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GESTIONE DIFFERENZE INDIVIDUALI
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UN PROBLEMA NON DA POCO: GESTIRE L’ ETEROGENEITA’
COMPLESSITA’
MMMMM
MMMMM
PROBLEM SOLVING
PROBLEMPOSING
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CHI E’ DIVERSO RISPETTO A CHI?extrascuola
Classe
confronto
DINAMICHE contrapposizione mediazione
negoziazione
Alunno docente
compagni
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STYLE WARS ?
STILI DI STILI DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO
SUCCESSO INSUCCESSO
INCONTRO SCONTRO
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STILI DI APPRENDIMENTO
“Caratteristici comportamenti cognitivi, affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono” ( Keefe )
Dimensionecomportamentale
Globalità delconcetto
Relativa stabilità
Funzione di filtro
Interazione e reazionecon l’ambiente
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dove, quando, luce temperatura,Consumi personali, posture…
visiva, uditiva, cinestetica, visivo-Verbale, visivo – non verbale
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Modalità di elaborazione delle informazioni• Acquisizione in memoria con procedure di
associazione e classificazione• Recupero dalla memoria
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DESCRITTORI = INDICATORI DI TENDENZE
Non etichettano
Aiutano a definire il “profilo personale”
Sollecitano l’osservazione e l’analisi
( contesto in cui la tendenza si manifesta, rispetto a quali compiti di apprendimento, i condizionamenti che produce…)
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DESCRITTORI E PROFILI
1. cinestetico2. analitico3. estroverso4. impulsivo5. uditivo6. sistematico
7. introverso8. intuitivo9. visivo10. globale11. riflessivo
Le classificazioni e i descrittori definienti un profilo non possono essere rigidamente utilizzati per descrivere la ricchezza di ogni stile di apprendimento individuale
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STILI DI APPRENDIMENTO
area A area B area C
Canali sensoriali
Elaborazioneinformazioni
Modalità di lavoro
Visivo-verbale
Visivo- non verbale
Uditivo
cinestetico
Analitica
Globale
Individuale
Di gruppo
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Una didattica Strategica e metacognitiva
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ADATTAMENTO DEL COMPITO / AL COMPITO
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Adattare i compiti agli alunni•Alternanza di stimoli visivi, uditivi, cinestetici•Approcci analitici-sistematici-riflessivi; globali-impulsivi, intuitivi•Attività individuali, di coppia, di gruppo e a classe intera
VARIETA’ DI COMPITI VARIETA’ DI APPROCCI
Alternanza di attività modalità variate di presentazione della stessa attività
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ADATTAMENTO DEL COMPITO AGLI ALUNNI
MODALITA’
SEQUENZIALE SIMULTANEA
Tutti gli alunni eseguono in sequenza gli stessi compitiVariati, in modo tale che, “ a turno” ciascuno trovi uno o più compiti adatti al suo stile
Suddivisione della classe in gruppi di alunni che eseguono , nello stesso arco temporale, compiti differenziati per uno o più fattori
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UN ESEMPIO… Il trattamento della grammatica
approcci deduttivi (studio delle "regole" e loro applicazione in esercizi manipolativi: a vantaggio, ad esempio, di "stili" sistematici, convergenti) e approcci induttivi ("scoperta delle regole" attraverso l'osservazione sistematica, la formulazione e la verifica di ipotesi: a vantaggio di "stili" più intuitivi e divergenti);focalizzazione sulle "forme" e sulla loro correttezza (a vantaggio di "stili" analitici e riflessivi) e focalizzazione anche sui significati e gli scopi comunicativi (a vantaggio di "stili" più globali e intuitivi);
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lavori individuali (ad esempio, con la possibilità di controllare le chiavi degli esercizi in fondo al libro di testo o su schede: a vantaggio di "stili" indipendenti) e lavori a gruppi (ad esempio, con una correzione degli esercizi in coppia: a vantaggio di "stili" più dipendenti);
attività dagli esiti ben definiti (come esercitazioni "chiuse": a vantaggio di "stili" cauti e poco disponibili al rischio) e attività dai contorni volutamente più incerti (dal dialogo su traccia ai giochi di ruolo: a vantaggio di "stili" meno ansiosi, più tolleranti dell'ambiguità);
... e, naturalmente, tutte le possibili combinazioni di queste opzioni.
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Adattare gli alunni ai compiti1° APPROCCIO
Compito : esercizio di comprensione di un testo scritto ( domande a risposta multipla )
Prima dell'esercizio: Considera attentamente queste strategie.
• Leggi tutto il testo una prima volta per fartene un'idea generale.• Leggi con attenzione ogni domanda e le relative risposte a-b-c-d.• Individua il paragrafo e la/e frase/i del testo a cui si riferisce la domanda.• Anche se ti sembra di individuare subito la risposta corretta, considera con • attenzione le altre tre alternative e cerca di capire perché sono sbagliate. Fai • sempre riferimento al testo: lo puoi leggere e rileggere quante volte vuoi!• Segna a matita le risposte che ti sembrano corrette.• Metti un asterisco (*) accanto alle domande su cui hai più dubbi.• Rileggi le domande dall'inizio, prestando particolare attenzione a quelle con • (*). Cancella e cambia le risposte se necessario.
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Durante l'esercizio
Cerca di mettere in pratica le strategie.
Dopo l'esercizio
Rileggi le strategie, segna con quelle che hai effettivamente usato e dai un tuo giudizio sulle strategie usate:
*** = molto utile
** = abbastanza utile
* = inutile.
Confronta il lavoro con i tuoi compagni
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2° APPROCCIO
Compito: esercizio di completamento di spazi vuoti in un testo scrittoPer ogni spazio sono proposte quattro alternative di parole tra cui scegliere.
Dopo l'esercizio:
1. Quali spazi vuoti hai trovato particolarmente difficili da riempire?· 2.Come hai cercato di far fronte a queste difficoltà? Hai usato qualcuna tra le strategie di cui abbiamo parlato all'inizio? · 3. Quali informazioni hai usato per scegliere le parole? Hai per esempio considerato le categorie grammaticali a cui appartengono (es. sostantivo, verbo,
aggettivo, preposizione)? la loro posizione nella frase, rispetto alle parole che precedono e seguono? le regole delle forme grammaticali (es. verbi seguiti o meno da to) i tempi verbali implicati nelle frasi (es. vari tipi di passato)? il significato dei vocaboli? il contesto delle singole frasi e dell'intero paragrafo?
Puoi scrivere, nella colonna sulla destra, uno o due esempi di parole scelte in base alle informazioni che hai usato?
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QUALI DIFFERENZE ?
1° ESEMPIO• Insegnamento diretto
di strategie• Fa riferimento al
singolo per la valutazione e la personalizzazione delle strategie stesse
2° ESEMPIO• Scoperta di strategie• Punto di partenza è
l’esperienza pregressa degli alunni, sollecitati a esplicitare i modi in cui hanno affrontato il compito, a verbalizzare e socializzare le strategie utilizzate
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“Si dovrebbero insegnare i principi di strategia che permettano di affrontare i rischi, l'inatteso e l'incerto, e di modificarne l'evoluzione grazie alle informazioni acquisite nel corso dell'azione. Bisogna apprendere a navigare in un oceano d'incertezze attraverso arcipelaghi di certezza.”
E.Morin