webcast & production - primavera 2013

16
Primavera 2013 - Supplemento a Broadcast&Production 1/2013 Editore: NewBay Media Italy Srl - Direttore Responsabile: Andrea Rivetta - Stampatore: Sady Francinetti s.n.c. Ascoltare le stazioni Internet in movimento The Web radio is on the Road MULTICANALITÀ CINEMA SUL WEB

Upload: newbay-media-italy-srl

Post on 12-Mar-2016

218 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

Soluzioni tecniche per l'audiovisivo via Internet. Dagli editori di Broadcast&Production, la prima pubblicazione dedicata alla tecnologia per lo streaming web.

TRANSCRIPT

Page 1: Webcast & Production - Primavera 2013

Primavera 2013 - Supplemento a Broadcast&Production 1/2013

Editor

e: N

ewBay

Med

ia It

aly Sr

l - D

iret

tore

Res

pons

abile

: And

rea Rivet

ta -

Stam

pato

re: S

ady Fr

ancine

tti s

.n.c.

Ascoltare le stazioni Internet in movimento

The Web radio is on the Road

MULTICANALITÀCINEMA SUL WEB

Page 2: Webcast & Production - Primavera 2013

C om

mu n

ic at io

n m

u lt im

é di a

- Té

l. + 3

3 (0

) 5 5

7 26

2 2 6

4

TriC

aste

r, Tr

iCas

ter 4

55, T

riCas

ter 8

55, T

riCas

ter 8

000

ed il

logo

TriC

aste

r son

o m

arch

i del

la N

ewTe

k, In

c. C

opyr

ight

© 2

012

New

Tek,

Inc.

e 3

D St

orm

. Tut

ti i d

iritti

rise

rvat

i, le

spe

cifi c

he d

el p

rodo

tto p

osso

no e

sser

e so

gget

te a

mod

ifi ch

e se

nza

prea

vvis

o. Im

mag

ine

non

cont

rattu

ale.

Mostra la tua Voce

3D Storm - Distributore per l’Europa, il Medo Oriente, l’Africa, Pakistan e Russia70, Avenue de Capeyron - 33160 Saint-Medard-en-Jalles, France

H D L I V E P R O D U C T I O N & S T R E A M I N G

w w w. 3 d s t o r m . c o m

Per conoscere il rivenditore autorizzato NewTek a voi più vicino contattate 3D Storm: [email protected], +33557262262

TM

TriCaster è una soluzione completa e integrata per la produzione dal vivo. Un sistema che permette di realizzare simultaneamente uno streaming sul web, un segnale video Broadcast, e registrare la vostra produzione in HD o SD.Un mixer video multi camera, set virtuali, titolazione, grafi ca multi livello e effeti multi canale.

Informazioni relative al TriCaster 8000, le funzionalità indicate variano a seconda del modello TriCaster.

BVE 2013 - Stand E25 - 26-28 Febbraio - LONDRA

Page 3: Webcast & Production - Primavera 2013

P R I M A V E R A 2 0 1 3 • W E B C A S T & P R O D U C T I O N III

All’inizio del 2011 è stata resa nota dai massmedia la scarsità di indirizzi del protocolloInternet IPv4, comunemente usato. Èavvenuto quando l’Internet AssignedNumbers Authority, l’organismointernazionale che alloca lo spazio degliindirizzi IP, ha esaurito gli indirizzi adisposizione dei cinque Regional InternetRegistries, o RIR.L’Asian-Pacific RIR, di conseguenza, non hapiù avuto a disposizione nuovi indirizzi IPv4.Negli Stati Uniti, gli osservatori hanno dettoche l’American Registry for InternetNumbers (ARIN) poteva esaurire i suoiindirizzi IPv4 anche prima di Gennaio 2013,ma previsioni più ottimistiche citano il 2016.L’IPv6 è stato reso noto al pubblico come lasoluzione per ampliare la disponibilità diindirizzi Internet. A volte, la scarsità diindirizzi è stata considerata come una crisi inarrivo per il settore Internet. Può essere vero inqualche caso, ma per molti la “crisi” nonesiste. In realtà, la maggioranza delleinfrastrutture di rete del Nord America non èpronta per un taglio netto verso una modalitàdi lavoro esclusivamente IPv6. Parecchieorganizzazioni hanno sufficiente disponibilità

di indirizzi IP pubblici ohanno possibilità diassegnarli dinamicamente alloro interno. Ciò crea unasituazione secondo cui«l’IPv6 è un possibileargomento futuro, ma nonlo è oggi». L’ARIN hadisponibilità di indirizziIPv4 e le allocazionivengono fatte in base alleregole di allocazione eutilizzo vigenti. Tuttavia,questa situazione può creareuna sensazione di falsasicurezza. L’industria siconcentra sugli indirizzidisponibili, all’interno dellarete di un’organizzazione.Ma non sarebbe beneconcentrarsi anche sullaconsiderazionedell’emittente come unfornitore di contenuti ecome l’emittente è vista dalla comunitàInternet?Da un punto di vista internazionale, le aree dicrescita in termini di consumatori dicontenuti “da vedere e ascoltare” si svilupperàin un ambiente esclusivamente IPv6. Questo èvero soprattutto nell’area dell’Asia-Pacifico,che sta avendo una crescita massiccia nelladomanda di servizi Internet. La crescita staavvenendo in ambiente esclusivamente IPv6,semplicemente a causa della mancanza di

risorse IPv4. Negli StatiUniti, dato che la granparte dei blocchi diindirizzi IPv4 non èdisponibile, leconnessioni via cavo abanda larga e le reti datiper terminali mobili sistanno rapidamentespostando nel contestoIPv6, per favorire lacrescita dei progetti.L’ARIN ha degli indirizziIPv4 da allocare, ma nonnel grande bloccodesiderato da questifornitori di connettività.Si sta facendo un saltonel futuro,implementando l’IPv6ora, anziché più avanti.In ogni caso, gli indirizziIPv4 disponibili stanno

calando di numero, mano a mano cheaumenta la richiesta di nuovi indirizziInternet.

Nuova prospettivaQuindi, che dire di questo falso senso disicurezza delle emittenti?Anziché guardare alla propria rete dall’internoe focalizzarsi solo su una quantità adeguata diindirizzi IPv4, guardate alla rete che c’è fuori.Chi sono gli “occhi” e le “orecchie” chedesiderano il contenuto? Scoprirete che lamaggior parte di loro sono consumatori dicontenuti che utilizzano l’IPv4. Ma, allo stessotempo, potrete trovare un crescente numero diconsumatori di contenuti che utilizzanoesclusivamente IPv6. Valutate quandol’implementazione dell’IPv6 sia necessaria,verificando come il consumatore ha accesso alcontenuto. Implementate l’infrastruttura direte in un formato IPv6 nativo per tutti glispettatori e/o ascoltatori che usano solo l’IPv6.La soluzione tecnica per far convivere ilmondo dei consumatori solo IPv6 con quelliIPv4, esiste. Tra le soluzioni note agli operatoridel settore, c’è l’IPv6-IPv4 Network AddressTranslation (NT) e, in molteimplementazioni pratiche, avvengono doppiprocessi NAT attraverso soluzioni comeCarrier-Grade Nat (CGN). Per alcuni tipi dicontenuto Internet, come il contenuto basilaredelle pagine Web, queste soluzioni si possonoapplicare senza problemi. Tuttavia, qualsiasisoluzione di conversione degli indirizzi IP nei

Mi devo preoccupare dell’IPv6?Scegliete la strada che offreagli ascoltatori la miglioreesperienza del vostro contenuto

di Wayne Pecena

N E W S

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it

Page 4: Webcast & Production - Primavera 2013

IV W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

N E W S

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it

media da fruire in tempo reale come lostreaming audio e video, sia esso fornitodall’emittente o da altri fornitori di serviziaudio/video, compromette la qualità delservizio (QoS) .

PossibilitàQual è la soluzione per l’emittente?Se siete un fornitore di contenuti per gliascoltatori Internet, l’IPv6 apre la vostra rete aldialogo col mondo. In termini pratici, abilita iserver dei vostri contenuti, i Web server e le e -mail esterne, affinché il vostro contenuto oservizio venga fornito in forma nativa sia agliutenti IPv6, sia a quelli IPv4. Questoapproccio elimina la necessità di qualsiasischema di traduzione o conversione,eliminando anche il potenziale degrado delservizio. Un approccio proattivo vi preparaanche per il futuro, prima che sia troppo tardi.Abilitate i vostri servizi di rete in modalitàIpv4-IPv6 “dual-stack”, che permette alcontenuto di essere fornito sia a “occhi” e“orecchie” che usano l’IPv4, sia a quelli cheusano l’IPv6, e vi permette di dare la miglioreesperienza possibile di ascolto o visione ai

vostri consumatori di contenuto. L’IPv6 puònon essere nei vostri piani tecnologici oggi ma,appena guardate al futuro, siate sicuri diguardare il mondo dei consumatori dicontenuto via Internet dalla giustaprospettiva, così che i vostri piani riflettano icambiamenti della tecnologia e deiconsumatori. Prendete la strada che offre la

migliore esperienza per i vostri consumatori.Questo potrebbe essere, da solo, il vostrovantaggio competitivo. Per maggioriinformazioni sull’implementazione dell’IPv6,ci sono Webinar come quelli organizzatiperiodicamente da SBE che sono focalizzatisull’implementazione dell’IPv6. Visitate www.sbe.org

Il cruscotto è “invitante” per le web radioL’accesso alleautomobili da partedelle stazioni radioche trasmettono solosu Internet è utile perloro, quando se nepossonoavvantaggiare

di James Careless

La radio Internet in autosembra essere sul punto didiventare un mezzo dicomunicazione di massa.Secondo il Wall Street Journal,«Una recente ricerca di DeloitteLLP ha mostrato che il 59% dichi acquista auto e ha un’etàcompresa tra 19 e 31 anni, vede la connettivitàall’interno dell’auto come il più importanteaspetto dell’abitacolo e il 72% vuole utilizzarele app per smartphone nella sua auto».Attualmente, produttori di auto come Audi,BMW, Ford, GM, Hyunday, Mercedes-Benz eToyota stanno dotando i loro veicoli di questo

tipo di connettività. Aggiungete la possibilità,già esistente, di collegarsi al Web senza filimediante gli smartphone, e la connessione inauto è fatta.Per gli ascoltatori delle radio che trasmettonosolo su Internet, ora esiste l’opportunitàdell’ascolto in auto, che potrebbe diventare la

normalità. La domanda è: le radio hanno quelche ci vuole per capitalizzare questo passaggio?

ImportanzaNel sovraffollato mercato dei media odierni,l’auto è uno dei pochi posti dove la radio godedi uno spazio consolidato. La ragione è

Page 5: Webcast & Production - Primavera 2013

Vuoi Internet veloce e subito?

Ovunque sei, scegli Tooway!

per prezzi e offerte chiama il numero verde

800 66 70 20o visita il sito

www.opensky.itToowayItalia

@Toowayitalia

Con i nuovi abbonamenti navighi fino a 18 Mbps alla stessa tariffa

Telefonate via Internet

Speedy Tooway: velocità raddoppiata,

prezzo invariato!

Page 6: Webcast & Production - Primavera 2013

VI W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

N E W S

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it

via terrestre o satellitare, viene fruita nelle autopiù che altrove, in termini di ascolto attivouno-a-uno», ha detto il comproprietario dellastazione Art Webb. «Il fatto di non esserepresenti nelle auto, per noi, è stato il maggiorfreno nella possibilità di farci pienamenteaccettare dal pubblico generalista comequalcosa di cui si ha bisogno».Ma il solo fatto di essere presenti nelle autonon èabbastanza perle stazioni chetrasmettonosolo suInternet, hadetto Webb.Ciò che faràdavvero ladifferenza saràla possibilità per l’ascoltatore di sintonizzarsisu New Normal Music con la stessa facilitàcon cui si sintonizza sulla radio FM.«La radio è stata utilizzata a lungo ancheperché occorre un minimo sforzo persintonizzarla», ha detto. «Una volta che saràfacile accedere a noi quanto lo è per gli altri, ilcampo di gioco sarà livellato».

Pronti a capitalizzare?Entrare nelle auto non basta, per le radio chetrasmettono solo su Internet. Per avere spazioin questo vasto mare di ascoltatori, le stazionidovranno emergere dal rumore di migliaia dialtre stazioni sul Web e servizi audio non in

diretta.In alcuni casi,una stazioneesclusivamenteInternet puòessere in gradodi capitalizzaregrazie all’unicitàdel suoformato, conqualcosa chenon èdisponibile sulleradio AM/FM oquelle digitali(in Europa).Questa ècertamente la

speranza di Afterhours FM (AH.FM,www.ah.fm), che suona “mix di trance eprogressive” prodotti esclusivamente per leidai maggiori DJ di tutto il mondo», ha detto ilproprietario Dan K. Progettata allo stessotempo come sorgente di musica online e comunità social media, «La missione diAfterhours.FM è offrire ai nostri pregiatiascoltatori di tutto il mondo il meglio dellamusica dance elettronica, ad alta qualità audio(192 kbps), il tutto gratis, il che ci rende unicinel settore». In effetti qualcuno potrebbediscutere sul fatto che AH.FM sia il soloservizio gratuito del suo tipo, online. Infatti,per esempio, www.sensegenerate.fm è elencatocome radio che suona lo stesso formato allostesso bitrate ed è anch’essa gratuita, ma eraoffline quando ho verificato. Poi c’èNightbreed Radio (www.nightbreed.com),

emittente “dark alternative” inglese insolita,data la sua playlist di musica Goth,Deathrock, Wichhouse e Horropunk.«Usiamo i social media prevalentemente perpubblicizzare la stazione, con le nostre pagineTwitter e Facebook», ha detto il Dj diNightbreed, Cruel Britannia. Tuttavia, «nonostante la possibilità dicomunicare con tutto il mondo offerta daInternet, c’è sempre qualcuno che non ci hamai sentiti», ha detto, «quindi, la sfida èraggiungere queste persone anche mediante lapromozione su supporti fisici come i volantinio il passaparola». I commenti di Cruel Britannia riguardano ildilemma generale sul marketing delle radioche trasmettono solo su Internet. Se gliascoltatori non sanno che la vostra stazioneesiste, non si sintonizzeranno, né sul PC, nésullo smartphone, né in auto.Quindi, sebbene Art Webb di New NormalMusic dica che «portare la radio Internet neiveicoli è l’ultimo pezzo del puzzle di cuiabbiamo bisogno» affinché questo mezzodecolli, la sua affermazione non è corretta.Una volta che la radio via Internet saràdisponibile in auto, le stazioni che vorrannofarsi notare dovranno promuoversiaggressivamente per uscire dalla mischia.Essere solo nelle auto non è sufficiente: gliascoltatori dovranno sapere che ci siete e averebuoni motivi per ascoltarvi.

semplice: le auto sono un ambiente adattosolo all’audio. Guardare la TV o navigare i siti Web non soloè sconsigliabile per chi guida, ma è ancheillegale.Storicamente, l’auto è stata il dominio dellaradio di tipo “broadcast”. Nonostante gliabbonamenti per ricevere la radio via satelliteabbiano drenato qualche ascoltatore, la radioFM ed AM in USA dominano ancora. Mal’arrivo della connettività Internet in auto stacambiando questo quadro e le emittenti chetrasmettono solo sul Web sperano di trarreprofitto da questo cambiamento.«HKGFM è molto eccitata all’idea diavvicinarsi a uno stadio in cui la radio Internetsarà accessibile agli ascoltatori in movimento,tanto quanto lo è stata quella tradizionale», hadetto Shaun Bowers. Bowers è portavoce diHKGFM.net di Hong Kong, un serviziomulticanale basato su Internet che dichiara diraggiungere 2,5 milioni di ascoltatori al mese.Allo stesso tempo, «HKGFM è attualmentedisponibile sul Nokia Ovi Player, così comesu iPhone attraverso un’app personalizzata.HKGFM sta anche esplorando le opportunitàche ci permetteranno di raggiungere i nostriascoltatori sulla più ampia gamma didispositivi riceventi possibile».New Normal Music di Los Angeles(www.newnormalmusic.com) è un’altrastazione che trasmette solo su Internet,contenta di potere “entrare nelle auto”. La ragione: «La radio, sia essa distribuita per

Page 7: Webcast & Production - Primavera 2013

In�nite HD-M è una rete globale di

distribuzione video che porta la scalabilità, la

qualità e l'economicità della distribuzione

tradizionale della TV broadcast su Internet—

con la migliore tari�a �at del settore.

www.octoshape.com

Inquadra il QR Code e scarica il libro bianco

delle soluzioni

Page 8: Webcast & Production - Primavera 2013

VIII W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it

Il cinema romano è andato online con The FestivalTubeIl Festival Internazionale del film di Roma2012 ha avuto l’opportunità di andare anchesu web, grazie ad un riuscito accordo che havisto l’unione delle forze del Dipartimento diComunicazione e Ricerca Socialedell'Università di Roma La Sapienza e dellaFondazione Cinema per Roma. Da questo sodalizio è derivata l'apertura diun canale YouTube chiamato “TheFestivalTube”.Impostato sotto la capace direzione del regi-sta Roberto Faenza, ha ospitato i contenutiprodotti in durante le giornate del FestivalInternazionale del Film di Roma. Come ha ben sintetizzato il quotidiano LaRepubblica dello scorso novembre: “Unadoppia rete di connessioni che unisce le testa-te web d'Italia e gli appassionati e che offre lapossibilità a tutte le webzine, forum e socialnetwork di condividere i contenuti, portandovirtualmente ogni redazione sul red carpetdel Festival, per seguire interviste, conferenze,la sfilata delle tante star italiane e straniere.Con hashtag #festivaltube, ogni singolo uten-te twitter e Facebook ha la possibilità diesprimere il proprio commento”. Il canale è stato attivo 24 ore su 24, offrendoun diario in diretta del festival, interviste aiprotagonisti, trailer dei film, approfondimen-ti, come la copertura delle masterclass conregisti prestigiosi da Walter Hill a PaulVerhoeven. Sempre su La Repubblica così è spiegata l’ini-ziativa da Faenza: “"Uno dei crimini informa-tivi dei media tradizionali è di ignorare cosasi svolga all'interno dei percorsi di eccellenzadelle nostre migliori università, dove in silen-zio si compiono piccoli ma importanti passiper la formazione di nuovi talenti e nuove

figure professio-nali. AlDipartimento dicomunicazione ericerca socialedella Sapienza,abbiamo unthink tank for-mativo e anchelaboratoriale,dove dirigol'Osservatoriocinema e in par-ticolare il portaleCinemonitor e ilmaster in cinemae nuove tecnolo-gie. Escono fil-maker, sceneggiatori, montatori, web desi-gner, reporter, conduttori e animatori. Conun numero consistente di talenti a disposizio-ne, che non trovano lavoro nelle nostre azien-de vuoi per la crisi economica e per un siste-ma occupazionale che per lo più non premiae neppure cerca, ci sforziamo di cercare noioccasioni di impiego. Ecco da dove nasce l'i-dea di lanciare questo nuovo canale, cheabbiamo chiamato The FestivalTube, almomento finanziato solo dall'università, conl'ambizione, se l'esperimento andrà bene, ditrasformarsi in un canale permanente di cine-ma. Venticinque nostri laureati, pagati ognu-no mille euro per 8 giorni di lavoro duranteil Festival di Roma, saranno affiancati da 25studenti-stagisti. Avremo 4 troupe mobili, 4postazioni di montaggio, quattro conduttori,due reporter per crerare un diario quotidianodall'interno del festival, e un gruppo di esper-ti del web e webdesigner".

Ancora onlineLe cose sono poi andate come previsto e ilrisultato è tuttora disponibile all’indirizzowww.youtube.com/user/thefestivaltubeFaenza, sempre rispondendo alle domandedei colleghi del quotidiano ha parlato consoddisfazione del lavoro accademico, dicendoche "Abbiamo appena vinto un bando nazio-nale per sperimentare una nuova piattaformachiamata 'quoquetu', finalizzata a creare unasorta di YouTube a 360 gradi, che possa ser-vire come vetrina per la creatività giovanile.Abbiamo inoltre una web radio,Radiosapienza, diretta dalla mia collegaMihaela Gavrila. Abbiamo poi appena ter-minato, in collaborazione con la Rai, ilprimo ciclo di 'Railab', per lanciare nuovitalenti: dai conduttori-presentatori ai pro-grammisti-registi. Devo dire con amarezzache i migliori che escono dai nostri serbatoi,invece di trovare lavoro qui da noi, lo trova-

no altrove. È il caso di tre miei allie-vi dell'ultimo anno che, venuti comestagisti durante la lavorazione delfilm che ho girato a New York loscorso anno, sono stati assunti unoda una compagnia di visual effect aLos Angeles e due in due società diproduzione a New York. A Romanon erano neppure riusciti a fareuno stage. Siamo un paese vecchiosoprattutto nel campo dell'industriacinematografica, siamo in ritardo sututto col risultato che continuandocosì verremo spazzati via dall'ondatadi innovazione". Madrina di TheFestivalTube è stata l’attriceCristiana Capotondi.

Page 9: Webcast & Production - Primavera 2013

P R I M A V E R A 2 0 1 3 • W E B C A S T & P R O D U C T I O N IX

neranno momenti con sketch e gag esilaranti,rubriche d' informazione e rotazioni musicalicon dj-set anche live". Fra i programmi inrotazione spicca “Ticinella Beach”, in ondatutti i giorni alle 17. Il conduttore Dj Ceceospiterà personaggi famosi che risponderannoalle domande degli ascoltatori e dei passanti,oltre ad organizzare gag con i negozianti escherzi telefonici ai gestori dei locali vicini”.In effetti quello che qui più ci interessa farnotare è l’originale ed efficace modello dibusiness che unisce comunica-zione digitale online, un luogofisico d’incontro per un targetben definito e lo sponsoring diun’azienda che vuole affidare lapropria immagine a questogenere di azione esclusiva. Ecco a seguire la “scheda sinte-

Radio online al gusto tropicale: Maliboom Boomè un’interessante idea d’impresaA Milano è nata una nuova radio che si chia-ma “Radio Maliboom Boom” e ne avevaparlato tempo fa Paola Coda, nella sezionenews del sito Radiospeaker.it: “Fin qui nientedi particolare, se non che si tratta della prima“Street Radio” della città, all’angolo di via diPorta Ticinese, civico 48, in una delle vie piùfashion di Milano. L’emittente, che si rivolgeproprio ad un pubblico giovane, soprattuttoagli studenti universitari, ha scelto come loca-tion proprio una zona che i ragazzi milanesiadorano. Un nuovo e innovativo modo difare radio, coinvolgendo direttamente il pub-blico ed i passanti durante tutte le trasmissio-ni. Il nome non è scelto a caso, ma riprendeil famoso rum, e soprattutto la famosa RadioMaliboomboom, che trasmette dalla ormaicelebre capanna in riva alla spiaggia diBarbados. Infatti l’emittente è una web radioche si ascolta dal sito dedicato al famoso rumcaraibico: www.maliburum.it. La locationperò è la stessa della classica Street Radioamericana, cioè la radio in vetrina, che ospi-terà anche eventi e cocktail-party con gliascoltatori di passaggio. Gli studi di registra-zione sono il sogno di tutti gli amanti deiCaraibi, caratterizzati dall’atmosfera tipicadelle Barbados, tra buona musica, infradito,programmi divertenti e ovviamente tantoMalibu! "Avere un contatto stretto con lagente è alla base del progetto", dicono gliorganizzatori dell’agenzia di comunicazioneCento&Venti, che insieme al brand delgruppo Pernod Ricard hanno dato vita allaradio; "durante l' arco della giornata si alter-

tica” di presentazione del canale. Target: il mondo dei giovani e degli universi-tari (18-25 core target).Linea Musicale: musica “fresh”, new hit360° (pop, dance, hip hop, rock);Interattività: interazione via web (facebookconnected) telefonica e diretta (attraverso lavetrina).Radio Out Of The Box: studio dal designsolare e allegro, con le vocalist e programmiin pieno stile unconventional Malibu.

Il corner di Radio Maliboom Boom è anchesede di eventi dedicati al mondo musica edei giovani universitari (presentazione didischi, aperitivi, party, interviste, meeting):un valore aggiunto per Radio MaliboomBoom che aumentA le opportunità di visibi-lità del progetto e della sua sostenibilità eco-nomica.Nel corso di un anno il canale ha dichiarato46.037 visite, da parte di 24.189 visitatoriassoluti unici, per 154.362 pagine visualizza-te e un totale pari a 69.015 contatti sullapropria pagina Facebook.

Page 10: Webcast & Production - Primavera 2013

R E P O R T E V E N T I

Osservatorio

X W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

Ecco quanto è quanto emerso dalla sestaedizione della Ricerca dell’OsservatorioMulticanalità condotta da Nielsen,Connexia e da School of Managementdel Politecnico di Milano. Secondo gliesperti, i consumatori multicanale hannosuperato la metà della popolazione: l’e-voluzione della mappa di segmentazionepresentata negli scorsi anni mostra, infat-ti, come essi raggiungano quota 27,8milioni, pari al 53% della popolazioneitaliana maggiore di 14 anni, in crescitadel 13%. La diffusione tecnologica intermini di device e reti continua ad esse-re un traino alla crescita del consumatoremulticanale, alimentata, come evidenzia-to nelle precedenti edizioni della Ricerca,anche dal perdurare della crisi economi-ca che implica un sempre maggior coin-volgimento dei consumatori in tutte lefasi del processo d’acquisto, dalla ricercadi nuovi canali e fonti di informazionefino all’acquisto e all’assistenza. Più indettaglio la crescita degli utenti internetda pc mantiene il suo trend costante: gliutenti con potenzialità di accesso adinternet riportano un +6,6% (rispettoalla rilevazione di settembre 2011) e rag-giungono quota 41,3 milioni, mentresono ben 28,7 milioni gli utenti

unici/mese a settembre 2012 (+6,4% vssettembre 2011); sono, infine, 14,3milioni gli utenti attivi nel giornomedio, in crescita dell’11% rispetto all’o-mologo mese dell’anno scorso. In termi-ni di device crescono i cosiddetti con-nected device anche in Italia. Mentreormai non sorprende più il dato suglismartphone, che hanno raggiunto nelterzo trimestre 2012 il 56% degli utentidi telefonia mobile maggiori di 15 anni,e al tempo stesso quello dei ben 19,2milioni di utenti che navigano in inter-net da telefono cellulare, è interessanteosservare la forte crescita del tablet, pas-sato in poco più di anno da 1 milione dipossessori a ben 2,4 milioni. Al tempostesso, analizzando gli utenti internet ita-

liani, si osserva cheil processo d’ac-quisto è fortemen-te cambiato indirezione dellamulticanalità, inquanto si confermail trend della despe-cializzazione deicanali: crescono iconsumatori cheraccolgono infor-mazioni su unprodotto o un ser-vizio in punto ven-

dita, per poi concludere l’acquistoonline (passando dal 30% al 34%), siassottigliano le barriere all’e-commerce eil 56% degli utenti online ritiene cheinternet sia un canale di vendita adattoalle proprie esigenze personali.

Cluster per quattroDi fronte a questi dati, la Ricerca 2012ha deciso di focalizzarsi solo sulla parte“evoluta” del consumatore italiano1,definendo quattro nuovi cluster di con-sumatori multicanale:n i Newbie, pari a 5,3 milioni di indi-vidui, che rappresentano un po’ ineofiti dell’approccio multicanale,con due anime principali, per lequali l’avvicinamento alla multicana-lit{ è dovuto per i giovanissimi(20%)all’approccio con il processod’acquisto e per gli over 55 (34%) adun avvicinamento alla tecnologia;

n gli Old Style Surfer, pari a 7,7milioni, il cui approccio al web investe di consumatori, è “vecchiostile” e strumentale per rendere piùefficiente il proprio processo d’acqui-sto e per risparmiare tempo;

n i Social Shopper, pari a 10,7 milio-ni, veri esperti della spesa e caratte-rizzati da un forte ruolo della Retenel loro shopping, da un processod’acquisto strutturato e dalla ricerca

n

n

Più della metà degli italiani è multicanaleRaddoppiano gli italiani che decidono di acquistare un prodotto soltanto dopo aver raccoltoinformazioni sulle caratteristiche disponibili sul mercato, sui siti o i punti vendita dove poterlotrovare e sulla gestione del post-vendita

Page 11: Webcast & Production - Primavera 2013

P R I M A V E R A 2 0 1 3 • W E B C A S T & P R O D U C T I O N XI

della “smart choice”, ossia di acquistiintelligenti e con un elevato rapportoqualità/prezzo;

n gli Hyper Reloaded, pari 7,6 milio-ni, rappresentano la punta massimadel consumatore multicanale: caratte-rizzati da una vita sociale moltointensa e da una buona parte delproprio tempo trascorsa fuori casa,presentano un approccio strutturatoal processo d’acquisto, con un elevatofabbisogno informativo, un elevatolivello di partecipazione attiva con glialtri utenti, una marcata propensionesia all’e-commerce, sia adun forte utilizzo delMobile (smartphone etablet) all’interno del pro-cesso d’acquisto, elemen-to che in particolar modoli caratterizza.

Online e mi fidoGuardando ai tratti comunidel processo d’acquisto, laRicerca 2012 evidenzia comeormai internet rappresentila fonte principale per rac-cogliere informazioni suprodotti e servizi per l’84%dei consumatori multicana-le, e come il 78% lo utilizziper confrontare i prezzi deiprodotti o servizi. Al tempostesso tra le fonti online rite-nute maggiormente rilevantirimangono ai primi posti icontenuti generati dagliutenti su blog, forum e social

network (ritenutitali dal 54% deiconsumatorimulticanale),seguiti dai sitiweb aziendali(40%). Il passaparolaonline si confer-ma quindi unafonte moltoimportante nonsolo per generarepreferenze d’ac-quisto, ma ancheper impattaresulla decisioned’acquisto: cre-scono del 26%,rispetto al 2011,i consumatoriche dichiarano,

negli ultimi 6 mesi, di aver effettuato unacquisto dopo aver letto un commentopositivo su internet (raggiungendo quota48% dei rispondenti), mentre cresconodel 23,5% coloro che, nel medesimoperiodo, affermano di non aver effettua-to un acquisto a seguito di un commen-to negativo letto online (per un totaledel 42% dei consumatori multicanaleitaliani).In tale scenario la pubblicità continuacomunque a giocare un ruolo chiave nelprocesso decisionale d’acquisto; analiz-zando più in dettaglio i mezzi, la televi-

sione non solo si mantiene il mezzo cheinvoglia maggiormente all’acquisto, marisulta anche in aumento rispetto al2011 (dal 37% al 40%). Al secondoposto, stabile, si trova il punto vendita(22%), seguito da internet, che mostrauna crescita quasi del 50%.Lo scenario sopraccitato si inserisce inforti cambiamenti degli stili medialidegli individui in termini di luoghi edevice da cui fruiscono contenuti media-tici e dinamiche di ibridazione dei devicee multitasking mediale. In particolare gliHyper Reloaded trascorrono menotempo a casa rispetto alla media, mamolto di più nel luogo di lavoro e leg-germente di più in mobilità, con un uti-lizzo a casa di internet del 13% superiorerispetto alla media e del cellulare del14% in più; in mobilità, inoltre, internete mobile vengono utilizzati rispettiva-mente il 16% e il 18% in più. Mentre le dinamiche di ibridazionerimangono di poco invariate rispetto al2011, cresce il multitasking mediale: conriferimento ad almeno la metà del tempotrascorso di fronte alla tv, 8,4 milioni diindividui utilizzano un pc, 5,7 milioniutilizzano un cellulare e1,4 milioni uti-lizzano il tablet (ossia oltre il 58% deipossessori). Inoltre con riferimento allagenerica navigazione online in logicamultitasking effettuata da ben 18 milio-ni di italiani, il 33% dichiara di esserestato influenzato dai contenuti pubblici-tari visti in tv, mentre il 36% dai pro-grammi televisivi.

Page 12: Webcast & Production - Primavera 2013

R E P O R T E V E N T I

ABC del Webcast

XII W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

È una lenta e gradualerivoluzione anchesemantica ed esperien-ziale. Qualcosa che stacambiando per sempreil nostro rapportomediato con un picco-lo schermo che si pol-verizza in mille scher-mi e si consuma inaltrettanti differentirivoli. Ecco alloraalcuni flash sul temacon un vocabolario,dalla A alla Z (di zap-ping).

A come advertising,perché la pubblicità sireinventa in soluzionipartecipate, deve farlo necessariamente.L’impatto della pubblicità ha a che farecon le metriche. Da rivedere e da ripro-grammare perché oggi sostanzialmentesono monodirezionali, ovvero quantitati-ve. Ecco allora che va in questa direzionel’avvento in America per Nielsen delcross-platform campaign rating, cheaggiunge i fruitori della rete al pubblicotelevisivo. «La vera sfida per gli editori eper le relative concessionarie si giocheràtutta sulla capacità di aprirsi a partners-hip trasversali in modo da poter gestirel’attenzione su più schermi, creando pro-fessionalità autorali “multi-screen” e for-mat pubblicitari estensivi», ha raccontatoin “Social Tv” Pieranna Calvi di Sipra.

B come broadcaster. I primi protagoni-sti di questa rivoluzione, coloro che –volenti o nolenti – determinano il gradodi coinvolgimento dell’utente. Perchéconvenzionalmente per social Tv siintendono le produzioni dei broadcasterche vanno in onda e che poi vengono

rimbalzate online, commentate, rielabo-rate e in qualche modo espanse suFacebook, Twitter e sui media sociali. Èun concetto che arriva dal mondo anglo-sassone e che in Italia trova contorni piùsfumati. Ma da noi – coacervo di smart-phone e tablet d’ogni sorta – il potenzia-le è enorme.

C come Cisco, che stima un boom delvideo online: entro il 2014 il 90% deltraffico totale IP caratterizzato da flussovideo. Per Nielsen ad oggi gli americaniassorbono 256 minuti al giorno di Tv.Gli italiani seguono con 246 minuti,ovvero oltre 4 ore su 18 a disposizione.Un dato ancora impressionante.

D come devices di ogni tipo. La nuovaTv partecipata e sociale si sta declinandooggi tra cellulari e tablet, pc e console digioco, applicazioni e interazioni, login echeck-in. La Tv si decompone e altempo stesso si amplifica, si miniaturizzasugli smartphone e si ingigantisce sulle

connected Tv.

E come engagement, chiave di volta percomprendere la portata della social Tv.All’Università Bocconi hanno coniato ilconcetto di personal engagement, unaunità di misura, un parametro che moni-tora il coinvolgimento personale rispettoal contenuto proposto, un dato frutto diotto indicatori differenti. Ecco allora chela differenziante per la social Tv divental’esperienza immersiva nella fruizione,un impatto emotivo che risulta – para-dosso – più alto per gli europei rispettoagli utenti americani. «È la dimostrazio-ne di come l’Europa interpreti la parteci-pazione sui social network», ha dichiara-to Margherita Pagani, docente di e-marketing dell’Università Bocconi.

F come Facebook, il social networkmiccia potentissima per l’accensione diogni esperienza di social Tv. Al mondo siregistrano decine di casi di successo (ealtrettanti di insuccesso) ma uno di quel-

Tutta la social TV dallaA alla Z (di zapping)Giampaolo Colletti e Andrea Materia, autore ed esperto di Tv interattiva, hanno provato a rac-contare questa rivoluzione videocentrica e soprattutto social nel manuale “Social tv: guida allanuova tv nell’era di Facebook e twitter”.

Page 13: Webcast & Production - Primavera 2013

li più curiosi arriva proprio dall’Italia eafferisce la comunicazione politica. Ilsindaco di Bari Michele Emiliano è ilprotagonista del primo format di socialTv in ambito politico: ogni settimana daoltre un anno il sindaco risponde diretta-mente da casa sua alle domande dei cit-tadini postate su Facebook e Twitter in

live streaming sulla piattaforma web diBari Tv. E così l’amministrazione di unacittà intera viene raccontata attraversouna web Tv e i suoi profili social associa-ti.

G come social gaming, l’ultima frontie-ra della social Tv. Il game è anche il

game-show rappresentato consuccesso da Channel4. La Tvanglosassone arriva a proporreanche i primi concorrenti socialdella storia del piccolo schermo.Piccolo e anche piccolissimo,addirittura miniaturizzato, per-ché i concorrenti del game-showinglese “The million pounddrop” trasmesso su Channel4, sicollegano dal loro smartphone epartecipano alla trasmissione. Iquiz si registrano in studio, mapossono essere partecipati viaFacebook. E gli utenti connessipossono arrivare anche a battereil concorrente in gara.

H come Hulu e le parole delsuo CEO Joe Kilar: «La rivolu-zione è la possibilità per gli uten-

ti di trasportare i video preferiti, ancheintere puntate, negli spazi di social net-working, sul proprio blog, inviarli agliamici e discuterli». Hulu sin dal nome ètutto un programma: deriva da un vec-chio proverbio cinese che significa “den-tentore di cose preziose”. Questa socialTv ha in catalogo migliaia di video,

Page 14: Webcast & Production - Primavera 2013

R E P O R T E V E N T I

ABC del Webcast

XIV W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

soprattutto provenienti dalbouquet Nbc e Fox. Oltrea Hulu sono da tenered’occhio anche altre piatta-forme di social Tv: Joost,Justin Tv, Veetle Tv, LoomTv e Sidereel.

I come Interazione. Vera,reale, autentica, distribuita.E soprattutto differente aseconda degli strumentiadottati e che viene valoriz-zata anche da aziende d’ec-cellenza. Come ha fattoDucati, con il social strea-ming del Ducati GP12 e larossa di Valentino Rossi eNicky Hayden distribuitasu Facebook e sui devicemobili.«In questo evento lareazione della rete – che inDucati misuriamo anchecon la febbre della community sui socialnetwork – è stata straordinaria. Il livestreaming ha permesso inoltre di rag-giungere nuovi pubblici, per esempio imercati asiatici», ha raccontato PatriziaCianetti, General Manager Ducati.com.

J come James Spann. Spetta a questometeorologo televisivo dell’Alabama ilprimato delle prime previsioni del tempointerattive. A causa di un calo di elettri-cità dovuto ad un tornado e che ha coin-volto la stazione televisiva dalla qualetrasmetteva quotidianamente le previsio-ni, James Spann si è trovato d’improvvi-so in onda soltanto sulla rete. Dopo iprimi secondi di smarrimento Spann hafatto di necessità virtù: non riuscendo adottenere dal satellite gli aggiornamentimeteo, ha chiesto aiuto a Twitter e hainiziato a fare da collettore delle infor-mazioni digitali dal basso. Così gli users,

ancora connessi online, hanno iniziato atwittare le previsioni da ogni angolodell’America. Ne è nato un esperimentodi successo: da paludata trasmissione Tvdel meteo di James Spann è diventata unformat innovativo in streaming live,aperto ai contributi degli utenti.

K come klout. Non basta interagire conun game o con un format. Oggi l’ultimafrontiera della social Tv è quella di inter-cettare l’interesse dei top-influencer digi-tali, coloro che con la loro partecipazio-ne spostano pubblici ben definiti e spes-so molto motivati in rete. AndreaMateria racconta come il network HBOabbia lanciato con successo una dellemobilitazioni più innovative per la sta-gione televisiva americana: la strategia“social” della nuova serie di True Bloodcon applicazioni, riconoscimenti suTwitter e una speciale classifica su Klout.

«Adottare klout per la social tv è statosinonimo di trasparenza, perché i risulta-ti non sono alterabili. Quindi è una par-tecipazione “dal basso” e multilivello checomporta affezione, empatia con il pro-prio pubblico», ha affermato AndreaMateria.

L come La7, uno dei casi di successo inItalia nella programmazione multi-piat-taforma della social Tv rivolta a massi-mizzare l’accessibilità degli spettatori aiprogrammi, moltiplicando le occasionidi consumo e avvicinando la rete ai suoispettatori attraverso l’aumento delleoccasioni di interazione. Un’identitàdigitale coerente passa per l’utilizzo astu-to di tutte le piattaforme.

M come Michele Santoro. Volente onolente è lui che ha alzato l’asticella dellasocial Tv in Italia con la prima esperien-za di format multipiattaforma rappresen-tata da Servizio Pubblico.Trasmissionetele e webvisiva partecipativa, con unaformula di finanziamento in partecrowdfunding (la raccolta tramite dona-zioni ha superato il milione di euro) e inparte advertising.

N come NBA. Ecco allora lo sport, unadelle travi portanti della social Tv.Oltreoceano da anni si fa social Tv congli eventi sportivi a farla da padrone.Non solo Super Bowl: le recenti finaliNBA con James Lebron hanno generato6,6 milioni di social comment.Dialogando con Materia si scopre che«chi vende diritti sportivi vive una nuova

Page 15: Webcast & Production - Primavera 2013
Page 16: Webcast & Production - Primavera 2013

R E P O R T E V E N T I

ABC del Webcast

XVI W E B C A S T & P R O D U C T I O N • P R I M A V E R A 2 0 1 3

primavera, perché valorizza il peso speci-fico dell’evento. Mentre nel mondo dellatelevisione generalista gli ascolti si fram-mentano, i grandi eventi sportivi si mol-tiplicano e pertanto si rafforzano, siamplificano». Lo sport però vive necessa-riamente del live streaming, della diretta.Così la dinamica dei commenti suTwitter o su Facebook – tipico gioco da“bar sport” – puntella e blinda gli ascol-ti.

P come pre e post-show, parti essenzialidella liturgia televisiva che si reinventa inrete. Ecco allora che il pre-show diventabasilare come generatore e moltiplicatoredel buzz, con backstage, spin-off e teaser.E poi c’è il post-show, più complesso agestire, che riflette di repliche e vive nel-l’on-demand. Come ha detto Materia «Nelle 12/24 oredopo la fine della messa in onda il buzzva a scemare più velocemente per untelefilm, più gradualmente per un dibat-tito politico tra candidati in lotta a ele-zioni dietro l’angolo».

R come reality e talent, che vivono unanuova primavera grazie ai social net-work. Mark Burnett, uno de punti diriferimento della Tv anglosassone perquanto riguarda talent-show e reality(suo il primo Survivor su Cbs), ripetecon forza orrmai da anni: «Al pubblicodi oggi non basta più lo spettacolo chegli abbiamo messo davanti fino a ieri.Vuole partecipare, sentirsi socialmenterilevante, stare dietro le quinte e cono-scere in anteprima ogni retroscena».

S come gli altrisocial network. Lasocial Tv vive certa-mente su Facebooke Twitter, ma oggianche altri attoribussano prepotente-mente alle porte diutenti (e investitito-ri). C’è Foursquare,ll geo-social net-work nato nella pri-mavera del 2009 inAmerica e divenutoun caso di successoin tutto il mondo,Italia compresa. Gli ultimi datidell’Osservatorio Foursquare Italia foto-grafano un tasso di crescita percentuale atripla cifra negli ultimi sei mesi: ad oggida noi risultano attive 266 brand pagecon un incremento del +302%. E poi c’èPinterest. Nato meno di due anni fadalla genialità di Evan Sharp, BenSilbermann e Paul Sciarra e dedicato allacondivisione di foto e alla loro cataloga-zione, Pinterest registra oggi una crescitasenza precedenti: è passato in pochi mesida 3 a 12 milioni di utenti, posizionan-dosi sotto Facebook e Twitter. E a pinna-re sono soprattutto le donne, target par-ticolarmente appetibile per big spender.

T come Twitter, che è alla base dellasocial Tv. Anche in Italia. È la conversa-zione per eccellenza, che scorre nellevene degli users attraverso hashtag e ret-weet. Pubblico che consuma, giovane,

con un’alta propensione all’acqui-sto: in America l’81% degli utentidi Twitter ha meno di 49 anni e il47% guadagna più di 50mila dol-lari l’anno.

U come user, ovvero il telespetta-tore multitasking di oggi, colui chedecide di “partecipare” la tv. Unaindagine Accenture appena pubbli-cata decreta ormai il passaggioobbligato della tv attraverso la rete.Lo studio – che ha coinvolto 7500persone intervistate in otto diversiPaesi (Argentina, Brasile, Francia,Germania, Italia, Spagna, UK eStati Uniti) – ha inquadrato abitu-dini e aspettative del consumatoremoderno rispetto alla fruizione dicontenuti video online. PerAccenture già oggi il 92% degliintervistati guarda abitualmentecontenuti video attraverso la rete,

ma è soprattutto la logica multidevice arivoluzionare lo scenario: il 36% usaconnected Tv, il 16% set-top box e il5% accede attraverso gaming console. Itablet vengono utilizzati ogni giorno dal18% dei consumatori.

W come The Walking Dead dellaAMC, che ha spadroneggiato in Americagenerando flussi di conversazione espo-nenziali sui media sociali. Anche se l’ul-tima stagione televisiva ha registratoalcun sorprese, come il telefilm PrettyLittle Liars (sul canale tematico disneya-no ABC Family) che ha battuto proprioThe Walking Dead sui social network.

V come Viral, ovvero le campagne cheormai registrano numeri da far impalli-dire, con una diffusione planetaria. In“Social Tv” io e Andrea Materia ricordia-mo quella con il bambino dellaVolkswagen che immagina di essere unCavaliere Jedi (The Force, milioni diviews su YouTube).

Y di Ynon Kreiz, ex CEO Endemol, hamolto a che fare con la social Tv. In tempinon sospetti aveva affermato perentoria-mente che la Social Tv sarebbe stata “qual-cosa di grandioso”. Conviene dargli retta.

Z come zapping, un concetto che siribalta e si amplifica, scandito oggi da unmouse più che da un telecomando.Nell’era dei social network lo zapping –primordiale azione della partecipazione –non si disperde affatto ma si moltiplica.La dieta mediale viene così ad esseremolto più variegata per utenti evoluti,consumatori selettivi ma ormai onnivori.

(Questo vocabolario è una sintesi del pezzopubblicato sul “Lunario dell'innovazione -Che Futuro!”)