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Ruolo del Pediatra di Famiglia nella promozione di sani stili di vita
nella fascia di età 0-3 anni
Giorgio GazzolaSegretario Provinciale FIMPParma, 10 marzo 2011
CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZAApprovata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991.
Art 3, comma 2. Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, ……e a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi e amministrativiappropriati.
• In Italia, dal 1979, quindi con 10 anni di anticipo sulla Convenzione dell’ONU, esiste per ogni bambino la figura del Pediatra di Famiglia, che ha il compito istituzionale di “assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere” in modo gratuito: figura a tutt’oggi unica nel panorama mondiale.
Il Pediatra di Famiglia è emanazione del Ministero della Salute, e per l’OMS la salute è “lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia“.
Così la missione del Pediatra di Famiglia non è solo quella di curare il bambino quando si ammala, ma soprattutto quella di promuovere tutte le azioni possibili per far si che il bambino di oggi sia l’adulto sano di domani : questo non si può fare senza proporre sani stili di vita a partire dalla più tenera età.
Il Pediatra di Famiglia, soprattutto nei primi anni di vita del bambino, èfigura di riferimento importantissima per i genitori. Fondamentale è non solo conoscere i contenuti dei messaggi che si vogliono trasmettere, ma saperli comunicare in modo accettabile e coinvolgente.
Il Pediatra di Famiglia, seguendo nel tempo le vicende di un bambino, diventa Persona di Famiglia e impara a conoscere bene chi ha davanti e a parlare con un linguaggio “di famiglia”, adattato volta per volta e caso per caso, traducendo il suo sapere, il suo messaggio, in qualcosa di applicabile al contingente cercando di evitare di far cadere dall’alto i suoi dogmi scientifici.
Comunicatore
Per fare questo, soprattutto in tema di alimentazione, deve necessariamente interagire con l’ambiente famigliare, senza creare conflitti tra genitori, nonni/nonne/suoceri/suocere, parenti/amici, ecc.: non deve cercare complicità, ma neanche porre degli aut-aut della serie “o fai come ti dico io, se no arrangiati”, o anche “cosa ti avevo detto?”. Perché deve sempre tener conto da dove parte e in quale contesto si muove.
Il primo e fondamentale messaggio che il Pediatra dà alla madre èquanto sia importante, in tutti i suoi risvolti, l’allattamento al seno.
Da anni i PLS sono impegnati , in collaborazione con ASL e Università/Ospedale e in linea con le indicazioni dell’OMS in periodiche campagne volte a promuovere presso le neo-mamme l’allattamento al seno.
WHO 2007Evidence of long term effects of breastfeeding
L’allattamento maternosembra avere un effetto protettivo nei riguardi dell’obesità, con una riduzione del rischio di sovrappeso e obesità tra il 16 e il 28%
Early Adiposity Rebound
Aumentato introito proteico
Aumento di IGF-1
Accelerazione della crescita
Aumento del numero di adipociti
Early Adiposity Rebound
> Rischio di Obesità
Apporto proteico del latte
1,1 – 1,2 g / 100 ml (1,3 g /100 kcal)
LATTE MATERNO
LATTE ARTIFICIALE
1,2 – 1,8 g / 100 ml (1,8-2,7 g /100 kcal)
LATTE VACCINO3,5 g / 100 ml (5,5 g /100 kcal)
Nel primo anno di vita , grazie all’inesperienza dei genitori , èpossibile controllare molto bene l’alimentazione, e i bambini sono molto spesso indirizzati verso l’attività motoria , anche se in questa fase la sua importanza è relativa, perché il bambino non vede comunque l’ora di muoversi….
Il secondo anno di vita rappresenta spesso una svolta nelle abitudini del bambino e della famiglia. Il ritorno al lavoro della madre e l’inserimento del bambino in collettività, riducendo i tempi di contatto tra famiglia e bambino, condizionano spesso negativamete le modalità dell’alimentazione e dell’esercizio fisico.
Oltre a sostenere una corretta alimentazione ed una adeguata attività fisica, molti Pediatri di Famiglia promuovono, fin dalla più tenera età, la lettura ad alta voce, che influisce positivamente sulla relazione genitore-bambino e sullo sviluppo cognitivo del bambino; questo seguendo le indicazioni di programmi nazionali come “Nati per leggere” .
Non solo cibo
Come da anni negli Stati Uniti, anche da noi già nei bambini sotto i 3 anni vi è spesso un eccessivo introito calorico, rappresentato da cibi e bevande ipercaloriche, associato ad alti livelli di sedentarietà.
Negli Stati Uniti il 17% dei bambini tra 0 e 11 mesi e il 48% diquelli tra i 12 e 23 mesi è esposto a più di 2 ore al giorno di televisione, e questa percentuale tende ad aumentare per tutta l’infanzia.
Molti studi confermano inoltre che guardare la TV per più di 2 ore al giorno si associa a comportamenti a rischio di obesità per ridotta attività fisica: i bambini che passano molto tempo davanti alla TV sono a maggior rischio di obesità e consumano maggiori quantità di bevande zuccherate rispetto ai normo-peso. Questo tipo di comportamento ormai è sovrapponibile a quello italiano.
Sovrappeso e obesità
nei bambini italiani (8aa)
Uno degli errori alimentari più comuni è risultato essere il “salto”della prima colazione. Questo errore è in netta correlazione con sovrappeso e obesità:
BIMBI CHE NON FANNO LA PRIMA COLAZIONE
BIMBI CHE FANNO LA PRIMA COLAZIONE
SOVRAPPE
SO
OBES
O
27.5
%
9.6 %
9.1 % 4.5%
Dove si sbaglia?
La tendenza a obesità e sovrappeso dipende sicuramente da una serie di fattori, quello che si chiama , “stile di vita”.
Se vogliamo contrastarla tuttavia dobbiamo cominciare da qualcheparte: da qualche anno, assieme ai Colleghi della Clinica Pediatrica, abbiamo promosso presso i nostri pazienti la prima colazione, con risultati del tutto inaspettati:
2005: 22% dei bambini non fa la prima colazione
*6% nel week end, che vuol dire che educando i bambini si educa la famiglia.
2010: 8 % dei bambini non fa la prima colazione
Le insidie, tuttavia, sono molteplici, e mentre emerge come figura
sociale vincente lo sportivo snello e scattante, nel quotidiano i messaggi
che arrivano, soprattutto ai bambini, sono di ben altro tenore.
Messaggi TV
Distributori automatici
Impatto ambientale della piramide alimentare
Uno stile di vita sano conviene all’individuo, conviene al pianeta!
Concludendo, il ruolo del Pediatra di Famiglia nel promuovere corretti stili di vita nel bambino piccolo è
centrale e fondamentale. Parafrasando Kahilil Gibran,
“non sono figli nostri”, ma è come se lo fossero.Anche noi Pediatri, coi genitori, siamo “ l’arco che lancia i figli verso il domani”,
e possiamo fare molto perché il loro sia un bel domani.
In realtà, se il trend dei dati che ho citato non si inverte, ogni generazione successiva
avrà una vita media più breve della precedente.
Grazie per l’attenzione!www.giorgiogazzola.it
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