la scultura arcaica, arte e tecnica

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Page 1: La scultura arcaica, arte e tecnica

La scultura arcaica greca

Arte e tecnica

Page 2: La scultura arcaica, arte e tecnica

Xoanon inizio VII secolo a.C.

Le xoana erano statue in legno, idoli rappresentanti divinità, venivano ricavate da un tronco d’albero. Si ha testimonianza di xoana in legno rivestito di lamine metalliche ed anche di xoana in marmo o avorio, è la successiva fase evolutiva del primitivo idolo in forma di trave e come questi venivano unte ed adornate. Con una tecnica di origine orientale, venivano anche realizzati i cosiddetti sphyrélata: statue di grandi dimensioni composte da un'anima in legno e rivestimento in sottile lamina metallica, in genere di bronzo, lavorata a martellatura.

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La scultura dedalica, VII sec a. C.

Le più antiche sculture lapidee greche di dimensioni monumentali risalgono agli inizi del VII secolo e secondo la leggenda erano opera di Dedalo “colui che modella”, creatore del labirinto di Creta. La scultura dedalica appartiene all’area di Creta e delle isole Cicladi. Volto della Dama di Auxerre.

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Dama di Auxerre, 640 a. C.

Una delle più antiche sculture dedaliche è la Dama di Auxerre, alta 65cm. L’acconciatura divisa in trecce rese da una cascata di perle somiglia a quelle egizie (Come la Dea Iside nella foto). I grandi occhi ed il sorriso caratterizzano il volto, la veste aderente è arricchita da una cintura decorata a meandri che reca tracce di policromia, la mano sinistra è distesa e la destra piegata in segno di adorazione.

Page 5: La scultura arcaica, arte e tecnica

Kore di Nikandre, 640 a. C.

Alta 165 cm questa statua è quasi una replica monumentale della Dama di Auxerre ed è anche la più antica Kore di dimensioni monumentali finora rinvenuta. Grazie alle proporzioni allungate, alle braccia stese lungo i fianchi ed alla tenera fluidità dei contorni la Kore di Nikandre comunica ieraticità. L’aspetto plastico è molto poco sviluppata e ciò è dovuto all’esiguo blocco di marmo dal quale è stata ricavata.

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La scultura dorica

Verso la fine del VII secolo la scultura greca assurge a dimensioni monumentali. La scultura dorica si sviluppa tra il VII ed il VI secolo nel Peloponneso e predilige le figure maschili, i kuroi, rappresentati nudi e con un aspetto massiccio, con forme semplici e squadrate che ricordano la scultura egizia. Nelle foto la statua del sacerdote egizio Khonsuiraa (760-660 a. C.) ed uno dei fratelli Kleobi e Bitone, di Polimede di Argo, 610-590 a. C.

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Polimede di Argo, Kleobi e Bitone,610-590 a. C.

La leggenda narra che i due fratelli Keobi e Bitone, figli della sacerdotessa di Hera, Cippide si sostituirono ai buoi, non ancora pronti, per portare la madre al tempio di Argo. Per ricompensarli la dea li fece sprofondare in un piacevole sonno eterno, preservandoli dall’invecchiamento, dal dolore e dalla morte. Alti 197 cm, sono raffigurati nudi, frontali,con le braccia lungo il corpo e con la gamba sinistra avanzata. L’atteggiamento ricorda la statuaria egizia, distinguendosene per le braccia discoste dal corpo ed il vigore della muscolatura. Il volto è caratterizzato dai grandi occhi a mandorla e dal sorriso ed e incorniciato da lunghe trecce, il capo è 1/7 dell’altezza totale. La visione è frontale. Segni incisi dividono le masse.

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La scultura attica

La scultura attica si sviluppa ad Atene e dintorni nel VI secolo, rispetto alla scultura dorica presenta una maggiore armonia dei volumi ed una maggiore unitarietà tra le singole parti. Nella foto la testa di kouros del Maestro del Dipilyon, 600 a. C., rinvenuta appunto nella Necropoli del Dipylon ad Atene. Questa testa ha dei lineamenti molto delicati, lo sguardo vivido ed i capelli raccolti in trecce che ricordano fili di perle, avvolgendo con contorni ovali il volto. Si stima che la figura intera fosse alta circa 2 metri.

Page 9: La scultura arcaica, arte e tecnica

Moscophoros, 560 a. C.

Il Moscophoros è una statua attica rinvenuta nella colmata persiana (fossa dove gli ateniesi sotterrarono gli oggetti profanati durante la presa di Atene da parte dei Persiani nel 480 a. C.). Significa portatore di vitello e raffigura un giovane dal volto quieto e radioso, dove gli occhi cavi erano incastonati da materiale colorato e la barba conferisce maturità ed accanto è il muso del vitello dai contorni smussati. Sulla corporatura vigorosa si avviluppa il mantello e le braccia formano un chiasmo con le zampe del vitello.

Page 10: La scultura arcaica, arte e tecnica

Cavaliere Rampin, 560-550 a. C.

Rinvenuto nella colmata persiana e conservato nel Museo dell’Acropoli di Atene ma acefalo, fu ricongiunto alla sua testa grazie all’acutezza dell’archeologo Humpry Payne che osservando la frattura alla base del collo si ricordò di una testa conservata al Museo del Louvre. Il Louvre non concesse l’originale ma fu possibile grazie ad un calco ricostruire parzialmente la statua. Quest’opera è un esempio di maestria della scultura attica del VI secolo, i grandi occhi ed il sorriso comunicano vitalità ed intelligenza, ai piani dolci del viso sono affiancati la barba ed i capelli che con i minuti grani creano giochi di luce, la corona ci rivela che era un atleta vincitore. Il torso ha una struttura semplice e compatta con leggerissime notazioni anatomiche ed è rivolto leggermente a destra, iniziando il movimento più accentuato della testa, decisamente ruotata ed inclinata.

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Kore di Antenore, 530-510 a. C.

Lo scultore ateniese Antenore scolpì questa kore monumentale (210 cm) per il vasaio Nearchos. La corona ed i riccioli incorniciano con grazia il volto dove un tempo gli occhi erano incastonati di cristallo di rocca. Il peplo obliquo reso con un panneggio in grandi masse pesanti con pieghe scolpite rivela la maestria dello scultore, finissimo è il panneggio del chitone sul tronco, sul braccio e sulla piega della veste che sorretta dalla mano sinistra ricade sulla gamba.

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La scultura ionica

La scultura ionica, contemporanea a quella attica, presenta figure con membra slanciate e sottili, volumi arrotondati e passaggi di piano sfumati.

Page 13: La scultura arcaica, arte e tecnica

Kuoros di Milo, 550-540 a. C.

Come detto, le membra slanciate e sottili, i volumi arrotondati e i passaggi di piano sfumati sono riscontrabili nel Kouros di Milo, scolpito per una visione frontale, presenta il sorriso arcaico e la chioma distribuita in sottili trecce.

Page 14: La scultura arcaica, arte e tecnica

Hera di Samo, 570-560 a. C.

Rinvenuta nell’Isola di Samo, nel santuario di Hera, la statua è stata dedicata ad Hera da un uomo, Cheramyes, come visibile dalla scritta sulla base. La struttura, con la sua forma cilindrica ed il panneggio verticale del chitone ricorda una colonna. A queste pieghe verticali si contrappongono quelle oblique dell’himation, che divengono verticali nel lembo che scende, sorretto dalla mano destra; la mano sinistra probabilmente recava un’offerta. Recenti scavi hanno portato alla luce una scultura analoga con la stessa scritta dedicatoria, insieme ad una Kore con lepre (Museo di Berlino) e ad un kouros (Museo di Samo) tutti dedicati ad Hera da Cheramyes, come attestabile dai segni sulle basi delle sculture, che coincidono con quelli di un monumento votivo.

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Il blocco di marmo

La scelta del blocco di marmo è fondamentale per la realizzazione di una scultura, Michelangelo andava personalmente nelle cave a scegliere quelli per le sue opere.

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Marmo grecoIl marmo è una roccia organogena formata da depositi di piccoli gusci e scheletri ed è anche metamorfica poiché il magma terrestre ha modificato la struttura di questi frammenti di carbonato di calcio trasformandoli in cristalli simili a a grani di zucchero. La struttura del marmo greco è cristallina a trama larga, con grani grandi come il sale grosso da cucina.

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Gli utensili

Scalpelli

Scalpelli contemporanei, dall’alto punta, gradino e scalpello piatto, i greci nel VII secolo a. C. utilizzavano solo la punta.

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Punte e mazzuoli

Utensili contemporanei, punte e mazzuoli di varie grandezze.

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Trapano ad archetto detto violino

I greci utilizzavano l’archetto sicuramente dal VI secolo a. C.

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Vaso greco, circa 500 a. C.

Intagliatore in legno con trapano ad archetto, pittura vascolare.

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Smeriglio di Nasso

Lo smeriglio di Nasso è una sabbia abrasiva e veniva utilizzato dai Greci per levigare le superfici.

Page 22: La scultura arcaica, arte e tecnica

Torso maschile non finito da Nasso

Superficie trattata con la punta ad angolo retto. Noi utilizziamo le punte inclinate perché sono di acciaio e vanno in profondità, nel VII secolo i Greci avevano solo attrezzi di bronzo e li utilizzavano perpendicolarmente alla superficie del marmo, altrimenti slittavano.

Page 23: La scultura arcaica, arte e tecnica

Punta applicata al blocco ad angolo retto

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Kouros, circa 600 a. C.

Il Kouros del Metropolitan Museum (New York) è una scultura realizzata interamente a punta, l’aspetto caldo e soffice, la superficie vellutata non deriva soltanto dall’aspetto poroso e cristallino del marmo greco ma dal processo lavorativo consistente in un’infinità di piccoli colpi con la punta sulla superficie, che nonostante il processo di abrasione restano visibili. I profili di questa figura mostrano ancora la forma iniziale del blocco: lo scultore lavorava sulla parte frontale, sul retro e sui fianchi e semplicemente smussando gli spigoli dei 4 piani; la scultura è multifacciale. Il canone è ancora quello egizio.

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Kouros, particolare della capigliatura

La capigliatura è stilizzata e rappresentata da grappoli simili a nodi, con tutto ciò che è possibile fare a punta, anche le linee del nastro; ogni nodulo è separato dagli altri da un piccolo foro fatto a punta e l’estremità sfaccettata dello strumento ha lasciato segni ovunque. Eppure non vi è nulla di meccanico, ogni piccola protuberanza possiede la sua “individualità”, è diversa da quelle vicine e partecipa ad un ininterrotto processo creativo.

Page 26: La scultura arcaica, arte e tecnica

Apollo di Tenea, 550 a. C.

Kouros dal sorriso arcaico, realizzato ancora con la punta, se ne vendono le incisioni.

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Superficie lavorata con la punta obliqua

A partire dal 500 a. C. i Greci iniziarono a disporre di utensili di ferro, più duri, che consentirono l’uso della punta obliqua. Inoltre nuovi utensili come lo scalpello piatto e curvo permisero di apportare maggiori possibilità tecniche ed espressive.

Page 28: La scultura arcaica, arte e tecnica

Rilievo votivo greco

Mazzuolo e scalpello piatto raffigurati in un altorilievo lapideo votivo greco.

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Rilievo funerario di Aristione fine VII secolo a. C.

La stele di Aristione, pietra tombale, reca il nome del defunto. E’ uno dei rari casi in cui lo scultore ha firmato l’opera: Aristocle. Il defunto immortalato mentre cammina, con la barba, l’elmetto, la corazza e la lancia. Le pieghe ricurve del gonnellino sono intagliate con uno scalpello piatto a trama larga.

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Kore con pernice, circa 550 a. C.

Le korai venivano realizzate a partire da una superficie cilindrica come le antiche xoana, ciononostante in questa figura i punti di vista chiaramente definiti rimangono essenzialmente 4. In questa statua possiamo vedere le tracce dei nuovi attrezzi: scalpelli piatti e tondi per le scanalature della veste.