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CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE
• Protozoi» Intestinali e urogenitali
»Del sangue e dei tessuti
• Eliminti»Trematodi
»Cestodi
»Nematodi
PATOGENESI DELLE MALATTIE PARASSITARIE
PATOGENESI DELLE MALATTIE PARASSITARIE
• Dose infettiva ed esposizione• Penetrazione attraverso le barriere
anatomiche• Ancoraggio• Replicazione• Danno cellulare e tissutale• Danno, elusione e inattivazione
delle difese dell’ospite
ALCUNI MECCANISMI PATOGENETICIALCUNI MECCANISMI PATOGENETICI• Produzione di sostanze tossiche da parte dei parassiti
» Enzimi idrolitici (proteinasi, collagenasi, elastasi)» Ionofori» Endotossine» Cataboliti dell’indolo
• Meccanismi di danno tissutale» Blocco di organi interni» Atrofia da pressione» Migrazione attraverso i tessuti
• Immunopatologia» Ipersensibilità» Autoimmunità» Enteropatie associate a perdita di proteine» Metaplasia
VIE DI INGRESSO DEI PARASSITI
VIE DI INGRESSO DEI PARASSITI
• Ingestione
• Trasmissione parenterale
• Penetrazione diretta»Puntura di artropodi
»Penetrazione transplacentare
»Penetrazione guidata dall’organismo stesso
BERSAGLI PER L’AZIONE DI FARMACI ANTIPARASSITARI
BERSAGLI PER L’AZIONE DI FARMACI ANTIPARASSITARI
• I parassiti sono organismi eucariotici
• Le vie metaboliche sono comuni a parassita e all’ospite
• Essenziali le conoscenze di biologia di base
» Captazione preferenziale del farmaco
» Differenze nella sensibilità
» Alterazioni metaboliche del farmaco
» Bersagli parassito-specifici
AGENTI ANTIPROTOZOARIAGENTI ANTIPROTOZOARI
• Gli agenti antiprotozoari sono indirizzati a cellule giovani, in fase di rapida crescita.
• I bersagli più comuni sono:
»Sintesi degli acidi nucleici
»Sintesi delle proteine
»Vie metaboliche specifiche (folati)
AGENTI ANTIPROTOZOARIAGENTI ANTIPROTOZOARI
• Metalli pesanti (a base di arsenico o antimonio): inattivano i gruppi sulfidricidi di enzimi essenziali per il catabolismi dei carboidrati. Sono indicati per Leishmania e Tripanosomi
• Analoghi dell’amminochinolina (clorochina, primachina, meflochina): Si accumulano preferenzialmente negli eritrociti parassitati. Diversi meccanismi d’azione proposti (interferenza con replicazione del DNA; legame alla ferroprotoporfirina IX; aumento pH intravescicolare; interferenza con la capacità di degradare l’emoglobina). Indicato per il trattamento del Plasmodium della malaria
AGENTI ANTIPROTOZOARIAGENTI ANTIPROTOZOARI
• Antogonisti dell’acido folico: inibiscono la diidropteroato sintetasi e la diidrofolato reduttasi (blocco della sintesi di purine, pirimidine e di alcuni aa). Indicati per Toxoplasma e Malaria
• Inibitori della sintesi proteica: un certo numero di antibiotici mostrano attività antiparassitaria in vitro e in vivo. Questi farmaci includono CLINDAMICINA e SPIRAMICINA (attive nei confronti di Amebe, Plasmodium e Babesia), TETRACICLINE e DOXICICLINA.
AGENTI ANTIPROTOZOARIAGENTI ANTIPROTOZOARI
• Diammidine (pentamidina): essendo un policatione interagisce con il DNA e con l’assorbimento e funzione delle poliammine. Indicata per Leishmaniosi e Tripanosomiasi
• Nitromidazoli: Meccanismo d’azione non chiaro. Particolarmente efficace nell’amebiasi disseminata, tricosomiasi e giardiasi
RESISTENZA AI FARMACIRESISTENZA AI FARMACI
• Le informazioni principali derivano dallo studio dei Plasmodi
• La resistenza alla CLOROCHINA, il principale farmaco antimalarico, è dovuta alla presenza di un meccanismo di efflusso attivo
• Lo sviluppo di resistenza a composti antifolici è legato a mutazioni del sistema enzimatico del parassita che combina deidrofolato reduttasi e timidilato sintetasi
• Necessari ulteriori studi per ottimizzare l’efficacia della chemioterapia
DIAGNOSI DI LABORATORIODIAGNOSI DI LABORATORIO
• Esame macroscopico• Esame microscopico
» A fresco» Dopo fissazione e colorazione
• Esami sierologici» Risposta anticorpale» Rilevazione antigenica
• Coltura• Inoculazione nell’animale• Metodi Molecolari
• Parassiti intestinali e biliari:
a) Identificazione nelle feci
» Almeno 3 campioni raccolti sterilmente nell’arco di 48 ore
» Esame a fresco (sangue, muco, vermi adulti, consistenza)
b) Contenuto duodenale
• Parassiti del sangue e dei tessuti:
» Striscio di sangue su vetrino e colorazione (Giemsa o Wright)
» Osservazione di sezioni istologiche di tessuti, aspirati, CSF
DIAGNOSI DI LABORATORIODIAGNOSI DI LABORATORIO
PROTOZOI DI INTERESSE MEDICO PROTOZOI DI INTERESSE MEDICO
• Phylum Sarcomastigophora
– Subphylum Mastigophora (flagellates)
– Genus: Leishmania, Trypanosoma
Giardia, Enteromonas, Retortomonas, Chilomastix,
Trichomonas
Dientamoeba
– Subphylum Sarcodina (amoeba)
– Genus: Naegleria, Acanthamoeba
Entamoeba, Iodamoeba, Endolimax
• Phylum Ciliophora (ciliates)
– Genus: Balantidium
PROTOZOI DI INTERESSE MEDICOPROTOZOI DI INTERESSE MEDICO
• Phylum Apicomplexa (o Sporozoi)– Subclass Coccidia
– Genus: Isospora, Sarcocystis
Cryptosporidium, Cyclospora Toxoplasma Plasmodium
– Subclass Piroplasmea
– Genus: Babesia
• Phylum Microspora (microsporidia)– Genus: Encephalitozoon
Enterocytozoon Septata
• Incertae sedis: Pneumocystis carinii
Outline delle infezioni da protozoiOutline delle infezioni da protozoi
Infezioni intestinali-Invasive
* Entamoeba histolytica
-Non-invasive
* Giardia lamblia
* Cryptosporidia and Cyclospora
* Microsporidia
Infezioni sistemiche
amoeba
flagellate
sporozoa
(diarrea/invasione del circolo sanguigno)
(diarrea acquosa/perdita di peso)
• INFEZIONI INTESTINALI
AMEBE (SARCODINA)AMEBE (SARCODINA)
PSEUDOPODI CHE MODIFICANO CONTINUAMENTE LA FORMA DEL CORPO CELLULARE E SERVONO PER CATTURARE CIBO (PER FAGOCITOSI) E PER IL MOVIMENTO.
RIPRODUZIONE ASESSUATA PER SCISSIONE; ALCUNE POSSONO PASSARE DAL TROFOZOITE ALLA FORMA CISTICA
HABITAT: H2O E SUOLOALCUNI SONO PARASSITI DELL’INTESTINO DEI VERTEBRATI; ALCUNE SONO PARTE DELLA NORMALE MICROFLORA INTESTINALE (ENTAMOEBA COLI; E. HARTMANNI; ENDOLIMAX NANA, IODAMOEBA BUTSCHILII)
E. histolyticaE. histolytica
purposeful ameboid movement
pseudopodIngested RBC
Single nucleus
Trophozoite Mature Cyst
thick wall
4 nuclei
10-15 m
0.5 to 50% della popolazione mondiale è parassitata da E. histolytica con prevalenza nettamente maggiore nei paesi in via di sviluppo. L’infezione è associata con scarse condizioni igieniche. L’uomo è l’ospite principale, anche se cani gatti e roditori possono essere ugualmente infettati.
Entamoeba histolytica – ciclo vitaleEntamoeba histolytica – ciclo vitale
• L’uomo è il serbatoio principale ed emette il parassita attraverso le feci (cisti)
• Le cisti sono resistenti all’ambiente
• La trasmissione è oro-fecale (cibo, acqua)
• In risposta all’ambiente acido, le cisti rilasciano i trofozoiti a livello dell’alto intestino
• I trofozoiti invadono l’intestino e si replicano per scissione.
• I trofozoiti che raggiungono in colon si incistano nuovamente.
Entamoeba histolytica -- patogenesiEntamoeba histolytica -- patogenesi
• I trofozoiti danneggiano la mucosa intestinale
• Si possono identificare 3 fattori di virulenza:– Lectine amebiche: mediano il legame dei parassiti agli
zuccheri contenenti galattosio presenti sulla cellula ospite
– Pori causati sulla membrana: citolisi dipendente dall’adesione dell’ameba alla cellula
– Cisteina proteasi: clivano gli anticorpi e il C3
• I trofozoiti fagocitano le cellule dell’organismo
• Ulcerazioni a livello del colon - parassitemia
Amebiasi – sindromi cliniche
Amebiasi – sindromi cliniche
• Intestinali– Vanno da forme asintomatiche alla diarrea
cronica fino alla dissenteria amebica
• Extraintestinali– Ascessi a livello del fegato
– Altri foci metastatici (ad esempio nel cervello)
Diagnosi: identificazione di trofozoiti o cisti nelle feci, rilevazione di antigeni nelle feci, sierologia
Entamoeba sp.Entamoeba sp.
• E. histolytica – Invade i tessuti
–Dovrebbe essere sempre trattata anche nei pazienti asintomatici
• E. dispar–Non è associata a patologia, nemmeno nei
pazienti AIDS
–Non dovrebbe essere trattata
Trattamento delle amebiasiTrattamento delle amebiasi
• Forme invasive: metronidazolo
• Forme intestinali: diiodoidrossiquinina, paromomicina, dilossanide furoato
Giardiasi – ciclo vitaleGiardiasi – ciclo vitale
• L’infezione da G. lamblia è una zoonosi (piccoli mammiferi contaminano con le cisti le acque superficiali)
• Giardia ha una distribuzione mondiale • La trasmissione attraverso le acque
contamintate è la più comune, ma si può anche verificare trasmissione inter-umana (comune nei bambini)
• Ingerita come cisti • Escistazione del trofozoita e l’attacco alla
mucosa avviene nel tratto superiore dell’intestino tenue
FLAGELLATI O MASTIGOFORAFLAGELLATI O MASTIGOFORA
UNO O PIU’ FLAGELLATI TALVOLTA UNITI AL CORPO DEL PROTOZOO DA UNA MEMBRANA ONDULANTE
HABITAT: AMBIENTE OPPURE PARASSITI DELL’UOMO (INTESTINO, APP. GENITO-URINARIO, SANGUE) E NELL’INTESTINO DI VERTEBRATI E INVERTEBRATI)
RIPRODUZIONE ASESSUATA BINARIA LONGITUDINALE, PRECEDUTA DA DUPLICAZIONE DEL FLAGELLO
FITOFLAGELLATI (SIMILI ALLE PIANTE, CONTENGONO CLOROFILLA E SONO FOTOSINTETICI)
ZOOFLAGELLATI (SENZA CLOROFILLA, SIMILI AGLI ANIMALI)
- TRYPANOSOMI (T. GAMBIENSE E T. RHODESIENSE, T. CRUZI)
- GIARDIA LAMBLIA
- TRICHOMONAS
- LEISHMANIA
Patogenesi dell’infezione da Giardia
Patogenesi dell’infezione da Giardia
• I parassiti determinano una reazione di ipersensibilità localizzata
• I villi intestinali vengono danneggiati
• Si sviluppa malassorbimento
Giardia – caratteristiche cliniche
Giardia – caratteristiche cliniche
• Diarrea acuta, autolimitante
• Diarrea cronica con malassorbimento, steatorrea (grasso nelle feci), e perdita di peso
• Emissione di cisti attraverso le feci anche in assenza di sintomi
Diagnosi: esame delle feci, aspirato duodenale, ricerca degli antigeni nelle feci
Giardiasi - trattamentoGiardiasi - trattamento
• Metronidazolo
Giardiasi - prevenzioneGiardiasi - prevenzione
• Filtrazione delle acque
• Riscaldamento dell’acqua fino a 50°C
• Trattamento al 2% di iodio x 30 minuti
CILIATICILIATI
NUMEROSE CILIA
CITOPLASMA E CITOPIGIO
DUE NUCLEI CON DIVERSA STRUTTURA E FUNZIONE:MICRONUCLEO → SI DIVIDE PER SCISSIONE E HA FUNZIONE TROFICA.MACRONUCLEO → SI DIVIDE PER MITOSI E HA FUNZIONE GENETICA.
RIPRODUZIONE ASESSUATA TRASVERSALE O SESSUATA PER CONIUGAZIONE
HABITAT: H2O DOLCI E SALATE, PARASSITI IN VARI ORGANISMI
BALANTIDIUM COLI UNICO CILIATO PATOGENO PER L’UOMO
Balantidium coli
Balantidium coli trophozoites.
Cisti di Balantidium coli e trofozoita
E’ soprattutto un parassita di bovini, suini e cavalli
Trofozoita di Balantidium coli
Ciclo vitale di Balantidium coli
Trofozoiti a livello intestinale
SPOROZOI (SPOROZOEA)SPOROZOI (SPOROZOEA)
FORMANO SPORE CONTENENTI SPOROZOITI INFETTANTI
PARASSITI OBBLIGATI INTRA-EXTRACELLULARI
DOPPIO CICLO RIPRODUTTIVO SESSUATO E ASESSUATO NELLO STESSO OSPITE O IN OSPITI DIVERSI
Cryptosporidium parvum
C. parvum è un piccolo parassita della dimensione di 3 to 5 um che si ritrova nel tratto grastrointestinale di molti animali e causa epidemie di diarrea nell’uomo al quale si trasmette attraverso cibo e acque contaminati
Oocisti di Cryptosporidium sp
Ciclo vitale del Cryptosporidium
•Le oocisti sporulate che contengono 4 sporozoiti vengono escrete dall’ospite infettato attraverso le feci e probabilmente attraverso altre vie, quali le secrezioni respiratorie •A seguito dell’ingestione (e probabilmente dell’inalazione) avviene l’escistazione
•Gli sporozoiti vengono rilasciati e parassitano le cellule epiteliali del tratto gastrointestinale o di altri tessuti come il tratto respiratorio. In queste cellule i parassiti si moltiplicano in maniera asessuata (schizogonia o merogonia) e quindi in maniera sessuata (gametogonia), producendo microgamonti (maschio) e macrogamonti (femmina). Dopo la fertilizzazione si sviluppano le oocisti che sporulano nell’ospite infettato.
•Vengono prodotte due diverse oocisti, quelle a parete spessa che vengono comunemente escrete dall’ospite, e quelle a parete sottile che sono coinvolte nell’auotinfezione. Le oocisti sono infettive una volta escrete e vengono trasmesse per la via oro-fecale
Isospora belli
I. belli è un infezione rara nel soggetto immunocompetente, più frequente nei pazienti AIDS. Avviene attraverso la via oro-fecale
Oocysts of Isospora belli.
Oocisti immatura
Oocisti matura: il singolo sporoblasto si divide in due che si rivestono di una parete trasformandosi in sporocisti, che conterranno alla fine quattro sporozoiti
Quando viene escreta l’oocisti contiene uno sferoblasto e più raramente due. Lo sferoblasto si divide in due, secercendo una parete e trasfornandosi in sferocisti; la sferocisti si divide originando quattro sporozoiti
L’infezione avviene per ingestione di sporocisti che escistano nell’intestino tenue e rilasciano gli sporozoiti. Questi invadono le cellule epiteliali e iniziano la schizogonia
In seguito alla rottura dello schizonte, i merozoiti vengono rilasciari e invadono nuove cellule epiteliali continuando a moltiplicarsi in maniera asessuata
I trofozoiti si sviluppano in schizonti che contengono diversi merozoiti. Dopo almeno una settimana inizia la riproduzione sessuata con lo sviluppo di gametociti maschili e femminili. La fertilizzazione dà origine allo sviluppo di oocisti che vengono escrete con le feci.
Flagellati a trasmissione sessuale
TRICHOMONIASI
EziologiaTrichomonas vaginalis (un flagellato)
EpidemiologiaTrichomonas vaginalis ha una distribuzione mondiale. L’incidenza è minore del 5% nelle donne con picchi del 70% tra le prostitute.
MorfologiaIl trofozoita ha una dimensione di 15-18 um in diametro e ha la forma di una mezza pera con un unico nucleo, 4 flagelli anteriori e un flagello laterale attaccato al corpo cellulare da una membrana ondulata. Sono presenti 2 assostili in posizione asimmetrica. L’organismo non forma cisti. Ciclo vitaleT. vaginalis colonizza la vagina e l’uretra (più raramente la prostata). L’infezione avviene principalmente per contatto sessuale, anche se infezioni non veneree sono possibili. L’organismo non si incista e si divide per divisione binaria favorita dal pH poco acido (pH > 5.9; il pH normale è 3.5-4.5). Non ci sono altri serbatoi d’infezione oltre all’uomo.SintomiT. vaginalis dà un’infezione raramente sintomatica nell’uomo, anche se può causare una uretrite di media gravità ed occasionalmente prostatiti. Nelle donne è spesso asintomatica, ma infezioni più gravi in ambienti con pH elevato possono causare vaginiti gravi con secrezioni giallognole copiose PatologiaL’epitelio dell’organo infettato viene danneggiato per azione diretta dell’organismo
DiagnosiIl sospetto clinico viene confermato dall’identificazione dell’organismo in vetrini colorati con la tecnica Giemsa a partire da secrezioni vaginali o dalla coltivazione dei tamponi in terreni specifici (terreno di Diamond). I trofozoiti dovrebbero essere distinti da quelli di Trichomona hominis un flagellato non patogeno
TrattamentoIl metronidazolo è efficace sia nel trattamento delle infezioni nell’uomo e nella donna.
Summary
Organism Transmission Symptoms Diagnosis Treatment
Entameba histolytica Oro-fecal Dysentery with blood and necrotic tissue. Chronic: abscesses
Stool: cysts with 1-4 nuclei and/or trophs. Trophs in aspirate.
GI: Iodoquinol orMetronidazoleAbscess: Metronidazole
Giardia lamblia Oro-fecal Fowl-smelling, bulky diarrhea; blood or necrotic tissue rare.
Stool: typical old man giardia troph and/or cyst. Iodoquinol or Metronidazole.
Balantidium coli Oro-fecal; zoonotic Dysentery with blood and necrotic tissue but no abscesses. Stool: ciliated trophs and/or cysts. Iodoquinol or Metronidazole.
Cryptosporidium parvum Oro-fecal Diarrhea Ooocysts in stool Paromycin (investigational)
Isospora belli Oro-fecal Giardiasis-like Ooocysts in stool Sulpha drugs
Trichomonasvaginalis Sexual Vaginitis; occasional urethritis/prostatitis. Flagellate in vaginal (or urethral) smear. Mebendazole; vingar douche; steroids
Outline delle malattie parassitarieOutline delle malattie parassitarieInfezioni intestinali
Infezioni sistemiche- Malaria (Plasmodium sp.)
- Babesiosi (Babesia sp.)
- Toxoplasmosi (T. gondii)
- Leishmaniosi
- Tripanosomiasi:Tripanosomiasi africana (malattia del sonno)
Tripanosomiasi americana (malattia di Chagas)
(Infezione dei globuli rossi e febbre)
(infezioni intracellulari)
sporozoi
flagellati
SPOROZOI (SPOROZOEA)SPOROZOI (SPOROZOEA)
FORMANO SPORE CONTENENTI SPOROZOITI INFETTANTI
PARASSITI OBBLIGATI INTRA-EXTRACELLULARI
DOPPIO CICLO RIPRODUTTIVO SESSUATO E ASESSUATO NELLO STESSO OSPITE O IN OSPITI DIVERSI
PLASMODIUM TOXOPLASMA BABESIA DI INTERESSE PNEUMOCYSTIS MEDICO
CARINII??
Ciclo biologico degli sporozoiCiclo biologico degli sporozoi
• Endoduogenia – tachizoite – bradizoite
• Schizogonia – (sporozoite) trofozoite schizonte merozoiti
• Gamogonia – merozoiti sessuati macrogametocito macrogamete microgametocito microgameti
• Sporogonia – zigote (oocinete) oocisti sporoblasti (sporocisti) sporozoiti
Replicazione asessuata
• fertilizzazione e colonizzazione dell’apparato digerente della zanzara
• Le cellule infettate rilasciano sporozoiti che migrano alle ghiandole salivari.
Replicazione sessuata
Ciclo extra-eritrocitico
Rilascio dei
merozoiti
Forma ad anello trofozoita
Rottura dei globuli rossi e rilascio dei merozoiti
schizonti
Gametociti maschili e femminili
Ciclo eritrocitico
Gli sporozoiti rilasciati dalle ghiandole salivari della zanzara invadono gli epatociti nel giro di pochi minuti
Specie di PlasmodiumSpecie di Plasmodium
Ciclo Latenza
SPECI eritrocitico epatica RICORRENZE
P. falciparum 48 h no no
P. vivax 48 h sì sì
P. ovale 48 h sì sì
P. malariae 72 h no sì
• parossismi associati con il rilascio simultaneo di merozoiti dai globuli rossi–Rilascio di sostanze che stimolano la
produzione di TNF e IL-1 dalle cellule
–Brividi di freddo, febbre, mialgie, forti mal di testa ± sintomi GI (5-6 ore)
–Sudorazione profusa e perdita delle forze (2-3 ore)
Malaria – caratteristiche clinicheMalaria – caratteristiche cliniche
• Cambiamenti ematologici mediati da reazioni immunologiche –anemia
–trombocitopenia
– leucopenia
Malaria – caratteristiche clinicheMalaria – caratteristiche cliniche
Maggiore virulenza di P. falciparum
Maggiore virulenza di P. falciparum
• I merozoiti penetrano nelle cellule rosse del sangue a qualunque stadio di sviluppo
• La parassitemia raggiunge livelli molto elevati
• Proteine di adesione vengono espresse sulla membrana delle cellule rosse del sangue infettate dai trofozoiti e schizonti
– Attacco alle cellule endoteliali (via ICAM-1)– Ridotto flusso sanguigno nei piccoli vasi --> microinfarti,
emorrargie
Circa 600 milioni di nuove infezioni e 3 milioni di morti ogni anno
Malaria importataViaggiatori ed immigranti che provengono da zone
endemiche dove si sono infettati e sviluppano i sintomi nel paese di arrivo
Malaria da “aeroporto"Si riferisce alla malaria causata da zanzare
infettate trasportate da aeromobili che provengono da paesi dove la malaria è endemica.
Malaria congenita Nella malaria congenita, madri infettate
trasmettono i parassiti ai loro figli o durante il parto.
Schema terapeutico per
la chemioprofilassi
Schema terapeutico per il trattamento
Clorochina fosfato
(infezione da P.falciparum Clorochina-sensibile, P.malariae,
P.vivax, P.ovale)
Clorochina fosfato e cloridrato
(infezione da P.falciparum Clorochina-sensibile, P.malariae,
P.vivax, P.ovale)
Meflochina
Doxiciclina
Clorochina+Cloroguanide
Clorochina+Pirimetamina+Sulfadoxin
(infezione da P.falciparum Clorochina-resistenti)
Chinino+Tetraciclina
Chinino+Pirimetamina+Sulfadoxina
Chinino+Doxiciclina
Meflochina
Alofantrina
Meccanismo d’azioneMeccanismo d’azione
• Inibizione dell’eme-polimerasi.
• Formazione di legami-H con la doppia elica del DNA.
ClorochinaClorochina
• 4-aminochinolina valutata nel corso di un programma di ricerca durante la seconda guerra mondiale.
• Presenta la stessa catena laterale della chinacrina da cui differisce per il nucleo chinolinico al posto di quello acridinico e per la mancanza del metossile.
• Recentemente è stato dimostrato che la Clorochina è in grado d’interagire con l’enzima lattato-deidrogenasi del plasmodio.
• La capacità della Clorochina di legare sia l’eme che la lattato-deidrogenasi fa in modo che il farmaco sia tossico solo per il parassita (Read J.R. et al.,1999).
Azione antimalaricaAzione antimalarica
• Molto efficace sulle forme eritrocitarie di P.vivax, P.ovale, P.malariae e sui ceppi di P.falciparum Clorochina-sensibili.
• Esercita attività contro i gametocidi di P.vivax, ovale e malariae.
• Non presenta azione sulle forme tissutali di P.vivax e P.ovale.
Ceppi resistenti Ceppi resistenti
• La comparsa di numerosi ceppi di Plasmodium resistenti rende necessario lo sviluppo di nuovi farmaci.
• Un approccio nuovo e promettente riguarda gli inibitori delle proteasi.
• Lo sviluppo di un vaccino antimalarico è reso difficile dall’esistenza dei diversi stadi di sviluppo del parassita, caratterizzati da meccanismi molecolari e biologici diversi e molto variabili.
BABESIOSI BABESIOSI
• Babesia microti è l’unico membro di questa famiglia che infetta l’uomo
E’ una zoonosi trasmessa all’uomo da zeccheE’ una zoonosi trasmessa all’uomo da zecche
BabesiosiBabesiosi
• Sintomi
Anemia emolitica, ittero, febbre e epatomegalia.
Compaiono generalmente 1-2 settimane dopo l’infezione
TOXOPLASMA GONDIITOXOPLASMA GONDII
PARASSITA INTRACELLULARE
CAUSA TOXOPLASMOSI
TROFOZOITE (FORMA VEGETATIVA) HA LA FORMA DI FALCE
PSEUDOCISTI NEL CERVELLO E MUSCOLI IN CONDIZIONI AVVERSE
PER ROTTURA SI LIBERANO I TROFOZOITI CHE CAUSANO INFEZIONE NEI
TESSUTI DELL’ANIMALE
GATTO
SERBATOIO NATURALE NEL CUI TRATTO INTESTINALE VIVE.
OSPITI INTERMEDI: UCCELLI, RODITORI, SUINI, BOVINI, ETC. RIPRODUZIONE ASESSUATA NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI
NEL GATTO PUO’ AVERE RIPRODUZIONE SESSUATA CHE INFETTA
INGERENDO UCCELLI O RODITORI CONTENENTI PSEUDOCISTI
Toxoplasma gondii – ciclo vitaleToxoplasma gondii – ciclo vitale
Humans infectedhandlingkitty litteror soil
Cat feces containingoocysts contaminates soil
Rats, mice, and birds feed off ground; ingest oocysts
Cat becomesinfected eatingrodents and birds
Earthworms and cockroaches
Humansinfectedby eatingundercookedmeat
Toxoplasmosi – Sindromi clinicheToxoplasmosi – Sindromi cliniche
• Toxoplasmosi acuta
• Toxoplasmosi congenita
• Toxoplasmosi oculare
• Toxoplasmosi cerebrale (AIDS)
Toxoplasmosi congenitaToxoplasmosi congenita
• Trasmissione transplancetale nel 30-40% dei casi se l’infezione è acquisita in gravidanza
• Il 60% dei neonati infettati sono asintomatici (ma successivamente sviluppano corioretinite)
• I neonati sintomatici presentano idrocefalo, epatosplenomegalia, ittero, febbre, anemia, polmonite
Diagnosi di toxoplasmosiDiagnosi di toxoplasmosi
• La coltura non viene effettuata di routine
• Sierologia– IFA o ELISA– IgM o titoli di IgG molto elevati–Nel paziente AIDS difficile rilevare la
sieroconversione
• Caratteristiche cliniche e risposta al trattamento
POLMONITE DA PNEUMOCYSTIS POLMONITE DA PNEUMOCYSTIS
• Pneumocystis jiroveci (precedentemente noto come Pneumocystis carinii)
La polmonite da Pneumocystis è un’infezione tipica dei pazienti immunocompromessi, in particolare dei pazienti AIDS
Flagellati:
• Leishmania
• Trypanosomi
FLAGELLATI O MASTIGOFORAFLAGELLATI O MASTIGOFORA
UNO O PIU’ FLAGELLATI TALVOLTA UNITI AL CORPO DEL PROTOZOO DA UNA MEMBRANA ONDULANTE
HABITAT: AMBIENTE OPPURE PARASSITI DELL’UOMO (INTESTINO, APP. GENITO-URINARIO, SANGUE) E NELL’INTESTINO DI VERTEBRATI E INVERTEBRATI)
RIPRODUZIONE ASESSUATA BINARIA LONGITUDINALE, PRECEDUTA DA DUPLICAZIONE DEL FLAGELLO
FITOFLAGELLATI (SIMILI ALLE PIANTE, CONTENGONO CLOROFILLA E SONO FOTOSINTETICI)
ZOOFLAGELLATI (SENZA CLOROFILLA, SIMILI AGLI ANIMALI)
- TRYPANOSOMI (T. GAMBIENSE E T. RHODESIENSE, T. CRUZI)
- GIARDIA LAMBLIA
- TRICHOMONAS
- LEISHMANIA
AMASTIGOTE: FORMA SEMPLICE, OVOLARE INTRACELLULARE, FLAGELLO RUDIMENTALE
PROMASTIGOTE: FORMA ALLUNGATA CON FLAGELLO CHEFUORIESCE DALLA PARTE ANTERIORE DEL CORPO PROTOZOARIO
EPIMASTIGOTE: FORMA RISCONTRABILE IN COLTURA E NELLE GH. SALIVARI DEI VETTORI. FORMA ALLUNGATA DI DIMENSIONI SIMILI AL PROMASTIGOTE.IL FLAGELLO FUORIESCE NELLA PARTE ANTERIORE DEL CORPO PROTOZOARIO CUI RIMANE ATTACCATA PER MEZZO DI MEMBRANAONDULANTE
TRIPOMASTIGOTE: GRANDI DIMENSIONI FORMA CIRCOLANTE NELSANGUE, FLAGELLO LIBERO + MEMBRANA ONDULANTE
Morfologia
LEISHMANIASI
EziologiaDiverse specie di Leishmania sono patogene per l’uomo: L. donovani causa la
Leishmaniasi viscerale (Kala-azar, black disease, dumdum fever); L. tropica (L. t. major, L. t. minor and L. ethiopica) causa la
Leishmaniasi cutanea (oriental sore, Delhi ulcer, Aleppo, Delhi or Baghdad boil); e L. braziliensis (anche, L. mexicana and L. peruviana) sono agenti eziologici
della Leishmaniasi mucocutanea (espundia, Uta, chiclero ulcer).
EpidemiologiaLa prevalenza è mondiale con alcune zone più colpite
Ciclo vitale L’organismo è trasmesso attraverso la puntura di diversi pappataci (Phlebotomus) che presentano i
promastigoti a livello del tratto digerente anteriore e della faringe. I parassiti invadono i fagociti dove si trasformano in amastigoti e si dividono fino alla rottura delle cellule infettate. Gli organismi rilasciati
infettano altre cellule. I pappataci si infettano durante il pasto di sangue. Gli amastigoti si trasformano in mastigoti dotati di flagelli e si moltiplicano nell’apparato digerente fino alla regione anteriore e la faringe. I
cani e i roditori funzionano da serbatoio
Leishmaniasi viscerale (kala-azar, dumdum fever): Moltiplicazione a livello di fagociti della milza, del fegato, dei linfonodi, del midollo osseo, della mucosa intestinale e di altri organi. Da uno a quattro mesi dopo l’infezione si manifesta febbre che diventa elevata e accompagnata da brividi e sudorazione. La milza e il
fegato si ingrossano progressivamente. Con la progressione della malattia si sviluppano zone granulomatose ed iperpigmentate sulla pelle (kala azar significa
malattia nera). La malattia cronica rende i pazienti suscettibili ad altre infezioni. In assenza di trattamento la mortalità è elevata.
Leishmaniasi cutanea (Oriental sore, Delhi ulcer, Baghdad boil): L’organismo si moltiplica localmente, producendo una papula, 1-2 settimane dopo la puntura. La
papula cresce gradualmente fino a generare un’ulcera non dolorosa che permane per 2-10 mesi e può dare origine a cicatrici. La malattia può essere disseminata
nell’immunocompromesso.
Leishmaniasi mucocutanea (espundia, Uta, chiclero): I sintomi iniziali sono gli stessi della cutanea, ma l’organismo si diffonde alle mucose (orali, faringee,
nasali) e porta a malformazioni.
PatogenesiE’ legata alla reazione del sistema immunitario, principalmente alla risposta cellulo-mediata. Leucopenia, anemia, trombocitopenia. Le IgM e le IgG presentano livelli elevati anche per attivazione policlonale.
DiagnosiLa diagnosi è basata sull’anamnesi e sull’isolamento di organismi dall’aspirato prelevato dalle lesioni o da biopsie, attraverso l’esame diretto e la coltura. Un test cutaneo (ipersensibilità ritardata, test di Montenegro) e la rilevazione di anticorpi anti-leishmania attraverso IF sono indicativi di un contatto con l’organismo.
Trattamento e controllo Farmacologico. Misure preventive sono mirate al controllo della diffusione dei vettori. L’immunizzazione non è efficace.
TRYPANOSOMITRYPANOSOMI
T. GAMBIENSE MALATTIA DEL SONNO O TRIPANOSOMIASI T. RHODESIENSE AFRICANA
T. CRUZI → TRIPANOSOMIASI AMERICANA O MALATTIA DI CHAGAS
1 FLAGELLO E MEMBRANA ONDULANTE
T. GAMBIENSET. RHODESIENSE
IL LORO CICLO VITALE IN PARTE AVVIENE IN INSETTI EMATOFAGI (MOSCA TSE-TSE, GLOSSINA PALPALIS ETC.) E IN PARTE NELL’UOMO E ALTRI VERTEBRATI
INSETTO INFETTATO (GH. SALIVARI)→ PUNTURA UOMO O VERTEBRATI→ INCUBAZIONE 2-3 SETTIMANE O MESI→ MALATTIA DEL SONNO (ANEMIA, INSONNIA, CEFALEA, INTERESSAMENTO S.N.C.)
DIAGNOSIRICERCA TRYPANOSOMI NEL SANGUE (DA CUI TRAGGONO SOST. NUTRITIVE) E NEL LIQUOR
TRYPANOSOMIASI AFRICANA
Ogni anno vengono documentati dai 6,000 ai 10,000 casi nell’uomo. 35 milioni di persone e 25 milioni di bovini sono a rischio.
Mosca Tse-tse. Il vettore della trypanosomiasi africana
Tripanosomiasi africana (TAU)Tripanosomiasi africana (TAU)
La malattia del sonno o tripanosomiasi africana umana (abbreviata in TAU) è una malattia tropicale diffusa solo nelle regioni equatoriali dell'Africa,
nella fascia compresa tra il 15° parallelo nord e il 20° parallelo sud.
Il nome "malattia del sonno" è dovuto al fatto che l'ultimo stadio della malattia è caratterizzato da apatia, sonnolenza e cachessia. Nell'ultima fase
di questo stadio il malato non è più in grado di alzarsi né di mangiare.
L'agente patogeno della TAU è il Tripanosoma brucei.
DiagnosiDiagnosi
• Messa in evidenza del parassita nel sangue (concentrato attraverso centrifugazione) e nel liquido cerebrospinale
• Diagnosi sierologica (ELISA)
Trypanosomiasi americana (malattia di Chagas)
Trypanosomiasi americana (malattia di Chagas)
Trypanosoma cruzi
16-18 milioni di persone sono infettate dal parassita e 50 milioni sono a richio. Circa 50,000 persone muoiono ogni anno di questa malattia.
Trasmissione attraverso vettori ematofagi o per trasfusione
La malattia acuta nella maggior parte dei casi decorre in modo inapparente o paucisintomatico e si manifesta più spesso nei bambini. Nel punto di entrata del protozoo compare il cosiddetto chagoma, una lesione cutanea rosso-violacea, foruncoloide, edematosa, ricca di tripanosomi in moltiplicazione attiva all’interno dei macrofagi. Il parassita si propaga per via linfatica locale con comparsa di linfoadenite satellite
segno di Romaña o complesso oftalmo-linfonodale, che consiste in un edema bipalpebrale monolaterale, indolore, con congestione ed edema congiuntivale e linfoadenite pre-auricolare. È presente nel 20-50% dei casi e persiste per 30-60 giorni. Si può avere contemporaneamente un’infiammazione della ghiandole lacrimali, detta segno di Mazza-Benìtez
Cardiopatia chagasica acutaÈ una miocardite acuta che è clinicamente evidente in meno del 5% dei casi, di solito nei casi pediatrici in aree endemiche. La maggior parte delle volte è lieve e reversibile.
Forme congeniteL’infezione intrauterina può dare aborto spontaneo o parto prematuro.
Forme croniche In meno del 5% dei casi c’è un passaggio diretto dalla forma acuta a una forma cronica sintomatica.Le forme croniche determinate clinicamente evidenti di solito si manifestano dopo 10-20 anni dall’infezione.La Cardiopatia chagasica cronica è la più comune delle forme determinate
DiagnosiDiagnosi
• Diagnosi prettamente clinica nelle zone endemiche
• La diagnosi definitiva richiede la messa in evidenza dei tripanosomi attraverso microscopia o test nei modelli animali
• Ricerca di anticorpi attraverso fissazione del complemento
Trattamento e controlloTrattamento e controllo
• Non esiste alcuna terapia efficace
• Due farmaci sperimentali (Benznidazolo e Nifurtimox) hanno fornito alcuni risultati promettenti nelle fasi acute dell’infezione, ma con effetti collaterali gravi nel trattamento prolungato (fase cronica)
• La prevenzione è l’arma migliore
• Non esiste un vaccino