giornalino del parco n 1 gennaio 2015 (lo spazio)

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Nel Giornalino dell'AstroBioparco di Felizzano, ogni mese parleremo di un argomento scientifico in modo semplice ed educativo, troverete inoltre tante rubriche carine e interessanti. Ampio spazio in ogni numero sarà dato agli studenti, gli alunni e le insegnanti che vorranno mandarci il loro materiale. Il Giornalino nasce grazie alla collaborazione della Biblioteca Comunale di Felizzano con l'AstroBioparco di Felizzano.. Il tema del mese di Gennaio è "Lo Spazio"

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Finalmente dopo una lunga attesa è arrivato il

momento di pubblicare il primo numero del

Giornalino del Parco.

Questo giornalino vorremmo diventassediventassediventassediventasse la bacheca

di tutti, famiglie, scuole, insegnanti e bambini!!!

La bacheca dove chiunque può mettere le

proprie idee, sotto forma di articoli, disegni,

poesie e

Ciascun numero avrà un tema, il primo è lo

Spazio!!

Per ogni numero grande attenzione sarà

dedicata alla pubblicazione dei lavori dei nostri

amici più piccini! Ma anche alle insegnanti che

sul giornalino possono trovare uno spazio dove

!!!!

Il Team del’AstroBioparco

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A lezione

di astronomia….di Stefano Pietronave (AstroBioparco di Felizzano)

Focu

sSCIENZA

Num

ero

1

«Spazio» è una parola che racchiude tanti

significati. Quando pronuncio la parola spazio

voi a cosa pensate? Io penso ad una distesa

ampia senza muri, dove è possibile correre

giocare saltare! E se dico universo? Si,

proprio universo, secondo me

è proprio giusta! Se cerchi la parola “universo”

sul dizionario troverai come definizione

“uno spazio immenso che contiene i corpi

celesti e dove accadono processi naturali”.

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Focu

sNum

ero

1

Prima di questa

esplosione, la materia

dell’universo era

concentrata in uno

.

Ma cosa è successo

dopo il Big Bang?

Secondo gli esperti

di Astronomia, la

scienza che studia

questi fenomeni,

l’universo è uno

spazio immenso

che si è formato

miliardi di anni fa dopo

una grandissima

esplosione definita

(una

parola “inglese”

che si potrebbe

tradurre come

“grande

esplosione”).

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L’esplosione ha liberato materia ed e

lentamente è cominciata l’espansione

dell’universo che ancora oggi continua. Gli

urti della materia nel corso del tempo hanno

dato origine alle prime , le quali

tra loro hanno originato a loro volta

galassie più grandi.

Focu

sNum

ero

1

Una rappresenta un sistema formato

da e aggregati di materia extra

stellare come ad esempio , , ecc.

Diverse galassie di solito sono riunite in piccoli

e prendono il nome di . Le

galassie sono state, solo da pochi anni,

in base alla loro (ellittica,

spirale o spirale barrata).

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Focu

sNum

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1La di cui fa parte il Sole si chiama

ha una forma a spirale e

contiene circa di stelle. Una delle

galassie più vicine alla nostra è Andromeda,

visibile anche a occhio nudo in particolari

serate. è una galassia gigante a

forma di , che dista soltanto

di da noi!

Lo spazio è cosi vasto che per misurare la

distanza tra corpi celesti si usa la , cioè

il tempo che la luce impiega a raggiungerli e

quindi l’unità di misura sono gli anni

luce!

Galassia AndromedaFoto di Giuliano Monti scattata presso l’AstroBioparcoOasi di Felizzano

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1 La terra ruotasu se stessa da occidente versooriente. Questo fa si che dalla terra siosservi il sole sorgere a EST etramontare a OVEST!

La Terraruota attorno al proprio asse e altempo stesso ha un movimento dirivoluzione attorno al Sole (compieun’orbita attorno a esso) in sensoantiorario; per completare questomovimento impiega 365 giorni

si intende letteralmente la

che la luce percorre in un anno!

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Nella , la nostra galassia, ci sono

circa 100 miliardi di stelle, ed una di queste è il

sole!

Il nostro sistema solare, come miliardi di altri

sistemi solari della nostra galassia, è formato da

una stella, , attorno a cui ruotano o in

termini astronomici, , !

Focu

sNum

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1

I primi pianeti: Mercurio, Venere Terra e

Marte sono detti

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Oltre Marte si trova una fascia o

, frammenti rocciosi residui degli

scontri che di anni fa hanno dato

origine al .

Proseguendo il cammino a ritroso dal sole

dopo la cintura di asteroidi si incontrano i

, pianeti formati

principalmente da gas di grandi dimensioni

ma ,

L’ultimo e nono pianeta sarebbe, e

uso il condizionale, un nano

congelato lontanissimo dal Sole.

Recentemente, Plutone che ha un diametro

inferiore a quello della Luna, è stato declassato

e ridefinito come .

Focu

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1

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dal sole e invisibile anche all’occhio

infallibile del più potente telescopio si trova la

!

Questa nube, che non è ancora stata fotografata

perché essendo cosi lontana dal sole non

praticamente , sarebbe formata da milioni

e milioni di che ruoterebbero

secondo precise attorno al sole ai confini

del sistema solare. Alcune volte qualcuna di

queste comete sfugge dalla nube di Oort e

comincia a viaggiare per il sistema solare.

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Focu

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1

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Focu

s

è l’aspirapolvere del sistema solare! Se non ci fosse

Giove i pianeti più piccoli, quindi anche la Terra ed i suoi

abitanti correrebbero un gravissimo pericolo. è

congestionato da un gran traffico di oggetti celesti vaganti

……… asteroidi grandi e piccoli, comete ecc……… Tutti questi

oggetti vaganti quando passano vicino ad un pianeta sono

attratti dalla sua gravità (forza di attrazione). Tale forza

potrebbe attirare verso la superficie dei pianeti questi corpi…

…………… fino all’inevitabile scontro. Tuttavia Giove con le

sue imponenti dimensioni e la sua grande attrazione

gravitazionale richiama a se tutta la maggior parte dei corpi

celesti vaganti preservando così gli altri pianeti del sistema

solare da urti fatali!

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NOTIZIE

dal COSMO….di Stefano Pietronave (AstroBioparco di Felizzano)

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Rec

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A cura di Tamara Ottaviani (Biblioteca Comunale di Felizzano) -

L’ angolo della Biblioteca….

Cari amici del Giornalino del Parco

sono felice di poter iniziare il nuovo anno prendendo parte alla

creazione di questa rubrica, che vede la collaborazione di un Parco

Scientifico e una Biblioteca, entrambi situati nel nostro paese:

Felizzano.

Seguendo un percorso che vuole accompagnarvi alla scoperta dei

classici della letteratura, in ogni numero approfondiremo la

conoscenza di un testo che riguarderà il tema principale della rivista

e suggerirò infine altri titoli che potrete trovare sugli scaffali della

biblioteca di Felizzano.

Per questa prima uscita, dedicata allo spazio, quale genere letterario

risulta più indicato della fantascienza? L'ampia varietà di titoli,

dovuta alla presenza di numerosi sottogeneri, devo dire che ha reso

la scelta difficile, perché la “science-fiction” (“fantascienza” in

inglese), ha avuto origine nei romanzi scientifici di Jules Verne e

Camille Flammarion (pubblicati verso la fine del 1800), per poi

evolversi in numerosi stili; posso citare la fantascienza tecnologica

di Isaac Asimov, la fantascienza soft di Ray Bradbury, la space opera

di saghe come “Star Strek” o “Guerre Stellari”, il viaggio nel tempo

che ha influenzato varie serie televisive e film come “Doctor Who” e

la trilogia di “Ritorno al Futuro”, e molti altri esempi. In questo

numero ci avvicineremo invece a “Le cosmicomiche” di Italo

Calvino (1923-1985), uno scrittore importante del nostro panorama

letterario, autore di libri come “Marcovaldo”, “Il barone rampante”

e “Il visconte dimezzato”, solo per citare alcuni testi che potreste

avere già letto, ma anche raccolte di fiabe per bambini.

La biblioteca dei classici – “Le cosmicomiche” di Italo Calvino,

1965 - Ed. Oscar Mondadori 1993

Età di lettura: dai 12 anni

Difficoltà: 4/5

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Scritto nel 1965, “Le cosmicomiche” (raccolta di dodici racconti),

non si presenta però come un vero e proprio testo di fantascienza,

ma ne affronta alcuni temi. A partire dal titolo, Calvino si riferisce

al “cosmo” non solo identificandolo con lo spazio e la sua

creazione, ma anche con l'esistenza e la storia dell'Uomo. Il

protagonista dei racconti, dal nome palindromo(1) Qfwfq, è un essere

molto particolare, non è umano e neppure alieno, è sempre esistito

ed ha assistito a tutti gli avvenimenti che hanno portato alla nascita

dell'universo e nello specifico del nostro sistema solare. Tra le

numerose avventure di Qfwfq, posso citare le sue passeggiate sulla

Luna, quando essa era così vicina alla Terra da poterci salire sopra

con una semplice scala a pioli, oppure la sua vita da Dinosauro

accolto in una comunità di Nuovi, (creature evolutesi in seguito

all'estinzione dei grandi rettili), ), infine il racconto della sua nuova

vita da creatura terrestre, quando i primi pesci uscirono dall'acqua

abbandonando la respirazione acquatica. Ogni capitolo/racconto

rappresenta una storia a sé, e avrete modo di incontrare tanti strani

personaggi, come lo zio acquatico N'ba N'ga ad esempio, un pesce

che ha rifiutato di uscire dall'acqua e compiere il grande passo

evolutivo, oppure Pfwfp, un ragazzino con cui il protagonista

gioca alle biglie utilizzando atomi di idrogeno che daranno origine

a nuove galassie.

Questo testo non risulta di facile lettura e immediata

comprensione; anche se le “visioni” raccontate da Italo Calvino

possono essere immediatamente riprodotte nella nostra mente,

alcune argomentazioni potrebbero risultare alquanto elaborate ed

astratte, così come l'utilizzo di allegorìe(2), metafore(3) e paradossi(4),

rimandare a simbologie più complesse.

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Consigli di lettura:

Jules Verne: “Dalla Terra alla

Luna” e “Intorno alla Luna”

(entrambi in attesa di

ripubblicazione);

Isaac Asimov: “Norby e gli

invasori”, “Storie di giovani

alieni”;

Giuseppe Berto: “La Fantarca”;

Jim Denney: “Battaglia all'inizio

dei tempi” e “Perduti su Marte”

(Serie TIME EXPRESS –

Viaggiatori nel tempo);

George Lucas: “Guerre Stellari”.

I capitoli maggiormente descrittivi

e adatti a una lettura scorrevole

sono: “Giochi senza fine”, “Lo zio

acquatico”, “Senza colori”, “I

dinosauri” (quest'ultimo tratta il

tema del pregiudizio verso le

persone diverse).

Il mio consiglio è quello di lasciare

lo spazio alle immagini che le

parole evocano nella vostra mente e

seguirle come un affascinante

viaggio nella storia della creazione

dell'universo.

Note:

(1) Palindromo: frasi o parole, che

letti in senso inverso risultano

identici.

(2) Allegorìa: figura retorica che

consiste nella rappresentazione di

idee e concetti mediante figure e

immagini con significato diverso da

quello letterale (richiede

un'interpretazione razionale di ciò

che sottintende).

(3) Metafora: figura retorica per la

quale si esprime, una cosa diversa

da quella nominata (es. “Essere il

cavallo da battaglia” = essere un punto di

forza)

(4) Paradosso: Affermazione che,

per il suo contenuto o per la forma

in cui è espressa, appare contraria

all’opinione comune o alla

verosimiglianza e risulta perciò

sorprendente o incredibile (es. “Mi

piacerebbe vivere da povero con un sacco

di soldi.” Pablo Picasso.)

di Giulia Z. (8 anni)

Libro: "Agente x.99: storie e versi dallo spazio" di Gianni Rodari -illustrazioni di Francesco Altan, ed. Einaudi Ragazzi 1996

Nel libro si racconta la storia di un signore che viaggia nello spazio per ritrovare la strada di casa. Prima arriva su un pianeta dove ci sono scimmie giganti, poi arriva su un altro pianeta dove dicono che gli alberi sono assassini, ma non è vero!!!!! Poi si sposta sul pianeta dei balocchi. Viaggia nello spazio per ritrovare il suo pianeta: quella era la sua MISSIONE.Io lo consiglio perché è avventuroso e fantasioso!

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A cura di Tamara Ottaviani (Biblioteca Comunale di Felizzano) -

Le avventure di

Il campanello risuonò per le stanze al n.13 di Witton Green – Reedham, RegnoUnito.« Vai tu ad aprire, Chris, perfavore?» chiese la signora Parker.«Certo Rose.» rispose il signor Parker.Poi rivolto ad Yileen che si trovava giàin salotto, domandò: «Che fine ha fattotua sorella?»Seduto sul divano, con il blocco dadisegno sulle gambe e un cestino pienodi pastelli ad olio alla sua destra, ilragazzino rispose senza distogliere losguardo dal foglio:

La piccola di casa, infatti, si trovavaappoggiata con il nasino al vetro dellafinestra nella sua cameretta, per cercaredi cogliere l'attimo esatto in cui il primo

della stagionesarebbe comparso nel cielo scuro.Quella era una serata speciale, la suamamma presentava alla Galleria d'ArteModerna alcuni quadri per una mostradi paesaggi, il papà l'avrebbeaccompagnata all'evento e Kimi erasicura che qualcosa di bello e specialestesse per accadere.«Kimi, sei pronta? La signora Lang èappena arrivata e ti sta aspettando!»Gridò la mamma affacciandosi allarampa di scale che portava al primopiano.La signora Julia Lang, vicina di casa diorigine tedesca, per la serata si sarebbeoccupata dei bambini dei Parker; conl'età era diventata un po' sorda e a volte

alzava troppo la voce, ma aveva unaqualità che ai bambini piacevamoltissimo:

«Arrivo mamma, stavo aspettando ilprimo fiocco di neve...» le rispose labambina con un filo di delusione nellavoce, prendendo in braccio il paffutogattone di casa.Mamma Rose che sapeva quanto fosseimportante quel micio per la suapiccolina, modificò uno zainetto cheKimi poteva utilizzare per trasportareShine durante le gite domenicali con igenitori.«Buonasera signora Lang!» disse Kimicon un grande sorriso mentre scendevale scale di corsa.«Finalmente sei arrivata!» disse lamamma sollevata. «Ora noi dobbiamouscire, ricordate tutte leraccomandazioni che vi abbiamo fattooggi pomeriggio? A letto non dopole...» la voce di Rose fu interrotta daibambini che in coro risposero:

«Sì, lo sappiamo mamma.» Confermòper sicurezza Yileen, sorridendo eavvicinandosi a lei per salutarla.«Ci vediamo domani mattina, cuccioli.»Salutò papà Chris mentre chiudeva laporta di ingresso alle sue spalle.La signora Lang sorrise, le piaceva starein quella casa; da quando era rimastasola, alcuni anni prima, non riuscivapiù a trovare pace in nessun posto. Lafamiglia Parker, invece, era accogliente,si preoccupava per lei e i bambini eranocosì

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era una bambina di , aveva i capelli neri, lucenti come inchiostro euna passione smisurata per tutte le storie racchiuse nei libri della loro piccolabiblioteca. , un ragazzino di , aveva la pelle bruna, capelli neri ecrespi e un nasino tondo che addolciva uno sguardo profondo e curioso.Entrambi i fratelli avrebbero potuto, con i loro occhietti neri, penetrarequalunque mistero, o almeno, questo era quello che diceva il

Nel quartiere però, nella casa accanto alla sua, abitava una persona che proprionon poteva sopportare: il signor . Alcuni lo chiamavanosemplicemente , le sembrava di ricordare che fosse per la vagasomiglianza ad un personaggio di un film di fantascienza ambientato nelfuturo, o una cosa simile. Aveva poca importanza, perché i rumori e leche provenivano da casa Moon erano davvero insopportabili.Yileen alcune volte si intrufolava nel giardino del suo amico Doc e spesso i duefacevano a gara per vedere chi era più bravo a costruire o schivare trappoleanti-intruso. Nessun pericolo per il giovane ragazzo, l'unico rischio che potevacorrere era quello di ritrovarsi pieno di farina caduta da chissà quale luogonascosto.«Ragazzi, da bravi, andate a prepararvi per andare a letto. Io vi aspetterò quìper leggere insieme il nuovo libro di cui vi ho parlato.» disse la signora Lang.

ribatté Kimi salendo le scale alla velocità della luce.Quella sera, i bambini avrebbero letto insieme a Julia: “La Storia infinita”, eradi questo che stavano parlando quando all'improvviso un illuminò lefinestre a giorno.«Quell'impiastro del vicino ne combina sempre una...» disse fra sé la signoraLang mentre sistemava il salotto per il momento della lettura.«Wow! Hai visto Kimi? Doc starà sperimentando qualcosa di nuovo!» disseYileen correndo verso la finestra del bagno attratto dal bagliore.«Sì, sì, ho visto» gli rispose la sorellina «e sono sicura che un giornocombinerà qualche guaio se non farà attenzione.»

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«Uffa, sei sempre la solita guastafeste.Con te si può parlare solo di fiabe o dimagie.» la rimproverò Yileen.

, metodico e puntuale, andò adsul fondo del

divano, dove lo schienale e il bracciolocreavano un comodo posticino adattoal suo riposo serale. Si posizionò, sirialzò, fece un giro su se stesso efinalmente si acciambellò con

.«Arriviamo!!!» dissero forte in coro idue fratelli scendendo a gran velocitàle scale mentre Shine muoveva come

il suo orecchio sinistro percaptare la direzione delle voci.«Cosa c'è che non va in questi circuiti?»Da tempo stava lavorando allasua ultima invenzione e ora si trovavain difficoltà. Alcuni circuiti elettrici chedovevano comandare il quadrogenerale del macchinario proprio nonvolevano saperne di funzionare. Ognivolta che provava ad attivare ilpulsante di accensione, un

inondava la stanza lasciandoil laboratorio e tutta la casa al buio perun tempo che sembrava infinito.«Proverò un'altra soluzione, speriamoche funzioni...»Lo scienziato accese le luci diemergenza per non pendere tempoprezioso e si rimise al lavoro tra fili,saldatori e altri congegni dalle formestrane. Dopo circa un'ora finalmente sisentì sicuro di poter superare la prova.Inserì i nelleloro sedi, chiuse tutti gli sportelli e siavvicinò al pulsante con grandecautela; gli errori precedenti loavevano avvilito ed ora le aspettativeerano alte.A casa Parker nel frattempo, la letturadel libro andò avanti

. Kimi e Yileennon volevano disturbarla, l'avrebberosvegliata prima di andare a letto così

ognuno di loro avrebbe avutoancora un po' di tempo da dedicarealle attività preferite. Yileen prese ilsuo blocco da disegno e i pastelli,mentre Kimi si mise ad osservareShine concentrandosi attentamenteper poter captare i suoi sogni felini.Il professor Moon, invece, guardavaquel bottone colorato senzadecidersi a schiacciarlo, finchéimprovvisamente, girando la testada un'altra parte, lo premette conmano tremante.Un

dicasa Moon e andò a colpire l'alberoche si trovava nel cortile dellasignora Lang, rompendo un ramoche crollò a terra con un gran tonfo.Il rumore turbò il sonno di Shine,che si rizzò di scatto e con un granbalzo saltò oltre la testa di Kimidirigendosi verso la gattaiola nellaporta della cucina. La signora Langmugugnò qualche parola senzasenso, ma non si scompose econtinuò il suo pisolino. Intanto idue ragazzi si guardarono e corseroverso la cucina per assicurarsi che illoro adorato gattone non fosseuscito.«Yileen, cosa facciamo adesso?

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, chissà cosa è successo là fuori, non voglio che gliaccada nulla!» Piagnucolò la bimba.«Stai tranquilla, è un micio in gamba, tornerà presto. Se vuoi possiamoprovare a cercarlo.» La rassicurò il fratello. «Dobbiamo fare piano o lasignora Lang si sveglierà e lo dirà a mamma e papà. Prendi il tuo

.» Kimi non vedeva l'ora di utilizzare lo zainetto che la mamma leaveva preparato per portare Shine a spasso, ma questa era una situazione diemergenza e non ne era entusiasta.Una volta recuperato lo zainetto, le giacche e torce elettriche, i due bambiniaprirono cautamente la porta di ingresso eIn cielo la Luna alta e luminosa, rischiarava tutto il vialetto, ma il miciopoteva essersi nascosto tra la siepe rendendo la ricerca più difficoltosa.«Eccolo là!» gridò la bambina indicando il ramo di una quercia estrattonando il fratello. «Sta andando verso la casa del signor Moon e ilgiardino è pieno di trappole!» « Stai tranquilla, conoscotutti i trucchi di Doc, lo riprenderemo in un attimo.» Così dicendo, Yileen sifece seguire dalla sorella in quel covo di trabocchetti oltre il confine della loroproprietà. Senza perdere di vista per un attimo la palletta di pelo chesvoltava velocemente ogni angolo, arrivarono a un passo dal prenderloquando...«No! Questa non ci voleva, Provaa chiamarlo, a te darà ascolto.»Yileen sapeva che il professore stavalavorando ad un progetto segreto e, malgrado la sua curiosità fosse molta,aveva promesso che non sarebbe entrato nel laboratorio prima della suaconclusione.«La luce è spenta, quindi Doc non è in laboratorio. Non possiamo entrareKimi.» Disse responsabilmente Yileen. La bambina si affacciò alla finestraaperta del seminterrato invaso dall'oscurità, chiamò mascivolò e si ritrovò sdraiata dentro un cumulo di scatoloni. Per fortunal'atterraggio era stato morbido. «Kimi, tutto bene?» chiese preoccupatoYileen. «Sì, atterraggio di sicurezza riuscito!» rispose la bambina sorridendoe il fratello la raggiunse.Il professor Moon,intanto, si trovava vicinoalla centralina elettrica alpiano di sopra percercare di ripristinarevelocemente

nellaboratorio. Era certo,che se non fosse riuscitoa risolvere in pocotempo quel problema, ilDipartimento per laDistribuzionedell'Energia gli avrebbefatto passare dei guai.

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Ripetevano i due bambini aggirandositra tavoli e strani macchinari. Puntaronola luce delle loro torce in tutti gli angolidell'enorme stanza e guardaronoattentamente sui ripiani, persino dentrogli scatoloni. Ad un tratto Kimi vide ilgatto sparire nel pavimento avvolto dalbuio.«Uh! Come ha fatto?» Si chiese stupita labambina, lo seguì e dopo poco sparìanche lei. Il fratello udì solo un piccolotonfo e sconsolato disse a bassa voce:«No, ancora. Dove ti sei cacciata, Kimi?»Yileen si avvicinò al e,puntando la torcia verso il basso, vide lasorella con il gatto in braccio, chefinalmente era stato portato in salvo. Labambina si trovava in una nicchiainterrata , avvolta inuna parete trasparente e morbida.Quella strana membrana emanava unalieve luce, sembrava

«Yileen, è morbido e accogliente quìdentro. Potrei persino addormentarmi.»affermò Kimi.«Penso invece che dovresti uscire di lì.Se lo venisse a scoprire Doc! Avvicinatiche ti do una mano.» Rispose il bambinoavvicinandosi all'oblò di ingresso eporgendo la mano alla sorella. La lucenel laboratorio si accese di colpo e Yileenspaventato cadde dentro la sfera

uno strano congegno.L'oggetto era simile ad un telecomandocon due soli tasti, uno e l'altro

. Per fortuna non si fece male, ma ilpiccolo oblò che ora si trovava sopra leloro teste si richiuse all'istante.

esclamò Kimi«Fossi in te non griderei di gioia, se nontroviamo il modo di uscire tra poco l'ariafinirà!» la rimproverò Yileen.La luce all'interno della sfera si fece

molto più intensa, il povero Shineiniziò a nell'aria e ibambini si sentirono sempre piùleggeri.«Doc si è superato, questa invenzioneè fantastica! Siamo in assenza di forzadi gravità, e ci basta attraversare ilcortile per poter fluttuare nell'aria,come se fossimo nello spazio!» disseYileen dimenticando per un momentoil guaio in cui si era cacciato con lasorella.La luce aumentava di intensità el'ultima cosa che videro prima dichiudere gli occhi fu il micio cherotolava nell'aria e saltellava sullepareti dell'abitacolo.

Poco alla volta i tre occupanti dellasfera tornarono alla percezione delloro peso, ma ci volle un po' di tempoprima che riuscissero ad aprire gliocchi per riabituarsi alla luce naturale.«Yileen...» disse Kimi con la vocetremolante appoggiando la schienaalla sfera trasparente,

Il ragazzino non riuscì a proferireparola, i suoi occhi osservavano unadistesa infinita di sabbia rossa e cresterocciose. In lontananza potevascorgere tre montagne tra loro moltosimili, e un'altra immensa montagna

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di cui non si riusciva a intravedere la fine.Inaspettatamente Shine fece un balzo in avanti, come se stesse cacciando unapiccola preda. Davanti a loro, poco distante, videro comparire dal terreno unpaio di che però si ritrassero subito. Il micio continuava a balzare inavanti dando colpi sulla superficie dell'abitacolo trasparente che iniziò aoscillare. I due bambini lo imitarono e come piccoli criceti in una ruota chegira, presero a muoversi nella direzione mostrata dal piccolo felino. Pochimetri e il terreno iniziò a cedere al loro passaggio, finché non li inghiottì al suointerno. Iniziarono a scivolare in un canale che proseguiva verso il basso.Curva dopo curva la tensione saliva e nessuno dei due aveva voglia di parlare,avrebbero solo voluto che quella spettacolare discesa finisse al più presto.Quando la terminò la sua corsa andando a sbattere contro un'enormeparete costruita con pannelli metallici, la membrana che fino a quel momentoli aveva tenuti protetti si aprì e Shine con un balzò saltò fuori cercando diriprendere confidenza con il pavimento immobile. Anche Kimi e Yileenavanzavano in silenzio e cautamente in quello strano posto, nessuna parolapoteva aggiungere altro alla meraviglia che si presentava davanti ai loro occhi:un'immensa galleria rivestita di metallo lucente e di segni a loroincomprensibili.Sentirono un lieve alle spalle, si voltarono e videro una portaaprirsi all'interno del muro luccicante. Una figura alta la metà di Kimi si feceavanti. I due bambini videro un piccolo esserino dalla pelle blu con dueantennine sulla sommità della testa tonda, che li osservava con un paio diocchietti piccoli e neri come biglie. Ecco cosa aveva attirato l'attenzione delmicio.

pronunciò lo strano essere alzando una minuscola manina

verso l'alto e poi sulle antenne.

Stupiti come mai prima d'ora, idue fratelli si guardarono e Yileenalzò la sua mano sventolandolanervosamente per salutare lapiccola creatura appenacomparsa.Shine, incuriosito, si avvicinòall'esserino che, spaventato, fecealcuni passi indietro. Kimi siricordò del suo zainetto in cui faraccomodare il micio, quindi siavvicinò lentamente e, neltentativo di rassicurare la stranacreatura, gli mostrò comeaccarezzarlo. Shine iniziò a fare lefusa e la bambina lo adagiò nellasua cuccia speciale trasportabile.

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Dopo i primi tesi momenti diconoscenza, la creatura blu allungò unamano verso i due nuovi arrivati: nelpalmo teneva degli oggetti chesembravano

; Kimi e Yileen lepresero e le misero nelle orecchie comeaveva indicato loro l'abitante di quelluogo sotterraneo.

La sua voce ora risuonavachiara e comprensibile.«SuSuSuSu Marte?Marte?Marte?Marte? Allora la sfera di Docserve a questo: viaggi spaziospaziospaziospazio----temporali!temporali!temporali!temporali!» esclamò stupito Yileen che,avendo un'opportunità unica, iniziòinsieme alla sorella a tempestare ilnuovo amico di domande,naturalmente dopo essersi presentati.Kimi voleva sapere perché nessunosulla Terra si fosse accorto della loroesistenza, Yileen invece se su Marteesistessero astronavi così potenti dapoter viaggiare verso galassie lontane.«Quanti anni hai? Vivi qui da solo?Siete in tanti? Avete le scuole? Comesono le vostre case?» domandò labambina senza prendere fiato tra unadomanda e l'altra.«Con calma Kimi. Risponderò a tutte levostre domande, questo è il compitoche svolgo sul mio pianeta. Ognimarziano ha una mansione ben precisada svolgere, quando nasciamo il nostrodestino è già scritto. Un programmaspeciale analizza le cellule checompongono il nostro corpo e indicaquale sarà la nostra “capacità speciale”.Io sono una

e accolgo iviaggiatori dello spazio quandoarrivano su questo pianeta.» Le paroledi Wopi incuriosirono ancora di più idue fratelli.

«Vuoi dire che arrivano moltiviaggiatori su Marte? Da qualipianeti?» chiese Yileen.«Alcuni arrivano da galassielontanissime come la e,

nonostante tutti i miei studi suilinguaggi extramarziani, a volte nonriusciamo a comunicare. E' molto più

facile invece parlare con gli abitantidel . Poco prima di voiun terrestre è quasi riuscito adapprodare su Marte nella stessa sferaluminosa con la quale siete arrivati,ma è sparito subito.»«Era sicuramente Doc,» lo interruppeYileen «uno scienziato che ha creatoquesta capsula per i viaggi spazio-temporali. Noi siamo arrivati qui persbaglio, ma sono contento di avertrovato un amico speciale come te.»Kimi si intromise nella conversazioneperché Wopi ancora non avevarisposto alla sua domanda piùimportante «Nessuno sulla Terra sache Marte è abitato.

?»Il piccolo marziano era una guidainterstellare molto preparata e cercò dirispondere a quella curiositàraccontando la storia del suo pianeta:«Marte è detto anche “pianeta rosso”perché la sua superficie è compostaprincipalmente da Ossido di Ferro chegli conferisce il caratteristico colore. Laparte dell'emisfero Sud del pianeta èpiena di crateri e canali naturali lunghimolti chilometri, mentre l'emisferoNord è caratterizzato da zonevulcaniche. Le montagne dalla formacircolare, altissime ed estese, che avetevisto al vostro arrivo, sono solo alcunidei vulcani che caratterizzano lasuperficie di Marte. I monti Ascraeus,

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Pavonis e Arsia, si trovano in unaregione chiamata Tharsis e sonotipici vulcani a scudo (chiamati cosìper il loro aspetto), si innalzanovicino al monte Olimpo, il vulcanopiù alto del sistema solare, ben27.000m! Olimpo è tre volte più altodel Monte Everest che si trova nellacatena dell'Himalaya sulla Terra.L'attività vulcanica, al momento dellanascita del nostro pianeta, è statamolto intensa: dai craterifuoriuscivano , maanche che, secondoalcune leggende marziane, si è poitrasformato in acqua. Si raccontaanche che in tempi lontanissimi marie fiumi abbiano solcato la superficiedel pianeta. I canali e gliavvallamenti presenti su Marte,potrebbero essere il ricordo visibiledi un lontano passato rigoglioso eumido, a differenza del freddodeserto che lo invade tutt'ora.Il grande cambiamento climatico èavvenuto circa

,quando il nucleo del pianeta,composto principalmente da Ferro,ha iniziato a raffreddarsi facendoridurre la forza del campo magneticodi Marte. La mancanza di una forzadi attrazione ha causato ladispersione dell'atmosfera, lapressione sulla superficie marziana èdiminuita e

«Ma come potete vivere senz'acqua?»Chiese stupita Kimi.Wopi proseguì: «L'acqua non puòresistere sulla superficie, ma ècontenuta all'interno del pianeta. Sipuò trovare allo stato solido.»All'improvviso un grossoinvase il sotterraneo e fece tremare lepareti. Shine rizzò la testa e mosse leorecchie a destra e a sinistra, mentre i

.

due fratellini si strinsero vicini «Nonspaventatevi, questa è una situazionecomune su Marte anche se non siverifica spesso. Lo strato esterno delpianeta, rimasto senza la protezioneche in origine gli aveva datol'atmosfera, è divenuto facile bersaglioper i meteoriti che si abbattono sullasua superficie causando a noi quasotto un po' di mal di testa. Comepoco fa.»Kimi sbadigliò. La storia di Wopi leera piaciuta tanto, ma la stanchezzastava prendendo il sopravvento,persino il micio si stava lavando ilmusino come faceva ogni sera primadi andare a dormire.«Grazie Wopi, ma ora noi dovremotornare a casa e non sappiamo propriocome fare» disse Yileen prendendo lasorella per mano e guardando verso lasfera che li aveva trasportati su Marte,«potresti aiutarci?»Il piccolo marziano vide sulpavimento il telecomando con i duepulsanti, lo aprì e sostituì le batterieterrestri con alcuni cilindri luminosi,uguali per numero e dimensioni.«Ecco, ora funzionerà.

e tra poco sarete a casa.Yileen, ricordati di dire al tuo amicoterrestre di venire a trovarci presto!»disse Wopi salutandoli.Kimi si era già addormentataabbracciata allo zainetto con Shine,così fu Yileen a premere per laseconda volta il pulsante di attivazionedel viaggio spazio temporale.La sfera si richiuse ed emanò un ondadi luce che investì i viaggiatoriscomparendo in un bagliore.

***

«Buongiorno Kimi.» disse la mammasorridente sedendosi sul letto.

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La piccola aprì lentamente gli occhi, poi li richiuse. Passarono pochi secondie di colpo si alzò in ginocchio sulle coperte sommergendo la mamma diparole:«Mamma, mamma, lo sai cosa è successo ieri sera mentre tu e papà eravatealla mostra?» Disse energicamente la bambina. «Io, Yileen e Shine siamoandati su Marte!»«Che bel sogno, raccontami tutto.» La incoraggiò amorevolmente la mamma.«Non è stato un sogno, è tutto vero! Shine si è perso e... Yileen, dillo allamamma! C'eri anche tu.» proseguì la bambina indirizzando la voce verso lacameretta del fratello.«Ha ragione la mamma, Kimi. Il tuo acchiappasogni deve aver funzionato.»Rispose Yileen dalla stanza a fianco. Poi si alzò dal letto, andò alla finestra eguardò fuori seguendo con gli occhi la caduta del primo fiocco di neve dellastagione, ma troppi pensieri gli affollavano la mente.

Tamara Ottaviani

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Scriveteci le vostre curiosità scientifiche e noicercheremo di rispondere! Il tema del prossimo numerosarà :

di Ersilia Monti e Giuliano Monti (AstrBioparco di Felizzano) -

Nel primo numero del Giornalino

vogliamo rispondere alle domande

che ci sono state poste dagli alunni

della Classe IIIA della Scuola

Primaria IC Pascoli di Felizzano.

Un grande ringraziamento va alle

insegnanti Rosanna Susenna e

Maria Teruzzi che con pazienza e

volontà hanno organizzato e inviato

le domande dei bambini!

Da dove proviene l’acqua che sitrova nello spazio e come ha fatto aformarsi?Ancora oggi resta dibattuta tra gli

scienziati l’origine dell’’acquasulla terra! Ancor più complessaappare dunque la risposta alladomanda posta, ossia, da doveproviene l’acqua dello spazio!La domanda implicaun’affermazione vera e correttae cioè che nello spazio c’è moltaacqua e questa si trova sia sottoforma di vapore sia sotto formadi ghiaccio. L’unico posto notodove l’acqua si trova anche allostato liquido è la Terra. Ma dadove proviene l’acqua dellospazio? La risposta che cisentiamo di dare è che l’acquaproviene dal big bang, ossia si èformata insieme all’universo.

Che cosa sono le comete?Secondo l’ipotesi di Dario, dice

l’insegnante, sarebbero schizzidi Sole! L’ipotesi è affascinantema priva di fondamentoscientifico! La prima risposta

che mi viene in mente è che “lecomete sono palle di neve sporca”.Scientificamente, le comete sonodei corpi celesti che passano lamaggior parte del tempo moltomolto lontano dal sole in una zonaremota ai confini del sistemasolare chiamata “Nube di Oort”.Quando una di queste comete siavvicina al sole viaggiando per ilsistema solare, parte del ghiaccioche la forma evapora e da originealla scia che segue la cometa. Lecomete sono formate quasiinteramente da ghiaccio misto apolveri e chissà cosa altro!Recentemente un piccolo robot èatterrato su una cometa perstudiarne appunto lacomposizione.

Di che cosa è fatta la coda? La coda o chioma di una cometa è

una scia formata da polveri e gasche si liberano dal ghiaccio acausa del fenomeno disublimazione (ossia la transizionedallo stato solido a quelloaeriforme) dovuta al passaggiodella cometa vicino al sole.Secondo la composizione chimicadelle polveri e dei gas si avrannocomete con code di diversi colori.

Come fa l’acqua a stare nelle comete ecome vi è arrivata?L’acqua, allo stato solido, forma le

comete che sono fatte quasiesclusivamente di ghiaccio.

Domande e Risposte

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Quando è apparsa l’ultima cometa?Un osservatore esperto che sa dove guardare e che possiede gli

strumenti adatti all’osservazione può trovare nel cielo notturno ilpassaggio di diverse comete. Esse, tuttavia, appaiono come lontanipunti luminosi privi della forma tipica della cometa come laimmaginiamo noi. Una cometa, come un gelato in una caldagiornata estiva, sviluppa la tipica coda solo quando il calore del solecomincia a scioglierla. Inoltre, affinché essa possa essere osservatasenza l’aiuto di telescopi, deve compiere un tragitto sufficientementevicino alla terra. L’ultima cometa che ha tenuto le persone col nasoall’insù è stata C/1995 O1 meglio nota come “cometa Hale-Bopp.Essa fu scoperta nel 1995 quando ancora era molto lontana dal solefacendo pensare agli astronomi che quando gli fosse passata vicinosarebbe diventata luminosissima. Anche se è difficile prevedere laluminosità di una cometa, quando nell’Aprile 1997 essa transitò alperielio (in astronomia il punto di passaggio più vicino al sole di uncorpo celeste) andò oltre le più rosee previsioni. Dalla Terra fupossibile osservare la cometa per oltre 18 mesi anche ad occhio nudoe fu considerata la cometa più luminosa del XX secolo.

Ecco anche la versione di Giuliano Monti(Tecnosky) della Lovejoy!Realizzata con un newton GSO 200/800 ,correttore di coma MPCC e canon 500Dmodificata.4 esposizioni da 3 minuti peravere nucleo e stelle ferme 25 esposizionida 3 minuti per evidenziare meglio la coda.Fotografata all’AstroBioparco diFelizzano!!!!

Sono previsti passaggi di altrecomete a breve termine?Al momento non sono previsti

passaggi di comete luminoseben visibili ad occhio nudo.Tuttavia, una cometa chiamataC/2014 Q2 LoveJoy, dal nomedello scopritore passerà neinostri cieli e sarà possibileosservarla con un semplicebinocolo e forse anche adocchio nudo. La sua posizionebassa sull’orizzonte sul finiredel 2014 salirà nel mese diGennaio. Negli ultimi giornidel primo mese del 2015 lacometa sarà al perielio e forsetempo permettendo il periodomigliore per osservarla.LoveJoy è una cometa di lungoperiodo, quindi se vi scappaadesso potrete rivederla solofra 8000 anni.

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Quanto siamo distanti dal sole?La terra è il terzo pianeta del

sistema solare e si trova a unadistanza media dal sole pari a150 milioni di Km (in realtà ladistanza media è di 149.600Km e corrisponde ad unaUnità Astronomica detta AU).La distanza tra terra e soledurante l’anno varia da unadistanza minima (perielio) di147 milioni di Km a unamassima (afelio) di 152 milionidi Km. L’unità astronomica èstata inventata per rendere piùcomprensibili le distanzeastrali, i chilometri sonotroppo piccoli per poter capiretali distanze. Infatti usare ichilometri per misurare ledistanze astrali sarebbe un po’come usare i millimetri permisurare la distanza tra Romae New York.

Come facciamo a misurare ladistanza?

Questa domanda sembrabanale ma non lo è! Anzi, larisposta è così complicata cheha richiesto l’applicazionedell’ingegno umano per circa2000 anni! Le distanze nellospazio sono difficili damisurare, sulla terra possiamousare un righello, oppure unmetro per misurare in mododiretto la distanza tra 2oggetti, ma questo non lo sipuò certo fare tra la terra e ilsole o tra 2 stelle! Sono staticosi inventati dei metodiindiretti, che si basano sucalcoli geometrici, per cercaredi misurare tali distanze.

Oggi si usano anche strumentiall’avanguardia come iradiotelescopi. Ma facciamosolo un esempio semplice perspiegare uno dei metodiindiretti, chiamato “metododella parallasse”. Nonparleremo di formulematematiche difficili, cheavrete modo di studiare piùavanti nel vostro camminoscolastico, ma faremo solo unesempio per cercare di capireil principio! Provate a farecosa vi dico ora: mettete undito della mano a pochicentimetri davanti agli occhi eal centro del viso; provate poia chiudere un occhio eosservare la posizione del dito.Mantenendo il dito fermoprovate ora a osservarne laposizione con l’altro occhio. Ildito sembrerà essersi spostatorispetto allo sfondo. Tanto piùvicino è il dito tanto maggioreappare lo spostamento.Provate a ripeterel’esperimento allontanando ildito dal viso, osservate cosaaccade.

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Da un punto di vista astronomico ad ogni occhio corrisponde laposizione della terra in punti opposti dell’orbita attorno al Sole(Giugno e Gennaio), mentre il dito corrisponde alla stella dicui si vuole misurare la distanza (d) dalla Terra. Conoscendo ladistanza della terra dal Sole che corrisponde a 1 AU e l’angolodi parallasse (p), con un calcolo trigonometrico (che nonspieghiamo ora), è possibile calcolare in modo indiretto ladistanza della Terra dalla Stella Azzurra! Un sistema analogo,usando altri punti di riferimento, è stato applicato permisurare la distanza della terra dal sole!

Su quali pianeti c’è acquaallo stato solido?

La terra è l’unico pianeta incui l’acqua si trova nei 3stati della materia (solido,liquido ed aeriforme). Sipensa che la coesistenzadell’acqua nei 3 stati sia unrequisito fondamentale perla vita. Il pianeta Terra sitrova alla distanza correttadal sole in quella che sichiama fascia vitale dove latemperatura non è netroppo calda ne troppofredda! Tuttavia, questacondizione non èpermanente; infatti framiliardi di anni quando ilsole invecchierà, esso siespanderà, inghiottirà laterra e tutti i pianti rocciosi

(Mercurio, Venere, Terra eMarte) e la fascia vitale sisposterà più lontano nelsistema solare dove oggiregnano freddo e buio. UnSatellite di Giovechiamato Europa presentacaratteristiche moltointeressanti; infatti esso ècompletamente ricopertoda un oceano di acquaghiacciata e non si puòescludere che sotto lospesso strato di ghiacciopossa trovarsi acqualiquida. Il telescopiospaziale Hubble hascattato fotografie diquesto satellite in cuigeysers spruzzavanocolonne enormi dighiaccio e acqua. Si pensache ghiaccio possatrovarsi anche ai poli delpianeta Mercurio doveprofonde fenditure dellasuperficie non permettonoil riscaldamento dovutoalla luce solare. Ghiaccioprobabilmente si trovaanche su Urano, Nettunoe uno dei suoi satelliti(Tritone).

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A cura di Laura Gastaldi (Insegnante presso la SCUOLA DELL’INFANZIA“GOBETTI-BOVIO” ISTITUTO COMPRENSIVO “BOVIO-CAVOUR” diAlessandria -

Fare scuola a attraverso: ambiente naturale e

laboratorio come contesti di apprendimento.

Partendo da una riflessione della frase di Antonio Machado “E'camminando che si fa il cammino”, le insegnanti si sono postedelle domande su come far percorrere ai loro bambini le tantepossibili strade che si incontrano attuando un cammino.Camminare dunque dove, come, perché, con quali modalità…senz'altro non da soli e senza strumenti affettivi, relazionali,cognitivi che li aiutino a superare difficoltà e/o incomprensioni.

Il gruppo diventa una risorsa e l'interazione tra la dimensioneindividuale dell'apprendimento e quella sociale si inserisce nellospazio in cui esso si trova ad operare.Lo spazio, anzi l’ambiente diventa il terzo insegnante all’internodella scuola e di conseguenza delle sezioni, che si trasformano ediventano laboratori all’interno dei quali fare esperienze di vita!Il fare, la conversazione, la formalizzazione delle esperienzediventano strumenti di “ricerca” per attuare percorsi ancheattraverso “il luogo” che diversificato, organizzato, strutturato inun certo modo e attrezzato con certi materiali, stimolano quellaparticolare “intelligenza” per arrivare alla competenza diapprendimento.

L’insegnante racconta

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AL’apertura dunque el’organizzazione dei laboratoria nostro avviso, è moltoimportante per poterraggiungere quegli obiettiviche ci prefiggiamo diutilizzare per arrivare allapersonale costruzione dellaconoscenza individuale e digruppo (i bambini sono“fiamme che ardono” non“vasi da riempire”).Attuando percorsi di ricercaattraverso l’azione, la meta-riflessione e la formalizzazionedell’esperienza, riteniamo chesia importante e quasinecessario essere organizzatesia dal punto di vista deicontenuti che dell’utilizzodegli strumenti.La scommessa sta nel nonsapere “come” avverrà ilpercorso, quali stradeprenderà, questo perchéseguiamo “le strade mentali”dei pensieri dei bambini, masappiamo bene che i contestieducativi devono essereorganizzati e preparati inmodo da essere stimolantiverso la naturale curiosità chei bambini hanno per le cosedel mondo.Importante per noi è anche“l’uso del fuori” comemodalità per utilizzarecontesti educativi esterni, perapprocciare il territorio e perentrare in contatto con variecomunità di cui comunque sifa parte. E’ utilizzato anche perportare “il fuori” dentro lascuola, per essere osservato,conosciuto, rispettato ancheattraverso la riflessioneculturale.

Il laboratorio serve anche per“apprendere dall’esperienza” diidee, strumenti, materiali; serveper fare simulazioni mirate, perprovare a lavorare attuando provee riprove della propriacompetenza (andare per tentativied errori, ipotesi da verificareattraverso la sperimentazione, ecc).In sintesi “una scuola/laboratorio,intesa come ambiente dove ibambini, possono attivare percorsiinteressanti, possono imparare avedere, a stupirsi, a fare domande,a cercare risposte, a sbagliare, avagare in un territorio sconosciutoraccordando le esperienze con iSAPERI personali e i saperisociali”.Le insegnanti dunque ritengonoimportante collaborare con ilterritorio del quale la scuola ne faparte, vi è un rapporto diinclusione e la sua manutenzione èdoverosa da parte del cittadino cheattraverso appunto i saperipersonali costruisce i saperi sociali.Portare i bambini in un ambientenaturale, anche strutturatodall’uomo, li mette in condizionedi osservare, sperimentareattraverso l’azione diretta ed essereimmersi nella conoscenza,attraverso tutti i sensi, li aiuta apensare ”per relazioni”, a scoprireche vi è un collegamento, unacausa ed un effetto tra le cose cheavvengono nel mondo.

Laura Gastaldi

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di una

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BACHECA

Denise (6 anni), un bellissimo Sistema Solare, osservato dalla superfice di un lontano pianeta ghiacciato! BRAVISSIMA!

Giacomo (4 anni), vagando nello spazio si possono osservare moltitudini di pianeti, ci sarà vita? SUPER!

Rebecca U. (7 anni), perfetta riproduzione di una missione spaziale? Ma dentro il razzo ci sarà la nostra astronauta Samantha Cristoforetti? MAGICO!

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BACHECA

Tommaso (5 anni),La missionespaziale diTommaso allaricerca di vita sullacometa, propriocome Rosetta!Esploratorissimo!

Rebecca N. (8 anni),non un disegnonormale ma …3D,bellissimo Rebecca!Inventiva almassimo!

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BACHECA

La Poesia di Gaia P. (10 anni).

«La poesia STELLARE»Stella stellina,Sei lontana o sei vicina?Sentite tutti;I marziani sono brutti,E ne son sicura,Hanno la testa duraPerò nel profondo del loro cuore,C’è per forza l’amore.Sono verdi e gialli,Hanno imparato più di 1000 balliE quando innamorati sono,Gli vien la testa a forma di CONO!

Gaia Pietronave

Gaia (10 anni), Unapoesia bellissima,complimenti perl’inventiva e la rimafacile!

Andrea (10 anni), Ilsistema solare dalpunto di vista dellatua astronave!Stupendo!!!

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BACHECA

Alyssa (5 anni), eccoun esempio di unpianeta che si staformando…lo sivede dalla attivitàfrenetica sulla suasuperficie e la lavaincandescente chelo circonda!!! Alyssacomplimenti seistata bravissima!

Vanessa N. (8 anni).Il sistema solare diVanessa, tempera ecollage fantasia ecapacità!!! Bravaaa!

Tommaso (5 anni), ipianeti sorridenti!!Per forza sono felici,se li desegni tu li faibelli!!! Continuacosì! Bravissimo

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Buon anno dal Team del Parco! In questa pagina

racconteremo in ogni numero le novità del parco che sta

crescendo lentamente giorno per giorno. Quest’anno alla

riapertura, che presumiamo avverrà nel mese di Aprile

2015 troverete tante novità, e un cantiere in evoluzione.

Come saprete stiamo costruendo una parte nuova del

parco che ospiterà l’area coperta. La costruzione conterrà

l’aula polifunzionale, il laboratorio del parco e una

grande torre sormontata dalla cupola dell’osservatorio

astronomico! Il lavoro non manca così come lo stress e

l’ansia di non riuscire nella corsa contro il tempo e

spesso … anche il maltempo! Tuttavia, la passione per

quello che facciamo e il vostro appoggio, dimostrato

dall’apprezzamento che date alle nostre iniziative, sono

fonte di nuova energia costantemente. Molte classi

hanno già prenotato l’uscita al Parco in primavera e altre

hanno aderito all’iniziativa «Laboratorando» che vuole

portare la scienza sperimentata nelle scuole. Tuttavia ci

saranno tante novità anche per le famiglie. Presto

pubblicheremo il calendario dei laboratori del parco per

il 2015! Seguiteci sul giornalino, sul nostro sito

(www.astrobioparcofelizzano.com) e sulla pagina di

facebook (l’Oasi di Felizzano).

Un saluto dal Parco…Stefano, Ersilia e Giuliano

Un grande GRAZIE va a Tamara Ottaviani che ha

accolto il nostro invito a collaborare al Giornalino con la

recensione della Biblioteca ed il racconto del Mese.

Ringraziamo inoltre Laura Gastaldi insegnante presso la

Scuola Bovio-Cavour di Alessandria che ha inaugurato il

Giornalino con la prima «Cronaca dalla Scuola»,

aspettiamo gli articoli di altre insegnanti! E infine un

grazie di cuore grandissimo va ai piccoli scienziati che

hanno collaborato con noi inviando domande (Classe III

scuola Primaria IC Pascoli di Felizzano) e disegni

meravigliosi!

dall’Astro