arteriopatia periferica master dott. cristina lo iacono uoc geriatria e gerontologia 11 febbraio...
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Arteriopatia periferica
Master
Dott. Cristina Lo Iacono
UOC Geriatria e Gerontologia
11 febbraio 2011
ARTERIOPATIA PERIFERICA
Secondaria a deposizione di placche aterosclerotiche steno-ostruenti nelle arterie degli arti inferiori;
Condivide gli stessi fattori di rischio (fumo,diabete,ipertensione,dislipidemia) delle lesioni ateromasiche localizzate in altri organi ed apparati
Marker di malattia aterotrombotica in altri distretti vascolari.
Arteriopatia degli arti inferiori ad insorgenza non Arteriopatia degli arti inferiori ad insorgenza non acutaacuta
ARTERIOPATIA PERIFERICA
ARTERIOPATIA PERIFERICA
ARTERIOPATIA PERIFERICA (PAD)PREVALENZA
• Sesso: 2-3% di uomini e 1-2% di donne • Età: > 60 aa: PAD sintomatica• Sottostima della prevalenza: aumenta se si ricercano
forme asintomatiche• Dopo 5-10 aa:• 20-30% progressione (> in diabete mellito, forti
fumatori, IRC, basso ABI) • < 10% amputazione
• soggetti > 70 anni: prevalenza del 15-30%• Prevalenza totale: 3-10%
Solo in 1/3 dei pazienti, AOP è diagnosticata e trattata
• Sintomi tipici: 10-30% dei pazienti con PAD• Sintomi atipici: 30-40% dei pazienti con PAD• Assenza sintomi: 30-50% dei pazienti con PAD
ARTERIOPATIA PERIFERICA (PAD)PREVALENZA
Tabagismo
Diabete/iperglicemia
Età
Ipertensione arteriosa
Dislipidemie
Insufficienza renale
Sesso maschile
Etnia
ARTERIOPATIA PERIFERICA (PAD)Fattori di rischio
Prossimale: aorto-iliaco-femorale( fattori di rischio: fumo, ipertensione arteriosa)
Distale: femoro-poplitea e tibiale(fattore di rischio: Diabete mellito)
Sedi preferianziali: biforcazioni arteriose arteria femorale superficiale arterie nei distretti distali
ARTERIOPATIA PERIFERICALocalizzazione
FISIOPATOLOGIA DELLA PADFISIOPATOLOGIA DELLA PADCOINVOLGIMENTO DEL MICROCIRCOLOCOINVOLGIMENTO DEL MICROCIRCOLO
Durante un esercizio fisico vi è una aumentata richiesta di O2
a livello del muscolo scheletricoNel paziente con PAD
vi è un aumento del consumo endoteliale di O2
MICROCIRCOLO MICROCIRCOLO (ENDOTELIO(ENDOTELIO))
Maggior consumo in loco dell’O2 circolante
MUSCOLO SCHELETRICOMUSCOLO SCHELETRICO
Pochissimo OPochissimo O2 2 utilizzabile dal utilizzabile dal
tessutotessuto
Ne deriva una discrepanza nell’utilizzo dell’ O2 tra endotelio e muscolo scheletrico
PAD CLINICA - progressione dei sintomiPAD CLINICA - progressione dei sintomi
Assenza di sintomi
Claudicatio intermittens (autonomia di marcia limitata)
Distrofie ungueali/pilifere
Tempo di recupero aumentato
Diminuzione del perimetro di marcia libero
Dolore a riposo, soprattutto notturno
Lesioni ischemiche
PAD - STADI DI LERICHE - FONTAINE
• STADIO 1: Asintomatico - stadio preclinico
• STADIO 2a: claudicatio intermittens non invalidante (> 250 mt)
• STADIO 2b: claudicatio intermittens invalidante (< 250 mt)
• STADIO 3: dolore a riposo
• STADIO 4: lesioni ischemiche
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE
I STADIO
• Sensazione di freddo – ipotermia
sudorazione
• Rarefazione dei peli
• Distrofie ungueali
• Presenza di soffi
• Iposfigmia dei polsi periferici
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE
II STADIO (insufficienza arteriosa relativa)
• Dolore da sforzo: claudicatio intermittens soglia fissa
periodo di lavoro asintomatico remissione pronta con l’interruzione dello sforzo prevalenza dell’arto più compromesso localizzazione polpaccio +++
coscia e/o anca e/o natica ++ piede +
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE
II STADIO (segue)
• Sensazione di freddo – ipotermia
• Pallore
• Ipotrofia muscolare, riflessi tendinei
• Iposfigmia o perdita dei polsi periferici
• Distrofie degli annessi cutanei
Il sintomo principale dell’PAD è la claudicatio
intermittens.La sua prevalenza varia tra lo 0.6% nel sesso femminile
ed il 6.9% in quello maschile
PAD - Clinica
Il primo segno clinico è la: claudicatio Intermittens
• Comparsa di un dolore crampiforme, ripetitivo dei muscoli dell’arto inferiore gamba quando il soggetto cammina o sale le scale e che scompare immediatamente con l’interruzione della marcia
INSUFFICIENZA ARTERIOSAINSUFFICIENZA ARTERIOSADURANTE LA DEAMBULAZIONEDURANTE LA DEAMBULAZIONE
claudicatio intermittensclaudicatio intermittens
CAMMINO DOLORE STOP CESSAZIONE DOLORE CAMMINO
CLAUDICATIO INTERMITTENS
Presentazione Clinica
SINTOMO PRIMARIO: dolore al polpaccio
• massima richiesta di O2 del gastrocnemio durante la marcia
• più precoce ischemia sintomatica
• equivalenti: pesantezza, vago indolenzimento, senso di fatica, parestesie
CLAUDICATIO INTERMITTENSPresentazione Clinica Diagnosi differenziale
• Patologie scheletricheRadicolopatia lombo-sacrale (pseudo-claudicatio neurogena)Stenosi spinaleErnia del discoArtrite dell’anca o del ginocchio
• Patologie muscolari
MiositiSindrome di McArdle
• Claudicatio venosa– Insufficienza venosa cronica
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE III STADIO (insufficienza arteriosa assoluta)
• Dolore a riposo- multiple lesioni focali- occlusione critica
- Localizzazione- Dita- piede con irradiazione alla gamba
- clinostatismo ortostatismo- al freddo al caldo
- può essere ridotto o soppresso (anestesia) da neuropatia (diabetica) coesistente - Sensazione di freddo – ipotermia
- Parestesie- Perdita totale di peli
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE IV STADIO (lesioni trofiche dolorose)
• Segue di giorni o settimane la comparsa dell’insufficienza arteriosa assoluta
• Può essere quadro d’esordio in individui anziani
• Ulcere periungueali ed interdigitali
• Gangrene delle dita o del piede distale
CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE IV STADIO (segue)
• Aggravamento condizioni generali
• Dolore violento (nel sito delle lesioni)
NOTE
Il deterioramento progressivo della claudicatio verso il dolore a riposo o la gangrena si verifica nel 15-20% dei pazienti
I diabetici hanno 5 volte più possibilità di sviluppare ischemia critica degli arti, e in quelli anziani ulcere e gangrene si verificano 10 volte più di frequente
ISCHEMIA CRITICA III + IV STADIO di Fontaine
A differenza della claudicatio intermittens l’ischemia critica
minaccia la sopravvivenza dell’arto o di parte di esso e produce una disabilità permanente a causa
della persistenza del dolore ischemico
Approccio diagnostico
• Anamnesi corretta
• Esame obbiettivo accurato
• Indice caviglia-braccio (ABI) e pressioni segmentarie
• Doppler CW
• Eco(color) doppler pan-arterioso
• Arteriografia arti inferiori
ARTERIOPATIA PERIFERICA
diagnosiABI
Eco-color-Doppler
Esami di II livello (Angio-TC; Angio-RM; Angiografia)
– Metodica accurata– Metodica diffusa– Metodica non invasiva– Metodica ripetibile– Costi contenuti
- Permette di individuare la PAD in pts asintomatici
- Fornisce rilevanti informazioni prognostiche
- Inutile per i vasi tibiali non compressibili
(calcificazioni secondarie a diabete, IRC, età avanzata)
ARTERIOPATIA PERIFERICA
DIAGNOSTICA STRUMENTALE
• Doppler CW e indice sistolico o indice di Winsor
• Treadmill Test
• Ecocolordoppler
• Angiografia – Angio RMN
ARTERIOPATIA PERIFERICA
Indice pressorio caviglia-braccio
• (ABI: ankle-brachial index)
• Misurazione indice caviglia –braccio (indice di Winsor)
• A livello di art. tibiali ant. e post
ABI • pressione sistolica alla caviglia /
pressione sistolica brachiale : V.n >1
• Se ABI < 0.9 indice prognostico negativo per rischio cardiovascolare
DOPPLER CW - INDICE SISTOLICODOPPLER CW - INDICE SISTOLICO
Pressione a. Tibiale Posteriore
Pressione a. Omerale
= Vn 1 -- 1,2
Treadmill testTreadmill test
• Permette di determinare con esattezza la claudicatio del paziente (non risente della soggettività dell’ammalato nella stima del perimetro di marcia libero)
• Permette di confrontare trattamenti (medici e/o chirurgici)
• Permette di seguire nel tempo il paziente introducendo dei dati quantitativi confrontabili
ECO-COLOR-DOPPLER
ANGIOGRAFIA – angio rnm
Angiogram showing bilateral femoral artery occlusions in a patient with claudication
Evoluzione
Evoluzione in 5 anni :
• ~ 5%-10% rivascolarizzazione• 5% ischemia critica• 1%-4% amputazione
Prevalenza di altre CVD in paz. con PAD è alta
• 33%
ARTERIOPATIA PERIFERICA
Associazione di PAD con Cardiopatia Ischemica
e Malattia Cerebrovascolare
• Circa il 50% dei claudicanti soffre anche di angina
• Paz con angina hanno 6 volte la probabilità di PAD
• Paz con PAD asintomatici = hanno 2-3 volte il rischio di eventi coronarici in 5-8 a di follow-up(Fowkes F.G.R., Atherosclerosis 1997)
TERAPIA DELLA PAD
OBBIETTIVI• migliorare i sintomi ischemici
• rallentare progressione malattia
• prevenire eventi maggiori cardiovascolari
• (AHA, Circulation 1996, 94:3026-3049)
PAD
TERAPIA MEDICA Iniziale approccio di tipo conservativo:
1. correzione dei fattori di rischio
2. terapia fisica (esercizio muscolare)
3. profilassi antitrombotica
Prevenzione
ARTERIOPATIA OBLITERANTE
DEGLI ARTI INFERIORI TERAPIA MEDICA
• Correzione dei fattori di rischio iperlipidemia: CT <200mg/dl, C-LDL <115/100mg/dl ipertensione (-bloccanti/RVS; PA/P di perfusione) diabete (sensibilità all’insulina, con o senza iperisulinemia) = frequenza di amputazioni fumo: la continuazione del fumo di sigaretta, dopo l’esordio della claudicatio,
determina significativo aumento del rischio di IMA e di amputazioni, nonchè, dopo un intervento di rivascolarizzazione, un rischio aumentato di inefficienza degli impianti di protesi.
Terapia della PADTerapia medica• non farmacologica:
– modificazione fattori rischio– esercizio riabilitativo
• farmacologica
Terapia di rivascolarizzazione• endovascolare
- PTA (percutaneous transluminal angioplasty) - stenting
• chirurgica– endoarterectomia– bypass– amputazione
TRATTAMENTOTRATTAMENTO
• Trattamento medico– Antiaggreganti– Antitrombotici– Reologici– Vasodilatatori– Anticoagulanti orali– Statine
• Trattamento chirurgico– Tromboendoarterectomia– Angioplastica con stenting endovascolare– By-pass
• con vena • protesico
Approvato dalla F.D.A. nel 1984
Meccanismo d’azione: riduce la viscosità ematica, migliora la flessibilità eritrocitaria e riduce l’aggregazione piastrinica
Migliora il trasporto di ossigeno ai tessuti
Ma…Risultati degli studi clinici contrastanti.
In definitiva: Pentossifillina causa un aumento solo marginale dell’autonomia di marcia rispetto al placebo
PENTOSSIFILLINA
EFFETTI
TASC II J Vasc Surg 2007
ALTRI FARMACI PER LA CLAUDICATIO
Buflomedil (Loftyl) ha azione vasodilatatrice → buoni risultati in trials terapeutici, ma mancano studi a lungo termine, randomizzati, controllati con placebo, doppio ciecoNaftidrofuryl (Praxilene) antagonista serotonina → riduce aggregazione piastrinica, azione vasodilatatrice e miglioramento del metabolismo aerobico. buoni risultati in trials terapeutici, ma mancano studi a lungo termine, randomizzati, controllati con placebo, doppio ciecoProprionil-carnitina (Dromos) aumenta il metabolismo ossidativo muscolare, buoni risultati in trials terapeutici, ma mancano studi a lungo termine, randomizzati, controllati con placebo, doppio ciecoFattori di crescita angiogenetici: buone premesse fisiopatologiche per la stimolazione di sviluppo di nuovi vasi, ma per ora scarsi risultatiFarmaci antiaggreganti: studi datati ne hanno documentato lieve beneficio anche nell’autonomia di marcia. Vengono però utilizzati per la loro capacità di contrastare la progressione di malattia, perché per l’efficacia come farmaci sintomatici sono stati superati. Arginina, prostaglandine, vitamina E e terapia chelante con EDTA non si sono dimostrati efficaci nel ridurre la claudicatio intermittensSostanze naturali (es. Ginkgo biloba) in fase di studio
TRATTAMENTO DELL’ISCHEMIA CRITICA CRONICA
Trattamento dell’ischemia critica
Cura delle lesioni ischemiche locali
Indagini strumentali per identificare le lesioni aterosclerotiche responsabili del quadro
emodinamico
Valutazione cardiovascolare pre-intervento
Farmaci:
anti-aggreganti, anticoagulanti, prostanoidi e.v., agenti reologici
Rivascolarizzazione (chirurgica o endovascolare)
Trattamento dell’ischemia critica
Principali prostanoidi impiegati• PGI1 (Prostaciclina naturale):
Epoprostenolo
• PGE2 (Prostaglandina): Alprostadil
• Analogo stabile della PGI1 : Iloprost
Profili farmacologici
• emivita più lunga• maggiore biodisponibilità• assenza di effetti metabolici nel passaggio polmonare• maggiore costanza di risposta• non controindicazione negli epatopatici e nei nefropatici• equivalenza di efficacia per la somministrazione e.v. o i.a.
Trattamento dell’ischemia critica
ILOPROST
Meccanismi d’azione
• inibizione dell’aggregazione, dell’adesione e della reazione di rilascio piastrinico• dilatazione delle arteriole e delle venule• aumento della densità capillare e diminuzione della permeabilità del microcircolo• attivazione della fibrinolisi• inibizione dell’adesione e della migrazione dei globuli bianchi mononucleati dopo
lesione endoteliale• riduzione del rilascio dei radicali liberi dell’ossigeno• Effetto citoprotettivo per riduzione della lipoperossidazione e riduzione dei livelli
ematici di catepsina D• Effetto reologico con riduzione della viscosità ematica
Indicazioni alla rivascolarizzazione (endovascolare o chirurgica)
Severità dei sintomi → dolore a riposo incoercibile
Mancata guarigione di ulcera ischemica
Inefficacia della terapia medica
Severa limitazione funzionale
Assenza di severe comorbidità Favorevole rapporto rischio/beneficio
Localizzazione e tipologia lesioni eleggibili per la rivascolarizzazione
Indagini strumentali addizionali
Lesioni ulcerative complicate da sepsi
L'angioplastica
Il medico potrebbe consigliare l’angioplastica, per allargare un'arteria ristretta mediante compressione della placca contro le pareti dell'arteria. L'angioplastica viene eseguita con introduzione, previa anestesia locale, del
catetere (sonda flessibile) dall'inguine o/e dal braccio. Il miglioramento del flusso sanguigno può durare alcuni
anni e se l'arteria si ostruisce nuovamente, la medesima procedura può essere ripetuta.
La chirurgia con by-passLa chirurgia con by-pass
Se l'ostruzione non può essere curata Se l'ostruzione non può essere curata con l'angioplastica, il medico potrebbe con l'angioplastica, il medico potrebbe consigliare un by-pass chirurgico. consigliare un by-pass chirurgico. Questo intervento richiede il ricovero in Questo intervento richiede il ricovero in ospedale e consiste nel creare un ospedale e consiste nel creare un percorso alternativo intorno all'arteria percorso alternativo intorno all'arteria ostruita, usando un pezzo di vena della ostruita, usando un pezzo di vena della gamba o un tubo (graft) sintetico. gamba o un tubo (graft) sintetico.
La chirurgia con by-La chirurgia con by-passpass
La chirurgia con endoarterectomiaLa chirurgia con endoarterectomia
AMPUTAZIONI ARTERIOPATIA PERIFERICA
Trattamento Riabilitativo
Sig. Pigro Sig. Batteria
Dopo la guarigione recarsi Dopo la guarigione recarsi regolarmente dal medico regolarmente dal medico ogni sei mesi o secondo le ogni sei mesi o secondo le istruzioni ricevute, per istruzioni ricevute, per tenere sotto controllo la tenere sotto controllo la circolazione sanguigna circolazione sanguigna
Le visite di controlloLe visite di controllo
SU UN CASO CLINICO DI SU UN CASO CLINICO DI
ARTERIOPATIA PERIFERICA ARTERIOPATIA PERIFERICA
IN UN PAZIENTE DIABETICOIN UN PAZIENTE DIABETICO
Presentazione del caso Motivo del ricovero
• Signor F. B. di anni 66
• Circa 4 giorni prima del ricovero vomito alimentare, dolore addominale localizzato ai quadranti addominali superiori, irradiantesi a barra posteriormente
• Peggioramento di ulcere diabetiche agli arti inferiori, già presenti
• Incremento dei valori glicemici (356 mg%)
AnamnesiPatologica prossima:
Diabete mellito tipo 2 diagnosticato 10 anni prima Ipertensione arteriosa da circa 8 anni
Diagnosi di scompenso cardiaco acuto due anni prima
Due ricoveri negli ultimi anni per lesioni trofiche agli arti inferiori, complicate da dermoipodermite
Ultima terapia praticata: Ace-inibitori Metformina Inibitore di pompa protonica Ticlopidina Furosemide
Patologica remota:
Nato a termine. Scolarita’ V elementare Ha assolto agli oblighi di leva Coniugato, due figli in abs. Autista di autotreni Normo mangiatore, non fuma, non consuma sostanze alcoliche,
nè caffè Pratica discontinuamente la terapia medica
Diagnosi di Idrocele 8 anni primaDiagnosi di Idrocele 8 anni prima Safenectomia 6 anni prima per varici agli arti inferioriSafenectomia 6 anni prima per varici agli arti inferiori
Fisiologica:Fisiologica:
Familiare:Familiare: Malattie neoplasticheMalattie neoplastiche
Al momento del ricovero
Esame obiettivo:
Condizioni cliniche generali discrete Obesità (PC 98,00 Kg. BMI 30,25) Vigile, orientato nel tempo e nello spazio Torace nei limiti Al cuore toni netti pause libere. PA 120/70 mmHg, FC 70 b/m, ritmico Addome trattabile, dolenti alla palpazione profonda soprattutto i quadranti addominali superiori Peristalsi torpida
Esame obiettivo arti inferiori
numerose ulcere cutanee tendenti a confluire
vaste aree di necrosi più evidenti al dorso
del piede sin. presente un processo
gangrenoso interessamento dei
tessuti profondi • IPOSFIGMICI I POLSI FEMORALI • NON APPREZZABILI LE A. PEDIDIE BILATERALMENTE• NON APPREZZABILI LE A. TIBIALI POSTERIORI BILATERALMENTE
Esami ematochimici Anemia normocromica macrocitica ( Hb 10,4 gr%, MCV 90,4 micronc )
Leucocitosi neutrofila (11.000/mmc)
GGT, Fosf. Alcalina elevati
Incremento delle Lipasi sieriche ( 728 U/L) amilasemia normale AST/ALT, Bil.tot. e diretta nei limiti
Iperfibrinogenemia ( 652 mg%), VES elevata
Iperglicemia (350 mg%), glicosuria, chetonuria assente
HbA1C 10 %
Durante il ricovero
۞ ECG: ritmo sinusale, PR 0,24 sec., BAV I grado
۞ Rx Torace: nei limiti
۞ Courettage chirurgico delle ulcere agli arti inferiori
۞ Tampone cutaneo in tre aree cutanee ( Positivo per Pseudomonas aeruginosa sensibile all’Imipenem)
Esami strumentali
ECTG Addome superiore
steatosi epatica colecisti alitiasica pancreas non visualizzabile
TC Addome e pelvi
minute calcificazioni a livello della porzione cefalica del pancreas
margini sfumati con ipodensità come per fenomeni edemigeni
PANCREATITE ACUTAPANCREATITE ACUTA
Terapia medica
Digiuno Octreotide per e.v. Inibitori di pompa protonica Antibiotico terapia per e.v. Idratazione per e.v. Insulina rapida per via sottocutanea
RISOLUZIONE DELLA SINTOMATOLOGIA
Esami strumentali Rx piede dx e sin
assenza di interessamento osseo
Ecocolor Doppler arterioso arti inferiori
Arteriografia aorto-iliaca ed arti inferiori
per via transfemorale dx
A dxA dx: : Stenosi dell’a. femorale superficiale al III medio.Stenosi dell’a. femorale superficiale al III medio.Stenosi dell’a. poplitea al terzo inferiore.Stenosi dell’a. poplitea al terzo inferiore.Pervie le a.della gamba.Pervie le a.della gamba.
ISCHEMIA CRITICA DEGLI ARTI INFERIORI
A sin:A sin:Pervia ma di calibro irregolare Pervia ma di calibro irregolare nel suo terzo distale la femorale sup. nel suo terzo distale la femorale sup. Stenosi dell’a. poplitea all’origine.Stenosi dell’a. poplitea all’origine.Pervie ma di calibro Pervie ma di calibro irregolare le arterie della gamba.irregolare le arterie della gamba.
Terapia chirurgica endovascolareTerapia chirurgica endovascolare
PTA + STENTING Arteria Poplitea sin.
Terapia medica
Courettage delle ulcere cutanee
Medicazione delle lesioni
Imipenem per e.v.
Decorso clinico
Miglioramento del flusso distale
Miglioramento delle ulcere cutanee
Risoluzione dell’episodio di PA
Compenso dell’equilibrio glicometabolico
DOPO RIVASCOLARIZZAZIONE DELLA POPLITEA DI SINDOPO RIVASCOLARIZZAZIONE DELLA POPLITEA DI SIN
ConclusioniL’ARTERIOPATIA PERIFERICA (PAD)
rappresenta una complicanza cardiovascolare frequente nei pz affetti da diabete
È IMPORTANTE DIAGNOSTICARLA PER evidenziare i sintomi prevenire la disabilità impedire la perdita dell’arto
ED INOLTRE PER identificare un pz ad alto rischio di IM, Ictus e morte