tesina a cura di nicola di federico v° b lst istituto ... · anche sport sferistici, diffusissimi...
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INDICE
STORIA DEL TENNIS pag. 1
WIMBLEDON pag. 10
TENNIS E FISICA pag. 14
L’HAWK EYE pag.18
I MUSCOLI DEL TENNIS pag. 20
L’ASPETTO MENTALE DEL TENNIS pag. 21
STORIA DEL TENNIS
a. GLI ANTENATI: gli sport sferistici
b. IL LAWN TENNIS DEI PIONIERI
c. IL TENNIS MODERNO E CONTEMPORANEO
a. GLI ANTENATI: gli sport sferistici
Le origini del tennis devono essere ricercate in una serie di sport affini tra di loro, chiamati
anche sport sferistici, diffusissimi in Europa prima dell'avvento degli sport britannici.
Le origini di questi giochi sembrano risalire allo sphairistikè dell’antica Grecia e ad altri
giochi degli antichi Romani di cui ci rimangono un'iscrizione nell'abbazia di Fiastra, che
ricorda un Publio Petronio Primo, lusor folliculator, ossia giocatore di piccola palla e più in
generale molti documenti che ricordano come giocatori di palla fossero soliti ritrovarsi,
specie in età imperiale, nello sphaeristerium (lo sferisterio ancora oggi ospita molti campi
di gioco del pallone), solitamente costruito all'interno delle terme, oppure nel campus come
il Campo Marzio della capitale.
In particolare tra i giochi degli antichi Romani troviamo il follis (un pallone di pelle conciata,
pieno d'aria), la pila trigonalis ("palla triangolare", chiamata così forse per la disposizione
dei giocatori in campo o per la forma triangolare del campo o per il numero dei giocatori),
la pila paganica ("palla campestre", perché si giocava in campagna ed era caratterizzata
dalla presenza di una palla riempita di piume) e l'harpastum ("strappo", perché i giocatori
probabilmente si "strappavano" a vicenda una piccola palla di cuoio); i Romani conobbero
questo gioco nell'antica Grecia e lo modificarono lievemente diffondendolo poi nel vasto
territorio dell'impero romano. Le partite di harpastum godevano di una notevole
partecipazione popolare, quindi il numeroso e chiassoso pubblico circondava spiazzi e
piazzali dove i giocatori si esibivano.
Sulle regole si possono fare soltanto supposizioni. Inizialmente si trattava solo di una
sequenza di palleggi di precisione, in seguito divenne probabilmente un gioco di finte e di
strategie per superare l'avversario, fino a quando fu stabilita la regola secondo la quale
per vincere bisognava rinviare la palla oltre i limiti del campo.
Ci sono ipotesi interessanti anche su una possibile origine sacra dei suddetti sport
sferistici, almeno per quanto riguarda il continente americano. Nell'America
precolombiana, infatti, la pratica del Tlachtli, un gioco tolteco, aveva la funzione di
sostenere e nutrire il movimento del Sole, attraverso la fatica e il sacrificio dei giocatori. In
questo gioco precolombiano la palla veniva colpita con le natiche e le anche e lo scopo
era quello di far passare la palla attraverso il foro scolpito nella grande pietra.
Il gioco fu ripreso da Spagna e Arabi, che lo praticavano con uno strumento anziché con le
mani. Il termine arabo per il gioco era ràhat ("راحة", "palmo della mano"), da cui deriva la
parola racchetta. Dal gioco della palla, praticato con uno strumento, probabilmente
derivano l'odierno polo, il baseball e la pelota basca moderna.
JEU DE PAUME
In Francia alcune illustrazioni del Trecento mostrano un campo diviso da una corda o
striscia tracciata sul suolo e una palla cucita fatta di quattro spicchi in cuoio. Questo gioco
si chiamava jeu de paume, ovvero "gioco di palmo" della mano. Era praticato da
ecclesiastici di ogni grado, dai nobili e dalle donne. Si giocava in un campo rettangolare
con una corda tesa a metà del campo, colpendo una palla di cuoio riempita di pelo di
cane, secondo l'ordinanza di Luigi XI del 1480, sia con il palmo che con il dorso della
mano. Il successivo uso delle racchette fece del jeu de paume il precursore del tennis
odierno con l'adozione di racchette e della rete di corde intrecciate a metà campo. In
Inghilterra il jeu de paume potrebbe essere arrivato circa nel Trecento, portato dai cavalieri
che accompagnavano la figlia di Eguerrand di Piccardia dal suo sposo, il re Alessandro III
di Scozia. La certezza che si praticasse questo gioco viene dai vari poemi di Willie The
Sweet e di Shakespeare, i quali usavano parole come “tennis ball, tenetz”. “Tenetz”, dal
francese, significa "prendete!", derivato dal tenere latino che significa "prendere". Quindi,
probabilmente, la parola "tennis" sarebbe sorta come termine latino, per poi trasformarsi in
inglese, passando da tenetz, a tynes, a tenyse, fino a tennis.
Le varietà fondamentali di gioco sono due: court paume e longue paume.
Court paume o real tennis o court tennis: la court paume è giocata in un locale chiuso
lungo 30 m e largo 12 m con rete divisoria alta 0,92 m al centro e 1,50 m ai lati. Si doveva
far passare la palla attraverso ostacoli, porte e gallerie, secondo un antico regolamento.
Questa varietà di gioco ha due specialità: una si pratica con la mano e l'altra con una
racchetta. La specialità praticata con le racchette fu modificata dagli inglesi che la
chiamarono real tennis o royal tennis e si diffuse negli Stati Uniti con la definizione di court
tennis. Attualmente questo sport, chiamato in italiano pallacorda, è praticato da
professionisti, che disputano periodicamente campionati mondiali, in Regno Unito, Irlanda,
Australia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Francia, dov'è chiamato ancora court paume; i campi
da gioco esistenti nel mondo sono attualmente 45. Il punteggio è simile a quello da tennis
e solitamente le partite si disputano al meglio dei 5 set; la racchetta differisce poco da
quella di tennis e la palla ha un nucleo centrale in sughero rivestito di lana. Per la regola
che considera i muri validi in caso vi rimbalzi la palla, questa specialità è simile alla pelota
basca e padel tennis. Nel 1740 si svolse il primo campionato mondiale che fu il primo
evento globale considerando tutte le attività atletiche sinora conosciute; nel 1816 il titolo
mondiale fu vinto dall'italiano Marchisio. Quest'attività atletica fece parte del programma
olimpico nel 1908 e il titolo fu vinto dal campione statunitense Jay Gould.
Longue paume: la longue paume si pratica solitamente all'aperto su campo lungo 150 m
e largo 25-30 m tra squadre di 2-6 atleti; le palle sono ricoperte di stoffa. Questa varietà di
gioco ha due specialità: una si pratica con la racchetta e l'altra con il tamburello. Si può
ribattere la palla al volo o al primo rimbalzo; se la palla cade in un posto dove l'avversario
non possa ribatterla che al secondo rimbalzo si ottiene una “caccia” (generalmente si
verifica una caccia quando un “pallonista”, rispondendo alla battuta e non potendo
respingere il pallone in modo regolare lo prende tra le mani dopo il primo rimbalzo e prima
che superi la linea di fondo del campo di gioco. Dopo tale azione di gioco, l'arbitro segna
sul terreno, tracciando una linea con gesso o ponendo una bandierina, dove il pallone è
stato arrestato) e dopo due cacce le squadre invertono la loro posizione in campo. Il
punteggio, che si calcola in giochi, è segnato di 15 in 15 punti sino 60 e le partite sono di 5
o 7 giochi. Quest'attività atletica fece parte dei giochi olimpici nel 1900. Attualmente i
praticanti di questo sport sono pochi.
PALLACORDA
Nella storia è famosa la sala della pallacorda di Versailles nella quale i delegati del Terzo
Stato elaborarono la costituzione della Francia il 20 giugno 1789. Il 28 maggio 1606, a
Roma, Michelangelo Merisi da Caravaggio uccise il suo rivale durante una partita di
pallacorda dopo una discussione per un fallo, ma i due già avevano litigato altre volte per
diverse questioni. In Italia la prima regolamentazione ufficiale di questo sport risale al 1555
con il trattato dedicato ad Alfonso d'Este da Antonio Scaino di Salò. Tra le descrizioni delle
varianti del gioco, lo Scaino menziona il fatto che il gioco a mani nude faceva gonfiare
eccessivamente la mano poiché all'epoca il pallone era di cuoio e veniva considerato poco
adatto alla nobiltà, che perciò si proteggeva la mano impugnando un bracciale di legno,
donde la definizione di pallone col bracciale. Questa fu probabilmente una delle ragioni per
le quali il gioco con la racchetta ossia pallacorda sia stato nei secoli prerogativa delle città,
mentre quello a mano nuda si sia mantenuto nelle zone rurali.
Verso la fine dell'Ottocento, con la vulcanizzazione della gomma, furono fabbricati i primi
palloni in questo materiale, che permisero di sostituire il bracciale con una protezione più
leggera di strisce in stoffa e cuoio. Fu così che il bracciale si divise nelle due specialità:
quella del pallone piccolo o piemontese, diventata in seguito pallone elastico poi
pallapugno, e quella del pallone grosso o toscano, che per tre secoli fu il gioco più
praticato in tutta la Penisola.
b. IL LAWN TENNIS DEI PIONIERI
Il moderno gioco del tennis, nella versione brevettata il 23 febbraio 1874 dal maggiore
Walter Clopton Wingfield, aveva regole diverse da quelle odierne. Il campo, a forma di
clessidra, era lungo 18,20 metri, mentre la sua larghezza variava da m 9,10 alle basi a m
6,5 al centro; tale forma del campo sembra sia stata dettata principalmente dalla difficoltà
di piantare correttamente i pali e le corde della rete. Come per il gioco della pallacorda, la
rete non era tesa: la sua altezza variava da m 1,52 ai lati a m 1,42 in centro. Dal rombo
posto al centro di una metà-campo la palla andava servita verso il fondo dell’altra metà-
campo e precisamente in uno dei due rettangoli tra la riga di fondo campo a quella di
metà-campo. Solo chi serviva poteva marcare i punti (il set terminava a 15 punti), mentre
se il palleggio veniva vinto dal giocatore alla risposta, il battitore perdeva non il punto, ma il
diritto di servire che passava all’avversario. Per giocare era indispensabile acquistare la
cassa dello “sphairistikè”, nome che presto scomparirà in favore di Lawn Tennis, al cui
interno si trovavano quattro racchette, una fornitura di palle, un rotolo di nastro, degli
spilloni e delle zeppe col loro martello. Da W.C.Wingfield e il campo a clessidra alla
nascita di Wimbledon e del vero tennis: nel 1877, con la nascita del famoso torneo di
Wimbledon, il campo di gioco si avvicina alle misure attuali, anche se la rete è ancora
molto alta: 152 centimetri ai lati e 99 al centro. Solo nel 1883 si decide di ridurre l'altezza
della rete e di fissare la distanza della linea di battuta a 7,92 metri dalla rete; distanza
successivamente ridotta a 6,7 metri. Organizzatore del torneo di Wimbledon è l’All
England Lawn Tennis and Croquet Club fondato nel 1868. Oggi opera ancora come un
normale club tennistico, sebbene organizzi uno dei più importanti tornei al mondo, con 375
membri a tempo pieno, 100 temporanei e molti onorari, ex campioni del torneo inclusi. Il
club è anche sede del Wimbledon Lawn Tennis Museum ed ha ancora un campo da
croquet, ma troppo piccolo per competizioni di alto livello. Conta invece un totale di 19
campi da tennis (più quelli di allenamento), incluso lo storico Centre Court che solitamente
ospita le finali. I campi in erba possono essere usati fra maggio e settembre. Il Campo
centrale ha una capienza di quasi 14000 posti, ma secondo un progetto in corso sarà
ampliata a circa 15000. Il club installò un tetto mobile sul Campo centrale nel 2009,
capace di aprirsi e chiudersi in 10 minuti. Il club fu anche la sede degli incontri di tennis
della XXX Olimpiade nel 2012.
Mary Outerbrigde importò il gioco in USA nel 1874 imbarcando sul battello a vapore
Canima la cassa di Wingfield che incontrò qualche difficoltà d’ingresso, poiché il suo
contenuto non era descritto nei libri della dogana. La regolamentazione definitiva è del
1888 quando si costituì l'associazione tennistica inglese. Nel 1895 si svolse il primo
campionato italiano per tennisti. Nel 1896 il tennis fu inserito nel programma della prima
olimpiade moderna e vi restò sino il 1924, infine è stato riammesso nel 1984.
c. IL TENNIS MODERNO E CONTEMPORANEO
Oggi il tennis è uno degli sport più praticati al mondo e che godono del maggior numero di
appassionati. Le televisioni, i giornali e i siti internet dedicano enorme spazio al tennis e ai
suoi campioni che sono popolari ovunque e possono guadagnare molti milioni di euro
l'anno. L'attività internazionale dura tutto l'anno, con tornei maschili e femminili in
programma praticamente ogni settimana. Nel 1926 iniziò l'era dei tornei professionistici e
nel 1968 la federazione internazionale accettò il professionismo per tutti i tornei.
LA COPPA DAVIS
Regolamenti e dimensioni si avviano a diventare quelli attuali nel 1900, con la prima
disputa della Coppa Davis tra USA e Gran Bretagna, trofeo che spetta annualmente alla
squadra nazionale campione del mondo. Non riuscendo a trovare nulla di meglio
l'organizzatore di questo evento, Dwight Davis, mise in palio una insalatiera d'argento,
ancora oggi premio e simbolo del prestigioso torneo. È il più antico campionato a squadre
nazionali di ogni disciplina sportiva. Ogni nazione aspira a competere nel primo gruppo di
16 nazioni (il "World Group") che prevede quattro turni di gare distribuiti in quattro
weekend nell'arco dell'anno. Ogni sfida tra due nazioni del "World Group" consiste di 5
incontri disputati nell'arco di tre giorni, solitamente venerdì, sabato e domenica. Al venerdì
i primi due incontri sono dei singoli, solitamente tra i due migliori giocatori di ogni nazione.
Un incontro di doppio si disputa nel secondo giorno, mentre nel terzo gli ultimi due incontri
sono dei singoli, nei quali i giocatori del primo giorno si scambiano gli avversari. Se la sfida
si è già risolta a favore di una delle due squadre, è abitudine che gli incontri restanti
vengano disputati dalle riserve (più giovani e meno quotate), che acquisiscono così
esperienza in Coppa Davis. Il capitano di ogni nazionale può convocare una squadra di
quattro giocatori per ogni sfida e decide quali di questi competeranno nei primi tre incontri.
Il giovedì precedente agli incontri viene sorteggiato l'ordine e l'accoppiamento dei giocatori
dei primi due singoli. In passato le squadre potevano sostituire i giocatori dei singoli
dell'ultimo giorno solo se il risultato era già determinato, ma attualmente le regole
permettono alle squadre di selezionare qualsiasi giocatore per gli ultimi due singoli, a patto
di non ripetere l'accoppiamento di uno degli incontri del primo giorno. Non esistono
limitazioni su quali membri della squadra possano disputare il doppio: i due giocatori del
singolo, altri due giocatori (solitamente specialisti di doppio), o una combinazione delle
due. Tutti i singoli sono al meglio dei 5 set, senza tie-break nel set decisivo. Se una
squadra si è già assicurata la vittoria, gli incontri restanti vengono abbreviati al meglio dei
3 set, previo accordo tra i due team. A partire dell'edizione 2009 anche la Coppa Davis
assegnerà punti validi per la classifica ATP. L’Italia ha vinto la Davis Cup in Cile nel 1976.
James Van Alen nel 1954 fondò la International Tennis Hall of Fame che attualmente è il
più grande museo di tennis nel mondo e ha sede in Newport negli Stati Uniti; in questo
museo sono custodite racchette, maglie, cappelli, foto di molti campioni che vengono
ammessi in qualità di membri: l’italiano Nicola Pietrangeli è diventato membro nel 1986.
La Fed Cup: l'idea di una Davis Cup femminile divenne realtà nel 1963, per celebrare i 50
anni della ITF e venne aperta a tutte le nazioni che volessero prendervi parte.
Nell'edizione iniziale le partecipanti furono 16 e da subito vi aderirono le tenniste più
importanti. La prima sede fu il Queen's Club, a Londra, gli USA vinsero e tuttora sono la
nazione con più successi. Inizialmente non vi erano premi in denaro e le squadre
partecipavano a proprie spese. L'avvento degli sponsor fece notevolmente lievitare il
numero di nazioni in lizza; il primo fu Colgate nel 1976, poi fra il 1981 ed il 1994 fu la volta
della NEC. Nel 1994 parteciparono 73 nazioni e venne richiesto che la nazione ospitante
quella settimana di gioco avesse uno speciale complesso tennistico per organizzarla.
L'aumento delle adesioni portò alla creazione di competizioni di qualificazione regionali nel
1992 e successivamente nel 1995 la Federation Cup cambiò nome in Fed Cup ed adottò
un nuovo format simile alla formula della Davis Cup con sfide casa-trasferta. Il format dal
1995 è stato più volte aggiustato, introducendo nel 2005 un World Group I ad otto squadre
ed un World Group II. L’Italia ha vinto la Fed Cup in Belgio nel 2006 e a Reggio Calabria
nel 2009.
Nel 1971 si adottò il gioco decisivo “Tie-Break” sul punteggio di 8 pari e dal 1979 sul 6
pari. Nel 1973 si ricorse all'uso dell'elaboratore elettronico per aggiornare quotidianamente
le classifiche dei tennisti professionisti; sino allora le classifiche erano compilate da esperti
per essere pubblicate su giornali e riviste specializzate.
Nel 1986 iniziarono periodici controlli antidroga di giocatori professionisti e arbitri. Il
materiale dei telai delle racchette alla fine degli anni ‘80 è passato dal legno al metallo per
arrivare all'attuale materiale sintetico e le corde intrecciate, che un tempo erano in budello
animale, sono poi state realizzate in nylon. In Italia un grande aumento di popolarità del
tennis, diventato sport di massa, si è verificato negli anni '80 grazie a importanti successi
conseguiti da campioni, come Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, nonché per grandi
imprese della nazionale in Coppa Davis; erano anche gli anni di campioni memorabili quali
Jimmy Connors, Guillermo Vilas, Bjorn Borg, John McEnroe, Ivan Lendl, Yannick Noah,
Mats Wilander, Pat Cash, Stefan Edberg, Boris Becker, Thomas Muster, Michael Chang,
per citarne alcuni.
Le campionesse di quel periodo erano anche tante e tra le più vincenti si ricordano
Evonne Goolagong, Chris Evert, Martina Navratilova, Hana Mandlikova, Tracy Austin,
Steffi Graf, Gabriela Sabatini, Arantxa Sanchez. Da considerare che le professioniste,
grazie alla loro enorme popolarità, sono diventate, negli ultimi decenni del secolo scorso,
le prime atlete ad accumulare introiti paragonabili a quelli dei colleghi maschi e che
attualmente alcune giovani campionesse avvenenti sono ritratte su copertine di riviste
come le loro coetanee modelle famose.
Il declino della sua popolarità in Italia (già considerato d'élite) è indissolubilmente legato
anche alla sua cancellazione di fatto dai canali della tv generalista e risale a circa la metà
degli anni '90, quando entrarono in scena le cosiddette pay tv.Negli anni 2000 il tennis è in
ripresa di popolarità in Italia, grazie anche all'esaltazione mediatica del dualismo tra lo
spagnolo Rafael Nadal e lo svizzero Roger Federer, per molto tempo numero uno al
mondo e considerato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi.
ASSOCIATION OF TENNIS PROFESSIONALS (ATP)
L'ATP (Association of Tennis Professionals) è l'associazione che riunisce i giocatori
professionisti maschi di tennis di tutto il mondo.
Nacque nel settembre 1972 dall'iniziativa di Donald Dell, Jack Kramer, e Cliff Drysdale che
divenne il primo presidente.
Il suo corrispettivo al femminile è il WTA(women tennis professionals).
Lo scopo principale dell'associazione è quello di tutelare gli interessi dei giocatori
relativamente ai vari aspetti dell'attività nonché di gestire ed organizzare dei servizi quali
ad esempio quello fondamentale della classifica mondiale detta, appunto, classifica ATP.
La classifica ATP è il presupposto in base al quale l'ATP stila i tabelloni per la
partecipazione dei singoli tennisti ai tornei del circuito internazionale, decidendo teste di
serie e scontri diretti.
ATP WORLD TOUR
l circuito è composto da tornei di differente levatura internazionale: i quattro tornei
del Grande Slam, considerati i più importanti al mondo (Australian
Open, Wimbledon, Roland Garros e U.S. Open), gli ATP World Tour Masters 1000,
gli ATP World Tour 500 series, gli ATP World Tour 250 series, i Challenger e infine
i Futures.
I giocatori e coppie di doppio con il numero maggiore di punti (collezionati durante la
stagione) si affrontano poi nell'ATP World Tour Finals, organizzato congiuntamente con
la ITF. Questo è il dettaglio del tour:
LA RIFORMA DEL 2009
Dal 2009 è in vigore la nuova classificazione in 1000 series, 500 series e 250 series, i
numeri si riferiscono ai punti assegnati ai vincitori dei vari tornei. A grandi linee i tre circuiti
hanno sostituito rispettivamente gli ATP Masters Series, gliInternational Series Gold e
gli International Series.
I 1000 non sono nient'altro che i vecchi ATP Masters Series con l'eccezione del Master di
Amburgo, retrocesso a 500 series e sostituito dal Master di Shanghai. Il Master di Madrid,
ora evento combinato sia maschile che femminile, ha preso il posto di Amburgo nel
calendario e il suo posto nella stagione indoor è stato occupato dal torneo cinese.
Dal 2011 è previsto inoltre che anche i Masters di Roma e di Cincinnati si trasformino in
eventi combinati. Sono state previste sanzioni severe per i giocatori che non dovessero
presentarsi ai tornei senza autorizzazione medica, condizione non obbligatoria però per
ilMaster di Montecarlo, inizialmente destinato a diventare un 500 ma poi risparmiato
dall'ATP con l'aggiunta di questa clausola. La Tennis Masters Cup (ora ATP World Tour
Finals) è stata quindi poi spostata da Shanghai a Londra.
I tornei 500 sono i vecchi ATP International Series Gold con l'aggiunta
di Washington, Pechino, Basilea, Valencia e appunto di Amburgo. Sono stati invece
declassati Stoccarda e Vienna.
Dal 2014 anche la Coppa Davis porta dei punti ATP fino ad un massimo di 500. Questo
varrà solo per gli scontri dei playoff e del World Group che verranno conteggiati tutti
congiuntamente e occuperanno uno dei posti destinati ai 500 series. 125 punti addizionali
andranno ai giocatori capaci di vincere tutti gli 8 singolari (due rispettivamente nei playoff,
nei quarti, in semifinale e in finale) e la Coppa Davis.
WIMBLEDON
La prima edizione del torneo si tenne
sotto il controllo dell'All England Lawn
Tennis and Croquet Club nel 1877 su un
campo nei pressi di Worple Road; l'unico
evento disputato fu il singolare maschile.
Nel 1884, l'All England Club aggiunse il
singolare femminile e il doppio maschile.
Il doppio femminile e quello misto
vennero aggiunti nel 1913. I "Campionati"
si spostarono nella sede attuale, nei
campi vicino a Church Road, nel 1922. I
britannici sono molto orgogliosi dei
"Campionati", ma tra le donne il trofeo
manca dall'ultima vittoria di Virginia
Wade (1977).
L'All England Croquet Club, fondato
nel 1868 con sede in Warple Road, in
un'area di quattro acri di prato, era
all'epoca un circolo molto prestigioso.
Henry Jones, uno dei fondatori del club,
ebbe l'idea di affiancare al croquet il gioco
del tennis. Il signor Jones pensò di
organizzare nel suo circolo un torneo di
tennis. L'iniziativa piacque anche a J.H.
Walsh, proprietario della rivista Field che,
nell'edizione del 9 giugno 1877, pubblicò
quanto segue:
«L'All England Croquet and Tennis Club
Wimbledon propone l'organizzazione di
un torneo di tennis, aperto a tutti i
dilettanti, lunedì, 9 luglio e nei giorni
seguenti. Tassa d'ingresso una sterlina e
WIMBLEDON
The first edition of the tournament was
hold under the control of the All England
Lawn Tennis and Croquet Club in 1877
on one field near Worple Road; the only
event competed was the men's singles. In
1884, the All England Club added ladies'
singles and men’s doubles. The women's
doubles and mixed were added in 1913.
The "Leagues" moved into its present
location, in the fields near Church Road in
1922. The British are very proud of the
"Leagues", but among women the trophy
missing from the last victory of Virginia
Wade (1977).The All England Croquet
Club, founded in 1868 at Warple Road, in
an area of four acres of meadow, was at
the time a very prestigious Club. Henry
Jones, one of the founders of the club,
had the idea of combining the croquet
and the game of tennis. Mr. Jones
planned to organize in its circle a tennis
tournament. J.H. Walsh, owner of the
magazine Field that, liked the initiative
and the 9 June 1877, he published:' The
All England Croquet and Tennis Club
Wimbledon proposes the organization of
a tennis tournament, open to all
amateurs, Monday, July 9, and in the
following days. Entry fee one shilling and
uno scellino. Due premi vengono
assegnati, uno in oro al vincitore e uno in
argento al secondo classificato».
Il giornale, di suo, mise in palio una
coppa del valore di 25 ghinee. Per
l'occasione fu sistemato il terreno e
furono varate alcune regole, valide
ancora oggi con qualche eccezione.
Il campo prese la forma rettangolare e la
rete venne abbassata al centro a 0,99 m,
portando così il dislivello rispetto
all'altezza dei paletti a circa 53 cm. La
linea del quadrato del servizio venne
portata a 7,32 m dalla rete. Le palle
furono codificate per quanto riguarda
peso e misura.
Al via del torneo, il giornale The
Times dedicò all'evento otto righe alla
pagina undici. Gli iscritti furono 22, quindi
le gare si svolsero rapidamente, ed
appena quattro giorni dopo l'inizio i due
finalisti erano già stati individuati
in Spencer Gore, abilissimo giocatore
di jeu de paume, e William Marshall,
giunto in finale per forfait dell'avversario.
Tra il 12 e il 14 luglio non venne disputato
alcun incontro per dare spazio ad un
incontro del più popolare cricket e solo
lunedì 16 circa duecento persone,
pagando ciascuna una sterlina e uno
scellino, poterono assistere alla finale.
Vinse Spencer Gore per 6-1, 6-2, 6-4, ed
one pound. Two prizes are awarded, one
in gold to the winner and one runner-up
silver»
The newspaper of his own, set up for
grabs a cup valued at 25 Guineas. For
the occasion, was placed the ground and
were launched some rules still apply, with
some exceptions. The field took the
rectangular shape and the net was
lowered in the middle to 0.99 m, bringing
the gap compared to the height of about
53 cm posts. The line of the square of the
service was brought in 7.32 m from the
net. The balls were codified as regards
weight and measure.
At the start of the tournament, the
newspaper The Times devoted eight lines
on page eleven. Enrollees were 22, then
the races were quickly, and just four days
after starting the two finalists had already
been identified in Spencer Gore, skilled
player of jeu de paume, and William
Marshall, now in the final.
Between 12 and 14 July was not played
any match to make space for a match of
the most popular cricket. Only Monday,
16, about two hundred people, paying
each one pound and one shilling, for be
able to watch the final. Spencer Gore
winning by 6-1, 6-2, 6-4, and
il Field, sponsor ufficiale della
manifestazione scrisse:
«Spencer Gore ha condotto una gara
molto vivace. Ha coperto una vasta zona
del campo e ha ribattuto palle che
sembravano impossibili. Egli gioca anche
molto con la testa».
Gore, visto che le possibilità di giocare
efficacemente da fondo campo erano
assai ridotte, si era piazzato a rete,
intercettando la maggior parte delle palle
del suo avversario, e concludendo
rapidamente l'incontro. Gli addetti ai lavori
contestarono la validità del gioco al volo,
e nacque una lunga controversia. Infine
la volée venne accettata, a patto che non
si toccasse la rete o non la si
oltrepassasse con la racchetta.
IL 1° GRANDE SLAM
In quel periodo, il singolare femminile fu
una questione personale della
californiana Helen Wills, che
nel 1927 raccolse l'eredità della Lenglen
e vinse prima tre titoli consecutivi, poi altri
quattro, l'ultimo nel 1939, prima della
seconda sosta del torneo, imposta dalla
seconda guerra mondiale.
Finita l'era dei moschettieri francesi, due
personaggi si imposero nel mondo del
tennis: Fred Perry e Donald Budge. Il
primo, inglese, si aggiudicò il torneo
the Field, official sponsor of the event
wrote:
«Spencer Gore led a lively race. It
covered a wide area of the field and has
flattened balls that seemed impossible.
He also plays a lot with his head»
Gore, see that the ability to play
effectively groundstrokes were much
reduced, he placed near the net,
intercepting most of his opponent's balls,
and quickly concluding the match. the
work operator challenged the validity of
the fly game, and was born a long
dispute. Finally, the volèe was accepted,
as long as you don't touch the net or do
not exceeding with the racket.
The 1° GRAND SLAM
At that time, the women's singles was a
personal matter of Californian Helen
Wills, who in 1927 take on the legacy of
Lenglen and won three consecutive titles
before, then four more, the last in 1939,
before the second break of the
tournament, set during the World War II.
Ended the era of French Musketeers, two
characters imposed in the world of tennis:
Fred Perry and Donald Budge. The first,
English, won the tournament
nel 1934, 1935 e 1936. Due finali le giocò
con il barone tedesco Gottfried von
Cramm, che però non riuscì mai a vincere
a Wimbledon.
Budge vinse nel 1937 e 1938. Nella
seconda occasione riuscì a vincere
gli Internazionali d’Australia,
gli Internazionali di Francia e degli Stati
Uniti, conquistando il Grande Slam, il
primo nella storia.
Nel 1933 fece la sua apparizione
l'italiana Lucia Valerio, raggiungendo i
quarti di finale, e nel 1934 quando Giorgio
De Stefani, incluso tra le teste di serie, fu
sconfitto al secondo turno.
Il secondo fermo al torneo arrivò a causa
della seconda guerra mondiale. Londra fu
devastata dai bombardamenti, e si dice
che sull'erba di Wimbledon furono allevati
galline e maiali. Nel 1946 molti inglesi si
privarono di un tesserino per comprare il
pane in cambio di un biglietto per il torneo
di Wimbledon.
Nel 1946 vinse il francese Yvon Petra,
reduce di guerra e ferito ad un ginocchio,
mentre tra le donne si affermò Pauline
Betz.
in 1934, 1935 and 1936. Trailing the two
played with the German Baron Gottfried
von Cramm, but never managed to win at
Wimbledon.
Budge won in 1937 and 1938. On the
second chance he managed to win the
Australia international, the France and
U.S international, winning the Grande
Slam, the first in history.
In 1933 he made his first appearance the
Italian Lucia Valerio, reaching the quarter-
finals, and in 1934 when Giorgio De
Stefani, included among the seeded, was
defeated in the second round.
The second stop in the tournament came
from the World War II. London was
devastated by the bombing, and it says
that on the grass of Wimbledon were
raised chickens and pigs. In 1946 of
many Brits deprived themeselves to buy
bread for buy a ticket for the Wimbledon
tournament.
In 1946 won the French Yvon Petra, a
veteran of war and injured at one knee,
while among women it said Pauline Betz.
TENNIS E FISICA
Il tennis però, come già detto in precedenza, non comprende solo la psiche ma anche la
tecnica. Quest'ultima trova il suo perchè nelle leggi fisiche coinvolte durante l'attività. Ad
ogni movimento (non lesivo del corpo) corrisponde una determinata legge che ne
differenzia uno corretto da uno sbagliato. Teorizzando situazioni ideali si può arrivare a
fornire una spiegazione esauriente delle motivazioni dei movimenti.
Innanzitutto i colpi fondamentali sono tre: dritto (o diritto), rovescio e servizio. Tutti e tre i
sono impatti racchetta pallina e sono esempi del principio di conservazione della quantità
di moto (massa · velocità). Questa legge dice che “la quantità di moto di un sistema è
costante nel tempo se la risultante delle forze esterne che agiscono sullo stesso è nulla”.
Se la racchetta e la pallina hanno massa fissata, più la velocità con cui la prima colpisce la
seconda sarà elevata, maggiore sarà la velocità con cui la palla lascia la racchetta. Quindi
l'obbiettivo della tecnica è quello di far sviluppare al braccio la massima velocità
consentita. Siccome il movimento della racchetta è una rotazione orizzontale nel caso di
dritto e rovescio e verticale in quello del servizio si prende in considerazione la forza
centrifuga: è da considerare in particolare modo la formula inversa visto che l'obbiettivo è
quello di ricavare maggior velocità.
In questo caso F è la forza sviluppata dal braccio, r è la distanza dalla spalla (centro di
rotazione) al punto di impatto lungo il piano ortogonale a quello della rotazione e m è la
somma delle masse di racchetta e braccio. Per far sì che r aumenti bisogna quindi
distendere il braccio il più possibile lontano dal corpo in modo che esso formi un angolo di
90° con la linea del corpo. Un altro modo utile sarebbe incrementare la massa della
racchetta. Questo metodo però presenta grossi limiti, infatti il braccio potrebbe non
arrivare ad esprimere una velocità consistente e come è possibile notare dalla
composizione delle due formule viste sopra la quantità di moto viene moltiplicata solo per
√m . Quindi tra le due opzioni è sicuramente più conveniente cercare un movimento più
ampio. Un' altra soluzione per riuscire ad imprimere più velocità alla palla è quella di
“scaricare il peso del corpo” su di essa. Tradotto in termini fisici se tutto il corpo del
giocatore durante l'impatto si muove verso la palla, quando si va a calcolare la massa in
funzione della quantità di moto non si considera più solo il sistema braccio racchetta, ma il
sistema corpo racchetta. Nel caso ideale della palla inizialmente in quiete:
E' molto importante quindi la preparazione al colpo così che le gambe piegate siano
pronte a spingere il corpo verso il campo avversario. Un'ultima soluzione invece è quella di
tendere meno il piatto corde sfruttando così l' effetto elastico delle stesse. “Un qualsiasi
corpo solido o liquido può essere distorto in diversi modi: allungandolo,
torcendolo,comprimendolo ecc. Ognuno di questi contribuisce all'ammontare dell'energia
elastica del materiale”. L'energia elastica, sviluppatasi in questo caso dall'allungamento
delle corde prodotto dall'impatto con la pallina, si va a convertire quasi completamente
(per il principio di conservazione dell'energia) in energia cinetica. Nonostante questo
metodo faccia viaggiare la pallina ad una velocità più elevata, esso presenta però un
grosso difetto cioè il controllo del colpo diventa molto complicato. Infatti più la velocità con
cui la pallina e la racchetta si incontrano sarà elevata, più le corde si allungheranno e più
energia sarà sviluppata:troppe variabili per il cervello che senza un lungo allenamento non
riesce a controllare con sicurezza il colpo. Difatti uno degli obbiettivi della tecnica
tennistica è quello di far controllare dove si vuole mandare la pallina in modo da costruire
poi una tattica. Questo controllo avviene sia con un movimento calibrato che con l'aiuto di
effetti fisici specifici della pallina rotante in aria. Infatti durante il colpo, oltre al movimento
del braccio , vi è anche una rotazione del polso. Questa durante l'impatto mette in
movimento rotatorio anche la racchetta e permette così di far sfregare il piatto corde con la
palla. L'attrito tra le corde della racchetta e la stoffa della palla mette in rotazione
quest'ultima dotandola così di effetti. Essi sono tre: top spin, back spin e slice (orario o
antiorario esso avviene solo nella battuta). I primi due sono rotazioni che avvengono su un
asse orizzontale parallelo al piano del campo: il primo si effettua sfregando la palla dal
basso verso l'alto ed accentua molto il moto parabolico facendo scendere
improvvisamente la palla nella fase di discesa (fig.1a). Il secondo è l'opposto del primo e
annulla il moto parabolico o addirittura lo capovolge facendo durare più a lungo la fase di
volo della palla (fig.1b). Il terzo invece è una rotazione sull'asse perpendicolare al piano
del campo e da alla palla un moto circolare nel piano parallelo al campo da tennis (fig.1c).
Fig. Effetti della palla da tennis.
Una volta capito come creare gli effetti alla palla bisogna capire il perchè essa assume
determinate traiettorie. Questi, ben visibili ad occhio nudo, sono il risultato dell'effetto
Magnus, composizione dell'effetto Bernoulli e dell'attrito tra l' aria e la superficie della palla.
Si considera il caso dello slice antiorario, con la palla vista da sopra (fig. 2) .“Prescindendo
da ogni effetto complesso, si dovrebbe dire che l'aria che scorre sul lato destro della palla
ha, relativamente ad essa, una velocità maggiore di quella che transita sul lato sinistro( a
destra, la velocità rotatoria della palla, essendo concorde con quella del suo moto
traslatorio, si somma a essa, mentre si sottrae sull'altro lato). La legge di Bernoulli dice
che la pressione è minore dove la velocità dell'aria è maggiore, dunque la palla sarebbe
soggetta a una spinta laterale che la fa percorrere una traiettoria incurvata verso destra.
Ebbene, l'esperienza insegna che le cose vanno esattamente all'incontrario. Il fatto è che
la palla per effetti di attrito, trascina con sé un involucro d'aria che va a diminuire la
velocità effettiva dell'aria dove la palla ruota andando contro la direzione i moto
dell'aria(ossia a destra), e ad aumentarla sul alto opposto. Dunque, riapplicando la legge
di Bernoulli in questa visione, la pressione è maggiore a destra e la palla piega a sinistra.
Effetto Magnus
L'effetto Magnus sviluppa sulla palla una forza che nel caso del top spin spingendo verso il
basso si somma a quella di gravità e in quello del back spin spingendo verso l'alto la
contrasta. Questi sono i motivi per cui avviene il drop ossia la caduta improvvisa della
palla (nel primo caso) e il prolungamento della fase di volo (nel secondo). Molto importante
nel tennis è la risposta al servizio dove sono fondamentali i riflessi. Si chiama riflesso
condizionato“la risposta che il soggetto dà alla presentazione di uno stimolo condizionato.
Il riflesso condizionato è una reazione prodotta nell’animale in cattività da un elemento
esterno, che l’animale si abitua ad associare ad un preciso stimolo (presentato subito
dopo durante la fase di condizionamento; subito prima una volta effettuato il
condizionamento). Il primo agente diventa perciò lo stimolo chiave, ciò che attiva il riflesso
condizionato. Il tennista deve rispondere allo stimolo visivo della palla spostandosi poi per
andare a colpire.
Classici esempi di grande prontezza di riflessi sono le risposte ai servizi nella categoria
mondiale(ATP) dove le palline possono arrivare ad una velocità di 200 Km/h (“Samuel
Groth batte la prima palla a 263 km/h”). Il giocatore che deve rispondere, guardando il
lancio, cerca di capire dove andrà la palla, dopo di che si butta in quella direzione
cercando l'impatto alla distanza giusta. Il tennis inoltre è tattica. La parte fondamentale è
costruire il punto. Questo avviene quando un giocatore dalla linea di fondo riesce a
spostare l'avversario (fase di palleggio che può durare anche diversi scambi) che tira così
al centro del campo (accorciando il tiro) dando la possibilità all'altro di attaccare a rete
oppure di chiudere il punto (tirare un colpo in modo che l'avversario non sia in grado di
prenderlo). Questa procedura ricorda molto la tecnica di caccia del leopardo. Quest'ultimo
infatti segue la sua preda appostato per ore e poi effettua agguati improvvisi cercando di
sprecare meno energia possibile. Il leopardo (panthera pardus) è un animale molto
intelligente che fa parte della famiglia dei felidi. Le sue caratteristiche,che lo accomunano
al giocatore di tennis, sono di essere elegante, agile e veloce. Questo felide non è un
grande amante della corsa infatti effettua scatti brevi consumando così la giusta dose di
energia. Allo stesso modo il tennista dovrebbe cercare di fare economia delle proprie
energie visto che una partita in media può durare da una a tre ore. È un animale di tipo
solitario e come il tennista egli si muove all'interno di un “campo”. Quest'ultimo si può
identificare con il territorio che, delimitato dalle sue urine,può variare da 1 a 10 Kmq di
superficie. Una curiosità su questo animale è il fatto che la pantera nera , inizialmente
identificata come specie a sè, differisce dal leopardo per il colore del manto che all'ombra
sembra tutto nero ma in realtà sotto il sole presenta anche esso le macchie tipiche del
panthera pardus.
L’HAWK EYE
L'Hawk-Eye (talvolta tradotto in “occhio di falco”) è un sistema di moviola utilizzato
comunemente nel tennis, cricket ed altri sport. Consiste nella riproduzione della traiettoria
della palla e del percorso che ha statisticamente seguito. È stato sviluppato dagli ingegneri
del Roke Manor Research Limited di Romsey, in Inghilterra, nel 2001 e successivamente
è stata creata l'apposita compagnia, Hawk-Eye Innovations Ltd., grazie alla fusione con la
compagnia televisiva Sunset + Vine, comprata nel 2001 da Sony. Dal 2012 il sistema
Hawk-Eye è stato accettato anche dalle federazioni calcistiche IFAB e FIFA.
Metodo
Tutto il sistema dell'Hawk-Eye è basato sul principio della triangolazione usando le
immagini registrate da almeno quattro telecamere posizionate in diversi angoli del campo
da gioco. Il sistema controlla i video e, basandosi su modelli predefiniti del campo e sulle
regole dello sport, decreta se la palla era valida o meno.
In ogni frame inviato dalla telecamera il sistema individua i pixel che corrisponsono alla
palla e, confrontandoli con le immagini fornite da almeno due telecamere posizionate a
diversi angoli, calcola la posizione effettiva della palla. Con una sequenza di frame viene
ricostruito il percorso seguito dalla palla e previsto il futuro andamento compreso l'impatto
con il campo da gioco.
Utilizzo dell'Hawk-Eye sui campi diWimbledon
Durante i quarti di finale degli US Open 2004 tra Serena Williams e Jennifer Capriati ci
furono una serie di chiamate importanti contestate dalla Williams e i successivi replay
televisivi hanno dimostrato che erano errori dei giudici. Alla giudice di sedia, Mariana
Alves, è stato impedito di arbitrare altri match durante il torneo newyorkese e i suoi errori
spinsero a valutare l'introduzione della tecnologia finora utilizzata solo per le moviole
televisive.
Nel finire della stagione 2005 l'ITF ha testato il sistema dell'Hawk-Eye a New York City e
dopo il controllo di ottanta tipi di tiro misurati dall'ITF high speed camera, è stato approvato
l'utilizzo a livello professionistico. Gli US Open Tennis Championship avevano annunciato
che per il torneo del 2006 ogni giocatore aveva diritto a due controlli (o challenge) per set.
Già a gennaio durante l'Hopman Cup era stato introdotto l'Hawk-eye. È stato il primo
torneo di alto livello ad usare il nuovo sistema e la tennista Michaëlla Krajicek è stata la
prima a richiedere di controllare la chiamata del giudice.
Confronto tra la palla e la superficie di impatto.
Nel 2007 anche Wimbledon ha introdotto l'Hawk-eye sul Centre Court e il Campo 1,
concedendo ad ogni tennista tre controlli errati per set. In caso di tie-break viene
assegnato un challenge extra, inoltre nell'ultimo set dove non esiste il tie-break vengono
assegnati altri tre controlli ogni 12 game (quindi i primi tre sul punteggio di 6-6 e altri
eventuali sul 12-12). La prima chiamata è stata fatta da Tejmuraz Gabašvili nel primo
turno contro Roger Federer. Durante la finale tra lo stesso Federer e Rafael Nadal è stato
richiesto l'Hawk-Eye dal tennista spagnolo su una palla chiamata fuori e il risultato
mostrato sullo schermo è stato di una palla dentro di pochi millimetri. Il tennista svizzero a
seguito di alcuni challenge in favore dell'avversario ha richiesto inutilmente di spegnere
l'Hawk-eye . Durante il quarto turno degli Australian Open 2009 tra Roger Federer
e Tomáš Berdych, Berdych ha richiesto un challenge su una palla chiamata fuori ma a
causa di un'ombra sul campo è stato impossibile riprodurre la traiettoria ed è stata tenuta
valida la chiamata del giudice di linea. Il sito dell'Hawk-Eye Innovations indica che il
sistema ha una media di errore di 3.6 millimetri.
Unificazione delle regole
Fino al marzo 2008 l'ITF, ATP, WTA e i tornei del Grande Slam avevano introdotto delle
regole diverse sull'utilizzo dell'Hawk-eye, quali il numero di challenge permessi per set. Il
19 marzo 2008 le varie federazioni hanno uniformato il sistema con le regole attuali: tre
challenge errati per set con uno extra in caso di tie-break. Il primo torneo ad aver adottato
le nuove regole è stato il Sony Ericsson Open 2008.
I MUSCOLI DEL TENNIS
La corsa è una delle componenti fondamentali del tennis: tonifica le gambe e le rende più
forti. A trarne particolare vantaggio, perciò, in questo caso sono i quadricipiti ed i polpacci.
Inoltre si sciolgono le caviglie e le ginocchia. Quando i piedi sono ben piantati per terra
prima di eseguire il colpo, comincia a lavorare il bacino. Durante questi movimenti, sono
posti sotto sforzo i muscoli della schiena (dorsali) e gli addominali. Ai dorsali, comunque, è
richiesto lo sforzo massimo quando si effettua il servizio. Braccia e spalle lavorano ogni
qualvolta si colpisce la pallina; delle spalle i muscoli più coinvolti sono i deltoidi, quelli tra la
scapola e la clavicola. Per quanto riguarda
le braccia, invece, parliamo di bicipiti,
tricipiti e muscoli degli avambracci. La
capacità motoria di espressione di forza
viene esplicata attraverso l’unica azione
attiva che il sistema muscolare può
realizzare: la contrazione che avviene a
livello delle sue fibre, in quanto il motore
che fa muovere il nostro corpo è un
complicato sistema di impulsi nervosi e di
reazioni biochimiche che si realizzano
all’interno delle cellule muscolari. La forza
per il tennista: gambe. In questo articolo
vengono presentati alcuni esempi di
esercitazioni utili al miglioramento della
capacità di forza degli arti inferiori. Nel
tennis moderno risulta sempre più
pressante la necessità di far nascere, accrescere o mantenere la capacità di forza utile al
singolo giocatore. Il costante aumento della diffusione del tennis nel mondo – oltre alle le
perfezionate metodologie di insegnamento e ai materiali innovativi utilizzati per campi,
racchette, palline e abbigliamento - porta a sviluppare ricerche tecniche volte a produrre
azioni motorie sempre più rapide e coordinate. Il tennista deve scattare, deviare, frenare,
colpire la palla con precisione e proseguire lo scambio adoperando sempre più forza, in
quanto la velocità e la precisione del gioco possono realizzarsi solo grazie all’azione
muscolare.
L’ASPETTO MENTALE DEL TENNIS
In qualsiasi disciplina sportiva la prestazione dell’atleta può essere analizzata osservando
e studiando l’interazione di quattro aree principali: area tecnica, area tattica, area fisica,
area psicologica.
Il gioco del tennis, come pochi altri sport, è un'attività di tipo "Open Skill", cioè a situazioni
aperte. La complessità e l’imprevedibilità delle situazioni di gioco fa sì che il tennis sia uno
sport ad elevato contenuto non solo tecnico e fisico, ma anche tattico e, non ultimo,
psicologico. Queste quattro caratteristiche formano un sistema e, come tutti i sistemi, si
basa sulla forza e sulla tenuta di tutte le sue componenti. Una debolezza in un’area del
sistema determina la debolezza dell’intero sistema.
Qualora un tennista sia preparato tecnicamente, tatticamente, fisicamente ma non
mentalmente ci si troverebbe di fronte ad un tennista dalla preparazione incompleta.
L'incidenza dell'aspetto mentale nel tennis è elevata, anche se spesso è difficile
riconoscere e distinguere gli aspetti psicologici da quelli tecnico-tattici e fisici: molti però si
rendono conto che in partite tra giocatori con potenziale ed abilità tecnico tattiche simili, il
risultato della partita è spesso determinato da fattori psicologici come la fiducia, la
determinazione e la concentrazione. Per dirla con Marat Safin, ex tennista russo vincitore
di due grande slam: “Il tennis non è solo buttare la palla dall’altra parte della rete, servire e
fare volè, è molto più di ciò, devi usare la tua testa.”
Quindi, se è la testa a fare la differenza occorre allenare la testa a fare la differenza.
L'utilizzo delle tecniche di allenamento mentale (Mental Training) può costituire un
importante valore aggiunto nella preparazione del tennista. Quanto più elevato è il livello
agonistico dell’atleta, tanta più importanza assumerà la sua preparazione mentale.
Novak Djokovic (2011), alla domanda se la chiave di volta al successo tra il 2010 e il 2011
non fosse mentale ha risposto: "Sì, direi che si tratta probabilmente della stabilità mentale
che ho adesso. Non ne avevo molta un anno e mezzo, due anni fa. Le emozioni sono
dappertutto, ma sento che posso rientrare nella partita più velocemente e facilmente di
quanto facessi prima”.