la ricerca scientifica i costi standard - galliera

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E.O. Ospedali Galliera Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione (D.P.C.M. 14/7/1995) EDITORIALE Etica e sostenibilità un approccio reale: i costi standard di Adriano Lagostena - Direttore Generale Sono trascorsi oltre quattro anni dalla pro- clamazione della legge 133 e poco più di tre dalla nascita del N.I.San. (aprile 2009), eppure gli avvenimenti nazionali e internazionali che si sono succeduti han- no compresso il tempo in modo sconvol- gente, presentando un quadro economico finanziario drammatico, dal quale non si riesce a venir fuori. In questi ultimi tem- pi abbiamo notato che la parola più usa- ta in sanità è TAGLI. L'azione del tagliare si e' poi trasferita nei comportamenti umani con atteggiamen- ti molto variegati e talora imprevedibili: chi preso dalla frenesia ha trovato nel ta- gliare l'appagamento di recondite e sadi- che pulsioni, chi invece irriducibile e ot- tusamente sordo si pone di traverso a pre- scindere. In un momento, invece, in cui e' necessario una grande dose di buon sen- so e di coraggio. Ciò che stiamo vivendo ricorda la situa- zione socio-economica delle comunità dopo le due guerre mondiali: la paura, l'incertezza non ancora scomparse, la for- za vitale della ricostruzione non ancora avviata. Il pericolo forte che corriamo e' perdere il nostro modello di welfare, sia per co- loro che vogliono difendere tutto e tutti sia per altri che mostrano l'insano desiderio di sfasciare tutto. Il rischio è forte (uno sguardo al Regno Unito ed al suo N.H.S. e' bene darlo), ma è altrettanto reale l'opportunità di un cambiamento vero sostenibile e radicale del sistema. Ciò se vogliamo continuare a garantire la natura pubblicistica e l'universalità al nostro Servizio Sanita- rio Nazionale. Cosa dobbiamo fare? Continua a pag. 3 La ricerca scientifica “made in Galliera” SALUTE & BENESSERE In questo numero approfondimenti su: attività multidisci- plinare dei reparti Maxillo-facciale, Neurochirurgia e Vascolare; iniziative del Registro Nazionale dei Donatori di Midollo Osseo; novità digitali nel settore dell’e-health al servizio del cittadino. Focus alle pagine 4,5,6,7 SOMMARIO: Etica e sostenibilità, un approccio reale: i costi standard | Con la “ricetta” dei costi standard più qualità e appropriatezza per il paziente | Chirurgia integrata per la cura di tumori traumi e vasculopatie | Inaugurate quattro nuove sale operatorie | Donazione di midollo 3.000 iscritti in un giorno | Galliera on line dalla culla alla chiamata SMS | La gior- nata della ricerca “made in Galliera” | Come divulgare i risultati di una ricer- ca | Al Professor Gazzaniga la Presidenza onoraria della SIC | L’umaniz- zazione in ospedale | La sicurezza del paziente | Rassegna stampa n. 3 anno 3 - luglio/agosto/settembre 2012 Galliera News - Pubblicazione trimestrale di informazione sanitaria e aziendale dell’E.O. Ospedali Galliera di Genova Proprietario ed Editore: E.O Ospedali Galliera Mura delle Cappuccine, 14 - 16128 Genova Tel. 010 56321 - www.galliera.it Direttore responsabile: Elisa Nerva Comitato di redazione: Adriano Lagostena, Luciano Grasso, Roberto Tramalloni, Gian Massimo Gazzaniga, Marco Esposto, Elisa Nerva Progetto grafico: Barbara Colasanto Impaginazione: Elena Menichini Fotografie: Domenico Carratta, Alessandro Paltrinieri, De Ferrari Comunicazione Stampa: Essegraph - Genova Autorizzazione del Tribunale di Genova n.3/2010 del 2/2/2010 APPROFONDIMENTO ALLE PAGINE 8-9

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Page 1: La ricerca scientifica i costi standard - Galliera

E.O. Ospedali GallieraOspedale di rilievo nazionale

e di alta specializzazione(D.P.C.M. 14/7/1995)

EDITORIALEEtica e sostenibilitàun approccio reale:i costi standarddi Adriano Lagostena - Direttore Generale

Sono trascorsi oltre quattro anni dalla pro-clamazione della legge 133 e poco più ditre dalla nascita del N.I.San. (aprile2009), eppure gli avvenimenti nazionali einternazionali che si sono succeduti han-no compresso il tempo in modo sconvol-gente, presentando un quadro economicofinanziario drammatico, dal quale non siriesce a venir fuori. In questi ultimi tem-pi abbiamo notato che la parola più usa-ta in sanità è TAGLI.L'azione del tagliare si e' poi trasferita neicomportamenti umani con atteggiamen-ti molto variegati e talora imprevedibili:chi preso dalla frenesia ha trovato nel ta-gliare l'appagamento di recondite e sadi-che pulsioni, chi invece irriducibile e ot-tusamente sordo si pone di traverso a pre-scindere. In un momento, invece, in cui e'necessario una grande dose di buon sen-so e di coraggio.Ciò che stiamo vivendo ricorda la situa-zione socio-economica delle comunitàdopo le due guerre mondiali: la paura,l'incertezza non ancora scomparse, la for-za vitale della ricostruzione non ancoraavviata.Il pericolo forte che corriamo e' perdereil nostro modello di welfare, sia per co-loro che vogliono difendere tutto e tutti siaper altri che mostrano l'insano desideriodi sfasciare tutto.Il rischio è forte (uno sguardo al RegnoUnito ed al suo N.H.S. e' bene darlo), maè altrettanto reale l'opportunità di uncambiamento vero sostenibile e radicaledel sistema. Ciò se vogliamo continuarea garantire la natura pubblicistica el'universalità al nostro Servizio Sanita-rio Nazionale. Cosa dobbiamo fare?

Continua a pag. 3

La ricerca scientifica“made in Galliera”

SALUTE & BENESSERE In questo numero approfondimenti su: attività multidisci-plinare dei reparti Maxillo-facciale, Neurochirurgia eVascolare; iniziative del Registro Nazionale dei Donatoridi Midollo Osseo; novità digitali nel settore dell’e-healthal servizio del cittadino.

Focus alle pagine 4,5,6,7

SOMMARIO: Etica e sostenibilità, un approccio reale: i costi standard |Con la “ricetta” dei costi standard più qualità e appropriatezza per ilpaziente | Chirurgia integrata per la cura di tumori traumi e vasculopatie |Inaugurate quattro nuove sale operatorie | Donazione di midollo 3.000iscritti in un giorno | Galliera on line dalla culla alla chiamata SMS | La gior-nata della ricerca “made in Galliera” | Come divulgare i risultati di una ricer-ca | Al Professor Gazzaniga la Presidenza onoraria della SIC | L’umaniz-zazione in ospedale | La sicurezza del paziente | Rassegna stampa

n. 3 anno 3 - luglio/agosto/settembre 2012Galliera News - Pubblicazione trimestrale di informazione sanitaria e aziendaledell’E.O. Ospedali Galliera di GenovaProprietario ed Editore: E.O Ospedali GallieraMura delle Cappuccine, 14 - 16128 GenovaTel. 010 56321 - www.galliera.itDirettore responsabile: Elisa NervaComitato di redazione: Adriano Lagostena, Luciano Grasso, Roberto Tramalloni, Gian Massimo Gazzaniga, Marco Esposto, Elisa NervaProgetto grafico: Barbara ColasantoImpaginazione: Elena MenichiniFotografie: Domenico Carratta, Alessandro Paltrinieri, De Ferrari ComunicazioneStampa: Essegraph - GenovaAutorizzazione del Tribunale di Genova n.3/2010 del 2/2/2010

APPROFONDIMENTO ALLE PAGINE 8-9

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Continua da pag. 1

Dobbiamo coniugare in modo con-creto i concetti di sostenibilità delsistema con quello di trasparenza edefficienza.Dobbiamo superare le logiche bo-narie dell'assistenzialismo ed indi-rizzare il nostro legiferare, ammini-strare, gestire, organizzare ed ero-gare - insomma il nostro lavorare- aciò che realmente “serve” al singo-lo e alla collettività e non ciò chepuò essere conveniente o opportu-no. In un momento in cui tutto il si-stema è messo in discussione, michiedo che valore possa rappresen-tare essere ancorati alla difesa diprivilegi, pregiudizi e partigianeria.Il cambiamento deve essere, dice-

vamo, reale e stabile (non la solitaventata), altrimenti inevitabile saràil declino non solo economico maanche sociale e culturale.La pratica dei tagli lineari deve es-sere sostituita dall'uso efficiente etrasparente delle risorse disponibili(tante o poche che siano).È singolare il pensiero di alcunepersone che pensano o credono dimodificare la realtà cambiando inumeri che la rappresentano, men-tre e' vero che solo cambiando la re-altà si potranno cambiare i numeri.In questa occasione, ho scelto dinon parlare di efficacia e/o appro-priatezza, non perché meno rilevan-ti ma perché è scontato perseguirli;mentre rimarco la inevitabile neces-sita /opportunità di introdurre realistrumenti di misurazione e valuta-zione/controllo che consentano didecidere in modo adeguato.Il 18 ottobre, a San Giovanni Ro-tondo, presso l’Ospedale di PadrePio, abbiamo presentato i datidell'attività delle aziende dei sociN.I.San. e precisamente i COSTISTANDARD delle attività di ri-

covero dell’anno 2010 e novitàassoluta per l'Italia i costi dellafunzione amministrativa, nonchéi costi standard dei percorsi assi-stenziali (territorio /ospedale/ter-ritorio) i cosiddetti H.R.G. deglianglosassoni.Tutto ciò per dimostrare che non c'èalcun settore del sistema che possaritenersi fuori o essere esonerato dal“rendere di conto”.Le tecniche per determinare i costistandard sono comuni e note e, in-sieme all’impegno e a un po’ di pas-sione, siamo giunti a questi risultatiche ripeto non hanno nulla di tra-scendentale né esprimono partico-lari genialità.È solo in questo modo che potrem-mo essere sempre più chirurgici

nelle nostre scelte e affinandolesempre più conservativi con i servi-zi utili; abbandonando quindi quel-le grossolane tecniche degli odiatitagli lineari, metodi ormai di bassa“macelleria”.Sempre a San Giovanni Rotondo il18 e 19 ottobre, in un altro meeting,abbiamo parlato di tecniche LEANapplicate ai processi assistenziali;anche qui con il desiderio di ricer-care strumenti operativi di chiaraimpostazione professionale chepossano andare a “stanare” sprechiche nulla aggiungono come valoreper i pazienti, ma che possono mi-gliorare le performance.La partecipazione così numerosadi operatori provenienti da varieregioni italiane, è sicuro indice dipresenza di persone dotate di buo-na volontà e di grande competen-za e di certa passione, che voglio-no mettersi in gioco per quello spi-rito di servizio, rivolto ai cittadinie tra questi quelli più fragili e bi-sognosi: i malati. Credo a chi, inmodo molto più autorevole ha af-fermato: YES, WE CAN. �

INCONTRO

Con la “ricetta” dei costistandard più qualità e appropriatezza per il pazienteDue i dati emersi dallo studio: incrementi fino al 31% sui costi di struttura e differenze tra la tariffa riconosciuta dal SSN e i reali costi sostenuti dalle aziende

pRESENTATI A SAN GIOVANNI ROTONDO I RISULTATI DELLA RIcERcA N.I.San

in primo piano in primo piano

San Giovanni Rotondo - Grande partecipazione all’incontro puglie-se del 18 ottobre sui costi standard dove sono stati presentati i risul-tati delle attività di ricovero del 2010, al momento gli unici valori diriferimento a livello nazionale che consentono di ottimizzare le stra-tegie di risparmio garantendo l'efficienza dell'attività. Il N.I.San – natonel 2009 e che vede tra i soci fondatori l'Ospedale Galliera - costi-tuisce oggi la banca dati più significativa e aggiornata con oltre un mi-lione e 600mila episodi di ricovero.Illustrate nell’ambito del meeting altre due novità assolute in camponazionale: i costi standard della funzione amministrativa - presentatidal Direttore Amministrativo, Luciano Grasso, prodotti in fase pilotadall' Ospedale Galliera di Genova e dall'Azienda Ospedaliera di Pado-va - e i primi risultati su alcune linee di trattamento (pazienti cronici)del progetto relativo alla determinazione degli HRG - Health ResearchGroup - realizzato dall’Azienda Ulss n. 18 di Rovigo.Il Workshop ha trovato una prosecuzione naturale nel pomeriggio del18 ottobre e in tutta la giornata del 19 con il “Convegno sulle tecni-che Lean” e la loro applicazione in campo sanitario, organizzato dal'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza e promosso dalla Salth(Scientific Association for Lean Thinking). Un approfondimento cheha fornito ulteriori elementi di riflessione, spunti e strumenti di inter-vento per l'ottimizzazione gestionale e la lotta agli sprechi. Di gran-de interesse sono stati i contributi e le esperienze sul campo dei CapiDipartimento Francesco Nicosia, Giuliano Lo Pinto, Ernesto Palum-meri e dei Tecnici di Laboratorio Emanuela Anelli e Isabella Mura. �

Efficienza ed economicità gestionalesono stati al centro del II workshop na-zionale sui costi standard in sanità orga-nizzato dal N.I.San, il primo networkitaliano per la condivisione dei costistandard in stretta collaborazione conFedersanità - ANCI, presso l’IRCCSCasa Sollievo della Sofferenza in SanGiovanni Rotondo (FG).Nell'occasione sono stati presentati i ri-sultati della ricerca sui costi standard deiricoveri ospedalieri sulla base dei costi2010, elaborati dal N.I.San., l’unica or-ganizzazione italiana che elabora suscala nazionale i costi standard per i ri-coveri elaborati attraverso il metodo Ho-spital Patient Costing (HPC). L’analisidei costi 2010 si è basata sull’attività diricovero di 23 ospedali italiani rappre-sentativi delle diverse tipologie ospeda-

liere esistenti (IRCSS, aziende ospeda-liere pubbliche e private, ospedali diASL). I costi sono stati determinati persingolo episodio di ricovero rilevando lerisorse spese per personale, sala operato-ria, farmaci e servizi generali.Due sono i dati principali emersi dallostudio. Il primo è relativo all'incrementodei costi di struttura che stanno raggiun-gendo valori di soglia rispetto ai costi deisettori produttivi diretti di assistenza:circa il 31%. Un dato su cui è necessa-rio che le aziende riflettano per capirnel’esatta natura. Attualmente in Inghil-terra sta succedendo qualche cosa chederiva proprio da questo eccesso dei co-sti di struttura tanto che il Governo “hachiuso” il Servizio Sanitario Nazionale.L'altro dato riguarda le tariffe. Vi è in-fatti, per alcuni DRG – soprattutto quelli

più complessi – un’importante diffe-renza tra la tariffa riconosciuta dal Si-stema Sanitario Nazionale e i reali co-sti sostenuti dall'ospedale. Unasottostima dei costi che si traduce indisavanzo per gli ospedali più grandi,che si occupano di casi a maggiorecomplessità.I risultati emersi sono di grande inte-resse per il “sistema salute”. Una moledi informazioni “intelligenti” e utili,oggi come non mai in piena spendingreview, sia per l’azienda che può at-tuare i correttivi necessari, sia a li-vello istituzionale per la formulazionedel sistema tariffario nazionale. Uno dei vantaggi più evidenti per il si-stema attraverso il lavoro del N.I.San.è di individuare, attraverso una poli-tica tariffaria più adeguata e più coe-

rente alla realtà – cioè una coerenza trai costi e le tariffe – i D.R.G. sopra sti-mati o sopra remunerati a fronte diD.R.G. sottostimati e quindi sotto re-munerati.Altro elemento è che il sistema di ri-levazione dei costi, adottato dalN.I.San., ne consente l’utilizzo all’in-terno dell’azienda. Significativo, inquesto caso, il coinvolgimento degliattori del sistema, perché va a manife-stare in modo chiaro e diretto quelliche sono i fattori produttivi su cui sipuò intervenire, creando anche quinon uno standard generico del D.R.G.,ma uno standard del fattore produttivoche interviene su quel DRG.Lo strumento consente di generare de-gli indicatori chiari a coloro che de-vono decidere: dalla caposala ai re-sponsabili medici, ai primari ai capi didipartimento e così via. Un modo perarrivare all'allocazione corretta edetica delle risorse con costante e con-tinua capacità di miglioramento an-che se a piccoli passi ma reali. Il tuttosenza intaccare, ma anzi implemen-tando, quella che è la natura stessadella prestazione, cioè la qualità el’appropriatezza.Angelo Lino Del Favero, Presidentedi Federsanità-ANCI, sull’argomentoha affermato: “Il N.I.San. per noi si-gnifica un’opportunità e un impegnoconcreto a promuovere e svilupparedei costi standard che partono delleconcrete esperienze aziendali e fis-sano dei modelli di riferimento per lebest practice. L'applicazione dei co-sti standard comporterà un salto diqualità per l’intero sistema, in ter-mini di una più adeguata allocazionedelle risorse e introdurrà il principiodel benchmarking come stimolo amigliorare qualità ed efficienza delsistema”. �

La ricerca NISan sui costistandard per i ricoveri rileval’incongruenza tra DRG ecomplessità.Check su 23 centri: terapieintensive penalizzate, D-surgery sovrastimata.“Degenze, tariffe «strabi-che»”, articolo pubblicatosu Il Sole 24 Ore Sanità del 22 ottobre. Un ulteriore approfondi-mento corredato di slide èdisponibile suwww.sanita.ilsole24ore.comsezione Regioni e Aziende.

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Chirurgia integrata per la cura di tumori traumi e vasculopatieL’interdisciplinarietà delle equipe chirurgiche rappresenta per il paziente un valore assoluto nella cura di patologie ad alta complessità

fILO DIRETTO cON LO SpEcIALISTA

salute & benessere salute & benessere

La moderna chirurgia richiede di trat-tare casi sempre più complessi dovel'impegno del singolo specialista nonè più sufficiente ma solo un lavorosvolto in equipe permette e consente,su casi ad alta complessità, il succes-so della terapia. I risultati ottenuti sonoil frutto di un attento e calibrato per-corso multidisciplinare delle equipechirurgiche: l’integrazione tra le diver-se specialità, il confronto tra tecnichechirurgiche differenti e la loro sintesihanno portato ad un approccio inter-disciplinare di grande rilevanza per ipazienti.Malattie oncologiche (tumori) del basi-cranio, del viso - estese alle parti ana-tomiche vicine con sconfinamenti nelbasicranio o nella regione sottomandi-bolare con interessamento dei grandivasi del collo (carotide e giugulare) - an-che se classificate come benigne dalpunto di vista istologico, risultano estre-mamente invalidanti sia per la vita chela qualità della vita dei pazienti stessi dalpunto di vista biologico e clinico. Talimalattie vengono oggi affrontate conuno spirito nuovo finalizzato al conse-guimento di una loro asportazione radi-cale mediante una strategia terapeuticacompleta.In questi senso, l'organizzazione mes-sa a punto dal Galliera, è in grado dioffrire oggi un valido supporto all'at-tività della neurochirurgia, della chi-rurgia vascolare e della chirurgia ma-xillo-facciale; infatti, interventi chirur-gici così complessi, essendo il risulta-to di una sintesi interdisciplinare, risul-terebbero impossibili senza la parteci-pazione attiva e qualificata anche del-la componente infermieristica, delblocco operatorio e dei reparti di de-genza. In questo scenario l'evoluzio-ne delle tecniche chirurgiche è stata af-fiancata, dallo sviluppo della diagno-

stica radiologica. Le innovazioni del-la tomografia computerizzata (TC),della risonanza magnetica (RM) e, piùrecentemente, della tomografia ademissione di positroni (CT-PET) han-no rivoluzionato la possibilità per glispecialisti di identificare, con grandeaccuratezza, la presenza di processimorbosi nei compartimenti intra ed ex-tra cranici. “L'integrazione tra la chirurgia maxil-lo-facciale e la neurochirurgia – spie-ga Giuseppe Verrina, Direttore della S.C.Maxillo-facciale del Galliera - attraver-so gli approcci transfacciali e transcra-nici, ha consentito l'approccio chirurgi-

co a neoplasie della faccia sconfinantinel cranio o a neoplasie del cranio che,per particolari situazioni anatomiche, ne-cessitano, tramite un ampio accesso, diuna sufficiente visuale per consentire unaradicalità chirurgica, mentre tramite ilmetodo transorale, eseguito dal chirur-go maxillo facciale, il neurochirurgopuò, più agevolmente, accedere al ter-zo inferiore del clivus e alla parte supe-riore del rachide cervicale”.“L’approccio interdisciplinare – ag-giunge Paolo Severi, Direttore dellaSC Neurochirurgia dell'Ente – tra la chi-rurgia maxillo-facciale e la neurochirur-gia, inoltre, si rende indispensabile in al-

cuni casi di gravi traumi cranio-faccia-li che interessano, oltre alla componen-te scheletrica,anche numerosi organinobili come cervello, nervo ottico e con-tenuto orbitario, nervo facciale”.Un approccio che mette in primo pianocome nei casi più difficili sia indispen-sabile un atto di chirurgia integrata. Diseguito ulteriore esempio: “La collabo-razione tra la chirurgia vascolare e lachirurgia maxillo-facciale – spiegaAmerigo Gori, Direttore della SC Chi-rurgia Vascolare - si rende necessaria neicasi di neoformazioni vascolari o di neo-formazioni di altra natura, situate in stret-ta vicinanza con i grandi vasi del collo,

che possono apparire "nascoste" dalle ossadel viso (mandibola in primis) e che, quin-di, necessitano di accessi chirurgici partico-lari, spesso caratterizzati da sezione o rimo-zione di segmenti ossei che a fine interven-to, dopo la rimozione radicale della neofor-mazione, vengono perfettamente riposizio-nate con conservazione sia estetica che fun-zionale pressochè completa”.In particolare, l'integrazione tra queste dueultime specialità, permette al chirurgo ma-xillo-facciale, già padrone di tecniche rico-struttive in microchirurgia di effettuare,con sempre maggiore frequenza, interven-ti su estese neoplasie del collo che coinvol-gendo o infiltrando i grossi vasi (carotidi),richiedono tecniche riparative o sostitutive,che non potrebbero essere effettuate senzal'opera del chirurgo vascolare.Anche in altri interventi neurochirurgiciè necessaria la presenza di un chirurgo va-scolare? “Certo – afferma Gori - per esempio perisolare la carotide al collo in alcuni inter-venti di aneurismi cerebrali o malforma-zioni vascolari artero venose endocrani-ci. E anche per isolare la vena giugularesempre al collo per apporre un catetere ve-

noso di scarico nelle derivazioni liquora-li ventricolo atriali in alcuni casi di idro-cefalo”. “La presenza di un chirurgo vascolare è an-che necessaria – continua Severi - in casi dipatologia spinale quando si tratta di dove-re asportare una vertebra dorsale o lomba-re da sostituire con protesi metalliche nei casidi neoplasie o traumi che hanno distrutto lavertebra e compresso il midollo spinale. Inquesti casi occorre spesso isolare e sposta-re i grossi vasi endoaddominali, aorta, ilia-che, che sono aderenti alla faccia anterioredella colonna”.È evidente come l'interdisciplinarietà delleequipe chirurgiche - grazie all'integrazionedelle singole professionalità – rappresenti peril paziente un percorso di assoluto valore, in-dispensabile per la cura di patologie ad altacomplessità. Un percorso studiato nei mini-mi particolari, anche nei flussi e nell'orga-nizzazione: la neurochirurgia e la maxillo fac-ciale condividono lo stesso reparto di degen-za, la vascolare è contigua al piano inferio-re (pad. A1 con ingresso da Via Volta, 8). Ciòpermette una gestione condivisa, quotidia-na ed ottimale del decorso postoperatorio delpaziente, fino alla sua dimissione. �

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S.C. Maxillo-faccialeL'attività della S.C. Chirurgia maxillo-facciale, diretta da Giuseppe Verrina, èdedicata alle patologie del cavo orale del-la testa e del collo, traumi facciali, frat-ture del massiccio facciale, patologieneoplastiche, deformità dento-mascella-ri, atrofie ossee, mascellari e mandibo-lari, deformità nasali congenite e acqui-site, chirurgia cavo del orale, piccoli in-terventi di chirurgia plastica del distret-tocranio-facciale. Alla struttura afferisceil coordinamento del Centro per la curadella Labiopalatoschisi e malformazio-ni cranio-facciali.

S.C. NeurochirurgiaLa S.C. Neurochirurgia, diretta da Pao-lo Severi, si occupa della diagnosi e del-la terapia delle patologie neurochirurgi-che, in particolare: neurochirurgia gene-rale (neoplasie endocraniche maligne ebenigne), neoplasie del basicranio, ne-vralgie trigeminali e conflitti neurovasco-lari, malformazioni vascolari come aneu-rismi, angiomi, cavernomi); traumatolo-gia cranica e spinale; neuroendoscopiae neurochirurgia mini invasiva; chirur-gia dell'ipofisi; chirurgia del sistema ner-voso periferico; neurochirurgia spinale;stabilizzazioni; protesi discali.

S.C. Chirurgia VascolareLa S.C. Chirurgia Vascolare è diretta daAmerigo Gori e si occupa di tutte le pa-tologie vascolari arteriose: aorta addo-minale, tronchi sopra-aortici, arterie vi-scerali e degli arti, oltre alle patologievenose. Fanno parte della Struttura an-che due Centri di eccellenza: Preven-zione chirurgica Ictus ischemico,coordinato da Paolo Mortola; Dia-gnosi e cura delle ulcere difficili diorigine vascolare, coordinato da Car-la Cantello.

Fig. 1 Immagine 3D da angio-tac. Neoplasia originante dalla biforca-zione carotidea patologia trattata dalle equipe Maxillo-facciale e Va-scolare.

Fig. 2 Immagine 3D da angio-tac. Neoplasia sottoangolomandibolareoriginante da tessuto connettivo che si estende verso il basso tra learteria del collo patologia trattata dalle equipe Maxillo-facciale e Va-scolare.

Fig. 3 Neoplasia cranio facciale coinvolgente l’orbita e la fossa cra-nica anteriore patologia trattata dalle equipe Maxillo-facciale e Neu-rochirurgia.

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Inaugurate quattro nuove sale operatorieNuovo modulo organizzato secondo criteri di elevata funzionalità

NOVITà

Galliera on linedalla culla allachiamata sms

E-hEALTh

salute & benessere salute & benessere

Tutte le novità digitali illustrate al pubblico a G:OOD 4 youAttivate al Galliera quattro nuove sale opera-

torie destinate a interventi chirurgici ad altacomplessità. Il nuovo modulo, organizzato secondo criteridi elevata funzionalità, si compone di: 4 saleoperatorie di cui due dotate di strumentazio-ne specialistica per interventi di neurochirur-gia e chirurgia vascolare; 2 aree di sterilizza-zione che rispondono in tempo reale sulle esi-genze immediate degli operatori di sala; 1 Re-covery Room (foto a lato) dotata di sei posta-zioni attrezzate per il monitoraggio immedia-to postoperatorio. «In particolare – spiega Francesco Nicosia, Di-rettore della S.C. Anestesia e Rianimazione, Re-sponsabile del Blocco Operatorio Centrale(BOC) dell’Ospedale Galliera – la RecoveryRoom è un elemento indispensabile per la cor-retta gestione del paziente che passa attraversoil BOC per un intervento. È un’area che consen-te il monitoraggio modulato e personale primadel rientro in reparto. Un vero e proprio “polmo-ne” che ottimizza anche i tempi di percorso e ri-duce le attese di pazienti e chirurghi nella mas-sima sicurezza e assistenza.».

La struttura del modulo prevede inoltre due per-corsi separati fra parte la operativa cosiddetta“pulita” e la parte esterna di servizio dedicataalla manutenzione, alla gestione dell'impianti-stica, delle reti e delle tecnologie presenti, al la-vaggio degli strumenti usati e al ritiro di mate-riale (es. biancheria da igienizzare, biobox). Questa impostazione gestionale consente quin-di uno svolgimento più fluido delle attività per-mettendo di lavorare con maggiore scorrevo-lezza. Inoltre il layout strutturale unitamentealle concezioni impiantistiche e tecnologichepermette di limitare al massimo le tempisticherelative ai fermi tecnici, portandoli a valoriprossimi allo zero.Le nuove sale operatorie, ubicate sopra il Pron-to Soccorso, affiancano altre 4 sale operatoriegià funzionanti con gli stessi criteri. Le Nuove Sale sostituiscono 4 sale operatorieche saranno riutilizzate per l'attività endosco-pica, attualmente distribuita in più punti all'in-terno dell'ospedale (gastroenterologia, urolo-gia, piastra interventistica). Nel 2011 sono sta-ti eseguiti al Galliera 13.616 interventi tra ri-coveri ordinari e Day Surgery. �

Sono 3.013 i nuovi iscritti al Registro Nazionale deiDonatori di Midollo Osseo (IBMDR). È questol'importante risultato ottenuto dall'iniziativa “Ehitu! Hai midollo?”, giornata nazionale di sensibiliz-zazione, che si è svolta sabato 22 settembre in 56piazze italiane.Un successo reso possibile grazie all'impegno e all'or-ganizzazione dei volontari ADMO e dai clown di cor-sia aderenti alla Federazione nazionale VIP Viviamoin Positivo Italia Onlus, che hanno animato le piazze

coinvolgendo tremilanuovi potenziali dona-tori in un'età compre-sa tra i 18 e i 40 anni.Ma non finisce qui.Oltre agli iscritti, chesi sono sottoposti indiretta al prelievo disangue (per la tipizza-zione), si contano an-che 750 promesse didonazione, che in granparte sono state “esau-dite” nei giorni suc-cessivi all'evento.L'appuntamento aveva già riscosso un eccezionalesuccesso lo scorso anno, quando erano stati tipizzati1.859 giovani ed erano state raccolte 973 promesse. Come ha dichiarato Nicoletta Sacchi (nella foto), di-rettore del Registro Nazionale dei Donatori di Mi-dollo Osseo, che ha sede presso l'Ospedale Galliera

di Genova: “Quest’anno abbiamo ottenuto un suc-cesso epocale, che ci ha consentito di reclutare nuovipotenziali donatori e offrire sempre maggiori spe-ranze alle persone in attesa di trapianto. La leucemia,solo in Italia, colpisce 1.500 nuovi pazienti l'anno”. Tante persone hanno dichiarato di aver cercato lepiazze, in cui era possibile tipizzarsi, dopo aver vi-sto i servizi tv, carta stampata, radio e on line chehanno sottolineato come il trapianto di midollorappresenti l'unica speranza di vita contro le leuce-mie ed altre malattie ematologiche. Solo un malatosu quattro ha accanto a sé un famigliare compati-bile… per tutti gli altri, la probabilità di trovare undonatore compatibile nella popolazione mondiale èsoltanto 1 su 100.000. La giornata è stata organizzata dalla FederazioneVIP Viviamo in Positivo Italia Onlus, dall'Associa-zione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) instretta collaborazione con l’IBMDR, con il patro-cinio del Ministero della Salute e del Centro Nazio-nale Trapianti. �

PHOTOGALLERY

IBMDR

Donazione midollo3.000 iscritti in un giorno

Due giorni per parlare di dematerializzazione eservizi digitali con cittadini e specialisti. Èquanto accaduto nel Salone Congressi il 16 ot-tobre con “G:OOD 4 you” e il 17 con “G:OOD4 healthcare”. Nell'occasione, i visitatori della prima mostra in-terattiva hanno scoperto e sperimentato tutte leultime novità 'digitali' che insieme a quelle ormai'storiche', come la culla on line che fa vedere i neo-nati ai nonni lontani, aiutano pazienti e parentia risparmiare tempo e avere più privacy. “A maggio 2012 - spiega Carlo Berutti Bergot-to, Direttore della S.C. Servizi Informatici e Te-lecomunicazioni del Galliera, responsabilescientifico dei due eventi - abbiamo effettuatoun sondaggio sulla qualità percepita del servi-zio referti web, hanno risposto 610 pazienti, dicui 185, oltre a rispondere alle domande speci-fiche, hanno prospettato suggerimenti per il mi-glioramento del servizio e sollecitato l'introdu-zione di altri. G:ood 4 you vuole essere una ri-sposta concreta dell'attenzione con la quale stia-mo cercando di corrispondere alle aspettative,nonché una prima occasione di incontro diret-to su queste tematiche”. Tra le ultime innova-zioni illustrate l'attivazione della wi-fi nei repar-ti di degenza e il servizio di “chiamatavisiva/sms/telefonica” in Pronto Soccorso perpazienti e accompagnatori. Per fornire l'adeguata privacy nella sala di atte-sa del Pronto Soccorso è infatti stato attivato unsistema di “chiamata visiva”. Durante il triage vie-ne consegnata al paziente una scheda che ripor-ta il codice di accesso alfanumerico. Al momen-to della visita due schermi segnalano visivamen-te il codice riportato sulla scheda e la sala visitadove il paziente dovrà recarsi. Un sistema voca-le automatico legge poi le informazioni in italia-no, inglese, spagnolo e francese. Novità assolu-ta è la chiamata per l'eventuale accompagnato-re, attivata dal medico del box. La chiamata è siavisiva che vocale sempre sullo schermo, ma an-che via sms con telefonata vocale digitalizzata (in4 lingue). Sempre nell’ambito del Pronto Soccor-so, su http://galliera.it/118 vengono pubblicati inrete - in tempo reale - degli accessi e i triage (co-dice colore assegnato in base alla gravità del caso

clinico) di tutti i PS dell'area genovese. Il risul-tato è oggi strumento quotidiano utilizzato daglioperatori dell'emergenza sanitaria dal 2006, perverificare, 24 ore su 24, i dati di afflusso in baseai quali poter smistare le auto-mediche e le am-bulanze contribuendo quindi a garantire le fina-lità di coordinamento assegnato al sistema 118. In occasione dell'apertura al pubblico della mo-stra interattiva, Giuseppe Venturelli, ManagingDirector di Doxa Pharma, ha presentato i risul-tati di una ricerca sulle aspettative del “pazien-te- digitale”. Al Galliera è in funzione da alcu-ni anni anche il sistema dei “Referti via web”che consente di ricevere comodamente su In-ternet o nei diversi punti attrezzati gli esami ef-fettuati dal Laboratorio di Analisi. Oggi ven-gono scaricati 24 ore su 24 attraverso questostrumento oltre 6000 referti al mese: di cui 4000nuovi, 2000 per consultazione precedenti. Lostrumento on line rappresenta la modalità diritiro del 59,4% dei referti. Da giugno 2011 siè affiancato il servizio di consegna demateria-lizzata di sportello che ha consentito di: mol-tiplicare i punti di consegna tradizionali da 1a 7 (6 + farmacia esterna) poiché la carta si pro-duce al momento della consegna e non della re-fertazione; ampliare la fascia oraria di conse-gna (6,5 ore in più al giorno); aggiungere il sa-bato ai giorni di consegna. “Abbiamo così po-tuto osservare – dichiara Berutti - un progres-sivo spostamento in farmacia di una fascia diutenti over 50 che per attitudine non utilizza glistrumenti di consegna WEB. Da febbraio2012 è stata inoltre introdotta la notifica viaSMS, che informa sulla disponibilità on line delreferto. Attualmente vengono inviati1200SMS/mese per questo servizio”. Il giorno 17 -dedicato agli operatori sanitari - l’incontro è ini-ziato con una riflessione sulla rilevazione deibisogni dei cittadini internauti per arrivare, dopoun’analisi anche normativa, ad un approfondi-mento e confronto su esperienze di informati-ca a bordo letto con l’analisi parallela di casehistory raccontate dagli infermieri di reparto.Ha moderato l'incontro Flavia Marzano (nel-la foto), Presidente dell'Associazione statige-neralinnovazione.it �

16 ottobre 2012L’incontro con i cittadini nel Salone Congressi dell’Ospedale

17 ottobre 2012Convegno per gli specialisti sulla terapia “a bordo letto”

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Un ricco e inteso programma di ospiti e in-terventi fa da filo conduttore alla 4^ edi-zione della Giornata della Ricerca, che lu-nedì 19 novembre - nel Salone Congressi– ospita i ricercatori dell’Ente per l’illustra-zione dei progetti attualmente in corso.Un’occasione unica di condivisione e di-vulgazione per fare il punto sui risultatidell’attività scientifica portata avanti nel-l'arco di un anno. Consuetudine dell’evento è il momentodella lettura magistrale, quest’anno affidataa Roberto Cingolani, Direttore Scientificodel prestigioso IIT ovvero l’Istituto Italianodi Tecnologia, fondato nel 2003 per pro-muovere lo sviluppo tecnologico e la forma-

zione avanzata italiana nel contesto in-ternazionale. L’incontro del 19 prende il via alle ore15 con la consegna del “Galliera Scien-tific Award” prestigioso premio aglisponsor che, con le loro generose dona-zioni, rendono possibile la crescita dellaricerca al Galliera; in chiusura la premia-zione dei progetti di ricerca “made inGalliera” selezionati dal ComitatoScientifico del'Ente, previa pubblica-zione del bando interno di partecipa-zione. È dal 2009 che i ricercatori del Gallierasi riuniscono in questa giornata conl'obiettivo di scoprire e raccontare il

mondo della ricerca e rendere visibileanche all’esterno la preziosa attivitàsvolta dai ricercatori dell’Ente. Un pre-zioso momento per mettere a fattor co-mune le esperienze con l'intento di sti-molare e coagulare i team di ricerca,che nel corso degli anni ha contribuito aincentivare ulteriormente la produttivitàscientifica. Una produttività che si èmantenuta in costante aumento cometestimoniano dati oggettivi quali: il nu-mero di pubblicazioni su riviste indiciz-zate ed il valore di impact factor a dimo-strazione di una fervente attività di altovalore scientifico. Il programma com-pleto dell'evento su www.galliera.it �

La stesura di un articolo scientifico e lasua pubblicazione in una rivista di for-te impatto rappresentano le ultime eimprescindibili difficoltà che un ricer-catore deve affrontare prima di poterconsiderare concluso un suo progettodi ricerca. Dal successo della pubblica-zione deriveranno i giudizi complessi-vi sul valore della ricerca stessa, non-ché, spesso, anche le probabilità di ul-teriori futuri finanziamenti per poterproseguire un certo filone di indagini. Gli articoli scientifici inviati a rivistemediche generalmente rientrano in unadelle seguenti categorie.Original Article (“contributo origina-le”). Rappresentano la forma più co-mune di presentazione di studi osserva-zionali e sperimentali, e quindi di datioriginali. Si compongono di: abstract,generalmente strutturato e diviso in se-zioni, introduzione, materiali e metodi,risultati e discussione. Ogni rivista sug-gerisce nelle “norme per gli autori” idettagli richiesti. Tuttavia un numerocrescente di riviste sta aderendo a co-muni linee guida, già esistenti, per lastandardizzazione di un formato relati-vo a pubblicazioni a carattere biomedi-co. Una descrizione a parte merita ilformato dei manoscritti che riportano irisultati di trial clinici randomizzati

(RCT), considerato che la gestione dia-gnostica e terapeutica delle patologiepiù diffuse dipende essenzialmente dairisultati di questi studi. Per evitare glieffetti deleteri dell’incompleta o impre-cisa descrizione di un RCT, fra le rego-le delineate nel documento guida rela-tivo (“CONSORT statement”) ricor-diamo la presenza di un flow-chart dia-gram (diagramma di flusso) dello stu-dio e la rigorosa sequenza: titolo, ab-

stract, introduzione, materiali e metodi,risultati, eventi avversi ed effetti colla-terali, discussione. Oltre al CONSORT,sono state elaborate da ricercatori ededitori diverse “reporting guidelines” aseconda delle tipologie di studi descrit-ti, da applicare in fase di stesura dell’ar-ticolo (Vedi figura). Review (“Rassegna”). In questo tipodi articolo la letteratura disponibile suun argomento viene riassunta e com-

mentata criticamente da un espertodel settore. Nelle rassegne è impor-tante garantire che la revisione dellaletteratura sia sistematica e che nonsia eccessivamente influenzata dalleopinioni dell’autore. Per questo e perl’impatto che le reviews esercitanosul comportamento decisionale delmedico-clinico, le revisioni critichedegli studi disponibili su un argomen-to sono rafforzate dall’uso dell’anali-

Come divulgare i risultatidi una ricerca

La giornata della ricerca “made in Galliera”

fOcUS SULL’EDITORIA ScIENTIfIcA

La tipologia degli articoli per le riviste mediche

ricerca ricerca

si statistica, in questo caso chiamata“metanalisi”. Nelle metanalisi, vengo-no di solito chiaramente enunciati i cri-teri di selezione degli studi considerati,i dati che vengono estratti ed elaboratidagli articoli selezionati ed il tipo dianalisi statistica condotta. Ovviamente,la bontà e l’attendibilità di una metana-lisi dipenderanno dalla bontà e qualitàdegli studi selezionati oltre che dallaqualità dell’analisi statistica adottata.Letter. (“Lettera all’editore”). General-mente rispecchia l’opinione di un autoresu un tema o su un articolo precedente-mente pubblicato nella stessa rivista. È ilformato più semplice da redigere. Puòcontenere anche dati originali o riportarecasi clinici isolati. Alcuni autori, infatti,preferiscono pubblicare osservazionicondotte su uno o pochi soggetti in que-sta forma, per velocizzare la pubblica-zione dei loro risultati (sono le cosiddet-te “research letters”, che è frequente tro-vare – per esempio – in una rivista agrande impatto come il britannico TheLancet). Non sempre tuttavia una letteraall’editore (diversa dalla “research let-ter”) è soggetta a “peer review”. In mol-ti casi infatti le lettere all’editore rientra-no in quella che può essere consideratauna corrispondenza a carattere esclusiva-mente tecnico. In questi casi la loro in-

clusione nell’elenco delle pubblicazionidi un autore non viene ritenuta idonea aifini di un curriculum scientifico, a diffe-renza del caso delle “research letters”.Case report (“Caso clinico”). In questoformato vanno descritti casi isolati, me-glio serie di casi, nei quali sono statecompiute osservazioni originali o intro-dotti nuovi approcci terapeutici. Le novi-tà riportate nei casi clinici dovrebbero es-sere di interesse tale da stimolare la suc-cessiva pianificazione ed esecuzione diuno studio sistematico sullo stesso tema.Editorial commentary (“Editoriale”).Si tratta in genere di un breve articoloscritto da un esperto del settore, solita-mente su invito dell’editore, per com-mentare un articolo apparso nello stes-so numero della rivista o per esprimereun’opinione circa un argomento con-troverso. Si tratta di un tipo di pubbli-cazione oggi particolarmente apprezza-ta e richiesta da molte riviste. Questoperché da un lato può attirare più atten-zione su un articolo originale che appa-re su una data rivista, e dall’altro offreal lettore sia un ampliamento dell’oriz-zonte culturale al riguardo, sia alcunielementi organizzati per una lettura piùcritica dell’articolo a cui si riferisce. �

Matteo Puntoni Ufficio del Coordinatore Scientifico

Una vita dedicata a “fare” ed“insegnare” la chirurgia. È questo il significato del pre-stigioso riconoscimento con-ferito dalla Società Italiana diChirurgia al Prof. Gian Mas-simo Gazzaniga, Coordina-tore Scientifico del Galliera.La Società Italiana di Chi-rurgia – fondata a Roma nel1882 – è l'istituzione di rife-rimento della specialità cheha il compito di favorire ilprogresso dell'arte e dellascienza chirurgica, di facili-tare lo scambio delle idee trai chirurghi, coordinandone illavoro, di tutelare il prestigioe gli interessi legittimi deicultori della chirurgia.La cerimonia si è svolta loscorso settembre a Roma,nell'ambito del 114° Con-

gresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia, nel Palazzo dellaMusica ideato da Renzo Piano, alla presenza di oltre 1200 congressi-sti. Al termine una standing ovation ha consacrato il prof Gazzaniga, nelgotha dei Maestri della chirurgia italiana, alla pari di figure come Valdoni,Dogliotti, Stefanini, Zannini e Basile.Tale nomina unica e a vita, attuata su designazione del Consiglio Diret-tivo e con voto unanime dell'Assemblea, viene infatti conferita a una per-sonalità italiana che abbia illustrato con le sue opere la chirurgia in Ita-lia e nel mondo. Il Prof. Gazzaniga è internazionalmente riconosciutocome uno dei pionieri della chirurgia epato-bilio-pancreatica, a cui ha de-dicato i due terzi della sua vita. La sua storia invita a guardare lontano, dalle partite a pallone nella cam-pagna pavese del dopoguerra alle più alte vette della chirurgia, andandospesso ostinatamente controcorrente. Tanto determinato e tenace da ot-tenere, quando tutti andavano in pensione, i “tempi supplementari”, echiudere la carriera come Coordinatore Scientifico del Galliera. Ma il pro-fessore è stato insieme pioniere e maestro, come testimoniano i numerosiallievi divenuti primari. �

In occasione delle giornate AIRC dedicate al-l'informazione e alla divulgazione scientifica,Andrea De Censi, Direttore della SC Oncolo-gia Medica, ha partecipato alla trasmissione“Speciale Elisir” condotta, in prima serata suRaitre, da Michele Mirabella. Nell’ambito della trasmissione, andata inonda domenica 11 novembre, De Censi ha af-frontato il tema “alimentazione e tumori”,con un approfondimento sulla relazione tradiabete e cancro e sull’utilizzo terapeuticodella metformina. �

La Conferenza Stato Regioni ha approvato il Bando di ricerca fina-lizzata; a breve sarà pubblicato ufficialmente sul sito, completo del-le date di scadenza per le presentazioni delle proposte originali. Iprogetti dovranno essere presentati esclusivamente via web trami-te il Destinatario Istituzionale afferente; le risorse complessive am-montano ad oltre 135 milioni di Euro. Il 50% dei fondi disponibiliè riservato a progetti clinico-assistenziali, mentre il restante verràutilizzato per finanziare progetti di ricerca biomedica traslazionale.I punti cardine per la valutazione sono: l'innovatività, la trasferibi-lità e l'impatto sul Servizio Sanitario Nazionale. Occorre quindiprestare attenzione al sito www.salute.gov.it per conoscere i tempie le modalità di adesione al bando. �

AIRcA “Elisir” alimentazione e tumori con Andrea De Censi

MINISTERO DELLA SALUTE In uscita il bando di ricerca finalizzata riferito alleannualità 2011-2012

Al Prof. Gazzanigala Presidenza onoraria dellaSocietà Italiana di Chirurgia

NOMINA

Il conferimento a settembrenell'ambito del 114° Congresso Nazionale

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fatti e persone in ospedale

Data la vastità dell’argomento, possiamosolo accennare al tema della grande im-portanza dell’umanizzazione per unospedale più umano dove il vincolo disolidarietà umana deve legare malatoed operatore. La riflessione teorica sulconcetto di Umanizzazione ha ungrande valore nella vita pratica dellamedicina e della salute. Diventa indi-spensabile all’utilizzo di scienza, tec-nica, non solo, ma anche umanità. Durante la storia sono stati alcuni Ordinireligiosi a occuparsi in modo originale esemplice – per vocazione e per devo-zione – dei poveri di umanità. In partico-lare L’Ordine Ospedaliero di S. Gio-vanni di Dio (1495-1550), dettoFatebenefratelli e l’Ordine dei Camil-liani di S. Camillo de Lellis (1550-1614); due istituzioni che nel cinque-cento, portarono avanti una vera epropria riforma dell’assistenza alla per-sona malata. Nacque cosi la cura globaleal malato. Ripresa ogni giorno da quantinon si stancano mai di attualizzare l’an-tica e mai compiuta rivoluzione reli-giosa, antropologica, teologica e scien-tifica, fino alla fine dei secoli, alla salutee alla salvezza del genere umano. L’ope-rato dei due Santi della Sanità era un ri-torno allo spirito del messaggio evange-lico che lega la salute e salvezza evalorizza un grande e misterioso intrec-cio di corpo ed anima.Per meglio comprendere la portata del-l’Umanizzazione basta scendere al li-vello giusto, quello del paziente in statodi bisogno. Possiamo trovarci di frontead un medico bravo e competente inquanto ha ospitato la persona intera enon solo il suo femore: ha dato ospitalitàanche al bisogno umano di compren-sione e al sentimento religioso del suopaziente. Tra le diverse definizioni sul-l’Umanizzazione è molto stimolante ladefinizione del Papa Giovanni Paolo IIin un celebre convegno “Umanizzazione

della Medicina” (Roma 1987).”Nell’ambito del rapporto individuale,ove umanizzazione significa apertura atutto ciò che può predisporre a com-prendere l’uomo, la sua interiorità, ilsuo mondo, la sua cultura. Umanizzarequesto rapporto comporta insieme undare e un ricevere, il creare cioè quellacomunione che è totale partecipazione”.b) “Sul piano sociale l’istanza dell’Uma-nizzazione si traduce nell’impegno di-retto di tutti gli operatori sanitari a pro-muovere, ciascuno nel proprio ambito esecondo la sua competenza, condizioniidonee per la salute, a migliorare strut-ture inadeguate, a favorire la giusta di-stribuzione delle risorse sanitarie, a far sìche la politica sanitaria nel mondo abbiaper fine soltanto il bene della personaumana”. Quindi è una attualizzazionedell’Umanizzazione come modo di rela-zionarsi con il malato. Il modo miglioreper umanizzare la medicina consiste sin-teticamente nel trattare i pazienti comepersone, rispettare la loro dignità, ren-derli partecipi delle decisioni che riguar-dano la loro vita e la loro salute. L’uma-nizzazione è una vera e propriarivoluzione, quando il sistema “ospe-dale” cambia radicalmente e torna alsuo centro il malato.Il punto debole che non favorisce uma-nizzazione delle prestazioni sanitarie: larelazione tra medico-paziente e assi-stente e assistito esiste ancora oggi e sidimostra dall’assenza nelle aule univer-sitarie di una specifica e generale tra-smissione, ai futuri medici, del fine ul-timo della medicina: il bene delpaziente, i temi dell’Umanizzazione delmondo della salute. Questo vuoto-antro-pologico, etico, psicologico, spirituale –poggia su una erronea concezione dellaMedicina. Si richiede quindi la necessitàdi responsabilizzaregli operatori sanitarie coinvolgerli in una efficienza pro-grammata umanisticamente. Ciò signi-

fica che bisogna organizzare la sanità te-nendo insieme l’attenzione ai progetti,alla formazione-maturazione degli ope-ratori e al costante controllo del rap-porto interpersonale tra operatori e ma-lati. La soddisfazione del paziente, verofondamento di un servizio di qualità, siottiene se funziona il vincolo di solida-rietà umana che deve legare malato edoperatori. Essere umani e umanizzatinel servire il prossimo vuol dire ricono-scere all’altro il valore che ha come fi-glio di Dio. L’arte sanitaria richiede oggipiù che mai un supplemento di cono-scenze, di eticità, di fede. L’uomo malatoè qualcosa di più di un “orologio guasto”da riparare. Tale consapevolezza nonrientra solo nella nobile presa di posi-zione etica del buon cristiano, ma devediventare la regola del rapporto medico-paziente, assistente-assistito, sacerdote-fedele. Nei dibattiti molto vivaci chetoccano la liceità morale di procedimentibiologici e medici d’avanguardia è sem-pre oggetto, come giusto e si parla sem-pre più di regolamenti legislativi in pro-posito. E se ciò è buona cosa, non va

dimenticato che il progetto di umanizza-zione della medicina o dell’arte sanita-ria più in genere, non passa attraverso itribunali del malato ma attraverso l’as-sunzione, da parte degli operatori, di unatteggiamento e di una cultura di altroprofilo scientifico e di profonda “uma-nità”. Il credente o non credente cheopera nella sanità ha una grande e nuovaresponsabilità. Quella di orientarescienze umane e naturali al rispetto del-l’uomo e dei suoi bisogni; attingendo aduna Tradizione – ben interpretata daiSanti della Ospitalità degli infermi – chelo autorizza a diventare sempre più de-ciso co-protagonista del “progetto sa-lute e salvezza” di cui l’umanità ha, adavrà, sempre una enorme necessità. �

P. Simone Skawiński. M.I.

Bibliografia:

Marchesi P.L. Per un ospedale più umano, Ed. Paoline,Milano 1986. Aa.Vv. ,Ospedali più umani: come?Atti delConvegno Internazionale Acquaviva delle Fonti 1984. Biz-zotto M., Malattia, tecnica e scomparsa del soggetto, in“Camillianum”, 4 (1993). Ranci Ortigosa E. L’umanizza-zione dell’intervento sanitario, Milano 1991.

Gli eventi avversi in sanità sono fre-quenti, accadono in una percentualeche va dal 3,7% al 16% dei ricoveri,come evidenziano diversi studi inter-nazionali, la metà circa di essi sonodovuti ad errori umani, tecnologici odell'organizzazione. Fortunatamentela stragrande maggioranza di essi haconseguenze irrilevanti o nulle sul pa-ziente, spesso neppure si concretizzama viene intercettata dagli operatori odalle tecnologie o, a volte, anche gra-zie alla buona stella.Tutte le aziende sanitarie e ospedalieresono costantemente impegnate nell'at-tività di prevenzione e analisi dell'erroree nella pianificazione ed attuazione diquelle barriere che permettono la com-pressione del cosiddetto rischio clinico,definito impropriamente e, pericolosa-mente, dai media, “malasanità”. Il Rischio Clinico, ricordiamo, è la“possibilità che un paziente subiscaun danno a causa non della sua pato-

logia o delle sue condizioni cliniche,ma di un errore nel processo clinico-assistenziale” (Institute of Medi-cine,1999). Proprio recentemente, la “Commis-sione Parlamentare d'inchiesta sugli er-rori in campo sanitario e le cause dei di-savanzi sanitari regionali”, ancorapresieduta dall'On. Leoluca Orlando,si è pronunciata in modo lusinghierocirca l'“efficiente Sistema regionaledel Rischio Clinico di cui si è dotata laRegione Liguria. Tale sistema di moni-toraggio del rischio clinico,” proseguela Commissione Parlamentare, “costi-

tuisce una best practice che - secondovalutazione unanimemente espressa daideputati membri della Commissione -si spera possa ispirare analoghe espe-rienze in altre regioni del nostro Paese”. A tale sistema regionale afferisce,contribuendo in modo significativo, ilsistema aziendale dell'E.O. OspedaliGalliera, incentrato sull'Unità di Ge-stione del Rischio (U.G.R.), compostada professionisti di diverse matrici esettori scientifico-displinari, ma tuttiorientati al miglioramento della sicu-rezza del paziente.La Gestione del Rischio Clinico del-l'Ente ha di recente cambiato colloca-zione funzionale, dal Dipartimento diStaff della Direzione Generale èadesso in seno alla Direzione Sanita-ria, con l'obiettivo di renderla mag-giormente vicina ai clinici e alle atti-vità di diagnosi e cura. Risultadifficile in questa sede, per ovvi mo-tivi di spazio, coagulare tutte le atti-

vità che dal 2007 l'azienda mette inatto per migliorare costantemente lasicurezza del paziente; è però possi-bile soffermarci su alcune fra le piùsignificative. Se un sistema di gestione del rischioclinico, così come qualunque approc-cio organizzativo votato al migliora-mento della qualità, deve partire dal-l'analisi del contesto e da una basedati rappresentativa della realtà su cuiva ad operare, il sistema di IncidentReporting è universalmente ricono-sciuto come lo strumento principale,anche se non l'unico, che permette di

disegnare una mappa della rischiositàdelle organizzazioni. Ogni operatore,senza distinzione gerarchica o diruolo, ha la possibilità, anche informa anonima, mediante una schedacartacea, di segnalare qualsiasi eventoavverso (causativo di danno) ma, so-prattutto quasi evento (che avrebbepotuto generare un danno al paziente),che si verifichi durante la sua attività.Ebbene, la nostra azienda, grazie al-l'implementazione di tale strumento,che ricordiamo nella nostra regione ècogente, ha potuto realizzare un osser-vatorio aziendale importante, il piùricco fra le aziende liguri. Un altro stumento introdotto nel no-stro ospedale, specificatamente nelleattività chirurgiche, è la check-list perla sicurezza del paziente in sala ope-ratoria. Raccomandata da numeroseistituzioni, dall'OMS al Ministerodella Salute, e sperimentata in ogniparte del mondo, ha già rivelato lasua grande efficacia nel migliora-mento della sicurezza del paziente.La sua implementazione nelle nostresale operatorie e interventistiche saràcompletata entro la fine del 2012,sebbene vada ancora migliorata laconsapevolezza del suo valore nellacultura degli operatori. Da ultimo crediamo sia importante ci-tare le azioni di comunicazione pre-coce dell'errore al paziente. Al di làdelle Raccomandazioni del Ministerodella Salute in merito, si è ritenuto chetale approccio appartenga ad un'orga-nizzazione che mette il paziente al cen-tro, nel cosiddetto processo di empo-werizzazione dello stesso, e fossequindi doveroso anticipare, ove possi-bile, reclami o richieste risarcitorie conun'azione che è di comunicazione, direlazione, di supporto. In questo sensola nostra azienda si è sicuramente di-stinta a livello nazionale dimostrandoapertura e trasparenza nei confrontidel cittadino-cliente, atteggiamenti for-temente apprezzati sia dalle personecoinvolte negli eventi sia dalla comu-nità scientifica alla quale è stata pre-sentata l'esperienza durante alcuni con-vegni di rilievo, tra i quali il ForumNazionale Risk Management in Sa-nità che si tiene ogni anno ad Arezzo.L'attività di chi si occupa di Gestionedel Rischio Clinico non può mai rite-nersi conclusa, come in ogni percorsodi miglioramento della qualità l'obiet-tivo raggiunto si trasforma immedia-tamente in punto di partenza di ulte-

riori azioni e interventi. Proprio perquesto i risultati raggiunti ad oggi nonpossono rappresentare null'altro cheuno stimolo, per continuare a soste-nere ed affiancare gli operatori nellaloro attività, con lo scopo di tutelare inostri pazienti e rendere sempre piùsicuri i nostri processi. �

Marco Briganti e Giorgio Giuseppe PacelliGestione rischio clinico Direzione Sanitaria

Continua per il 2012 il progetto azien-dale relativo alla rilevazione della qua-lità percepita dal “cliente interno”. Dopol'esperienza delle strutture SIET, Econo-male Alberghiero e Gestione tecnica eprogrammazione lavori, quest'anno saràla Struttura Qualità e comunicazione aproporre a tutti i dipendenti dell'Ente unquestionario di “valutazione della qua-lità”, al fine di trarre spunti utili al co-stante miglioramento del servizio of-ferto.L'indagine oltre che rappresentare unagood-practice nella gestione delle rela-zioni coi clienti, è anche un'opportunitàper testare la conoscenza da parte dei di-pendenti delle molteplici attività di unadelle strutture di Staff quotidianamenteimpegnata nell'organizzazione dei pro-cessi di comunicazione e di migliora-mento della qualità. I dipendenti, nel mese di Novembre, ri-ceveranno una email all'indirizzo di po-sta elettronica dell'Ospedale Galliera,con le istruzioni per la compilazionedel questionario on-line.Chi fosse impossibilitato ad accedere alquestionario può rivolgersi all'UfficioRelazioni con il Pubblico (dal lunedì alvenerdì dalle ore 8:00 alle ore 15:00).La raccolta dei dati avverrà garantendol'anonimato ed i risultati della rileva-zione verranno comunicati e pubblication-line sul sito aziendale.

Il 6 ottobre, nella suggestiva cornicedel convento delle Suore Carmelitanedi Leivi, i coordinatori infermieri-stici si sono incontrati per un mo-mento di riflessione e condivisionesulle progettualità in corso. La gior-nata è stata organizzata per il secondoanno consecutivo dal Servizio Infer-mieristico e Tecnico dell'Ente, direttoda Fernanda Stefani che spiega: “La

possibilità di riuscire a confrontarsicon i colleghi sui temi comuni e quo-tidiani sembra essere una modalitàapprezzata dai coordinatori che vor-rebbero continuare ad utilizzare ancheper favorire il miglioramento conti-nuo dei processi, per promuovere esviluppare nuove conoscenze ma so-prattutto per migliorare l'assistenzarivolta al paziente”. �

L’umanizzazione in ospedaleRIfLESSIONE SpIRITUALE

Nel ‘500 si trasforma l’assistenza al malato e si afferma la “cura globale” alla persona

La sicurezza del paziente

Qualità percepita

BEST pRAcTIcE

NEwS

Analisi e prevenzione delle criticità: la gestione del rischio clinico

Il cliente interno al centro

SEMINARIO A LEIVI DEI cOORDINATORI INfERMIERISTIcI

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Rassegna stampa

Selezione di articoli e servizi TV a cura dell'Ufficio Stampa:Io e il mio bambino – “Latte di mamma: sempre senza paura” specialista Massimo Mazzella, Direttore SC Neonatologia – agosto 2012; Gazzetta della Salute –“Sole: mettiamoci in sicurezza” specialisti Luigi Priano, Direttore SC Dermatologia e Roberta Piccini, dermatologa – luglio 2012; Gazzetta della Salute – “Come pro-teggersi dal caldo” specialista Ernesto Palummeri, Direttore SC Geriatria – luglio 2012; come stai – “Come proteggersi dall'Escherichia coli?” specialista Fabio Cam-podonico, urologo – luglio 2012; www.lefigaro.fr “Une equete en corse sur les consequences de Tchernobyl” specialista Paolo Cremonesi, Direttore Pronto Soccor-so – agosto 2012; Tecnica Ospedaliera – “L'ingegneria gestionale migliora l'efficienza”, specialista Anselmo Arlandini chirurgo gestionale, Carlotta Patrone ingegne-re gestionale – settembre 2012; Telenord – “Inaugurazione sale operatorie” – settembre 2012; primocanale, Dica 33 – “Il colesterolo” – settembre 2012; primoca-nale, Dica 33 – “Un piatto contro i tumori” – settembre 2012; TG1 on line e servizio nel telegiornale – “A.A.A. Cercasi donatori potenziali” – settembre 2012; Ansa– “Donazioni di midollo osseo, 3.000 gli iscritti” specialista Nicoletta Sacchi Direttore Laboratorio di Istocompatibilità – settembre 2012 – Gazzetta della Salute – “AlGalliera inaugurate 4 nuove sale operatorie” – ottobre 2012; Gazzetta della Salute – “Osteoporosi” specialista specialista Ernesto Palummeri, Direttore SC Geria-tria – ottobre 2012; Il Secolo XIX web tv – “Al Galliera un incontro per provare i servizi on line” – ottobre 2012.

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Dr. Andrea De Censi Dr. Giuliano Lo Pinto