io spero-programma amministraivo 2012-2017
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Il Programma elettorale della lista civica Io sPERO al Comune di PeroTRANSCRIPT
Comune di PERO
ELEZIONE DIRETTA
DEL SINDACO
E
DEL CONSIGLIO COMUNALE
Domenica 6 maggio e lunedì 7 maggio 2012
PROGRAMMA
AMMINISTRATIVO
2012 - 2017 della lista civica
“io sPERO”
Candidato Sindaco: Pietro Padovan
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Le persone
di
“io sPERO”
CANDIDATO SINDACO
PIETRO PADOVAN
CANDIDATI CONSIGLIERI COMUNALI
ANNALISA MINETTI
BARBARA MARIA FRANCESCA MARUGO
ALESSANDRO FERRARIO
ANTONIO FRATTO
ANTONINO GIUDICE
BEATRICE BERNARDI
MASSIMO CASIRAGHI
FRANCESCA CATTANEO
CARLOTTA ALESSIA JESSICA DI LAURO
ANTONIO ESPOSITO
GIUSEPPE FALANGA
ROBERTA PADALINO
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Indice degli argomenti
Politiche territoriali
La sicurezza sociale p. 4
La sicurezza urbana p. 8
Il traffico e la viabilità p. 9
Urbanistica p.11
Inquinamento:rischi per la salute p.11
Ecologia e rifiuti p.12
SUAP e Sportello Ecologia p.13
Fiera di Milano - Polo Rho Pero p.14
Expo 201 p.14
Strutture pubbliche e private p.14
Politiche sociali
La Cultura p.15
Lo sport ed il Tempo libero p.16
La scuola p.16
Le associazioni, la famigli , i bambini, i ragazzi p.17
I giovani, gli anziani p.18
I diversamente abili , l’integrazione p.19
L’Azienda Comune
Pianificazione territoriale, risorse patrimoniali p.20
Risorse finanziarie p.21
Risorse umane p.22
Sicurezza dell’Ente p.24
Incoraggiamento via mail p.25
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Il Programma
della lista civica
io sPERO
Il Comune è l’istituzione pubblica più vicina ai cittadini, la prima chiamata ad
affrontarne bisogni ed esigenze.
Vogliamo mettere al centro della nostra azione amministrativa i bisogni dei cittadini:
- sapere ascoltare i cittadini è molto importante,
- occorre raccogliere le loro segnalazioni e problematiche,
- assicurare per ciascuna l’avvio di un intervento,
- riservare adeguata attenzione all’informazione.
I candidati della lista civica “io sPERO” e le persone che la sostengono aderiscono al
presente programma: l’impegno del candidato sindaco e dei candidati consiglieri
comunali è di farsi carico per i prossimi cinque anni delle responsabilità
amministrative al servizio della città.
La lista civica “io sPERO” si colloca idealmente in un’area moderata di centro ed è
aperta a valorizzare il contributo di tutti coloro che la vogliono sostenere ed ad
interagire con essa.
Si cercherà un dialogo costante con la collettività: si attueranno politiche di
partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, delle associazioni e
delle categorie presenti sul territorio. Si investirà nella comunicazione verso i
cittadini e verso tutti gli altri interlocutori.
Il Comune è paragonabile ad un’azienda, pertanto gli amministratori che saranno
espressi dalle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 dovranno esercitare funzioni di
indirizzo dell’attività amministrativa, nonché compiti di controllo, delegando ai
funzionari le competenze di gestione. Garantire ai cittadini/clienti efficacia ed
efficienza nei confronti delle loro richieste e della gestione dell’attività
amministrativa comunale.
Il bene della comunità locale si dovrà rilanciare attraverso:
- moralità assoluta nelle gestione della cosa pubblica
- procedure semplici, snelle e tecnologicamente attuali
- trasparenza dell’attività amministrativa
Particolare attenzione e collaborazione sarà riservata ai Comuni limitrofi ed alle altre
Istituzioni (Provincia, Regione, ecc.,) nella gestione coordinata e convenzionata del
territorio.
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Il programma farà riferimento all’attuazione di politiche territoriali per la
salvaguardia dell’ambiente e per il miglioramento della qualità della vita e di
politiche sociali per lo sviluppo della persona e per sostenere i soggetti più
svantaggiati.
POLITICHE TERRITORIALI
La sicurezza sociale
Oggi, purtroppo, è al primo posto nelle preoccupazioni dei cittadini e costituisce
ormai un fattore strutturale che le amministrazioni locali devono in qualche modo
affrontare.
La speculazione finanziaria da qualche anno ha messo in crisi moltissime nazioni;
ove si sono verificati fallimenti, licenziamenti, aumento della tassazione, aumento
dell’età pensionabile, aumento della disoccupazione (principalmente giovanile).
Il 10% della popolazione mondiale (detentrice della ricchezza) ha deciso che sarà
l’altro 90% a dover sopportare “lacrime e sangue” per qualche decennio per ritornare
a raggiungere un minimo di benessere.
Ecco cosa si è fatto in Italia:
- Governo Berlusconi nulla e/o ha fatto finta di fare qualcosa,
- Governo tecnico Monti ha iniziato una cura “lacrime e sangue” verso le solite
categorie deboli (lavoratori, pensionati, disoccupati ecc., ecc.,) mentre guai a
“toccare” banche, ordini professionali, farmacie e tassisti.
L’art. 18 dello Statuto dei lavoratori è diventato l’atto più necessario di modifica per
lo sviluppo economico del paese!
Cosa ci si poteva aspettare dal professore economista Mario Monti e da Corrado
Passera espressione del mondo bancario (andate a vedere cosa dice la Corte dei Conti
su di lui quando era presidente delle Poste, e i tre miliardi di perdite che ci siamo
dovuti accollare noi italiani per Alitalia e lo scudo fiscale…)?.
E poi parlano di equità…
Vi riportiamo quanto hanno fatto, invece, gli Islandesi:
L'Islanda. Già, proprio quel paese che in pochi sanno dove stia esattamente, noto alla cronaca per
vulcani dai nomi impronunciabili che con i loro sbuffi bianchi sono in grado di congelare il traffico
aereo di un intero emisfero, ha dato il via ad un'eruzione ben più significativa, seppur molto meno
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conosciuta. Un'esplosione democratica che terrorizza i poteri economici e le banche di tutto il
mondo, che porta con se messaggi rivoluzionari: di democrazia diretta, autodeterminazione
finanziaria, annullamento del sistema del debito.
L'Islanda è un'isola di sole di 320mila anime – il paese europeo meno popolato se si escludono i
micro-stati – privo di esercito. Una città come Bari spalmata su un territorio vasto 100mila
chilometri quadrati, un terzo dell'intera Italia, situato un poco a sud dell'immensa Groenlandia.
15 anni di crescita economica avevano fatto dell'Islanda uno dei paesi più ricchi del mondo. Ma su
quali basi poggiava questa ricchezza? Il modello di 'neoliberismo puro' applicato nel paese che ne
aveva consentito il rapido sviluppo avrebbe ben presto presentato il conto. Nel 2003 tutte le banche
del paese erano state privatizzate completamente. Da allora esse avevano fatto di tutto per attirare
gli investimenti stranieri, adottando la tecnica dei conti online, che riducevano al minimo i costi di
gestione e permettevano di applicare tassi di interesse piuttosto alti. IceSave, si chiamava il conto,
una sorta del nostrano Conto Arancio. Moltissimi stranieri, soprattutto inglesi e olandesi vi
avevano depositato i propri risparmi.
La Landsbanki fu la prima banca a crollare e ad essere nazionalizzata in seguito al tracollo del
conto IceSave
Così, se da un lato crescevano gli investimenti, dall'altro aumentava il debito estero delle stesse
banche. Nel 2003 era pari al 200 per cento del prodotto interno lordo islandese, quattro anni dopo,
nel 2007, era arrivato al 900 per cento. A dare il colpo definitivo ci pensò la crisi dei mercati
finanziari del 2008. Le tre principali banche del paese, la Landsbanki, la Kaupthing e la Glitnir,
caddero in fallimento e vennero nazionalizzate; il crollo della corona sull'euro – che perse in breve
l'85 per cento – non fece altro che decuplicare l'entità del loro debito insoluto. Alla fine dell'anno il
paese venne dichiarato in bancarotta.
Il Primo Ministro conservatore Geir Haarde, alla guida della coalizione Social-Democratica che
governava il paese, chiese l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, che accordò all'Islanda un
prestito di 2 miliardi e 100 milioni di dollari, cui si aggiunsero altri 2 miliardi e mezzo da parte di
alcuni Paesi nordici. Intanto, le proteste ed il malcontento della popolazione aumentavano.
A gennaio, un presidio prolungato davanti al parlamento portò alle dimissioni del governo. Nel
frattempo i potentati finanziari internazionali spingevano perché fossero adottate misure drastiche.
Il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea proponevano allo stato islandese di di farsi
carico del debito insoluto delle banche, socializzandolo. Vale a dire spalmandolo sulla
popolazione. Era l'unico modo, a detta loro, per riuscire a rimborsare il debito ai creditori, in
particolar modo a Olanda ed Inghilterra, che già si erano fatti carico di rimborsare i propri
cittadini.
Il nuovo governo, eletto con elezioni anticipate ad aprile 2009, era una coalizione di sinistra che,
pur condannando il modello neoliberista fin lì prevalente, cedette da subito alle richieste della
comunità economica internazionale: con una apposita manovra di salvataggio venne proposta la
restituzione dei debiti attraverso il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro complessivi, suddivisi
fra tutte le famiglie islandesi lungo un periodo di 15 anni e con un interesse del 5,5 per cento.
I cittadini islandesi non erano disposti ad accettare le misure imposte per il pagamento del debito.
Si trattava di circa 100 euro al mese a persona, che ogni cittadino della nazione avrebbe dovuto
pagare per 15 anni; un totale di 18mila euro a testa per risarcire un debito contratto da un privato
nei confronti di altri privati. Einars Már Gudmundsson, un romanziere islandese, ha recentemente
affermato che quando avvenne il crack, “gli utili [delle banche, ndr] sono stati privatizzati ma le
perdite sono state nazionalizzate”. Per i cittadini d'Islanda era decisamente troppo.
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Fu qui che qualcosa si ruppe. E qualcos'altro invece si riaggiustò. Si ruppe l'idea che il debito fosse
un'entità sovrana, in nome della quale era sacrificabile un'intera nazione. Che i cittadini dovessero
pagare per gli errori commessi da un manipoli di banchieri e finanzieri. Si riaggiustò d'un tratto il
rapporto con le istituzioni, che di fronte alla protesta generalizzata decisero finalmente di stare
dalla parte di coloro che erano tenuti a rappresentare.
Accadde che il capo dello Stato, Ólafur Ragnar Grímsson, si rifiutò di ratificare la legge che faceva
ricadere tutto il peso della crisi sulle spalle dei cittadini e indisse, su richiesta di questi ultimi, un
referendum, di modo che questi si potessero esprimere.
La comunità internazionale aumentò allora la propria pressione sullo stato islandese. Olanda ed
Inghilterra minacciarono pesanti ritorsioni, arrivando a paventare l'isolamento dell'Islanda. I
grandi banchieri di queste due nazioni usarono il loro potere ricattare il popolo che si apprestava a
votare. Nel caso in cui il referendum fosse passato, si diceva, verrà impedito ogni aiuto da parte del
Fmi, bloccato il prestito precedentemente concesso. Il governo inglese arrivò a dichiarare che
avrebbe adottato contro l'Islanda le classiche misure antiterrorismo: il congelamento dei risparmi
e dei conti in banca degli islandesi. “Ci è stato detto che se rifiutiamo le condizioni, saremo la
Cuba del nord – ha continuato Grímsson nell'intervista - ma se accettiamo, saremo l’Haiti del
nord”.
I Cittadini islandesi hanno votato per eleggere i membri del Consiglio costituente.
A marzo 2010, il referendum venne stravinto, con il 93 per cento delle preferenze, da chi sosteneva
che il debito non dovesse essere pagato dai cittadini. Le ritorsioni non si fecero attendere: il Fmi
congelò immediatamente il prestito concesso. Ma la rivoluzione non si fermò. Nel frattempo, infatti,
il governo – incalzato dalla folla inferocita – si era mosso per indagare le responsabilità civili e
penali del crollo finanziario. L'Interpool emise un ordine internazionale di arresto contro l’ex-
Presidente della Kaupthing,Sigurdur Einarsson. Gli altri banchieri implicati nella vicenda
abbandonarono in fretta l'Islanda.
In questo clima concitato si decise di creare ex novo una costituzione islandese, che sottraesse il
paese allo strapotere dei banchieri internazionali e del denaro virtuale. Quella vecchia risaliva a
quando il paese aveva ottenuto l'indipendenza dalla Danimarca, ed era praticamente identica a
quella danese eccezion fatta per degli aggiustamenti marginali (come inserire la parola 'presidente'
al posto di 're').
Per la nuova carta si scelse un metodo innovativo. Venne eletta un'assemblea costituente composta
da 25 cittadini. Questi furono scelti, tramite regolari elezioni, da una base di 522 che avevano
presentato la candidatura. Per candidarsi era necessario essere maggiorenni, avere l'appoggio di
almeno 30 persone ed essere liberi dalla tessera di un qualsiasi partito.
Ma la vera novità è stato il modo in cui è stata redatta la magna charta. "Io credo - ha detto
Thorvaldur Gylfason, un membro del Consiglio costituente - che questa sia la prima volta in cui
una costituzione viene abbozzata principalmente in Internet".
L'Islanda ha riaffermato il principio per cui la volontà del popolo sovrano deve prevalere su
qualsiasi accordo o pretesa internazionale
Chiunque poteva seguire i progressi della costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del
Consiglio erano trasmesse in streaming (on line) e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare
da casa le proprie proposte. Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno
poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. La costituzione scaturita da questo
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processo partecipato di democrazia diretta verrà sottoposta al vaglio del parlamento
immediatamente dopo le prossime elezioni.
Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l'Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica
e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come
inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a
nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione.
Lo sappiano i cittadini greci, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l'unica
soluzione. E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, spagnoli ed italiani. In Islanda è stato
riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di
una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale. Per questo
nessuno racconta a gran voce la storia islandese. Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti?
Tra dicembre 2011 e fine febbraio 2012 la BCE (Banca Centrale Europea) ha
concesso due maxi-prestiti di 1081 miliardi di € ad un tasso agevolato all’1%.
Credete forse che una parte di quel denaro sia stata elargita con le stesse modalità ai
cittadini ed imprese?
Una notevole parte di quel denaro (anche nostro) è servito loro per acquistare titoli
di stato, ottenendo un redditizio gettito futuro.
Le richieste di cittadini per mutui e di imprese per la gestione della loro attività un
tasso di credito più elevato (mutui da 3,15% a 4,15% - imprese da 2,7% a 4 %.
Il Comune di Pero dovrà essere in grado di affrontare questa nuova calamità sociale;
la lista civica “io sPERO” assicura la presenza in Giunta Comunale di un tecnico
qualificato.
La sicurezza urbana
Oggi è al secondo posto nelle preoccupazioni dei cittadini (continui furti nelle
abitazioni e nei box, scippi e rapine, problematiche legate al mondo della droga) e
costituisce ormai un fattore strutturale che le amministrazioni locali devono in
qualche modo affrontare.
Tutti i soggetti istituzionali, di volontariato e privati che sono chiamati a svolgere un
ruolo nelle nostre città, devono raccogliere le situazioni di criticità e interpretarle: allo
scopo di coinvolgere la comunità in azioni e progetti che diano risposta ai bisogni di
sicurezza, contrastino l’illegalità, rimuovano le situazioni di maggior degrado e
costruiscano fiducia.
Sicurezza è vivere in un contesto urbano che non produca esclusione, divisioni tra
gruppi di cittadini e gerarchie sociali. Sicurezza è libertà, componente di una
esigibilità piena dei diritti della cittadinanza.
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Più in generale, c’è la necessità di dar corso a un insieme di interventi per la
prevenzione e la formazione culturale e sociale, tali da interagire coi comportamenti e
gli stili di vita delle persone. Si tratta dunque di progettare e promuovere, anche con
idonee iniziative formative, programmi e servizi in linea con le più moderne e
innovative politiche di welfare, capaci di incidere significativamente sulla qualità
generale di vita di una comunità.
Le azioni da sviluppare riguardano gli interventi per l’integrazione, il contrasto alla
marginalità sociale, la riduzione del danno.
In pratica:
- seminare legalità per raccogliere sicurezza: educare alla legalità ed al rispetto
con azioni coordinate tra famiglia, scuola, istituzioni ed altri operatori presenti sul
territorio;
- ordine e pulizia del territorio comunale significano programmazione e cura del
territorio e non presentano immagini e situazioni di disordine, trascuratezza,
abbandono e degrado;
- coordinare le Forze di Polizia presenti sul territorio;
- assumere Operatori di Polizia Locale per il pattugliamento serale/notturno del
territorio comunale;
- sorvegliare i punti di ritrovo (piazze) dove fino a notte inoltrata si spacciano
varie sostanze pericolose per la salute dei nostri giovani e disturbando la quiete dei
cittadini che tentano invano di riposare. (vedi più avanti La piazza è la cultura)
Il traffico e la viabilità
Ai primi posti nelle preoccupazioni dei cittadini è la situazione viaria cittadina e per il
traffico occorre pensare a soluzioni di breve, medio e lungo termine che passano
necessariamente attraverso l’approvazione di atti fondamentali come il piano urbano
del traffico, la zonizzazione acustica ed il Piano di Governo del Territorio.
La Nuova Fiera di Milano ha sostanzialmente portato cambiamenti all’interno del
territorio delle frazioni, più che in quello stesso di Pero centro, che tuttavia ne ha
tratto i maggiori benefici. Basti pensare al fatto che ora il centro di Pero è fornito
dalla metropolitana e ha visto diminuire il traffico veicolare al suo interno grazie allo
spostamento dello svincolo autostradale. Viceversa le frazioni hanno subito la
vicinanza della Fiera, vivendo il cambiamento radicale del territorio, ma senza
sostanziali vantaggi.
L’EXPO 2015, un’altra “esposizione” da subire in termini di viabilità, di disagi e che
metterà in trincea Pero rispetto a Milano per una tangenzialina che da Molino Dorino
si collegherà all’autostrada A8.
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E’ necessario che i cittadini vengano tutelati creando delle zone a traffico limitato
(ZTL) nei periodi concomitanti con le grandi esposizioni fieristiche, anche attraverso
l’utilizzo di dissuasori mobili, ma soprattutto con l’introduzione di parcheggi
esclusivi per i soli residenti. Questo si rende necessario perché ad oggi, dopo sette
anni dall’apertura del polo fieristico più grande del mondo, nessuno ha mai pensato di
risolvere il problema di dove potessero posteggiare i cittadini residenti a poche
centinaia di metri dalla fiera. Pertanto, visto anche il sorgere di nuove strutture
ricettive, è urgente la creazione di nuove ampie aree adibite a parcheggio.
La distanza delle frazioni dalle fermate della metropolitana, richiede l’utilizzo
dell’auto da parte dei cittadini (nota bene la maggior parte parcheggia la propria
auto nelle vicinanze di Molino Dorino - non di Pero); per evitare l’utilizzo del mezzo
privato si potrebbe istituire una navetta pubblica giornaliera che con orari ben precisi
(per esempio ogni 15/20 min.), che la colleghi direttamente con la fermata di Pero.
Non esiste, infine, la possibilità di raggiungere la fermata di Pero in bicicletta
perché non esiste alcun deposito per le biciclette.
Si potrebbe creare con bikeMI un servizio bike-sharing tra Pero e
Cerchiete/Cerchiarello
Altra soluzione percorribile è quella di istituire due tratti di marciapiedi/tappeti
mobili: 1) da via Giovanna d’Arco – via f.lli Rosselli - via Battisti fino al sottopasso
dell’autostrada A4 Milano–Torino,
2) dal sottopasso dell’autostrada A4 Milano–Torino a via Giovanni XXIII fino
all’area del mercato settimanale,
realizzati con adeguata copertura, illuminati a giorno e videosorvegliati.
Si potrebbe pensare successivamente al 3° lotto lungo la via Figino per raggiungere il
cimitero.
Si pensa, inoltre, alla realizzazione di una strada di collegamento con Rho
unendo via Cavallotti alla via Ghisolfa di Rho.
Le strade di Pero sono, da anni, mancanti di manutenzione e di rifacimento del manto
stradale si propone di affidare la gestione di tali competenze alla Polizia Locale per
ottenere immediati ed efficaci riscontri vista la loro capillare presenza sul territorio
comunale.
Utilizzo dell’asfalto “divora smog” sulle strade più trafficate del territorio
comunale.
Si vogliono infine realizzare marciapiedi e piste ciclabili per mettere in sicurezza le
categorie più deboli in campo viabilistico: pedoni e ciclisti.
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Urbanistica
La questione urbanistica e la qualificazione ambientale sono difficili da coniugare
dopo tutte le scelte sovracomunali (fiera, alberghi, società autostrade, ecc.) che ci
hanno imposto; per salvaguardare il poco verde rimasto nel territorio occorre definire
il seguente principio di base: basta con il costruire “in larghezza” si pensi a
costruire “in altezza”! BASTA CONSUMARE IL SUOLO DEL TERRITORIO
Si dovrà pretendere che l’edificazione sia accompagnata dalla realizzazione di alti
standard pubblici: aree di verde attrezzato, parcheggi , arredo urbano, ecc.
Anche se negli ultimi anni si è notata una maggiore sensibilità a riguardo, l’arredo
urbano, le piazze e le strade del nostro paese hanno bisogno di un maggior decoro,
perché queste sono il primo biglietto da visita per chi viene da altri comuni e Paesi.
E’ altresì opportuno che i cittadini abbiano maggiore accessibilità ai progetti pubblici
e ne possano prendere parte attivamente con suggerimenti e consigli, prima che questi
vengano realizzati.
Garantire per i cittadini più piccoli maggiori spazi per le aree gioco, aumentando le
“attrazioni”.
Un discorso particolare riguarda le piazze che dovrebbero essere un punto di ritrovo,
di socializzazione e di relax: i cittadini e noi le voliamo migliorare perché qualcuna,
ora, non è funzionale.
Inquinamento: rischi per la salute
E’ dal lontano 1967 che Pero viene indicato come uno dei comuni più inquinati
d’Italia; in quaranta anni nulla o poco è cambiato per la salute dei cittadini: siamo
sempre a forte rischio sono solo cambiate alcune tipologie di inquinanti.
Inquinamento atmosferico: non ci si rende ancora completamente del livello di
gravità degli inquinanti presenti nella nostra aria; parliamo di anidride solforosa
(SO2), di biossido di azoto (NO2) e di polveri sottili (PM10 e PM2,5).
L’anidride solforosa (SO2) proviene da combustibili che contengono zolfo (gasolio) e
non dovrebbe superare i 50 milionesimi di grammo per metro cubo e sembrerebbe
che le concentrazioni siano in diminuzione.
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Il biossido di azoto (NO2) registra per la zona di Milano (sempre una della città
europee più inquinata) un valore di 60 mlg/m3 mentre il limite dovrebbe essere 52
mlg/m3.
Il vero problema sono le micidiali polveri sottili che misurano meno di 10 micron di
diametro (PM10 - proveniente dai fumi dei motori diesel) e non dovrebbero superare
il limite di 90 mlg/m3; limite che l’Unione Europea ha fatto scendere a 40 mlg/m3 e
nell’anno non ci possono essere più di 35 giorni di superamento di tale limite. Non ci
sono sanzioni per chi supera il limite e Milano nei primi mesi del 2006 ha già
superato i 75 giorni. Esiste anche il PM2,5 formato da particelle che entrano
direttamente in circolo nel sangue. Statisticamente ogni 5 mlg/m3 in più causano 20
morti ogni 100.000 abitanti, per l’area metropolitana di Milano si tratterebbe di circa
300 morti.
Il Sindaco è l’autorità locale sanitaria: deve adoperasi con tutti i mezzi a sua
disposizione per tutelare la salute dei propri cittadini.
Inquinamento acustico: un monitoraggio costante delle principali vie di traffico che
costituiscono e costituiranno i punti più critici del rumore sul territorio e delle altre
fonti di rumore permetterà di individuare gli obiettivi necessari dell’azione di
risanamento.
L’opera di risanamento principale sarà sicuramente quella riguardante il traffico
veicolare di attraversamento: strada statale n. 33 del Sempione ed autostrada A4
Milano-Torino, il piano di zonizzazione acustica ci darà le indicazioni per il
contenimento del traffico e per le opere di mitigazione.
Se abbiamo qualche opera di mitigazione e di compensazione ambientale occorre
ringraziare quei gruppi di cittadini (Gruppo salute, comitato infindelafera, ecc.) che
nel corso degli anni hanno saputo evidenziare problematiche ed interagire con le
varie istituzioni.
Ecologia e rifiuti
Il tema dell’ambiente ha assunto sempre maggior rilievo ai fini della definizione dei
parametri di qualità della vita.
Promuovere azioni che portino i cittadini a percepire la problematica ecologica come
fattore fondamentale per il presente e per il futuro del territorio comunale
L’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole costituisce formazione per i
giovani alunni che li porteranno a comprendere il tema dell’ambiente
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Incentivare la partecipazione dei cittadini alle giornate e settimane ecologiche
organizzate da Unione Europea, Regione Lombardia, Provincia di Milano e dalle
varie associazioni.
Impostare ed insegnare una riduzione della produzione dei rifiuti.
Verifica dell’attuale modalità di gestione del servizio di raccolta rifiuti e verifica
della possibilità di ampliare le raccolte differenziate.
Considerare il rifiuto differenziato una risorsa: ricavare utili da plastica, carta, metalli
e vetro
Miglioramento del piano di spazzamento meccanizzato e pulizia delle strade che con
cadenza da settimanale a mensile assicuri il trattamento di tutte le strade.
Assicurare lo svuotamento giornaliero dei cestini portarifiuti, promovendo campagna
di sensibilizzazione tendente ad eliminare la cattiva abitudine di gettare a terra i
rifiuti.
Controllo e pulizia di tutti quei luoghi soggetti a scarico incontrollato (abusivo) di
rifiuti.
Affrontare le altre tematiche di inquinamento: atmosferico (inceneritori AMSA di
Figino), elettromagnetico e luminoso.
Altre problematiche da affrontare riguardano, soprattutto, il periodo estivo:
l’ambrosia, limitazione del consumo d’acqua, le zanzare e la convivenza con gli
animali domestici.
Dare attuazione alla legge Rutelli – un albero per ogni nato -, progettare e realizzare
parchi ed aree verdi attrezzate.
Sportello Unico Attività Produttive e Sportello Unico per l’Edilizia
Dovrà essere uno strumento al servizio delle imprese ed attività commerciali per
consentire consulenze e procedure amministrative molto semplificate, nonché al
servizio di imprese e cittadini per la gestione dell’attività edilizia.
Si dovrà pensare ad un miglioramento dell’offerta commerciale locale, quasi
scomparsa nelle frazioni e che non sia solo concentrata lungo l’asse della statale del
Sempione.
Progettare e realizzare il mercato settimanale a Cerchiate.
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Fiera di Milano – polo Rho-Pero
L’impegno di vivere il nuovo polo fieristico non da spettatori, ma da compartecipanti
alle scelte altrui è una realtà: finora si è ottenuto poco o nulla: nemmeno il prezzo del
biglietto della metropolitana con la tariffa urbana!
Un insediamento di questa portata doveva alla città una doverosa compensazione
in termini di qualificazione urbana ed ambientale: costruzione di un nuovo
municipio, strade, parcheggi, aree verdi, ecc.
Sarebbe, inoltre, interessante conoscere le occasioni occupazionali del polo fieristico
per i cittadini di Pero.
EXPO 2015
La storia si ripete: subiremo anche questo evento vedi tangenzialina di
collegamento Molino Dorino – ingresso autostrada A8.
Il Comune di Pero non viene convocato nemmeno alla Conferenza dei servizi
Cercheremo di intervenire per essere invitati ai vari tavoli decisionali.
Vigileremo, anche, per la preoccupazione istituzionale dell’infiltrazione mafiosa nella
gestione ed esecuzione dei lavori.
Strutture pubbliche e private
Per favorire la socialità, il tempo libero e la cultura occorre dismettere l’attuale
palazzo comunale affinché l’edificio di Piazza Marconi 2 possa diventare un polo che
le varie associazioni locali utilizzeranno come “casa”.
Dovrà essere utilizzato per manifestazioni culturali e per il tempo libero.
Attuare una consistente manutenzione delle esistenti strutture sportive anche in
funzione di una maggiore fruizione da parte dei cittadini.
Analogo ragionamento sarà fatto per tutte le strutture scolastiche.
Un’ulteriore risorsa per il territorio potrebbe essere la localizzazione di strutture
private rivolte ad anziani o disabili con cui l’Amministrazione Comunale potrebbe
convenzionarsi.
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POLITICHE SOCIALI
La Cultura
Implementare il servizio offerto dalla Biblioteca Comunale con la collaborazione del
consorzio sistema biblioteche (csbno) attraverso le nuove tecnologie ed ampliamento
del patrimonio librario e video.
Sostenere l’attività delle associazioni culturali presenti sul territorio con la
collaborazione all’organizzazione degli eventi, con contributi e concessione di spazi.
“Vivacizzare” il gemellaggio con la città cosentina di Fuscaldo, promuovere un
nuovo gemellaggio con una cittadina della Finlandia, stato con la migliore pubblica
amministrazione del pianeta.
LA PIAZZA E' LA CULTURA di Barbara Marugo La cultura è:" Il complesso di cognizioni,tradizioni, procedimenti tecnici, comportamenti trasmessi e usati sistematicamente, caratteristico di un gruppo sociale, o di un popolo, o di una credenza.."). Ma perché un complesso di nozioni passi tra gli individui abbisogna che questi individui si incontrino. Nelle campagne Americane, dove le case sono separate le une dalle altre da decine, se non centinaia di miglia di terreni coltivati, questo è arduo. (da questo substrato diparte la controcultura americana dove i giovani, attraverso l'auto-stop, si spostavano fisicamente cercando di ricreare la comunicazione sociale). In Italia, storicamente, da nord a sud, dal paesino più sperduto nelle zone montane, fino al borgo salentino piuttosto che della locride, quasi nella generalità dell'agglomerato nazionale urbano, troviamo un campanile e una piazza quasi ovunque, dove la vita quotidiana delle persone si svolge, si da appuntamento e si tramanda. Purtroppo, paradossalmente, nella ricca Lombardia, non si contano i municipi dove questa prerogativa del "Paese" cessa di essere tale e diviene " Eccezione". Dilagano i Comuni - dormitorio: autentiche "autostrade a cielo aperto urbanizzate". In questi luoghi se un "Foresto" non trova l'orientamento troverà, il più delle volte, dei cittadini disorientati che non sapranno neppure il nome delle strade del proprio isolato. La causa prima di questo stato è l’assoluta deregolamentazione del traffico che trasforma le automobili e i mezzi pesanti nei "Primi cittadini", ovvero, nei primi attori attorno ai quali ogni altra questione è marginale o subalterna. Così, gli esseri umani, degradati dallo stato di attori a quello di figuranti, venendo privati dei luoghi di aggregazione di fatto perdono la condivisione e la coesione sociale. Il bene più prezioso di una comunità che è la tradizione orale che si tramanda nel racconto cessa di esistere e persino di essere immaginata come bisogno antropologicamente primario. Oggi, in Lombardia, per un comune come Pero, e per la stragrande maggioranza dell'abitato di media densità, fare cultura non significa, solamente, destinare risorse per qualche iniziativa, ma, Innanzi tutto, ripristinare gli spazi per la condivisione e, dove storicamente, non ci fossero mai stati, idearne di nuovi.
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Destinare risorse per progettare piazze, posizionare panchine, allestire chiostri, individuare le aree migliori per i più piccoli e per gli anziani, che si sa essere solitamente uniti quasi dai medesimi ritmi ed esigenze sempre più complementari restituirà il valore e il senso per il quale gli uomini hanno scelto di vivere assieme. Quindi l'architettura è la "prima arte" gerarchicamente, perché avvantaggia tutti migliorando universalmente la qualità di vita dei cittadini. Oggi più che mai, la buona regolamentazione del traffico restituisce la vita a chi c’è l'ha rimettendolo al centro dell'attenzione sociale l'uomo come essere sociale vivente con i suoi bisogni e le sue necessità restituendo ai cittadini quella dignità sottrattagli senza una giustificata ragione La vivibilità dell'ambiente equivale all’esistenza stessa del popolo. Quindi, non deve far strano che un Comandante della Polizia Locale e non un politico navigato, colga e dia risposta a questa " Emergenza-culturale-ambientale" e la traduca nel primo punto del proprio programma politico offerto alla cittadinanza, certo di avviare, se sostenuto dalla volontà degli elettori, un processo rivoluzionario che inciderà da subito nella vita delle persone lasciando alle generazioni future un cambiamento sostanziale, incisivo e tangibile.
Lo Sport ed il Tempo Libero
Promuovere corsi che, al di fuori delle attività di associazioni e società, possono
qualificare il tempo libero.
Gestire gli impianti sportivi attraverso apposite convenzioni con le società e le
associazioni che li utilizzano.
Realizzare, anche in collaborazione con le società ed associazioni, eventi e
manifestazioni.
La Scuola
Punto fondamentale della programmazione annuale degli strumenti finanziari e dei
progetti a cui il comune è chiamato a collaborare è il Piano diritto allo studio.
Questo documento deve contenere la previsione ed il consuntivo dei servizi
scolastici.
La predisposizione del Piano diritto alla studio avrà la massima opportunità di
concertazione possibile: comitato genitori, rappresentanti di classe, consiglio di
circolo e d’istituto, insegnanti, professori e dirigenza scolastica.
Si favorirà la pari opportunità al diritto allo studio attraverso progetti di sostegno
educativo, orientamento scolastico, contributi economici, ecc.
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Saranno presentati progetti di educazione alla legalità, all’educazione ambientale e
stradale e si cercherà di realizzare il corso del “patentino” per ciclomotore.
Si offrirà la dovuta collaborazione per le prove di emergenza.
Le Associazioni
Ben vengono le associazioni con la loro linfa vitale, cercheremo di dare loro tutta
l’attenzione dovuta: una sede adeguata, collaborazione e contributi.
La Famiglia
Collochiamo la famiglia al centro delle azioni sociali per le sue relazioni essenziali ed
irrinunciabili di affetto e di sostegno e per le sue azioni di “prima risposta” ai bisogni.
Sostenere le famiglie in difficoltà sarà uno dei compiti primari: suggerimenti ed aiuti
per l’unità abitativa, per il lavoro, per la salute, ecc.
Visto il proliferarsi di agenzie ed istituti di prestito temiamo molto che molte famiglie
siano (o saranno) in difficoltà finanziarie.
I Bambini
Bisogna offrire una giusta politica socio-ambientale così da garantire un buona
qualità di vita ai bambini con la fornitura di spazi ed occasioni per il gioco ed il
movimento, l’apprendimento e la socializzazione.
Rafforzare i servizi già esistenti, in particolar modo attivare il sostegno
all’integrazione per la presenza di famiglie straniere e di bimbi stranieri adottati e
garantire un’assistenza psicologica continua all’interno degli asili nidi ed elementari
per monitorare e sostenere i bambini nel loro sviluppo e nello stesso tempo educare
alle molteplici culture.
I Ragazzi
Sono una grossa risorsa del territorio da valorizzare: stanno crescendo e vogliono
dimostrare che stanno diventando “grandi”.
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sarà impegno dell’amministrazione implementare le attività creative, sostenerli nella
loro crescita attraverso l’istituzione di sportelli help su alcune problematiche attuali
come droga e bullismo.
Cercare di offrire loro “spazi giovani” ed agire in collaborazione con i vari soggetti
che già operano sul territorio (oratori, associazioni, scuole).
Inoltre vogliamo seguire i ragazzi neo-diplomati in cerca di lavoro attraverso la
creazione di centri formazione lavoro che diano la possibilità di frequentare corsi per
ottenere dei certificati spendibili nel mondo del lavoro.
I Giovani
Il territorio e la comunità offrono opportunità di aggregazione e di associazionismo
sarà compito dell’amministrazione incrementarle, sostenerle e coordinarle.
Riteniamo che possano già cominciare ad interessarsi di politica locale su particolari
tematiche come l’ambiente, le attività culturali e sportive, le nuove tecnologie, il
sostegno alle persone più deboli od in difficoltà.
Purtroppo esiste anche un parte di giovani non attivamente impegnati: attorno ad essi
vanno costruite nuove opportunità, spazi di integrazione e di un eventuale recupero
all’interno della comunità.
E’ necessario rafforzare i servizi di aiuto per garantire a tutte le giovani coppie
sposate che vivono in una situazione di disagio una casa e un lavoro dignitosi.
Gli Anziani
Occorre dare un ulteriore impulso alle già esistenti politiche destinate alle persone
anziane nella consapevolezza che il progressivo invecchiamento della popolazione
richiederà una capacità sempre maggiore di far fronte alla complessività dei bisogni
di questa fascia di cittadini.
La parte di essi che rimane attiva ed autosufficiente diventa risorsa aggiuntiva alla
vita comunitaria: presenza nelle associazioni e sostegno alle famiglie dei loro
famigliari.
Cercheremo un utilizzo nelle attività come la sorveglianza nell’uscita delle scuole e
nella sorveglianza dei parchi e dei giardini nonché l’adozione e la cura di parchi
giochi e di piccoli spazi verdi.
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Molte famiglie pur essendo vicine ai propri anziani hanno oggettive difficoltà nel
seguirli giornalmente ed è per questo che il nostro obiettivo sarà quello di creare dei
servizi, attraverso l’assistenza domiciliare, in modo tale da assicurare la loro
autonomia e libertà.
Ci impegniamo a finire entro breve i lavori del centro anziani così da poter
finalmente restituire uno spazio indispensabile per la comunità.
I Diversamente Abili
Come amministrazione comunale intendiamo abbattere tutte le barriere
architettoniche e di predisporre con appositi segnali acustici tutti i semafori presenti
sul territorio al fine di offrire un miglioramento per una città più vivibile.
Rafforzamento della progettualità relativa ai percorsi di inserimento nella scuola e nel
mondo del lavoro attraverso la collaborazione con il privato sociale e con tutti gli enti
presenti sul territorio.
Sostenere attività e forme di associazione per promuovere la loro conoscenza e
aumentare l’integrazione dei diversamente abili nella comunità.
Incentivare gli sport, la promozione di iniziative e manifestazioni di
sensibilizzazione.
L’Integrazione
Considerando l’apporto che i flussi migratori possono dare in termini di sviluppo e
tasso di natalità è necessario prevedere un’adeguata politica di integrazione: sono una
risorsa per le attività produttive in termini di forza lavoro e soprattutto una risorsa
culturale per la loro diversità etnica.
L’integrazione favorita dall’azione formativa della scuola e della varie strutture
presenti sul territorio è fondamentale affinché la comunità cresca forte e ben
strutturata ed è per questo che bisogna sostenere con efficienza ogni struttura che dia
aiuto e dignità ai migranti.
Attuazione di incontri etnico-culturali e etnico-folk per creare una coesione tra
comunità e migranti.
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Non dimentichiamo che, fino a qualche anno fa, eravamo noi gli immigranti:
diretti verso Argentina, Brasile, Stati Uniti, Australia, Francia, Belgio Germania, ecc.
L’AZIENDA COMUNE di PERO
Il Comune di Pero deve mantenere il proprio l'obiettivo di essere un ente locale
moderno ed efficiente, con spunti fortemente innovativi nel reperimento delle risorse
e nella realizzazione degli obiettivi e degli interventi..
L’obiettivo del perseguimento di ottimali livelli di efficienza, efficacia ed
economicità nella gestione deve tuttavia tenere sempre conto della peculiarità dei
servizi offerti dall’Amministrazione Comunale, con una particolare attenzione alla
qualità e al livello delle prestazioni rese.
Il percorso si sviluppa nell’ottica di scelte e analisi in fase di studio e di elaborazione,
che muovono da ricerche di razionalizzazione e di ricerca di migliori risposte ai
bisogni interni ed esterni.
Pianificazione Territoriale
Tra le finalità da conseguire ci sarà la costruzione dello strumento di pianificazione
territoriale con il quale saranno definite, in modo partecipato e condiviso, le linee
generali per il governo di Pero nei prossimi anni.
Ultimata la prima fase del lavoro, consistente in un'analisi scientifica delle politiche
attuate (od in parte “subite”) dall'Amministrazione Comunale negli ultimi anni,
corredata da un documento sullo stato della popolazione, del territorio e
dell'economia perese, si è avvierà il confronto con la comunità locale, ed in
particolare con i suoi "attori chiave", in modo da pervenire alla costruzione di un
quadro di riferimento completo e condiviso e, successivamente, alla definizione degli
assi del piano, degli obiettivi generali e specifici e delle azioni volte a conseguirli.
Risorse patrimoniali
L’ottimizzazione delle risorse immobiliari passa inoltre attraverso logiche di utilizzo
delle proprietà comunali rivolto alle politiche dei servizi: l’ampliamento dei servizi
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offerti alla città può essere realizzato attraverso accordi con soggetti che abbiano la
capacità di investire risorse economiche ma anche e soprattutto umane in questo
campo, soggetti ai quali il Comune assegna aree in diritto di superficie con la finalità
di ampliare la rete dei servizi alla persona, di impianti sportivi, di strutture destinate
alla cultura, che vengano successivamente gestite dai diretti organizzatori di tali
attività e in accordo con l’Amministrazione Comunale.
Gli strumenti per una gestione dinamica del patrimonio comunale si possono
riassumere nel piano degli investimenti, che attraverso interventi mirati e finalizzati
ne garantiscono l’ottimizzazione e negli accordi di programma, che consentono di
attuare politiche complesse, su programmi che investono diversi enti pubblici.
A questi strumenti si aggiungono le strumentazioni che devono adeguarsi ad una
gestione moderna del sistema patrimoniale: strumenti informatici che consentono di
raggiungere una conoscenza e una gestione di dati sempre aggiornata e veloce, per i
quali si prevedono investimenti e interventi formativi sostanziali.
Nell’ottica di una semplificazione della vita del cittadino assume particolare
importanza il restauro dell’attuale sito internet del comune.
Un progetto importante può essere quello di far diventare questo sito un portale al
servizio del cittadino. In altre parole uno strumento che permetterà di semplificare le
questioni burocratiche nell’interazione tra cittadino e istituzione. Questo portale
dovrà, per esempio, essere in grado di far svolgere on-line al cittadino tutte le
operazioni che oggi richiedono necessariamente di presentarsi di persona ad uno
sportello del comune e dovrà fornire tutte le informazioni e i documenti necessari per
quelle operazioni che resteranno obbligatoriamente cartacee.
Un portale di questo tipo può essere in grado anche di promuovere le politiche sociali
e giovanili, tramite informazioni su ad esempio:
- eventi nel comune
- politiche comunali a sostegno del cittadino
Risorse finanziarie
Attuazione e verifica dei sistemi di riscossione on-line delle entrate e di effettuazione
dei pagamenti, sempre, on-line, con l’eliminazione di parecchi documenti cartacei.
Proseguirà il monitoraggio puntuale dei saldi relativi al patto di stabilità, verranno
introdotte le necessarie modifiche alla rilevazione dei dati al fine di seguirne
l’evoluzione normativa unitamente alle valutazioni di carattere finanziario
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Nell’ambito dell’attività d’acquisto, verrà valutata l’opportunità di adesione alle
convenzioni Consip.
La gestione dei Tributi perseguirà il duplice obiettivo di accrescere ulteriormente la
semplificazione e l'informatizzazione delle procedure a beneficio dei cittadini e delle
imprese e di assicurare l’efficienza nell’attività di riscossione e di accertamento delle
entrate tributarie, tanto più necessarie alla luce delle vigenti norme restrittive.
In particolare si consoliderà il programma di controllo sull’evasione dell’ICI/IMU e
si cercherà di sviluppare programmi per l'introduzione di nuovi strumenti telematici
che consentiranno un accesso diretto alle informazioni, la possibilità di svolgere
direttamente varie operazioni previste dalle norme tributarie (dichiarazioni,
pagamenti ecc.), la disponibilità di un nuovo canale di dialogo e di collaborazione
dell’amministrazione comunale in campo tributario con i singoli contribuenti, gli
studi professionali ed i centri di assistenza fiscale.
Proseguirà sia l'attività di gestione della TIA/TARSU che l'attività di accertamento
per il controllo dell'evasione totale e parziale, essendo stata ulteriormente prorogata
l'entrata in vigore della tariffa.
Saranno eseguite le procedure connesse all'applicazione dell'addizionale comunale
all'Irpef ed all'aggiornamento delle relative schede informative su Internet.
In materia di Imposta di pubblicità e diritti di affissione, continuerà l'attività di
direzione e controllo sul servizio svolto dal Gestore per assicurare una migliore
qualità del servizio agli utenti, economicità di gestione e maggiori risorse, nell'ambito
del progetto di riordino qualitativo degli impianti pubblicitari.
Proseguirà l'attività di gestione e di controllo per il recupero dell'evasione della Tosap
(tassa per l’occupazione del suolo pubblico).
Risorse umane
Con l’auspicabile stipulazione del CCNL del comparto Regioni e Autonomie Locali
relativo al quadriennio 2010-2013 si spera in un miglior assestamento del sistema
delle regole e dei processi gestionali.
Gli obiettivi prioritari saranno riferiti:
1) alla valorizzazione dei dipendenti attraverso il contratto integrativo decentrato ed
una rinnovata applicazione di alcuni istituti del nuovo CCNL;
2) alle iniziative rivolte a sostenere l’identità del dipendente comunale,
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3) all’innovazione di alcune procedure gestionali attraverso l’utilizzo sperimentale di
strumentazioni informatiche,
4) alla riflessione sul ruolo dei dirigenti come “privati datori di lavoro”, anche in
connessione con le norme di tutela della privacy e della legge 81/2008;
5) alla progettazione di un sistema di analisi e verifica delle politiche del personale
La sigla definitiva del CCNL dei dipendenti per gli anni 2010-2013, che avverrà
probabilmente entro il mese di dicembre, costituirà il quadro normativo per la
definizione del contratto integrativo decentrato, consentendo di collegare le politiche
di valorizzazione del personale, attraverso un sistema premiante per le progressioni
orizzontali, per la corresponsione degli incentivi di produttività, per la corresponsione
di incentivi riferiti a particolari responsabilità e disagi e per la previdenza integrativa.
La formazione dovrà intervenire da un lato sui temi della qualità dei servizi gestiti
direttamente e sul significato dei processi di innovazione gestionale, dall’altro dovrà
favorire la conoscenza e la discussione del codice di comportamento allegato al
CCNL, che come tematica ben si inserisce nella più generale riflessione sull’identità
del dipendente comunale.
Analogamente da parte dei dirigenti dovranno essere previste modalità per una
migliore informazione dei dipendenti sui programmi dell’ente, un miglior
coinvolgimento nei processi organizzativi e per una più adeguata accoglienza ai
neoassunti.
Ancora dovranno essere previste iniziative volte a diffondere e valorizzare, anche
presso i cittadini, i caratteri fortemente etici e di servizio che caratterizzano l’identità
prevalente dei dipendenti comunali.
Dovrà essere sviluppata da parte della dirigenza una riflessione e sistematizzazione
sul significato e l’esercizio dei “poteri del privato datore di lavoro” con le relative
prerogative e responsabilità, anche ai fini di perseguire una maggiore
omogeneizzazione degli stili di direzione.
Ciò comporta, in specifico per il settore Personale che più di tutti utilizza i dati
personali ma anche per gli altri settori, una contemporanea riflessione
sull’applicazione dei doveri derivanti dalla normativa sulla privacy.
Nella letteratura e nell’applicazione dei sistemi di analisi delle politiche pubbliche il
capitolo dedicato a quelle del personale non è stato certo tra i più sviluppati, spesso
assorbito dal pur necessario controllo sui costi, in questa fase quanto mai pressante
dato il contesto finanziario in cui si opera.
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Si ritiene tuttavia che debba essere almeno predisposto un progetto di analisi e
verifica delle politiche di personale praticate dall’Ente, attraverso un sistema di
indicatori di efficienza, efficacia e qualità.
Sicurezza dell'Ente
Applicazione del D.Lgs. 81/2008 nei luoghi di lavoro del Comune di Pero che si
esprime attraverso: interventi di miglioramento delle strutture e delle attrezzature;
interventi di miglioramento della salubrità degli ambienti; gestione dell’emergenza;
gestione dell’antincendio; individuazione dei dispositivi di protezione individuale;
definizione dei programmi e realizzazione dell’informazione e formazione dei
lavoratori; sorveglianza sanitaria dei lavoratori soggetti a rischio.
Tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro del
Comune di Pero e realizzazione di azioni volte alla diffusione della “cultura della
sicurezza”
IN CONCLUSIONE CHIEDIAMO AI CITTADINI DI PERO DI
CONSENTIRCI DI AMMINISTRARE L’AZIENDA COMUNE DI PERO:
SAPPIAMO PERFETTAMENTE COME FUNZIONA UN ENTE
LOCALE.
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Ciao, ho due libri che trattano della democrazia partecipativa, idee che diventano politica, dal disprezzo per la politica attuale alla voglia di cambiare, essere parte del cambiamento. Sarebbe finalmente ora di dire basta alla solita corrente di pensiero che vuole esista "la destra o la sinistra". I bisogni della gente necessitano di risposte concrete, non legate ad ideologie vecchie e sepolte di un passato che non fa che tormentarci! Se è vero che anche in democrazia gli interessi privati hanno sempre prevalso su quelli collettivi, (con conseguente prevalere delle libertà economiche sui diritti personali, quelli che dovrebbero garantire l'uguaglianza) è anche vero che non possiamo aspettarci un cambio di marcia da parte di quei politici e quelle lobby che ne continuano a beneficiare. S.Agostino d'Ippona disse: "Senza giustizia, che cosa sarebbero in realtà i regni, se non bande di ladroni?" Pensando al mio lavoro non ho potuto fare a meno di fare un'analogia tra scelte politiche e scelte consumistiche: se la gente nell'acquisto di un prodotto è attirata dalla marca (o dall'aspetto esteriore, dalla convenienza) piuttosto che dal contenuto, la scelta del partito o del tal politico si basa innanzitutto sulla sua notorietà piuttosto che sul programma di governo. In poche parole, come in ogni pubblicità che si rispetti, prevale la forma, non il contenuto! Sono poche, infatti, le persone che si vogliono informare fino in fondo sulle proprie scelte! Il difficile è tentare di dare una svolta a questa cattiva abitudine... Fatte queste considerazioni, ti faccio i miei auguri ed un in bocca al lupo! E menomale che c'è qualcuno, come te, che ci prova... Sonia (e-mail ricevuta 21 marzo 2012 - indirizzata a [email protected] )