tommaso monaldi pfl-2016 low
TRANSCRIPT
Tommaso Monaldi 2016
Corporate identity, Visual communication, Interaction, photography.
“Design is not so much a physical process
but a way of thinking.”
#DesignForAll #UserCenteredDesign #ParticipatoryDesign #identity #communication #UX #HMI #UI #innovation #DesignThinking #strategy
Loccioni 2015,Enterprise for all ages
project
ID CODE, identitàpartecipativa per imprese della conoscenza.Progetto per Loccioni.
*Solo per questo progetto, nelle pagine seguenti è possibile trovare il racconto del processodi progettazione.
Cosa ho fattoProject director, concept design, brief, visual design, photograpy, tutoring.
Credits- Codex, Matrix, Index. Curated and developed
by Giacomo Cesari, concept and design Tommaso Monaldi.- Photo-graphia. Photo and design Tommaso Monaldi.
With Giorgio Di Tullio and Maria Paola Palermi.
ID CODE è un progetto di dentità generativa e partecipata.
è un sistema formato da un archivio di Lemmi ed Icone fotografiche utilizzabili da tutti i collaboratori dell’Impresa.
è ricerca, processo, possibilità, relazione, dunque comunicazione.
è il progetto di identità per le Knowledge Companies.
Philosophy & General GuidelinesCorporate ID guidelines
ManagementInventario comunicazione
Ricerca ed intervistePassaggio completo in 3 anni
DesignCommunication Strategy
ConceptSystem designPhoto system
Graphic designGuidelines
Schema progetto
Obiettivi- Semplificazione della comunicazione.- Comunicazione efficace delle molteplicità
dell’Impresa.- Spostamento dalla comunicazione
all’Identità auto-generata.- Creazione di strumenti e formazione
per rendere i collaboratori autonominel generare comunicazione.
ID CODEStrategia, processo e interviste per una progettazione partecipatae un’identità generativa.
Archivio digitale (Jarvis)Foto - Testi - Template - Linee guida
Strumenti businessReportOfferte
Customer StoryBusiness StoryCase History
Projects
ID Culture Ciclo di incontri - Pillole - Affiancamento
ID CODELe parole e le immagini raccolte in una pubblicazione.
La storia di vita non si dà mai nella forma dell’autobiografia, ossia nella sua forma narcisistica (nella quale io posso dire chi sono solo raccontando la mia storia), ma si dà nella forma della biografia, nella quale è qualcun altro a raccontare la mia storia.
(Hannah Arendt)
ID CODEGenerative Identity
ID CODEThe system. La comunicazione nelle mani di tutti.
Photo graphia
Index
Matrix
TEMPLATES
Codex
GUIDELINES
id code
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Jarvis è un archivio digitalecon un motore di ricerca.Per ID CODE è statoprogettato un sistemadi tag e contenitori che permettono ai collaboratoridell’Impresa di trovareogni contenuto (foto, templates, frasi, citazioni, testi).
ID CODEThe system. La comunicazione nelle mani di tutti.
Photo graphiaid codephoto
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Le fotografie sono state scattate in 2 anni all’interno dell’Impresa al fine di restituire un’immagine vera ed un racconto dalle infinite potenzialità.
*Una selezione di immagini è disponibile in allegato.
id codephotoIdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Grazie alle linee guida e ID CODEtutti i progetti si declinano in modo autonomo con coerenza e semplicità.
Matrix.Le ossa dell’Impresa
Le matrici sono gli elementi primari, immutabili, le vertebre dorsali dell’azione Loccioni
personepeople
mercatomarketplace
emozioneemotion
famigliafamily
Consistenzaconsistency
terraland
ingegnotalent
autenticitàgenuineness
lavoromaking
Pro-gettaredesigning
energiaenergy
tecnicatechnic
fare megliodo it better
laboratoriolaboratory
Accoglienzaaccueil
Matrixid codematrix
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Le Matrici sono organizzabili in: text; frase; quote, keyword.La natura combinatoria di parole e immagini produce infiniti racconti coerenti.
Codex
misuraremeasure
prospettiveprospective
informazioneinformation
pro-fittopro-fit
valorivalues
giocoplay
scambioexchange
sincronicitàsynchronicity
tessituretextures
ecosistemaecosystems
datidata
sviluppodevelopment
comunitàcommunity
conoscenzaknowledge
aperturaopenness
id codecodex
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
I Codici sono organizzabili in: text; frase; quote, keyword.La natura combinatoria di parole e immagini produce infiniti racconti coerenti.
Grazie alle linee guida e ID CODE tutti i progetti si declinano in modo autonomo con coerenza e semplicità.
Index.I progetti, la storia.
Dall’intreccio di matrici e codici scaturiscono i progetti,un indice ragionato delle discipline diverse che fanno scaturire nuove, importanti occasioni di lavoro. Il lavoro su questa terra Esina è la destinazione, l’origine futura, della Comunità di Innovazione Loccioni.
TemplateDesigned for all
Templateid codetemplate
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Nelle pagine seguenti alcuni esempi creati a partire dai templates.
*In allegato altri esempi ed elaborati.
Guidelinesid codeguidelines
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Open Sans Open SansInstruction
Projectand method
* * * *
Sotrytelling Photography n.
Speakertool kit
ProfileLoccioni
From data to value
Speaker tool kit.Cosa dire, come farloe qualche consiglio.
1
Loccioni 2015 - From data to value
2km di Futuro® - Loccioni
*
Speaker tool kit.What to say, how and bits of advice.
With the best in the worldto learn everyday, to exchange valueto collect the highest challenges
Guidelines.Esempi, linee guida, formazione.
Guidelinesid codeguidelines
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Open Sans Open SansInstruction
Metodo e progetto
* * * *
Raccontarestorie
La Fotografia n.
Speakertool kit
ProfileLoccioni
From data to value
Speaker tool kit.Cosa dire, come farloe qualche consiglio.
1
Loccioni 2015 - From data to value
2km di Futuro® - Loccioni
*
ID CultureDesign culture process
Il trasferimento di competenze e metodo è la base della progettazione partecipata e la miccia dell’innovazione
1. ID-CODE: metodologia del progetto2. Raccontare storie3. Grid Systems4. Organizzare le informazioni6. Usare le immagini7. a) Fotografia b) Fotografia c) Fotografia d) Fotografia
2016
Guidelinesid codeguidelines
IdentityLabid code
JARVIS tags
EditoreContenitore
Esempi di incontri formativi in programma per il 2016.
ID CODE.Come strategia social.
Generazione automatica di contenuti coerenti.
La natura combinatoria di parole e immagini produce infiniti racconti coerenti anche nelle pubblicazioni social.
Research and AnalysisUNITEC - HMI design
2
Metaphors and Values
34 Research and AnalysisUNITEC - HMI design
3 34
ACS UI preview_Pagina controllo qualità - BLOCKS
Design conceptUNITEC - HMI design
5Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_01 - BLOCKS. Accesso all’archivio dei programmi e creazione nuovo programma
ZOOMUI
34 Design conceptUNITEC - HMI design
6Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_02- BLOCKS. Definizione grandezze.
ZOOMUI
34
Design conceptUNITEC - HMI design
7Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_03 - BLOCKS. Definizione intervalli e regole.
34 Design conceptUNITEC - HMI design
8Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_04 - BLOCKS. Selezione degli intervalli e Programmazione classi.
34
Possibilità di organizzare le priorità tra le classi con flessibilità tramite ordina-mento delle righe.
Gli intervalli e le regole definite in 02 costituiscono il primo blocco del pro-gramma di lavoro in corso di definizione salvato nella libreria
Design conceptUNITEC - HMI design
9Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_05 - BLOCKS. Selezione degli intervalli e Programmazione classi.
34
Possibilità di organizzare le classi con flessibilità tramite creazione di sotto-classi personalizzate.
Design conceptUNITEC - HMI design
10Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_06 - BLOCKS. Definizione priorità tra le classi.
34
Taskflow_07 - BLOCKS. Completamento Programma di lavoro e salvataggio.
Design conceptUNITEC - HMI design
11Design conceptUNITEC - HMI design
34
Design conceptUNITEC - HMI design
12Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_08- BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Gestione uscite.
34
Il programma di lavoro definito è salvato nella libreria
Design conceptUNITEC - HMI design
13Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_09 - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Gestione uscite: visualizzazione per classi.
34
Design conceptUNITEC - HMI design
14Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_10 - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Gestione uscite: visualizzazione per uscite.
34
Design conceptUNITEC - HMI design
15Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_11 Variante A - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Controllo qualità e accomodamenti.
- tutto (un intervallo selezionato
34
Visualizzazione di insieme degli intervalli implicati dall’azione di accomoda-mento.
Design conceptUNITEC - HMI design
16Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_11 Variante B - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Controllo qualità e accomodamenti.
- tutto (un intervallo selezionato
34 Design conceptUNITEC - HMI design
17Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_11 Variante C - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Controllo qualità e accomodamenti.
- tutto (un intervallo selezionato
34
Design conceptUNITEC - HMI design
18Design conceptUNITEC - HMI design
Taskflow_11 Variante D - BLOCKS. Esecuzione del programma e macchina in modalità automatica. Controllo qualità e accomodamenti.
- tutto (un intervallo selezionato
34 Design conceptUNITEC - HMI design
20Design conceptUNITEC - HMI design
Highlight - BLOCKS. Gestione allarmi.
su base Loccioni
34 Design conceptUNITEC - HMI design
Design conceptUNITEC - HMI design
Highlight - BLOCKS. Gestione allarmi.
3 o 6 blocchi e gestione a dashboard
21 34
Design conceptUNITEC - HMI design
23Design conceptUNITEC - HMI design
Highlight - BLOCKS. Selezione programma esistente dall’archivio.
area comune e area dedicata al programmain corso
34 Design conceptUNITEC - HMI design
24Design conceptUNITEC - HMI design
Highlight - BLOCKS. Gestione stati dei componenti e apertura funzioni da tasto destro.
34
su base Loccioni
Design conceptUNITEC - HMI design
26Design conceptUNITEC - HMI design
Layout - BLOCKS. Nuovo programma
scenario nuovo programma
34
su base Loccioni
Design conceptUNITEC - HMI design
27Design conceptUNITEC - HMI design
Layout - BLOCKS. In lavorazione automatica
scenario macchina automatica
34 Design conceptUNITEC - HMI design
29Design conceptUNITEC - HMI design
ABACO - BLOCKS. Concetti ed elementi UI
34
min
63
60 330 max
Cat1Cat2Com.
Scarto
Cat1
LL LD
XLD SJL
XLL
Scarto
ComercialCat2
Difetti di condizione
63
61
PRECALIBRO
LL
XX
BBB
XLL
AAA
CCC
DDD
FFF
HHH
LLL
EEE
GGG
III
MMM
OOO
QQQ
NNN
PPP
RRR
DOMANDA OFFERTA
CLASSI
PRECALIBRO
LL
XLL
Precalibro
Cat1 Buena Large Roja Roja
Cat1 Roja RojaBuena Extralarge
HijueloCat1 Large Roja RojaJL
Cat1 Roja RojaBuena
3°
5°
PRECALIBRO
BLANCO 2
BLANCO 1
4°
BLAN
CO
1 CC 000LL
3 CC 301
SCENARIO GESTIONE MACCHINA SCENARIO CONTROLLO QUALITA’
Programmazione Classi Accomodamenti Grandezze
Personalizzazione Classi e Sottoclassi
Gestione Classi e UScite
Visione di insieme Grandezze e Intervalli
Relazione Intervalli e Classi
XX
BBB
XLL
AAA
CCC
DDD
FFF
HHH
LLL
EEE
GGG
III
MMM
OOO
QQQ
NNN
PPP
RRRSezione 2. ABACO COMPONENTI
su base Loccioni
Design conceptUNITEC - HMI design
32Design conceptUNITEC - HMI design
VISUAL IDENTITY - BLOCKS. Palette colori
scenario nuovo programma
HighlightsR 230 G 40 B 30
R 235 G 95 B 35
R 250 G 235 B 70
Area lavoroR 35 G 50 B 70
R 55 G 85 B 115
R 80 G 95 B 110
R 115 G 140 B 160
R 40 G 75 B 140
R 65 G 65 B 65
R 90 G 90 B 90
R 120 G 120 B 120
R 145 G 145 B 145
Background
Grey
R 40 G 40 B 40
R 80 G 190 B 235
BrandR 40 G 50 B 110
R 255 G 255 B 255
34
Research & AnalysisStulz - Global UI design Project
18 45
Visual design concept - Information architecture
with a MEDIUM grey background we can organize information in simplicity and clarity Also with a medium saturation and contrast background
Level 1A Level 1B Level 1C LEVEL 1D LEVEL 1E
Level 2A Level 2B Level 2C LEVEL 2D LEVEL 2E
Level 3A Level 3B Level 3C LEVEL 3D LEVEL 3E
Level 1F Level 1G Level 1H LEVEL 1I LEVEL 1J
Level 2F Level 2G Level 2H LEVEL 2I LEVEL 2J
Level 3F Level 3G Level 3H LEVEL 3I LEVEL 3J
Level 1K Level 1L Level 1M LEVEL 1N LEVEL 1o
Level 2K Level 2L Level 2M LEVEL 2N LEVEL 2o
Level 4K Level 4L Level 4M LEVEL 3N LEVEL 4o
Level 4P Level 4Q
LEVEL 4R LEVEL 4S
Level 2P Level 2Q
LEVEL 2R LEVEL 2S
Level 1P Level 1Q Level 1R LEVEL 1S LEVEL 1T
Level 2T Level 2U LEVEL 2V LEVEL 2W
Level 3K LEVEL 3L
Level 4T LEVEL 4U
Research & AnalysisStulz - Global UI design Project
19 45
Visual design concept - UI elements
1Q
1Q
Manual User Server Help Note Information
CustomizeSynoptic Warning Data Setting
SaveConnection Connection Battery Message
Story data Re-startBack Confermation Confirmed Analyze
Example of icons
Button Button
Button Button Button
Button Button
Button Button
Button Button
Button Button
Research & AnalysisStulz - Global UI design Project
20 45
Visual design concept - Outline elements visualization
Fan 1 Synoptic
Customize
Visualize
Send
Service
E-mailFolder
F1
F2
F3
Research & AnalysisStulz - Global UI design Project
21 45
Visual design concept - Render elements visualization
Fan 1 Synoptic
Customize
Visualize
Send
Service
E-mailFolder
F1
F2
F3
Interaction Design, UI.Progetti per BSD Design.
Cosa ho fattoInteraction design,User Interface design,visual identity.
CreditsCon la collaborazione di Sebastiano Bagnara,Alessandro Pollini, Cristina Caratozzolo, Angeladi Massa, Benedetta Scarpelli.
Con la consulenza speciale di Donald Norman.
Sistema di identità visivae comunicazione perl’evento 2km di Futuro. Progetto per Loccioni.
*2km di Futuro, Design ADI INDEX 2015.
Cosa ho fattoArt direction, visual design, photograpy, tutoring.
CreditsWith Giorgio Di Tullio and Maria Paola Palermi.Consultants Federico Butera and Thomas Herzog.Graphic designer Sara Guazzarini.
Designer ID Lab Loccioni. Ricerca e design per l’identità d’impresae la comunicazione.Rapporto e progetti con le Università, selezione.
Cosa ho fattoArt direction,corporate identity, visual communication, concept design, tutoring,photography, relations with design universities and talks.
CreditsManager Maria Paola Palermi, with Giorgio Di Tullio.In collaboration with IHD Milano.Consultants: Federico Butera, Norberto Patrignani, Thomas Herzog.In collaboration with Univeristies: UNIRSM and ISIA Urbino.
PRINCIPAL PROJECTS
Invisible world visualizationInformation architecture, big data, real time infographics, HMI, UX.
ID RevolutionResearch and design communication and identity. Concept and brief design about identity projects, generative identity, participatory design and process design.
Design CultureRelation with design Universities, talks and conferences, development enterprise design culture.
Photo-GraphiaPhotography and image selection
ID Lab is a multidisciplinary laboratory of Corporate Culture and Communication, which aims to transfer the values of Loccioni.
We imagine and design the development of the medium and long-term identity and culture of the enterprise.
Settenove Edizioni.Preventing gender violence.*2015 Andersen Award.
Cosa ho fattoArt Direction,graphic design,book design.
CreditsWith Monica Martinelli.
Ma mi, mondi a confronto.Un magazine per le progioniitaliane*ADI design INDEX, 2013.*Italian Young Talent, J. Fanfani Award, 2012.
Cosa ho fattoMaster’s thesis.
CreditsProfessorMarco Tortoioli Ricci.
La tesi di laurea si concentra sull’elaborazione di una rivista, chiamata Ma Mi. Mondi a confronto, che racconta la vita dei detenuti all’interno degli istituti di pena italiani, mettendola a confronto con diverse realtà.
La tipica giornata nel carcere è scandita da momenti specifici (come per esempio la sveglia mattutina): il progetto trasforma alcuni di questi momenti in piccoli frammenti tematici, che una volta approfonditi costituiscono il filo conduttore di ciascun numero del periodico. I detenuti dei diversi istituti considerati nell’indagine rispondono a una serie di semplici domande incentrate sull’approfondimento del tema di volta in volta indagato, raccontando la propria esperienza e fornendo una visione dettagliata e personale della vita in stato di reclusione.
In particolare la ricerca è stata condotta grazie alla collaborazione dei detenuti del carcere di Spoleto. Le interviste sono state realizzate in parte in presa diretta, in parte attraverso un laboratorio di corrispondenza diretta dal carcere, e sempre tenendo in primaria considerazione l’aspetto della relazione spontanea con i detenuti. Dal punto di vista teorico, Ma Mi si propone prima di tutto come il fondamento di una metodologia di progetto piuttosto che come semplice prodotto editoriale.
ADI link
Felicità CC. Design per il territorio.*Riconoscimento dal MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, 2013.*Premio Nazionale delle Arti, 2012.
Cosa ho fattoConcept design, graphic design.
CreditsProfessorMauro Bubbico.
WithAntonio Bonomo, Chiara A. Brolli, Antonella Licitra,Nicola Riva and Simone Scimmi.
Il progetto è focalizzato sullo sviluppo di una ricerca chiamata Felicità CC e di alcuni strumenti che visualizzano l’identità del territorio e dei suoi abitanti.
“Si è considerata come notevole in primo luogo l’originalità nell’identificazione di un problema autentico e sentito, in secondo luogo l’accuratezza delle analisi preliminari, che sono state in grado di mettere in evidenza il contesto delle relazioni sociali, culturali, e umane coinvolte, e nel produrre un’immagine nella quale gli svariati spaccati socioculturali sono apparsi in grado di riconoscersi.
Notevoli sono anche la capacità progettuale specifica e di dettaglio nonché la evidente e coinvolgente efficacia pragmatica e concreta.”
È un esempio di co-design e design partecipativo per un’istituzione pubblica e per le persone.
Palio Storico Cagli, Giuoco dell’Oca.Rievocazione storica.
*Nel 2012 l’evento è stato selezionatotra le 1000 meraviglie d’Italia.
Cosa ho fattoVisual identity system,event co-design,photo book.
CreditsWith Giochi Storici Cagli Associations.
Il progetto è iniziato disegnando l’immagine coordinata completa dell’evento ed è proseguito con la redazione di un masterplan con indicazioni strategiche per l’organizzazione, l’applicazione del visual e il piano pubblicitario per 3 anni.
In occasione del XXV anniversario ho eseguito un servizio fotografico della manifestazione lungo 3 anni, distribuito tramite un cofanetto ed un libro ufficiale.
Alcuni progettidi comunicazione e identità per il mio territorio.
Cosa ho fattoConcept design, art direction,visual design,photography.
ClientsKuco Ermir, My physio Care,Nani OSTERIA slow food, GF impianti, Fatti di TERRA, morelloAustera.
Dopo la laurea a San Marino hai effettuato un percorso di laurea magistrale e successivamente hai cominciato la tua attività lavorativa nell’ambito della comunicazione visiva. Come si è sviluppato questo percorso?
Ho iniziato l’Università dopo una scelta molto consapevole, uscito dalle superiori ho iniziato a lavorare come perito meccanico. Ho sempre avuto un’enorme passione verso la progettazione e curiosità verso le cose; il perché delle cose. Il desiderio di approfondire anche materie legate alla psicologia, alla sociologia e all’arte mi portò a scoprire il mestiere di designer. Ripresi gli studi dopo due anni con una spinta che non si è più fermata. Iniziai come tecnico, dunque, e proseguii come industrial designer, per spostarmi poi verso la comunicazione e la fotografia. Oggi sto approfondendo temi legati al design management. Credo che l’innovazione stia nella distanza tra approcci e schemi mentali diversi, e questo suscita in me una ricerca continua e una forte voglia di conoscere e confrontarmi.
Da tre anni collabori in modo continuativo all’interno dell’Identity Lab dell’Impresa marchigiana Loccioni. Ci sono dei vincoli/limiti particolari o puoi esprimere la tua identità progettuale in maniera autonoma?
La storia ci insegna che i vincoli sono utili al progetto ed i limiti spesso si rivelano opportunità. È solo una questione di approccio. Solo allontanandomi dalla presunzione di possedere l’unica verità sono riuscito a crescere, durante la tesi specialistica, all’interno di un carcere di massima sicurezza, prima, e all’interno di un’Impresa, poi. In Italia per qualche strano motivo mi sembra di percepire una cultura del design indebolita, in parte dimenticata. Molti conoscono il “design” ma quasi nessuno il mestiere del designer, con i suoi metodi e processi. La mia identità progettuale è la somma di contesti, fruitori e partecipanti al progetto. Oggi il processo progettuale costituisce, secondo me, la forma più interessante del design. L’autonomia dunque, va sempre misurata in
Intervista dellaSan Marino’s University of Design.2016
relazione a tutta una serie di partecipanti che, più che imporre vincoli, mettono in scena esperienze da tenere in considerazione. Forse il focus va spostato verso la consapevolezza (progettuale e metodologica) e la capacità di dialogo che si ha in Italia. In questo sì, devo ammettere che spesso ho trovato difficoltà, superabili e superate, ma che determinano una grande dispersione di energia. Fortunatamente, noi Italiani, siamo ancora pieni di energia e realtà come Loccioni, mostrano maggiore apertura.
Alla collaborazione con Loccioni affianchi la tua attività di libero professionista e hai già all’attivo numerosi progetti realizzati. Hai una metodologia specifica che applichi in ogni singolo progetto?
Sì, mi concentro su metodi e processi, lasciando che le persone comprendano il design e possano applicare quest’approccio nelle cose che amano o in cui credono. Ho capito che è sostanziale aprirsi al cliente, ascoltarlo, cogliere le esigenze, per poi proseguire verso un percorso di crescita reciproca e di condivisione. Il riconoscimento reciproco e la fiducia sono essenziali; il dialogo e l’intelligenza sono la chiave. Non c’è nulla di più bello che mettere nelle mani del cliente gli strumenti che lo rendono autonomo, capace di raccontare e vivere il suo sogno, senza soluzioni preconfezionate. Non possiamo pretendere che in Italia ci sia cultura del progetto, se non siamo i primi a promuoverla e a renderla vicina al linguaggio delle persone. Viviamo in un Paese fantastico, pieno di gente che ha voglia di creare, dobbiamo solo capire che non siamo gli unici. Il trasferimento di competenze e la formazione sono una straordinaria opportunità in questo periodo di crisi.
Come concili il tuo lavoro da progettista freelance con l’attività aziendale in Loccioni?
Nei primi due anni in Loccioni sono cresciuto molto, ho realizzato numerosi progetti e soprattutto avviato processi, affinando un metodo. Una volta comprese le possibilità progettuali, ho avuto conferma di una
cosa fondamentale: per fare bene questo lavoro c’è bisogno di stimoli differenti, confronto, dialogo e mente aperta. Amando il mio mestiere, ho capito che non potevo rimanere ancora per molto a tempo pieno nel Gruppo. Parlai con l’Impresa e progettammo assieme la mia crescita, sei mesi dopo mi misi in proprio, di comune accordo. Ho aiutato il Gruppo a costruire una rete di validi professionisti affinchè non rimanga mai senza persone, e ho scritto linee guide per consentire a tutti di lavorare in modo autonomo, ma coerente. Ora seguo altri clienti e progetto assieme a loro il nostro percorso, le mie assenze e il nostro lavoro assieme. Ci vuole solo apertura e consapevolezza che il mondo del lavoro, come il mestiere, è cambiato. Se l’Impresa non capisce questo, non è un valido compagno con cui costruire un processo di crescita.
Come sta evolvendo secondo te la figura professionale del graphic designer? Sta cambiando il modo di lavorare?
E cambiata e sta continuando a mutare. I vari ambiti progettuali sono sempre più complessi e s’intersecano in un modello a rete. È impensabile oggi svolgere il proprio lavoro in modo individuale e slegato dalle altre discipline, persone, contesti, culture. L’uomo, come mai prima, deve essere al centro dei progetti; è impensabile svolgere la professione senza una forte capacità di dialogo, condivisione e visione sistemica. Tutto sta nella tipologia di mestiere che si vuole fare, ma in ogni caso l’integrazione è la base. Molti dei progetti di comunicazione che ritengo interessanti, oggi non sono fatti da grafici, ma da filosofi, sociologi o urbanisti. Molti dei progetti di management che più ammiro, non vengono dal mondo dell’economia, ma dal design. Com’è cambiata la figura professionale? Non lo so, ma è cambiata totalmente, come scrive un amico e collega: “Siamo teneri professionisti del futuro”.
Design X, 10 anni di Design a San Marino, con uno sguardo ai prossimi 100, San Marino University of Design, 2016, Repubblica di San Marino.
“Don’t design for designers, design for people.”
Non ci sono designers che progettanoper imprese, istituzioni,
organizzazioni no profit o musei.Il design è per le persone, e basta.
Invisibile World Visualization workshop for Loccioni Group,
with the participation of some Universities.