i metodi quantitativi e qualitativi nel disegno della ricerca sociale
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I metodi quantitativi e qualitativi nel disegno della ricerca sociale. Parte 1 Noi siamo Scienza…. Che cosa identifica la ricerca scientifica rispetto alla conoscenza in generale ?. La ricerca scientifica è un processo creativo, formalizzato da regole condivise all’interno di una comunità. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
NB: La lettura delle slide è solo un supporto allo
studio che non sostituisce i testi di
esame Ricerca sociale - Prof. Flavio Ceravolo
I metodi quantitativi e qualitativi nel disegno della
ricerca sociale
NB: La lettura delle slide è solo un supporto allo
studio che non sostituisce i testi di
esame Ricerca sociale - Prof. Flavio Ceravolo
Parte 1Noi siamo Scienza…
Che cosa identifica la ricerca scientifica rispetto alla conoscenza in generale?
NB: La lettura delle slide è solo un supporto allo studio che non sostituisce i testi di esame
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La ricerca scientifica è un processo creativo, formalizzato da regole condivise all’interno di una comunità.
Alcuni sostengono la necessità di distinguere: Il contesto della scoperta Il contesto della giustificazione
Ma dove sta il confine fra creatività e regole nella ricerca sociale?
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Terminologia di base
Metodologia = metodo+logia– Significa discorso sul metodo e non metodo, quindi è una
disciplina che riflette sul metodo e non il metodo stesso Metodo è un ragionamento che bilancia mezzi e fini
da raggiungere identificando vantaggi e svantaggi di strade alternative
Tecnica è uno strumento che applichiamo sulla base di scelte di metodo – (esempio stupidino: per andare a Roma decidiamo di
utilizzare la tecnica ferroviaria perchè a livello di metodo abbiamo valutato che è la più conveniente per raggiungere i nostri scopi)
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Che cosa ci distingue dal senso comune?
Rigore linguisticoRigore logicoRigore nel controllo empirico
Utilizzo di tecniche appropriateIspezionabilità (tutti possono controllare i dati e il
percoso che li ha prodotti)Ripetibilità (la nostra ricerca può essere riprodotta da
altri in altri momenti e luoghi)
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Il problema della competenza metodologica
Capacità professionali di costruzione del disegno della ricerca (competenza di metodo: ricercatori)
Capacità professionali di progettazione e gestione di specifiche tecniche per costruire e analizzare i dati (competenza tecnica:ricercatori e tecnici specialisti)
Capacità di valutazione ex-ante o ex-post di processi di ricerca empirica svolto da altri (competenza valutativa: ricercatori e decision making di ricerca)
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Il nemico peggiore si chiama SENSO COMUNE
Prodotto dalla cultura Non ha riscontri empirici frutto di un processo
controllabile, al contrario procede per spiegazioni ad hoc
Produce risultati vaghi e spesso del tutto infondati (stereotipismo), che tuttavia ci mettono in relazione meno problematica con l’ambiente
Influenza nel processo di costruzione di conoscenza degli interessi personali del soggetto conoscente
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I problemi epistemologici:tradizioni differenti e metodi differenti?
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Due tradizioni?
La prospettiva positivista– che tutti fanno risalire a Durkheim
La prospettiva ermeneutica – che tutti fanno risalire a Weber
In definitiva i due quando si scende al piano della conduzione pratica di un processo di ricerca sono molto meno differenti di quanto si pensi…
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Come nasce la scienza?
Reazione alla filosofia aristotelica (fondata sull’ identificazione di cause di ogni fenomeno fra 4 tipi: materiale, formale, efficiente, finale)
Galileo: la scienza si fonda sull’osservazione sperimentale
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Logica sperimentale
Convariazione di una o più cause e uno o più effetti
Controllo della direzione di causalità Controllo delle possibili fonti di disturbo
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Induzione e deduzione
Osservazione di casi particolari
InduzioneTeoria Generalizzazione
Ipotesi
Deduzione
Controllo empirico
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Positivismo
Radici illuministe Monismo metodologico Modello nelle scienze naturali esatte Ricorso a leggi esplicative di carattere
generale
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La realtà si scopre?
Il ricercatore guarda la realtà Con gli strumenti giusti E ne registra il funzionamento
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Durkeim
Considerato il primo sociologo deve costruire una disciplina…
Il cui oggetto sono i: FATTI SOCIALI Il cui metodo: identificazione di leggi
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Oggetto e metodo
Un fatto sociale è: qualsiasi elemento di comportamento che ha la proprietà di esistere al di fuori delle coscienze individuali
Il metodo serve a: ricercare le cause di fatti sociali in altri fatti sociali. Essi sono trattati come cose e la causalità deve essere ricercata attraverso l’accertamento di leggi di covariazione.
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In Germania: la prospettiva ermeneutica
Differenza sistematica fra scienze dello spirito e quelle della natura perchè:– Differente l’oggetto– Differente il metodo
Dilthey: comprendere empaticamente le condizioni in cui ogni soggetto sceglie.
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Weber
Lo studioso sceglie un argomento in base al significato che esso ha per lui
Volendo comprenderlo nella sua interezza ne esamina tutti gli argomenti
Esperimenti di simulazione mentale Formula giudizi di possibilità oggettiva sulle
sue cause
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Il metodo
Avalutatività delle scienza Imputazione delle cause per via
probabilistica sulla base di giudizi di possibilità oggettiva
Analisi per tipi ideali
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Il neo positivismo
Circolo di Vienna Il significato di una proposizione consiste nel
motodo della sua verificazione Reichenback e il principio di induzione
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Popper
Principio di falsificazione è il criterio di demarcazione fra ciò che è scienza e ciò che non lo è
L’oggettività non esiste ed è sempre stipulativa
La scienza ha regole che sono dettate dalla comunità che esercita un controllo intersoggettivo.
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Il metodo è:
Deduttivo Logicamente consistente per questo Produce risultati parziali fino a prova
contraria (falsificazione) Subordinato al vaglio della comunità
scientifica
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Gli elementi essenziali del discorso scientifico:la nostra cassetta degli attrezzi di base
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I mattoni fondamentali:
Un concetto è una unità di pensiero Un referente è la manifestazione di un fenomeno Un asserto è una proposizione che lega più
concetti secondo un ordine semantico e predica qualcosa sul mondo
Tutti questi elementi contribuiscono a chiarire il concetto di scala di generalità e servono per chiarire due mattoni ulteriori Teoria e Ipotesi
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La teoria
Una teoria è un sistema di asserti caratterizzati da un elevato livello di astrazione e generalizzabilità,
derivati da regolarità empiriche e dalle quali possono essere derivate ipotesi specifiche
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Le ipotesi
Un’ipotesi è un asserto che lega uno o più concetti secondo una relazione di causazione o di associazione.
Esso ha minore generalità rispetto alla teoria e per questa ragione è empiricamente controllabile.
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Due tipi di ipotesi
Causali: identificano un nesso causale fra un fatto (o la sua variazione) e un altro (o la sua variazione) in termini di risultato– (esempio di nesso causale) Sono arrivato in ritardo a causa
del malfunzionamento del treno Teleologiche: identificano un nesso di finalità che
può essere attribuito a uno o più attori intenzionali.– (esempio di nesso teleologico) Sono arrivato in ritardo per
non essere costretto a fare convenevoli
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Ma cosa sono le scale di generalità?
Le scale di generalità possono essere definite come un insieme continuo di livelli di astrazione crescenti o decrescenti sui quali possono essere collocati i concetti e quindi gli asserti
Quanti più referenti sono compresi dal concetto che sto utilizzando, quanto più esso è generale/astratto
Quanti meno sono i referenti compresi dal concetto che sto utilizzando, quanto più esso è specifico
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Induzione e deduzione
Mondo delle esperienze
Linguaggio
Pensiero
Induzione Deduzione
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A che cosa ci serve sapere questo?
Qualsiasi operazione induttiva o deduttiva si fonda sull’utilizzo di scale di generalità
Solo concetti/asserti allo stesso livello di generalità possono essere confrontati
La costruzione degli indicatori (prox. slide) utilizza le scale di generalità
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Parte 2Qualità o Quantità?
Elogio dell’inutilità dei discorsi dogmatici
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La ricerca sociale é caratterizzata dalla presenza di due approcci non necessariamente antagonisti ma che di fatto lo sono diventati.
• Approccio quantitativo [Rositi], che fa uso della matrice dati [Marradi], standard [Ricolfi].
• Approccio qualitativo, che non fa uso della matrice dati, non standard.
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Le fasi tipiche dalla ricerca quantitativa
Teoria
Ipotesi
Risultati
Raccolta dati
Analisi dati
Fasi
Induzione
Interpretazione
Organizzazione dati
Organizzazione del disegno della ricerca
Deduzione
Processi
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Le differenze tra i due approcci possono essere individuate:
1. Nel modo di organizzare il disegno di ricerca
2. Nel modo di costruire la base empirica di riferimento
3. Nella selezione del campione
4. Nel modo di analizzare i dati
5. Nella presentazione dei risultati
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Il disegno della ricerca
Qualitativa:
Continua interazione ricercatore-campo e riconfigurazione del percorso di ricerca
La teoria può essere sia antecedente che posteriore (approcci Grounded)
Quantitativa:
Successione ordinata di fasi
Antecedenza logica della teoria
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Costruzione della base empirica
Qualitativa:
Strumenti di costruzione non standardizzati
Rapporto attivo ricercatore oggetto
Approccio osservativo
Quantitativa:
Strumenti di costruzione standard
Distacco dall’oggetto Approccio logico-formale
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Selezione del campione
Qualitativa:
Campione non probabilistico Generalizzabilità sostantiva
[Cardano]
Quantitativa:
Campione probabilistico
Generalizzabilità statistica
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L’analisi dei dati
Qualitativa:
Casi (profili individuali)
Comprensione
Tipi ideali
Quantitativa:
Linguaggio delle variabili
Spiegazione (riproduzione) della varianza del fenomeno
Tecniche statistiche e matematiche
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I risultati
Qualitativa:
Testi
Classificazioni
Logica ideografica
Quantitativa:
Relazione fra le variabili
Leggi di covariazione
Logica nomotetica
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I limiti della ricerca qualitativa
Considerazioni sulla generalizzabilità Considerazioni sull’effetto ricercatore L’ispezionabilità e la non replicabilità
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La generalizzabilità dei risultati (1)
Il tipo di meccanismo di selezione delle unità di rilevazione determina la possibilità di generalizzare i risultati in senso statisticamente significativo
Campione probabilistico, (rappresentativo in senso statistico)
Generalizzabilità statistica
Campione non probabilistico, numerosità ridotta
Generalizzabilità
sostantiva
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La generalizzabilità dei risultati (2)
Nella ricerca qualitativa non investighiamo l’incidenza di un fenomeno rispetto a un campione, ma rivolgiamo l’attenzione alla dotazione di senso che l’oggetto di ricerca custodisce e ci impegniamo in un operazione di tipo ermeneutico
opera
interprete
autore
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Dentro o fuori Il ricercatore può essere
direttamente coinvolto nel setting di ricerca e, a volte, è chiamato a compiere scelte drammatiche fra il mantenimento della distanza necessaria per l’osservazione del fenomeno e la vicinanza indispensabile a mantenere viva la relazione sociale con l’oggetto di studio
Ambiente Scopi cognitivi
Oggetto
Ricerca-tore
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Alla ricerca della scientificità
La documentazione è il primo requisito per l’ispezionabilità
Il ricercatore deve documentare le sue scelte quanto più questo sono arbitrarie e legate a una procedura di selezione dei protocolli assolutamente soggettiva
Stratificare le proprie affermazioni sul fenomeno significa conferire profondità riflessiva alle proprie operazioni di ricerca
Rendere conto in una nota metodologica delle scelte operate e delle ragioni che le hanno alimentate: la storia naturale della ricerca
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Parte 3Dalla teoria alla base empirica?
Elogio dell’inutilità dei discorsi dogmatici
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46
La ricerca quantitativa è caratterizzata da:
Un approccio più formalizzato
Una maggiore rigidità dell’itinerario di ricerca
Una obbligatoria antecedenza logica della teoria
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Le unità di analisi
Individuali Mario, Luisa Collettive Capofamiglia,
responsabile risorse umane
Eventi organizzatore di eventi Ecologiche uffici statistici locali
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Che cosa è un dato?
Un dato è un’informazione che ha subito un processo di organizzazione da parte del soggetto conoscente
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Perché costruiamo i dati?
Le operazioni che trasformano le informazioni in dati sono agite sotto la responsabilità del soggetto conoscente
Il soggetto conoscente compie scelte che influiscono sulla natura stessa del dato e, di conseguenza, ne costruiscono i confini semantici
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Per costruire occorrono tre processi
Definizione
OrganizzazioneRilevazione
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Rilevare?
Significa progettare e porre in essere tutte le operazioni tecniche necessarie alla raccolta delle informazioni
In questo caso possono essere invocate alcune competenze tecniche che la pratica scientifica ha consolidato per via empirica, ma questo non è sufficiente
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Organizzare?
Significa predisporre tutte gli strumenti che ci consentiranno di costruire la base dati e di consolidarla prima dell’analisi
Anche in questo caso possono essere invocate alcune competenze tecniche che la pratica scientifica ha consolidato per via empirica, ma, ancora una volta questo non è sufficiente…
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Ma come funziona in pratica?
Il rapporto fra questi tre processi non è consequenziale, ma di connessione sistemico-cibernetica
Ogni parte del sistema ha bisogno dell’altra in ogni momento della sua esistenza
Proviamo a capire come e in che senso facendo una sorta di passeggiata fra le cose da fare per costruire una base dati
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Proprietà
I concetti sono insiemi di significato Questi insiemi di significato possono
veicolare significati complessi Le proprietà è un concetto di qualificazione
per un referente (quindi di un referente) Blu è un concetto, diventa proprietà se è
riferito al mio maglione! Ma attenzione! Non possiamo ancora
metterlo in matrice dati…
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Dai concetti alle variabili
• Scelta e costruzione delle proprietà che ci interessano• Operativizzazione dei concetti in variabili
Concetto Proprietà (di un certo referente)
Variabile
Definizione operativa
Cardinali Ordinali Nominali
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56
Proprietà e variabili
Le variabili sono la rappresentazione delle proprietà dopo la definizione operativa
Possono essere inserite nella matrice dati Le proprietà di articolano in stati, le variabili
in modalità
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La definizione operativa
Costituisce le regole per la traduzione empirica dei concetti in variabili passando dallo stadio intermedio (concettuale) di proprietà
Una proprietà non è altro che un concetto riferito a un altro concetto che individua uno specifico referente empirico.
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58
Che cosa è un indicatore?
È un concetto più specifico e immediatamente utilizzabile per le operazioni di controllo empirico che si riferisce in qualche termine al concetto che vorrei analizzare
Gli indicatori sono legati al concetto generale attraverso un “rapporto di indicazione”
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Il rapporto di indicazione
Non è esaustivo del concetto indicato Può introdurre distorsione
Parte indicante
a
b
c
Parte estranea
A
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60
Dai concetti alle variabili
• Scelta e costruzione degli indicatori (atteggiamento o comportamento)• Operativizzazione dei concetti in variabili
Concetto Indicatore (concetto operativizzabile proprietà)
Variabile
Definizione operativa
Cardinali Ordinali Nominali
Rapporto di indicazione
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Validità
La validità segnala quanto una determinata procedura di traduzione di un concetto è efficace nel rappresentarlo (rapporto di indicazione)
Validità di contenuto Validità per criterio (esterno) Validità predittiva Validità concomitante Validità per gruppi noti
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Attendibilità
L’attendibilità segnala il grado con cui una certa procedura di traduzione di un concetto in variabile produce gli stessi risultati in prove ripetute con lo stesso strumento di rilevazione (stabilità) o con strumenti equivalenti (equivalenza).
Test e retest Split half Coerenza interna
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Che cosa è un indice?
Un insieme di indicatori legati a una formula di calcolo (scelta dal ricercatore) per la predisposizione di un simbolo sintetico dell’entità del fenomeno
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Il disegno della ricerca
• Pianificazione delle risorse • Scelta Unità di rilevazione e Unità di analisi• Scelta e selezione del campione di riferimento• Scelta dello strumento di rilevazione• Rilevazione primaria o rilevazione secondaria
• eventuale scelta della modalità di somministrazione
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La raccolta dati (1) : operazioni di rilevazione primaria
Gestione della campagna di rilevazione:• Briefing per gli intervistatori• Il monitoraggio• Procedure di sostituzione campionaria• La costruzione della matrice dati
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La raccolta dati (2) :operazioni di rilevazione secondaria
Gestione della operazioni di rilevazione:• Classificazione delle fonti• Costruzione di bibliografie tematiche• Raccolta di banche dati disponibili• Costruzione di strumenti di interfaccia delle
informazioni (meta-banche dati, meta-matrici [procedure di merging delle informazioni])
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Analisi dei dati
• Scelta degli strumenti di analisi: le tecniche
• Identificazione di modelli esplicativi
• Valutazione della bontà di adattamento
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Presentazione dei risultati
• Costruzione del modello di giustificazione delle ipotesi
• Interpretazione
• Comunicazione dei risultati: costruzione del rapporto di ricerca
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I limiti della ricerca quantitativa
Considerazioni su attendibilità e validità
Gli errori
I limiti ineliminabili
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Gli errori
Valore vero = valore osservato + errore sistematico + errore accidentale
Errore nella fase di indicazione Errore nella fase di selezione del campione
Copertura Campionamento Non risposta
Errore nella fase di osservazione Intevistatore Intervistato (menzogna) Strumento Modo di somministrazione
Errore nella fase di trattamento dei dati
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Limiti (o vantaggi?) dell’approccio quantitativo
Invarianza dello stimolo
Riduzione della complessità
Antecedenza logica del punto di vista del ricercatore
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Parte 3La costruzione della base empirica
La premessa della scientificità
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Definire?
In questo caso significa ritagliare i contorni semantici dei concetti che vogliamo indagare e procurarne una sistemazione certa, analiticamente non ambigua.
Ovviamente appare cruciale il ruolo dei segni linguistici
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I livelli di scala : una questione semplice
Variabili CARDINALI continue (Età) Variabili CARDINALI discrete (Numero di figli) Variabili ORDINALI (Titolo di studio) Variabili CATEGORIALI (Religione)
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Trasformazione di variabili
Posso effettuare ricodifiche o trasformazioni di variabili seguendo questa ‘scala’
VARIABILE CARDINALE
VARIABILE ORDINALE
VARIABILE CATEGORIALE
Non posso però effettuare l’operazione inversa
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LA COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO
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Esempio: Come chiedere l’età?
Se chiedo l’età in anni compiuti (0-100) o l’anno di nascita posso senz’altro ex-post creare delle ‘classi’ di età trasformando di fatto una variabile cardinale in ordinale. Se però la domanda nel questionario prevede già le fasce di età (es. 0-18, 19-36 e così via) mi sarà impossibile risalire all’età esatta degli intervistati.
Naturalmente posso decidere a priori quale livello mi interessa (e quindi può essere sufficiente ai miei scopi prevedere classi di età) ma è buona norma, specialmente per variabili che non richiedono in fase di somministrazione del questionario un aggravio di tempo per l’intervistato, rilevare al livello di scala più elevato la proprietà in questione.
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DAL QUESTIONARIO ALLA MATRICE DATI
E’ buona norma, nel progettare il questionario, avere già in mente come le informazioni raccolte andranno ad organizzarsi in una matrice dei dati
In tale modo, sarà più agevole il lavoro di inserimento e di codifica, e risulterà di conseguenza anche più veloce il processo di analisi dei dati. In caso contrario, prima di avere una matrice ‘pronta’ può passare molto tempo...
NB: La lettura delle slide è solo un supporto allo studio che non sostituisce i testi di esame
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I problemi più comuni (1):
• Il gioco dei 7 items e la soluzione della torre• Paletti temporali• Il “non so”• Il response set• Affidabilità del comportamento verbale, la menzogna• Comportamenti vs atteggiamenti
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I problemi più comuni (2):
• Definizioni in gergo• Definizioni ambigue• Curvilinearità (domanda non discriminante)• Espressioni dialettali• Definizioni ambigue (curvilinearità e multi response)• Reazione all’oggetto e desiderabilità sociale della risposta
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Tipi di domande e modalità di ‘trascrizione’ sulla matrice
Domande a risposta singola Domande a risposta multipla Domande con ordinazione di preferenze Domande aperte
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Domande aperte o domande chiuse?
La categoria altro? Elogio dell’incredibile:Tratto da un questionario:
La Sua posizione professionale nell’azienda è:
1. Dirigente
2. Funzionario
3. Impiegato di concetto
4. Impiegato d’ordine
5. Operaio
6. Altro (specificare sono operaio alla NOME AZIENDA e sto alla linea di montaggio)
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Può dirci il Suo titolo di studio?1.Elementari2.Medie inferiori3. Medie superiori4. Laurea
caso TITSTUD1 12 23 44 45 46 37 48 29 3
10 2
Domande a risposta singola
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Domande a risposta multipla5. Qualcuno l’aiuta nella cura della casa e della famiglia? (possibili più risposte)
1. Sì, i miei genitori2. Sì, i miei figli3. Sì, il mio coniuge4. No, nessuno
NDEF d5_1 d5_2 d5_3 d5_41 1 1 0 02 0 0 0 13 1 0 0 04 0 0 0 15 0 1 1 06 1 1 1 07 1 0 0 08 0 1 1 09 0 1 0 0
10 0 0 0 1
D5_1 :genitori aiutano
D5_2 : figli aiutano
D5_3 : coniuge aiuta
D5_4: nessuno aiuta
In matrice vengono utilizzati i seguenti codici
(0=no ; 1=sì)
per indicare presenza/assenza di risposta alla modalità prescelta
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Domande con ordinazione di preferenze11.Le elenchiamo ora una serie di attori coinvolti a vario titolo nell’incidente
di Libarna. Formuli un ordinamento tra questi attori dal più responsabile al meno
responsabile dell’incidente, secondo le sue opinioni. 1. I macchinisti del treno |__|2. La società che ha rinnovato l’armamento ferroviario |__|3. Le Ferrovie dello Stato |__|4. Il proprietario dell’abitazione |__|
NDEF d11_1 d11_2 d11_3 d11_41 1 2 3 42 3 2 1 43 2 1 3 44 1 3 2 45 1 3 2 46 1 2 3 47 4 2 3 18 1 4 2 39 1 3 2 4
10 3 1 2 4
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Domande aperte120. Come ha fatto a trovare il suo attuale lavoro?________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Trascrivo la risposta in una variabile di tipo ‘STRINGA’
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Un dilemma irrisolto :la categoria ‘non so’
22. Lei è favorevole o contrario al ritorno dei Savoia in Italia?1. Favorevole2.Contrario
22. Lei è favorevole al ritorno dei Savoia in Italia?1. Favorevole2. Contrario3. Non so
Problema analogo : scale ‘dispari’ vs. scale ‘pari’
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La categoria ‘Altro’35. Come ha fatto a trovare lavoro?1. Ho spedito curriculum a varie aziende/enti2. Ho fatto un concorso3. Sono stato chiamato da un’impresa4. Altro
specificare_____________________________________________________________________________________________________)
L’uso della categoria ‘Altro’ permette a chi non si riconosce nelle modalità previste dal piano di chiusura di esprimere comunque una scelta. Inoltre permette al ricercatore di ‘recuperare’ eventuali dimenticanze (analisi delle risposte aperte e post-codifica)
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Impostazione grafica e compilazione
35. Come ha fatto a trovare lavoro? |_|
1. Ho spedito curriculum a varie aziende/enti2. Ho fatto un concorso3. Sono stato chiamato da un’impresa4. Altro
(specificare______________________________________________________________________________________________)
• Per rendere più facile la codifica conviene che i codici siano immediatamente precedenti le modalità di risposta
• E’utile a fianco di ogni domanda una casellina in cui riportare la scelta effettuata
• In alternativa (e/o contemporaneamente) si può cerchiare la modalità scelta. Meglio evitare crocette.
1
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Le tecniche denominate SCALE
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Le scale: a cosa ci servono
Principalmente (ma non solo) sono utilizzate per indagare atteggiamenti del rispondente rispetto a uno o più fenomeni.
La valutazione individuale viene semplificata in uno schema graduato (di numeri o di ancore semantiche)
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Il problema dell’autonomia semantica delle risposte
Una modalità di risposta è semanticamente autonoma quando essa ha un suo intrinseco significato
Esistono modelli a totale autonomia semantica e a parziale autonomia semantica
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Totale autonomia semantica
Quante volte è andato al cinema nell’ultimo anno
1. Mai2. Raramente (1-2 volte all’anno)3. Episodicamente (5-6 volte all’anno)4. Occasionalmente (più o meno 1 volta al mese)5. Spesso (più volte in un mese)6. Molto spesso (più volte alla settimana)
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Sono a parziale autonomia semantica
Tutte le scale in cui una ancora numerica o semantica acquisisce senso solo in presenza di tutte le altre.
Proviamo a classificare in questi due gruppi tutte le scale che incontreremo da qui in poi.
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Le scale codificate più usate
Scale autoancoranti Scale di valutazione Cantrell Scale Likert Differenziale semantico Scalogramma di Guttman
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Scale autoancoranti
10. Indichi per favore in un ipotetico asse fra destra e sinistra dove si colloca il partito da lei votato alle ultime elezioni politiche.
sinistra |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| destre
Esistono versioni di questa tecnica che inseriscono punteggi sotto le caselle. Attenzione in questo caso viene meno il ruolo delle autoancoranti. Un’altra rappresentazione grafica è:
Sinistra ___________________________________Destra
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Scale di valutazione Cantrell (decimali)10. Indichi per favore con un voto da 1 a 10 quanto ritiene utile l’adozione
delle seguenti politiche di intervento nel nostro territorio provinciale
a. La valorizzazione turistica del territorio poco utile |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| molto utile
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
b.La realizzazione di grandi opere nel campo della logistica poco utile |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| molto utile
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
c. Un forte sostegno economico alle piccole imprese commerciali poco utile |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| molto utile
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
d. Un piano di risanamento edilizio delle aree con maggior degrado poco utile |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| |__| molto utile
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
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Differenziale semantico15. Secondo lei la scuola italiana è più:
Vecchio _________________________________ giovane
Forte _________________________________ debole
Intollereante _________________________________ tollerante
Intellettuale _________________________________ pratica
Attenzione le coppie di attributi devono essere polari (cioè opposte). Tuttavia alcuni sostengono che l’opposizione può essere forzxata.dal ricercatore purchè sia chiara semanticamente. È accettabile l’uso di segni di graduazione purchè simmetrici e non unidimensionali.
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Scale Likert le più usate e le più criticate
Sono in assoluto le più utilizzate per la rilevazione degli atteggiamenti
Di solito si presentano in graduazioni di 5 o 7 livelli con un “indifferente” al centro. Meglio evitare questa formulazione perché gli intervistati vi si rifugiano
Non necessariamente la scala è simmetrica; dipende dalle caratteristiche del contesto sociale in cui viene somministrata. In Italia funziona bene la versione a 4 gradi riportata nella slide.
Il problema della categoria “abbastanza”. Significa la stessa cosa dovunque in Italia???
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Scale Likert15. Indichi per favore il suo grado di accordo/ disaccordo con le seguenti affermazioni
a.I macchinisti dovevano affrontare la curva con maggiore prudenza |__| |__| |__| |__|
per niente poco abbastanza molto
b.Le FS dovevano esercitare controlli più puntuali sullo stato dei binari e della massicciata
|__| |__| |__| |__| per niente poco abbastanza molto
c.La società che ha rinnovato l’armamento ferroviario doveva utilizzare materiale di migliore qualità
|__| |__| |__| |__| per niente poco abbastanza molto
d.Il proprietario dell’abitazione doveva costruire la sua casa in una zona distante dalla ferrovia
|__| |__| |__| |__| per niente poco abbastanza molto
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Lo scalogramma di Guttman
Viene costruito un percorso di domande dicotomiche che rappresentano un grado crescente di accordo o disaccordo con un dato fenomeno.
Ogni nuova domanda costituisce un bivio. Se si risponde affermativamente si continua con la domanda successiva, se si risponde negativamente ci si ferma e il proprio punteggio sulla scala è costituito dal numero di domande a cui si è risposto.
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Scalogramma esempio
Ti siederesti in un locale pubblico vicino a un ner*? 1.si 0.no
Parleresti in un locale pubblico con un ner*? 1.sì 0.no Usciresti con un ner*?
1.Si 0 no Sposeresti con un ner*?
1.Si 0 no
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Metodi qualitativi :intervista semistrutturata
e focus group
La costruzione del dato qualitativo
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Tecniche di ricerca qualitativa : intervista semistrutturata
L’intervista segue una traccia preparata in precedenza, che indica tutti gli argomenti da toccare (probes)
Ciascun probe può articolarsi in sotto-argomenti, utili per approfondire l’argomento, ma non obbligatori da toccare
All’intervistato è permesso, se nell’interesse dell’intervista, ‘divagare’ su determinati argomenti
L’intervista è registrata per facilitare l’analisi
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Esempio di traccia di intervista
Bilancio complessivo della esperienza di sperimentazione di orario
Aspetti positivi e aspetti negativi dell’esperienza a livello personale
Aspetti positivi e negativi dell’esperienza per quanto riguarda l’attività del Comune
• Valutazione dell’esperienza da parte di soggetti ‘altri’ Valutazione da parte dei dirigenti
Valutazione da parte degli utenti
Valutazione da parte del pubblico
Argomento principale
Sotto-argomenti
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Tecniche di ricerca qualitativa : il focus group (I)
Intervista di gruppo su argomenti specifici
Intervistati sottoposti a stesso stimolo (traccia) emersione di dinamiche di gruppo (leader espressivo,
leader strumentale, ecc, conflitti ecc.) altrimenti non osservabili
Discussione articolata ,confronto e scambio di idee
Intervistatore=moderatore
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Tecniche di ricerca qualitativa : il focus group (II)
Traccia focus : simile a traccia intervista semistrutturata
Presenza di assistente (muto/parlante) con compito principale : OSSERVARE
Registrazione del focus su nastro per riascolto in sede di analisi
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Parte 4L’analisi e la presentazione dei dati
Cosa facciamo della matrice dati?
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Per fare ricerca con la matrice dati
Dobbiamo utilizzare tecniche statistiche
Monovariate cioè studiamo la variazione di una variabile per volta
Bivariate cioè studiamo la covariazione di due variabiliMultivariate cioè studiamo la covariazione di più variabili
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La statitica monovariata
Ci sono molte tecniche di analisi monovariata e la scelta dipende sostanziamente dal livello di scala
Cardinali Ordinali Categoriali
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Quali misure possiamo usare
Indici di tendenza centrale servono per studiare come una variabile si distribuisce attorno a un valore tipico
Media per le variabili cardinali Mediana per le variabili cardinali e ordinali Moda per le variabili cardinali, ordinali e
categoriali
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La media
Individua il punto medio nella distribuzione probabilistica di un fenomeno
Si calcola sommando i valori della variabile fra loro e dividendoli per il numero di casi
In realtà esistono molti tipi di media che hanno caratteristiche fra loro differe
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La mediana
Individua il valore che viene assunto dal caso che divide a metà la distribuzione probabilistica di un fenomeno
Si calcola cercando il caso che si trova sul 50 percentile della distribuzione
La mediana è meno sensibile della media a valori che si scostano molto dagli altri e quindi molto utile anche per le variabili cardinali
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La moda
Individua il valore che ricorre più spesso nella distribuzione probabilistica di un fenomeno
Si calcola cercando il caso che ha una maggiore frequenza
È un indice molto debole
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Gli indici di dispersione
Servono a calcolare quanto un fenomeno è disperso attorno a un valore tipico
Per la media si calcolano la deviazione standard e la varianza (che è il quadrato della deviazione standard)
Più il valore di queste due è elevato e più il fenomeno è disperso, meno è elevato e più il fenomeno si concentra tutto attorno alla media
Ci sono indici di dispersione anche per le variabili ordinali e categoriali: il più comune è l’indice di concentrazione
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La distribuzione di frequenza
Servono a rappresentare la distribuzione di probabilità di un fenomeno
Si calcola contano la numerosità di gruppi di uguali Le frequenze assolute sono il numero assoluto derivante dai
conteggi Le frequenze relative sono la percentualizzazione sul totale
dei casi dei conteggi assoluti Per le variabili cardinali e ordinali è utile calcolare le frequenze
cumulate (non per le categoriali) che si calcolano sommando progressivamente le frequenze ordinate a ogni step
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Esempio: distribuzione di frequenza del titolo di studio in una popolazione di 200 casi
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frequenzeassolute
frequenzerelative
frequenzecumulate
Frequenzecumulaterelative
elementari 30 15 30 15
medie 50 25 80 (30+50) 40
diploma 80 40 160 (80+80) 80
laurea 40 20 200 (160+40) 100
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La statistica bivariata
Ovviamente tutti i tipi di variabile possono essere incrociati tra loro
Non possiamo studiare tutte le possibili tecniche
Ci concentriamo su una tecnica specifica che consente di incrociare due variabili categoriali perché sappiamo che tutti gli altri tipi di variabile sono riconducibili a questo
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La tavola di contingenza
Studia la distribuzione incrociata di due variabili categoriali
Si calcolano frequenze di cella: Assolute Percentuali sul totale Percentuali sulla variabili di riga Percentuali sulla variabile di colonna
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La frequenze assolute e sul totale
Sono semplicemente date dal conteggio dei casi che sono individuati dall’incrocio di una specifica modalità sulla variabile in colonna e di una specifica modalità sulla variabile in riga
Se vengono riportate in percentuale sul totale diventano una misura relativa ma non utilissima
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Le percentuali di riga e colonna
Servono a capire come il fenomeno si distribuisce in una variabile al netto dell’altra
Le frequenze di riga si calcolano per ogni cella: – numerosità di cella:totale di riga=X:100
Le frequenze di colonna si calcolano per ogni cella: – numerosità di cella:totale di colonna=X:100
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Un esempio
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Il chi quadro: che cosa è
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È una misura che serve a valutare l’esistenza di una relazione statistica fra le due variabili, ma non la forza della relazione
È un numero che viene calcolato sulla base dello scostamento fra le frequenze effettivamente osservate e quelle che ci attenderemmo se le variabili fossero statisticamente indipendenti
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Il chi quadro: come si legge
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Il risultato dello scostamento fra frequenze osservate e attese è un numero che può essere anche molto alto
Questo numero viene letto con un coefficiente di significatività che è compreso fra 0 e 1. quanto più si avvicina a 0 quanto più la relazione è staticamente presente.
Convenzionalmente si considerano statisticamente associate due variabili quando il test di signifcatività è minore di 0,05