immagini, rappresentazioni
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Metamorfosi, migrazioni, ombreIUAV, VeneziaTRANSCRIPT
Immagini, rappresentazionimetamorfosi migrazioni ombre
Universit Iuav di Venezia Dipartimento di Culture del Progetto
quaderni della ricerca
Universit Iuav di Venezia - dipartimento di Culture del ProgettoQuaderni della ricerca
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ISBN ................
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Progetto grafico di Luciano Comacchio - MeLa Media LabI edizione: febbraio 2014
Immagini, rappresentazionimetamorfosi migrazioni ombrea cura di Malvina Borgherini
gruppo di ricerca Immagini, rappresentazioni
unit di ricerca
Laboratorio di teoria delle immagini LABIMRappresentazione
Indice
declaratoria / missionAngela Mengoni
10
Fabrizio Gaypremessa06
Euristiche22
Ri-montaggi16
Arte visiva contemporanea40
Documentaria34
Malvina Borgherini
il contesto disciplinare e lambito di ricercaMalvina Borgherini, Emanuele Garbin
49
Agostino De RosaImago rerum68
Emanuele GarbinLa forma dello sguardo, la materia del disegno74
Renato RizziIconologie, esperienze82
Giuseppe DAcuntoGeometrie configurative88
biografie94
bibliografia102
Antropometrie affettive60
Angela Vettese
Marco Bertozzi
Fabrizio Gay
Angela Mengoni
unit di ricerca Laboratorio di teoria delle immagini LABIM
unit di ricerca Rappresentazione
PREMESSA
Fabrizio Gay
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Nel quadro della presentazione delle attivit di ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto dellUniversit Iuav di Venezia, si descrivono in questo quaderno i profili di due unit di ricerca, quella del Laboratorio di teoria delle immagini LABIM e quella di Rappresentazione, vicine per temi affrontati e riconducibili allampio ambito dei Visual studies, tuttavia distinte per le loro diverse storie e per i loro specifici progetti di ricerca. I termini immagine e rappresentazione, in realt molto simili, indicano gi di per s due direzioni di ricerca pi ancora che due oggetti completamenti distinti. A voler essere precisi si pu dire che la rappresentazione una pratica simbolica, cio codificata convenzionalmente in relazione a un qualche referente che vi si dice rappresentato, e quindi presuppone un uso rappresentativo delle immagini; mentre invece limmagine un oggetto pi generale, che non si riferisce necessariamente ad alcuna rappresentazione, ma solo al costituirsi di una presenza e di una forma che si realizzano in materie sensibili differenti (non solo quella visiva, ma anche quella acustica, olfattiva, cinestetica...).Se di immagini e di rappresentazione com ovvio si occupano entrambe le unit, le specificit vanno cercate fondamentalmente nei metodi di ricerca, nella loro riferibilit a tradizioni disciplinari, teorie e comunit scientifiche differenti. In massima sintesi lunit di ricerca del Laboratorio di teoria delle Immagini LABIM, si occupa prevalentemente di artefatti visuali dal punto di vista dellantropologia, della semiotica delle immagini, come pure della storia e della critica delle arti. Lunit di ricerca Rappresentazione si occupa allo stesso modo di artefatti visuali, in special modo opere e disegni di architettura, letti in riferimento alla fenomenologia e alla storia dei metodi di rappresentazione.
Cy Twombly, Panorama, 1955
unit di ricerca LABIM
DECLARATORIA / MISSIONlaboratorio di teoria delle immagini LABIMAngela Mengoni
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Il contesto disciplinare: lorizzonte plurale della teoria delle immagini
Il Laboratorio di teoria delle immagini LABIM ununit di ricerca che opera presso lUniversit Iuav di Venezia in seno al Dipartimento di Culture del progetto. Fondato nel 2013, in esso sono confluite le esperienze delle unit di ricerca che negli anni precedenti hanno sviluppato attivit nellambito delle teorie del visivo, delle pratiche mediali, della storia e teoria delle arti, della riflessione epistemologica sul visivo. In particolare sono confluite nel centro le seguenti unit di ricerca: Archivi del visibile. Cinema, fotografia e televisione fra memoria e progetto; Lisav Laboratorio internazionale di semiotica a Venezia; Venice Biennale Study Group.Il Laboratorio di teoria delle immagini riunisce studiosi provenienti da diversi orizzonti disciplinari i cui interessi e attivit sia di ambito teorico che progettuale incrociano il vasto orizzonte di riflessione sulle immagini, oggi al centro di un dibattito internazionale che attraversa differenti tradizioni tra cui la Bildwissenschaft di area germanofona, i Visual Studies e Visual Culture Studies di area anglosassone, la tradizione francese di storia e teoria dellarte e del linguaggio cinematografico che ha accolto istanze di tipo antropologico, cos come la semiotica dellimmagine. Si tratta di un vasto orizzonte di studi che indaga le dinamiche della cultura visuale senza privilegiare una domanda teorico-ontologica (cosa limmagine?), ma situando piuttosto le pratiche dellimmagine nei modi di circolazione, di stratificazione temporale e memoriale che attraversano luniverso visivo inteso come universo culturale. Alcune di queste tradizioni hanno stimolato importanti affermazioni istituzionali di nuovi settori di ricerca e centri di studio transdisciplinari, come avvenuto allinizio dagli anni Novanta con la cosiddetta svolta iconica in area tedesca o con i tanti dipartimenti di Visual Studies negli Stati Uniti. In altri casi si trattato, e si tratta, di costellazioni di studiosi e ricerche legate a luoghi e congiunture specifiche e peculiari. Nel contesto universitario italiano, la fondazione di un centro di studi dedicato alla teoria delle immagini intende anzitutto sottolineare il gesto di rottura epistemologica che caratterizza questo pur variegato orizzonte: la necessit di cogliere, riconoscere ed esplorare lintelligenza visiva degli oggetti, cio la loro capacit di articolare complesse logiche del senso in autonomia di mezzi, attraverso il loro peculiare modo di fare appello alle qualit sensibili dei diversi supporti e dispositivi. Ci implica una
Robert Rauschenberg, Rebus (part.), 1955New York, The Museum of Modern Art
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discussione dei modelli epistemologici che hanno tradizionalmente subordinato in modi e misure differenti il senso prodotto dalla dimensione visiva di oggetti complessi ai codici e ai modelli del linguaggio verbale, per porre invece al centro della riflessione i modi di produzione della conoscenza articolati dalla e nellimmagine, cos come la questione in larga misura antropologica dellefficacia o agency delle immagini. Pur individuando nellimmagine intesa nella sua dimensione materiale artistica o no un oggetto di ricerca cruciale, questo orizzonte si interroga dunque sullo statuto di ci che chiamiamo immagine allintersezione e nella traduzione tra linguaggi e supporti differenti, tra le sfere della materialit e dellimmaginazione, della memoria culturale e dei modelli di conoscenza.
Temi e aree di ricerca
Le diverse aree di indagine del Laboratorio di teoria delle immagini LABIM sono caratterizzate da alcuni nuclei comuni di riflessione: da un lato, la centralit della visualit degli oggetti ed il riconoscimento della resistenza ed intelligenza propri di questa dimensione figurale pi che iconografica o figurativa, dalle arti visive al cinema, dagli spazi delle pratiche curatoriali agli oggetti dellarchitettura; dallaltro una certa estensione ed apertura del dominio di appartenenza degli oggetti di indagine e una interrogazione della loro definizione e del loro statuto estetico, storico artistico, antropologico (potremmo riassumere questa interrogazione nella domanda che cosa arte?, domanda che attraversa sia la riflessione filosofica ed epistemologica che le pratiche e gli studi curatoriali). Possiamo dunque dire che per teoria delle immagini si intende qui linsieme di quegli approcci che si concentrano sul pieno riconoscimento dellintelligenza visiva degli oggetti siano essi artistici, estetici o culturali e che intendono esplorare le dinamiche di questo pensare visivamente a partire dalla pluralit delle immagini nella loro ineludibile specificit culturale, formale e materiale. Il mantenimento del plurale (immagini) nel nome dellunit di ricerca indica proprio la convinzione che gli oggetti plurali e storicamente situati, cos come il dialogo tra le differenti tradizioni intellettuali e disciplinari, costituiscano lunico accesso possibile ad una riflessione produttiva sullo statuto dellimmagine. Il progetto di una teoria delle immagini non sar allora quello di unindagine esclusivamente filosofica o concettuale sullimmagine, ma sar piuttosto quello di un fruttuoso va-e-vieni tra uneuristica dei singoli oggetti e lorizzonte teorico che quegli
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stessi oggetti convocano non come orizzonte concettuale esterno, bens come insieme di operazioni che ne costituiscono lintelligenza visiva. La parola teoria allora da intendersi come domanda che nutre internamente loggetto, la sua struttura e la sua produzione di sapere, come modello in costitutiva tensione con loggetto e non come paradigma esterno. E ci coerentemente con lidentit di unistituzione e di un dipartimento che intendono mettere al centro le potenzialit cognitive, culturali e di produzione conoscitiva del fare immagine. Tra le implicazioni di un tale orizzonte di riflessione vi la necessit di superare uno storicismo spesso incapace di pensare le dinamiche di senso complesse degli oggetti e di riesaminare crit