contro il bullismo con l’arte del kamishibai: il...

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Associazione di promozione culturale 

L’isola di Ula e Opp Via Metastasio 19 00071 Pomezia  Rm C. F. 97713040588 

Cell. 345 2718199       www.isoladiulaeopp.it       mail: info@isoladiulaeopp   

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CONTRO IL BULLISMO CON L’ARTE DEL KAMISHIBAI: il rispetto si impara da piccoli. E dai piccoli

Percorso educativo e creativo per bambini/e (e adulti) su: valore delle relazioni, rispetto dell’altro, bellezza delle diversità. Riflessioni e osservazioni sviluppate con la tecnica del teatro Kamishibai: auto-narrazione, gioco dei ruoli, forza dell’espressione pittorica. Realizzazione e-book.

Sede dell’associazione L’isola di Ula e Opp (Pomezia, Roma)

Attività ed eventi organizzati dall’associazione (Pomezia e Torvajanica, 2016)

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Alle radici del bullismo Tutti abbiamo bisogno di tutti, ciascuno ha bisogno dell’altro in un continuo flusso materiale ed emozionale: questo è il filo conduttore dell’idea progettuale che intende sollecitare nei bambini e nelle bambine l’osservazione delle differenze (di genere, di abitudini, di gusti, fisiche, culturali ecc) e dei pregi e vantaggi derivanti dall’essere tutti/e diversi. Sviluppare questi sentimenti allo scopo di: imparare a gestire i conflitti, rispettare le altrui opinioni, esprimere le emozioni, sono questi gli obiettivi del progetto “CONTRO IL BULLISMO CON L’ARTE DEL KAMISHIBAI: il rispetto si impara da piccoli. E dai piccoli” finalizzato a combattere il bullismo e a prevenire l’insorgere di atteggiamenti violenti nelle relazioni interpersonali. Il percorso progettuale intende: - stimolare nei minori il piacere della scoperta e dell’incontro con l’altro/a che è sempre diverso da sé e che va rispettato in quanto portatore di diversi sguardi e punti di vista; - sviluppare la fantasia e la creatività; - rafforzare la capacità di ascolto dell'altro.

Laboratorio Kamishibai tenuto a Ciampino, Roma (Festa dei colori, maggio 2016) La partecipazione attiva dei genitori anche in veste di spettatori ha il duplice effetto di responsabilizzare i bambini e le bambine, educandoli ad un'autonomia di giudizio, e di mostrare la capacità/possibilità di una rappresentazione corretta delle relazioni interpersonali. Il coinvolgimento delle famiglie risponde anche all’obiettivo di creare una coerenza educativa dell’ambiente che circonda i minori. Il bullismo, definito come atteggiamento spavaldo e arrogante di chi tende a prevaricare i più deboli con violenze fisiche e psicologiche, è un fenomeno violento che sta estendendosi pericolosamente; va combattuto nel suo manifestarsi e anche con azioni di prevenzione. Il nostro progetto intende intervenire andando alla radice del problema, nella fase della crescita in cui i minori iniziano il loro cammino verso l’autonomia a partire dall’ambito scolastico. I primi atteggiamenti violenti e prevaricatori si manifestano infatti a scuola ed è appunto per la fascia d’età delle scuole elementari che sono progettati i laboratori, il cui intento è parlare a chi subisce le violenze e anche a chi le agisce. Il bullo è infatti un soggetto che, attraverso il sopruso, esprime un disagio e/o

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una difficoltà/incapacità di relazione se non addirittura un’emulazione di comportamenti violenti vissuti o subiti in ambito familiare. Tenendo conto di tutto ciò, il laboratorio è redatto anche recependo le Linee di orientamento per azioni di prevenzione  e  di  contrasto  al  bullismo  e  al  cyberbullismo” (2015) emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) in un documento che intende supportare le istituzioni scolastiche, e non solo, nella lotta al fenomeno. Esprimersi e comunicare attraverso il Kamishibai Il percorso espressivo ed educativo che si intende attuare individua come strumento principale la tecnica della rappresentazione del Kamishibai, il teatro di immagini di origine giapponese e tipicamente utilizzato dai cantastorie popolari. Nel Kamishibai il testo è abbinato ad un disegno che, muovendosi nella scena, si anima; il messaggio si sviluppa contemporaneamente su due livelli: vedere la scena/immagine ascoltare la storia narrata in un rimando circolare tra narratore e spettatore. Si tratta di un metodo particolarmente efficace per attrarre l’attenzione dei piccoli che oggi sono immersi nella cultura dell’immagine. Un altro punto di forza dell’idea progettuale è che i bambini e le bambine diventano protagonisti/e di una narrazione che attraverso la finzione scenica crea un coinvolgimento tra narratore e pubblico in una sinergia positiva e creativa. Uno scambio che è rafforzato anche attraverso il dibattito che accompagna il lavoro di gruppo e lo sviluppo delle storie collettive con cui si gestiscono gli incontri.

Conclusione di un’edizione del laboratorio con il Kamishibai (sede dell’associazione, ottobre 2015) Sviluppo del progetto Il laboratorio di animazione teatrale si sviluppa nell’arco di un mese attraverso 3 incontri della durata di circa 90 minuti l’uno con gruppi di 15/20 bambini/e tenuti da due educatrici con la supervisione di una psicologa. I laboratori si svolgono nella sede dell’associazione e/o in aule scolastiche, di seguito si descrivono sinteticamente le tre fasi. 1) Nel primo incontro, accompagnata da brani di musiche scelte, c’è la

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rappresentazione nel Kamishibai con la narrazione di una storia da parte dell’educatrice con l’aiuto delle relative immagini; l’obiettivo è trasportare il pubblico in un’atmosfera magica, stimolare le osservazioni, sviluppare un dibattito individuando i punti di forza dei messaggi offerti dalle storie. 2) Nel secondo incontro si riprende il dibattito sollecitando i/le partecipanti a comporre una storia collettiva sulla scorta degli interventi e scambi che avvengono nel corso dell’incontro. L’educatrice prende nota degli interventi iniziando a comporre la storia oppure, se ci sono le condizioni, lo fa fare ai/alle partecipanti. 3) Nel terzo incontro la storia collettiva prende forma definitiva e i partecipanti la rappresentano attraverso disegni che ne illustrano i vari passaggi e personaggi, giungendo così a unire i due piani narrativi (linguaggio e immagini). Testi e immagini saranno composti in un eBook che verrà pubblicato nel sito (www.isoladiulaeopp.it) e nella pagina Facebook dell’associazione (https://www.facebook.com/LisoladiUlaeOpp/) allo scopo di ampliare la condivisione del progetto e la divulgazione del suo messaggio educativo. In un evento conclusivo saranno gli stessi/e bambini/e a presentare alle famiglie le storie che hanno scritto e illustrato.

Laboratorio Kamishibai, maggio 2016 Piano economico Il progetto si sviluppa in moduli indipendenti. Ogni modulo, sviluppato nelle modalità sopra descritte, escludendo l’apporto volontario della parte organizzativa e comprendendo tutte le voci di spesa (educatrici, psicologa, materiali didattici, realizzazione dell’eBook, evento finale, spese varie) ha un costo lordo forfettario di 380 euro. La realizzazione di più moduli consente risparmi nell’ordine di circa il 10%, per cui tre moduli, ad esempio, hanno un costo totale di 1.026 euro anziché 1.140 euro. Pomezia, 30 aprile 2017 La presidente

Valeria Petricca

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