lacto-ovo vegetarian_ fino a un uovo al giorno, con vit. b12, luteina e colina, senza rischi
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Interessante articolo sulle uova.TRANSCRIPT
0 4 A G O S T O 2 0 1 1
Fino a un uovo al giorno, con vit.B12, luteina e colina, senza rischi.
Crespelle con le noci,
sformati di verdure
uova e formaggio,
stracciatella in brodo
vegetale, omelette con
verdure latticini ed erbe
aromatiche, tagliatelle
di pasta all’uovo condite
con funghi, acquacotta
con uovo intero, torte rustiche di farina e uova, salsa maionese (però fatta in
casa), crema pasticcera gialla o al cioccolato, ciambelle dolci rituali che
incorporano un uovo sodo, leggerissimo uovo al guscio o “à la coque” da
assaporare col cucchiaino, uovo bollito (la cui cottura non è affatto elementare
e fa cadere più d’una trattoria), uovo barzotto che “viene quando non si vuole,
ma quando si vuole non viene”, uovo “in camicia” in acqua o brodo, uovo in
tegame (altro che ironie, è il primo esame d’un vero cuoco), uovo sbattuto
(con cui le nonne soccorrevano improbabili debolezze di nipotini viziati).
Migliaia sono i modi di impiegare le uova in una gastronomia tradizionale,
naturista e vegetariana. Perché l’uovo è un antichissimo alimento
naturale, uno dei primissimi dell’Uomo. Naturale, perché elettivo, cioè
adatto alla specie Uomo, come prova il fatto che è stato scelto e provato con
successo per millenni – tra quel poco che la Natura offriva, e in mancanza dei
condizionamenti della pubblicità – dai nostri Progenitori, che crearono la
nostra alimentazione naturale sperimentando sulla propria pelle col metodo
detto “per prove ed errori”, lo stesso della moderna scienza sperimentale e
clinica.
Innanzitutto, leggere un altro articolo esteso sull’uovo, pubblicato in questo
medesimo blog, con dati complementari molto interessanti.
L’uovo, oltre ad avere le proteine dal più alto valore biologico, cioè le
più assimilabili dall’Uomo, è tra l’altro un’economica fonte di folati,
riboflavina, selenio, colina, luteina, zeaxantina, vitamina B12,
vitamina A retinolo, e tra le poche fonti di vitamina K e D.
L’uovo è uno degli alimenti più sani e più leggeri, cioè più facili da
digerire, tant’è vero che induce scarsa secrezione di acido cloridrico nello
stomaco, come provò con esperimenti clinici P. Alessandrini primario
dietologo del Policlinico di Roma (“Trattato di Dietetica per medici e
studenti”), e si dà da secoli ai bambini come primo cibo dello svezzamento.
Quindi è indicatissimo per tutti, giovani e vecchi. Anche per la maggior parte
dei malati (tranne per chi ha calcoli biliari: v. oltre).
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1 di 19 08/05/2016 23.33
Ma non fa male al fegato? No. Questa è una delle leggende popolari più
stupide, che ha finito per influenzare, a forza di ascoltare i pazienti, gli stessi
medici di base. L’uovo, anzi, fa bene al fegato. Non solo contiene metionina,
amminoacido epatoprotettore utile al buon funzionamento degli epatociti (le
cellule epatiche), ma anche una sostanza a lungo considerata vitamina
(l’inositolo) utile in particolare per chi soffre di steatosi epatica o sindrome da
“fegato grasso”. Ma poi lo stesso tuorlo – un tempo lo imparavano tutti gli
studenti di medicina – ha la capacità di far contrarre la colecisti
(vescichetta biliare o cistifellea) e di eliminare la bile, che si verserà
nell’intestino migliorando il metabolismo dei grassi e la motilità intestinale.
Lo svuotamento rapido e totale della colecisti è un esercizio altamente
positivo: significa che continua a funzionare bene. Se invece trattiene la bile,
rischia di infiammarsi, di fare infezione e di dar luogo a dolorosi calcoli
biliari. Perciò, al contrario, l’uovo non causa, ma al contrario previene
i calcoli biliari, e protegge il fegato. Ma allora com’è nato il luogo
comune sbagliato? Per un equivoco in cui sono caduti i malati di fegato, i
sofferenti di calcoli biliari e i medici del Novecento: è chiaro che se uno ha già,
per altri motivi (non certo per colpa delle uova), calcoli e “mal di fegato”, già
solo lo svuotamento della vescichetta dovuto all’uovo sarà doloroso. Quindi
l’uovo fa bene al fegato sano e lo mantiene sano a lungo.
Il tuorlo dell’uovo è una delle poche fonti alimentari ricche di colina
(acetidilcolina), ammina fondamentale per il perfetto sviluppo del
cervello, per la trasmissione dei segnali neurologici (serve al
metabolismo di alcuni neuro-trasmettitori), per la conservazione della
memoria (esperimenti di laboratorio), per la sintesi dei fosfolipidi.
Essenziale per tutti, soprattutto per donne in gravidanza, bambini,
ragazzi e anziani. Nelle uova ci sono ben 251 mg di colina per 100 g, il
che vuol dire che un uovo medio di 61 g fornisce ben 153 mg di colina
(Zeisel et al. studio del 2003, studi del 1994 e del 2000).
L’uovo è il secondo
alimento nella vita
dell’uomo. Se il latte è il
primo alimento del bambino,
l’uovo è il secondo. Infatti, per
antichissima geniale intuizione
popolare approvata oggi da
nutrizionisti e pediatri (le sue
proteine permettono il più
efficace accrescimento), l’uovo
si dà come primo alimento
dello svezzamento dei
lattanti, sotto forma di
tuorlo, crudo o meglio sodo, ad
evitare teorici rischi di
salmonellosi in caso di
epidemie, guscio sporco ecc.
E l’albume? E’ ugualmente di
altissimo valore proteico. Al
e sano re delle proteine
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2 di 19 08/05/2016 23.33
bambino da svezzare non si usa
darlo, forse perché i medici
ricordano di aver letto
all’Università che l’albume è
“anti-nutritivo”. Ma no.
L’albume, dal punto di
vista proteico, ha meno
proteine del tuorlo (10,8
g/100 g, rispetto a 16,4/100 g), ma di qualità biologica analoga, se
non superiore. Una differenza importante (che interessa i
frequentatori di palestre che si fanno frittate di soli albumi, per incamerare le
migliori proteine, escludendo però il colesterolo) è che l’albume ha solo
0,33 μg/100 g di vitamina B12, in pratica ne è privo; mentre il
tuorlo ne ha 8,21 μg /100 g. (Dep. Health, UK). Altro svantaggio
dell’albume è che non va mai mangiato crudo. Ma per cuocerlo, basta
riscaldarlo appena a 70°C, così si inattivano due sostanze tipiche
dell’albume: l’ ovomucoide, capace di dimezzare l’assimilazione proteica, e
l’ avidina che impedisce l’assorbimento della biotina, una delle vitamine del
gruppo B, preziosa per lo sviluppo del bambino. Albume sempre cotto,
quindi, per piccoli e adulti. Tuorlo, invece, sempre crudo, o il più
crudo possibile, altrimenti perde gran parte della vitamina B12.
E invece, che accade? Che l’uovo sodo è sempre troppo sodo, troppo
bollito. Non solo in casa, ma perfino in ristoranti e tavole calde (di mezza
tacca), quando lo tagliate emana cattivo odore dovuto al gas irritante idrogeno
solforato H2S (odore che non deve avere, contrariamente ad un’opinione
popolare: “odore di uovo sodo”… certo, uovo sodo cotto male!) e sul tuorlo
rappreso si vede una patina grigio-verdastra di solfuro di ferro. Brutto segno:
l’uovo è da gettare via: è di odore e sapore sgradevole, meno nutriente (meno
ferro), meno digeribile e leggermente tossico. Ma quello che è più grave,
così l’uovo perde la metà circa della vitamina B12. Si vedano –
ripetiamo – la tabella e tutte le considerazioni e i consigli nell’importante
articolo dedicato.
Per evitare questo, ci sono due metodi, uno senza orologio, l’altro con
orologio. Primo metodo (in acqua fredda e senza conta-minuti). Cuocere
l’uovo partendo dall’acqua fredda e spegnere il fuoco non appena l’acqua
comincia a bollire. Se lo si immerge un poco in acqua fredda e lo si consuma
subito si ottiene un uovo à la coque, cioè “al guscio”, da mangiare con
cucchiaino e porta-uovo. Altrimenti, non raffreddandolo, sarà quasi sempre
“barzotto” o “bazzotto”, cioè con l’albume rappreso ma non duro e col tuorlo
pastoso. A la coque e barzotto, due modi ideali dal punto di vista nutrizionale
e anche del gusto di consumare l’uovo. Se, poi, l’uovo lo si lascia per altri 1-2
min nell’acqua bollente a fuoco spento, diventa sodo col tuorlo rappreso e
duro ma di un bel colore giallo vivo, senza cattivi odori né patina verde.
Secondo metodo (in acqua bollente e con conta-minuti). Questo è il metodo
usato da tutti, più preciso ma con la nevrosi del conta-minuti e il rischio della
famigerata patina verde e del cattivo odore se ci si dimentica di spegnere la
fiamma. A seconda della grandezza dell’uovo e della sua temperatura iniziale
ci vorranno circa 3-4 min per l’uovo à la coque, 5-6 per il barzotto, 7-8 min
per l’uovo sodo.
non-viole...
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3 di 19 08/05/2016 23.33
L’uovo è uno degli alimenti meno concentrati e di più piccola
porzione che esistono. Un solo uovo costituisce una porzione. E
pesa appena 50 g (piccolo), 60 g (grande), 70 g (grandissimo). E
solo l’87% è consumabile (il 13% è il guscio), ma ben il 77,1% di
questo è acqua. Il corpo quasi non se ne accorge, rispetto agli etti e ai chili
di cibi che ingurgitiamo ogni giorno. Fa ridere il confronto con i 250 g di una
porzione reale di pesce o di carne, ma anche con i 100 g di un formaggio molle
e i 50 di un formaggio stagionato. Non meravigliamoci se in passato, e ancor
oggi nei ristoranti, per uova si intenda sempre “una coppia di uova”. In effetti,
come proteine bisognerebbe consumare almeno 2 uova per competere con
carne, pesce, formaggi e legumi. Ma l’abbondanza di colesterolo consiglia (non
obbliga) di ragionare in termini di unità. Anche se non fa assolutamente male,
purché si sia in buona salute e-o giovani, consumare una coppia di uova di
tanto in tanto.
Le sue proteine sono poche, rispetto agli altri cibi proteici (12,4%,
il che vuol dire appena 6,2 g in un uovo da 50 g), ma sono le
migliori, le più complete, le più assimilabili in assoluto. Nessuno dei
suoi amminoacidi è carente, e perciò il pool amminoacidico è considerato il
riferimento=100 (carne= circa 80). Il valore biologico sperimentale delle sue
proteine (assorbimento reale desunto dall’accrescimento) è il più alto: PER 93
(carne=69).
E l’uovo è un cibo “magro”, magrissimo, cosa che non sanno neanche
molti suoi fans. Perché essendo i suoi grassi l’8,7 per 100 grammi, ma una sua
porzione essendo solo un uovo (p.es. per comodità di calcolo uno da 50 g),
ecco che un uovo ha appena 4 grammi di grassi! (per l’esattezza 4,35 g).
Molto meno dei suoi concorrenti proteici adatti ai vegetariani: un quarto
della mozzarella di mucca (19,5 g per una porzione di 100 g); un sesto di
grana e parmigiano (poco più di 28 g per 100 g, 14 g per una porzione più
corretta, di 50 g). Insomma, diciamola tutta: i primi due segreti dell’uovo
sono che ha pochi lipidi e ha una porzione minima. Ecco perché è
davvero stupido prendersela proprio con l’uovo.
E il famoso colesterolo? Lo stesso colesterolo dell’uovo è
diminuito. Le uova di oggi ne hanno di meno. Nell’ultima tabella
Inran non è più di oltre 500 mg, ma solo di 371 mg per 100 g, cioè
per due uova da 50 g. Il che vuol dire che un uovo da 50 g contiene
appena 185,5 mg e un uovo da 60 g contiene 222,6 mg.di
colesterolo. Colesterolo alimentare da non demonizzare, anzi
utilissimo alla nostra vita, che verrà utilizzato solo per quel poco
che serve (p.es. per sintetizzare la preziosa vit. D), e per il resto
sarà eliminato dal corpo, tanto che dagli studi citati nel
collegamento all’articolo più in basso una o due uova al giorno non
sembrano incidere sulla colesterolemia dell’uomo normale in
buona salute cardiaca e metabolica. Si veda l’ articolo dedicato.
E’ perciò sbagliato limitare le uova a 4 volte alla settimana, anche
per i sani. Ma spesso medici di base, dietologi e nutrizionisti
istintivamente confondono il colesterolo alimentare con quello nel
dicembre 2010
aprile 2011
luglio 2011
agosto 2011
novembre 2012
febbraio 2016
ECCO I NUOVI CORSI:PRENOTATI SUBITO
E' consigliabile prenotarsi
fin d'ora ai nuovi CORSI,
tra i quali il CORSO DI
AGGIORNAMENTO
scientifico e pratico di
ALIMENTAZIONE
NATURALE,
NUTRIZIONE, E
TERAPIE CON GLI
ALIMENTI
che aggiorna sullo "stato
dell'arte" fino al giorno
prima, distinguendo tra
ciò che è o non è
provato, cioè tra scienza,
tradizione e ideologia.
Le sessioni dei Corsi si
tengono in ogni stagione
a Roma in date precise
ancora da definire
(marzo-aprile, giugno,
ottobre, novembre-
gennaio), anche
concentrate in un solo
fine settimana (sabato e
domenica) nelle varie
città, Roma esclusa, su
richiesta di almeno 25
persone.
Il sistema nuovo è
quello della
prenotazione "open
date", a data aperta.
Mettiti in lista per
essere chiamato alla
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4 di 19 08/05/2016 23.33
sangue (che se in eccesso è segno d’una malattia!). Tutta questa
strana paura, questa immotivata prudenza, non tiene conto né della realtà
aneddotica, né della scienza. E’ infatti contro l’osservazione empirica (quanti
anziani in buona salute consumano un uovo al giorno!) e i molti studi
scientifici, che dimostrano che in soggetti sani 1 o 2 uova al giorno
neanche si notano biologicamente, cioè non innanzano il
colesterolo né i trigliceridi nel sangue, come riferisco in sintesi in un
articolo, fondamentale perché documentato da molti studi poco noti ai
medici e ancor meno al largo pubblico, tra cui quello famoso del vecchietto
di 88 anni dell’Oregon che mangiava per depressione da 25 a 36
uova al giorno, sano come un pesce, e degli 11 volontari adulti a cui erano
state somministrate 5 uova al giorno in più per 17 giorni, tutti col livelli
ematici di colesterolo entro la norma (F. Kern).
Insomma, il colesterolo non è più quel “problema” che si riteneva un tempo.
Oggi è provato che il colesterolo degli alimenti si assimila molto
poco, e non si traduce certo automaticamente in colesterolemia! (v.
più avanti). Non c’è dubbio che i soggetti a rischio debbano essere prudenti,
anche con le uova, ma è ancora più indubbio che la maggioranza delle persone
è sana dal punto di vista cardio-vascolare o epatico, e quindi non deve temere
dall’uso frequente anche se sensato dell’uovo. Perfino le restrittive Linee
Guida dei cardiologi americani consentono anche un uovo al
giorno, purché le altre fonti giornaliere di colesterolo siano
limitate (AHA Dietary Guidelines. Revision 2000). L’uovo, quindi, va
rivalutato, conclude uno studio di Herron & Fernandez del 2004 (3), e
cardiologi e nutrizionisti dovrebbero aggiornarsi abbandonando le posizioni
irrazionali del 1970. E’ notizia recente, infatti che la commissione per la
revisione quinquennale delle Linee Guida americane del prestigioso US
Departement of Agricolture sta per prendere una posizione più aperta e
anodina sull’uovo, cancellando l’ostracismo totale per tutti. Che era una
posizione assurda contraria all’evidenza scientifica.
L’uovo è un cibo “magro”, sano,
preventivo e tradizionale, che l’Uomo
ha sperimentato con successo da millenni.
Non per caso era all’inizio del pasto anche
nelle mense povere di Etruschi e Romani,
tanto da essere entrato nella frase
proverbiale che denota il pasto tipico (“ab
ovo usque ad mala”, dall’uovo alla mela)
ed essere rimasto perfino nei nostri
antipasti.
Alimento di altissima qualità indicato per tutti i sani, giovani o
vecchi, sportivi o sedentari, d’estate come d’inverno, ma non vietato
del tutto – purché sotto controllo dello specialista – neanche per chi ha
problemi di fegato, metabolismo, colesterolo, trigliceridi ecc. Perciò non
roviniamolo con fritture, tanto più se prolungate, ad alto fuoco, o con inutili e
distruttive stracotture. E invece, perfino un semplice uovo al tegamino
(“semplice”? quale famoso gastronomo disse che è “l’esame di laurea” di ogni
cuoco?) certa gente lo fa orribilmente bruciacchiato, amarognolo. Perfino
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l’umile uovo sodo o bollito riescono a rendere indigesto, non levandolo a
tempo dall’acqua, appena bolle: e se si forma l’alone verdastro va senza pietà
gettato via.
L’uovo è fondamentale per i vegetariani, perché insieme con i latticini (di
cui, però, non si può eccedere, a causa dei grassi) è l’unico alimento che
conferisce la vitamina B12. Anzi, l’uovo è l’alimento proteico e
vitaminico più pratico da assumere in una sana dieta vegetariana,
come si dimostra su un articolo completo sulla “vitamina B12 per i
vegetariani”.
Dai 20 anni di età, io stesso ho consumato per 10 anni 2 uova al giorno (ora
solo 1 al giorno, ed è la misura che consiglio a giovani e vecchi
vegetariani in buona salute). Per me, un totale, ho calcolato, per difetto,
di ben 20.000 uova consumate da quando sono vegetariano, cioè dal 1 gennaio
1970. Risultato oggi? Appena 145 mg di colesterolo ematico totale. Al giovane
vegetariano sano che consumasse occasionalmente 2 uova al giorno, però, si
raccomanda una dieta quotidiana parca e naturale, senza grassi cotti né
zuccheri semplici (dolci) in eccesso, con almeno 6 porzioni tra verdura e
frutta, una porzione di legumi al giorno e tutti cereali integrali, dai fiocchi
di avena al pane, dalla polenta di bulgur alla pasta: le fibre aiutano ad
eliminare regolarmente il colesterolo eccedente. Insomma, la dieta
complessiva deve essere perfetta. Le 2 uova, devono essere l’unica stranezza:
non potete farne altre.
Ma l’uovo può essere utilizzato anche per ridurre alcuni rischi, cioè usato in
prevenzione. La luteina e la zeaxantina, due carotenoidi coloranti e
antiossidanti, abbondanti nel tuorlo dell’uovo, filtrano i raggi ultravioletti UVA
proteggendo rètina e cristallino dal danno ossidativo di lungo termine, e
contribuiscono a conservare la salute degli occhi e la qualità della vista
durante l’invecchiamento, prevenendo la degenerazione maculare della rètina
e la cataratta che spesso tra gli anziani conducono a riduzione della vista e
cecità. Ma è provato anche che luteina e zeaxantina riducono il rischio
cardio-vascolare. Ma, attenzione, non bisogna aspettare di essere anziani
per preoccuparsi della rètina e consumare uova! E si sa che per tutti, anziani
in buona salute, uomini singoli o giovani, a questo scopo, è più facile
consumare un uovo al giorno, che offre luteina e zeaxantina più
assimilabili ed è molto più economico, piuttosto che costose e
laboriose verdure da cuocere. Per altri aspetti, invece, la protezione
offerta dalle verdure è insostituibile. Un solo tuorlo contiene ben
200-300 μg di luteina e zeaxantina, e il confronto in percentuale con
spinaci e altre verdure a foglia di color verde scuro, che pure ne sono ricche, è
tutto a vantaggio dell’uovo: 54 mol/100 mol dei carotenoidi totali, invece che
15-47 mol (Sommerburg et al. Br J Oftalmol 1998). Secondo altri, le uova
contengono 331 μg di luteina-zeaxantina per 100g. Perciò, un uovo da 61 g
ne contiene 202 microgrammi, uno piccolo (50 g) 165 ca. Ma la
quantità è variabile, e dipende oltre che dalla cottura, anche dal mangime. Le
galline allevate a terra in modo tradizionale, cioè semi-brado (ruspanti), sono
più ricche di luteina e zeaxantina. Come per tutti i carotenoidi, sono
relativamente termostabili, cioè resistono a una moderata cottura.
E’ invece poco noto che il consumo anche quotidiano di uova, in
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CHE COSA MANGIA UNVEGETARIANO?
Tutti gli alimenti che non
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LATTICINI E
FORMAGGI
ERBE E SPEZIE
FRUTTA SECCA
MIELE
E non ti basta?
NATURA ED ETICA
Dicono: "L’Uomo èl’unico animale che beveil latte (o mangia le uova)delle altre specie”.Non è vero. Ma se anchefosse? L’Uomo è l’unicoanimale che ha creato ilColosseo, le Piramidi,l’astronomia, il diritto,l’ingegneria, laletteratura, la scienza,l’agricoltura, i suoi stessi“alimenti”. Tutto hacreato, inventato emodificato l’Uomo. Equesto, appunto, sichiama Civiltà e Cultura.Nessuno aggiunge chel’Uomo è anche l’unicoanimale a selezionare,coltivare e mangiarebroccoli, zucchine,peperoni, insalate, mele,arance, pane, pasta,
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6 di 19 08/05/2016 23.33
piccole quantità (p.es. 1 uovo al giorno), non innalza nelle persone
in buona salute il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, né i rischi
di infarto e malattie cardiovascolari. Mentre contribuisce a colmare i
deficit nutrizionali (soprattutto vitamina B12) che una dieta come quella
vegetariana, di per sé tendenzialmente sana, anzi preventiva, potrebbe avere
se mal eseguita. Cosa che accade assai di frequente. Perciò questo sito, come
quello cugino di Alimentazione Naturale, sta conducendo da tempo,
esclusivamente sulla scorta di studi scientifici seri e fuori di qualunque
fanatismo ideologico, una campagna di divulgazione scientifica, soprattutto ad
uso di medici di base, nutrizionisti, dietologi, vegetariani e naturisti, contro
una leggenda metropolitana di origine medica (medici di base) e ideologica
dura a morire.
Incrociando le due scoperte, ormai
confermate da tempo da sempre
nuovi studi, si ricava un messaggio
chiaro per i cittadini in genere, e i
vegetariani in particolare.
Uno studio di coorte della Facoltà
di medicina del New Jersey
riportato in basso (1) su 9734 adulti
(25-74 anni di età) seguiti per 20
anni, ha esaminato l’associazione
tra consumo di uova, rischio
cardiovascolare (infarto, ischemia,
malattie coronariche) e mortalità. Il consumo di uova era diviso in tre
scaglioni: zero o meno di 1 uovo a settimana, da 1 a 6 uova, più di 6 uova a
settimana. Si è visto che non ci sono differenze significative nei livelli
totali di colesterolo, LDL, HDL e trigliceridi (questi ultimi,
addirittura leggermente inferiori) tra coloro – sani – che
consumavano più di 6 uova a settimana e chi non ne consumava
nessuna o meno di 1, riguardo al rischio infarto, ictus ischemico, e
coronariopatie. Solo tra i malati di diabete il consumo di oltre 6 uova a
settimana sembrava associato ad un aumento di rischio coronarico.
Le conclusioni confermano ciò che già avevamo scritto citando altri studi: una
media di 1 uovo al giorno non aumenta il rischio di infarto e ictus. In
quanto all’aumento di rischio di malattie coronariche tra i diabetici per alti
consumi di uova, il collegamento non è chiaro e richiede – hanno detto i
ricercatori – ulteriori studi.
Il secondo studio (riportato nel link in versione completa e in abstract qui in
basso (2), dell’Università del Massachusetts, ha voluto sperimentare che
effetto facesse sui valori di luteina, zeaxantina, colesterolo e trigliceridi nel
sangue il consumo di 1 uovo al giorno per 5 settimane in 33 uomini e donne
anziani (dai 60 anni in poi). L’esperimento clinico crossover e casuale è
durato 18 settimane, e comprendeva per tutti un periodo di avvio, 5 settimane
di dieta con uova, 5 settimane di dieta senza uova, più un adeguato periodo di
“pulizia” degli effetti della dieta precedente (“wash-in”). Il risultato, anche in
questo caso, era che le concentrazioni nel sangue di colesterolo totale,
LDL, HDL e trigliceridi negli anziani non erano aumentate. Mentre
erano significativamente aumentate la luteina e la zeaxantina
fiocchi d’avena, legumi,riso, germogli di soia.La Natura non offresufficiente cibospontaneo adattoall’Uomo: per questo nondovremmo mangiarenulla?Certo, consumare le altrespecie viventi per vivere,anche una piantina diravanello, è un atto diviolenza, ma voluto dallaNatura. Il vegetariano,almeno, cerca di ridurreal minimo la violenza delcibo, evitando conintelligenza sia di fareviolenza a se stesso,perché anch'esso è unanimale, sia di uccidere ifratelli animali (comefanno gli animali carnivorie gli uomini onnivori).Usa i frutti che gli animalirilasciano da vivi, chel'Evoluzione, laTradizione e la Scienzagiudicano necessariall’Uomo, e si adoperaper ridurre le sofferenzedegli allevamenti.(Leggi tutto)
ALIMENTAZIONE SANAE NATURALE?
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e confermata dalla
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L'ALIMENTAZIONEVEGETARIANA(conferenza 24 apr. 2007)
Ascolta l'audio
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protettive dell’occhio, sostanze contenute nel tuorlo d’uovo. Ma gli studi da
citare sarebbero migliaia: quelli qui riportati sono presi a caso. Altri studi
sono riferiti nell’altro articolo sull’uovo (v. link a inizio articolo).
Le uova si confermano, dunque, un cibo sano e preventivo,
importante specialmente per i vegetariani. I più attenti all’origine e ai
rischi da mangimi industriali degli allevamenti potranno rivolgersi alle uova
biologiche. Anche se è bene sottolineare che un uovo è una porzione
alimentare piccolissima, e quindi l’eventuale inquinamento incide
pochissimo.
Per un uovo grande, di 61 g (un uovo piccolo pesa circa 50 g), tolti guscio ed
acqua, il peso dei nutrienti si risolve in appena 14 grammi circa. Una quantità
infinitesima che si perde nel chilogrammo e più di alimenti normalmente
assunti in una giornata, tra verdure, frutti, cereali, legumi, semi oleosi,
bevande ecc.
In base al peso le uova in commercio si dividono oggi in: grandissime
(oltre 73 g), grandi (63-73 g), medie (53-63 g), piccole (meno di 53
g). E’ preferibile usare per lo più le piccole e medie.
Nella stampigliatura sul guscio, il primo numero rappresenta il tipo di
allevamento delle galline: 0=biologico, 1=all'aperto, 2=a terra, 3=in
gabbie.
Vale la pena cercare il biologico? Se si hanno a disposizione uova biologiche o
autoprodotte fresche, certamente, ma la piccolissima porzione uovo, appena
50-70 g, di cui il 77% è acqua, cioè ben poca cosa rispetto alle diverse
centinaia di grammi (e spesso sopra il chilogrammo) del totale dei nostri pasti
quotidiani, induce a ritenere che quello delle uova sia l’ultimo dei problemi, e
che semmai bisognerebbe prima curarsi della qualità degli alimenti consumati
ogni giorno in grandi quantità, cioè a etti o a chili, non a grammi.
CONCLUSIONE. UNA RECENTE CONFERMA: 2 UOVA AL GIORNO, MA...
Un’importante conferma viene da un recente studio (4) dell’Università di
Sidney (Australia), pubblicato dalla più importante rivista scientifica di
nutrizione clinica. Una dieta “ricca di uova” (2 uova al giorno per 6
giorni a settimana), provata su 140 persone con diabete di tipo 2,
non provocava in tre mesi nessun aumento di colesterolo nel
sangue, in una dieta controllata povera di colesterolo e di grassi
saturi. Quest’ultimo particolare è fondamentale. «Il che dimostra – è il
commento degli autori, prof. Fuller e colleghi – che le uova non sono
affatto pericolose in una dieta sana, e che i pazienti di diabete tipo 2
possono in realtà beneficiarne, poiché sono una maniera nutriente e
conveniente di migliorare il consumo di proteine e di micronutrienti come
carotenoidi (per la salute degli occhi), arginina (per vasi sanguigni sani), e
acido folico (per gravidanze sane e salute cardiaca). Pur essendo stato
denigrato per decenni, il colesterolo nella dieta è molto meno dannoso alla
salute di quanto gli scienziati abbiano originariamente pensato. L’effetto del
colesterolo nel cibo sul livello di colesterolo nel sangue è in realtà molto
limitato».
«In chi invece ha già la colesterolemia alta o sul limite, anche 1 o 2 uova in
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E' L'ORA D'UN FRUTTO
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più al giorno possono farlo ricadere nell’alto rischio» – precisa A.Ghiselli
medico nutrizionista del Crea (ex Inran) sul Corriere della Sera. «Il colesterolo
alimentare partecipa alla colesterolemia per il 15-20%, quindi (...) su un
colesterolo di 250 mg/dl (...) la rimozione del 20% riporta la colesterolemia
nella norma». Quindi «in condizioni controllate [p.es. dieta poverissima di
grassi saturi e colesterolo] è ovvio che fino a 2 uova al giorno non alzino il
livello di colesterolo». Altrimenti, per gli altri, restano valide – conclude – le
raccomandazioni internazionali e le Linee Guida per una sana alimentazione
italiana che suggeriscono, se pur non tassativamente, di mantenersi entro un
consumo di 4 uova settimanali, che rappresenta un buon compromesso
tenendo conto dell’alto apporto medio giornaliero di colesterolo degli italiani,
delle uova nascoste in vari preparati alimentari, dell’altissimo apporto
quotidiano di grassi tra i quali i saturi, dell’alta percentuale di italiani in
eccedenza ponderale».
Ma chi è magro e mangia sano (p.es. ogni giorno legumi, cereali integrali,
verdura, frutta, niente carni grasse e salumi, niente eccesso di formaggi,
insomma pochissimo colesterolo alimentare e pochissimi grassi saturi, ecc.),
perfino se soffre di diabete tipo 2, purché abbia la colesterolemia totale e LDL
bassa, può senza preoccupazioni mangiare 1 e perfino in qualche caso 2 uova
al giorno. Come dimostra lo studio australiano.
Infine, un recente studio prospettico svedese condotto osservando per 13 anni coorti
di 37.766 uomini e 32.805 donne esenti da malattie cardiovascolari, pur confermando
che il consumo regolare di uova non è associato con nessun evento
cardiovascolare nei malati di diabete, né con maggiori rischi di infarto e ictus
in uomini e donne, né di scompenso cardiaco nelle donne, ha trovato però per
gli uomini come limite oltre il quale c’è un aumento di rischio statistico del
30% di scompenso cardiaco un consumo non di 7 o addirittura più uova a
settimana come in altri studi, ma uguale o superiore a 6 uova a settimana
(≥1/d) (Larsson et al 2015) (5).
STUDI.
(1) IL CONSUMO REGOLARE DI UOVA NON AUMENTA IL RISCHIO DI
INFARTO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI (tranne che per i diabetici). Qureshi
AI; Suri FK; Ahmed S; Nasar A; Divani AA; Kirmani JF. Regular egg consumption
does not increase the risk of stroke and cardiovascular diseases. Med Sci Monit. 2007
Jan; 13(1):CR1-8.
Background.: We performed this study to examine the association between egg
consumption and risk of cardiovascular diseases and mortality in a nationally
representative cohort of 9734 adults aged 25 to 74 years.
Material-Methods: Egg consumption was categorized into no or less than 1 egg, 1 to 6
eggs, or greater than 6 eggs per week. Cox proportional hazards analysis was used to
identify the relative risk (RR) of incident stroke, ischemic stroke, coronary artery
disease and mortality over a 20-year follow-up in all participants and subsequently in
diabetic participants.
Results: After adjusting for differences in age, gender, race, serum cholesterol level,
body mass index, diabetes mellitus, systolic blood pressure, educational status and
cigarette smoking, no significant difference was observed between persons who
consumed greater than 6 eggs per week compared to those who consume none or less
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than 1 egg per week in regards to any stroke (RR, 0.9; 95% confidence interval (CI),
0.7 to 1.1), ischemic stroke (RR, 0.9; 95% CI, 0.7 to 1.1), or coronary artery disease
(RR, 1.1; 95% CI, 0.9 to 1.3). In subgroup analysis among diabetics, consumption of
greater than 6 eggs per week was associated with an increased risk of coronary artery
disease (RR 2.0, 95% CI 1.0-3.8).
Conclusions: Consumption of greater than 6 eggs per week (average of 1 egg or
greater per day) does not increase the risk of stroke and ischemic stroke. The
increased risk of coronary artery disease associated with higher egg consumption
among diabetics warrants further investigations.
(2) IL CONSUMO DI UN UOVO AL GIORNO AUMENTA LUTEINA E
ZEAXANTINA PROTETTIVE, SENZA ALTERARE COLESTEROLO E LIPIDI
NEL SANGUE. Goodrow et al. Consumption of one egg per day increases serum
lutein and zeaxanthin concentrations in older adults, without altering serum lipid and
lipoprotein cholesterol concentrations. J. Nutr. October 2006, 136,10, 2519-2524.
Lutein and zeaxanthin accumulate in the macular pigment of the retina, and are
reported to be associated with a reduced incidence of age-related macular
degeneration. A rich source of lutein and zeaxanthin in the American diet is the yolk
of chicken eggs. Thus, the objective of the study was to investigate the effect of
consuming 1 egg/d for 5 wk on the serum concentrations of lutein, zeaxanthin, lipids,
and lipoprotein cholesterol in individuals >60 y of age. In a randomized cross-over
design, 33 men and women participated in the 18-wk study, which included one
run-in and one washout period of no eggs prior to and between two 5-wk
interventions of either consuming 1 egg or egg substitute/d. Serum lutein 26% (P <
0.001) and zeaxanthin 38% (P < 0.001) concentrations increased after 5-wk of 1
egg/d compared with the phase prior to consuming eggs. Serum concentrations of
total cholesterol, LDL cholesterol, HDL cholesterol, and triglycerides were not
affected. These findings indicate that in older adults, 5 wk of consuming 1 egg/d
significantly increases serum lutein and zeaxanthin concentrations without elevating
serum lipids and lipoprotein cholesterol concentrations.
(3) TROPPO RESTRITTIVE LE LINEE GUIDA SULLE UOVA. Herron KL &
Fernandez ML. Are the Current Dietary Guidelines Regarding Egg Consumption
Appropriate? J. Nutr. January 1, 2004,134,1,187-190.
Despite being considered a good or excellent source of 11 nutrients, egg intake
accounted for only 1.3% of the total energy consumed by the average American in
2000. The perception of cholesterol-rich eggs as a “forbidden food” developed in
response to the highly publicized 1970s recommendation by the American Heart
Association (AHA) to restrict egg consumption and limit dietary cholesterol intake to
≤300 mg/d. The dietary cholesterol guidelines are similar in the most recent AHA
report; however, their position regarding egg intake has become more specific. This
new report states that the intake of one yolk a day would be acceptable, if other
cholesterol contributing foods were limited in the diet. Although this recommendation
may be useful for certain individuals with a history of elevated plasma cholesterol or
established coronary heart disease (CHD), it is unwarranted for the vast majority of
the population and may actually have negative nutritional implications. This
commentary evaluates the controversy and consequences of the dietary
recommendations regarding eggs. The elderly high-risk demographic is utilized to
illustrate the health benefits of consumption and the functionality of individual egg
nutrients. As a whole food, eggs are an inexpensive and low calorie source of
ALIMENTAZIONE
NATURALE,
TERAPIE CON GLI
ALIMENTI,
DIETA VEGETARIANA,
LA TAVOLA DEGLI
ANTICHI,
STORIA d.
ALIMENTAZIONE,
DIETA ANTI-CANCRO,
ALIMENTI
ANTIOSSIDANTI,
IL CUOCO SENZA
FUOCO,
DIETA DI BELLEZZA,
ABC DELLA VITA
SANA,
MEDICINE NATURALI,
IGIENISMO E
NATURISMO,
NUDISMO IERI E
OGGI,
GINSENG: MITO E
REALTA',
ERBORISTERIA E
SCIENZA.
(In ogni città,
su richiesta.
I Seminari intensivi si
tengono sabato e
domenica)
LACTO-OVO-VEGETARIAN?
Lacto-ovo-vegetarian è ladefinizione scientificausata nelle ricerchebiologiche e mediche perdenotare il vegetarianocompleto, che consumaanche latte, latticini euova, e che quindi non hain teoria problemi divitamina B12, calcioassimilabile e proteine dialta qualità.
ENGLISH. Lacto-ovo-vegetarian is the
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nutrients such as folate, riboflavin, selenium, choline and vitamins B-12 and A. Eggs
are also one of the few exogenous sources of vitamins K and D. Furthermore, eggs
are a source of high quality protein, and the lipid matrix of the yolk serves to enhance
the bioavailability of nutrients such as lutein and zeaxanthin. However, despite these
benefits, to gain popular acceptance the controversy surrounding the dietary
cholesterol content of eggs must be revisited and revised.
(4) 2 UOVA AL GIORNO, IN UNA DIETA SANA, NON AUMENTANO
COLESTEROLO E RISCHI, NEANCHE NEI DIABETICI. Fuller et al. The effect
of a high-egg diet on cardiovascular risk factors in people with type 2 diabetes:
the Diabetes and Egg (DIABEGG) study - a 3-mo randomized controlled trial.
Am J Clin Nutr, February 11, 2015, doi: 10.3945/ajcn.114.096925.
Background: Previously published research that examined the effects of high
egg consumption in people with type 2 diabetes (T2D) produced conflicting
results leading to recommendations to limit egg intake. However, people with
T2D may benefit from egg consumption because eggs are a nutritious and
convenient way of improving protein and micronutrient contents of the diet,
which have importance for satiety and weight management.
Design: A total of 140 participants were randomly assigned to one of the 2
diets as part of a 3-mo weight maintenance study. Participants attended the
clinic monthly and were instructed on the specific types of foods and
quantities to be consumed.
Results: There was no significant difference in the change in HDL cholesterol
from screening to 3 mo between groups; the mean difference (95% CI)
between high- and low-egg groups was +0.02 mmol/L (−0.03, 0.08 mmol/L;
P = 0.38). No between-group differences were shown for total cholesterol,
low-density lipoprotein cholesterol, triglycerides, or glycemic control. Both
groups were matched for protein intake, but the high-egg group reported less
hunger and greater satiety postbreakfast. Polyunsaturated fatty acid (PUFA)
and monounsaturated fatty acid (MUFA) intakes significantly increased from
baseline in both groups.
Conclusions: High egg consumption did not have an adverse effect on the lipid
profile of people with T2D in the context of increased MUFA and PUFA
consumption. This study suggests that a high-egg diet can be included safely as
part of the dietary management of T2D, and it may provide greater satiety.
(5) UN UOVO AL GIORNO: NESSUN RISCHIO, NEANCHE PER DIABETICI
(MA PER GLI UOMINI MEGLIO MAX 6/SETTIMANA). Larsson Sc, Åkesson A,
Wolk A. Egg consumption and risk of heart failure, myocardial infarction, and
stroke: results from 2 prospective cohorts. Am J Clin Nutr. 2015
Nov;102(5):1007-13.
Background: Some studies have found that egg consumption is associated with
a higher risk of ischemic heart disease in patients with diabetes.
Epidemiologic studies of egg consumption in relation to risk of heart failure
(HF) and stroke types are scarce.
Objective: The aim of this study was to examine whether egg consumption is
associated with incidence of HF, myocardial infarction (MI), or stroke types.
Design: In prospective cohorts of 37,766 men (Cohort of Swedish Men) and
32,805 women (Swedish Mammography Cohort) who were free of
cardiovascular disease (CVD), egg consumption was assessed at baseline with
a food-frequency questionnaire. Incident CVD cases were identified through
scientific definition usedin biological and medicalresearch to denote thecomplete Vegetarian whoalso consumes milk, dairyproducts and eggs, andtherefore - in theory - hasno problem with vitaminB12, calcium and highquality proteins.
FRANCAIS. Lacto-ovo-vegetarian est ladéfinition scientifiqueutilisé dans la recherchebiologique et médicalepour désigner leVégétarien complet quiconsomme aussi du lait,produits laitiers et lesoeufs, et donc, enthéorie, n'a aucunproblème avec vitamineB12, calcium et protéinesde haute qualité.
DEUTSCH. Lacto-ovo-vegetarian ist diewissenschaftlicheDefinition in biologischenund medizinischenForschung verwendet,um die vollständigeVegetarier, derverbraucht auch Milch,Milchprodukte und Eier,und damit in der Theoriebezeichnen, hat keineProbleme mit VitaminB12, Calcium-undProtein-Äquivalent vonhoher Qualität.
TRANSLATOR
COMMENTI LIBERI, A
PATTO CHE...
Questo blog è un luogo incui l'autore, che si firmacon nome e cognome, hail diritto di manifestare leproprie opinioni e diescludere chi scrivecommenti offensivi oanche nascondendosi
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postato da Nico Valerio 18:50
linkage with the Swedish National Patient and Cause of Death Registers. The
data were analyzed with the use of a Cox proportional hazards regression
model.
Results: During 13 y of follow-up, we ascertained 1628 HFs, 3262 MIs, 2039
ischemic strokes, and 405 hemorrhagic strokes in men and 1207 HFs, 1504
MIs, 1561 ischemic strokes, and 294 hemorrhagic strokes in women. There
was no statistically significant association between egg
consumption and risk of MI or any stroke type in either men or
women or HF in women. In men, consumption of ≤6 eggs/wk was
not associated with HF risk; however, daily egg consumption
(≥1/d) was associated with a 30% higher risk of HF (RR: 1.30; 95% CI:
1.01, 1.67). Egg consumption was not associated with any CVD
outcome in individuals with diabetes.
Conclusions: Daily egg consumption was not associated with risk of
MI or any stroke type in either men or women or with HF in
women. Consumption of eggs ≥1 time/d, but not less frequent
consumption, was associated with an elevated risk of HF in men.
TABELLA “Serum lipids”. Come si vede, i valori nel sangue dei 33 soggetti (studio
Goodrow su adulti anziani) che avevano consumato per 5 settimane 1 uovo al giorno
oppure nessun uovo sono del tutto simili. Anzi, i trigliceridi di chi prendeva 7 uova a
settimana sono curiosamente più bassi di poco. Legenda: colesterolo totale (TC),
colesterolo LDL (LDL-C), colesterolo HDL (HDL-C) e trigliceridi (TG).
IMMAGINE. 1. Aurora, dipinto surrealista di Salvador Dalì (part.), in cui l’Universo
è un grande uovo, e il sole il suo tuorlo. 2. Nuova tabella di composizione dell’uovo
intero (N. Valerio da Ieo, Inran et al.). 3. Una classica frittata. Frittate, omelette alle
erbe aromatiche, alle spezie, alle verdure, alle cipolle, o al formaggio (poco, se non
volete che siano indigeste e grasse), uova in tegame (col tuorlo rigorosamente crudo),
crespelle, uova bollite, sformati, brodo vegetale con stracciatella (delicato e squisito),
uova à la coque, torte rustiche alle uova, torte integrali dolci (poco) con uova
nell’impasto e coperte di frutta, uova sode, creme e budini, lasagne di farina integrale
alle uova, salsa maionese fatta in casa ecc. Mille sono i modi gustosi, semplici o
raffinati per impiegare le uova ogni giorno nelle ricette.
AGGIORNATO IL 29 DICEMBRE 2015
Etichette: cardio-vascolari, colesterolo, occhio, ricerca, uova, uovo
21 Commenti:
Paolo D. ha detto...
Grande articolo. Chiarissimo come sempre.
5 agosto 2011 12:19
Zelda Fitzgerald ha detto...
Bello e documentato. Sono caduta dalle nuvole: per me è tutto nuovo.
dietro un “anonimo” o unnome fittizio. Per il resto,i commenti sono liberi, apatto che non sianodenigratori per chiunque,non siano pubblicitari(spam), non contenganoindirizzi web o postali, oemail o numeri ditelefono di terze persone,non riguardino l’oggettodell’articolo, non sianotroppo lunghi. In questicasi il proprietario delblog cancellerà o ridurràil commento o eliminerànomi, aggettivi oriferimenti, in quantoresponsabile legale diogni pagina del sito, pernon danneggiare i dirittialtrui e non subire a suavolta conseguenze legali.
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5 agosto 2011 17:18
Angela ha detto...
Terapia nutrizionale: anche 30 a settimana.
5 agosto 2011 17:19
Nico Valerio ha detto...
Angela, stai scherzando o che? Se non stai scherzando, a parte il famoso caso in
letteratura del "vecchietto dell'Oregon" che a 80 anni mangiava ogni giorno soltanto
frittate di decine di uova (colesterolo ematico entro i limiti!), ci sono molti casi di
adolescenti o giovani sanissimi che si fanno - oltre al resto - 2 uova in tegamino
(quindi tuorlo crudo...) ogni giorno per molti anni, senza problemi. Ma davvero non
andrei oltre, né per numero di uova né per anni di età. In modo continuativo,
s'intende, perché per una sola settimana si potrebbe in teoria. Ma poi a quale
scopo? Per la B12? Non vale la pena. Per la luteina basta un solo uovo/die. Un
organismo potrebbe avere limiti diversi nel metabolizzare ed espellere così tanto
colesterolo alimentare. A meno che.... O forse, sì, a patto di mangiarsi anche 2
piatti di legumi al giorno e non assumere nessuna altra fote di colesterolo. Infatti
Bland sosteneva negli anni 80 che noi possiamo normalmente metabolizzare anche
1000 mg/die da alimenti. Bah, non so, e non mi va di fare una ricerca per una cosa
così strana e inutile. Visto che quasi nessuno in Italia mangia uova in eccesso.
Anzi, ne mangiano troppo poche.
5 agosto 2011 17:22
Paola ha detto...
Su "La legge di attrazione" le demonizzano e così pure il latte e derivati...Io non so
più cosa è bene mangiare e cosa no, però non me la sento di mangiare solo verdure
cereali e legumi come dicono loro...
6 agosto 2011 12:46
Nico Valerio ha detto...
“Legge di attrazione”? Ideologie. Filosofie. Poesia, forse. Recenti, oltretutto, come
volevasi dimostrare. Né gli antichi Etruschi-Romani, che sono i nostri progenitori,
né gli scienziati moderni. Ma allora che resta? Appunto, tutta quella melma
mistificatoria e imbrogliona di sottocultura, fanatismi, quel Medioevo di "idee",
fisime, superstizioni, che non accetta né la Tradizione su cui si fonda la nostra
Cultura antropologica, cioè le nostre radici (è quelle storiche sono delle prove
regine, eccome), né la Scienza (altre prove). Ma se devo "credere" ai pareri dei
fanatici ideologi che "costruiscono" dei castelli alimentari teorici coerenti e
immaginari mai realizzati nella Storia dell'Uomo, quindi falsi, allora è più razionale
convertirti all'Islam o allo Scintoismo. Cara amica, noi siamo etrusco-romani,
quindi dobbiamo cercare nelle nostre radici. Che poi sono simili alle radici di
TUTTI I POPOLI della Terra! Non diamo ascolto ai mistificatori, agli imbroglioni,
ai propagandisti fanatici. Abbiamo fatto tanto per districarci dalle religioni!
contenute, pur basatesugli studi scientificicitati, non sostituiscono ilconsulto personalizzatodel professionista pratico,dietologo o medico. Illettore non è autorizzatoa considerare gli articoliqui contenuti comeconsulti medici, né aprenderli a pretesto percurarsi da sé.
TRASPARENZA
Nico Valerio non èconsulente, dipendente,rappresentante ocollaboratore diproduttori industriali,aziende agricole, attivitàcommerciali, lobbies,compagnie pubblicitarie,enti di ricerca,associazioni o studiprofessionali chepotrebbero trarre beneficidagli articoli di questoblog.
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13 di 19 08/05/2016 23.33
Un regime alimentare non si "decide" a freddo, in teoria, da zero. Non è una
filosofia, che si può inventare. Il passato, che è una prova non smentibile, è il
nostro punto di riferimento. Certo, ci possono essere miglioramenti e piccole
variazioni, ma sempre tenendo contro delle nostre Tradizioni e della Scienza.
6 agosto 2011 12:53
Francesco ha detto...
quindi l'alone verde deve essere buttato via perchè più indigesto? e secondo te
qual'è il metodo di cottura migliore per l'uovo?
8 agosto 2011 20:53
Nico Valerio ha detto...
ALTRI RISCHI? Scrive Annachiara: "Ma Nico l'hai visto lo studio secondo cui il
consumo di uova aumenta il rischio di cancro alla prostata?
http://cancerpreventionresearch.aacrjournals.org/content/early/2011/09
/15/1940-6207.CAPR-11-0354.short?rss=1
Dice "Men who consumed 2.5 or more eggs per week had an 81% increased risk
of lethal prostate cancer compared to men who consumed less than 0.5 eggs per
week".
RISPOSTA: Grazie. Il presente articolo si riferiva solo ai rischi ovvi per le uova, che
hanno colesterolo e poco altro, cioè cardiovascolari. E li escludeva.
Lo studio che suggerisci, invece, è uno dei classici studi epidemiologici basati sui
questionari di massa, spesso non veritieri (dobbiamo basarci sulla memoria o
l’onestà dei soggetti), comunque imprecisi e addirittura fuorvianti, perché l’uomo a
differenza dei topi in una giornata-settimana-mese-anno mangia e beve e assume di
tutto, anche farmaci, e non lo si può condannare ad assumere a lungo un solo
alimento sotto controllo. Figuriamoci per osservazioni protratte per molti anni, dove
intervengono infiniti fattori ambientali, alimentari, chimico-farmacologici e perfino
psico-somatici che differenziano enormemente un soggetto dall'altro. Per fare un
esempio banale: un soggetto è ingiustamente incarcerato o divorzia, e somatizza in
modo abnorme (accade) abbattendo le difese immunitarie e ammalandosi di
cancro.
Ma soprattutto, chi mangiava uova poteva averle mangiate (e nel mondo
anglosassone è la regola) come “egg and bacon”, cioè con la pancetta fritta…!
Cibo di per se ad alto rischio cancerogeno. Nulla infatti dice la ricerca statistica dei
grassi di accompagnamento o del tipo di cottura.
Già questi due elementi sono così gravi da annullare quasi uno studio, pur così
interessante. E’ così, infatti, che per ogni alimento - a cercare bene in letteratura -
ci sono articoli contrari che lo associano a qualche rischio.
E del resto, ragioniamo: quale potrebbe essere la “sostanza” colpevole così tossica
da agire perfino in 2 sole uova a settimana? La composizione dell’uovo è ben nota
(quasi tutta acqua) e innocua. Tranne in teoria il colesterolo, appunto, che però
come abbiamo visto quasi non viene assimilato, e comunque è stato accertato che
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ha proprietà protettive immunitarie… E dunque?
Tutte risposte che lo studio si guarda bene dal dare, anzi, neanche si pone gli
interrogativi. E’ solo una statistica, grossolana necessariamente come tutte le
indagini sulle diete complessive. Particolarmente non indicativa per un alimento che
al contrario di carne, pesce, verdura e frutta, pesa pochissimi grammi a porzione…
E quindi per essere dannoso, tanto da prevalere tra un mare di alimenti nella dieta,
dovrebbe avere chissà quali sostanze tossiche o cancerogene. Che invece non ha:
vedi tabelle dell’IARC di Lione.
Anzi, un bello spirito potrebbe arguire che, essendo il cancro della prostata tipico
dei maschi anziani, questo studio vuol dire solo che un certo uomo anziano è
portato più facilmente a prepararsi delle uova per cena (o per colazione) rispetto ad
altri scaglioni.
Studio falso? No, vero. Ma va interpretato in modo intelligente, cioè scientifico, da
persone intelligenti. Comunque trasformerò questo primo commento in un articolo
a sé, pubblicando anche lo studio.
26 ottobre 2011 14:20
dottor Sottile ha detto...
Nessuna sostanza contenuta nell'uovo è cancerogena, dici bene. E del resto si tratta
di una porzione di pochi grammi rispetto ai chili di alimenti vari mangiati al giorno.
Quindi quello studio è fatto male!
26 ottobre 2011 17:45
Nico Valerio ha detto...
Proprio in questi giorni gli archeologi hanno trovato uova in una tomba etrusca.
Prova che oltre al significato simbolico (vita, generazione, fertilità), l'uovo è un cibo
antichissimo dell'Uomo, sicuramente consumato molto spesso. Che non può essere
messo in discussione ora.
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_novembre_02/necropoli-
uova-tomba-etrusca_f6d86ee6-0570-11e1-bcb9-6319b650d0c8.shtml
2 novembre 2011 23:58
Ida ha detto...
In effetti questa ricerca è molto interessante e da oggi in poi mangerò sicuramente
qualche uovo in più. Tuttavia, il consiglio di mangiarne anche 1 al giorno non lo
trovo molto sensato, è sempre e comunque un alimento di origine animale...!
18 novembre 2011 17:17
Nico Valerio ha detto...
"CIBO ANIMALE". Ida, e allora, cadiamo nei tabù religiosi, animistici, fanatici (tra
l'altro del tutto moderni, visto che in nessuna cultura di casa nostra gli Antichi
sottostavano al tabù del "cibo animale).
Mi sforzo di dimostrare (la Storia è la Prima delle prove) che l'Uomo è stato quasi
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sempre lacto-ovo-veg senza saperlo, e che cento prove dimostrano che l'origine
della nostra cultura antropologica è nel latte, e tu mi vieni fuori col "cibo animale"
che mette insieme abusivamente animali uccisi e animali... munti?
Suvvia, è una sciocchezza: non possiamo considerare la mungitura equivalente
all'uccisione. E' contro la cultura, la storia, l'intelligenza, perfino la morale. Perché
vuol dire non saper distinguere moralmente tra atti umani. Il latte fu certamente tra
i primissimi cibi dell'Uomo, e tu vorresti cancellare Preistoria e Storia? Ridicolo. E'
una idea sbagliata, che fa ridere antropologi e storici: cerca di cambiarla. Perché?
Perché con questo criterio non dovresti neanche più vivere. Infatti lo SAI, non puoi
non saperlo: camminando uccide anche una sola formica. E non è vero che "non
puoi farne a meno". Volendo, potresti evitarlo, come fanno i monaci giainisti: con
lente di ingrandimento, spazzola leggera e un incedere lentissimo potresti
camminare senza uccidere nessun animale. E invece NON LO FAI. Quindi sei
incoerente e dunque sbagli.
Come se ne esce? Con regole più leggere, meno estreme, meno religiose, più
realistiche e di buonsenso. Appunto la dieta vegetariana nel senso più largo. Tanto,
ci pensa la scienza a farci ridurre al minimo latticini e uova, ma per motivi di
prevenzione. Ma è il divieto assoluto la cosa che deve ripugnare ad ogni persona
laica e intelligente. Al punto che bisognerebbe comunque mangiare un uovo a
settimana solo per dimostrare a se stessi di essere liberi e intelligenti.
La non violenza che si può praticare umanamente non può mai essere totale, ma è
moderata, parziale, di tendenza. Gli intelligenti lo hanno capito da un pezzo.
Abbiamo fatto tanto per toglierci di torno le regole severe e ottuse delle religioni:
non tollereremo certo altri divieti bislacchi, tanto più se infondati storicamente.
[Il ritardo della risposta è dovuto al cambio rubrica del pc, alla perdita di molte
email e al recupero tardivo e parziale di alcune email]
18 febbraio 2012 16:34
Nico Valerio ha detto...
E QUALI SAREBBERO LE SOSTANZE "NOCIVE" DELLE UOVA? A quelli che
dicono o scrivono che le uova sono cibo a rischio (magari opponendo quale studio
epidemiologico-statistico) si può obiettare quello che si deve obiettare sul latte: e
per quale sostanza, quale componente nutrizionale? Non ci sarebbe risposta. Infatti
l'unico componente teoricamente a rischio, il colesterolo del tuorlo, in pratica non è
a rischio neanche con alti consumi di uova. Infatti studi seri dimostrano che 1-2
uova al giorno NON innalzano il colesterolo ematico. Per alzarlo del 10% bisogna
arrivare alla quantità assurda di una tazza colma di tuorli.
E allora? Sono una sciocchezza i timori per consumi normali (cioè piccoli)
quotidiani di uova (e latte-yogurt). Se uno studio dimostra un rischio maggiore per
chi consuma più uova, è perché magari queste uova in eccesso sono il rivelatore di
una INTERA DIETA IN ECCESSO. P.es. mangiare molte uova all'anglosassone,
cioè insieme a bacon, carni grasse, fritti, salumi e formaggi ogni giorno, più dolci e
bevande dolci. Questo il punto. Ma le uova da sole non hanno alcun elemento
negativo. Anzi.
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25 febbraio 2012 17:19
Amamelide Bucaneve ha detto...
Buongiorno Nico!!!
Grazie mille per i tuoi meravigliosi consigli!!!Pensavo di sapere molto di
alimentazione ma mi sono resa conto di fare div ersi errori!Spero di poter
recuperare i miei sbagli!Mi sto pian piano abituando ad una dieta vegetariana solo
che ultimamente mi è sorto un grave problema...sono allergica all'uovo!!!Che
tristezza!!!Le adoro le uova!!!Secondo te, è compatibile una dieta vefgetariana
senza uova?mi porterà problemi alla salute? Ti ringrazio e auguro a te e ai tuoi
lettori una buona giornata!
22 novembre 2012 10:43
Nico Valerio ha detto...
Amamelide, sì è possibile in teoria una dieta lacto-vegetariana, purché molto
bilanciata. Se si eccede con i latticini è a rischio. Guarda che l'intero settore delle
allergie e intolleranze non è ancora una materia sicura e scientifica. Diciamo che
esiste il sospetto che si tratti d'una moda, alimentata da alcuni medici, o meglio da
test e apparecchiature che danno molti falsi positivi. Non è possibile che l'Umanità
sia diventata allergica a tutto! Se uno scopre solo a 20 o 30 anni che l'uovo gli fa
male, non è colpa di questo alimento, è evidente, ma di malattie o
malfunzionamento del corpo... attribuite ingiustamente ad uno o più alimenti
(ricordi il caso analogo della colite e dell'assurdo divieto di verdure e legumi?). A
distanza nessuno può dirti che cosa fare: un consiglio solo teorico e generico che
vale per tutti, sani e malati, è consumare al posto delle uova ricotta, yogurt e
formaggi leggeri, senza eccedere; dieta sana con verdura cruda e cotta 3-6 pz al
giorno, frutta 3 pz, legumi 1 pz al giorno, cereali solo integrali, niente dolci o
bevande zuccherate, neanche succhi
"naturali", e uno stile di vita fondato sul movimento e l'esercizio fisico (camminate
all'aria aperta per 30-60 min al giorno, meno possibile in locali chiusi non arieggiati
spesso, lontano da polveri, fumi e inquinamenti ecc). E poi tra qualche mese rifai i
test in 2 altri ambulatori ospedalieri. Per il complesso B (tranne B12) va bene il
lievito in compresse. Aggiungi germe di grano ai pasti. Vedi se ti senti sempre
dinamica e attiva o soffri di stanchezza. Controlla e scrivi nei particolari tutto quello
che mangi di solito e in caso di sospetti o problemi consulta il medico per eventuali
controlli di laboratorio (carenza di B12 ecc).
22 novembre 2012 11:19
Anonimo ha detto...
Buongiorno Nico Valerio, ho appena scoperto il tuo interessantissimo blog e, vista
la tua vasta conoscenza nutrizionistica, vorrei approfittarne per chiedere
un`informazione: io in realta` ho sempre sentito dire da mio padre che, ancora
prima del rischio colesterolo, troppe uova sarebbero un problema per il fegato,
perche` apparentemente "pesanti" sull`organo, un po` come troppi funghi o alcol. E
la cosa mi ha sempre preoccupata e trattenuta dal consumo di uova, soprattutto
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perche` tendenzialmente i problemi epatici possono metterci anni a manifestarsi.
Ora, sicuramente lui l̀ ha sentito dire da sua madre, e mia nonna da sua madre,
ecc, quindi non so se ci fosse una base "scientifica" a sostegno della diceria
familiare, e questo e` proprio quello che vorrei chiederti.
Grazie mille, e complimenti per il blog, che ora continuero` a consultare!
Claudia
12 marzo 2013 18:58
Nico Valerio ha detto...
Claudia, è una diffusa leggenda metropolitana recente. In realtà è tutto il contrario:
l'uovo fa BENE al fegato perché il tuorlo ha la proprietà di far svuotare la colecisti
facendone fuoriuscire la bile, che se ristagna può dare complicazioni e calcoli. La
bile che fuoriesce poi fa bene sia al metabolismo dei grassi che al movimento
dell'intestino. Insomma, l'uovo fa fare il giusto
"esercizio" alla vescichetta biliare prevenendo i calcoli di fegato. Certo, che se uno
è malato (ha i calcoli biliari) l'uovo farà uscire anche i calcoli procurando dolori.
Deve essere nata così la leggenda: confondendo i malati di calcoli epatici con i sani.
Anzi, se non c'è già aggiungerò nell'articolo anche questa virtù.
12 marzo 2013 22:03
Luke1973 ha detto...
A proposito di uova... mio nonno materno ha consumato per decenni 2 uova al
giorno, sode, certamente stracotte... oggi ha quasi 94 anni. Molti anni fa ebbe un
ictus dal quale si riprese in maniera sorprendente! Problemi agli occhi si sono
presentati solo negli ultimi 3-4 anni...e, circa 15 anni fa, ha sofferto per un periodo
alle ginocchia.... io ci metterei la firma per arrivare ai suoi anni nel modo in cui lui
ci è arrivato...
24 luglio 2013 13:34
Domenico T. ha detto...
Sono vegetariano con una eccezione, mangio da circa sei anni
due uova sode tutte le sere, oltre ai cibi soliti, evito latte e tutti i suoi derivati ,
insaccati, dolci, zuccheri, per la carne, evito l'odore che emana quando viene cotta,
perchè mi dà fastidio ovunque mi trovi . Ogni anno dalle analisi, riscontro che i
risultati sono nella norma, forse con quei risultati potrei fare concorrenza agli
astronauti. Preciso che se mi domandano per quale motivo sono vegetariano, cosa
che capita spesso, rispondo che non sono vegetariano perchè mangio le uova, ma
lo faccio "per una mia scelta e per stare bene in salute".
30 ottobre 2013 11:29
Nico Valerio ha detto...
Domenico, se leggi questo articolo e anche quello sulla B12, vedi che la bollitura
prolungata (uovo sodo) non è il modo migliore per assumere l'uovo. Si perde parte
della vitamina, preziosa per i vegetariani, e l'uovo è digeribile in un tempo
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prolungato. Meglio le cotture parziali in cui il tuorlo resta crudo. Se sei giovane e
non hai familiari con colesterolemia elevata, tutto bene o quasi. Ma se non sei
giovane, nonostante i dati di laboratorio normali (a proposito, non ci dici quanto
colesterolo ematico totale: siamo curiosi...), meglio un uovo al giorno che due.
Anche perché devi assumere ogni giorno legumi, che sono protettivi e danno
abbondanti proteine. Per il resto la tua testimonianza è preziosa.
30 ottobre 2013 11:38
Anonimo ha detto...
Ottimo ed esaustivo l'articolo!!!!
Da una vita mangio uova quasi giornalmente. Le mie analisi sono abbastanza
bilanciate.
Rigrazio per l'attenzione ed un cordiale saluto.
Mario.
22 aprile 2015 19:04
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