze.

Più si dispone di materiale e più si ha materia di confrontoper il riconoscimento, più l’ambiente ci diventa familiare epiù si desidera di apprendere.Ogni elemento della memoria è come il programma di uncomputer, una sequenza di energia elettrica presente o as-sente come un alfabeto morse che riproduce perfettamen-te il segnale sensoriale di partenza di qualunque tipo, un

film dei nostri 5 sensi che può essere proiettato in qualsia-si momento, a richiesta dell’ambiente esterno o della no-

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stra coscienza o anche della nostra incoscienza nel sonno.Immagini, suoni, sensazioni tattili, chimiche codificate

tramite l’accensione di neuroni o altre unità che, in situa-zione di allerta, sono pronte a scaricare il loro programmafatto di 1 e 0, di sì e no, in attesa, per far rivivere sensa-zioni passate o per riconoscere, confrontare, valutare.Probabilmente ciò che rende affiorabili i ricordi alla nostracoscienza è il fatto che siano stati richiamati più volte per-ché hanno creato problemi o perché la felicità li ha recu-

perai spesso dalla memoria o perché indipendentementeda ciò si sono ripetuti.E’ stato provato che le sinapsi si modificano con l’uso ri-petuto creando una situazione di rinforzo e di memoriapermanente(ricerche sulla plasticità sinaptica: Kandel,Greengard, Carlsson premi Nobel 2000).Ciò coincide con l’aumentare il peso dell’esperienza e di-minuire l’input necessario per l’output. L’uso rafforza, si creano delle sostanze chimiche che ren-dono stabile la sinapsi, aumentano i recettori facilitando ilpassaggio del segnale.Ugualmente lo studio delle reti neurali ha individuato duetipi di organizzazione o famiglie, quelle feedback e quelle

feedforward, le prime senza connessioni all’interno deglistrati (struttura a colonna assimilabile alle strutture deltronco dell’encefalo) e le seconde con connessioni escambio di informazioni, associazioni a livello di strato( struttura a rete assimilabile al telencefalo).Le prime sarebbero riferibili a un tipo di risposta più istin-tiva e le seconde a un tipo di risposta più affettiva o razio-

nale(paragone con la vendita diretta o con la rete di distri-buzione)

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E’ chiaro che maggiori collegamenti fra neuroni apronopiù vie per arrivare a un programma mentre, dove non

esistono collegamenti, la via è una sola e l’accesso sarà piùlimitato, più selettivo.E’ come arrivare a una città attraverso più autostrade o at-traverso una provinciale, è supponibile che il centro, nelprimo caso, sia più frequentato perché più di passaggiomentre, nel secondo caso, vi arriverà solo chi ne hal’intenzione. 

Potrebbe essere utile operare un confronto fra un sempli-ce modello di circuito digitale e la nostra mente per capir-ne in modo immediato il comportamento anche se gli stu-di sulla intelligenza umana e artificiale hanno raggiuntouna complessità davvero straordinaria.

 A volte la semplicità con tutta la sua imperfezione permet-te di afferrare concetti che la specificità non consente piùdi cogliere.E’ chiaro che questo esempio non ha alcuna validità scien-tifica, molti cercano da tempo di identificare gli elementidi un sistema artificiale con quello umano ma finora nes-suno ha potuto farlo.Ogni elemento del sistema nervoso, a partire dai sensori, è

stato riprodotto imitando la natura e l’uomo se ne serveper aumentare le proprie capacità di indagine e la propriaconoscenza.Lo studio dei sensori presenti negli animali ha creato sen-sori elettronici che avvertono variazioni di intensità di lu-ce, di temperatura, di chimica, di onde elettromagnetiche,il computer è una riproduzione elettronica del cervello

umano.Sensori-trasporto assonale lungo i nervi-centri cerebrali-

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magazzini della memoria( temporanea o permanente)-elaborazione, questo è il percorso dello stimolo elettrico.

Certo la complessità della cellula umana e della vita non èparagonabile a quella di un cervello artificiale ma i principidi funzionamento sono analoghi perché gli stimoli sonodello stesso tipo : elettrici qualunque sia la loro origineambientale e, poiché il neurone segue la legge del tutto onulla nel propagare lo stimolo, di tipo digitale.Pur non addentrandosi nell’elettronica, possiamo immagi-

nare un modello semplificato :neurone sensoriale(encoder)-neurone dei centri encefali-ci(flip flop)-sequenza di neuroni dei centri encefali-ci(registro di memoria=catena di flip flop)-rete di neuroniencefalici(programma installato visivo, uditivo, tattileetc)sotto forma di memoria temporanea RAM (probabil-mente ippocampo e amigdala)o permanente ROM (pro-babilmente corteccia cerebrale)-elaborazione(visualizzazione, rivisitazione, operazioni le-gate al riconoscimento, al confronto, alla simulazione, allescelte riferibili alla CPU).Nella sequenza di neuroni che funziona da registro dimemoria si colloca una carica permanente ma in situazio-

ne di sottosoglia, di non scarica assonale, nel sistema arti-ficiale questo è ottenibile tramite l’uso adeguato di porteche bloccano la serie di bit che si è generata nel registro ene permettono il trasporto solo a condizioni prefissate.Questa rete si comporta come fosse in attesa, basta unimpulso e si scarica tutto il programma che viene letto daldisplay (inteso come visualizzatore sensoriale a qualsiasi

livello) e la situazione iniziale vista come successione di 1267

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E’ chiaro che ogni processo mentale è il risultatodell’evoluzione della specie attraverso un apprendimento

graduato, selezionato e trasferito alle generazioni successi- ve, ridurlo alla matematica del computer è troppo sempli-ce anche se le operazioni di base sono per forza analoghe,

 visto che si tratta di flussi elettrici in entrata e uscita e iprocessi devono per forza assomigliarsi.Quindi se l’argomento di base è fisso, la sua complessità,porta a risultati sconvolgentemente creativi e nuovi che la

tecnica non potrà mai ottenere che sono propri della vita edelle spinte interiori che essa crea per conservarsi e perpe-tuarsi.Una è la possibilità di allungare lo stadiodell’accrescimento e della dipendenza per accrescere i po-teri del fisico e della mente che diventano pieni soloquando, se l’ipotesi che ho sviluppato sarà verificata, lasensorialità ha acquisito capacità di memorizzazione di uncerto valore e dopo che ha ripercorso, nel suo accrescersi,le tappe già attraversate nell’infanzia di istintività, raziona-lità, affettività.Queste tappe sono collegate all’aumento della memorizza-zione delle varie percezioni e, probabilmente, ognuno di

noi, in questo ciclo, si ferma al tipo di configurazione chein lui, durante l’infanzia, ha lasciato una traccia indelebile eche lo muove, lo spinge ancora ad apprendere, uno svi-luppo che forse è stato generato dall’istinto di sopravv i-

 venza e che ha creato delle strutture fisiologiche preferen-ziali.

 Tali strutture si accrescono mantenendo questo rapporto

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di superiorità invariato rispetto alle altre come un primatoe individuando uno schema che condiziona

l’apprendimento dell’individuo per tutta l’età adulta rima-nendo stabile.Si tratta di un programma sensoriale che condizional’approccio istintivo della persona nei riguardidell’ambiente e della conoscenza e nell’età matura regredi-sce riacquisendo, probabilmente le caratteristiche dellaprima adolescenza e dell’infanzia. 

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IPOTESI FISIOLOGICA SULLA NATURADELL’APPRENDIMENTO. 

 Volutamente non ho approfondito i collegamenti fra lateoria che in questa ricerca si è andata delineando e le teo-rie sull’apprendimento riguardanti, in particolare, gli stilicognitivi.Il motivo è che, pur avendo qualche nozione in merito,

non sono un’esperta in questo campo e preferisco nonaddentrarmi in argomenti che non siano di mia competen-za; la ricerca partendo dalla biologia ha intrapreso stradecollaterali che posso conoscere in modo solo superficiale eche, almeno per ora, non mi sento di trattare in modo ap-profondito, ciò che posso riferire con chiarezza è ciò cheho ricavato attraverso i dati del test e che ho elaborato, inmodo personale, in base alle conoscenze di cui attualmen-te dispongo che non sono vastissime.

 Tutto ciò che non si riferisce strettamente ai datidell’indagine può essere controbattuto, criticato, contesta-to, ciò che però non può variare è l’essenza della ricercache si basa su dati rilevati da un campione non molto este-

so ma comunque significativo; difficilmente si potrà per- venire a conclusioni diverse, almeno per le acquisizionifondamentali, anche ampliando ulteriormente il campione.Il test che ho utilizzato fornisce informazioni completesull’apprendimento, compresa l’area preferenziale indicatacome materia scolastica o in forma generalizzata.Si basa sulla specificità sensoriale individuale che condi-

ziona i canali preferenziali di apprendimento e di espres-sione (quello naturale, non condizionato dall’ambiente e

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da apprendimenti volontari non precoci).E’ più che un test, è un’ipotesi, secondo questa ipotesi:

”Noi siamo quello che sono i nostri sensi”, la nostra per-sonalità dipende dalla relazioni con l’ambiente e l’unicomezzo che abbiamo per indagare l’ambiente sono i nostrisensi.L’energia che ogni persona destina a questa indagine èspecifica, sia per il potenziale totale che per la suddivisioneche ogni persona ne fa riguardo alle varie facoltà (vista,

udito…). E’ certamente possibile, oggi, anche misurarla ma non cer-to in modo agevole, l’unico mezzo di facile utilizzo è lamemoria breve termine che ci può facilmente indicarequale importanza la persona dia a un senso o all’ altro nel-la conoscenza dell’ambiente. Quindi indagando la memoria a breve termine, dovrebbeessere possibile conoscere molto sull’apprendimento dellapersona, riguardo al suo modo di relazionarsi conl’ambiente. 

SINTETIZZANDO:OGNI INDIVIDUO E’ LA SOMMA DI UNA VITA

 VEGETATIVA E DI UNA VITA RELAZIONALELA VITA RELAZIONALE SI BASA SUI MESSAGGIPROVENIENTI DALL’AMBIENTE ALLA B A-SE DELLA VITA RELAZIONALE STA LA SENSO-RIALI TA’ CHE E’ IL PRESUPPOSTO DELLA CO-NOSCENZA E QUINDI DELL’APPRENDIMENTO CONOSCERE LA SENSORIALITA’ SIGNIFICA CO-

NOSCERE L’APPRENDIMENTO LA SPECI-FICITA’ SENSORIALE E’ ALLA BASE DELLA SPE

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CIFICITA’ DELL’APPRENDIMENTO. L’UNICA MODALITA’PRATICA  PER INDAGARE

FACILMENTE LA SENSORIALITA’ E’ LA MEMO-RIA A BREVE TERMINE CHE CI PERMETTE DICOMPRENDERE L’IMPORTANZA CHE OGNI IN-DIVIDUO HA FISIOLOGICAMENTE ATTRIBUITO

 AD OGNI CANALE.LA POTENZA TOTALE, LA POTENZA DI OGNICANALE PERMETTONO DI RICAVARE TUTTE LE

COORDINATE DELL’APPRENDIMENTO. 

La risposta a un questionario coinvolge l’aspetto razionaledella persona, questo test tiene conto solo delle potenziali-tà innate che si chiarificano durante o al terminedell’adolescenza. 

 Tutto dipende dallo schema sensoriale, dalla fisiologiasensoriale, dalle scelte sensoriali.Queste peculiarità possono essere sottovalutate o trascura-te per motivi contingenti o per errori di tragitto ma latraccia di queste potenzialità rimane in noi perché gli ap-prendimenti successivi non la modificano ed è sempre inattesa di entrare in gioco per la nostra realizzazione.

Potrebbe essere importante individuare almeno a grandilinee il tipo di attività che svolge una persona che ha segui-to la propria inclinazione?Potrebbe essere importante conoscere il numero e la natu-ra delle aree di apprendimento a cui la natura e la societàpossono fare riferimento?Questo test è o può essere in grado di dirlo.

Inoltre può fornire informazioni circa lo stile personale,nozioni utili per l’insegnamento individualizzato, collettivo

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e generalizzato, possibilità di individuare le difficoltà diapprendimento e recuperarle.

Dall’uso del test in questione è risultato un quadrodell’apprendimento del tutto originale basato sulla fisiolo-gia del soggetto, le sue scelte fisiologiche a livello sensoria-le determinerebbero la natura del suo apprendimento eprobabilmente l’impegno e la natura dell’interesse. L’apprendimento soggettivo dipenderebbe perciò dal livel-lo totale di selezione degli stimoli, dalle loro singole pro-

porzioni (visivi, uditivi…). Che riscontro oggettivo, osservabile ha avuto questa ipo-tesi?Come ho detto è nata da intuizioni di tipo matematico :osservazione di tabelle e formulazione di probabili leggima è stata confermata dalle caratteristiche dei soggetti cheanche in seguito a questa indagine si sono prestati.Ideato un parametro sulla base di queste intuizioni di tipomatematico, avvallato dalle caratteristiche di alcuni sogget-ti, questo si è confermato valido anche per i casi successi-

 vi. Ampia verifica ha avuto il situarsi delle persone con predi-sposizione alla pratica e alla manualità nell’ambito dei sen-

soriali e di quelle più inclini alla teoria nella cerchia degliintuitivi.Ugualmente è stato verificato il carattere sinteticità-analiticità come predisposizione al conciso, all’essenzialenell’affrontare lo studio e il lavoro o all’ampliamento e allaricerca istintiva del particolare con tendenza alla perditadell’obiettivo da raggiungere. 

Le conclusioni raggiunte attraverso i parametri sono stateconfermate tramite domande orali rivolte ai soggetti, per

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quanto riguarda le aree di apprendimento c’è stataun’ampia conferma ottenuta dal lavoro effettivamente

svolto dal soggetto o dagli studi scelti o al limite da fortiinclinazioni che non hanno potuto essere assecondate permotivi di ordine contingente.L’ipotesi che si è andata delineando raccoglie in sé caratte-ristiche relative a varie teorie sugli stili cognitivi, soprattut-to ha somiglianze con la teoria che sottolinea l’importanzadell’influenza predominante di uno dei due emisferi cere-

brali nell’apprendimento e che viene generalmente indica-ta come :”Pensiero destro e pensiero sinistro” elaborata da

 Torrance *Chi desiderasse approfondire può trovare un’ampia pano-ramica sugli stili cognitivi in : A. Antonietti “Psicologiadell’apprendimento ”ed. La Scuola, Brescia 1998. Come ho già detto, però, non voglio addentrarmi in campiche non siano strettamente di mia competenza, io ho soloapplicato un test, i suoi risultati sono quelli che ho manomano riportato, l’unico modo per convincersi è metterloalla prova, verificarlo su se stessi e sulle persone che cono-sciamo.

*E.P.TORRANCE-C.R.REYNOLDS-O.BALL- T.RIEGEL,Revised norms-technical manual for Your Style of

Learning and Thinking, University of Georgia,Department ofEducational Psycology,Athens 1978

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INDICE

BREVE DESCRIZIONE DELL’OPERA ……………….. PAG.1 PRESENTAZIONE DELLA RICERCA…………………...PAG.3INTRODUZIONE…………………………………………PAG.6DATI E OSSERVAZIONI RELATIVI AL CAMPIONE…PAG.11 

 ALCUNE CONSIDERAZIONI ………………………… PAG.17 CONCLUSIONE………………………………………… PAG.19

 TAB. DATI RELATIVI AL CAMPIONE………………….PAG.21 TAB.SOGGETTI TESTATI-SCARTI L*T/V-UIPOTESI DI SCHEMA DI M.B.T………………………….PAG.22 

 TAB.CORRELAZIONI…………………………………….PAG.23  TAB.CAMPIONE A CAMPIONE B………………………PAG.24 GRAFICO TEST SOGGETTO A………………………….PAG.25 GRAFICO TEST SOGGETTO B………………………….PAG.26 GRAFICO TEST SOGGETTO C………………………….PAG.27 GRAFICO TEST SOGGETTO D…………………………PAG.28 

GRAFICO TEST SOGGETTO E…………………………PAG.29GRAFICO TEST SOGGETTO F………………………….PAG.30 GRAFICO TEST SOGGETTO G…………………………PAG.31 GRAFICO TEST SOGGETTO H…………………………PAG.32 GRAFICO TEST SOGGETTO I…………………………..PAG.33 GRAFICO TEST SOGGETTO L………………………….PAG.34 GRAFICO TEST SOGGETTO M…………………………PAG.35 BIBLIOGR  AFIA UTILE………………………………... .PAG.36 

PARTE SECONDA……………………………………… PAG.37 UTILIZZO DELLA RICERCA……………………………PAG.38 INDICAZIONI PER UN UTILIZZO A LIVELLODELL’INSEGNAMENTO GENERALIZZATO…………PAG.42 OTTENERE INDICAZIONI CIRCA LE CARATTERI-STICHE SENSORIALI DELLA PERSONA………………PAG.44 INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVALLI DI CONFI-DENZA RELATIVI AD OGNI CANALE SENSORIALE..PAG.47

DESCRIZIONE DELLE PROBABILI ATTITUDINI DEISOGGETTI IN BASE AI DATI RILEVATI……………….PAG.49 PROPENSIONI PER AREE DI APPRENDIMEN TO……PAG.50 MODELLO CIRCOLARE DI PROPENSIONE PER

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 AREE DI APPRENDIMEN TO………………………….PAG.53 DESCRIZIONE DELLE AREE DI APPRENDIMENTO..PAG.55

 ATTITUDINI GENERALI PER AREE DI APPRENDI-MEN TO…………………………………………………….PAG.61  A)SVILUPPO DIFFERENZIATO DEI CANALI……… ..PAG.62 B)LE TECNICHE DA UTILIZZARE PER L’APPRENDI-MENTO…………………………………………………….PAG.64 C)STILE DI APPRENDIMEN TO……………………… .PAG.65 D)ACCRESCIMENTO DELLO SCHEMA………………..PAG.67 E)AREE PREFERENZIALI………………………………..PAG.69 F)AREE DI MASSIMA LONTANANZA DALLA PRE-FERI TA…...………………………………………………...PAG.71 G)MEMORIA OTTIMALE……………………………… PAG.72 H)SINTETICITA’ E ANALITICITA’……………………...PAG.73 SVILUPPO DELLA SENSIBILITA’……………………….PAG.75 RECUPERO DELLE ABILITA’ PER UN MIGLIORA-MENTO DELL’APPRENDIMENTO……………………...PAG.78 UN CASO DI RECUPERO E POTENZIAMENTO PER-CETTIVO…………………………………………………...PAG.82 

 ALTRI TEST E LORO INTERPRETAZIONE……………PAG.85 SOTTOPOSIZIONE AL TEST…………………………….PAG.91 

 TEST PER LA MEMORIA A BREVE TERMINE………...PAG.94 SINTESI DEI DATI E DEGLI ELEMENTI RICAVABI-LI DAL TEST…………………………………………….. P AG.103SCHEMA CON GRIGLIA PER PROPOSTA DEL TEST

 A LIVELLO ESTESO…………………………………... PAG.106 SCHEMA TEST APPRENDIMENTO……………… …..PAG.108 

 TEST APPRENDIMENTO SOGGETTO P………………PAG110 CONCLUSIONE………………………………………… PAG.112 ULTERIORI SVILUPPI………………………………….. PAG.115 

 T AB.A…………………………………………………….. PAG.119  TEST SOGGETTO N……………………………………. PAG.120  TEST SOGGETTO O……………………………………. PAG121  TEST SOGGETTO P………………………………… PAG.122  TEST SOGGETTO Q…………………………………… PAG.123 

 TEST SOGGETTO R……………………………………. PAG.124  TEST SOGGETTO S……………………………………. PAG.125  TEST SOGGETTO T……………………………………. PAG.126  TEST SOGGETTO U……………………………………. PAG.127 

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DELL’ENERGIA………………………………………….PAG.194  SCALA SENSORIALE NELL’UOMO TENTATIVO