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FABRIANO Intestazione a cura di Eleonora Medda e Federica Carnazzola classe IIIA

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FABRIANO

Intestazione a cura di Eleonora Medda e Federica Carnazzola – classe IIIA

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STORIA DI FABRIANO

a cura di

Giulio Bertoletti - Luca Maspero – Riccardo Chiodo- Gioele Monteleone –

a.s. 2017 -2018 – classe IIIA

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La città di Fabriano si trova in una posizione geografica molto agiata, ciò favorì fin dalla preistoria l’insediamento di comunità stabili. Durante il 1000 a.C circa si diffusero in questa zona le civiltà picenee, umbre e autoctone. Sono numerose le tracce lasciate di tale antropizzazione, ne è un esempio la necropoli celtica di Montefortino, scavata e portata alla luce dal 1894 al 1899.

Età del ferro

In età romana nell’area fabrianese sorsero ben due municipi. Le invasioni barbariche spinsero gli abitanti dei due centri romani a rifugiarsi sull’altura di Castelvecchio, primo nucleo della futura città che si sarebbe formata nel XII secolo.

Età romana - invasioni barbariche

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- eremi e monasteri

Eremo di Santa Maria Val Sasso – XII secolo

Nei secoli XI e XII, sorsero sul territorio di Fabriano eremi, monasteri e abbazie benedettine. San Benedetto, fondatore dell’ordine dei Benedettini, vissuta nel ‘500 è nato in Umbria a Norcia. Nell’eremo di Santa Maria Val Sasso soggiornò anche San Francesco d’Assisi.

Il Comune di Fabriano fu fondato prima del 1165 da un gruppo di nobili unitisi ad alcune corporazioni artigiane. L’imponente palazzo del Podestà, edificato nel 1255 in forme romanico-gotiche, testimonia l’importanza che avrebbe ben presto assunto il Comune di Fabriano grazie soprattutto alla forza della sua economia. Anche la fontana del 1285 detta Sturinalto è una significativa testimonianza della civiltà comunale fabrianese.

- Il Comune

Palazzo del Podestà

1000-1300

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Tra le corporazioni fu l’arte dei fabbri che caratterizzò in un primo tempo Fabriano, tanto da comparire sullo stemma della città . Le “fabbrerie” che sorgevano nella zona della piazza del Mercato erano ben 38 e producevano manufatti destinati sia al consumo interno che all’esportazione. Tra il XII e il XIII secolo iniziò per Fabriano un lungo periodo di prosperità caratterizzato dallo sviluppo delle attività economiche esercitate dalle varie “arti”, tra cui si distinguevano nel 1278 quelle della Lana, dei Calzolai, dei Conciatori di pelle. La corporazione dei Cartari, che avrebbe reso famosa la città ben oltre i confini della penisola italiana, nasce un po’ più tardi, nel 1326. Alla fine del Trecento si contavano a Fabriano 40 botteghe per la produzione della carta che veniva venduta in tutta Europa e persino in Medio oriente.

- le corporazioni

Fabriano ebbe una sua signoria, quella dei Chiavelli, che si costituì più tardi rispetto ad altri centri (1378) e cessò già nel 1435 con una rivolta di popolo che portò all’uccisione di tutti i membri maschi della famiglia. La signoria dei Chiavelli svolse un ruolo importante nella crescita della città. Sotto di loro furono costruite chiese e monasteri ed ebbe grande impulso la pittura.

1378-1435 : signoria dei Chiavielli

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Dopo l'eccidio dei Chiavelli (1435) e un breve periodo di sottomissione a Francesco Sforza (1435-1444), la città venne annessa allo Stato Pontificio.

Stato pontificio

Il Cinquecento non fu un secolo felice per Fabriano. Al tremendo saccheggio subito nel 1517 da parte delle truppe spagnole seguirono discordie civili e diverse ribellioni che avrebbero portato alla graduale perdita dell’autonomia comunale. Nel 1520 la città acclamò come suo governatore il cardinale Giulio de’ Medici, il quale, eletto papa tre anni dopo con il nome di Clemente VII, la annesse alla Marca di Ancona. Le discordie non cessarono perché i sostenitori dei Chiavelli, precedenti signori della città, non accettavano il nuovo ordine “ecclesiastico”. Si giunse a una pace tra le fazioni nel 1589 che migliorò la vita civile, tuttavia le condizioni dell’economia non erano più floride come nel secolo precedente anche a causa di pestilenze (1527, 1591), carestie (1590) e terremoti che si ripeterono nel corso del Cinquecento.

Questo periodo tormentato della storia di Fabriano si chiuse nel 1610 con la perdita dell’autonomia comunale, quando papa Paolo V abolì l’istituzione del podestà elettivo. La città diventò sede di governatorato e il palazzo dei podestà divenne residenza dei

governatori prelati.

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seicento

Con il governatorato il potere amministrativo fu concentrato nelle mani di poche famiglie e venne abolito anche formalmente quel “regime delle Arti” che aveva accompagnato la storia del Comune fin dalla sua origine

ll Seicento fu un secolo di crisi per le manifatture fabrianesi, anche se esse non sarebbero mai scomparse. Quella della carta subì un nuovo colpo dal diffondersi in Europa di nuove tecniche di produzione,.

Nel 1694 i gesuiti, già presenti in città da quasi un secolo, aprirono un collegio. Nel 1728 Fabriano riuscì a farsi dichiarare città da papa Benedetto XIII e quindi a diventare sede vescovile, sia pure congiunta a Camerino.

Gli ultimi decenni del Settecento videro la rinascita dell’industria della carta che aveva attraversato un lungo periodo di declino; se nel 1711 si contavano a Fabriano solo due cartiere, alla metà del secolo il loro numero era salito cinque, il che ne faceva pur sempre il principale centro cartario dello Stato Pontificio. La ripresa si dovette all’intraprendenza

di Pietro Miliani .

settecento

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ottocento

novecento

Durante il convulso periodo napoleonico, con il quale si concluse l’epoca del governatorato, Fabriano seguì la sorte delle altre città delle Marche, fino alla Restaurazione. Notevole fu il contributo dato da Fabriano al Risorgimento: ben 500 furono i volontari nelle guerre di Indipendenza. Dopo l’Unità d’Italia fu assai importante per la città l’apertura, avvenuta nel 1866, della linea ferroviaria Roma-Ancona che le consentiva un facile collegamento con la capitale.

Il 1944, durante la seconda guerra mondiale, fu un anno tragico per la città di Fabriano. Su essa piovvero ben 55 bombardamenti causando centinaia di morti, altrettanti feriti e gravissimi danni materiali.

Nel corso del Novecento la città è andata sempre più caratterizzandosi come centro industriale. Nel secondo dopoguerra ha conosciuto un rapido sviluppo l’industria di elettrodomestici Ariston,

Il 26 settembre 1997 due terribili scosse di terremoto (7-8 grado della scala Mercalli il primo e 8-9 grado il secondo) si abbattono sulle Marche e sull'Umbria. Segue per lunghissimi mesi uno sciame di scosse sismiche, anche forti. Gravissime le conseguenze. Per limitarci alla zona di Fabriano, oltre al panico e caos più che motivati, si registra una vittima. Nel 2007 i danni sono stati quasi completamente riparati con il risultato che la città ed il suo centro storico medievale sono tornati a brillare di particolare splendore.

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FABRIANO

patrimonio dell’Unesco

A cura di Alessio Vecchio – Mattia Lamanna

a.s. 2017 -2018 – classe IIIA

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FABRIANO PATRIMONIO DELL’UNESCO

Il 18 Ottobre 2013 ha ottenuto il riconoscimento di Città Creativa dell’UNESCO la sesta nel mondo per la categoria dell’Artigianato e delle Arti Popolari. Il titolo va alla cittadina delle Marche per la sua grande tradizione cartaria e per la sua creatività artigiana.

La città marchigiana ha ottenuto questo riconoscimento soprattutto grazie alla produzione della carta a mano (e ad altre iniziative tra cui il festival Poiesis). La promotrice di Fabriano Città Creativa è stata l'imprenditrice Francesca Merloni.

Fabriano ha ospitato nel giugno 2014 e settembre 2015 un forum di alcune città creative e nel 2019 ospiterà il forum mondiale dell'UNESCO.

Promuove la creatività e le diverse forme d’arte attraverso eventi , mostre d’arte e festival, e patrocina attività di formazione volte al recupero dei saperi tradizionali.