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Anno 6 - N° 3 FEBBRAIO 2016
1 The Voice
The Voice
Sono passati due mesi dal Natale e fra un mese
arriverà sia la Primavera sia la Pasqua!!
Quello che stiamo vivendo adesso è quindi un
tempo di passaggio in questo inverno 2016.
Infatti questo nuova edizione di THE VOICE, il
giornalino interno della Scuola Dame
Inglesi di Vicenza, riassume le caratteristiche
di questa particolare stagione: le immagini di
alberi spogli coperti dalla (poca) neve caduta
sulle nostre montagne vicentine, le ricette del Carnevale appena passato
che ricordano l’allegria di quei festeggiamenti, il commento del concorso
canoro “Il Puffetto d’oro 2016” per la scuola Primaria e Secondaria. Senza
dimenticare un approfondimento su feste popolari particolari italiane della
primavera 2016, il tradizionale angolo letterario e le poesie. Chiudono il
cerchio gli interessanti sondaggi e due proposte
di percorso nel nostro territorio vicentino. Un
giornalino ricco anche in questo caso, che verrà
presto integrato da un’altra edizione speciale
che uscirà nel mese di marzo, dedicata
interamente alla Pasqua.
BUONA LETTURA A TUTTI!!!
Anno 5 - N° 3 FEBBRAIO 2016
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È arrivata la neve: immagini dell’Inverno
Gli alunni delle classi 1° A e 1° B della nostra Scuola Primaria, insieme alle loro
maestre, hanno cercato di rappresentare la stagione invernale con alcuni
disegni. Il soggetto principale era un albero, senza più le foglie cadute durante
l’autunno, circondato dalla neve che finalmente cade dal cielo. Bravissimi ragazzi!!!
Anno 5 - N° 3 FEBBRAIO 2016
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LE RICETTE DELLE
DAME INGLESI
Anche se siamo ormai in Quaresima, vi proponiamo due dolci della tradizione
carnevalesca: uno fritto e uno al forno.
LE CASTAGNOLE
Le castagnole sono frittelle dolci tipiche
della Romagna, piccole come castagne e dal
soffice interno, facilmente reperibili in tutte
le pasticcerie nel periodo che va dall’Epifania
al mercoledì delle ceneri. Nonostante la loro
paternità Romagnola, le castagnole, così
chiamate per la loro forma che ricorda
vagamente quella di una castagna, vengono preparate e gustate in molte regioni
d’Italia anche se con nomi differenti e con piccole variazioni di ingredienti.
Ingredienti per 30 castagnole da 12 grammi l'una: Mistrà, liquore all'anice, 1
cucchiaio; farina 200 g; zucchero 50 g; limoni (scorza grattugiata di mezzo
limone); burro 40 gr (oppure 1-2 cucchiai di olio); 2 uova piccole; 1 pizzico di sale;
lievito chimico in polvere 8 gr; vaniglia bacca; zucchero a velo per cospargere; olio
di semi.
Preparazione: mettete in una ciotola la farina, le uova, lo zucchero, il burro, i
semi di una bacca di vaniglia, il sale, la scorza grattugiata del limone, il liquore e il
lievito. Lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli, poi trasferite l'impasto su di
una spianatoia leggermente infarinata e impastate fino ad ottenere un composto
morbido (ma non molle) liscio e compatto. Lasciate riposare l'impasto per qualche
minuto e poi formate dei cordoncini di pasta dello spessore di un paio di centimetri
Anno 5 - N° 3 FEBBRAIO 2016
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circa e tagliateli a pezzetti grandi come delle grosse nocciole.
Formate con i palmi delle mani delle palline; se volete, incidete la superficie con
un taglio a croce. Friggetele un po’ alla volta in abbondante olio e a fiamma bassa,
rigirandole nella padella finché risulteranno ben gonfie e dorate e cominceranno a
galleggiare. Una volta pronte, fate asciugare le vostre castagnole su un foglio di
carta assorbente, spolverizzatele con dello zucchero a velo o semolato e... Buon
Carnevale!
CRESTINE DI CARNEVALE
Le crestine di Carnevale sono una ricetta buonissima. Un dolcetto leggero e
ripieno di marmellata. L’impasto è proprio delicato perché non c’è né zucchero né
uova, ma la sua friabilità è merito della ricotta. Vi consigliamo di usare del lievito
vanigliato e di sbizzarrirvi con la marmellata che preferite. Una ricetta facile e
buona da servire ad una compagnia variegata.
Ingredienti: ricotta 300 gr; burro 200 gr; farina 300 gr; sale: q.b.; lievito: 1
bustina; marmellata: 3 vasetti; zucchero a velo: q.b.
Preparazione: lavorare il burro (morbido) in
una terrina con la ricotta finché si sono
amalgamati bene. Mettere la farina a fontana
su una spianatoia, aggiungere il sale, il lievito
e mettervi al centro il composto di ricotta.
Impastare bene, formare una palla e lasciare
riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendere poi la pasta con un matterello
tenendola alta circa 1/2 cm. Ricavare dei quadrati di 10 cm. circa di lato. Disporre
al centro di ognuno 1 cucchiaio di marmellata, poi ripiegarli a triangolo e premere
sui bordi per sigillarli. Tendere un foglio di carta da forno sulla placca del forno e
disporre i triangoli. Infornare a forno preriscaldato a 180 gradi per 20 minuti.
Spolverare con lo zucchero a velo.
Gli alunni della classe 2^A
Anno 5 - N° 3 FEBBRAIO 2016
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“La felicità ha il volto della novità e della sorpresa.”
Da sempre il cibo è portatore
di cultura, sintetizza
relazioni, identità ,
differenze, ed è dunque un
utile strumento per iniziare a
riflettere sulle proprie radici
identitarie. Così in 2^B
acquisiamo pian piano
consapevolezza dell’esistenza
di altri modi di fare, di pensare (e di cucinare), diversi dai propri, e delle
differenze e soprattutto delle somiglianze che accomunano culture diverse. Perciò
in questa edizione del giornalino vi proponiamo due ricette provenienti da parti
del mondo che trovano rappresentanza nella nostra classe. Iniziamo il nostro
viaggio, ovviamente, in Italia, con una ricetta di un dolce tradizionale per cui la
nostra classe si è resa famosa in tutta la scuola: la torta di pere e cioccolato,
ottima per sfruttare un po’ del cioccolato delle uova di Pasqua! Voleremo poi in
Brasile, per riscoprire le radici del nostro compagno Leonardo, che ci propone il
piatto più tipico della cucina brasiliana: la feijoada, uno stufato di maiale facile
da preparare e molto adatto alle ultime fredde giornate d’inverno. Non ci resta che
lasciarvi alla preparazione e augurarvi Buon Appetito!
TORTA DI PERE E CIOCCOLATO
Ingredienti: 200 g di farina; 200 g di
cioccolato fondente; 100 g di zucchero; 6 pere
di piccole dimensioni; 3 uova; 100 ml di olio di
semi; 100 ml di latte intero; 1 bustina di lievito
per dolci.
Preparazione: sbucciare e tagliare le pere a
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cubetti. Tritare il cioccolato in pezzettini di piccole e medie dimensioni. Montare le
uova con lo zucchero e, continuando a mescolare dal basso verso l’alto, unire l’olio
e la farina, un po’ alla volta. Aggiungere al composto le pere tagliate a cubetti e i
pezzetti di cioccolato.
Sciogliere il lievito nel mezzo bicchiere di latte ed unirlo al composto, continuando a
mescolare. Versare il composto in una tortiera foderata di carta forno e mettere la
torta in forno preriscaldato a 180°C per almeno 40 minuti. Servire tiepida o fredda,
spolverizzata con zucchero a velo.
FEIJOADA
Ingredienti per 6 persone: 500 g di
fagioli neri; 600 g di puntine di maiale;
300 g di pancetta affumicata; 500 g di
salsiccia; 3 foglie di alloro secco; mezza
cipolla; 250 g di riso; 2 spicchi di aglio;
olio extravergine d'oliva q.b.; sale q.b.
Preparazione: sciacquate i fagioli,
metteteli a bagno per 12 ore, sgocciolateli, cuoceteli in una pentola con un po’
d’acqua, olio, sale, la cipolla tritata e l’aglio e scolateli. In una padella con un po’
d’olio rosolate le puntine di maiale, la pancetta ridotta a dadini, la salsiccia a
pezzetti e l’alloro, aggiungete i fagioli e continuate la cottura per 30 minuti. Nel
frattempo mettete a bollire il riso. Servite la fagiolata con il riso e, possibilmente,
accompagnatela con la farofa brasiliana.
Si ringraziano Leonardo Lunardon e Kyra Brusarosco e le loro famiglie per la
collaborazione nella realizzazione di questo articolo.
Gli alunni della classe 2^B
Anno 5 - N° 3 FEBBRAIO 2016
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L’ANGOLO DELLA LETTURA
C’era una volta un pavone che pensava soltanto alla sua bellezza: non appena si
levava il sole, allargava la magnifica coda e camminava in lungo e in largo per il
prato, per farsi ammirare. Un giorno capitò dalle sue parti una gru in cerca di rane.
Il pavone si mise subito a passeggiare su e giù, chiamandola, ma questa era troppo
occupata a cacciare rane e non la notava. A un certo punto, sempre più arrabbiato,
il pavone le gridò: “Ehi! Guardami un momento. Hai mai visto niente di più bello?”
La gru lo ignorò, e continuò la sua caccia. Allora il pavone gridò di nuovo, su tutte
le furie: “Come ci si sente a essere tanto brutti, gru? Sei una spilungona
dinoccolata, con il becco troppo grosso per la tua testa, e in più hai delle
insignificanti piume grigie!”. In quel momento la gru catturò una rana, se la mangiò
e ripartì, passando. “Cosa mi importa del mio aspetto!”: gli gridò. “Almeno io posso
volare, al contrario di te!”. E si allontanarono maestosamente, mentre il pavone
restava lì con la zampe a terra, come uno sciocco.
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Morale: la bellezza non è tutto. Ognuno ha le sue qualità. La bellezza da sola non
porta da nessuna parte.
Gli alunni della classe 3^A
La Fiaba di Cappuccetto Rosso a rovescio!
Sappiamo tutti che conoscete benissimo la fiaba di
Cappuccetto Rosso ma noi bambini di 3 B abbiamo pensato
di “rovesciarla” ! Ebbene si, abbiamo immaginato che
Cappuccetto Rosso fosse una bambina pestifera e che il lupo un animale
timido e gentile. Ci siamo chiesti:”Che cosa succederà quando si incontreranno
nel bosco? E poi, nella casa della nonna? E infine, quando arriva il cacciatore?”
Eccovi dunque la nostra versione ….
C’era una volta un lupo molto buono, che viveva nel bosco e amava giocare con i
bambini. Il suo gioco preferito era nascondino. Se i bambini gli lanciavano un
bastone lui si divertiva a riportarglielo. Un giorno, mentre passeggiava nel bosco,
incontrò una bambina di nome Cappuccetto Rosso, che stava andando a trovare
sua nonna. La bambina chiese al lupo di accompagnarla dalla nonna e di portare il
cestino con il pranzo al suo posto perché era troppo pesante.. Durante il cammino,
la bambina iniziò a fare dei dispetti al povero lupo. Ad
esempio, cominciò a tirargli la coda e le orecchie. Il lupo si
lamentò ma Cappuccetto Rosso continuò ugualmente. Ad
un certo punto, Cappuccetto Rosso decise di mangiare tutto
quello che c’era dentro al cestino, sebbene il lupo non fosse
d’accordo. Quando arrivarono dalla nonna, ahimé, il cestino
era vuoto.Fu così che all’arrivo del cacciatore, che si
trovava da quelle parti per salutare la nonna, sua amica ,
quest’ultima dovette chiedergli il favore di andare a fare la spesa per lei.
Quell’ingorda di Cappuccetto Rosso si era mangiata tutto!
Gli alunni della classe 3^B
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L’ANGOLO DEL SONDAGGIO
La classe IV della nostra Scuola Primaria ha condotto una serie di sondaggi sul
gradimento delle materie scolastiche, sulla materia che risulta essere più
difficile da studiare, sullo sport praticato, sulla squadra preferita e sul proprio
sportivo prediletto, sul proprio film e sul concerto scolastico prediletto. Sono
stati intervistati gli alunni delle classi della Scuola Primaria e Secondaria di primo
grado. Una ricerca statistica quindi molto densa e differenziata: qui sono riportati i
diversi risultati sottoforma di grafici.
Qual è la tua materia preferita?
Qual è la materia più difficile da
studiare?
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Gli alunni della classe 4^A
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Alla scoperta del nostro territorio…
Una gita al Lago
Oggi vi porterò al lago di Fimon, per
trascorrere una giornata piacevole. Questo lago
è un piccolo specchio d'acqua in mezzo ai Colli
Berici; importante fin dai tempi del neolitico per
gli insediamenti umani, oggi ha grande valore
naturalistico, poiché è la più importante zona
umida del Vicentino. A parte questi aspetti vi
propongo la gita al lago perché è bello passeggiare lungo la riva, è possibile fare un
pic- nic con gli amici, si può navigare su una barchetta a vela e, per chi ha la
licenza, pescare. Raggiungeremo la nostra meta percorrendo un itinerario che si
snoda in parte lungo la pista ciclabile di Noventa e poi per strade immerse nel
silenzio, che tagliano la campagna circondata dai colli. Lungo il percorso potremo
ammirare "La Rotonda" del Palladio e le bellezze naturalistiche dei Berici.
PERCORSO (DURATA: circa 1 ora)
PARTENZA: Arco Scalette di Monte Berico - ARRIVO: lago di Fimon.
LUNGHEZZA: 10-12 km circa - DISLIVELLO: solo per l'ultimo tratto di Pianezze.
L'itinerario inizia all'Arco delle
Scalette di Monte Berico, punto di
partenza della pista ciclabile
"Casarotto". Si procede lungo la
pista fino a località Longara; non si
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può sbagliare poichè si trova un cartello con scritto "lago di Fimon". Si attraversa la
strada statale della Riviera Berica sulle strisce pedonali. Si imbocca la strada in
salita, lasciandosi a sinistra la chiesa di Longara. Poco dopo al bivio si prende la
strada di Gran Care Basse e si va dritto mantenendosi sempre sulla strada
principale. All'altezza di Pianezze ci si inerpica sulla collina, da cui si scende
percorrendo l'ultimo tratto di strada che conduce al lago.
Guglielmo Bulfoni, classe 5^A
Gita all’Eremo Grotta di San Bernardino a Mossano
consigliata da Pietro Milan di classe V B e dalla sua famiglia
Se avete l’occasione di fare una breve
gita non troppo distante da Vicenza,
possiamo suggerirvi un percorso
semplice, in mezzo alla natura ma di
grande fascino perché ricco di storia
molto antica.. anzi di preistoria! Si
tratta della passeggiata che dalla
chiesa di Mossano porta all’Eremo
Grotta di San Bernardino. Un
eremo o una grotta? Direte voi.. Ebbene si tratta di una grotta, un luogo solitario,
silenzioso, insomma un eremo dove nel
1400 San Bernardino si rifugiava a
meditare. Sul versante sud-orientale dei
Berici, in provincia di Vicenza, si trova
Mossano: è da qui che parte questa bella
e tranquilla passeggiata di due-tre ore la
cui meta principale può essere la grotta di
San Bernardino, ma il cui scopo è quello di
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rilassarsi ammirando i dolci declivi contornati di ulivi che sono tanto cari a noi
vicentini. Dicevamo però che il posto è ricco di preistoria. Infatti si tratta del sito
archeologico più antico del vicentino, dove sono state rinvenute tracce dell'Uomo di
Neanderthal risalenti ad oltre 200.000 anni fa, anche se il nome della grotta si
riferisce alla frequentazione quattrocentesca del romitorio da parte di San
Bernardino da Siena. Il luogo è davvero affascinante, anche se la grotta è visibile
solo esternamente. L'apertura al pubblico della grotta, infatti, avviene
saltuariamente o a richiesta di gruppi, con visita guidata curata da esperti della Pro
Loco di Mossano alla quale ci si deve rivolgere. La natura si è divertita a creare
un'incredibile scenografia, una specie di chiesetta sormontata da un torrione
calcareo che richiama le architetture sacre gotiche, il panorama verso la val di Palù,
il colle di San Pancrazio, i Colli Euganei e la sconfinata pianura, è straordinario.
Se questa breve descrizione vi ha incuriositi ecco alcune indicazioni su
come ci si arriva. Dalla chiesa di Mossano si scende un centinaio di metri lungo la
strada principale e si prende a destra via Carmignago che si risale per qualche
centinaio di metri fino al suo termine. Si prosegue per la mulattiera arrivando ad
uno slargo e ad un primo bivio, caratteristico con olivi. Subito dopo, sulla destra, si
stacca un sentierino (all'inizio in discesa, poi pianeggiante) che conduce alla Grotta
di San Bernardino. Circa mezz'ora dal paese. Visitato lo straordinario luogo, si
ritorna alla mulattiera e si prosegue lungamente in leggera salita. Le vedute sulla
pianura e sui Colli Euganei sono sempre più ampie e il colle è caratterizzato dalla
coltivazione degli ulivi. Dopo un ampio giro sotto la sommità gobbosa, la stradina
compie una decisa svolta a sinistra e raggiunge l'agriturismo Da Sagraro, Contrà
Rigo, un posto bellissimo con un’ampia veduta. Da qui si può scendere
direttamente a Mossano per la stradina asfaltata e cementata che parte verso
sinistra, attraversa una zona chiamata Olivari, e s'innesta sulla strada per San
Giovanni in Monte che con qualche tornante in ripida discesa arriva a Mossano.
Buona Camminata!!
Gli alunni della classe 5^B
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UNA (FUTURA) PRIMAVERA PIENA DI FESTE
24 marzo-26 marzo 2016, i Riti Pasquali a Mammola (Reggio Calabria)
Il Giovedì Santo, comincia a prepararsi qualche mese prima, con la semina, nelle
abitazioni dei fedeli, in luoghi bui, senza neanche un filo di luce, in piatti allestiti
con terra fertilizzante, di lupini, grano, ceci, mais, orzo, perché germoglino, per
essere pronti da portare nelle Chiese per l'allestimento dei Santi Sepolcri che,
durante la serata e la nottata, tutte le famiglie si recano a visitare. Tradizione vuole
che, durante questo rito di mestizia, le persone che si incontrano non si scambino
saluti. Molti fedeli dopo la visita dei Santi Sepolcri si recano al Monte Calvario che
con tanta devozione intonano i canti della Passione. Nel pomeriggio nella Chiesa
Matrice sarà celebrata la Santa Messa con la lavanda dei piedi ai rappresentanti
delle due Confraternite, dell’Annunziata e del S.S. Rosario, che rappresentano i
dodici Apostoli, alla fine sarà distribuito il pane in ricordo dell’Ultima Cena. La
Processione del Venerdì Santo è molto suggestiva e toccante di pietà popolare, è il
giorno più atteso della Pasqua. Pomeriggio, tutti i fedeli del paese e turisti seguono
la processione della Madonna Addolorata e del Cristo Morto lungo la strada in salita
che porta al Monte Calvario, posizionato sul cucuzzolo del paese. Lungo il mesto
tragitto, vengono letti gli episodi della Via Crucis e cantati versi della Passione e al
Calvario la predica del Sacerdote. Sabato Santo, nel cuore della notte, sul piazzale
davanti alla Chiesa Matrice, viene acceso un grande fuoco, che viene benedetto,
così come avviene pure per l'acqua. Durante la Messa di mezzanotte si ripete, con
partecipazione festosa dai fedeli, l'evento
suggestivo della Resurrezione di Gesù Cristo.
25 marzo 2016, il Venerdì Santo ad
Alatri (Frosinone)
La rievocazione del dramma del Golgota
torna ogni anno a rivivere ad Alatri con i
quadri commemorativi, la sfilata tra i cori
delle turbe, i cavalieri, i soldati romani ed
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ebrei tutti in costume. Il procedere dei quadri dall'antico al nuovo testamento,
viene accompagnato dai suggestivi canti popolari che due gruppi di uomini di
diversi rioni intonano con suggestione. Al termine della sfilata viene rappresentata
la crocefissione e morte di Gesù Cristo sul Goldota.
3 aprile 2016, il Cavallo di Fuoco a Ripatransone (Ascoli Piceno)
Dal 1682 a Ripatransone, splendida cittadina del Piceno, prende vita una fra le
manifestazioni folkloristiche/pirotecniche più antiche e singolari d'Italia, il Cavallo di
Fuoco. In ricordo di quanto successe, per la prima volta, il 10 maggio di quell'anno,
data dell'incoronazione della Madonna di San Giovanni a Patrona della Cittá e
Diocesi, i Ripani si trovano ogni anno, nella sera della Domenica in Albis, a
rievocare un evento che è molto di più di
un semplice fuoco d'artificio.
17 aprile 2016, il Palio di San
Vincenzo ad Acate (Ragusa)
Le prime notizie risalgono al 1722 e da
allora, si ripete ogni anno la terza
domenica dopo Pasqua. L'aspetto più
importante è sicuramente quello religioso.
Molte persone raccontano che per intercessione del Martire hanno ottenuto dal
Buon Dio la grazia desiderata; questo spiega la straordinaria affluenza al Sepolcro
soprattutto nel giorno della sua festa. Tra gli appuntamenti folcloristici quello più
atteso è sicuramente il Palio, una manifestazione ippica, orgoglio degli acatesi. Le
sue origini affondano nella storia di Biscari. Il Principe, infatti, per saggiare e
dimostrare il valore dei suoi cavalieri, organizzava una competizione, caratteristica
comunque di altri paesi con origini feudali. Teatro del Palio è l'ampio Corso
Indipendenza, che per l'occasione viene addobbato con stendardi e archi sfavillanti
di luci. Sbandieratori, gruppi folcloristici ed un corteo storico con figuranti in abiti
settecenteschi completano la cornice.
Cavestro Francesco e Sabbadin Jacopo, classe 1^ Secondaria
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L’ANGOLO DELLE POESIE
MA PERCHE’
Ma perché le cose sbagliate stanno intorno a te?!?
Ma perché le cose sbagliate le noti solo in te?!!
Ma perché non ti accontenti mai di una risposta
data,
ma ne vuoi una più elaborata?
Ecco, le risposte le sai solo tu. Al loro interno c’è
sempre un nuovo perché.
QUANDO MAI
Quando mai si può essere amici senza amarsi?
Quando mai non lo conosci.
Quando mai non ti consola,
anche solo dicendoti una parola.
Ecco, queste cose le chiedo a Te
che sei il mio più caro amico che c’è.
Sofia Borra, classe 2^ secondaria
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PUFFETTO D’ORO 2016
Lo scorso 4 febbraio 2016, Giovedì grasso, si è tenuto come
ogni anno il concorso “Puffetto d’Oro 2016” per la scuola
Primaria: oltre alla competizione delle varie canzoni, è stata
votata la maschera più bella sia per i ragazzi sia per le ragazze
della scuola Primaria. La giuria, naturalmente composta dai nostri
maestri e maestre, ha infatti selezionato e votato le tre maschere più
belle; alla fine ha vinto una dama del XVIII secolo e uno scienziato.
Se io avessi fatto parte della giuria, con la possibilità di esprimere un voto, non
avrei scelto quelle maschere. Comunque è stata una bella competizione canora e ci
siamo tutti divertiti un mondo!!
Silvia Gallo, classe 5^A Primaria
Tutto cominciò lo scorso giovedì 4 febbraio, quando i nostri insegnanti ci
comunicarono che il giorno seguente, venerdì 5 febbraio, dovevamo vestirci “in
maschera” per il “Puffetto d’Oro 2016”. In caso contrario avremmo avuto doppia
razione di pesce e di verdura durante la mensa; indossando invece una maschera
potevano scegliere se prendere almeno una
pietanza. Arrivammo quindi tutti di borse e
borsette, piene di trucchi e vestiti anche se c’erano
comunque ragazzi che non aveva il vestito in
maschera. Inizialmente pensavamo che dovevamo
vestirci prima dello spettacolo in teatro ma
successivamente abbiamo scoperto che il cambio
doveva avvenire prima del pranzo: maschi e
femmine si divisero così per cambiarsi in bagno e
in classe. Grande parte della ragazze erano
travestite mentre la maggior parte dei ragazzi non indossarono alcuna maschera.
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La cosa più divertente fu scoprire che anche i nostri insegnanti avevano deciso di
travestirti: il prof. Vezzaro e la prof.ssa Rigoni si travestirono come Gomez e
Morticia Addams mentre il prof. Mastrotto indossò i panni di uno stregone. Le
canzoni in gara state molto apprezzate dal pubblico; ecco i partecipanti che si sono
esibiti sul palco: Giacomo Bicego, Francesco Cavestro, Estiven Meneguzzo,
Giovanni Sabbadin e Jacopo Savegnago con “Bella Ciao”; Giada Martini e Bianca
Cudiferro con “Lontano“; l’intera classe III Secondaria con “Smells Like Teen
Spirit”; Martina Berti, Alice Frigo e Linda Cavallaro con “Thousand years”; Alice
Margiotta, Sofia Borra, Anna Bergozza e Anna Bonadeo con “All of me”. Dopo la
votazione della giuria degli insegnanti, sommata alla valutazione degli applausi del
pubblico, il prof. Mastrotto proclamò la classifica: al terzo posto Berto, Frigo e
Cavallaro; al secondo Margiotta, Borra, Bonadeo e Bergozza; al primo posto la
classe III Secondaria, aiutati da Marco Baio. Epilogo questo di un pomeriggio
particolarmente divertente!
Alice Margiotta, classe 2^secondaria
UNA RICETTA PARTICOLARE: I SAVOIARDI SARDI
Ingredienti: 6 uova, 100 gr. di farina “00”, 100 gr di zucchero, la scorza di un
limone, zucchero a velo.
Preparazione: dividete i tuorli dagli albumi in due ciotole; montate gli albumi a
neve nella ciotola dei tuorli e in seguito aggiungete la farina, lo zucchero e la
scorza del limone. Mescolate per 5-10 minuti con una frusta da cucina. Poi
prendete un cucchiaio e mescolate nell’altra ciotola gli albumi montati aggiungendo
con un cucchiaio la scorza del limone. Versate poi l’impasto su una teglia coperta
dalla carta-forno, formando tanti piccoli rettangoli da coprire con zucchero a velo;
infornate tutto a 160°C per 20 minuti finché non saranno dorati.
Pietro Viccari, classe 5^A primaria