fabio de vivo [email protected] nellambito del dottorato di: elearning and knowledge management in...
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Fabio De [email protected]
nell’ambito del dottorato di:
eLearning and Knowledge Management
in collaborazione con:
Università degli Studi di Macerata
Università degli Studi di Basilicata
Fabio De Vivo
CGI Web
Community Web
Semantic Web
Learning Web
Learning Web
Web 1.0 Web 3.0
Web 2.0
Web 4.0
Web X.0
Web X.0
WEB 1.0
WEB 2.0
WEB 3.0
WEB 4.0
WEB X.0
Fabio De Vivo
WEB 1.0
WEB 2.0
WEB 3.0
WEB 4.0
WEB X.0
Fabio De Vivo
L’evoluzione del WEB segue un andamento piramidaleL’evoluzione del WEB segue un andamento piramidalerovesciato, convergente verso il basso.rovesciato, convergente verso il basso.
CGI Web
Community Web
Semantic Web
Learning Web
X Web
• La versione successiva include sempre la precedente espandendone le funzionalità.
• L’evoluzione segue un andamento piramidale invertito che vede la continua espansione del web in termini numerici (utenti, portali, contenuti …) e la sua continua convergenza verso l’utenza base (gli utenti della rete diventano i creatori della rete e la rete stessa).
Fabio De Vivo
Il Web 1.0 o CGI Web è il web tradizionale così come tutti noi lo conosciamo.
E’ il “CGI Web” basato sul Common Gateway Interface, un protocollo standard usato dai web server per interfacciarsi con applicazioni esterne. Il suo scopo principale è quello di veicolare i pacchetti di rete (informazioni) all'esterno della rete locale (LAN), ossia in internet. Ogni volta che un client richiede al web-server un URL corrispondente ad un documento in puro HTML gli viene restituito un documento statico (come un file di testo); se l'URL corrisponde invece ad un programma CGI, il server lo esegue in tempo reale, generando dinamicamente informazioni.
E’ questo un web basato sulla semplice circolazione di informazioni statiche, nel quale il fruitore occupa una posizione passiva, rivestendo il ruolo di semplice lettore di contenuti. La FaD di 2° generazione (multi/pluri-mediale) e l’eLearning di 1° generazione (WBT) si basano su questo tipo di WEB.
Fabio De Vivo
Il Web 2.0 o Community Web si basa sul concetto di comunità e di intelligenza collettiva e connettiva.
E’ il “Community Web”, caratterizzato dallo sviluppo delle comunità on-line: blog, forum, chat, wiki, folksonomies, … Inoltre, il Web 2.0 è contraddistinto da uno sviluppo esponenziale e rizomico dei contenuti, degli hyperlink e del hypertext. Questo tipo di web, che ha interfacciato in modo socialmente produttivo e costruttivo sites e users, ha virato dalla componente tecnica-tecnologica a quella umana.
E’ questo un web che pone il fruitore in un ruolo attivo, come partecipante, co-partecipante e costruttoredi conoscenza condivisa; luogo ideale di intelligenza collettiva e connettiva.
La FaD di 3° generazione (on-line education) e l’eLearning di 2° (apprendimento in/a rete) ne fannoefficiente uso.
Fabio De Vivo
Da un web statico di sola lettura (Web 1.0)a un web dinamico di lettura e scrittura (Web 2.0)
Evoluzione delle applicazioni.Dinamicità e crescita esponenziale.
Fabio De Vivo
Il Web 3.0 o Semantic Web si basa su logiche e interrelazioni semantiche.
E’ il “Semantic Web”, basato sul RDF Schema (RDFS) ed il Web Ontology Language (OWL). E’ un web che offre potenzialità eccezionali alle web-community e alla costruzione e condivisione di conoscenza dal basso.
In generale l’idea del web semantico è quella di fornire la flessibilità per rappresentare la conoscenza e le relative regole per dedurla e inferirla dal basso formalizzando vocabolari condivisi. Nello specifico il web semantico è caratterizzato da algoritmi che tengono conto dei significati di stringe testuali e non della loro semplice uguaglianza alfanumerica.
Qui ci muoviamo nel campo dell’informal learning dove la costruzione di conoscenza avviene dal basso e sul quale l’eLearning di 3° generazione sta puntando con determinazione.
Fabio De Vivo
Da un web mono-direzionale (Web 1.0) ad un web pluri-direzionale (Web 2.0) al web semanticamente direzionale (Web 3.0)
= relazioni uni-direzionali
= relazioni multi-direzionali
= relazioni pluri-direzionali semanticamente rilevanti
Fabio De Vivo
Il Web 4.0 o Learning Web sarà un web semantico autoconsistente.
E’ il “Learning Web” o “WebOS”, ossia un web dove le tecnologie tipiche del Semantic Web sievolvono a tal punto da dar vita ad un sistema integrato e autopoietico di creazione di conoscenza,ossia un web dotato di intelligenza artificiale in grado di creare autonomamente conoscenza. E’ un web che si suppone porrà se stesso al centro del processo di creazione della conoscenza, senza necessità dell’input umano diretto.
Sarà questo Learning Web probabilmente il non plus ultra di una plausibile futura 4° generazione di eLearning.
Fabio De Vivo
Da un web sintattico (Web 1.0 e Web 2.0) ad un web semantico (Web 3.0) ad un web artificialmente intelligente (Web 4.0)
Fabio De Vivo
WEB 1.0
WEB 2.0
WEB 3.0
WEB 4.0
WEB X.0
Comparando le due piramidi notiamo come l’evoluzione del web sta portando l’utente da un apprendimento passivo ad un apprendimento sempre più attivo.
Fabio De Vivo
La previsione di Google sull’evoluzione del web.
Google prevede che l’evoluzione del web porterà alla morte del web di tipo tradizionale (click & link).
Per questo nella versione 10.0 la quantità di pagine visitate sarà vicina allo zero.
Fabio De Vivo
• Web 1.0 vs. Web 2.0• Web 2.0• Web 3.0• Web 3.0• Web 3.0. the “official” definition• Il miraggio del Web 3.0• Web 4.0: Start planning now• Think Web 4.0!• From semantic Web (3.0) to the WebOS (4.0)• Web 3.0, Web 4.0 and Web 10.0• Intelligenza collettiva • Intelligenza collettiva e connettiva• RDFS• OWL
• Kevin Kelly – Web 3.0 • Eric Schmidt – Web 2.0 vs. Web 3.0
Textual Links
Video Links
British Journal of Educational Technology
(Vol. 37, N° 3, 2006)
Textual Link
• Advances of the Semantic Web for e-learning: expanding learning frontiers (pp. 321-330)• Semantic learning designs: recording assumptions and guidelines (pp. 331-350) • Ontology mappings to improve learning resource search (pp. 375-389)• eLearning for depth in the Semantic Web (pp. 425-444)• Towards a semantic e-learning theory by using a modelling approach (pp. 445-459)• Semantic e-learning: synthesising fantasies (pp. 479-491)