la profilassi tromboembolica -...
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LA PROFILASSITROMBOEMBOLICA
Nicola Ferrara, MD
Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute
Università del Molise
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISEDipartimento di Medicina e Scienze della Salute
Master universitario di Secondo Livello in “Il trattamento della patologia degenerativa del ginocchio”
Campobasso, 19 Luglio 2012
• EMOSTASI: processo fisiologico che arresta l’emorragia dopo un trauma tissutale o un danno vascolare.
• TROMBOSI: attivazione patologicadel processo emocoagulativo all’interno di un vaso, con formazione di un trombo che occlude il vaso.
The cascade model of coagulation
Intrinsic
Extrinsic
RivaroxabanApixabanEdoxabanBetrixabanEribaxabanLY517717YM150TAK-442
DabigatranAZD0837
Eparins
Vitamin K - Antagonist
Le diverse sedi della Trombosi
Venosa
Coagulazione
Arteriosa
Piastrine ecoagulazione
Trombosi
Globuli Rossi eFibrina
TVP/EP: FISIOPATOLOGIA-1
Formazione di un TROMBO
all’interno di una vena, di solito agli
arti inferiori (TVP), per effetto di una
stasi o comunque di un
rallentamento del flusso ematico.
il TROMBO:
• tende a propagarsi secondo la
direzione del flusso
• può staccarsi (EMBOLO) e migrare
→ vena cava inferiore → cuore
destro → occlusione arterie
polmonari → EMBOLIA
POLMONARE.
TEV: trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP)
L'embolia polmonare (EP) si verifica quando parte del trombo si stacca e viaggia nel circolo sanguigno fino a
ostruire i vasi polmonari
Poiché il trombo venoso nella gamba
cresce, si estende lungo la vena
Embolia polmonare
Migrazione Embolo
Trombo
Embolia polmonare fatale
Arco aortico
Polmone destro
Radice aortica Valvola polmonare
Polmone sinistro
Embolo
PATOGENESI DELLA TROMBOSITRIADE DI RUDOLF VIRCHOW (1856)
• Anomalie di tre elementi costituenti
dell’albero vascolare:
a) elementi ematici
b) flusso ematico
c) parete vascolare
FISIOPATOLOGIA FISIOPATOLOGIA -- 22LA TRIADE DI VIRCHOWLA TRIADE DI VIRCHOW
TROMBOSI
ARTERIOSA
VENOSA
1. DANNO PARETE VASALE
2.2. IPERCOAGULABILITIPERCOAGULABILITÀÀ
3. STASI
Trombosi Venosa ProfondaEmbolia Polmonare
La triade di Virchow
• Traumi o chirurgia
• Malattie o sostituzione di valvole cardiache
• Aterosclerosi
• Cateteri in permanenza
Stasi circolatoriaStat
o di
iper
coag
ulab
ilità D
anno endoteliale
• Tumore
• Gravidanza e peri-parto
• Terapia estrogenica
• Patologie infiammatorie intestinali
• Sepsi
• Trombofilia
• Disfunzione ventricolare sinistra
• Immobilità o paralisi
• Insufficenza venosa o vene varicose
• Ostruzione venosa da tumore, obesità o gravidanza
Danno endoteliale
Stasi circolatoria
Stato di ipercoagulabilità
La chirurgia ortopedica riguarda tutte le tre componenti della triade di Virchow
La chirurgia ortopedica riguarda tutte le tre componenti della triade di Virchow
Danno endoteliale Stasi circolatoria Stato diipercoagulabilità
• Associato alla posizioneoperatoria chirurgica e/omanipolazioni
• Danno termico• Uso di cemento osseo• Uso di pinze emostatiche
nel corso dell'intervento
� Immobilità durante laprocedura chirurgica
� Posizionamento degli artidurante l'intervento
� Uso di pinze emostatichenel corso dell'intervento
• Anestesia• Mobiltà ridotta durante la
degenza e convalescenza
• Liberazione di fattori tissutali
• Attivazione di enzimi procoagulanti
• Inibizione post chirurgia del sistema fibrinoliticoendogeno
Fattori di rischio per TEV
Cancro
Malattie infiammatorie
intestinali
*New York Heart Association classi III e IV.6. Geerts WH et al . Chest 2004;126:338S–400S.
Interventi chirurgiciTraumiPatologie acuteScompenso cardiaco acuto*Scompenso respiratorio acutoCateterizzazioni venose centrali
Storia di TEVScompenso cardiaco cronico
Età avanzataVene varicose
ObesitàImmobilità o paralisi
Patologie mieloproliferativePeriodo di gravidanza/peri-
partoTrombofilia ereditaria o
acquisitaTerapia estrogenica
Fattori di rischio predisponenti (caratteristiche del paziente)
Fattori che espongono al rischio (patologie acute o traumi, chirurgia)
Rischio di TEV nei pazienti chirurgici: le 8° linee guida ACCP
Livello delrischio Fattori di rischio
Basso• Chirurgia minore in pazienti mobili• Procedure mediche in pazienti completamentemobili
Moderato • In generale, chirurgia aperta ginecologica o urologica • Procedure mediche in pazienti malati o allettati
• THR (total hip replacement – artroprotesi d’anca) e TKR (total knee replacement – artroprotesi ginocchio) e chirurgia della frattura dell'anca
Alto • Traumi maggiori• Lesioni al midollo spinale
7. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S
La chirugia ortopedica maggiore è un importante fattore di rischio per la TVP
Gruppo Prevalenza di TVP (%)
Pazienti per interventi medici 10–20
Chirurgia maggioreginecologica/urologica/genitale 15–40
Neurochirurgia 15–40
Ictus 20–50
Chirurgia per sostituzione dell'anca o del ginocchio, chirurgia per fratturafemore
40–60
Trauma maggiori 40–80
Lesioni al midollo spinale 60–80
7. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S
TEV: trombosi venosa profonda ed embolia polmonare• Il TEV è associato ad un aumento di mortalità, morbilità e
costi
• Il TEV è la causa più frequente di ri-ammissione ospedaliera dopo una sostituzione totale dell'anca
• La maggior parte del TEV sintomatico si verifica dopo la dimissione ospedaliera
7. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S; 8. Cohen AT et al. Thromb Haemost 2007;98:756–64.
Inci
denz
a de
l TE
V
Dimissione
La maggior parte di TVP e EP si verificano dopo la dimissione.
Il rischio aumenta senza profilassi
Tempo
Profilassi intraospedaliera
Percentuale di TEV dopo THR ( artroprotesi d’anca) o TKR (artroprotesi ginocchio)
Prevalenza (%)
Trombosi venosaprofonda (TVP)
Embolia polmonare (EP)
THR 42–57 0,9–28,0
TKR 41–85 1,5–10,0
7. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S, with permission from the American College of Chest Physi cians.
Percentuali di TEV dopo THR (artroprotesi d’anca)
6. Geerts WH et al. Chest 2004;126:338–400S
Evento %
Qualsiasi TVP 42–57
TVP prossimale 6 18–36
Qualsiasi EP 6 0,9–28,0
EP fatale 6 0,1–0,2
Percentuali di TEV dopo TKR ( artroprotesi ginocchio)
Evento %
Qualsiasi TVP 41–85
TVP prossimale 5–22
Qualsiasi EP 1,5–10,0
EP fatale 0,1–1,7
6. Geerts WH et al. Chest 2004;126:338–400S.
Incidenza di TEV clinicamente sintomatico dopo THR o TKR
15. White RH et al. Arch Intern Med 1998;158:1525–31.
N = 43.645
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
0 7 14 21 28 35 42 49 56 63 70 77 84 91
Tempo dopo l'intervento (giorni)
Inci
denz
a di
eve
nti t
rom
boem
bolo
ci(%
)
THRTKR
11. Warwick D et al. J Bone Joint Surg Br 2007;89:799–807
Tempo dopo l'intervento (giorni)
0 40 50 70 80 90 1000
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
Inci
denz
a cu
mul
ativ
a di
TE
V (
%)
TKR (n = 8.236)
THR (n = 6.639)
302010 60
Incidenza cumulativa di TEV sintomatico dopo THR o TKR
Decorso della tromboprofilassi versus l'incidenza cumulativa di TEV
11. Warwick D et al. J Bone Joint Surg Br 2007;89:799–807
Tempo dopo l'intervento (giorni)
Profilassi(ogni tipo)
Incidenza cumulativa di TEV
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1000
20
40
60
80
100 2,0
1,5
1,0
0,5
0
Paz
ient
i sot
topo
sti a
pro
filas
si (
%)
Incidenza cumulativa di T
E v (%
)
10
30
50
70
90
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1000
20
40
60
80
100 2,5
1,5
1,0
0.5
0
Paz
ient
i sot
topo
sti a
pro
filas
si (
%)
Incidenza cumulativa di T
EV
(%)
10
30
50
70
902,0
THR TKR
Tempo dopo l'intervento (giorni)
Profilassi(ogni tipo)
Incidenza cumulativa di TEV
11. Warwick D et al. J Bone Joint Surg Br 2007;89:799–807.
Tempo di insorgenza di eventi TEV dopo THR o TKR
Sostituzione totale del ginocchio0
50
Tem
po d
opo
l'int
erve
nto
(gio
rni)
Sostituzione totale dell'anca
40
30
20
10
Mediana del tempo alla dimissione
Tempo medio all'evento
Conseguenze note del TEV
• EP fatale
• Aumento del rischio futuro di TEV ricorrente
• Sindrome post-trombotica cronica
• Ipertensione polmonare tromboembolica cronica
• Rischio fortemente aumentato di invalidità e riduzione della qualità di vita per il paziente
• Costi per esami clinici e terapie dei pazienti sintomatici
7. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S.
Conclusioni
• I pazienti sottoposti a sostituzione elettiva dell'anca o del ginocchio sono a rischio elevato di TEV
• Il rischio permane per parecchie settimane dopo la dimissione ospedaliera
• Le complicanze a lungo termine del TEV aumentano la morbilità e riducono la qualità di vita
La prevenzione primaria rappresenta la chiave
della gestione del TEV
Metodi meccanici di prevenzione del TEV
• I metodi meccanici comprendono:
– Calze elastiche a compressione graduata (CCG)
– Compressione pneumatica intermittente (CIP)
– Pompa plantare venosa a impulsi (PPV)
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.
Metodi di compressione di tromboprofilassi come monoterapia: effetti sulla TVP in differenti tipologie di pazienti
Ortopedia 814,3%
(66/460)
34,3%(172/502)
–49,3 38,9 72% (9)
Chirurgia generale 11
9,2%(60/654)
22,3%(150/673)
–44,7 40,7 67% (10)
Spinale/ neurochirurgia 6
7,6%(27/357)
19,5%(69/354)
–21,1 20,8 64% (14)
Ginecologia 37,1%
(19/267)
12,6%(32/254)
–6,8 11,0 46% (22)
Chirurgia mista 13,2%(1/31)
20,8%(5/24)
–2,4 1,3 84% (40)
Medica/ignota 110,8%(7/65)
21,9%(7/32)
–2,4 2,7
Subtotale 309,8%
(180/1834)
23,7%(435/1839)
–126,7 115,4 67% (6)
% probabile di riduzione
(SE)
Odds ratio eIntervallo di confidenza
(compressione: controllo)
Statistiche stratificate
Trombosi venosa profonda
N. distudi
con dati
Categoria
Compressione Controllo O–E Varianza
3. Roderick P et al. Health Technol Assess 2005;9:(49)32.
99% o 95% intervalli di confidenza
p < 0,00001
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0Compressione
peggioreCompressione
migliore
Metodi di compressione di tromboprofilassi in monoterapia: effetti sulla EP
GCS 30,0%
(0/123)
4,4%(4/90)
–1,8 0,9
IPC 82,4%
(14/590)
2,9%(18/618)
–1,6 7,6
Pompa plantare 1
0,0%(0/28)
0,0%(0/32)
Subtotale 121,9%
(14/741)
3,0%(22/740)
–3,4 8,5 33% (28)
Statistiche stratificate
Embolia polmonare
N. di studi con
dati
Categoria
Compressione Controllo O–E Varianza
3. Roderick P et al. Health Technol Assess 2005;9:(49)32.
99% o 95% intervalli di confidenza
p > 0.1
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0
CCG calze elastiche a compressione graduata; PPV compressione pneumatica intermittente
Odds ratio eIntervallo di confidenza
(compressione : controllo)
% probabile di riduzione
(SE)
Compressione migliore
Compressione peggiore
� Metodiche controindicate in caso di arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori
� Presidi particolarmente indicati in caso di sindrome post-flebitica, insufficienza venosa cronica di rilievo
� Opportuno sottolineare l'importanza della giusta scelta della taglia della calza (piccola, media, grande; corta o lunga)
BENDAGGIO FISSO DEGLI ARTI INFERIORI E BENDAGGIO FISSO DEGLI ARTI INFERIORI E CALZE ELASTICHE ANTITROMBOCALZE ELASTICHE ANTITROMBO
Metodi di compressione di profilassi antitrombotica in monoterapia: limiti
• Sebbene i metodi meccanici siano in grado di ridurre il rischio di TVP in alcune tipologie di pazienti, non esiste prova che possano ridurre il rischio complessivo di morte o di EP
• Non esistono standard definiti per quanto riguarda la dimensione, la pressione o le caratteristiche fisiologiche
• Gli studi comparativi verso i metodi di tromboprofilassi farmacologica sono stati poco approfonditi
– Molti metodi compressivi specifici non sono mai stati valutati in studi clinici
– La maggior parte degli studi condotti non era in cieco
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.
Anticoagulanti utilizzati
• Anticoagulanti per via parenterale
– Eparina non frazionata (ENF)
– Eparina a basso peso molecolare (EBPM)
– Inibitore indiretto del fattore Xa
– Inibitore diretto del fattore Xa
• Anticoagulanti orali
– Antagonisti della vitamina K
ATIII + Xa + IIa(Rapporto 1:1 )
Eparina
1930s
ATIII + Xa
Inibitoreindiretto Xa
2002
IIa
Inibitoridiretti della trombinaper via orale
2004
ATIII + Xa + IIa(Xa > IIa)
Eparina a bassopeso molecolare
1980s
II, VII, IX, X(Proteina C,S)
Antagonisti vitamina K
1940s
Xa
Inibitore Diretto del fattore Xa
per via orale
2008
Evoluzione dei farmaci anticoagulanti
IIa
Inibitori diretti della trombina
1990s
ENF è un inibitore indiretto del fattore Xa e della trombina
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
Fibrinogeno Fibrina
Trombina
Protrombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIaTF
Inibizione indiretta da ENF mediata da antitrombina
VII
AT
ENF a bassa dose riduce significativamente l’incidenza di EP fatali post intervento in pazienti sottoposti a chirurgia maggiore
• 4.121 pazienti randomizzati per ENF o nessun trattamento
– 100 morti nel gruppo controllo
– 80 morti nel gruppo ENF
• Morte da EP
– 16/100 nel gruppo controllo
– 2/80 nel gruppo ENF
6. Kakkar VV et al. Lancet. 1975;2:45–51.
EP fatale
p < 0,005
Num
ero
di p
azie
nti c
on E
P fa
tale
16/100
2/80
0
5
10
15
20
25
30
Controllo ENF
ENF salva 7 vite ogni 1000 pazienti operati
Complicanze di sanguinamento associate a ENF a bassa dose in pazienti sottoposti a chirurgia maggiore
6. Kakkar VV et al. Lancet. 1975;2:45–51.
Controllo ENF Valore di p
N per analisi di tollerabilità 2076 2045
Sanguinamento eccessivo, n. 126 182 ─
Ematoma alla ferita, n. 117 158 < 0,01
N. per analisi del sanguinamento 744 731
Trasfusioni medie necessarie (mL) 1285 1316 0,34
Diminuzione media emoglobina (g /100 mL) 0,7 1,0 0,23
Limite di significatività statistica p = 0.05.
ATIII + Xa + IIa(Rapporto 1:1 )
Eparina
1930s
ATIII + Xa
Inibitoreindiretto Xa
2002
IIa
Inibitoridiretti della trombinaper via orale
2004
ATIII + Xa + IIa(Xa > IIa)
Eparina a bassopeso molecolare
1980s
II, VII, IX, X(Proteina C,S)
Antagonisti vitamina K
1940s
Xa
Inibitore Diretto del fattore Xa
per via orale
2008
Evoluzione dei farmaci anticoagulanti
IIa
Inibitori diretti della trombina
1990s
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
Fibrinogeno Fibrina
Trombina
Protrombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIaTF
Inibizione indiretta da EBPM attraverso l’antitrombina
VII
EBPM è un inibitore indiretto del Fattore Xa e della trombina
AT
EBPM ENF RR
TVP, % (n/N)
13,8(93/672)
21,2(132/622) 0,68
EP, % (n/N)
1,7(10/590)
4,1(24/582) 0,43
Sanguinamenti maggiori, % (n/N)
0,9(6/672)
1,3(8/622) 0,75
7. Nurmohamed MT et al. Lancet1992;340:152–6
RR,rischio relativo in pazienti che ricevevano EBPM a confronto con quanti ricevevano eparina standard.
EBPM è più efficace di ENF in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica
EBPM è più efficace di ENF in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica
7. Nurmohamed MT et al. Lancet 1992;340:152–6.
EBPM
ENF
TVP EP Sanguinamento maggiore
25
20
15
10
5
0
RR 0,68
RR 0,43
RR 0,75
RR, rischio relativo in pazienti che ricevevano EBPM a confrontocon quanti ricevevano eparina standard. La EP comprende embolie polmonari fatali e non fatali.
Per
cent
uale
di p
azie
nti
con
cons
egue
nze
(%
)
La profilassi a durata prolungata con EBPM o ENF riduce significativamente la frequenza di TEV sintomatiche
95% ICOdds ratioPlacebo/nessun trattamento
EBPM/ENFStudio
99% o 95% intervalli di confidenza A favore di eparina A favore del controllo
Odds ratio e IC (eparina: controllo)
8. Eikelboom JW et al. Lancet 2001;358:9–15
Planes et al . 1996 3,5% (3/85) 8,0% (7/88) 0,42 0,11–1,69
Bergqvist et al . 1996 1,7% (2/117) 8,6% (10/116) 0,18 0,04–0,86
Dahl et al . 1997 3,5% (4/114) 5,7% (6/106) 0,61 0,17–2,21
NPHDO 1998 0,6% (1/115) 2,1% (3/141) 0,30 0,03–2,90
Manganelli et al . 1998 0,0% (0/41) 1,6% (6/38) 0,06 0,10–1,11
Lassen et al . 1998 1,8% (2/113) 2,9% (3/102) 0,59 0,10–3,63
Hull et al . 2000 1,4% (4/291) 2,3% (3/133) 0,60 0,13–2,74
Hull et al . 2000 1,2% (7/607) 1,7% (10/588) 0,67 0,26–1,78
Comp et al . 2001 0,4% (2/441) 2,3% (10/432) 0,19 0,04–0,88
Total 1,35% (25/1964) 3,3% (58/1744) 0,38 0,24–0,61
0,01 0,1 1 10 100
La profilassi a durata prolungata con EBPM o ENF dopo THR riduce significativamente la frequenza di TVP asintomatiche
NNT, numero di pazienti da trattare per evitare 1 evento; OR, odds ratio.
0
5
10
15
20
25
Pre
vale
nza
della
TV
P (
%)
18,6
THR(NNT = 9)
OR = 0,39(0,28–0,54)
24,0
TKR(NNT = 29)
OR = 0,82(0,49–1,40)
Placebo/ nessun trattamento
EBPM / ENF
8. Eikelboom JW et al. Lancet 2001;358:9–15.
7,7
20,5
Profilassi a durata prolungata vs profilassi intraospedaliera + placebo
4,3
1,4
OR = 0,33(0,19–0,56)
1,41,0
OR = 0,74(0,26–2,15)
La profilassi a durata prolungata con EBPM o ENF dopo THR riduce significativamente la frequenza di TEV sintomatiche
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
Pre
vale
nza
della
TE
V (
%)
THR(NNT = 34)
8. Eikelboom JW et al. Lancet 2001;358:9–15.
Placebo/nessun trattamento
EBPM / ENF
Profilassi a durata prolungata vs profilassi intraospedaliera + placebo
NNT, numero di pazienti da trattare per evitare 1 evento; OR, odds ratio.
TKR(NNT = 250)
La profilassi a durata prolungata con EBPM o ENF non è associata ad un aumento di sanguinamenti maggiori
Episodi EBPM o ENF% (n/N)
Placebo o controllo non
trattatto% (n/N)
OR(IC 95% ) NNH
Sanguinamento maggiore
0,1(2/2.114)
0,35/1.872
0,62(0,22-1,75)†
Sanguinamento minore
3,7(77/2.073)
2,5(46/1.834)
1,56 (1,08-2,26)
83
Morte 0,1(3/2.132)
0,3(5/1.888)
0,68(0,25-1,88)‡
*Eterogeneità: x2 = 7,34 (df = 7), p = 0,39. †Eterogeneità: x2 = 0,58 (df = 8), p = 1,00. ‡Eterogeneità: x2 = 1,39 (df = 8), p = 0,99.
8. Eikelboom JW et al. Lancet; 2001;358:9–15 NNH, numero di pazienti necessari perchési manifesti 1 evento ; OR, odds ratio.
Profilassi a durata prolungata vs profilassi intraospedaliera + placebo
La riduzione delle TVP asintomatiche nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici è accompagnata in parallelo dalla riduzione di EP fatali
Pre
vale
nza
della
TV
P p
ross
imal
e (%
)
TVP asintomatica0
5
10
15
20
25
30
26,7
11,1
OR = 68%
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1,0
EP fatale
Fre
quen
za d
ella
EP
(%
)
OR = 64%
0,8
0,3
9. Collins R et al. N Engl J Med. 1988;318:1162–73. OR, % riduzione del rischio; ENF, eparina non frazionata
Controllo
ENF
Pazienti sottoposti a chirurgia generale, ortopedica o urologica
Tromboprofilassi con EBPM prolungata alla post dimissione in pazienti dopo THR elettiva: TEV sintomatico
Bergqvist et al . 1996 0,035
Planes et al . 1996 0,2
Dahl et al . 1997 > 0,2
Lassen et al . 1998 > 0,2
Hull et al . 2000 > 0,2
Comp et al . 2001 0,058
Totale < 0,001
Valore di pStudio
99% o 95% intervalli di confidenza
Rischio relativo (95% IC fisso)
RRR riduzione del rischio relativo
RRR 64%, p < 0,001
4–5 settimane EBPM 1,4% TEV
1–2 settimane di profilassi4,2% TEV
10. Hull RD et al. Ann Intern Med 2001;135:858–69.
RR 0,36
0,001
A favore di 4–5 settimane di EBPM
A favore di 1–2 settimane di profilassi
0,01 0,1 1 10 100
Tollerabilità della tromboprofilassi prolungata con EBPM (vs placebo): nessun aumento del rischio di sanguinamento
1–2 settimane di profilassi +
placebo
4–5 settimane EBPM
Sanguinamento maggiore, % (n/N) 0,12(1/862)
0,0(0/1091)
Ematoma alla ferita, % (n/N) 1,57 (8/510)
1,65(12/727)
Mortalità, % (n/N) 0,34 (3/862)
0,09 (1/1091)
10. Hull RD et al. Ann Intern Med 2001;135:858–69.
Profilassi di durata prolungata vs profilassi intraospedaliera + placebo
--Tempo d'inizio della somministrazione rispetto al t empo Tempo d'inizio della somministrazione rispetto al t empo dell'interventodell'intervento
1. 12 ore prima dell'intervento
2. Negli interventi di chirurgia generale con previsione di un normale rischio di sanguinamento intraoperatorio, la somministrazione di LMWH può essere effettuata fino a due ore prima dell'inizio dell'intervento chirurgico.
3. In tutti gli interventi di chirurgia ortopedica e negli interventi di chirurgia generale con previsione di un rischio emorragico intraoperatorio elevato o molto elevato la somministrazione di LMWH può essere iniziata 12 ore e comunque non meno di 8 ore prima dell'intervento chirurgico, oppure direttamente nel post-operatorio dalle 6 alle 12 ore dopo l'intervento stesso , eventualmente associata ad altre metodiche di profilassi.
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREEPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
--Numero di somministrazioni giornaliereNumero di somministrazioni giornaliere
1.Generalmente la dose giornaliera di LMWH , eseguita per la profilassi tromboembolica, va praticata in un'unica somministrazione.
2.Qualora il dosaggio giornaliero dovesse essere superiore alle 4000 UI (enoxaparina) oppure quando sia auspicabile un'azione costante del farmaco nel tempo (come in caso di cardiopatia ischemica o congestizia, nei portatori di protesi valvolari cardiache, nei pazienti con fibrillazione atriale, nei pazienti ad elevatissimo rischio tromboembolico), può essere consigliabile frazionare la dose giornaliera in due somministrazioni/die..
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREEPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
--Pazienti in terapia con inibitori della funzione pias trinica Pazienti in terapia con inibitori della funzione pias trinica (antiaggreganti) (antiaggreganti)
si sconsiglia l'associazione dell'eparina a basso peso molecolare con :
- acido acetilsalicilico od altri salicilati
-FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
-ticlopidina
-altri antiaggreganti piastrinici (dipiridamolo, sulfinpirazone)
Questi farmaci vanno sospesi alcuni giorni prima dell'intervento (dai 3 ai 6 giorni secondo il tipo di farmaco) e sostituiti con l'eparina a basso peso molecolare, in mono o bi-somministrazione giornaliera, secondo i casi.i casi.
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREEPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
--Pazienti in terapia con altri antiacoagulanti (antago nisti vitaPazienti in terapia con altri antiacoagulanti (antago nisti vita mina K)mina K)
1.Sospendere il TAO almeno 3 giorni prima dell'intervento sostituendoli con LMWH fino a valori nell'INR (da eseguire al mattino prima della somministrazione dell'eparina) compatibili con l'intervento.
2. Nel post-operatorio alla ripresa della TAO sovrapporre la terapia con l'eparina controllando sempre giornalmente i valori della coagulazione (INR o PT e PTT) fino al raggiungimento del valore terapeutico dell'INR (o del PT) per il paziente; successivamente sospendere l'eparina e continuare con la sola terapia aticoagulante per os.
3. Riprendere la somministrazione dei dicumarolici con un dosaggio uguale a quello assunto dal paziente prima dell'intervento.
4. Somministrare i dicumarolici alle ore 18.00 per essere a conoscenza del valore dell'INR del giorno stesso (in genere eseguito alle ore 6.00) e per avere un attendibile valore della coagulazione della mattina successiva
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREEPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
-- Possibile insorgenza di una piastrinopenia iatrogena e controlloPossibile insorgenza di una piastrinopenia iatrogena e controllo dei dei parametri della coagulazioneparametri della coagulazione
Per trattamenti prolungati con eparine (ad esempio protratta immobilità del paziente per complicanze locali o generali) e a dosaggi elevati, saràopportuno eseguire un monitoraggio biologico che consiste nel controllo frequente della conta piastrinica. Ovviamente una conta piastrinica saràstata eseguita prima del trattamento. Sono stati descritti , infatti, rari casi di trombocitopenia iatrogena, talvolta gravi.
-- Precauzioni negli interventi in anestesia spinale o p eriduralePrecauzioni negli interventi in anestesia spinale o p eridurale
L'inserimento dell'ago a livello spinale dovrebbe essere effettuato almeno 10-12 ore dopo la somministrazione dell‘LMWH, così come il cateterino epidurale andrebbe rimosso non prima di 10 ore dalla precedente somministrazione di eparina ed almeno 2 ore prima della successiva somministrazione del farmaco (per esempio nel caso di una somministrazione alle ore 6.00 ed alle ore 18.00, il cateterino può essere rimosso alle ore 16.00)
EPARINA A BASSO PESO EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREMOLECOLARE
-- ModalitModalit àà di somministrazionedi somministrazione
�via sottocutanea con ago sottile (siringhe già pronte per l'eparina a basso peso molecolare)
�alternare i punti di inoculo ad ogni somministrazione.
�in caso di chirurgia addominale, nell'immediato pre-operatorio inoculazione all'esterno della spina iliaca per non interessare il campo operatorio
�nel post-operatorio iniezioni lontano dai drenaggi e dalla ferita chirurgica
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLAREEPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
Gli antagonisti della vitamina K (AVK) hanno come bersaglio numerosi fattori del processo di coagulazione
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo Fibrinogeno Fibrina
Thrombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIaTFVII
I AVK inibiscono la sintesi dei fattori di coagulazione II, VII, IX, e X
VKA
AVK
AVK
1,5
Nei pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore, le EBPM sono più efficaci degli AVK nella prevenzione della TVP
Hull 1993
Rd-heparin 1994
Hamulyak 1994
Leclerc 1995
Francis 1997
Heit 1997
Colwell 1999
Hull 2000
Fitzgerald 2001
SACRE study 2001
P-valueStudioRischio relativo del totale TVP (95% IC)
RRR, riduzione rischio relativo.
0 0,5 1 2 2,5 3
Meglio AVK Meglio EBPM
p > 0,05
p < 0,05
11. Mismetti P et al. J Thromb Haemost 2004;2:1058–70.
AVK e EBPM nella chirurgia ortopedica maggiore: nessuna differenza significativa nelle emorragie maggiori
Controllo 3,4 ± 1,1 538 1,53 (0,68−3,45) 0,31
Dextran 0,6 ± 0,6 327 2,38 (0,36−15,9) 0,37
Farmaci antipiasinici 3,0 ± 1,1 443 0,98 (0,04−25,0) 0,99
CPI 0 559 1,77 (0,14−23,0) 0,66
ENF *EBPM 3,2 ± 0,2 11.485 0,78 (0,49−1,26) 0,31
Valoredi p
Rischio relativo(IC 95%)
Rischio relativo di emorragie maggioriIncidenza (%) ±±±± SD
AVK versus :
11. Mismetti P et al. J Thromb Haemost 2004;2:1058–70.
*Studi insufficienti per una valutazione
CIP, compressione pneumatica intermittente.
Meglio AVK Meglio EBPM
0 1 2 6 83 4 5 7
n
Anticoagulanti tradizionali: svantaggi
• EBPM4
– Somministrazione parenterale
– Monitoraggio raccomandato nei pazienti con insufficienza renale
• ENF4
– Somministrazione parenterale
– Necessità di monitoraggio e aggiustamenti posologici
– Rischio di trombocitopenia eparino-indotta
4. Hirsh et al. Chest 2004;126;188S–203S.5. Ansell et al. Chest 2004;126;204S–233S.
• AVK orali5
– Finestra terapeutica ristretta
– Farmacologia non prevedibile
– Interazioni con alimenti e farmaci
– Necessità di monitoraggio frequente e aggiustamenti posologici
12. Geerts WH et al. Chest 2001;119:132–75S.
L’aspirina come monoterapia nella profilassi antitrombotica in chirurgia ortopedica maggiore
N. Studi
Arruolamento combinato
TVP totali TVP prossimali
Prevalenza, %
(IC 95%) RRR, %
Prevalenza, %
(IC 95%) RRR, %
THR 6 47340,2
(35–45)26
11,4
(8–16)57
TKR 6 443 56,0 (51–61) 13 8,9
(6–12) 42
RRR, riduzione del rischio relativo nei pazienti trattati con aspirina
Inibizione indiretta da fondaparinux tramite l’antitrombina
Fondaparinux è un inibitore indiretto del Fattore Xa
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo Fibrinogeno Fibrina
Thrombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIaTFVII
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
AT
Fondaparinux, l’inibitore indiretto del Fattore Xa
• Pentasaccaride sintetico basato sulla frazione funzionale dell’eparina
• Aumenta selettivamente di circa 300 volte l’inibizione dell’antitrombina del Fattore Xa
• Inibisce soltanto indirettamente il Fattore Xa libero
13. Arixtra® - Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Incidenza di TEV: fondaparinux è più efficace di enoxaparina in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica
Sostituzione dell’anca (n = 3411)
EPHESUS (n = 1827)PENTATHLON 2000 (n = 1584)
–58,9 a 27,4
–72,8 a–37,2
–52,2 a –7,6
Frattura dell’anca PENTHIFRA (n = 1250) –73,4 a –45,0
Chirurgia maggiore ginocchio PENTAMAKS (n = 724)
–75,5 a –44,8
Probabilità comune di rIduzione (n=5385) –63,1 a –45,8
IC 95% Meglio Fondaparinux Meglio Enoxaparina
14. Turpie AGG et al. Arch Intern Med 2002;162:1833–40.
–100 –80 –60 –40 –20 200 40 60 80 100
–45,3%
–63,1%
–55,2%
–61,6%
p = < 0,001
% Probabilità di riduzione
–58,3%
–28,1%
* Dalla prima iniezione al giorno 11 – tutti i pazienti trattati.
14. Turpie AGG et al. Arch Intern Med 2002;162:1833–40.
Tollerabilità: fondaparinux a confronto con enoxaparina in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica*
Eventi di sanguinamentoFondaparinux
(n = 3.616)
Enoxaparina
(n = 3.621)
Fatale, % (n) 0,0 (0) 0,0 (1)
In un organo fondamentale, % (n) 0,0 (0) 0,0 (1)
Che hanno condotto al ri-intervento, % (n) 0,3 (12) 0,2 (8)
Evidenti con indice di sanguinamento ≥ 2, % (n) 2,3 (84) 1,5 (53)
* Dalla prima iniezione al giorno 11 – tutti i pazienti trattati.
14. Turpie AGG et al. Arch Intern Med 2002;162:1833–40.
Tollerabilità: fondaparinux a confronto con enoxaparina in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica*
Eventi di sanguinamentoFondaparinux
(n = 3.616)
Enoxaparina
(n = 3.621)
Fatale, % (n) 0,0 (0) 0,0 (1)
In un organo fondamentale, % (n) 0,0 (0) 0,0 (1)
Che hanno condotto al ri-intervento, % (n) 0,3 (12) 0,2 (8)
Evidenti con indice di sanguinamento ≥ 2, % (n) 2,3 (84) 1,5 (53)
Inibitori diretti della trombina
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo Fibrinogeno Fibrina
Trombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIa
TFVII
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
Inibizione diretta della trombina- Irudina- Argatroban- Bivalirudina- Dabigatran- Ximelagatran
Dabigatran: studi di fase III per la prevenzione del TEV nell’artroplastica totale dell’anca o del ginocchio
†vs dosaggio EU di enoxaparina (40 mg 1/die); †† vs dosaggio US di enoxaparina (30 mg due volte al giorno).
0
10
20
30
40
50
RE-NOVATEAnca 17
TE
V t
otal
i e m
orta
lità
per
tutte
le c
ause
(%
)
150 mg 1/die
220 mg 1/die
Enoxaparina
RE-MODELGinocchio †18
RE-MOBILZEGinocchio ††19
8,66,0 6,7
40,536,4 37,7
33,731,1
25,7
**
**
*non-inferiorità rispetto a enoxaparina
17. Eriksson BI et al. Lancet 2007;370:949–56;18. Eriksson BI et al. J Thromb Haemost 2007;5:2178–85; 19. The RE-MOBILIZE Writing Committee. J Arthroplasty 2009;24:1–9.
Dabigatran: pool analisi degli studi di fase III per la prevenzione del TEV nell’ artroplastica totale dell’anca o del ginocchio
• Pool analisi del programma di fase III di dabigatran etexilate
– RE-MODEL: artroplastica totale ginocchio; 40 mg enoxaparina una volta/die
– RE-MOBILIZE: artroplastica totale ginocchio ; enoxaparina 30 mg due volte/die
– RE-NOVATE: artroplastica totale anca; 40 mg enoxaparina una volta/die
Enoxaparina
posologia
Dabigatran
(220 mg)
Rischio relativo*
(95% IC)
TEV totali, % 20,3 21,3 1,05(0,87−1,26)
TEV maggiori, % 3,3 3,0 0,94(0,61−1,44)
Sanguinamenti maggiori, % 1,4 1,4 0,94
(0,51−1,75)
20. Wolowacz SE et al. Thromb Haemost 2009;101:77–85.
* Analisi effetti random
Inibitori diretti del fattore Xa
15. Spyropoulos AC. Expert Opin Investig Drugs 2007;16:431–40.
Attivazione
Propagazione
Formazione del coagulo Fibrinogeno Fibrina
Trombina
Protrombina
X IX
Xa IXa
II
IIa
VIIaTF
Inibizione diretta del fattore Xa- Rivaroxaban- Apixaban- DX-9065a- Du-176b- YM-150
Fattore inattivo
Fattore attivo
Trasformazione
Catalisi
Inibitori diretti per via orale del fattore Xa
• Rivaroxaban , il primo inibitore diretto per via orale del fattore XA, è stato approvato dall’EMEA21, dalle autorità sanitarie di Canada, Australia, Messico ed altri
– L’indicazione è la prevenzione della TEV nei pazienti adulti sottoposti interventi di sostituzione elettiva totale dell’anca o del ginocchio
• Sono in fase di sviluppo avanzato numerosi inibitori diretti del Fattore Xa; tra questi apixaban, YM150 and Du-176b15
21. Summary of Product Characteristics. http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/xarelto/H-944-PI-en.pdf. Last accessed: 01/04/09; 15. Spyropoulos AC. Expert Opin Investig Drugs 2007;16:431–40.
Sostituzione del ginocchio
Rivaroxaban 10 mg 1/dieper 12 ± 2 giorni
vs
Enoxaparina 30 mg b.i.d.per 12 ± 2 giorni
N = 3.148
RECORD: programma di studi di fase III per la prevenzione del TEV• Rivaroxaban 10 mg 1/die somministrato 6–8 ore dopo
l’intervento chirurgico confrontato con enoxaparina
• Stesso outcome di efficacia e tollerabilità
• Stesse commissioni di valutazione degli eventi, indipendenti e all’oscuro dei trattamenti
Sostituzione dell’anca
Rivaroxaban 10 mg 1/die35 ± 4 giorni
vs
Enoxaparina 40 mg 1/dieper 35 ± 4 giorni
N = 4.541
Sostituzione dell’anca
Rivaroxaban 10 mg 1/dieper 35 ± 4 giorni
Vs
Enoxaparina 40 mg 1/dieper 12 ± 2 giorni
seguita da placebo
N = 2.509
Sostituzione del ginocchio
Rivaroxaban 10 mg 1/dieper 12 ± 2 giorni
vs
Enoxaparina 40 mg 1/dieper 12 ± 2 giorni
N = 2.531
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86; 25. Turpie AGG et al. Pathophysiol Haemost Thromb 2007/2008;36:A14.
RECORD1, 2 e 3: il disegno sperimentale degli studi
Enoxaparina
Enoxaparina
Giorno 1
Follow-up 30–35 giorni dopo l’ultima dose
Rivaroxaban
Rivaroxaban
Rivaroxaban
Enoxaparina
Placebo
Follow-up
Follow-up
Follow-up
Follow-up
Follow-up
Follow-up
Anca 22
Anca 23
Ginocchio 24
Outcome primario di efficaciaGiorno 36 (± 6)
Outcome primario di efficaciaGiorno 13 (± 2)
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
Endpoint di efficacia
• Principale
• TEV totale: qualsiasi TVP, EP non fatale e mortalità per tutte le cause
• Secondario
• TEV maggiore: TVP prossimale, EP non fatale e morte correlata a TEV
• TVP (qualsiasi, prossimale, distale)
• TEV sintomatico
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
Tutti gli outcome sono stati oggetto di valutazione in cieco da parte di una commissione indipendente.
Endpoint di tollerabilità
Principale• Sanguinamento maggiore iniziato dopo la prima
dose in cieco e fino a 2 giorni dopo l’ultima doseALTRI• Qualsiasi sanguinamento in corso di trattamento*• Sanguinamento non maggiore* • Complicanze emorragiche della ferita*• Eventi avversi cardiovascolari• Valori degli enzimi epatici
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
* Fino a 2 giorni dopo l’ultima dose del farmaco in studio. Tutti gli outcome sono stati oggetto di valutazione in cieco
da parte di una commissione indipendente.
Endpoint principale di efficacia
TEV totale
Terapia con Enoxaparina
(%)
Terapia con Rivaroxaban
(%)Valore di p
3,7 1,1 < 0,001
9,3 2,0 < 0,0001
18,9 9,6 < 0,001
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
*RECORD2 ha confrontato la durata prolungata (35 ± 4 giorni) di rivaroxaban con la terapia breve (12 ± 2 giorni) di enoxaparina.
*
TEV totale: sintesi dei risultati
DAR −2,6% (−3,7 to −1,5)p < 0.001
RRR = 70%
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
Inci
denz
a (%
)
DAR −7,3%(−9,4 to −5,2)p < 0,0001
RRR = 79%
DAR − 9,2% (−12,4 to −5,9)p < 0,001
RRR = 49%Enoxaparina
Rivaroxaban
22 23* 24
3,7%
9,3%
18,9%
9,6%
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
1,1%2,0%
*RECORD2 ha confrontato la durata prolungata (35 ± 4 giorni) di rivaroxaban con la durata breve 12 ± 2 giorni) di enoxaparina.
Endpoint secondari di efficacia
TEV maggiore TEV sintomantico
Terapia con enoxaparina
(%)
Terapia con rivaroxaban
(%)
Valore di p
Terapia con enoxaparina
(%)
Terapia con rivaroxaban
(%)
Valore di p
2,0 0,2 < 0,001 0,5 0,3 0,22
5,1 0,6 < 0,0001 1,2 0,2 0,004
2,6 1,0 0,01 2,0 0,7 0,005
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
*RECORD2 ha confrontato la durata prolungata (35 ± 4 giorni) di rivaroxaban con la terapia breve (12 ± 2 giorni) di enoxaparina.
*
Tollerabilità: tipo di sanguinamento
Sanguinamento maggiore Sanguinamento non-maggiore
Terapia con enoxaparina
(%)
Terapia c on rivaroxaban
(%)
Valore di p
Terapia con enoxaparina
(%)
Terapia con rivaroxaban
(%)
Valore di p
0,1 0,3 0,18 5,8 5,8 –
< 0,1 < 0,1 – 5,5 6,5 –
0,5 0,6 0,77 4,4 4,3 –
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9; 24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
RECORD2 ha confrontato la durata prolungata (35 ± 4 giorni) di rivaroxaban con la terapia breve (12 ± 2 giorni) di enoxaparina.
*
RECORD1: i risultati in sintesi
TEV totale TEV maggiore TEV sintomatico Sanguinamento maggiore
0,1%0,3%
3,7%
1,1%
2,0%
0,2% 0,5%0,3%
p < 0,001 p < 0,001
RRR 88%
p = 0,22 p = 0,18
1
2
3
4 RRR 70%
22. Eriksson et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75.
Inci
denz
a (%
)
0
Enoxaparina 40 mg 1/die
Rivaroxaban 10 mg 1/die
NS NS
< 0,1%< 0,1%
RECORD2*: i risultati in sintesi
9,3%
2,0%
5,1%
0,6%
1,2%
0,2%
RRR 79%
RRR 88%
2
4
6
8
10
RRR 80%
Enoxaparina (40 mg 1/die) in terapia breve più plac ebo
Rivaroxaban (10 mg 1/die) terapia prolungata
p < 0,0001 p < 0,0001 p = 0,004
23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9.
Inci
denz
a (%
)
TEV totale TEV maggiore TEV sintomatico Sanguinamento maggiore
0
*RECORD2 ha confrontato rivaroxaban in terapia prolungata (35 ± 4 giorni) con enoxaparina in terapia breve (12 ± 2 giorni)
RRR 62%
RECORD3: i risultati in sintesi
0,6%0,5%
TEV totale TEV maggiore TEV sintomatico
Inci
denz
a (%
)
2,6%2,0% 0,7%
RRR 49%
0
5
10
15
20
18,9%
9,6%
Sanguinamento maggiorep < 0,001 p = 0,020 p = 0,008 p = 0,77
24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
1,0%
RRR 66%
Enoxaparina 40 mg 1/die
Rivaroxaban 10 mg 1/die
NS
RECORD1, 2 e 3: conclusioni• In quasi 10.000 pazienti adulti sottoposti a sostituzione elettiva• dell’anca o del ginocchio rivaroxaban confrontato con• enoxaparina ha evidenziato
• Superiore efficacia statisticamente significativa nel ridurre il TEV totale e il TEV maggiore nel confronto diretto con enoxaparina (RECORD1 e 3)
– Confrontando la durata prolungata (35 ± 4 giorni) di rivaroxaban conla durata breve (12 ± 2 giorni) di enoxaparina (RECORD2)
• Riduzione significativa del TEV sintomatico nel RECORD3• Significativa riduzione del TEV maggiore e sintomatico nel RECORD2• Percentuali basse e confrontabili di eventi di sanguinamento• Nessuna evidenza di danno epatico farmaco-indotto attribuibile a
rivaroxaban• Bassi livelli di eventi avversi cardiovascolari
22. Eriksson BI et al. N Engl J Med 2008;358:2765–75; 23. Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31–9;24. Lassen MR et al. N Engl J Med 2008;358:2776–86.
Linee Guida per la pratica clinicabasate sull'evidenze di:
• American College of Chest Physicians (ACCP)1
• International Consensus Statement2
La prevenzione del TEV è raccomandata nella pratica clinica
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S; 2. Nicolaides AN et al. Int Angiol 2006;25:101−61.
32 Paesi – 358 ospedali68.183 pazienti arruolati
9. Cohen AT et al. Lancet 2008;371:387–94.
ENDORSE: “VTE risk and prophylaxis in the acute hospital care setting – a multinational cross-sectional study”
UAEUSA
Germ
any
Egypt
L'aderenza alle linee guida varia da Paese a Paese
The Lancet, 9. Cohen AT et al. Lancet 2008;371:387–94
100
80
60
40
20
0
Paz
ient
i a r
isch
io
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EV
(%
)
100
80
60
40
20
0
Paz
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(%
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Alger
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Mexico
Portugal
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land
Colombia
India
Kuwait
Poland
Russia
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Thailan
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Turkey UK
Tunisia
Venez
uela
% di pazienti chirurgici a rischio di TEV % di pazienti chirurgici a rischio che ricevono la profilassi raccomandata da ACCP
France
Spain
Germany
Portugal
Bulgaria
Switzerland
Romania
Turkey
UK
0 20 40 60 80 100
I pazienti a rischio di TEV possono non ricevere un’efficace tromboprofilassi: Europa
9. Cohen AT et al. Lancet 2008;371:387–94.
Czech Republic
Slovakia
Ireland
Hungary
Greece
Poland
Russia
Australia
USA
Venezuela
UAE
Colombia
Mexico
Brazil
I pazienti a rischio di TEV possono non ricevere un’efficace tromboprofilassi: paesi extraeuropei
9. Cohen AT et al. Lancet 2008;371:387–94.
Thailand
India
Saudi Arabia
Algeria
Bangladesh
Egypt
Kuwait
Tunisia
Pakistan
0 20 40 60 80 100
% di pazienti chirurgici a rischio di TEV % di pazienti chirurgici a rischio che ricevono la profilassi raccomandata da ACCP
0.1%
0.1%
Perchè le discrepanze fra le Linee Guida e la pratica clinica?
• Possibili ragioni della scarsa aderenza alle Linee Guida • Scarsa consapevolezza
• Le Linee Guida sono considerate troppo complesse o difficili da applicare di routine
• Percezione che la profilassi antitrombotica sia inefficace
• Percezione che il TEV non sia un problema importante
– Il TEV sintomatico sovente si sviluppa solo dopo la dimissione ospedaliera
• Timore per i rischi potenziali di sanguinamento con l'impiego di anticoagulanti
• La terapia viene attuata solo in ospedale, sebbene il rischio di TEV si prolunghi oltre la dimissione
– Aggravata da ricoveri ospedalieri più ridotti
– I pazienti non vogliono o non sono in grado di autosomministrarsi i farmaci somministrabili per via parenterale
– I pazienti trattati con antagonisti della vitamina k devono essere monitorati con regolarità
13. Fitzmaurice DA et al. BMJ 2007;334:1017−18; 1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.14. Kakkar AK et al. J Thromb Haemost 2004;2:221–7.
Opzione ACCP1 ICS2
EBPM Yes (1A) Yes (A)*
Fondaparinux Yes (1A) Yes (A)*
Antagonisti orali della vitamina K Yes (1A) Yes (A)
IPC ± GCS Yes (1A)** Yes (A)**
VFP ± GCS Yes (1A)** Yes (A)**
GCS No (1A) —
Aspirina No (1A) —
Eparina a bassa dose No (1A) —
Le Linee Guida ACCP e la profilassi farmaceutica raccomandata ICS dopo THR
*Opzioni preferite ** Opzioni per pazienti a rischio di sanguinamento
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S; 2. Nicolaides AN et al. Int Angiol 2006;25:101−61.
GCS, calze elastiche a compressione graduale; IPC, compressione pneumatica intermittente VFP, pompa venosa plantare .
Option ACCP1 ICS2
EBPM Yes (1A) Yes (A)
Fondaparinux Yes (1A) Yes (B)
Antagonisti orali della vitamina K Yes (1A) Yes (A)
IPC ± GCS Yes (1A)** Yes (B)
VFP ± GCS Yes (1B)** Yes (B)
GCS — —
Aspirina No (1A) —
Eparina a bassa dose No (1A) —
Le linee guida ACCP e la profilassi farmaceutica raccomandata ICS dopo TKR
**Opzione per i pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento.
1.Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S;2. Nicolaides AN et al. Int Angiol 2006;25:101−61.
GCS, calze elastiche a compressioe graduale; IPC, compressione pneumatica intermittente VFP, pompa venosa plantare ..
Linee Guida ACCP per la prevenzione del TEV dopo chirurgia ortopedica maggiore
L'acido acetilsalicilico non è raccomandato da ACCP come unica profilassi in nessuno di questi pazienti.Nei pazienti sottoposti a THR, la compressione pneumatica intermittente non è raccomandata come unica modalità di profilassi antitrombotica.
EBPM, eparina a basso peso molecolare; AVK, antagonista vitamina K 1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S–453S.
Ottava conferenza ACCP sulla Terapia Antitrombotica
Procedura Raccomandazione Durata Grado
Sostituzione totale dell’anca
EBPM, fondaparinux, o dose regolata di AVK
Almeno 10 giorni, fino a 35 giorni
1A1A
Sostituzione totale del ginocchio
EBPM, fondaparinux, o dose regolata di AVK
Almeno 10 giorni,fino a 35 giorni
1A2B
Le Linee Guida per la prevenzione del TEV in pazienti sottoposti a THR raccommandano fino 35 giorni di profilassi antitrombotica
Linee guida Classificazione Raccomandazione
per la durata della terapia
Prevenzione del TEV: the 8 th ACCP Conference on Antithrombotic and Thrombolytic Therapy (2008)
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.
1A
1A
• Trombopropfilassi per almeno 10 giorni
• Trombopropfilassi raccomandata oltre i 10 giorni e fino a 35 giorni
Prevenzione del TEV:International ConsensusStatement (2006 )
2. Nicolaides AN et al. Int Angiol 006;25:101–61.
A
C
Non fornita
• La tromboproflassi con EBPM dovrebbe proseguire per 4–6 settimane
• La tromboprofilassi con fondaparinux dovrebbe proseguire per 4-6 settimane
• L'impiego di IPC e VPF dovrebbe proseguire fino a quando risulta tollerato e quindi sostituito da profilassi chimica per il restante periodo di rischio
IPC,Compressioen Pneumatica Intermittente; VFP,Pompa Venosa Plantare
Le Linee Guida per la prevenzione del TEV in pazienti sottoposti a TKR consigliano fino a 35 giorni di profilassi antitrombotica
Linee Guida Classificazione Raccommandazione perla durata della terapia
Prevenzione del TEV: the 8 th ACCP Conference on Antithrombotic and Thrombolytic Therapy (2008)
1. Geerts WH et al. Chest 2008;133:381–453S.
1A
2B
� La tromboprofilassi dovrebbe proseguire per almeno 10 giorni
• Tromboprofilassi consigliata oltre i 19 giorni e fino a 35 giorni
Prevenzione del TEV:International ConsensusStatement (2006)
2. Nicolaides AN et al. Int Angiol 2006;25:101–61.
Non fornita • Effetto positivo della profilassi prolungata utilizzando EBPM per 30–42 giorni oltre l'ospedalizzazione,tranne che in pazienti sottoposti a THR
IPC,compressione Pneumatica Intermittente VFP, Pompa Venosa Plantare
Linee Guida del National Institute for Clinical Excellence (UK) per la prevenzione del TEV
Nessun fattore di rischio
paziente-correlato
Uno o piu fattori dirischio
paziente-correlati
Sostituzione dell'ancaMeccanica +
EBPM/fondaparinux
Meccanica +
EBPM/fondaparinux per 4 settimane
Frattura dell'ancaMeccanica +
EBPM/fondaparinuxper 4 settimane
Meccanica +
EBPM/fondaparinux per 4 settimane
Altra chirurgia ortopedicaMeccanica +
EBPM/fondaparinux
Meccanica +
EBPM/fondaparinux
5. National Institute for Health and Clinical Excellence clinical guideline 46;2007. http://www.nice.org.uk/Guidance/CG46/NiceGuidance/pdf/English. Last accessed 10/03/09.
Prevenzione del TEV: Updated Guidelines
Addendum alle Linee Guida ACCP (2009)
6. Geerts W. Guidelines – Prevention of Venous Thromboembolism. American College of Chest Physicians 2009. http://viewer.zmags.com/publication/848ab52e. Last accessed 29/10/09.
Linee Guida della American Academy of Orthopedic Surgeons per la prevenzione della EP sintomatica
• Gruppo di lavoro di chirurghi ortopedici, dati rilevati dalla letteratura USA correleta
• Focalizzato unicamente sulla prevenzione della EP sintomatica
• La scelta del complesso di terapie profilattiche contro le EP dovrebbe basarsi sull'equilibrio fra i rischi correlati di sanguinamento e gli effetti collaterali, a confrontro con l'efficacia attesa di prevenzione della EP sintomatica
7. American Academy of Orthopedic Surgeons. Clinical guideline on prevention of symptomatic pulmonary embolism in patients undergoing total hip or knee arthroplasty. http://www.aaos.org/Research/guidelines/PEguide.asp.
Linee Guida AAOS per la prevenzione della EP sintomatica
Rischio di EP Rischio di sanguinamento
Raccomandazioni: uno di
Normale Normale
• Aspirina per 6 settimane• Fondaparinux per 7−12 giorni• EBPM per 12 giorni• Warfarin per 2−6settimane
Elevato Normale• Fondaparinux per 7−12 giorni• EBPM per 12 giorni• Warfarin per 2−6 settimane
Normale Elevato• Aspirina per 6 settimane• Warfarin per 2−6 settimane• Nessuna chemoprofilassi
Elevato Elevato• Aspirina per 6 settimane• Warfarin per 2−6 settimane• Nessuna chemoprofilassi
7. American Academy of Orthopedic Surgeons. Clinical guideline on prevention of symptomatic pulmonary embolism in patients undergoing total hip or knee arthroplasty. http://www.aaos.org/Research/guidelines/PEguide.asp.
Molti pazienti trascurano un'efficace prevenzione del TEV
• Gli anticoagulanti sono sottoutilizzati nella pratica clinica, nonostante l'evidenza clinica e le Linee Guida
• Anche quando la profilassi antitrombotica viene effettuata, non sempre vengono seguite le Linee Guida
10. Cohen AT et al. Lancet 2008;371:387−94.
Assicurando una profilassi antitrombotica efficace, la durata, raccomandata dalle Linee Guida, può:
• Salvare la vita
• Ridurre gli eventi a breve e lungo termine
• Ridurre i costi della sanità e di utilizzazione delle risorse
• Ridurre il numero di pazienti condannati ad una bassa qualità di vita associata a invalidità ed elevata morbilità
• Migliorare significativamente i risultati complessivi per i pazienti
TEV: il ruolo vitale dei chirurghi ortopedici