faidate file 00049 1331301147 saborcarcade

2
44 Sabor a cura di Paolo Pigozzi Da loro si chiama cosl alazán (catalano) kastanyo (filippino) Sauerampfer (tedesco) oseille (francese) kiseljak (croato) ängssyra (svedese) אסָ ארַ ל(yiddish) Il carcade Il carcade ' ' I I n queste settimane le giornate diventano de- cisamente più luminose e inizia la voglia di primavera. Eppure in alcuni giorni c’è an- cora freddo e non è per niente difcile beccarsi un po’ di tos- se o un grosso raffreddore che ti costringono a non uscire. Ti suggerisco allora qualcosa di semplice per cercare di preve- nire questi fastidiosi malanni: prova a bere, prima di andare a letto, una tazza di infuso tiepi- do di carcadè, molto ricco di vitamina C. Si tratta di una bevanda dal sa- pore gradevole e dal sorprendente colo- re rosso intenso, un tempo molto diffusa in Italia e che vale la pena di conoscere meglio. La pianta dell’ibisco dai fiori coloratissi- I l consumo di carca- dè è particolarmente diffuso in Egitto e nelle regioni dell’Africa orientale. Viene consu- mato caldo o anche freddo. In quel- le regioni l’infuso è apprezzato per la sua grande capacità di contrastare la sete e la disidratazione. Si dice inol- tre che l’infuso di carcadè possa mantenere regolata la pressione del sangue. Infuso miracoloso

Upload: piccolo-missionario

Post on 26-Mar-2016

213 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Il karkadè non è solo un buonissimo infuso bevuto soprattutto in Egitto e Africa orientale: con i fiori si possono fare anche ottimi biscotti!

TRANSCRIPT

44

Sabor a cura di Paolo Pigozzi

Da loro si chiama cosl‘ alazán (catalano)

kastanyo (fi lippino)

Sauerampfer (tedesco)

oseille (francese)

kiseljak (croato)

ängssyra (svedese)

(yiddish) לַארָאס

Il carcadeIl carcade ''II n queste sett imane le

giornate diventano de-cisamente più luminose

e inizia la voglia di primavera. Eppure in alcuni giorni c’è an-cora freddo e non è per niente diffi cile beccarsi un po’ di tos-se o un grosso raffreddore che ti costringono a non uscire. Ti suggerisco allora qualcosa di semplice per cercare di preve-nire questi fastidiosi malanni: prova a bere, prima di andare a

letto, una tazza di infuso tiepi-do di carcadè, molto ricco di vitamina C. Si tratta di una bevanda dal sa-pore gradevole e dal sorprendente colo-re rosso intenso, un tempo molto diffusa in Italia e che vale la pena di conoscere meglio. La pianta dell’ibisco dai fiori coloratissi-

I l consumo di carca-dè è particolarmente diffuso in Egitto e nelle regioni dell’Africa orientale. Viene consu-mato caldo o anche freddo. In quel-le regioni l’infuso è apprezzato per la sua grande capacità di contrastare la sete e la disidratazione. Si dice inol-tre che l’infuso di carcadè possa mantenere regolata la pressione del sangue.

Infuso miracoloso

Ci penso io!

Feb 2012

mi (è appunto con i fi ori che si prepara l’infuso di carcadè) è originaria dell’Asia e si è diffu-sa in Europa e nell’America

settentrionale, in Australia, in Nuova Zelanda e nelle isole del Pacifico. In Po-linesia le ragazze usano portare un fiore di ibi-sco tra i capelli. I ragaz-zi invece appoggiano il fiore sull’orecchio de-stro se sono fidanzati, sull’orecchio sinistro se sono “liberi”.

Biscotti con farina di mais al carcadè (30-40 biscotti)

150 gr di farina integrale100 grammi di farina di mais macinata fi na100 grammi di zucchero di canna100 gr di burro2 cucchiai di fi ori di carcadè fi nemente tritati 2 cucchiai di uvetta1 cucchiaino di lievito in polvere istantaneo per dolci1 uovo1 pizzico di sale

Mescola con cura le due farine, lo zucchero, il sale, l’uvet-ta (prima di utilizzarla, mettila a bagno per un’oretta in acqua tiepida e poi falla ben scolare), il sale, il lievito e il carcadè. Aggiungi il burro tagliato a piccoli pezzet-tini e l’uovo e impasta velocemente con la punta delle dita. Con l’impasto forma una palla, avvolgila in uno stro-fi naccio e mettila in frigorifero per un’ora. Con l’aiuto di un matterello e di un po’ di decisione (la forza non ti manca di certo!), fai una bella sfoglia con uno spes-sore di due millimetri (un piccolo trucco: perché la pa-sta non si attacchi al piano di lavoro, metti sempre un po’ di farina sotto la sfoglia e infarina sempre anche il matterello). Adesso la sfoglia è pronta per ricavarne dei biscotti, nella forma che più ti piace. Largo alla fantasia! Puoi utilizzare le apposite formine, ma anche il bordo di un bicchiere oppure la punta di un coltello. Appoggia i biscotti su una teglia ricoperta di carta da forno e fai cuocere a 160 gradi (cioè a temperatura molto bassa) per non più di 10 minuti.