5° CENSIMENTO DELLE STRUTTURE CARDIOLOGICHEIN ITALIAFederazione Italiana di CardiologiaAnno 2005
Leonardo De Luca (Roma), Donata Lucci (Firenze), Francesco Bovenzi (Lucca),Pasquale Perrone Filardi (Napoli), Gennaro Santoro (Firenze),Carlo Schweiger (Milano)
Raccolta e Analisi DatiDonata Lucci, Daniele Dall’Osso, Angela Franchi, Lucio Gonzini, Calogero Minneci,Aldo P. MaggioniCentro Studi ANMCO, Firenze
SegreteriaBarbara Bartolomei, Paola PriamiCentro Studi ANMCO, Firenze
Prefazione ..................................................... 3Scopi e metodi .............................................. 5Risultati del censimento................................. 6Gli ospedali dotati di strutturecardiologiche.................................................. 6
Unità di terapia intensiva cardiologica,laboratori di emodinamica e cardiochirurgianegli ospedali dotati di cardiologia............ 6Altri presidi diagnostici e terapeutici......... 9Tipologia delle Aziende ove sono collocatele strutture cardiologiche ........................... 9
Emergenza-urgenza cardiologica................... 9La trombolisi preospedaliera ..................... 12
Il dipartimento ............................................... 12Dipartimento intra- ed interospedaliero..... 13
Le strutture cardiologiche .............................. 14Le strutture senza posti letto ...................... 15Le strutture con posti letto ma senza unitàdi terapia intensiva cardiologica ................ 15Le strutture con unità di terapia intensivacardiologica (senza emodinamica) ............ 16
Le strutture con unità di terapia intensivacardiologica ed emodinamica .................... 16
La distribuzione e il numero dei letticardiologici in Italia ................................... 16Le unità di terapia intensiva cardiologica.... 17Riabilitazione cardiologica e cardiologiapediatrica.................................................... 21
Ambulatori dedicati ....................................... 23Il personale..................................................... 23
Personale medico ....................................... 24Personale infermieristico ........................... 25Altro personale........................................... 29Personale in rapporto agli abitanti ............. 30
Attività ........................................................... 32Ricoveri...................................................... 32Prestazioni.................................................. 32Ricerca clinica ........................................... 49
Considerazioni riassuntive ............................. 50Bibliografia .................................................... 55Appendice 1 ................................................... 56Appendice 2 ................................................... 66
5S
Scopi e metodi
La Federazione Italiana di Cardiologia(FIC), a 5 anni dall’ultimo censimento dellestrutture cardiologiche italiane, in collabo-razione con l’Associazione Nazionale Me-dici Cardiologici Ospedalieri (ANMCO) ela Società Italiana di Cardiologia (SIC), hapromosso nel 2005 un nuovo censimentodelle strutture cardiologiche ospedaliere,universitarie e private (per quanto riguardaqueste ultime limitatamente a quelle dotatedi posti letto accreditati per la cardiologiacon il Servizio Sanitario Nazionale), affi-dando la raccolta e l’elaborazione dei dati alCentro Studi ANMCO. Gli scopi eranoquelli di acquisire nuove informazioni circa:- la distribuzione delle strutture cardiolo-
giche sul territorio nazionale, - il loro stato normativo e l’assetto orga-
nizzativo, - le risorse di personale impiegate, - le attività svolte in termini di ricoveri e
di prestazioni strumentali, ricercando non solo dati quantitativi, maanche informazioni di tipo qualitativo chepotrebbero consentire, dal confronto con iprecedenti censimenti, di rilevare alcunedelle linee di sviluppo della cardiologia ita-liana.
Utilizzando per le strutture ospedalieree private accreditate la banca dati del Cen-tro Studi ANMCO, aggiornata in base allesegnalazioni provenienti dai Presidenti Re-gionali ANMCO e, per la parte universita-ria, i dati forniti dalla SIC, sono state indi-viduate sul territorio nazionale 843 struttu-re cardiologiche accreditate per la cardiolo-gia con il Servizio Sanitario Nazionale. AiResponsabili di tutte le 843 strutture è stato
inviato un questionario web-based (Appen-dice 1) mediante il quale è stata richiestauna serie di informazioni inerenti alla strut-tura cardiologica riferite all’anno 2005. Nelmese di dicembre del 2006 è stata conside-rata chiusa la fase di ricezione dei questio-nari, mentre nel mese di marzo del 2007 èstata completata quella di verifica dellacongruità e della completezza delle rispo-ste fornite da ciascuna struttura cardiologi-ca. Tutti i questionari sono stati compilatidal responsabile della struttura o da un re-ferente da lui designato: i dati raccolti sonopertanto fonte di autocertificazione.
Il questionario prevedeva una serie didomande sull’assetto strutturale, sulle do-tazioni strumentali, sul personale, sulle at-tività assistenziali, di ricerca ed educative-formative svolte e sulle modalità di gestio-ne dell’emergenza-urgenza cardiologica.
L’analisi è di tipo descrittivo e non fa inalcun modo riferimento alle singole strut-ture.
Sono state effettuate analisi in relazionealla tipologia della struttura – ospedaliera,universitaria, privata – o in riferimento allacollocazione geografica – regionale o ma-croregionale* – o al grado di complessitàdella struttura. Le cardiologie sono state di-stinte sotto il profilo amministrativo in:
5° Censimento delle strutture cardiologichein Italia
Federazione Italiana di CardiologiaAnno 2005
(G Ital Cardiol 2008; 9 (Suppl 1-5): 5S-83S)
*Le regioni italiane sono state distinte in tre ma-croaree secondo i seguenti raggruppamenti:- Nord: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, P.A.
Bolzano, P.A. Trento, Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Liguria, Emilia Romagna;
- Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio,Abruzzo;
- Sud: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Ca-labria, Sicilia, Sardegna.
a) strutture complesse (SC);b) strutture semplici dipartimentali (SSD);c) strutture semplici (SS) di cardiologia che fanno capo
a SC di cardiologia ubicate presso altri ospedali;d) SS di cardiologia che fanno capo a SC non cardiolo-
giche, dotate di delibera istitutiva e di personale de-dicato.I dati relativi alla popolazione residente nel territo-
rio nazionale ed in ogni regione sono stati ricavati dafonte ISTAT sulla base del 14° Censimento della Popo-lazione (21 ottobre 2001). Tutti i dati sono stati raffron-tati, quando possibile, con modelli organizzativi di rife-rimento indicati in documenti ufficiali delle SocietàScientifiche cardiologiche o del Ministero della Sa-nità1,2. È stato effettuato anche un confronto storico li-mitato, con alcune eccezioni, alle cardiologie ospeda-liere, dato che quelle universitarie e quelle private nonerano state oggetto di sistematica indagine nei prece-denti censimenti3-5.
Risultati del censimento
Delle 843 strutture cardiologiche censite, il 92% (n =773) ha risposto al questionario (Appendice 2), una per-centuale di poco inferiore a quella ottenuta in occasionedel precedente censimento del 2000 che era stata del94%. La percentuale di risposta è risultata complessiva-mente maggiore per le strutture ospedaliere (93%) ri-spetto a quelle universitarie (89%) e private accreditate(84%) ed è stata più elevata al Nord (96%) che al Cen-tro (93%) e al Sud d’Italia (91%), in analogia con quan-to rilevato nei precedenti censimenti. In 4 regioni (Valled’Aosta, Liguria, Umbria e Molise) la percentuale di ri-sposta ha raggiunto il 100% e le informazioni ottenutehanno consentito di descrivere la situazione nella sua to-talità. Per le altre regioni la percentuale di risposta è sta-ta superiore al 90% in 13, compresa tra l’86% e il 90%in 2 (Lazio e Basilicata), e tra il 79% e l’83% nelle re-stanti 2 (Sicilia e Abruzzo). Pertanto, anche per questeregioni le informazioni ottenute, data l’elevata percen-tuale di risposta, hanno permesso di descrivere la situa-zione con sufficiente precisione (Figura 1).
Gli ospedali dotati di strutture cardiologiche
Le 843 cardiologie censite risultano ubicate in 728ospedali* su un totale di 1503 enti, 956 pubblici e 547privati accreditati, che operano sul territorio nazionale(Figura 2). Il 48% degli enti di ricovero risulta quindi
dotato di almeno una struttura cardiologica, di cuil’86% (n = 628) di natura pubblica (ospedali, IRCCS opoliclinici universitari) e il restante 14% privata accre-ditata (n = 100). In riferimento alla loro collocazionegeografica, 291 (40%) sono al Nord, 164 (23.5%) alCentro e 273 (37.5%) al Sud d’Italia.
Disponiamo delle informazioni relative al questio-nario di 676 enti (93%) con valori percentuali più altiper quelli pubblici in confronto ai privati (94 vs 83%).Per tutti i 728 ospedali – compresi i 52 (35 pubblici e17 privati) di cui ci mancano le informazioni relative alquestionario perché non abbiamo ricevuto alcuna ri-sposta dalle strutture cardiologiche in essi collocate –conosciamo comunque l’assetto organizzativo internorelativo alla disponibilità di unità di terapia intensivacardiologica (UTIC), della cardiochirurgia e di altripresidi diagnostico-terapeutici: cardiologia nucleare,elettrofisiologia cardiaca, emodinamica cardiovascola-re e cardiologia interventistica (Figura 3). Il confrontocon il 2000 rileva che mentre gli enti di ricovero e curasono diminuiti passando da 1570 a 1503, le strutturecardiologiche sono incrementate passando da 824 a843. Malgrado questo andamento inverso, la percen-tuale di enti di ricovero dotati di almeno una strutturacardiologica non si è sostanzialmente modificata (pas-sando da 46% a 48%). Ciò è attribuibile al fatto che èaumentato il numero di enti di ricovero in cui sono pre-senti più strutture cardiologiche, così come precedente-mente classificate.
Unità di terapia intensiva cardiologica, laboratoridi emodinamica e cardiochirurgia negli ospedalidotati di cardiologiaPoiché l’assistenza cardiologica, specie nella fase acu-ta della patologia coronarica, richiede l’impiego di altatecnologia, è di fondamentale importanza analizzare lapresenza e distribuzione negli ospedali italiani dellestrutture cardiologiche dotate di UTIC e di laboratori diemodinamica e la loro integrazione con strutture car-diochirurgiche.
Il 55% (n = 403) dei 728 ospedali italiani con alme-no una struttura cardiologica censiti sono dotati diUTIC (Figura 3A). Essi sono in percentuale maggioreal Nord e al Centro d’Italia, ove costituiscono il 58% ditutti gli ospedali dotati di cardiologia contro il 51% delSud d’Italia (Figura 3B).
Un laboratorio di emodinamica è presente in 236 dei728 enti di ricovero recensiti, pari al 32% (32% degli en-ti pubblici e 34% di quelli privati). Al Nord d’Italia lafrequenza percentuale è nettamente maggiore (42%) ri-spetto a quella riscontrata nel Centro (29%) e nel Sud(24%). Procedure di rivascolarizzazione coronarica per-cutanea vengono effettuate nel 29% degli ospedali dota-ti di una cardiologia e nel 90% degli ospedali dotati dilaboratori di emodinamica, con frequenza comparabiletra Nord, Centro e Sud Italia (Figura 3). Ciò indica chepersiste un certo divario strutturale tra Centro-Nord eSud, ma che là ove esiste la struttura la tipologia di pre-
6S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
*Con il termine “ospedali” si intendono gli “enti di ricovero” delServizio Sanitario Nazionale che comprendono anche gliIRCCS, i policlinici universitari e le case di cura private accredi-tate con il Servizio Sanitario Nazionale. I due termini vengonousati indifferentemente.
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
7S
ITALIA
773/843 (92%)
ITALIA
773/843 (92%)
93%93%
100%100% 93%93%
93%93%
95%95%
100%100%
86%
95%95%96%96%
100%100%98%98%
98%98%
100%100%
87%83%
91%91%
93%93%
91%91%
93%93%
79%79%
95%
100% 93%
92%
94%
100%
85%
95%96%
100%100%
98%
100%
90%86%
94%94%
94%
100%
81%
ITALIA
OSPEDALIERE
623/668 (93%)
Censimento 2000: 94% (772/824)
Censimento 2000: 96%
ITALIA
UNIVERSITARIE
56/63 (89%)
100%
100%
90% 100%
100%75%
100%
100%
70%100%
100%100%
50%
100%
83%
67%
100%
100%
96%100%
100%
100%
100%
80%75%
81%75%
89%
0%
69%
ITALIA
PRIVATE
94/112 (84%)
100%
Censimento 2000: 86%
Censimento 2000: 85%
Figura 1. Censimento 2005: percentuale di risposta.
1503
Enti di ricovero SSN
35/628 (6%)
non hanno risposto
593/628 (94%)
hanno risposto
956
Pubblici547
Privati accreditati
628 (66%)
ospitanti cardiologie
(731 unità cardiologiche)
100 (18%)
ospitanti letti accreditati
di cardiologia
(112 unità cardiologiche)
83/100 (83%)
hanno risposto
17/100 (17%)
non hanno risposto
728
(48%)
676
(93%)
Figura 2. Enti di ricovero. SSN = Servizio Sanitario Nazionale.
stazioni è sovrapponibile. Inoltre, il divario tra le variemacroaree italiane tende a ridursi se la presenza di strut-ture ad alta tecnologia non viene espressa in termini as-soluti ma viene correlata alla popolazione residente. Suscala nazionale esiste un ospedale dotato di UTIC e la-boratorio di emodinamica ogni 261084 abitanti e unpresidio dotato di UTIC e laboratori di cardiologia in-terventistica ogni 290845 abitanti (Figura 4). La Figura4 illustra come esista una grande variabilità tra regionee regione nelle diverse macroaree geografiche; tale va-riabilità è meno evidente tra Nord (UTIC+emodinamicadiagnostica ogni 230222 abitanti, UTIC+emodinamica in-terventistica ogni 258127 abitanti), Centro (UTIC+emo-dinamica diagnostica ogni 275018 abitanti, UTIC+emo-dinamica interventistica ogni 303225 abitanti) e Sud(UTIC+emodinamica diagnostica ogni 307421 abitanti,UTIC+emodinamica interventistica ogni 340958 abitan-ti). Laboratori di cardiologia interventistica che svolgo-no reperibilità h24 sono presenti nel 20% degli ospeda-li dotati di una cardiologia e nel 67% degli ospedali do-tati di laboratori di cardiologia interventistica. Il 54%degli ospedali dotati di laboratori che svolgono un ser-vizio di reperibilità h24 è presente al Nord, il 20% alCentro e il 26% al Sud d’Italia.
Dei 728 enti di ricovero, 83 (11%) sono dotati diuna cardiochirurgia: essa è presente nel 10% delle strut-ture pubbliche e nel 18% di quelle private (Figura 3A).Al Nord gli enti di ricovero dotati di cardiochirurgiarappresentano il 14% del totale degli ospedali, mentrerappresentano l’11% e il 9% rispettivamente al Centroe al Sud d’Italia (Figura 3B).
Considerando l’UTIC, l’emodinamica e la cardio-chirurgia come indicatori di complessità dell’attivitàcardiologica svolta da un ospedale, risulta che dei 728enti di ricovero, il 45% non dispone né di UTIC né diemodinamica né di cardiochirurgia, il 25% dispone so-lo di UTIC, il 30% di UTIC+emodinamica e il 10% diUTIC+emodinamica+cardiochirurgia. La presenza diUTIC+emodinamica è maggiore nelle strutture ospeda-liere del Nord (38%) rispetto al Centro (26%) e al Sud(22%). Meno marcata è invece la differenza nella di-stribuzione geografica degli enti dotati di UTIC, emo-dinamica e cadiochirurgia (12%, 9% e 8%, rispettiva-mente). Dal confronto tra enti pubblici e privati risultaanche che la presenza associata di UTIC+emodinamicaprevale nelle strutture pubbliche (31 vs 21%), mentrel’ulteriore presenza della cardiochirurgia è superiore inquelle private (12 vs 9%) (Figura 3A).
8S
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UTIC 55% (403/728)
Emodinamica
Angioplastica
h24
32% (236/728)
90% (213/236)
67% (143/213)
CCH 11% (83/728)
UTIC+EMO 30% (215/728)
UTIC+EMO+CCH 10% (70/728)
Medicina Nucleare 23% (164/728)
Elettrofisiologia
Ablazioni
43% (316/728)
57% (181/316)
Pubblico
(n. 628)
Privato
(n. 100)
UTIC 60% 24%
Emodinamica
Angioplastica
32%
89%
34%
97%
CCH 10% 18%
UTIC+EMO 31% 21%
UTIC+EMO+CCH 9% 12%
Medicina Nucleare 24% 14%
Elettrofisiologia
Ablazioni
44%
55%
41%
71%
164 ospedali
273 ospedali
291 ospedali Nord
(%)
Centro
(%)
Sud
(%)
UTIC 58 58 51
Emodinamica
Angioplastica
42
90
29
91
24
89
CCH 14 11 9
UTIC+EMO 38 26 22
UTIC+EMO+CCH 12 9 8
Medicina Nucleare 23 25 20
Elettrofisiologia
Ablazioni
52
68
48
47
32
48
Figura 3. Disponibilità di unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC), cardiochirurgia (CCH) ed altri presidi diagnostico-terapeutici nei 728 ospe-dali pubblici e privati dotati di cardiologia (A) e suddivisi secondo le tre maggiori macroaree geografiche (B). EMO = emodinamica diagnostica.
A
B
Altri presidi diagnostici e terapeuticiLa conoscenza relativa alla disponibilità negli ospedalidi alcuni presidi cardiologici e più precisamente dell’e-lettrofisiologia e della medicina nucleare può dare unaindicazione utile per valutare il grado di sviluppo dellacardiologia nel contesto della struttura ospedaliera. Daquesta indagine risulta che laboratori di elettrofisiolo-gia sono presenti in 316 sui 728 ospedali censiti (43%),276 pubblici e 41 privati, con maggiore prevalenza ne-gli ospedali collocati al Nord e al Centro d’Italia (52%e 48%) rispetto al Sud (32%). Procedure di ablazionepercutanea sono invece eseguite nel 25% degli ospeda-li con strutture cardiologiche e nel 57% dei presidi do-tati di laboratori di elettrofisiologia. La medicina nu-cleare è invece disponibile in 164 ospedali (23%), 150pubblici e 14 privati, con frequenze percentuali simili alNord, Centro e Sud d’Italia (23%, 25% e 20%, rispetti-vamente) (Figura 3).
Tipologia delle Aziende ove sono collocatele strutture cardiologicheLe strutture cardiologiche italiane sono collocate per il54.1% (456/843) dei casi in 181 Aziende Sanitarie Lo-cali (ASL), 22.3% (189/843) in 85 Aziende Ospedalie-re, 13.4% (112/843) in 99 Aziende private accreditate,4.6% (43/843) in 33 IRCCS, 3% (25/843) in 9 AziendeOspedaliero-Universitarie, e 2.1% (9/843) in 18 Poli-clinici (Tabelle 1-2).
Quindi oltre la metà delle strutture cardiologiche èinserita in ospedali a gestione diretta delle ASL, mentrepoco meno di un quarto fa parte di aziende ospedaliere.Il 13% è in aziende private accreditate, poco meno del10% è inserito in IRCCS, Policlinici e Aziende Ospe-daliero-Universitarie.
Da questa distribuzione si discostano alcune regio-ni con una diversa organizzazione del Servizio Sanita-rio Regionale come la Lombardia, dove solo 10 car-diologie sono a gestione da parte dell’ASL, ben 75 so-no in Aziende Ospedaliere e 27 in Aziende private ac-creditate.
Poiché l’integrazione operativa e funzionale è ov-viamente facilitata dall’appartenenza alla stessa struttu-ra amministrativa, può essere interessante rilevare co-me si distribuisca la presenza delle strutture cardiologi-che nelle varie tipologie (Tabella 3): ad esempio solo unterzo (34%) delle ASL ha una sola struttura cardiologi-ca, mentre il 44% ha 2 o 3 strutture cardiologiche (il22% ne ha 4 o più). Per quanto riguarda le AziendeOspedaliere il 40% ha una sola struttura, mentre il 15%ne ha 4 o più; nelle strutture private accreditate il 90%ha una sola struttura, ed anche negli IRCCS, Policlini-ci e Aziende Ospedaliero-Universitarie è nettamenteprevalente (69%) una sola struttura.
Emergenza-urgenza cardiologica
Dei 676 enti di ricovero di cui disponiamo delle rispo-ste al questionario, 547 (80.9%) hanno dichiarato di es-sere deputati a gestire l’emergenza-urgenza cardiologi-ca: di questi 381 (69.6%) sono collocati in ASL, 111(20.3%) in Aziende Ospedaliere, 26 (4.7%) in Policli-nici Ospedaliero-Universitari o IRCCS e 29 (5.3%) inCase di Cura. I restanti 129 enti di ricovero, non depu-tati ad affrontare l’emergenza, rappresentano strutturead indirizzo specialistico pediatrico o riabilitativo cheper la loro specifica attività sono estranee alla rete del-l’emergenza-urgenza cardiologica.
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
9S
0
100000
200000
300000
400000
500000
600000
700000
P
VA L
BZ
TN V F
LG
ER
Nord
TO U
MR
LZ A
Centr
o
MO
CM
PG B
CL SI
SA
Sud
Italia
Abitanti per osp con UTIC+EMO Abitanti per osp con UTIC+PCI
REGIONI
1 UTIC+EMO ogni 261084 abitanti – 1 UTIC+PCI ogni 290845 abitanti
Figura 4. Abitanti per ospedale con unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) + emodinamica diagnostica (EMO), UTIC + emodinamica inter-ventistica (PCI).
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G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 1. Aziende ASL, Ospedaliere e Policlinici dotati di cardiologia.
Regione ASL Aziende Ospedaliere Policlinici
N. N. Presidi N. Cardiologie N. N. Presidi N. Cardiologie N. N. Presidi N. Cardiologie
Piemonte 21 29 29 7 7 10 – – –Valle d’Aosta 1 2 2 – – – – –Lombardia 7 10 10 27 64 75 – – –P.A. Bolzano 4 5 6 – – – – –P.A. Trento 1 6 6 – – – – –Veneto 21 42 43 2 2 4 – – –Friuli V.G. 5 8 8 3 5 5 – – –Liguria 5 15 16 3 3 3 – – –Emilia Romagna 11 29 30 3 3 6 – – –Nord 76 146 150 45 84 103 – – –
Toscana 12 33 33 1 1 1 – – –Umbria 4 11 11 2 2 3 – – –Marche 11 12 12 1 1 3 – – –Lazio 12 47 49 4 4 10 4 4 9Abruzzo 6 17 22 – – – – –Centro 45 120 127 8 8 17 4 4 9
Molise 4 5 5 – – – – –Campania 13 43 44 7 10 17 2 2 4Puglia 11 43 45 2 3 5 – – –Basilicata 5 5 9 1 1 5 – – –Calabria 11 24 25 4 6 8 – – –Sicilia 8 31 31 17 24 30 2 2 4Sardegna 8 19 20 1 1 4 1 1 1Sud 60 170 179 32 45 69 5 5 9
Italia 181 436 456 85 137 189 9 9 18
Tabella 2. IRCCS, Aziende private accreditate ed Ospedaliero-Universitarie dotati di cardiologia.
Regione IRCCS Aziende private accreditate Aziende Ospedaliero-Universitarie
N. N. Presidi N. Cardiologie N. N. Presidi N. Cardiologie N. N. Presidi N. Cardiologie
Piemonte 2 2 2 3 3 3 – – –Valle d’Aosta – – – – – – – – –Lombardia 13 14 20 23 23 27 – – –P.A. Bolzano – – – – – – – – –P.A. Trento – – – 2 2 2 – – –Veneto – – – 4 4 4 – – –Friuli V.G. 2 2 2 – – – – – –Liguria 1 1 1 2 2 2 1 2 3Emilia Romagna – – – 4 4 5 2 2 2Nord 18 19 25 38 38 43 3 4 5
Toscana 1 2 4 2 2 2 3 3 14Umbria – – – – – – – – –Marche 1 1 1 2 2 2 1 2 3Lazio 4 4 4 10 10 10 – – –Abruzzo – – – 6 6 8 – – –Centro 6 7 9 20 20 22 4 5 17
Molise – – – – – – – – –Campania 2 2 2 13 13 16 – – –Puglia 4 4 4 3 3 4 1 2 2Basilicata – – – – – – – – –Calabria 1 1 1 9 9 9 – – –Sicilia 2 2 2 14 14 16 1 1 1Sardegna – – – 2 2 2 – – –Sud 9 9 9 41 41 47 2 3 3
Italia 33 35 43 99 99 112 9 12 25
Il 68.2% degli ospedali deputati a far fronte all’e-mergenza-urgenza cardiologica risulta dotato di UTIC.L’84.3% degli ospedali collocati al Sud è deputato a ge-stire l’emergenza, percentuale che scende al 78.6% alCentro e al 79.1% al Nord.
È importante notare che nel 2005 il 100% degliospedali era funzionalmente collegato con il territoriomediante il 118. Se confrontiamo i dati attuali con quel-li del 1995 e del 2000 risulta che il maggior incremen-to di attivazione del sistema del 118 è avvenuto al Sudd’Italia ove, all’epoca dei precedenti censimenti, eradel tutto assente (Figura 5).
Il dipartimento dell’emergenza-urgenza (DEU) è at-tivo in 376 centri su 547 (68.7%). Dei 376 ospedali conDEU, 248 (65.9%) sono collocati in Aziende ASL, 96(25.5%) in Aziende Ospedaliere, 19 (5%) in PolicliniciOspedaliero-Universitari o IRCCS e 13 (3.5%) in Casedi Cura. Un quarto di questi ospedali (25.3%) risultanoprivi di UTIC, struttura che dovrebbe essere prevista da-ta la rilevanza epidemiologica e l’impegno assistenzialedelle urgenze cardiologiche. Il DEU risulta attivato nel50.8% degli ospedali al Nord, nel 24.5% degli ospedaliposti al Centro e nel 24.7% di quelli posti al Sud d’Ita-lia. La Figura 6 riporta la percentuale di DEU attivi a li-vello nazionale e la loro distribuzione macroregionaleconfrontando i dati del 1995 e del 2000 con quelli del2005. Nei 376 centri ove è attivo il DEU il cardiologosvolge solo compito di consulenza in 365 (97%), men-
tre invece nei restanti in 11 (3%) centri risulta istituzio-nalizzato un pronto soccorso cardiologico. Sulla scortadelle risposte ottenute il paziente con un’urgenza car-diologica è trasferito immediatamente al reparto di car-diologia nel 77.6% degli ospedali con DEU.
Per migliorare il processo diagnostico-terapeuticocollegato alla gestione dell’emergenza-urgenza nell’a-rea del pronto soccorso è stata approntata in alcuniospedali la procedura di fast track e istituita la ChestPain Unit (CPU). In riferimento ai soggetti che giungo-no in ospedale con un dolore toracico la procedura difast track è attivata in 391 ospedali su 547 (71.5%)(54.4% nel 2000): nel 70.9% dei centri pubblici(367/517) e nell’82.8% di quelli privati (24/29); essa èstata realizzata più frequentemente tra gli ospedali col-locati al Nord (82.7%) che al Centro (76%) e al Sud d’I-talia (57%) e più frequentemente nei centri ospedalieridotati di UTIC (73.4 vs 26.6%).
La CPU risulta realizzata solamente in 26 casi(4.7%) di cui 24 sono enti di ricovero pubblici ed 2 pri-
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
11S
Tabella 3. Numero di cardiologie nelle diverse tipologie di Azienda.
N. Cardiologie ASL Aziende Aziende Policlinici/per Azienda Ospedaliere private IRCCS/
accreditate AziendeOspedaliero-Universitarie
1 34% 40% 90% 69%2–3 44% 45% 9% 25%>3 22% 15% 1% 6%
Figura 5. Stato di attivazione del 118 sul territorio. Confronto 1995-2000-2005.
Figura 6. Dipartimenti dell’emergenza-urgenza attivati negli ospedalideputati a gestire l’emergenza-urgenza. Confronto 1995-2000-2005.UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
vati (Figura 7). Di questi 26 ospedali, 16 sono colloca-ti al Nord, 8 al Centro e 2 al Sud d’Italia. La CPU èquindi una realtà limitata che sulla totalità degli ospe-dali deputati a coprire l’emergenza-urgenza rappresen-ta solo il 7.3% al Nord, il 6.6% al Centro e appena l’1%al Sud d’Italia.
La trombolisi preospedalieraDei 547 centri deputati a far fronte all’emergenza-ur-genza, 82 (15.0%) dichiarano di praticare la trombolisipreospedaliera (nel censimento del 2000 tali struttureerano soltanto 11) (Figura 8). Nel 95% dei casi le 82strutture che eseguono la trombolisi preospedaliera, laeffettuano solo in presenza del medico. Il 69.5% dei
centri che eseguono la trombolisi preospedaliera sonoal Nord (pari al 26% dei centri di quella macroarea), il13.4% al Centro (9% dei centri) e il 17.1% al Sud (7%dei centri). Tra i 463 ospedali deputati a far fronte al-l’emergenza-urgenza ma che non eseguono la trombo-lisi preospedaliera, 182 (39.3%) hanno dichiarato diavere in corso procedure per la sua attivazione.
Il dipartimento
Delle 773 cardiologie che hanno risposto al questiona-rio, 549 (71%) risultano inserite in un dipartimento (nelcensimento del 2000 erano pari al 59%). La percentua-le varia molto in relazione all’area geografica: fannoparte di un dipartimento l’86% (267/311) delle strutturecardiologiche collocate al Nord d’Italia, il 66% (121/183) di quelle al Centro e il 58% (161/279) di quelle col-locate al Sud (Figura 9). La percentuale di cardiologieche fanno parte di un dipartimento è maggiore per leuniversitarie (82%) in confronto alle ospedaliere (75%)e di gran lunga minore per quelle private (37%) (Figura9). Le cardiologie inserite in dipartimento sono presen-ti per il 53.9% in Aziende ASL, nel 29% in AziendeOspedaliere, nel 10.6% in Policlinici Ospedaliero-Uni-versitari e per il 6.6% in Case di Cura. Le strutture car-diologiche dotate di posti letto più frequentemente diquelle senza posti letto sono inserite in un’organizza-zione dipartimentale (79 vs 21%). La frequenza di par-tecipazione al dipartimento dipende in maniera direttadal grado di complessità della struttura (Figura 10) pro-babilmente perché le cardiologie più complesse risulta-no più idonee a promuovere questo tipo di organizza-zione. Tuttavia, il meno frequente inserimento in un di-partimento delle strutture meno complesse appare con-traddittorio rispetto alle finalità del dipartimento stesso.Infatti, sono proprio le strutture meno complesse chepossono trarre maggior vantaggio e aumentare la pro-pria efficienza con l’organizzazione dipartimentale tan-to intra- quanto interospedaliera.
Prendendo in considerazione il tipo di dipartimentosi rileva che delle 549 strutture cardiologiche, 367(66.9%) partecipano ad uno o più dipartimenti non car-diovascolari: medico nel 39.2%, dell’emergenza-ur-genza nel 20.4%, o diversamente denominati nel
12S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
SI3.4%
NO96.2%
Missing0.4%
NO95.3%
SI4.7%
2000 2005
Figura 7. Chest Pain Unit operativa.
2.0%
85.2%
12.8% 15.0%
51.4%
33.3%
0.3%
SI NO In corso procedure per attivarla Missing
2000 2005
Figura 8. Frequenza di utilizzo della trombolisi preospedaliera tra i 547centri deputati a far fronte all’emergenza-urgenza.
Figura 9. Frequenza di partecipazione delle cardiologie al dipartimento: dato nazionale riferito alle aree geografiche e al tipo di struttura.
15.7%. Solo 182 (33.1%) strutture cardiologiche sonointegrate in un dipartimento cardiovascolare: 167(30.4%) partecipano solo a questo dipartimento e 15(2.7%) anche ad altro dipartimento diversamente deno-minato (medico, emergenza-urgenza, altro).
La dispersione delle strutture cardiologiche in di-partimenti non cardiovascolari è motivo di preoccupa-zione, non tanto per una difesa corporativa della speci-ficità cardiologica, quanto perché tale dispersione po-trebbe aumentare il rischio di discontinuità assistenzia-le, di ripetizioni di procedure, di sovrapposizione, opeggio di contrapposizione di competenze specialisti-che rendendo complesso il percorso assistenziale e dan-do al paziente la sensazione di un processo non coordi-nato. Purtroppo questa tendenza è invece in continuoaumento: ad esempio nel 2000 il 39.5% delle struttureerano inserite in un dipartimento cardiovascolare, con-tro il 33.1% del 2005.
Quarantatre strutture (42 ospedaliere ed 1 privata)sono inserite in più di un dipartimento.
In generale, le strutture universitarie e private sonopiù frequentemente inserite in un dipartimento cardio-logico di quelle ospedaliere (Figura 11). Il dipartimen-to cardiologico è più frequentemente costituito da car-diologie dotate di posti letto (78 vs 22%), ma la realiz-zazione di un dipartimento cardiologico non sembra di-pendere dalla presenza di letti intensivi; infatti, i repar-ti dotati di UTIC partecipano con frequenza sovrappo-nibile sia a dipartimenti cardiologici che non cardiolo-gici (52 vs 48%). Tra tutti i tipi di dipartimento quellodell’emergenza-urgenza, e non quello cardiologico,conta la maggiore frequenza percentuale di UTIC(84%). Il dipartimento cardiologico è prevalente alCentro (43%), quello dell’emergenza-urgenza al Nord(22.5%), mentre quello di tipo medico al Sud d’Italia(47.2%) (Figura 12).
Dipartimento intra- ed interospedalieroIl dipartimento, come è noto, può essere intraospeda-liero o interospedaliero configurando il primo il model-
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
13S
Figura 10. Frequenza di partecipazione al dipartimento in relazione al grado di complessità della struttura cardiologica. UTIC = unità di terapia in-tensiva cardiologica.
31.0%
41.5%
47.8%
32.6%
42.9%
37.1%
33.2%
20.4%
17.1%17.4%15.7%
5.7%
2.2%
13.9%
39.2%
23.3%
Ospedaliere Universitarie Private Italia
Cardiologico Emergenza-Urgenza
Medico Altro (Cardiotoracico/Riabilitativo/...)
Figura 11. Cardiologie in dipartimento: frequenza percentuale di istituzione dei vari tipi di dipartimenti in riferimento alla tipologia della struttura car-diologica.
lo detto “orizzontale”, che coordina le strutture all’in-terno di una ASL o di un’Azienda Ospedaliera, e il se-condo detto “verticale”, che coordina strutture poste inASL o in Aziende Ospedaliere diverse. La Figura 13 ri-porta la distribuzione delle cardiologie nei due tipi didipartimento.
Tra le 549 strutture cardiologiche inserite in un di-partimento, escludendo le strutture che partecipanocontemporaneamente ai due tipi di dipartimento e quel-le di cui non si conosce l’appartenenza, il 60% (332strutture) è inserito in un dipartimento intraospedalieroe il restante 40% (217 strutture) ad almeno uno inter-ospedaliero. Mentre le strutture ospedaliere partecipa-no con frequenza praticamente sovrapponibile a dipar-timenti intraospedalieri (55%) o interospedalieri (45%),quelle universitarie e quelle private fanno parte invecequasi esclusivamente di dipartimenti intraospedalieri(98% e 86%, rispettivamente). In riferimento alle areegeografiche, i dipartimenti cardiologici intra- ed inter-ospedalieri hanno frequenze di istituzione al Nord d’I-talia praticamente sovrapponibili (55 vs 45%); vicever-sa al Centro (64 vs 36%) e al Sud d’Italia (66 vs 34%)prevale il dipartimento intraospedaliero su quello inter-ospedaliero.
Le strutture cardiologiche
Le 843 strutture cardiologiche presenti in Italia nel2005 possono essere sinteticamente distinte tra quellecon una vocazione a coprire tutti gli ambiti della car-diologia clinica e strumentale (che per comodità chia-meremo generaliste) e le strutture puramente speciali-stiche (riabilitative, pediatriche, esclusivamente dedi-cate a procedure invasive) (Tabella 4).
Le prime sono la stragrande maggioranza (732/843,pari all’86.8%) e ad esse verrà dedicata l’analisi princi-pale di questo capitolo.
Le strutture generaliste si possono raggruppare indiverse tipologie a complessità crescente:a) quelle non dotate di posti letto (152 pari al 18% del
totale delle strutture cardiologiche) corrispondono inbuona misura ai servizi di consulenza interna inospedali privi di degenza cardiologica e svolgonoanche una consistente attività di tipo ambulatorialeper esterni;
b) le strutture con sola degenza ordinaria, ma senzaUTIC e quindi non in grado di fornire un’appropria-ta assistenza alle cardiopatie in fase acuta, ammon-
14S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Nord Centro Sud Italia
Cardiologico Emergenza-Urgenza
Medico Altro (Cardiotoracico/Riabilitativo/... )
43.0%
36.3%
19.1%
22.5%
26.1%
20.4%
15.7%
33.2%
39.2%
23.0%
10.6%
34.7%
7.4%
47.2%
19.8%
33.0%
Figura 12. Cardiologie in dipartimento: frequenza percentuale dei vari tipi di dipartimenti nelle diverse aree geografiche.
60% (332)solo intraospedaliero
55% ospedaliere
98% universitarie
86% private
40% (217)almeno uno
interospedaliero
45% ospedaliere
2% universitarie
14% private
Figura 13. Cardiologie in dipartimento (n = 549). Distribuzione delle car-diologie nei due tipi di dipartimento intraospedaliero ed interospedaliero.
Tabella 4. Le diverse tipologie di struttura cardiologica.
Cardiologie specialisticheCardiologie specialistiche senza letti 36 (4.3%)Cardiologie specialistiche con letti 75 (8.9%)
Cardiologie non specialisticheCardiologie senza letti 152 (18.0%)Cardiologie con letti degenza senza UTIC 169 (20.1%)Cardiologie con letti UTIC 200 (23.7%)Cardiologie con letti UTIC e attività 211 (25.0%)di emodinamica
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
tano a circa il 20% del totale delle strutture cardiolo-giche;
c) le strutture dotate di UTIC sono circa la metà del to-tale (48.7%), componendo così il corpo più consi-stente delle cardiologie italiane. Questa tipologia de-ve tuttavia essere disaggregata in due settori diversidal punto di vista funzionale. Poco meno della metàdi esse (23.7% del totale), pur potendo fornire un’ap-propriata assistenza al paziente acuto, non è in gradodi esaurire l’intero percorso assistenziale perché nondotata di emodinamica. Infine, solo il 25% dellestrutture cardiologiche italiane è in grado di fornireun’assistenza “completa” al cardiopatico garantendodiagnostica invasiva e terapia interventistica.
Le strutture senza posti lettoL’analisi delle strutture senza posti letto riguarda esclu-sivamente le cardiologie ospedaliere ed universitarie, inquanto i centri privati sono stati censiti solo se dotati diposti letto accreditati per la cardiologia.
Le strutture senza posti letto si distinguono in tre ti-pologie: generali (o servizi), specialistiche invasive ealtre specialistiche. La prima tipologia è di gran lungala più numerosa (152 strutture pari all’80.8% dellestrutture senza posti letto); la seconda è numericamen-te esigua (11 strutture pari a solo il 5.8%); la terza, an-ch’essa di consistenza limitata, è formata da 25 struttu-re pari al 13.3%. Queste ultime strutture svolgono perlo più servizi di riabilitazione cardiologica (60%), pe-diatria (24%), fisiopatologia cardiorespiratoria (4%),radiologia cardiovascolare (4%), prevenzione (4%) oangiologia (4%).
Delle 152 strutture (o servizi) senza posti letto, il72% sono inserite in presidi ospedalieri a gestione di-retta della ASL e solo un quarto appartiene ad AziendeOspedaliere o Università. Nei due contesti svolgonofunzioni diverse: sono le uniche strutture presenti nelpresidio nel primo caso, mentre sono di supporto per leattività di consulenza interna e ambulatoriale alle unitàoperative cardiologiche di degenza nelle grandi struttu-re ospedaliere ed universitarie.
Interessante è la caratterizzazione amministrativa diqueste strutture senza posti letto. Le SC rappresentanocirca un terzo, un quinto sono SS aggregate alla cardio-logia, mentre circa un quarto sono SS aggregate allamedicina (in termini assoluti sono ben 37). Scarsamen-
te rappresentata la SSD (13.8%); questa sproporzionetra SS aggregate alla medicina e SSD può essere inter-pretata come spia di un inadeguato sviluppo del dipar-timento cardiologico.
La distribuzione geografica mostra che su 152 strut-ture di questo tipo, ben 66 (43.4%) sono dislocate alSud dove rappresentano circa il 23% di tutte le struttu-re cardiologiche generaliste. Al Centro e al Nord esserappresentano il 19% delle strutture cardiologiche ge-neraliste di tali macroaree (Tabella 5).
Le strutture con posti letto ma senza unità di terapiaintensiva cardiologicaIn generale, le strutture cardiologiche dotate di postiletto, ma non di UTIC su tutto il territorio nazionale so-no 244 (28.9%): di queste 169 generaliste e 75 specia-listiche. Tra le specialistiche: 43 (57.3%) svolgono atti-vità riabilitativa, 10 (13.3%) di cardiologia pediatrica,10 (13.3%) di emodinamica, 5 (6.7%) di elettrofisiolo-gia, 6 (8.1%) di cardiologia preventiva ed 1 (1.3%) diangiologia.
Le 169 strutture generaliste dotate di posti letto didegenza ordinaria rappresentano una quota cospicuadella dotazione strutturale pari a circa un quinto deltotale. Per questa tipologia di struttura emerge conevidenza che esse sono molto più frequenti nellestrutture private: ben 72/169 (42.6%) appartengono aquesto settore e di esso rappresentano circa il 76%; inpratica circa tre quarti delle strutture cardiologicheprivate sono di questo tipo (Tabella 6). Al contrarionei presidi ospedalieri delle ASL e nelle AziendeOspedaliere e Universitarie questo tipo di strutturarappresenta circa il 13%. Dal punto di vista ammini-strativo, nella stragrande maggioranza dei casi (75%)si qualificano come SC, non marginale è la quota diSS aggregate alla medicina (10%), mentre anche inquesto caso poco rappresentata è la SSD (5% circa).La distribuzione geografica mostra che quasi la metà(46.2%) di queste strutture è dislocata al Sud doverappresentano il 27% di tutte le strutture presenti (Ta-bella 5). Al Centro esse rappresentano il 25% di tuttele strutture cardiologiche non specialistiche, mentreal Nord scendono al 17%. Le strutture senza posti let-to insieme a quelle con degenza senza UTIC rappre-sentano circa il 50% delle cardiologie non specialisti-che al Sud, mentre al Centro sono il 44% e al Nord so-
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
15S
Tabella 5. Tipologia di struttura cardiologica (non specialistica) nelle diverse aree geografiche.
Tipologia di struttura cardiologica Nord Centro Sud
Cardiologie senza letti 52 (19.3%) 34 (19.2%) 66 (23.1%)Cardiologie con letti degenza senza UTIC 47 (17.5%) 44 (24.9%) 78 (27.3%)Cardiologie con letti UTIC 59 (21.9%) 56 (31.6%) 85 (29.7%)Cardiologie con letti UTIC e attività di emodinamica 111 (41.3%) 43 (24.3%) 57 (19.9%)Totale 269 177 286
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
lo il 37%. Può essere questo un ulteriore indicatoredella diversa qualità strutturale tra le diverse macro-aree italiane.
Le strutture con unità di terapia intensiva cardiologica (senza emodinamica)Queste strutture sono complessivamente 200, pari al23.7% di tutte le cardiologie (Tabella 4). Solo il 2.5%sono in strutture private, mentre l’82.5% si collocanoin presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL e ilrestante 15% appartiene ad Aziende Ospedaliero-Uni-versitarie/IRCCS. In questo caso è scontata l’assolutaprevalenza di SC (95.5%) con un piccolo residuo di SSautonome (1.5%) e SSD (2%). La distribuzione geo-grafica mostra anche per questo tipo di struttura unamaggior presenza al Sud: 85 strutture pari al 42.5%del totale nazionale di questa tipologia. Il 28% sta alCentro e il 29.5% al Nord. Al Sud esse rappresentanocirca il 30% delle strutture non specialistiche presenti,pressoché analoga è la percentuale al Centro (32%),mentre è inferiore al Nord (22%) (Tabella 5). In sinte-si, questa struttura che è l’asse portante dell’assisten-za all’acuto, pur non potendo garantire l’intero per-corso assistenziale, è pressoché assente nel privato, èconcentrata nella stragrande maggioranza dei casi nel-le strutture ospedaliere a gestione diretta, diffuse sulterritorio, ed è presente diffusamente anche al Sud d’I-talia.
Le strutture con unità di terapia intensivacardiologica ed emodinamicaQuesta tipologia rappresenta la struttura cardiologicapiù completa e forma il 25% del totale delle strutturecardiologiche avendo, seppur di poco, superato le strut-ture con sola UTIC (Tabella 4). Esula dagli scopi di uncensimento valutare se questa percentuale sia appro-priata, anche perché purtroppo mancano elementi di va-lutazione sulla presenza e funzionamento di reti inte-grate. È comunque un dato di fatto che la metà delleUTIC italiane è oggi in grado di eseguire una diagno-stica invasiva e il 90% di esse anche procedure inter-ventistiche. In questo caso più equilibrata è la distribu-zione tra presidi ospedalieri a gestione diretta dell’ASLdove stanno il 44% di queste strutture e le AziendeOspedaliero-Universitarie e IRCCS dove è situato unrestante 47%. Il residuo 9% è nelle strutture private.
Questo tipo di struttura rappresenta il 28% delle strut-ture cardiologiche ospedaliere non specialistiche, il54% di quelle universitarie e il 19% di quelle private(Tabella 6). Di scarso interesse in questo caso la carat-terizzazione amministrativa che è nel 99.5% una SC.Per quanto concerne la distribuzione territoriale, ilNord con ben 111 strutture rappresenta il 52.6% del to-tale nazionale, il 20% sta al Centro e il 27% al Sud. Asottolineare il persistente divario strutturale tra Nord eSud è opportuno segnalare che queste strutture rappre-sentano il 41% delle cardiologie del Nord non speciali-stiche e solo il 20% di quelle del Sud con una percen-tuale non molto diversa rispetto al Centro (24%) (Ta-bella 5).
La distribuzione e il numero dei letti cardiologici in Italia
Riassumendo, in Italia ci sono 655 strutture dotate diletti, di cui 575 con letti di degenza (subintensiva+de-genza ordinaria), e 411 con letti di UTIC, con signifi-cative differenze tra regione e regione. La Tabella 7 ri-porta il numero di letti cardiologici, compresi anchequelli appartenenti a strutture con attività di ricovero ri-volta alla cardiologia riabilitativa e alla cardiologia pe-diatrica che saranno trattate a parte. La Figura 14 ripor-ta invece la percentuale di strutture cardiologiche dota-te di posti letto cardiologici, o solo riabilitativi o pedia-trici, o senza posti letto. Nell’anno 2005 complessiva-mente i posti letti cardiologici in Italia sono 13232: diquesti 8499 di degenza non intensiva (degenza subin-tensiva o normale), 2573 di UTIC ed i restanti 2160esclusivamente dedicati alla cardiologia riabilitativa epediatrica. Se mettiamo in rapporto la popolazione re-sidente con il numero di letti disponibili risulta, a livel-lo nazionale, la disponibilità di un letto di terapia in-tensiva cardiologica ogni 21816 abitanti, di degenza or-dinaria (subintensiva+ordinaria) ogni 6605 abitanti, in-fine un letto cardiologico (intensiva+subintensiva+ordinaria) ogni 5070 abitanti. Il range di variazione trale varie regioni è molto ampio, e, almeno per il rappor-to abitanti/posti letto, il Nord appare il meno dotato(Tabelle 8-9, Figure 15-16). Le cardiologie universita-rie hanno mediamente un numero maggiore di posti let-to (UTIC+degenza) rispetto a quelle ospedaliere e que-
16S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 6. Tipologia di struttura cardiologica (non specialistica) nel pubblico e nel privato.
Tipologia di struttura cardiologica Ospedaliere Universitarie Private
Cardiologie senza letti 145 (24.9%) 7 (13.0%) –Cardiologie con letti degenza senza UTIC 83 (14.2%) 14 (25.9%) 72 (75.8%)Cardiologie con letti UTIC 191 (32.8%) 4 (7.4%)4 5 (5.2%)5Cardiologie con letti UTIC e attività di emodinamica 164 (28.1%) 29 (53.7%) 18 (19.0%)Totale 583 54 95
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
ste ultime un numero di letti mediamente maggiore diquelle private (Tabella 10).
Le unità di terapia intensiva cardiologicaLe UTIC rappresentano ancora oggi la sede ideale perla terapia dell’infarto miocardico acuto e più in genera-le il luogo di cura dei pazienti cardiologici di particola-re gravità e con impegno assistenziale intensivo. Ad es-se quindi viene dedicato questo capitolo con specifici
approfondimenti anche in rapporto alle variazioni neltempo del numero di strutture e di posti letto nelle di-verse aree geografiche.
Le UTIC presenti sul territorio nazionale nell’anno2005 sono 411 delle quali 355 (87%) ospedaliere, 33(8%) universitarie e 23 (5%) private. La maggior parte(41.4%) sono collocate al Nord, 99 (24%) al Centro e142 (34.5%) al Sud d’Italia (Tabella 11). In riferimentoalla totalità delle cardiologie esistenti nelle tre aree
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
17S
Tabella 7. Posti letto cardiologici distinti per regione.
Regione N. Totale N. Letti N. Letti N. Letti N. LettiCardiologie letti Cardiologie UTIC Cardiologie degenza Cardiologie riabilitativi Cardiologie pediatrici
con letti cardio- con letti con letti con letti con lettilogici UTIC degenza riabilitativi pediatrici
Piemonte 40 943 30 191 34 460 8 280 1 12Valle d’Aosta 1 25 1 5 1 20 – – – –Lombardia 114 2907 63 366 90 1694 33 808 3 39P.A. Bolzano 2 83 2 14 2 39 1 30 – –P.A. Trento 5 190 2 12 3 64 2 114 – –Veneto 36 831 24 180 33 583 2 68 – –Friuli V.G. 5 135 5 34 5 99 1 2 – –Liguria 18 411 12 80 15 194 5 120 1 17Emilia Romagna 39 848 31 195 33 519 7 112 2 22Nord 260 6373 170 1077 216 3672 59 1534 7 90
Toscana 42 712 30 181 39 477 3 41 2 13Umbria 11 194 6 38 10 156 – – – –Marche 17 370 14 77 16 273 1 14 1 6Lazio 60 1223 35 204 54 867 5 131 1 21Abruzzo 29 389 14 87 24 268 3 34 – –Centro 159 2888 99 587 143 2041 12 220 4 40
Molise 3 53 3 16 3 37 – – – –Campania 72 1149 44 251 66 805 4 73 2 20Puglia 42 809 30 202 40 517 5 78 1 12Basilicata 8 117 4 29 6 85 1 3 – –Calabria 30 522 16 106 25 379 4 37 – –Sicilia 67 1098 37 256 63 789 5 43 1 10Sardegna 14 223 8 49 13 174 – – – –Sud 236 3971 142 909 216 2786 19 234 4 42
Italia 655 13232 411 2573 575 8499 90 1988 15 172
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
71% 67%76%
89%
7%7%
5%
11%22% 26%
19%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Totale Ospedaliere Universitarie Private
letti cardiologici solo letti riabilit. o pediatrici senza letti
Letti
cardiologici 13232 9566 (72%) 1437 (11%) 2229 (17%)
Figura 14. Strutture cardiologiche in rapporto ai posti letto.
18S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 8. Posti letto cardiologici in rapporto al numero di abitanti per ciascuna regione.
Regione Popolazione Letti Letti Letti UTIC+ Letti Letti Totale lettiUTIC degenza degenza riabilitativi pediatrici cardiologici
Piemonte 4184901 191 460 651 280 12 943Valle d’Aosta 120173 5 20 25 – – 25Lombardia 8967864 366 1694 2060 808 39 2907P.A. Bolzano 477846 14 39 53 30 – 83P.A. Trento 481578 12 64 76 114 – 190Veneto 4540026 180 583 763 68 – 831Friuli V.G. 1179188 34 99 133 2 – 135Liguria 1567889 80 194 274 120 17 411Emilia Romagna 4035131 195 519 714 112 22 848Nord 25554596 1077 3672 4749 1534 90 6373
Toscana 3447067 181 477 658 41 13 712Umbria 834133 38 156 194 – – 194Marche 1468526 77 273 350 14 6 370Lazio 4843576 204 867 1071 131 21 1223Abruzzo 1232454 87 268 355 34 – 389Centro 11825756 587 2041 2628 220 40 2888
Molise 300143 16 37 53 – – 53Campania 5642397 251 805 1056 73 20 1149Puglia 3918430 202 517 719 78 12 809Basilicata 568967 29 85 114 3 – 117Calabria 1945130 106 379 485 37 – 522Sicilia 4793417 256 789 1045 43 10 1098Sardegna 1584203 49 174 223 – – 223Sud 18752687 909 2786 3695 234 42 3971
Italia 56133039 2573 8499 11072 1988 172 13232
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
Tabella 9. Abitanti per posti letto (pl) cardiologici per ciascuna regione.
Regione Popolazione Abitanti per Abitanti per Abitanti per Abitanti perpl UTIC pl UTIC+degenza pl degenza pl riabilitativo
Piemonte 4184901 21910 6428 9098 14946Valle d’Aosta 120173 24035 4807 6009 –Lombardia 8967864 24502 4353 5294 11099P.A. Bolzano 477846 34132 9016 12252 15928P.A. Trento 481578 40132 6337 7525 4224Veneto 4540026 25222 5950 7787 66765Friuli V.G. 1179188 34682 8866 11911 589594Liguria 1567889 19599 5722 8082 13066Emilia Romagna 4035131 20693 5651 7775 36028Nord 25554596 23728 5381 6959 16659
Toscana 3447067 19045 5239 7227 84075Umbria 834133 21951 4300 5347 –Marche 1468526 19072 4196 5379 104895Lazio 4843576 23743 4522 5587 36974Abruzzo 1232454 14166 3472 4599 36249Centro 11825756 20146 4500 5794 53753
Molise 300143 18759 5663 8112 –Campania 5642397 22480 5343 7009 77293Puglia 3918430 19398 5450 7579 50236Basilicata 568967 19620 4991 6694 189656Calabria 1945130 18350 4011 5132 52571Sicilia 4793417 18724 4587 6075 111475Sardegna 1584203 32331 7104 9105 –Sud 18752687 20630 5075 6731 80140
Italia 56133039 21816 5070 6605 28236
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
19S
geografiche risulta una prevalenza di cardiologie dota-te di UTIC al Nord (52.1%) e al Centro (49.2%) in con-fronto al Sud d’Italia (44.9%).
Il numero totale dei letti di terapia intensiva cardio-logica in Italia risultano 2573, dei quali 2212 ospedalie-ri (86%), 243 universitari (9%) e 118 appartenenti astrutture private (5%) (Tabella 11). In generale, le UTICdispongono di un numero medio di posti letto pari a 6.Le UTIC appartenenti a strutture universitarie hannomediamente un numero di letti pari a 7, maggiore diquelle ospedaliere (pari a 6) e di quelle private (pari a 5).
Il valore medio nazionale del numero di abitanti perposto letto di UTIC è risultato di 1 posto letto ogni21816 abitanti (1 UTIC ogni 136577 abitanti) con va-riazioni abbastanza consistenti da regione a regione(Figura 17). È stato quindi raggiunto un valore del rap-porto che rientra nel range ritenuto ottimale che è di 1
REGIONI
0
1000
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Italia
Figura 15. Abitanti per posto letto in unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) + degenza.
Figura 16. Abitanti per posto letto di degenza ordinaria.
Tabella 10. Numero medio di posti letto (unità di terapia inten-siva cardiologica + degenza) in dotazione alle cardiologie.
N. medio Valore N. letti del 50%letti modale delle strutture
Ospedaliere 18 ± 10 16 12-24Universitarie 26 ± 22 22 12-33Private 17 ± 90 14 10-23
Italia 19 ± 11 16 11-24
1 posto letto UTIC + degenza ogni 5070 abitanti
1 posto letto degenza ogni 6605 abitanti
posto letto intensivo ogni 15000-25000, secondo le li-nee del documento della FIC “Struttura e organizzazio-ne funzionale della Cardiologia” basato sugli studiGISSI e MONICA1,2, oltre che secondo un recente do-cumento di consenso della Società Europea di Cardio-logia6 e le stime effettuate dall’Istituto Superiore di Sa-
nità. Questi documenti di riferimento, nelle loro valuta-zioni, tengono conto delle necessità di ricovero in lettiintensivi, oltre che per le sindromi coronariche acute(infarto miocardico acuto, angina instabile), anche percondizioni diverse (aritmie, rianimati sul territorio, em-bolia polmonare massiva, scompenso cardiaco) com-
20S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 11. Distribuzione regionale delle unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) e dei posti letto UTIC distinti in ospedalieri,universitari e privati. Rapporto numero di UTIC e numero di posti letto UTIC con la popolazione residente.
Regione Abitanti UTIC Abitanti/ Letti UTIC Abitanti/UTIC letti UTIC
Ospedaliere Universitarie Private Totale Ospedalieri Universitari Privati Totale
Piemonte 4184901 29 1 – 30 139497 183 8 – 191 21910Valle d’Aosta 120173 1 – – 1 120173 5 – – 5 24035Lombardia 8967864 47 7 9 63 142347 275 50 41 366 24502P.A. Bolzano 477846 2 – – 2 238923 14 – – 14 34132P.A. Trento 481578 2 – – 2 240789 12 – – 12 40132Veneto 4540026 22 2 – 24 189168 156 24 – 180 25222Friuli V.G. 1179188 5 – – 5 235838 34 – – 34 34682Liguria 1567889 11 1 – 12 130657 76 4 – 80 19599Emilia Romagna 4035131 27 3 1 31 130166 167 22 6 195 20693Nord 25554596 146 14 10 170 150321 922 108 47 1077 23728
Toscana 3447067 26 4 – 30 114902 155 26 – 181 19045Umbria 834133 6 – – 6 139022 38 – – 38 21951Marche 1468526 13 1 – 14 104895 70 7 – 77 19072Lazio 4843576 26 6 3 35 138388 154 35 15 204 23743Abruzzo 1232454 13 – 1 14 88032 80 – 7 87 14166Centro 11825756 84 11 4 99 119452 497 68 22 587 20146
Molise 300143 3 – – 3 100048 16 – – 16 18759Campania 5642397 38 2 4 44 128236 213 15 23 251 22480Puglia 3918430 26 2 2 30 130614 174 18 10 202 19398Basilicata 568967 4 – – 4 142242 29 – – 29 19620Calabria 1945130 15 – 1 16 121571 100 – 6 106 18350Sicilia 4793417 32 3 2 37 129552 218 28 10 256 18724Sardegna 1584203 7 1 – 8 198025 43 6 – 49 32331Sud 18752687 125 8 9 142 132061 793 67 49 909 20630
Italia 56133039 355 33 23 411 136577 2212 243 118 2573 21816
REGIONI
0
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lia1 posto letto intensivo ogni 21816 abitanti - 1 UTIC ogni 136577 abitanti
Figura 17. Abitanti per posto letto in unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC).
prese quelle collegate alle procedure di cardiologia in-terventistica. La Tabella 11 e la Figura 17 riportano perciascuna regione il rapporto tra popolazione residente enumero di posti letto UTIC. Se analizziamo questo rap-porto vediamo che Veneto, Friuli, Sardegna e la Pro-vincia di Trento non hanno ancora raggiunto un rangedi valori ottimali, anche se solo di poco. Inoltre, se fac-ciamo un confronto con l’anno 2000, si registra un in-cremento del numero delle UTIC ospedaliere di 22unità, di quelle universitarie di 3 unità e di quelle pri-vate di 6 unità (Tabella 12) con un parallelo aumentodel numero di posti letto UTIC pari al 10%, con un so-stanziale incremento (42%) del numero di posti lettoUTIC nella regione Puglia e una significativa riduzionenelle Province Autonome di Trento (-14%) e Bolzano(-7%) e in Liguria (-7%) (Tabella 13). Inoltre, in con-fronto con il precedente censimento del 2000, in cui perla prima volta vennero analizzate anche le UTIC priva-te, risulta un aumento del 9% del numero dei posti let-to UTIC nelle strutture ospedaliere (+183 unità), del14% in quelle universitarie (+29 unità) e del 34% nellestrutture private (+30 unità), con un vantaggio soprat-tutto delle regioni meridionali ove maggiormente si re-gistrava la loro carenza (Tabella 13 e Figura 18). La Ta-bella 14 riporta e confronta il numero di posti lettoUTIC ospedalieri dal 1992 al 2005 nelle diverse regio-ni italiane. L’aumento del numero delle UTIC ha com-portato anche una riduzione del rapporto tra numero di
abitanti e numero delle UTIC. Questo rapporto mediosu scala nazionale nel 2000 era pari a 147719 abitantiper ogni UTIC, poi sceso nel 2005 a 136577 per ogniUTIC, dati compatibili con il numero nazionale di rife-rimento ritenuto ottimale, ovvero di una UTIC ogni120000-150000 abitanti1.
Infine, è d’uopo sottolineare che strumentazioni es-senziali per la gestione dei pazienti più complessi comela pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP), ilcontropulsatore aortico o l’ultrafiltrazione siano pre-senti in percentuali ancora basse nelle UTIC ospedalie-re (rispettivamente nel 47%, 49% e 26%), rispetto aquelle universitarie (65%, 89% e 52%) e private accre-ditate (78%, 82% e 74%). Tale differenza permane se sianalizza la presenza delle medesime strumentazioninelle UTIC del Sud (32%, 40% e 25% per CPAP, con-tropulsatore aortico e ultrafiltrazione, rispettivamente)e Centro Italia (41%, 50% e 26%), rispetto al Nord(70%, 68% e 38%).
Riabilitazione cardiologica e cardiologia pediatricaNovanta (10.7%) strutture cardiologiche – 62 ospeda-liere, 5 universitarie e 23 private – hanno letti apposita-mente deliberati per attività di riabilitazione: 59(65.5%) sono collocate al Nord, 12 (13.3%) al Centro e19 (21.1%) al Sud (Tabelle 8-9). I posti letto di struttu-re con attività di ricovero rivolta alla cardiologia riabi-litativa in Italia sono 1988 (1 ogni 28 236 abitanti, ma
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
21S
Tabella 12. Unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) ospedaliere, universitarie e private: confronto 2000-2005.
Regione UTIC ospedaliere UTIC universitarie UTIC private
2000 2005 �% 2000 2005 �% 2000 2005 �%
Piemonte 29 29 0 1 1 0 – – –Valle d’Aosta 1 1 0 – – – – – –Lombardia 46 47 2 5 7 40 7 9 29P.A. Bolzano 2 2 0 – – – – – –P.A. Trento 2 2 0 – – – – – –Veneto 21 22 5 2 2 0 – – –Friuli V.G. 5 5 0 – – – – – –Liguria 12 11 -8 1 1 0 – – –Emilia Romagna 26 27 4 4 3 -25 1 1 0Nord 144 146 1 13 14 8 8 10 20
Toscana 26 26 0 4 4 0 – – –Umbria 6 6 0 1 – -100 – – –Marche 13 13 0 – 1 100 – – –Lazio 24 26 8 46 50 2 3 33Abruzzo 12 13 8 – – – – 1 100Centro 81 84 4 9 11 22 2 4 50
Molise 3 3 0 – – – – – –Campania 33 38 15 2 2 0 3 4 25Puglia 19 26 37 2 2 0 2 2 0Basilicata 3 4 33 – – – – – –Calabria 13 15 15 – – – 1 1 0Sicilia 30 32 7 3 3 0 1 2 50Sardegna 7 7 0 1 1 0 – – –Sud 108 125 16 8 8 0 7 9 22
Italia 333 355 7 30 33 10 17 23 26
22S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 13. Posti letto di unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) ospedaliere, universitarie e private: confronto 2000-2005.
Regione Letti UTIC ospedalieri Letti UTIC universitari Letti UTIC privati
2000 2005 �% 2000 2005 �% 2000 2005 �%
Piemonte 182 183 1 8 8 0 – – –Valle d’Aosta 5 5 0 – – – – – –Lombardia 274 275 0 39 50 28 37 41 11P.A. Bolzano 15 14 -7 – – – – – –P.A. Trento 14 12 -14 – – – – – –Veneto 137 156 14 20 24 20 – – –Friuli V.G. 29 34 17 – – – – – –Liguria 82 76 -7 4 4 0 – – –Emilia Romagna 148 167 13 26 22 -15 11 6 -45Nord 886 922 4 97 108 11 48 47 -2
Toscana 152 155 2 24 26 8 – – –Umbria 30 38 27 4 – -100 – – –Marche 71 70 -1 – 7 100 – – –Lazio 143 154 8 26 35 35 11 15 36Abruzzo 77 80 4 – – – – 7 100Centro 473 497 5 54 68 26 11 22 100
Molise 16 16 0 – – – – – –Campania 186 213 15 15 15 0 11 23 109Puglia 116 174 50 16 18 13 10 10 0Basilicata 23 29 26 – – – – – –Calabria 85 100 18 – – – 4 6 50Sicilia 201 218 8 26 28 8 4 10 150Sardegna 43 43 0 6 6 0 – – –Sud 670 793 18 63 67 6 29 49 69
Italia 2029 2212 9 214 243 14 88 118 34
REGIONI
1% -
5%
-7%
-14%
15%17%
-7 %
5% 4%3%
12%8%
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-
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19%
11%
-
19%
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Italia
Figura 18. Variazione rispetto al 2000 dei posti letto in unità di terapia intensiva cardiologica ospedaliere, universitarie e private.
con grande sperequazione tra le varie aree: 1/16659 alNord; 1/53753 al Centro e 1/80140 al Sud), di cui il65% ospedalieri, 7% universitari e 28% privati, con unnumero medio di letti per singola struttura pari a 22.
Tra le 843 cardiologie censite solo 15 (1.7%) – 12ospedaliere e 3 universitarie – hanno letti deliberati per
l’attività pediatrica. Le 14 cardiologie in totale, a livel-lo nazionale, dispongono di 172 letti – 126 ospedalierie 46 universitari – con in media 11 posti letto per sin-gola struttura (Tabella 8). In riferimento alle aree geo-grafiche, 7 (46.6%) di esse sono presenti al Nord, 4(26.6%) al Centro e 4 (26.6%) al Sud d’Italia.
Ambulatori dedicati
Delle 773 cardiologie che hanno risposto al questiona-rio, 567 (73.3%) dichiarano di avere almeno un ambu-latorio dedicato ad un settore specialistico della cardio-logia: 462 (81.5%) sono ospedalieri, 49 (6.3%) univer-sitari e 56 (7.2%) appartengono a strutture private. Am-bulatori dedicati risultano attivati nell’87.5% (49/56)delle strutture universitarie, nel 74.2% (462/623) diquelle ospedaliere e nel 59.6% (56/94) di quelle priva-te. Essi sono istituiti con maggior frequenza al Nordove il 77.5% delle cardiologie collocate in questa areadispone di almeno un ambulatorio dedicato, in confron-to al Centro (73.2%) e al Sud d’Italia (68.8%). Il 79.5%delle cardiologie dotate di posti letto ha attivato almenoun ambulatorio dedicato ad una specifica patologia con-tro il 51.7% delle cardiologie senza posti letto.
L’ambulatorio dedicato allo scompenso cardiaco èquello istituito con maggiore frequenza (51.6% dellestrutture) seguito da quello per il controllo dei pazien-
ti portatori di pacemaker (46.7%), dell’ipertensione ar-teriosa (28.2%), della terapia anticoagulante (18.6%) edi quello dedicato alla cardiologia pediatrica (16.3%).La Tabella 15 riporta le frequenze percentuali di istitu-zione dei principali ambulatori dedicati, separatamen-te per le cardiologie ospedaliere, universitarie e priva-te. La Figura 19 mostra le frequenze di attivazione de-gli ambulatori dedicati nelle strutture con e senza postiletto.
Il personale
Nelle 773 cardiologie che hanno risposto al questiona-rio operano 6915 medici strutturati, 1110 medici spe-cializzandi, 749 medici frequentatori, 15331 infermie-ri, 1370 operatori tecnici all’assistenza (OTA), 1315operatori socio-sanitari (OSS) e 1491 unità di persona-le tecnico, amministrativo o con altra qualifica (psico-logi, dietologi, ingegneri, ecc.).
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
23S
Tabella 14. Posti letto intensivi ospedalieri: confronto 1992-2005.
Regione 1992 1995 2000 2005 �% 1995-2000 �% 2000-2005
Piemonte 125 146 182 183 25 1Valle d’Aosta 5 5 5 5 – –Lombardia 263 270 274 275 1 0P.A. Bolzano 8 8 15 14 88 -7P.A. Trento 14 14 14 12 – –Veneto 121 123 137 156 11 14Friuli V.G. 29 29 29 34 – –Liguria 77 82 82 76 – –Emilia Romagna 141 146 148 167 1 13Toscana 152 151 152 155 1 2Umbria 32 28 30 38 7 27Marche 66 72 71 70 -1 -1Lazio 98 104 143 154 38 8Abruzzo 63 65 77 80 18 4Molise 16 18 16 16 -11 0Campania 109 151 186 213 23 15Puglia 109 123 116 174 -6 50Basilicata 13 17 23 29 35 26Calabria 58 64 85 100 33 18Sicilia 170 160 201 218 26 8Sardegna 32 30 43 43 43 0
Italia 1701 1806 2029 2212 12 9
UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
Tabella 15. Frequenze percentuali degli ambulatori dedicati distinti per tipologia di struttura.
Ospedaliere Universitarie Private Totale(%) (%) (%) (%)
Controllo pacemaker 47 61 34 47Scompenso 52 66 39 52Ipertensione 27 45 28 28Controllo terapia anticoagulante 19 21 17 19Cardiologia pediatrica 19 13 3 16UECP 7 13 3 7
UECP = unità di epidemiologia e cardiologia preventiva.
Personale medicoDei 6915 medici strutturati, 5592 (80.9%) operano nel-le 623 cardiologie ospedaliere che hanno risposto alcensimento, 701 (10.1%) nelle 56 universitarie e 622(9%) nelle 94 private. I medici strutturati assegnanti al-le 103 cardiologie ad indirizzo specialistico sono 516(7.5%). Nelle 670 cardiologie non specialistiche opera-no 6399 (92.5%) medici: 5200 assegnati a 544 struttureospedaliere (in media 9.5 per struttura), 662 a 48 strut-ture universitarie (13.8 per struttura) e 537 a 78 struttu-re private (6.9 per struttura) (Figura 20). La Figura 21 ri-porta per ciascuna regione e provincia autonoma il nu-mero medio di medici strutturati presenti nelle cardiolo-gie non specialistiche. Tra le cardiologie non speciali-stiche e non dotate di posti letto operano in media 3.6medici strutturati, 6.6 per le strutture con letti ma senza
UTIC, 9.8 per le strutture dotate di UTIC con o senzadegenza e 15.4 per le strutture più complesse (UTIC eattività invasive diagnostiche e terapeutiche). Il numerodei medici strutturati riferito a ciascuna cardiologia di-pende, chiaramente, dalla complessità della strutturacardiologica: la grande maggioranza delle cardiologieche dispongono di un numero di medici inferiore a 5 so-no strutture prive di letti, mentre le cardiologie con lettidi terapia intensiva nella quasi totalità (93%) dispongo-no di un numero di medici strutturati maggiore di 5 e il35% di un numero maggiore di 10. Le Figure 22-25 ri-portano la distribuzione dei medici strutturati in servizioin base alla complessità della struttura.
Oltre ai medici strutturati, il personale medico ècomposto dagli specializzandi e dai medici frequentato-ri. I medici specializzandi sono presenti in 180 (21.3%)
24S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
58% 57%
28%
20%18%
7%8% 9%7%
32%28%
13%
Controllo
pacemaker
Scompenso Ipertensione Controllo
terapia
anticoagulante
Cardiologia
pediatrica
UECP
Cardiologie con letti Cardiologie senza letti
Figura 19. Frequenze percentuali degli ambulatori dedicati nelle cardiologie con e senza posti letto. UECP = unità di epidemiologia e cardiologiapreventiva.
9.56
13.79
6.88
3.65
6.65
9.77
15.44
Ospedaliere Universitarie Private Senza letti Con letti senza UTIC
Con letti UTIC Con letti UTIC+EMO
Media Italia: 9.55
Figura 20. Numero medio di medici strutturati assegnati alle cardiologie non specialistiche. EMO = emodinamica diagnostica o interventistica; UTIC= unità di terapia intensiva cardiologica.
strutture cardiologiche italiane: 113 cardiologie ospeda-liere, 50 universitarie e 17 private. I medici specializzan-di complessivamente sono 1110 unità, di cui 264(23.8%) assegnati alle strutture cardiologiche ospedalie-re, 816 (73.1%) a quelle universitarie e 17 (1.5%) a quel-le private. Cinquantotto (5.2%) operano in 149 cardiolo-gie ad indirizzo specialistico e 1052 (94.8%) in 31 car-diologie ad indirizzo non specialistico. In queste ultimestrutture in media lavorano 7 ± 11 medici specializzandi:2.4 ± 2.8 per cardiologia ospedaliera (226 in 91 struttu-re), 18.3 ± 14.7 universitaria (805 in 44 strutture), 1.5 ±0.8 privata (21 in 14 strutture) (Figura 26). La grandemaggioranza dei medici specializzandi (94.5%) opera incardiologie dotate di posti letto. La Figura 27 riporta perciascuna regione e provincia autonoma il numero medio
di medici specializzandi presenti nelle cardiologie nonspecialistiche dotate di tali figure professionali.
I medici frequentatori sono presenti nel 39% (286/773) delle strutture: nel 19.6% (204/623) delle strutturecardiologiche ospedaliere, nel 76.8% (43/56) di quelleuniversitarie e nel 60.9% (39/64) di quelle private. I me-dici frequentatori complessivamente sono 749 unità, dicui 411 (54.9%) operano nelle cardiologie ospedaliere,43 (5.7%) in quelle universitarie e 39 (5.2%) nelle strut-ture private. Centodiciassette (15.6%) operano in 54cardiologie ad indirizzo specialistico e 632 (84.4%) in232 cardiologie non specialistiche. Tra questi ultimi,326 (51.6%) unità in 161 cardiologie ospedaliere, 238(37.6%) in 37 cardiologie universitarie e 68 (10.8%) in34 cardiologie private (Figura 28).
Se consideriamo nelle cardiologie non specialisti-che il rapporto tra medici strutturati e il numero dei po-sti letto, risulta una media nazionale di 0.65 ± 0.37 me-dici per posto letto. Il valore di questo rapporto è sog-getto a variazioni sensibili in relazione al tipo di strut-tura ospedaliera, universitaria o privata e alla presenzao meno di letti di terapia intensiva (Tabella 16). In rife-rimento alle aree geografiche il valore del rapporto ri-sulta lievemente minore al Nord (0.59) che al Centro eal Sud (rispettivamente 0.63 e 0.72).
Personale infermieristicoIl numero degli infermieri è pari a 15331 unità: 12372(80.7%) operano nelle 620 cardiologie ospedaliere,1626 (10.6%) nelle 54 universitarie e 1333 (8.7%) nelle93 private. Gli infermieri assegnati alle 83 cardiologiespecialistiche sono 945 (7.0%). In 665 cardiologie nonspecialistiche operano 14194 infermieri: 11522 (81.2%)in 541 strutture ospedaliere, 1528 (10.8%) in 47 struttu-
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
25S
11.50
14.00
10.39
7.00
8.75
9.42 9.459.05
10.5510.68
8.00
9.68 9.51
6.23
8.60
10.27
8.70
6.63 6.62
9.37
8.52
9.55
0.00
2.00
4.00
6.00
8.00
10.00
12.00
14.00
16.00
P VA L BZ TN V F LG ER TO U MR LZ A MO CM PG B CL SI SA Italia
ME
DIA
REGIONI
Figura 21. Numero medio di medici strutturati nelle cardiologie non specialistiche.
88.6%
9.9%
1.5%
28.6%
14.3%
57.1%
≤5 6-10 >10
Numero dei medici strutturati
Ospedaliere Universitarie
Figura 22. Distribuzione percentuale delle cardiologie senza posti lettoin base al numero di medici strutturati in servizio.
26S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
45.2%
35.6%
16.4%
2.7%
16.7%
41.7%
25.0%
16.7%
65.5%
29.1%
1.8%3.6%
≤5 6-10 11-15 >15
Numero dei medici strutturati
Ospedaliere Universitarie Private
Figura 23. Distribuzione percentuale delle cardiologie con posti letto senza unità di terapia intensiva cardiologica in base al numero di medici struttu-rati in servizio.
6.6%
58.6%
30.4%
4.4%
0.0%
25.0%
20.0%
60.0%
50.0%
25.0%
20.0%
0.0%
≤5 6-10 11-15 >15
Numero dei medici strutturati
Ospedaliere Universitarie Private
1.9%5.5%
46.9%
12.0%
40.0%
28.0%27.8%
12.0%
31.0%
16.7%
12.0%
50.0%
8.2% 8.0%
0.0%
≤5 6-10 11-15 16-20 >20
Numero dei medici strutturati
Ospedaliere Universitarie Private
Figura 25. Distribuzione percentuale delle cardiologie con unità di terapia intensiva cardiologica + emodinamica diagnostica o interventistica in ba-se al numero di medici strutturati in servizio.
Figura 24. Distribuzione percentuale delle cardiologie con unità di terapia intensiva cardiologica in base al numero di medici strutturati in servizio.
re universitarie e 1144 (8%) in 77 strutture private. Ilpersonale infermieristico è assegnato prevalentemente
alle cardiologie dotate di posti letto: in particolare, dei12451 infermieri assegnati alle cardiologie non specia-listiche, 638 (4.2%) operano in 138 cardiologie senzaletti e 14693 (95.8%) in 527 cardiologie con letti di de-genza ordinaria e/o di terapia intensiva. Il numero me-dio degli infermieri nelle cardiologie non specialistichedotate di posti letto è di 21.3 ± 16.7 unità, maggiore perle strutture universitarie (32.5 ± 25.1) in confronto aquelle ospedaliere (21.3 ± 16.1) ed a quelle private (14.8± 9.5) (Figura 29). La Figura 30 riporta per ciascuna re-gione e provincia autonoma il numero medio degli in-fermieri presenti nelle cardiologie non specialistiche.
La consistenza del personale infermieristico è in re-lazione alla complessità della struttura cardiologica. Lestrutture dotate di un numero di infermieri inferiore ouguale a 10 sono nella grande maggioranza senza posti
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
27S
2.48
18.3
1.5
3.59
8.46
2.11
8.95
Ospedaliere Universitarie Private Senza letti Con lettisenza UTIC
Con lettiUTIC
Con lettiUTIC+EMO
Media Italia: 7.06
Figura 26. Numero medio di medici specializzandi assegnati alle cardiologie non specialistiche. EMO = emodinamica diagnostica o interventistica;UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
Figura 27. Numero medio di medici specializzandi nelle cardiologie non specialistiche.
Figura 28. Numero medio di medici frequentatori assegnati alle cardio-logie non specialistiche.
28S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 16. Rapporto tra numero medio di medici strutturati, medici strutturati + specializzandi e di infermieri per posto letto nelle di-verse tipologie di cardiologia.
Tipo di struttura Medici strutturati/ Medici strutturati + Infermieri/posto lettoposto letto specializzandi/posto letto
Ospedaliere 0.69 ± 0.34 0.71 ± 0.36 1.51 ± 0.58Universitarie 0.68 ± 0.35 1.74 ± 1.45 1.44 ± 0.61Private 0.43 ± 0.44 0.44 ± 0.44 0.89 ± 0.69
Con letti senza UTIC 0.60 ± 0.52 0.76 ± 0.97 1.13 ± 0.75Con UTIC 0.73 ± 0.36 0.75 ± 0.39 1.61 ± 0.61Con UTIC+EMO 0.61 ± 0.21 0.74 ± 0.45 1.41 ± 0.49
Totale 0.65 ± 0.37 0.75 ± 0.61 1.41 ± 0.64
EMO = emodinamica diagnostica o interventistica; UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
21.30
32.51
14.86
4.62
13.73
22.29
37.20
Media Italia: 21.34
Ospedaliere Universitarie Private Senza letti Con lettisenza UTIC
Con lettiUTIC
Con lettiUTIC+EMO
Figura 29. Numero medio di infermieri assegnati alle cardiologie non specialistiche. EMO = emodinamica diagnostica o interventistica; UTIC = unitàdi terapia intensiva cardiologica.
24.74
31.00
23.14
28.00
16.50
27.09
24.18
21.14
27.92
25.93
18.69
24.68
20.66
16.95
14.40
18.2818.3317.75
16.35
18.50
14.10
21.34
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
P VA L BZ TN V F LG ER TO U MR LZ A MO CM PG B CL SI SA Italia
ME
DIA
REGIONI
Figura 30. Numero medio di infermieri nelle cardiologie non specialistiche.
letto (65%), mentre quelle con un numero di infermie-ri maggiore di 40 sono quasi esclusivamente cardiolo-gie con letti di terapia intensiva (97%). Le Figure 31-34mostrano la distribuzione delle cardiologie con lettiUTIC, con letti di degenza ordinaria e senza letti in ba-se al numero di infermieri in servizio.
Se consideriamo nelle cardiologie non specialisti-che il rapporto tra il numero di infermieri e il numero diposti letto risulta una media nazionale di 1.4 ± 0.6 in-fermieri per posto letto. Questo rapporto mostra varia-zioni consistenti in riferimento al tipo di struttura –ospedaliera, universitaria, privata – e all’assenza o pre-senza di letti intensivi o UTIC ed emodinamica (Tabel-la 16). Esso risulta invece comparabile per le tre areegeografiche (Nord 1.4; Centro 1.5; Sud 1.4).
La Tabella 17 riporta per ciascuna tipologia di strut-tura cardiologica – ospedaliera, universitaria e privata –il rapporto tra strutture con letti e senza letti della dota-zione media di personale medico strutturato e di quelloinfermieristico.
In totale gli OTA sono 1370 unità e sono presenti in445 (57.6%) cardiologie delle 773 che hanno risposto alquestionario. Il 71.9% degli OTA opera nelle 355 struttu-re ospedaliere, il 12.6% nelle 35 universitarie e il 15.5%nelle 55 private. Dei 1370 OTA, 186 unità (13.6%) sonoassegnati a 52 cardiologie ad indirizzo specialistico e1184 unità (86.4%) a 393 cardiologie ad indirizzo nonspecialistico: 844 a 313 strutture ospedaliere, 170 a 33strutture universitarie e 170 a 47 strutture private.L’82.5% degli OTA opera in strutture cardiologiche do-tate di posti letto. Il numero medio di OTA per singolastruttura è pari a 3.1 ± 2.8 unità con valore lievementemaggiore per le strutture universitarie (4.9 ± 5.2) in con-fronto a quelle ospedaliere (2.8 ± 2.3) ed a quelle private(3.8 ± 2.9) ed è maggiore per quelle con letti (3.2 ± 2.8)in confronto a quelle senza letti (1.3 ± 0.9) (Figura 35).
Gli OSS sono 1315 unità e sono presenti in 362(46.8%) tra le cardiologie che hanno risposto al que-stionario. Il 74.7% degli OSS opera nelle 282 struttureospedaliere, il 10.6% nelle 31 universitarie e il 14.6%nelle 49 private. Tra i 1315 OSS, 189 unità (14.4%) so-no assegnati a 53 cardiologie ad indirizzo specialisticoe 1126 unità (85.6%) a 309 cardiologie ad indirizzo nonspecialistico. Tra queste ultime, 863 unità sono asse-gnate a 244 strutture ospedaliere, 123 a 27 strutture uni-versitarie e 140 a 38 strutture private. CentoquattroOSS operano nelle 292 strutture cardiologiche dotate diposti letto e i restanti 22 OSS in strutture senza postiletto. Il numero medio di OSS per singola struttura èpari a 3.6 ± 3.1 unità con valore lievemente maggioreper le strutture universitarie (4.5 ± 4.6) in confronto aquelle ospedaliere (3.4 ± 2.9) ed a quelle private (3.9 ±2.4) ed è maggiore per quelle con letti (3.8 ± 3.1) inconfronto a quelle senza letti (1.3 ± 0.5) (Figura 36).
Altro personaleIl personale tecnico, in totale 1491 unità, è così suddi-viso: 721 tecnici non laureati, 520 amministrativi e 250tra psicologi, dietologi, ingegneri, ecc. Tecnici non lau-
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
29S
93.2%
6.8%
28.6%
71.4%
≤10 ≥11Numero degli infermieri
Ospedaliere Universitarie
Figura 31. Distribuzione percentuale delle cardiologie senza posti lettoin base al numero di infermieri in servizio.
38.4%
49.3%
12.3%
0.0%
25.0%
8.3%
16.6%
54.6%
0.0%
33.3%
16.7%
27.3%
10.9%
7.3%
0.0%
≤10 11-20 21-30 31-40 >40
Numero degli infermieri
Ospedaliere Universitarie Private
Figura 32. Distribuzione percentuale delle cardiologie con posti letto senza unità di terapia intensiva cardiologica in base al numero di infermieri inservizio.
reati sono presenti per il 64.8% nelle 159 struttureospedaliere, per il 19.4% nelle 36 universitarie e per il15.8% nelle 47 private; 187 tecnici non laureati sonopresenti nelle 58 strutture specialistiche (in media 3.2 ±2.7 per struttura) e 534 nelle 184 non specialistiche (inmedia 2.9 ± 2.5 per struttura) e sono maggiormente pre-senti nelle strutture con posti letto (70.9%), rispetto al-le cardiologie senza posti letto (29.1%).
Il personale amministrativo è presente per il 625%nelle 197 strutture ospedaliere, per il 21.7% nelle 49universitarie e per il 15.8% nelle 46 private. Inoltre, il13.1% del personale amministrativo è presente nelle 42strutture specialistiche (in media 1.6 ± 1 per struttura) eil restante 86.9% nelle 250 non specialistiche (in media1.8 ± 1.3 per struttura). Maggiore è anche il numero de-gli amministrativi nelle strutture con posti letto (78.8%),rispetto alle strutture senza posti letto (21.2%).
Personale con funzioni differenti da quelle preceden-temente considerate (psicologi, dietologi, ingegneri,ecc.) in totale 250 unità, è presente in 97 cardiologie: 146unità sono assegnate a 56 cardiologie ospedaliere, 37 a
15 cardiologie universitarie e 67 a 26 cardiologie private.Il 66% è assegnato a 63 strutture dotate di posti letto. In29 cardiologie specialistiche operano 80 unità (32%). So-lo 68 cardiologie non specialistiche dispongono di questopersonale, in totale 170 unità (2.58 ± 2.4 unità in mediaper struttura) di cui 165 in 63 strutture con letti (2.6 ± 2.4unità in media per struttura) e 5 unità in 5 cardiologie sen-za letti (1.0 ± 0.1 unità in media per struttura).
Personale in rapporto agli abitantiCosì come è stato fatto per i posti letto, l’analisi sul per-sonale si conclude anche con la valutazione in rapportoagli abitanti: se consideriamo il personale in servizio nel-le cardiologie non specialistiche, risulta che in Italia ope-ra un cardiologo strutturato ogni 8772 abitanti con unadiscreta oscillazione tra le diverse macroaree geografi-che (1/9787 abitanti al Nord, 1/7915 abitanti al Centro,1/8175 abitanti al Sud) (Tabella 18). Considerando i me-dici strutturati più gli specializzandi il rapporto a livellonazionale è pari a 1/7534 (1/8448 al Nord; 1/6856 alCentro; 1/6943 al Sud). Gli abitanti per infermiere ope-
30S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
1.1%
44.2%40.9%
0.5%
25.0%20.0%
80.0%
13.3%
0.0%
50.0%
25.0%
0.0%0.0% 0.0% 0.0%
≤10 11-20 21-30 31-40 >40
Numero degli infermieri
Ospedaliere Universitarie Private
Figura 33. Distribuzione percentuale delle cardiologie con unità di terapia intensiva cardiologica in base al numero di infermieri in servizio.
1.9%
7.6%
28.5%
17.7% 16.5%
36.0%
5.6%
27.8%
0.0%
20.0% 20.0%
16.0%
8.0%
50.0%
27.8%
11.1%
5.6%0.0%
≤10 11-20 21-30 31-40 41-50 >50
Numero degli infermieri
Ospedaliere Universitarie Private
Figura 34. Distribuzione percentuale delle cardiologie con unità di terapia intensiva cardiologica + emodinamica diagnostica o interventistica in ba-se al numero di infermieri in servizio.
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
31S
Tabella 17. Rapporto della dotazione di personale medico ed infermieristico tra strutture senza posti letto, con posti letto di degenza, conposti letto di unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) e con posti letto di UTIC + emodinamica diagnostica o interventistica (EMO).
Medici strutturati Infermieri
OspedaliereSenza letti/con letti senza UTIC 1:1.91 1:2.81Senza letti/con letti UTIC 1:2.74 1:4.87Senza letti/con letti UTIC+EMO 1:4.36 1:8.22Con letti senza UTIC/con letti UTIC 1:1.43 1:1.73Con letti senza UTIC/con letti UTIC+EMO 1:2.28 1:2.92Con letti UTIC/con letti UTIC+EMO 1:1.59 1:1.69
UniversitarieSenza letti/con letti senza UTIC 1:2.17 1:4.85Senza letti/con letti UTIC 1:2.41 1:5.50Senza letti/con letti UTIC+EMO 1:3.30 1:8.60Con letti senza UTIC/con letti UTIC 1:1.11 1:1.13Con letti senza UTIC/con letti UTIC+EMO 1:1.52 1:1.77Con letti UTIC/con letti UTIC+EMO 1:1.37 1:1.56
PrivateCon letti senza UTIC/con letti UTIC 1:1.38 1:1.10Con letti senza UTIC/con letti UTIC+EMO 1:2.13 1:1.77Con letti UTIC/con letti UTIC+EMO 1:1.53 1:1.60
2.70
5.15
3.62
1.32
2.84
2.36
4.25
Media Italia: 3.01
Ospedaliere Universitarie Private Senza letti Con lettisenza UTIC
Con lettiUTIC
Con lettiUTIC+EMO
Figura 35. Numero medio di operatori tecnici all’assistenza assegnati alle cardiologie non specialistiche. EMO = emodinamica diagnostica o inter-ventistica; UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
3.54
4.56
3.68
1.29
2.72
3.18
4.79
Media Italia: 3.64
Ospedaliere Universitarie Private Senza letti Con lettisenza UTIC
Con lettiUTIC
Con lettiUTIC+EMO
Figura 36. Numero medio di operatori socio-sanitari assegnati alle cardiologie non specialistiche. EMO = emodinamica diagnostica o interventistica;UTIC = unità di terapia intensiva cardiologica.
rante in cardiologia sono pari a 3955 a livello nazionale(1/4052 al Nord; 1/3418 al Centro; 1/4236 al Sud).
Attività
L’attività svolta nell’anno 2005 è stata rilevata per le773 strutture cardiologiche che hanno risposto al que-stionario, ma non tutte hanno fornito anche il datoquantitativo relativo al numero dei ricoveri e delle pre-stazioni erogate. Pertanto i valori dell’attività sono ap-prossimati per difetto ad eccezione di quelli riferiti alleregioni nelle quali le informazioni raccolte coprono latotalità delle cardiologie intervistate. Pur con questa li-mitazione i dati riportati danno una informazione sul-l’ordine di grandezza delle attività svolte.
RicoveriDelle 601 cardiologie dotate di posti letto, 562 (93.5%)hanno riferito il dato sul numero dei ricoveri che nel-l’arco dell’anno 2005 risultano 566258. Più precisa-mente il 96% delle cardiologie ospedaliere con postiletto hanno fornito il numero dei ricoveri effettuati,mentre tale percentuale è stata dell’84% per le cardio-logie universitarie e private (Tabella 19). Dei 566258 ri-coveri, 437972 (77.3%) sono stati effettuati dalle strut-ture ospedaliere (in media 984 ricoveri/anno per strut-tura), 53590 (9.5%) da quelle universitarie (1448 rico-
veri/anno) e 74696 (13.2%) da quelle private (934 rico-veri/anno). La Tabella 19 riporta, per ogni regione, ilnumero delle strutture che hanno fornito i dati quanti-tativi sui ricoveri, il numero dei ricoveri in totale ed inrapporto alla popolazione residente. Nella Tabella 20sono presentate le stesse informazioni per i ricoveri inletti di terapia intensiva cardiologica. Delle 391 cardio-logie dotate di posti letto UTIC, 344 (88%) hanno rife-rito il dato sul numero dei ricoveri. Per le strutture car-diologiche dotate di UTIC i ricoveri nell’arco dell’an-no 2005 risultano 176082: tra questi 152488 (87%) so-no stati effettuati dalle strutture ospedaliere (in media506 ricoveri/anno per struttura), 15102 (8.5%) da quel-le universitarie (629 ricoveri/anno) e 8492 (4.5%) daquelle private (446 ricoveri/anno).
Il numero dei ricoveri effettuati in day-hospital è co-nosciuto per 322 (88%) delle 364 cardiologie che han-no disponibilità di posti letto appositamente deliberatiper il day-hospital. Complessivamente nell’anno 2005sono stati effettuati 91296 ricoveri in regime di day-hospital (rispetto agli 80545 del 2000): 73166 (80%) da278 strutture ospedaliere, 11247 (12%) da 25 cardiolo-gie universitarie e 6933 (8%) da 19 cardiologie private(Tabella 21).
PrestazioniLe Tabelle 22-49 riportano i dati regionali relativi al nu-mero dei centri cardiologici che effettuano le prestazio-
32S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 18. Personale in servizio nelle cardiologie non specialistiche in rapporto agli abitanti.
Regione Popolazione Medici Medici Medici Infermieri Abitanti Abitanti Abitantistrutturati specializzandi (strutturato+ per medico per medico per infermiere
specializzando) strutturato (strutturato+specializzando)
Piemonte 4184901 391 68 459 841 10703 9117 4976Valle d’Aosta 120173 14 14 31 8584 8584 3877Lombardia 8967864 1008 149 1157 2245 8897 7751 3995P.A. Bolzano 477846 35 4 39 140 13653 12252 3413P.A. Trento 481578 35 4 39 66 13759 12348 7297Veneto 4540026 424 95 519 1192 10708 8748 3809Friuli V.G. 1179188 104 16 120 266 11338 9827 4433Liguria 1567889 199 25 224 465 7879 7000 3372Emilia Romagna 4035131 401 53 454 1061 10063 8888 3803Nord 25554596 2611 414 3025 6307 9787 8448 4052
Toscana 3447067 470 82 552 1115 7334 6245 3092Umbria 834133 104 24 128 243 8021 6517 3433Marche 1468526 184 4 188 469 7981 7811 3131Lazio 4843576 599 92 691 1260 8086 7010 3844Abruzzo 1232454 137 29 166 373 8996 7424 3304Centro 11825756 1494 231 1725 3460 7915 6856 3418
Molise 300143 43 43 72 6980 6980 4169Campania 5642397 729 133 862 1298 7740 6546 4347Puglia 3918430 461 70 531 953 8500 7379 4112Basilicata 568 967 61 1 62 142 9327 9177 4007Calabria 1945130 259 14 273 556 7510 7125 3498Sicilia 4793417 562 137 699 1110 8529 6858 4318Sardegna 1584203 179 52 231 296 8850 6858 5352Sud 18752687 2294 407 2701 4427 8175 6943 4236
Italia 56133039 6399 1052 7451 14194 8772 7534 3955
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
33S
Tabella 19. Ricoveri totali nell’anno 2005.
Regione Cardiologie Cardiologie con letti Cardiologie che hanno N. ricoveri Ricoveri/abitanti indicecon letti che hanno risposto dichiarato ricoveri anno 2005 per 100000 abitanti
Piemonte 40 37 35 32111 767.31Valle d’Aosta 1 1 1 850 707.31Lombardia 114 108 98 103292 1151.80P.A. Bolzano 2 2 2 2641 552.69P.A. Trento 5 5 5 6771 1406.00Veneto 36 36 33 37717 830.77Friuli V.G. 5 5 5 8122 688.78Liguria 18 18 18 16453 1049.37Emilia Romagna 39 38 38 42311 1048.57Nord 260 250 235 250268 979.35
Toscana 42 41 37 34 441 999.14Umbria 11 11 11 10 601 1270.90Marche 17 17 16 16 953 1154.42Lazio 60 50 46 45 962 948.93Abruzzo 29 24 22 14 401 1168.48Centro 159 143 132 122358 1034.67
Molise 3 3 3 2833 943.88Campania 72 65 60 60090 1064.97Puglia 42 39 39 39868 1017.45Basilicata 8 6 6 4698 825.71Calabria 30 28 28 24465 1257.76Sicilia 67 55 49 50648 1056.62Sardegna 14 12 10 11030 696.25Sud 236 208 195 193632 1032.56
Italia 655 601 562 566258 1008.78
Cardiologie ospedaliere 492 462 445 437972 780.24Cardiologie universitarie 51 45 37 53590 95.47Cardiologie private 112 94 80 74696 133.07
Tabella 20. Ricoveri in unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) nell’anno 2005.
Regione UTIC UTIC che UTIC che hanno N. ricoveri in UTIC Ricoveri in UTIC/abitanti hanno risposto dichiarato ricoveri anno 2005 indice per 100000 abitanti
Piemonte 30 29 27 12372 295.63Valle d’Aosta 1 1 1 393 327.03Lombardia 63 59 51 23310 259.93P.A. Bolzano 2 2 2 966 202.16P.A. Trento 2 2 2 1360 282.40Veneto 24 24 22 13172 290.13Friuli V.G. 5 5 4 2545 215.83Liguria 12 12 12 5726 365.20Emilia Romagna 31 30 29 15373 380.98Nord 170 164 150 75217 294.34
Toscana 30 29 24 11621 337.13Umbria 6 6 4 3344 400.90Marche 14 14 13 6072 413.48Lazio 35 31 29 14433 297.98Abruzzo 14 13 12 6847 555.56Centro 99 93 82 42317 357.84
Molise 3 3 3 649 216.23Campania 44 42 37 19747 349.98Puglia 30 29 21 10676 272.46Basilicata 4 4 3 1095 192.45Calabria 16 16 16 8169 419.97Sicilia 37 32 27 14680 306.25Sardegna 8 8 5 3532 222.95Sud 142 134 112 58548 312.21
Italia 411 391 344 176082 313.69
Cardiologie ospedaliere 355 339 301 152488 271.65Cardiologie universitarie 33 29 24 15102 26.90Cardiologie private 23 23 19 8492 15.13
34S
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Tabella 21. Ricoveri in day-hospital nell’anno 2005.
Regione Cardiologie Cardiologie che hanno N. ricoveri Ricoveri/abitanti indicecon letti day-hospital dichiarato ricoveri anno 2005 per 100000 abitanti
Piemonte 28 20 5500 131.42Valle d’Aosta 2 1 170 141.46Lombardia 53 47 11175 124.61P.A. Bolzano 4 3 150 31.39P.A. Trento 4 4 888 184.39Veneto 25 22 6740 148.46Friuli V.G. 5 5 959 81.33Liguria 13 13 4147 264.50Emilia Romagna 22 22 4961 122.95Nord 156 137 34690 135.75
Toscana 25 23 4450 129.10Umbria 9 8 619 74.21Marche 8 7 1047 71.30Lazio 27 23 8472 174.91Abruzzo 8 7 1131 91.77Centro 77 68 15719 132.92
Molise 2 2 148 49.31Campania 42 36 17484 309.87Puglia 16 15 2767 70.62Basilicata 2 2 691 121.45Calabria 20 20 5151 264.82Sicilia 45 39 14252 297.32Sardegna 4 3 394 24.87Sud 131 117 40887 218.03
Italia 364 322 91296 162.64
Cardiologie ospedaliere 307 278 73116 130.25Cardiologie universitarie 30 25 11247 20.04Cardiologie private 27 19 6933 12.35
Tabella 22. ECG dinamico.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 39 37 28073 670.82Valle d’Aosta 2 2 1 1 1183 984.41Lombardia 132 125 116 103 131144 1462.38P.A. Bolzano 6 5 4 4 6341 1327.00P.A. Trento 8 8 7 6 5013 1040.95Veneto 51 49 48 43 63208 1392.24Friuli V.G. 15 14 14 12 13603 1153.59Liguria 25 25 24 22 15288 975.07Emilia Romagna 43 42 41 38 37295 924.26Toscana 54 53 49 40 37058 1075.06Umbria 14 14 14 14 9001 1079.08Marche 21 20 18 16 14816 1008.90Lazio 82 71 64 60 54784 1131.07Abruzzo 30 25 24 24 18626 1511.29Molise 5 5 5 5 5612 1869.78Campania 83 76 68 63 36107 639.92Puglia 60 56 50 50 56815 1449.94Basilicata 14 12 8 7 5619 987.58Calabria 43 39 38 37 25655 1318.93Sicilia 84 66 56 42 21518 448.91Sardegna 27 25 22 20 9574 604.34Italia 843 773 710 644 596333 1062.36Nord 326 311 294 266 301148 1178.45Centro 201 183 169 154 134285 1135.53Sud 316 279 247 224 160900 858.01Cardiologie ospedaliere 668 623 574 535 473378 843.31Cardiologie universitarie 63 56 52 43 58928 104.98Cardiologie private 112 94 84 66 64027 114.06
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
35S
Tabella 23. Ergometria.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 41 39 35305 843.63Valle d’Aosta 2 2 2 2 1230 1023.52Lombardia 132 125 110 98 110381 1230.85P.A. Bolzano 6 5 4 4 7037 1472.65P.A. Trento 8 8 8 7 6261 1300.10Veneto 51 49 48 44 56250 1238.98Friuli V.G. 15 14 14 12 10280 871.79Liguria 25 25 25 24 27047 1725.06Emilia Romagna 43 42 41 38 37098 919.38Toscana 54 53 49 39 38962 1130.29Umbria 14 14 14 13 8985 1077.17Marche 21 20 18 16 14322 975.26Lazio 82 71 62 56 35258 727.93Abruzzo 30 25 24 24 13504 1095.70Molise 5 5 5 5 5061 1686.20Campania 83 76 68 62 40003 708.97Puglia 60 56 53 53 30326 773.93Basilicata 14 12 7 6 3150 553.63Calabria 43 39 36 35 20191 1038.03Sicilia 84 66 56 43 22625 472.00Sardegna 27 25 22 20 10239 646.32Italia 843 773 707 640 533515 950.45Nord 326 311 293 268 290889 1138.30Centro 201 183 167 148 111031 938.89Sud 316 279 247 224 131595 701.74Cardiologie ospedaliere 668 623 573 536 441773 787.01Cardiologie universitarie 63 56 49 38 42470 75.66Cardiologie private 112 94 85 66 49272 87.78
Tabella 24. Ecocardiografia transtoracica.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 41 39 105361 2517.65Valle d’Aosta 2 2 2 2 3229 2686.96Lombardia 132 125 120 106 317673 3542.35P.A. Bolzano 6 5 5 5 13597 2845.48P.A. Trento 8 8 8 7 15291 3175.19Veneto 51 49 48 43 146025 3216.39Friuli V.G. 15 14 14 13 42671 3618.68Liguria 25 25 25 23 80800 5153.43Emilia Romagna 43 42 41 38 117712 2917.18Toscana 54 53 50 43 143661 4167.63Umbria 14 14 13 13 22772 2730.02Marche 21 20 19 17 45708 3112.51Lazio 82 71 66 61 175921 3632.05Abruzzo 30 25 24 24 53470 4338.50Molise 5 5 5 5 9512 3169.16Campania 83 76 72 68 171614 3041.51Puglia 60 56 53 53 128390 3276.57Basilicata 14 12 9 8 15087 2651.65Calabria 43 39 38 37 70169 3607.42Sicilia 84 66 62 47 100929 2105.58Sardegna 27 25 24 22 51258 3235.57Italia 843 773 739 674 1830850 3261.63Nord 326 311 304 276 842359 3296.31Centro 201 183 172 158 441532 3733.65Sud 316 279 263 240 546959 2916.70Cardiologie ospedaliere 668 623 598 560 1464009 2608.11Cardiologie universitarie 63 56 53 46 197228 351.36Cardiologie private 112 94 88 68 169613 302.16
36S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 25. Ecocardiografia da stress.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 33 31 3045 72.76Valle d’Aosta 2 2 1 1 100 83.21Lombardia 132 125 75 65 13603 151.69P.A. Bolzano 6 5 2 2 401 83.92P.A. Trento 8 8 4 4 554 115.04Veneto 51 49 38 33 4134 91.06Friuli V.G. 15 14 9 9 638 54.11Liguria 25 25 19 18 2654 169.27Emilia Romagna 43 42 33 32 3501 86.76Toscana 54 53 41 37 8944 259.47Umbria 14 14 11 11 1845 221.19Marche 21 20 14 12 1486 101.19Lazio 82 71 43 38 4237 87.48Abruzzo 30 25 18 18 688 55.82Molise 5 5 3 2 192 63.97Campania 83 76 51 46 5333 94.52Puglia 60 56 28 28 6843 174.64Basilicata 14 12 4 4 409 71.88Calabria 43 39 15 14 1348 69.30Sicilia 84 66 35 24 1315 27.43Sardegna 27 25 10 9 796 50.25Italia 843 773 487 438 62066 110.57Nord 326 311 214 195 28630 112.03Centro 201 183 127 116 17200 145.45Sud 316 279 146 127 16236 86.58Cardiologie ospedaliere 668 623 400 371 41629 74.16Cardiologie universitarie 63 56 41 32 9104 16.22Cardiologie private 112 94 46 35 11333 20.19
Tabella 26. Ecocardiografia transesofagea.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 36 34 3370 80.53Valle d’Aosta 2 2 1 1 144 119.83Lombardia 132 125 84 75 13410 149.53P.A. Bolzano 6 5 5 4 366 76.59P.A. Trento 8 8 4 4 546 113.38Veneto 51 49 37 32 3102 68.33Friuli V.G. 15 14 11 11 1040 88.20Liguria 25 25 20 18 1952 124.50Emilia Romagna 43 42 35 34 4745 117.59Toscana 54 53 37 32 4572 132.63Umbria 14 14 10 10 1804 216.27Marche 21 20 14 12 1131 77.02Lazio 82 71 48 45 6128 126.52Abruzzo 30 25 17 17 968 78.54Molise 5 5 3 3 227 75.63Campania 83 76 45 42 4118 72.98Puglia 60 56 28 28 6345 161.93Basilicata 14 12 8 8 695 122.15Calabria 43 39 20 19 2581 132.69Sicilia 84 66 43 31 2678 55.87Sardegna 27 25 13 12 1139 71.90Italia 843 773 519 472 61061 108.78Nord 326 311 233 213 28675 112.21Centro 201 183 126 116 14603 123.48Sud 316 279 160 143 17783 94.83Cardiologie ospedaliere 668 623 428 399 44045 78.47Cardiologie universitarie 63 56 45 38 9947 17.72Cardiologie private 112 94 46 35 7069 12.59
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
37S
Tabella 27. Monitoraggio continuo della pressione arteriosa.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 15 13 2962 70.78Valle d’Aosta 2 2 1 1 467 388.61Lombardia 132 125 76 66 30471 339.78P.A. Bolzano 6 5 4 4 1174 245.69P.A. Trento 8 8 3 2 915 190.00Veneto 51 49 39 34 13796 303.87Friuli V.G. 15 14 10 10 1298 110.08Liguria 25 25 7 7 1403 89.48Emilia Romagna 43 42 26 23 4355 107.93Toscana 54 53 33 26 7880 228.60Umbria 14 14 11 11 2946 353.18Marche 21 20 13 13 3567 242.90Lazio 82 71 32 28 11478 236.97Abruzzo 30 25 17 17 6282 509.71Molise 5 5 4 4 2541 846.60Campania 83 76 44 39 10742 190.38Puglia 60 56 37 37 14085 359.46Basilicata 14 12 4 3 1015 178.39Calabria 43 39 29 28 9419 484.23Sicilia 84 66 36 27 4724 98.55Sardegna 27 25 13 11 965 60.91Italia 843 773 454 404 132485 236.02Nord 326 311 181 160 56841 222.43Centro 201 183 106 95 32153 271.89Sud 316 279 167 149 43491 231.92Cardiologie ospedaliere 668 623 353 326 91366 162.77Cardiologie universitarie 63 56 33 25 14010 24.96Cardiologie private 112 94 68 53 27109 48.29
Tabella 28. Controllo dei pazienti portatori di pacemaker.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 29 27 24551 586.66Valle d’Aosta 2 2 1 1 462 384.45Lombardia 132 125 67 60 51618 575.59P.A. Bolzano 6 5 2 2 2063 431.73P.A. Trento 8 8 2 2 2774 576.02Veneto 51 49 29 26 38767 853.89Friuli V.G. 15 14 5 5 11061 938.02Liguria 25 25 15 14 11412 727.86Emilia Romagna 43 42 25 25 29952 742.28Toscana 54 53 32 28 27848 807.88Umbria 14 14 6 6 6298 755.04Marche 21 20 14 12 10903 742.45Lazio 82 71 38 35 38422 793.26Abruzzo 30 25 16 16 12368 1003.53Molise 5 5 3 3 2777 925.23Campania 83 76 37 32 17048 302.14Puglia 60 56 30 30 27412 699.57Basilicata 14 12 6 6 2756 484.39Calabria 43 39 16 16 14189 729.46Sicilia 84 66 37 28 24098 502.73Sardegna 27 25 10 9 7354 464.21Italia 843 773 420 383 364133 648.70Nord 326 311 175 162 172660 675.65Centro 201 183 106 97 95839 810.43Sud 316 279 139 124 95634 509.97Cardiologie ospedaliere 668 623 341 321 289717 516.13Cardiologie universitarie 63 56 36 29 53653 95.58Cardiologie private 112 94 43 33 20763 36.99
38S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 29. Tilting test.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 26 24 1118 26.72Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 56 49 2137 23.83P.A. Bolzano 6 5 3 3 167 34.95P.A. Trento 8 8 3 3 149 30.94Veneto 51 49 24 20 1341 29.54Friuli V.G. 15 14 10 9 174 14.76Liguria 25 25 14 13 1084 69.14Emilia Romagna 43 42 21 21 1036 25.67Toscana 54 53 23 20 1188 34.46Umbria 14 14 4 3 37 4.44Marche 21 20 9 6 201 13.69Lazio 82 71 20 18 1494 30.84Abruzzo 30 25 9 9 282 22.88Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 23 22 772 13.68Puglia 60 56 16 16 927 23.66Basilicata 14 12 2 2 113 19.86Calabria 43 39 8 8 530 27.25Sicilia 84 66 19 14 554 11.56Sardegna 27 25 4 4 308 19.44Italia 843 773 294 264 13612 24.25Nord 326 311 157 142 7206 28.20Centro 201 183 65 56 3202 27.08Sud 316 279 72 66 3204 17.09Cardiologie ospedaliere 668 623 243 224 10592 18.87Cardiologie universitarie 63 56 24 21 2290 4.08Cardiologie private 112 94 27 19 730 1.30
Tabella 30. Test cardiorespiratorio.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 19 18 1132 27.05Valle d’Aosta 2 2 1 1 30 24.96Lombardia 132 125 42 34 5622 62.69P.A. Bolzano 6 5 1 – – 0.00P.A. Trento 8 8 4 3 1414 293.62Veneto 51 49 17 13 719 15.84Friuli V.G. 15 14 4 3 384 32.56Liguria 25 25 10 10 1454 92.74Emilia Romagna 43 42 10 10 886 21.96Toscana 54 53 17 12 870 25.24Umbria 14 14 4 4 122 14.63Marche 21 20 4 4 362 24.65Lazio 82 71 11 8 624 12.88Abruzzo 30 25 5 5 467 37.89Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 11 10 899 15.93Puglia 60 56 10 9 1199 30.60Basilicata 14 12 1 1 10 1.76Calabria 43 39 12 12 1603 82.41Sicilia 84 66 12 9 428 8.93Sardegna 27 25 6 3 68 4.29Italia 843 773 201 169 18293 32.59Nord 326 311 108 92 11641 45.55Centro 201 183 41 33 2445 20.68Sud 316 279 52 44 4207 22.43Cardiologie ospedaliere 668 623 154 136 11101 19.78Cardiologie universitarie 63 56 28 21 2328 4.15Cardiologie private 112 94 19 12 4864 8.67
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
39S
Tabella 31. Ecografia vascolare.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 8 5 6293 150.37Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 37 28 46846 522.38P.A. Bolzano 6 5 2 2 1700 355.76P.A. Trento 8 8 3 2 1060 220.11Veneto 51 49 16 15 5768 127.05Friuli V.G. 15 14 2 2 5499 466.34Liguria 25 25 6 5 2481 158.24Emilia Romagna 43 42 14 11 8196 203.12Toscana 54 53 24 20 49920 1448.19Umbria 14 14 6 5 2234 267.82Marche 21 20 9 8 15008 1021.98Lazio 82 71 25 19 15909 328.46Abruzzo 30 25 5 5 3558 288.69Molise 5 5 3 3 4655 1550.93Campania 83 76 49 46 48983 868.12Puglia 60 56 29 29 42535 1085.51Basilicata 14 12 8 7 7146 1255.96Calabria 43 39 22 19 12227 628.60Sicilia 84 66 27 18 9562 199.48Sardegna 27 25 5 4 1715 108.26Italia 843 773 300 253 291295 518.94Nord 326 311 88 70 77843 304.61Centro 201 183 69 57 86629 732.55Sud 316 279 143 126 126823 676.29Cardiologie ospedaliere 668 623 212 190 176477 314.39Cardiologie universitarie 63 56 30 21 31343 55.84Cardiologie private 112 94 58 42 83475 148.71
Tabella 32. Studi di cardiologia nucleare.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 8 7 6608 157.90Valle d’Aosta 2 2 1 – – 0.00Lombardia 132 125 25 22 13225 147.47P.A. Bolzano 6 5 2 2 1351 282.73P.A. Trento 8 8 1 1 782 162.38Veneto 51 49 15 13 4145 91.30Friuli V.G. 15 14 4 3 870 73.78Liguria 25 25 3 3 878 56.00Emilia Romagna 43 42 17 17 5199 128.84Toscana 54 53 12 9 2874 83.38Umbria 14 14 1 1 380 45.56Marche 21 20 7 7 5550 377.93Lazio 82 71 7 7 3073 63.44Abruzzo 30 25 3 3 975 79.11Molise 5 5 3 3 918 305.85Campania 83 76 9 7 5906 104.67Puglia 60 56 7 6 4933 125.89Basilicata 14 12 – – – 0.00Calabria 43 39 6 5 2700 138.81Sicilia 84 66 9 6 2921 60.94Sardegna 27 25 4 4 1954 123.34Italia 843 773 144 126 65242 116.23Nord 326 311 76 68 33058 129.36Centro 201 183 30 27 12852 108.68Sud 316 279 38 31 19332 103.09Cardiologie ospedaliere 668 623 111 100 51781 92.25Cardiologie universitarie 63 56 22 18 7180 12.79Cardiologie private 112 94 11 8 6281 11.19
40S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 33. Elettrostimolazione provvisoria.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 32 30 810 19.36Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 63 54 1679 18.72P.A. Bolzano 6 5 2 2 49 10.25P.A. Trento 8 8 2 2 51 10.59Veneto 51 49 30 27 607 13.37Friuli V.G. 15 14 6 5 143 12.13Liguria 25 25 14 13 398 25.38Emilia Romagna 43 42 27 24 949 23.52Toscana 54 53 32 27 772 22.40Umbria 14 14 6 6 123 14.75Marche 21 20 16 14 376 25.60Lazio 82 71 37 35 962 19.86Abruzzo 30 25 15 15 318 25.80Molise 5 5 3 3 27 9.00Campania 83 76 42 36 1429 25.33Puglia 60 56 30 27 1482 37.82Basilicata 14 12 5 5 197 34.62Calabria 43 39 16 15 756 38.87Sicilia 84 66 39 33 928 19.36Sardegna 27 25 12 10 339 21.40Italia 843 773 429 383 12395 22.08Nord 326 311 176 157 4686 18.34Centro 201 183 106 97 2551 21.57Sud 316 279 147 129 5158 27.51Cardiologie ospedaliere 668 623 353 328 10466 18.64Cardiologie universitarie 63 56 34 26 1202 2.14Cardiologie private 112 94 42 29 727 1.30
Tabella 34. Elettrostimolazione definitiva.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 27 25 3325 79.45Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 65 58 7562 84.32P.A. Bolzano 6 5 2 1 209 43.74P.A. Trento 8 8 2 2 499 103.62Veneto 51 49 28 26 4292 94.54Friuli V.G. 15 14 5 5 1575 133.57Liguria 25 25 13 12 1505 95.99Emilia Romagna 43 42 24 24 3571 88.50Toscana 54 53 30 27 3750 108.79Umbria 14 14 7 7 766 91.83Marche 21 20 13 11 1525 103.85Lazio 82 71 38 36 5006 103.35Abruzzo 30 25 15 15 1502 121.87Molise 5 5 3 3 336 111.95Campania 83 76 33 29 2878 51.01Puglia 60 56 26 25 3407 86.95Basilicata 14 12 4 4 643 113.01Calabria 43 39 14 13 1548 79.58Sicilia 84 66 35 30 3584 74.77Sardegna 27 25 8 7 1286 81.18Italia 843 773 392 360 48769 86.88Nord 326 311 166 153 22538 88.20Centro 201 183 103 96 12549 106.12Sud 316 279 123 111 13682 72.96Cardiologie ospedaliere 668 623 315 300 40069 71.38Cardiologie universitarie 63 56 36 28 5425 9.66Cardiologie private 112 94 41 32 3275 5.83
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
41S
Tabella 35. Stimolazione biventricolare.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 18 16 214 5.11Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 50 42 618 6.89P.A. Bolzano 6 5 – – – 0.00P.A. Trento 8 8 2 2 14 2.91Veneto 51 49 22 18 275 6.06Friuli V.G. 15 14 4 3 22 1.87Liguria 25 25 12 11 202 12.88Emilia Romagna 43 42 17 16 299 7.41Toscana 54 53 20 16 181 5.25Umbria 14 14 2 2 7 0.84Marche 21 20 5 4 34 2.32Lazio 82 71 23 20 220 4.54Abruzzo 30 25 7 7 33 2.68Molise 5 5 3 3 5 1.67Campania 83 76 18 16 168 2.98Puglia 60 56 11 10 100 2.55Basilicata 14 12 2 2 40 7.03Calabria 43 39 10 9 124 6.37Sicilia 84 66 24 19 188 3.92Sardegna 27 25 3 2 8 0.50Italia 843 773 253 218 2752 4.90Nord 326 311 125 108 1644 6.43Centro 201 183 57 49 475 4.02Sud 316 279 71 61 633 3.38Cardiologie ospedaliere 668 623 196 178 2141 3.81Cardiologie universitarie 63 56 26 18 419 0.75Cardiologie private 112 94 31 22 192 0.34
Tabella 36. Impianto di cardioverter-defibrillatore.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 24 22 486 11.61Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 59 52 1612 17.98P.A. Bolzano 6 5 1 1 45 9.42P.A. Trento 8 8 2 2 49 10.17Veneto 51 49 25 23 540 11.89Friuli V.G. 15 14 5 5 247 20.95Liguria 25 25 12 11 261 16.65Emilia Romagna 43 42 22 21 561 13.90Toscana 54 53 28 25 461 13.37Umbria 14 14 4 4 59 7.07Marche 21 20 10 9 181 12.33Lazio 82 71 31 29 883 18.23Abruzzo 30 25 10 10 152 12.33Molise 5 5 3 3 15 5.00Campania 83 76 22 20 549 9.73Puglia 60 56 24 23 656 16.74Basilicata 14 12 4 4 86 15.12Calabria 43 39 13 12 280 14.39Sicilia 84 66 31 24 285 5.95Sardegna 27 25 6 6 110 6.94Italia 843 773 336 306 7518 13.39Nord 326 311 150 137 3801 14.87Centro 201 183 83 77 1736 14.68Sud 316 279 103 92 1981 10.56Cardiologie ospedaliere 668 623 268 255 5568 9.92Cardiologie universitarie 63 56 32 25 1267 2.26Cardiologie private 112 94 36 26 683 1.22
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Tabella 37. Impianto di cardioverter-defibrillatore + stimolatore biventricolare.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 21 20 262 6.26Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 57 49 810 9.03P.A. Bolzano 6 5 1 1 12 2.51P.A. Trento 8 8 2 2 48 9.97Veneto 51 49 23 20 310 6.83Friuli V.G. 15 14 4 4 80 6.78Liguria 25 25 10 9 117 7.46Emilia Romagna 43 42 18 18 256 6.34Toscana 54 53 26 22 310 8.99Umbria 14 14 3 3 107 12.83Marche 21 20 7 6 104 7.08Lazio 82 71 26 24 285 5.88Abruzzo 30 25 9 9 184 14.93Molise 5 5 2 2 2 0.67Campania 83 76 19 16 272 4.82Puglia 60 56 20 19 262 6.69Basilicata 14 12 3 3 29 5.10Calabria 43 39 11 10 158 8.12Sicilia 84 66 27 21 178 3.71Sardegna 27 25 5 5 39 2.46Italia 843 773 294 263 3825 6.81Nord 326 311 136 123 1895 7.42Centro 201 183 71 64 990 8.37Sud 316 279 87 76 940 5.01Cardiologie ospedaliere 668 623 231 215 2695 4.80Cardiologie universitarie 63 56 30 23 678 1.21Cardiologie private 112 94 33 25 452 0.81
Tabella 38. Elettrofisiologia endocavitaria.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 19 18 973 23.25Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 60 49 4709 52.51P.A. Bolzano 6 5 2 1 88 18.42P.A. Trento 8 8 2 2 399 82.85Veneto 51 49 23 20 1409 31.04Friuli V.G. 15 14 5 4 114 9.67Liguria 25 25 12 11 604 38.52Emilia Romagna 43 42 19 18 1964 48.67Toscana 54 53 24 20 1150 33.36Umbria 14 14 4 4 292 35.01Marche 21 20 11 9 464 31.60Lazio 82 71 23 20 907 18.73Abruzzo 30 25 5 5 343 27.83Molise 5 5 1 – – 0.00Campania 83 76 21 16 1422 25.20Puglia 60 56 20 19 1105 28.20Basilicata 14 12 2 2 305 53.61Calabria 43 39 8 8 653 33.57Sicilia 84 66 18 14 671 14.00Sardegna 27 25 4 4 115 7.26Italia 843 773 283 244 17687 31.51Nord 326 311 142 123 10260 40.15Centro 201 183 67 58 3156 26.69Sud 316 279 74 63 4271 22.78Cardiologie ospedaliere 668 623 219 197 11985 21.35Cardiologie universitarie 63 56 30 24 2479 4.42Cardiologie private 112 94 34 23 3223 5.74
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
43S
Tabella 39. Elettrofisiologia transesofagea.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 20 19 384 9.18Valle d’Aosta 2 2 1 1 29 24.13Lombardia 132 125 29 25 534 5.95P.A. Bolzano 6 5 2 2 139 29.09P.A. Trento 8 8 2 2 34 7.06Veneto 51 49 21 18 773 17.03Friuli V.G. 15 14 5 4 62 5.26Liguria 25 25 9 9 176 11.23Emilia Romagna 43 42 15 11 276 6.84Toscana 54 53 19 17 242 7.02Umbria 14 14 6 6 257 30.81Marche 21 20 10 8 369 25.13Lazio 82 71 19 17 833 17.20Abruzzo 30 25 13 13 344 27.91Molise 5 5 3 3 17 5.66Campania 83 76 22 18 575 10.19Puglia 60 56 20 18 792 20.21Basilicata 14 12 3 3 212 37.26Calabria 43 39 16 15 740 38.04Sicilia 84 66 19 14 478 9.97Sardegna 27 25 4 3 112 7.07Italia 843 773 258 226 7378 13.14Nord 326 311 104 91 2407 9.42Centro 201 183 67 61 2045 17.29Sud 316 279 87 74 2926 15.60Cardiologie ospedaliere 668 623 218 200 6452 11.49Cardiologie universitarie 63 56 20 13 557 0.99Cardiologie private 112 94 20 13 369 0.66
Tabella 40. Ablazioni transcatetere complessive.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 12 11 1134 27.10Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 42 36 4318 48.15P.A. Bolzano 6 5 1 1 22 4.60P.A. Trento 8 8 2 2 212 44.02Veneto 51 49 16 14 1209 26.63Friuli V.G. 15 14 3 3 264 22.39Liguria 25 25 10 9 296 18.88Emilia Romagna 43 42 15 15 1421 35.22Toscana 54 53 9 6 674 19.55Umbria 14 14 3 3 225 26.97Marche 21 20 5 4 231 15.73Lazio 82 71 17 15 691 14.27Abruzzo 30 25 4 4 230 18.66Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 16 14 830 14.71Puglia 60 56 10 9 515 13.14Basilicata 14 12 1 1 92 16.17Calabria 43 39 4 4 245 12.60Sicilia 84 66 10 7 281 5.86Sardegna 27 25 2 2 39 2.46Italia 843 773 182 160 12929 23.03Nord 326 311 101 91 8876 34.73Centro 201 183 38 32 2051 17.34Sud 316 279 43 37 2002 10.68Cardiologie ospedaliere 668 623 127 118 8722 15.54Cardiologie universitarie 63 56 26 21 1941 3.46Cardiologie private 112 94 29 21 2266 4.04
44S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 41. Studi emodinamici e contrastografici.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 20 19 17597 420.49Valle d’Aosta 2 2 1 1 347 288.75Lombardia 132 125 55 47 47660 531.45P.A. Bolzano 6 5 1 1 2018 422.31P.A. Trento 8 8 2 2 1544 320.61Veneto 51 49 21 19 20733 456.67Friuli V.G. 15 14 3 3 4465 378.65Liguria 25 25 11 10 7608 485.24Emilia Romagna 43 42 21 21 27109 671.82Toscana 54 53 24 22 21282 617.39Umbria 14 14 4 4 3417 409.65Marche 21 20 4 3 2397 163.22Lazio 82 71 21 21 22528 465.11Abruzzo 30 25 6 6 5326 432.15Molise 5 5 2 2 390 129.94Campania 83 76 19 18 25804 457.32Puglia 60 56 17 17 11492 293.28Basilicata 14 12 3 3 2127 373.84Calabria 43 39 7 7 5494 282.45Sicilia 84 66 18 17 24560 512.37Sardegna 27 25 6 6 4220 266.38Italia 843 773 266 249 258118 459.83Nord 326 311 135 123 129081 505.12Centro 201 183 59 56 54950 464.66Sud 316 279 72 70 74087 395.07Cardiologie ospedaliere 668 623 200 190 169692 302.30Cardiologie universitarie 63 56 34 30 42889 76.41Cardiologie private 112 94 32 29 45537 81.12
Tabella 42. Angioplastica coronarica.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 15 14 13052 311.88Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 49 44 21577 240.60P.A. Bolzano 6 5 1 1 1049 219.53P.A. Trento 8 8 1 1 623 129.37Veneto 51 49 20 18 8247 181.65Friuli V.G. 15 14 3 3 1722 146.03Liguria 25 25 10 9 3661 233.50Emilia Romagna 43 42 18 18 11838 293.37Toscana 54 53 20 19 9666 280.41Umbria 14 14 4 4 1525 182.82Marche 21 20 4 3 713 48.55Lazio 82 71 19 19 9351 193.06Abruzzo 30 25 5 5 1989 161.39Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 17 16 9875 175.01Puglia 60 56 12 12 3954 100.91Basilicata 14 12 2 2 689 121.10Calabria 43 39 5 5 1647 84.67Sicilia 84 66 18 17 10854 226.44Sardegna 27 25 5 5 1851 116.84Italia 843 773 228 215 113883 202.88Nord 326 311 117 108 61769 241.71Centro 201 183 52 50 23244 196.55Sud 316 279 59 57 28870 153.95Cardiologie ospedaliere 668 623 166 159 79968 142.46Cardiologie universitarie 63 56 32 29 16319 29.07Cardiologie private 112 94 30 27 17596 31.35
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
45S
Tabella 43. Angioplastica primaria.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 12 12 1378 32.93Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 43 40 3922 43.73P.A. Bolzano 6 5 1 1 185 38.72P.A. Trento 8 8 1 1 138 28.66Veneto 51 49 18 16 1290 28.41Friuli V.G. 15 14 3 3 380 32.23Liguria 25 25 10 9 725 46.24Emilia Romagna 43 42 15 15 2147 53.21Toscana 54 53 16 15 1759 51.03Umbria 14 14 3 3 287 34.41Marche 21 20 3 2 172 11.71Lazio 82 71 16 16 1305 26.94Abruzzo 30 25 4 4 283 22.96Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 14 13 837 14.83Puglia 60 56 10 10 513 13.09Basilicata 14 12 1 1 66 11.60Calabria 43 39 5 5 134 6.89Sicilia 84 66 17 16 1398 29.16Sardegna 27 25 5 5 295 18.62Italia 843 773 197 187 17214 30.67Nord 326 311 103 97 10165 39.78Centro 201 183 42 40 3806 32.18Sud 316 279 52 50 3243 17.29Cardiologie ospedaliere 668 623 143 137 13043 23.24Cardiologie universitarie 63 56 28 25 2730 4.86Cardiologie private 112 94 26 25 1441 2.57
Tabella 44. Interventistica vascolare periferica.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 6 4 89 2.13Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 25 20 1450 16.17P.A. Bolzano 6 5 – – – 0.00P.A. Trento 8 8 – – – 0.00Veneto 51 49 11 10 658 14.49Friuli V.G. 15 14 1 – – 0.00Liguria 25 25 3 2 29 1.85Emilia Romagna 43 42 5 5 1521 37.69Toscana 54 53 10 10 991 28.75Umbria 14 14 – – – 0.00Marche 21 20 1 1 172 11.71Lazio 82 71 6 6 635 13.11Abruzzo 30 25 1 1 15 1.22Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 10 9 939 16.64Puglia 60 56 6 6 154 3.93Basilicata 14 12 1 1 23 4.04Calabria 43 39 4 2 226 11.62Sicilia 84 66 15 13 827 17.25Sardegna 27 25 – – – 0.00Italia 843 773 105 90 7729 13.77Nord 326 311 51 41 3747 14.66Centro 201 183 18 18 1813 15.33Sud 316 279 36 31 2169 11.57Cardiologie ospedaliere 668 623 64 56 3654 6.51Cardiologie universitarie 63 56 16 13 605 1.08Cardiologie private 112 94 25 21 3470 6.18
46S
G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
Tabella 45. Valvuloplastiche.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 5 3 30 0.72Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 13 9 82 0.91P.A. Bolzano 6 5 1 1 2 0.42P.A. Trento 8 8 – – – 0.00Veneto 51 49 4 4 47 1.04Friuli V.G. 15 14 – – – 0.00Liguria 25 25 1 1 3 0.19Emilia Romagna 43 42 5 5 74 1.83Toscana 54 53 4 3 56 1.62Umbria 14 14 1 1 1 0.12Marche 21 20 – – – 0.00Lazio 82 71 5 5 26 0.54Abruzzo 30 25 – – – 0.00Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 2 2 8 0.14Puglia 60 56 – – – 0.00Basilicata 14 12 – – – 0.00Calabria 43 39 – – – 0.00Sicilia 84 66 4 4 12 0.25Sardegna 27 25 1 – – 0.00Italia 843 773 46 38 341 0.61Nord 326 311 29 23 238 0.93Centro 201 183 10 9 83 0.70Sud 316 279 7 6 20 0.11Cardiologie ospedaliere 668 623 26 22 157 0.28Cardiologie universitarie 63 56 11 9 161 0.29Cardiologie private 112 94 9 7 23 0.04
Tabella 46. Interventistica pediatrica.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 3 1 69 1.65Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 6 4 451 5.03P.A. Bolzano 6 5 1 1 6 1.26P.A. Trento 8 8 – – – 0.00Veneto 51 49 – – – 0.00Friuli V.G. 15 14 – – – 0.00Liguria 25 25 1 1 129 8.23Emilia Romagna 43 42 3 3 231 5.72Toscana 54 53 2 2 106 3.08Umbria 14 14 – – – 0.00Marche 21 20 – – – 0.00Lazio 82 71 1 1 10 0.21Abruzzo 30 25 – – – 0.00Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 – – – 0.00Puglia 60 56 1 1 25 0.64Basilicata 14 12 2 2 89 15.64Calabria 43 39 – – – 0.00Sicilia 84 66 3 3 34 0.71Sardegna 27 25 2 2 60 3.79Italia 843 773 25 21 1210 2.16Nord 326 311 14 10 886 3.47Centro 201 183 3 3 116 0.98Sud 316 279 8 8 208 1.11Cardiologie ospedaliere 668 623 18 15 621 1.11Cardiologie universitarie 63 56 3 3 274 0.49Cardiologie private 112 94 4 3 315 0.56
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
47S
Tabella 47. Biopsie endomiocardiche.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 5 4 259 6.19Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 15 11 1483 16.54P.A. Bolzano 6 5 1 1 7 1.46P.A. Trento 8 8 – – – 0.00Veneto 51 49 8 6 204 4.49Friuli V.G. 15 14 2 2 347 29.43Liguria 25 25 3 2 7 0.45Emilia Romagna 43 42 2 2 940 23.30Toscana 54 53 8 7 90 2.61Umbria 14 14 – – – 0.00Marche 21 20 – – – 0.00Lazio 82 71 5 5 233 4.81Abruzzo 30 25 1 1 52 4.22Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 1 – – 0.00Puglia 60 56 2 2 19 0.48Basilicata 14 12 2 2 4 0.70Calabria 43 39 – – – 0.00Sicilia 84 66 3 3 111 2.32Sardegna 27 25 2 2 123 7.76Italia 843 773 60 50 3879 6.91Nord 326 311 36 28 3247 12.71Centro 201 183 14 13 375 3.17Sud 316 279 10 9 257 1.37Cardiologie ospedaliere 668 623 38 32 2440 4.35Cardiologie universitarie 63 56 16 14 1407 2.51Cardiologie private 112 94 6 4 32 0.06
Tabella 48. Interventistica cardiopatie congenite dell’adulto.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 7 6 85 2.03Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 14 10 544 6.07P.A. Bolzano 6 5 – – – 0.00P.A. Trento 8 8 – – – 0.00Veneto 51 49 7 6 152 3.35Friuli V.G. 15 14 1 – – 0.00Liguria 25 25 5 4 46 2.93Emilia Romagna 43 42 4 3 183 4.54Toscana 54 53 4 4 164 4.76Umbria 14 14 1 1 5 0.60Marche 21 20 1 1 1 0.07Lazio 82 71 8 8 159 3.28Abruzzo 30 25 2 2 31 2.52Molise 5 5 – – – 0.00Campania 83 76 4 3 353 6.26Puglia 60 56 2 2 41 1.05Basilicata 14 12 2 2 59 10.37Calabria 43 39 1 – – 0.00Sicilia 84 66 4 4 82 1.71Sardegna 27 25 1 1 15 0.95Italia 843 773 68 57 1920 3.42Nord 326 311 38 29 1010 3.95Centro 201 183 16 16 360 3.04Sud 316 279 14 12 550 2.93Cardiologie ospedaliere 668 623 40 36 800 1.43Cardiologie universitarie 63 56 18 15 878 1.56Cardiologie private 112 94 10 6 242 0.43
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G Ital Cardiol Vol 9 Suppl 1-5 2008
ni e al numero delle prestazioni erogate (relativamenteai centri che hanno fornito tale informazione), anche inriferimento alla popolazione residente.
Senza considerare l’elettrocardiografia, indaginenecessariamente effettuata da tutte le cardiologie, risul-ta che l’elettrocardiografia dinamica, l’ergometria, l’e-cocardiografia transtoracica sono le indagini non inva-sive a più larga diffusione erogate da oltre l’87% dellecardiologie. In particolare, l’ecocardiografia transtora-cica è eseguita dal 96% delle strutture, ma deve esseresottolineato che solo il 63% dei centri esegue anche l’eco-stress e il 67% l’ecocardiogramma transesofageo. Lealtre indagini diagnostiche non invasive sono erogate inuna percentuale decisamente minore di cardiologie: ilmonitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosanel 59%, il controllo elettronico dell’elettrostimolatorecardiaco nel 54%, il tilting test nel 38%, l’ecografia va-scolare nel 39%, studi di elettrofisiologia per via tran-sesofagea nel 33%, il test cardiorespiratorio nel 26% escintigrafie miocardiche nel 19%.
Le prestazioni diagnostico-terapeutiche invasive so-no erogate da una percentuale di cardiologie che nonraggiunge il 50%, ad eccezione dell’elettrostimolazio-ne cardiaca provvisoria. Ciò è ragionevole dato chequeste prestazioni sono indicate in quote limitate di pa-zienti e che spesso necessitano, per poter essere esegui-
te, della disponibilità di letti, talora di letti di terapia in-tensiva.
In Italia le strutture cardiologiche che dichiarano dieseguire impianti di pacemaker sono 392 (50.7%), 315ospedaliere, 36 universitarie e 41 private. Sulla scortadelle informazioni fornite dai centri che hanno riferitoil numero delle procedure, risulta che, tra primi im-pianti e sostituzioni, nel 2005 sono stati effettuati 48769 interventi, di cui 40069 in strutture ospedaliere,5425 in strutture universitarie e 3275 in strutture priva-te (Tabella 34). Le cardiologie che impiantano stimola-tori biventricolari sono 253, cioè il 64.5% di quelle cheimpiantano pacemaker (nel 2000 era il 46%): 196 sonoospedaliere, 26 universitarie e 31 private. Sempre nel-l’anno 2005 sono stati impiantati 2752 stimolatori bi-ventricolari (1455 nel 2000), di cui il 60% è stato effet-tuato da cardiologie poste nel Nord d’Italia (Tabella35). L’elettrofisiologia endocavitaria viene eseguita in283 (36.6%) cardiologie: di queste 219 sono ospedalie-re, 30 universitarie e 34 private. Nell’anno 2005 risul-tano eseguiti 17687 studi elettrofisiologici endocavita-ri (17272 nel 2000): 11985 da strutture ospedaliere,2479 da quelle universitarie e 3223 da quelle private(Tabella 38). Le cardiologie che impiantano defibrilla-tori sono 336 (43.4%) (nel censimento del 2000 erano246 pari al 31.8%): 268 ospedaliere, 32 universitarie e
Tabella 49. Pericardiocentesi.
Regione Centri Centri Centri che Centri Prestazioni Prestazioni dichiarate/abitantiche hanno eseguono con dato dichiarate indice per 100000 abitantirisposto prestazioni quantitativo
Piemonte 44 41 24 23 172 4.11Valle d’Aosta 2 2 – – – 0.00Lombardia 132 125 58 52 500 5.58P.A. Bolzano 6 5 2 2 15 3.14P.A. Trento 8 8 2 2 19 3.95Veneto 51 49 25 22 172 3.79Friuli V.G. 15 14 7 6 42 3.56Liguria 25 25 9 8 40 2.55Emilia Romagna 43 42 18 18 136 3.37Toscana 54 53 23 20 123 3.57Umbria 14 14 – – – 0.00Marche 21 20 9 8 103 7.01Lazio 82 71 20 20 112 2.31Abruzzo 30 25 4 4 9 0.73Molise 5 5 2 2 5 1.67Campania 83 76 19 17 156 2.76Puglia 60 56 15 15 197 5.03Basilicata 14 12 2 2 48 8.44Calabria 43 39 11 9 155 7.97Sicilia 84 66 19 18 148 3.09Sardegna 27 25 9 9 52 3.28
Italia 843 773 278 257 2204 3.93Nord 326 311 145 133 1096 4.29Centro 201 183 56 52 347 2.93Sud 316 279 77 72 761 4.06
Cardiologie ospedaliere 668 623 223 210 1556 2.77Cardiologie universitarie 63 56 27 23 297 0.53Cardiologie private 112 94 28 24 351 0.63
5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
49S
36 private. Dei 7518 (2394 nel 2000) pacemaker im-piantati (5568 da cardiologie ospedaliere, 1267 daquelle universitarie e 683 da quelle private) il 50.5% èstato effettuato da cardiologie del Nord d’Italia (Tabel-la 36). Le strutture cardiologiche che invece impianta-no pacemaker e stimolatori biventricolari sono 294,cioè l’87.5% delle cardiologie che impiantano pace-maker, per un totale di pacemaker+stimolatori biventri-colari impiantati nel 2005 pari a 3825 (il 70% in strut-ture ospedaliere, il 18% in strutture universitarie e il12% in strutture private).
I centri che hanno dichiarato di praticare la terapiaablativa delle aritmie sono 182 (23.5%): 127 ospedalie-ri, 26 universitari e 29 privati per un totale di 12929procedure (7227 nel 2000) di cui ben il 67% è stato ese-guito nelle cardiologie ospedaliere e il 69% nel Nordd’Italia (Tabella 40). Le strutture cardiologiche che ese-guono ablazioni della fibrillazione atriale sono invece il9.4% (42 ospedaliere, 16 universitarie e 15 private) perun totale di 3284 procedure, di cui il 70% eseguito incardiologie ospedaliere.
I centri che hanno dichiarato di eseguire proceduredi emodinamica sono 266 (34.4%): 200 ospedalieri, 34universitari e 32 privati. Nell’anno 2005 essi hanno ese-guito complessivamente 258118 procedure (183115nel 2000): 169692 da strutture ospedaliere, 42889 dastrutture universitarie e 45537 da strutture private (Ta-bella 41). Interventi di rivascolarizzazione miocardicapercutanea vengono eseguiti in 228 cardiologie, l’86%di quante fanno emodinamica e il 29.5% di tutte le car-diologie che hanno risposto al questionario. Delle 228cardiologie 166 sono ospedaliere, 32 universitarie e 30private; tutti questi centri, nell’anno 2005, hanno esegui-to 113883 procedure (53504 nel 2000) di cui 79968 dal-le strutture ospedaliere, 16319 da quelle universitarie e17596 da quelle private. Il 53% di tutti gli interventi dirivascolarizzazione percutanea è stato eseguito da strut-ture poste nel Nord d’Italia (Tabella 42). Una quota mi-nore di centri esegue l’angioplastica primaria, in totale197 cardiologie, pari all’86% di quelle che hanno di-chiarato di eseguire interventistica coronarica e al25.5% di tutte le cardiologie che hanno risposto al que-stionario. Delle 197 strutture 143 sono ospedaliere, 28universitarie e 26 private con un numero di procedurerispettivamente pari a 13043, 2730 e 1441, per un tota-le pari a 17214 (5813 nel 2000). Il 59% delle procedu-re sono state eseguite da cardiologie poste nel Nord d’I-talia (Tabella 43). Centotrentasei strutture cardiologi-che inoltre svolgono un servizio di angioplastica pri-maria h24, pari al 69% delle strutture che eseguono an-gioplastica primaria, al 60% delle strutture che eseguo-no cardiologia interventistica e al 17.6% del totale del-le strutture cardiologiche italiane che hanno risposto alcensimento.
Altre procedure diagnostico-terapeutiche invasivead elevato contenuto tecnologico sono eseguite da unnumero di cardiologie limitato: l’interventistica vasco-lare periferica in 105 centri (13.5%), valvuloplastiche
in 46 centri (5.9%), biopsie endomiocardiche in 60strutture (7.8%), interventistica pediatrica in 25 centri(3.2%), ed infine interventistica su cardiopatie conge-nite dell’adulto è praticata in 68 cardiologie (8.8%)(Tabelle 44-48).
In generale, per le attività diagnostico-terapeutichepiù complesse e a maggior contenuto tecnologico, laqualità della prestazione dipende dall’abilità dell’ope-ratore, dal numero complessivo di procedure effettuatedal centro, da requisiti strutturali, tecnologici ed orga-nizzativi per mantenere i quali è condizione necessariaraggiungere dei livelli quantitativi di attività al di sottodei quali non vi è più una garanzia di qualità della pre-stazione. Seguendo le indicazioni delle linee guida sul-la qualità dei laboratori diagnostici in cardiologia7,8 ab-biamo distinto le cardiologie sulla base del numero del-le prestazioni svolte. Da questa analisi emerge che a li-vello nazionale una percentuale consistente di cardiolo-gie svolge quantità di attività ai limiti dei livelli stan-dard minimi e che la limitatezza quantitativa si fa piùevidente proprio per gli esami a maggior complessitàcome le procedure invasive diagnostiche e/o terapeuti-che (Figure 37-45). Se la stessa analisi viene fatta peraree geografiche risulta che i centri che si pongono ailivelli più bassi di attività sono prevalenti nelle regionidel Sud d’Italia; se invece si considerano separatamen-te le cardiologie ospedaliere, universitarie e private, ri-sulta che sono le strutture ospedaliere quelle che, pro-babilmente per la loro maggiore diffusione sul territo-rio, in percentuale maggiore registrano i livelli quanti-tativi standard minimi di attività (Figure 37-45).
Ricerca clinicaEssenziale al miglioramento continuo dell’attività assi-stenziale è la ricerca clinica. Le cardiologie che hannorisposto al questionario e dichiarato di effettuare questaattività sono 425 (55%). Di queste 341 sono ospedalie-re, 50 universitarie e 34 private. La ricerca clinica vie-ne eseguita dal 54.7% (341/623) delle strutture ospeda-liere, dall’89.3% (50/56) di quelle universitarie e dal36.2% (34/94) di quelle private. Le cardiologie colloca-te al Nord e al Centro d’Italia fanno ricerca con frequen-ze percentuali sensibilmente maggiori di quelle dichiara-te dalle strutture cardiologiche poste nel Sud d’Italia(63%, 57% e 45%, rispettivamente per Nord, Centro eSud). Solamente il 18.8% (80/425) delle cardiologieche effettuano ricerca clinica hanno dichiarato di avereottenuto dalla propria amministrazione il riconosci-mento ufficiale di tale attività. Se si escludono le car-diologie universitarie, solo una piccola quota delle re-stanti strutture può avvalersi di tale riconoscimento: ap-pena il 9.7% di quelle ospedaliere e il 26.5% di quelleprivate accreditate.
Nel 2005, il numero medio di studi clinici approva-ti dai Comitati Etici e svolti dalle strutture ospedaliereitaliane è stato pari a 3.8 ± 3.2 per struttura: 3.6 ± 2.9per le ospedaliere, 6.1 ± 4.2 per le universitarie e 2.9 ±1.9 per le private.
Considerazioni riassuntive
Il censimento 2005 delle strutture cardiologiche italianeconsente di aggiornare i dati del 2000 fornendo alla co-munità cardiologica e alle istituzioni sanitarie locali eregionali utili elementi sulla numerosità delle strutturecardiologiche, sulla loro differenziazione strutturale efunzionale, sulle risorse di personale e le attività svolte.
Quando eseguito, il confronto con i dati del prece-dente censimento consente di apprezzare i processievolutivi della cardiologia italiana nel suo complesso edi osservare in che misura e con quale modalità si va-dano modificando le differenziazioni tra le diverse zo-ne del paese.
La raccolta di dati tanto numerosi e dettagliati è statapossibile grazie all’impegno volontaristico degli operato-
ri delle diverse strutture cardiologiche italiane, soprattut-to di quelle ospedaliere pubbliche, che restano le più nu-merose e che hanno risposto in un’altissima percentuale(93%). Di pari livello è stato il contributo delle struttureuniversitarie che hanno risposto per l’89%, mentre si èregistrata una partecipazione leggermente inferiore(84%) delle strutture privare accreditate. Se si considerache alcuni dati strutturali sono stati acquisiti anche inmancanza di risposta delle singole strutture, attraversointerviste telefoniche ai responsabili delle unità operati-ve, la fotografia fornita da questo censimento si può con-siderare realmente rappresentativa della realtà cardiolo-gica italiana nelle sue diverse componenti: ospedaliera,universitaria e privata accreditata. L’unica criticità chepermane anche nei dati dell’attuale censimento del 2005è la carenza riguardante le attività della cardiologia am-
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Italia Ospedaliere Universitarie Private Nord Centro Sud
<50/anno ≥50/anno
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6% 6% 8% 5% 5% 7%
<50/anno 50-<100/anno ≥100/anno
Italia Ospedaliere Universitarie Private Nord Centro Sud
Figura 37. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di ecocardiografie transesofagee <50/anno e ≥50/anno (472 centri).
Figura 38. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di studi di elettrofisiologia transesofagea <50/anno, tra 50 e <100/anno e ≥100/anno(226 centri).
bulatoriale del territorio; pertanto è certamente da consi-derare un suo inserimento nel prossimo censimento.
Ancora una volta, la competenza e la dedizione delpersonale del Centro Studi ANMCO è risultata essen-ziale per la raccolta, per la verifica della completezza econgruità delle informazioni ricevute, oltre che per l’e-laborazione critica dei più svariati dati numerici, cometestimoniato nelle dettagliate analisi presentate.
È per la collaborazione tra tutte queste componentiche è stato possibile raccogliere e analizzare i dati sopraesposti e che di seguito vengono riassunti e commentati.• Le cardiologie censite sono 843 e risultano ubicate in728 ospedali che rappresentano il 48% di tutti gli entidi ricovero pubblici e privati accreditati presenti sul ter-ritorio nazionale. Di questi ospedali il 55% è dotato di
UTIC, il 32% di emodinamica, l’11% di cardiochirur-gia e il 10% dispone di tutti e tre i presidi.• Le 843 strutture cardiologiche si possono distinguerein due diversi gruppi molto diversi tra loro per impor-tanza e diffusione: il primo gruppo di 732 strutture, pa-ri all’86.8% del totale, copre complessivamente tutti gliambiti della cardiologia clinica e strumentale, il secon-do piccolo gruppo (111 strutture), definibile come car-diologia specialistica, è dedicato esclusivamente ad al-cuni settori quali l’emodinamica, la cardiologia riabili-tativa e quella pediatrica.• Limitando l’analisi al primo gruppo (non consideran-do quindi il 13% circa delle strutture specialistiche)emergono alcuni dati meritevoli di essere sottolineati:a) circa un quinto (20.8%) delle strutture non ha posti letto;
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53% 56%50%
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24%14%
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<50/anno 50-<100/anno ≥100/anno
Italia Ospedaliere Universitarie Private Nord Centro Sud
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9%17% 20%
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29% 29%
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<50/anno 50-<100/anno 100-<150/anno ≥150/anno
Italia Ospedaliere Universitarie Private Nord Centro Sud
Figura 39. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di studi di elettrofisiologia endocavitaria <50/anno, tra 50 e <100/anno e ≥100/anno(244 centri).
Figura 40. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di impianti di pacemaker <50/anno, tra 50 e <100/anno, tra 100 e <150/anno e ≥150/anno (360 centri).
b) un altro 23% è costituito da strutture con degenza masenza terapia intensiva e quindi non è adeguato allagestione dell’acuzie;
c) circa la metà (56%) è dotato di UTIC e di esse la metàcirca (29% del totale) è anche dotato di emodinamica.Quindi poco più di un quarto delle strutture cardio-
logiche italiane è in grado di fornire un’assistenza com-pleta al cardiopatico.
Questa diversificazione e frammentazione dellestrutture cardiologiche, che appaiono complessivamen-te in numero cospicuo, sottolinea l’assoluta necessità diuna loro integrazione in rete a livello territoriale ondegarantire un percorso assistenziale completo senza du-plicazione di strutture e prestazioni.
Purtroppo i dati disponibili dall’attuale censimentonon consentono di valutare in modo adeguato questo
aspetto, che dovrà essere uno degli obiettivi centrali delprossimo censimento.
Interessante è l’analisi della distribuzione tra pub-blico e privato e nelle varie aree geografiche delle di-verse strutture.
Appartengono al privato accreditato il 42.6% dellestrutture con letti senza UTIC (rappresentando ben il76% del totale delle strutture private non specialisti-che), mentre la quota di UTIC senza emodinamica è del2.5% e quella di UTIC con emodinamica il 9%.
Da questi dati sembra evidente che il settore privatoprivilegia le strutture a bassa intensività assistenziale,tuttavia, non mancano i punti di eccellenza con un si-gnificativo, seppur settoriale, coinvolgimento anchenella cura intensiva associata alle procedure interventi-stiche.
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<10/anno 10-<20/anno ≥20/anno
Italia Ospedaliere Universitarie Private Nord Centro Sud
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34% 33%
23%25%
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<5/anno 5-<10/anno 10-<20/anno ≥20/anno
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Figura 41. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di impianti di cardioverter-defibrillatori <10/anno, tra 10 e <20/anno, e ≥20/anno (306centri).
Figura 42. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di impianti di cardioverter-defibrillatore + stimolatore biventricolare <5/anno, tra 5 e<10/anno, tra 10 e <20/anno e ≥20/anno (263 centri).
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, sipuò rilevare che, se è vero che il Sud ha recuperato ilgap di disponibilità di posti letto intensivi per abitanterispetto alle altre regioni d’Italia, tale gap persiste nel-la tipologia delle strutture cardiologiche: ad esempio sesi considerano assieme le strutture senza posti letto equelle con degenza ma senza UTIC, esse rappresentanoil 50% delle strutture non specialistiche del Sud, il 44%di quelle del Centro e il 37% di quelle del Nord. Al con-trario se si prendono in esame le strutture con UTIC edemodinamica esse rappresentano il 20% delle strutturenon specialistiche del Sud, il 24% di quelle del Centro,mentre salgono al 41% al Nord.• L’81% degli ospedali che ospitano una struttura car-diologica sono deputati a gestire l’emergenza-urgenza
cardiologica e di questi la gran parte (94% circa) è rap-presentata da ospedali pubblici. Nel 2005 risulta attivain ogni regione d’Italia la rete di collegamento tra ospe-dale e territorio che fa capo al 118. In poco più dellametà degli ospedali deputati a gestire l’emergenza-ur-genza (51%) risulta attivo il DEU. È da segnalare checirca un quarto degli ospedali deputati ad affrontare l’e-mergenza-urgenza cardiologica non dispone di UTIC,una struttura che dovrebbe essere prevista consideratala rilevanza epidemiologica e l’impegno assistenzialedelle urgenze cardiologiche. Nell’area del pronto soc-corso-DEU la procedura di fast track per i pazienti chegiungono con dolore toracico è attivata nel 71% degliospedali; viceversa l’istituzione della CPU risulta mol-to limitata (4.7%).
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<300/anno 300-<500/anno 500-<800/anno ≥800/anno
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Figura 43. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di coronarografie <500/anno, tra 500 e <1000/anno, tra 1000 e <1400/anno e ≥1400/an-no (249 centri).
Figura 44. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di angioplastiche coronariche <300/anno, tra 300 e <500/anno, tra 500 e <800/anno e≥800/anno (215 centri).
Desta stupore il dato sulla trombolisi preospedalie-ra che risulta eseguita dal 15% degli ospedali censiti edeputati a far fronte all’emergenza-urgenza. Questo da-to infatti risulta molto superiore rispetto a quello emer-so da studi osservazionali condotti con rigore scientifi-co sul territorio nazionale9.
Per quanto concerne l’organizzazione dipartimenta-le in cui sono inserite le strutture cardiologiche emer-gono evidenti motivi di preoccupazione: di seguitoelencati in ordine di importanza crescente.a) appare francamente sorprendente che solo il 71%
delle strutture cardiologiche siano inserite in un di-partimento (malgrado vi sia stato un incremento ri-spetto al 2000, quando erano pari al 59%), conside-rando che in base alle norme vigenti questa è la for-ma di organizzazione ordinaria delle unità operativeospedaliere, la sorpresa è ancora maggiore consta-tando che nel Sud questa percentuale scende al 57%;
b) se da un lato appare comprensibile che le strutturepiù complesse siano più frequentemente inserite inuna struttura dipartimentale (87% di UTIC+emodi-namica), dall’altro preoccupa che solo il 63% dellestrutture senza letti e il 56% di quelle con solo de-genza ordinaria siano inserite in un dipartimento. In-fatti, sembrerebbe logico pensare che solo attraversol’inserimento in un dipartimento possano trovare lanecessaria integrazione per svolgere una funzioneutile al percorso assistenziale del cardiopatico;
c) molto preoccupante infine è rilevare che solo il 33%delle strutture cardiologiche inserite in un diparti-mento appartengano a un dipartimento cardiovasco-lare, ancor più preoccupante è osservare che tale per-centuale sia scesa di 6 punti percentuali dal 2000 al2005. Le altre collocazioni sono in dipartimento me-dico nel 39.2%, dipartimento di emergenza-urgenzanel 20.4% più altre diverse tipologie.
Sulla base di questi dati sarebbe opportuno che lacomunità cardiologica, attraverso la FIC, si attivasse alivello nazionale e locale in un confronto costruttivo enon corporativo con gli organi di gestione della sanità,per far comprendere l’utilità gestionale e clinica di unDipartimento Cardiovascolare d’Azienda allargato an-che alla cardiologia del territorio e al distretto medicodi base.• Le UTIC censite sono 411 per un totale di 2573 postiletto di terapia intensiva. Le UTIC sono aumentate di40 unità e il numero di letti intensivi è aumentato di 264unità (senza comprendere quelle private che non eranoconsiderate nel censimento del 1995).• Su scala nazionale vi è un posto letto UTIC ogni 21816abitanti: in questo caso il Sud e il Centro appaionomeglio dotati rispetto al Nord; infatti, il rapporto abi-tanti per posto letto UTIC è 1/20630 al Sud, 1/20146al Centro e 1/23728 al Nord. Questa inversione di ten-denza rispetto al passato è legata al fatto che nell’ulti-mo quinquennio l’aumento delle UTIC e dei letti diterapia intensiva ha riguardato soprattutto il Sud,mentre in alcune regioni del Nord si è registrata unariduzione.• Le cardiologie intervistate hanno dichiarato in totale13232 letti cardiologici: 2573 di terapia intensiva, 8499di degenza ordinaria o subintensiva, 1988 deliberati perl’attività riabilitativa e 172 per quella pediatrica.• Circa l’11% delle cardiologie intervistate dispone diletti appositamente deliberati per il ricovero di pazientiin riabilitazione. Da sottolineare che le poche struttureriabilitative che consentano il ricovero del paziente so-no distribuite in maniera non omogenea sul territorionazionale essendo la grande maggioranza (65.5%) col-locate al Nord d’Italia. Le strutture con posti letto deli-berati per svolgere attività di cardiologia pediatrica so-no meno del 2%. Anche in questo caso, la distribuzione
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Figura 45. Percentuale di cardiologie che eseguono un numero di angioplastiche primarie <50/anno, tra 50 e <100/anno, tra 100 e <150/anno e≥150/anno (187 centri).
sul territorio nazionale non è omogenea con circa lametà di strutture collocate nel Nord d’Italia.• In ordine alle attività, oltre al numero dei ricoveri, so-no state valutate le principali prestazioni diagnostico-terapeutiche. I dati quantitativi, poiché si riferisconosolo ad una parte, anche se molto consistente, dellestrutture censite, sono necessariamente approssimatiper difetto, fatta eccezione di quelli delle regioni nellequali le informazioni ottenute coprono la totalità dellecardiologie intervistate. Pur con questa limitazione idati danno una sufficiente informazione sull’ordine digrandezza delle attività svolte. La diagnostica non in-vasiva (ecocardiografia, Holter, ergometria, ecc.) vieneeffettuata dalla grande maggioranza dei presidi indi-pendentemente dalla complessità della struttura, men-tre le procedure invasive più impegnative, come è logi-co attendersi, sono erogate da un numero minore di car-diologie più complesse.
Per alcune procedure diagnostico-terapeutiche, se-guendo le indicazioni dei documenti di consenso sullaqualità dei laboratori in cardiologia, abbiamo distinto lecardiologie in base al numero delle prestazioni esegui-te. Da questa analisi emerge che una percentuale consi-stente di strutture svolge quantità di attività ai limiti deilivelli standard minimi e che questa limitatezza si fa piùevidente proprio per le procedure di maggior comples-sità come le procedure invasive diagnostiche e/o tera-peutiche.
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ATTIVITÀ PRESENTI NELLA STRUTTURA CARDIOLOGICA
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ATTIVITÀ DI RICERCA CLINICA
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ATTIVITÀ DI FORMAZIONE PERMANENTE
ATTIVITÀ DI CARDIOLOGIA DI COMUNITÀ
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DATI DI ATTIVITÀ DELLA STRUTTURA CARDIOLOGICA RELATIVI ALL’ANNO 2005
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ATTIVITÀ DISPONIBILI PER LA STRUTTURA CARDIOLOGICA
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5° Censimento delle strutture cardiologiche in Italia
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