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Medicina di Comunità e di Medicina di Comunità e di Famiglia Famiglia Prof. Filippo Di Forti Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

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Page 1: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

Medicina di Comunità e di Medicina di Comunità e di FamigliaFamiglia

Prof. Filippo Di Forti Prof. Filippo Di Forti Pediatra di FamigliaPediatra di Famiglia

Facoltà di Medicina e ChirurgiaUniversità di Catania

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PROGRAMMAPROGRAMMA L’ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA L’ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA

EROGATAEROGATA L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAL’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’ LE FORME ASSOCIATIVELE FORME ASSOCIATIVE LA GESTIONE DEL NEONATO E DEL BAMBINO SANO E MALATOLA GESTIONE DEL NEONATO E DEL BAMBINO SANO E MALATO I BILANCI DI SALUTEI BILANCI DI SALUTE PREVENZIONE DELLE MALATTIE DIFFUSIBILIPREVENZIONE DELLE MALATTIE DIFFUSIBILI LE VACCINAZIONILE VACCINAZIONI LA TUTELA DEL BAMBINOLA TUTELA DEL BAMBINO LA COMUNICAZIONE ED IL CONSUELINGLA COMUNICAZIONE ED IL CONSUELING LA GESTIONE DEL BAMBINO CON PATOLOGIA CRONICALA GESTIONE DEL BAMBINO CON PATOLOGIA CRONICA EPIDEMIOLOGIA DELLE PIU’ FREQUENTI PATOLOGIE IN AMBULATORIO EPIDEMIOLOGIA DELLE PIU’ FREQUENTI PATOLOGIE IN AMBULATORIO

PEDIATRICOPEDIATRICO PRINCIPI DI TERAPIA PEDIATRICAPRINCIPI DI TERAPIA PEDIATRICA L’EMERGENZA IN AMBULATORIOL’EMERGENZA IN AMBULATORIO GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF-HELP AMBULATORIALEGLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF-HELP AMBULATORIALE GLI ASPETTI MEDICO LEGALI DELLA PROFESSIONEGLI ASPETTI MEDICO LEGALI DELLA PROFESSIONE

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PIANO DELLA LEZIONE

ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA EROGATAEROGATA

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAPEDIATRA DI FAMIGLIA

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’GESTIONE DELLE ATTIVITA’

LE FORME ASSOCIATIVELE FORME ASSOCIATIVE GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF

HELP AMBULATORIALEHELP AMBULATORIALE

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ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA

EROGATA

STORIA DELL’ASSISTENZA STORIA DELL’ASSISTENZA PEDIATRICA DI BASEPEDIATRICA DI BASE

ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASESANITARIA DI BASE

FUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAFUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

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STORIA DELL’ASSISTENZA PEDIATRICA DI BASE

Anni ’60: mutua dell’azienda Fiat di TorinoAnni ’60: mutua dell’azienda Fiat di Torino

Anno 1979: prima Convenzione nazionale della Anno 1979: prima Convenzione nazionale della pediatria extra-ospedalierapediatria extra-ospedaliera

Anno 1981: esclusività della fascia d’età 0-6 Anno 1981: esclusività della fascia d’età 0-6 annianni

Anno 1987: estensione dell’età degli assistibili Anno 1987: estensione dell’età degli assistibili fino a 14 annifino a 14 anni

Anno 1996: ridefinizione dei Bilanci di salute, Anno 1996: ridefinizione dei Bilanci di salute, degli interventi di screening e di educazione degli interventi di screening e di educazione sanitariasanitaria

Anno 2000: incentivazione degli Accordi Anno 2000: incentivazione degli Accordi RegionaliRegionali

Anno 2005: incentivazioni delle risorse Anno 2005: incentivazioni delle risorse tecnologiche e dell’associazionismotecnologiche e dell’associazionismo

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PEDIATRA DI BASE!!PEDIATRA DI BASE!!

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ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA

EROGATA

STORIA DELL’ASSISTENZA STORIA DELL’ASSISTENZA PEDIATRICA DI BASEPEDIATRICA DI BASE

ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASESANITARIA DI BASE

FUNZIONI DEL PEDIATRA DI BASEFUNZIONI DEL PEDIATRA DI BASE

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ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE

Assistenza primo livello: Assistenza primo livello: operatorioperatori

Medico di Medicina Generale (MMG)Medico di Medicina Generale (MMG)

Pediatra di libera scelta (di famiglia) Pediatra di libera scelta (di famiglia)

Guardia Medica – Continuità Assistenziale Guardia Medica – Continuità Assistenziale

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Caratteristiche delle cure Caratteristiche delle cure primarie (Primary care)primarie (Primary care)

Accesso diretto Continuità dell’assistenza Globalità dell’assistenza Coordinamento accesso dell’assistenza Orientamento delle famiglie Il Pediatra di Famiglia è una figura peculiare del Il Pediatra di Famiglia è una figura peculiare del

SSN italiano e rappresenta il medico di famiglia SSN italiano e rappresenta il medico di famiglia dell’età evolutiva, cioè della fascia d’età: 0-14/16 dell’età evolutiva, cioè della fascia d’età: 0-14/16 annianni

Denominazioni precedenti: Pediatra di base, Pediatra di Libera Scelta.

In altri Paesi non esiste il Pediatra di primo livello, però l’età pediatrica abbraccia tutta l’adolescenza.

Compito ultimo del Pdf: consegnare al MMG un adolescente sano e soprattutto consapevole del suo stato clinico

OVVERO IL CONSEGUIMENTO DELLO STATO DI SALUTE

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Medicina di famiglia e di Medicina di famiglia e di comunitàcomunità

Lo stato di salute, secondo l’OMS, non è soltanto l’assenza di malattie, ma lo stato di benessere globale ed è inoltre una risorsa per la crescita delle persone e lo sviluppo delle comunità

L’assistenza sanitaria primariaL’assistenza sanitaria primaria rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, delle famiglie e delle comunità con il Sistema Sanitario. Risponde ai criteri dell’OMS tramite:

Educazione sanitaria e prevenzione De-ospedalizzazione, finalizzata al risparmio nella

spesa sanitaria ed alla riduzione dei disagi per le famiglie

Gestione delle patologie croniche, recidivanti ed invalidanti

Investimento nella salute dei primi anni di vita, così come raccomandato anche dall’OMS

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ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE

A causa del forte incremento della spesa sanitaria si A causa del forte incremento della spesa sanitaria si impongono dei correttivi; vengono quindi varati due impongono dei correttivi; vengono quindi varati due decreti di riordino 502/92 e 517/93, resi necessari dalle decreti di riordino 502/92 e 517/93, resi necessari dalle mutate condizioni politiche, sociali ed economiche.mutate condizioni politiche, sociali ed economiche.

• Si individuano i Livelli Uniformi di Assistenza (LUA): insieme di attività che il SSN intende garantire ai cittadini in rapporto alle risorse economiche;

• Le USL vengono trasformate in Aziende;• Si delegano alle regioni i criteri di finanziamento e il

controllo della gestione economica delle Aziende territorio e ospedale, nonchè la valutazione della qualità delle prestazioni erogate;

• Viene istituito l’istituto della formazione medica.

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ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE

Ma i decreti del 92/93 non bastano e nel 1999 viene quindi varata la riforma ter (decreto Bindi).I LUA vengono trasformati in Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).Si inserisce il concetto di essenzialità collegato ad apposite risorse finanziarie.Due sono le parole chiave:

Appropriatezza delle prestazioni

Razionalizzazione delle risorse

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ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE

A questo contesto si è inserito recentemente il processo di devoluzione. Referendum di modifica del capitolo V° della costituzione, DL 56/2000, legge 405/2001 hanno dato alle Regioni il compito di organizzare la sanità, stabilendo la quota di ripartizione del FSN non più ampliabile e dando la possibilità di una propria impositività fiscale per prestazioni non previste dai LEA.

Viene così cambiata l’ottica da una sanità gratuita e uguale per tutti a 21 sanità che devono tenere conto del costo-beneficio e delle risorse disponibili.

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ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA

EROGATA

STORIA DELL’ASSISTENZA PEDIATRICA DI BASE

ORGANIZZAZIONE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE

FUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAFUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

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FUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

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FUNZIONI DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

Per quanto riguarda la PdF, questa viene definita Per quanto riguarda la PdF, questa viene definita elemento costitutivo ed essenziale dell’assistenza elemento costitutivo ed essenziale dell’assistenza territoriale pediatrica, in essa si individuano:territoriale pediatrica, in essa si individuano:

Compiti e obiettivi: diagnosi, cura, assistenza Compiti e obiettivi: diagnosi, cura, assistenza ambulatoriale e domiciliare, educazione sanitaria, ambulatoriale e domiciliare, educazione sanitaria, prevenzione e riabilitazioneprevenzione e riabilitazione

Età di pertinenza pediatrica;Età di pertinenza pediatrica;

Età di esclusiva;Età di esclusiva;

Rapporto ottimale;Rapporto ottimale;

Quota capitariaQuota capitaria

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La pediatria in EuropaLa pediatria in EuropaII FF EE BB CHCH DD AA GRGR SLOSLO HH CZCZ ISRISR

PdFPdF 70007000 27002700 39003900 600600 580580 60006000 467467 25002500 262262 16001600 22002200 27002700

POPO 50005000 20002000 28002800 250250 180180 20002000 445445 700700 5555 16001600 950950 10001000

PUPU 10001000 700700 20002000 250250 8080 20002000 120120 230230 150150

PCPC 600600 700700 500500 5050 2020 600600 500500 00 240240 100100

MMG MMG x x 10001000

5050 6060 9797 1515 66 6060 1111146146+83+83

665.25.2 5.45.4 22

PopolPopolazione azione (mil)(mil)

57.557.5 59.159.1 39.639.6 10.210.2 7.47.4 82.282.2 8.28.2 10.610.6 22 1010 1010 6.26.2

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Obiettivi della Pediatria di FamigliaObiettivi della Pediatria di Famiglia Già conseguiti:Già conseguiti: Drammatico miglioramento dei dati di mortalità e di Drammatico miglioramento dei dati di mortalità e di

morbilità infantilemorbilità infantile Miglioramento della qualità della saluteMiglioramento della qualità della salute Scomparsa di gravi condizioni epidemicheScomparsa di gravi condizioni epidemiche Coperture vaccinali sempre più estese e numeroseCoperture vaccinali sempre più estese e numerose Incremento dell’allattamento maternoIncremento dell’allattamento materno Controllo dello sviluppo psicomotorio e fisicoControllo dello sviluppo psicomotorio e fisico Obiettivi “in corso”:Obiettivi “in corso”: Controllo degli incidentiControllo degli incidenti Miglioramento delle abitudini che riguardano Miglioramento delle abitudini che riguardano

l’alimentazione e l’attività motorial’alimentazione e l’attività motoria Contrasto delle dipendenze: fumo, alcool, droghe, etc.Contrasto delle dipendenze: fumo, alcool, droghe, etc. Presa in carico dei disturbi psichici e comportamentaliPresa in carico dei disturbi psichici e comportamentali Attività di ricerca e di didatticaAttività di ricerca e di didattica

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Nuovi obiettiviNuovi obiettivi Attività di didattica nei confronti dei Attività di didattica nei confronti dei

laureandi e degli specializzandilaureandi e degli specializzandi Attività di ricerca, soprattutto come Attività di ricerca, soprattutto come

sperimentazione di farmacisperimentazione di farmaci Campagne educative riguardanti:Campagne educative riguardanti: A) abitudini alimentariA) abitudini alimentari B) attività motorieB) attività motorie C) problematiche sull’uso voluttuario C) problematiche sull’uso voluttuario

di: fumo, alcool, droghedi: fumo, alcool, droghe D) problematiche riguardanti lo D) problematiche riguardanti lo

sviluppo psichicosviluppo psichico

Page 22: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

Assistenza sanitaria di base Assistenza sanitaria di base erogata dal Pediatra di erogata dal Pediatra di

famigliafamiglia

Appare ormai superata la vecchia Appare ormai superata la vecchia denominazione di “pediatra di libera denominazione di “pediatra di libera scelta”, infatti:scelta”, infatti:

i massimali limitano molto la possibilità di scelta e revoca da parte dei genitori

lo stesso pediatra può ricusare assistiti, per “turbativa del rapporto di fiducia”

Page 23: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

La visita domiciliareLa visita domiciliare

La visita domiciliare (qualora ritenuta necessaria da parte del pediatra) deve essere eseguita di norma nel corso della stessa giornata, ove la richiesta pervenga entro le ore dieci; ove invece, la richiesta pervenga dopo le ore dieci, la visita dovrà essere effettuata entro le ore dodici del giorno successivo. E’ a cura del pediatra di libera scelta la modalità organizzativa di ricezione delle richieste di visita domiciliare.

ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE

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Modalità di apertura dello studioModalità di apertura dello studio

Apertura per 5 giorni alla settimana Apertura per almeno 15 ore alla settimana, in

proporzione al numero degli assistiti Esposizione dell’orario all’ingresso ed annuncio

da parte di una segreteria telefonica Effettuazione di visite domiciliari essenzialmente

se il malato è “clinicamente intrasportabile”

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PrestazioniPrestazioni Visita medica generale, ambulatoriale o

domiciliare, anche con carattere d’urgenza Prestazioni di particolare impegno

professionale: PIP (o PPIP): riguardano soprattutto il self-help diagnostico, ma anche interventi terapeutici: medicazioni, terapie iposensibilizzanti, etc.

Prescrizioni di farmaci Richieste di visite specialistiche Proposte di ricovero ospedaliero Assistenza programmata: ADP (assistenza

domiciliare programmata) ed AAP (assistenza ambulatoriale programmata) e le valutazioni multidimensionali e connesse certificazioni relative alle prestazioni di assistenza domiciliare integrata

Bilanci di salute: controllo in età determinate, soprattutto del bambino sano

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Le funzioni del PEDIATRA (MASSIMALE 880)

• la presa in carico del neonato entro il primo mese di vita del bambino

• la tenuta e l’aggiornamento di una scheda sanitaria pediatrica, su supporto informatico, ad uso del pediatra e ad utilità dell’assistito e del SSN • la partecipazione alle forme organizzative territoriali e l’aggregazione in centri di responsabilità territoriale, distrettuali o subdistrettuali• la certificazione di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche di cui al decreto Ministro Sanità del 28 febbraio 1983 •lo sviluppo e la diffusione della cultura sanitaria, la conoscenza del Servizio sanitario nazionale, e regionale • l’appropriatezza delle scelte assistenziali e terapeutiche • l’adesione ai programmi di vaccinazioni• l’esecuzione di eventuali screening, sulla base di programmi regionali e aziendali • l’adesione alle sperimentazioni delle équipes territoriali• lo sviluppo e la diffusione della cultura sanitaria

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Riassumendo:Compiti del Riassumendo:Compiti del P.D.F.P.D.F.

Definiti dai LEADefiniti dai LEA

Definiti a livello regionaleDefiniti a livello regionale

Page 29: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

Compiti del PdF

Compiti previsti dai LEA nazionali (quota fissa)

Tutela della salute del bambino Consulto con lo specialista Consulto con l’ospedale in caso di ricovero Prescrizione farmaceutica Prescrizione di indagini specialistiche e ricovero Tenuta e aggiornamento della scheda sanitaria Certificazioni relative alla malattia (astensione,

riammissione a scuola, etc.) Certificazioni di buona salute in ambito

scolastico

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Compiti del PdFCompiti del PdF

Compiti da individuare negli accordi regionali (quota variabile)

Bilanci di salute Assistenza domiciliare programmata Assistenza programmata in strutture

residenziali Assistenza in zone disagiate Prestazioni aggiuntive (self-help) Informatizzazione Forme associative Vaccinazioni Eventuali screening

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L’ambulatorio del PdFL’ambulatorio del PdFLA CARTA DEI SERVIZI

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PIANO DELLA LEZIONEPIANO DELLA LEZIONE

ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA EROGATA

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAPEDIATRA DI FAMIGLIA

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

LE FORME ASSOCIATIVE GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF

HELP AMBULATORIALE

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L’ambulatorio del PdFL’ambulatorio del PdFIL COLLABORATORE DI STUDIO

COMPITI•Apertura e chiusura dello studio

•Gestione dell’agenda degli appuntamenti

•Accoglienza in studio

•Risposta telefonica

• Informazione all’utenza su orari e procedure (carta dei servizi)

•Manutenzione dello studio

•Gestione modulistica per consenso

•Aggiornamento dei dati informatizzati

•Gestione farmaci

•Ricettazione

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L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAPEDIATRA DI FAMIGLIA

STRUMENTI E ATTREZZATURE

AUSILI TECNOLOGICI

• COMPUTER CON INTERNET

• TELEFONO, FAX, SEGRETERIA

• SCANNER

• MACCHINA FOTOGRAFICA DIGITALE

• FRIGORIGERO

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IL COMPUTER

L’informatica ha ormai preso piede in molti studi pediatrici con grandi vantaggi, facilmente immaginabili, ma con indubbi problemi.

Infatti un software gestionale, o meglio ancora, una cartella clinica computerizzata, non è la semplice trasposizione della tradizionale cartella cartacea, ma è molto di più rappresentando un vero e proprio aiuto nella gestione dell’attività, clinica e non

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

Page 37: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

Informatizzazione: vantaggi Informatizzazione: vantaggi e possibilitàe possibilità

Stampa delle ricette: prescrizione di farmaci e di prestazioni

Maggiore leggibilità, organizzazione, completezza dei dati immessi

Rapido accesso agli archivi degli assistiti Interventi di vaccinazioni e prevenzione Gestione delle patologie Management delle patologie croniche Riduzione degli errori Accesso rapido a fonti d’informazione, quali: prontuari,

interazioni di farmaci, linee guida, testi on line Accesso rapido a supporti decisionali: algoritmi, batterie

di esami, etc. Comunicazione mediante internet con altri medici e

Strutture sanitarie Gestione di attività amministrative: certificati, bilanci di

salute, fatturazioni.

Page 38: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ambulatorio del PdFL’ambulatorio del PdFIL COMPUTER

VANTAGGIVANTAGGI SVANTAGGISVANTAGGImaggiore leggibilità, organizzazione, completezza e fruibilità dei dati

necessità di alfabetizzazione informatica e tecnologica

rapido accesso e reperimento delle informazioni degli archivi

necessità di training all’uso del software

miglioramento della qualità delle cure: ottimizzazione degli interventi di prevenzione e educazione sanitaria (bilanci di salute, vaccinazioni), delle prescrizioni, utilizzo di protocolli per patologia cronica

input dei dati: inizialmente (starting) e giornalmente per ogni accesso

accesso rapido alle fonti di informazione: prontuario, interazioni dei farmaci, testi online, protocolli e linee guida EBM, percorsi diagnostico-terapeutici

allungamento dei tempi di visita

miglioramento della comunicazione e del passaggio di informazioni tra pediatri

necessità di standardizzazione delle informazioni in modo omogeneo per la possibile condivisione

possibilità di ricerca: studi epidemiologici, progetti di miglioramento della qualità e contenimento dei costi

impatto negativo sul rapporto medico-paziente (limitazione del contatto visivo)

gestione amministrativa: agenda appuntamenti, stampa certificati, riepiloghi (BdS, PIPP), fatture

possibile incompatibilità dei sistemi informatici

automatizzazione degli atti ripetitivi: ricette, certificati

blocchi di sistema: bags, virus, guasti

strumenti per la formazione continua: self-audit, peer review

costi elevati, aggiornamento continuo di hardware e software

Page 39: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

Cartella clinica Cartella clinica computerizzata (C.C.C.)computerizzata (C.C.C.)

Supportare ragionamenti e decisioniSupportare ragionamenti e decisioni Permettere rilevazioni epidemiologichePermettere rilevazioni epidemiologiche Potersi interfacciare con altri sistemiPotersi interfacciare con altri sistemi Garantire la privacy, la sicurezza dei dati, la raccolta Garantire la privacy, la sicurezza dei dati, la raccolta

del consenso informatodel consenso informato Contenere dizionari specifici per l’età pediatricaContenere dizionari specifici per l’età pediatrica Essere programmata con dati auxologici e range di Essere programmata con dati auxologici e range di

normalità età-specificinormalità età-specifici Contenere data base di: farmaci, vaccini e presidi Contenere data base di: farmaci, vaccini e presidi

terapeuticiterapeutici Prevedere: avvisi, scadenze, sintesi, stampe, etc.Prevedere: avvisi, scadenze, sintesi, stampe, etc.

Page 40: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ambulatorio del PdFL’ambulatorio del PdFLA CARTELLA CLINICA COMPUTERIZZATA

Page 41: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ambulatorio del PdFL’ambulatorio del PdFLA CARTELLA CLINICA COMPUTERIZZATA

Page 42: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania
Page 43: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

PIANO DELLA LEZIONE

ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA EROGATA

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’GESTIONE DELLE ATTIVITA’

LE FORME ASSOCIATIVELE FORME ASSOCIATIVE GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF

HELP AMBULATORIALEHELP AMBULATORIALE

Page 44: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE

ATTIVITA’ Accesso libero

Accesso misto

Visite su appuntamento

Page 45: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

Accesso liberoAccesso libero

vantaggi: dà piena libertà agli utenti, senza necessità di: prenotazioni, trattative con la collaboratrice, etc.

svantaggi: si verificano momenti di eccessivo affollamento, commistioni di differenti patologie, etc.

rimedi: effettuare un orario prolungato, avere la disponibilità di 2-3 stanze di visita e di attesa, realizzare possibilità di isolamento

Page 46: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

Accesso misto

Orari dedicati per particolari patologie: ADP, AAP, casi clinici complessi, etc

Orari dedicati per gli adolescenti e per i Bilanci di salute

Visite su appuntamento

Vantaggi: si evitano sovraffollamenti e tempi vuoti

Svantaggi. Le famiglie dimostrano notevoli difficoltà nel rispetto della puntualità. L’ACN prevede in ogni caso l’ accettazione obbligatoria delle “urgenze”, che però spesso non sono reali, ma vissute come tali

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L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

Utilizzo del telefono: è possibile effettuare un vero “triage telefonico” e raccogliere una sufficiente anamnesi prossima. Infatti esistono veri e propri trattati di “Pediatria per telefono”

Il PdF deve effettuare domande di “screening”, Il PdF deve effettuare domande di “screening”, codificate ed a risposta chiusacodificate ed a risposta chiusa

Ad esempio, il PdF dovrebbe chiedere nel caso Ad esempio, il PdF dovrebbe chiedere nel caso di un bambino con febbre: età; intensità; di un bambino con febbre: età; intensità; durata; sintomi associati; aspetto; durata; sintomi associati; aspetto; comportamento. Quindi per telefono si può comportamento. Quindi per telefono si può raccogliere una sufficiente anamnesi raccogliere una sufficiente anamnesi patologica prossimapatologica prossima

Page 48: Medicina di Comunità e di Famiglia Prof. Filippo Di Forti Pediatra di Famiglia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Catania

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

Prescrizione di visite specialistiche. Il Pdf deve individuare i professionisti “dedicati” ai bambini

Contatti con gli Ospedali. Spesso per il Pdf gli accessi sono impegnativi ed i contatti telefonici sono problematici. Molto promettente si è dimostrato essere l’uso di internet e della posta elettronica, con possibilità di inviare anche referti

Le visite domiciliari possono essere effettuate:

- In giornata, se richieste entro le ore 10 - Entro le ore 12 del giorno successivo, se richieste dopo

le 10

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PIANO DELLA LEZIONE

ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA EROGATA

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

LE FORME ASSOCIATIVELE FORME ASSOCIATIVE GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF

HELP AMBULATORIALE

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Le Forme Associative:una importante modalità organizzativa del lavoro

Rispondono ad una esigenza culturale, più che normativa: rompere l’isolamento umano e professionale del Pediatra “single”

Caratteristiche delle forme associative

Elementi cardine: team e sede comune o centralizzata Apertura media giornaliera al pubblico di almeno 5 ore

con risposta telefonica diretta all’utenza Maggiore efficienza e migliore gestione dell’urgenza Migliore risposta ai bambini con cronicità ed ai bisogni

emergenti Più facile ricorso al self-help diagnostico e migliore

utilizzazione delle competenze sub-specialistiche dei membri del gruppo

Sono state riscontrate performance più elevate se i membri dell’associazione sono almeno tre

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Pediatria in associazionePediatria in associazione Integrazione ed interazione tra più pediatri, operanti

ciascuno presso il proprio studio Presupposto operativo della continuità assistenziale Caratteristiche: il team, la eventuale sede principale

amministrativa, la rete informatica remota, il personale di studio, il self-help, gli specialisti di fiducia

ProblematicheProblematiche

Difficoltà delle famiglie a condividere il proprio pediatra Difficoltà nella condivisione fra i pediatri membri di :

comportamenti, linee guida, miglioramento continuo della qualità

Comunque, le forme associative rappresentano il Comunque, le forme associative rappresentano il futuro della medicina di famigliafuturo della medicina di famiglia

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Le forme associative

Le forme associative sono finalizzate a:

a)erogare prestazioni di tipo diagnostico, preventivo, terapeutico e di educazione sanitaria;

b) erogare assistenza riabilitativa, ambulatoriale e domiciliare;

c) realizzare adeguate forme di continuità dell’assistenza e delle cure anche attraverso modalità di integrazione professionale tra pediatri di libera scelta ed altre categorie mediche;

d) perseguire il coordinamento funzionale dell’attività dei pediatri di libera scelta con i servizi e le attività del Distretto in coerenza con il programma delle attività distrettuali e quale parte integrante delle equipe territoriali di cui all’art. 26, se costituite;

ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE

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Le forme associative

Le forme associative sono finalizzate a:

e) realizzare forme di maggiore fruibilità e accessibilità, da parte dei cittadini, dei servizi e delle attività dei pediatri di libera scelta, anche prevedendo la presenza di almeno uno studio nel quale i pediatri associati svolgono a rotazione attività concordate;

f) perseguire maggiori e più qualificanti standard strutturali, strumentali e di organizzazione della attività professionale;

g) condividere ed implementare linee guida diagnostico terapeutiche per le patologie a più alta prevalenza e attuare momenti di verifica periodica.

ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE

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Le forme associativeLe forme associative

Al fine di conseguire un più elevato livello delle prestazioni e per facilitare il rapporto tra cittadino e pediatra di libera scelta i pediatri iscritti negli elenchi della pediatria di famiglia possono concordare e realizzare forme di lavoro associativo, secondo le modalità, i principi e le tipologie indicate ai commi successivi e negli Accordi Regionali ed Aziendali.

Le forme associative oggetto dell’Accordo sono:

a) la pediatria di gruppo;

b) la pediatria in associazione;

c) la pediatria in rete.

ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE

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Le forme associativeACCORDO REGIONALE SICILIA

L'associazionismo tra pediatri di famiglia, aumentando la disponibilità di ore di apertura degli ambulatori, ha lo scopo di migliorare l'assistenza al bambino, di elevare il livello delle prestazioni, consentendo di ridurre gli accessi impropri a strutture ospedaliere di pronto soccorso e/o di emergenza. Il piano sanitario nazionale 2003-2005 ha inoltre individuato le forme associative come una delle soluzioni ai bisogni di continuità assistenziale, per una maggiore copertura oraria dell'attività ambulatoriale.L'attività che ogni pediatra svolge nell'ambito delle forme associative è da intendersi come attività svolta a favore degli assistiti degli altri pediatri facenti parte dell'associazione.Secondo quanto previsto dagli artt. 51, 52 e 53 del D.P.R. n. 272/00 le forme associative sono le seguenti:1) pediatria di gruppo;2)  pediatria in associazione;3)  pediatria in rete.

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in ogni caso deve essere assicurata dai pediatri del gruppo l'assistenza nella sede unica per almeno cinque ore giornaliere, distribuite nel mattino e nel pomeriggio. Nella giornata di sabato e nei giorni prefestivi deve essere assicurata da almeno uno dei pediatri del gruppo la ricezione delle richieste di visite;

non possono effettuarsi variazioni di scelta all'interno del gruppo senza l'autorizzazione del pediatra scelto dall'assistito, ……;

all'interno del gruppo può adottarsi il criterio della rotazione interna per sostituzioni, per la partecipazione a congressi, corsi di aggiornamento o di formazione permanente, ……, purché dette sostituzioni non comportino disservizio nell'erogazione dell'assistenza;

la suddivisione delle spese di gestione dell'ambulatorio viene liberamente concordata ……

Le forme associativeACCORDO REGIONALE SICILIA

Pediatria di GruppoLa percentuale di associazioni è prevista nella misura del 5% degli assistiti nell'ambito regionale. La pediatria di gruppo si caratterizza per i seguenti requisiti:

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a)l'associazione è libera, volontaria e paritaria;b)l'accordo che costituisce la pediatria di gruppo è

liberamente concordato ……;c) del gruppo possono far parte due o più pediatri che

svolgono in modo esclusivo l'attività di medico convenzionato, nello stesso ambito territoriale di scelta ………;

d)la sede della pediatria di gruppo è unica;e)ciascun pediatra può far parte soltanto di un gruppo;f) ciascun partecipante al gruppo è disponibile a svolgere la

propria attività anche nei confronti degli assistiti degli altri pediatri del gruppo, anche mediante l'accesso reciproco agli strumenti di informazione di ciascun medico, pur nella tutela dei fondamentali principi del rapporto fiduciario e della libera scelta da parte dell'assistito;

Le forme associativeACCORDO REGIONALE SICILIA

Pediatria di Gruppo

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Le forme associativeACCORDO REGIONALE SICILIA

Pediatria in Associazione

… la percentuale di associazioni è prevista nella misura del 30% degli assistiti nell'ambito regionale… La pediatria in associazione si caratterizza per i seguenti requisiti:

a)dell'associazione fanno parte due o più pediatri operanti nello stesso comune o nello stesso ambito territoriale o in ambito territoriale limitrofo; nel caso di ambiti limitrofi appartenenti ad aziende diverse, specifiche deroghe possono essere autorizzate …;b)i pediatri eleggono un referente per i rapporti con l'Azienda di competenza;c)l'attività coordinata dell'associazione, distribuita tra mattina e pomeriggio, deve assicurare almeno cinque ore giornaliere e per cinque giorni la settimana, con apertura sino alle ore 19,00;d)l'accordo è liberamente concordato tra i medici partecipanti e depositato …;e)è possibile l'associazione di uno o più pediatri con medici di medicina generale;f)ciascun pediatra presta la propria opera presso il proprio ambulatorio, anche per gli assistiti degli altri componenti dell'associazione, per le visite non differibili o per particolari indagini eseguibili con strumenti presenti in uno degli studi associati;g)dell'associazione fanno parte soltanto pediatri che svolgono l'attività di medico convenzionato;

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Pediatria in Associazione

h) l'organizzazione del lavoro è stabilita autonomamente all'interno dell'associazione, può adottarsi inoltre un criterio di rotazione interna per ogni tipo di sostituzione;

i) qualora all'interno dell'associazione si realizzasse un sistema informatico comune, tale da consentire a ciascun pediatra l'accesso alle informazioni cliniche di assistiti degli altri pediatri, …, si applica … quanto previsto dalla pediatria in rete;

k) è possibile l'attività coordinata di due o più associazioni, operanti nello stesso comune ambito territoriale o su ambiti territoriali limitrofi, …, purché la situazione oro-geografica sia favorevole e i pediatri delle rispettive associazioni siano disponibili a svolgere la propria attività ambulatoriale nei confronti degli assistiti dei pediatri dell'altra associazione; la richiesta …; nel caso le due associazioni insistano su Aziende unità sanitarie locali diverse, l'attività dovrà essere autorizzata dai rispettivi comitati di azienda;

l) la condivisione ed implementazione di linee guida diagnostico terapeutiche per le patologie a più alta prevalenza;

m) la realizzazione di momenti di revisione della qualità delle attività e dell'appropriatezza prescrittivi interna all'associazione e per la promozione di comportamenti prescrittivi uniformi e coerenti con gli obiettivi dichiarati dall'associazione;

n) ….

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme Le forme associativeassociative

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Le forme associativePEDIATRIA IN ASSOCIAZIONE

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Le forme associativePEDIATRIA IN ASSOCIAZIONE

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PIANO DELLA LEZIONE

ORGANIZZAZIONE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA IN ITALIA E L’ASSISTENZA EROGATA

L’ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA

L’ACCESSO IN AMBULATORIO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’

LE FORME ASSOCIATIVE GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF GLI STRUMENTI DI DIAGNOSI ED IL SELF

HELP AMBULATORIALEHELP AMBULATORIALE

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Dotazioni e strumentazione Dotazioni e strumentazione dello studiodello studio

Sala di accesso ampia e confortevole Luminosità e ricchezza di colori Saletta per gli adolescenti Fonti di informazioni: avvisi, bacheche, schede, riviste,

manifesti, Frigorifero: soprattutto per vaccini e farmaci che

necessitano di essere conservati alla temperatura di 2-8 C°

Bagni: debbono essere almeno due: uno per l’utenza, con disponibilità di un fasciatoio

Telefono con cord-less e/o telefonino Fotocopiatrice ( oppure scanner di buona qualità) Computer con stampante e collegamento veloce ad

internet Strumenti molto utili: otoscopio pneumatico,

scoliometro, kit per boel test, paletta per cover test, lampada di Wood, microscopio con vetrini e camera di Burker, altri strumenti e materiali per il self-help diagnostico

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Strumenti indispensabiliStrumenti indispensabili Lettini da visita Bilance Statimetri (anche con bilance a pedana) Paidometro Metri a nastro Fonendoscopi per varie età; neonato, bambino, adulto Oto-oftalmoscopio Sfigmomanometri: con almeno 3 bracciali di diversa

grandezza Termometri: soprattutto a resistenza elettrica Sorgenti luminose puntiformi Tavole ottometriche Kit rianimazione: cannule, Ambu, etc. Kit stereo test Materiale per medicazioni: garze, cerotti, etc.

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Considerazioni su alcune prestazioni di Self-Help diagnostico e di particolare

interesse professionale (PIP)

Conta leucocitaria ed esame microscopico delle urineConta leucocitaria ed esame microscopico delle urine.. Sono necessari:Sono necessari: microscopio, pipetta, camera di Burkermicroscopio, pipetta, camera di Burker

Micro – VES. Micro – VES. Sono necessari: capillare da ematocrito sigillato Sono necessari: capillare da ematocrito sigillato alla base, più 1 goccia di sangue, da porre in posizione alla base, più 1 goccia di sangue, da porre in posizione verticale per 1 oraverticale per 1 ora

Agglutinine a frigoreAgglutinine a frigore. . Sono necessarie 4-5 gocce di sangue Sono necessarie 4-5 gocce di sangue poste in una provetta con 1 goccia di EDTA che viene immersa poste in una provetta con 1 goccia di EDTA che viene immersa in un bicchiere di acqua e ghiaccio. Si ruota per 30sec: si in un bicchiere di acqua e ghiaccio. Si ruota per 30sec: si rilevano delle granulosità che scompaiono a 37 gradirilevano delle granulosità che scompaiono a 37 gradi

Scotch testScotch test.. Si applica lo scotch la mattina prima di lavare il Si applica lo scotch la mattina prima di lavare il bambino sulle pieghe perianali. Si osserva poi al microscopio, bambino sulle pieghe perianali. Si osserva poi al microscopio, ponendo il lato adesivo sul vetrinoponendo il lato adesivo sul vetrino

Ricerca SBEGARicerca SBEGA.. Ha una sensibilità quasi del 100%. Il Kit è Ha una sensibilità quasi del 100%. Il Kit è composto da un tampone, più specifici reattivi per svelare composto da un tampone, più specifici reattivi per svelare alcuni antigeni dello Streptococco. Dovrebbe essere utile per alcuni antigeni dello Streptococco. Dovrebbe essere utile per evitare l’uso di antibiotici non necessarievitare l’uso di antibiotici non necessari

Luce di WoodLuce di Wood. . I raggi ultravioletti svelano la fluorescenza di I raggi ultravioletti svelano la fluorescenza di alcune infezioni: Tinea, Pseudomonas, etcalcune infezioni: Tinea, Pseudomonas, etc

Otoscopia pneumaticaOtoscopia pneumatica.. L’utilizzo di un otoscopio con L’utilizzo di un otoscopio con attacco per pompetta permette la rilevazione della mobilità e attacco per pompetta permette la rilevazione della mobilità e delle caratteristiche del timpanodelle caratteristiche del timpano

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Skin prick testSkin prick test. . Si pongono gocce sulla pelle, ciascuna Si pongono gocce sulla pelle, ciascuna contenente un allergene diverso; si buca superficialmente la contenente un allergene diverso; si buca superficialmente la cute; si confrontano le reazioni dopo 20-30 minuti con cute; si confrontano le reazioni dopo 20-30 minuti con quella dell’istaminaquella dell’istamina

Impedenzometria e microtimpanometria.Impedenzometria e microtimpanometria. Gli strumenti Gli strumenti realizzano un grafico che esprime l’elasticità del timpanorealizzano un grafico che esprime l’elasticità del timpano

Audiometria tonale.Audiometria tonale. L’esame della ricezione di suoni L’esame della ricezione di suoni corrispondenti a vari hertz e decibel è utilissimo per lo corrispondenti a vari hertz e decibel è utilissimo per lo screening delle ipoacusie e per la diagnosi delle patologie screening delle ipoacusie e per la diagnosi delle patologie dell’orecchio medio.dell’orecchio medio.

Scoliometria.Scoliometria. Il collocamento dello scoliometro in Il collocamento dello scoliometro in corrispondenza delle apofisi vertebrali fa apprezzare corrispondenza delle apofisi vertebrali fa apprezzare l’angolo di rotazione delle vertebre, facendo piegare e l’angolo di rotazione delle vertebre, facendo piegare e risollevare il soggetto. Il self-help ortopedico utilizza anche: risollevare il soggetto. Il self-help ortopedico utilizza anche: goniometri, fili a piombo, livelli, metri, stecche per goniometri, fili a piombo, livelli, metri, stecche per immobilizzazioni, etc.immobilizzazioni, etc.

Spirometria.Spirometria. Permette di studiare la funzione respiratoria Permette di studiare la funzione respiratoria del bambino collaborante. Parametri indispensabili: FEV1, del bambino collaborante. Parametri indispensabili: FEV1, VEMS. Il PEF può essere determinato dai pazienti anche con VEMS. Il PEF può essere determinato dai pazienti anche con semplici misuratori di flussosemplici misuratori di flusso

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Oftalmoscopia.Oftalmoscopia. Permette un migliore esame Permette un migliore esame obiettivo e la ricerca del riflesso rosso retinico obiettivo e la ricerca del riflesso rosso retinico soprattutto nella primissima infanzia.soprattutto nella primissima infanzia.

Podoscopia.Podoscopia. Il podoscopio illumina e riflette la Il podoscopio illumina e riflette la pianta dei piedi. E’ utilissimo per rivelare i veri pianta dei piedi. E’ utilissimo per rivelare i veri piattismi e varie anomalie dei piedi.piattismi e varie anomalie dei piedi.

Boel testBoel test. . Costituisce una sorta di screening delle Costituisce una sorta di screening delle ipoacusie e dei ritardi dello sviluppo neuro-senso-ipoacusie e dei ritardi dello sviluppo neuro-senso-motorio. Può essere eseguito dal sesto mese in poimotorio. Può essere eseguito dal sesto mese in poi

Stereo test di Lang, tipo I e IIStereo test di Lang, tipo I e II. . Sono utili per lo Sono utili per lo studio della visione bioculare e per lo screening studio della visione bioculare e per lo screening dell’ambliopiadell’ambliopia

Tavole ottometriche.Tavole ottometriche. Permettono la rilevazione Permettono la rilevazione dell’acuità visiva. Devono essere di vario tipo, con: dell’acuità visiva. Devono essere di vario tipo, con: lettere, disegni, lettere E con differenti orientamenti lettere, disegni, lettere E con differenti orientamenti e dimensionie dimensioni

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SPIROMETRIASPIROMETRIA

FEV1 : flusso massimo espirato in un FEV1 : flusso massimo espirato in un secondosecondo

FVC : Capacità vitale forzataFVC : Capacità vitale forzata FEF 25-75: flusso medio espiratorioFEF 25-75: flusso medio espiratorio PEF: picco di flusso espiratorioPEF: picco di flusso espiratorio

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Evidence based medicine (EBM) e Evidence based medicine (EBM) e Pediatria di famigliaPediatria di famiglia

ObiettiviObiettivi Integrare l’esperienza clinica individuale con le

migliori evidenze scientifiche Orientare le proprie decisioni tenendo conto sia

delle esigenze e dei valori dei pazienti, sia della tipologia delle evidenze scientifiche

L’evidenza scaturisce dalle ricerche cliniche e dalle loro revisioni sistematiche

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Ulteriori obiettivi della Pediatria di Ulteriori obiettivi della Pediatria di Famiglia, Famiglia,

esperienza unica in Europaesperienza unica in Europa Miglioramento dei dati riguardanti

mortalità e morbilità Miglioramento della qualità di vita e di

salute Scomparsa di gravi condizioni

epidemiche Riduzione del numero e dei tempi dei

ricoveri ospedalieriUlteriori obiettivi “in corso”Ulteriori obiettivi “in corso”

Miglioramento continuo della qualità Incremento dell’allattamento materno Miglior controllo degli incidenti domestici Ulteriore estensione delle vaccinazioni