2015 - analisi disoccupazione nella città di fabriano
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nel Comune di Fabriano
Analisi della disoccupazione
2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2015 ( aprile)
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«Quando Fabriano era veramente un altro mondo»
Perché è possibile reindustrializzare il distretto di Fabriano
1 - PREMESSA
4 - ALCUNE CONSIDERAZIONI
SOTTOTITOLO
PERCHÉ È POSSIBILE REINDUSTRIALIZZARE FABRIANO
2 - ANALISI DEMOGRAFICA
3 - ANALISI DISOCCUPAZIONE
I dati di seguito riportati rappresentano uno spaccato non esaustivo del mondo del lavoro di Fabriano. Quando viene riportato il termine « residente/domiciliato » vuol dire, che alcune persone calcolate nell’indagine non sono residenti a Fabriano - esattamente 130 -, ma sono iscritte al CIOF di Fabriano avendo scelto un domicilio a Fabriano Al Centro per l’impiego fabrianese risultano quindi iscritti in aggiunta a quelli residenti nei Comuni di competenza, anche residenti in altri comuni italiani (questo è consentito dalla legge), ma devono dichiarare il loro domicilio nel Comune di Fabriano. Nell’ analisi su Fabriano inoltre, non viene considerata la realtà dei soggetti attualmente in Cigs, in quanto considerati statisticamente POPOLAZIONE CON LAVORO, Un’ ulteriore considerazione, riguarda la popolazione giovanile che viene considerata sia nell’intervallo definito dall’Istat 15-25 anni, sia nell’intervallo 15- 29 anni, in quanto la maggior parte dei giovani fabrianesi frequenta l’università , ecco perché bisogna considerare questo ulteriore intervallo (anche l’Istat se ne è reso conto ché l’intervallo 15 - 25 anni non rappresenta oggi il mondo giovanile). Il confronto dei dati di Fabriano con i dati nazionali sulla disoccupazione «sia generale», che giovanile, da l’idea della forte anomalia fabrianese Una slide definisce la “MOBILITÀ OCCUPAZIONALE ”, ed evidenzia la difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro, quando si è passati allo stato di disoccupazione.
1 - PREMESSA
Le cause di questa situazione sono molteplici : Fabriano è un distretto fortemente industrializzato a
pagato e paga profondamente lo stato di crisi economica Europea e mondiale, e soprattutto la
trasformazione del processo di INTERNAZIONALIZZAZIONE in un processo di DELOCALIZZAZIONE. Le
maggiori aziende fabrianesi che avevano avviato un corretto processo di internazionalizzazione tra la
fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000, a causa della crisi hanno trasformato il loro processo in
delocalizzazione vera, in quanto costantemente alla ricerca forsennata di minori costi della
manodopera e di una tassazione/incentivazione più favorevole. Un’altra ragione va ricercata nella
totale assenza del governo centrale per la definizione di una politica industriale italiana e nella sua
«sordità», a capire che il comparto italiano degli Elettrodomestici – Cappe, aveva bisogno di
interventi strutturali per sostenere un comparto con oltre 150 mila addetti in Italia, questo
nonostante i ripetuti allarmi e proposte di Confindustria – Ceced. A queste cause va aggiunto la
fortissima spinta alla «concentrazione industriale» a livello globale nell’elettrodomestico come
nell’auto che è fortissima (questo aspetto, merita un capitolo a se di discussione).
Fino ad ora, nel nostro territorio questo fenomeno non era emerso con grande evidenza, perché il
processo era strisciante e mascherato da un economia che “tirava”, anzi l’internazionalizzazione
aveva aiutato a migliorare i bilanci aziendali ed a acquisire quote di mercato, tanto è vero che il
primo semestre 2008, nel settore degli elettrodomestici - cappe è stato il più redditivo degli ultimi
10 anni.
Ma questa situazione, nella fattispecie di Fabriano e del suo territorio ora rischia di diventare
drammatica con tutti i risvolti del caso.
Un territorio che ha visto dal 2008 ad oggi, la fine di due pilastri istituzionali e economici come
l’azienda A. Merloni e la Carifac Spa che ha perso la sua connotazione di banca del territorio con un
grave danno economico sia per la Fondazione (che è di tutta la collettività ), che per gli oltre tremila
soci (operai, pensionati, professionisti), che hanno visto i loro risparmi depauperati da «valutazioni»
che definire errate è dire poco. All’orizzonte in aggiunta alla vicenda JP che grazie alle banche
rimane ancora un incognita, ci sono segnali di ulteriori nuove difficoltà dovuti all’integrazione
Indesit - Whirlpool, che visti i documenti ufficiali dell’accordo cancellando «diverse posizioni
lavorative», potrebbe aggravare ancora di più la situazione, che già oggi è drammatica, e che
porterebbe alla definitiva distruzione del tessuto sociale e relazionale di questo territorio, con tutto
quello che ne consegue.
Analisi Demografica
I dati sono riferiti esclusivamente a residenti / domiciliati nel Comune di Fabriano
2 – ANALISI DEMOGRAFICA DI FABRIANO
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Residenti Fabriano 31.977 32.056 32.125 32.009 31.578
Maschi 15.264 15.297 15.350 15.293 15.087
Femmine 16.713 16.759 16.755 16.716 16.491
Italiani 28.355 28.253 28.223 28.081 27.939
Maschi 13.610 13.574 13.595 13.527 13.463
Femmine 14.745 14.682 14.628 14.554 14.476
Stranieri 3.622 3.803 3.902 3.928 3.639
Maschi 1.654 1.726 1.755 1.766 1.624
Femmine 1.968 2.077 2.147 2.162 2.015
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Totale famiglie Fabriano 13.419 13.503 13.644 13.661 13.502
italiane 12.206 12.240 12.340 11.919 12.323
stranieri 1.213 1.263 1.304 1.742 1.179
Composizione popolazione attiva
Fascia età : 15 - 65 / 15 - 66 donne uomini Totale
31/12/2010 10.368 10.301 20.669
31/12/2011 10.437 10.296 20.733
30/08/2012 - (65 anni) 10.415 10.283 20.698
30/08/2012 - (66 anni) 10.615 10.475 21.090
05/12/2013 - (65 anni) 10.158 9.988 20.146
05/12/2013 - ( 66 anni) 10.570 10.382 20.952
26/03/2015 - (65 anni) 10.180 9.962 20.142
26/03/2015 - (66 anni) 10.377 10.163 20.540
apr-15 TOTALI M F
Popolazione con età compresa tra 15-29 anni 4.386 2.228 2.158
% su popolazione totale 13,89% 14,77% 13,09%
% su popolazione lavorativa - 65 21,78% 22,36% 21,20%
% su popolazione lavorativa - 66 ( Fornero) 21,35% 21,92% 20,80%
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Residenti a Fabriano 31.977 32.056 32.125 32.009 31.572
% disoccupati iscritti CIOF (residenti - domiciliati a
Fabriano) rispetto a popolazione in età lavorativa
(65)
15,47% 16,66% 17,94% 21,20% 23,05%
Totale famiglie 13.419 13.503 13.644 13.661 13.487
Iscritti CIOF 3.198 3.454 3.714 4.270 4.643
POPOLAZIONE FABRIANO IN FASCIA LAVORATIVA
andamento iscrizione al CIOF come disoccupati (di solo residenti o domiciliati a Fabriano)
3 - ANALISI DISOCCUPAZIONE DI FABRIANO
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Residenti / Domiciliati iscritti al CIOF
come disoccupati 3.198 3.454 3.714 4.270 4.643
Attenzione le persone in CIGS sono considerate come occupate quindi non sono conteggiate
NOTA : il CIOF, da una rappresentazione parziale della disoccupazione in quanto si possono verificare queste condizioni: 1) LA PERSONA SI ISCRIVE VOLONTARIAMENTE AL CIOF; 2) LA PERSONA
POTREBBE ESSERE ISCRITTA AD UN AGENZIA INTERINALE E NON AL CIOF; 3) LA PERSONA POTREBBE NON ESSERE ISCRITTA A NESSUNO
DEI DUE SOGGETTI . Con queste considerazioni, il dato riportato fotografa la situazione minima.
Le famiglie di Fabriano sono così composte : 4.540 da 1 componente ; 3.662 da 2 componenti; 2.682 da 3
componenti; 1.937 da 4 componenti; le rimanenti da 5 e più componenti .
dato nazionale 11,9 % 9/ 2015
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Disoccupati iscritti CIOF - Residenti
/ Domiciliati a Fabriano3.198 3.454 3.714 4.270 4.643
% disoccupati su TOTALE popolazione 10,00% 10,77% 11,56% 13,34% 14,70%
% disoccupati su popolazione in età
lavorativa fino a 6515,47% 16,66% 17,94% 21,20% 23,05%
% disoccupati su popolazione in età
lavorativa fino a 6617,61% 20,38% 22,60%
2010 2011 2012 2013 2015 aprile
Totale famiglie Fabriano 13.419 13.503 13.644 13.661 13.502
italiane 12.206 12.240 12.340 11.919 12.323
stranieri 1.213 1.263 1.304 1.742 1.179
dato nazionale 12,8 % 2013
VARIAZIONE delle iscrizione al CIOF negli anni 2011- 2012- 2013 - 2015
La variazione % rispetto al 2011, evidenzia la drammaticità dell’emergenza lavoro a Fabriano
dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015
3.454 3.714 4.270 4.643 260 816 1.189 7,53% 23,62% 34,42%
RILEVAZIONI Delta unità Vs Dic 2011 Delta % Vs Dic 2011
ISCRITTI CIOF
Andamento degli iscritti e variazione per fasce d’età - in unità rispetto al 2011
RILEVAZIONE Delta unità Vs Dic 2011
FASCE ETA' dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015
15-19 74 86 127 68 12 53 -6
20-24 256 267 399 433 11 143 177
25-29 391 363 462 449 -28 71 58
30-34 470 494 500 452 24 30 -18
35-39 508 531 557 546 23 49 38
40-44 441 506 550 605 65 109 164
45-49 374 413 446 543 39 72 169
50-54 292 340 376 477 48 84 185
55-59 351 359 392 475 8 41 124
60-66 297 355 460 551 58 163 254
67-68 38 0 0 38
> 68 1 6 0 1 6
Totale complessivo 3.454 3.714 4.270 4.643 260 816 1.189
Andamento degli iscritti e variazione nelle fasce d’età - in unità e in % rispetto al 2011
RILEVAZIONE Delta unità Vs Dic 2011 Delta % Vs Dic 2011
FASCE ETA' dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015
15-19 74 86 127 68 12 53 -6 16,22% 71,62% -8,11%
20-24 256 267 399 433 11 143 177 4,30% 55,86% 69,14%
25-29 391 363 462 449 -28 71 58 -7,16% 18,16% 14,83%
30-34 470 494 500 452 24 30 -18 5,11% 6,38% -3,83%
35-39 508 531 557 546 23 49 38 4,53% 9,65% 7,48%
40-44 441 506 550 605 65 109 164 14,74% 24,72% 37,19%
45-49 374 413 446 543 39 72 169 10,43% 19,25% 45,19%
50-54 292 340 376 477 48 84 185 16,44% 28,77% 63,36%
55-59 351 359 392 475 8 41 124 2,28% 11,68% 35,33%
60-66 297 355 460 551 58 163 254 19,53% 54,88% 85,52%
67-68 38 0 0 38
> 68 1 6 0 1 6
Totale complessivo 3.454 3.714 4.270 4.643 260 816 1.189 7,53% 23,62% 34,42%
Andamento degli iscritti per nazionalità - in unità e in % rispetto al 2011
RILEVAZIONE Delta unità Vs Dic 2011 Percentulae su Totale
NAZIONALITA' fascia dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015
ITA 2.667 2.883 3.291 3.688 216 624 1.021 77,21% 77,63% 77,07% 79,43%
RUM 98 112 150 158 14 52 60 2,84% 3,02% 3,51% 3,40%
MAC 108 114 132 126 6 24 18 3,13% 3,07% 3,09% 2,71%
ALB 109 116 123 129 7 14 20 3,16% 3,12% 2,88% 2,78%
MAR 88 102 123 106 14 35 18 2,55% 2,75% 2,88% 2,28%
TUN 56 60 60 53 4 4 3- 1,62% 1,62% 1,41% 1,14%
IND 35 32 46 65 3- 11 30 1,01% 0,86% 1,08% 1,40%
POL 30 35 47 45 5 17 15 0,87% 0,94% 1,10% 0,97%
BUL 25 31 41 38 6 16 13 0,72% 0,83% 0,96% 0,82%
BAD 30 25 26 27 5- 4- 3- 0,87% 0,67% 0,61% 0,58%
NIG 20 19 20 20 1- - - 0,58% 0,51% 0,47% 0,43%
UCR 17 11 18 20 6- 1 3 0,49% 0,30% 0,42% 0,43%
EQU 13 14 16 15 1 3 2 0,38% 0,38% 0,37% 0,32%
PER 8 10 12 15 2 4 7 0,23% 0,27% 0,28% 0,32%
ALG 8 10 11 10 2 3 2 0,23% 0,27% 0,26% 0,22%
CUB 9 9 10 8 - 1 1- 0,26% 0,24% 0,23% 0,17%
MOL 8 9 9 8 1 1 - 0,23% 0,24% 0,21% 0,17%
FIL 9 9 9 7 - - 2- 0,26% 0,24% 0,21% 0,15%
JUG 11 8 6 6 3- 5- 5- 0,32% 0,22% 0,14% 0,13%
RUS 8 7 7 6 1- 1- 2- 0,23% 0,19% 0,16% 0,13%
KOS 9 3 11 3 6- 2 6- 0,26% 0,08% 0,26% 0,06%
BRA 8 7 5 5 1- 3- 3- 0,23% 0,19% 0,12% 0,11%
COL 4 9 7 5 5 3 1 0,12% 0,24% 0,16% 0,11%
GHA 5 6 6 6 1 1 1 0,14% 0,16% 0,14% 0,13%
CEY 5 5 6 4 - 1 1- 0,14% 0,13% 0,14% 0,09%
BOS 3 5 6 5 2 3 2 0,09% 0,13% 0,14% 0,11%
SEN 4 4 4 6 - - 2 0,12% 0,11% 0,09% 0,13%
SLV 5 5 4 4 - 1- 1- 0,14% 0,13% 0,09% 0,09%
NGR 5 5 5 3 - - 2- 0,14% 0,13% 0,12% 0,06%
SPA 6 4 4 3 2- 2- 3- 0,17% 0,11% 0,09% 0,06%
LIR 5 4 4 4 1- 1- 1- 0,14% 0,11% 0,09% 0,09%
VAN 3 4 4 3 1 1 - 0,09% 0,11% 0,09% 0,06%
CRO 3 2 3 5 1- - 2 0,09% 0,05% 0,07% 0,11%
ING 3 4 3 3 1 - - 0,09% 0,11% 0,07% 0,06%
DOM 2 2 4 4 - 2 2 0,06% 0,05% 0,09% 0,09%
KIR 2 1 4 5 1- 2 3 0,06% 0,03% 0,09% 0,11%
TAN 2 2 2 3 - - 1 0,06% 0,05% 0,05% 0,06%
ETI 2 3 1 2 1 1- - 0,06% 0,08% 0,02% 0,04%
TED 2 2 3 - 1 2- 0,06% 0,05% 0,07% 0,00%
ARM 2 2 1 2 - 1- - 0,06% 0,05% 0,02% 0,04%
BEL 1 1 2 3 - 1 2 0,03% 0,03% 0,05% 0,06%
FIN 2 2 2 1 - - 1- 0,06% 0,05% 0,05% 0,02%
CIN 2 2 2 1 - - 1- 0,06% 0,05% 0,05% 0,02%
IRL 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
EGI 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
UNG 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
MAI 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
DAN 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
FRA 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
SER 2 1 1 2 1 1 0,00% 0,05% 0,02% 0,02%
CPV 1 1 1 1 - - - 0,03% 0,03% 0,02% 0,02%
AFG 1 1 1 - - 1- 0,03% 0,03% 0,02% 0,00%
CAR 1 1 1 1- - - 0,03% 0,00% 0,02% 0,02%
ISR 1 1 1 - - 1- 0,03% 0,03% 0,02% 0,00%
ERI 1 1 1 - - 1- 0,03% 0,03% 0,02% 0,00%
GUA 1 1 1 1 1 1 0,00% 0,03% 0,02% 0,02%
COH 2 1 - 2 1 0,00% 0,00% 0,05% 0,02%
SVI 1 1 1 - - 1- 0,03% 0,03% 0,02% 0,00%
TUR 2 - 2 - 0,00% 0,00% 0,05% 0,00%
POR 1 1 - 1 1 0,00% 0,00% 0,02% 0,02%
ARG 1 - 1 - 0,00% 0,00% 0,02% 0,00%
MES 1 - - 1 0,00% 0,00% 0,00% 0,02%
61 nazionalità
Andamento disoccupazione giovanile intervallo 15 - 29 negli anni 2011 -
2012- 2013 -201 (SOLO ISCRITTI AL CIOF )
RILEVAZIONI Delta unità Vs Dic 2011 Delta % Vs Dic 2011
FASCE ETA' dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015
15-19 74 86 127 68 12 53 -6 16,22% 71,62% -8,11%
F 36 38 37 34 2 1 -2 5,56% 2,78% -5,56%
M 38 48 90 34 10 52 -4 26,32% 136,84% -10,53%
20-24 256 267 399 433 11 143 177 4,30% 55,86% 69,14%
F 108 117 189 198 9 81 90 8,33% 75,00% 83,33%
M 148 150 210 235 2 62 87 1,35% 41,89% 58,78%
RILEVAZIONI Delta unità Vs Dic 2011 Delta % Vs Dic 2011
FASCE ETA' dic-2011 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015 ago-2012 nov-2013 apr-2015
15-19 74 86 127 68 12 53 -6 16,22% 71,62% -8,11%
F 36 38 37 34 2 1 -2 5,56% 2,78% -5,56%
M 38 48 90 34 10 52 -4 26,32% 136,84% -10,53%
20-24 256 267 399 433 11 143 177 4,30% 55,86% 69,14%
F 108 117 189 198 9 81 90 8,33% 75,00% 83,33%
M 148 150 210 235 2 62 87 1,35% 41,89% 58,78%
25-29 391 363 462 449 -28 71 58 -7,16% 18,16% 14,83%
F 229 215 280 249 -14 51 20 -6,11% 22,27% 8,73%
M 162 148 182 200 -14 20 38 -8,64% 12,35% 23,46%
Totale complessivo 721 716 988 950 5- 267 229 -0,69% 37,03% 31,76%
Dato nazionale 15-25
40,5 % Settembre 2015
RILEVAZIONI Iscritti Ciof età 15-24popolazione
compresa tra 15-25% iscritti Ciof età 15-29
popolazione
compresa tra 15-29%
dic-2011 330 721
ago-2012 353 716
nov-2013 526 988
apr-2015 501 3.167 15,82% 950 4.386 21,66%
MOBILITÀ OCCUPAZIONALE è un indicatore che misura la permanenza del singolo cittadino nelle liste.
La definizione “STABILE”, indica la presenza della stessa persona nei vari periodi osservati e quindi misura la difficoltà a trovare lavoro.
RILEVAZIONI STABILI Entrata Uscita E-U TOTALE CIOF
dic-2011 2.942 512 3.454
ago-2012 2.469 467 473 305 3.714
mar-2013 2.427 752 509 582 3.874
apr-2015 3.179 1.464 4.643
RILEVAZIONI STABILI Entrata Uscita E-U TOTALE CIOF
dic-2011 85,18% 14,82% 3.454
ago-2012 66,48% 12,57% 12,74% 8,21% 3.714
mar-2013 56,84% 17,61% 11,92% 13,63% 3.874
apr-2015 68,47% 31,53% 4.643
Simulazione - somma degli iscritti al CIOF- 2013 con i 478 lavoratori A.M. residenti a Fabriano considerati «tecnicamente» in esubero in quanto non assunti da JP
2010 2011 2012 2013 marzo
Residenti / Domiciliati iscritti al CIOF come
disoccupati + CIGS AM ( 2013) 3.198 3.454 3.714 4.352
2010 2011 2012 2013 marzo
Residenti / Domiciliati iscritti al CIOF come
disoccupati + CIGS AM ( 2013)3.198 3.454 3.714 4.352
% disoccupati su TOTALE popolazione 10,00% 10,77% 11,58% 13,57%
% disoccupati su popolazione in ETA '
LAVORATIVA fino a 6515,47% 16,66% 18,01% 21,10%
% disoccupati su popolazione in età lavorativa fino a 66 (
Fornero)17,67% 21,10%
2010 2011 2012 2013 marzo
Residenti a Fabriano 31.977 32.056 32.066 32.066
Residenti / Domiciliati iscritti al CIOF come
disoccupati + CIGS AM ( 2013)3.198 3.454 3.714 4.352
Totale Famiglie Fabriano 13.419 13.503 13.595 13.619
Come evidenziato la situazione diventa drammatica nel 2014 si passa dal 18,78 % si passa al 21,10%
dato nazionale 12,8 %
Slide del 2013 per valutare l’impatto occupazionale sul 2014
4 - CONSIDERAZIONI
Non è facendo melina o alimentando sui media una forma di ipotesi di staffetta
generazionale attraverso l’impegno a combattere la disoccupazione giovanile, che
risolviamo il problema del lavoro, perché oggi il lavoro manca ai giovani e non giovani
(dato che dopo 29 anni, non siamo più giovani), per rendersi conto di questo, basta
vedere la distribuzione della forza lavoro di Fabriano .
Oggi il vero problema italiano è rigenerare lavoro, questo può essere fatto solo
bloccando la «moria – trasferimenti» dell’industria e incentivando l’industria a
rinnovare se stessa e i suoi prodotti.
Fabriano rappresenta da questo punto di vista l’esasperazione del problema Italia, infatti :
a) Era il distretto industriale, con il più alto numero di addetti in % nell’industria (58%);
b) Le sue maggiori industrie erano tutte «internazionali» e quindi, in competizione sul
mercato globale con prodotti considerati “maturi “( è un termine che non mi piace ), e
quindi alla ricerca esasperata di minori costi;
c) A livello di infrastrutture materiali e immateriali (strade, ferrovia, aeroporto, banda
larga), siamo quasi inesistenti;
d) negli ultimi 10 anni prima della crisi del 2008 a Fabriano abbiamo attratto molti
lavoratori «forestieri» al fine di saturare gli impianti produttivi (chi afferma che
servivano per l’edilizia del terremoto dice una corbelleria);
e) Le imprese fabrianesi erano tutte familiari ad eccezione delle Cartiere Miliani Spa che
apparteneva allo Stato attraverso il Poligrafico, successivamente privatizzata nel 2003.
Quindi tutte con il problema della successione o trasformazione attraverso la Borsa.
Prima di tutto è necessario riannodare il tessuto delle relazioni economiche, sociali,
territoriali e personali della comunità fabrianese allargata, costruendo un percorso
capace di mettere insieme le forze istituzionali, economiche e finanziarie del
distretto, rigenerando anche la rete delle relazioni che erano alla base del patto che
legava le imprese al territorio e la comunità.
Questo però deve avvenire su premesse nuove, al fine di rigenerare un nuovo
tessuto imprenditoriale ed economico - sociale del distretto Fabrianese
trasformandolo da verticale a circolare, tenendo conto anche, che i processi di
cambiamento, rispetto al passato sono divenuti iper-veloci. La parola d’ordine che ci
dovrebbe guidare è «riconvertire e riqualificare il nostro tessuto economico
industriale »
Il mio amico G. Simonetti nel suo Blog giorni di fa scriveva: “PERCHÈ È IMPOSSIBILE
REINDUSTRIALIZZARE FABRIANO”, un bellissimo articolo che mi trova in alcune
analisi concorde, ma nella sua filosofia generale NO, anzi in totale disaccordo per le
motivazioni a seguire.
Io ritengo che sia giunto il momento di “arrocciarsi le maniche” come si dice a Fabriano e
cominciare a lavorare per ripartire, trovando tutte le opportunità per attrarre investimenti e
imprenditori.
Allora la prima cosa da fare è che la politica fabrianese «si svegli» ,e, invece di fare in
Consiglio Comunale i polli di manzoniana memoria o i Savonarola, cominci ad interessarsi
veramente dei problemi veri della nostra collettività , quindi richiedere alla Regione
unitamente al Sindacato il riconoscimento per Fabriano di AREA DI CRISI INDUSTRIALE
COMPLESSA secondo decreto MISE 31/1/2013 (che hanno applicato a Gela – Piombino).
Una norma che ha clonato molte cose dal famoso Accordo di programma A. Merloni (AdP
Merloni). Di questo ha purtroppo ancora una negatività : la burocrazia di Invitalia, ma offre
due grandi opportunità: l’apertura anche alla grande impresa (anche se nel decreto MISE 9 giugno 2015 è
stata data un apertura alla grande impresa sull’AdP); e una opportunità “rivoluzionaria” lo SPONSOR DI PROGETTO,
ovvero un soggetto che «gratuitamente» aiuta il soggetto pubblico a trovare e attrarre
investitori sul territorio per la sua riqualificazione. E il nostro territorio può giocare alcune
carte di grande prestigio, basta essere intelligenti e decisi.
Un territorio dove i famosi 10 punti elencati da Simonetti nell’ ottimo e provocante
articolo “PERCHÈ È IMPOSSIBILE REINDUSTRIALIZZARE FABRIANO”, trovano invece molti
riscontri positivi”, che sono tutte quelle condizioni che le aziende globali, cercano quando
devono fare un investimento.
Li voglio riprendere:
1) Adattabilità dei lavoratori
2) Occupabilità dei lavoratori
3) Qualità del capitale umano
4) Tasso di crescita delle imprese
5) Trend del mercato immobiliare
6) Mix industria, commercio, servizi e artigianato
7) Accordi territoriali
8) Qualità e funzionalità delle infrastrutture
9) Attrattività del centro urbano
10) Approccio delle amministrazioni locali.
Allora quelle che Simonetti chiama “CONDIZIONI INESISTENTI”, con un po’ di buona politica e
determinazione, possono diventare un vero vantaggio e mi spiego meglio. La
trasformazione dell’accordo di programma A. Merloni in programma per AREA DI CRISI
INDUSTRIALE COMPLESSA dove si apre alla grande industria, ma soprattutto si deve
“obbligare” una revisione della metodica burocratica (qui potrei scrivere un trattato
universitario), perché sono chiare le motivazioni per cui - nonostante la buona volontà
della politica- l’AdP Merloni ha fallito restando inoperoso.
Questo cambiamento può dare nuove prospettive se vi aggiungiamo il completamento
delle infrastrutture entro il 2017 -ed è già troppo tardi ma possiamo recuperare.
Ma queste azioni sono compito esclusivo della politica.
Mentre i primi tre punti delle condizioni a differenza di quello che pensa Simonetti, sono il
vero punto di forza del territorio:
- i lavoratori del territorio hanno una grande adattabilità forse anche eccessiva essendo
abituati a cicli di lavoro in continuo e a cambiamenti di mansioni su prodotti diversi;
- E’ vero che il nocciolo duro dei nostri lavoratori e nella fascia 40 /60 anni , ma questo non si può considerare un problema, perché nel loro DNA hanno il lavoro. Siamo diventati famosi nel mondo per il termine “Metal mezzadro” che al di là della filosofia è un termine che nasconde una grande verità: “un lavoratore con doppio lavoro”;
- - Per non parlare del capitale umano, che ritengo invece un eccellenza, in quanto esistono tante competenze su questo territorio, le aziende fabrianesi essendo internazionali, hanno formato tantissimi specialisti in tanti campi: dalla meccanica all’elettronica, ecc.. Un unico neo, la poca conoscenza delle lingue (noi eravamo tutte aziende italiane che portavano il loro lavoro nel mondo e dove andavamo rispettavamo
le tradizioni del luogo e insegnavamo orgogliosamente l’italiano) e oggi questo è un gap da superare in modo veloce.
Un altro aspetto, l’Università. Credo che le Marche siano l’unico posto al mondo dove, con un milione e mezzo di abitanti, si siano radicate da secoli ben quattro Università che distano al massimo da Fabriano 50 km . Forse dovremmo parlare della qualità dei nostri Atenei? Giampietro, ecco perché io sono convinto che invece È POSSIBILE REINDUSTRIALIZZARE FABRIANO .