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“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION and ECO TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES WHICH DEVASTATED BY NATURAL DISASTERS” NAT-PRO-I1-3.2 Azione 5.2 SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI BASATO SU GIS

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“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION and ECO TOURISM

PROMOTION IN NATURA 2000 SITES WHICH DEVASTATED BY NATURAL

DISASTERS”

NAT-PRO-I1-3.2

Azione 5.2

SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI BASATO SU GIS

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Sistema di supporto alle decisioni basato su GIS

SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI BASATO SU GIS

A cura di:

Dr. Teodoro Semeraro - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento

Dr. Roberta Aretano - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento

Dr. Irene Petrosillo - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento

Prof. Giovanni Zurlini - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento

Dott. Francesco De Franco - Consorzio di gestione di Torre Guaceto

Dott. Sandro Ciccolella - Consorzio di gestione di Torre Guaceto

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Sistema di supporto alle decisioni basato su GIS

Indice

1 Introduzione .................................................................................... 1

2 Moello di Fragilità ........................................................................... 2

2.1 Valutazione della sensibilità .............................................................................................................. 3

2.2 Valutazione delle pressioni ................................................................................................................ 5

3 PROCEDURA (DATI VECTOR) ............................................................. 6

4 Risultati ........................................................................................... 8

4.1 Sensibilità ........................................................................................................................................... 8

4.2 Pressioni .......................................................................................................................................... 11

5 Prospettive future ......................................................................... 14

Elenco delle Figure

Figura 1: I tre assi portanti del progetto Nat-Pro .............................................................................................. 1

Figura 2: Schema DPSIR ..................................................................................................................................... 1

Figura 3: Modello di fragilità ............................................................................................................................. 2

Figura 4: Schema dello strumento con dati vector. .......................................................................................... 6

Figura 5: Schema degli step per la valutazione della sensibilità ....................................................................... 7

Figura 6: Schema degli step per la valutazione delle pressioni ......................................................................... 7

Figura 7: Schema degli step per la valutazione della fragilità ........................................................................... 7

Figura 8: Valore di conservazione ...................................................................................................................... 8

Figura 9: Rischio incendi .................................................................................................................................... 9

Figura 10: Flusso di capital naturale .................................................................................................................. 9

Figura 11: Recupero della vegetazione in seguito ad un incendio .................................................................. 10

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Figura 12: Sensibilità di Torre Guaceto ........................................................................................................... 10

Figura 13: Attività agricole ............................................................................................................................... 11

Figura 14: Altre pressioni ................................................................................................................................. 12

Figura 15: Pressioni di Torre Guaceto ............................................................................................................. 12

Figura 16: Fragilità di Torre Guaceto ............................................................................................................... 13

Figura 17: Schema degli step per la valutazione delle variazioni della fragilità nel tempo. ........................... 14

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1

1 Introduzione Il DSS è un utile strumento per la gestione delle aree protette perchè supporta le attività di monitoraggio

ambientale, la prevenzione del rischio e i piani di gestione. Per quanto concerne il progetto Nat-Pro esso

può essere sviluppato su tre assi portanti tra loro interconnessi e che non possono essere trattati

singolarmente (Figura 1). Pertanto l'obiettivo fondamentale che si vuole perseguire è quello di tutelare la

biodiversità e valorizzare le aree protette per sviluppare attività antropiche sostenibili.

Fire prevention

BiodiversityHumanActivities(Tourism…)

Figura 1: I tre assi portanti del progetto Nat-Pro

Come punto di riferimento per sviluppare il DSS è stato considerato lo schema DPISR, sviluppato dall´Agenzia Europea per l´Ambiente che si basa su una struttura di relazioni causa/effetto che legano tra loro i seguenti elementi: Determinanti-Pressioni-Stato-Impatti-Risposte (Figura 2).

STATE

DRIVERS

PRESSURES IMPACT

RESPONSES

AgricultureTourism

Direct human activities

Biodivestity: Quality and Quantitative

BiodivestityEcosystem servicesLossgain

Plan and governance

Figura 2: Schema DPSIR

Perseguendo l’obiettivo di conservare e valorizzare le peculiarità delle aree protette, il DSS dovrebbe individuare le aree più soggette a subire un impatto consentendo di:

intervenire prima che si verifichi una trasformazione negativa attraverso opportune strategie di pianificazione e scelte gestionali in grado di mitigare le principali criticità;

verificare l’efficacia delle scelte effettuate

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2 Moello di Fragilità Per rendere operativa l’applicazione dello schema DPISR, il prototipo del DSS proposto si basa sul modello

della fragilità.

Fr = * U (Zurlini et al., 1999)1

La fragilità è definita come la propensione di un sistema a subire un danno/cambiamento per effetto

dell’esposizione alle pressioni (Nilsson e Grelsson, 19952). In particolare la Fragilità (Fr) di un sistema al

tempo t dipende dalla sensitività del sistema (α) e dagli stress (U) determinati dai disturbi e perturbazioni

(Figura 3).

Figura 3: Modello di fragilità

1 Zurlini, G., Amadio, V., & Rossi, O. (1999). A landscape approach to biodiversity and biological health planning: the

Map of Italian Nature. Ecosystem Health, 5(4), 294–311. 2 Nilsson C.N., Grelsson G. (1995). The fragility of ecosystems: a review. Journal of Applied Ecology, 32, 677-692.

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2.1 Valutazione della sensibilità

La valutazione del termini α avviene attraverso la selezioni di opportuni surrogati che permettano di

discriminare livelli differenti di sensibilità per le diverse entità territoriali indagate. I surrogati sono misurati

impiegando una scala di tipo ordinale a cui è associato un peso. Maggiore sarà il peso, maggiore sarà la

sensibilità.

Di seguito i surrogati identificati per determinare la sensibilità di Torre Guaceto.

• valore di conservazione ai sensi della direttiva Habitat n.92/43/CEE. La tabella del layer può essere

caratterizzata dai seguenti campi:

Rischio incendi classificato in base ai parametri di lunghezza Fiamma, Intensità e velocità di

propagazione e tenendo conto anche della probabilità di accadimento dell’evento.

Rischio incendi

Classe Peso

Nullo 1

Basso 2

Medio-Basso 3

Medio 4

Medio-Alto 5

Alto 6

Valore di conservazione

Classe Peso

Habitat non inclusi nelle strategie di conservazione 1

Habitats di interesse regionale 2

Habitat di interesse comunitario 3

Habitat di interesse prioritario 4

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Recupero della vegetazione dopo un incendio.

Recupero della vegetazione

Classe Peso

Nullo (per la vegetazione che non potrà essere più recuperata, come gli uliveti

monumentali) 6

Basso 5

Medio-Basso 4

Medio 3

Medio-Alto 2

Alto (per la vegetazione che riesce a recuperare dopo pochi mese, come i seminativi) 1

Flusso di Capitale Naturale. Può essere stimato identificando le classi di copertura e di uso del suolo e

considerando la valutazione dei servizi ecosistemici dei biomi secondo Costanza e colleghi (1997)3

(Petrosillo et al., 20094). Il bioma più rappresentativo è utilizzato come surrogato per ciascuna

copertura del suolo ed il coefficiente economico dei servizi ecosistemici ad essa associato ($ * ha−1 per

anno), così come proposto da Costanza et al. (1997).

Flusso di capital naturale

Classe Peso

Nullo 1

Basso 2

Medio-Basso 3

Medio 4

Medio-Alto 5

Alto 6

Altri dati che costituiscono la sensibilità di un’area possono essere identificati come:

Presenza di siti archeologici;

Siti di idoneità potenziale per la fauna

3 Costanza, R., d'Arge, R., de Groot, R.S., Farber, S., Grasso, M., Hannon, B., Limburg, K., Naeem, S., O'Neill, R.V.,

Paruelo, J., Raskin, R.G., Sutton, P., & van den Belt, M. (1997). The value of the world's ecosystem services and natural

capital. Nature, 387, 253-260. 4 Petrosillo, I., Zaccarelli, N., Semeraro, T., & Zurlini, G. (2009). The effectiveness of different conservation policies on

the security of natural capital. Landscape and Urban Planning, 89(1-2), 49-56.

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2.2 Valutazione delle pressioni

La valutazione del termini U avviene attraverso la selezioni di opportuni surrogati che permettano di

discriminare livelli differenti di pressioni per le diverse entità territoriali indagate. I surrogati sono misurati

impiegando una scala di tipo ordinale a cui è associato un peso. Maggiore sarà il peso, maggiore sarà il

livello di pressione.

Di seguito i surrogati identificati per determinare le pressioni di Torre Guaceto.

Per le strade è stato identificato un buffer di 3 metri sulla base del codice civile della strada. Il buffer di 3

metri è stato applicato anche ad altri strati informativi.

Attività agricole, sulla base delle coltivazioni e pratiche agricole presenti nell’area.

Turismo (Spiagge e relative servizi con un buffer di 3 m). Può essere classificato sulla base del tipo

di infrastruttura, ad es. infrastrutture fisse (alta pressione), infrastrutture mobili (bassa pressione),

infrastrutture in cemento (alta pressione), infrastruttura in legno (bassa pressione); ecc....

Strade con buffer di 3m. Esse possono essere distinte in:

• Strade principali (alta pressione)

• Strade secondarie (media pressione)

• Sentieri, percorsi ciclabili (bassa pressione)

Rete Ferroviaria

Zone di parcheggio. Può essere classificato sulla base del pavimento

Elementi pericolosi con buffer di 3 m (es. cabina elettrica)

Case e imprese agricole

Attività agricole. Il più semplice livello di classificazione può essere il seguente

Attività agricole

Classe peso

Aree non coltivate 1

Coltivazioni permanenti (olivet, vigneti, …) 2

Piante annuali (rotazione delle colture) 3

Per gli altri layers il più semplice livello di classificazione potrebbe essere basato sulla

presenza/assenza nell’area

Altre pressioni

Dati Peso

Presente Assente

Turismo 2

1

Strade 2

Parcheggio 2

Spiagge e servizi 2

Punti pericolosi 2

Case ed aziende agricole 2

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3 PROCEDURA (DATI VECTOR) Questa procedura prevede l'utilizzo di dati vettoriali e si basa sullo strumento overlay. Lo strumento

"overlay" può essere utilizzato per sovrapporre le tabelle degli attributi. Per ottenere una sovrapposizione

funzionale, i dati di input devono avere lo stesso sistema di riferimento. Le tabelle di output saranno il

risultato o dell'intersezione, o dell'unione delle tabelle associate ai dati di partenza. Tutti gli strati che si

sovrappongono (Layer 1, Layer 2...) saranno riportati nello shapefile risultante con tutti gli attributi dei dati

di input (Figura 4).

Figura 4: Schema dello strumento con dati vector.

Per la stima della sensibilità è necessario applicare l’unione di tutti I layers utilizzati e poi nella tabella

risultante moltiplicare i pesi di ciascun dato iniziale. (Figura 5).

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Figura 5: Schema degli step per la valutazione della sensibilità

La stessa procedura può essere applicata per valutare le pressioni (Figura 6).

Figura 6: Schema degli step per la valutazione delle pressioni

Anche la sensibilità e le pressioni, ottenuti attraverso l'unione dei vari dati di input, potrebbero essere

classificati con una scala dal più basso al più alto livello, ed assegnare a ciascun livello un peso. Mediante

l'unione di sensibilità e pressione e moltiplicando i pesi è possibile ottenere la fragilità ().

Figura 7: Schema degli step per la valutazione della fragilità

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4 Risultati

4.1 Sensibilità

Di seguito sono riportati I layers (Figura 8; Figura 9; Figura 10; Figura 11) per la valutazione della

sensensibilità di Torre Guaceto (Figura 12).

Figura 8: Valore di conservazione

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Figura 9: Rischio incendi

Figura 10: Flusso di capital naturale

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Figura 11: Recupero della vegetazione in seguito ad un incendio

Figura 12: Sensibilità di Torre Guaceto

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4.2 Pressioni

Di seguito sono riportati I layers (Figura 13; Figura 14) per la valutazione delle pressioni di Torre Guaceto

(Figura 15).

Figura 13: Attività agricole

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Figura 14: Altre pressioni

Figura 15: Pressioni di Torre Guaceto

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In Figura 16 è possible osservare le aree a cui I manager devo prestare maggiore attenzione (rosso scuro –

rosso) prendendo in considerazione le pressioni ed il valore ecologico dell’area.

Figura 16: Fragilità di Torre Guaceto

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5 Prospettive future In aggiunta è possible monitorare le variazioni di fragilità nel tempo in modo da verificare l’efficacia delle

decisioni prese (Figura 17).

Figura 17: Schema degli step per la valutazione delle variazioni della fragilità nel tempo.