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56 PuntoZero NEUROPSICOFISIOLOGIA: DAL CONDIZIONAMENTO ALLA CONSAPEVOLEZZA

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8/3/2019 Teoria Integrata Degli Emisferi Prof. Trimarchi

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56 PuntoZero

NEUROPSICOFISIOLOGIA:

DAL CONDIZIONAMENTOALLA CONSAPEVOLEZZA

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Scienza e coscienza

La logenesi e l’ontogenesi dell’essere umano contengonoin potenza la Storia Evolutiva dell’Umanità.L’ontogenesi, con la sua siologia, prevede centotrenta,centoquarant’anni di vita biologica.Inatti, i bioritmi scanditi dalla siologia ontogenetica,regolati dalle leggi siche dell’Universo, consentono la re-alizzazione di una Coscienza che, attimo per attimo, si arricchisce di Conoscenza, superando ogni orma di sag-

 gezza raggiunta dall’Evoluzione Umana.Tutto ciò è possibile a condizione che si rimuovano tutti quei condizionamenti che, n dalla vita etale, si accu-mulano nel cervello, andando a limitare e ad alterare la

 siologia dei bioritmi ontogenetici, producendo tutti quei conitti intrapersonali ed interpersonali che sono la causa

 prima di qualsiasi orma di patologia.Rimuovere i condizionamenti , acquisendo consapevo-lezza delle proprie potenzialità contenute nella memoria

 genetica, è un imperativo, non solo per la Medicina, maanche per tutte le attività umane educative, scientiche e culturali.E sarà questa la chiave per comprendere che non siamonati per sofrire o per ammalarci, ma per vivere “elice-mente” la nostra dimensione psico-sica e spirituale.

Premessa Non serve aspettare il 2012 per vedere la ne del mon-

do, poiché l’unica ne auspicabile in questo banale edisgraziato mondo è quella delle credenze indotte econdizionate, che vanno a seppellire nel cervello, ndalla nascita, quella stupenda, meravigliosa intelligen-za genetica contenuta in ogni essere umano. (“Geni si nasce, imbecilli si diventa” , articolo pubblicato su: IlGiorno, 13 ottobre 1982)Ciò è dimostrato dal atto, conermato dalla Storiadell’Umanità, che tutti coloro che suggono a tali con-dizionamenti hanno prodotto, utilizzando l’intelligen-za genetica, con creatività e libertà, l’Evoluzione dellaScienza, Coscienza e grande saggezza.Certamente, questi uomini sono stati molto combat-tuti dalla gerarchia dei poteri contenuta nei modellisociali, dall’ignoranza e dal condizionamento. Essisono stati emarginati e torturati, anche no alle eli-minazioni siche. L’eliminazione sica, però, non ha

impedito di tramandare ai posteri conoscenze, valori esaggezza che, in quanto tali, valicano ogni conne ge-opolitico, scientico e culturale e rimangono sempredisponibili all’intelligenza genetica umana .

Integrazione delle scienze e neuropsicofsiologia La Fisica è la scienza che studia le interazioni atomi-che, di conseguenza rappresenta la base sulla quale sisviluppano le altre discipline, così come l’atomo è il

L’autore

Michele Trimarchi è il ondatore, negli anni ‘70 e ‘80, della Neuropsicofsiologia e Presidente dell’ISN

(International Society o Neuropsychophysiology), scienziato, ricercatore, psicologo e ormatore.

Membro dell’Harward Law School Program Negotiation e di numerose Accademie, nonché Direttore

e docente di Corsi post-lauream dell’Università Roma Tre di Tor Vergata e de La Sapienza. Promotore,

direttore e docente di Corsi accreditati presso il Ministero della Pubblica Istruzione, e di Corsi ECM

per medici, psicologi, inermieri, accreditati presso il Ministero della Salute.

Socio APA (American Psychological Association), ISA (International Sociological Association), SIN

(Società Italiana di Neuroscienze) e Presidente del CEU (Centro studi per l’Evoluzione Umana), del

BHC (Brain Health Centre) e dell’IPV (Ius Primi Viri), Associazione Internazionale accreditata all’ONU

per aver dato scientifcità all’Universalità dei Diritti Umani.

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sistema di base che dà vita a tutte le organizzazionimolecolari più articolate.Ogni molecola, semplice o complessa che sia, produce

nello spazio circostante un campo elettromagneticodovuto alla sua struttura stereochimica ed alla dina-mica dei enomeni di interazione che si maniestano alivello intramolecolare.Lo studio di questo campo elettromagnetico è, evi-dentemente, assai complesso; tuttavia, le leggi che loregolano sono le stesse che regolano l’interazione dicampi più semplici, sia a livello macroscopico che mi-croscopico.L’elettromagnetismo è la base della siologia cerebra-le che si maniesta attraverso la realizzazione di cir-

cuiti biologici neurali governati dalle stesse leggi che

regolano i circuiti elettrici e magnetici prodotti dallatecnologia. Tali circuiti sono i ricetrasmettitori dell’in-ormazione che viaggia su un “veicolo trasportatore”costituito, in pratica, dall’energia e dalla materia.Questo processo è sintetizzato nel p a r ad i gmaE/M/I (energia=materia=inormazione, Trimarchi1980) che integra il principio di conservazione dell’e-nergia enunciato da Von Helmholts e quello di massa/

energia enunciato da Einstein e spiega come tutti gliscambi di massa ed energia siano di atto anche scambidi inormazione. L’inormazione, dunque, quale ma-

niestazione di una interazione, è un elemento uni-catore e integratore di tutte le espressioni della Natura,a partire dalle strutture atomiche semplici no ad ar-rivare alla complessità dell’organismo umano, il qualeintegra biologicamente l’excursus evolutivo degli ele-menti costituenti il nostro Pianeta.Nell’uomo, inatti, il meccanismo di comunicazionenon è relativo solo alla sua espressione linguistica, maa tutta la sua siologia logenetica ed ontogenetica, laquale implica processi di comunicazione e di trasor-mazione della materia e dell’energia con una “logica”

che sugge ancora, in parte, alla Scienza.

Il concetto di inormazione utilizzato in ambito bio-logico per specicare la trasmissione genica, il ruolodegli ormoni, dei erormoni o dei neurotrasmettitori,ha perciò in Natura un signicato più ampio e glo-bale, poiché interviene in tutti i processi naturali ditrasormazione, biologici o a-biologici che siano.Questa puntualizzazione conoscitiva sgombra de-nitivamente il campo delle Neuroscienze o delleScienze Psicologiche da ogni dubbio tramandatosida secoli riguardo la dicotomia tra mente e cervello,poiché non c’è niente nel cervello e nella sua espres-sione comportamentale che non sia spiegabile conla Fisica, ovvero che non sia energia/materia/in- ormazione .Il pensiero e la parola, ad esempio, sono il risultato di

processi inormativi cerebrali, che necessitano dell’e-nergia e della materia, generati, trasportati, emessi,ricevuti ed accumulati in memoria. È l’inormazioneche induce la ormazione di nuove sinapsi, di nuovicircuiti neuronali o che ne rinorza quelli già esistenti,ma solo attraverso l’energia elettrica e magnetica chealimenta tali circuiti, ovvero attraverso il trasporto diioni e molecole.Da circa trent’anni, con l’Approccio Neuropsicosio-

L’elettromagnetismo è la base della siologia cerebrale che si maniesta attraversola realizzazione di circuiti biologici neurali governati dalle stesse leggi che regolano i

circuiti elettrici e magnetici prodotti dalla tecnologia.

La Neuropsicofsiologia – disciplina scientifca che integra Neu-

rologia, Psicologia e Fisiologia – è nata dagli studi di Trimarchi sul-

la Fisica dell’Inormazione, sulle dierenze unzionali tra emise-

ro destro e sinistro, e sulle unzioni superiori del cervello umano.

L’obiettivo sostanziale che ha portato alla nascita della Neurop-

sicofsiologia è stato quello di riportare all’unità la mente ed ilcervello (per troppo tempo tenuti separati in ambito neurologico

e psicologico) e studiare le unzioni cerebrali superiori nonché le

dierenze unzionali tra emisero destro e sinistro al fne di sco-

prire “la fsiologia della coscienza”, ovvero come si sviluppa l’Io

cosciente dell’essere umano, quell’Io che permette di gestire con-

sapevolmente e creativamente le unzioni cerebrali integrando il

dinamismo della mente con il soma nel suo rapporto con l’ambien-

te. Il sito web dell’ISN è www.neuropsychophysiology.org.

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logico (NPF), da me proposto alla Comunità Scien-tica Internazionale, ho ampiamente dimostrato lavalidità e la novità di uno sviluppo conoscitivo capace

di integrare le conoscenze della Fisica, della Chimica,della Biologia, delle Neuroscienze e della Psicologia. E allora, perché continuare ad alimentare, sostene-re ed insegnare teorie inondate e uorvianti, e so- prattutto sbagliate? Le Facoltà Universitarie sono piene di Corsi in cui sidibatte sulla natura astratta del pensiero e della mentee sulla incomprensibile unzionalità del cervello. Forsei docenti non si sono accorti che la Fisica ha ripuli-to il campo della conoscenza da ipotesi inondate eteorie psico-losoche astratte, dimostrando da quasi

duecento anni che l’energia né si crea né si distrugge,

ma si trasorma da una orma ad un’altra, nonché, dacento anni esatti, che la materia è anch’essa potenzial-mente energia.La descrizione dei enomeni neuropsicosiologicinon ha bisogno di invocare immaginarie “teorie dellemente” ma solo di utilizzare le conoscenze siche chesono a tutti disponibili, integrandole in un’approcciomultidisciplinare capace di creare i giusti collegamentitra le diverse discipline, producendo quella che po-tremmo denire la Teoria Unicata ed Integrata dellaFisica Cerebrale .Per inciso, la Neuropsicosiologia (www.neuropsycho-physiology.org) dimostra come l’emisero destro rico-nosce ed identica le inormazioni con la propria me-moria genetica e rimane tale in tutto l’arco ontogene-

tico. Inatti, l’emisero destro non apprende il linguag-gio, le regole, la matematica, i simboli, proprio perchéutilizza, per riconoscere la sicità dell’inormazione , lapropria memoria genetica; mentre, l’emisero sinistroapprende codici linguistici, grammaticali, nozioni, re-gole, simboli e decodica con tali mezzi l’inormazionericevuta. Per tale ragione, è necessario vericare con laFisica le caratteristiche energetiche delle inormazioni ecome esse stimolano, inormano e trasormano le varie

aree cerebrali e, di conseguenza, producono il compor-tamento emozionale, razionale, creativo.Senza tali conoscenze non è possibile comprendere la

comunicazione e, soprattutto, l’Io dell’individuo chedeve gestire dinamicamente sia la verica delle inor-mazioni che la progettualità delle proprie azioni all’in-terno della comunicazione stessa. L’Opera dell’Io, chediviene così il pilota del cervello, agisce con l’intro-spezione che dai lobi rontali, destro e sinistro, inter-viene sulla totalità delle unzioni del cervello ed hail monitoraggio dell’intero organismo, il quale inviadinamicamente, istante per istante, inormazioni chetrovano, nella maggior parte dei casi, risposte automa-tiche sia genetiche che condizionate. In qualsiasi istan-

te, l’Io può intervenire e decidere qual è la risposta più

adatta e più utile, impedendo gli automatismi, comeabbiamo già detto, sia genetici che condizionati.Tutto ciò è quasi sconosciuto alle Neuroscienze Co-gnitive e questa è la ragione per cui è nata la Neu-ropsicosiologia che, con le Scienze Integrate, puòseguire, istante per istante, sia le inormazioni prove-nienti dagli organi di senso che quelle provenienti dalsoma identicando, nelle varie asi di trasormazionedi materia ed energia, il messaggio originario traspor-tato dall’inormazione stessa. Come dire che possia-mo seguire il messaggio prodotto da una carezza, daun’immagine, da un suono, eccetera, in tutti i suoipassaggi e trasormazioni (ioni, impulsi elettrici, re-azioni chimiche ed elettromagnetiche, produzione diproteine, di neurotrasmettitori e di neuromodulatori)

no all’attimo in cui raggiunge la corteccia cerebrale,attimo in cui la persona diviene consapevole e coscien-te del messaggio originario.Per analogia, possiamo are il paragone con una letterascritta e inviata a grande distanza: vediamo che sonomolti i mezzi che trasportano la lettera (macchine, ae-rei, eccetera); nella lettera c’è il messaggio originario,ma se osserviamo i mezzi trasportatori senza conosce-re il contenuto della lettera, non siamo in grado di

Senza tali conoscenze non è possibile comprendere la comunicazione e, soprattutto,l’Io dell’individuo che deve gestire dinamicamente sia la verica delle inormazioni

che la progettualità delle proprie azioni all’interno della comunicazione stessa.

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associare il substrato trasportatore al contenuto delmessaggio, per certo sappiamo che c’è; la corteccia ce-rebrale è paragonabile al destinatario che rileva il con-

tenuto originario, lo identica e ne prende coscienza.Con l’approondimento di tali studi è stato possibileesplorare i processi che danno vita alla Coscienza, allaCreatività e alle emozioni, nonché alla siologia di taliprocessi e, di conseguenza, alla “patologia” prodottadai condizionamenti.Eppure, la Scienza ha sempre avuto uomini liberi egeniali che hanno dimostrato quanto da me e da altriaermato: ad esempio, il siologo russo Ivan Petro-vitch Pavlov ottenne nel 1904 il Premio Nobel perla Medicina, poiché scoprì i meccanismi del riesso

condizionato. Inatti, egli ha potuto dimostrare ladierenza che esiste tra il riesso incondizionato, chesi attua indipendentemente dall’apprendimento ed èlegato a attori genetici, e il riesso condizionato, che

avviene attraverso l’associazione tra l’inormazione -siologica che genera il riesso incondizionato (gene-tico) e l’inormazione condizionante che, una volta

appresa, è sufciente a produrre risposte automatiche,al di là del valore siologico dell’inormazione.Ciò ha permesso all’Umanità di denominare tale even-to condizionamento classico, metodo utilizzato percondizionare gli esseri umani, costringendoli a cre-dere, o a non credere, con premi, punizioni, ricatti,aspettative e graticazioni di ogni genere, invece diargli comprendere la diferenza che esiste tra credere e capire acquisendo consapevolezza: credere in qualcosa,senza comprenderla, è certamente un condizionamen-to e rimane tale all’interno del cervello; capire signica

acquisire Conoscenza e, quindi, arricchire la Coscien-za dell’individuo.Tutto ciò in cui si crede è sempre unzionale alle aspet-tative graticanti e, se vengono meno, nasce un con-itto intrapersonale, conitto che può avere inniteripercussioni somatiche e che può degenerare no aprodurre vere e proprie patologie.I condizionamenti antagonisti dell’introspezione edella consapevolezza Soermiamoci a riettere sulle inormazioni con-dizionanti, che danno vita ad automatismi che, inquanto tali, si attivano in determinati modi al diuori della volontà dell’Io. Modi che spesso vengonoanalizzati e, successivamente, classicati da psicologi,psichiatri ed esperti che vanno a “testare” la capaci-tà di intendere e volere della persona:  gli automati-smi, il riesso condizionato escludono la capacità di intendere e volere ; per cui, la maggior parte deicrimini, delle ingiustizie o delle varie classicazionicome psicopatologiche sono spesso arbitrarie e oen-dono l’essere umano, non solo nella sua Dignità, ma soprattutto in ciò che egli sente a livello geneticocome giusto; inatti, la persona non si rende conto

che il senso di giustizia innato, che di atto è ge-netico, non può essere soddisatto con automatismi  prodotti dai condizionamenti .La maggior parte delle persone vive tendenzialmente ipropri rapporti interpersonali o con la società in con-tinuo conitto, attribuendo le colpe sempre agli altri etrovando sempre giusticazioni al proprio comporta-mento. In tal caso, si evidenzia che questo tipo di per-sonalità è priva di consapevolezza di ciò che è giusto

   ©

   T  e  r  e  s  a

   Z  a   f  o  n  -  w  w  w .   t  e  r  e  s  a  z  a   f  o  n .  c  o  m

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e ciò che è sbagliato, proprio perché gli automatismiprodotti dai condizionamenti impediscono l’autocri-tica con l’introspezione, nonché la verica del proprio

comportamento.I condizionamenti producono reazioni a catena che escludono la Verità, la Giustizia, l’Amore, la Dignità .Non è poi tanto difcile capire che le richieste deibambini sono spesso rutto di condizionamenti eandrebbero valutate al ne di evitare l’instaurarsi diautomatismi che rallentano o bloccano la presa dicoscienza di tutto ciò che è utile per la loro crescitaconoscitiva. Lo stimolo condizionante, creato ad hocdai urbi, gratica, genera piacere, in sintesi srutta il

condizionamento al ne di crearne la dipendenza, so-

prattutto nei bambini e nei giovani.Queste sono situazioni apparentemente ingenue, ino-ensive, utili, che però vanno ad alterare la possibilitàdi crescere, di comprendere, di vericare le inorma-zioni. In sintesi, si diventa totalmente dipendenti daciò che piace e si tende a uggire da tutto ciò che nonproduce piacere.

 A che serve tutto questo? Cosa c’entra l’educazione?Per non parlare, poi, dei Valori, della Coscienza, delSenso del Giusto, della capacità di decidere, di veri-care...Che cos’è, a questo punto, l’introspezione? Chiusa l’introspezione per vericare le inormazioni o ciòche è giusto e ciò che è sbagliato? Come si a a dire achi ha subìto inniti condizionamenti ed automatismin dalla nascita “devi essere buono, altruista”, “devi

imparare ad amare il prossimo”...E si cita poi, a spro-posito, l’”ama il prossimo tuo come te stesso”  e il “non

 are agli altri ciò che non vorresti osse atto a te”...In seguito, hanno contribuito a delucidare tali mec-canismi L. Torndike e, più tardi, B. F. Skinner, cheintrodusse il condizionamento operante , arricchen-do la sperimentazione sui topolini con l’introduzio-ne di rinorzi positivi (cibo) e rinorzi negativi (scossaelettrica), dando vita al sistema premio-punizione ,

applicato successivamente anch’esso come sistema dicondizionamento al genere umano.Quanta violenza viene atta ai cervelli dei ragazzi e de-

gli adulti, soprattutto nella Scuola e nelle Università,nel momento in cui si costringono ad apprendere eripetere ciò che non si comprende...E tale metodo vie-ne chiamato “istruzione”, “ormazione” e, in manieraalsa e contraddittoria, “educazione”, poiché l’Edu-cazione non condiziona, non violenta, ma stimola l’intelligenza genetica ad acquisire Coscienza e Co-noscenza .È per tale ragione che aermiamo, senza tema dismentita, che l’Educazione è ancora sconosciuta ai sistemi così detti “educativi” ; per converso, è l’istru-

zione che è ben conosciuta e che costringe ad appren-

dere per evitare la punizione, ovvero la bocciatura conl’esclusione dalla Scuola, o dalla Università, che pre-vede privilegi e premi che vanno a valorizzare, all’in-terno di un sistema sociale così costituito, la così dettapersonalità, per adattarla al mondo del lavoro e deglistessi modelli sociali esistenti.E allora, che signica scuola dell’obbligo, maturitàclassica, scientica e cosa insegnano le Università?Quale universalità ore l’Università alle Coscienze?Tante e tante nozioni accumulate nell’emisero sini-stro del cervello, per poi scoprire che i programmidei computer contengono in maniera ben strutturatatutte le nozioni, le teorie e le materie che, in manieracaotica e disordinata, vengono imposte agli studentidi ogni ordine e grado! E, una volta raggiunto l’o-

biettivo del Diploma o della Laurea, vengono inseritinelle proessioni o nel mondo del lavoro senza quellecompetenze che richiederebbero i loro ruoli proes-sionali, competenze che necessitano di una Educazio-ne e Formazione che sono molto lontane dalla situa-zione attuale.L’intelligenza genetica dell’emisero destro non ha bi-sogno di insegnanti perché è “autodidatta” e sa ricer-care tutto ciò che gli occorre per capire, conoscere, sé

L’intelligenza genetica dell’emisero destro non ha bisogno di insegnanti perché è“autodidatta” e sa ricercare tutto ciò che gli occorre per capire, conoscere, sé stesso

e il mondo che lo circonda.

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stesso e il mondo che lo circonda e, se venisse appli-cato il metodo educativo, sia i bambini che gli adultiandrebbero a scuola con gioia e sceglierebbero le Uni-

versità per acquisire e riconoscere l’Universalità dellaConoscenza che, certamente, porterebbe alla saggezza.

  Altrimenti, dovremmo dire che i così detti creativi,che non si sono conormati ai modelli sociali e nonoccupano ruoli stipendiati all’interno degli stessi mo-delli, non lavorano, non vivono o non esistono...adesempio, la casalinga, lo scienziato, l’artista, e tutticoloro che ricercano liberamente la verità lontano daimodelli consolidati che, in quanto tali, si sostituisco-no all’intelligenza genetica dell’individuo, soocandola genialità e la creatività dell’individuo stesso.

È chiaro che tutto ciò va approondito, poiché sono

loro che sorono e “lavorano” più di tutti e per tutti,perché cercano e orono quelle soluzioni ai problemie ai conitti creati proprio dai modelli.I modelli, inatti, diventano tali nel momento in cuivengono accettati, per varie ragioni, dalle “autorità”istituzionali che con i loro ruoli dominano l’intera so-cietà. Ciò accade in tutti i campi dello scibile, dallapolitica, alla scienza, alla cultura, alle religioni. Sonole istituzioni inatti che, in astratto, stabiliscono, sen-za dimostrare nulla, ciò che è vero e ciò che è alsoma, com’è ormai risaputo, la Verità non ha bisognodi una dittatura per essere riconosciuta, poiché la libertà genetica del nostro emisero destro è sempre  pronta a riconoscerla ; come dire che coloro che ricer-cano la Verità la riconoscono e risuonano con essa, machi ha già subìto i condizionamenti dei modelli nel

proprio emisero sinistro, ovvero si è conormato aimodelli, li diende al ne di avere quella graticazionee quella sicurezza garantita dalle autorità istituzionalie sociali.È orse questa la ragione per cui i saggi o i grandi ma-estri, compreso Gesù, sceglievano i loro discepoli racoloro che non si erano conormati ai modelli sociali eche, allo stesso tempo, erano pronti a riconoscere chioriva loro la possibilità di accedere alle grandi verità.

Condizionamenti: sindrome di disconnessiones-sione unzionale intermiserica Delucidiamo ulteriormente gli Studi Integrati Neu-

ropsicosiologici, che ci hanno permesso di compren-dere che il potere dei modelli sociali si è sviluppatonell’emisero sinistro del cervello e ciò ha prodottouna sindrome di disconnessione unzionale tra gliemiseri destro e sinistro vericabile, appunto, con laNeuropsicosiologia.I due emiseri, inatti, dipendono dalle inormazioniche li raggiungono e le caratteristiche di tali inorma-zioni rendono dominante a volte l’uno, a volte l’altro.Le inormazioni siologiche, come quelle della Naturao come quelle non codicate dall’uomo, trovano una

risposta emozionale nell’emisero destro.

Le inormazioni linguistiche, matematiche, simboli-che, codicate per convenzione dall’uomo, vengonoidenticate dall’emisero sinistro, a condizione che leabbia apprese, come le regole, le nozioni, i modelli etutto ciò che viene acquisito in memoria, come la tec-nologia e ogni tipo di inormazione logico-razionaleprodotta da codici realizzati per convenzione dall’uo-mo. In tal caso, le emozioni nell’emisero sinistro sonolegate alle graticazioni previste da tale orma di ap-prendimento. Esempio: “bravo”, “hai avuto un attimovoto”, “sei stato il migliore”, “puoi primeggiare perchéne sai più degli altri”, “meriti questo”, “meriti quello”e così via. In sintesi, la persona acquisisce una ormadi competizione negativa che la spinge ad essere supe-riore agli altri con una orma di “razzismo” che soo-ca tutti quei Valori Umani legati alle Pari Dignità, al

Dialogo, alla Cooperazione, negandole il diritto ad una propria identità unica ed irripetibile  che, inquanto tale, esclude ogni orma di competizione nega-tiva. L’emisero sinistro apprende e ripete in unzionesempre di un premio, una graticazione o per evitareuna punizione o dolore e soerenza.

 Al ne di rendere più chiaro quanto sopra espresso,aermiamo che chi ci ha permesso di comprendereil lavoro che svolgono gli emiseri cerebrali è stato

I due emiseri, inatti, dipendono dalle inormazioni che li raggiungono e le caratteri-stiche di tali inormazioni rendono dominante a volte l’uno, a volte l’altro.

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ondamentalmente Roger Wolcott Sperry che, per isuoi studi sugli emiseri divisi (split brain), ha avuto ilPremio Nobel per la Medicina nel 1981. Egli iniziò i

primi studi sul cervello diviso di un gatto nel 1953 esuccessivamente pubblicò, nel 1962, insieme a Bogene Gazzaniga, il “Primo resoconto delle indagini compiute su paziente con gli emiseri divisi” e da allora si sono in-tensicate le indagini sulla specializzazione emisericae lateralizzazione delle unzioni cerebrali.Egli aermava: “Efettivamente, la parte cosciente è adestra (...) l’emisero destro e sinistro sono coscienti simul-taneamente in modo diferente, mutuamente in conitto.Le esperienze mentali unzionano in parallelo”.Sono stati molti gli studi e le ricerche che mi hanno

permesso di arrivare alle conclusioni sintetizzate nel-

la mia Teoria Neuropsicosiologica Integrata sulla late-ralizzazione e codicazione dei due emiseri cerebrali ,presentata alla Comunità Scientica Internazionalenel corso del Convegno “Scienza, Educazione, Evolu-zione” nel 1982, in Campidoglio, a Roma e, successi-vamente, presentata in vari Convegni Internazionali.Ho ormulato successivamente altre due teorie: Teoriasulla Neuropsicosiologia dell’apprendimento, presenta-ta nel 1984 alla II Riunione Ibero-Americana sull’E-ducazione, Siber, Madrid e presentata successivamen-te nel 1988 alla Conerenza Internazionale dello IOP,International Organization o Psychophysiology, aPraga; e Teoria Neuropsicosiologica Integrata sulla Per-cezione nei processi di lateralizzazione , presentata nel1986 alla V Conerenza Internazionale dello IOP, aBudapest.

In tale circostanza, il proessor Carl Pribram, a con-clusione dei lavori, aermava che “nel Metodo Multi-disciplinare Integrato proposto dal proessor Trimarchi si rintraccia l’unica possibilità di dare una svolta operati-vamente valida agli studi sul cervello” ed ancora che “è necessaria una seria preparazione in sica, cibernetica,elettronica e in discipline connesse alla teoria dell’inor-mazione per tutti i neuroricercatori.” Tali Teorie, ampia-mente sperimentate, non solo sulla Psicologia Clinica, ma

su persone così dette normali, non lasciano dubbi sullaloro utilità e validità; esse, successivamente applicate incampo pedagogico e giuridico, conermano le intuizioni 

di Freud: ovvero che non esiste la malattia mentale ma il disagio, la conusione e i conitti derivanti da traumi e condizionamenti che si acquisiscono n dalla nascita . Freud afermava, inatti, che “la curaconsiste nel rimuovere i condizionamenti e la guarigione è determinata dal chiarimento.” 

 Approondendo lo studio delle mie Teorie, abbiamopotuto constatare che l’Umanità è in perenne conit-to, che si genera in ogni essere umano tra emisero de-stro e sinistro; conitto tra i valori genetici, trasportatiereditariamente per logenesi e che rimangono attivi

nell’emisero destro, e tutto ciò che viene imposto agli

esseri umani con premi e punizioni, acquisito in me-moria nell’emisero sinistro.Ciò conerma quanto aermato da R. Sperry che “l’e-misero destro e sinistro sono coscienti simultaneamente in modo diferente, mutuamente in conitto.” Inatti, ilconitto nasce tra la realtà obiettiva ed oggettiva ac-quisita dall’emisero destro e i condizionamenti acqui-siti in memoria nell’emisero sinistro.L’emisero sinistro è condizionato dalla amiglia,dall’ambiente, dalla società, non percepisce più il di-namismo della realtà e inevitabilmente entra in con-itto sia con la realtà contenuta nel proprio emiserodestro, sia con il dinamismo della realtà del mondoche lo circonda.Tali conitti generano ansie, paure, competizioninegative, proprio perché l’ambiente condiziona alla

competizione e spinge l’essere a voler avere sempre ra-gione, ad essere superiore a tutti, a dominare gli altri,ad essere “invincibile” e, in tale condizione, è possibilerilevare la Sindrome di Disconnessione Funzionale Inte-remiserica.

Ontogenesi, bioritmi e metabolismo organico-cellulare

 A questo punto, è obbligatorio chiederci in che rap-

il confitto nasce tra la realtà obiettiva ed oggettiva acquisita dall’emisero destro e icondizionamenti acquisiti in memoria nell’emisero sinistro

Scienza e coscienza

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porto sta la Sindrome di Disconnessione FunzionaleInteremiserica con tutta la classicazione psicopato-logica e psichiatrica prevista dal DSM IV e con le ma-

lattie, persino quelle oncologiche, che si maniestanonei vari momenti della vita della persona.La risposta, senza ombra di dubbio, è che l’origine del-la malattia proviene dai condizionamenti che l’essereumano inizia a subire già prima di nascere, ovvero dalquinto, sesto mese di sviluppo etale.È ormai risaputo che il genoma umano contiene in séun grande progetto che dovrebbe realizzarsi in tuttol’arco ontogenetico, o della vita, che prevede circa cen-totrenta, centoquarant’anni. Tale realizzazione non tro-verebbe ostacoli se l’ambiente ne avorisse l’espressione.

L’essere umano, contrariamente alle piante e agli ani-

mali, subisce n dalla nascita limitazioni e condizio-namenti, andando ad alterare così i bioritmi regolatidalla siologia ontogenetica e dell’ambiente sico cir-costante.Inatti, nché le richieste dell’organismo vengono -siologicamente soddisatte, i bioritmi procedono ri-spettando i tempi previsti dal genoma; ciò signicache la comunicazione tra soma e cervello e tra cervelloe ambiente è sintonica in base alle leggi siche che neregolano, nel tempo e nello spazio, l’esistenza. Per cui,vediamo che la comunicazione che avviene attraversol’asse psico-neuro-endocrino- immunitario non trovaostacoli e quindi il metabolismo cellulare organicoprocede con i tempi stabiliti dai bioritmi ontogenetici.In tale condizione, il cuore, il egato, il pancreas, i reni,svolgono le loro unzioni all’interno dei tempi tecnici

previsti dall’ontogenesi stessa.Per converso, possiamo vericare che, a seconda deltipo di condizionamento subìto (nutrizionale, del rit-mo sonno-veglia...), soprattutto in età evolutiva, si vaa sovraccaricare il metabolismo generale, alterando ibioritmi e generando conusione nella comunicazioneintracellulare, intercellulare, organica e tra cervello esoma. Il tutto modica, spesso in maniera caotica, lariproduzione cellulare dei vari organi.

Molti sono i sistemi di diesa, di protezione, di inte-grazione che il cervello mette in atto per neutralizzarel’azione negativa prodotta dai condizionamenti; oltre

certi limiti, i sistemi sono costretti a modicare, dopoaver segnalato A LIVELLO PSICHICO le difcoltàcui l’organismo è sottoposto, il ritmo ontogeneticodell’intero organismo e, se tali ostacoli persistono, idanni possono essere molteplici. Le stesse malattiesono dei segnali o dei “sintomi” che avvertono che cisono dei comportamenti condizionati che minaccianol’ontogenesi biologica e la stessa integrità dell’organi-smo. Ignorare tali sintomi signica subirne le conse-guenze: conseguenze disastrose, dove le malattie cro-nicizzano no a diventare tumori.

L’ars medica, soggetta anch’essa all’autoritarismo dei

modelli dominanti, gestita dalle multinazionali delarmaco, si è allontanata sempre più dalla siologialogenetica ed ontogenetica e, quindi, tenta di cura-re, sostituendosi al “medico siologico” contenuto nelcervello e nella memoria genetica, le malattie spessoda essa stessa inventate, codicate in protocolli cheprevedono percorsi terapeutici utili ad arricchire i pro-duttori dei mezzi e degli strumenti di cura.Sono ormai quasi trent’anni che al Congresso Mon-diale della Medicina, svoltosi a Venezia, alla Fonda-zione Cini, chiesi a tutti i presenti, oltre settecentomedici provenienti da tutto il mondo, tradotto con-temporaneamente in cinque lingue, di unire gli sorziper integrare i vari studi per denire, in maniera ine-quivocabile, la siologia ontogenetica dell’organismoumano, poiché solo una conoscenza proonda della

siologia ontogenetica può spiegare la patologia perarrivare, poi, alla terapia.Successivamente, si è molto parlato di integrazione,ho avuto varie proposte di Cattedre, nalizzate adintegrare la medicina tradizionale e quella orientale,l’omeopatia alla ayurvedica e così via. Si è parlato, perqualche tempo, di integrazione e il seguito lo cono-sciamo tutti.Le leggi che regolano la siologia umana, animale e 

Le stesse malattie sono dei segnali o dei “sintomi” che avvertono che ci sono deicomportamenti condizionati che minacciano l’ontogenesi biologica e la stessa inte-

grità dell’organismo.

8/3/2019 Teoria Integrata Degli Emisferi Prof. Trimarchi

http://slidepdf.com/reader/full/teoria-integrata-degli-emisferi-prof-trimarchi 10/11

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vegetale sono leggi siche non codicate dall’uomo;la Scienza può solo scoprirle, conoscerle e rispettarle .E questo, per me, è il postulato con il quale dar vita

ad una Medicina capace di educare e ormare medi-ci, psicologi, psichiatri, specialisti, in sintesi che puòintervenire nella così detta cura che, in primis, con-siste nel rimuovere i condizionamenti, che sono lacausa delle malattie, riattivando così il “medico sio-logico”, unico medico legittimato a curare il proprioorganismo, a condizione che si rimuovano le causeche impediscono l’azione terapeutica del medico -siologico stesso.

Conclusioni

Per concludere, possiamo aermare che una svolta re-

ale della Medicina può vericarsi solo se si tiene con-to del processo lologico scientico da me tracciatoche mette in evidenza che la siologia ontogenetica  prevede centoquarant’anni di vita a condizione che la Conoscenza non conigga con i bioritmi scanditi dall’ontogenesi stessa .

 Abbiamo visto che la causa prima che va ad alteraree modicare i bioritmi ontogenetici risiede nei con-dizionamenti che spingono gli esseri umani a violarele leggi siche di Natura che regolano la vita umana.Ciò conerma le intuizioni del padre della Medici-na Ippocrate di Kos che, duemilacinquecento annia, aermava che solo la considerazione dell’interostile di vita del malato permetteva di comprendere e sconggere la malattia . Egli riteneva che le causepotevano essere dietetiche, atmoseriche, psicologiche,

perno sociali.Una tale ampiezza conoscitiva può essere compresase si considera che, a seconda del tipo di condiziona-mento subìto, si vanno a modicare le diese siolo-giche dell’organismo, mettendo sotto stress l’interosistema organico che, nel tempo, può degenerare an-che in patologia.È ormai noto a tutti che l’uomo è glio della logene-si realizzatasi attraverso processi siologici, ma la sua

azione sull’ambiente e su sé stesso produce per con-dizionamento, nella maggior parte dei casi, ricadutepatologiche.

Tuttavia, le Scienze Mediche hanno seguito una viaobbligata, trovandosi spesso enomeni naturali troppocomplessi per essere studiati nella loro globalità e l’uni-co approccio possibile è stato quello di creare modelli,ognuno dei quali pretendeva di essere la cura efcacerispetto agli altri modelli esistenti. Ciò scatena conittie, nella maggior parte dei casi, vengono messi in campostrumenti di lotta totalmente estranei alle Scienze Me-diche (ad esempio, l’esclusione dall’Ordine proessio-nale con processi estranei alla ricerca scientica, le sen-tenze dei Tribunali, le campagne mediatiche, eccetera).

Questo è un aspetto di cui ogni ricercatore dovrebbe

essere perettamente cosciente, poiché ogni conoscen-za acquisita si basa su alcuni aspetti di un enomeno enon sulla totalità delle variabili che regolano un pro-cesso per cui, qualora si presenta un modello diversoda quello consolidato, è necessario sempre integrare edimostrare come il proprio modello va ad integrarsicon quello acclarato. Ciò va tenuto presente per evita-re riuti e conitti.Questa aermazione ci porta a pensare che la Cono-scenza della Fisiologia dei Fenomeni Naturali è unodegli argomenti ondamentali da sviluppare con uncorretto Approccio Scientico Multidisciplinare edIntegrato.Per ar ciò, occorrono strumenti e metodologie appro-priate, che permettano di orire una visione globale ditali enomeni, quali la Neuropsicosiologia e la Teoria

Generale dei Sistemi, considerando che ogni processonaturale è un sistema che, regolato da precise leggi   siche, scambia energia, materia e inormazione con gli altri sistemi circostanti .Ogni ricercatore o scienziato deve sapere che il eno-meno che sta studiando ubbidisce sempre al principio sico di causa – eetto, ovvero è deterministico, an-che se spesso la complessità del enomeno coglie aspet-ti che sembrano probabilistici.

Scienza e coscienza

È ormai noto a tutti che l’uomo è glio della logenesi realizzatasi attraverso processisiologici, ma la sua azione sull’ambiente e su sé stesso produce per condizionamento,

nella maggior parte dei casi, ricadute patologiche.

8/3/2019 Teoria Integrata Degli Emisferi Prof. Trimarchi

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 A tale proposito, occorre ricordare che il grande ma-tematico Laplace diceva che la probabilità è misuradell’ignoranza delle cause. Eppure, oggi la ricerca

non è considerata accettabile se non presenta unavalidazione statistica. Quindi, esiste una orte con-traddizione tra Conoscenza e approccio statistico:precisiamo che  più elevato è l’uso della statistica,tanto più è evidente l’ignoranza che si ha del e-nomeno che si tenta di comprendere e che si nisce con l’interpretare .Tale aspetto non può essere ignorato se l’obiettivo daraggiungere è quello di conoscere il processo che dàvita alla maniestazione enomenica che, nella atti-specie, può essere costituita da sintomi e patologie di

vario genere.

Il principio di causa – eetto, come abbiamo aerma-to, è certamente deterministico, ovvero non possiamoparlare o discutere sull’eetto, che può congurarsi insintomi, malattie o altro, senza ricercare la causa chelo ha generato, tenendo bene in mente che tale prin-cipio è il ondamento di una ricerca scientica cheporta alla verità. A questo punto, dobbiamo interrogarci se vogliamoancora continuare ad ignorare le cause delle patolo- gie per afdarci alla statistica o se vogliamo, invece,dare una svolta alla ricerca scientica, individuan-do le cause che le hanno generate , nel pieno rispettodel principio di causa – eetto.Se è questa la strada che vogliamo intraprendere, dob-biamo certamente utilizzare il Metodo Multidiscipli-nare ed Integrato; ciò permette di comprendere chetutti quei medici, scienziati e ricercatori che hanno

proposto approcci terapeutici diversi alle varie patolo-gie non devono essere contrari ai modelli dominanti,ma devono se mai motivare i propri studi e ricerche,dimostrando come i risultati si integrano ad una vi-sione globale della unzionalità ontogenetica dell’or-ganismo in toto. Ad esempio, la Neuropsicosiologiaintegra in sé qualsiasi tipo di ricerca svolta nel campodelle Neuroscienze Cognitive: difcilmente un sinto-mo rimane isolato, ma sarà sempre ricondotto, con

tale metodo, alla causa che lo ha generato.E richiamando il padre della Medicina, Ippocrate diKos, possiamo vedere che, ad esempio, l’approccio te-

rapeutico di Hamer, che trova un nesso causale tra iltrauma psichico e il tumore, non è da escludere ma daintegrare, vericare; così come la terapia Di Bella si in-tegra perettamente, in quanto tratta e descrive alcuniaspetti del metabolismo generale e, senza tralasciare glialtri orientamenti, è sempre possibile un processo diintegrazione e non di esclusione, ricordando che l’e-misero destro di ogni essere umano è l’integratore  per eccellenza di tutte le inormazioni che lo rag- giungono ed è solo l’emisero sinistro che sviluppa una competizione negativa per aermare la supe-

riorità dei propri modelli a scapito degli altri .

Quindi, come aermava Ippocrate, le cause di qualsi-asi sintomo o di qualsiasi patologia (dietetiche, atmo-seriche, psicologiche, sociali) vanno ricercate nell’in-tero stile di vita della persona e nell’ambiente sico incui la persona vive.Per concludere, non mi rivolgo a coloro che hannoatto delle Scienze Mediche strumento di potere e dicompetizione politica, economica e commerciale ascapito e a danno di tutti coloro che sorono e atten-dono chiarezza sulle cause delle loro malattie e delleloro soerenze al ne di correggere uno stile di vitache contiene in sé le cause della stesse malattie; mami rivolgo al mondo accademico e a tutti coloro checredono ancora in una Scienza a servizio dell’uomo eal suo benessere psicosico e spirituale.

 A costoro dico di interrogarsi e di riettere su quantoda me scritto, afnché si abbandonino le competizioni

negative per avorire un dialogo ed una cooperazio-ne che siano unzionali ad una sostanziale terapia deimali del mondo, dando vita così ad una Scienza chericerca la verità nel pieno rispetto del principio di cau-sa – eetto.

La Neuropsicosiologia integra in sé qualsiasi tipo di ricerca svolta nel campo delleNeuroscienze Cognitive...