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Fattori personali Fattori personali nella presa di nella presa di decisioni: decisioni: dalle intenzioni dalle intenzioni alle azioni alle azioni BRUNA ZANI BRUNA ZANI FACOLTA’ DI PSICOLOGIA FACOLTA’ DI PSICOLOGIA UNIVERSITA’ DI BOLOGNA UNIVERSITA’ DI BOLOGNA Corso di formazione: Attività fisica e salute – Corso di formazione: Attività fisica e salute – Agire Agire Bologna 8 marzo 2010 Bologna 8 marzo 2010

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Fattori personali nella Fattori personali nella presa di decisioni: presa di decisioni:

dalle intenzioni alle azionidalle intenzioni alle azioniBRUNA ZANIBRUNA ZANI

FACOLTA’ DI PSICOLOGIAFACOLTA’ DI PSICOLOGIAUNIVERSITA’ DI BOLOGNAUNIVERSITA’ DI BOLOGNA

Corso di formazione: Attività fisica e salute – AgireCorso di formazione: Attività fisica e salute – AgireBologna 8 marzo 2010Bologna 8 marzo 2010

Fattori che agiscono come Fattori che agiscono come determinanti della salute determinanti della salute (Marks, 1996)(Marks, 1996)

DETERMINANTI DELLA SALUTE:DETERMINANTI DELLA SALUTE: Sesso, età e fattori ereditari Sesso, età e fattori ereditari Stili di vita individuali Stili di vita individuali Influenze sociali e della comunità Influenze sociali e della comunità Condizioni di vita e di lavoro Condizioni di vita e di lavoro Condizioni generali socioeconomiche, Condizioni generali socioeconomiche,

culturali e ambientali culturali e ambientali

ALAMEDA STUDY ALAMEDA STUDY (Belloc, 1972; Berkman & Syme 1974; (Belloc, 1972; Berkman & Syme 1974;

Schoenbron, 1993)Schoenbron, 1993)

Le 7 regole d’oro dei comportamenti Le 7 regole d’oro dei comportamenti “sani”:“sani”:

Dormire 7-8 ore al giorno,Dormire 7-8 ore al giorno,fare colazione ogni giorno, fare colazione ogni giorno, NON mangiare tra i pasti, NON mangiare tra i pasti, fare attività fisicafare attività fisica regolareregolare, , fare uso modesto di alcol, fare uso modesto di alcol, NON fumare, NON fumare, mantenere il peso idealemantenere il peso ideale

Fattori socio-culturali/Fattori socio-culturali/di comunità/politicidi comunità/politici

Caratteristiche del tessuto sociale e delle Caratteristiche del tessuto sociale e delle reti istituzionali reti istituzionali

Normative e standard esistenti a livello Normative e standard esistenti a livello formale e informale nei gruppi e nelle formale e informale nei gruppi e nelle organizzazioni.organizzazioni.

Significati culturali e strutture informali che Significati culturali e strutture informali che limitano o facilitano l’adozione di pratiche di limitano o facilitano l’adozione di pratiche di salute salute

Leggi, giurisdizioni e politiche comunali, Leggi, giurisdizioni e politiche comunali, regionali o statali che regolamentano o regionali o statali che regolamentano o incentivano le pratiche sanitarie, al fine di incentivano le pratiche sanitarie, al fine di prevenire e controllare le malattie.prevenire e controllare le malattie.

Fattori interpersonaliFattori interpersonali

Processi interpersonali che Processi interpersonali che coinvolgono i gruppi primari coinvolgono i gruppi primari (amici, famiglia, pari,ecc.) (amici, famiglia, pari,ecc.) rivolti allo sviluppo di una identità rivolti allo sviluppo di una identità sociale, al sostegno e alla sociale, al sostegno e alla definizione del proprio ruolo nel definizione del proprio ruolo nel mondo sociale.mondo sociale.

Fattori personaliFattori personali

Caratteristiche individuali che influenzano Caratteristiche individuali che influenzano il comportamento: il comportamento:

tratti di personalitàtratti di personalità conoscenze,credenze,convinzioniconoscenze,credenze,convinzioni emozioniemozioni motivazionimotivazioni atteggiamenti, atteggiamenti, abilità, abilità, abitudiniabitudini

Determinanti del comportamentoDeterminanti del comportamento

CHI E PERCHE’ CHI E PERCHE’ LE PERSONE ADOTTANO CERTI LE PERSONE ADOTTANO CERTI

COMPORTAMENTICOMPORTAMENTIQuali determinanti sono cognitive – Quali determinanti sono cognitive –

emotive – psicosociali?emotive – psicosociali?Quali sono disposizionali o situazionali?Quali sono disposizionali o situazionali?Quali sono modificabili?Quali sono modificabili?

PARTE PRIMAPARTE PRIMA PROCESSI PSICOLOGICI E PROCESSI PSICOLOGICI E

PSICOSOCIALI coinvolti nell’adozione PSICOSOCIALI coinvolti nell’adozione di comportamenti “salutari”di comportamenti “salutari”

PARTE SECONDAPARTE SECONDA MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTOMODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO

A. MODELLI Valore-aspettativaA. MODELLI Valore-aspettativaB. MODELLI PROCESSUALIB. MODELLI PROCESSUALIC. MODELLI INTEGRATIC. MODELLI INTEGRATI

PARTE PRIMAPARTE PRIMA

PROCESSI PSICOLOGICI e PROCESSI PSICOLOGICI e PSICOSOCIALI PSICOSOCIALI

coinvolti nell’adozione di coinvolti nell’adozione di comportamenti comportamenti

di SALUTEdi SALUTE

1.1. Valutazione del rischio, vulnerabilità Valutazione del rischio, vulnerabilità e ottimismoe ottimismo

2.2. Presa di decisioniPresa di decisioni 3.3. Controllo e “auto-efficacia” Controllo e “auto-efficacia” 4.4. EmozioniEmozioni5.5. Confronto sociale Confronto sociale 6.6. Strategie di Strategie di copingcoping

7.7. Influenza sociale Influenza sociale 8.8. Sostegno sociale Sostegno sociale

(Zani e Cicognani, 2000)(Zani e Cicognani, 2000)

1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, 1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, VULNERABILITÀ E OTTIMISMOVULNERABILITÀ E OTTIMISMO

Rischio: concetto polisemico, non Rischio: concetto polisemico, non solo fattore “oggettivo”, ma anche solo fattore “oggettivo”, ma anche soggettivo soggettivo

Rischio = probabilità che alcuni Rischio = probabilità che alcuni avvenimenti negativi si verifichino e avvenimenti negativi si verifichino e importanza attribuita alle loroimportanza attribuita alle loro

conseguenze (modello conseguenze (modello expectancy-expectancy-valuevalue))

1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, 1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, VULNERABILITÀ E OTTIMISMOVULNERABILITÀ E OTTIMISMO

Determinazione della pericolosità del Determinazione della pericolosità del rischio rischio

Riconoscimento della “suscettibilità Riconoscimento della “suscettibilità personale” e vulnerabilitàpersonale” e vulnerabilità

Percezione del rischio e modalità di Percezione del rischio e modalità di fronteggiamento della minacciafronteggiamento della minaccia

1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, 1. PERCEZIONE DEL RISCHIO, VULNERABILITÀ E OTTIMISMOVULNERABILITÀ E OTTIMISMO

BiasBias (es. self-serving bias) (es. self-serving bias) Euristiche Euristiche Bisogno di ridurre la paura Bisogno di ridurre la paura Differenza Sé-Altro Differenza Sé-Altro Ottimismo irrealistico Ottimismo irrealistico Credenze e sistemi di valori culturaliCredenze e sistemi di valori culturali

2. Elementi del processo di2. Elementi del processo di “decision making” “decision making”

Due assi:Due assi:percezione del proprio stato di salute percezione del proprio stato di salute

(benessere vs. malessere) (benessere vs. malessere)

Investimento sulla salute (iniziativa, Investimento sulla salute (iniziativa, progettualità vs. inerzia)progettualità vs. inerzia)

2. PRENDERE DECISIONI 2. PRENDERE DECISIONI Quadro di riferimento normativo: Quadro di riferimento normativo:

la presa di decisioni come la presa di decisioni come processo razionaleprocesso razionale basato su basato su analisi sistematiche di analisi sistematiche di informazioni disponibili informazioni disponibili

e/o sull’analisi di costi/benefici di e/o sull’analisi di costi/benefici di azioni alternative scelte sulla azioni alternative scelte sulla base del valore con più alta base del valore con più alta utilità soggettiva utilità soggettiva

2. PRENDERE DECISIONI 2. PRENDERE DECISIONI es. i 5 steps: es. i 5 steps: definire il problema; definire il problema; identificare le alternative; identificare le alternative; valutare le alternative; valutare le alternative; prendere la decisione, prendere la decisione, implementare la decisione presaimplementare la decisione presa

2. PRENDERE DECISIONI 2. PRENDERE DECISIONI Nella vita quotidiana:Nella vita quotidiana: Rappresentazione incompleta o Rappresentazione incompleta o

inadeguata del problema (focus inadeguata del problema (focus selettivo)selettivo)

Uso di biases e euristiche Uso di biases e euristiche nell’elaborazione di informazioninell’elaborazione di informazioni

2. PRENDERE DECISIONI 2. PRENDERE DECISIONI Le variabili di mediazione:Le variabili di mediazione:

Dalle credenze al comportamento: Dalle credenze al comportamento: == l’intenzione l’intenzione

Dall’intenzione al comportamento???Dall’intenzione al comportamento???Diverse teorieDiverse teorie

il controllo (TCP)il controllo (TCP)lo scopo (teoria lo scopo (teoria

dell’azione)dell’azione)

2. PRENDERE DECISIONI 2. PRENDERE DECISIONI Importanza degli Importanza degli scopiscopi (sovraordinati) (sovraordinati)scelti sulla base scelti sulla base

• delle proprie preferenze e di azioni delle proprie preferenze e di azioni routinarie già elaborate routinarie già elaborate

oppureoppure• di indicatori spaziali e temporali della di indicatori spaziali e temporali della

situazione che attivano situazione che attivano automaticamente i comportamentiautomaticamente i comportamenti

3. CONTROLLO 3. CONTROLLO e “SELF-EFFICACY”e “SELF-EFFICACY”

Il controllo e la percezione di Il controllo e la percezione di controllabilità degli eventi è associata controllabilità degli eventi è associata all’adozione di comportamenti sani all’adozione di comportamenti sani

la percezione di controllo è costrutto la percezione di controllo è costrutto sovrapponibile a locus of control, sovrapponibile a locus of control, mastery, self-efficacy, potere, mastery, self-efficacy, potere, hardinesshardiness (variabile aggregata di (variabile aggregata di impegno, sfida e controllo)impegno, sfida e controllo)

Controllo come variabile di contesto o Controllo come variabile di contesto o come caratteristica di personalità come caratteristica di personalità

4. EMOZIONI (I)4. EMOZIONI (I) Variabili che hanno un effetto diretto sullo Variabili che hanno un effetto diretto sullo

stato di salute stato di salute - (es. Rabbia, ostilità, disturbi (es. Rabbia, ostilità, disturbi

cardiovascolari) cardiovascolari)

Esprimere le emozioni ha effetti importanti Esprimere le emozioni ha effetti importanti sui comportamenti di salute (es. la sui comportamenti di salute (es. la possibilità di ricevere sostegno sociale)possibilità di ricevere sostegno sociale)

- Le persone ostili sperimentano il mondo Le persone ostili sperimentano il mondo come più stressante, ricevono meno come più stressante, ricevono meno sostegno sociale e sono più vulnerabili sostegno sociale e sono più vulnerabili rispetto all’insorgenza di malattie. rispetto all’insorgenza di malattie.

4. EMOZIONI (II)4. EMOZIONI (II)

Affettività negativa e tendenza a Affettività negativa e tendenza a provare emozioni negative, provare emozioni negative, “lamentele” sulla salute: tendenza a “lamentele” sulla salute: tendenza a sviluppare malattie gravi sviluppare malattie gravi

Tendenza a inibire le emozioni, anche Tendenza a inibire le emozioni, anche di tipo secondario come l’ansia: di tipo secondario come l’ansia: possibile compromissione della possibile compromissione della funzione immunitaria e sviluppo di funzione immunitaria e sviluppo di malattie malattie

Alessitimia (Pennebaker et al., 1990)Alessitimia (Pennebaker et al., 1990)

5. CONFRONTO SOCIALE 5. CONFRONTO SOCIALE Effetti dell’appartenenza sociale e Effetti dell’appartenenza sociale e

comportamenti di salute comportamenti di salute Gruppi di riferimento: importanti per il Gruppi di riferimento: importanti per il

benessere benessere soggettivosoggettivo e la e la soddisfazione di vitasoddisfazione di vita

Teoria del confronto sociale utile per Teoria del confronto sociale utile per decodificare i sintomi ambigui, per decodificare i sintomi ambigui, per confrontare il proprio stato di confrontare il proprio stato di benessere (o i propri sintomi) con benessere (o i propri sintomi) con quello degli altri, di amici e familiari. quello degli altri, di amici e familiari.

TEORIA DEI CONFRONTI SOCIALI TEORIA DEI CONFRONTI SOCIALI (WILLS,1981)(WILLS,1981)

Confronti sociali Confronti sociali downwarddownward: parte del : parte del coping centrato sulle emozioni utile coping centrato sulle emozioni utile per “stare meglio” attraverso un per “stare meglio” attraverso un confronto con chi “sta peggio”. confronto con chi “sta peggio”.

Confronti sociali Confronti sociali upwardupward: parte del : parte del coping centrato sul problema in coping centrato sul problema in quanto fornisce indizi utili per quanto fornisce indizi utili per affrontare efficacemente un problema. affrontare efficacemente un problema.

PARTE SECONDAPARTE SECONDA

MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTOMODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO

A. MODELLI Valore-aspettativaA. MODELLI Valore-aspettativa B. MODELLI PROCESSUALIB. MODELLI PROCESSUALI C. MODELLI INTEGRATIC. MODELLI INTEGRATI

A. MODELLI Valore-aspettativa A. MODELLI Valore-aspettativa

Azioni scelte in base alla probabilità Azioni scelte in base alla probabilità e alla valutazione dei risultatie alla valutazione dei risultati

Modelli statici Modelli statici

1. HEALTH BELIEF MODEL 1. HEALTH BELIEF MODEL

Percezione soggettiva

di vulnerabilitàalla malattia

+Percezione di gravità delle conseguenze associate alla

malattia

Percezione di minaccia della

malattia

Variabili demografiche (età, sesso e etnia)

Variabili socio-psicologiche(personalità, classe sociale,

etc..)

Induttori dell’azione(campagne pubblicitarie,

consigli, malattie di familiari, etc…)

Probabilità di compiere l’azione

preventiva raccomandata

Percezione dei benefici dell’azione preventiva meno la

percezione degli ostacoli e dei costi

MODELLO DI CREDENZE MODELLO DI CREDENZE SULLA SALUTESULLA SALUTE

Grado di minaccia associato alla malattia Grado di minaccia associato alla malattia Benefici e costi dell’azione preventiva Benefici e costi dell’azione preventiva Fattori moderatori Fattori moderatori Fattori induttori Fattori induttori Cosa pesa di più nel modello? Percezione Cosa pesa di più nel modello? Percezione

dei costi dei costi Processi di attribuzione causale: modifiche Processi di attribuzione causale: modifiche

al modello al modello Limiti al modello: individuo isolato e Limiti al modello: individuo isolato e

mancata individuazione di fattori distali.mancata individuazione di fattori distali.

2. TEORIA DELLA MOTIVAZIONE 2. TEORIA DELLA MOTIVAZIONE A PROTEGGERSI A PROTEGGERSI

Vantaggi intrinseci

Vantaggi estrinseci

Efficacia della risposta

Self efficacy

RisposteDisadattive

RisposteAdattive

Fattori di facilitazione

_Gravità

Vulnerabilità

Valutazione della minaccia =

_Costi della risposta

adattiva =Valutazione della risposta di coping

Attivazione della paura

Motivazione a proteggersi

Fattori di ostacolo

TEORIA DELLA MOTIVAZIONE TEORIA DELLA MOTIVAZIONE A PROTEGGERSI A PROTEGGERSI

Percezione della gravità della malattia x Percezione della gravità della malattia x percezione della vulnerabilità personale percezione della vulnerabilità personale x efficacia della risposta di coping x efficacia della risposta di coping

Modello successivo: credenza nella Modello successivo: credenza nella capacità di fronteggiare la situazione capacità di fronteggiare la situazione

Rippetoe e Rogers (1987): valutazione Rippetoe e Rogers (1987): valutazione della minaccia e valutazione della della minaccia e valutazione della risposta di copingrisposta di coping

LIMITI LIMITI Legame tra percezione di rischio o Legame tra percezione di rischio o

vulnerabilità e comportamento vulnerabilità e comportamento preventivo non è stato sempre preventivo non è stato sempre confermato.confermato.

Bias nella valutazione del rischio o Bias nella valutazione del rischio o della vulnerabilità della vulnerabilità

Caso dell’ottimismo irrealistico Caso dell’ottimismo irrealistico Processi cognitivi individuali Processi cognitivi individuali

3. TEORIA DEL 3. TEORIA DEL COMPORTAMENTO PIANIFICATOCOMPORTAMENTO PIANIFICATO

Credenze sul controllo

Motivazione a aderire a tali credenze

Credenze normative

Valutazione sulle conseguenze attese

Credenze sulle conseguenze del comportamento Atteggiamento verso

l’azione

Norme soggettive

Percezione del controllo sul comportamento

Intenzione Comportamento

LIMITI DELLA TCPLIMITI DELLA TCP Bassa varianza spiegata dal modello Bassa varianza spiegata dal modello

(15-24%)(15-24%) Quali ulteriori variabili inserire tra Quali ulteriori variabili inserire tra

credenze e intenzioni, tra intenzioni e credenze e intenzioni, tra intenzioni e comportamento?comportamento?

Problema della misura Problema della misura

B. MODELLI PROCESSUALI B. MODELLI PROCESSUALI Dimensione dinamica Dimensione dinamica Variabili che influenzano la transizione tra le Variabili che influenzano la transizione tra le

fasi non sono necessariamente predittive fasi non sono necessariamente predittive dell’esecuzione finale dei comportamenti dell’esecuzione finale dei comportamenti

Sequenza dei fattori causali importante per Sequenza dei fattori causali importante per spiegare i comportamenti di salute: all’inizio spiegare i comportamenti di salute: all’inizio vengono elaborate le informazioni sui costi vengono elaborate le informazioni sui costi e sui benefici e successivamente i piani di e sui benefici e successivamente i piani di azione azione

MODELLO TRANSTEORETICO MODELLO TRANSTEORETICO ((DICLEMENTE e PROCHASKA)DICLEMENTE e PROCHASKA)

Precontemplativa Precontemplativa ContemplativaContemplativaPreparazione Preparazione Azione Azione Mantenimento Mantenimento

- Processo a spirale, sviluppato per spiegare Processo a spirale, sviluppato per spiegare la dipendenza da sostanze in cui vi sono la dipendenza da sostanze in cui vi sono processi di cambiamento connessi a processi di cambiamento connessi a attività esperienziali e comportamentali attività esperienziali e comportamentali

Modello “stadi del cambiamento”Modello “stadi del cambiamento”(Prochaska & DiClemente, 1992)(Prochaska & DiClemente, 1992)

Tenta di spiegare il Tenta di spiegare il cambiamento in una cambiamento in una prospettiva dinamicaprospettiva dinamica

L’inizio di un nuovo L’inizio di un nuovo comportamento è comportamento è l’esito di un processo, l’esito di un processo, di fasi motivazionali di fasi motivazionali che si articolano nel che si articolano nel tempo (soggettivo e tempo (soggettivo e oggettivo)oggettivo)

Quanto sei motivato…Quanto sei motivato…

DOMANDADOMANDA

Ad iniziare ad Ad iniziare ad andare in andare in palestra?palestra?

A fare una A fare una passeggiata passeggiata ogni giorno?ogni giorno?

RISPOSTARISPOSTA Non ho nessuna Non ho nessuna

intenzioneintenzione Forse tra qualche Forse tra qualche

mese lo faròmese lo farò Penso di farlo a Penso di farlo a

brevebreve L’ho già fattoL’ho già fatto L’ho fatto ma non L’ho fatto ma non

sono riuscito a sono riuscito a continuarecontinuare

PrecontemplazionePrecontemplazione Nessuna intenzione al Nessuna intenzione al

cambiamentocambiamento Nessuna azione nel futuro Nessuna azione nel futuro

possibilepossibile Il soggetto è inconsapevole Il soggetto è inconsapevole

del problema/ bisogno edel problema/ bisogno e resistente al cambiamentoresistente al cambiamento

ContemplazioneContemplazione Intenzione a cambiare nel prossimo Intenzione a cambiare nel prossimo

futurofuturo Consapevole dei benefici (es., “ne Consapevole dei benefici (es., “ne

vale la pena”) ma anche delle vale la pena”) ma anche delle difficoltà e dei costi psicologici e difficoltà e dei costi psicologici e materiali implicati nel cambiamento, materiali implicati nel cambiamento, specie se è l’interruzione di specie se è l’interruzione di un’abitudineun’abitudine

Valutazione congiunta dei pro e dei Valutazione congiunta dei pro e dei contro, dubbi e ambivalenzacontro, dubbi e ambivalenza

PreparazionePreparazione Intenzione ferma a intraprendere Intenzione ferma a intraprendere

l’azionel’azione Il soggetto ha un’idea progettuale su Il soggetto ha un’idea progettuale su

“come fare”, è convinto che i benefici “come fare”, è convinto che i benefici sono maggiori dei costi, è pronto a sono maggiori dei costi, è pronto a iniziare un eventuale trattamento o a iniziare un eventuale trattamento o a rivolgersi ad un professionistarivolgersi ad un professionista

AzioneAzione Il soggetto modifica un suo Il soggetto modifica un suo

comportamento specifico comportamento specifico Progressivamente lo Progressivamente lo

inserisce nel suo repertorio inserisce nel suo repertorio comportamentalecomportamentale

MantenimentoMantenimentoAzione continuativa ed Azione continuativa ed

effettivaeffettivaGestione delle “tentazioni” Gestione delle “tentazioni” Sviluppo dell’ autoefficaciaSviluppo dell’ autoefficacia

Ciò che spiega perché iniziamo Ciò che spiega perché iniziamo un comportamento è diverso un comportamento è diverso

da ciò che spiega il suo mantenimentoda ciò che spiega il suo mantenimento

Inizio di unnuovo

comportamento

Convinzioni ed aspettative

Mantenimento del nuovo

comportamento

Formazione di abitudiniProcessi automatici

(Sviluppo di dipendenza)

La ricaduta è sempre possibile!

Precontemplazione

Preparazione

Contemplazione

Mantenimento

Azione

Ricaduta

Due costrutti cognitivi principali

BILANCIA DECISIONALE: valutazione dei pro e dei contro del cambiamento “da una parte ci sono vantaggi, dall’altra ci sono svantaggi” - soprattutto nella precontemplazione e contemplazione -

AUTOEFFICACIA : valutazione delle proprie capacità di eseguire il corso di azioni necessario a raggiungere un risultato desiderato. “mi sento capace di..” – nella preparazione, azione e mantenimento -

MantenimentoMantenimento

POSSIBILI AZIONI

•Aiutare a rafforzare le abilità di coping per evitare le ricadute episodiche (e poi continuative)•Fornire alternative•Personalizzare i remind e gli incentivi

UNA DECISIONE IMPLICA UNA SCELTA

TRA ALTERNATIVE

Stadi del Decision Making

Identificare Identificare

Il problemaIl problemaGenerare Generare

alternativealternativeValutare le Valutare le alternativealternative

Selezionare Selezionare la migliorela migliore Implementare Implementare

la decisionela decisione

Valutare la Valutare la decisionedecisione

Decisioni ponderate vs. automatiche

• LA MAGGIOR PARTE DELLE SCELTE CHE EFFETTUIAMO SONO FRUTTO DI DECISIONI NON PONDERATE

MA AUTOMATICHE • SPESSO NON CI SOFFERMIAMO AD

INDIVIDUARE LE ALTERNATIVE DA VALUTARE CON CURA SECONDO DETERMINATI CRITERI

Frame e decisioni L’effetto FRAMING (Tversky e Kahneman 1981)

Le nostre scelte possono essere influenzate dal modo con cui interpretiamo le opzioni.

Teoria del prospetto

• I ricercatori hanno dimostrato che, in genere, gli individui sono disposti ad assumersi più rischi per evitare una perdita che per realizzare un guadagno.

Dovendo affrontare un guadagno sicuro la maggior parte degli investitori sono avversi al rischio, ma dovendo affrontare una sicura perdita, diventano estremamente propensi al rischio.

• Che cosa preferireste, essere certi di vincere 3000 euro oppure partecipare a un gioco in cui avete l’80% di possibilità d’intascare 4000 euro e il 20% di non guadagnare nulla? La maggior parte di noi scapperebbe con i 3000 euro.

• Adesso invertite i termini della questione: scegliete tra una perdita sicura di 3000 euro e un gioco in cui avete il 20% di possibilità di non perdere niente e l’80% di ritrovarvi con 4000 euro in meno…

Cosa è il rimorso? Quando lo proviamo?

Le persone confrontano l'esito attuale con l'esito che ne sarebbe derivato se avessero fatto un'altra scelta ed esperiscono una emozione come conseguenza di questo confronto.

E’ di rimorso se l'esito previsto fosse stato migliore

La teoria del rimorso anticipato

• Prima di prendere una decisione di grande importanza, di solito tardiamo l'azione e pensiamo alle cose che possano causarci un rimorso in futuro…

• Queste preoccupazioni provocano esitazione e dubbio e rendono saliente il pensiero che anche la scelta comportamentale percepita come più attraente potrebbe avere esiti infausti

E se dopo mi pento?

APPROCCIO AL PROCESSO DELL’AZIONE APPROCCIO AL PROCESSO DELL’AZIONE RILEVANTE PER LA SALUTERILEVANTE PER LA SALUTE (HAPA) (HAPA)

Fase motivazionale: percezione del Fase motivazionale: percezione del rischio, aspettative circa il risultato e rischio, aspettative circa il risultato e percezione dell’efficacia personale. percezione dell’efficacia personale.

Fase volitiva o dell’azione: cognitivo Fase volitiva o dell’azione: cognitivo (formazione di piani d’azione e (formazione di piani d’azione e controllo sull’azione), controllo sull’azione), comportamentale (azione) e comportamentale (azione) e situazionale (barriere e risorse situazionale (barriere e risorse esterne). esterne).

MODELLO HAPAMODELLO HAPA

Aspettative circa il risultato

Percezioni del rischio Intenzioni

Autoefficacia

Piani d’azione Controllo sull’azione

Azione rilevante per la salute

Barriere e risorse esterne

C. MODELLI INTEGRATI C. MODELLI INTEGRATI Dal non pensare a un cambiamento Dal non pensare a un cambiamento

nei comportamenti alla formazione di nei comportamenti alla formazione di un’intenzione all’azione vera e un’intenzione all’azione vera e propria: ruolo di numerose variabili propria: ruolo di numerose variabili quali la self-efficacy, la percezione di quali la self-efficacy, la percezione di minaccia, l’impegno, le norme, etc…minaccia, l’impegno, le norme, etc…

MODELLO DELLE VARIABILI DI MODELLO DELLE VARIABILI DI MEDIAZIONE NELLA SALUTE MEDIAZIONE NELLA SALUTE

ClasseReddito

Abitazione Istruzione

OccupazioneMatrimonio

Salute

Esiti

Eventi della vita

Sostegno sociale

Conoscenze Informazioni

Emozioni

Disposizioni cognitive

Coping

Comportamenti Appropriati

Comportamenti inappropriati

Rutter, Quine e Chesham (1993)

MODELLO MULTIFATTORIALE E MODELLO MULTIFATTORIALE E INTERAZIONISTA DIINTERAZIONISTA DI

BROUCHON –SCHWEITZER E DANTZER BROUCHON –SCHWEITZER E DANTZER Allo stato di malattia (variabile Allo stato di malattia (variabile dipendente) concorrono:dipendente) concorrono: variabili antecedenti come età, sesso, variabili antecedenti come età, sesso, stili di vita, situazione familiare, …stili di vita, situazione familiare, … variabili scatenanti come gli eventi di variabili scatenanti come gli eventi di vita stressanti vita stressanti fattori moderatori come la percezione fattori moderatori come la percezione dello stress, l’ansia, …dello stress, l’ansia, …