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Individual Placement and Support: From research to practice Miles Rinaldi Head of Recovery & Social Inclusion Collocazione e Sostegno Individuale: Dalla ricerca alla pratica

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Page 1: Individual Placement and Support: From research to practice Miles Rinaldi Head of Recovery & Social Inclusion Collocazione e Sostegno Individuale: Dalla

Individual Placement and Support:From research to practice

Miles Rinaldi

Head of Recovery & Social Inclusion

Collocazione e Sostegno Individuale:Dalla ricerca alla pratica

Page 2: Individual Placement and Support: From research to practice Miles Rinaldi Head of Recovery & Social Inclusion Collocazione e Sostegno Individuale: Dalla

Sfide

• Sistemi Nazionali / regionali / locali– Servizi sanitari / sociali / welfare

– Risorse del Welfare

• Miti e pregiudizi– Le persone con disturbi mentali non possono lavorare...

– Se lo fanno, andranno incontro a stress e quindi a ricadute...

– Il compito dei servizi è proteggere gli individui e la collettività...

• Innovazioni tecniche a livello locale– Adozione dell’approccio IPS

– Prime implementazioni

– Persistenza e sostenibilità dell’implementazione

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Il lavoro come opportunità di partecipazione

• Ci tiene in rapporto alle comunità a cui apparteniamo e ci permette di parteciparvi attivamente

• Dà senso e finalità alla nostra vita

• Conferisce status e identità (la seconda domanda che in genere ci identifica: “Come ti chiami?” “Cosa fai nella vita?”)

• Favorisce i contatti sociali

• Fa bene alla salute

• Ci assicura le risorse necessarie per fare altre cose che hanno valore per noi

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L’inserimento lavorativo è un obiettivo realistico

Pronto per lavorare?

• La diagnosi e i sintomi non sono predittivi di un risultato favorevole

• Aver avuto precedentemente un lavoro è importante, tuttavia i più affidabili predittori di un buon risultato sono il volere e il credere di poter lavorare (Tsang et al, 2000; McDonald-Wilson et al, 2001; Catty et al, 2008)

Il lavoro è troppo stressante?

• In confronto a cosa?

• Se pensate che il lavoro sia stressante, provate la disoccupazione (Marrone & Golowka, 1999)

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Molte persone vorrebbero lavorare, ma...

• In Gran Bretagna solo il 21% degli adulti con disturbi mentali ha un lavoro (Labour Force Survey, 2008)

• Solo il 16% degli utenti dei servizi di salute mentale ha un lavoro retribuito (National Service User Survey, 2008)

• In confronto con altre patologie, le persone con disturbi mentali hanno il doppio delle probabilità di perdere il lavoro in seguito all’insorgenza della malattia (Burchardt, 2003)

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Pregiudizi dei clinici...

Uno studio di Marwaha et al (2008) ha dimostrato che:

• I clinici pensano che, in generale, molte più persone siano in grado di lavorare rispetto a quelle che effettivamente lavorano

• Tuttavia, 2/3 di essi ritengono che i loro pazienti non siano in grado di lavorare o che al massimo possano svolgere lavori protetti o non retribuiti

• I clinici considerano una parte essenziale del proprio ruolo quella di aiutare i pazienti ad inseririsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, ma sentono di non essere abbastanza competenti in questo campo e di avere scarsa fiducia nei servizi per l’inserimento lavorativo attualmente disponibili

Marwaha et al, 2008

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Le persone con storie di malattia mentale di lunga durata possono lavorare?

Evidenze della ricerca:

• Le caratteristiche individuali hanno un basso impatto sugli esiti degli inserimenti lavorativi. Pertanto i criteri di esclusione basati sulla “impiegabilità” o “disposizione al lavoro” non sono giustificati

• Laboratori protetti e training per l’acquisizione di abilità non costituiscono un aiuto significativo per l’inserimento lavorativo

• C’è invece una forte evidenza che adeguate modalità di aiuto alle persone con disturbi mentali possono essere determinanti per ottenere e mantenere un lavoro

See, Crowther et al, 2001

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Individual Placement & Support (IPS)[Collocazione e Supporto Individuale]

• Non si tratta di un nuovo tipo di intervento

• E’ un intervento basato su robuste evidenze della ricerca

• I risultati di tali ricerche hanno dimostrato in modo consistente che l’IPS è 2-3 volte più efficace degli approcci tradizionali (vocational rehabilitation, ecc.)

• Generalizzazione dei risultati: in USA, Canada; Europa; Hong Kong; Australia; Nuova Zelanda

• Ricerche recenti stanno dimostrando un’ evidenza di efficacia nei casi di primo episodio psicotico

• Sono state realizzate scale di valutazione di fedeltà al modello

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Individual Placement & Support (IPS)

• Approccio ‘Place and train’ anziché ‘train and place’...

– Focus sull’impiego competitivo come obiettivo primario

– Criteri di idoneità basati sulla scelta personale dell’utente

– Rapida ricerca del lavoro, minimizzando la fase “preparatoria”

– Intervento integrato nel lavoro dell’equipe che ha in carico l’utente

– Attenzione alle preferenze dell’utente

– Disponibilità del sostegno illimitata nel tempo

– Consulenza individuale all’utente sulle risorse del welfare

(Bond, 2004)

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Studi controllati sull’IPS

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Studio randomizzato e controllato (RCT) europeo sull’IPS (Burns et al. 2007)

• N=312 partecipanti assegnati in modo randomizzato a:IPS (n=156) o servizi locali di riabilitazione lavorativa (local

vocational service) (n=156)

• Follow up a 18 mesi• L’IPS si è rivelato più efficace:

– Ottenimento del lavoro: 55% (IPS) Vs 28%– Nell’IPS i partecipanti hanno mantenuto il lavoro più a lungo e

guadagnato di più– Nell’approccio tradizionale (vocational) è stato più frequente il

drop-out e il ricovero in ospedale (31% vs 20%)– L’inserimento lavorativo non ha avuto una influenza negativa

sulle condizioni cliniche o sulla frequenza di ricadute

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Inserimento lavorativo nel primo episodio psicotico

Rinaldi et al (2010) First episode psychosis and employment: A review . International Review of Psychiatry 22, 2, 148-162.

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Dalla ricerca alla pratica….

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Num

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Open employmentMainstyream education/trainingMainstream work experience/voluntary work

1 Employment Specialist across 4 teams

0.5 Employment Specialists per CMHT

1 full-time Employment Specialists per CMHT

Rinaldi, M. & Perkins, R. (2007) Psychiatric Bulletin 31, 244-249.

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Giovani con un primo episodio psicotico

Rinaldi et al. (2010) Journal of Mental Health 19, 6, 483-491.

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Impatto sulla comunità: un Distretto di Londra

Percentages of Merton long-term clients engaged in work or employment

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2003 2004 2005 2006Year

%

Open employment Mainstream education Voluntary Work Sheltered work

Rinaldi, Montibeller and Perkins (In Press) The Psychiatrist.

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Integrare i servizi per l’inserimento lavorativo e i servizi territoriali: quali vantaggi?

• Interventi clinici adeguati• Risponde alla preoccupazione che il lavoro abbia una valenza

stressante• Avvio, mantenimento e comunicazione più efficaci• Integrazione delle informazioni relative alle attitudini verso il lavoro nei

piani di trattamento• L’osservazione può trasformarei clinici può essere un’occasione per

renderli meno scettici e indifferenti• Mantenimento del lavoro• Esiti migliori – più persone possono ottenere e mantenere un lavoroDrake et al, 2003

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Il ruolo dello “specialista” per l’inserimento lavorativo

• Coordina i programmi attitudinali con l’equipe psichiatrica territoriale

• Approccio personalizzato con l’utente– Le preferenze dell’utente influenzano il percorso riabilitativo

• Tutte le fasi:– Avvio, valutazione, sviluppo del progetto di inserimento a

confronto con le risorse del welfare, curando i bisogni di sostegno durante le fasi di approccio e di mantenimento del lavoro

• Sviluppo attivo dell’impiego – Collaborazione con i datori di lavoro – approccio individualizzato

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Implementazione: gli specialisti per l’impiego

• Selezione dello staff

• Coaching, addestramento e supervisione

• Sostegno alla gestione interna

• Monitoraggio degli esiti e produzione di feedback

• Partnerships

• Valutazione di processo ed esito– Utilizzo della “fedeltà” al modello IPS come valutazione di processo e

gli esiti dell’inserimento come valutazione dell’esito

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Implementazione: oltre gli specialisti per l’impiego

• Cambiamento del comportamento delle equipe di assistenza sanitaria e sociale, e di altre figure-chiave

• Cambiamento delle strutture organizzative, delle culture e del clima

• Cambiamento dei sistemi e delle politiche, nonché delle relazioni con i partner esterni

• Minimizzare lo scarto fra la ricerca e la pratica

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Fedeltà al modello

• Gli effetti dell’intervento dipendono da come questo viene realizzato

• I programmi che implementano fedelmente gli elementi –chiave di una pratica basata sull’evidenza danno esiti migliori

• La scala di fedeltà all’IPS ha validità predittiva – associazioni positive con gli esiti degli inserimenti lavorativi (see Becker et al. 01, 06; McGrew et al. 05; Burns et al. 07; Bond et al in press).

• La scala di fedeltà all’IPS: il cosa e il come

• Uno strumento di ricerca ma, cosa ancora più importante, uno strumento di gestione quotidiana

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Cosa abbiamo appreso

• Comprendere i bisogni locali

• Metter in discussione i miti…. Ricadute / ospedalizzazione

• Integrare uno specialista per l’impiego– Uno dei membri del team– Leadership clinica e manageriale– Mantenimento del lavoro e supporto educativo

• Siate pronti e fate la vostra ricerca!

Rinaldi et al (2008) Individual Placement and Support: From research to practice. Advances in Psychiatric Treatment 13, 50-

60.

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Resistenze e problemi

• Lavorare con tutti i membri del team:– Una ricerca rapida del lavoro non significa necessariamente che gli

utenti si avviino rapidamente al lavoro– Monitoraggio continuo per evidenziare i risultati prodotti dai team, ruolo

dei resoconti

• Utenti e operatori:– Utenti con i bisogni di salute e di assistenza sociale più complessi

• Lavoro di partnership:– Basato sulle risorse, costruzione di capacità

• Datori di lavoro:– I datori di lavoro non impiegano la ‘schizofrenia’ più di quanto non

facciano per le “cardiopatie”… approccio individualizzatoRinaldi et al (2008) Individual Placement and Support: From research to practice. Advances in Psychiatric Treatment 13, 50-60

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Sfide: i Miti

• Le persone possono lavorare se ricevono il giusto aiuto e sostegno– ‘Place and train’ not ‘train and place’ (‘Colloca e istruisci’ non

‘istruisci e colloca’)

• L’IPS aiuta più persone a trovare lavoro e aumenta il loro reddito, permette di migliorare in misura maggiore sintomi, benessere, finanze, autostima e relazioni (Cook & Razzano, 2000; Bond, 2001; Leff & Warner, 2006; Becker et al., 2007, Burns and Catty, 2008).

• Non vi sono evidenze che l’IPS aumenti la probabilità di deterioramento clinico, recidive o ospedalizzazioni (Bond et al., 1995; Lehman, 1995; Drake et al., 1996; Drake et al., 1999; Bond et al, 2001; Mueser et al., 2004; Burns et al., 2007)

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