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Anno XIV - n.5 - 7 febbraio 2018 Italia-Spagna, Fed Cup in diretta Sabato e domenica su SuperTennis le Azzurre contro le Furie Rosse Pag.15 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: se Fabio condivide... Pag.3 Focus: Insalatiera in salsa Next Gen Pag.10 Storie: i record (imbattibili) della Coppa Davis Pag.12 I numeri della settimana Pag.14 - Giovani Pag.16 In Italia: notiziario Pag.17 - Circuito Fit-Tpra Pag.18 Padel: il Master del circuito Slam Pag.19 Racchette e dintorni Pag.22 - L’esperto risponde Pag.25 Galletti d’assalto: sono 10 i Top 100 I detentori della coppa, guidati da Noah, forti ma non imbattibili Pag.8 Molla la presa e salvi il gomito Come gestire peso, misura del manico e modo d’impugnare Pag.20 Le racchette degli azzurri Caratteristiche e taratura degli attrezzi dai “box” di Morioka Pag.6 Francia, attenta: l’Italia è una bella rogna Con il Fognini “kamikaze” di Davis tutto è possibile a Genova dal 6 aprile Pag.4

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Page 1: Francia, attenta: l’Italia è una bella rogna93.62.133.212/pdf/st143_finale.pdf · Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio A CURA DI Sportcast srl ... c’è chi lo definisce

Anno XIV - n.5 - 7 febbraio 2018 Italia-Spagna,Fed Cup in direttaSabato e domenica su SuperTennisle Azzurre contro le Furie Rosse

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: se Fabio condivide... Pag.3Focus: Insalatiera in salsa Next Gen Pag.10Storie: i record (imbattibili) della Coppa Davis Pag.12I numeri della settimana Pag.14 - Giovani Pag.16In Italia: notiziario Pag.17 - Circuito Fit-Tpra Pag.18Padel: il Master del circuito Slam Pag.19Racchette e dintorni Pag.22 - L’esperto risponde Pag.25

Galletti d’assalto:sono 10 i Top 100I detentori della coppa, guidatida Noah, forti ma non imbattibili

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Molla la presae salvi il gomitoCome gestire peso, misuradel manico e modo d’impugnare

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Le racchettedegli azzurriCaratteristiche e taraturadegli attrezzi dai “box” di Morioka

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Francia, attenta: l’Italia è una bella rogna

Con il Fognini “kamikaze” di Davis tutto è possibilea Genova dal 6 aprile

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prima pagina

Se Fabio condivide...

di Enzo AndErloni - Foto GEtty imAGEs

Per tanti il problema di Fabio Fognini è sempre stato l’atteg-giamento. E adesso, come la mettiamo? Perché dopo l’enne-

sima riprova (Murray a Napoli, Pella a Buenos Aires, adesso Daniel e Sugita a Morioka) diventa difficile non am-mettere che quando il gioco si fa duro, lui è l’ultimo a mollare. La camminata indolente, il linguaggio del corpo pro-vocatorio che innervosiscono i detrat-tori si scontrano inevitabilmente con una capacità unica di mettere tutto in campo (e anche di più) quando in ballo non ci sono solo i fatti suoi ma entra-no in gioco anche i fatti nostri.Quando c’è di mezzo la squadra az-zurra, quando il risultato è qualcosa da condividere con gli appassionati di tutta Italia, “Fogna” riesce a mostra-re il lato più stoico delle virtù che il tennis insegna.Vincere giocando bene? Sono capaci tutti. Come a tutti succede di perdere quando non si è in giornata. È quello che succede tutti i giorni nei circuiti Atp e Wta. Ed è un percorso di cre-scita tennistica personale sul quale ogni atleta si avventura prendendosi le proprie responsabilità. Libero però

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio

A CURA DISportcast srlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONEGAME Comunicazione & Media S.r.l.

REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

di seguire un proprio filo logico: deve rispondere solo al tizio che ogni matti-na lo guarda dallo specchio quando si accinge ad affrontare la giornata. Con quel tizio può anche mettersi d’accor-do di non deviare da certe dinamiche di gioco a costo di perdere qualche partita in più, rincorrendo un certo ti-po di performance.Altra cosa è la Coppa Davis, il mo-mento in cui lo sport individuale per antonomasia diventa un fatto da condividere con gli altri, i compagni di squadra, la gente in tribuna con la bandiera. Si deve tirar fuori qualcosa di diverso: giornata sì o giornata no, che tu senta la palla o meno, faccia freddo o tiri vento, c’è una partita da portare a casa a tutti i costi. Devi met-tere in campo tutto quello che hai. E con quello arrangiarti.Chi gioca a tennis sa benissimo che pochi momenti sono più frustranti di quelli in cui il tuo colpo miglio-re non funziona. Magari banalmente perché il tuo avversario, sulla carta più scarso di te, ti manda fuori rit-mo, insiste a mettere la palla dove a te dà più fastidio.Ecco, il Fognini di Morioka non ha espresso neanche lontanamente il suo miglior tennis, quello che, quan-

do è in giornata, gli consente di gio-care alla pari con i primi del mondo. Ha rischiato di perdere sia contro il n.100 che contro il n.41 del mondo. Però ha fatto vedere a entrambi che, anche in versione opaca, “Fogna” da quel campo non si sarebbe fatto schiodare. Non prima di aver conqui-stato il punto per l’Italia. Non sarà che è questa la vera indole di Fognini? Che dietro questo suo mo-do a volte eccessivo di dialogare col mondo fuori dal campo, anche sui so-cial, ci sia un senso di appartenenza a una “community”, quella del tennis italiano, che quando lo abbraccia (in-vece di sparargli addosso) tira fuori da lui doti davvero speciali?Sta di fatto che anche con quella di-scutibile divisa tricolore, che mescola bandiera e teschietti, Fognini in Davis diventa qualcosa di più del solito “Fo-gna”, che pure è n.22 del mondo. Di-venta l’Italia. Se la prende sulle spalle. Come direbbe lui: ci mette la faccia. E tutta la squadra condivide. Così quando il presidente Binaghi dice che “a Genova, nella terra di Fo-gnini, sarà molto difficile anche per la Francia tirarci fuori dal campo”, viene spontaneo condividere. E prenotare subito un biglietto.

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coppa davis

È un’Italia che metteil cuore nella racchettaFognini porta a casa tre punti su tre contro il Giappone, rimanendoin campo quasi 12 ore in tre giorni (per 14 set complessivi) e annullando un match point. Per la quarta volta nelle ultime 5 edizioni siamo nei quarti

dI ANGELO MANCUSO

FOTO GETTy IMAGES

Morioka - Quando Sugita ha steccato quell’ultimo dirit-to, Fabio Fognini è crollato

a terra esausto ma felice tra gli ap-plausi del correttissimo pubblico della Takaia Arena. La squadra lo ha sommerso impazzita di gioia: se l’I-talia per la quarta volta nelle ultime cinque stagioni è nei quarti di Cop-pa Davis (compresa la semifinale del 2014), il merito è in gran parte suo. Gli azzurri hanno battuto per 3-1 il Giappone nella lontanissima e inne-vata Morioka, città di trecentomila anime, 500 e passa chilometri a nord della capitale Tokyo. Fabio quando è in campo avrà un caratteraccio, ma-gari a volte esagera nelle proteste, c’è chi lo definisce il Dottor Jekyll e Mister Hyde del tennis azzurro. ma ha un cuore grande così. Oltre ov-viamente a un talento cristallino. In pochissimi italiani nella storia della Davis hanno saputo regalare un mix di gioie e dolori come lui.Non è la prima volta che diven-ta l’eroe in maglia azzurra: Mar De Plata contro l’Argentina nel 2013, Napoli con la Gran Bretagna sem-pre quell’anno quando salì fino al numero 13 Atp (suo best ranking), Buenos Aires ancora con l’albicele-ste la passata stagione. Questa volta ecco il Giappone vissuto da one man show. Il trentenne ligure è rimasto in campo quasi 12 ore in tre giorni per complessivi 14 set: se non è un record poco ci manca. Ha superato prima Taro Daniel, quindi ha vinto il doppio in coppia con Simone Bolelli e infine ha chiuso il cerchio battendo Yuichi Sugita in cinque set annullan-do un match point nel tie break del

L’esultanza della spedizione azzurra a Morioka dopo il 3-1 sul Giapponenegli ottavi di finale del World Group della Coppa Davis (foto Hiroshi Sato)

Fabio Fognini ha vinto in Giappone

il suo quarto quinto match (di singola-re) in 5 set sui sei disputati dal 2009

in Coppa Davis

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quarto: 3-6 6-1 3-6 7-6 (6) 7-5 in poco più di 4 ore. Una sfida rocambolesca: Fognini sembrava senza energie già nel terzo set, ma il suo serbatoio è infinito nonostante avesse entrambi i polsi e un ginocchio fasciati. E il venerdì aveva lamentato male a una spalla e il sabato a un tallone.

Esausto ma felice“Sono stanco morto - ha ammesso il numero uno azzurro - ho giocato con quello che avevo e adesso ho male un po’ dappertutto. Le gambe non rispondevano ed è stata soprattutto una vittoria di nervi. Del resto, fino a poche ore dal match con Sugita non sapevo cosa fare, dopo che la sera prima durante il trattamento del fi-sioterapista mi ero addormentato sul lettino. Durante il riscaldamento mi sentivo bene e quindi ho parlato con il capitano e avvisato Paolo Lo-renzi che me la sentivo di scendere in campo. Sono davvero contento perché era un punto decisivo. Chis-sà se Federico (il figlio, ndr) a casa si è svegliato in tempo per vedermi in tv, comunque ora finalmente riuscirò a riabbracciare lui e Flavia dopo una trasferta lunga e molto faticosa. Man-co da casa dal tre gennaio e non ve-do l’ora di rivederli”. Il suo inizio di stagione è stato ottimo: semifinale a Sydney, ottavi agli Australian Open, quindi la firma sulla vittoria in Davis sul Giappone a Morioka.

Un gladiatoreEntusiasta capitan Barazzutti: “Fo-gnini ha vinto un incontro annullan-do un match point nel quarto set e in cui era sotto 4-1 al quinto. Fabio è stato veramente straordinario, di-sputando una partita da grandissi-mo giocatore, da gladiatore indomi-to, dopo due sfide toste alle spalle nelle giornate precedenti. Ha gioca-to come si deve in Davis, con il cuo-re e per la squadra, interpretando alla perfezione lo spirito di questa manifestazione che regala emozio-ni uniche. Come ex giocatore di Da-vis è giusto riconoscergli il merito per questa prestazione: una vittoria di spessore, in condizioni difficili, per la rapidità della superficie, non certo ideale per il suo tennis. È un grande successo comunque di tutta la squadra, questi ragazzi sono in-credibili, c’è uno splendido spirito di gruppo, che pian piano si sta al-largando visto che alla spalle preme un gruppetto di giovani, da Berretti-ni e Sonego, da Quinzi a Napolitano e altri. Quindi possiamo archiviare con il sorriso e soddisfazione una trasferta dura e impegnativa, ma conclusa nel modo migliore”.

Ora la Francia“Questa è la Davis, lo sapevamo an-che se non ci si abitua mai - ha detto il Presidente della FIT Angelo Binaghi - abbiamo visto un super Fognini, un

Tre volte al 5°Fognini decisivoGiappone - Italia 1-3

Prima giornata, venerdì 2 febbraioFabio Fognini (ITA) b. Taro Daniel (JPN) 6-4 3-6 4-6 6-3 6-2, Yuichi Sugita (JPN) c. An-dreas Seppi (ITA) 4-6 6-2 6-4 4-6 7-6(1).

Seconda giornata, sabato 3 febbraioSimone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) b. Ben Mclachan/Yasutaka Uchiyama (JPN) 7-5 6-7(4) 7-6(3) 7-5.

Terza giornata, domenica 4 febbraioFabio Fognini (ITA) b. Yuichi Sugita (JPN) 3-6 6-1 3-6 7-6(6) 7-5.

Fognini è stato il protagonistadel week-end in Giappone; sotto, in coppia col 31enne bolognese Simone Bolelli,autore di un’ottima prestazione;sopra, Yuichi Sugita, l’avversario più tosto

grande lottatore, un vero giocatore da Davis. Ed è anche una vittoria del-la squadra: Bolelli in doppio ha gio-cato uno dei suoi migliori incontri in nazionale, Seppi nella prima giornata ha avuto match point sempre contro Sugita, un signor giocatore, andando a un filo dal batterlo. È la conferma che l’Italia in Davis è una bella rogna per tutti e lo sarà anche per la Fran-cia. Non sarà facile neppure per loro tirarci fuori dal campo. Giocheremo a Genova, a Valletta Cambiaso, la terra di Fognini. Nel frattempo godiamoci questo bel successo”. Si giocherà dal 6 all’8 aprile sulla terra rossa dello Stadio “Beppe Croce”.

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coppa davis

Ghiaccio bollenteFognini, Seppi e Bolelli hanno battuto i giapponesi in un palazzetto dove di solito si gioca a hockey, sul veloce, con palle che non vengono utilizzate nel circuito. Fuori si arrivava a -14. Ecco com’erano attrezzati

dI ENzO ANdERLONI

Fuori si andava da 0 a meno 14. Dentro le palle Srixon (il tu-bo nella foto più a destra), non usate nel circuito maggio-

re, fischiavano, difficili da controllare sul campo in greenset installato nel palazzetto di Morioka, adibito abitual-mente alle partite di hockey su ghiac-cio. Queste le condizioni con cui l’Ita-lia ha affrontato il Giappone, come ce le racconta Pier Paolo “Jambo” Melis, il meccanico ai box, o meglio il Pro Tour Stringer che mette a punto le racchette dei giocatori italiani.“Il campo era medio-veloce ma l’illu-minazione non era granché”, spiega. E questo di sicuro non facilitava il con-trollo, alle alte velocità del tennis attua-le. Ma vediamo come si sono attrezzati i nostri per superare l’ostacolo.

L’attrezzatura dei nostriFabio Fognini per la sua Babolat Pu-re drive (qui a destra), livrea 2018, personalizzata sui parametri della pri-ma edizione, ha optato per una tensio-ne delle corde di mezzo chilo superio-re al suo standard. Dunque sintetico monofilamento Babolat RPM Blast, cali-bro 1,30 a kg 27,5 per le verticali, 25,5 per le orizzontali. Una racchetta, ricor-diamo, che pesa finita 340 grammi. Fa-bio usa un manico n.3 e fa montare un overgrip Babolat VS.Andreas Seppi si affida sempre alla Pro Kennex Q Tour, in Giappone con la nuo-va grafica. È sempre longbody, cioè più lunga di un centimetro e mezzo rispet-to ai 68,5 cm dello standard. Il mani-co è n.2, con overgrip Tournagrip. Per l’incordatura ha chiesto, come sempre, Luxilon Alu Power, montato con tecnica ATW (Around the World) a due soli nodi (vale a dire con un unico spezzone di corda) a 22/21 kg. Jambo segnala che Seppi preferisce che le racchette ven-gano incordate il giorno prima della partita. Il che significa che considera il naturale calo di tensione che la corda monofilamento ha nelle prime ore do-

po l’incordatura. Bolelli, in grande spol-vero, si è presentato con la sua fida Ba-bolat Pure Aero VS, che pesa finita 340 grammi. Simone utilizza uno dei mo-nofilamenti più evoluti ma anche più rigidi in circolazione, il Tour Bite della Solinco. Nel suo caso la tensione è piut-tosto elevata (kg 27/26) e preferisce far incordare le racchette poco prima del match. Dunque vuole un piatto che non gli faccia perdere neanche un filo di controllo: la potenza ce la mette lui.Per concludere la panoramica sul team, ecco l’attrezzo di Lorenzi. Paolo si tiene stretta la sua Head Prestige MP. “È un telaio pt57a, cui abbiamo sostituito il grip in pelle, - spiega Melis - che pesa con le corde ben 360 grammi. Il mani-co è n.3 con overgrip Head Tour. Per

l’incordatura Paolo monta un ibrido Pa-cific, con monofilo X Tour calibro 1,19 sulle verticali e budello naturale cali-bro 1,30 sulle orizzontali. La tensione a Morioka era kg 25,5/23,5”.Bella curiosità, infine, quella sulla Wilson Burn di Thomas Fabbiano, il quinto uomo in Giappone. È una del-le racchette più leggere in assoluto in campo professionistico: solo 289 grammi (foto qui sopra) senza le corde. “Il telaio è un h22 - osserva Jam-bo - con livrea Burn. Il pattern è 18x20, che Thomas fa incordare alla tensione di 23/21 kg. poi ha l’abitudine di to-gliere il grip di serie per montarne uno più sottile e leggero, tipo skin: il bilan-ciamento della racchetta così si sposta leggermente verso la testa”.

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E ora arriva la FranciaNei quarti di finale del World Group l’Italia affronterà i francesi (6-8 aprile, a Genova). Il team di Noah è campione in carica ma contro l’Olanda ha mostrato segni di cedimento. La preview del match e il resto del tabellone

dI ANdREA NIzzERO - FOTO GETTy IMAGES

A Genova si disputerà una sfi-da di Davis dal fascino im-menso, almeno in potenza. Mai, negli anni 2000, l’Italia

del tennis maschile ha ospitato un incontro eccitante come quello che dal 6 all’8 aprile avrà il suo palco-scenico nella splendida cornice del Circolo di Valletta Cambiaso, a due passi dal mare di Albaro, uno dei più bei quartieri di Genova. Contro i campioni in carica, contro i nostri avversari storicamente prediletti, in casa nostra ma non distante dalla loro, a 22 anni da un ultimo prece-dente doloroso (Nantes 1996): è una sfida che non avrebbe bisogno di uno spot. E in cui a meno di sorprese non partiremo favoriti. Ma sarà comun-que aperta e imprevedibile.

Scricchiolii “orange”Probabilmente, anche quanto si è visto poco più a Nord durante lo scorso week-end può esserci di con-forto. Albertville, ai piedi delle Alpi e sede delle Olimpiadi Invernali del 1992, ha accolto la selezione guida-ta da Noah e l’ha trovata piuttosto zoppicante. C’era da aspettarselo, a poco più di due mesi dalla gloria (e relativa sbronza) di Lille. Meno pre-vedibile che l’Olanda di Robin Haase e di Thiemo de Bakker andasse a un passo dal distruggere ogni certezza francese, in uno spareggio che dove-

va essere in ogni caso a senso unico. Con Tsonga infortunato (nemmeno in formazione) e con Lucas Pouille messo fuori gioco prima dell’inizio del week-end da un fortissimo torci-collo, il ruolo del numero 1 è ricadu-to su Adrian Mannarino, al debutto assoluto in Davis. Dopo aver perso il primo singolare contro de Bakker (sceso al numero 369 del ranking), il francese ha ri-schiato moltissimo anche nel quarto incontro, contro Haase. Praticamente sotto di due set, aveva raddrizzato la partita fino a servire per il match nel quarto, per poi sciupare tutto e chiu-

dere solo per 7-5 nel quinto dopo 4 ore e 20 minuti.

Sospiro di sollievoLa festa che ne è seguita è sembrata più che altro un sospiro di sollievo collettivo. “Sono passato attraver-so ogni emozione durante questo weekend. Ero certo saremmo andati al singolare decisivo”, ha detto poi

Francia, una nazione... top Tra la Francia e l’Italia ci sono 10 precedenti, con cinque vittorie per parte. L’ultimo incontro tra le due squadre nel 1996 a Nantes: Noah, capitano anche allora, guidò la Francia a una ri-monta che Arnaud Boetsch concretizzò contro Andrea Gaudenzi fissando il punteggio sul 3-2, dopo il vantaggio di 2-0 firmato dallo stesso Gaudenzi e da Renzo Furlan. Noah, alla sua seconda esperienza da capitano francese, proseguì fino al suo secondo trionfo in Davis, vincendo in finale contro la Svezia.I dieci Top 100 francesi: Lucas Pouille (17), Jo-Wilfried Tsonga (19), Adrian Mannarino (25), Richard Gasquet (33), Gael Monfils (43), Benoit Paire (44), Julien Benneteau (55), Gilles Si-mon (64), Pierre-Hugues Herbert (76), Jeremy Chardy (91). (an.ni.)

AdrianMannarino,29 anni,n.25 Atp

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a caldo Noah, confermando quanta fiducia avesse oramai sulla tenuta di Mannarino. Non erano giunti in modo tranquillo nemmeno i punti di Richard Gasquet e della coppia for-mata da Pierre Hugues Herbert e Ni-colas Mahut, contro un Robin Haase valoroso (ma tre volte perdente) e il doppista olandese Jean Julien Rojer. In definitiva, ad Albertville, la nazio-nale da dieci Top 100 (solo gli Stati Uniti ne hanno tanti) non è sembrata così imbattibile. Affronteremo il mo-vimento tennistico maschile più for-te del mondo, ma il fatto che siano ancora alle prese con i postumi (ine-vitabili, per una nazionale numerosa e complessa come quella francese) della vittoria di Lille dello scorso an-no potrebbe essere un fattore a no-stro vantaggio.

Il nodo Noah-MonfilsUn altro nodo importante della sfida risiederà in un complesso rapporto professionale e personale, quello tra Yannick Noah e Gaël Monfils. Il 31enne francese è stato l’illustre assente della trionfale campagna 2017, e nelle scorse due stagioni di Davis ha disputato un solo incontro, il primo in assoluto del terzo man-dato di Noah. Si disputò nell’isola d’origine di entrambi, la Guadalupa, contro il Canada. È rischioso met-tere in discussione un ex campione del Roland Garros, tre volte campio-ne da capitano di Davis (1991, 1996, 2017) e tra gli uomini più popolari di Francia in senso assoluto; Gaël lo fece, criticando pubblicamente la scelta dei Caraibi come sede di un primo turno di Davis, e di fatto creando un primo strappo. Qualche

Così gli altri 3 quarti di finale Spagna-Germania - Vincendo contro questa la Gran Bretagna sulla terra battuta, la Spagna del capitano debuttante Sergi Bruguera ha superato un esame semplice che stava per complicarsi. Priva di Andy Murray e di Kyle Edmund, convocato ma mai schierato, la squadra d’Oltremanica si è comunque fatta sentire fino all’ultimo grazie a Cameron Norrie, classe 1995 capace di battere Roberto Bautista Agut e di giocare alcuni dei colpi più spettacolari del week-end. A meno che non torni Rafa, sarà più dura contro la Germania di Sascha Zverev. Il 20enne ha battuto Kyrgios in tre set per completare la vittoria tedesca sull’Australia (3-1).

Croazia-Kazakistan - Il Kazakistan non ha lasciato scampo alla Svizzera priva di Roger Federer e Stan Wawrinka (3-0). Il solito Mikhail Kukushkin e il classe 1996 Dmitry Popko hanno firmato i punti in singolare. Nei quarti voleranno in Croazia (3-1 al Canada) per una trasferta temibile: a Cilic, lo scorso week-end impegnato solo nel doppio (vincente), si è aggiunto un brillante Borna Coric capace di rifilare un triplo 6-4 al suo giovane rivale Denis Shapovalov.

Usa-Belgio - Gli statunitensi John Isner e Sam Querrey hanno sudato i rispettivi singolari, Ryan Harrison e Steve Johnson hanno sudato il doppio: ma contro questa Serbia può bastare anche per fare cappotto (3-0). Contro il Belgio di David Goffin (3-0 all’Ungheria), eliminato presto dagli Australian Open ma saldamente in sella in Davis, qualche rischio lo corre chiunque.

mese dopo, in trasferta a Zara, la-sciò la squadra e tornò in Francia per un improvviso e misterioso in-fortunio al ginocchio, alla vigilia dell’incontro contro la Croazia: in Davis non ha più visto il campo. Ora il capitano sembra aver cambiato

atteggiamento e, nella conferenza stampa post vittoria sull’Olanda, ha detto di volerlo con sé: “Spero che Gaël, che conosce i criteri per le convocazioni, faccia parte dell’av-ventura. Sarebbe naturale per me che ci fosse”.

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focus next gen

Insalatiera in salsa Next GenNon solo nel circuito, ma anche con i colori delle rispettive Nazionali. Zverev trascina la Germania, Coric fa inciampare Shapovalov e il Canada. E poi ci sono gli Ymer a spingere la Svezia e Yibing Wu a far sognare la Cina

dI ALESSANdRO NIzEGOROdCEw

FOTO GETTy IMAGES

Brisbane, Pat Rafter Arena, Alex vs Alex. L’Australia di Lleyton Hewitt affronta la Germania ca-pitanata da Michael Kohlmann.

Il primo singolare vede in campo un derby tutto in salsa Next Gen: la soli-dità e la maturità di Alexander Zverev da una parte, il talento e l’esuberanza di Alex De Minaur dall’altra. La sfida è equilibrata, ricca di pathos e profuma di futuro del tennis mondiale. De Mi-naur mette a segno i punti più spetta-colari e si porta avanti di un break al quinto set, ma Zverev non cede il pas-so al suo più giovane avversario (classe ’97 contro ’99) rimontando e chiuden-do 7-4 al tie-break finale. Il tedesco, che supera anche Nick Kyrgios nettamente nella terza e decisiva giornata, sembra finalmente aver trovato il giusto fee-ling con l’Insalatiera. Le pressioni e le attenzioni di tale manifestazione non sono facili da gestire e, non a caso, Zverev aveva perso 4 delle prime 5 sfi-de disputate in Coppa Davis, compresa quella clamorosa a Francoforte, lo scor-so anno, di fronte a Steve Darcis. La maturazione del ventenne di Amburgo, finalmente vincente in un match tre set su cinque, lascia ben sperare Boris Be-cker e tutto il team tedesco. De Minaur, nonostante la sconfitta, conferma la crescita esponenziale palesata prima a Brisbane e successivamente a Sydney, dove il giovane aussie ha raggiunto due sorprendenti semifinali.

(Ex) Next Genbatte Next Gen A Osijek, Croazia, uno scatenato Borna Coric ha spento i sogni di Denis Sha-povalov. L’ex Next Gen slavo, sul pun-teggio di 2-1 per la propria nazionale, ha infatti superato nettamente ‘Shapo’ portando la Croazia ai quarti di finale

del World Group. Il canadese è stato let-teralmente annichilito dalla varietà del gioco di Coric, abile in fase difensiva ma anche offensiva, e certamente più a proprio agio sulla terra battuta. Sha-povalov, che aveva superato Viktor Ga-lovic nel corso della prima giornata, ha lottato sino alla fine senza però trovare minimamente il bandolo della matassa.

“Mi ero allenato benissimo nei giorni precedenti alla sfida con il Canada - ha spiegato Coric - anche se pochi minuti prima del match con Denis la tensione era alle stelle; avergli strappato il servi-zio nel primo gioco dell’incontro mi ha dato fiducia e tranquillità”. Tra i classe ’96 va segnalata anche l’ottima vittoria contro pronostico del kazako Dmitry

I due Alex, De Minaur (Australia) e Zverev (Germania) protagonisti del match simbolodella nuova onda in coppa Davis: l’ha spuntata il tedesco al tie-break del 5° set

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focus next gen

HASHTAG #NEXTGEN

Tsitsipas continua la collezionedei campioni social: c’è Ferrer

I campi in veloce indoor sono uno degli habitat naturali di Stefanos Tsitsipas, ormai giunto tra i Top 80 del ranking Atp. Il greco, classe 1998 e probabile futuro protagonista alle Next Gen Atp Finals, si è allenato a Montpellier con l’ex top 5 David Ferrer, proseguendo nella collezio-ne delle foto social con i grandi protagonisti del circuito con cui condivide il campo.

Barrios Vera sta arrivandoUn nome poco reclamizzato, una serie di risultati che raccontano un’altra storia. Nato a Santiago il 20 dicembre 1997, Marcelo Tomas Barrios Vera sta scalando repentinamente il ranking Atp. Da dicembre 2017 a gennaio 2018, in un mese di tornei, il cileno ha conquistato due Futures e raggiunto tre semifinali, salendo dal n.720 all’attuale 443 (+287). Un’iniezione di fiducia importante per l’ex n.5 al mondo under 18, che già nel 2016 era arrivato sino ai Top 400 prima di un calo piuttosto evidente che lo ha fatto crollare nel ranking. Nel week-end, seppur senza scendere in campo, ha fatto parte del team cileno capitanato da Nicolas Massu che, in Coppa Davis, ha superato l’Ecuador per 3-1.(al.ni.)

Next Gen russa in Fed: c’è anche la PotapovaIl week-end di Fed Cup alle porte vedrà in campo, nel Gruppo II, una compagine formata da ben quattro tenniste under 21. Il capitano Anastasia Myskina, ex regina del Roland Garros nel 2004, ha convocato per la sfida contro la Slovacchia la me-glio gioventù del tennis russo. A guidare il gruppo sarà Natalia Vikhlyantseva, classe 1997, che lo scorso anno finì sotto la luce dei riflettori raggiungendo la semifinale nel Wta Premier di San Pietroburgo. Grande attesa anche per Anastasia Potapova, clas-se 2001 e vincitrice a Wimbledon Junior nel 2016, all’esordio assoluto in Fed Cup. Completeranno la rosa Anna Kalinskaya (19 anni) e Veronika Kudemertova (20 anni). (al.ni.)

Popko, abile a superare Laaksonen sul ‘veloce’ di Astana nella vittoria della propria nazione su una rimaneggiata Svizzera.

I fratelli ymere la speranza svedeseDopo anni di anonimato la Svezia po-trebbe aver trovato la strada per rien-trare, a fatica, nel World Group. I fratelli di origine etiope Elias e Mikael ymer (nella foto sotto), rispettivamente classe ’96 e classe ’98, hanno trascina-to la propria compagine alla vittoria sul veloce di Dnipro contro l’Ucraina di Sergiy Stakhovsky. Sul 2-2 il pun-to decisivo è giunto proprio grazie al Next Gen Mikael, abile a superare Ar-tem Smirnov in due set (nel Gruppo I e Gruppo II, da quest’anno, tutte le sfide vengono disputate con la formula due set su tre). Anche Israele può sorridere grazie a un giovanissimo protagoni-sta. Nel match del Gruppo I contro il Sudafrica, giunti al quinto e decisivo incontro, il successo è giunto per ma-no del ventenne Edam Leshem, abile a superare Scholtz regalando a Israele il passaggio del turno. Anche a Tianjin, in Cina, un Next Gen dal grande avvenire ha chiuso i conti nella sfida vinta 3-1 contro la Nuova Zelanda. Si tratta di Yi-bing Wu, ex numero 1 al mondo under 18, che ha conquistato in rimonta l’in-contro contro Josè Statham.

due acuti Next Gen nei FuturesLa settimana Itf ha portato alla ribalta due coetanei, nati a distanza di due giorni l’uno dall’altro. L’olan-dese Tim Van Rijthoven (data di nascita 24 aprile 1997), che dopo un grave infortunio al polso è tornato al successo negli Stati Uniti, e Pedro Martinez (data di nascita 26 aprile 1997), bravo a conquistare in Egitto il suo ottavo titolo Futures. L’Olanda punta forte sul talento di Van Rijthoven, rientrato a fine di-cembre dopo un anno di assenza dai campi e trionfatore sulla terra battuta di Palm Coast. “È un enorme talento con grandi potenzialità”, ha raccontato più volte il campione di Wimbledon Richard Krajicek, allenatore del giovane olandese. (al.ni.)

Il croatoBorna Coric,classe 1996,

appena uscito dal giro

dei Next Gen

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terza pagina

Match infiniti?In Davis son finitiLa sfida tra Australia e India del 1974 si concluse dopo 327 game. Nel 1982 McEnroe e Wilander combatterono per 6 ore e 22 minuti. Con l’introduzione del tie-break al quinto set i match di Davis non potranno superare i 65 giochi

dI ALESSANdRO MASTROLUCA

FOTO GETTy IMAGES

Una piccola grande rivolu-zione. Yuichi Sugita e Sa-scha Zverev, per vantaggio di fuso orario, hanno vinto

i primi tie-break al quinto set nel World Group di Davis. Un’innovazio-ne destinata a rendere leggendari, in quanto non più tecnicamente supe-rabili, i record di durata nella storia della manifestazione.

Il ‘tie’ più lungo - Nessun incon-tro (nel gergo della Davis, si chiama ‘tie’), dunque, potrà superare l’epica della finale della zona orientale 1974. Al South Club di Calcutta stracolmo di tifosi, l’India sfida i campioni in cari-ca dell’Australia, che nell’ultima finale hanno battuto gli Usa con il quartetto probabilmente migliore di tutti i tempi (Ken Rosewall, Rod Laver, Mal Ander-son, John Newcombe). Il leggendario capitano dell’India, Ramanathan Kri-shnan, sceglie come secondo singolari-sta Jasjit Singh, il primo sikh a giocare per l’India in Davis, al posto di Anand Amritraj, che soffre la rivalità col fra-tello Vijay. Insieme, vincono un doppio durissimo, finito 17-15 6-8 6-3 16-18 6-4, contro John Alexander e Colin Di-bley. È Vijay a suggellare la vittoria con il 6-1 5-7 6-4 6-4 a Bob Giltinan. In cin-que partite sono stati giocati 327 game: un record che non si potrà battere.

I record di game - Con il tie-break in tutti i set, si potrà arrivare al mas-simo a giocare 65 game in un match. Niente a che vedere con i 122 del match più lungo di sempre, il doppio della fi-nale interzona del 1973 fra Usa e Cile. Stan Smith e Erik Van Dillen battono Pa-tricio Cornejo Seckel e Jaime Fillol, che saranno avversari di Paolo Bertolucci e

Adriano Panatta nella finale del 1976, nel giorno dell’unico trionfo azzurro, 7-9 37-39 8-6 6-1 6-3. I 65 game attuali impallidiscono anche di fronte ai 100 che nel 1982 servirono al canadese Harry Fritz per superare il venezuelano Jorge Andrew 16-14 11-9 9-11 4-6 11-9 nella semifinale della zona nord-americana. Resterà irrag-giungibile anche il match della vita di Michael Westphal, n.2 di Germania nei primi anni di Boris Becker, primo tenni-sta vittima dell’AIDS. Nonostante il tap-peto che gli si sgretola sotto i piedi alla

Festhalle di Francoforte (due volte il gioco sarà fermato per fissarlo di nuo-vo), venerdì 4 ottobre 1985 Westphal lancia l’allora Repubblica Federale di Germania verso la finale. Gli servono 5 ore e 29 minuti, gioca 85 game per completare una rimonta epica sul ce-coslovacco Tomas Smid: finisce 6-8 1-6 7-5 11-9 17-15. Nessuno sapeva allora che la malattia lo stava divorando già da quattro anni.

I set più lunghi - Non si potranno più giocare, salvo ulteriori ripensamen-ti, 32 game in un set, come in quel leg-gendario parziale decisivo. Nel World Group, che ha assunto il format attuale nel 1981, non si sono mai visti set più lunghi in singolare. Dmitry Tursunov ha battuto 17-15 al quinto Andy Rod-dick nella semifinale del 2006, Yannick Noah ha superato al primo turno del 1985 il paraguayano Francisco Gonza-lez 3-6 6-3 17-15 6-4.

Oltre le 6 ore - Ma la storia l’hanno scritta John McEnroe e Mats Wilander. È il secondo turno del World Group 1982, è ancora il secondo match più lungo di sempre nella storia della Da-vis: 6 ore e 22 minuti. McEnroe, che ha appena perso in finale a Wimbledon contro Jimmy Connors, chiude 9-7 6-2 15-17 3-6 8-6. “Mi ricordo che a fine partita sono caduto fra le braccia del nostro capitano Arthur Ashe”, ricorde-rà anni dopo McEnroe a ESPN, che in quella prima giornata del 1982 ha tra-smesso 9 ore e 17 minuti di diretta, la più lunga fino a quel momento per un evento sportivo su un canale naziona-le negli Usa. Verso la fine della partita, confessa, un dubbio gli ha attraversa-to la mente. “Se stiamo giocando un match così straordinario, perché quasi tutti i tifosi se ne sono andati?”.

L’indiano Vijay Amritrajprotagonistadi India-Australianel 1974

7 ore e 2 minutiNon è stata la partita con il maggior numero di game (95) ma quella durata più di tutte (7 ore e 2 minuti). Nel 2003 i cechi Rosol e Berdych superarono gli svizzeri Wawrinka e Chiudinelli in doppio per 6-4 5-7 6-4 6-7 24-22.

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 97602 Roger Federer (SUI) 96053 Marin Cilic (CRO) 49604 Grigor Dimitrov (BUL) 46305 Alexander Zverev (GER) 46106 Dominic Thiem (AUT) 40607 David Goffin (BEL) 34608 Jack Sock (USA) 28809 Juan Martin del Potro (ARG) 2815

10 Pablo Carreno Busta (ESP) 270511 Kevin Anderson (RSA) 262012 Sam Querrey (USA) 249013 Novak Djokovic (SRB) 247014 Nick Kyrgios (AUS) 239515 Stan Wawrinka (SUI) 238516 Tomas Berdych (CZE) 232017 Lucas Pouille (FRA) 223518 John Isner (USA) 223019 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 205020 Andy Murray (GBR) 1960

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 22 Fabio Fognini 18502 46 Paolo Lorenzi 10853 77 Andreas Seppi 6864 79 Thomas Fabbiano 6765 99 Marco Cecchinato 5436 127 Matteo Berrettini 4657 135 Stefano Travaglia 4428 159 Alessandro Giannessi 3439 174 Simone Bolelli 313

10 175 Lorenzo Sonego 31311 185 Salvatore Caruso 28612 204 Stefano Napolitano 25113 232 Andrea Arnaboldi 22814 245 Federico Gaio 21115 247 Matteo Viola 211

16 258 Lorenzo Giustino 19817 267 Matteo Donati 19218 273 Luca Vanni 18519 308 Gianluigi Quinzi 15820 320 Andrea Basso 139

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Caroline Wozniacki (DEN) 79652 Simona Halep (ROU) 76163 Elina Svitolina (UKR) 58354 Garbine Muguruza (ESP) 56905 Karolina Pliskova (CZE) 54456 Jelena Ostapenko (LAT) 50007 Caroline Garcia (FRA) 44958 Venus Williams (USA) 42779 Angelique Kerber (GER) 3031

10 Julia Goerges (GER) 290011 Johanna Konta (GBR) 282512 Sloane Stephens (USA) 281313 Kristina Mladenovic (FRA) 277014 Madison Keys (USA) 264415 Anastasija Sevastova (LAT) 254016 Ashleigh Barty (AUS) 2486 17 Coco Vandeweghe (USA) 2434 18 Magdalena Rybarikova (RUS) 236319 Svetlana Kuznetsova (RUS) 236220 Elise Mertens (BEL) 2215

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 61 Camila Giorgi 9372 93 Francesca Schiavone 7083 142 Sara Errani 4144 156 Roberta Vinci 3775 158 Jasmine Paolini 3676 179 Deborah Chiesa 3257 204 Georgia Brescia 2798 206 Martina Trevisan 2779 221 Jessica Pieri 253

10 269 Giulia Gatto-Monticone 20011 283 Cristiana Ferrando 18012 296 Camilla Rosatello 16213 313 Martina Di Giuseppe 15114 339 Stefania Rubini 13115 353 Anastasia Grymalska 123

16 371 Martina Caregaro 10817 431 Camilla Scala 8318 439 Alice Matteucci 8119 447 Gaia Sanesi 7820 485 Martina Colmegna 67

Petra sempre più su

dI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTy IMAGES

21 i titoli conquistati da Petra Kvitova (nella foto), in virtù del successo conseguito a San Pietroburgo. La ceca diventa cosìla 5a tennista più titolata tra le giocatriciin attività, dietro Serena e Venus Williams (72 e 49), Maria Sharapova (36)e Caroline Wozniacki (28).

64 le vittorie ottenute in carriera da Petra Kvitova a livello indoor. La due volte campionessa di Wimbledon è la tennista in attività ad aver vinto più incontri all’interno di un palazzetto. Seguono Maria Sharapova (53), Patty Schnyder (50), Dominika Cibulkova (49) e Caroline Wozniacki (46).

27 le vittorie di Fabio Fognini in Coppa Davis. Grazie alle 3 affermazioni in terra nipponica, il ligure è diventato l’11° tennista più vincente nella storia dell’ItalDavis,a un solo successo dal 10° posto occupatoda Marcello Del Bello.

20 gli anni trascorsi dall’ultima vittoria dell’Italia sul veloce in una sfida valevole per il World Group. L’ultima vittoria ottenuta al di fuori della terra battuta risaliva alla semifinale del 1998 vinta dagli azzurri a Milwaukee contro gli Stati Uniti.

15 i match vinti in carriera da Fabio Fognini annullando match-point, dopoil successo ottenuto ai danni di Sugitaa Morioka. Tra i tennisti in attività si sono aggiudicati più match salvando match-point i soli Ivo Karlovic (22), Roger Federere Feliciano Lopez (17).

I PRIMI 16 DEL RANKING RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Andrey Rublev (AUS) 2402 Alex de Minaur (AUS) 2403 Taylor Fritz (USA) 2064 Casper Ruud (NOR) 995 Stefanos Tsitsipas (GRE) 966 Alexander Zverev (GER) 907 Reilly Opelka (USA) 748 Michael Mmoh (USA) 67

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Denis Shapovalov (CAN) 65

10 Jaume Munar (ESP) 5011 Miomir Kecmanovic (SRB) 4912 Duckhee Lee (KOR) 3113 Bernabe Zapata Miralles (ESP) 3114 Duckhee Lee (KOR) 3115 Yusuke Takahashi (JPN) 3016 Stefan Kozlov (USA) 26

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Anche Italia-Spagna è live

Il Giappone è già alle spalle. L’azzurro della Nazionale di Capitan Barazzutti lascia il te-stimone al gruppo rosa guidato

da Tathiana Garbin. L’Italia di Fed Cup si appresta a vivere un week-end di fuoco contro la Spagna, al Pala Tricalle “Sandro Leombroni” di Chieti. Le iberiche si presentano prive di Garbine Muguruza, ma for-ti delle due Top 100 Carla Suarez Navarro (32) e Lara Arruabarrena (81), oltre a Georgina Garcia Perez (161) e alla doppista Maria Jose Martinez Sanchez (n.26 al mondo

il tennis in tv

Fed Cup: sabato dalle 16.00, domenica dalle 14.00Giovedì 8

00:00 - Magazine ATP00:30 - LIVE ATP 250 Quito02:30 - ATP 250 Quito (differita)04:30 - ATP 250 Montpellier (differita)06:30 - ATP 250 Montpellier (differita)08:30 - ATP 250 Quito (replica) 11:00 - LIVE ATP 250 Sofia12:45 - Supertennis Today13:00 - LIVE ATP 250 Sofia14:45 - Supertennis Today 15:00 - LIVE ATP 250 Sofia16:45 - Supertennis Today 17:00 - LIVE ATP 250 Sofia19:00 - LIVE ATP 250 Montpellier20:30 - LIVE ATP 250 Montpellier 22:00 - LIVE ATP 250 Quito

Venerdì 900:00 - Highlights 00:30 - LIVE ATP 250 Quito02:30 - ATP 250 Quito (differita)04:30 - ATP 250 Quito (differita)06:30 - ATP 250 Montpellier (differita)08:30 - ATP 250 Montpellier (differita)11:00 - LIVE ATP 250 Sofia12:30 - Supertennis Today12:45 - LIVE ATP 250 Sofia13:45 - Supertennis Today 14:00 - LIVE ATP 250 Montpellier16:45 - Supertennis Today 17:00 - LIVE ATP 250 Sofia19:00 - LIVE ATP 250 Sofia20:30 - LIVE ATP 250 Montpellier 22:00 - LIVE ATP 250 Quito

Sabato 1000:00 - Magazine ATP 00:30 - LIVE ATP 250 Quito02:30 - ATP 250 Quito (differita)04:30 - ATP 250 Quito (differita) 06:30 - ATP 250 Sofia (replica) 08:30 - ATP 250 Montpellier (replica)10:30 - Magazine ATP 11:00 - ATP 250 Quito (replica) 12:45 - Supertennis Today13:00 - LIVE ATP 250 Sofia14:45 - Supertennis Today 15:00 - LIVE ATP 250 Montpellier15:45 - Supertennis Today 16:00 - LIVE Fed Cup Italia vs Spagna17:30 - Supertennis Today 17:45 - LIVE Fed Cup Italia vs Spagna19:00 - LIVE Fed Cup USA vs Olanda21:00 - LIVE Fed Cup USA vs Olanda23:00 - ATP 250 Montpellier (differita)

Domenica 1101:00 - ATP 250 Sofia (differita)03:00 - ATP 250 Montpellier SF (replica) 04:30 - ATP 250 Sofia SF (replica)06:30 - ATP 250 Quito SF (replica) 08:30 - ATP 250 Montpellier SF (replica)10:30 - Fed Cup Italia vs Spagna (replica) 12:30 - Fed Cup Italia vs Spagna (replica)13:45 - Supertennis Today14:00 - LIVE Fed Cup Italia vs Spagna15:30 - Supertennis Today 15:45 - LIVE Fed Cup Italia vs Spagna17:30 - Supertennis Today 17:45 - LIVE Fed Cup Italia vs Spagna19:00 - LIVE Fed Cup USA vs Olanda21:00 - LIVE Fed Cup USA vs Olanda23:00 - LIVE Fed Cup USA vs Olanda

Lunedì 1201:00 - ATP 250 Montpellier (differita)03:00 - ATP 250 Sofia (differita) 04:00 - ATP 250 Quito (differita) 06:00 - Fed CupItalia-Spagna (replica) 08:00 - Fed CupItalia-Spagna (replica) 10:00 - LIVE WTA Doha11:45 - LIVE WTA Doha13:30 - LIVE WTA Doha15:15 - LIVE WTA Doha 16:55 - NEWS 17:00 - LIVE WTA Doha18:30 - LIVE WTA Doha19:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 21:15 - NEWS 21:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 23:00 - ATP 500 Rotterdam (differita)

Martedì 1300:30 - ATP 500 Rotterdam (differita)02:00 - ATP 500 Rotterdam (differita) 04:00 - WTA Doha (replica) 06:00 - WTA Doha (replica)08:00 - ATP 500 Rotterdam (replica) 10:00 - LIVE WTA Doha11:45 - LIVE WTA Doha13:30 - LIVE WTA Doha15:15 - LIVE WTA Doha 16:55 - NEWS 17:00 - LIVE WTA Doha18:30 - LIVE WTA Doha19:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 21:15 - NEWS 21:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 23:00 - ATP 500 Rotterdam (differita)

Mercoledì 1400:30 - ATP 500 Rotterdam (differita)02:00 - ATP 500 Rotterdam (differita) 04:00 - WTA Doha (replica) 06:00 - WTA Doha (replica)08:00 - WTA Doha (replica) 10:00 - LIVE WTA Doha11:45 - LIVE WTA Doha13:30 - LIVE WTA Doha15:00 - Tennis Parade15:15 - LIVE WTA Doha16:55 - NEWS 17:00 - LIVE WTA Doha18:30 - LIVE WTA Doha19:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 21:15 - NEWS 21:30 - LIVE ATP 500 Rotterdam 22:45 - LIVE ATP 250 Buenos Aires

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Arrivano gli ATP 500: dirette da RotterdamUn grande classico d’inverno: il torneo di Rotterdam, in Olanda, apre il palcoscenico sugli eventi Atp 500 nell’Europa Indoor. E SuperTennis comincia una settimana di dirette senza soluzione di continuità. Un palinsesto che parte alle 10.00 del mattino con i match del torneo Wta di Doha, per poi virare dall’ora di cena in poi proprio sui Paesi Bassi e sul circuito Atp. Questa settimana, nel week-end dedicato alla Fed, si concludono anche i tornei Atp 250 di Sofia (Bulgaria), Montpellier (Francia) e Quito (Ecuador).

di specialità). Le azzurre invece si affidano all’esperienza di Sara Errani, oggi al n.141 delle classifi-che Wta, e alle nuove leve Jasmi-ne Paolini, Deborah Chiesa ed Eli-sabetta Cocciaretto, semifinalista ai recenti Australian Open Junior. L’incontro, valevole per il 1° turno del World Group II, sarà l’ottavo tra le due nazioni, con le ospiti avan-ti per 4-3 nei precedenti. L’ultimo successo azzurro è del 2006 (3-1 esterno a Saragozza), l’anno del primo trionfo in Fed Cup della no-stra Nazionale.

Sara Erraniin maglia azzurra

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giovani

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Pigato, che inizio!La 14enne bergamasca ha conquistato il torneo Itf under 18 di Praga,poi è stata convocata nella Nazionale under 16 di Winter Cup. In Portogallo ha sempre vinto, ma le azzurre non si sono qualificate. Promossi i maschi

di Fabio bagatella

Lisa Pigato ha iniziato la nuova stagione come aveva concluso quella precedente: vincendo. La 14enne lombarda, classe 2003,

aveva chiuso il 2017 con il titolo nell’Itf under 18 di Palermo. Nel 2018 l’allieva di papà Ugo allo Ju-nior Milano ha subito fatto centro nel circuito giovanile internazionale, ag-giudicandosi la Cltk Cup 2018 di Praga (Grade 4/veloce indoor). Partendo co-me quinta favorita del seeding, Lisa ha eliminato le ceche Karolina Vlckova (6-4 7-5), Tereza Vajsejtlova (6-1 6-7 6-2) e Alexandra Silna (7-5 6-1), poi in semifi-nale ha rimontato 4-6 7-5 6-0 l’unghere-se Natalia Szabanin annullando anche due palle-match e in finale ha regola-to 6-2 6-4 la francese Aubane Droguet (quarta favorita). La pluri-campionessa italiana è entrata così per la prima volta tra le Top 300 del ranking Itf junior.

Convocazione Under 16E poi è arrivata la convocazione in maglia azzurra. Così dalla Repubbli-ca Ceca, Pigato è volata in Portogallo, a Lousada, con la nazionale under 16 per la fase di qualificazione di Winter Cup 2018, tradizionale competizione giovanile fra selezioni nazionali che dal 1977 è un preciso punto di riferi-mento per l’avvio di stagione. In palio c’era l’accesso alla fase finale a otto di

le 2 rose azzurre Under 16 femminile (Lousada, Por): Matilde Mariani, Matilde Paoletti, Lisa Pigato, capitano: Giovanni Paolisso. Quarti: Italia b. Belgio 3-0. Semifinali: Spagna b. Italia 2-1. Finale 3°-4° posto: Italia b. Portogallo 2-0. Under 16 maschile (Bergen op Zoom, Ned): Leonardo Malgaroli, Lorenzo Musetti, Lorenzo Rottoli, capitano Stefano Pescosolido. Quarti: Italia b. Croazia 3-0. Semifinali: Italia b. Gran Bretagna 2-1. Finale: Italia b. Paesi Bassi 2-1.

Under 12 e 14: ragazzi sì, ragazze noI gironi di qualificazione under 12 e under 14 di Winter Cup hanno promosso alla Final 8 di Veska (Repubblica Ceca, 9-11 e 16-18 febbraio) le due nazionali italiane maschili: finale per gli under 12 e vittoria per gli under 14 (nella foto) a Ronchi dei Legionari (Gorizia) in Friuli Venezia Giulia. Eliminate, invece, le squadre femminili. Ecco le rose delle nostre nazionali e i risultati.Under 12, maschile (Liebnitz/Austria): Sebastiano Cocola, Giorgio Gatto, Daniele Rapagnetta, capitano Luca Sbrasci-ni. Quarti: Italia b. Austria 2-1, Semifinali: Italia b. Bulgaria 2-1. Finale: Gran Bretagna b. Italia 3-0. Femminile (Neudo-erfl/Austria): Nadin Barbarossa, Giulia Bizzarri, Vittoria Paganetti, capitano Alberto Tirelli. Quarti: Austria b. Italia 2-1. Tabellone di consolazione. Semifinali: Serbia b. Italia 3-0. Finale 7°-8° posto: Italia b. Moldova 2-1. Under 14, maschile (Ronchi dei Legionari/Italia): Peter Buldorini, Niccolò Ciavarella, Daniele Minighini, capitano Mas-simo Valeri. Quarti: Italia b. Cipro 3-0. Semifinali: Italia b. Portogallo 2-1. Finale: Italia b. Svizzera 3-0. Femminile (Pecs/Ungheria): Virginia Ferrara, Giulia Martinelli, Giorgia Pedone, capitano Alfio Di Mauro. Quari: Lituania b. Italia 2-1. Tabellone di consolazione. Semifinali: Italia b. Slovenia 3-0. Finale 5°-6° posto: Bulgaria b. Italia 3-0.

Lisa Pigato, 14 anni, in alto con il papà-coach Ugo, dopo la vittoria a Praga. Sotto,con la Nazionale italiana Under 16 (da sinistra, Matilde Paoletti, Matilde Mariani, Pigato e capitan Paolisso); a destra, la Nazionale maschile Under 16 guidata da Pescosolido

Kazan (Russia), riservato a due forma-zioni per girone (le finaliste). Assenti le 15enni Melania Delai e Federica Sacco, le due azzurre classe 2002 col miglior ranking under 18 (Top 200), il team italiano è stato eliminato in semifinale dalla Spagna. Pigato ha vinto tutti i tre incontri di singolare giocati.

Buone notizie, invece, dal fronte ma-schile, dove la nazionale under 16 ha trionfato nei Paesi Bassi: gli azzurrini Lorenzo Rottoli, Leonardo Malgaroli e Lorenzo Musetti, hanno vinto tutti i sei singolari disputati, qualificandosi per la final-eight di Ronchin (Francia, 16/18 febbraio).

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in italia

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Nord sempre... giovaneIn Alto Adige 163 partecipanti per il 7° Trofeo Re Laurino al Centro Tennis Ussa. In Trentino i due classici Open combined incoronano Galvani,Giacomo Oradini e Floris. Febbraio è il mese caldo dei “Quarta” verso gli IBI18

di Fabio bagatella

“Il torneo si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama tennistico del Nord Italia”. Le parole durante la premiazio-

ne di Roland Sandrin, vice-presidente della Fit, sono la miglior sintesi pos-sibile del 7° Trofeo Re Laurino, torneo nazionale giovanile sui campi indoor del Centro Tennis Ussa presieduto da Giovanni Romano. A Bolzano si sono ritrovati 163 partecipanti, provenien-ti da sei regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria e Marche). Otto i tabelloni, dall’under 10 all’under 16: tre successi altoatesi-ni e veneti, due trentini con tre finali piemontesi. Nell’under 10 quasi-bis altoatesino: nel maschile Kevin Vinatzer (Atc Ladinia Villa di Badia) ha piegato il torinese Pa-olo Vigorita (Le Pleiadi Moncalieri) sul filo di lana, nel femminile Iris Tabarelli (Tc Rungg) si è dovuta inchinare alla ve-ronse Maria Sole Savoia (Tc Bardolino).Nell’under 12 doppietta trentina: net-te le vittorie del favorito David Si-moncelli (4.1/Ct Rovereto) su Kilian Dallapiazza (4.1/Atc Ladinia) e della vice-favorita Noemi Maines (4.2/Ata Battisti Trento) nel derby su Lisa To-masi (4.1); menzione speciale per il beniamino di casa Daniel Lechner, al primo anno di categoria, in semifinale partendo dalle qualificazioni. L’under 14 è stato il torneo più nobile: tra i ragazzi, finale veneto-piemonte-se con successo di Filippo Crotti (3.3/

Eurotennis Club Treviso) su Gabriele Soldà (3.3/Canottieri Casale Monfer-rato), dopo che i due favoriti, Stefan Vedovelli (3.3/Ata) e il campione ita-liano di doppio 2017 (under 12) Fe-derico Garbero (3.3/Stampa Sporting Torino), erano usciti in semifinale vittime di una doppia sorprendente rimonta; in campo femminile l’altoa-tesina Franziska Daum (3.1/Asv Lana) ha faticato non poco per piegare la resistenza della trentina Alessandra Versini (3.3/Ct Arco). Nell’under 16, infine, il circolo locale ha festeggiato il dominio di Christian Romagnoli (3.4), in finale l’altro alto-atesino Gabriel Gruber (3.4/Tc Calda-ro); sul fronte rosa la veronese Giulia Sophie Stefan (3.3/Nuovo T. Bovolo-ne) ha superato Arianna Amaduzzi (4.1/Tc Merano).

Sopra, la premiazione al 7° Trofeo Re Laurino, evento giovanile in Alto Adige (foto Servadio)

Febbraio: pre-quali ibi alla fase 2Febbraio è appena cominciato ed è già il mese caldo delle pre-qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia. Con la fase provinciale dedicata ai 4.4, 4.5, 4.6 ed Nc (sotto le regole del circuito Fit-Tpra) in piena corsa, si comincia anche a entrare nella fase dedicata agli altri Quarta Categoria. I 4.3, i 4.2 e i 4.1, che scenderanno in campo direttamente nella fase regionale, quella cui si accede solo per diritto di classifica o per aver guadagnato l’accesso tramite la fase Tpra. Tra le tappe storicamente partecipate c’è quella di Milano, che quest’anno si gioca dal 17 febbraio al GFG Sport - David Lloyd Malaspina (sede per altro anche dell’Open regionale lombardo del 24 marzo). Grande attesa in febbraio anche per gli appuntamenti di Bari (dal 19), Palermo (dal 25) e Cagliari (dal 12).

trento rimane terra di open: bene galvani, oradini e FlorisStefano Galvani, Giacomo “Jack” Oradini e Anna Floris. La vecchia guardia detta legge nei due classici Open nazionali combined di Trento, disputati in contemporanea a cavallo del Capodanno con circa 300 iscritti nei due tabelloni. Sui campi dell’Ata Battisti, ha vin-to il 41enne veneto Galvani: il maestro del Ct Rimini, ex Top 100 (2007) e membro del team di A1, ha sconfitto in finale il toscano Davide Della Tommasina. Sul rosso del Ct Trento, si è imposto Oradini: il 27enne trenti-no, ex 708 Atp (nella foto con il presidente del Ct Trento Stefano Sembenotti), ha sconfitto il ligure Francesco Moncagatto. Nel femminile doppietta della 35enne Anna Floris, ex 129 Wta (2010), che ha fatto valere tutta la sua esperienza sia all’Ata, sull’emiliana che studia negli States Giulia Guidetti, sia al Ct, ai danni della giovane locale Monica Cappelletti nel giorno del suo 19° compleanno. (f.b.)

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Oltre mille iscritti in tutto il Paese e tante realtà locali capaci di mettersi in mostra alla grande, da Nord a Sud. Tra queste anche quella del Tc Gioia 1974, che conferma il trend positivo del movimento amatoriale calabrese

circuito fit-tpra

di Claudia Pagani

Amatori da grande Slam al Tc Gioia 1974. lo storico club che ha come direttore tecni-co il vice presidente regio-

nale Rocco Tilotta. È la seconda volta che il circolo di Gioia Tauro ospita un evento Tpra. Lo scorso anno iniziò or-ganizzando il torneo “di Basilea” (nel calendario uniformato a quello dei Pro), accolto con molto entusiasmo sia dai giocatori che dalla gestione del circolo. Un rodaggio in vista dell’e-vento che ha dato il via alla nuova sta-gione delle competizioni mettendo in palio ben 3.000 punti: gli Australian Open Tpra. Così ecco che dalle varie province della regione sono arrivati ben 65 giocatori, 2 in più rispetto all’e-dizione dell’anno precedente ospitata al Tc Maierato in provincia di Vibo (il paese da dove è partito il Tpra in Ca-labria). Una piccola crescita che però riempie di gioia e fa ben sperare per il futuro: “Considerando che la pro-vincia di Reggio Calabria è ancora agli inizi con il Tpra, il risultato è entu-siasmante”, dichiara Umberto Franza, Area Manager della Calabria. “E poi va ringraziato - aggiunge - il presidente regionale del comitato calabrese Joe Lappano, per aver preso da subito con entusiasmo il progetto Fit-Tpra e per la disponibilità massima che sta dando per far crescere il movimento amatoriale in Calabria”.

Crescita esponenzialeIl Tpra è sempre alla ricerca di nuovi promoter che sollecitino i circoli a in-serire tornei per diffondere la bellezza e la passione di questa realtà pensata per gli amatori. Proprio come la grin-tosa Giada Franconeri che ha capitana-to la trasferta dei giocatori di Catan-zaro a Gioia Tauro (Reggio Calabria) e che sarà sicuramente protagonista del prossimo Super Slam, il Roland Garros in programma proprio a Catanzaro.

Pre-quali iBi: 4.4, 4.5 e 4.6: dovete giocare con noiI 4.4, i 4.5, i 4.6 e gli Nc non potranno iscriversi ai tabelloni regionali di Quarta (riservati a 4.1, 4.2 e 4.3). Per sognare un posto al Foro Italico dovranno per forza di cose iscriversi alla fase provinciale Fit-Tpra. E conquistare una wild card per il livello superiore. Chiunque abbia una tessera Fit, agonistica o no, valida per l’anno 2018, e abbia dagli 11 anni in su, può partecipare alle pre-qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia e iniziare la sua Race to Foro partecipando in prima istanza ai tornei del circuito Fit-Tpra organizzati in ogni provincia nei primi mesi dell’anno e limitati 4.4. Insomma, anche i ragazzi che partecipano alla scuola Sat dei circoli e i giocatori con tessera agonistica con classifica da Nc a 4.4 dovranno seguire gli stessi passi: prima di accedere ai tabelloni di Quarta della seconda fase, si deve passare per forza dai tornei Tpra cercando di conquistare una wild card. Non ci sono... scorciatoie.

A Gioia Tauro,da sinistra,Daniele Cutrì(limit 45e doppio misto), Marianna Pilè (doppio misto), AntoninoSgambetterra(ufficiale di gara), Lucia Scionti (doppio misto);sotto, duepremiazioni agli “Australian Open” di Gioia Tauro

Umberto Franza lancia l’appello: “È stato bellissimo vedere 65 iscritti in un torneo regionale svoltosi tutto in un week-end con moltissimi spettato-ri al seguito. Il Fit-Tpra in Calabria sta crescendo in maniera esponenziale e tra i giocatori c’è tanto entusiasmo e voglia di giocare! Per questo auspico di trovare nuove figure, una su Reggio Calabria e una su Cosenza, da forma-re come responsabili provinciali Fit-Tpra”. E la crescita continua...

Gioia Tauro: Calabriada Grande Slam

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padel

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Un master di qualitàL’epilogo del Circuito Slam 2017 è andato in scena al Just Padel Areonauticadi Roma. Tra i maschi, si sono imposti gli argentini Capitani-Sarmiento.Nel femminile trionfo per Giulia Sussarello e Chiara Pappacena

di gianPaolo Martire

Con il Master del Circuito Slam 2017, andato in scena da ve-nerdì 12 a domenica 14 genna-io 2018 al Just Padel Aeronauti-

ca (RM), si è definitivamente chiusa una stagione che tra sorprese e conferme ha, senza dubbio, appassionato gioca-tori, tifosi e addetti ai lavori. L’appun-tamento finale della stagione arrivava dopo le consuete 8 tappe giocate du-rante tutto l’arco dell’annata preceden-te. L’alfa e l’omega del 2017 delle tappe del circuito è stato lo Sporting Club Le Bandiere, alle porte di Milano, ma la stagione del padel italiano ha portato i migliori giocatori del circuito anche a Villanova, Misano, Torino e soprattutto Roma, che con i suoi tre centri sportivi (Bola Padel Club, Flaminia Padel Center, Just Padel Aeronautica), è stata il vero e proprio centro di gravità della stagione agonistica del 2017.

i migliori 40E dove, se non nella Capitale, poteva svolgersi l’appuntamento clou dell’an-no? Sono stati ammessi al Master i mi-gliori 40 atleti del Circuito, che hanno disputato almeno cinque tappe durante la passata stagione. Come previsto dal regolamento però, la FIT ha decretato di far disputare il Master, come integra-zione nel tabellone, anche ai giocatori che hanno preso parte ad almeno due tappe, acquisendo punteggio in en-trambe. Il tabellone quindi si presen-tava così composto: per la 1a e 2a ca-tegoria maschile sono stati ammessi i migliori 16 giocatori del circuito; per la 3a categoria maschile sono stati am-messi i migliori 8 giocatori; per la 4a Categoria maschile sono stati ammessi i migliori 8 giocatori; per la Categoria Open femminile sono state ammesse le migliori 8 giocatrici.Il montepremi totale era di 8.900€, di cui ben 2.000€ destinati ai campioni della 1a e 2a categoria maschile (1.000€

ai finalisti); 1.000€ anche ai vincitori della 3a categoria maschile, così co-me alle vincitrici dell’Open femminile; 800€ invece alla coppia prima classifi-cata nella 4a categoria maschile.

Vittoria argentinaIl campo ha lasciato pochi dubbi su chi fossero le migliori coppie in gara. Nella massima categoria maschile ha trionfa-to il duo argentino Capitani-Sarmiento, capace di sbaragliare la concorrenza già dal primo giorno di gioco; il 6-3 6-2 con cui si sono presentati contro Vergi-nelli-Serafino ha mostrato sin da subito la qualità della coppia vincitrice. Dopo aver chiuso la pratica Pupillo-Rosete per 6-2 6-1 nelle fasi a eliminazione diretta, gli argentini hanno affrontato in finale Saverio Palmieri e Simone Cremona. Nell’ultimo atto del Master, Marcelo Ca-pitani e Gustavo Sarmiento hanno man-tenuto alto il livello di gioco superando gli avversari con un netto 6-2 6-1 e lau-reandosi così campioni di categoria.

doppietta PappacenaIl torneo femminile ha incoronato campionesse Chiara Pappacena e Giu-lia Sussarello; grazie a una pregevole cavalcata trionfale dalla prima all’ulti-ma gara, la coppia ha potuto fregiarsi dell’ambito titolo nazionale. Pappace-na-Sussarello nella prima giornata del torneo hanno superato prima Tomma-si-Zacchini (6-4 6-2) e poi D’Ambrogio-Lombardi (6-4 6-2). Nella giornata suc-cessiva si sono ripetute contro il duo Maderna-Lamonaca per 6-2 6-1 guada-gnando così il titolo di campionesse. Si tratta del 2° titolo nazionale in pochi mesi per Chiara Pappacena, capace di alzare il trofeo degli Assoluti Italiani Indoor lo scorso dicembre.Infine, nella 3a categoria maschile, suc-cesso per Luigi Raponi e Valerio Rizzi, che con un doppio 6-3 hanno regolato Belotti-Pozzoni, prima di vincere una finale tiratissima (5-7 6-4 7-5) contro la coppia Stacchini-Monteverde.

La coppia vincitrice nella categoriafemminile del Master CircuitoSlam 2017, Giulia Sussarello(a sinistra) e Chiara Pappacena

Il tandem tutto argentino formatoda Capitani e Sarmiento: i due hannovinto il Master del Circuito Slam 2017

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personal coach

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Peso, manico, presa:3 consigli salva-gomitoLa racchetta non deve essere né troppo pesante né troppo leggera.Incide poco la grandezza del manico mentre è importante decontrarre la muscolatura della mano che impugna, tra un colpo e l’altro

di rodolFo lisi *

Racchetta leggera o pesante? Per il gomito è meglio una via di mezzo... Il ricorso a racchette leggere è comprensibile anche

se non giustificabile: i tennisti meno esperti, per sopperire alla mancanza di forza e alla scarsa tecnica di base, si affidano, ad esempio, a telai in car-bonio o leghe di polimeri che, oltre a concedere maggiore indulgenza nei colpi decentrati, riducono (teoricamen-te) l’affaticamento muscolare in quan-to si movimenta, spesse volte contro gravità, un oggetto di massa minore. Nonostante i vantaggi, non si può tra-scurare il fatto che, facendo riferimen-to alla seconda legge di Newton (F = ma), una racchetta più leggera, a parità di forza muscolare applicata, è accele-rata più rapidamente. L’esecuzione di movimenti più veloci implica, a parità di traiettoria dell’attrezzo, fasi di acce-lerazione e decelerazione più brusche aumentando la probabilità che si veri-fichino situazioni motorie non piena-mente controllate dal soggetto.Considerazioni tutt’altro che rassicu-ranti, nondimeno, valgono per le rac-chette “pesanti”. In fase di accelerazio-ne, così come in fase di “frenata” (quan-do, cioè, è necessario ridurre la velocità a fine colpo), l’impegno muscolo-osseo-tendineo è notevole soprattutto se l’at-leta è stato in grado di eseguire un col-po tanto veloce quanto quello fatto con la racchetta leggera. Anche in questo caso è possibile il verificarsi di situa-zioni di sovraccarico.

e il manico?Nonostante si sia da più parti stigma-tizzato l’uso di una racchetta con mani-co troppo sottile o troppo largo, la dif-ferenza di diametro di alcuni millimetri

Oltre alle pause regolamentate (il cambio di campo, ad esempio), un match di tennis prevede i cosid-detti “tempi morti”, cioè quella frazione di tempo non giocato che intercorre tra un punto e l’altro. In quei brevi istanti, si consiglia di allentare la presa sul manico (B).

non dovrebbe influenzare la tipologia e l’intensità delle contrazioni. Il muscolo sopperisce alla discrepanza con la sua elasticità. Se, poi, il diametro diviene di molti millimetri, le cose cambiano perché si modifica la capacità adatti-va dei flessori delle dita influenzando le potenzialità di pressione in rappor-to all’impugnatura e all’ampiezza del-la mano. Hatch e colleghi, comunque, hanno dimostrato come non esista al-cuna correlazione tra dimensione del manico e insorgenza di epicondilite.

Un piccola(efficace) accortezzaDopo il servizio, e tra un colpo di di-ritto e uno di rovescio, il tennista ama-

toriale viene invitato a decontrarre la muscolatura, sia pure per qualche fra-zione di secondo, in maniera tale da ridurre l’intensità della presa (Figura 1b). Quest’accortezza evita una prolun-gata contrazione isometrica dei musco-li del braccio e soprattutto della mano, che potrebbe affaticare e indurre in errore nel gioco della palla. Nel tenni-sta professionista, le tensioni generate dalle contrazione isometriche, ancor-ché notevoli, sono in parte smorzate dall’attività coordinativa della coppia muscolare agonisti-antagonisti.

* posturologo, laureato in scienze e tecniche delle attività motorie

preventive e adattative

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racchette e dintorni

Nel week-end di Coppa Davis quasi tutti i giocatori indossano outfit dedicati. Se ne vedono di tutti i colori tra i marchi degli sponsor individuali e quelli delle varie squadre. Erima, Luanvi, Oakley: c’è spazio per tutti...

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Con la bandiera addosso

di Mauro SiMoncini

foto Getty iMaGeS

È l’unica occasione ufficiale in cui il tennis si trasforma par-zialmente da sport singolo a sport “di squadra”: la Coppa

Davis. Non si gioca solo per se stessi ma anche e soprattutto per la propria nazionale, in squadra con i connazio-nali, in singolare e anche in doppio.Succede così che, oltre a tutte le im-plicazioni psicologiche (e non solo) che questa variante comporta (re-sponsabilità, entusiasmo, tifo da sta-dio), anche a livello di abbigliamento e sponsor i giocatori e marchi modi-fichino qualcosa. E che se ne vedano un po’ di tutti i colori. A comincia-re dalla grande scritta sulla schiena, ben leggibile, stampata sulle ma-gliette dei giocatori in campo e dei capitani in panchina, che nel nostro caso è: Italia.

divisa ufficialeC’è una divisa ufficiale che i giocatori indossano (la tuta) nelle cerimonie, quando stanno in panchina a tifare. E ci sono gli sponsor privati dei giocatori, che vengono “indossati” in campo (maglietta e pantaloncini per intenderci). Anni fa la questio-

ne era dibattuta e controversa, da qualche tempo sembra che le idee siano più chiare.

italia tricoloreL’esempio più chiaro forse è proprio quello italiano. Lo sponsor Australian veste con elegantissime tute bianche e tricolore orizzontale il nostro staff; mentre giocatori e capitano sono in azzurro. Gli atleti poi, indipenden-temente, scendono in campo vestiti con i capi “virati Davis” dei propri sponsor tecnici.Hydrogen per esempio ha colora-to appositamente il completino di Fabio Fognini (e del compagno di doppio Simone Bolelli) con panta-loncini rossi e una maglietta tecnica girocollo bianca e verde (nella parte alta delle spalle). Rispetto allo scor-so anno è stato corretto l’errore che ha visto la proposta di una maglia rosso bianca e pantaloncini verdi (i colori della bandiera invertiti). Il re-golamento governativo italiano pre-scrive infatti che quando il Tricolore viene esposto in verticale, il verde (che è il colore che, in orizzontale, sta vicino all’asta della bandiera) sia posizionato in alto, con il rosso in basso. Per l’occasione Fognini ha co-minciato a utilizzare le nuovissime scarpe Babolat Jet Mach II, “ovvia-

mente” in versione... azzurra.Per l’altro singolarista Andreas Sep-pi, Fila ha scelto una classicissima polo blu/azzurra con pantaloncino bianco, più sobria.

il Giappone all’italianaI nostri avversari giapponesi in-dossavano tute rosse di ellesse, storico marchio italiano lanciato da Leonardo Servadio (le iniziali) a Perugia nel 1959. Un brand che sta riprovando da qualche stagione con Feliciano Lopez, Monica Puig e Pat Cash come ambasciatori. Dal 1993 l’azienda è di proprietà della hol-ding inglese Pentland.Curiosità Taro Daniel: indossa scar-pe Diadora e outfit oakley. Magliet-ta e pantaloncini bianco firmati dal

La coppia“tricolore”

Fognini-Bolelli;a destra, laNazionale

italiana in divisaAustralian;

in basso, il Giapponecon l’italiana Ellesse

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racchette e dintorni

colosso di origine californiana (oc-chiali da sole e tanto altro) ma dal 2007 acquisito da Luxottica.

Spagna e Germaniaextra... settoreOltre al Giappone sono altri i casi in cui brand meno conosciuti, almeno a livello internazionale, hanno l’oc-casione di mettere in mostra divise nazionali “a colori” o completi che altrimenti sul circuito Pro hanno po-ca visibilità. Le tute giallorosse del-la squadra spagnola capitanata da Sergi Bruguera sono firmate Luan-vi, marchio spagnolo più conosciu-to per basket, calcio, pallamano, at-letica e altro. La tuta dei tedeschi, indossata alla Rod Laver Arena per il match contro gli australiani oltre che dal capitano Michael Kohlmann anche da Boris Becker lì in panchi-na, è griffata erima, azienda “tede-schissima” di Pfullingen nata nel 1900, attiva anche nel calcio e in altri sport di squadra, soprattutto in Germania.

i transalpini... che galletti!Capitano (Noah) e stella (Gasquet) della formazione francese impegna-ta ad Albertville contro gli olandesi sono sponsorizzati dai galletti di Le coq Sportif: bellissima polo “bleu” con inserto bianco rosso (bandiera) sulla manica sinistra. La divisa della nazionale (tuta molto elegante con pantalone bianco e giacca blu rossa e bianca) ha sul petto destro i nomi dei giocatori con Coppa Davis stiliz-zata (vinta lo scorso anno) e a sini-stra il marchio - gallo bianco stiliz-zato - con logo federale FFT di tutta una linea di merchandising anche per supporter (magliette, cappellini, polsini etc).Insomma c’è spazio per tutti in Cop-pa Davis: una vetrina interessante per chi vuole mettersi... in mostra.

Dall’alto, la Spagna vestita Luanvi e la Germaniadi Becker con le diviseErima; poi, le tutedella nazionale francesee il completo Le CoqSportif di Gasquet;qui, il giallo con bandierinache Nick Kyrgiosindossa nei matchdella “sua” Australia

Taro Daniel,il giapponesecon scarpeDiadorae completoOakley

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la domanda - Racchetta delta extra: ma chi l’ha mai vista?

l’esperto risponde

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inviate via mail le vostredomande per l’espertoI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguardanti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana.

Qualche settimana fa nei miei con-sueti tour fra i mercatini delle pulci di Torino e provincia ho avuto la for-tuna di imbattermi anch’io in questa racchetta decisamente non comune, tanto misteriosa che non è neppure contemplata nel libro guida del set-tore ‘Racchette italiane’ scritto nel 2007 dall’amico e primo presidente dell’Associazione Collezionisti Ten-nis Beppe Russotto.La racchetta, modello Delta Extra, ri-porta una stampiglia a fuoco con la scritta: P. Sirtori Missaglia (Italy) e sul cuoio del tondello del manico la si-gla: P S M.Ho cercato di approfondire queste scarne notizie e con un po’ di fortu-na sono entrato in contatto con il Sig. Italo Sirtori, imprenditore novanten-ne titolare con i figli della Officina Sirtori Srl di Missaglia (Lecco) sorta nel 1920 e operante nel settore delle lavorazioni meccaniche.Il Sig. Italo mi riferisce che senza dub-bi la mia racchetta è stata fabbricata da suo cugino Pietro, il quale verso la me-tà degli Anni Trenta aveva rilevato dal padre una falegnameria che trasformò successivamente in laboratorio di pro-duzione sci e racchette da tennis. Pie-tro, meglio conosciuto come ‘Pierino’, era una persona ingegnosa e meticolo-sa ed i suoi prodotti erano molto ap-prezzati dagli sportivi lombardi, cosa che è confermata dalla racchetta che si presenta ben rifinita nei particolari. Ho inoltre potuto chiarire il significa-to della sigla “P S M” che si identifica in “Pietro Sirtori Missaglia”. Il Signor Pietro era amante del gioco del tennis e fu tra l’altro uno dei soci fondatori del Dopolavoro Comunale di Missa-glia che vantava una sezione tennis con alcuni campi da gioco. Purtroppo morì improvvisamente in giovane età e non avendo figli la sua azienda cessò l’attività negli anni quaranta. La breve durata e la modesta produzione sono sicuramente i motivi che rendono le racchette di questo marchio oggigior-no decisamente rare.

Risponde Franco Alciatipresidente dell’Associazione Collezionisti Tennis