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Francia - Viaggiando per il Paese (1993 e 1999) Dalla Côte d'Azur alla Bretagna. (testo e foto da: Memorie Francesi, diario di bordo) I francesi sono generalmente famosi per il loro forte spirito nazionalistico, per la cura che pongono nella conservazione del proprio patrimonio storico-culturale e delle loro città, per le smodate quantità di pastis che ingollano e per l'aglio che mangiano. Il Paese di per sé è noto alle masse per la crème brûlée, il camembert (un particolare formaggio) il Tour de France e la Tour Eiffel, le epiche gesta di Cyrano, Napoleone Bonaparte, la Rivoluzione del 1789, il santuario di Lourdes, lo Champagne e le ballerine del Moulin Rouge. Ma questa è solo l'esteriorità di un popolo... Cerchiamo di andare oltre. La cosa certamente più strana del popolo francese è il suo attaccamento ad un personaggio che è divenuto una specie di eroe popolare: Astérix, un eroe gallo che combatte perennemente contro le legioni romane a fianco di un enorme amico di nome Obelix che si porta sulla schiena un menhir (il motivo c'è: li costruisce per vivere). Menhir e l'influenza della cultura celtica sono ben visibili nella parte nord- occidentale del Paese, specialmente in Bretagna (vedere le immagini di Carnac, più in basso). vi invito a trascorrere un po' del vostro tempo in Provenza o una settimana a Parigi per capire il motivo per cui mezzo mondo vede la Francia come una tappa obbligata nella vita. In questo vasto e poco popolato Paese vi troverete posti unici come Mont Saint Michel, gli scenari a picco sul mare della Côte d'Azur, i bastioni dell'Esterel, le foreste del Massiccio Centrale, lunghi fiumi navigabili, un inaspettato monastero buddista, la più alta concentrazione di castelli d'Europa (nel bacino della Loira - da Gien a Tours) ed i misteriosi monumenti megalitici di Carnac. Se poi volete capire come vivono i francesi, al di là dell'aspetto puramente turistico ci sono infiniti itinerari "fuoripista" che, seguendo la fitta ragnatela di strade, vi porteranno a scoprire ordinati e silenziosi paesi, aree rurali, foreste primigenie. Durante queste deviazioni, quello che più mi ha colpito - soprattutto nel centro-nord - è l'ospitalità e la mancanza di diffidenza, un connubio che ti fa sentire come a casa tua, mentre sei ospite di una delle innumerevoli Chambres d'Hôtes sparse nel Paese. Sud-ovest. Villefranche-de-Conflent - Fortezza del 1450

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Francia - Viaggiando per il Paese (1993 e 1999)

Dalla Côte d'Azur alla Bretagna. (testo e foto da: Memorie Francesi, diario di bordo)

I francesi sono generalmente famosi per il loro forte spirito nazionalistico, per la cura che pongono nella conservazione del proprio patrimonio storico-culturale e delle loro città, per le smodate quantità di pastis che ingollano e per l'aglio che mangiano. Il Paese di per sé è noto alle masse per la crème brûlée, il camembert (un particolare formaggio) il

Tour de France e la Tour Eiffel, le epiche gesta di Cyrano, Napoleone Bonaparte, la Rivoluzione del 1789, il santuario di Lourdes, lo Champagne e le ballerine del Moulin Rouge. Ma questa è solo l'esteriorità di un popolo... Cerchiamo di andare oltre. La cosa certamente più strana del popolo francese è il suo attaccamento ad un personaggio che è divenuto una specie di eroe popolare: Astérix, un eroe gallo che combatte perennemente contro le legioni romane a fianco di un enorme amico di nome Obelix che si porta sulla schiena un menhir (il motivo c'è: li costruisce per vivere). Menhir e l'influenza della cultura celtica sono ben visibili nella parte nord-occidentale del Paese, specialmente in

Bretagna (vedere le immagini di Carnac, più in basso). vi invito a trascorrere un po' del vostro tempo in Provenza o una settimana a Parigi per capire il motivo per cui mezzo mondo vede la Francia come una tappa obbligata nella vita. In questo vasto e poco popolato Paese vi troverete posti unici come Mont Saint Michel, gli scenari a picco sul mare della Côte d'Azur, i bastioni dell'Esterel, le foreste del Massiccio Centrale, lunghi fiumi navigabili, un inaspettato monastero buddista, la più alta concentrazione di castelli d'Europa (nel bacino della Loira - da Gien a Tours) ed i misteriosi monumenti megalitici di Carnac. Se poi volete capire come vivono i francesi, al di là dell'aspetto puramente turistico ci sono infiniti itinerari "fuoripista" che, seguendo la fitta ragnatela di strade, vi porteranno a scoprire ordinati e silenziosi paesi, aree rurali, foreste primigenie. Durante queste deviazioni, quello che più mi ha colpito - soprattutto nel centro-nord - è l'ospitalità e la mancanza di diffidenza, un connubio che ti fa sentire come a casa tua, mentre sei ospite di una delle innumerevoli Chambres d'Hôtes sparse nel Paese.

Sud-ovest. Villefranche-de-Conflent - Fortezza del 1450

Altra cosa peculiare e' l'uso costante del s'il vous plaît (per favore) quando si chiede qualcosa, dell'appellativo madame (signora), monsieur(signore) o jeune homme jeune fille (giovanotto/signorina) quando ci si rivolge alle persone. Sono meno formali nell'uso dei titoli accademici, del resto anch'io penso che signori si nasca, dottori si diventa.

Contrariamente a quanto capita da noi, il termine "prego" non si riduce ad un grugnito controvoglia ed il termine varia dall'informale pas des que al più educato je vous en prie. La Francia, a causa del suo passato coloniale, è un insieme eterogeneo di persone che provengono da vari Paesi. Questa caratteristica è ben visibile in Parigi, Nizza e Marsiglia, dove è possibile imbattersi in folle multietniche nell'ora di punta. Sebbene la maggioranza della popolazione sia francese (circa 85%), vi si trovano una grande quantità di italiani, vietnamiti, coreani, nord e centro africani,

tedeschi, bretoni, provenzali, catalani e baschi. La lingua ufficiale è il francese, ma ci sono delle minoranze linguistiche che parlano fiammingo, alsaziano, bretone, basco, catalano, provenzale e corso... Sebbene sia al 50% francese, non stento a negare la pigrizia del popolo francese che non si sforza di parlare una lingua diversa dalla loro. Forse l'inglese gli si è reso antipatico durante le sanguinose guerre di conquista/liberazione che hanno contrapposto i due popoli (chi non conosce le gesta di Giovanna d'Arco?) sino allo scoppio della I Guerra Mondiale e la loro alleanza. C’è da dire che la Francia è un Paese estremamente liberale, non esiste una religione ufficiale. Lo scisma tra stato e chiesa è stato sancito nel 1905, ponendo fine al potere temporale dei prelati. La maggioranza della popolazione è cristiano-cattolica, ma grazie all'apporto migratorio, si possono trovare protestanti, mussulmani, ebrei, buddisti Theravada e diversi movimenti (New Age e similari). Quella mussulmana è la seconda religione predominante, seguita a ruota dai protestanti ugonotti e dall'ebraismo. La Francia è divisa in unità amministrative di circa 6100 kmq chiamate départements. Ci sono 96 départements in Francia e ulteriori 5 oltremare. I départements d'outre-mer (dipartimenti d'oltremare) sono le Isole Caraibiche Guadalupa e Martinica, il gruppo delle isole del Pacifico della Nuova Caledonia, Tahiti e la Polinesia Francese, la Guiana Francese in South America, Réunion nell'Oceano Indiano ad est del Madagascar ed infine Saint Pierre e Miquelon nell'Oceano Atlantico appena a sud di Newfoundland. Le parti più spettacolari dal punto di vista naturalistico racchiudono l'area della Camargue, la zona dei Pirenei ed il Massiccio Centrale, un'immensa regione montuosa nel mezzo del Paese che copre circa un sesto del territorio. Il fiume più lungo del Paese è la Loira (1020 km dal Massiccio Centrale all'Oceano Atlantico). La Senna, il Rhône (Rodano), Garonne e Rhine sono le altre principali vie d'acqua della Francia. La Francia ha un clima prevalentemente temperato, con inverni miti, ad eccezione delle aree montuose

Sud-ovest. La Cerdagne, il ponte Sejourne (da una cartolina)

Centro. Fougeres, il castello (12°-13° secolo)

e nel nord-est. Vicino all'Oceano Atlantico, nel nord-ovest, dove il tempo è caratterizzato da un'umidità molto elevata, si abbattono violenti venti e ci sono abbondanti precipitazioni.

Il nord-est ha il caratteristico clima continentale, con estati calde ed inverni freddi. Il bacino parigino ha il primato del livello minimo di precipitazioni, se si escludono saltuari fortunali (come quelli di fine 1999, inizio 2000). Se volete recarvi a Parigi, la temperatura media annua si aggira attorno ai 12°C, con i soliti picchi stagionali: talvolta precipita sotto zero in gennaio e schizza a 30°C ed oltre in Agosto. Per gli amanti della Provenza o della zona costiera meridionale ci sono notizie migliori, infatti le aree costiere meridionali sono soggette al tipico clima mediterraneo: le gelate sono rare, in primavera e autunno giungono improvvisi dei rovesci temporaleschi ma l'estate è quasi sempre una stagione asciutta. Il sud è anche la regione dove soffia il mistral, un freddo e secco vento che proviene dalla valle del Rodano (Rhône) 100 giorni all'anno. È la "patria" dei patiti del windsurf! Soffia Implacabile ed inesorabile durante la primavera! Provare per credere. Vi chiederete ora quando andare... Dal punto di vista climatico, la primavera è il periodo migliore: c'è la fioritura della lavanda in Provenza ed i prezzi sono ancora accessibili. L'autunno è anche un periodo

piacevole, ma le giornate sono corte e la temperatura tende ad abbassarsi, anche lungo la Côte d'Azur. Inoltre, negli ultimi anni, sulla costa atlantica si abbattono uragani accompagnati da venti fortissimi. Per chi ama gli sport invernali l'inverno è la stagione ideale, ma coincide con le vacanze di Natale e la chiusura delle scuole: questo crea problemi di sovraffollamento delle strutture turistiche e delle città d'arte. I prezzi tendono a lievitare smodatamente. Dalla metà di luglio alla fine di agosto le grandi città tendono a spopolarsi per l'esodo estivo (circa 5 settimane di ferie) e le località balneari e montane si

Carnac (Morbihan). Allineamento di Le Menéc

(1089 menhirs su 11 linee)

Carnac (Morbihan). Allineamento di Le Menéc (1169

menhirs su 11 linee)

riempiono all'inverosimile. Analogamente la cosa si ripete, in modo meno evidente, in febbraio e marzo. Ai nostri cugini d'oltralpe piace il calcio almeno quanto piace ad una parte degli italiani: da sempre sono i nostri antagonisti in questo gioco, ma soprattutto nelle gare ciclistiche. Il Tour de France è la dimostrazione di quanto questo sport sia amato dai francesi. Il gioco tradizionale per eccellenza è quello praticato con l'uso delle bocce ed è chiamato pétanque. Ai francesi piace divertirsi e molte città ospitano ogni eventi musicali, teatrali, cinematografici ed artistici in genere. Nei villaggi rurali si tengono fairs e fêtes atte a commemorare sia i vari santi (si deve ricordare che la Chiesa ha sempre avuto un ruolo predominante nella vita politica e sociale

francese) che il raccolto dell'aglio... Quasi un cibo tradizionale!. Saintes Maries de la Mer in Provenza è il luogo di convegno di un coloratissimo festival zingaro nella seconda metà di maggio per commemorare Sara, santa patrona degli zingari. Suoni e danze frenetiche caratterizzano questa incomparabile, fantastica, stravagante baraonda. Un evento da non perdere. Le principali festività sono il 1° Maggio, quando i francesi acquistano gli steli di muguet (mughetto) - ritenuti di buon auspicio e talismani portafortuna - per regalarli ad amici e

rispettivi fidanzati/te; e la Presa della Bastiglia (14 Luglio), quando si celebra l'anniversario della Rivoluzione, con spettacoli pirotecnici. Gli eventi regionali includono le sfilate parigine del prêt à porter (prima quindicina di febbraio), il Festival del Film di Cannes (a metà maggio); il Festival Internazionale della Musica di Strasbourg (le prime 3 settimane di giugno); il festival delle attività teatrali noto come Festival d'Avignon (da metà luglio a metà agosto) ed il Festival del Jazz di Nancy (9-24 Ottobre). Un capitolo a parte lo merita il cibo, fonte di problemi per chi non ama l'aglio o per chi ricerca le delizie di casa propria all'estero. Qualcuno ha detto che la Francia è il Paese delle delizie epicuree, e si tirano in ballo foie gras (paté di fegato d'oca), i tartufi, la Roquefort (una gorgonzola), le aragoste, le succulenti lumache, i vini della Loira o della Borgogna, i dolci farciti di panna e frutta. Ma credetemi, nessuno vive di sole escargot (le lumache, appunto) e di vin de table (il vino). Se tralasciamo per un momento la nouvelle cousine della scuola parigina, ci rendiamo conto che gli immigrati nord africani ed asiatici hanno contribuito alla "pignatta quotidiana" con l'apporto di spezie e colori. Gironzolando per la Francia di ogni giorno posso dire che una tipica giornata culinaria si svolge (facendo una summa) nel seguente modo: per la petit dejuner - colazione - una tazza di café au

Carnac (Morbihan). La Pietra dei Sacrifici

Carnac (Morbihan). Pietre di Kermario

lait (caffélatte), croissant, fette di pane (baguettes) spalmate di burro e marmellata e caffè lunghissimo. Sulla tavola ci sono anche succhi di frutta, frutta e yogurt. Non esiste la distinzione tra pranzo e cena come li intendiamo noi e in base alle regioni possiamo trovare una sorta di primo a base di fromage de tête, pâté (fatto con testina di maiale in gelativa) o bouillabaisse (zuppa di pesce), seguito da un piatto di blanquette de veau o d' agneau (cioè carne di vitello o agnello in umido con salsa bianca) e per concludere in bellezza un plateau de fromage (vassoio di formaggi) o tarte aux pommes (torta di mele).

Una specialità casearia dal nome sospetto è il crottin (una delle traduzioni è sterco – ma non è contestualizzato), delizioso formaggio di capra. Detto per inciso quasi nessuno, a parte la domenica, cene particolari o le feste comandate, segue un iter alimentare del genere, in realtà è molto di moda il piatto unico a base di insalata (salade avec crudité), verdure varie con un cappello di gamberetti o formaggio o wurstel a rondelle o prosciutto o addirittura un mischione dei medesimi. Ci sono poi le crêpes dolci, con

marmellata o sciroppi e le galette, sorta di crêpes salate, ripiene di gorgonzola o funghi, o prosciutto e altri ingredienti salati. Molto apprezzata è il piatto a base di carne, che in Francia è buonissima, soprattutto il mouton presalée, la carne di agnello e di manzo. Nelle città e nei paesi ci sono un sacco di localini a prezzi politici dove si possono gustare succulenti bistecche alte due dita avec sa frites (con le patatine fritte). Il più frugale panino o sandwich (che i francesi pronunciano come "sanvis" - una baguette farcita con formaggio e prosciutto) copre la necessità del pranzo dopo l'abbondate colazione mattutina. Evitare la pasta... I nostri cugini d'oltralpe non la sanno cucinare. Come l'Italia, la Francia è ha una cucina regionale ricchissima e varia, quindi fatevi donare dall'ufficio del turismo locale una guida ai saveurs de la region (i sapori della regione) e provateli. Se vi chiedono cosa desiderate bere durante il pasto, non fatevi fregare... Chiedete une carafe d'eau; un litro di acqua minerale in bottiglia costa quasi come un piatto unico. Ai francesi piace molto stuzzicare l'appetito con un aperitivo, apéritif, come il kir (vino bianco addolcito con sciroppo), mentre dopo mangiato molti amano un digestif (digestivo - cognac o brandy Armagnac). L'atra bevanda designata come ausilio digestivo è quello che osano definire café express che si riduce ad una brodaglia lunga ed insapore. Provate a chiedere un café court, forse vi andrà meglio. Quella che sembra la bevanda nazionale è il pastis, una micidiale mistura alcolica a 90° all'aroma di anice, da diluire in acqua.

Carnac (Morbihan). Il Quadrilatero di Le Manio

Sud-est. Alpi Marittime, Granile (1051 m.)

Parliamo ora di costi... La moneta in vigore è l'EURO. Prima del 1 Gennaio 2002 era il Franco Francese (FF), scambiato in ragione di 6,56 F per 1 Euro. Posso indicativamente dirvi che i costi da sostenere giornalmente nel 1993 erano i seguenti: Pasti: 6-15 Euro (un pranzo e una cena, bevande escluse) Ristorante medio: 15-23 Euro Ristorante di lusso: oltre i 40 Euro Hotel economico o Chambres D'Hôte (Bed and Breakfast): 16-53 Euro Hotel di media categoria: 53-61 Euro Hotel di lusso: oltre i 76 Euro! La Francia non è esattamente il Paese

più economico per un turista italiano, ma non ci si deve indebitare per visitarlo, basta essere un po' smaliziati nelle scelte e oculati nelle spese. Se si vive molto spartanamente, con una spesa di 37 Euro al giorno, pur mangiando camembert et baguette sulle panchine, si può girare e dormire, senza altre pretese culturali. Se si desidera visitare luoghi di interesse storico-culturale, dormire decentemente e ridurre i crampi da fame, servono almeno 76 Euro al giorno. Se poi appartenete a quella frangia di agiati viaggiatori che amano bere Dom Perignon, dovete pensare anche alle pourboires - le mance ai camerieri, e quindi non ve la caverete con meno di 152 Euro al giorno. In genere gli anziani e gli studenti spuntano degli sconti.

Le pourboires (mance) sono lasciate alla discrezione della persona. La maggior parte della gente lascia alcune monetine se il servizio è stato soddisfacente. I ristoranti e gli alberghi aggiungono il 10-15% ad ogni conto. Se avete valuta extraeuropea, i traveller's cheques sono accettati ovunque, specialmente nelle grosse città e nelle località turistiche. Con i traveller's cheques si ottengono tassi di cambio migliori nelle banche e negli uffici di cambio, mentre lo stesso non si può dire per i liquidi; la Banque de France offre sicuramente i tassi migliori, ma la concorrenza incalza,

quindi se non avete fretta, guardatevi attorno. Gli ATM (Automatic Teller Machine - Bancomat)

Sud-est. Alpi Marittime, Sante Agnès e la Linea Maginot

Sud. Villaggio di Eze e Cap Ferrat

Sud. Nizza

accettano tutte le principali carte di credito internazionali e le stesse sono altrettanto bene accette nei supermercati, ristoranti, alberghi e anche in alcune Chambres d'Hôtes. Proprio a proposito di Chambres d'Hôtes, vi consiglio di pernottare il più possibile presso le ospitali famiglie francesi, se anche voi parlate il francese, vi assicuro che non c'è niente di meglio per "vivere la Francia". Il più delle volte gli ospiti sono loquaci e curiosi e non di rado capita che si possa usufruire della Table d'Hôtes - ossia la possibilità di mangiare assieme a chi vi ospita. In queste occasioni si ha la possibilità di conoscere cose che neppure la più navigata guida turistica potrebbe conoscere... L'unico neo di questo tipo di sistemazione è che sta diventando - a volte - più caro dell'albergo. La lista delle Chambres d'Hôtes (e/o degli alberghi) si può trovare in tutti i Bureau du Tourisme presenti in tutte le città francesi. Mi soffermerò poco su Parigi, la capitale e la meta turistica per eccellenza. Vi si può trovare virtualmente di tutto di più ed ogni aspettativa non verrà delusa... Se si hanno a disposizione abbastanza soldi. Ho sempre avuto un altro approccio, che mi fa sentire cittadino del mondo, e che vi invito a seguire dopo aver fatto il pieno con il Louvre, la Tour Eiffel, la Senna, Notre Dame, La reggia di Versailles, il quartiere di Pigal, l'Arco di Trionfo, eccetera: accantonate ogni idea preconcetta di turismo di massa ed esplorate con tutta semplicità le strade, i vicoli, i quartieri, i mercatini rionali. Respirate la città, parlate con la gente e troverete lì quanto le preziose reliquie storico-culturali non vi hanno dato: l'emozione di vivere la città come un vero parigino. Il porto di Saint Malo sulla Manica, sulla costa settentrionale della Bretagna è rinomato per i suoi trascorsi corsari (qui sono personaggi eroici e gli operatori locali puntano molto su questo), per la

cittadella intramuros e per le ampie spiagge. Durante il 17° e 18° secolo, è stato uno dei più importanti porti francesi, sia per il traffico mercantile che per quello privato. Fu proprio in quel periodo che venne eretto un sistema di mura e fortificazioni - principalmente per contrastare i predoni inglesi - ma queste difese non servirono a molto. Rasa al suolo dai tedeschi durante la II Guerra Mondiale, la città è stata fedelmente ricostruita e rappresenta oggi una delle mete più popolari della regione. Tra le attrazioni all'interno della Vieux Ville (intramuros) si trova la Cathédrale Saint Vincent. Avviata

nell'11° secolo, la cattedrale è depositaria di un'eccellente collezione medioevale e moderna di icone e vetri decorati. Nei mesi di Luglio e Agosto è ospita anche un certo numero di concerti di musica classica. È un classico trovare folle di turisti muniti di telecamere e macchine fotografiche come

Saint Malo intramuros

Saint Malo intramuros, panoramica

cannoni lungo il terrapieno che circonda la città, da dove di gode una incomparabile vista di Saint Malo. Se siete sufficientemente masochisti, andatevi a vedere il museo delle cere annesso al Castello. Acquattato a sud della città vecchia, c'è il Fort de la Cité, costruzione del 18° secolo, e anche roccaforte germanica durante la II Guerra Mondiale. Un'altra attrazione di Saint Malo è rappresentata dalla serie di spiagge a sud della Città Vecchia e più oltre, a nord-est, lungo la costa. Questa zona è caratterizzata dalla più ampia escursione di marea del mondo: il

dislivello di marea supera i 13 metri! Se volte raggiungere l'acqua, preparatevi ad una lunga passeggiata sulla sabbia. Il punto tappa ideale per visitare in un solo giorno Saint Malo, Cancale (famoso per la coltivazione delle ostriche), Côte d'Émeraude e la famosa abbazia a Mont Saint Michel, è Dol de Bretagne. Nei pressi di questa cittadina poco lontana dalla costa, è possibile osservare uno dei più alti menhir ancora in piedi: Le Grand Menhir, appunto, nei pressi di Champ Dolent. Inoltre, trovandosi leggermente fuori dalla direttrice turistica principale, è possibile trovare posto nelle varie Chambres d'Hôtes. Dol de Bretagne possiede anche una enorme cattedrale di tutto rispetto, molto bella, che vale la pena di visitare.

L'abbazia di Mont Saint Michel rappresenta un luogo mistico e vi consiglio di visitarlo durante una giornata di pioggia di metà settembre, al mattino presto quando gli orrendi negozi di ricordini sono ancora chiusi e ci sono pochi turisti. Il luogo assume nuovamente il suo aspetto medioevale e e siete un tantino sensibili al fascino dei luoghi che visitate, vi sembrerà di essere un pellegrino di altri tempi, un romeo, che per ottenere l'assoluzione di qualche peccato si è visto costretto a percorrere la via giubilare tra Mont San Michel, la Sacra di S. Michele (in provincia di Torino) e Roma.

Saint Malo, il castello

Cancale, l'incredibile marea

Cancale, venditori di ostriche

Il tortuoso sentiero che conduce all'ingresso dell'abbazia percorre una parte del perimetro del monte, passando tra le tipiche casette, alcune delle quali hano conservato il loro aspeto originario, anche se sono tutte quante diventate bar, ristoranti e negozi. L'isola sorge in fondo ad una baia che si stende fra Cancale e Granville.

All'altezza della piattaforma dell'abbazia, l'isolotto roccioso di circa un chilometro di circonferenza, tocca i 78 metri. Dal 1879 una diga insommergibile di 1800 metri di lunghezza collega Mont Saint Michel alla terraferma. In epoca pagana, lo si chiamava Mont Tombe. Una leggenda vuole che nel VII secolo, l'arcangelo Michele sia apparso a Uberto, vescovo di Avranches e gli abbia ordinato di edificare un oratorio sul Monte. È in questo periodo che un maremoto inghiottì la foresta di Sissy e separò il monte dal continente. In epoca medievale, divenne

un'importante meta di pellegrinaggio e assunse il nome di Mont Saint Michel au Péril de la Mer. Nel 966, Riccardo I, duca di Normandia, sostituì alla chiesa collegiata, un'abbazia benedettina. L'unica strada del luogo, che si snoda lungo il fianco della collina, dall'ingresso fortificato della cinta, alla porta dell'abbazia, è un singolare compendio di tutti gli stili medioevali, dal X al XVI secolo. Il monastero romanico seminterrato si abbarbica sulla roccia, mentre il grande edificio, detto La Merveille (la meraviglia), capolavoro del XIII secolo, erge contro il cielo con audacia inaudita le sue sale disposte su tre piani, sormontate dal chiostro con le sue 227 colonnine ed il refettorio dei monaci. La chiesa abbaziale, in parte romanica (XI, XIII secolo), in parte fiammeggiante (XV, XVI secolo) erge la punta della sua guglia fino a 152 metri sopra il livello del mare. Questa guglia (del 1895) sostiene una pregevole statua dorata di San Michele (creazione di Frémier). L'abbazia, fortezza sempre al servizio dei re di Francia, svolse un ruolo eroico durante la guerra dei cent'anni. Fu adibita a prigione politica al tempo della rivoluzione, poi a prigione comune fino al 1863. Nel 1874 fu dichiarata monumento nazionale. Arles, sul grande fiume Rhône (Rodano) in Provenza, assunse risalto nel 49-46 a.C. quando Giulio Cesare fece capitolare e saccheggiò la vicina Marsiglia (Marseille). Arles divenne ben presto il fulcro commerciale della regione ed il centro della nuova provincia romana, con enormi spazi pubblici che sono ancor oggi utilizzati. Vincent Van Gogh vi si stabilì nel tardo 19° secolo, producendo centinaia di schizzi, disegni e dipinti mentre si godeva un periodo di riposo senza che qualcuno lo infastidisse. È facile, negli assolati giorni d'estate, osservare le onde di calore che si sollevano fluttuanti da terra, proprio come Van Gogh nel secolo scorso; vigneti e uliveti - spesso ridondanti nei suoi lavori - rivestono ancora le colline calcaree.

Mont Saint Michel, lato mare

Dol de Bretagne, Le Grand Menhir... ed Io!

Arles è ulteriormente conosciuta per le sue case dall'aspetto tipicamente mediterraneo con i tetti ricoperti di coppi, arroccate e affiancate tra loro in modo da formare un labirintico percorso di vicoli a volte arditamente stretti. Le attrazioni tipicamente turistiche di Arles includono Les Arènes, un enorme anfiteatro romano

edificato verso la fine del 1° secolo d.C. dove vennero poi sacrificati migliaia di uomini e animali per la più nobile occupazione dei patrizi e del popolo: lo sport. Corse di bighe e combattimenti corpo a corpo che prediligevano il massacro alla tattica. Se chiudete gli occhi e attorno a voi c'e' abbastanza silenzio, provate ad immaginare la folla osannante le cui urla sovrastavano il clangore dei combattimenti e le urla delle persone che si scannavano tra loro... Nonostante la maestosità del luogo, viene voglia di fuggire e ritornare alla fresca ombra dei vicoli.

Les Arènes fu successivamente trasformato in fortezza, poi in un'area residenziale ma le sue sanguinarie origini sono state risvegliate quando vi si tennero le corride. Un'altra reliquia romana è il Théâtre Antique, che fornisce il luogo ideale per danze all'aperto e festival musicali e sonori nel periodo estivo. Il centro di Arles è un luogo molto intimo fatto di vicoli e piazzette, birrerie-rosticcerie fornite di terrazze perfette per sorbire il pastis e godersi un attimo di riposo. Non di rado è possibile vedere gruppetti di uomini dai baffi impomatati che giocano a pétanque. I Castelli della Loira, lungo il corso del fiume omonimo nel cuore della Francia (regioni centrali), concorrono a formare uno dei più prestigiosi siti storico-culturali del Paese. La regione della Loira è considerata quella che possiede il maggior patrimonio storico,con più di 60 castelli e decine di pù modeste residenze, ugualmente degne di nota. I castelli sono stati edificati nel Medioevo, come quelli di Angers, Loches o Saumur, e via via avanti nei secoli sino 18° secolo per quelli di Blois o Valençay. Attorno ai castelli è nata una florida industria turistica che copre le esigenze più disparate del turista: parcheggi, bagni, negozi di vario genere, ristoranti, fast food. Tutto, ma proprio tutto, è rigorosamente a pagamento, tranne le panchine. Costruito su un'isoletta nel fiume Indre, Azay-le-Rideau è stato eretto tra il 1518 ed il 1527 sul sito di una vecchia roccaforte. Originariamente residenza di Gilles Berthelot, tesoriere reale, il castello non ha subito particolari modifiche strutturali. La sua storia tranquilla contrasta con la sua brillante architettura che assomma tutte le aspirazioni del Rinascimento. È un castello a base quadrata con un carattere feudale grazie alle sue grosse torri.

Arles: le sue viuzze

Azay-le-Rideau

Il castello è ora di proprietà dello stato ed ha l'aspetto di un museo rinascimentale in cui sono esposti mobili e tappezzerie (arazzi e tendaggi). A sud della Loira, tra Blois ed Orleans, si trova il castello di Chambord, creazione di François Ier. È il castello più grande tra quelli della Loira. Il parco che lo racchiude misura 5500 ettari, ed è a sua volta circondato da 32 km di mura. Il castello in sé è formato da 4 torri circondate da un muro di contenimento. Sempre a sud della Loira, dopo Blois, sopra una collinetta che guarda il mesto

scorrere delle acque del fiume, si trova Chaumont, un piccolo ma veramente bel castello costruito alla fine del 15° secolo. Dall'esterno, il castello assomiglia ad una fortezza medioevale, con ponte levatoio, ampio e profondo fossato, torri cilindriche e camminamento di ronda. Tutto questo contrasta con la facciata interna decisamente rinascimentale. Le sale del castello sono arredate con mobilio e tappezzerie preziose datate 15°, 16° e 19° secolo. Nel comprensorio del castello, in mezzo al boschetto, ci sono le scuderie-museo, molto ben tenute che vale la pena visitare. Si accede al castello dopo una passeggiata in salita di circa 10 min. La facciata occidentale ha un aspetto veramente austero, a causa delle piccole finestre. Le altre facciate mostrano il tocco rinascimentale. Diane de Poithiers fece di Chaumont una sua residenza temporanea. Tra Chaumont e Loches, sulla riva del fiume Cher, Chenonceaux rappresenta un castello dall'insolita architettura che congiunge come un enorme ponte le due sponde. Costruito tra il 1513 e il 1521, il castello ha una pianta rettangolare ed è posato su enormi archi sotto i quali scorre il fiume. Sui due lati che delimitano l'accesso al castello (la base di una fortezza eretta in precedenza di cui sopravvive solo una torre) ci sono i due maestosi e ben curati giardini di Caterina de Medici e Diane de Poithiers. Caterina de Medici obbligò Diane de Poithiers a rinunciare a Chenonceaux, quando Henri II morì.

Chambord

Chaumont

Chenonceaux

Come molti altri castelli francesi, anche questo ha visto molte donne entrare ed uscire dalla porta... Questo, in particolare, ne ha viste ben 6: Catherine Briçonnet, la moglie di Thomas Bohier (che fece costruire il castello), che ne ha influenzato l'opera (molto più del marito che si trovava sempre via). Diane de Poithiers, a cui Henry II donò il castello; lei ordinò la costruzione del ponte sul Cher e di un giardino con il suo nome. Caterina de Medici, in seguito, fece costruire a sua volta un giardino e ordinò che venisse eretta una galleria sul ponte su cui fece poi aggiungere un ulteriore piano abitativo, portando l'aspetto della residenza a quello attuale. Louise de Lorraine, moglie di Henry II, rimasta vedova si isolò per 12 anni in una delle torri del castello (di questa storia rimane un'inquietante stanza addobbata con velluti neri!). Madame Dupin, nel 18° secolo, ne fece un salotto per personaggi importanti e Jean-jacques Rousseau fu il tutore dei suoi bambini. Per finire, nel 19° secolo, Madame Pelouze riportò l'aspetto del castello secondo i piani architettonici di Thomas Behier. Durante le guerre mondiali divenne un ospedale, in cui vennero ospitati e curati i feriti. Ho liquidato rapidamente il discorso sui castelli perché la mia intenzione è solo quella di stuzzicare la voglia di conoscere, quindi qua sotto troverete il riassunto schematico dell'itinerario (i punti tappa dovrete sceglierli in base alla disponibilità di alberghi o Chambres d'Hôtes, che variano in base al periodo dell'anno. In coda al documento ho inserito anche un repertorio fotografico. Per recarsi a visitare i castelli, suggerisco: Guida Michelin: Castelli della Loira - Cartografia: Carta Michelin n° 238 e n° 232. Lasciato il Traforo del Frejus è possibile immettersi nella A43 in direzione Lyon-Paris. Giunti nei pressi di Lyon, poco prima di giungere nell'area definita Bron, prendete la deviazione per Paris-Maseille (A46) che immette sul grande raccordo anulare di Lyon N346. Quando si è su questa grossa arteria stradale, la direzione da seguire è quella per Paris A46 che diviene quindi solo A6 per Paris. Percorsi 302 chilometri da Lyon, si esce allo svincolo di Auxerre, lungo la D965. Seguendo seguendo sempre le indicazioni per Orleans, si attraversano i centri di Pourrain, Toucy, Mezilles, St.Fargeau, Lavau e Thou per giungere infine a Bonny-sur-Loire. Da qui ci si immette sulla N7 in direzione di Gien-Orleans. Gien è la prima tappa. Oltrepassato il ponte sulla loira (Vieux Pont), ci si sposta verso la tappa di Sully-sur-Loire lungo la D951. Visitato il castello si parte per Chambord seguendo il tracciato della D951, della D921 dopo Vienne-en-Val in direzione Blois ed infine la D61. Visitato Chambord si procede per far tappa a Blois, seguendo la D33 che si immette nella D956 o D765 dopo l'abitato di Vineuil. Da Blois ci parte per Cheverny, seguendo il tracciato della D956 e D765 una volta lasciato il ponte J Gabriel sulla Loira. Giunti nell'abitato di Cour Cheverny si trovano le indicazioni per il castello. Da Cheverny, via Blois per la D751, si raggiunge quindi Chaumont-sur-Loire e da lì, costeggiando la Loira, si giunge ad Amboise dove, oltre al castello, è possibile visitale Le Clos-Lucé, ultima residenza del grande Leonardo Da Vinci. Da qui si raggiunge facilmente il castello di Chenonceau e poi, conclusa la visita, per la N7 si raggiunge Azay-le-Rideau, ottimo punto tappa per raggiungere in successione: Villandry ed i suoi giardini, Ussé lungo la D751, ed infine Langeais. Questo giro, senza correre eccessivamente, ha una durata di 6 giorni.

Cannes è una città off-limit per chi possiede un budget di viaggio limitato, ma vale la pena farci un salto. Questo luogo, luogo di spicco nella famosa Côte d'Azur, è meta perenne dei ricchi rampolli di buona famiglia e di chi può permettersi si spendere un patrimonio per negozi. Durante il Festival Internazionale del Film, in maggio, in città girano soldi a fiumi, lo champagne scorre come l'acqua, i telefoni cellulari squillano a ciclo continuo, si vedono donnine impellicciate o seminude, gigolo firmati Armani, volti famosi circondati da guardie del corpo dalla stazza di gorilla, una quantità di paparazzi che fotografano qualunque cosa si muova. Forse vale la pena di andarci solo per vedere come si riduce l'uomo e quali siano i nuovi valori morali. A parte le costosissime boutique, gli hotel e i ristoranti fuori da ogni portata per una persona "normale", ci sono anche spiagge private con l'equivalente di un servizio in camera.

Se volete vedere qualcosa di veramente diverso dal solito, andate a Cannes, ogni possibile varietà umana è rappresentata lungo le passeggiate (promenades) come nel famoso Boulevard de la Croisette: ci troverete donnine con bikini filiformi, vacanzieri che trascinano i loro trolley, ciccione americane luccicanti di creme solari che indossano i loro gioielli anche in piscina, gente in giacca e cravatta, poliziotti in bermuda sulle loro biciclette, figaccioni muscolari, giocolieri e intrattenitori di vario genere. Dopo questa appagante passeggiata in mezzo alla brulicante folla, godetevi un attimo di riposo al tavolo di uno dei molti caffè e ristorantini - straripanti di persone ingioiellate che luccicano peggio di un insegna fluorescente - e fatevi rapinare bevendo una orangina. Oltre la spiaggia si nota l'isoletta Île Sainte Marguerite, ricoperta da eucalipti e pini marittimi. Questa piccola isola è ricca di strade e sentieri al suo interno, e pare che le sue spiagge siano decisamente meno affollate di quelle cittadine. Ancor più piccola è la vicina Île Saint Honorat, un volta sito di un rinomato monastero fondato nel 15° secolo ed oggi sede dell'ordine monastico Cistercense. Per raggiungere le due isole ci sono i traghetti di linea. Aggrappato alle pendici delle Prealpi a 17 km a nord di, Grasse è da secoli uno dei centri principali del Paese per la produzione dei profumi. È qui che i maestri profumieri - o nez (nasi), com'erano spesso chiamati - sfruttano la loro dote naturale per studiare ed identificare, con non più di una sniffata, 6000 aromi. La città, con le sue case dai tipici tetti colore arancio, è anche un'area di produzione floricola dove si possono trovare gelsomini, rose, lavanda, mimosa, fiori d'arancio e narcisi narcotici. Delle 40 profumerie, solo tre sono aperte al pubblico: la nota Fragonard è ospitata in una ex conceria del XVII secolo. Una visita vi porterà attraverso un sotterraneo stipato di pile di saponette, balle di pelli profumate e cassette riempite di spezie. Viene mostrato al pubblico ogni stadio della produzione del profumo, dall'estrazione e distillazione al lavoro delicato dei nez, così come l'incredibile quantità di fiori necessari alla produzione di un litro di essenza. L'unico neo di questa gita edificante è quando si giunge alla fine del giro: solerti dimostratori vi spruzzeranno di profumi e vi inviteranno all'acquisto di una quantità inverosimile di bottiglie. Per bene che vada uscirete portandovi dietro una nube profumata. Arrivare e spostarsi in Francia non è certo un problema! L'Air France, così come altre compagnie, collega Parigi con tutto il mondo. Le altre città francesi che hanno un aeroporto per voli internazionali sono Bordeaux, Lyon, Marseille, Nice, Strasbourg e Toulouse. I trasporti locali includono l'economica ed efficiente Metropolitana e la rete sotterranea RER parigina (ci sono alcune nuove linee metropolitane in altre città), tram, bus, téléphériques (teleferiche) sulle Alpi, costosissimi taxi e traghetti fluviali. Gli autobus sono molto più lenti e meno comodi dei treni, ma sono decisamente più economici, specie se siete sotto i 26 anni o sopra i 60 e potete usufruire del 10% di sconto. I servizi di autobus interregionali sono limitati, ma sono frequenti per i collegamenti a breve distanza, specialmente nelle aree rurali, dove ci sono poche linee ferroviarie (Bretagna e Normandia). In generale: nelle lunghe percorrenze, i bus tendono ad essere lenti, ma molto più economici dei treni; su brevi distanze, gli autobus sono generalmente più lenti e molto più cari. I voli interni collegano le principali città dotate di aeroporto, ma i costi sono parecchio elevati. Occasionalmente vengono messi a disposizione dei biglietti scontati, quindi può valer la pena di chiedere, se il tragitto che volete compiere è lungo ed il tempo a disposizione è poco. La Francia possiede un eccellente rete ferroviaria, gestita dalla compagnia statale SCNF (Société Nationale des Chemins de Fer), che raggiunge quasi tutte le località turistiche del paese. Grazie alla rete ad alta velocità dei TGV (train à grande vitesse), i viaggi tra le principali città (ad esempio Paris e Lyon – partendo anche da Torino) sono più rapidi via treno che via aereo. Se si è in tre o più l'automobile è decisamente il mezzo più versatile ed economico, a parte i costi dei parcheggi che sono sempre a pagamento, anche nei piccoli centri.

Sia sulle autostrade che lungo le statali, è possibile usufruire di aree di comodissime e frequenti aree attrezzate per la sosta, inoltre ci sono molti locali per camionisti dove di mangia molto bene ed a prezzi politici. Viaggiare in auto o in moto ha il vantaggio ci poter osservare le particolarità architettoniche delle varie regioni, di passare attraverso le numerose foreste primigenie delle zone centrali o percorrere le sinuose strade della Normandia e Bretagna che ricordano le montagne russe. Se la fretta NON è la vostra compagna di viaggio, la Francia è un ottimo paese per il cicloturismo. Un'atra prerogativa della Francia è la gran quantità di corsi d'acqua e canali navigabili con le famose case galleggianti che si possono affittare per il fine settimana o per varie settimane e che generalmente possono ospitare da quattro a dodici passeggeri.

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© Paolo Botton – 1993 e oltre…

Breve repertorio fotografico

Saint Malo, lungo le mura

Saint Malo, Le Fort Nationale

Saint Malo, il fortino

Mont Saint Michel, panoramica #1

Mont Saint Michel, panoramica #2

Vista ravvicinata di Mont Saint Michel

Dol de Bretagne, il paese e la Cattedrale

Cheverny

Cheverny (interno)

Langeais

Sully-sur-Loire

Arles - Les Arènes e il Théâtre Antique