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Epidemiologia della patologia tiroidea a Pollenza 2014
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Introduzione
• Questo progetto nasce da un’ idea del ROTARY club di Tolentino rivolto a tutti i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo Statale Vincenzo Monti di Pollenza, che sono stati sottoposti ad uno studio della distribuzione e frequenza della patologia tiroidea nel nostro territorio.
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• Il riscontro di noduli della tiroide è piuttosto frequente nella pratica clinica in tutto il mondo,soprattutto in aree con deficit di iodio di grado lieve-moderato come l’Italia
Introduzione
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Introduzione
La prevalenza dei noduli tiroidei all’esame clinico è di circa il 4-7% che arriva al 50-60% se utilizziamo l’esame ecografico come metodo diagnostico.
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• All’autopsia il 50% della popolazione generale presenta almeno un nodulo tiroideo, che all’esame istologico risulta di natura maligna nel 5-6% dei casi.
• Il rapporto tra femmine/maschi e di 4,3/1.
Introduzione
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• Lo studio è stato condotto su un gruppo di studenti 159 delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo Statale di Pollenza, di età compresa tra i 11 e i 14 anni, suddivisi in 82 maschi e 77 femmine.
Materiali e metodi
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• Ad ognuno veniva compilata una scheda anamnestica dove si riportavano i dati personali, l’origine della famiglia ( provincia, altre regioni e stranieri),la familiarità per patologia tiroidea e le abitudini di vita come fumo,uso del sale iodato,latte e multivitaminici.
Materiali e metodi
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• La fase successiva consisteva nella visita clinica con la palpazione della tiroide e la classificazione con il who criteria:
• Grado 0: tiroide non visibile e non palpabile
• Grado 1:tiroide palpabile e non visibile
• Grado 2: tiroide palpabile e visibile
Materiali e metodi
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Materiali e metodi
• L’indagine ecografica successiva definiva il volume( v=altezza x lunghezza x spessore x 0,52) sia del lobo dx che sin e il diametro antero-posteriore dell’istmo; inoltre si indagava sull’ecostruttura omogenea o no della tiroide ; la presenza ,le dimensioni e la sede di eventuali noduli.
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Materiali e metodi
• Gli esami di 2° livello quali l’agoaspirato con esame citologico e gli eventuali esami laboratoristici (tsh-ft4-ft3-tpo-actg-tg-calcitonina ) venivano consigliati nelle diagnosi, consegnate a ciascun ragazzo, se era presente un nodulo o disomogeneità strutturale della tiroide.
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Risultati
• Veniva definita Normale la tiroide ad ecostruttura omogenea e in assenza di noduli.
• 126 su 159 erano le tiroidi normali(80%) suddivise in 65 maschi (50% circa) e 61 femmine ( 50% circa)
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Risultati
• Le tiroidi ad ecostruttura disomogenea erano 26 su 159 ( 16%) suddivise in 14 maschi (55%) e 12 femmine ( 45%).
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RISULTATI
• Si riscontrava la presenza di noduli in 7 tiroidi su 159 ( 4%) suddivise in 3 maschi ( 45%) e 4 femmine ( 55%) con un rapporto femmine/ maschi di 4/3.
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Discussione
• Lo studio epidemiologico condotto ha evidenziato una prevalenza della patologia nodulare tiroidea ( 4%) con un rapporto femmine/maschi 4/3.
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Discussione
• Inoltre la presenza di tiroidi ad ecostruttura disomogenea ( 16%) con un rapporto femmine/ maschi di circa 1 a 1 sembra confermare di trovarci in una zona con deficit di iodio di tipo medio lieve.
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Conclusioni
Questo studio eseguito su un campione così significativo ci permette di trarre delle conclusioni verosimilmente attendibili sulla reale prevalenza della patologia tiroidea confermando risultati già emersi in studi precedenti.
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Conclusioni
• Una adeguata prevenzione attraverso l’utilizzo del sale iodato ( 150 mcg/die) per compensare carenze dietetiche.
• Un continuo monitoraggio della popolazione attraverso uno studio ecografico della tiroide e analisi laboratoristiche fin dall’età scolare.
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Conclusioni
• Tutto questo dovrebbe far parte di un follow up ben definito secondo tappe prestabilite per una più attenta sorveglianza sulle dimensioni e sull’ evoluzione del fenomeno sul territorio regionale.
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• Un impegno più incisivo a vario livello ( sanitario-politico-scolastico) ridurrebbe la prevalenza di patologie della tiroide con un rapporto costo/ beneficio favorevole.
Conclusioni
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