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La Lirica amorosa nella Grecia del periodo arcaico: Saffo

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Che cos un riassunto? E un particolare tipo di testo capace di conservare le informazioni salienti di un altro testo, utilizzando il pi delle volte, un numero inferiore di parole.

La Lirica amorosa nella Grecia del periodo arcaico:

Saffo

La lirica amorosa in Grecia La poesia damore nasce in Grecia nel periodo arcaico (VII sec. a. C.) in ambiente eolico. Nellisola di Lesbo, occupata, (allepoca della prima invasione della penisola balcanica da parte degli indoeuropei), da gente che parlava un dialetto greco detto eolico, una citt, Mitilene ebbe la fortuna di dare i natali a due eccelsi poeti. La lirica amorosa, come abbiamo visto, era detta dai Greci melica monodica , cio poesia cantata da una voce solista e con laccompagnamento di uno strumento musicale., Il pi grande poeta damore dellantica Grecia fu una donna : SAFFO !

[1] Dolce - ridente Saffo coronata di viole la chiam Alceo di Mitilene che ebbe la fortuna di conoscerla.

A duemila e settecento anni di distanza, Saffo continua a incantare l'umanit. Perch la poetessa di Lesbo cant i pi delicati e sottili moti dell'anima, l'enigma dell'innamoramento, la forza struggente della passione, il distacco, la nostalgia, la melanconia; fu la prima voce a parlare di s stessa della letteratura greca e dunque dell'intera letteratura occidentale.

Saffo volle nella sua poesia cantare soprattutto lamore,lamore col la A maiuscola ed in tutte le sue sfumature di colore! Conosceva bene il rosso della passione damore, la vampa che accendeva il suo cuore e lo faceva ardere di desiderio,il giallo della gelosia, il nero della delusione e della disperazione...Saffo fu la prima a scoprire gli effetti psicosomatici dellamore, ( soprattutto quello inconfessato, non ricambiato, negato, tradito...)e a descriverli nella maniera pi accurata e... poetica,individuandone i sintomi, prevedendone le inevitabili conseguenze.

Saffo : Inno ad Afrodite Immortale Afrodite dal trono iridato, figlia di Zeus, orditrice dinganni, ti prego, non abbattere, o divina, il mio animo con ansie e tormenti; ma vieni qui, come altre volte udendo la mia voce lontana, mi hai dato ascolto e, lasciata la casa del padre, aggiogato il carro doro, sei giunta. Passeri graziosi ed agili, sbattendo le ali compatte, ti trasportavano allora dal cielo sulla terra nera attraverso il limpido etere. Dun balzo giungevano; e tu, o beata, sorridendo con il tuo viso immortale mi chiedevi che cosa ancora soffrissi, perch tinvocassi di nuovo,

e soprattutto che cosa ancora volessi ottenere col mio animo pazzo. Quale persona amata devo di nuovo persuadere ad avvicinarsi a te? chiedevi. Chi, o Saffo, ti fa torto? Se infatti fugge, ben presto tinseguir; se non accetta doni, anzi te li far; e se non ama ben presto ti amer, anche se controvoglia. Ora vienimi ancora in aiuto e scioglimi dallangoscia che mi opprime. Fa che si compia tutto ci che il cuore desidera. Realizzalo! Tu stessa sii mia alleata!

Saffo : L Inno ad Afrodite - Nell'inno ad Afrodite, forse una delle pi belle e delicate liriche pervenuteci, Saffo esprime la pena e l'ansia per l'amore non sempre corrisposto e mostra di avere con la dea un rapporto molto intimo, tanto che alla fine dell'ode la poetessa ha voluto apporre una sorta di sigillo, chiamato sfreghs, che consiste nell'apporre nel testo il proprio nome.Ma chi la persona amata da Saffo, quella che la fa soffrire con la sua indifferenza? , se non ama, presto ti amer ... pur non volendo ... Ebbene proprio dal participio femminile possibile arguire che Saffo ama una donna, probabilmente una sua allieva ... , , , , , , , , - , , . . , , , , , , , . , , , , Immortale Afrodite dal trono iridato, figlia di Zeus, orditrice dinganni, ti prego, non abbattere, o divina, il mio animo con ansie e tormenti; ma vieni qui, come altre volte udendo la mia voce lontana, mi hai dato ascolto e, lasciata la casa del padre, aggiogato il carro doro, sei giunta. Passeri graziosi ed agili, sbattendo le ali compatte, ti trasportavano allora dal cielo sulla terra nera attraverso il limpido etere. Dun balzo giungevano; e tu, o beata, sorridendo con il tuo viso immortale mi chiedevi che cosa ancora soffrissi, perch tinvocassi di nuovo, e soprattutto che cosa ancora volessi ottenere col mio animo pazzo. Quale persona amata devo di nuovo persuadere ad avvicinarsi a te? chiedevi. Chi, o Saffo, ti fa torto? Se infatti fugge, ben presto tinseguir; se non accetta doni, anzi te li far; e se non ama ben presto ti amer, anche se controvoglia. Ora vienimi ancora in aiuto e scioglimi dallangoscia che mi opprime. Fa che si compia tutto ci che il cuore desidera. Realizzalo! Tu stessa sii mia alleata! Qual la concezione che Saffo ha della vita? Quali cose ritiene importanti e degne di essere desiderate e perseguite?Ebbene in questo frammento troviamo la sua weltanschauung : i| , , Alcuni una schiera di cavalieri, altri di fanti,

' [] []altri (una flotta) di navi dicono sulla terra nera

] , ' -che sia la cosa pi bella, io invece quello che

. (framm. 16)qualcuno ama

] , [] [] ] , -

Ecco perch Saffo volle nella sua poesia cantare soprattutto lamore. Saffo fu la prima a scoprire gli effetti psicosomatici dellamore, ( soprattutto quello inconfessato, non ricambiato, negato, tradito...)e a descriverli nella maniera pi accurata e...poetica, individuandone i sintomi, prevedendone le inevitabiliconseguenze.Nell ode del Sublime [1] che affascin Catullo al punto che egli volle tradurlain latino, Saffo raggiunge forse lacme della sua arte :________________________________[1] questa l'ode pi celebre di Saffo, detta"sublime" perch indicata dall'autore del Sublime come esempio di alta poesia , -

. . , - ,

, , , - ,

, ,

___ ,

, [ ]...

Mi sembra sia simile agli dei quelluomo Che siede di fronte a te e ascolta te Che gli parli dolcemente

E che amorosamente ridi. Il mio cuore martella nel petto.Non appena infatti ti vedoNon mi rimane un filo di voce,

ma la lingua mi si spezza, un sottile fuoco rapidamente mi corre sotto pelle,con gli occhi nulla pi io vedo,le orecchie mi rombano.

Il sudore mi scorre gi, un tremito miPrende tutta, sono pi verde dellerba,Mi sembra che poco manchi chio muoia;

ma tutto si pu sopportare ...

v v, Eros di nuovo mi ha squassato la mente v v . come il vento del monte si scaglia sulle querce.Il Tiaso : Saffo e le sue compagne Saffo era direttrice e insegnante di un tiaso, sorta di collegio in cui fanciulle di famiglia aristocratica venivano educate. Secondo la tradizione tra l'insegnate e le fanciulle nascevano rapporti di grande familiarit, amicizia, intimit e talvolta perfino damore. Il tiaso diretto da Saffo era consacrato alle Muse e ad Afrodite, e nel tiaso fanciulle di ceto elevato a lei affidate per la loro formazione, imparavano la danza, il canto e le altre arti delleleganza, della bellezza e dellamore, preparandosi al matrimonio a cui erano destinate .Dallopera di Saffo emerge un mondo in cui la femminilit un valore prioritario: ancor prima di essere preparate al loro futuro ruolo di mogli e di madri, le ragazze del tiaso imparano a essere donne e ad esprimere le loro potenzialit nel sentimento che meglio caratterizza questa loro condizione, appunto lamore. Saffo parla spesso nelle sue poesie delle sue allieve, si rivolge a loro con tenerezza, con ammirazione, rivelando talvolta nei loro confronti sentimenti di vero e proprio tanto che oggi la parola lesbismo con laggettivo derivato e lespressione amori saffici stanno ad indicare lamore omosessuale femminile... Saffo compose epitalami e imenei struggenti canti d'amore per le sue allieve destinate a nozze e questo ha lasciato supporre un innamoramento anche con . componenti sessuali.

A GngilaO mia Gngila, ti prego: metti la tunica bianchissima e vieni a me davanti: intorno a te vola desiderio d'amore. Cos adorna, fai tremare chi guarda; e io ne godo, perch la tua bellezza rimprovera Afrodite. (Frammento 36)

Caratteri della poesia di SaffoCon Saffo per la prima volta si prendono le distanze dai poemi omerici: La poetessa introduce una grande innovazione, sottolineando limportanza dei sentimenti e della memoria che stabilisce un rapporto tra passato e presente, accrescendo lintensit degli affetti.

Ad esempio grande sensibilit e leggerezza di tocco dimostra in questa breve lirica in esametri dattilici nella quale vuole consolare una sua allieva che giunta al matrimonio in et un po pi matura rispetto alle altre ragazze, che in Grecia a quel tempo venivano fatte sposare giovanissime e spesso con uomini molto pi anziani.Potremmo intitolare questa lirica

La Mela Dimenticata

, , , [. . . . . . . . . . . .]Come la dolce mela rosseggia alta sul pi alto ramo, i raccoglitori di mele se la sono dimenticata;no, non lhanno dimenticata, ma non riuscirono a raggiungerla...

Il tema predominante affrontato sempre quello dellamore, considerato da Saffo il pi potente dei sentimenti umani, il cui ruolo determinante nella vita e nelleducazione del tiaso, e colto in tutte le sue sfumature, sia quello travolgente della passione sia quello del turbamento adolescenziale della fanciulla che lo confida alla madre:

, , O dolce madre, non posso pi tessere al telaio, . domata dal desiderio di un ragazzo, a causa della languida Afrodite...

In questaltro frammento la poetessa riesce ad esprimere e a condividere il dolore di una madre che ha perso la figlia:, , , O sera che riporti a casa tutte le cose , , riporti la pecora, riporti la capra, ma non riporti alla madre la figlia...

Lamore come paideia Saffo era al centro di una comunit femminile, dedita al culto delle Muse e di Afrodite, in cui svolgeva funzioni di guida e di maestra: in casa sua, fanciulle di ceto elevato a lei affidate per la loro formazione, imparavano la danza, il canto e le altre arti delleleganza, della bellezza e dellamore, preparandosi al matrimonio a cui erano destinate; faceva parte di questa educazione ed iniziazione allet adulta anche il rapporto amoroso, spirituale e fisico, tra Saffo e le allieve, predisposte in questo modo a riconoscere nelleros lesperienza fondamentale della loro vita presente e futura.Per Arignota, bella come la luna tra gli astri, che aveva sposato un uomo potente ed ormai abitava lontano, e che malinconicamente supplicava la poetessa di raggiungerla, Saffo si struggeva di nostalgia perch avrebbe voluto rivedere il suo bel volto e le movenze aggraziate. Ad unaltra amica, costretta a lasciarla, Saffo, pur afflitta dallamarezza del distacco, ricordava le ore trascorse insieme in soave intimit e, frenando la commozione, e trattenendo il pianto, la consolava : Esser morta vorrei veramente. Mi lasciava piangendo, e tra molte cose mi disse: Oh, Saffo, terribile quello che soffriamo! Ti lascio, non per mio volere. E a lei io rispondevo: Addio, su, vai, e ricordati di me: tu infatti lo sai quanto ti amavo: e se non lo sai, allora io te lo voglio ricordare... Comera bello ci che provavamo,quante corone di violeti posavi sul capo, accanto a me,di rose, croco, salvia, di cerfoglio,e quante sintrecciavano ghirlandeper il tuo collo delicatofatte dei fiori della primavera E tutto il corpo ti ungevi di unguento profumato... E su soffici lettisaziavi il desiderio... E non vi era danzan sacra festa... da cui noi fossimo assentin bosco sacro...

eTwinning - La lirica amorosa nella Grecia del periodo arcaico stato elaborato dagli alunni della IV C del Liceo classico M. Pagano Campobasso - Italysotto la guida della loro insegnante, prof.ssa Maria Antonella Perrotta.