trebicchieri - gambero rosso · trebicchieri il settimanale economico del gambero rosso cru all,...

30
tre bicchieri IL SETTIMANALE ECONOMICO DEL GAMBERO ROSSO CRU ALL , ITALIANA. LE DENOMINAZIONI PUNTANO SULL , IDENTITÀ TERRITORIALE anno 10 - n. 27 - 4 luglio 2019 UE L'impatto dell'italiano Sassoli al Parlamento. Copa-Cogeca: sulla Pac ci sarà continuità UIV Abbona rieletto per il prossimo triennio. E il Corriere Vinicolo festeggia i 90 anni con un volume celebrativo CONSORZI Prezzo e sostenibilità nei piani della Vernaccia di San Gimignano. Bene l'inizio del 2019 ESTERI Vendemmia fino ad un mese in anticipo. Lo studio dell'Università della Rioja TERRITORI La nuova vita della Doc Cirò: in un anno un milione di bottiglie in più. E ora si aspetta la Docg

Upload: others

Post on 10-Jan-2020

8 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

trebicchieriIl settImanale economIco del Gambero rosso

Cru all,italiana. le denominazioni

puntano sull,identità territoriale

anno 10 - n. 27 - 4 luglio 2019

UE L'impatto dell'italiano Sassoli al Parlamento. Copa-Cogeca: sulla Pac ci sarà continuità

UIV Abbona rieletto per il prossimo triennio. E il Corriere Vinicolo festeggia i 90 anni con un volume celebrativo

CONSORZI Prezzo e sostenibilità nei piani della Vernaccia di San Gimignano. Bene l'inizio del 2019

ESTERI Vendemmia fino ad un mese in anticipo. Lo studio dell'Università della Rioja

TERRITORI La nuova vita della Doc Cirò: in un anno un milione di bottiglie in più. E ora si aspetta la Docg

Page 2: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

LA FOTOnOTiziA

gambero rosso 2tre bicchieri

LE BREVi

Page 3: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri3gambero rosso

LE BREVi

L'e-commerce vale l'1,8% del mercato mondiale degli alcoliciLe vendite online rappresentano una del-le frontiere ancora poco esplorate per le vendite di alcolici. Le abitudini e le diffi-denze dei consumatori, in questo speci-fico ambito, sono molto dure da scalfire. Tuttavia, il 2018 ha mostrato segnali di sviluppo al punto che, secondo le stime dell'Iwsr, il valore delle vendite in rete rappresenta una quota pari all'1,8% degli scambi globali di alcolici. La buona no-tizia è che il vino guida l'incremento della categoria. Lo scorso anno, infatti, circa il 3,6% di tutte le vendite di vino è passato in rete, per una cifra che si avvici-na agli 8 miliardi di dollari Usa. L'espan-sione delle vendite di vino online è stata molto rapida. Nel mercato Uk, ricorda l'Iwsr, la quota di mercato raggiunta è del 6,5%, anche grazie al contributo di gran-di player come Vivino, ricordano gli ana-listi, che vanta oggi 10 milioni di etichet-te e 35 milioni di utenti. Meno sviluppato del vino sembra essere, invece, il mercato online degli spirit, con circa 6,5 miliardi di dollari nel 2018, cifra che costituisce il 2% delle vendite mondiali della categoria.

L'e-commerce è certamente un fenome-no sul mercato cinese, dove la rapida espansione degli smartphone, accompa-gnati dalle app per gli acquisti, ha fatto sì che 800 milioni di utenti locali di inter-net stiano via via prendendo confidenza col mezzo. Oggi, il 6,5% delle vendite di alcolici off-premise (fuori casa) viaggia online. Con vantaggi soprattutto per la categoria del vino, spiega l'Iwsr, che oggi vale ben il 9% del giro d'affari complessi-vo, equivalente al 20% di tutte le vendite di vino off-premise. Una gamma vasta di prodotti, il prezzo conveniente, la rapi-dità nella consegna della merce rappre-sentano gli elementi competitivi dal lato delle aziende.

foto: Netcomm

Page 4: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 4tre bicchieri

LE BREVi

IMPRESE. Ok Stato-Regioni a decreto su automazione dichiarazioni vendemmiaDecreto anti-burocrazia in arrivo per il comparto vitivinicolo nazionale. La conferenza Stato-Regioni ha raggiunto un'intesa sul testo che riguarda l'automazione delle dichiarazioni di vendem-mia e di produzione vinicola. A tutti i produttori, obbligati per legge a dichiarare ogni anno la quantità di uva raccolta e vino pro-dotto, verrà messa a disposizione una dichiarazione pre-compilata che, avvalendosi dei dati già presenti nei registri telematici, in assenza di particolari movimen-tazioni di cantina, dovrà essere semplicemente firmata. Secondo il Mipaaft, consentirà di ridurre al minimo il peso della burocrazia. “Sburocratizziamo e semplifichiamo il lavoro dei produttori vitivinicoli, che potranno finalmente assolvere agli adempimenti obbligatori in ma-niera automatica senza più carichi burocratici incomprensibili e costo-si per tutte le aziende”, è il commento del ministro per le Politiche agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio.

La Stato-Regioni ha, inoltre, approvato un secondo decreto (Mi-paaft-Mise) che prevede, in un periodo di due anni, l'apertura di un primo bando (previsto nelle prossime settimane) per consenti-re ai Distretti del cibo riconosciuti dalle Regioni di candidare i pro-pri progetti al finanziamento comunitario (ricerca, investimenti, promozione). “Finalmente si parte con la candidatura dei progetti per i Distretti del cibo” conclude “fondamentali strumenti di progettazio-ne territoriale”. Si punta a dare sostegno a chi aggrega e costruisce progetti di investimento per il rilancio delle aree agricole.

DDL. Arriva la proposta per valorizzare il patrimonio gastronomico italianoArriva in Commissione agri-coltura della Camera dei deputati la proposta di legge per la valorizza-zione il patrimonio eno gastronomico italiano. Il testo (pri-mo firmatario Rena-to Brunetta con oltre cento altri parlamentari), approvato in Aula lo scorso mese di maggio, è composto di nove articoli e preve-de, tra le altre cose, l'introduzione del riferimento alle eccellenze enogastronomiche italiane tra le linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica, la creazione dell'Atlante annuale nazionale dell'enogastronomia di qualità, la promozione di corsi di laurea e master universitari, l'istituzione della Gior-nata nazionale delle eccellenze enogastronomiche ita-liane.

“La legge è un passaggio fondamentale per la valoriz-zazione dell'enogastronomia tra le nuove generazioni”, scrive l'esponente di Forza Italia. L'auspicio è che la proposta di legge, nel suo iter, trovi il più ampio con-senso di tutti i gruppi parlamentari. “Se da una parte il vino è una componente essenziale della civiltà mediter-ranea” conclude Brunetta “non bisogna dimenticare che l'Italia degli oltre ottomila comuni è anche l'Italia delle oltre ottomila cucine”.

TUTTE LE SFUMATURE AROMATICHE DELLA FRUTTA TRASFORMATE IN UN UNICO PROCESSO PER LA PRODUZIONE DI CONFETTURE, NETTARI, MOSTO CONCENTRATO, GELATINE E SUGHI.

UE. L'europeismo di Sassoli accende le speranze delle associazioni agricole La posizione europeista del neo presidente del Par-lamento europeo, David Maria Sassoli, accende le speranze delle associazioni agricole italia-ne ed europee, che salutano con speranza e ottimismo l'arrivo dell'esponente del Par-tito democratico ai vertici dell'istituzione comunitaria, dopo il mandato di Antonio Tajani. Una nomina che, secondo il presi-dente di Confagricoltura, Massimiliano Gian-santi, premia un'Italia che vuole avere “un ruolo centrale nelle istituzioni europee”. Il momento per l'Europa è delicato considerate le incognite della Brexit e quelle derivanti da politiche commerciali globali “che stan-no minando l'equilibrio dei mercati”.

“La nuova Assemblea riparte con una forte spinta europeista trainata dall'Italia”, dice Paolo De Castro, presidente pro-tempore della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, secondo cui la nomina di Sassoli “sposta ulteriormente il baricentro europeo verso il Mediterraneo e rappresenterà

uno scudo agli attacchi ai nostri produttori e con-sumatori”. La Cia-Agricoltori italiani auspica

una presidenza italiana “forte e autorevole che continui il dialogo fruttuoso già esisten-te fra istituzioni e associazioni di categoria” e ricorda come Sassoli abbia sostenuto le iniziative del sindacato in materia di agri-

coltura sociale.

A Sassoli sono arrivate anche le congratu-lazioni del sindacato europeo Copa-Cogeca, in

rappresentanza del mondo cooperativo, che saluta con favore l'incremento del numero dei seggi all'interno della Commissione agricoltura (da 46 a 48) e soprattutto il fatto che numerosi europarlamentari uscenti appartenuti alla Comagri siano stati rieletti: “Assicurerà continuità nel lavoro sulla futura Pac”, sul suo bilancio e sulle nuove regole sulla base del voto espresso ad aprile 2019. L'auspicio è che il Parlamento Ue lavori per un'agricoltura più competitiva e più sostenibile. ‒ G. A.

Page 5: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

TUTTE LE SFUMATURE AROMATICHE DELLA FRUTTA TRASFORMATE IN UN UNICO PROCESSO PER LA PRODUZIONE DI CONFETTURE, NETTARI, MOSTO CONCENTRATO, GELATINE E SUGHI.

Page 6: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 6tre bicchieri

LE BREVi

UIV. Si rinnova il board del sindacato vitivinicolo: Ernesto Abbona riconfermato presidente Ancora un triennio alla guida dell'U-nione italiana vini per Ernesto Abbona, l'imprenditore piemontese titolare di Marchesi di Barolo. Il consiglio naziona-le, riunito a Milano lo scorso 27 giugno, ha scelto di riaffidargli la massima cari-ca, alla vigilia di un triennio che si pre-annuncia molto importante e ricco di impegni per la confederazione, reduce dai festeggiamenti dei 90 anni del Cor-riere Vinicolo. Il consiglio ha visto l'in-gresso di quattro nuovi membri: Marina Cvetic (Masciarelli) e Giuseppe Fugatti (Roeno) nella Federazione viticoltori e produttori di vino; Michele Bernetti (Umani Ronchi) nella Federazione del commercio e Maria Bellei, esponente dell'omonimo brand, nella Federazione degli aceti. Il presidente Abbona sarà af-fiancato da Lamberto Frescobaldi (vice presidente vicario) e da Sandro Sartor (vice presidente). Il 2019-2022 sarà un triennio delicato nel quale, come ha spiegato il presidente, l'Uiv è attesa da grandi sfide che saranno affrontate con il contri-buto sia del Movimento turismo del vino sia delle Donne del vino e del mondo scienti-fico. “ A Roma, Parigi e Bruxelles continueremo a essere presenti in tutti i tavoli istituzionali di settore e nelle organizzazioni interna-zionali, perché la voce delle nostre aziende sia ascoltata”, spiega Abbona.

Il consiglio nazionale ha scelto la via della continuità col lavoro svolto nell'ultimo periodo, considerando la delicata congiuntura che sta af-frontando il comparto vitivinicolo italiano e il generale contesto econo-mico-politico, particolarmente com-plesso anche per l'Unione europea. A li-vello internazionale, l'Uiv sarà chiamata a muoversi sul terreno della Pac 2021-27, del trattato Ue-Mercosur, appena siglato. Internamente, sarà centrale la

discussione sulle proposte di modifica della legge 238 (Testo unico del vino), il progetto di revisione del numero del-le denominazioni, l'enoturismo e il suo sviluppo. L'associazione degli impren-ditori ha anche intenzione di portare avanti il lavoro del tavolo tecnico isti-tuito con l'Agenzia Ice, per migliorare le azioni a sostegno del vino italiano nei mercati a più alto valore aggiunto e in quelli in via di sviluppo.

“Le sfide del futuro non sono però solo ne-gli scaffali o tra le righe dei regolamenti comunitari” dice il presidente Abbona “ma si chiamano sostenibilità ambientale

e cambiamento climatico. Per questo, sia-mo pronti a dare il nostro contributo al percorso iniziato dal Mipaaft sull’armoniz-zazione di una definizione italiana di vino sostenibile, che deve essere supportata da un sistema credibile di certificazione e di controlli ed estesa a livello europeo”. Tra gli obiettivi del triennnio, c'è anche la battaglia per difendere l’immagine e della cultura del vino da attacchi che l'Uiv considera strumentali: “Assieme al Ceev-Comité Vins, lavoreremo alla nuova fase di Wine in Moderation, la campagna di informazione sul consumo responsabile di vino, che a breve sarà rilanciata”.

Il Corriere Vinicolo compie 90 anni. Un volume celebrativo ne ripercorre la storiaLa storia dell'Italia e la storia del vino italiano. Due binari paralleli, che cam-minano fianco a fianco, nel grande volume che l'Unione italiana vini ha voluto dedicare ai 90 anni del Corriere Vinicolo. Il testo celebrativo del settimanale dell'Uiv, dal titolo “Si pubblica il sabato. 90 anni di storia del

Corriere Vinicolo”, è stato presentato a Milano nella sede del Corriere della sera, che ha collaborato alla sua realizzazione. Nove ca-

pitoli, dedicati ognuno a un decennio a partire dal lontano 1928, quando il periodico uscì col nome “Il Commercio Vi-

nicolo”, si legano alla storia di quattordici grandi aziende simbolo dell'Italia vitivinicola. “In nove decenni il nostro giornale si è sempre mantenuto fedele al suo propo-sito fondativo: essere la voce autorevole e particolare dell’imprenditoria del vino. Ma senza rimanere immo-bile, rinnovandosi insieme al Paese quando è stato op-

portuno o necessario farlo”, ha detto Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv, annunciando la decisione di

digitalizzare e restaurare anche tutti i volumi del settimanale. Sul sito del Corriere Vinicolo, infatti, nasce l'emeroteca digitale

(Archivio storico CV), che raccoglie le copie in formato digitale a par-tire dal primo numero.“L’analisi dei mercati, dell’export e delle stime produttive in vendemmia, il consumo moderato del vino, il rapporto con le altre bevande, la comuni-cazione e le strategie di promozione, la legislazione, la lotta contro le frodi” ha sottolineato il direttore del giornale, Giulio Somma “sono solo alcuni dei temi che si ripropongono, regolarmente, lungo tutti i decenni ma con aspetti e dinamiche sempre diverse”. Il presidente di Uiv, Ernesto Abbona, appena riconfermato per il prossimo triennio, ha messo l'accento su come il Corriere Vinicolo sia riuscito a testimoniare efficacemente come il vino italiano sia stato, e continui ad essere, motore di sviluppo economico e di trasformazione sociale e culturale: “Novant'anni di storia alle spalle ci ca-ricano di responsabilità verso il futuro: questo volume vuole essere testi-monianza concreta del nostro impegno a interpretare le istanze degli im-prenditori del vino italiano e farsi carico di rappresentarle in tutte le sedi”.

Page 7: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri7gambero rosso

LE BREVi

BIOLOGICO. Maria Grazia Mammuccini è la nuova presidente di Federbio

Cambio al vertice di Federbio, la federazione nazionale del biologico e del biodinamico. Maria Grazia Mammuccini è la nuova presidente e prende il posto di Paolo Carne-molla, che ricoprirà la carica di segretario generale. To-scana, amministratore unico di Nuova Agricoltura, che gestisce un'azienda vitivinicola e olivicola, Mammuccini ha una lunga esperienza nel settore e sarà affiancata dai vice presidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Il nuovo assetto organizzativo, nel quale si raf-forza la componente femminile, dovrà affrontare diversi argomenti. Le linee programmatiche illustrate dalla pre-sidente Mammuccini hanno evidenziato diverse priori-tà strategiche: l'approvazione in Senato del progetto di legge sull'agricoltura biologica, che consentirà il ricono-scimento di un organismo interprofessionale di settore e di lavorare su un logo nazionale per i prodotti biologici; il rafforzamento delle filiere mediante la promozione e l'aggregazione delle aziende in progetti comuni; il ricono-scimento dei biodistretti; il rafforzamento della ricerca e dell'innovazione, della formazione e dei servizi per il bio e il biodinamico; il miglioramento dei controlli e delle atti-vità di vigilanza; lo sviluppo dell'informatica per tracciare e rendere trasparenti le transazioni. Molto dipenderà dal nuovo ciclo di programmazione della Pac, a cui si collega la revisione del Piano d'azione nazionale per l'uso sosteni-bile dei prodotti fitosanitari:

“Siamo in una fase decisiva per il biologico e la priorità fonda-mentale che abbiamo di fronte è dare più forza ai produttori agricoli per far crescere la produzione nazionale e costruire solide filiere di Made in Italy bio”, dice Mammuccini, che aggiunge: “È questa la prima condizione per difendere il vero biologico italiano. Dobbiamo lavorare per affermare il princi-pio del giusto prezzo per i prodotti agricoli e per costruire la Casa comune del biologico e biodinamico italiano”. L'assem-blea di Bologna ha, infine, accolto all’unanimità la doman-da di Anagribios (associazione di produttori biologici di Coldiretti) che diventa socia di FederBio.

FIVI. Poggi confermata alla guida dei Vignaioli per il prossimo triennio

OBITUARY. Addio ad Alex Podolinsky, il guru della biodinamicaLa viticoltura biodinamica per-de un suo pilastro: è morto, lo scorso 30 giugno, Alex Podolinsky (94 anni). È stato lui, partendo dalla filosofia di Rudolf Steiner,

ad elaborare l'applicazio-ne efficace dell'innovativo metodo alle grandi superfici agricole, prima in Australia, poi in tutto il mondo. Anche in Italia, dove è nata una rete di agricoltori che seguono il suo metodo: l'associazione Agricoltura Vivente, che lo ricorda così: “Le sue conferen-ze, anche trascritte e tradotte in italiano, hanno ispirato centinaia di agricoltori a intraprendere un cammino di os-servazione, di responsabilità e di affrancamento dalla chi-mica. Quando visitava un'azienda, senza mai chiedere alcun compenso, imprimeva uno sviluppo formidabile al complesso sistema uomo-terra-animale-pianta. La profonda gratitudi-ne che lega noi agricoltori ad Alex nasce da questo: è stato davvero un padre per tutti noi”.

Matilde Poggi è stata confermata alla presidenza di Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti che ha, appe-na, rinnovato le cariche elettive per i prossimi tre anni. In-sieme a lei, sono nove i consiglieri riconfermati: Rita Babini (Romagna); Lorenzo Cesconi (Trentino); Luca Ferraro (Ve-neto); Bruna Flaibani (Friuli); Armin Kobler (Alto Adige); Luigi Maffini (Campania); Gaetano Morella (Puglia); Save-rio Petrilli (Toscana).

Entrano nella squadra sei nuovi consiglieri: Vittorio Adria-no (Piemonte); Paolo Beretta (Marche); Federica Nardello (Veneto); Diletta Nember (Lombardia); Ermes Pavese (Valle d’Aosta); Stefano Pizzamiglio (Emilia).

Page 8: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 8tre bicchieri

LE BREVi

1.930 ettari Superficie totale Dop San Gimignano

41.000 ettolitri Produzione media Vernaccia San Gimignano

170 Aziende vitivinicole

63 Aziende imbottigliatrici

13,2 milioni di euro Giro d'affari totale 2018

52% Export

730 ettari Vernaccia di San Gimignano Docg

9.000 kg Resa massima per ettaro

cOnsOrzi

SAN GIMIGNANO. Produzione in risalita. I piani del consorzio a cura di Gianluca Atzeni

La Vernaccia di San Gimignano ri-alza la testa dopo un 2018 che ha registrato i livelli più bassi di imbot-tigliamento degli ultimi 15 anni. I 4,63 milioni di fascette rilasciate da gennaio a dicembre sono l'effetto di un 2017 particolarmente scarso in vigna e segnano il quarto calo con-secutivo da un 2015 a 5,5 milioni di bottiglie (vedi tabella imbottiglia-mento dal 2003).IL MErCAto. Per la Docg toscana, la flessione era in qualche modo attesa e i primi mesi del 2019 risultano “in li-nea con gli anni precedenti”, come spie-

ga a Tre Bicchieri il direttore Stefano Campatelli, che parla di “fase supera-ta”, anche grazie a un livello dei prezzi dei vini sfusi che dopo l'impennata nel 2018 (relativa ai vini della ven-demmia 2017) si è stabilizzato intor-no ai 150 euro/ettolitro nel 2019, al di sopra della media del quinquennio, bilanciando la flessione nei volumi. I PIAnI dEL nuovo CdA. Per le 170 aziende vitivinicole e le 63 im-bottigliatrici associate si tratta di un'iniezione di fiducia ma anche di un tema caldo per il nuovo consiglio di amministrazione presieduto, dal 28 maggio scorso, dalla giovanissi-ma Irina Guicciardini Strozzi, erede della nota famiglia di imprenditori che dagli Anni Settanta ha fatto del-la Vernaccia un vanto da promuo-vere in Italia e all'estero: “Raccolgo l'eredità della presidente Letizia Cesani e porterò avanti l'idea di una Vernaccia al femminile nel mondo”. Attualmen-te, il bianco senese, che per primo ottenne la Doc nel 1966, viene com-mercializzato per il 52% all'estero, principalmente negli Usa e in Euro-pa. “In questi ultimi anni gran parte delle risorse economiche” ricorda Cam-patelli “sono state assorbite dai lavori della Rocca”, la casa della Vernaccia, centro di degustazione e punto di partenza della wine experience. E il rilancio delle attività fuori confi-ne è nel programma del nuovo Cda:

“Stiamo guardando a nuove iniziative” afferma la presidente Guicciardini Strozzi “tenendo ben presenti i moder-ni concetti legati all'impatto ambienta-le della filiera produttiva”. LA sostEnIbILItà. Uno studio triennale realizzato, in collaborazio-ne con l'Università di Siena, su alcune aziende campione per misurare l'im-pronta carbonica ha quantificato in 0,90 kg di Co2 equivalente l'impatto di ogni bottiglia di Vernaccia prodot-ta: dato più basso rispetto alla media italiana di 1,2 kg, fa notare il consor-zio, che avvicina la Docg all'obiettivo delle zero emissioni in un contesto mondiale decisamente più attento, rispetto al passato, a parametri come la sostenibilità e lo sviluppo respon-sabile. Carte da giocare in chiave pro-mozionale con strategie di marketing che guardano anche alle realtà france-si: “Puntiamo a crescere facendo leva su azioni corali, per far si che la Vernaccia, bianco in una terra di rossi, possa diven-tare un vino esclusivo”, sottolinea la presidente, che ha alle spalle una lau-rea in economia aziendale alla Bocco-ni di Milano ed esperienze altamente formative in Jp Morgan e Kpmg. Il percorso verso un migliore posiziona-mento della Docg è complesso, ma la sfida è stimolante. Guicciardini Stroz-zi, infatti, sa bene che l'attuale forbice di prezzo (da 3,5 a 5,5 euro, franco cantina) va decisamente migliorata.

I numeri

Page 10: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 10tre bicchieri

LE BREVi

LESSINI DURELLO. Al via progetto a tutela delle acque della Val d'AlponePrende corpo il progetto per la tute-la della acque della Val d'Alpone. Lo promuove il Consorzio del Lessini Durello, in collaborazione con Uni-versità Iuav di Venezia, Assoenolo-gi, Consorzio di bonifica Alta pianu-ra veneta, Comune di San Giovanni Ilarione e associazioni Strada del vino Lessini Durello, Ats Valdalpone faune, flore e rocce del Cenozoico e Veronautocto-na. Il progetto prevede una mappatura della ri-sorsa idrica, geologica e paleontologica con l'obiettivo di fornire una maggiore conoscenza del territorio e in vista della creazione di un ecomuseo delle acque. Questo può diventare un live lab per nuove esperienze legate alla preservazione sia delle acque superficiali che sotterranee, sia per il contrasto all’erosione del suolo. L'idea prende le mosse dalla necessità di affrontare i cambiamenti clima-tici e assicurare la sopravvivenza dell'agricoltura in condizioni estreme di siccità e piovosità elevata.

“Il territorio del Lessini Durello, sebbene sia percepito omogeneo per altitudine, esposizione e orografia” ha detto Paolo Fiorini, presidente del consorzio “risulta estremamente articolato nelle sue diverse espressioni geologiche, produttive e orga-nizzative. La sua conoscenza sotto diversi aspetti, tra cui quello idrogeologico, diventa fondamentale per la creazione di strategie atte alla sua conservazione e tutela”.

TRENTINO. Pronta la Biblioteca del vino, sarà dedicata a Bruno Lunelli

SARDEGNA. Passi avanti verso la Docg per la Malvasia di BosaPotrebbe essere la seconda Docg della Sardegna, dopo il Vermentino di Gal-lura. Per il Consorzio della Malvasia di Bosa (vino bianco aromatico ottenuto dal vitigno Malvasia di Sardegna, nicchia produttiva dell'Alto Oristanese e Doc dal 1972), l'ottenimento delle funzioni erga omnes da parte del Mipaaft apre la strada a un possibile ingresso nell'elenco delle denominazioni con il più alto grado della piramide qualitativa. Il consorzio di tutela, che attual-mente rappresenta l'80% della produzione, muove così il suo primo passo fondamentale verso l'obiettivo della Docg. “Stiamo sterzando verso orizzonti diversi, con più qualità dalla vigna alla vendita e con maggiori controlli con gli agenti vigilatori che collaborano con l'Icqrf”, spiega Giovanni Porcu, responsa-bile del consorzio di tutela e coproprietario dell'azienda Silattari, che da sola produce oltre il 65% della Malvasia di Bosa sul mercato. ‒ G. A.

Un catalogo di quasi duemila li-bri che trattano esclusivamente di vino italiano, con titoli di natura sia scientifica sia letteraria. Nasce in Trentino la biblioteca del vino “BBL” (Biblioteca Bruno Lunelli), dedicata all'imprenditore che contribuì alla crescita delle Cantine Ferrari, svi-luppando il grande lavoro sulla spu-mantistica svolto da Giulio Ferrari nella prima metà del Novecento. Vo-luta dal figlio Franco e da suo nipote Marcello, la biblioteca si avvale di un importante lascito fatto a Marcello Lunelli da Italo ron-cador, tra i più importanti nomi della viticoltura trentina. Ha sede a Ravina di Trento ed è ospi-tata nel complesso di Villa Margon, sede anche della Locanda Margon, il ristorante che ha appena salutato lo chef Alfio Ghezzi, in attesa del pri-mo servizio con Edoardo Fumagal-li. Vanta una delle migliori raccolte delle guide enologiche italiane. BBL è una biblioteca di proprietà privata, ma è aperta al pubblico e, grazie alla convenzione con la biblioteca della Fondazione Edmund Mach, parte-cipa al Cbt-Catalogo bibliografico trentino e sono liberamente consul-tabili www.brunolunellilibrary.it

Page 11: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri11gambero rosso

LE BREVi

ASTI. Il consorzio incontra le Dogane in Russia per aumentare la protezione della DocgTutto parte dalla scoperta di una be-vanda in lattina riportante la dicitura Asti. Il segno di una indubbia frode, la prova dell'appeal di cui una denomina-zione come l'Asti gode sul territorio ex sovietico, la conferma della grande dif-ficoltà a monitorare un mercato in cui i falsi, prodotti in gran parte dai Paesi limitrofi, sono all'ordine del gior-no. Per questi motivi, il Consorzio di tutela dell'Asti Docg ha pro-mosso un incontro con una delegazione del Mi-nistero dell'agricoltura e del Servizio federale doganale della Russia, a cui hanno preso parte alcuni rappresentanti dell'Icqrf del Mipaaft, con l'obiettivo di migliorare le azioni anti contraffazione. Lo ha fatto offren-do agli stessi funzionari russi più ele-menti utili per riconoscere un originale

vini&scienzA

Origine e significato dei nomi di vitigno La frase nomen omen - il destino nel nome - vale sia per le persone, quanto per i vitigni.

Ma cosa c’è davvero in un nome? Lo chiede Giulietta a Romeo. “Ciò che chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”. Sempre che sia esistita, probabilmente Giulietta parlava con Romeo

in qualche oscuro dialetto medioevale italiano, non certo nell’inglese di Shakespeare. Ep-pure la parola con cui indicava quel fiore avrebbe avuto la stessa radice linguistica dell’ingle-

se rose. Come mai lingue geograficamente tanto diverse usano parole così simili? Perché appartengono tutte alla stessa famiglia linguistica, quella indoeuropea. Per il nome di vino (vite), le origini sono ancora più lontane, come dimostra il miceneo wo-no, il greco oinos, il latino vinum. Anche in ambiti culturali diversi, l’albanese vene, l’armeno gini, l’ebraico yayin, l’arabo wayn confermano la stessa radice semantica. L’origine etimologica del termine vitigno, dal latino vitis ha un’indubbia derivazione arioeuropea con una radice wei o wi che sta per “piegare”, “volgere”, “dare una forma”, per la natura lianosa della pianta che esi-ge un tutore che ne condiziona lo sviluppo. Da un punto di vista semantico, la formazione dei nomi dei vitigni è un fenomeno abbastanza recente che, se ha avuto negli scritti dei georgici latini la base dei criteri della formazione del materiale lessicale, si è sviluppata solo successivamente. I primi documenti italiani che riportano denominazioni di vini, più che di vitigni, sono gli statuti comunali ed i tariffari daziari in uso nel tardo Medioevo e si riferiscono ai vini di lusso come le malvasie, i moscati, le vernacce, i trebbiani. Solo dopo il ‘500 le attestazioni varietali si fanno più frequenti e precise, ma solo dal 1800, con gli sviluppi dell’ampelografia, i vitigni assumono una precisa dignità identificativa. Mentre i romani designavano i vini con le località di provenienza, in epoca medievale anche i vitigni venivano chiamati con il luogo di origine del vino. Basti pensare alle Malvasie e le Vernacce. Alcuni esempi: Lemnio dall’isola di Lemno o il Phokiano dalla città di Focea, Roditis da Rodi. Emblematico è il caso del Nero d’Avola, noto in passato con il nome di calabrese, che non indica la provenienza dalla Calabria, ma da un'espressione in vernacolo siciliano. Infatti, la parola calabrese deriva da calauri o calavrisi che significa cala, grappolo e aulisi, Avola.

– Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura Università degli Studi di Milano

da un prodotto fasullo. Il direttore del consorzio, Giorgio Bosticco, ha annun-ciato il massimo impegno presso tutte le sedi: “Il confronto con le istituzioni lo-cali è fondamentale per raggiungere la più ampia tutela dell’Asti Docg in Russia.

L’immissione a prezzi concorrenziali di prodotti qualitativamente

inferiori oltre a provocare un enorme danno economi-co, mina l’immagine del nostro vino, che anche in Russia è sinonimo di qua-lità e lusso accessibile”.

Durante l'incontro, a Mo-sca, ai delegati russi è stata

fornita una copia del disciplinare di produzione tradotto in lingua russa e sono stati segnalati gli elementi prin-cipali su cui gli uffici di vigilanza nel settore vitivinicolo dovrebbero con-centrarsi: il confezionamento in vetro, le diciture in etichetta e la presenza

obbligatoria della fascetta ministeria-le sul collo della bottiglia, che per via telematica consente di scoprire i casi di falso: inserendo nel sito del consor-zio il codice univoco su ogni fascetta è possibile ottenere i dati di tracciabilità, permettendo il confronto con quan-to riportato in etichetta. L'incontro, come fa sapere il consorzio piemon-tese, è servito per ribadire la volontà di promuovere la conoscenza della docg Asti presso le autorità russe.

Per l'Asti Docg, la Russia è determinan-te. Sono quasi 10 milioni le bottiglie annualmente vendute in questo mer-cato con prezzi medi tra 10 e 15 euro. La grande crisi del 2014 sembra essere alle spalle e per il comparto vitivini-colo sono gli spumanti a far segnare le migliori performance. Nel 2018, la categoria ha registrato un +17%, a 166 milioni di euro, su un totale italiano esportato in Russia di 270 milioni.

Page 12: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 12tre bicchieri

LE BREVi

BILANCI 1 . Valdo raggiunge segna +9,6% nel 2018 e raggiunge 64 milioni di ricavi

BILANCI 2. La cantina Le Manzane stima 5,5 milioni di ricavi per il 2019

Ancora un segno più per Valdo, can-tina di Valdobbiadene leader nella produzione e commercializzazione di Prosecco Docg. Il 2018 si è chiuso a circa 64 milioni di euro di ricavi, con un incremento rispetto all'anno precedente del 5,8% a volume e del 9,6% a valore. La metà del fatturato è stato generato sui mercati interna-zionali. La società trevigiana sottoli-nea l'importanza del mercato italiano che, a valore, ha registrato un +11,5% complessivo. A fronte di un complica-to andamento sul canale Horeca, che ha registrato incrementi lievi, la Gdo totalizza aumenti del 10% a volume e del 15,7% a valore. Per quanto ri-guarda l'estero, la creazione della controllata valdo usa nel 2017 ha consentito un migliore svilup-po sul mercato statunitense. “La crescita è a doppia cifra”, fa sapere l'a-zienda, con un +12,7% a valore, che si vuole proseguire nel 2019 anche col lancio di nuovi prodotti, che guarda-no soprattutto alle generazioni più giovani.

Cantina Le Manzane mette a segno una crescita di quasi il 14% nel primo semestre 2019. L'azienda spumantistica di San Pietro di Feletto (Treviso) ha incrementato gradualmente i ricavi negli ultimi anni, spin-ta dalla produzione di Prosecco, passando dai 4,7 milioni di euro del 2017, ai 5,2 milioni del 2018 e stima di raggiungere i 5,5 milioni a fine 2019, con una produzione di 1,2 milioni di bottiglie su 77 ettari (di cui 50 di proprietà). L'andamento positivo si deve soprattutto al mercato interno, cresciuto a due cifre tra gennaio e giugno. L'estero, che vale oltre 60% del fatturato, ha segnato un +5%. “Oltre ai consolidati quali Germania, Austria e Svizzera” ha spiegato Ernesto Balbinot, patron di Le Manzane “abbiamo incrementi nel Nord Europa, in particolare in Sve-zia. La Russia, dopo un biennio difficile, si sta rivelando in espansione e incontriamo notevoli aumenti anche nei Paesi dell’Est Europa ”.

Presente per la prima volta in Libano e in sudafrica, l'azienda sta crescendo soprattutto in Italia: “Raccogliamo i frutti delle scelte degli ultimi tre anni” osserva Balbinot “di mettere al centro dell’agenda la comunicazione dei nostri valori. Vogliamo stare sui mercati non solo con la qualità dei nostri vini, ma anche coi racconti”. Il restyling grafico e gli studi con l'Università di Milano sull'importanza dell'etichetta in Braille sono un ulteriore valore aggiunto: “Il consumatore” conclude “percepisce un prodotto di qualità elevata attribuendo al nostro Docg un prezzo supe-riore a quello immesso sul mercato”. ‒ G. A.

Malgrado l'incognita Brexit, il Re-gno Unito ha risposto bene, incre-mentando gli incassi del 15,7%. Nel centro Europa (Germania, Austria e Svizzera) i valori sono stabili. Spo-stando l'attenzione alla Russia, al Medio Oriente e all'Asia i risultati sono “ottimi” con un +20% sia a vo-lume sia a valore.

La strategia aziendale nel 2018 ha puntato a sviluppare prodotti legati

a Doc di altre aree, tra cui le bollici-ne della Doc Garda e la Doc Grave, a seguito dell'acquisizione di una par-tecipazione nella cantina friulana I Magredi. Alla voce enoturismo, si continua a lavorare in vista del 2021 quando sarà presentato Casa Valdo, un progetto di promozione territoria-le che parte dall'antico vigneto azien-dale di 90 anni per valorizzare la cul-tura del Prosecco superiore.

Anno 201720182019 (stime)

Mln euro 4,75,25,5

Mln bottiglie 0,971,061,20

i numeri

Page 13: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri13gambero rosso

LE BREVi

VAL DI CORNIA. Antinori verso la gestione della tenuta Rubbia al ColleAntinori si muove in Val di Cor-nia, a Suvereto, in provincia di Livorno. Seguendo la tradi-zione che vede il brand to-scano investire nelle tante sfaccettature della regio-ne d'origine, la famiglia fiorentina starebbe per siglare un'intesa per la ge-stione produttiva dei vigneti e della cantina di Rubbia al Colle, dei fratelli Muratori, che in Franciacor-ta, ad Adro, sono proprietari della casa spumantistica Villa Crespia. Secondo quanto apprende Tre Bicchieri, da fonti vicine all'operazione, l'intesa tra le due società è ancora in fase di definizione e non prevederebbe acquisizioni di vi-gneti e di strutture produttive ma un accordo di gestione delle produzioni. La tenuta Rubbia al Colle è suddivisa in tre poderi: Rubbia, Casalappi e Le Pulledre. I vigneti, circa 70 ettari a sangiovese, Cabernet sauvignon e Mer-lot, sono dislocati tra pianura e collina. La cantina ipogea, che produce Igt Toscana e Docg Suvereto, è conce-pita in maniera verticale, come quella in Franciacorta, ed è a basso impatto ambientale. Una parte delle produzioni di Toscana Igt viene affinata in barrique di terracotta, stu-diate assieme alla Fornace Masini di Impruneta. ‒ G. A.

BILANCI. Cantina Tollo cresce all'estero del 23% in dieci mesi

Dieci mesi di incremento delle esportazioni per Cantina Tollo, cooperativa abruzzese che commercializza 13 mi-lioni di bottiglie annue, con 700 soci e 3 mila ettari col-tivati. Il dato reso noto dalla cantina teatina è di +23% di vendite. I mercati di riferimento sono, in partico-lare, Germania, Paesi bassi, Francia, danimarca e regno unito. Ma l'azienda sta guardando anche ai mer-cati emergenti di Russia, India e Cina. Il direttore com-merciale e marketing, Andrea Di Fabio, sottolinea che il risultato di questi ultimi dati export è il “riconoscimento al grande lavoro in vigna e in cantina che consente di coniu-gare tradizione vitivinicola e innovazione tecnologica”.

www.peterzemmer.com

“Attraverso la vigna, il terroir si rivela al meglionei vini a cui dà origine.”

Gia

tl P

inot

Gri

gio

Ris

erva

Page 14: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 14tre bicchieri

LE BREVi

supervisione editorialeMassimiliano Tonellicoordinamento contenutiLoredana Sottile [email protected] collaboratoGianluca Atzeni, Andrea Gabbrielli, Attilio Scienza, Servizio Giuridico UIVprogetto graficoChiara Buosi, Maria Victoria SantiagofotoArcangelo Piai/Conegliano Valdobbiadene Prosecco

[email protected] - 06.55112201pubblicitàdirettore commerciale Francesco Dammicco - 06.55112356 [email protected]. pubblicità Paola Persi - 06.55112393 [email protected]

fino al 7 luglio rassegnainternazionaleMuller thürgau cembra Lisignago (trento)

fino all'8 luglio Collisioni – Progetto vino barolo collisioni.it

6 luglio il Canelli e i Colori del vino canelli (asti) moscatocanelli.it

9 luglio gaiole Wine Contest piazza ricasoli gaiole in chianti (siena) capannelle.com

9 luglio Jazz & Wine montalcino (siena) fino al 14 luglio montalcinojazz andwine.com

13 luglio vini e saPoriin strada 2019 Piazza malatestiana Longiano (Forlì cesena) dalle 19.00 alle 24.00 stradavinisaporifc.it

14 luglio vino viP Cortina cortina d'ampezzo (belluno) fino al 15 luglio

15 luglio the Best in loMBardy Degustazione  organizzata da gambero rosso in collaborazione con la regione Lombardia Palazzo Lombardia Piazza città di Lombardia milano ore 16-21 accesso gratuito (con accredito) store.gamberorosso.it/it/eventi/564-2019-the-best-in-lombardy.html

18 luglio Pizza & falanghinatour 2019 6 cene con la Falanghina del sannio in abbinamento alla pizza d'autore 400 gradi v.le Porta d'europa,65 Lecce gamberorosso.it/ pizza-e-falanghina-tour/

19 luglio vite in CaMPo azienda agricola conte collalto via XXiV maggio, 1 susegana (treviso) fino al 20 luglio

19 luglio sCiaranuova festival 2019 tenuta Planeta contrada sciara Nuova castiglione di sicilia (catania) dalle 19,30

20 luglio CaMPo del sole CaMPo di vino tuoro sul trasimeno (Perugia) dalle 20,30 fino al 21 luglio

23 luglio vino è MusiCa grottaglie (taranto) fino al 27 luglio vinoemusica.it

26 luglio nelle terre del greChetto presso il centro storico di civitella d'agliano (Viterbo) fino al 28 luglio

25 agosto lu CaPuCanali 2019vi edizione tenute eméra marina di Lizzano, taranto

LIBRI. Un manuale per l'impresa del terzo millennio firmato CotarellaUn manuale di gestione, da con-sultare secondo le esigenze dell'a-zienda nelle sue diverse fasi di vita. Si chiama “Strategia di mer-cato e gestione dell'impresa viti-vinicola” (Edizioni Edagricole, pagine 192, euro 23) il li-bro scritto a sei mani da ricardo Cotarella, sergio Cimino e Jolanda tinarelli.

Concepito per le imprese del terzo millennio, è rivolto a imprenditori, manager, studenti, eno-logi e altri professionisti e consulenti al servi-zio dell’impresa vitivinicola. Nelle sette sezioni principali si affrontano i temi chiave dello svi-luppo e della continuità del comparto vitivini-colo: dalla trasformazione del mercato del vino, evoluzione del consumatore e dei processi di ac-quisto, sistemi di gestione dei dati di mercato, politiche di prezzo, posizionamento del prodot-to e governance dell’azienda.

enO MeMOrAnduM

Page 15: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

GrAndI CAntInE ItALIAnE. sicilia/3

Le grandi cantine della Sicilia

Palmento Costanzo

Loc. Passopisciaro | c.da Santo Spirito | Castiglione di Sicilia (CT)

6 www.palmentocostanzo.com | ( 0942 983239

Sul versante nord dell’Etna, la famiglia Costanzo coltiva dieci ettari vitati che abbrac-

ciano la cantina in contrada Santo Spirito, nella frazione di Passopisciaro, comune di

Castiglione di Sicilia. L’azienda, situata fra 650 e 800 metri di altitudine, possiede solo

viti ad alberello etneo che poggiano su pali di castagno: seguendo una filosofia produttiva

che mira alla sostenibilità, si lavora a mano e in regime biologico certificato, in una logica

che privilegia la pura espressività del connubio tra terroir e vitigno di ogni singola particella.

La presenza di un cospicuo numero di piante pre-fillossera, costituisce il valore aggiunto di

questa bella realtà.

Etna Rosso Contrada Santo Spirito ‘15

Il vino e l’abbinamento consigliato:Da una selezione accurata dei grappoli di Nerello Mascalese in Contrada Santo Spirito, sul

versante nord dell’Etna, dopo 2 anni di affinamento in botti ovali “Ovum”, nasce questo

Etna Rosso complesso ed elegante, dalle note di frutta rossa, alloro e tabacco. Segue un

palato piacevole e di elegante struttura dal finale vulcanico. Abbinatelo a piatti di carne.

Etna Bianco di Sei ‘17

Il vino e l’abbinamento consigliato:Colore giallo paglierino. Al naso fruttato e intrigante, saporito e roccioso, con note di

fiori bianchi e agrumi, salvia e menta. Travolgente in bocca, sapido e insinuante, con

buona freschezza e persistenza. Da preferire su piatti a base di pesce azzurro ma anche

carni bianche.

Etna Rosso Nero di Sei ‘14

Il vino e l’abbinamento consigliato:Colore rosso rubino, intenso e elegante. Al naso fruttato con nota minerale e

vulcanica, bel finale ammandorlato con tannino sotteso. Morbido e vellutato, gusto

di grande equilibrio e persistenza. Si adatta perfettamente anche a formaggi tipici di

media stagionatura.

tre bicchieri15gambero rosso

Page 16: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso 16tre bicchieri

DAL monDo

L’aumento delle temperature avrà conseguenze impor-tanti anche sui vini spa-gnoli e, in particolare, sui

periodi di raccolta delle uve. Uno studio dell'Università della Rioja e di Lleida sull'impatto delle alte temperature nel territorio stima un anticipo della maturazione nelle uve a Doc Rioja di 16 giorni entro il 2050. Trempranillo, Garnacha e Ma-zuelo saranno destinate, secondo gli studiosi, ad accelerare i processi fenologici per via del riscaldamen-to globale. In uno scenario di emis-sioni di gas serra stabili, l'anticipo sarebbe compreso tra 8 e 12 giorni per il Tempranillo entro il 2050 a seconda delle zone della Rioja in cui sono localizzati i vigneti. Spingendo

lo sguardo al 2070, in caso di tem-perature minime e massime più alte a luglio e agosto rispettivamente di 2-3 gradi, la forbice di anticipo si al-largherebbe a 11-17 giorni.Nell'ipotesi in cui le emissioni di gas serra in atmosfera dovessero aumentare, assieme a temperature minime/massime al di sopra di 3 e 3,9 gradi, le uve potrebbero matura-re tra 13 e 16 giorni entro il 2050 e, addirittura, essere pronte alla raccolta tra 20 e 31 giorni prima. In sostanza, i viticoltori spagnoli do-vrebbero prepararsi a raccogliere il Tempranillo tra gli ultimi giorni di agosto e i primi giorni di settembre. Lo studio ha analizzato l'evolu-zione storica delle uve tra 2008 e 2018, ricavando uno scenario

in cui il percorso fenologico delle uve risulterebbe stravolto. In par-ticolare, le fasi di fioritura e di inva-iatura delle uve delle tre varietà stu-diate saranno più precoci nelle zone calde rispetto a quelle fredde. Inoltre, ci saranno modifiche anche nella com-posizione delle uve che raggiungeran-no più rapidamente il grado richiesto. Si verificherebbe il disaccoppiamento tra antociani e zuccheri, mentre le aci-dità sarebbero inferiori.Uno dei rimedi, secondo i ricerca-tori, sarà studiare e applicare nuo-ve tecniche in vigneto, con gestioni delle chiome utili a far rallentare la maturazione, oppure eseguire pota-ture tardive, fino all'ipotesi di forza-re un nuovo germogliamento delle gemme della pianta.

SPAGNA. Anticipo di vendemmia fino a un mese prima. Lo studio dell'Università della Rioja

Page 17: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

& falanghinapizza

Tour

Pizza&Falanghina Tour 20196 cene con la Falanghina del Sannio in abbinamento alla pizza d’autore

Per info e prenotazioni contattare direttamente le pizzerie ai numeri indicati

Scopri i menu su: www.gamberorosso.it/pizza-e-falanghina-tour/

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

GIOvEdì 18 lUGlIO400 Gradi

AndreA Godi

Lecce - V.le Porta d’Europa, 65 j 392 3480825

GIOvEdì 26 SETTEMbREFrancesco & salvatore salvo

FrAncesco e sAlvAtore sAlvo

Napoli - Riviera di Chiaia, 271 j 081 359 9926

GIOvEdì 10 OTTObREGino sorbillo lievito Madre al duoMo

Gino sorbillo

Milano - Largo Corsia dei Servi, 11 angolo C.so Vittorio Emanuele j 02 4537 5930

MARTEdì 29 OTTObRE renato bosco renAto bosco

San Martino Buon Albergo (VR) - Piazza del Popolo, 46j 331 9873375

GIOvEdì 14 NOvEMbRE dry Milano

lorenzo sirAbellA

Milano - Via Solferino, 33 j 02 6379 3414

lA PRIMA CENA dEGUSTAZIONE

GIOvEdì 4 lUGlIO seu Pizza illuMinati

Pier dAniele seu

Roma - Via Angelo Bargoni, 10-18 j 06 588 3384

Page 18: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

GamberoRossoInternational

Worldtour 20192020

CALENDAR

Sponsor

OCTOBER

27 ROMA - Italy Top Italian Wines Roadshow

27 ST. PETERSBURG - Russia Top Italian Wines Roadshow

25 MOSCOW - Russia trebicchieri

NOVEMBER 04 SEOUL - Korea trebicchieri

19-26 WINE&SEA - II EDITION

27 MUNICH - Germany trebicchieri

05 COPENHAGEN - Denmark

08 VANCOUVER - Canada Top Italian Wines Roadshow

22 HO CHI MINH - Vietnam Top Italian Wines Roadshow

FEBRUARY

03 STOCKHOLM - Sweden trebicchieri

Vini d'Italia

MARCH

03 LOS ANGELES - Usa trebicchieri

05 SAN FRANCISCO - Usa trebicchieri

14 DUSSELDORF - Germany trebicchieri PROWEIN Special

11 PARIS - France trebicchieri Vinexpo Special

JANUARY

29 BERLIN - Germany Vini d'Italia

01 BEIJING - China trebicchieri

APRIL

DUBAI - UAE

19 VERONA - Italy trebicchieri VINITALY Special

MAY

27 HONG KONG - China trebicchieri VINEXPO Special

2019

2020

trebicchieri30 TOKYO - Japan

08 CHENGDU - China Top Italian Wines Roadshow

trebicchieri

06 CALGARY - Canada Top Italian Wines Roadshow

04 MONTREAL - Canada

JUNE

30 SALZBURG - Austria trebicchieri

26 CHICAGO - USA trebicchieri

28 NEW YORK - USA trebicchieri

Top Italian Wines Roadshow

24 MIAMI - USA Top Italian Wines Roadshow

21 MEXICO CITY - Mexico

trebicchieri06 SHANGHAI - China

Notte Italiana - Best of Italy

Page 19: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri19gambero rosso

DAL monDo

1 Qual è la percentuale di export sul totale aziendale?

La percentuale export è del 70%. I mercati principali sono gli Usa, l' Eu-ropa (Francia, Svizzera, Germania, In-ghilterra e Spagna) e il Giappone. Ti-midi accenni dalla Cina e dal Canada.

2 Come va con la burocrazia?

La burocrazia purtroppo è sempre più serrata, e sopratutto con la digitaliz-zazione è diventato un lavoro certosi-no, dove a volte si è legati ad un flag indicato o meno che blocca spedizio-ni, vinificazioni, imbottigliamenti magazzino. Quando, invece, la natura non può aspettare. E questo è solo la gestione del lavoro ordinario!

3Come sono cambiati l'atteg-giamento e l'interesse dei con-

sumatori stranieri nei confronti del vino italiano?Gli stranieri guardano con sempre più attenzione ai nostri vini. Siamo for-tunati perché cercano sapori indigeni e franchi, ma sopratutto sono molto attenti al nostro storytelling, invidia-to in tutto il mondo: più 2000 anni di storia, vigneti pre-fillossera, impianti a piede franco, moltitudini di varietà.

4 Chiudiamo con un aneddoto legato alle sue esperienze

all'esteroRicordo durante la mia prima espe-rienza nel mercato cinese, una doman-da che mi fece molto pensare. “Perché il vostro vino che ha 12,5/13% alcool costa più del Scotch Whisky che ha gradazione alcolica 40%?”. Vai a spie-gare tutto il lavoro che c'è dietro: dare un risposta esaustiva a questa sem-plice domanda, mi è costata un'ora di argomentazione...!

Sorrentino Vini - Boscotrecase - Napoli - sorrentinovini.comnel prossimo numero

tenuta amadIo

iL MiO expOrTGiuseppe Sorrentino – Sorrentino Vini

Page 20: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso20tre bicchieri

LE StoRiE

è corsa al terroir.ma i cru all’italiana possono funzionare?

a cura di Loredana sottile

foto

: Arc

ange

lo P

iai/

Con

egli

ano

Vald

obbi

aden

e Pr

osec

co

Page 21: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

Che si parli tecnicamente di Menzioni geografi-che aggiuntive (oggi divenute Unità geografi-che aggiuntive) o più evocativamente di cru, il nocciolo della questione non cambia. Negli

ultimi anni, sempre più denominazioni hanno adottato, o stanno pensando di farlo, delle specifiche particolari in etichetta per differenziare le diverse zone di produzione. L'esempio, ovviamente, è quello francese, che con appella-tion, cru e village ha costruito tutto il prestigio del suo si-stema vitivinicolo. Niente di nuovo: in fondo anche il con-cetto di terroir è prettamente francese, ma può prestarsi anche meglio alla nostra variegata cartina vitivinicola. La domanda, semmai, è se oggi il sistema può funzionare an-che in Italia o se si rischia di creare ulteriore confusione nel consumatore, che già stenta ad orientarsi in un oceano di 523 tra Do e Ig. I cru all'italiana sono o non sono un valore aggiunto per il nostro sistema vitivinicolo?

CHI Lo HA GIà FAtto barolo e barbarescoPartiamo dal principio, da chi è ricorso alle Menzioni ge-ografiche aggiuntive ante litteram. Era il 2007, quando il Barbaresco introduceva le cosiddette MeGa (Menzioni ge-ografiche aggiuntive), più o meno in parallelo al Dolcetto di Diano d’Alba (in quel caso si utilizzò il termine storico di Sorì), seguito nel 2010 dal Barolo, dopo un lavoro venten-nale. Il risultato è una vera e propria mappatura, lavorata a livello catastale sulle singole particelle, così come racconta a Tre Bicchieri il giornalista Alessandro Masnaghetti, so-prannominato anche “l'uomo delle mappe” per i suoi lavori sulla rappresentazione delle aree di produzione: “Quello di Barolo e Barbaresco fu uno studio certosino, che di fatto andò a mettere nero su bianco una distinzione che, però, era già ac-quisita per tradizione”. Anche questo legame con la storia ne spiega il successo dal punto di vista comunicativo. “Abbiamo deciso di introdurre le MeGa solo per le nostre Docg” ci dicono dal Consorzio “e per ora va bene così”. A completare il quadro, è arrivata da ultimo anche la Docg Dogliani. “Quello che, però, teniamo a precisare è che non abbiamo mai voluto creare una piramide qualitativa. Quindi, ogni MeGa è considerata alla stregua di un’altra, che sia Cannubi o Bricco Cogni. Ed è anche questo l’aspetto che ci differenzia dai francesi: se loro prendono in considerazioni diversi aspetti, tra cui il valore e la rinomanza oltre confine, noi abbiamo mappato solo una differenziazione geografica. Motivo per cui non possiamo dire di essere di fronte a dei cru a tutti gli effetti”. Secondo Masnaghetti, tuttavia le menzioni del Barolo “potrebbero tranquillamente essere pa-ragonate ai cru francesi. Il principio è lo stesso e, soprattutto, se parli con uno straniero sei sicuro di utilizzare un termine che anche lui conosce”. Ma mette in guardia: “I cru non sono una bacchetta magica che risolve tutti i problemi: i risultati arriva-no col tempo. Anche a Barolo ancora si discute su come poter migliorare il sistema per valorizzare ancora di più questo

Dopo l’esempio del barolo e delle rive del Prosecco, sempre più denominazioni stanno inserendo nel disciplinare le Unità geografiche aggiuntive. tra i prossimi a farlo il chianti classico: “oggi radicarsi sul territorio è l’unico valore aggiunto possibile”. e intanto crescono i cosiddetti consumatori di terroir

››

Page 22: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso22tre bicchieri

LE StoRiE

Conegliano valdobbiadene superiore riveA seguire, è stato il Prosecco Superiore a cogliere l'op-portunità, con l'introduzione delle cosiddette Rive, isti-tuite come Menzioni nel 2009. Si tratta di piccoli appez-zamenti vitati, in forte pendenza (nella parlata locale, rive significa proprio “terreno in pendenza”, dove sono prodotte le uve di migliore qualità. Per essere commer-cializzata con questa menzione, la produzione deve ri-spettare un disciplinare che prevede una resa massima di 13 tonnellate per ettaro, le uve devono essere raccol-te esclusivamente a mano e l’indicazione dell’annata di produzione delle uve deve sempre comparire in etichet-ta. In tutto, le Rive sono 43, di cui 12 che prendono il nome del comune in cui sono coltivate e 31 dalla frazio-ne. In ogni caso, il legame col territorio è strettissimo e ogni tipologia esprime un particolare terroir. “Sono i vini per cui bisogna spendere delle parole” tiene a sotto-lineare il presidente del Consorzio del Prosecco Docg, Innocente nardi “perché vanno descritti, spiegati, fat-ti amare. In questi dieci anni, abbiamo potuto constatare come il mercato riconosca pienamente il pregio di questa produzione che, essendo realizzata in aree particolarmente vocate e con norme viticole severe, è in grado di esprimere risultati sensoriali di particolare interesse, capaci in modo particolare di rappresentare i terroir di provenienza. Infat-ti, la crescita della tipologia Rive risulta particolarmente marcata in termini di volume e ancora di più a valore”. Se nel 2018 la produzione di Conegliano Valdobbiade-ne Prosecco Superiore Docg è arrivata a superare i 91 milioni e mezzo di bottiglie, le Rive ne rappresen-

›› strumento”. In questo caso, il vantaggio è che ci si è basati su una tradizione già esistente. “Personalmente sono sempre stato fautore delle delimitazioni sulla base della tradi-zione, piuttosto che di quelle basate sulla mera base scientifica. Questo perché il produttore che, poi, dovrà comunicare quella menzione, deve essere nella condizione di capirla. Se crei una menzione che non capisce, calata dall'altro, sarà meno efficacie sul mercato”. A Barolo, quindi, il sistema ha funzionato per-ché era già un aspetto insito del territorio.

››

Dal libro “Il mistero del Barolo” di Giovanni Negri“Oggi la mappa delle MeGa del Barolo è incor-niciata in splendidi plastici a tre dimensioni che riempiono intere pareti di enoteche e cantine. Da lontano, con i suoi colori così diversi per ciascuna sottozona potreste scambiare quella mappa per la Francia o per gli Stati Uniti: in-vece, racconta un territorio che si attraversa in macchina in 15 minuti, ma nel quale ogni colo-re è un Barolo che può parlarvi non per ore, ma per giorni. […] Oggi non c'è territorio italiano di eccellenza del vino dove non si stia procedendo o non si sia proceduto alla zonazione. Il Chianti Classico finalmente si dividerà in Villaggi e Zona; di zonazione si parla e litiga a Montalcino; se ne discute appassionatamente in Valpolicella; la si reclama alle falde dell'Etna; si realizza in quel territorio del Prosecco che ha una straordinaria abilità nel cogliere al volo tutto ciò che rappre-senta un'opportunità e un fruscio in più”.

Le MeGa del Barolo, del Barbaresco e del DoglianiIl Barolo oggi comprende 181 MeGa, di cui 11 comunali. La più grande è Bricco San Pietro (Monforte) con 380 ettari e la più piccola è Bric-co Rocche (Castiglione Falletto) con 1,4 ettari. Il Barbaresco comprende 66 MeGa: Canova è la più grande con 158 ettari e Rabaja Bas la più pic-cola con 1,8 ettari. Il Dogliani presenta 55 Unità geografiche aggiuntive, di cui 11 comunali.

Etichette storiche 1880 -1910

Nella zona del Barolo la distinzione in aree geografiche è sempre esistita. Sopra, alcune etichette storiche datate 1890-1910 (dall'archivio del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani)

A pagina 24, una panoramica della denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi che sta lavorando sull'introduzione delle Unità geografiche aggiuntive

Page 23: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri23gambero rosso

tRASPoRti

››Dal Rapporto annuale 2018 del Centro Studi del Distretto del Conegliano Valdobbiadene “Un ruolo importante nella strategia di crescita del valore dell’offerta della Denominazione potrà essere certamente giocato dalla tipologia Rive, giacché nell’acquisto dei vini di prezzo maggio-re, l’associazione del prodotto con aree di pro-duzione ristrette e caratterizzate è un elemento ricercato, cui deve corrispondere, ovviamente, un pregio intrinseco coerente con il prezzo ri-chiesto. Un incremento dell’offerta della tipolo-gia Rive, potrà peraltro dare un impulso ulteriore all’enoturismo, con importanti benefici sia in ter-mini di crescita delle vendite di vini con alto va-lore unitario direttamente presso le aziende sia di potenziamento dell’azione promozionale che i visitatori soddisfatti delle cantine svolgono quali testimoni dei valori della denominazione”.

Il Bardolino pronto ad introdurre le sottozone Accanto alle ex MeGa, ribattezzate Uta, c’è un’altra strada non meno battuta. Ed è quella delle sottozone, aree più ampie delle Unità geografiche, ma che segnalano comunque una caratterizzazione territoriale. Tra le ultime denominazioni ad averle adottate c’è il Bardolino, che ha schierato un trio che copre tutto il territorio di produzione: La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna, che ricalcano, di fatto, i tre territori già individuati a fine Ottocento. Le tre aree sono state recentemente oggetto di uno studio di zonazione da parte della Facoltà di Agraria dell'Università di Milano, che ha fornito una base scientifica certa (su clima, suoli, piovosità, esposizioni, ecc.), confermando e arricchendo quanto già si era intuito in passato. L'obiet-tivo è arrivare a 3 milioni di bottiglie in 5 anni. Sebbene si stia ancora aspettando l'ok definitivo del Mipaaf.

tano 2,5 milioni (+27,9% sull'anno precedente) con un prezzo medio di 7 euro, in crescita del 12,4%. Com-plessivamente il valore è di quasi 18 milioni di euro (+43,6%). Interessante analizzare l'evoluzione di questi anni, a partire dalla superficie vitata, passata da 109 ettari del 2010 a 274 del 2017, in modo proporzionale ai produttori, che sono passati da 74 a 171 in sei anni.“Oggi, però, l'intera denominazione è entrata nella fase di consolidamento” spiega Nardi “e, quindi, non si veri-ficherà un aumento della superficie vitata perché l’ultima assemblea soci del Consorzio di Tutela del Conegliano Val-dobbiadene Prosecco Docg, a marzo 2019, ha deliberato la richiesta alla Regione Veneto di blocco delle iscrizioni dei nuovi impianti”.Sei si guarda al mercato, oggi la tipologia Rive è vendu-ta per più del 50% nel canale Horeca. Il posizionamento di prezzo, in vendita diretta, evidenzia un ulteriore ri-alzo dei volumi collocati nel segmento Super premium (7 e 10 euro a bottiglia), che ha raggiunto un punto di massimo (29% circa dell’offerta di canale).

CHI Lo HA APPEnA FAttosoave docTra le ultime denominazioni ad aver ottenuto il via li-bera del Ministero c'è il Consorzio del Soave, che da po-che settimane ha introdotto nel disciplinare 33 Unità Geografiche Aggiuntive, di cui 29 della zona classica. Si tratta, in questo caso, di un percorso iniziato nel 2017. Sebbene il primo passo in questa direzione sia stata la pubblicazione di “Vigne del Soave”, una vera e propria zonazione della Doc. “Le menzioni” dichiara con convin-zione il direttore del Consorzio, Aldo Lorenzoni “rap-

Rive docg. I numeri 2018

Volume (bott.)

Prezzo medio (€/bott.)

Valore (€)

Quota in volume (%)

Quota in valore (%)

2.559.733

7,01

17.932.660

2,8%

3,4%

+27,9%

+12,4%

+43,8%

+0,6%

+1,0%

presentano un punto di forza comunicativo nei confronti del consumatore. Anche all'estero”. Le aree individuate e inserite nel disciplinare del Soave come Uta sono: Castelcerino, Colombara Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Cor-te Durlo, Rugate, Croce, Costalunga, Coste, Zoppega, Menini, Monte Grande, Ca’ del Vento, Castellaro, Pres-soni, Broia, Brognoligo, Costalta, Paradiso, Costeggiola, Casarsa, Monte di Colognola, Campagnola, Pigno, Duel-lo, Sengialta, Ponsarà, Roncà - Monte Calvarina. ››

fonte: Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

Page 24: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso24tre bicchieri

LE StoRiE

›› Piemonte doc Ed è sempre di poche settimane fa la notizia che anche il Consorzio della Barbera d'Asti e vini del Monferrato ha ot-tenuto il via libera del Comitato Nazionale Vini alla modi-fica del disciplinare per il Piemonte Doc, con l'introduzione dell'Unità geografica aggiuntiva Marengo, riservata alle ti-pologie Cortese frizzante e Cortese spumante. “È il primo passo verso un futuro utilizzo in etichetta del solo nome Marne-go” commenta il presidente del Consorzio, Filippo Mobri-ci “a tutto beneficio di quel marketing territoriale a cui nessun vino può rinunciare”. L'obiettivo è che la tipologia raggiunga il suo vero potenziale: 3 milioni di bottiglie.

CHI PEnsA dI FArLoverdicchio dei Castelli di JesiTra gli ultimi ad accarezzare la possibilità di introdurre le Uta in etichetta (e, quindi, nel disciplinare) c'è il Verdicchio dei Castelli di Jesi: al momento solo una possibilità al vaglio dell'Istituto Marchigiano di tutela vini, attraverso l'istitu-zione di un'apposita commissione. “Abbiamo iniziato a par-larne per capire come si possa procedere nella pratica” spiega il direttore Imt, Alberto Mazzoni. “Ci sono 23 Castelli, ma l'idea è quella di operare una divisione in non più di sei zone, grazie al supporto dell'Università di Ancona, che si occuperà del-la zonazione”. Non è un'operazione di pochi mesi, perché “si tratta di lavori che hanno bisogno di tempo: due o tre anni per poter completare la mappatura geologica e climatica. Intanto,

però, bisogna ripulire il disciplinare e decidere a quale tipologia (classico, superiore, Docg, spumante, passito: ndr) applicare le unità geografiche”. Il confronto è già iniziato e gli obiettivi sembrano chiari: “Senz'altro è un modo per dare ancora più valore alla denominazione e proprio per questo motivo bisogna trovare la chiave migliore per realizzarlo”.

Chianti ClassicoC'è, poi, chi parla di Menzioni geografiche – nel frattempo diventate Uta - da tanti anni. È il Chianti Classico, che da tempo cerca la via della differenziazione. Prima, nel 2014, con l'introduzione della tipologia Gran Selezione e la certifi-cazione separata per la Riserva, poi con l'istituzione di una commissione tecnica proprio per valutare i vantaggi delle menzioni. “Stiamo lavorando in questa direzione” conferma a Tre Bicchieri il presidente del Consorzio del Gallo Nero, Gio-vanni Manetti “e contiamo di arrivare all’introduzione delle Uta entro fine anno. Per il momento” anticipa “ci focalizzere-mo sul vertice della denominazione, quindi applicando le Unità geografiche alla Gran Selezione e individuando circa una decina di aree, per poi, eventualmente, andare avanti. La scelta è stata fatta principalmente su base comunale, con qualche eccezione. Non si tratta, quindi, di una zonazione o di un lavoro scienti-fico sul microclima, ma ci siamo basati su delle suddivisioni già esistenti”. Manetti non ha dubbi sull’efficacia della strategia: “Paradossalmente, in un mondo globalizzato, l’unica via possibi-le per differenziarsi è radicarsi ancor di più nel proprio terri- ››

Page 25: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri25gambero rosso

CRU

›› torio. Al contrario del vitigno o della tecnica di produzione, l’unica cosa che non può essere replicata altrove è, infatti, l’ap-partenenza al proprio territorio. Ed è, quindi, l’unico parametro che può aggiungere valore”. Nel Chianti, così come in ciascuna denominazione che oggi guarda con sempre maggiore inte-resse a questi cru all’italiana.

MEnzIonI E MArkEtInG: un bInoMIo vInCEntE?Ritorniamo, quindi, alla domanda iniziale. Oggi introdurre dei cru all'italiana è un valore aggiunto per il nostro siste-ma vitivinicolo? Non ha dubbi Alessandro Masnaghetti: “In questi anni, in molti, a partire dall'esempio del Piemonte, ci stanno lavorando e sono convinto che sia comunque un valore aggiunto: meglio fare qualcosa per far parlare di sé e differen-ziarsi piuttosto che stare fermi. Tuttavia, la mia impressione è che non tutti abbiano ben presente come come funzioni il mec-canismo, perché, magari, parliamo di zone dove la tradizione dei cru non era così diffusa. E purtroppo non tutti capiscono come utilizzare questo strumento anche ai fini della comunicazione. In ogni caso, ben vengano le iniziative in questo senso. Credo sia un valore aggiunto sia per le grandi realtà, che fino ad ora hanno preferito puntare più sul marchio aziendale che sulla de-nominazione, sia per le piccole, che si trovano così in mano una carta in più da giocarsi. Per le une e per le altre significa calarsi in un contesto particolare”. Si sofferma proprio sul contesto Andrea rea, docente di marketing digitale alla Sapienza e responsabile del Wine Management Lab della Bocconi. Per il docente, infatti, il fenomeno dei “cru” nasce “dalla necessità dei territori di ri-trovare un'identità perduta e recuperare le proprie specificità. E risponde anche alla richiesta di un certo tipo di mercato che chiede proprio di trovare questa autenticità”. Motivo per cui quella delle menzioni è una strategia che può avere suc-cesso, ma che deve essere gestita. “Prima di comunicare la propria specificità bisogna capire a chi comunicarla” continua Rea “non tutti i target sono interessati a questo messaggio. C'è, ad esempio, chi è interessato semplicemente a un prodotto di moda e non alla storia del suo territorio. Quindi, la diffe-renziazione fa bene, purché sia mirata. Altrimenti, il grande rischio è di alimentare un'ulteriore stratificazione e, quindi, ulteriore confusione”. Ed è verso quel target mirato - ma anche verso delle occasioni mirate - che, poi, deve essere indirizzata la comunicazione, per non rendere vano tutto il lavoro precedente. C'è da dire, però che, a favore del prodotto di territorio oggi gioca senz'altro il momento storico in cui “il cosiddetto con-sumatore di terroir” come sottolinea Rea “è in crescita. Tra i grandi trend in corso nel mondo del beverage, infatti, accanto a sostenibilità e benessere generale c'è la tipicità. Ed è proprio sulla tipicità che menzioni, cru e sottozone puntano per creare il loro valore aggiunto”.

Differenza tra Uta, Sottozona e Vigna Nell’ambito della valorizzazione delle denomi-nazioni di origine, ruolo fondamentale è svolto dai cosiddetti “ambiti territoriali” (articoli 29 e 31 della legge 238/2016). Per qualificare maggior-mente il vino, l’indicazione della denominazio-ne (Doc o Docg) può essere affiancata dal nome geografico specifico di una “sottozona” che indi-vidua un ambito territoriale ben delimitato, do-tato di peculiarità ambientali o tradizionalmente noto. La sottozona deve essere ufficialmente inserita nel relativo disciplinare di produzione, con una regolamentazione più rigida rispetto alla zona di produzione (minore resa uva ad ettaro, maggiore titolo alcolometrico naturale e al consumo, ecc.). La denominazione può essere accompagnata in alternativa anche dal nome di una Unità geo-grafica aggiuntiva (Uta) più piccola rispetto alla relativa zona di produzione e coincidente con comuni, frazioni, zone amministrative o ad aree geografiche locali ben definite. L’Uta costituisce l’evoluzione delle precedenti Menzioni geografi-che aggiuntive (MeGa). Affinché l’indicazione in etichetta sia legittima, l’unità geografica aggiun-tiva deve essere elencata nell’apposita lista uffi-ciale del disciplinare di produzione e il prodotto deve essere stato vinificato separatamente e ap-positamente rivendicato nella denuncia annuale di produzione delle uve. In passato l'articolo 4, comma 4 del decreto le-gislativo 61/2010 non consentiva la possibilità di prevedere delle Menzioni geografiche aggiuntive nei disciplinari che già prevedevano delle Sotto-zone, mentre ora con la legge 238/2016 questa preclusione è stata eliminata. Quando in etichetta si indica invece la menzio-ne “vigna” o uno dei sinonimi, con il relativo to-ponimo o nome tradizionale, l’obiettivo è quello di indicare al consumatore non un riferimento geografico amministrativo ma la superficie vita-ta specifica dalla quale il vino è stato ottenuto. È richiesta anche la vinificazione separata, la ri-vendicazione nella denuncia annuale di produ-zione delle uve e la sussistenza di quella men-zione nell’apposito elenco delle vigne istituito, aggiornato e pubblicato dalle regioni. La gestio-ne dell’elenco può essere delegata ai consorzi di tutela riconosciuti ai sensi dell’articolo 41, com-ma 4 della legge 238/2016

‒ a cura del Servizio Giuridico Uiv

Page 26: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso26tre bicchieri

LE StoRiE

50 anni: una nuova giovinezza per la Doc cirò

a cura di andrea gabbrielli

Page 27: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

Sono passati 50 anni da quando il vino Cirò ha ottenuto, nel 1969, la Denominazione di ori-gine controllata. Nonostante l'immobilismo e i ritardi che per un lungo lasso di tempo hanno

caratterizzato la gestione della Doc, il Cirò ha mantenuto il ruolo di motore trainante dell’economia viticola cala-brese. Solo recentemente, grazie soprattutto all'ingres-so delle nuove generazioni nelle aziende cirotane (vedi La Calabria del vino volta pagina su Tre Bicchieri n°45 del 16/11/2017), questa tendenza è cambiata. Infatti, ades-so sono in campo numerose iniziative volte a recuperare il tempo perduto: da una sempre maggiore qualificazione della denominazione (con la richiesta della Docg) a una programmazione di lungo termine (Progetto innovativo di sostenibilità) e tante nuove idee sul modo di fare im-presa, sull'impiego del marketing e della comunicazione, sulla valorizzazione del ricco patrimonio di vitigni autoc-toni e la partecipazione attiva, con il Cirò Rosato, all'Isti-tuto del Vino Rosa Autoctono Italiano. Il punto di svolta è stato l'elezione di Raffaele Librandi come presidente del Consorzio (maggio 2016, con riele-zione a giugno 2019), che ha avuto il duplice risultato di riconoscere da una parte il ruolo svolto in questi anni dall'azienda Librandi - che peraltro non aveva mai aderi-to al Consorzio di tutela, nato nel 2003 - sia degli sfor-zi per valorizzare, dal punto di vista dello studio, della ricerca e dell'immagine, la vitivinicoltura cirotana nel mondo. Ma è stato un processo di svecchiamento che ha investito l'intero territorio, a partire da una nuova ge-nerazione di produttori che ha deciso o di rinnovare le vecchie aziende di famiglia oppure di abbandonare le co-operative per investire in una propria cantina. La nascita stessa del gruppo Cirò Revolution, a cui aderiscono dei giovani produttori accomunati dalla scelta del biolo-

Prima l'entrata nell'istituto del Vino rosa autoctono, poi la richiesta della Docg: la viticoltura calabrese non è mai stata così in fermento. e in occasione dei 50 anni della Doc, arriva anche il progetto di sostenibilità. il futuro? Per le associazioni di categoria passa dalla razionalizzazione del sistema delle denominazioni regionali

››

La proposta di Docg per il Cirò Rosso Classico Superiore Riserva La nuova Docg avrebbe un volume stimato di circa 300 mila bottiglie, pari al 10% dell'intera denominazione. L'attuale zona del Cirò clas-sico che, secondo il disciplinare, è riservata ai territori di Cirò e Cirò Marina dovrebbe diven-tare l'area della nuova denominazione d'origi-ne controllata e garantita “Cirò Rosso Classico Superiore Riserva”. A maggio 2019 la richiesta è stata presentata alla Regione Calabria per l'i-nizio dell'iter burocratico che la porterà sino a Bruxelles per l'approvazione. Il nuovo discipli-nare prevede che la percentuale delle uve Ga-glioppo passeranno dall'80% attuale al 90%, con un 10% di uve autoctone consentite, tra cui Ma-gliocco e Greco nero.

Page 28: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

gambero rosso28tre bicchieri

LE StoRiE

produttiva moderna, in cui convivono sia la grande azienda tra-dizionale sia la piccola azienda biologica o biodinamica. Tutto ciò negli ultimi anni, ha reso possibile un incremento che ha por-tato da 3 a 4 milioni le bottiglie prodotte e vendute sul mercato per un giro di affari di 15 milioni di euro. Infine, dovrà continua-re lo sforzo per la promozione a partire dal sostegno ad eventi quali Rosso Calabria e Cirò Wine Festival, che da qualche anno riscuotono un grande successo di pubblico”. Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia, nel suo intervento ha detto “Siamo orgogliosi di certificare una denominazione con una storia come quella del Cirò e con una prospettiva di crescita, così promettente. La nostra mission è garantire l’eccellenza e certificare la qualità. La crescita e il ra-dicamento delle denominazioni virtuose, segna pure la nostra crescita”. Anche Francesco Liantonio, presidente di Valo-ritalia, ha ribadito il ruolo e la valenza dell'ente di certifica-zione "Dobbiamo tutelare le Doc attraverso la rigorosa verifica dell’applicazione dei disciplinari di produzione, facendo del vino il principale ambasciatore della nostra credibilità". Liantonio ha, poi, chiesto una riflessione: "Se una Docg nasce per 1.000 bottiglie in più da immettere sul mercato, è meglio non farla. Per valorizzare una denominazione, si può ricorrere anche alla fascetta di stato, una soluzione che già funziona per molte Doc. Inoltre, pensate seriamente a razionalizzare il sistema delle de-nominazioni calabresi che sono troppe e poco rivendicate: sede-tevi ad un tavolo e pensate ad una riorganizzazione territoriale con l'idea che Cirò possa rappresentare la sintesi di un territorio più vasto". Un tasto quello dell'ottimizzazione del sistema, insieme a quello della sostenibilità, che è stato battuto an-che dal presidente Federdoc, riccardo ricci Curbastro: "Oggi non basta avere un buon disciplinare, produrre un buon vino e fare promozione. Bisogna convincere i consumatori che la nostra è una produzione basata non solo sulla sostenibilità ambientale ed economica ma anche sociale, perché un rapporto corretto con i dipendenti e con gli abitanti del territorio, sono elementi fondamentali per la valorizzazione di una Doc. Un no-stro grande compito" ha poi continuato Ricci Curbastro

gico e dall'impiego dei lieviti indigeni, è stato un altro nuovo segnale di cambiamento che contribuisce a mettere definitivamente in soffitta gli anni bui e anche i vini poco espressivi delle peculiarità territoriali. L'occasione per fare il punto sullo stato dell'arte è stato pro-prio l'anniversario della Doc organizzato dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc Cirò e Melissa, e a cui hanno partecipato i vertici di Valoritalia e Federdoc. Un confronto a tutto campo in occasione di un convegno inti-tolato "Cirò, 50 anni di denominazione di origine controllata: scenari opportunità in un mercato globale tra storia, cultura e tradizione", che si è svolto a Cirò lo scorso 27 e 28 giugno.

un ConvEGno PEr PEnsArE Ad un Futuro CondIvIso dI svILuPPoIntroducendo i lavori e ripercorrendo la storia degli ultimi decenni, raffaele Librandi, presidente del Consorzio di tutela vini Cirò, ha ricordato che già il primo importante decremento "della vendita dello sfuso risale agli anni Novanta ma il cambio radicale e l'attuale sviluppo della Doc, inizia negli anni Duemila quando i ragazzi cirotani sono andati a studia-re agraria incrementando conoscenze e professionalità che poi hanno trasmesso all'azienda di famiglia. Oggi Cirò è una realtà

››

››

La fase espansiva della Calabria del vinoPer capire il momento buono del Cirò, basti un dato su tutti: in poco più di un anno si è passati da 3 milioni a 4 milioni di bottiglie. "Un lavoro che ha coinvolto tutti i 60 soci del consorzio" com-menta Paolo Librandi, titolare insieme al fratello di Librandi, cantina icona del territorio che, grazie ai progetti di ricerca portati avanti con lungimiranza dal padre Nicodemo, ha dato il La alla rinascita della denominazione calabrese. "Se fino a qual-che anno fa, fare una degustazione con 50 Cirò sembrava impossibile, oggi la si fa tranquillamen-te. Molte aziende sono cresciute, altre sono entra-te in circuiti bio, che fanno aumentare l'interesse del mercato, e poi c'è la forte ascesa del rosato, certificata dall'entrate del Consorzio nell'Istituto Nazionale Rosauctono". Cosa manca, quindi, alla denominazione per fare il salto ulteriore? "Abbia-mo poche aziende di grandi dimensioni che pos-sano andare all'estero, ad invadere mercati come la Cina. Ma per crescere nei numeri c'è sempre tempo. E, poi, è mancato il supporto del turismo enogastronomico, perché della nostra regione purtroppo si parla, ancora troppo spesso, in ter-mini negativi. Ma adesso siamo in fase espansiva e siamo sicuri che dopo Puglia e Sicilia, stia ar-rivando anche il momento della Calabria". – L.S.

Page 29: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

tre bicchieri29gambero rosso

tERRitoRi

››

Il progetto Cirò Sostenibile produrrà non solo l'implemen-tazione del sistema di gestione della sostenibilità delle singole aziende, ma anche la messa a punto di un manuale di gestione della sostenibilità del Consorzio e quindi del-la Denominazione. Ciò comporterà la realizzazione di un software per il coordinamento del Consorzio, la misura-zione degli indicatori di sostenibilità e il monitoraggio nel tempo dei vari parametri. Infine, la redazione di un bilan-cio di sostenibilità per le singole aziende e per la porzione di Denominazione “dimostrativa”. Gli obiettivi finali sono la riduzione delle emissioni, dei consumi energetici e idri-ci, la razionalizzazione del ciclo dei rifiuti, l'aumento del valore aggiunto e della competitività con una adeguata comunicazione dei risultati raggiunti anche in termini di marketing e di nuovi prodotti.

36.959 ettolitri nel 2017

1.153 ettolitri nel 2017

3.508.000 bottiglie da 0.75 cl nel 2017

120.800 bottiglie da 0.75 cl nel 2017

40.066 ettolitri nel 2018

1.368 ettolitri nel 2018

4.099.067 bottiglie da 0.75 cl nel 2018

132.533 bottiglie da 0.75 cl nel 2018

8% variazione produzione '17-'18

19% variazione produzione '17-'18

17% variazione imbottigliato '17-'18

10% variazione imbottigliato '17-'18

Cirò doc. I numeri

melissa doc. I numeri

"sarà quello di operare una sintesi che riguarda la Doc Cirò e le piccole Doc limitrofe. Per esempio, le bottiglie di Doc Melissa sono state appena 132.533, forse ha un senso volgere verso una sola denominazione”. Infine, Francesco Paletta, sindaco di Cirò e coordinato-re regionale dell’Associazione nazionale Città del vino, ha messo l'accento sul ruolo propulsore che il vino sta svol-gendo per l'intero territorio: "Mai come ora il Consorzio di tutela è stato in grado di creare condizioni così favorevoli per la condivisione e la crescita del Cirò, rispetto ad altri vini di altri territori. È importante che il marchio Cirò abbia una risonanza a livello nazionale e internazionale e che diventi motore per lo sviluppo di un turismo di alto livello all'insegna del nostro vino di eccellenza”.

IL ProGEtto dI sostEnIbILItà La Calabria è una regione che risulta in prima linea sul tema della sostenibilità. In un mondo in cui il richiamo dell'agri-coltura biologica è sempre crescente, pur essendo una pic-cola parte del vigneto nazionale (poco più di 10mila ettari totali) la percentuale dei vigneti bio sul totale regionale è decisamente alto, anche a confronto con le altre regioni ita-liane. Infatti, la Calabria con il 41,6% è in testa alla classifica seguita da Sicilia (36%), Marche (30,9%), Toscana (22,8%), Basilicata (19,5%), Puglia (16,7%), Lombardia (15,7%), La-zio (13,1%) e Abruzzo (12,2%). È questo lo scenario del pro-getto "Cirò Denominazione Sostenibile" illustrato dall'inge-gnere Sandra Furlan di Valoritalia. Si tratta, in particolare, di un progetto pilota che utilizza l’approccio moderno ed integrato alla sostenibilità secondo i tre pilastri 1) Economico, cioè la capacità di generare reddito e lavoro2) Ambientale cioè la capacità di mantenere qualità e ripro-ducibilità delle risorse naturali; 3) Sociale: capacità di garantire condizioni di benessere umano (le pratiche di lavoro, la tutela dei consumatori, il coinvolgimento e lo sviluppo della comunità, la salubrità del prodotto, ecc.). fonte: Valoritalia

Page 30: trebicchieri - Gambero Rosso · trebicchieri Il settImanale economIco del Gambero rosso Cru all, italiana. le denominazioni puntano sull, identità territoriale anno 10 - n. 27 -

assessorato agricoltura

PUGLIAScopri la guida online

in collaborazione con

oltre 400 indirizzi

per orientarsi tra sapori e profumi inconfondibili,

ricette, prodotti tipici e suggerimenti per percorsi fuori dagli schemi

www.gamberorosso.it/puglia/