l'arte nelle grotte

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SCIENZE O PASSATO E PRESENTE UARTE§TEI.I.E ffiffiffiWKffi 9 q d ts Z o - a f È E È C :t { i.-Ì 7 ( È Z ( 1 LJarcheologo Jea n_9,19J!9s- l@x, da decenni i dipinti rupestri del Paleolitico. Obiettivo: svelarne in sigàiticato. Rncne con faiutr delle popolazioni tribali attuali nno 30.000 d.C., archeologi entrano in un ediflcio sepolto damilleruri. «Doveva essere un centro di culto della ci\riltà pre-asteroide, quella di cuinon sappiamo quasi nulla» dice uno degli studiosi. «Guardate che immagini straordinarie. . . Cosa rappresenterà mai quella scena con tre uomini attaccati a delle crocl/ Ì,orse un sacntrcro umano o unrito di purifi ca- zione.Non io sapremo mai»... Ecco, di fronte agli straordinari E SOPRA- LA GROTTA DELLE MANI IN PATAGONìA, NELLA PROVINCIA DI SANTA CRUZ {ARGENTINA). A DÉSTHA, DIPINTI NELLA GROTTA DI LASCAUX (FFANCIA). SOTTO, I]ARCHEOLOGO JEAN CLOTTES E IL SUO LIBHO WHAT IS PALEOLITHIC ART? (UNIVERSITY OF CHICAGO PFESS) dipioti delle grotte del Paleolitico, come a Lascaux e Chauvet in Francia o Altamira in Spagna, siamo nella loro stessa situa- zione: come interpretare guelle corse di cavalìi,i segni aforma di arpione,ibellis- simi sfi, rinoceronti, cervi o mammut, i gruppi di puntini colorati, gli uccelli sul dorso di stambecchi che partoriscono, le linee tracciate con le dita, le teste di leone, ia donna che si trasforma in bisonte, Ie cacce e le altre scene dipinte fra 30 e l0 mila anni fa? 11 loro messaggio sem-bra perduto per sempre. Uno dei più grandi esperti mondiaii di pittura rupestre, l'ottantatreenne archeo- logo francese Jeal Clottes, non si è però rassegnato e, sfidando i suoi colleghi, un senso a quetle immagini ha cercato di darlo, raccogliendo le sue riflessioni in ul saggio uscito prima in Francia e ora negli Stati Uniti tllhat is Paleolithic Art? tlJnt- versity of Chicago Press, pp. 208, dollari lB). Chi avrebbe potuto farlo meglio dilui? EspeÉo di età del bronzo, professo- = 60' tr vrNrnu ,I LUGLTo 2016

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SCIENZE O PASSATO E PRESENTE

UARTE§TEI.I.E ffiffiffiWKffi È

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ÈEÈC:t{i.-Ì7(ÈZ(1

LJarcheologo Jea n_9,19J!9s- l@x,da decenni i dipinti rupestridel Paleolitico. Obiettivo: svelarnein sigàiticato. Rncne con faiutrdelle popolazioni tribali attuali

nno 30.000 d.C., archeologientrano in un ediflcio sepoltodamilleruri. «Doveva essere uncentro di culto della ci\riltà

pre-asteroide, quella di cuinon sappiamoquasi nulla» dice uno degli studiosi.«Guardate che immagini straordinarie. . .

Cosa rappresenterà mai quella scena contre uomini attaccati a delle

crocl/ Ì,orse un sacntrcroumano o unrito di purifi ca-

zione.Non io sapremo mai»...Ecco, di fronte agli straordinari

ESOPRA- LA GROTTA DELLE MANIIN PATAGONìA, NELLA PROVINCIA

DI SANTA CRUZ {ARGENTINA).A DÉSTHA, DIPINTI NELLA

GROTTA DI LASCAUX (FFANCIA).SOTTO, I]ARCHEOLOGO

JEAN CLOTTES E IL SUO LIBHOWHAT IS PALEOLITHIC ART?

(UNIVERSITY OF CHICAGO PFESS)

dipioti delle grotte del Paleolitico, come aLascaux e Chauvet in Francia o Altamirain Spagna, siamo nella loro stessa situa-zione: come interpretare guelle corse dicavalìi,i segni aforma di arpione,ibellis-simi sfi, rinoceronti, cervi o mammut, igruppi di puntini colorati, gli uccelli suldorso di stambecchi che partoriscono, lelinee tracciate con le dita, le teste di leone,ia donna che si trasforma in bisonte, Iecacce e le altre scene dipinte fra 30 e l0mila anni fa? 11 loro messaggio sem-braperduto per sempre.

Uno dei più grandi esperti mondiaii dipittura rupestre, l'ottantatreenne archeo-logo francese Jeal Clottes, non si è peròrassegnato e, sfidando i suoi colleghi, unsenso a quetle immagini ha cercato didarlo, raccogliendo le sue riflessioni in ulsaggio uscito prima in Francia e ora negliStati Uniti tllhat is Paleolithic Art? tlJnt-versity of Chicago Press, pp. 208, dollarilB). Chi avrebbe potuto farlo meglio dilui?EspeÉo di età del bronzo, professo- =

60' tr vrNrnu ,I LUGLTo 2016

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fSCIENZE O PASSATO E PRESENTE

L'ARCHEOLOGO JEA}I CLOTIES, P€R D€FINIREIANOSIRASPECNE, IIWECE CIIEDI ftoMo§4pr€rvq PREFER|aCE pARt-ARÉ Dt riolrroSP'B'7UAU& SAREMMO INFAITI GU UNICI INGRAI'O DI RA§ONARE ST'LL'ESISIENZA D] UNALrRo MoNDo. rA ÈFEopEto cosizDUeRECEIìIN SCOPÉRIE FANNO PfNSARE CHEANCHE I'OTIII{I NON SAP'E'V§ ABBIANO AWTOUNA VITA SPIRITTJALE. NELI-A GROTTA OIBRUNIQIJÉ|- tN FBANCtit IjARC}{EOLOGOJACOI,ES JAUBERT DELLUfln,ERgTÀ DIBOBDEAUXI{ADI RECENIE OATATO DUE GRANDI€ct{sotrcrl![€ PEZ4II SrAIAIIIISBISALIREBBERO A 1 79 MII.A AI.INI fi\ QUAT{Do,ronto §qpravs Notit AvEt/A AI{coRA |-ASC|ATOL'AFRrcA, I CERCHI, CHE SEUAAAT{O AVEREFUNZ(,NI CEBIMONI,AU, SABEBAERO QUINDIOPERA TX'VE4A'OER7HAT.. NEIIA GROTTA E§INGSTAF, IN S{'DAFRICA, IL PAI.EONIOLOCO LEÈBEBGER DELluNÀrERs[rÀ DEL wrwArEesRAND}TA SCOPERTO hA'ECE UhlA CAl/trA COiI RE§TIDr 1 s oinxtoru uNAffictE cFEÈ-sirATACHIAÀ'ATA T'O&'O IAI.ED', RISALENTE A DUEMIUONI DI ANNI FA. LO STATO DELLE OSSASEMARAESCI.UDER€SIII!«' I RESTI T'I @RPITRASCNAn Li DABELIG, DAt,NAPIENAo DAUtl CROIIO POTREBBETBATTARST Dt Ut{A§ORTA O "TOMBA Dl FAM|GL|AT. LAPROVADI TTIIAYIIA§PBìì,ÀI.E PBEENIEAEil PMIADI TP'I,'O SAP'EIUS, CHE EI'IDENTEMENTENON È UUNrcO IO,UO SptqtfuALts. (ALSr'L)

LEE BERGEB BACIA UN TESCHIOOI HOMO NALED{ LA NUOVA SPECIE

SCOPERTA E IDENTIFICATA DALPALEONTOLOGO IN SUDAFRICA. SOPBA.

A DESTRA, UNO SCIAMANO MALESE

re di archeologia all'{Jnivtrrsita diitblosaea Berkeley, Clottes fu nominato nel IgTbdirettore delle antichità preistoriche nellaregione del Midi-Pirenei. Si trovò così allavoro nell'area del mondo che accoglie lepiù spettacolari opere d'arte delpaleoliti-co:nerimaseta-nto affascinato dadedicar-gli il iesto della sua cariera.Una sceltapremiata dalla fortuna. Durante ii suomandato ha assistito infatti alla scopertaed esplorazione di nuove grotte dipinte:fra queste,nel 1 g%, quelta di Chauvet -trale più ricche di capolavori preistorici - dicui ancoradirigelaricerca scientifica. «Edè ancora la mia preferita.» dice, «il pannel-lo dei cavalli e quello dei leoni sono fra levette dell'arte paleolitiea».

Un'arte che per molti si può solo de-scr,iverq mA nolt cercare di Capire- Per-ché? «Perché negli anni successivi alleprime scoperte di grotte dipinte ci sonostati anche troppi tentativi di interpretar,le:ralcuni vi vedevano magie perpropizia-re la caccia, altri arte fatta per il solo pia-cere di farla, altri ancora rappresentazionidei "totem", animali delle tribù» spiegaClottes. «Ci fu persino chi, visti imoltidi-segni di genitali femminili, iporizzò I'ope-ra di adolescenti ribelli, un po' come i no-stri writer.A questa sarabanda di illazionipose fine iÌ grande etnologo e archeologoAndÉ Leroi-Gourhan negli anrri Settanta,sostenendo che era inutile cercare unaspiegazione: queste pitture provenivanoda una cultura e una visione del mondotroppo Iontale e diverse dalla nostra, illoro significato erapersoper sempre. però,secsndo me, se lo shrdio di ossa e atlrezzici può dire molto sul mondo fisico dellegenti del Paieolitico, la loro arte ci offreuna preziosa flnestra sulla loro raente,€non possiamo non tentare di darle unsenso, almeno generale».

Per riuscirci Clottes da decenni gira ilmondo studiando l'arte rupestre in tutti icontinenti e parlando con gli uttimi rap-presentanti di quelle popolazioni cheusano €mcora questaforma di rappresen_tazione per scopi culturali e religiosi: gliaborigeni australiani, le tribù fra MessicseStatr-[Initi, ipopoli siberiani,i S@dell A-frica australe, gli indios arnazzonici...«Ouesti popoli vivonoancora un contattointimo con la natura, per cui i_l senso chedanno alle- loro immagini puo aiutarci a

capircquello che gli dav.*no gtiuomini di30 mila anni fa. Per esempio ora sto stu-diando le popol4zioni tribali dell'Ind-ia,che usano l'atte rupestre per attrarre sa-lute e prosperita. NelteAmeriche ho inve-ce appreso che i graffiti sono spesso lega-ti agli "spiriti animali" dei luoghi, che sicerca di rendersi amici con piccoli doni.In Australia poi i famosi dipinti degliaborigeni legati ai miti ancestrali vengo-no ridipinti e aggiornati da millenni, per-ché sono ancora usatiperl'iniziazione deigiovani.l dipinti tribali di oggi haano ilcomune con l'arte preistorica alcune ca,ratteristiche, per esempio la continua ri-petizionè in certi }uoghi degli stessi sog-

LO §*il&*§À**IT{TRAI(CECOMATTAoonEIIALrxsfEsl,ltosPm|l?OAIIITALE

getti, oppure lapresenza di im-pronte di mani epiedi di bambini,che fa peusare a ri-ti di iniziazione, o idoni e i segni di di-ta lasciati sulle im-magini, simili aquelli che lascianoi fedeli nelle chiesequando chiedonograzie».

Con l'etnologiasi può dare quindiun significato pre-ciso alle pitturepaleolitiche euro-pee? Clottes èpronto a frenare.«No, questo non èpossibile: l'abissotemporaleètroppo

grande e molti dettagli sono ormai per-duti. In Australia. per esempio, mi hannospiegato come certe linee sulle rocce in-dichino luoghi accessibili solo ai maschio solo a iniziati. Nelle grotte del paleoli,tico ci sono segni simili: ma chi ce nepotrà mai spiegare il senso? O pensate aquella scena dipinta a Lascaux: un uomocon Ia testa di uccello e il pene eretto,disteso davanti aunbisonte svetrtrato dauna lancia. Non potremo mai sapere aguale rnito si riferisca. Credo però chepotremo arrivare a intuirc I'idea generaieche motiva cert€ oper€. Ed eliminare al-cune ipotesi, come quella che si tratti digrafflti casuali: a realizzare opere di tec-

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62. tvenenoì. B LUGLto 2016

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nica sopraffina dovevano essere personeselezionate e addestrate. Da scartare èanche l'ipotesi che i dipinti abbiano finisolo estetici: spesso si trovano nei reces-si più oscuri e nascosti delle grotte, noncerto per essere visibili a tutti. C'è uoalogica che ci sfugge nella scelta dei siti:alcune grotte comode e abitate per mil-lenni non hanno dipinti, altre disabitatee quasi inaccessibili ne sono piene. Per-ché? I nativi americani mi hanno confer-mato che l'arie rupestre si realizza solodove i luoghi "parlano" agli uouini».

Ma i:r chemodc q>arlavano»Altamira oChauvet? «In tante mitologie le cavità sonoun accesso a mondi uÌtraterrenb» spiegal'archeologo. «Immaginiamo un uomo delpaleolitico chesi spinganell'interno diunagrotta fino a luogbi bui, con slranj odori e

concrezioni,iaquietantiflgure create dalleombre, paurosi effetti di eco, poco ossige-no.Inun luogo similenonc'èda stupirsi sequalcuno avwa visioni, che forse provavapoi a fissare sulle pareti. La grotta appari-va un luogo a cavallo fra il mondo degliuomini e quello ultraterreno, e chi era ca-pace di mantenere aperto il contatto, ma-gari ancheper}'abilita nel disegnare le suevisioni, diventava una figura di grandeimpoÉanza, uno sciamano».

Lo sciamanesimo è una forma di spiri-tualità tipica di popolazioni che vivono astretto contatto con la natura ed è basatasulf idea di una contiauità e permeabilitàfra mondi: umano e animale, terreno e

u-ltraterreno. Lo scinmano, entrando intrance gtazie a danze, canti. digiuno odroghe,contatta o diventa esso stesso unospirito animale, per ottenere guarigioni,preveggenza, buona sorte. Le figure metàuomo e metà animale,presenti sia nei di-segni tradizionali che nelle gmtte del pa-leolitico, rappresenterebbero questa fira-zione diponte dell'uomo sacro.

«La mia ipotesi» spiega Clottes «è chele grotte europee fossero le sedi di ritisciamanici, per l'iniziazione di giovani,per propiziare la salute, la caccia e forseanche la fertilità, come suggeriscono lefigure di genitaii femminili, spesso ricava-te intorno a fessure nella roccia».

Immaginiamo la discesa in quelle«chiesepreistoriche» di giovani da iniziareo di malati da guarire, accornpagnati dailoro sciamani. llimprowisa apparizione

.§ I DIPINTo RUPESTRE IN TAIIZANIA. INIERPRETATObòr,re ur.r RtTo scrAMANrco itl lnre laontcEl'tlNEL NoRTHEBN TEBB,ToRY (AUSTBALIA) i3] DlPlNTo

DEL PALEOLITICO SUPERIORÉ (35.000-11.000 A.c)NELLA GROTTA DI ALTAMIRA, IN SPAGNA

i*] prruBE RUPESTBT DEL PALEoLlrlco suPERloRENELLA GROTTA DI CHAUVET, NEL COMUNE FRANCESE

Dr vALLoN-poNr-D'enc is] otctnl NELLA GRorrADI TADRABT ACACUS. IN LIBIA

dal buio di immagini dei grandi animali edelle storie di personaggi mitici dovevaaver un effetto scoovolgente. «Abbiamoanche scoperto che certe figure. compo§teda tratti disegl.ati e ombre di concezioni.si vedono solo tenendo la luce in certeposizioni, quindi lo sciamano poteva farleapparire e sparire a volontà, corne seuscissero dalla rocciar» aggiunge Clottes.

A1lora, come oggi. si tentava poi di con-dividere una parte del potere del luogo,toccaado con le dita le imm agini o le pare-ti, lasciando su queste segni che sono an-cora visibili. «Oppure si facevano offerte,come le schegge di osso incastrate uellecrepe vicino ai disegni: a me ricordano ibigliettini indirizzati a Dio lasciati nelMuro delPianto a Gerusalemme».

I «segr.i di dwozione» più noti sono percle impronte di mano in negativo. «Eranoforse il modo più suggestivo per attingerepotenza spirituale: mettevi la mano sulla

parete, su di questaveniva soffiata del-

I{ELLEGFOTIE la Polvere colorataClSOllOTAilfl faceadoladiventa-iil§*èA:.: -^ uguale alla roc-BELLISSTI ,:EPOCHÉ;'- cia' e quando solle-SCHEItrAiICIIE vavi la mano eraFIGUREUIIAIIE come se portassi

conteunPo'delPo-tere del luogo».

Una cosa che colpisce nei dipinti pale-olitici è che gli animali sono tanti e bellis-simi,alsntrs gli uomi.ni sonopochi eraffi-gurati in modo schematico. Anche perquesto Clottes ha ula spiegazione: «Nelmondo del Magdaleniano l'uomo era unapiccola e debole cosa, immetsa in una na-tura intatta, dominata da animalibellissi-mi, possenti, spesso pericolosi. Tirtto l'im-maginario,'uutta la spirituaiità umanadovevano ruotare intorno a loro». Un mon-do che fini conl'awento dell'agricoltura,leforeste disboscate e gli animali sterminatio ctriusi nei recinti. Gli spiriti delle grotteallora tacquero e gli dei divennero umarri.

Alex Saragosa